Che cos'è il CBD - Hemporia

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Che cos'è il CBD
La Canapa o Cannabis, pianta facente parte della famiglia delle Cannabaceae è
da secoli utilizzata dalle popolazioni del mondo per i suoi diversi usi: da quelli
più controversi, legati alle sue proprietà psicotrope a quelli terapeutici, più vicini
all'argomento che tratteremo di seguito.
Parliamo di canapa, perché è proprio da questa pianta che si estraggono
diverse molecole/composti chimici chiamati "Fitocannabinoidi". Tra gli oltre 100
Fitocannabinoidi fnora identifcati, i più conosciuti e maggiormente usati sono
il THC e il CBD. Il CBD, a differenza del THC, non ha effetti psicoattivi, al
contrario, aiuta a contrastare gli effetti psicoattivi del THC.
Molte persone stanno cominciando infatti ad apprezzare il CBD e i suoi benefci,
e diversi studi scientifci stanno portando avanti ricerche sugli effetti e sulle
possibili applicazioni. L'interesse da parte della comunità scientifca per il
potenziale terapeutico del CBD è sempre maggiore: è già stato utilizzato in
diversi studi scientifci, per il trattamento di numerose problematiche di salute
ed è oggi riconosciuto tra gli elementi principali della cosiddetta "Cannabis
Terapeutica".

Il processo produttivo
L’estrazione del CBD avviene partendo da varietà di cannabis iscritte al registro
comunitario europeo e ammesse alle coltivazioni a uso industriale. Si tratta di
cannabis con un basso contenuto di THC (sempre al di sotto dello 0,2% come
previsto dai limiti di legge). All'inizio viene ricavato un estratto grezzo dalla
pianta di canapa. In questo estratto ci sono tanti componenti della pianta, il
CBD e quantità minori di altri cannabinoidi, cloroflla, cera, terpeni e tutto ciò
che si può estrarre dalla pianta lo troviamo nella prima fase di estrazione che ha
l'aspetto di una melassa scura e che conserva al suo interno tutto lo spettro di
molecole della pianta di canapa.

Partendo da questo primo estratto, si susseguono varie fasi di raffnazione, che
conducono man mano a ottenere una sempre maggiore purezza nel prodotto
fnale. Quanto più andiamo a raffnare il prodotto e quanto più si focalizza
l'attenzione solo su una molecola specifca, tanto più nell'estratto fnale
ritroviamo alte percentuali di CBD e una quantità decisamente inferiore di tutte
le altre sostanze. Una volta superata la soglia dell'80% di purezza del CBD
all'interno dell'estratto, questo inizia a solidifcare o, usando il termine specifco,
a cristallizzare. Solo in questa fase si possono individuare i primi cristalli
nell'estratto.
Il processo di raffnazione prosegue fno a eliminare tutto ciò che non sia
cannabidiolo puro e ottenere un estratto fnale puro al 99% e oltre: in pratica,
con il cristallo abbiamo la molecola pura di cannabidiolo (CBD).
Come interagisce il cbd?
Il cannabidiolo (CBD) modula alcuni meccanismi che già sono esistenti e in atto
nel nostro organismo. In sostanza, nel momento in cui si attua uno squilibrio o
uno scompenso nel nostro corpo, la modulazione provveduta dal cannabidiolo
(CBD) - che agisce, ad esempio, sul sistema immunitario o indirettamente su un
processo infammatorio - tende a ripristinare l'equilibrio originario. Il
cannabidiolo (CBD) comporta quindi una modulazione indiretta di una
alterazione del sistema endocannabinoide umano provocata da patologie o
traumi.

Sistema endocannabinoide
Il sistema endocannabinoide (ECS) è un sistema biologico presente nel corpo
umano che agisce sulla regolazione di una grande varietà di processi sia
fsiologici che cognitivi, come l’appetito, la sensazione di dolore o l’umore. E’
composto da una serie di specifci recettori che interagiscono con i
cannabinoidi. I recettori cannabinoidi sono quindi come delle caselle di posta
che ricevono le informazioni dai cannabinoidi, “messaggeri” che agiscono nel
nostro corpo, e si dividono in due tipologie, denominate CB1 e CB2.

I cannabinoidi
I cannabinoidi sono composti chimici capaci di interagire con questi recettori
specifci, e si possono trovare in tre forme: endogena, naturale e sintetica.

Cannabinoidi endogeni (endocannabinoidi)
I cannabinoidi endogeni sono composti organici che si generano all’interno del
corpo umano e agiscono nell’ambito del sistema nervoso centrale e periferico.
Si tratta, di fatto, di una classe di messaggeri lipidici capaci di interagire con i
recettori cannabinoidi che costituiscono il sistema endocannabinoide. Per il
momento sono cinque gli endocannabinoidi noti alla comunità scientifca:
anandamine, arachidonoglicerolo, noladin, virodamina, N-
arachidonoildopamina.

Cannabinoidi naturali
(ftocannabinoidi)
I ftocannabinoidi sono presenti nella pianta di Cannabis e sono concentrati
nella sua resina viscosa. Per il momento, la ricerca scientifca è riuscita a
identifcare come minimo 113 diversi cannabinoidi presenti nella cannabis. La
scienza ha studiato - e continua a studiare - in particolare i tre ftocannabinoidi
più abbondanti nella pianta di cannabis: il delta-9-tetraidrocannabinolo (THC), il
cannabidiolo (CBD) e il cannabinolo (CBN). Oltre ai tre cannabinoidi principali, è
necessario considerare la presenza del cannabigerolo (CBG): un cannabinoide
non psicoattivo scoperto nel 1964. Il cannabigerolo (CBG) è composto dall’acido
cannabigerolico (CBGA). Questo, nel corso della maturazione della pianta, può
trasformarsi grazie all’azione di alcuni enzimi negli altri cannabinoidi già citati.

Cannabinoidi sintetici
Sono i cannabinoidi realizzati in laboratorio per poi essere impiegati a scopo
terapeutico come componente di vari farmaci. I cannabinoidi sintetici simulano
le caratteristiche degli endocannabinodi, interagendo con i recettori CB1 e CB2
del sistema endocannabinoide dell’organismo.

                               CBD e THC

Torniamo a parlare dei due principali cannabinoidi presenti in natura: THC e
CBD sono utilizzati, con fnalità diverse, in ambito terapeutico. Entrambi
comportano benefci per la salute umana: il THC è antispamodico, analgesico,
anticonvulsivo, antinfammatorio, è in grado di stimolare l’appetito e le
proprietà antiematiche. Il CBD ha effetti antinfammatori, anticonvulsivi,
antipsicotici, antiossidanti, neuroprotettivi e immunomodulatori.

THC e CBD quali sono le differenze?
Il THC ha caratteristiche psicotrope al contrario del CBD che, invece, è in grado
di contrastare l’azione del THC. Una ulteriore differenza tra THC e CBD sta nella
capacità del primo di legarsi al recettore CB1, presenti nel sistema nervoso
centrale, al contrario del cannabidiolo che invece interagisce con il recettore
CB2, presente in varie zone del corpo umano, in maniera particolare nel sistema
immunitario.

CBD e cannabis light
Proviamo a fare un po' di chiarezza: prima di tutto "Cosa signifca Cannabis
Light?" Quella che viene chiamata – forse in maniera troppo semplicistica con
questo termina, è da intendersi come l’intera gamma di vari preparati derivati
da inforescenze essicate di cannabis in cui la concentrazione di THC sia
compresa tra lo 0,2% e lo 0,6%. Light (leggero) è l’aggettivo che indica, per
l’appunto, una bassissima concentrazione del principio attivo che è
responsabile degli effetti psicotropi della cannabis. In questo momento storico,
per la maggior parte delle persone CBD e cannabis light sono associate
principalmente alle inforescenze ad uso tecnico per il grande sviluppo
commerciale che hanno avuto sul territorio, con l’apertura di numerosi shop
dedicati. Ma il CBD è presente in diverse forme. Vediamo quali.

Le forme del CBD
Olio, cristalli, capsule, eliquid, cosmetici: a ciascuno il suo. La grande differenza
tra i diversi prodotti risiede esclusivamente nella forma in cui si presenta il CBD,
e quindi nella sua modalità di assunzione.
Gli oli ad esempio, i più conosciuti del "gruppo" sono utilizzati per la loro effcace
e rapida azione sull'organismo, data dall'assunzione sublinguale. E' realizzato in
diverse concentrazioni per adattarsi meglio alle specifche evidenze. Gli Oli sono
inoltre caratterizzati dalla presenza di diversi cannabinoidi, dando vita ad un
prodotto cosiddetto Full Spectrum. Al contrario, invece, i cristalli sono scelti per
la loro assoluta presenza di un unico componente della cannabis, nel nostro
caso CBD o CBG. Si assumono preferibilmente attraverso un vaporizzatore
adatto allo scopo, in grado di controllare la temperatura. Gli Eliquids,
caratterizzati dalla presenza di un aroma naturale ed assiati perciò ad una
modalità di consumo differente - una sorta di CBD "On the Go"- Utilissimi per
godere del piacere dello svapo, senza dover necessariamente assumere
nicotina. Il CBD infne, può essere utilizzato in dermocosmesi, associando quindi
i benefci della cannabis alla cute.

Quando e come assumere il CBD
Il CBD (Cannabidiolo) ha acquisito in questi anni molta importanza per la sua
applicazione in ambito terapeutico. La strada da percorrere sia da parte della
ricerca medica che delle istituzioni è ancora lunga ma, da quando i primi studi
ne hanno messo in luce le proprietà benefche, la cannabis gode di una
particolare attenzione.

Le proprietà del CBD
Diverse sono le proprietà terapeutiche attribuite al CBD. Alcune di queste sono
ampiamente sostenute da ricerche scientifche, altre sono frutto delle
esperienze dei consumatori che nel mondo ne apprezzano convintamente le
qualità. Vediamone alcune:
   • Proprietà analgesiche e anti-infammatorie: riduce la percezione del
     dolore grazie alla sua azione sul sistema endocannabinoide presente nel
     corpo umano. I cannabinoidi si legano infatti ai recettori presenti nel
     cervello e stimolano risposte in diverse zone del corpo, favorendo
     meccanismi neurologici benefci.
   • Proprietà ansiolitiche: è stato dimostrato che mitiga i sintomi associati al
     Disturbo Post Traumatico da Stress (DPTS) e al Disturbo Ossessivo
Compulsivo (DOC), che secondo diverse ricerche sono causati anche da
      una carenza di anandamide nel sistema endocannabinoide umano.
   • Proprietà antipsicotiche: alcune prove scientifche suggeriscono che il
     cannabidiolo aiuta a trattare la schizofrenia ed altri problemi di salute
     mentale, come il disturbo bipolare.
   • Proprietà antiemetiche: gli oli di CBD possono facilmente ridurre questo
     disturbo, trattando effcacemente i sintomi di rigetto. Gli oli di CBD sono
     facilmente digeribili, non contengono componenti chimici e non
     sprigionano i sapori sgradevoli dei normali farmaci antiemetici, ricchi di
     antiacidi e bismuto.
   • Proprietà anticonvulsivanti: il CBD sarebbe molto effcace nella terapie
     per trattare alcune forme di epilessia infantile, tra cui la Sindrome di
     Dravet.
   • Proprietà energizzanti: noto per i suoi effetti calmanti, il CBD offre anche
     proprietà energizzanti, grazie alla sua azione detossinanate e alla capacità
     di rafforzare le cellule del corpo umano, contribuendo alla loro corretta
     rigenerazione. È anche un ottimo antiossidante, secondo uno studio del
     2008, addirittura migliore delle vitamine C e E.

CBD quanto prenderne?
Il quantitativo di CBD da assumere è molto soggettivo, dipende dalle singole
esigenze, se usiamo il cannabidiolo in maniera terapeutica o meno. Il
metabolismo del CBD essendo implicato in molti processi fsiologici come
modulatore di altri sistemi, non solo quello endocannabinoide, è molto
personale. “Ascoltarsi” è la risposta giusta, partendo da poche gocce e cercare
così la dose necessaria per le proprie esigenze individuali. Ovviamente se viene
usato per patologie specifche è importante e consigliato consultare un medico,
ci sono anche utenti che per i quali è necessaria una concentrazione maggiore
di cannabidiolo.

Esiste un rischio di sovradosaggio?
In letteratura viene riportato che il massimo dosaggio utilizzato su esseri umani
è di 1500mg CBD/die, con buona tolleranza ed assenza di particolari effetti
collaterali. In generale, gli studi riportano che il CBD ha una bassa tossicitá. Ad
oggi non risultano dati in letteratura che approfondiscono i rischi di
sovradosaggio legati anche ad altri fattori, fra tutti la presenza di particolari
condizioni patologiche e la contemporanea assunzione di determinati farmaci.
In generale, gli studi riportano che il CBD ha una bassa tossicitá. Ad oggi non
risultano dati in letteratura che approfondiscono i rischi di sovradosaggio legati
anche ad altri fattori, fra tutti la presenza di particolari condizioni patologiche e
la contemporanea assunzione di determinati farmaci.
Effetti collaterali CBD
Una revisione di oltre 130 lavori pubblicati in letteratura riporta che anche per
elevati dosaggi di CBD (fno a 1500mg/die) non vi siano signifcativi effetti
collaterali. Il rapporto dell'Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS)
pubblicato nel 2018 ha evidenziato come non ci siano,più in generale,
signifcativi effetti rischiosi per la salute umana ma, piuttosto, diverse
applicazioni mediche del CBD. Secondo il rapporto dell’OMS il cannabidiolo ha
un buon proflo di sicurezza ed è ben tollerato dagli esseri umani e dagli
animali. Inoltre, sempre secondo il report, il CBD non ha alcun effetto
psicoattivo, non induce dipendenza fsica e non è associato ad alcun effetto
negativo sulla salute pubblica. Nonostante le rassicurazioni pubblicate sia
dall’Organizzazione Mondiale della Sanità e da una revisione stilata dai
ricercatori della Harvard Medical School, alcuni studi presentati negli ultimi anni
hanno anche indicato alcuni possibili effetti collaterali.
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