Lo sguardo delle Camere di Commercio Italiane all'Estero sui mercati internazionali - Camera di Commercio

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Lo sguardo delle Camere di Commercio Italiane all'Estero sui mercati internazionali - Camera di Commercio
Numero 23 - Giugno 2015                  CAMERE CON VISTA
    Lo sguardo delle Camere di Commercio Italiane all’Estero sui mercati internazionali

   Investire e fare business in Germania: opportunità per le aziende italiane

                                  Le aziende italiane del settore delle risorse idriche e del riciclaggio dei tessili hanno
                                  buone opportunità di espandere il proprio business in Germania in questo periodo.
                                  Germany Trade & Invest, l’agenzia di sviluppo economico tedesca, in collaborazione
                                  con la Camera di Commercio Italiana per la Germania, ha organizzato due incontri con
                                  gli imprenditori italiani di questi settori. Nel corso dei due eventi, che si sono svolti a
                                  Bolzano e a Firenze, sono stati presi in esami gli aspetti fondamentali necessari per
                                  avviare un business in Germania, il sistema fiscale e di incentivi per le imprese.

                                   Per quanto riguarda le opportunità di investimento nel comparto della sostenibilità e
della gestione delle risorse idriche in Germania, in particolare nella regione alpina, è da sottolineare che il Paese detie-
ne la presidenza della Conferenza delle Alpi dal 21 novembre 2014: il lavoro della conferenza è a garanzia e tutela delle
Alpi e allo stesso tempo di uno sviluppo sostenibile della regione alpina ed è per questo che punta molto sulla green
economy nel suo territorio alpino. Il mercato tedesco è ricco di opportunità di sviluppo e applicazione: opportunità ide-
ali per le aziende interessate a espandersi e lavorare in Germania.

Anche sul tema del riciclaggio dei tessili la Germania offre interessanti opportunità alle imprese italiane. L’industria del
riciclo tessile è, infatti, in continuo sviluppo grazie alle nuove regolamentazioni del comparto e alle questione sociali e
ambientali. I numeri del mercato tedesco del riciclo del materiale tessile sono, in questo senso, molto incoraggianti, co-
me anche lo sviluppo del comparto R&S del settore e la disponibilità di incentivi pubblici.
                                                                    Fonte: Camera di Commercio Italiana per la Germania

  Cresce in India il mercato dei prodotti elettronici

L’industria dell’hardware indiana non è sviluppata come la più avanzata industria
dei software. La capacità produttiva delle imprese locali è ridotta – basti pensare
che il 65% della domanda locale nel mercato dell’elettronica è soddisfatta dalle
importazioni. Nonostante questo, il Primo Ministro Narendra Modi ha affermato
che, dal 2020, vorrebbe azzerare le importazioni nel campo dell’elettronica. Come
può l’India raggiungere questo ambizioso obiettivo? L’industria dell’ESDM
(Electronic System Design & Manufacturing) si compone di quattro elementi chia-
ve: prodotti elettronici, componenti elettronici, progettazione di semiconduttori e
servizi di produzione ed assemblaggio di prodotti elettronici. In India, la progettazione di semiconduttori è, tra i quat-
tro elementi chiave, quella con il tasso di crescita più alto.

Il governo e gli organismi industriali stanno cercando di aumentare la competitività nel settore dell’ESDM per attrarre
investitori stranieri e soddisfare la domanda locale. Inoltre, il mercato indiano presenta una grande opportunità di in-
vestimento per i produttori.

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L’industria manifatturiera elettronica indiana è valutata 94,2 miliardi di USD; è cresciuta al tasso del 9,68% annuo tra
il 2011 e il 2015.

Nonostante questa crescita negli ultimi cinque anni, l’industria locale non è ancora in grado di soddisfare la domanda
di prodotti elettronici. L’India dovrà importare prodotti elettronici per un valore pari a 300 miliardi di USD per soddi-
sfare la domanda del mercato prevista tra il 2014 e il 2020, stimata intorno a 400 miliardi di USD. Questo gap rappre-
senta un’opportunità per gli investitori stranieri che vogliono produrre e vendere in India.

La riduzione della domanda a 300 miliardi di USD prevista dal 2020 rappresenta una grande opportunità per gli inve-
stitori stranieri. Il governo vorrebbe attrarre investimenti nel settore per un valore di 100 miliardi di USD dal 2020,
ma ci sono sfide importanti da affrontare.

Queste sfide non verranno risolte nell’immediato. Comunque, c’è l’impegno tra il governo centrale, i governi statali e le
industrie nel favorire lo sviluppo della produzione domestica. Affrontando queste sfide come le carenze infrastruttura-
li e i costi di finanziamento si può dimostrare che vale la pena per le aziende investire nel settore dell’ESDM per acce-
dere al mercato indiano dei prodotti elettronici.

                                                           Fonte: The Indo-Italian Chamber of Commerce and Industry (IICCI)

  Salute e innovazione nel settore Food & beverage: il mercato del “Free from” nel Regno Unito

                                              Salute e benessere continuano a guidare la crescita e l’innovazione
                                              nell’industria del cibo e delle bevande, secondo gli ultimi trend globali del
                                              settore. Gli alimenti “free from” sono quei prodotti realizzati per i consu-
                                              matori che soffrono di intollerante e/o allergie o che seguono diete parti-
                                              colari (senza grano, senza glutine, senza lattosio etc.).

                                            Secondo Allergy UK Research, circa 25 milioni di persone sono allergiche
                                            a grano, glutine e latticini, sottolineando la potenzialità di questo merca-
                                            to. Almeno l’8% della popolazione inglese soffre di intolleranze o allergie
                                            ai latticini; solo l’1% ha il morbo celiaco e si stima che il circa nel 5% delle
famiglie britanniche ci siano componenti che soffrono di allergia alle uova.
I principali retailers hanno introdotto corridoi interi di prodotti “free from” per promuovere i propri brand e aziende e
start up innovative stanno provando a prendere parte a questo a fenomeno. Inoltre, sempre più persone stanno diven-
tando consumatori responsabili e sensibili ai temi dell’alimentazione sana, spesso decidendo di escludere alcuni cibi
come parte di uno stile di vita: Circa 150 mila consumatori sono divenuti vegani, per ragioni etiche o salutari, incre-
mentando inoltre questo particolare settore di mercato.

Il mercato britannico del comparto Free From, che nel 2009 aveva un valore di circa 173 milioni di sterline, cresce an-
nualmente di circa 15% e, ad oggi, è uno dei settori che si sta sviluppando più rapidamente. Nel 2014 ha raggiunto un
valore pari a 365 milioni di sterline, ed è prevista una crescita ulteriore sino a raggiungere una quota superiore ai 550
milioni nel 2019. Più della metà della popolazione del Regno Unito (55,2%) acquistano, attualmente, prodotti Free
From. Nonostante solo l’1% della popolazione soffra di celiachia, i prodotti senza glutine-senza grano registrano im-
pressionanti tassi di crescita, grazie alla maggiore consapevolezza dell’intolleranza al glutine e soprattutto grazie alla
disponibilità di una maggiore disponibilità e varietà di cibi e bevande gluten free le cui vendite sono aumentate di circa
il 22% negli ultimi anni.

Anche per quanto riguarda la ristorazione del comparto le prospettive sono molto positive. Circa il 74% dei celiaci bri-
tannici affermano di essere disposti a mangiare al ristorante ogni due settimane se fossero disponibili più opzioni glu-
ten-free nella ristorazione. Ristoranti e negozi solcano l’onda del trend: anche grandi catene hanno introdotto menu
senza glutine (Pizza Expresso e Carluccio’s), anche Starbucks, Costa e Nero hanno introdotto sandwich senza glutine.

                                          Fonte: The Italian Chamber of Commerce and Industry for the United Kingdom

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Settore delle pelli: Italia ed Ecuador due mondi vicini

Distretti industriali e artigiani abilissimi: questo è il panorama produttivo del
settore del cuoio e dei suoi accessori in Ecuador. Chi ha visitato almeno una
volta la città di Cotacachi e Quisapincha lo sa bene.

L’industria della lavorazione delle pelli e dei prodotti derivati (scarpe, borse,
cinture, giacche ecc.) ha una lunga tradizione nel paese, ma sta sperimentan-
do negli ultimi anni un grande livello di tecnificazione. Esistono nella nazione
alcune specifiche regioni interessate da questo processo di sviluppo: Tungu-
rahua, Azuay, Pichincha e e Guayas, dove le imprese specializzate si sono formate nel tempo, secondo un processo di ag-
glomerazione industriale, cha ha dato vita a particolar cluster produttivi.
L’Ecuador produce mediamente 350 mila pelli ogni anno e, nonostante l’aumento che ha subito la materia prima nel
2014 (da 28 a 35 cent. al decimetro quadrato), lo scorso anno la produzione nazionale ha registrato un aumento del 15%.
L’Italia è uno dei maggiori acquirenti del cuoio ecuadoriano: si stima che ogni anno circa il 46,45% della totalità delle e-
sportazioni sia destinato al mercato italiano. La fine manifattura e il design sono alla base della qualità delle produzioni
italiane alla quale si aggiunge la capacità di dell’industria italiana di creare macchinari specifici, adatti ad un’ampia varie-
tà di produzioni. I distretti italiani del cuoio e delle calzature più famosi si trovano in Toscana, Marche e Campania.

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  Il mercato del vino in Vietnam

                                 In Vietnam è in forte crescita il consumo di vini esteri, tendenza amplificata nel corso de-
                                 gli ultimi anni. Il mercato del vino si amplia e si arricchisce aprendosi alla innumerevoli
                                 varietà dei vini stranieri distribuite attraverso distributori, ristoranti e hotel . Adesso sul
                                 mercato vietnamita sono disponibili vini provenienti dai paesi principali produttori quali
                                 Italia, Francia, Cile, Stati Uniti e Australia.

                                 Per quanto riguarda le tipologie più vendute, al primo posto troviamo il vino rosso (ca.
                                 65% del valore totale sul mercato) seguito dal vino bianco (ca.25%) e dal vino spumante
(10%).

Statisticamente, gli uomini sono i consumatori principali che preferiscono il vino rosso, tannico e con un elevato contenu-
to alcolico. Anche il consumo tra le donne si sta incrementando negli ultimi anni grazie principalmente ad un migliora-
mento del potere d’acquisto e soprattutto grazie alla tendenza delle donne vietnamite di partecipare a degustazioni orga-
nizzate che danno la possibilità di conoscere sempre maggiori varietà.

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    Cile – Italia: legami più forti nel settore agricolo

 La Camera di Commercio Italiana in Cile, in collaborazione con Trentino Svilup-
po, sta organizzando la prima missione commerciale nel settore agricolo riguar-
dante la produzione delle mele. Il progetto nasce dalla necessità espressa dai
coltivatori cileni di mele di avvicinarsi al mondo produttivo italiano per avere la
possibilità di conoscere in prima persona, metodologie e tecnologie utilizzate
dai produttori italiani. Similitudini geografiche e climatiche tra il Cile e l’Italia
fanno si che questi due paesi presentino delle somiglianze anche nel settore del-
la produzione agricola. Tra le altre, le mele sia in Cile che in Italia vengono pro-
dotte in grandi quantità.

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La differenza principale, tuttavia, si riscontra nei terreni utilizzati per la coltivazione: mentre il Cile vanta ampi spazi,
l’Italia invece deve contare su superfici minori. La produttività del settore in Italia, è stata implementata attraverso
l’utilizzo di tecnologie e conoscenze destinate a aumentare la capacità produttiva di ogni albero.

I produttori italiani sono stati in grado, inoltre, di ridurre i costi di produzione dei macchinari utilizzati nei processi, in
particolare nella fase di raccolta e in quella di gestione di trasporto e imballaggi.

Il progetto è stato pensato per gli imprenditori cileni del comparto che desiderino apprendere nuove tecniche di produ-
zione e stringere rapporti di collaborazione con le controparti italiane.

Per maggiori informazioni sul progetto è possibile contattare il personale della Camerale all’indirizzo comunicacio-
nes@camit.cl o telefonare al numero +56 2 2232 2618.

                                                                              Fonte: Cámara de Comercio Italiana de Chile A.G.

  L'economia spagnola accelera il suo recupero economico nei primi mesi del 2015

Il documento pubblicato dal Dipartimento di Economia della CEOE
(Confederación Española de Organizaciones Empresariales) prevede una
crescita del PIl spagnolo del 3% nel 2015, superiore alla media dell'Euro-
zona. Secondo lo studio, la domanda interna acquisisce un maggiore prota-
gonismo in questo recupero economico; d'altro canto, il settore estero non
influisce negativamente nel 2015 mentre nel 2016 potrebbe addirittura
contribuire positivamente alla crescita.

Tutti i componenti del PIL registreranno tassi di crescita positivi nel 2015
ed i più dinamici saranno l'investimento in beni strumentali e le importa-
zioni. Il consumo privato supererà la crescita del 3% nel 2015 e l'investi-
mento nell'edilizia si posizionerà attorno al 5%.

Questo scenario - secondo le stime del dipartimento di Economia della CEOE - avrà effetti positivi sul mercato del lavoro.
Tra il 2015 e il 2016, la creazione di posti di lavoro potrebbe avvicinarsi a quota 1 milione. Nel 2015 l'aumento degli oc-
cupati si posizionerà attorno alle 520.000 unità, che saranno 442.000 nel 2016 secondo i parametri dell'EPA (Encuesta
de Población Activa).

                                                               Fonte: Camera di Commercio e Industria Italiana per la Spagna

 La newsletter è frutto di un’attività congiunta Assocamerestero-Unioncamere di monitoraggio delle opportunità per le
   imprese italiane offerte dai mercati esteri, segnalate dalle Camere di Commercio Italiane all’Estero.
   La redazione è a cura di Assocamerestero.
   Coordinamento: Pina Costa, Responsabile Area Promozione, Comunicazione e Sviluppo
   Redazione e contatto per eventuali approfondimenti: Camilla Sala, Stefano Ferraro, Area Promozione, Comunicazione e
   Sviluppo

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