PDTA ospedalieri per il Linfoma Non Hodgkin - Analisi e confronto dei modelli assistenziali in 7 aziende sanitarie
←
→
Trascrizione del contenuto della pagina
Se il tuo browser non visualizza correttamente la pagina, ti preghiamo di leggere il contenuto della pagina quaggiù
Per un ambiente migliore, questo documento è stato stampato su carta riciclata. PDTA ospedalieri per il Linfoma Non Hodgkin Analisi e confronto dei modelli assistenziali in 7 aziende sanitarie Pubblicazione realizzata con un unrestricted educational grant We Innovate Healthcare
PDTA ospedalieri per il Linfoma Non Hodgkin Analisi e confronto dei modelli assistenziali in 7 aziende sanitarie
ISBN 9788896369036 Nessuna parte di questa pubblicazione può essere riprodotta o trasmessa in qualsiasi forma o con qualsiasi mezzo elettronico, meccanico o altro senza l’autorizzazione scritta dell’Editore. ©Copyright 2009 - Economia Sanitaria srl Editore: Economia Sanitaria srl Via Giuba, 17 20132 Milano (MI) Tel. 02/2951.7166 - Fax 02/2951.7001 e-mail: info@economiasanitaria.it
Autori Valeria Tozzi (Responsabile Area di ricerca PDTA - Cergas Bocconi) Giacomo Corica (Ricercatore Area di ricerca PDTA - Cergas Bocconi) Guglielmo Pacileo (Ricercatore Area di ricerca PDTA - Cergas Bocconi) Stefano Tasselli (Ricercatore Area di ricerca PDTA - Cergas Bocconi)
PERCORSO DIAGNOSTICO-TERAPEUTICO ASSISTENZIALE DEI PAZIENTI CON LINFOMI NON-HODGKIN Presentazione Ho accettato con perplessità l’invito del Presidente della Società Italiana di Ematologia a coordinare i Colleghi Ematologici selezionati per la raccolta e la valutazione dei dati relativi all’iter diagnostico-terapeutico dei pazienti con linfoma non-Hodgkin osservati nell’anno 2007. Al termine del lavoro sono contento e ringrazio il Presidente per l’incarico che mi ha dato. Questo studio di economia sanitaria ristretto ai pazienti con linfoma non- Hodgkin ha visto la partecipazione di sette strutture ematologiche italiane di diversa dimensione assistenziale con sede nel nord, centro e sud della peni- sola. L’impostazione e la gestione del lavoro è stata guidata dai Colleghi dell’Università Bocconi di Milano, coordinati dalla Prof.ssa Valeria Tozzi. Gli economisti, con grande professionalità, hanno permesso a noi, neofiti in questo settore, di collaborare con la piena consapevolezza del nostro com- pito e del nostro contributo. Ciò che desidero ritagliarmi è un breve commento generale: sette strutture ematologiche italiane universitarie e ospedaliere utilizzano la stessa metodo- logia diagnostico-terapeutica quando sono chiamate a gestire un paziente con linfoma non-Hodgkin ed anche lo stesso follow-up. Il costo della gestione del paziente, quanto varia, dipende da problemi di tipo organizzativo totalmente indipendenti dalla cultura e dall’impegno dell’ema- tologo. In questo studio sono emersi i motivi per i quali un’azienda spende di più per ogni paziente e mi auguro che queste informazioni possono essere valutate, criticate e, se corrette, utilizzate da Coloro i quali hanno la respon- sabilità economico-amministrativa. Mi auguro che un analogo studio possa essere esteso a molte altre malattie ematologiche con il fine di fornire la miglior assistenza sanitaria, utilizzando al meglio le risorse economiche disponibili. Sante Tura
PREFAZIONE CERGAS BOCCONI Negli ultimi anni molte delle ricerche condotte dal Cergas Bocconi hanno evi- denziato crescente attenzione verso i processi assistenziali. Essi rappresen- tano, nel linguaggio degli aziendalisti, la combinazione economica: il “cuore” dell’azienda che si manifesta attraverso operazioni generate da specifici input. I PDTA (Percorsi Diagnostico Terapeutici ed Assistenziali) sono combinazio- ni economiche: rappresentano processi assistenziali per patologia. Il Cergas ha avviato un’intensa attività di ricerca sul tema a partire dagli anni ’90 pro- ponendo, per l’appunto, la chiave di lettura economico-aziendale alla neces- sità (proposta in prima istanza dalla comunità dei medici) di riconoscere uni- tarietà ad attività che sono finalizzate a dare risposta ad uno specifico biso- gno di salute. E’ la ricerca sviluppata in tal senso che ha consentito di dar vita al dibattito sulla gestione, sull’organizzazione e sulla rilevazione della combi- nazione economica per patologia, battezzata con l’acronimo PDTA. La ricerca “PDTA ospedalieri per il Linfoma Non Hodgkin (LNH)” rappresen- ta il consolidamento di una metodologia testata in precedenza sulla patolo- gia del carcinoma del colon retto (“PDTA ospedalieri per carcinoma del colon retto”) sempre grazie al sostegno di Roche. Tre sono le riflessioni principali che la ricerca “PDTA ospedalieri per il LNH” consente in prima battuta di sviluppare. Prima riflessione. Sebbene sia intuitivo pensare che i sistemi gestionali dovrebbero “naturalmente” riuscire ad intercettare i processi assistenziali per patologia, allo scopo di comprendere come le operazioni di gestione, orga- nizzazione e rilevazione si sviluppano, questo non è così scontato. Gli stru- menti di management, soprattutto nella fase della prima aziendalizzazione, hanno riservato attenzione principalmente alle condizioni di “contorno” dei processi stessi. Ad esempio, i processi di programmazione e controllo hanno tentato di orientare le performance delle unità operative allo scopo di stimo- lare comportamenti coerenti con le finalità istituzionali di azienda. Fino all’av- vento del dibattito del “governo clinico”, la questione dell’appropriatezza dei processi assistenziali è stata di natura professionale, completamente scissa dalle dinamiche manageriali in senso stretto. Tutto ciò accelerato dalla dina- micità dei saperi in campo medico, dalla ricchezza e dalla molteplicità degli approcci specialistici che concorrono a dare risposta al medesimo problema di salute, dalla dimensione crescente delle aziende sanitarie nell’ultimo decennio. Oggigiorno è possibile utilizzare i sistemi gestionali per presidiare anche la dimensione dell’appropriatezza delle prestazioni: la ricerca in ogget- to evidenzia che solo aziende mature rispetto alla dotazione di strumenti gestionali sono capaci di ricomporre i segmenti dei PDTA sviluppati in unità 6
operative diverse. Il campione delle sette aziende è eterogeneo in tal senso nella misura in cui considera aziende che già di routine hanno adot- tato logiche di governo dei PDTA (e ne valutano quindi le performance) ed aziende che le hanno sperimentate per la prima volta partecipando al pre- sente studio. Seconda riflessione. L’approccio sviluppato dal Cergas prevede il coinvolgi- mento fattivo da parte dei professionisti delle aziende (medici e non) e delle società scientifiche di specialità. In questo caso la SIE (Società Italiana di Ematologia), gli ematologi ed i controller delle sette aziende hanno rappre- sentato il motore della ricerca. Essi hanno contribuito a rintracciare i conte- nuti specifici della combinazione economica = PDTA per il LNH nelle sette realtà osservate. Questo rappresenta un traguardo: osservare e governare i processi assistenziali coinvolgendo “amministrativi” e medici. L’approccio dei PDTA prevede, usando una metafora, l’osservazione dell’attività aziendale attraverso un microscopio: a tale livello di dettaglio, le operazioni osservate nelle singole strutture organizzative non sono più scindibili tra dimensione cli- nica e manageriale, sono un insieme unitario che imbrica entrambe e richie- de entrambe le competenze. Ciò rappresenta un riscatto rispetto alla prima fase di aziendalizzazione che “ha parlato” unicamente a quanti avevano esperienza di amministrazione e non ha trovato i codici linguistici per rag- giungere i medici. Terza riflessione. In alcuni contesti aziendali (non in tutti) sono già state atti- vate importanti azioni di contenimento della spesa per le diverse variabili di consumo (farmaci, ricoveri, specialistica ambulatoriale, ecc.) per unità orga- nizzativa. Considerare l’oggetto della gestione la singola “scatola” organizza- tiva (unità operativa dell’ospedale, distretto, dipartimento, ecc.) significa non solo enfatizzare la visione a “canne d’organo” dell’organizzazione, ma soprattutto rischiare la sopravvivenza di alcuni servizi, in un contesto a forte tensione finanziaria. Se tale rischio non è sostenibile (per questioni di rilevan- za sociale, di delocalizzazione dell’offerta, ecc.) una via al miglioramento ed alla razionalizzazione può essere suggerita dall’analisi del regime di attività delle prestazioni. Come la ricerca suggerisce, molto spesso è l’organizzazio- ne che si ripiega su specifici modelli assistenziali in ragione della sua storia, delle sue tradizioni: questa (più che il differente case mix di pazienti) è la motivazione che spiega, ad esempio, la scelta del regime ordinario di ricove- ro per attività che altrove vengono erogate in regime diurno all’interno del medesimo PDTA. Molti sono i quesiti che la ricerca “PDTA ospedalieri per il LNH” rilancia e ai quali si spera di dare seguito. In questa presentazione se ne evidenziano alcuni: 7
a) dopo aver esplorato le diverse modalità nel dare risposta al medesimo problema di salute in sette realtà aziendali, sarebbe opportuno osservare le operazioni di cambiamento suggerite dal benchmarking che lo studio attua; b) tempi medi di diagnosi, tasso di ripetizione di alcune prestazioni ad alto costo, liste di attesa per alcuni dei servizi analizzati potrebbero essere alcuni degli indicatori di performance da associare alle evidenze emerse; c) sviluppare sistemi di costing aziendali che consentano di superare l’artifi- cio delle tariffe nazionali (unica soluzione, come nella presente ricerca) per associare un valore economico al PDTA. Queste sono alcune delle piste di ricerca per contribuire all’edificazione del cantiere dei PDTA, le cui fondamenta è interessante approfondire attraverso il presente elaborato. Francesco Longo – Direttore Cergas Bocconi Valeria Tozzi – Resp. Area di Ricerca PDTA Cergas Bocconi 8
L’INNOVAZIONE SOSTENIBILE IN SANITÀ Con il progetto sul Percorso Diagnostico Terapeutico Assistenziale per il Paziente con Linfoma non Hodgkin, realizzato in partnership con la Società Italiana di Ematologia ed il Cergas Bocconi, prosegue il sostegno di Roche alla ricerca ed alla sperimentazione di nuovi modelli clinico-gestionali. E’ attraverso questi modelli che, a parità di risorse assegnate, si può trovare una soluzione in grado di garantire la piena sostenibilità dell’innovazione, a beneficio sia del Paziente che dello stesso Sistema. Una tra le sfide principali, sia per il Clinico che per il Manager, in questo periodo di difficoltà economiche per il Sistema pubblico, è infatti quella di ridefinire i migliori percorsi assistenziali e processi organizzativi sanitari in grado di generare recuperi di efficienza e risparmi. Da un lato per garantire il rispetto dei conti pubblici, e dall’altro per assicurare a tutti i Pazienti eleggibi- li il pieno accesso ai farmaci innovativi, pur nei differenti contesti regionali. L’ematologia è un’area di grande contenuto scientifico ed insieme di elevato impatto sociale; in questo progetto di ricerca Ematologi e Responsabili del Controllo di Gestione di 7 tra i principali Centri per il trattamento del LNH nel nostro Paese hanno cooperato fattivamente, raccogliendo ed analizzando i dati relativi ad oltre 2.000 Pazienti. L’integrazione delle competenze cliniche e manageriali è probabilmente il migliore strumento per ricercare e realizzare qualità ed efficienza nei servizi sanitari: una valida alternativa al “razionamento” delle risorse. Roche, in qualità di Azienda leader nella salute, ha da tempo associato que- sto nuovo ruolo di partner delle Istituzioni Sanitarie alla propria fondamenta- le “mission” di ricercare, produrre e mettere a disposizione di Pazienti e Clinici i propri farmaci innovativi. Per garantire l’accesso a queste nuove terapie, Roche ha aperto nuove forme di cooperazione con le Autorità Regolatorie, con differenti meccanismi di rimborso, basati sulla condivisione del rischio e sulla dimostrazione di reale efficacia nella pratica clinica. La portata innovativa di questi farmaci è anche in grado di favorire nuovi modelli di gestione clinica del Paziente; infatti sono già numerose le eviden- ze scientifiche sui Percorsi Diagnostico Terapeutici in area oncologica. Tali evidenze ridimensionano sensibilmente l’incidenza dei costi dei farmaci inno- vativi, se confrontati con i costi complessivi del percorso di cura sostenuti dal Sistema Sanitario. 9
Ma i risultati degli studi sui PDTA evidenziano soprattutto la necessità di nuovi criteri di allocazione delle risorse e di nuovi meccanismi di finanzia- mento. I tempi sono ormai maturi per sperimentare e valutare nuovi modelli di finanziamento, non più frazionati sui singoli episodi di cura bensì assegna- ti in base ai costi del reale percorso clinico-assistenziale del Paziente. Analizzare consumi e costi, e monitorare non solo le tipologie di assistenza (farmaceutica, ospedaliera, ambulatoriale, ecc.), ma anche i bisogni sanitari (patologie), significa aggiungere quei valori di cui sempre più si parla: centra- lità del Paziente ed appropriatezza organizzativa. Questi valori rappresenta- no la base ed i presupposti per la sostenibilità dell’innovazione. Maurizio de Cicco Amministratore Delegato Roche SpA 10
Sommario Il Progetto di Ricerca Gli obiettivi della Ricerca: conoscere il PDTA per il Linfoma Non Hodgkin in sette strutture ospedaliere differenti . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .13 Una breve review della letteratura sul trattamento del LNH . . . . .17 La ricostruzione del PDTA per il Linfoma Non Hodgkin Il metodo di identificazione delle prestazioni per episodio clinico . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .21 Dal metodo di identificazione della casistica alla raccolta delle prestazioni . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .25 Il metodo per valorizzare le prestazioni . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .35 La stima di costo per la risorsa farmaco . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .35 Il confronto interaziendale Il valore di costo dei PDTA . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .38 Le differenze interaziendali . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .42 Il costo del farmaco . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .47 Riflessioni conclusive . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .50 Bibliografia . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .52 11
IL PROGETTO DI RICERCA Gli obiettivi della Ricerca: conoscere il PDTA per il Linfoma Non Hodgkin in sette strutture ospedaliere differenti La Ricerca “PDTA (Percorsi Diagnostico Terapeutici ed Assistenziali) ospeda- lieri per il Linfoma Non Hodgkin (LNH)” nasce dalla necessità di comprende- re le diversità organizzative dei modelli di cura per tale patologia al fine di sti- mare il costo delle risorse associabili al percorso stesso. Lo studio ha previsto la collaborazione scientifica del Cergas Bocconi e della Società Italiana di Ematologia (SIE), con il supporto di Roche. Sono state osservate sette aziende sanitarie istituzionalmente diverse relativamente ai servizi erogati nell’anno 2007 per i pazienti trattati per LNH. I criteri adottati per la selezione sono stati: a) numerosità casistica non inferiore ai 400 pazienti dimessi nel 2005 (fonte informativa Ministero della Salute); b) possibilità di intercettare attraverso i sistemi operativi aziendali le informa- zioni sui consumi per pazienti con diagnosi di LNH (ricoveri, attività ambu- latoriale, prestazioni di diagnostica, laboratorio e farmaceutica); c) distribuzione del campione di aziende tra Nord, Centro e Sud Italia. Ciascuna azienda ha visto la partecipazione attiva di clinici, specialisti in ematologia ed amministrativi (almeno un referente dell’ufficio controllo di gestione ha partecipato per ciascuna azienda), come rappresentato nella figura 1 (pag. 14). Il campione selezionato ha visto una prevalenza di azien- de ospedaliero-universitarie ed istituti dedicati alla ricerca. Lo studio ha avuto natura esplorativa e retrospettiva perchè ha analizzato l’erogazione di prestazioni che nel 2007 hanno consentito di diagnosticare trattare e monitorare i pazienti con LNH. La figura 2 evidenzia la casistica osservata nello studio: 2.175 casi distribuiti in modo eterogeneo all’interno dei sette centri (dai 596 casi dell’azienda 1 ai 239 casi dell’azienda 7). Di que- sta casistica, i pazienti che sono stati trattati con terapia ad alte dosi (trapianto autologo o allogenico) sono stati: 34 casi per l’azienda 1; 18 casi per l’azienda 2; 16 casi per l’azienda 3; 27 casi per l’azienda 4; 20 casi per l’azienda 5; 39 casi per l’azienda 6; 15 casi per l’azienda 7. Fig. 2 - La casistica dei pazienti LNH coinvolta nello studio Az. 1 Az. 2 Az. 3 Az. 4 Az. 5 Az. 6 Az. 7 Pazienti LNH 596 243 275 249 297 276 239 Totale pazienti UO di Ematologia 975 709 1.255 744 1.257 539 723 13
Fig. 1 - Aziende e persone coinvolte nelle attività di ricerca Gruppo di coordinamento scientifico SIE Sante Tura Società Italiana di Ematologia Cergas Bocconi Valeria Tozzi Area Ricerca PDTA Gruppo di coordinamento di progetto Cergas Bocconi Valeria Tozzi, Giacomo Corica, Area Ricerca PDTA Guglielmo Pacileo, Stefano Tasselli Roche SpA Maurizio Corrado, Giampaolo Butani Gruppi di lavoro aziendali Azienda Ospedaliero-Universitaria di Bologna Policlinico S. Orsola-Malpighi M. Tani (2) A. M. Petrini (3) M. Baccarani (1) Azienda Ospedaliero-Universitaria Careggi di Firenze L. Rigacci (2) F. Niccolini (3) A. Bosi (1) Azienda Ospedaliera "Antonio Cardarelli" di Napoli B. Pocali (2) G. Boccia, M. P. Cacace (3) F. Ferrara (1) Fondazione IRCCS Policlinico San Matteo di Pavia L. Arcaini (2) P. A. Bonoldi (3) M. Lazzarino (1) Azienda Ospedaliero-Universitaria Policlinico Tor Vergata di Roma M. Cantonetti (2) F. D'Alba (3) S. Amadori (1) Azienda Ospedaliero-Universitaria “San Giovanni Battista” Molinette di Torino A. Chiappella (2) F. di Giulio (3) U. Vitolo (1) Ospedale Regionale Caʼ Foncello (ULSS 9 di Treviso) P. Stefani (2) G. Scannapieco (3) F. Gherlinzoni (1) (1) Responsabile Struttura Complessa; (2) Referente Clinico e (3) Referente Amministrativo dei Gruppi di lavoro aziendali. Si ringraziano, oltre i professionisti clinici e il personale amministrativo che con la loro preziosa parte- cipazione hanno reso possibile lo studio, anche le Direzioni Sanitarie alle quali si è richiesta esplicita autorizza- zione prima dell’avvio del progetto. 14
Le aziende hanno dimostrato anche una diversa specializzazione rispetto al trattamento del LNH; tale informazione è stata dedotta sia mettendo a con- fronto la popolazione con diagnosi di LNH con l’intero campione di pazienti trattati nel 2008 nelle Unità Operative di Ematologia sia confrontando i rico- veri per i pazienti con LNH con il totale dei ricoveri del 2007 sempre delle UO di Ematologia (figura 3). Si osserva che, rispetto alla specializzazione sulla patologia, le aziende si dividono in tre classi: la prima è composta dalle aziende 1 e 6 che hanno un forte orientamento specialistico per il trattamen- to del LNH con una casistica superiore al 50%; le aziende 2, 4 e 7 rappre- sentano la seconda classe con circa il 30% della casistica trattata nel 2008 con diagnosi di LNH; le aziende 3 e 5 ne identificano l’ultima con una più limi- tata specializzazione sulla patologia (circa il 20%). Alla diversità istituzionale delle sette aziende corrisponde anche una diversi- tà organizzativa, intercettata, in prima battuta, attraverso l’analisi del diparti- mento all’interno del quale l’UO di Ematologia è collocata. La figura 4 (pag. 16) evidenzia i valori minimi e massimi (oltre alla media) relativamente alla dotazione dei posti letto (ordinari e day hospital) e del per- sonale (medici, infermieri e altre professioni sanitarie) delle UO di Ematologia; inoltre consente il confronto di tali dati con quelli relativi ai Dipartimenti all’interno dei quali le UO di Ematologia sono collocate, allo scopo di evincerne il peso. Le informazioni fanno riferimento all’anno 2007. In media i Dipartimenti (tipicamente di Medicina o di Medicina Specialistica) hanno una dotazione di circa 90 posti letto ordinari dei quali poco più di un terzo sono delle UO di Ematologia. Circa il 25% sono invece i posti letto in day hospital in media delle UO di Ematologia rispetto al valore medio dei posti letto diurni rilevato nei Dipartimenti. Fig. 3 - Specializzazione delle UO di Ematologia nel trattamento del LNH e utilizzo dei ricoveri Pz LNH/Pz UO di Ematologia (2008) Ric. LNH/Ric. UO di Ematologia (2007) 70% 60% 50% 40% 30% 20% 10% 0% Az 1 Az 2 Az 3 Az 4 Az 5 Az 6 Az 7 Mediana Media 15
Circa 1/6 dei medici ed un 1/3 degli infermieri dei Dipartimenti operano all’in- terno delle UO di Ematologia delle aziende del campione; inoltre tali Dipartimenti sono mediamente grandi rispetto alla dotazione di posti letto e personale, e dalle informazioni emerse appare esserci un investimento di rilievo nei confronti della specialità. Relativamente all’utilizzo dei ricoveri, l’UO di Ematologia in media nelle sette aziende del campione impiega circa il 38% di ricoveri ordinari mentre la stra- grande maggioranza dell’attività avviene in regime diurno (62%). Il tasso di occupazione dei posti letto (ordinari e day hospital) in tutte le aziende supe- ra il 75% (la mediana è dell’87,2%1). I DRG relativi ai pazienti dimessi dalle UO di Ematologia sono in media circa per il 25% chirurgici e per il 75% medi- ci; la degenza media dei ricoveri complessivi è di 19,8 giornate con valori minimi di circa 9 giornate e massimi di quasi 25. La produzione risulta essere molto concentrata, in media i primi 5 DRG costi- tuiscono più dell’80% della produzione: il DRG 410 “Chemioterapia non asso- ciata a diagnosi secondaria di leucemia acuta” ne rappresenta dal 40 al 66% circa; il DRG 404 “Linfoma e leucemia non acuta senza complicanze” dall’8 al 15% e il DRG 481 “Trapianto di midollo osseo tipo tariffa = "A" (Tariffa com- prensiva della quota relativa al prelievo)” circa il 10%. Fig. 4 - Dati Dipartimento all’interno dei quali sono collocate le UO di Ematologia Media anno 2007 Valore minimo Valore massimo Posti letto RO Dipartimento (totale) 93 64 135 Posti letto RO UO Ematologia (totale) 35 30 40 Posti letto DH Dipartimento (totale) 48 33 74 Posti letto DH UO Ematologia (totale) 12 5 26 Media anno 2007 Valore minimo Valore massimo Numero medici Dipartimento (totale) 126 44 317 Numero medici UO Ematologia (totale) 20 16 30 Numero infermieri Dipartimento (totale) 159 102 249 Numero infermieri UO Ematologia (totale) 52 26 78 Numero altre professioni sanitarie Dipartimento (totale) 130 21 336 Numero altre professioni sanitarie UO Ematologia (totale) 19 10 30 1 Si è scelto di inserire la mediana poiché una delle aziende ha dichiarato valori superiori al 100%. 16
Una breve review della letteratura sul trattamento del LNH La raccolta dei contributi in letteratura sul trattamento del LNH è avvenuta interrogando principalmente i seguenti database: Google Scholar, Pubmed, Medline, Emerald. Le ricerche si sono basate sulla combinazione di differen- ti parole chiave, selezionando i contributi che fino all’anno 2008 descrivesse- ro modalità innovative di organizzazione dell’assistenza per i malati di LNH e rilevazioni economiche relative alla diagnosi e al trattamento della patologia. Gli studi principali sono focalizzati su: a) confronto di costi per percorso per differenti protocolli terapeutici, ad esempio, CHOP [Cyclophosphamide (Ciclofosfamide), Hydroxydaunorubicin (Adriamicina o Doxorubicina), Oncovin (Vincristina), Prednisone/ Prednisolone)] e R-CHOP (Rituximab-CHOP); b) confronti anche internazionali riguardo ai costi di segmenti di percorso (costi dei farmaci e amministrativi); c) analisi di costo-efficacia dei protocolli terapeutici in termini di Life Years Gained (LYG) – anni di vita guadagnati – o Quality Adjusted Life Years (QALY) – anni di vita guadagnati ponderati per la qualità di vita ad essi associati; d) analisi di sensitività relative ai costi del trattamento e all’impatto clinico di tale trattamento (ad esempio, percentuale di pazienti che rispondono alle cure) condotte sulla base di diverse variabili (ad esempio, livello di stadia- zione o età dei pazienti). Di seguito si propongono i contributi più interessanti rispetto alla ricerca in oggetto. Moulin Romsee, Spaepen e Stroobants (2008) e Lee, Zou e Douglas (2008) interpretano il concetto di percorso esclusivamente come “protocollo farma- cologico”, confrontando i costi economici di due diversi tipi di protocollo (CHOP e R-CHOP) ed effettuando poi valutazioni di costo-efficacia e costo- utilità. Nel primo contributo, gli autori hanno confrontato due diversi percorsi di cura per pazienti con LNH aggressivi: a) protocollo convenzionale, con 6 cicli di trattamento (CHOP); b) protocollo alternativo, con 3 cicli di trattamento, PET, più eventuali 3 cicli in caso di risposta ai primi 3 cicli. Sono stati analizzati i costi dei singoli componenti dei due differenti tipi di per- corso, evidenziando che il singolo ciclo di CHOP ha un prezzo relativamen- te basso (132 euro) e che i costi connessi a ricoveri per le conseguenze della terapia raggiungono il valore di 1.096 euro. Gli autori hanno condotto anche un’analisi di sensitività, mostrando come all’aumentare dei cicli di chemiote- rapia a seguito di risposta positiva al trattamento, aumentino anche i valori di utilità correlati agli anni di vita guadagnati (QALY). 17
Fig. 5 - Analisi di costo di percorso (Lee et al, 2008) Costs per patient associated with R-CHOP and CHOP samples: subsequent (after first-line) treatments (2004 CAN$) Mean SD Med. Max. Min. R-CHOP (n=13)¶ Second-line treatment Drugs 2,217 3,499 1,910 13,183 0 Oncologists 982 917 757 2,462 0 Outpatient nursing 568 786 280 1,931 0 Tests 1,872 1,708 1,207 6,233 0 Radiotherapy 1,063 881 1,601 1,856 0 Hospitalization* 13,013 14,607 8,407 42,714 0 ASCT† 13,782 30,115 0 101,754 0 Total‡ 33,498 33,802 16,072 110,471 2,246 R-CHOP (n=1)¶ Third-line treatment Drugs 0 Oncologists Outpatient Nursing Radiotherapy 1,856 0 1,856 1,856 1,856 Tests 0 Hospitalization Total 1,856 0 1,856 1,856 1,856 R-CHOP (n=0)¶ Fourth-line treatment Drugs Not applicable Oncologists Outpatient nursing Radiotherapy Tests Total R-CHOP (n=16) Palliative care§ 3,671 3,510 2,782 16,966 37 * Hospitalization cost includes all costs occuring during hospitalization except for transplantation, which is listed as a separate item. † ASCT cost only included inpatient costs; outpatient costs during this process were included in other categories (i.e., drugs, oncologists, outpatient nursing, and tests). ‡ Note that “total” statistics are relavant to individual patients. § Includes physician, nursing, hospitalization, drug, hospice, etc. costs. Costs are assumed to be equal across R-CHOP and CHOP samples, because specific information for these samples was not available. ¶ Number of patients were reduced compared to previous tables and Figure 1 because of death or missing data. ASCT, autologous stem-cell transplantation. Il secondo studio è stato condotto in Canada su 216 pazienti affetti da “Diffuse Large B-Cell Lynphoma” e confronta il costo del trattamento CHOP e R-CHOP, calcolando i costi unitari di percorso e comparando le categorie di costo durante il percorso di cura (figura 5). In particolare, fino alla secon- da linea di trattamento il percorso con terapia R-CHOP ha un valore di 18
33.498 Can $ e quello CHOP di 25.479 Can $; inoltre, gli autori evidenziano attraver- so analisi di sensitività come Mean SD Med. Max. Min. nel percorso R-CHOP il peso CHOP (n=28)¶ del trattamento farmacologico sul totale del costo sia inferio- 5,379 6,935 2,159 2,3681 0 811 886 456 3,479 0 re al 10%, mentre nel percor- 627 770 238 2,211 0 so CHOP sia circa il 20%. 1,159 1,186 925 5,998 0 891 911 800 1,856 0 10,060 15,778 1,452 66,496 0 Best, Hornberger e Proctor, in 6,552 13,043 0 38,129 0 uno studio del 2005, analiz- 25,479 25,739 15,867 102,999 1,856 zano i percorsi di cura per i CHOP (n=11) ¶ pazienti affetti da “Diffuse Large B-Cell Lynphoma”, su 463 712 220 2,410 0 un campione di 399 pazienti 874 1,058 282 2,948 0 700 1,423 280 4,897 0 con età superiore a 60 anni 1,643 1,478 1,601 4,859 0 arruolati in Francia, Belgio e 839 836 459 2,693 0 10,885 18,976 2,731 60,334 0 Svizzera, mettendo a confron- 15,393 19,231 6,866 65,357 1,856 to due diverse tipologie di trat- tamento (CHOP e R-CHOP) e CHOP (n=3) ¶ analizzando diverse variabili: 2,390 2,390 2,390 4,780 0 a) sopravvivenza media dei 151 130 226 226 0 pazienti; 373 323 560 560 0 1,426 2,470 0 4,279 0 b) costo del trattamento e 297 514 0 890 0 delle sue componenti; 4,637 1,669 4,279 6,456 3,176 c) valore economico del trat- CHOP (n=41) tamento per QALY. 3,671 3,510 2,782 16,966 37 Gli autori integrano il concet- to di “protocollo farmacologi- co” valutando alcuni costi connessi all’organizzazione ed alla prestazione del tratta- mento: vengono così calcola- ti, ad esempio, i costi per il ricovero ospedaliero dei pazienti e i costi amministra- tivi. Nello studio si scompongono le tipologie di costo dei due percorsi nel periodo in analisi considerato (15 anni), calcolando un valore totale di 28.782 euro per il percorso CHOP e di 41.952 euro per il percorso R-CHOP. Nel percorso CHOP, il farmaco pesa per il 16% sul valore totale del percor- so, mentre nel percorso R-CHOP il peso del farmaco è superiore (45%). 19
Herold e Hieke (2003), all’interno del loro confronto internazionale condot- to in Canada, Germania e Italia, analizzano i costi per ambito assistenzia- le, evidenziando come il costo del trattamento (principalmente del proto- collo farmacologico impiegato) si differenzi in maniera notevole a seconda della tipologia di regime. Il campione dell’analisi è particolarmente signifi- cativo per rappresentatività numerica e per eterogeneità geografica: 89 specialisti intervistati (di cui 50 in Canada, 20 in Germania e 19 in Italia); 424 pazienti (di cui 173 in Canada, 99 in Germania e 152 in Italia). Se il valore del ricovero è di euro 350,11; 332,15 e 359,26 rispettivamen- te in Canada, Germania e Italia, il valore dell’attività ambulatoriale è note- volmente meno confrontabile (127,02 euro in Canada, 16,25 in Germania, 25,85 in Italia). Gli autori scompongono poi il costo del percorso in “costi per trattamento farmacologico” e “costi amministrativi” (figura 6). Essi rilevano che il costo del primo è meno elevato in Italia che negli altri paesi (ad eccezione della fludarabina per i pazienti ambulatoriali) e che, in generale, i costi amministrativi si riducono drasticamente per la cura dei pazienti in regime ambulatoriale. Fig. 6 - Analisi di costo per attività amministrative e acquisto farmaci (Herold et al, 2003) Breakdown of the average cost per patient into administration (Admin) and drug acquisition (Acq) costs for inpatients and outpatients Inpatient (€)* Outpatient (€)* Regimen/country Admin Acq Total Admin Acq Total CHOP Canada 5.639 2.217 7.856 2.187 2.216 4.403 Germany 5.512 1.706 7.218 444 1.706 2.150 Italy 3.781 470 4.251 335 929 1.264 COP/CVP Canada 7.198 162 7.360 2.847 162 3.009 Germany 8.088 361 8.449 506 361 867 Fludarabine Canada 8.738 3.931 12.669 3.338 3.931 7.269 Italy 9.166 3.861 13.027 770 7.723 8.493 *Exchange rates: $1 (Canada) = € 0,672; 1 DM (Germany) = € 0,511; 1 Lit (Italy) = € 0,000517 20
LA RICOSTRUZIONE DEL PDTA PER IL LINFOMA NON HODGKIN Il metodo di identificazione delle prestazioni per episodio clinico Il PDTA si caratterizza per essere un unitario oggetto di gestione (Tozzi, 2002) che si sviluppa a cavallo tra diverse strutture organizzative (di una sola azien- da o di più aziende) ed è composto dalle attività assistenziali che vengono erogate dai diversi professionisti e dal personale dedicato all’assistenza. In una ricerca retrospettiva, la possibilità di ricostruire il PDTA è rappresenta- ta dall’analisi delle prestazioni erogate per i pazienti con la finalità di diagno- sticare, trattare e monitorare una determinata patologia. Prima di procedere all’interrogazione dei database aziendali che raccolgono le prestazioni ero- gate, risulta utile mappare il PDTA con l’obiettivo di conoscere: a) quali sono le caratteristiche tecnico-professionali delle attività di diagnosi e cura della malattia; b) quali sono le routine organizzative e le pratiche assistenziali che in ogni singolo contesto vengono attivate per lo sviluppo del percorso. Per la ricerca “PDTA ospedalieri per il LNH”, quindi, sono state condotte due differenti attività per ricostruire il PDTA per la specifica patologia: 1) Analisi del processo di diagnosi e cura rappresentato attraverso la mappa degli episodi. 2) Predisposizione di una metodologia di estrazione delle prestazioni diretta- mente associabili ai pazienti con diagnosi di LNH nel 2007 e direttamente riconducibili alla patologia osservata. 1) Analisi del processo di diagnosi e cura rappresentato attraverso la mappa degli episodi E’ una matrice che rappresenta i luoghi organizzativi in cui si sviluppano le attività assistenziali (nel caso del PDTA per il LNH sono le Unità Organizzative di Ematologia, Radioterapia, ecc.) sulle colonne e sulle righe le fasi del processo erogativo sanitario che possono generare i traguardi intermedi di salute. Essi vengono denominati “episodi clinici” e sono identifica- ti nelle fasi di “Valutazione e Stadiazione”, “Trattamento” e “Follow-up” (figu- ra 7, pag. 22-23). Si precisa che il trattamento del LNH prevede le fasi di “induzione”, di “consolidamento” e di “mantenimento”. Per ciascuna delle sette aziende è stata elaborata la mappa degli episodi che rappresenta le specificità del processo erogativo del LNH (ad esempio, ester- nalizzazione delle attività di TAC e PET). Tali rappresentazioni hanno con- sentito di conoscere quali sono le prestazioni che qualificano il PDTA e le modalità di codifica e riconoscimento all’interno della produzione aziendale. 21
Una delle questioni maggiormente rilevanti, emerse dalla fase di mappatura, è stata l’identificazione di due sotto-processi. Si osservano, infatti, due sotto- popolazioni che, pur essendo omogenee per problema di salute, sono gesti- te all’interno dell’Unità Operativa con processi assistenziali diversi. Il criterio che regola l’utilizzo di un percorso piuttosto che un altro può essere legato alla severità clinica o alla scarsa risposta al trattamento terapeutico. La popolazione di pazienti con LNH è composta, prevalentemente, da sog- getti che dopo essere giunti alla diagnosi di LNH iniziano una chemiotera- pia caratterizzata da cicli terapeutici e tipologie di farmaci specifici a secon- da della diagnosi istologica. Nella stragrande maggioranza dei casi è stata fatta una biopsia su un linfonodo aumentato di volume. Questo sotto insieme di pazienti sarà indicato, nella nostra analisi, come Fig. 7 - Estratto da una mappa degli episodi del LHN UO di Ematologia Pag. 2 A E’ linfoma Valutazione e indolente? Stadiazione Restaging Prelievo per esami ematochimici 5 gg prima del tratt. Sì Poli- Sì chemioterapia Necessita No No restaging intermedio? Trattamento (monitoraggio Sì post-operatorio) E’ in progressione o è Il pz è No No un L extranodale? Sì giovane? No Trattamento non Il pz sopporta aggressivo il trattamento? Follow-up Pag. 4 Follow-up a 3 mesi A 22
Simbologia di base per diagrammi di flusso utilizzati nella mappa degli episodi per indicare lʼinizio/ per indicare la biforcazione del la fine di un processo processo per via di una domanda la cui risposta è sì/no per indicare per indicare unʼattività unʼattività codificata o protocollo condiviso Prelievo per esami ematochimici 10 gg dopo tratt. Restaging Il pz sopporta il tratt.? No Sì Sì La malattia è in progressione? No No Ha finito il ciclo? Sì Terapia di Terapia Sì supporto 2 linea Ha finito il ciclo? Sì E’ ulteriormente trattabile? No No La malattia è in Sì progressione? No Sì No Terapia palliativa in DH Follow-up 23
“PDTA-A” per distinguerlo da un’altra sotto-popolazione di pazienti, “PDTA-B”, aventi sottotipi istologici di LNH particolarmente aggressivi o che sono in sta- dio avanzato della malattia o che presentano scarsa risposta alle terapie precedenti. Questi pazienti saranno sottoposti ad un trapianto (terapia ad alte dosi) che può essere di tipo allogenico o autologo. Pertanto, il “PDTA-B” si differenzia dal “PDTA-A” perché, oltre a contenere l’episodio di ricovero per trapianto, presenta implicazioni clinico-organizzative più impegnative che assorbono maggiori quantità di risorse sia in termini di per- sonale che di risorse tangibili essendo caratterizzato da ricoveri fatti in regi- me ordinario con degenze medie superiori ai 20-30 giorni, maggiori approfon- dimenti diagnostici e cicli terapeutici quali-quantitativi a maggiore intensità o frequenza. Entrambi i percorsi sopra citati comprendono un processo diagnostico tera- peutico assistenziale, caratterizzato da specifici episodi clinici, che inizia (come già indicato) con l’episodio di “Valutazione e Stadiazione”, passa attra- verso il “Trattamento”, fino a concludersi con il “Follow-up”. 2) Predisposizione di una metodologia di estrazione delle prestazioni diretta- mente associabili ai pazienti con diagnosi di LNH nel 2007 e direttamente riconducibili alla patologia osservata Il periodo di osservazione comprende l’analisi delle Schede di Dimissione Ospedaliera (SDO) dei ricoveri in UO di Ematologia per l’anno 2007 da gen- naio a dicembre. Questa ristrettezza dell’arco temporale fa sì che all’interno dei due PDTA ci siano insiemi di pazienti a cui mancherà l’episodio di “Valutazione e Stadiazione” perché lo hanno fatto nell’ultimo trimestre del- l’anno precedente oppure l’episodio di “Follow-up” perché lo faranno nei primi mesi dell’anno successivo. Tale scelta di metodo è giustificata dalla prospettiva di analisi: l’oggetto dello studio è il processo erogativo del PDTA, nel nostro caso l’insieme delle prestazioni erogate per diagnosticare, trattare e monitorare il proble- ma di salute del LNH e non il singolo paziente. Si ipotizza che il processo erogativo sia stabile nel tempo all’interno delle aziende (ad eccezione di importanti cambiamenti quali, ad esempio, un avvicendamento nella leader- ship a capo dell’unità operativa) e che gli esempi di “code di trattamento”, come indicato in precedenza, siano presenti in tutti i contesti aziendali ana- lizzati. 24
Dal metodo di identificazione della casistica alla raccolta delle prestazioni La metodologia di analisi, raccolta ed elaborazione delle informazioni è stata condivisa con i referenti clinici ed amministrativi delle sette aziende. L’analisi ha previsto l’utilizzo, quale base dati iniziale, delle SDO relative ai ricoveri dal 01/01/07 al 31/12/07 dell’UO di Ematologia. L’identificazione della popolazione è stata effettuata a partire dalle diagnosi riportate in tabella 1 nei campi “diagnosi principale” e “seconde diagnosi” nelle SDO aziendali. Si precisa che: (a) le diagnosi utilizzate sono state indicate dai referenti clini- ci sulla base delle routine di codifica adottate; (b) il sistema di codifica fa rife- rimento a quello in vigore nel 2007. Tab. 1 - Elenco diagnosi per l’identificazione della popolazione con LNH Cod. Diagnosi Descrizione Diagnosi 200 Linfosarcoma e reticolosarcoma 2000 Reticolosarcoma 20000 Reticolosarcoma, sito non specificato, organi solidi o siti extranodali 20001 Reticolosarcoma, linfonodi della testa e del collo 20002 Reticolosarcoma, linfonodi intratoracici, mediastinici 20003 Reticolosarcoma, linfonodi intraaddominali 20004 Reticolosarcoma, linfonodi ascellari e dell'arto superiore 20005 Reticolosarcoma, linfonodi inguinali e dell'arto inferiore 20006 Reticolosarcoma, linfonodi pelvici 20007 Reticolosarcoma, milza 20008 Reticolosarcoma, linfonodi di siti multipli 2001 Linfosarcoma 20010 Linfosarcoma, sito non specificato, organi solidi o siti extranodali 20011 Linfosarcoma, linfonodi della testa e del collo 20012 Linfosarcoma, linfonodi intratoracici, mediastinici 20013 Linfosarcoma, linfonodi intraaddominali 20014 Linfosarcoma, linfonodi ascellari e dell'arto superiore 20015 Linfosarcoma, linfonodi inguinali e dell'arto inferiore 20016 Linfosarcoma, linfonodi pelvici 20017 Linfosarcoma, milza 20018 Linfosarcoma, linfonodi di siti multipli 2002 Linfoma o tumore di Burkitt 20020 Linfoma o tumore di Burkitt, sito non specificato, organi solidi o siti extranodali 20021 Linfoma o tumore di Burkitt, linfonodi della testa e del collo 20022 Linfoma o tumore di Burkitt, linfonodi intratoracici, mediastinici 25
Cod. Diagnosi Descrizione Diagnosi segue Tab. 1 20023 Linfoma o tumore di Burkitt, linfonodi intraaddominali 20024 Linfoma o tumore di Burkitt, linfonodi ascellari e dell'arto superiore 20025 Linfoma o tumore di Burkitt, linfonodi inguinali e dell'arto inferiore 20026 Linfoma o tumore di Burkitt, linfonodi pelvici 20027 Linfoma o tumore di Burkitt, milza 20028 Linfoma o tumore di Burkitt, linfonodi di siti multipli 2008 Altre varianti 20080 Altre varianti, sito non specificato, organi solidi o siti extranodali 20081 Altre varianti, linfonodi della testa e del collo 20082 Altre varianti, linfonodi intratoracici, mediastinici 20083 Altre varianti, linfonodi intraaddominali 20084 Altre varianti, linfonodi ascellari e dell'arto superiore 20085 Altre varianti, linfonodi inguinali e dell'arto inferiore 20086 Altre varianti, linfonodi pelvici 20087 Altre varianti, milza 20088 Altre varianti, linfonodi di siti multipli 202 Altre neoplasie maligne del tessuto linfatico ed istiocitario 2020 Linfoma nodulare 20200 Linfoma nodulare, sito non specificato, organi solidi o siti extranodali 20201 Linfoma nodulare, linfonodi della testa e del collo 20202 Linfoma nodulare, linfonodi intratoracici, mediastinici 20203 Linfoma nodulare, linfonodi intraaddominali 20204 Linfoma nodulare, linfonodi ascellari e dell'arto superiore 20205 Linfoma nodulare, linfonodi inguinali e dell'arto inferiore 20206 Linfoma nodulare, linfonodi pelvici 20207 Linfoma nodulare, milza 20208 Linfoma nodulare, linfonodi di siti multipli 2021 Micosi fungoide 20210 Micosi fungoide, sito non specificato, organi solidi o siti extranodali 20211 Micosi fungoide, linfonodi della testa e del collo 20212 Micosi fungoide, linfonodi intratoracici, mediastinici 20213 Micosi fungoide, linfonodi intraaddominali 20214 Micosi fungoide, linfonodi ascellari e dell'arto superiore 20215 Micosi fungoide, linfonodi inguinali e dell'arto inferiore 20216 Micosi fungoide, linfonodi pelvici 20217 Micosi fungoide, milza 20218 Micosi fungoide, linfonodi di siti multipli 2022 Malattia di Sezary 20220 Malattia di Sezary, sito non specificato, organi solidi o siti extranodali 20221 Malattia di Sezary, linfonodi della testa e del collo 20222 Malattia di Sezary, linfonodi intratoracici, mediastinici 20223 Malattia di Sezary, linfonodi intraaddominali 26
Cod. Diagnosi Descrizione Diagnosi segue Tab. 1 20224 Malattia di Sezary, linfonodi ascellari e dell'arto superiore 20225 Malattia di Sezary, linfonodi inguinali e dell'arto inferiore 20226 Malattia di Sezary, linfonodi pelvici 20227 Malattia di Sezary, milza 20228 Malattia di Sezary, linfonodi di siti multipli 2023 Istiocitosi maligna 20230 Istiocitosi maligna, sito non specificato, organi solidi o siti extranodali 20231 Istiocitosi maligna, linfonodi della testa e del collo 20232 Istiocitosi maligna, linfonodi intratoracici, mediastinici 20233 Istiocitosi maligna, linfonodi intraaddominali 20234 Istiocitosi maligna, linfonodi ascellari e dell'arto superiore 20235 Istiocitosi maligna, linfonodi inguinali e dell'arto inferiore 20236 Istiocitosi maligna, linfonodi pelvici 20237 Istiocitosi maligna, milza 20238 Istiocitosi maligna, linfonodi di siti multipli 2028 Altri linfomi 20280 Altri linfomi, sito non specificato, organi solidi o siti extranodali 20281 Altri linfomi, linfonodi della testa e del collo 20282 Altri linfomi, linfonodi intratoracici, mediastinici 20283 Altri linfomi, linfonodi intraaddominali 20284 Altri linfomi, linfonodi ascellari e dell'arto superiore 20285 Altri linfomi, linfonodi inguinali e dell'arto inferiore 20286 Altri linfomi, linfonodi pelvici 20287 Altri linfomi, milza 20288 Altri linfomi, linfonodi di siti multipli 2029 Altre neoplasie maligne non specificate del tessuto linfoide ed istiocitario 20290 Altre neoplasie maligne non specificate del tessuto linfoide ed istiocitario, sito non specificato, organi solidi o siti extranodali 20291 Altre neoplasie maligne non specificate del tessuto linfoide ed istiocitario, linfonodi della testa e del collo 20292 Altre neoplasie maligne non specificate del tessuto linfoide ed istiocitario, linfonodi intratoracici, mediastinici 20293 Altre neoplasie maligne non specificate del tessuto linfoide ed istiocitario, linfonodi intraaddominali 20294 Altre neoplasie maligne non specificate del tessuto linfoide ed istiocitario, linfonodi ascellari e dell'arto superiore 20295 Altre neoplasie maligne non specificate del tessuto linfoide ed istiocitario, linfonodi inguinali e dell'arto inferiore 20296 Altre neoplasie maligne non specificate del tessuto linfoide ed istiocitario, linfonodi pelvici 20297 Altre neoplasie maligne non specificate del tessuto linfoide ed istiocitario, milza 20298 Altre neoplasie maligne non specificate del tessuto linfoide ed istiocitario, linfonodi di siti multipli 27
La casistica così identificata è stata “filtrata” attraverso i codici DRG riportati in tabella 2 in modo da ottenere un insieme di pazienti ulteriormente “selezio- nato” da eventuali errori di transcodifica delle SDO. Per ciascuna azienda, quindi, è stato realizzato un database con tutti i rico- veri effettuati da pazienti con LNH. Il passaggio successivo ha previsto una suddivisione funzionale dei ricoveri in base al contenuto di specifici codici ICD9CM dei campi diagnosi e/o inter- venti allo scopo di identificare sei sottotipi di ricovero (figura 8): l Ricovero per Valutazione e Stadiazione: rappresenta il ricovero fatto in regime ordinario o in DH finalizzato all’inquadramento clinico e al raggiun- gimento della diagnosi certa per LNH. l Ricovero per Chemioterapia: rappresenta il ricovero per il trattamento che- mioterapico erogato prevalentemente in regime DH e talvolta in regime ordinario. l Ricovero per Trapianto: rappresenta il ricovero per il trapianto sia allogeni- co che autologo; questo tipo di trattamento viene fatto sempre in regime ordinario. l Ricovero per Terapia di Supporto: rappresenta il ricovero finalizzato al ripristino delle condizioni generali scadute in seguito agli effetti collaterali del trattamento chemioterapico o al progredire della malattia; questo tipo di trattamento viene fatto prevalentemente in regime ordinario. l Ricovero per Restaging: rappresenta il ricovero per la verifica dell’efficacia della terapia in atto. Comprende un pacchetto di esami diagnostici e biochi- mici che permettono di stabilire se il paziente sta rispondendo alla terapia in atto. Questo tipo di valutazione viene fatto prevalentemente in regime DH. Tab. 2 - Elenco DRG per l’identificazione della popolazione con LNH DRG Descrizione 400 Linfoma e leucemia con interventi chirurgici maggiori 401 Linfoma e leucemia non acuta con altri interventi chirurgici con complicanze 402 Linfoma e leucemia non acuta con altri interventi chirurgici senza complicanze 403 Linfoma e leucemia non acuta con complicanze 404 Linfoma e leucemia non acuta senza complicanze 409 Radioterapia 410 Chemioterapia non associata a diagnosi secondaria di leucemia acuta 28
l Ricovero per Complicanze: rappresenta il ricovero finalizzato al ripristino delle condizioni generali in peggioramento in seguito a complicanze mani- festatesi per il trattamento chemioterapico e/o terapia ad alte dosi. Questo tipo di trattamento viene fatto prevalentemente in regime ordinario. Fig. 8 - Rappresentazione del metodo di analisi, estrazione ed elaborazione dei dati Ricoveri per LNH Elenco diagnosi (elenco DRG) Ricoveri per valutazione e stadiazione Ricoveri per chemioterapia Ricoveri per trapianto Ricoveri per terapia di supporto Ricoveri per restaging Ricoveri per complicanze Si tratta di una classificazione non convenzionale ma funzionale allo studio in oggetto e condivisa con i referenti clinici delle aziende. La suddivisione sopra- citata è servita a ricostruire il significato delle diverse tipologie di ricovero rispet- to agli episodi del PDTA. Di seguito vengono proposte le tabelle 3-4-5-6-7-8 che identificano le presta- zioni da ricondurre ai diversi episodi. La suddivisione dei ricoveri della popolazione LNH così realizzata, oltre a descrivere in maniera specifica la tipologia di ricovero, consente per ciascun paziente: a) di tracciare le diverse prestazioni che caratterizzano gli episodi clinici del pro- prio iter di diagnosi e cura (ad esempio, alcuni pazienti fanno dei “restaging” più ravvicinati di altri perché l’istotipo di LNH o la poca sensibilità alla terapia ne richiedono un ravvicinato controllo per tarare al meglio la chemioterapia); b) di individuare e distinguere la popolazione che ha fatto in azienda il “PDTA-A” o il “PDTA-B”. 29
Tab. 3 - Identificazione dei ricoveri per “Valutazione e Stadiazione” VALUTAZIONE E STADIAZIONE Cod Diagnosi 8907 Consulto, definito complessivo o prima visita Cod Procedure 4011 Biopsia di strutture linfatiche 4131 Biopsia del midollo osseo 4138 Altre procedure diagnostiche sul midollo osseo TAC e/o PET (torace, addome, cranio, ecc.) Tab. 4 - Identificazione dei ricoveri per Chemioterapia TRATTAMENTO CHEMIOTERAPICO Cod Diagnosi V581 Chemioterapia Cod Procedure 038 Iniezione di farmaci citotossici nel canale vertebrale 0331 Rachicentesi 9925 Iniezione o infusione di sostanze chemioterapiche per tumore 9928 Iniezione o infusione di agenti modificatori della risposta biologica 9929 Iniezione o infusione di altre sostanze terapeutiche o profilattiche Nello specifico, grazie alla tabella 5 “Identificazione dei ricoveri per Trapianto (allogenico o autologo) ” è stato possibile riconoscere la popolazione che ha seguito un percorso più complesso, mentre la tabella 4 “Identificazione dei ricoveri per Chemioterapia” contiene la popolazione che ha fatto il percorso “A” e parte del “B” in quanto alcuni pazienti del gruppo “B”, prima di accede- re al trapianto (autologo), potrebbero aver fatto dei cicli di chemioterapia senza adeguata risposta. Pertanto sono stati sottratti i pazienti del “PDTA-B” i cui identificativi comparivano nel gruppo di pazienti del “PDTA-A”. 30
In questo modo sono stati elaborati due database distinti che rappresentano i due PDTA, e le prestazioni che compongono tali database sono state attri- buite agli episodi clinici di “Valutazione e Stadiazione”, “Trattamento” e “Follow-up”. Questa operazione è stata compiuta su base temporale: infor- mazione importante è quella relativa al primo ricovero terapeutico associato ai due PDTA. Nel “PDTA-A” la data del primo ricovero coincide con quella del ricovero per trattamento chemioterapico (presentato in tabella 4). Nel caso del “PDTA-B” essa coincide con quella del ricovero per trattamento chemioterapico dei pazienti “non responders” e quindi candidati al successi- vo trapianto (tabella 4), oppure con quella del ricovero per trapianto (alloge- nico o autologo) (tabella 5) per i pazienti direttamente candidati ad esso. Altra data importante per l’allocazione delle prestazioni negli episodi clinici è rappresentata da quella dell’ultima dimissione. Attraverso questi criteri tem- porali è stato possibile ricostruire il “significato” delle prestazioni erogate per ciascun paziente rispetto all’episodio clinico. Tale metodologia consente di “far parlare” database amministrativi per esprimere il contenuto sanitario del mix delle prestazioni. In “Valutazione e Stadiazione” rientrano le prestazioni finalizzate a fare la diagnosi di LNH e/o la sua stadiazione, in “Trattamento” quelle finalizzate a coadiuvare il trattamento chemioterapico/trapianto o a migliorare le condi- zioni generali del paziente, in “Follow-up” quelle che dopo l’ultimo ricovero, sono finalizzate a tenere in osservazione le condizioni del paziente. Tab. 5 - Identificazione dei ricoveri per Trapianto (allogenico o autologo) PREPARAZIONE + TRAPIANTO Cod Diagnosi 481 Trapianto di midollo osseo v4281 Midollo osseo sostituito da trapianto v4289 Altro organo o tessuto specificato sostituito da trapianto Cod Procedure 4101 Trapianto di midollo osseo autologo 4102 Trapianto di midollo osseo allogenico con depurazione 4103 Trapianto di midollo osseo allogenico senza depurazione 4104 Trapianto 4191 Aspirazione di midollo osseo da donatore per trapianto 9972 Leucoaferesi terapeutica 9975 Somministrazione di agente neuroprotettivo 9979 Altre aferesi terapeutiche 31
Tab. 6 - Identificazione dei ricoveri per Terapia di Supporto TRATTAMENTO TERAPIA DI SUPPORTO Cod Diagnosi v582 Trasfusione di sangue senza indicazione della diagnosi v5881 Collocazione e sistemazione di catetere vascolare v5882 Collocazione e sistemazione di catetere non vascolare Cod Procedure 9789 Rimozione di altro dispositivo terapeutico 9901 Exsanguino trasfusione 9902 Autotrasfusione di sangue precedentemente raccolto 9903 Altra trasfusione di sangue intero 9904 Trasfusione di concentrato cellulare 9905 Trasfusione di piastrine 9906 Trasfusione di fattori della coagulazione 9909 Trasfusione di altre sostanze 9918 Iniezione o infusione di elettroliti 9919 Iniezione di anticoagulanti 9921 Iniezione di antibiotici 9923 Iniezione di steroidi Tab. 7 - Identificazione dei ricoveri per Restaging RESTAGING Cod Diagnosi 8901 Anamnesi e valutazione, definite brevi, storia e valutazione abbreviata, visita successiva alla prima 8903 Anamnesi e valutazione, definite complessive, visita medico nucleare pretrattamento, visita radioterapica pretrattamento, stesura del piano di trattamento di chemioterapia oncologica 8907 Consulto, definito complessivo Cod Procedure 4011 Biopsia di strutture linfatiche 4131 Biopsia del midollo osseo 4138 Altre procedure diagnostiche sul midollo osseo TAC e/o PET (torace, addome, cranio, ecc.) 32
Puoi anche leggere