Corridoi ed efficienza logistica dei territori - Contro gli shock la resilienza. Sostenibilità, digitalizzazione e relationship building: le nuove ...
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Corridoi ed efficienza logistica dei territori Contro gli shock la resilienza. Sostenibilità, digitalizzazione e relationship building: le nuove sfide del decennio Edizione 2021
"Corridoi ed efficienza logistica dei territori" è un report realizzato grazie al partenariato tra Contship Italia Group e SRM & SRM Services* nell’ambito delle attività di ricerca dell'Osservatorio Permanente sull’Economia dei Trasporti Marittimi e della Logistica. Autori: Alessandro PANARO (SRM) Alessandro PLACA (Contship) Sara RHO (Contship) Dario RUGGIERO (SRM) Daniele TESTI (Contship) Editorial & graphic design: Marina RIPOLI (SRM) La pubblicazione è disponibile su www.contshipitalia.com e www.srm-maritimeconomy.com Le analisi contenute nella ricerca non impegnano né rappresentano in alcun modo il pensiero e l’opinione dei soci fondatori e ordinari di SRM. Lo studio ha finalità esclusivamente conoscitiva e informativa, e non costituisce, ad alcun effetto, un parere, un suggerimento di investimento, un giudizio su aziende o persone citate. Le illustrazioni e le infografiche presenti nello studio sono da intendersi come immagini e non come mappe, per cui l’equivalenza delle aree e dei confini potrebbe non essere rispettata. Sono consentiti l’uso e la riproduzione della pubblicazione ai fini scientifici e di analisi, solo citando espressamente la fonte: SRM/Contship - Corridoi ed efficienza logistica dei territori 2021 * Il presente studio è stato realizzato da SRM Services S.r.l. che autorizza SRM, sua controllante al 100%, a diffondere, pubblicare e pubblicizzare i contenuti qualora tale autorizzazione non sia in contrasto con gli accordi esistenti con eventuali committenti.
L’efficienza italiani possa avvenire solo attraverso una spinta complessiva di molteplici attori. logistica Il focus di questa edizione è ricaduto sul di- stretto della ceramica di Modena e Reggio Emilia, un comparto la cui competitività è percepita fortemente legata all’efficienza dei corridoi di importazione ed esportazione. Un distret- dal sistema to che vede nei porti del Nord Tirreno e Nord Adriatico le porte principali d’accesso per i mercati di esportazione extra-UE che da sem- manifatturiero pre riconoscono il valore del Made in Italy le- gato a questa tipologia di prodotto. nel 2020 Un grazie particolare va infine quest’anno a tutti i colleghi operativi che in questi mesi di pandemia hanno continuato a lavorare nei piazzali, sui treni, sui camion, nei magazzini e sulle gru per garantire una offerta di servizio di massimo livello e sicurezza. Con questa terza edizione, il progetto di moni- toraggio dell’efficienza percepita da parte del Senza il loro impegno, e senza il contributo di sistema manifatturiero di tre tra le principali tutti gli operatori del mondo della logistica, regioni italiane conferma il suo grado di ma- non sarebbe possibile affrontare alcuna ana- turità e inizia a tracciare una tendenza conso- lisi di efficienza sui corridoi logistici. lidata utile e significativa per gli osservatori e tutti gli attori coinvolti nell’offerta di servizi logistici per le merci containerizzate. Alessandro Placa Questo nonostante il 2020 sia stato caratte- Responsabile Marketing rizzato da elementi importanti di discontinui- Gruppo Contship Italia tà operativa, economica e sociale, quale diret- ta conseguenza della pandemia da COVID-19. Il Gruppo Contship Italia è impegnato sin dalle sue origini nello sviluppo di una offerta inter- modale integrata e ha sviluppato nell’ultimo decennio una rete di asset operativi unici che evidenziano l’importanza dei corridoi inter- modali necessari a estendere le aree di mer- cato dei porti gateway italiani. Dallo studio, supportati dai colleghi di SRM, continuiamo a ricavare ogni anno importanti indicazioni, che con piacere vogliamo condivi- dere con un sistema esteso di portatori di in- teresse, consapevoli che la crescita della qua- lità dell’offerta logistica sui principali corridoi
Logistica L’obiettivo di fondo resta quello di individuare e monitorare i corridoi logistici utilizzati dal- “nemica” del le imprese stesse e le loro principali esigenze connesse ai porti di cui si servono e anche alle modalità organizzative che scelgono per spo- Coronavirus stare i propri prodotti. Proprio il COVID-19 ha fatto emergere un ele- mento importante su cui vale la pena riflette- re: la resilienza e i temi ad essa collegati, quali Questa terza edizione della Survey, che ela- la sostenibilità e la solidità digitale. La soste- boriamo insieme a Contship, arriva in un mo- nibilità in particolare gioca un ruolo rilevante mento complesso per la nostra economia. se è vero come è vero che investire in essa Ci troviamo infatti ad affrontare una sfida dif- vuol dire indirettamente combattere il rischio ficile, che sta generando pesanti ricadute di di pandemie. tipo sanitario, organizzativo, sociale e anche Quest’anno, quindi, oltre a riconfermare il fo- logistico. cus sulla sostenibilità e un’analisi specifica su La logistica, e con essa i trasporti marittimi, un distretto di eccellenza, si è deciso di fare non si è mai fermata in questi mesi, pur mo- due ulteriori focus, uno sui cambiamenti del- strando lati deboli come tutti i settori produt- le attività aziendali post COVID-19 e l’altro tivi e di servizi del nostro Paese; ma è proprio sui processi di digitalizzazione nelle imprese grazie ad essa che è stato possibile garantire manifatturiere. Su questi non vogliamo dare il trasporto delle merci in tutto il Paese assi- anticipazioni perché i risultati che emergono curando tranquillità ai cittadini e alle imprese sono davvero interessanti. già angosciati dalla paura del contagio. Mi unisco ad Alessandro Placa di Contship, Ove ve ne fosse bisogno, è aumentata la con- con cui ho il piacere di collaborare da anni su sapevolezza che conoscere ed efficientare il questi temi, nei ringraziamenti a tutti coloro nostro sistema e i nostri corridoi logistici di- che danno un contributo importante al lavoro venta davvero un argomento chiave per de- e ringrazio il mio staff di ricerca e comunica- finire strategie competitive e dare resilienza zione per la passione e dedizione nel portare all’Italia. È qui che il nostro contributo vuole avanti questo prodotto che sta davvero dimo- arrivare, per aiutare a spiegare come, dove, strandosi uno strumento utile per accrescere perché e con quali modalità spostiamo le consapevolezza e conoscenza dell’importan- merci; proprio per aumentare il patrimonio di za della logistica. conoscenza e fornire utili indicazioni sulle leve Alessandro Panaro su cui agire per migliorare. Responsabile Per fare questo ci siamo avvalsi di un panel Maritime & Energy di imprese manifatturiere di alcuni territori SRM strategici che esportano e/o importano mer- ci con modalità marittima facendo l’uso del container. Si pensi che il container rappresen- ta un terzo delle merci che circolano all’inter- no del Mediterraneo.
Hot topics Resistere agli shock. Porti e corridoi logistici competitivi a supporto della resilienza La questione Transizione della resa ecologica e Ex Works sostenibilità Intermodalità Digitalizzare e logistica per competere e integrata creare valore
In questo numero 7 Visual Preview 49 La domanda di sostenibilità in logistica 26 Focus Group da parte e follow up delle imprese della Survey manifatturiere 2020 28 Caratteristiche 53 Processi di del traffico digitalizzazione container nella supply chain secondo le imprese 41 Cambiamenti manifatturiere delle attività aziendali post COVID-19 56 Sfide logistiche e Quality Logistics 43 Gestione Italian Index del processo logistico 67 Il caso del distretto delle ceramiche di Modena e Reggio Emilia
Visual Preview Uno sguardo ai principali risultati 7
L’economia dell’area analizzata PIL 22,1% 730 mld € 9,3% 9,2% LOMBARDIA VENETO EMILIA ROMAGNA 40,6% PIL Italia Commercio estero (% su Italia) 29,1% 12,6% 11,5% 478 mld € LOMBARDIA VENETO EMILIA ROMAGNA 53,2% Commercio Marittimo (% sul commercio totale regionale)* 37,2% 27,5% 30,7% 30,3% * Nel totale sono state incluse solo le 4 modalità di trasporto (mare, strada, ferro, aereo). LOMBARDIA VENETO EMILIA ROMAGNA Sono state pertanto escluse le componenti non dichiarate o il commercio riferito ad altre modalità. 8
Il Panel 37,5% della Survey 400 imprese manifatturiere che esportano/importano via mare tramite container 37,5% 25% LOMBARDIA VENETO EMILIA ROMAGNA 55% 100% 36% società di 9% capitali fatturato < 3 mln € fatturato > 3 mln € non risponde EXPORT IMPORT 0-50 container 82% 62% 51-500 container 18% 38% 16% 14% 12% 8% 7% 6% 5% TESSILE CARTA, LEGNO MEZZI DI TRASPORTO NON METALLIFERO PRODOTTI EDILI PLASTICA MECCANICA 7% 7% CHIMICO 9% 5% 4% AGROALIMENTARE MOBILIO ELETTRONICA FARMACEUTICO 9
Un occhio alla “dinamica“ Genova rafforza il suo primato come porto più utilizzato. Cresce Venezia. La Spezia terzo in export. Utilizzo dei porti in export (% imprese) GENOVA 72% 80% 85% 79% VENEZIA 20% 19% 33% 24% LA SPEZIA 25% 25% 17% 22% 2018 2019 2020 MEDIA 10
Cala ulteriormente l’intermodale % di imprese che preferisce il mare-ferro-strada al mare-strada nel trasporto della merce dal porto in azienda e viceversa INTERMODALE 19% 17% 10% Resa Ex Works ancora preferita % di imprese che utilizza la resa Ex Works in export EX WORKS 64% 67% 79% 2018 2019 2020 Quality Logistics Italian Index stabile Livello di soddifazione paragonato al grado di importanza che le imprese intervistate danno al pro- prio sistema logistico, valutato in una scala da 1 a 10 rispetto a 13 variabili di riferimento (p. 56) 2018 7,38 2019 7,59 2020 7,58 11
CORRIDOI LOGISTICI / porti di partenza della merce GENOVA 85% % di imprese che dichiara di utilizzare il VENEZIA 33% porto per l’ESPORTAZIONE della merce. LA SPEZIA 17% Le imprese hanno indicato i primi due porti. LOMBARDIA STRADA 1% VENEZIA 80% 98% GENOVA INTERMODALE 17% LA SPEZIA 20% VENETO 22% TRIESTE 54% VENEZIA STRADA 97% 69% GENOVA INTERMODALE 16% LA SPEZIA 3% EMILIA ROMAGNA 46% VENEZIA STRADA 93% 93% GENOVA 22% RAVENNA INTERMODALE 18% LA SPEZIA 7% 12
CORRIDOI LOGISTICI / porti di arrivo della merce GENOVA 88% % di imprese che dichiara di utilizzare VENEZIA 26% il porto per l’IMPORTAZIONE della merce. LA SPEZIA 12% Le imprese hanno indicato i primi due porti. LOMBARDIA STRADA 92% 100% GENOVA INTERMODALE 4% LA SPEZIA 8% VENETO 15% TRIESTE 46% VENEZIA STRADA 90% 79% GENOVA INTERMODALE 15% LA SPEZIA 10% EMILIA ROMAGNA 45% VENEZIA STRADA 83% 79% GENOVA 27% RAVENNA INTERMODALE 21% LA SPEZIA 17% 13
CORRIDOI LOGISTICI / collegamenti con i porti % di imprese che dichiara di utilizzare la modalità di trasporto in import/export da e verso il porto. LOMBARDIA GENOVA 84% 16% LA SPEZIA 47% 53% VENETO GENOVA 94% 6% LA SPEZIA 96% 4% VENEZIA 95% 5% EMILIA ROMAGNA GENOVA 92% 8% LA SPEZIA 100% VENEZIA 87% 13% 14
CORRIDOI LOGISTICI / paesi di destinazione ASIA EUROPA 48% 65% ESPORTARE % di imprese che dichiara di esportare verso verso una AMERICA ASIA 28% 44% determinata una determinata areaarea geografica. geografica. Le imprese Le imprese hanno AFRICA AMERICHE 14% 26% indicatoindicato hanno le prime le due prime aree duediaree destinazione. di destinazione. LOMBARDIA 33% AMERICA DEL NORD 63% EUROPA 23% ASIA 3% AFRICA 6% AMERICA LATINA 3% OCEANIA VENETO 19% AMERICA DEL NORD 58% EUROPA 32% ASIA 6% AFRICA 9% AMERICA LATINA 2% OCEANIA EMILIA ROMAGNA 5% AMERICA DEL NORD 76% EUROPA 23% ASIA 6% AFRICA 4% OCEANIA 15
CORRIDOI LOGISTICI / paesi di provenienza ASIA 44% % di imprese che dichiara di IMPORTARE da una EUROPA 41% determinata area geografica. Le imprese hanno AMERICHE 31% indicato le prime due aree di provenienza. LOMBARDIA 32% AMERICA DEL NORD 25% EUROPA 51% ASIA 4% AFRICA 4% AMERICA LATINA 2% OCEANIA VENETO 21% AMERICA DEL NORD 64% EUROPA 18% ASIA 5% AMERICA LATINA EMILIA ROMAGNA 3% AMERICA DEL NORD 52% EUROPA 52% ASIA 3% AFRICA 6% AMERICA LATINA 16
Come è gestito il processo logistico? Cala la tendenza delle imprese ad esternalizzare la logistica relativa all’export di merci EXPORT IMPORT LOGISTICA ESTERNALIZZATA 69% 55% 49% 54% LOGISTICA INTERNALIZZATA 31% 45% 51% 46% Continua a crescere la preferenza della resa Ex Works nella logistica in uscita EX WORKS 67% 79% 44% 46% 2019 2020 2019 2020 BASSO RISCHIO EXW / resa contrattuale che prevede costi completamente a BASSI COSTI carico del compratore VENDITORE COMPRATORE 17 17
Il Quality Logistics Italian Index QLI2 stabile 2018 7,38 2019 7,59 2020 7,58 7,6 LOMBARDIA 7,15 VENETO 7,18 EMILIA ROMAGNA Resta il gap con l’importanza attribuita al fattore logistico IMPORTANZA 8,45 QLI² 7,58 8,53 7,55 COSTI 8,49 7,61 SERVIZI 8,42 7,59 SOSTENIBILITÀ 8,37 7,56 INFRASTRUTTURE 18
FOCUS / IL RUOLO DEL COVID-19 Il COVID-19 ha spinto gli investimenti in digitalizzazione e salute nell’ambiente di lavoro % di imprese che ha dato un’importanza alta o molto alta all’investimento 56% 52% 49% Ambiente di lavoro Diversificazione/ upgrade Beni prodotti in condizioni dei prodotti della salute di igiene elevate 47% 46% 45% Digitalizzazione Resilienza Outsourcing processi logistici 68% 65% 64% 64% 57% 46% 43% 41% 37% 19
FOCUS / DIGITALIZZAZIONE: UNO STRUMENTO PER LA RESILIENZA, MA ANCHE PER LA SOSTENIBILITÀ % di imprese che ha valutato la variabile «Digitalizzazione» su una scala da 1 a 5 Per le imprese intervistate la digitalizzazione è mediamente o molto importante 94,5% Per niente Poco Mediamente Molto Moltissimo C’è correlazione Le aziende che optano per tra dimensione e un mix intermodale attribuiscono propensione alla un’importanza maggiore digitalizzazione alla digitalizzazione 4 4 3,7 3,7 3 50 CONTAINER CONTAINER 20
È più importante per le È più importante per imprese che considerano chi teme di perdere la sostenibilità una il controllo sul buon fine variabile strategica del proprio export 4 3,8 3,7 3,6 3,6 3,5 NO SÌ C’È RISCHIO NON C’È PROBLEMA SOSTENIBILITÀ SOSTENIBILITÀ RISCHIO BASSO RISCHIO IRRILEVANTE Maggiore è l’importanza data alla digitalizzazione, maggiore è l’importanza attribuita al sistema logistico POCO 7,7 MEDIAMENTE 7,7 MOLTO 8,1 MOLTISSIMO 8,3 Digitalizzazione Sistema logistico Mobilio e chimico-farmaceutico i settori più sensibili al tema della digitalizzazione 4,2 4,1 4 3,9 3,9 3,9 3,7 3,5 3,6 3,6 3,4 3,4 NON METALLIFERO AGROALIMENTARE FARMACEUTICO CARTA, LEGNO ELETTRONICA MECCANICA TRASPORTI PLASTICA CHIMICO MOBILIO EDILIZIA TESSILE 21
FOCUS / LA SOSTENIBILITÀ CHE AVANZA In crescita la domanda di sostenibilità ambientale 37% 52% 19% 2019 2020 2022 L’efficienza energetica guida le aziende sostenibili Packaging e 27% 9% materiale scelto 2020 come principale KPI 2019 Si nasce sostenibili La sostenibilità è un fattore della governance interna 16% 27% 19% 2019 2020 da quando è nata l’azienda 22
Le aziende sostenibili attribuiscono più importanza al fattore logistico Importanza su una scala 7,9 8,4 da 1 a 10 37% 52% sistema logistico19%NO SOSTENIBILITÀ attribuita al SÌ SOSTENIBILITÀ 2019 2020 2022 % di imprese che considera Chimico-farmaceutico e la sostenibilità mobilio i settori in cui un un fattore della governance maggior numero di imprese interna considera la sostenibilità un fattore strategico CHIMICO FARMACEUTICO 79% MEZZI DI TRASPORTO PRODOTTI ALIMENTARI PRODOTTI PER L’EDILIZIA MOBILIO MECCANICA 63% NON METALLIFERO 48% CARTA, LEGNO PLASTICA ELETTRONICA 41% 38% 32% TESSILE 19% 15% 13% 11% 8% 5% 23
Un distretto da FOCUS / IL DISTRETTO oltre tre miliardi DELLE CERAMICHE di export DI MODENA E 2,539 mld € REGGIO EMILIA 2,150 mld € III trim. 2018 III trim. 2008 Esportazioni valori cumulati contese tra Genova, Venezia e La Spezia Prevale l’export % di imprese che utilizza il porto a corto raggio % di imprese che ha dichiarato di esportare in quel paese corto raggio medio raggio lungo raggio 13% NORD AMERICA 100% 47% 27% 27% INGHILTERRA 60% SPAGNA 33% GRECIA 13% MAROCCO No all’intermodale per incompatibilità e tempi elevati % di imprese 80% 27% 34% Imprese che scelgono l’Ex Works Il 100% sceglie la strada in export 24
Più della metà delle imprese ritiene che i propri clienti riconoscano un valore aggiunto alla sostenibilità ambientale OGGI 37% 53% PROSSIMI DUE ANNI 51% 60% 73% Imprese che attribuiscono un’importanza elevata al tema della digitalizzazione Soddisfazione e importanza media del sistema logistico 8,63 8,08 Importanza Soddisfazione media media 25
Focus group e follow up della Survey 2020 Il Focus group, Il fatto che, attraverso processi di integrazione ulteriore valore aggiunto verticale, i grandi operatori logistici puntino sempre di più sulla digitalizzazione e sull’utiliz- della pubblicazione zo di tecnologie informatiche innovative, come Così come nel 2019, abbiamo individuato e riu- la blockchain, rischia di creare, nel medio pe- nito nei primi mesi del 2020, in un focus group riodo, scompensi e forti asimmetrie all’interno tecnico, un panel composto da caricatori, spe- della catena logistica italiana. Occorre essere dizionieri, operatori logistici e ricercatori per consapevoli del ruolo che può avere la digita- raccogliere riflessioni e spunti utili al raffina- lizzazione nel breve-medio termine per l’intero mento della terza edizione dell’indagine. Tale comparto e impegnarsi per ottenere avanza- fase ha rappresentato un elemento chiave per menti a livello sistemico, oltre che individuale. dare dinamicità ed efficacia alla survey. Requisito sempre più indispensabile, e fattore abilitante per nuovi processi, più efficienti e so- stenibili, la digitalizzazione della supply chain Il ruolo strategico rappresenta un’enorme opportunità per l’inte- della digitalizzazione ro sistema logistico e per il tessuto imprendi- “La capacità informatica e toriale italiano e una necessità per continuare la digitalizzazione dei processi a competere e a crescere, nel prossimo decen- nella catena logistica nio. possono essere fattori con un duplice ed inverso effetto. Il ruolo della Se subiti, rischiano di diventare elementi insidiosi, che possono resa Ex Works far perdere quote di mercato e “Il tema della resa Ex Works competitività; se utilizzati e dovrebbe tenere conto di questa sviluppati al meglio, possono diventare sfida (digitale) per evitare che alleati strategici e addirittura competitor (altamente informatizzati) leve commerciali distintive.” aggrediscano tutto ciò che è catena logistica Il Gruppo di lavoro ha individuato nella digita- dopo il magazzino del produttore.” lizzazione uno degli elementi chiave, da soste- In quest’ottica si inserisce altresì il dibattuto nere nei prossimi anni, affinché la logistica ita- tema dell’Ex Works. Con questa modalità di liana e il sistema industriale nazionale possano resa merce, si aprono enormi possibilità per gli competere a livello internazionale e globale. operatori logistici e gli spedizionieri stranieri In Italia lo sviluppo digitale avanza a diverse di far proprie quote di mercato che sarebbero velocità, ma i nostri competitor internazionali naturalmente occupate da operatori e spedi- hanno piena consapevolezza che la certezza dei zionieri italiani. Il pericolo che soggetti all’avan- dati e la velocità di trasferimento degli stessi si- guardia dal punto di vista della digitalizzazione ano elementi strategici per la catena commer- aggrediscano l’intera supply chain delle indu- ciale e logistica. strie italiane è elevato. 26
Pertanto, il tema dell’Ex Works, di per sé im- Continuare ad approfondire portante, lo diventa in modo ancora maggiore il tema della sostenibilità in questa fase di transizione tecnologica, che potrebbe vedere il sistema italiano un passo e i case study indietro rispetto ai competitor stranieri. Il Focus Group ha fatto registrare un diffu- so consenso circa la crescente rilevanza della Costruire un sostenibilità che, alla luce del cambiamento sistema resiliente climatico e dell’attenzione raccolta a livello globale, sta diventando un tema sempre più Uno dei temi che hanno maggiormente carat- importante, da approfondire ed esplorare at- terizzato il Focus Group dedicato all’edizione traverso opportune analisi, indispensabili alle 2020 è stato quello della resilienza. aziende per identificare e intraprendere nuovi Diverse ricerche di SRM, i cui risultati sono stati e ambiziosi progetti green. riportati durante il Focus Group, hanno eviden- Resilienza, digitalizzazione e sostenibilità dun- ziato che i sistemi meglio attrezzati da un punto que sono temi portanti e strettamente colle- di vista logistico sono stati capaci di reagire in gati, da presidiare e governare in un’ottica di modo più efficace alle conseguenze economi- sistema. che e sociali della pandemia; lo stesso risultato Altrettanto condivisa è stata l’idea di continua- lo si può estendere a qualsiasi altro shock sani- re a offrire focus di approfondimento su spe- tario, sociale o economico. cifici distretti industriali, in modo da far emer- Il suggerimento degli esperti presenti al mee- gere le caratteristiche delle imprese più legate ting è stato quello di dare maggiore attenzione all’identità territoriale e ai cluster manifatturie- alla resilienza nelle indagini successive. Non a ri regionali. Nell’edizione 2021, abbiamo scelto caso la parola “resilienza” ricorre molto spes- di concentrarci su un distretto in grado di offri- so in questa pubblicazione e potrebbe essere re spunti di indagine interessanti, sia dal punto oggetto di approfondimento in future pubbli- di vista dell’utilizzo dei corridoi logistici, sia dal cazioni. punto di vista delle iniziative intraprese a sup- porto della resilienza, della digitalizzazione e della sostenibilità delle imprese. 27
Caratteristiche del traffico container Lombardia, Emilia Romagna e miliardi nel 2019) del commercio estero italia- Veneto: insieme realizzano il 53% no, il Veneto il 12,6% (113 miliardi) e l’Emilia Romagna l’11,5% (104 miliardi). dell’interscambio italiano con l’estero Il tessuto imprenditoriale nelle tre regioni è Lombardia, Emilia Romagna e Veneto sono le molto attivo e rappresenta una parte cospicua tre principali regioni italiane in termini di inter- del PIL italiano; esattamente il 40,8%, così ri- scambio commerciale con l’estero. In totale, nel partito: Lombardia 22,4%; Veneto 9,2%; Emilia 2019, queste tre regioni hanno totalizzato 478 Romagna 9,2%. miliardi di euro di import/export (corrispon- L’interscambio marittimo rappresenta un’im- denti al 53,2% dell’interscambio italiano con portante componente (seconda solo al traspor- l’estero), dato piuttosto stabile rispetto al 2018 to su strada) del commercio estero di queste (+0,7%). Per il 2020, in base ai dati del solo regioni: fatta 100 la somma delle quattro moda- primo semestre, il commercio estero delle tre lità di trasporto (escludendo quindi la compo- regioni potrebbe subire un calo di circa il 15%, nente non specificata nel database dell’Istat), effetto del rallentamento dell’economia globale il commercio via mare rappresenta il 27,5% per come conseguenza dell’emergenza COVID-19. la Lombardia, il 30,8% per il Veneto, il 37,5% Nel dettaglio, la Lombardia copre il 29,1% (261 per l’Emilia Romagna (35,7% la media italiana). Importanza dell’interscambio marittimo % del commercio estero totale* STRADALE 55,6% 53,7% 53,3% 49,7% MARITTIMO 27,5% 30,8% 37,5% 35,7% AEREO 14,2% 10,6% 8,1% 12,1% FERROVIARIO 2,7% Lombardia 4,9% Veneto 1,1% Emilia Romagna 2,5% Italia * Il commercio totale considerato per il calcolo delle percentuali esclude la componente “non specificata” nelle statistiche dell’Istat. Figura 1 - Fonte: SRM/Contship su dati Istat 28
Cresce il numero di imprese entità, si riflette nell’intensità dell’utilizzo dello che tratta volumi elevati strumento: la maggior parte delle aziende “uti- lizza mediamente non più di 1 container a setti- sia in export che in import mana”, sia in esportazione che in importazione. Trattandosi prevalentemente di imprese mani- Le aziende che movimentano oltre 50 contai- fatturiere, il container rappresenta un elemento ner l’anno in export sono solo il 18% del totale importante per il trasporto della merce italiana (in aumento, però, rispetto all’11% osservato all’estero e viceversa. Il tessuto imprenditoriale l’anno scorso). In crescita la percentuale di im- italiano (e quindi anche delle regioni oggetto prese che eccedono i 50 container l’anno in im- della Survey), fatto tuttavia di medie e piccole portazione, passata dal 24% al 38%. Utilizzo elevato dei container % di imprese che trattano un numero annuo di container superiore a 50 2018 11% EXPORT 2019 8% 2020 18% 2018 15% IMPORT 2019 24% 2020 38% Figura 2 - Fonte: SRM/Contship su dati Istat Distribuzione delle imprese in base al numero di container esportati e importati % di imprese per fascia di container LOMBARDIA VENETO EMILIA ROMAGNA % % % 0-50 82% 61 99 83 EXPORT 51-500 18% 39 1 17 0-50 62% 17 100 88 IMPORT 51-500 38% 83 - 12 Figura 3 - Fonte: SRM/Contship su dati Istat 29
Ancora ampi margini no a preferire il trasporto su strada. In aggiunta di miglioramento e a questo, le imprese nel 2020 sembrano aver ulteriormente ridotto l’utilizzo combinato del ritardi sull’intermodale trasporto strada/ferrovia. Infatti, l’intermodale Importante per l’analisi, e per le prospettive resta una scelta adottata, nell’area analizzata, di miglioramento dei vari “corridoi logistici”, è solo dal 10% delle imprese (dato in sensibile la comprensione della principale modalità uti- calo, rispetto al 17% del 2019). La Lombardia è lizzata per il collegamento tra porti e sistema l’unica regione che ha visto un aumento nel nu- industriale, ovvero, una volta che la merce è mero di imprese che scelgono l’intermodalità giunta al porto, come arriva nelle imprese (e vi- per i propri trasporti (percentuale aumentata ceversa). Come già emerso nell’edizione 2020 dal 10% al 15%). L’utilizzo dell’intermodalità si dell’indagine, per coprire l’ultimo segmento ferma invece al 5% in Emilia Romagna e all’8% della catena del trasporto, le imprese continua- in Veneto. Imprese che optano per l’intermodale % di imprese che preferisce il trasporto combinato al trasporto puro stradale, per trasportare la merce tra porto e azienda, e viceversa TOTALE AZIENDE 19% 17% 10% 15% LOMBARDIA 33% 10% 15% 19% VENETO 6% 25% 8% 13% EMILIA ROMAGNA 17% 2018 15% 2019 5% 12% 2020 Figura 4 - Fonte: SRM/Contship su dati Istat 30
Al fine di capire meglio i fattori determinanti, principali motivazioni: a) la convenienza del ser- per la scelta delle modalità di collegamento vizio, b) la sostenibilità e c) la frequenza del servi- porto/azienda, è stato chiesto alle imprese che zio. Dove nel 2020 si affermava la coppia qualità/ scelgono l’opzione intermodale di specificare costo (ovvero alta frequenza e convenienza del quali siano i principali tre driver, alla base del- servizio), quest’anno emerge il trio qualità/so- la loro decisione. Dal sondaggio è emerso che stenibilità/costo, con la sostenibilità indicata da oltre l’80% delle imprese hanno indicato come sempre più imprese come fattore determinante. Principale modalità di collegamento con il porto % di imprese per modalità di trasporto della merce dal porto in azienda e viceversa LOMBARDIA VENETO EMILIA ROMAGNA STRADA 90% 85% 95% 92% FERRO 1% 0 2% 0 FERRO +STRADA 9% 15% 3% 8% Figura 5 - Fonte: SRM/Contship su dati Istat I fattori che spingono alla scelta dell’intermodale: dinamica % di imprese che utilizzano l’intermodalità. Ad ogni impresa è stato chiesto di indicare tre elementi, determinanti per la scelta CONVENIENZA DEL SERVIZIO 91% 89% MOTIVI DI SOSTENIBILITÀ 57% 87% ADEGUATA FREQUENZA DEI SERVIZI 87% 82% ECONOMIA DI SCALA 59% 34% 2019 HUB INTERMODALI NEI 6% PRESSI DEI PROPRI STABILIMENTI 8% 2020 Figura 6 - Fonte: SRM/Contship su dati Istat 31
I fattori che spingono alla scelta dell’intermodale % di imprese che utilizzano l’intermodalità. Ad ogni impresa è stato chiesto di indicare tre elementi, determinanti per la scelta LOMBARDIA VENETO EMILIA ROMAGNA % % % CONVENIENZA DEL SERVIZIO 89% 100 57 88 MOTIVI DI SOSTENIBILITÀ 34% 22 71 38 ADEGUATA FREQUENZA DEI SERVIZI 87% 78 100 100 ECONOMIA DI SCALA 82% 87 71 75 HUB INTERMODALI NEI 6% 13 - - PRESSI DEI PROPRI STABILIMENTI Figura 7 - Fonte: SRM/Contship su dati Istat Genova rafforza ulteriormente port) il 100% per le aziende localizzate in Lom- il suo primato come porto bardia. Si attesta al 69% per l’export e al 79% per l’import in Veneto, mentre supera il 90% in più utilizzato dalle imprese. export e sfiora l’80% in import nel caso delle Cresce Venezia aziende emiliane. Quindi, nonostante Venezia resti uno dei prin- Genova conferma e rafforza ulteriormente la cipali porti di riferimento per le aziende venete sua posizione come porto più utilizzato dalle (rientra tra le preferenze del 54% degli inter- imprese manifatturiere delle tre regioni cam- vistati in export e il 46% in import), Genova pione. È stato infatti chiesto alle aziende ma- mantiene il primato di porto maggiormente nifatturiere di indicare quali siano “i due porti utilizzato, anche in Veneto. In questa regione, principalmente utilizzati per esportare e per numerose preferenze sono state assegnate importare.” Il porto di Genova è stato citato anche a Trieste (primo o secondo porto prefe- dall’85% degli esportatori (l’80% nel 2019) e rito, per il 22% delle aziende venete in export dall’88% degli importatori (era il 73% nel 2019). e per il 15% in import). Buona la performance La Spezia e Venezia vengono citati tra i due por- di Venezia anche in Emilia Romagna (il porto ti preferiti rispettivamente dal 17% e dal 33% viene scelto da circa il 45% delle imprese, sia delle imprese (con il dato di Venezia in forte in export che in import), alla quale si affianca crescita rispetto al 2019, +19%). il dato relativo al porto di Ravenna (scelto dal Da segnalare che il dato di Genova arriva a sfio- 22% delle aziende in export e 27% in import) rare (e addirittura raggiungere nel caso dell’im- e di La Spezia (18% in export e 21% in import). 32
Classifica dei principali porti utilizzati % di imprese che hanno indicato il porto segnalato tra i primi due più utilizzati* GENOVA 72% 80% 85% 79% VENEZIA 20% % 19% 33% 80% EXPORT 24% LA SPEZIA 25% 25% 17% % 22% TRIESTE 2% % 6% 8% 5% GENOVA 55% 73% 88% 72% VENEZIA 24% 20% 20 26% IMPORT 23% LA SPEZIA 23% 25% 12% 20% TRIESTE 5% 5 2018 10% 5% 5 2019 7% 2020 * Avendo dato alle imprese la possibilità di esprimere due preferenze, la somma delle percentuali non corrisponde a 100. Figura 8 - Fonte: SRM/Contship su dati Istat 33
Classifica dei principali porti utilizzati con differenze regionali % di imprese che hanno indicato il porto segnalato tra i primi due più utilizzati* LOMBARDIA VENETO EMILIA ROMAGNA % % % GENOVA 85% 98 69 93 VENEZIA 33% 1 54 46 EXPORT LA SPEZIA 17% 17 16 18 TRIESTE 8% 0 22 0 RAVENNA 6% 1 0 22 NAPOLI 2% 0 5 0 GENOVA 88% 100 79 79 VENEZIA 26% 0 46 45 IMPORT LA SPEZIA 12% 4 15 21 RAVENNA 7% 0 0 27 TRIESTE 5% 0 15 0 * Avendo dato alle imprese la possibilità di esprimere due preferenze, la somma delle percentuali non corrisponde a 100. Figura 9 - Fonte: SRM/Contship su dati Istat Traffico container nei principali porti utilizzati dalle imprese I principali porti utilizzati dalle imprese rientrano tra i porti italiani più importanti per traffico container annuale. Per il 2019, Genova si conferma il primo porto italiano, con un traffico pari a circa 2,6 milioni di TEU (dato stabile sul 2018). Seguono La Spezia con 1,4 milioni di TEU (-5,1% rispetto all’anno prece- dente), Livorno con 790 mila TEU (+5,6%), Trieste (790 mila TEU; +8,8%), Venezia (593 mila TEU; -6,2%). Ravenna, anch’esso tra i porti più utilizzati dalle imprese, nel 2019 ha realizzato un traffico container pari a 218 mila TEU (+0,8% sul 2018). Totale traffico container generato dai principali porti utilizzati dalle imprese della Survey (dati effettivi in TEU) 2005 2018 2019 Var. % 2018-2019 I sem. 2020 Genova 1.624.964 2.609.138 2.615.375 0,2% 1.144.555 La Spezia 1.024.455 1.485.623 1.409.381 -5,1% 550.667 Livorno 658.506 748.024 789.833 5,6% 367.393 Trieste 198.319 725.426 789.594 8,8% 376.251 Venezia 289.860 632.250 593.070 -6,2% 264.285 Ravenna 168.588 216.320 218.138 0,8% 99.171 Tabella 1 - Fonte: SRM/Contship su dati Assoporti 34
Aumentano le imprese che prediligono restano piuttosto stabili e alquanto bassi i dati il commercio intra-europeo, riferiti alle altre aree. A livello regionale, men- tre in Lombardia resta una relativa preferenza ma con differenze tra le regioni per il Nord America (con il 33% delle imprese Se nel paragrafo precedente ci siamo focaliz- che la inserisce tra le due mete preferite), in zati sui porti italiani di approdo e di partenza Veneto si evidenziano percentuali più elevati per la merce scambiata con l’estero via mare, per la merce destinata all’Asia (32%) e l’Ameri- ora passiamo all’analisi dei porti esteri di ap- ca Latina (9%), mentre in Emilia Romagna una prodo per la merce in export, e di partenza percentuale maggiore di imprese predilige per la merce in import: dove va la merce che l’Europa per il proprio export (76%). esportiamo, e da dove viene quella che impor- Per quanto riguarda l’import, mentre cresce il tiamo? Si ricorda che essendo la Survey stata numero di imprese che si riforniscono dall’Eu- fatta nel periodo luglio-agosto 2020, i risultati ropa (dal 39% al 44%), si riducono quelle che possono essere stati influenzati dal lockdown importano dall’Asia (dal 50% al 41%) e aumen- di marzo-aprile e dalla fase post-lockdown. tano invece quelle che importano dal Nord Sia in export che in import, aumenta la per- America (dal 12% al 21%). Più o meno stabili centuale di imprese che annovera l’Europa tra e bassi i dati relativi alle altre aree. Anche in i due principali canali di sbocco/origine della questo caso a livello regionale, la Lombardia merce, rispettivamente dal 50% al 65% e dal mostra una preferenza delle imprese ad ave- 39% al 44%. re rapporti commerciali con il Nord America Focalizzandoci sull’export, si riduce la percen- (32%) e con l’Asia (51%), le aziende venete tuale di imprese che esporta prevalentemente prediligono l’Europa (64%) e quelle dell’Emilia in Asia (dal 37% al 26%), così come in Ame- Romagna invece preferiscono l’Europa (52%) e rica settentrionale dal (25% al 20%), mentre l’Asia (52%). 35
Import ed export: principali aree-partner % di imprese che esportano/importano da e verso l’area* EUROPA 12% 50% 65% ASIA 48% 37% 26% NORD AMERICA 34% 80% 25% 20% EXPORT AMERICA LATINA 13% 5% 6% AFRICA 14% 6% 5% OCEANIA 5% 2% 3% EUROPA 6% 39% 44% ASIA 73% 50% 41% NORD AMERICA 9% 12% 21% IMPORT AMERICA LATINA 3% 2% 5% AFRICA 12% 3% 2% 2018 OCEANIA 2% 2019 1% 1% 2020 * Alle imprese è stato chiesto di indicare i due principali mercati di riferimento, per questo motivo la somma dei valori non corrisponde a 100. Figura 10 - Fonte: SRM/Contship 36
Export: principali aree e paesi partner % di imprese che esportano verso il Paese/area* TOTALE AZIENDE LOMBARDIA VENETO EMILIA ROMAGNA PRIMO+SECONDO PAESE PER ESPORTAZIONE % % % % EUROPA 65 63 58 76 Spagna 20 14 11 41 Francia 13 18 9 11 Germania 12 17 10 8 Regno Unito 12 12 6 19 Europa (generale) 10 13 14 1 Grecia 7 3 4 18 Nord Europa 4 0 10 0 Portogallo 2 3 0 4 Scandinavia (generale) 2 0 5 0 Svezia 1 0 2 0 Belgio 1 1 0 2 Est Europa 1 1 1 0 Albania 1 1 2 0 AMERICA 28 40 30 11 America del Nord 20 33 19 5 Sta Uni 17 28 15 5 Nord America (generale) 1 2 2 0 Canada 3 4 4 0 America Lana 6 6 6 0 Argenna 1 0 2 0 Brasile 3 2 5 0 Sud America (altro) 2 5 2 0 America (generale) 3 1 3 6 ASIA 26 23 32 23 Cina 11 10 17 5 Asia (generale) 4 3 3 7 Corea 3 3 4 0 India 3 1 6 1 Russia 3 1 2 6 Turchia 3 2 5 0 Giappone 2 4 1 2 Arabia Saudita/Emira Arabi Uni/Medio Oriente 1 1 3 0 AFRICA 5 3 4 0 Egio 2 1 1 4 Nord Africa 2 0 4 0 Africa (generale) 1 2 1 0 OCEANIA 3 3 2 4 * Alle imprese è stato chiesto di indicare i due principali mercati di riferimento, per cui la somma dei valori non corrisponde a 100. Figura 11 - Fonte: SRM/Contship 37
Import: principali aree e paesi partner % di imprese che importano dal Paese/area* TOTALE AZIENDE LOMBARDIA VENETO EMILIA ROMAGNA PRIMO+SECONDO PAESE PER IMPORTAZIONE % % % % EUROPA 44 25 64 52 Francia 9 8 8 12 Europa (generale) 9 0 28 0 Regno Unito 6 6 3 9 Grecia 4 0 0 15 Spagna 4 2 0 12 Nord Europa 4 0 13 0 Germania 3 2 8 0 Italia 2 4 0 0 Svezia 2 6 0 0 Danimarca 2 0 5 0 Belgio 2 2 3 3 Albania 2 0 5 0 Croazia 1 0 0 3 AMERICA 31 36 38 15 America del Nord 21 32 21 3 Sta Uni 18 30 18 0 Nord America (generale) 2 2 3 3 Canada 1 2 0 0 America Lana 5 4 5 6 Argenna 1 2 0 0 Brasile 2 2 3 0 America (generale) 6 0 15 6 ASIA 41 51 18 52 Cina 14 9 8 27 Giappone 11 25 0 3 Asia (generale) 8 6 5 15 India 4 4 8 0 Corea 2 6 0 0 Russia 2 2 0 6 Arabia Saudita/Emira Arabi Uni/Medio Oriente 2 4 0 0 Bangladesh 1 0 3 0 Israele 1 0 0 3 Turchia 1 2 0 0 AFRICA 2 4 0 3 Africa (generale) 1 0 0 3 Egio 1 2 0 0 Sudafrica 1 2 0 0 OCEANIA 1 2 0 0 * Alle imprese è stato chiesto di indicare i due principali mercati di riferimento, per cui la somma dei valori non corrisponde a 100. Figura 12 - Fonte: SRM/Contship 38
I principali paesi-partner commerciali I dati Istat sul commercio estero* ci aiutano a meglio interpretare i risultati della nostra indagine. Tra i primi 6 partner commerciali della Lombardia troviamo Germania, Francia, Cina, Paesi Bassi, Spagna e Stati Uniti. È evidente che mentre con Cina e Stati Uniti prevale il trasporto marittimo, per i paesi europei è quello stradale a prevalere. Fatta eccezione per gli Stati Uniti, per gli altri Paesi citati la componente import prevale su quella export. Per il Veneto, ritroviamo Germania, Francia, Stati Uniti, Cina e Spagna, con un rapporto import/export più equilibrato. Per l’Emilia Romagna i Paesi a maggior valore per com- mercio estero sono Germania, Francia, Stati Uniti, Regno Unito e Cina. A parte la Cina, in tutti gli altri Paesi prevale la componente export. Principali partner commerciali della Lombardia Dati riferiti al 2019; valori miliardi di euro Import Export Trade % Mondo Germania 25,5 16,3 41,7 16,8 Francia 13,1 12,4 25,5 10,3 Cina 13,4 4,2 17,6 7,1 Paesi Bassi 11,3 3,2 14,5 5,9 Spagna 6,1 7,1 13,2 5,3 Stati Uniti 2,9 9,9 12,7 5,1 Svizzera 4,0 6,9 10,9 4,4 Belgio 6,3 2,6 8,9 3,6 Regno Unito 3,1 5,3 8,5 3,4 Polonia 3,0 3,7 6,7 2,7 Mondo 124,4 123,4 247,8 100,0 Tabella 2 - Fonte: SRM/Contship su dati Istat Principali partner commerciali del Veneto Dati riferiti al 2019; valori miliardi di euro Import Export Trade % Mondo Germania 12,0 8,1 20,1 19,1 Francia 2,1 6,7 8,8 8,4 Stati Uniti 0,6 5,5 6,1 5,8 Cina 4,1 1,5 5,5 5,3 Spagna 2,0 3,4 5,4 5,1 Regno Unito 0,6 3,7 4,3 4,1 Austria 1,7 1,7 3,4 3,2 Paesi Bassi 1,7 1,5 3,2 3,1 Romania 1,5 1,7 3,2 3,1 Svizzera 0,6 2,3 2,9 2,8 Mondo 42,1 63,2 105,3 100,0 Tabella 3 - Fonte: SRM/Contship su dati Istat * I dati fanno riferimento all’import e all’export di prodotti manifatturieri al netto della componente energetica. 39
Principali partner commerciali dell’Emilia Romagna Dati riferiti al 2019; valori miliardi di euro Import Export Trade % Mondo Germania 5,9 7,8 13,7 13,8 Francia 2,8 7,0 9,8 9,8 Stati Uniti 0,7 6,5 7,2 7,2 Regno Unito 1,3 4,5 5,8 5,9 Cina 3,5 2,0 5,6 5,6 Spagna 2,0 3,2 5,2 5,3 Paesi Bassi 1,8 1,6 3,4 3,4 Belgio 1,8 1,5 3,3 3,3 Polonia 1,0 2,0 3,0 3,0 Giappone 0,3 2,1 2,4 2,4 Mondo 34,0 65,0 99,0 100,0 Tabella 4 - Fonte: SRM/Contship su dati Istat 40
Cambiamenti delle attività aziendali post COVID-19 Prevalgono gli investimenti investimenti sulla sicurezza nell’ambiente di la- sulla salute nell’ambiente lavorativo voro (punteggio medio pari a 8,54 su una scala da 1 a 10), con il 56% delle imprese che hanno Con il diffondersi della pandemia COVID-19, ab- attribuito alla variabile in questione un’impor- biamo ritenuto interessante chiedere alle im- tanza molto alta (9 o 10). Esse hanno altresì prese quali conseguenze abbia generato que- considerato importante investire per garantire sta emergenza sul loro modello organizzativo. che i beni vengano prodotti secondo standard In particolare, si è chiesto quali cambiamenti di igiene elevati (punteggio medio pari a 8,47); strategici e quali investimenti siano stati mes- in questo caso il 49% ha attribuito a tali investi- si in atto, come conseguenza dello shock sani- menti un punteggio molto alto. Il 52% invece ha tario verificatosi. Ne è emerso che le imprese attribuito un’importanza molto alta agli investi- hanno mediamente dato più importanza agli menti in tema di diversificazione dei prodotti I principali cambiamenti post COVID-19 Valori medi su una scala che va da 1 a 10 e % di imprese che hanno attribuito un punteggio molto alto (9 o 10) alla variabile OUTSOURCING DEI PROCESSI LOGISTICI 45% 8,3 RESILIENZA 46% 8,32 per shock improvvisi DIGITALIZZAZIONE interna o lungo la filiera 47% 8,34 TEMA DELLA SALUTE 53% 8,47 INVESTIMENTI AMBIENTE DI LAVORO IN TEMA DI 56% 8,54 SALUTE BENE PRODOTTO IN CONDIZIONI ELEVATE DI IGIENE 49% 8,47 DIVERSIFICAZIONE/UPGRADE IN TEMA DI SALUTE 52% 8,41 Punteggio medio importanza attribuita Percentuale imprese che hanno attribuito un punteggio elevato tra 9 e 10 Figura 13 - Fonte: SRM/Contship 41
verso il tema della salute (8,41 il punteggio me- Mentre per l’Emilia Romagna la variabile più dio). Molto importanti, anche se meno degli in- importante è risultata essere quella degli in- vestimenti in salute, sono i risultati emersi per vestimenti volti a garantire che i beni venga- gli investimenti in digitalizzazione (8,34; 47% le no prodotti secondo standard elevati di igiene imprese che hanno dato un punteggio molto (punteggio medio pari a 8,78) e in Veneto c’è alto), quelli in resilienza (8,32; 46%) e la stra- un sostanziale equilibrio tra questa tipologia di tegia dell’outsourcing della logistica (8,3; 45%). investimento (8,29) e gli investimenti sulla salu- te nell’ambiente di lavoro (8,28), in Lombardia maggiore importanza è attribuita agli investi- Alcune differenze regionali menti sulla salute nell’ambiente di lavoro (8,69) L’Emilia Romagna è la regione in cui le impre- e alla diversificazione dei prodotti verso il tema se hanno dato maggior importanza ai cambia- della salute (8,67). menti post COVID-19, seguita dalla Lombardia e dal Veneto. I principali tre cambiamenti post COVID-19 in Lombardia, Veneto ed Emilia Romagna Valori medi su una scala che va da 1 a 10 LOMBARDIA 8,69 8,44 8,67 VENETO 8,28 8,29 8 EMILIA ROMAGNA 8,70 8,78 8,64 AMBIENTE DI LAVORO BENE PRODOTTO IN CONDIZIONI ELEVATE DI IGIENE DIVERSIFICAZIONE/UPGRADE IN TEMA DI SALUTE Figura 14 - Fonte: SRM/Contship 42
Gestione del processo logistico Cala la tendenza ad esternalizzare la dell’import) o per arrivare a destinazione (nel logistica in export, specie in Lombardia caso dell’export). Adesso il focus si sposta sul “come”, ovvero sul modo in cui viene gestito il Nel capitolo precedente ci si è focalizzati sul processo logistico. Abbiamo quindi chiesto alle “dove”, ovvero sul percorso che segue la mer- imprese del nostro campione se l’outsourcing ce per arrivare nelle nostre aziende (nel caso delle attività logistiche sia o meno prevalente, Tendenza ad esternalizzare la logistica % di imprese che hanno dichiarato di dare in outsourcing il processo logistico TOTALE AZIENDE TOTALE AZIENDE 85% 85% 69% 69% 55% 55% 80% 80% 70% 70% LOMBARDIA LOMBARDIA 83% 83% 70% 70% EXPORT EXPORT 32% 32% 62% 62% VENETO VENETO 87% 87% 71% 71% 47% 47% 68% 68% EMILIA ROMAGNAEMILIA ROMAGNA 86% 86% 66% 66% 98% 98% 83% 83% TOTALE AZIENDE TOTALE AZIENDE 71% 71% 49% 49% 4 54% 4 54% 58% 58% LOMBARDIA LOMBARDIA 77% 77% 72% 72% IMPORT IMPORT 13% 13% 54% 54% VENETO VENETO 73% 73% 45% 45% 77% 77% 65% 65% EMILIA ROMAGNAEMILIA ROMAGNA 2018 2018 63% 6 63% 6 35% 35% 2019 2019 94% 94% 2020 2020 64% 64% Figura 15 - Fonte: SRM/Contship 43
all’interno della loro azienda. I risultati eviden- logistica, può essere in parte ricondotto alla crisi ziano un calo nella tendenza ad esternalizzare sanitaria COVID-19, che ha colpito con maggior la logistica in export, anche se le imprese che forza la Lombardia, rispetto ad altre regioni ita- scelgono di farlo restano la maggioranza (55%, liane; è bene aspettare e valutare i risultati dei dal 69% nel 2019). Emergono differenze regio- prossimi anni, per poter confermare o smentire nali contrastanti e interessanti: mentre Veneto questa tendenza. (da 71% a 47%) e Lombardia (da 70% a 32%) In generale, la scelta dell’esternalizzazione della seguono questa tendenza, in Emilia Romagna si logistica comporta diversi vantaggi economici: ri- registra un processo inverso, con la quasi totali- duzione dei costi operativi, miglior utilizzo degli tà delle imprese che propendono per l’esterna- stock a magazzino e, in generale, maggiore com- lizzazione della logistica. petitività sul mercato. Il vantaggio maggiore sem- In import si registra una leggera crescita nel bra però essere la ridotta necessità di consisten- numero delle imprese che esternalizzano, con ti investimenti in immobili, impianti, strutture e una percentuale (che arriva al 54%, dal 49% del personale, che permette, attraverso l’outsour- 2019) in linea con quella relativa all’export. An- cing, di trasformare costi fissi in costi variabili, le- che qui non poche differenze: Veneto ed Emilia gati alla quantità di merce movimentata. Romagna fanno registrare percentuali in cre- Affidare all’esterno la logistica della merce può scita, mentre in Lombardia la percentuale è in rivelarsi una scelta vincente, ma richiede un dia- calo. logo costante e costruttivo con i propri partner Il motivo per cui quest’anno le imprese lom- logistici, al fine di ottimizzare e migliorare conti- barde hanno seguito una strategia inedita, più nuamente la gestione della supply chain azienda- centrata sull’internalizzazione della funzione le. Esternalizzazione della logistica relativa all’export e all’import di merce % di imprese TOTALE AZIENDE LOMBARDIA VENETO EMILIA ROMAGNA % % % % ESTERNALIZZATA 55 32 47 98 EXPORT NON ESTERNALIZZATA 45 68 53 2 ESTERNALIZZATA 54 13 77 94 IMPORT NON ESTERNALIZZATA 46 87 23 6 Figura 16 - Fonte: SRM/Contship 44
Continua a crescere L’insieme dei termini che iniziano con la lettera l’utilizzo della resa “E” o “F” indicano costi e rischi maggiormente a carico del compratore, quelli che iniziano con la “Ex Works” in export lettera “C” indicano costi del trasporto a carico Argomento importante è la scelta delle rese del venditore e rischio a carico del compratore, contrattuali (Incoterms®), che determinano il mentre quelli che iniziano per “D” indicano co- modo in cui vengono ripartiti tra venditore e sti e rischi del trasporto maggiormente a carico acquirente i costi e i rischi del trasporto. del venditore. Incoterms® 2020 LUOGO DI TERMINAL DI VENDITORE/ CARICO PRIMO SCARICO ACQUIRENTE/ CONSEGNA/ A BORDO TRASPORTO DESTINAZIONE/ MITTENTE MERCI TRASPORTO DOGANA DOGANA MERCI DESTINAZIONE EXW FCA FAS FOB CFR CIF CPT CIP DAP DPU DDP Qualsiasi tipo di trasporto Solo trasporto marittimo e vie d’acqua interne Costi del venditore Costi dell’acquirente Rischi del venditore Rischi dell’acquirente Figura 17 - Fonte: SRM/Contship 45
Nella nostra indagine è stato chiesto alle impre- calo rispetto all’11% del 2019). Con questa resa se quale resa contrattuale prediligano nei rap- si stabilisce che sono a carico del venditore i ri- porti con l’estero. I risultati di questa indagine schi collegati al collocamento della merce a bor- confermano quanto già emerso nelle indagini do della nave al porto di partenza come pure svolte nel 2018 e nel 2019, ovvero una spicca- tutte le relative spese. Il compratore, invece, si ta tendenza ad utilizzare la resa “Ex Works” nel assume gli oneri e i rischi relativi al trasporto caso delle esportazioni: ne fa uso il 79% delle della merce una volta che questa è stata col- imprese (il 67% nell’indagine del 2019). Quindi locata sulla nave. Pertanto, un buon 81% si as- possiamo dire che le imprese italiane tendono a sume costi e rischi logistici non oltre l’imbarco cedere totalmente i costi e i rischi del trasporto della merce. Alcune differenze emergono a li- al compratore. vello regionale: l’Ex Works risulta essere la resa “Ex Works” è il termine contrattuale meno im- maggiormente utilizzata dall’84% delle imprese pegnativo e meno costoso per il venditore. Il in Emilia Romagna e del Veneto, mentre è utiliz- venditore non è tenuto ad occuparsi del carico zata dal 70% in Lombardia. delle merci nel vettore scelto dal compratore e Per le importazioni, la percentuale di imprese non è tenuto nemmeno a sostenere i costi per italiane che acquista in Ex Works (e che quindi si lo sdoganamento all’esportazione. Il rischio di assumono costi e responsabilità del trasporto) perimento della merce incombe totalmente sul è più bassa (il 46%) rispetto a quanto abbiamo compratore fin dalla presa in carico. Il venditore visto per l’export. adempie alle sue obbligazioni semplicemente Considerato l’ampio utilizzo della resa Ex Works mettendo la merce, imballata, a disposizione nel caso delle esportazioni, si è deciso di chie- del compratore nel luogo indicato (general- dere alle imprese le motivazioni sottostanti tale mente la propria fabbrica e/o magazzino). scelta. La risposta è molto chiara, con il 55% Al suddetto 79% si aggiunge un 3% di imprese (in calo rispetto al 62% del 2019) delle imprese che ricorre alla resa FOB (Free On Board) (in che dichiara di considerarlo un modo efficace di Rese contrattuali utilizzate prevalentemente per la merce in export e in import % di imprese, totale aziende EX WORKS + FCA (FREE CARRER/FRANCO VETTORE) 64% 67% 79% FOB (FREE ON BOARD) 13% 11% 3% CIF (COST, INSURANCE AND FREIGHT) 9% 14% 14% DDP (DELIVERED DUTY PAID) 7% 2% ALTRO 3% 1% 2018 LA SCELTA NON DIPENDE DALL’IMPRESA 4% 2019 5% 4% 2020 Figura 18 - Fonte: SRM/Contship 46
“mantenere basso il prezzo”, evitando in questo È importante in conclusione sottolineare che modo di integrare nell’offerta i costi di trasporto questa decisione non impatta solo nel breve pe- a destinazione. Alta anche la percentuale di im- riodo, ma anche nel lungo periodo: così come prese (43%, dal 62% del 2019) che utilizza l’Ex evidenziato dai principali operatori logistici e Works in export, in quanto è un modo di trasfe- dalle associazioni di settore, in questo modo rire all’acquirente i rischi connessi al trasporto non solo si riducono le entrate economiche della merce. Si apre a tal proposito una rifles- per le imprese logistiche locali, ma se ne limi- sione strategica sul fatto che i processi di logi- ta anche la capacità di crescere, espandendo stica e trasporto siano considerati un “costo” e il giro d’affari e migliorando l’efficienza opera- non un “valore” per la competitività del prodot- tiva, attraverso il miglioramento dei processi to stesso. Si è chiesto poi a tali imprese se per- organizzativi e una crescente specializzazione, cepiscono un rischio di perdere il controllo del fattori indispensabili per garantire un servizio buon fine delle proprie vendite. Ne è emerso di trasporto affidabile, anche in tempi di crisi e che il 90% considera il rischio basso, irrilevante lockdown. o addirittura assente. Rese contrattuali utilizzate prevalentemente per la merce in export e in import % di imprese LOMBARDIA VENETO EMILIA ROMAGNA % % % EX WORKS 79% 70 84 84 FCA (FREE CARRIER/FRANCO VETTORE) 0% 0 0 0 FOB (FREE ON BOARD) 3% 1 0 10 EXPORT CIF (COST, INSURANCE AND FREIGHT) 14% 29 5 6 DDP (DELIVERED DUTY PAID) 0% 0 0 0 Altre modalità 0% 0 0 0 La scelta non dipende dall’impresa, 4% 0 11 0 ma dall’acquirente EX WORKS 46% 4 85 67 FCA (FREE CARRIER/FRANCO VETTORE) 0% 0 0 0 FOB (FREE ON BOARD) 9% 4 5 21 IMPORT CIF (COST, INSURANCE AND FREIGHT) 44% 92 5 12 DDP (DELIVERED DUTY PAID) 0% 0 0 0 Altre modalità 0% 0 0 0 La scelta non dipende dall’impresa, 1% 0 5 0 ma dal venditore Figura 19 - Fonte: SRM/Contship 47
Perché l’Ex Works % di imprese LOMBARDIA VENETO EMILIA ROMAGNA % % % È considerato un modo efficace di 55% 74 51 41 mantenere basso il prezzo, evitando di integrare nell'offerta i costi di trasporto a destinazione È considerato un modo efficace di 43% 13 57 56 cedere all'acquirente il rischio connesso con le operazioni EXPORT logistiche e doganali La transazione commerciale avviene 12% 38 1 0 con una filiale estera facente parte dello stesso gruppo, o con un agente commerciale partner Non si vuole / non si è in grado di 7% 10 4 8 assumere l'onere di seguire il processo di trasporto fino a destinazione Figura 20 - Fonte: SRM/Contship Percezione dei rischi connessi all’uso dell’Ex Works % di imprese LOMBARDIA VENETO EMILIA ROMAGNA % % % RISCHIO DI PERDITA DI CONTROLLO SUL PRODOTTO Sì 10% 16 0 18 Sì, ma il rischio è basso 42% 48 6 79 No, non c’è rischio 3 34% 36 58 È considerato 0 un problema irrilevante 14% 0 36 Figura 21 - Fonte: SRM/Contship 48
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