COMPORTAMENTO DEI TAMPONAMENTI PER ECCITAZIONE FUORI PIANO
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COMPORTAMENTO DEI TAMPONAMENTI PER ECCITAZIONE FUORI PIANO Autore: Natalino Gattesco Dipartimento di Ingegneria e Architettura, Università degli Studi di Trieste, piazzale Europa 1, 34127 Trieste Keywords: Edifici in c.a., ingegneria sismica, telai tamponati, materiali compositi, rinforzo murature Le costruzioni esistenti in calcestruzzo armato sono normalmente provviste di pareti di tamponamento in corrispondenza dei telai perimetrali. Queste pareti sono in muratura di laterizi semipieni o forati. Durante l’eccitazione sismica si può verificare il collasso fuori piano delle pareti, a causa della loro scarsa resistenza a flessione. Si presenta nel seguito la procedura di verifica dei tamponamenti eccitati fuori piano sia per pareti non rinforzate che per pareti rinforzate con l’impiego di materiali compositi. Si mostra anche uno studio numerico che evidenzia le prestazioni di pareti non rinforzate e rinforzate con differenti geometrie e con presenza di forature. I vani di un sistema strutturale a telai in cemento armato o acciaio sono frequentemente tamponati con pareti in muratura, costruite tra i pilastri e le travi della struttura principale. Questi muri costituiscono le chiusure perimetrali e alcune tramezzature interne, a seconda delle scelte fatte per caratterizzare l'assetto architettonico dell'edificio in pianta e per soddisfare le funzioni per cui l’edificio è costruito. Le murature di riempimento sono di norma costruite dopo il completamento del sistema strutturale principale. Per quanto riguarda i carichi gravitazionali, i muri di tamponamento rappresentano tipici elementi secondari non strutturali che aggiungono peso al sistema strutturale di base, ma non contribuiscono alla capacità portante. Nel caso che l’edificio sia soggetto ad azioni orizzontali soprattutto di origine sismica, le pareti di riempimento influenzano in maniera significativa il comportamento della struttura principale. Infatti, sebbene considerati elementi non strutturali, i muri di riempimento sono spesso rigidamente collegati con i telai in c.a. e ostacolano la deformazione della struttura. In tal caso, le pareti di riempimento in muratura influenzano in maniera significativa la risposta strutturale dell’edificio, come evidenziato in Gattesco 2021. Come risultato della connessione, le forze di interazione si sviluppano nella zona di contatto tra i telai e le pareti di riempimento, influenzando il comportamento degli elementi del telaio tamponato così come l'intera struttura. Devono garantire anche un’adeguata resistenza alle forze agenti fuori piano e trasferirle alla struttura in c.a. Appare evidente che nella progettazione strutturale di costruzioni realizzate in zona sismica è necessario considerare anche il contributo delle pareti di tamponamento. Naturalmente, si adotta un approccio diverso per valutare il comportamento sismico di una struttura a telaio in c.a. con muratura di riempimento se si tratta di edifici con la muratura costruita come parte secondaria non strutturale del sistema principale oppure con la muratura costruita come parte resistente del sistema strutturale. Nel primo caso il riempimento è separato dalla struttura da particolari dispositivi di dettaglio, in modo da non ostacolare la deformazione della struttura principale durante i terremoti. I tamponamenti non sono sollecitati nel proprio piano, in quanto non interagiscono con i telai, e sono sollecitati solamente fuori dal proprio piano. E’ necessario verificare che le sollecitazioni fuori piano, dovute a vento o sisma, non causino www.fibrenet.it 1
il ribaltamento della parete o il collasso per flessione. Per questo, bisogna verificare che i dispositivi di vincolo parete-pilastro e parete-trave superiore garantiscano il funzionamento previsto. Nel secondo caso, invece, nella progettazione degli edifici soggetti ad eccitazione sismica si deve tener conto dell'influenza dei muri di riempimento in termini di modifica della rigidezza e della resistenza dei telai (Gattesco 2021). Per il comportamento fuori-piano, le verifiche di resistenza si eseguono in maniera analoga al caso precedente. COMPORTAMENTO SISMICO FUORI PIANO DEI TAMPONAMENTI Per la verifica delle pareti di tamponamento soggette ad eccitazione fuori-piano si può fare ricorso ai metodi che si basano sull’analisi dei meccanismi di corpo rigido, quali l’approccio cinematico lineare e l’approccio cinematico non lineare. Questi metodi sono sicuramente efficaci e semplici da applicare per pareti di muratura non rinforzata il cui collasso si verifica per formazione di catene cinematiche di corpi rigidi. Non sono invece applicabili ai casi di murature rinforzate con incollaggio sulle facce di sistemi compositi con fibre di diversi materiali e matrici organiche o inorganiche (FRP, FRCM, CRM), in quanto in questi casi il collasso fuori-piano è associato alla rottura delle fibre nelle sezioni maggiormente sollecitate, senza formazione di cinematismi. Per uniformare la procedura di verifica, si può quindi adottare un metodo statico equivalente che consiste nella determinazione di una forza equivalente da applicare alla parete e di verificare che la parete sia in grado di sopportare le sollecitazioni che derivano da tale forza. Forza statica equivalente La valutazione della risposta sismica di pareti eccitate fuori piano è un problema piuttosto complesso, in quanto bisogna tener conto dell’interazione fra il comportamento nel piano dei telai/setti e dei solai e il comportamento fuori-piano delle pareti di tamponamento. Infatti, le pareti di tamponamento sono eccitate fuori piano dalla propria massa in risposta all’eccitazione del piano sul quale sono impostate. Si può quindi fare riferimento ad uno spettro di risposta del piano sul quale si trova la parete e da quello ricavare l’accelerazione di picco della parete fuori piano in corrispondenza del periodo proprio della parete stessa (normalmente quello corrispondente alla prima forma modale flessionale fuori piano). Per costruire la forma spettrale di piano del tamponamento, si deve innanzitutto ricavare l’accelerazione massima di piano az,k(z), che, per edifici regolari con solai rigidi nel proprio piano e senza significativi problemi torsionali, può essere calcolata con la seguente formula semplificata (Circolare 21-01-2019): z 3n az ( z ) = Se ( Tk ,ξ k ) ⋅ ⋅ 1 + 4 ξ k2 . (1) H 2n + 1 Dove Se(Tk ξk) è l’accelerazione spettrale dell’edificio valutata in corrispondenza del proprio periodo fondamentale Tk e dello smorzamento relativo ξk, z è la quota del piano in argomento, H è l’altezza totale dell’edificio ed n è il numero di piani. Nella (1) si è assunto un andamento linearmente crescente delle accelerazioni con la quota ed una distribuzione uniforme delle masse lungo l’altezza. 2 www.fibrenet.it
Lo spettro di piano può essere ricavato con le relazioni: 1.1ξk−0.5 η ( ξ ) az ( z ) 1.2 per T < a Tk [ − 0.5 ] 1 + 1.1ξk η ( ξ ) − 1 1 − a T T k SeZ ( T ,ξ , z ) = 1.1ξk− 0.5 η ( ξ ) az ( z per a Tk ≤ T < b Tk , (2) − 0.5 1.1ξk η ( ξ ) az ( z ) 1.2 per T ≥ b Tk [ − 0.5 ] 1 + 1.1ξk η ( ξ ) − 1 T − 1 b Tk dove, SeZ(T,ξ,z) rappresenta lo spettro di risposta di piano in termini di accelerazione per il tamponamento situato alla quota z, ξ è il coefficiente di smorzamento viscoso relativo al tamponamento, T è il periodo generico relativo alla parete, a e b sono coefficienti che definiscono l’intervallo di amplificazione massima dello spettro di piano (possono essere assunti rispettivamente pari a 0.8 e 1.1), e η(ξ) è il fattore di smorzamento che dipende dal coefficiente viscoso secondo la relazione: 0.1 η (ξ ) = . (3) 0.05 + ξ Per i valori dei coefficienti di smorzamento viscoso si può assumere un valore pari al 5%, per l’edificio, e pari al 10-15% per la parete in muratura. Il periodo proprio dell’edificio può essere ricavato con la relazione semplificata riportata nelle NTC 2018: Tk = C ⋅ H 0.75 , (4) con C=0.075, per edifici intelaiati in calcestruzzo armato. Nel diagramma di Figura 1 sono riportati uno spettro di risposta di piano ed uno spettro di risposta di base. Figura 1. Confronto tra spettro di risposta di piano e spettro di risposta di base. La domanda sismica sui tamponamenti può quindi essere determinata applicando loro una forza orizzontale Fa definita con la relazione: S ⋅W Fa = a a , (5) qa dove Sa è l’accelerazione massima, adimensionalizzata rispetto alla gravità, che la parete di tamponamento www.fibrenet.it 3
subisce durante il sisma, Wa è il peso dell’elemento e qa è il fattore di struttura della parete, pari a 2 per tamponamenti che sono collegati alla struttura principale ad entrambe le estremità. Sa si assume pari al valore massimo ricavato con la (2) per un valore del primo periodo proprio della parete pari a 2 π h2 ρl A Ta = (6) κ EI e diviso per l’accelerazione di gravità. h è l’altezza della parete, I è il momento d’inerzia attorno al piano debole della parete, ρlA è la massa per unità di lunghezza della parete, E è il modulo elastico della muratura e κ è un coefficiente funzione del tipo di vincolo (κ=π2 per cerniere alle estremità). In maniera più semplice ma meno rigorosa, è possibile calcolare la forza Fa sostituendo nella (5) l’accelerazione massima ricavata dall’espressione diretta proposta nelle NTC 2018: Sa z Sa = g 1.5 1 + − 0.5 , (7) g H con Sag accelerazione di progetto al terreno e g accelerazione di gravità. Resistenza fuori piano di pareti di tamponamento non rinforzate Non potendo fare affidamento sulla resistenza a trazione della muratura, anche in considerazione del carattere ciclico della sollecitazione di origine sismica, si può calcolare la forza orizzontale massima che una parete di tamponamento non rinforzata è in grado di sopportare mediante due approcci: a) valutando il momento resistente massimo nella sezione maggiormente sollecitata (Figura 2a), b) applicando il Principio dei Lavori Virtuali al cinematismo evidenziato in Figura 2b. (a) (b) Figura 2. Capacità portante parete fuori-piano: a) valutazione momento resistente, b) cinematismo parete. Nel primo caso si ipotizza la presenza di una fessura flessionale a metà altezza, per superamento della resistenza a trazione della muratura, e quindi la capacità resistente FR dipende dalla resistenza della sezione di mezzeria (Figura 2a). Il momento resistente della sezione è dato dalla relazione σ o bt2 σ MRd = 1 − o , (8) 2 k fd dove σo=(P+P2)/bt, k=0.85, con P carico verticale agente in sommità alla parete e P2 peso della metà superiore della parete. La forza orizzontale massima associata al momento resistente della sezione è 4 www.fibrenet.it
8 MRd FR = . (9) h Nel secondo caso si considera la formazione di un cinematismo per rotazione di blocchi rigidi (Figura 2b) e si applica il Principio dei Lavori Virtuali alle forze esterne (ribaltanti) e interne (stabilizzanti). Si ricava la seguente forza orizzontale che attiva il cinematismo P + 3 P2 + 4 P FR = 2 ⋅ 1 ⋅t , (10) h con P1 peso della metà inferiore della parete e t spessore della parete. La forza P si riferisce ad azioni applicate in sommità alla parete direttamente sulla stessa (Paulay e Priestley, 1992). Nel caso di tamponamento costruito come parte secondaria non interagente con il telaio in calcestruzzo, il carico P è normalmente nullo, inoltre, per garantire la resistenza alla forza di cui alla relazione (10), è necessario disporre opportuni dispositivi di vincolo della parete alle travi del telaio, in modo che possano sopportare una sollecitazione tagliante pari a V (Figura 2b). Questi dispositivi possono essere costituiti da connettori metallici solidarizzati alla sommità della parete ed alla trave, senza creare impedimenti agli spostamenti relativi fra trave e parete in direzione verticale ed orizzontale parallela all’asse della trave. Un esempio è costituito da sedi metalliche annegate nella trave di calcestruzzo da accoppiare con spinotti di acciaio solidarizzati nella muratura; in questo modo, appunto, gli spinotti sono liberi di scorrere all’interno della sede metallica sia in direzione parallela all’asse della trave che in direzione verticale. Nel caso, invece, di tamponamento costruito a riempimento del vano dei telai, si può omettere l’aggiunta di dispositivi di connessione tra muratura e trave purché risulti soddisfatta la verifica a taglio in direzione perpendicolare alla parete FR ≤ 2 ⋅ µ P , (11) dove µ è il coefficiente di attrito tra muratura e trave di calcestruzzo. Se P è piccolo o nullo, la resistenza della parete a forze perpendicolari al proprio piano si annulla. In realtà, anche se la parete non ha sovraccarichi direttamente applicati in sommità, si può tener conto del vincolo costituito dalle travi superiore e inferiore che contrastano l’attivazione del cinematismo (Figura 2b). Si può dimensionare la resistenza residua della trave inferiore del telaio in termini di carico verticale sopportato ed assumere questo carico come forza P massima garantita agli estremi della parete dalle travi del telaio. Nel caso che tutte le campate sottostanti del telaio siano tamponate con muratura aderente alle travi, si può assumere per il valore di P l’intero carico presente sulla trave soprastante la parete. Se le verifiche di resistenza riportate in questo paragrafo non risultano soddisfatte è necessario intervenire con opportune tecniche di rinforzo della parete di tamponamento per sollecitazioni fuori piano. Resistenza fuori piano di pareti di tamponamento rinforzate Per incrementare la resistenza a pressoflessione fuori-piano delle pareti di tamponamento si possono utilizzare varie tecniche di rinforzo basate sull’impiego di materiali compositi CRM (Composite Reinforced Mortar), FRCM (Fiber Reinforced Cementitious Matrix) o FRP (Fiber Reinforced Polymers). Le istruzioni per l’impiego di tali tecniche si può far riferimento alle istruzioni CNR DT 200 R1/2013. Per la determinazione della resistenza si può operare come in Figura 2a, ipotizzando la rotazione libera fuori piano in sommità e alla base della parete, o considerando la continuità con le travi in calcestruzzo, se adeguatamente realizzato il rinforzo in prossimità del collegamento con le travi stesse. www.fibrenet.it 5
Il calcolo del momento resistente delle sezioni maggiormente sollecitate si può eseguire in maniera del tutto analoga a come si fa per le pareti in calcestruzzo armato. Facendo riferimento alla sezione di Figura 3, si evidenziano i parametri che caratterizzano la sezione trasversale rinforzata ed il diagramma delle tensioni di compressione nella muratura o nello strato di intonaco armato e di trazione nelle fibre. Si fanno le ipotesi di conservazione delle sezioni piane, di comportamento non-lineare in compressione di muratura e malta di intonaco, di comportamento elastico- fragile delle fibre; si scrivono le equazioni di equilibrio della sezione e di congruenza delle deformazioni nei materiali (muratura, fibre, matrice) e si ricava l’espressione del momento resistente t x t MRd = fc b x ⋅ − + Tw ⋅ d − , (12) 2 2 2 con N + Tw x= . (13) fc b Dove, fc è la resistenza a compressione della muratura o della malta del rinforzo, x = 0.8 x è la profondità del volume equivalente delle tensioni di compressione (stress block), Tw è la resistenza dello specifico tipo di rinforzo utilizzato. Per interventi con l’impiego di reti in composito (sistema CRM), Tw rappresenta la resistenza a trazione del numero di fili di rete impiegati nella larghezza b della sezione. Per l’impiego di tessuti (FRCM e FRP), Tw rappresenta la resistenza del rinforzo contenuto nella larghezza b della sezione e deve risultare non superiore alla resistenza al distacco (ffdd o ffdd,rid) riportata nella CNR DT 200 R1/2013. Figura 3. Sezione trasversale muratura rinforzata con l’applicazione di materiali compositi in superficie e diagramma delle tensioni (stress-block). Nel caso di tamponamenti non interagenti con il telaio, si devono dimensionare adeguatamente i dispositivi di connessione tra travi e parete in modo che siano in grado di consentire gli scorrimenti nella direzione dell’asse delle travi e della direzione verticale e di trasmettere le sollecitazioni taglianti fuori-piano dalla parete alle travi. Nel caso di tamponamenti collaboranti con il telaio, oltre alle verifiche di cui sopra si deve valutare la modifica della risposta della struttura a telai tamponati per effetto del rinforzo nel piano delle pareti di tamponamento. 6 www.fibrenet.it
Influenza della dimensione e della presenza di aperture Nella verifica di pareti di tamponamento di telai in calcestruzzo armato soggette ad eccitazione sismica fuori-piano, si ha normalmente a che fare con vani di altezza compresa tra 3.00 m e 4.00 m e larghezza di 4.00 m e 6.00 m. Inoltre si affrontano pareti piene, trascurando i casi di pareti con forature per porte e/o finestre. Nel seguito si presentano i risultati di uno studio mediante simulazione numerica dell’influenza delle dimensioni di alcune pareti di tamponamento e dell’influenza della presenza di aperture (Gattesco, Boem 2019). Le pareti sono state modellate con elementi solidi a 8 nodi e sono state analizzate sia in configurazione non rinforzata che dopo aver applicato un rinforzo costituito da un intonaco armato con una rete preformata con fibre di vetro (sistema CRM). Per descrivere il comportamento dei materiali muratura e dell’intonaco del rinforzo è stato utilizzato un materiale a fessurazione diffusa (smeared crack) con un modello costitutivo “total strain crack”. I parametri per descrivere il materiale sono stati calibrati da prove sperimentali eseguite su pareti soggette a flessione fuori-piano. In Figura 4 è illustrata la discretizzazione utilizzata per la parete in configurazione rinforzata con sistema CRM e sono riportati i parametri utilizzati per la caratterizzazione del modello numerico dei materiali. Figura 4. Modello numerico con le principali caratteristiche assunte per i materiali. www.fibrenet.it 7
Figura 5. Parete utilizzata per lo studio con evidenziate anche le posizioni e dimensioni delle aperture prese in considerazione in alcuni casi. Per lo studio é stata presa come riferimento la parete riportata in Figura 5, in muratura di dimensioni 6.90x4.70x0.25 m3, soggette ad un carico verticale pari al peso proprio e ad un carico in sommità di 21.6 kN/m (pari ad una quota del carico del solaio) e sono state fatte diverse variazioni di dimensione e di presenza di aperture dando origine a 6 casi. In particolare il caso a) riguarda la parete di riferimento, il caso b) lo stesso del caso a) ma senza carico verticale aggiunto in sommità alla parete, il caso c) è senza vincoli lungo i lati verticali, la parete del caso d) ha una lunghezza doppia rispetto al caso di riferimento, il caso e) presenta una porta nella zona centrale delle dimensioni di Figura 5, il caso f) presenta una porta centrale e 5 finestre disposte come in Figura 5. Queste pareti sono state soggette ad una forza orizzontale distribuita proporzionale al peso proprio della parete ed è stata eseguita una time-history sotto il controllo dello spostamento fuori-piano della mezzeria del pannello murario δ, in modo da consentire di costruire la curva di capacità delle pareti che sintetizzano le prestazioni delle stesse. Le curve relative ai vari casi sopra elencati nella configurazione non rinforzata URM e rinforzata CRM sono illustrate in Figura 6; nelle ordinate sono riportati i valori della forza orizzontale Fh rapportata al peso proprio della parete W. Le curve a tratto più grosso si riferiscono ai casi di pareti rinforzate e quelli a tratto più sottile ai casi non rinforzati. Si evidenzia il notevole incremento di capacità resistente dei casi rinforzati. Nella Figura 7 sono illustrati gli spostamenti fuori piano ed i valori delle tensioni agenti nei fili del rinforzo sulla faccia tesa immediatamente prima del collasso. Nella figura sono anche riportati i valori αu del carico orizzontale massimo rapportato al peso della parete per i casi rinforzati (CRM) e non rinforzati (URM) ed il loro confronto, per evidenziare l’incremento dovuto al rinforzo. 8 www.fibrenet.it
(a) parete di riferimento (b) parete di riferimento senza carico verticale (c) parete vincolata solo sui due lati orizzontali (d) parete con lunghezza doppia (e) parete con porta centrale (Figura 5) (f) parete con porta e 5 finestre (Figura 5) (a’)come caso a) con intonaco senza rete GFRP Spostamento δ [mm] Figura 6. Curve di capacità per sollecitazioni fuori-piano delle pareti analizzate. Caso (a) Caso (b) Caso (c) Caso (d) Caso (e) Caso (f) Figura 7. Spostamenti fuori-piano dei casi di pareti rinforzate con CRM e tensioni di trazione agenti nella rete di rinforzo sulla faccia tesa (il colore rosso evidenzia i valori massimi). Essendo i casi di parete studiati simmetrici, viene illustrata solo metà parete. Dalla figura si evidenzia un comportamento simile per i casi (a) e (b), ma con una significativa minore resistenza del caso senza carico verticale in sommità nella configurazione non rinforzata; nella configurazione rinforzata la differenza è molto modesta. Il caso (d) mostra che la parte centrale della parete si comporta in maniera del tutto simile al caso (c), che ha solo i lati superiore e inferiore vincolati (deformazione cilindrica), sia per le pareti non rinforzate che per le pareti rinforzate. In realtà, per le pareti non rinforzate, in termini di capacità resistente non si hanno apprezzabili differenze fra i casi (a), (c) e (d), a significare che un modello semplificato monodimensionale consente di studiare con buona approssimazione il comportamento fuori-piano della parete; per le pareti rinforzate, invece, un modello monodimensionale conduce ad una modesta sottostima della capacità portante (effetto piastra www.fibrenet.it 9
maggiormente evidenziato dalla presenza del rinforzo). I casi di pareti con forature mostrano chiaramente un significativo comportamento bidimensionale anche nelle pareti non rinforzate. Infatti, si notano valori di capacità portante uguali o leggermente superiori a quelli della parete del caso (a). Si ricorda che la forza orizzontale riportata in Figura 7 è rapportata al peso della parete tenendo conto della presenza delle forature (parete con minore massa eccitata). Anche nel caso rinforzato la resistenza delle pareti con forature non si discosta in maniera significativa da quella della parete piena. Si può, quindi, concludere che la verifica delle pareti sollecitate dall’eccitazione sismica fuori-piano può essere eseguita in sicurezza con la procedura monodimensionale vista nei paragrafi precedenti anche per il caso di pareti forate, analizzando, in quest’ultime, solo le parti piene verticali comprese tra le aperture. 10 www.fibrenet.it
BIBLIOGRAFIA Circolare 21-01-2019, Istruzioni per l’applicazione dell’Aggiornamento delle “Norme Tecniche per le Costruzioni” di cui al DM 17-01-2018, Circolare Consiglio Superiore Lavori Pubblici n. 7. CNR DT 200 R1/2013, Istruzioni per la Progettazione, l’Esecuzione ed il Controllo di Interventi di Consolidamento Statico mediante l’utilizzo di Compositi Fibrorinforzati, Consiglio Nazionale delle Ricerche, 10 ottobre 2013. Gattesco N., Boem I., “Numerical study on the out-of-plane performances of perforated masonry walls enhanced with composite reinforced mortar”, Atti Convegno CC2019, Riva del Garda, 2019. Gattesco N., “Contributo dei tamponamenti sulle prestazioni sismiche degli edifici a telaio in c.a.”, Ingenio, 2021. NTC 2018, “Nuove Norme Tecniche per le Costruzioni”, DM 17-01-2018, Ministero delle Infrastrutture. Paulay, T., Priestley, M.J.N., “Seismic design of reinforced concrete and masonry buildings”, John Wiley and Sons, INC, Toronto, 1992. LEGGI ANCHE https://www.ingenio-web.it/29477-criticita-degli-edifici-a-telaio-in-calcestruzzo-armato-sogget- ti- ad-eccitazione-sismica https://www.ingenio-web.it/29740-valutare-le-criticita-degli-edifici-a-telaio-in-ca-nei-confron- ti- delle-azioni-sismiche-in-un-caso-studio https://www.ingenio-web.it/29872-tamponamenti-di-edifici-a-telaio-in-ca-qual-e-il-contribu- to- nelle-prestazioni-sismiche https://www.ingenio-web.it/30175-il-ruolo-dei-tamponamenti-nel-comportamento-sismico-di-edi- fici-a-telaio-in-ca-casi-studio-e-analisi-fem https://www.ingenio-web.it/30289-criticita-strutturali-dei-solai-in-laterocemento-e-tecniche-di- rinforzo-con-nastri-in-composito Edifici in c.a.: il rinforzo di travi e pilastri mediante l’utilizzo di FRP (ingenio-web.it) https://www.ingenio-web.it/30759-progettazione-con-frp-per-il-consolidamento-di-travi-e-pilastri www.fibrenet.it 11
APPROFONDIMENTO SUL SISTERMA CRM RI-STRUTTURA Il sistema di rinforzo RI-STRUTTURA si compone di reti, angolari e connettori preformati in GFRP composti da fibra di vetro AR e resine termoindurenti abbinati a malte strutturali inorganiche a base calce o cemento e applicati attraverso la tradizionale tecnica dell’intonaco armato. L’intervento di rinforzo strutturale garantisce un miglioramento strutturale omogeneo e diffuso, con elevate caratteristiche meccaniche e di duttilità e un modesto incremento di rigidezza della struttura. Perché e dove utilizzare la tecnica CRM ? La tecnica CRM – introdotta sul mercato dell’edilizia esistente da FIBRE NET ormai 20 anni fa e assimilabile alla classica tecnica dell’”intonaco armato”. Si tratta di sistemi di rinforzo strutturale ad elevata inerzia chimica, non soggetti a corrosione, e rappresentano la soluzione ideale soprattutto nell’ambito di edilizia storica e tutelata, laddove è frequente il caso di murature a più paramenti o a sacco scarsamente collegate e quindi a forte rischio di disgregazione in caso di eventi sismici. Negli ultimi 10 anni, la tecnica CRM è stata infatti largamente impiegata per il miglioramento strutturale di vaste aree soggette ad eventi sismici, sia in fase di prevenzione sismica che nelle fasi della ricostruzione. Con delibera del 16 dicembre 2020 il Servizio Tecnico Centrale del Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici, ha riconosciuto la validità del sistema CRM - Composite Reinforced Mortar- RI-STRUTTURA di FIBRE NET per l’impiego come rinforzo strutturale. Ciò è avvenuto attraverso il recepimento del Benestare Tecnico Sloveno STS 17/0013 emesso dallo ZAG Ljubljana Slovenian National Building and Civil Engineering Institute e la conseguente emissione dell’Attestato di Equivalenza n. 0009946.17-12-2020. FIBRE NET: gli specialisti del rinforzo strutturale Idee, passione, esperienza e ingegno italiano in continua evoluzione La storia di FIBRE NET inizia nel 2001 con una visione: sviluppare un prodotto non presente sul mercato, una rete in GFRP: RI-STRUTTURA, la risposta evoluta alla classica rete elettrosaldata che, consente di rispettare la compatibilità muraria soprattutto negli edifici storici. Da allora, forte di un’intensa attività di R&S supportata da Università e istituti di ricerca, l’azienda ha sviluppato diversi sistemi per il rinforzo strutturale in materiale composito fibro rinforzato, certificati e validati. FIBRE NET si pone come partner specializzato, in grado di affiancare enti, progettisti ed imprese nelle scelte più opportune, efficaci e sostenibili mirate al consolidamento, al miglioramento e adeguamento strutturale, al mantenimento della durabilità del bene. L’azienda mette a disposizione dei propri partners laboratori, attrezzature e competenza per l’esecuzione di prove, anche on-site, per la diagnosi delle problematiche, per la caratterizzazione meccanica e chimica di materiali e cicli di intervento. 12 www.fibrenet.it
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