PDTA ospedalieri per il Linfoma Non Hodgkin - Analisi e confronto dei modelli assistenziali in 7 aziende sanitarie

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                                                                                  PDTA ospedalieri
                                                                                  per il Linfoma
                                                                                  Non Hodgkin

                                                                                  Analisi e confronto
                                                                                  dei modelli assistenziali
                                                                                  in 7 aziende sanitarie

                    Pubblicazione realizzata con un
                     unrestricted educational grant

                       We Innovate Healthcare
PDTA ospedalieri
per il Linfoma
Non Hodgkin

Analisi e confronto
dei modelli assistenziali
in 7 aziende sanitarie
ISBN 9788896369036

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e-mail: info@economiasanitaria.it
Autori

Valeria Tozzi
(Responsabile Area di ricerca PDTA - Cergas Bocconi)

Giacomo Corica
(Ricercatore Area di ricerca PDTA - Cergas Bocconi)

Guglielmo Pacileo
(Ricercatore Area di ricerca PDTA - Cergas Bocconi)

Stefano Tasselli
(Ricercatore Area di ricerca PDTA - Cergas Bocconi)
PERCORSO DIAGNOSTICO-TERAPEUTICO ASSISTENZIALE
DEI PAZIENTI CON LINFOMI NON-HODGKIN

Presentazione

Ho accettato con perplessità l’invito del Presidente della Società Italiana di
Ematologia a coordinare i Colleghi Ematologici selezionati per la raccolta e
la valutazione dei dati relativi all’iter diagnostico-terapeutico dei pazienti con
linfoma non-Hodgkin osservati nell’anno 2007. Al termine del lavoro sono
contento e ringrazio il Presidente per l’incarico che mi ha dato.

Questo studio di economia sanitaria ristretto ai pazienti con linfoma non-
Hodgkin ha visto la partecipazione di sette strutture ematologiche italiane di
diversa dimensione assistenziale con sede nel nord, centro e sud della peni-
sola.

L’impostazione e la gestione del lavoro è stata guidata dai Colleghi
dell’Università Bocconi di Milano, coordinati dalla Prof.ssa Valeria Tozzi.
Gli economisti, con grande professionalità, hanno permesso a noi, neofiti in
questo settore, di collaborare con la piena consapevolezza del nostro com-
pito e del nostro contributo.

Ciò che desidero ritagliarmi è un breve commento generale: sette strutture
ematologiche italiane universitarie e ospedaliere utilizzano la stessa metodo-
logia diagnostico-terapeutica quando sono chiamate a gestire un paziente
con linfoma non-Hodgkin ed anche lo stesso follow-up.

Il costo della gestione del paziente, quanto varia, dipende da problemi di tipo
organizzativo totalmente indipendenti dalla cultura e dall’impegno dell’ema-
tologo. In questo studio sono emersi i motivi per i quali un’azienda spende di
più per ogni paziente e mi auguro che queste informazioni possono essere
valutate, criticate e, se corrette, utilizzate da Coloro i quali hanno la respon-
sabilità economico-amministrativa.

Mi auguro che un analogo studio possa essere esteso a molte altre malattie
ematologiche con il fine di fornire la miglior assistenza sanitaria, utilizzando
al meglio le risorse economiche disponibili.

                                                                      Sante Tura
PREFAZIONE CERGAS BOCCONI

    Negli ultimi anni molte delle ricerche condotte dal Cergas Bocconi hanno evi-
    denziato crescente attenzione verso i processi assistenziali. Essi rappresen-
    tano, nel linguaggio degli aziendalisti, la combinazione economica: il “cuore”
    dell’azienda che si manifesta attraverso operazioni generate da specifici
    input.
    I PDTA (Percorsi Diagnostico Terapeutici ed Assistenziali) sono combinazio-
    ni economiche: rappresentano processi assistenziali per patologia. Il Cergas
    ha avviato un’intensa attività di ricerca sul tema a partire dagli anni ’90 pro-
    ponendo, per l’appunto, la chiave di lettura economico-aziendale alla neces-
    sità (proposta in prima istanza dalla comunità dei medici) di riconoscere uni-
    tarietà ad attività che sono finalizzate a dare risposta ad uno specifico biso-
    gno di salute. E’ la ricerca sviluppata in tal senso che ha consentito di dar vita
    al dibattito sulla gestione, sull’organizzazione e sulla rilevazione della combi-
    nazione economica per patologia, battezzata con l’acronimo PDTA.
    La ricerca “PDTA ospedalieri per il Linfoma Non Hodgkin (LNH)” rappresen-
    ta il consolidamento di una metodologia testata in precedenza sulla patolo-
    gia del carcinoma del colon retto (“PDTA ospedalieri per carcinoma del colon
    retto”) sempre grazie al sostegno di Roche.
    Tre sono le riflessioni principali che la ricerca “PDTA ospedalieri per il LNH”
    consente in prima battuta di sviluppare.

    Prima riflessione. Sebbene sia intuitivo pensare che i sistemi gestionali
    dovrebbero “naturalmente” riuscire ad intercettare i processi assistenziali per
    patologia, allo scopo di comprendere come le operazioni di gestione, orga-
    nizzazione e rilevazione si sviluppano, questo non è così scontato. Gli stru-
    menti di management, soprattutto nella fase della prima aziendalizzazione,
    hanno riservato attenzione principalmente alle condizioni di “contorno” dei
    processi stessi. Ad esempio, i processi di programmazione e controllo hanno
    tentato di orientare le performance delle unità operative allo scopo di stimo-
    lare comportamenti coerenti con le finalità istituzionali di azienda. Fino all’av-
    vento del dibattito del “governo clinico”, la questione dell’appropriatezza dei
    processi assistenziali è stata di natura professionale, completamente scissa
    dalle dinamiche manageriali in senso stretto. Tutto ciò accelerato dalla dina-
    micità dei saperi in campo medico, dalla ricchezza e dalla molteplicità degli
    approcci specialistici che concorrono a dare risposta al medesimo problema
    di salute, dalla dimensione crescente delle aziende sanitarie nell’ultimo
    decennio. Oggigiorno è possibile utilizzare i sistemi gestionali per presidiare
    anche la dimensione dell’appropriatezza delle prestazioni: la ricerca in ogget-
    to evidenzia che solo aziende mature rispetto alla dotazione di strumenti
    gestionali sono capaci di ricomporre i segmenti dei PDTA sviluppati in unità

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operative diverse. Il campione delle sette aziende è eterogeneo in tal
senso nella misura in cui considera aziende che già di routine hanno adot-
tato logiche di governo dei PDTA (e ne valutano quindi le performance) ed
aziende che le hanno sperimentate per la prima volta partecipando al pre-
sente studio.

Seconda riflessione. L’approccio sviluppato dal Cergas prevede il coinvolgi-
mento fattivo da parte dei professionisti delle aziende (medici e non) e delle
società scientifiche di specialità. In questo caso la SIE (Società Italiana di
Ematologia), gli ematologi ed i controller delle sette aziende hanno rappre-
sentato il motore della ricerca. Essi hanno contribuito a rintracciare i conte-
nuti specifici della combinazione economica = PDTA per il LNH nelle sette
realtà osservate. Questo rappresenta un traguardo: osservare e governare i
processi assistenziali coinvolgendo “amministrativi” e medici. L’approccio dei
PDTA prevede, usando una metafora, l’osservazione dell’attività aziendale
attraverso un microscopio: a tale livello di dettaglio, le operazioni osservate
nelle singole strutture organizzative non sono più scindibili tra dimensione cli-
nica e manageriale, sono un insieme unitario che imbrica entrambe e richie-
de entrambe le competenze. Ciò rappresenta un riscatto rispetto alla prima
fase di aziendalizzazione che “ha parlato” unicamente a quanti avevano
esperienza di amministrazione e non ha trovato i codici linguistici per rag-
giungere i medici.

Terza riflessione. In alcuni contesti aziendali (non in tutti) sono già state atti-
vate importanti azioni di contenimento della spesa per le diverse variabili di
consumo (farmaci, ricoveri, specialistica ambulatoriale, ecc.) per unità orga-
nizzativa. Considerare l’oggetto della gestione la singola “scatola” organizza-
tiva (unità operativa dell’ospedale, distretto, dipartimento, ecc.) significa non
solo enfatizzare la visione a “canne d’organo” dell’organizzazione, ma
soprattutto rischiare la sopravvivenza di alcuni servizi, in un contesto a forte
tensione finanziaria. Se tale rischio non è sostenibile (per questioni di rilevan-
za sociale, di delocalizzazione dell’offerta, ecc.) una via al miglioramento ed
alla razionalizzazione può essere suggerita dall’analisi del regime di attività
delle prestazioni. Come la ricerca suggerisce, molto spesso è l’organizzazio-
ne che si ripiega su specifici modelli assistenziali in ragione della sua storia,
delle sue tradizioni: questa (più che il differente case mix di pazienti) è la
motivazione che spiega, ad esempio, la scelta del regime ordinario di ricove-
ro per attività che altrove vengono erogate in regime diurno all’interno del
medesimo PDTA.

Molti sono i quesiti che la ricerca “PDTA ospedalieri per il LNH” rilancia e ai
quali si spera di dare seguito. In questa presentazione se ne evidenziano
alcuni:

                                                                                      7
a) dopo aver esplorato le diverse modalità nel dare risposta al medesimo
       problema di salute in sette realtà aziendali, sarebbe opportuno osservare
       le operazioni di cambiamento suggerite dal benchmarking che lo studio
       attua;
    b) tempi medi di diagnosi, tasso di ripetizione di alcune prestazioni ad alto
       costo, liste di attesa per alcuni dei servizi analizzati potrebbero essere
       alcuni degli indicatori di performance da associare alle evidenze emerse;
    c) sviluppare sistemi di costing aziendali che consentano di superare l’artifi-
       cio delle tariffe nazionali (unica soluzione, come nella presente ricerca) per
       associare un valore economico al PDTA.

    Queste sono alcune delle piste di ricerca per contribuire all’edificazione del
    cantiere dei PDTA, le cui fondamenta è interessante approfondire attraverso
    il presente elaborato.

                                   Francesco Longo – Direttore Cergas Bocconi
                    Valeria Tozzi – Resp. Area di Ricerca PDTA Cergas Bocconi

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L’INNOVAZIONE SOSTENIBILE IN SANITÀ

Con il progetto sul Percorso Diagnostico Terapeutico Assistenziale per il
Paziente con Linfoma non Hodgkin, realizzato in partnership con la Società
Italiana di Ematologia ed il Cergas Bocconi, prosegue il sostegno di Roche
alla ricerca ed alla sperimentazione di nuovi modelli clinico-gestionali. E’
attraverso questi modelli che, a parità di risorse assegnate, si può trovare
una soluzione in grado di garantire la piena sostenibilità dell’innovazione, a
beneficio sia del Paziente che dello stesso Sistema.

Una tra le sfide principali, sia per il Clinico che per il Manager, in questo
periodo di difficoltà economiche per il Sistema pubblico, è infatti quella di
ridefinire i migliori percorsi assistenziali e processi organizzativi sanitari in
grado di generare recuperi di efficienza e risparmi. Da un lato per garantire il
rispetto dei conti pubblici, e dall’altro per assicurare a tutti i Pazienti eleggibi-
li il pieno accesso ai farmaci innovativi, pur nei differenti contesti regionali.

L’ematologia è un’area di grande contenuto scientifico ed insieme di elevato
impatto sociale; in questo progetto di ricerca Ematologi e Responsabili del
Controllo di Gestione di 7 tra i principali Centri per il trattamento del LNH nel
nostro Paese hanno cooperato fattivamente, raccogliendo ed analizzando i
dati relativi ad oltre 2.000 Pazienti.
L’integrazione delle competenze cliniche e manageriali è probabilmente il
migliore strumento per ricercare e realizzare qualità ed efficienza nei servizi
sanitari: una valida alternativa al “razionamento” delle risorse.

Roche, in qualità di Azienda leader nella salute, ha da tempo associato que-
sto nuovo ruolo di partner delle Istituzioni Sanitarie alla propria fondamenta-
le “mission” di ricercare, produrre e mettere a disposizione di Pazienti e
Clinici i propri farmaci innovativi.

Per garantire l’accesso a queste nuove terapie, Roche ha aperto nuove
forme di cooperazione con le Autorità Regolatorie, con differenti meccanismi
di rimborso, basati sulla condivisione del rischio e sulla dimostrazione di
reale efficacia nella pratica clinica.
La portata innovativa di questi farmaci è anche in grado di favorire nuovi
modelli di gestione clinica del Paziente; infatti sono già numerose le eviden-
ze scientifiche sui Percorsi Diagnostico Terapeutici in area oncologica. Tali
evidenze ridimensionano sensibilmente l’incidenza dei costi dei farmaci inno-
vativi, se confrontati con i costi complessivi del percorso di cura sostenuti dal
Sistema Sanitario.

                                                                                        9
Ma i risultati degli studi sui PDTA evidenziano soprattutto la necessità di
     nuovi criteri di allocazione delle risorse e di nuovi meccanismi di finanzia-
     mento. I tempi sono ormai maturi per sperimentare e valutare nuovi modelli
     di finanziamento, non più frazionati sui singoli episodi di cura bensì assegna-
     ti in base ai costi del reale percorso clinico-assistenziale del Paziente.

     Analizzare consumi e costi, e monitorare non solo le tipologie di assistenza
     (farmaceutica, ospedaliera, ambulatoriale, ecc.), ma anche i bisogni sanitari
     (patologie), significa aggiungere quei valori di cui sempre più si parla: centra-
     lità del Paziente ed appropriatezza organizzativa. Questi valori rappresenta-
     no la base ed i presupposti per la sostenibilità dell’innovazione.

                                                                Maurizio de Cicco
                                              Amministratore Delegato Roche SpA

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Sommario

Il Progetto di Ricerca
      Gli obiettivi della Ricerca: conoscere il PDTA per il
      Linfoma Non Hodgkin in sette strutture ospedaliere
      differenti . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .13
      Una breve review della letteratura sul trattamento del LNH . . . . .17

La ricostruzione del PDTA per il Linfoma Non Hodgkin
      Il metodo di identificazione delle prestazioni
      per episodio clinico . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .21
      Dal metodo di identificazione della casistica alla raccolta
      delle prestazioni . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .25
      Il metodo per valorizzare le prestazioni . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .35
      La stima di costo per la risorsa farmaco . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .35

Il confronto interaziendale
      Il valore di costo dei PDTA . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .38
      Le differenze interaziendali . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .42
      Il costo del farmaco . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .47

Riflessioni conclusive             . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .50

Bibliografia      . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .52

                                                                                                                  11
IL PROGETTO DI RICERCA

Gli obiettivi della Ricerca: conoscere il PDTA per
il Linfoma Non Hodgkin in sette strutture ospedaliere differenti
La Ricerca “PDTA (Percorsi Diagnostico Terapeutici ed Assistenziali) ospeda-
lieri per il Linfoma Non Hodgkin (LNH)” nasce dalla necessità di comprende-
re le diversità organizzative dei modelli di cura per tale patologia al fine di sti-
mare il costo delle risorse associabili al percorso stesso.
Lo studio ha previsto la collaborazione scientifica del Cergas Bocconi e della
Società Italiana di Ematologia (SIE), con il supporto di Roche. Sono state
osservate sette aziende sanitarie istituzionalmente diverse relativamente ai
servizi erogati nell’anno 2007 per i pazienti trattati per LNH. I criteri adottati
per la selezione sono stati:
a) numerosità casistica non inferiore ai 400 pazienti dimessi nel 2005 (fonte
    informativa Ministero della Salute);
b) possibilità di intercettare attraverso i sistemi operativi aziendali le informa-
    zioni sui consumi per pazienti con diagnosi di LNH (ricoveri, attività ambu-
    latoriale, prestazioni di diagnostica, laboratorio e farmaceutica);
c) distribuzione del campione di aziende tra Nord, Centro e Sud Italia.

Ciascuna azienda ha visto la partecipazione attiva di clinici, specialisti in
ematologia ed amministrativi (almeno un referente dell’ufficio controllo di
gestione ha partecipato per ciascuna azienda), come rappresentato nella
figura 1 (pag. 14). Il campione selezionato ha visto una prevalenza di azien-
de ospedaliero-universitarie ed istituti dedicati alla ricerca.

Lo studio ha avuto natura esplorativa e retrospettiva perchè ha analizzato
l’erogazione di prestazioni che nel 2007 hanno consentito di diagnosticare
trattare e monitorare i pazienti con LNH. La figura 2 evidenzia la casistica
osservata nello studio: 2.175 casi distribuiti in modo eterogeneo all’interno
dei sette centri (dai 596 casi dell’azienda 1 ai 239 casi dell’azienda 7). Di que-
sta casistica, i pazienti che sono stati trattati con terapia ad alte dosi (trapianto
autologo o allogenico) sono stati: 34 casi per l’azienda 1; 18 casi per l’azienda
2; 16 casi per l’azienda 3; 27 casi per l’azienda 4; 20 casi per l’azienda 5; 39
casi per l’azienda 6; 15 casi per l’azienda 7.

Fig. 2 - La casistica dei pazienti LNH coinvolta nello studio

                                    Az. 1   Az. 2    Az. 3   Az. 4    Az. 5   Az. 6     Az. 7

 Pazienti LNH                       596      243     275     249      297     276       239

 Totale pazienti UO di Ematologia   975      709    1.255    744     1.257    539       723

                                                                                                13
Fig. 1 - Aziende e persone coinvolte nelle attività di ricerca
                                                                        Gruppo di coordinamento scientifico

                              SIE
                                                                                        Sante Tura
                Società Italiana di Ematologia

                        Cergas Bocconi
                                                                                       Valeria Tozzi
                       Area Ricerca PDTA

                                                                        Gruppo di coordinamento di progetto

                        Cergas Bocconi                                     Valeria Tozzi, Giacomo Corica,
                       Area Ricerca PDTA                                  Guglielmo Pacileo, Stefano Tasselli

                            Roche SpA                                    Maurizio Corrado, Giampaolo Butani

                                                                               Gruppi di lavoro aziendali
           Azienda Ospedaliero-Universitaria di
          Bologna Policlinico S. Orsola-Malpighi                                         M. Tani (2)
                                                                                      A. M. Petrini (3)
                                   M. Baccarani (1)

       Azienda Ospedaliero-Universitaria Careggi
                     di Firenze                                                        L. Rigacci (2)
                                                                                       F. Niccolini (3)
                                       A. Bosi (1)

        Azienda Ospedaliera "Antonio Cardarelli"
                      di Napoli                                                      B. Pocali (2)
                                                                              G. Boccia, M. P. Cacace (3)
                                      F. Ferrara (1)

        Fondazione IRCCS Policlinico San Matteo
                       di Pavia                                                        L. Arcaini (2)
                                                                                     P. A. Bonoldi (3)
                                    M. Lazzarino (1)

             Azienda Ospedaliero-Universitaria
              Policlinico Tor Vergata di Roma                                        M. Cantonetti (2)
                                                                                       F. D'Alba (3)
                                     S. Amadori (1)

           Azienda Ospedaliero-Universitaria
       “San Giovanni Battista” Molinette di Torino                                   A. Chiappella (2)
                                                                                      F. di Giulio (3)
                                      U. Vitolo (1)

             Ospedale Regionale Caʼ Foncello
                  (ULSS 9 di Treviso)                                                 P. Stefani (2)
                                                                                   G. Scannapieco (3)
                                   F. Gherlinzoni (1)

     (1) Responsabile Struttura Complessa; (2) Referente Clinico e (3) Referente Amministrativo dei Gruppi di lavoro
     aziendali. Si ringraziano, oltre i professionisti clinici e il personale amministrativo che con la loro preziosa parte-
     cipazione hanno reso possibile lo studio, anche le Direzioni Sanitarie alle quali si è richiesta esplicita autorizza-
     zione prima dell’avvio del progetto.

14
Le aziende hanno dimostrato anche una diversa specializzazione rispetto al
trattamento del LNH; tale informazione è stata dedotta sia mettendo a con-
fronto la popolazione con diagnosi di LNH con l’intero campione di pazienti
trattati nel 2008 nelle Unità Operative di Ematologia sia confrontando i rico-
veri per i pazienti con LNH con il totale dei ricoveri del 2007 sempre delle UO
di Ematologia (figura 3). Si osserva che, rispetto alla specializzazione sulla
patologia, le aziende si dividono in tre classi: la prima è composta dalle
aziende 1 e 6 che hanno un forte orientamento specialistico per il trattamen-
to del LNH con una casistica superiore al 50%; le aziende 2, 4 e 7 rappre-
sentano la seconda classe con circa il 30% della casistica trattata nel 2008
con diagnosi di LNH; le aziende 3 e 5 ne identificano l’ultima con una più limi-
tata specializzazione sulla patologia (circa il 20%).

Alla diversità istituzionale delle sette aziende corrisponde anche una diversi-
tà organizzativa, intercettata, in prima battuta, attraverso l’analisi del diparti-
mento all’interno del quale l’UO di Ematologia è collocata.
La figura 4 (pag. 16) evidenzia i valori minimi e massimi (oltre alla media)
relativamente alla dotazione dei posti letto (ordinari e day hospital) e del per-
sonale (medici, infermieri e altre professioni sanitarie) delle UO di
Ematologia; inoltre consente il confronto di tali dati con quelli relativi ai
Dipartimenti all’interno dei quali le UO di Ematologia sono collocate, allo
scopo di evincerne il peso. Le informazioni fanno riferimento all’anno 2007.
In media i Dipartimenti (tipicamente di Medicina o di Medicina Specialistica)
hanno una dotazione di circa 90 posti letto ordinari dei quali poco più di un
terzo sono delle UO di Ematologia. Circa il 25% sono invece i posti letto in
day hospital in media delle UO di Ematologia rispetto al valore medio dei
posti letto diurni rilevato nei Dipartimenti.

Fig. 3 -     Specializzazione delle UO di Ematologia nel trattamento del LNH
             e utilizzo dei ricoveri
                                                      Pz LNH/Pz UO di Ematologia (2008)
                                                      Ric. LNH/Ric. UO di Ematologia (2007)
 70%

 60%

 50%

 40%

 30%

 20%

 10%

  0%
           Az 1   Az 2    Az 3     Az 4      Az 5    Az 6     Az 7    Mediana   Media

                                                                                              15
Circa 1/6 dei medici ed un 1/3 degli infermieri dei Dipartimenti operano all’in-
             terno delle UO di Ematologia delle aziende del campione; inoltre tali
             Dipartimenti sono mediamente grandi rispetto alla dotazione di posti letto e
             personale, e dalle informazioni emerse appare esserci un investimento di
             rilievo nei confronti della specialità.

             Relativamente all’utilizzo dei ricoveri, l’UO di Ematologia in media nelle sette
             aziende del campione impiega circa il 38% di ricoveri ordinari mentre la stra-
             grande maggioranza dell’attività avviene in regime diurno (62%). Il tasso di
             occupazione dei posti letto (ordinari e day hospital) in tutte le aziende supe-
             ra il 75% (la mediana è dell’87,2%1). I DRG relativi ai pazienti dimessi dalle
             UO di Ematologia sono in media circa per il 25% chirurgici e per il 75% medi-
             ci; la degenza media dei ricoveri complessivi è di 19,8 giornate con valori
             minimi di circa 9 giornate e massimi di quasi 25.
             La produzione risulta essere molto concentrata, in media i primi 5 DRG costi-
             tuiscono più dell’80% della produzione: il DRG 410 “Chemioterapia non asso-
             ciata a diagnosi secondaria di leucemia acuta” ne rappresenta dal 40 al 66%
             circa; il DRG 404 “Linfoma e leucemia non acuta senza complicanze” dall’8
             al 15% e il DRG 481 “Trapianto di midollo osseo tipo tariffa = "A" (Tariffa com-
             prensiva della quota relativa al prelievo)” circa il 10%.

     Fig. 4 - Dati Dipartimento all’interno dei quali sono collocate le UO di Ematologia

                                                                   Media anno 2007 Valore minimo           Valore massimo

     Posti letto RO Dipartimento (totale)                                  93                 64                 135
     Posti letto RO UO Ematologia (totale)                                 35                 30                  40
     Posti letto DH Dipartimento (totale)                                  48                 33                  74
     Posti letto DH UO Ematologia (totale)                                 12                  5                  26

                                                                   Media anno 2007 Valore minimo           Valore massimo

     Numero medici Dipartimento (totale)                                 126                 44                  317
     Numero medici UO Ematologia (totale)                                 20                 16                   30
     Numero infermieri Dipartimento (totale)                             159                102                  249
     Numero infermieri UO Ematologia (totale)                             52                 26                   78
     Numero altre professioni sanitarie Dipartimento (totale)            130                 21                  336
     Numero altre professioni sanitarie UO Ematologia (totale)            19                 10                   30

             1
                 Si è scelto di inserire la mediana poiché una delle aziende ha dichiarato valori superiori al 100%.

16
Una breve review della letteratura sul trattamento del LNH
La raccolta dei contributi in letteratura sul trattamento del LNH è avvenuta
interrogando principalmente i seguenti database: Google Scholar, Pubmed,
Medline, Emerald. Le ricerche si sono basate sulla combinazione di differen-
ti parole chiave, selezionando i contributi che fino all’anno 2008 descrivesse-
ro modalità innovative di organizzazione dell’assistenza per i malati di LNH e
rilevazioni economiche relative alla diagnosi e al trattamento della patologia.
Gli studi principali sono focalizzati su:
a) confronto di costi per percorso per differenti protocolli terapeutici, ad
    esempio, CHOP [Cyclophosphamide (Ciclofosfamide), Hydroxydaunorubicin
    (Adriamicina o Doxorubicina), Oncovin (Vincristina), Prednisone/
    Prednisolone)] e R-CHOP (Rituximab-CHOP);
b) confronti anche internazionali riguardo ai costi di segmenti di percorso
    (costi dei farmaci e amministrativi);
c) analisi di costo-efficacia dei protocolli terapeutici in termini di Life Years
    Gained (LYG) – anni di vita guadagnati – o Quality Adjusted Life Years
    (QALY) – anni di vita guadagnati ponderati per la qualità di vita ad essi
    associati;
d) analisi di sensitività relative ai costi del trattamento e all’impatto clinico di
    tale trattamento (ad esempio, percentuale di pazienti che rispondono alle
    cure) condotte sulla base di diverse variabili (ad esempio, livello di stadia-
    zione o età dei pazienti).
Di seguito si propongono i contributi più interessanti rispetto alla ricerca in
oggetto.

Moulin Romsee, Spaepen e Stroobants (2008) e Lee, Zou e Douglas (2008)
interpretano il concetto di percorso esclusivamente come “protocollo farma-
cologico”, confrontando i costi economici di due diversi tipi di protocollo
(CHOP e R-CHOP) ed effettuando poi valutazioni di costo-efficacia e costo-
utilità.
Nel primo contributo, gli autori hanno confrontato due diversi percorsi di cura
per pazienti con LNH aggressivi:
a) protocollo convenzionale, con 6 cicli di trattamento (CHOP);
b) protocollo alternativo, con 3 cicli di trattamento, PET, più eventuali 3 cicli
    in caso di risposta ai primi 3 cicli.
Sono stati analizzati i costi dei singoli componenti dei due differenti tipi di per-
corso, evidenziando che il singolo ciclo di CHOP ha un prezzo relativamen-
te basso (132 euro) e che i costi connessi a ricoveri per le conseguenze della
terapia raggiungono il valore di 1.096 euro. Gli autori hanno condotto anche
un’analisi di sensitività, mostrando come all’aumentare dei cicli di chemiote-
rapia a seguito di risposta positiva al trattamento, aumentino anche i valori di
utilità correlati agli anni di vita guadagnati (QALY).

                                                                                       17
Fig. 5 - Analisi di costo di percorso (Lee et al, 2008)
      Costs per patient associated with R-CHOP and CHOP samples: subsequent (after first-line) treatments (2004 CAN$)

                                                                                         Mean                   SD               Med.             Max.                   Min.

                                                                                                                     R-CHOP (n=13)¶
      Second-line treatment
      Drugs                                                                               2,217              3,499            1,910            13,183                    0
      Oncologists                                                                           982                917              757             2,462                    0
      Outpatient nursing                                                                    568                786              280             1,931                    0
      Tests                                                                               1,872              1,708            1,207             6,233                    0
      Radiotherapy                                                                        1,063                881            1,601             1,856                    0
      Hospitalization*                                                                   13,013             14,607            8,407            42,714                    0
      ASCT†                                                                              13,782             30,115                0           101,754                    0
      Total‡                                                                             33,498             33,802           16,072           110,471                2,246

                                                                                                                     R-CHOP (n=1)¶
      Third-line treatment
      Drugs                                                                                      0
      Oncologists
      Outpatient Nursing
      Radiotherapy                                                                         1,856                    0          1,856              1,856              1,856
      Tests                                                                                    0
      Hospitalization
      Total                                                                                1,856                    0          1,856              1,856              1,856

                                                                                                                     R-CHOP (n=0)¶
      Fourth-line treatment
      Drugs                                                                   Not applicable
      Oncologists
      Outpatient nursing
      Radiotherapy
      Tests
      Total

                                                                                                                  R-CHOP (n=16)
      Palliative care§                                                                     3,671             3,510     2,782                    16,966                   37

       * Hospitalization cost includes all costs occuring during hospitalization except for transplantation, which is listed as a separate item.
       †
         ASCT cost only included inpatient costs; outpatient costs during this process were included in other categories (i.e., drugs, oncologists, outpatient nursing, and tests).
       ‡
         Note that “total” statistics are relavant to individual patients.
       §
         Includes physician, nursing, hospitalization, drug, hospice, etc. costs. Costs are assumed to be equal across R-CHOP and CHOP samples, because specific information for these
         samples was not available.
       ¶
         Number of patients were reduced compared to previous tables and Figure 1 because of death or missing data.
       ASCT, autologous stem-cell transplantation.

     Il secondo studio è stato condotto in Canada su 216 pazienti affetti da
     “Diffuse Large B-Cell Lynphoma” e confronta il costo del trattamento CHOP
     e R-CHOP, calcolando i costi unitari di percorso e comparando le categorie
     di costo durante il percorso di cura (figura 5). In particolare, fino alla secon-
     da linea di trattamento il percorso con terapia R-CHOP ha un valore di

18
33.498 Can $ e quello CHOP
                                                          di 25.479 Can $; inoltre, gli
                                                          autori evidenziano attraver-
                                                          so analisi di sensitività come
Mean         SD           Med.         Max.      Min.
                                                          nel percorso R-CHOP il peso
                    CHOP (n=28)¶                          del trattamento farmacologico
                                                          sul totale del costo sia inferio-
 5,379      6,935         2,159       2,3681       0
   811        886           456        3,479       0      re al 10%, mentre nel percor-
   627        770           238        2,211       0      so CHOP sia circa il 20%.
 1,159      1,186           925        5,998       0
   891        911           800        1,856       0
10,060     15,778         1,452       66,496       0    Best, Hornberger e Proctor, in
 6,552     13,043             0       38,129       0    uno studio del 2005, analiz-
25,479     25,739        15,867      102,999   1,856    zano i percorsi di cura per i
                    CHOP (n=11)  ¶                      pazienti affetti da “Diffuse
                                                        Large B-Cell Lynphoma”, su
   463          712          220  2,410      0
                                                        un campione di 399 pazienti
   874        1,058          282  2,948      0
   700        1,423          280  4,897      0          con età superiore a 60 anni
 1,643        1,478        1,601  4,859      0          arruolati in Francia, Belgio e
   839          836          459  2,693      0
10,885      18,976         2,731 60,334      0
                                                        Svizzera, mettendo a confron-
15,393      19,231         6,866 65,357  1,856          to due diverse tipologie di trat-
                                                        tamento (CHOP e R-CHOP) e
                     CHOP (n=3)  ¶

                                                        analizzando diverse variabili:
 2,390        2,390        2,390  4,780      0          a) sopravvivenza media dei
   151          130          226    226      0              pazienti;
   373          323          560    560      0
 1,426        2,470            0  4,279      0          b)  costo del trattamento e
   297          514            0    890      0              delle sue componenti;
 4,637        1,669        4,279  6,456  3,176          c) valore economico del trat-
                     CHOP (n=41)                            tamento per QALY.
 3,671        3,510        2,782 16,966     37          Gli autori integrano il concet-
                                                        to di “protocollo farmacologi-
                                                        co” valutando alcuni costi
                                                        connessi all’organizzazione
                                                        ed alla prestazione del tratta-
                                                        mento: vengono così calcola-
                                                        ti, ad esempio, i costi per il
                                                        ricovero ospedaliero dei
                                                        pazienti e i costi amministra-
         tivi. Nello studio si scompongono le tipologie di costo dei due percorsi nel
         periodo in analisi considerato (15 anni), calcolando un valore totale di
         28.782 euro per il percorso CHOP e di 41.952 euro per il percorso R-CHOP.
         Nel percorso CHOP, il farmaco pesa per il 16% sul valore totale del percor-
         so, mentre nel percorso R-CHOP il peso del farmaco è superiore (45%).

                                                                                              19
Herold e Hieke (2003), all’interno del loro confronto internazionale condot-
            to in Canada, Germania e Italia, analizzano i costi per ambito assistenzia-
            le, evidenziando come il costo del trattamento (principalmente del proto-
            collo farmacologico impiegato) si differenzi in maniera notevole a seconda
            della tipologia di regime. Il campione dell’analisi è particolarmente signifi-
            cativo per rappresentatività numerica e per eterogeneità geografica: 89
            specialisti intervistati (di cui 50 in Canada, 20 in Germania e 19 in Italia);
            424 pazienti (di cui 173 in Canada, 99 in Germania e 152 in Italia).
            Se il valore del ricovero è di euro 350,11; 332,15 e 359,26 rispettivamen-
            te in Canada, Germania e Italia, il valore dell’attività ambulatoriale è note-
            volmente meno confrontabile (127,02 euro in Canada, 16,25 in Germania,
            25,85 in Italia). Gli autori scompongono poi il costo del percorso in “costi
            per trattamento farmacologico” e “costi amministrativi” (figura 6).
            Essi rilevano che il costo del primo è meno elevato in Italia che negli altri
            paesi (ad eccezione della fludarabina per i pazienti ambulatoriali) e che, in
            generale, i costi amministrativi si riducono drasticamente per la cura dei
            pazienti in regime ambulatoriale.

     Fig. 6 - Analisi di costo per attività amministrative e acquisto farmaci
              (Herold et al, 2003)
     Breakdown of the average cost per patient into administration (Admin) and drug acquisition (Acq) costs for
     inpatients and outpatients

                                                       Inpatient (€)*                   Outpatient (€)*
     Regimen/country                           Admin       Acq          Total   Admin       Acq           Total

     CHOP
     Canada                                    5.639      2.217         7.856   2.187      2.216      4.403
     Germany                                   5.512      1.706         7.218     444      1.706      2.150
     Italy                                     3.781        470         4.251     335        929      1.264

     COP/CVP
     Canada                                    7.198        162         7.360   2.847        162      3.009
     Germany                                   8.088        361         8.449     506        361        867

     Fludarabine
     Canada                                    8.738      3.931     12.669      3.338      3.931      7.269
     Italy                                     9.166      3.861     13.027        770      7.723      8.493

     *Exchange rates: $1 (Canada) = € 0,672; 1 DM (Germany) = € 0,511; 1 Lit (Italy) = € 0,000517

20
LA RICOSTRUZIONE DEL PDTA PER IL LINFOMA
NON HODGKIN

Il metodo di identificazione delle prestazioni per episodio clinico
Il PDTA si caratterizza per essere un unitario oggetto di gestione (Tozzi, 2002)
che si sviluppa a cavallo tra diverse strutture organizzative (di una sola azien-
da o di più aziende) ed è composto dalle attività assistenziali che vengono
erogate dai diversi professionisti e dal personale dedicato all’assistenza.
In una ricerca retrospettiva, la possibilità di ricostruire il PDTA è rappresenta-
ta dall’analisi delle prestazioni erogate per i pazienti con la finalità di diagno-
sticare, trattare e monitorare una determinata patologia. Prima di procedere
all’interrogazione dei database aziendali che raccolgono le prestazioni ero-
gate, risulta utile mappare il PDTA con l’obiettivo di conoscere:
a) quali sono le caratteristiche tecnico-professionali delle attività di diagnosi
    e cura della malattia;
b) quali sono le routine organizzative e le pratiche assistenziali che in ogni
    singolo contesto vengono attivate per lo sviluppo del percorso.

Per la ricerca “PDTA ospedalieri per il LNH”, quindi, sono state condotte due
differenti attività per ricostruire il PDTA per la specifica patologia:
1) Analisi del processo di diagnosi e cura rappresentato attraverso la mappa
    degli episodi.
2) Predisposizione di una metodologia di estrazione delle prestazioni diretta-
    mente associabili ai pazienti con diagnosi di LNH nel 2007 e direttamente
    riconducibili alla patologia osservata.

1) Analisi del processo di diagnosi e cura rappresentato attraverso la mappa
    degli episodi
E’ una matrice che rappresenta i luoghi organizzativi in cui si sviluppano le
attività assistenziali (nel caso del PDTA per il LNH sono le Unità
Organizzative di Ematologia, Radioterapia, ecc.) sulle colonne e sulle righe
le fasi del processo erogativo sanitario che possono generare i traguardi
intermedi di salute. Essi vengono denominati “episodi clinici” e sono identifica-
ti nelle fasi di “Valutazione e Stadiazione”, “Trattamento” e “Follow-up” (figu-
ra 7, pag. 22-23). Si precisa che il trattamento del LNH prevede le fasi di
“induzione”, di “consolidamento” e di “mantenimento”.
Per ciascuna delle sette aziende è stata elaborata la mappa degli episodi che
rappresenta le specificità del processo erogativo del LNH (ad esempio, ester-
nalizzazione delle attività di TAC e PET). Tali rappresentazioni hanno con-
sentito di conoscere quali sono le prestazioni che qualificano il PDTA e le
modalità di codifica e riconoscimento all’interno della produzione aziendale.

                                                                                      21
Una delle questioni maggiormente rilevanti, emerse dalla fase di mappatura,
     è stata l’identificazione di due sotto-processi. Si osservano, infatti, due sotto-
     popolazioni che, pur essendo omogenee per problema di salute, sono gesti-
     te all’interno dell’Unità Operativa con processi assistenziali diversi. Il criterio
     che regola l’utilizzo di un percorso piuttosto che un altro può essere legato
     alla severità clinica o alla scarsa risposta al trattamento terapeutico.
     La popolazione di pazienti con LNH è composta, prevalentemente, da sog-
     getti che dopo essere giunti alla diagnosi di LNH iniziano una chemiotera-
     pia caratterizzata da cicli terapeutici e tipologie di farmaci specifici a secon-
     da della diagnosi istologica. Nella stragrande maggioranza dei casi è stata
     fatta una biopsia su un linfonodo aumentato di volume.
     Questo sotto insieme di pazienti sarà indicato, nella nostra analisi, come

     Fig. 7 - Estratto da una mappa degli episodi del LHN
                                                                                     UO di Ematologia

                                       Pag. 2
                                         A

                                      E’ linfoma
        Valutazione e                 indolente?
         Stadiazione                                                                         Restaging
                                                       Prelievo per esami
                                                       ematochimici 5 gg
                                                         prima del tratt.                                                  Sì

                                                                                Poli-
                                          Sì                                chemioterapia

                                                                                                                       Necessita
                           No                                                                              No           restaging
                                                                                                                      intermedio?

          Trattamento
        (monitoraggio                                                           Sì
      post-operatorio)
                                         E’ in
                                  progressione o è                            Il pz è          No                                          No
                                  un L extranodale?             Sì           giovane?

                                         No                                                         Trattamento non             Il pz sopporta
                                                                                                       aggressivo               il trattamento?

            Follow-up    Pag. 4
                                  Follow-up a 3 mesi
                           A

22
Simbologia di base per diagrammi di flusso utilizzati nella mappa degli
      episodi

                             per indicare lʼinizio/                            per indicare la biforcazione del
                             la fine di un processo                            processo per via di una
                                                                               domanda la cui risposta è sì/no

                             per indicare                                      per indicare unʼattività
                             unʼattività                                       codificata o protocollo
                                                                               condiviso

     Prelievo per esami
     ematochimici 10 gg
         dopo tratt.
                                                                                                    Restaging

           Il pz sopporta
               il tratt.?      No

                 Sì

                               Sì
          La malattia è in
           progressione?

                No

No          Ha finito il
              ciclo?            Sì

                                                                  Terapia di          Terapia
                                              Sì                  supporto            2 linea

                                         Ha finito il
                                           ciclo?                                       Sì
                                                               E’ ulteriormente
                                                                  trattabile?
                                              No
                                                          No
                                       La malattia è in
     Sì                                 progressione?
                                                                      No
                                              Sì

     No

                                                               Terapia palliativa
                                                                     in DH                          Follow-up

                                                                                                                  23
“PDTA-A” per distinguerlo da un’altra sotto-popolazione di pazienti, “PDTA-B”,
     aventi sottotipi istologici di LNH particolarmente aggressivi o che sono in sta-
     dio avanzato della malattia o che presentano scarsa risposta alle terapie
     precedenti. Questi pazienti saranno sottoposti ad un trapianto (terapia ad
     alte dosi) che può essere di tipo allogenico o autologo.
     Pertanto, il “PDTA-B” si differenzia dal “PDTA-A” perché, oltre a contenere
     l’episodio di ricovero per trapianto, presenta implicazioni clinico-organizzative più
     impegnative che assorbono maggiori quantità di risorse sia in termini di per-
     sonale che di risorse tangibili essendo caratterizzato da ricoveri fatti in regi-
     me ordinario con degenze medie superiori ai 20-30 giorni, maggiori approfon-
     dimenti diagnostici e cicli terapeutici quali-quantitativi a maggiore intensità o
     frequenza.
     Entrambi i percorsi sopra citati comprendono un processo diagnostico tera-
     peutico assistenziale, caratterizzato da specifici episodi clinici, che inizia
     (come già indicato) con l’episodio di “Valutazione e Stadiazione”, passa attra-
     verso il “Trattamento”, fino a concludersi con il “Follow-up”.

     2) Predisposizione di una metodologia di estrazione delle prestazioni diretta-
        mente associabili ai pazienti con diagnosi di LNH nel 2007 e direttamente
        riconducibili alla patologia osservata
     Il periodo di osservazione comprende l’analisi delle Schede di Dimissione
     Ospedaliera (SDO) dei ricoveri in UO di Ematologia per l’anno 2007 da gen-
     naio a dicembre. Questa ristrettezza dell’arco temporale fa sì che all’interno
     dei due PDTA ci siano insiemi di pazienti a cui mancherà l’episodio di
     “Valutazione e Stadiazione” perché lo hanno fatto nell’ultimo trimestre del-
     l’anno precedente oppure l’episodio di “Follow-up” perché lo faranno nei primi
     mesi dell’anno successivo.
     Tale scelta di metodo è giustificata dalla prospettiva di analisi: l’oggetto
     dello studio è il processo erogativo del PDTA, nel nostro caso l’insieme
     delle prestazioni erogate per diagnosticare, trattare e monitorare il proble-
     ma di salute del LNH e non il singolo paziente. Si ipotizza che il processo
     erogativo sia stabile nel tempo all’interno delle aziende (ad eccezione di
     importanti cambiamenti quali, ad esempio, un avvicendamento nella leader-
     ship a capo dell’unità operativa) e che gli esempi di “code di trattamento”,
     come indicato in precedenza, siano presenti in tutti i contesti aziendali ana-
     lizzati.

24
Dal metodo di identificazione della casistica alla raccolta delle
prestazioni
La metodologia di analisi, raccolta ed elaborazione delle informazioni è stata
condivisa con i referenti clinici ed amministrativi delle sette aziende. L’analisi
ha previsto l’utilizzo, quale base dati iniziale, delle SDO relative ai ricoveri dal
01/01/07 al 31/12/07 dell’UO di Ematologia.
L’identificazione della popolazione è stata effettuata a partire dalle diagnosi
riportate in tabella 1 nei campi “diagnosi principale” e “seconde diagnosi”
nelle SDO aziendali.
Si precisa che: (a) le diagnosi utilizzate sono state indicate dai referenti clini-
ci sulla base delle routine di codifica adottate; (b) il sistema di codifica fa rife-
rimento a quello in vigore nel 2007.

 Tab. 1 - Elenco diagnosi per l’identificazione della popolazione con LNH

  Cod. Diagnosi    Descrizione Diagnosi

  200              Linfosarcoma e reticolosarcoma
  2000             Reticolosarcoma
  20000            Reticolosarcoma, sito non specificato, organi solidi o siti extranodali
  20001            Reticolosarcoma, linfonodi della testa e del collo
  20002            Reticolosarcoma, linfonodi intratoracici, mediastinici
  20003            Reticolosarcoma, linfonodi intraaddominali
  20004            Reticolosarcoma, linfonodi ascellari e dell'arto superiore
  20005            Reticolosarcoma, linfonodi inguinali e dell'arto inferiore
  20006            Reticolosarcoma, linfonodi pelvici
  20007            Reticolosarcoma, milza
  20008            Reticolosarcoma, linfonodi di siti multipli
  2001             Linfosarcoma
  20010            Linfosarcoma, sito non specificato, organi solidi o siti extranodali
  20011            Linfosarcoma, linfonodi della testa e del collo
  20012            Linfosarcoma, linfonodi intratoracici, mediastinici
  20013            Linfosarcoma, linfonodi intraaddominali
  20014            Linfosarcoma, linfonodi ascellari e dell'arto superiore
  20015            Linfosarcoma, linfonodi inguinali e dell'arto inferiore
  20016            Linfosarcoma, linfonodi pelvici
  20017            Linfosarcoma, milza
  20018            Linfosarcoma, linfonodi di siti multipli
  2002             Linfoma o tumore di Burkitt
  20020            Linfoma o tumore di Burkitt, sito non specificato, organi solidi o siti extranodali
  20021            Linfoma o tumore di Burkitt, linfonodi della testa e del collo
  20022            Linfoma o tumore di Burkitt, linfonodi intratoracici, mediastinici

                                                                                                         25
Cod. Diagnosi   Descrizione Diagnosi                                                         segue Tab. 1
     20023           Linfoma o tumore di Burkitt, linfonodi intraaddominali
     20024           Linfoma o tumore di Burkitt, linfonodi ascellari e dell'arto superiore
     20025           Linfoma o tumore di Burkitt, linfonodi inguinali e dell'arto inferiore
     20026           Linfoma o tumore di Burkitt, linfonodi pelvici
     20027           Linfoma o tumore di Burkitt, milza
     20028           Linfoma o tumore di Burkitt, linfonodi di siti multipli
     2008            Altre varianti
     20080           Altre varianti, sito non specificato, organi solidi o siti extranodali
     20081           Altre varianti, linfonodi della testa e del collo
     20082           Altre varianti, linfonodi intratoracici, mediastinici
     20083           Altre varianti, linfonodi intraaddominali
     20084           Altre varianti, linfonodi ascellari e dell'arto superiore
     20085           Altre varianti, linfonodi inguinali e dell'arto inferiore
     20086           Altre varianti, linfonodi pelvici
     20087           Altre varianti, milza
     20088           Altre varianti, linfonodi di siti multipli
     202             Altre neoplasie maligne del tessuto linfatico ed istiocitario
     2020            Linfoma nodulare
     20200           Linfoma nodulare, sito non specificato, organi solidi o siti extranodali
     20201           Linfoma nodulare, linfonodi della testa e del collo
     20202           Linfoma nodulare, linfonodi intratoracici, mediastinici
     20203           Linfoma nodulare, linfonodi intraaddominali
     20204           Linfoma nodulare, linfonodi ascellari e dell'arto superiore
     20205           Linfoma nodulare, linfonodi inguinali e dell'arto inferiore
     20206           Linfoma nodulare, linfonodi pelvici
     20207           Linfoma nodulare, milza
     20208           Linfoma nodulare, linfonodi di siti multipli
     2021            Micosi fungoide
     20210           Micosi fungoide, sito non specificato, organi solidi o siti extranodali
     20211           Micosi fungoide, linfonodi della testa e del collo
     20212           Micosi fungoide, linfonodi intratoracici, mediastinici
     20213           Micosi fungoide, linfonodi intraaddominali
     20214           Micosi fungoide, linfonodi ascellari e dell'arto superiore
     20215           Micosi fungoide, linfonodi inguinali e dell'arto inferiore
     20216           Micosi fungoide, linfonodi pelvici
     20217           Micosi fungoide, milza
     20218           Micosi fungoide, linfonodi di siti multipli
     2022            Malattia di Sezary
     20220           Malattia di Sezary, sito non specificato, organi solidi o siti extranodali
     20221           Malattia di Sezary, linfonodi della testa e del collo
     20222           Malattia di Sezary, linfonodi intratoracici, mediastinici
     20223           Malattia di Sezary, linfonodi intraaddominali

26
Cod. Diagnosi   Descrizione Diagnosi                                                               segue Tab. 1

20224           Malattia di Sezary, linfonodi ascellari e dell'arto superiore
20225           Malattia di Sezary, linfonodi inguinali e dell'arto inferiore
20226           Malattia di Sezary, linfonodi pelvici
20227           Malattia di Sezary, milza
20228           Malattia di Sezary, linfonodi di siti multipli
2023            Istiocitosi maligna
20230           Istiocitosi maligna, sito non specificato, organi solidi o siti extranodali
20231           Istiocitosi maligna, linfonodi della testa e del collo
20232           Istiocitosi maligna, linfonodi intratoracici, mediastinici
20233           Istiocitosi maligna, linfonodi intraaddominali
20234           Istiocitosi maligna, linfonodi ascellari e dell'arto superiore
20235           Istiocitosi maligna, linfonodi inguinali e dell'arto inferiore
20236           Istiocitosi maligna, linfonodi pelvici
20237           Istiocitosi maligna, milza
20238           Istiocitosi maligna, linfonodi di siti multipli
2028            Altri linfomi
20280           Altri linfomi, sito non specificato, organi solidi o siti extranodali
20281           Altri linfomi, linfonodi della testa e del collo
20282           Altri linfomi, linfonodi intratoracici, mediastinici
20283           Altri linfomi, linfonodi intraaddominali
20284           Altri linfomi, linfonodi ascellari e dell'arto superiore
20285           Altri linfomi, linfonodi inguinali e dell'arto inferiore
20286           Altri linfomi, linfonodi pelvici
20287           Altri linfomi, milza
20288           Altri linfomi, linfonodi di siti multipli
2029            Altre neoplasie maligne non specificate del tessuto linfoide ed istiocitario
20290           Altre neoplasie maligne non specificate del tessuto linfoide ed istiocitario, sito non
                specificato, organi solidi o siti extranodali
20291           Altre neoplasie maligne non specificate del tessuto linfoide ed istiocitario, linfonodi della
                testa e del collo
20292           Altre neoplasie maligne non specificate del tessuto linfoide ed istiocitario, linfonodi
                intratoracici, mediastinici
20293           Altre neoplasie maligne non specificate del tessuto linfoide ed istiocitario, linfonodi
                intraaddominali
20294           Altre neoplasie maligne non specificate del tessuto linfoide ed istiocitario, linfonodi
                ascellari e dell'arto superiore
20295           Altre neoplasie maligne non specificate del tessuto linfoide ed istiocitario, linfonodi
                inguinali e dell'arto inferiore
20296           Altre neoplasie maligne non specificate del tessuto linfoide ed istiocitario, linfonodi pelvici
20297           Altre neoplasie maligne non specificate del tessuto linfoide ed istiocitario, milza
20298           Altre neoplasie maligne non specificate del tessuto linfoide ed istiocitario, linfonodi di siti
                multipli

                                                                                                                  27
La casistica così identificata è stata “filtrata” attraverso i codici DRG riportati
            in tabella 2 in modo da ottenere un insieme di pazienti ulteriormente “selezio-
            nato” da eventuali errori di transcodifica delle SDO.
            Per ciascuna azienda, quindi, è stato realizzato un database con tutti i rico-
            veri effettuati da pazienti con LNH.

            Il passaggio successivo ha previsto una suddivisione funzionale dei ricoveri
            in base al contenuto di specifici codici ICD9CM dei campi diagnosi e/o inter-
            venti allo scopo di identificare sei sottotipi di ricovero (figura 8):

            l   Ricovero per Valutazione e Stadiazione: rappresenta il ricovero fatto in
                regime ordinario o in DH finalizzato all’inquadramento clinico e al raggiun-
                gimento della diagnosi certa per LNH.

            l   Ricovero per Chemioterapia: rappresenta il ricovero per il trattamento che-
                mioterapico erogato prevalentemente in regime DH e talvolta in regime
                ordinario.

            l   Ricovero per Trapianto: rappresenta il ricovero per il trapianto sia allogeni-
                co che autologo; questo tipo di trattamento viene fatto sempre in regime
                ordinario.

            l   Ricovero per Terapia di Supporto: rappresenta il ricovero finalizzato al
                ripristino delle condizioni generali scadute in seguito agli effetti collaterali
                del trattamento chemioterapico o al progredire della malattia; questo tipo di
                trattamento viene fatto prevalentemente in regime ordinario.

            l   Ricovero per Restaging: rappresenta il ricovero per la verifica dell’efficacia
                della terapia in atto. Comprende un pacchetto di esami diagnostici e biochi-
                mici che permettono di stabilire se il paziente sta rispondendo alla terapia in
                atto. Questo tipo di valutazione viene fatto prevalentemente in regime DH.

     Tab. 2 - Elenco DRG per l’identificazione della popolazione con LNH

      DRG                 Descrizione
      400                 Linfoma e leucemia con interventi chirurgici maggiori
      401                 Linfoma e leucemia non acuta con altri interventi chirurgici con complicanze
      402                 Linfoma e leucemia non acuta con altri interventi chirurgici senza complicanze
      403                 Linfoma e leucemia non acuta con complicanze
      404                 Linfoma e leucemia non acuta senza complicanze
      409                 Radioterapia
      410                 Chemioterapia non associata a diagnosi secondaria di leucemia acuta

28
l   Ricovero per Complicanze: rappresenta il ricovero finalizzato al ripristino
    delle condizioni generali in peggioramento in seguito a complicanze mani-
    festatesi per il trattamento chemioterapico e/o terapia ad alte dosi. Questo
    tipo di trattamento viene fatto prevalentemente in regime ordinario.

             Fig. 8 - Rappresentazione del metodo di analisi,
                      estrazione ed elaborazione dei dati

                                      Ricoveri per LNH

                                      Elenco diagnosi
                                       (elenco DRG)

                                  Ricoveri per valutazione
                                       e stadiazione
                                  Ricoveri per chemioterapia

                                    Ricoveri per trapianto

                               Ricoveri per terapia di supporto

                                   Ricoveri per restaging

                                  Ricoveri per complicanze

Si tratta di una classificazione non convenzionale ma funzionale allo studio in
oggetto e condivisa con i referenti clinici delle aziende. La suddivisione sopra-
citata è servita a ricostruire il significato delle diverse tipologie di ricovero rispet-
to agli episodi del PDTA.
Di seguito vengono proposte le tabelle 3-4-5-6-7-8 che identificano le presta-
zioni da ricondurre ai diversi episodi.

La suddivisione dei ricoveri della popolazione LNH così realizzata, oltre a
descrivere in maniera specifica la tipologia di ricovero, consente per ciascun
paziente:
a) di tracciare le diverse prestazioni che caratterizzano gli episodi clinici del pro-
   prio iter di diagnosi e cura (ad esempio, alcuni pazienti fanno dei “restaging”
   più ravvicinati di altri perché l’istotipo di LNH o la poca sensibilità alla terapia ne
   richiedono un ravvicinato controllo per tarare al meglio la chemioterapia);
b) di individuare e distinguere la popolazione che ha fatto in azienda il “PDTA-A”
   o il “PDTA-B”.

                                                                                             29
Tab. 3 - Identificazione dei ricoveri per “Valutazione e Stadiazione”

                                         VALUTAZIONE E STADIAZIONE
      Cod                Diagnosi
      8907               Consulto, definito complessivo o prima visita
      Cod                Procedure
      4011               Biopsia di strutture linfatiche
      4131               Biopsia del midollo osseo
      4138               Altre procedure diagnostiche sul midollo osseo
                         TAC e/o PET (torace, addome, cranio, ecc.)

     Tab. 4 - Identificazione dei ricoveri per Chemioterapia

                                       TRATTAMENTO CHEMIOTERAPICO
      Cod                Diagnosi
      V581               Chemioterapia
      Cod                Procedure
      038                Iniezione di farmaci citotossici nel canale vertebrale
      0331               Rachicentesi
      9925               Iniezione o infusione di sostanze chemioterapiche per tumore
      9928               Iniezione o infusione di agenti modificatori della risposta biologica
      9929               Iniezione o infusione di altre sostanze terapeutiche o profilattiche

             Nello specifico, grazie alla tabella 5 “Identificazione dei ricoveri per Trapianto
             (allogenico o autologo) ” è stato possibile riconoscere la popolazione che ha
             seguito un percorso più complesso, mentre la tabella 4 “Identificazione dei
             ricoveri per Chemioterapia” contiene la popolazione che ha fatto il percorso
             “A” e parte del “B” in quanto alcuni pazienti del gruppo “B”, prima di accede-
             re al trapianto (autologo), potrebbero aver fatto dei cicli di chemioterapia
             senza adeguata risposta. Pertanto sono stati sottratti i pazienti del “PDTA-B”
             i cui identificativi comparivano nel gruppo di pazienti del “PDTA-A”.

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In questo modo sono stati elaborati due database distinti che rappresentano
i due PDTA, e le prestazioni che compongono tali database sono state attri-
buite agli episodi clinici di “Valutazione e Stadiazione”, “Trattamento” e
“Follow-up”. Questa operazione è stata compiuta su base temporale: infor-
mazione importante è quella relativa al primo ricovero terapeutico associato
ai due PDTA.
Nel “PDTA-A” la data del primo ricovero coincide con quella del ricovero per
trattamento chemioterapico (presentato in tabella 4).
Nel caso del “PDTA-B” essa coincide con quella del ricovero per trattamento
chemioterapico dei pazienti “non responders” e quindi candidati al successi-
vo trapianto (tabella 4), oppure con quella del ricovero per trapianto (alloge-
nico o autologo) (tabella 5) per i pazienti direttamente candidati ad esso.

Altra data importante per l’allocazione delle prestazioni negli episodi clinici è
rappresentata da quella dell’ultima dimissione. Attraverso questi criteri tem-
porali è stato possibile ricostruire il “significato” delle prestazioni erogate per
ciascun paziente rispetto all’episodio clinico. Tale metodologia consente di
“far parlare” database amministrativi per esprimere il contenuto sanitario del
mix delle prestazioni.
In “Valutazione e Stadiazione” rientrano le prestazioni finalizzate a fare la
diagnosi di LNH e/o la sua stadiazione, in “Trattamento” quelle finalizzate a
coadiuvare il trattamento chemioterapico/trapianto o a migliorare le condi-
zioni generali del paziente, in “Follow-up” quelle che dopo l’ultimo ricovero,
sono finalizzate a tenere in osservazione le condizioni del paziente.

Tab. 5 - Identificazione dei ricoveri per Trapianto (allogenico o autologo)

                                  PREPARAZIONE + TRAPIANTO
  Cod              Diagnosi
  481              Trapianto di midollo osseo
  v4281            Midollo osseo sostituito da trapianto
  v4289            Altro organo o tessuto specificato sostituito da trapianto
  Cod              Procedure
  4101             Trapianto di midollo osseo autologo
  4102             Trapianto di midollo osseo allogenico con depurazione
  4103             Trapianto di midollo osseo allogenico senza depurazione
  4104             Trapianto
  4191             Aspirazione di midollo osseo da donatore per trapianto
  9972             Leucoaferesi terapeutica
  9975             Somministrazione di agente neuroprotettivo
  9979             Altre aferesi terapeutiche

                                                                                      31
Tab. 6 - Identificazione dei ricoveri per Terapia di Supporto

                                 TRATTAMENTO TERAPIA DI SUPPORTO
     Cod              Diagnosi
     v582             Trasfusione di sangue senza indicazione della diagnosi
     v5881            Collocazione e sistemazione di catetere vascolare
     v5882            Collocazione e sistemazione di catetere non vascolare
     Cod              Procedure
     9789             Rimozione di altro dispositivo terapeutico
     9901             Exsanguino trasfusione
     9902             Autotrasfusione di sangue precedentemente raccolto
     9903             Altra trasfusione di sangue intero
     9904             Trasfusione di concentrato cellulare
     9905             Trasfusione di piastrine
     9906             Trasfusione di fattori della coagulazione
     9909             Trasfusione di altre sostanze
     9918             Iniezione o infusione di elettroliti
     9919             Iniezione di anticoagulanti
     9921             Iniezione di antibiotici
     9923             Iniezione di steroidi

     Tab. 7 - Identificazione dei ricoveri per Restaging

                                               RESTAGING
     Cod              Diagnosi
     8901             Anamnesi e valutazione, definite brevi, storia e valutazione abbreviata,
                      visita successiva alla prima
     8903             Anamnesi e valutazione, definite complessive, visita medico nucleare
                      pretrattamento, visita radioterapica pretrattamento, stesura del piano di
                      trattamento di chemioterapia oncologica
     8907             Consulto, definito complessivo
     Cod              Procedure
     4011             Biopsia di strutture linfatiche
     4131             Biopsia del midollo osseo
     4138             Altre procedure diagnostiche sul midollo osseo
                      TAC e/o PET (torace, addome, cranio, ecc.)

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