BEETHOVEN risuona al Castello di Miramare con l'omaggio della star mondiale del violoncello LUKA SULIC - Il ...
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BEETHOVEN risuona al Castello di Miramare con l’omaggio della star mondiale del violoncello LUKA SULIC foto © Simone Di Luca In occasione del 250esimo anniversario dalla nascita di Ludwig van Beethoven – uno dei più grandi geni musicali di tutti i tempi – al Castello di Miramare risuona la sua musica grazie al sensazionale omaggio di Luka Šulić, la star mondiale del violoncello e co-fondatore dei 2Cellos, che ha scelto uno dei luoghi simboli della città di Trieste per girare il suo nuovo video: link YouTube https://bit.ly/3p1EElW. Ancora oggi in grado di parlarci attraverso la sua musica, Beethoven è stato e continua a essere una fonte di straordinaria ispirazione per milioni e milioni di musicisti e ancora oggi viene giustamente celebrato in tutto il mondo. Anche Luka Šulić ha voluto dedicargli un “piccolo tributo” risuonando l’Inno alla Gioia, il tema finale
foto © Simone Di Luca della Nona Sinfonia in re minore, scritta da Beethoven quando era già completamente sordo, in un momento di profonda crisi esistenziale, quasi come una reazione spirituale a ciò che stava vivendo, uno slancio verso l’amore e la gioia universale che, forse mai come oggi, risuona più potente che mai e vuole proprio essere un augurio di luce in questo presente di crisi e sordità che stiamo tutti vivendo. Nota anche come Sinfonia corale, l’ultima sinfonia di Beethoven è una delle opere più conosciute ed eseguite di tutto il repertorio ed è considerata uno dei più grandi capolavori della musica occidentale, anche in quanto simbolo universale di unità e fratellanza. Il tema finale, l’Inno alla Gioia, composto da Beethoven sui versi dell’Ode alla gioia di Friedrich Schiller, è stato adottato nel 1972 come l’Inno ufficiale dell’Unione europea e successivamente lo spartito e il testo della Nona sinfonica sono stati proclamati ufficialmente Patrimonio Universale dell’Umanità dall’Unesco. Il video della performance di Luka Šulić, pubblicato oggi sui canali ufficiali dell’artista è stato girato nei giorni scorsi al Castello di Miramare a Trieste, grazie alla collaborazione con il Ministero per i beni e le attività culturali per il
turismo, il Museo storico e il Parco del Castello di Miramare. C.L. MONFALCONE NATALE: DAIANA ORFEI SHOW sabato 19 e domenica 20 dicembre Ritorna a Monfalcone, sabato 19 e domenica 20 dicembre, il “Daiana Orfei Show”, uno spettacolo itinerante d’arte varia circense (senza animali) che il Comune di Monfalcone dedica ai bambini e alle loro famiglie in vista del Natale, nel rispetto di tutte le prescrizioni sanitarie. Dalle 15.00 alle 17.30, al Villaggio in Natale in piazza Repubblica e nelle principali strade del centro ci saranno le mascotte del momento, come Masha e Orso, Minnie e Topolino, Olaf e i Minions e altri magici amici. Inoltre: sfilate di clown, giocolieri, mangia fuoco, le magiche bolle di sapone. Da non perdere la Bici Galattica, un bellissimo esemplare di bici, proveniente dalla Russia, gigante, unica nel suo genere sfreccerà per le vie della città regalandoci stupore e gioia.
Domenica 20 dicembre, dalle 15.00 alle 18.00, la Pro Loco di Monfalcone organizza una castagnata in piazza della Repubblica. Sarà allestito un punto di distribuzione tra le due casette di legno, le castagne saranno consegnate in sacchetti di carta per essere consumate altrove, il tutto sotto controllo di un addetto alla sicurezza responsabile del rispetto delle normative anti Covid. Si ricorda che fino al 6 gennaio compreso, in tutte le vie e aree con sosta a pagamento del centro cittadino è istituita per tutti i veicoli una deroga temporanea all’obbligo di pagamento del ticket relativo alla sosta. PORDENONE, R-EVOLUTION DOMANI 18 DICEMBRE CON L’ANALISI DI MARIO SECHI SUL MONDO IN TRANSIZIONE Poco più di trenta giorni all’inauguration Day della nuova Casa Bianca, il 20 gennaio 2021, e poco più di quindici giorni alle elezioni in Georgia che il 5 gennaio potrebbero consegnare al presidente Biden un Senato nel quale i democratici sono in minoranza. “Il mondo in transizione. Assetti globali verso l’era Biden” titola l’analisi affidata al Direttore AGI Mario Sechi, in programma venerdì 18 dicembre dalle 18, penultimo appuntamento del cartellone di R-evolution Digital edition 2020, come sempre sul sito e sulla pagina facebook del Teatro Verdi di Pordenone e in replica mercoledì 16 dicembre su Il 13TV, subito dopo il notiziario delle ore 19. Sarà una riflessione a tutto campo focalizzata sui due
grandi competitor del 21° secolo, Stati Uniti e Cina, ma anche sul vecchio continente costretto a confrontarsi con le criticità del pianeta pandemico. Senza dimenticare l’Italia, divisa fra prospettive a stelle e strisce e un Memorandum sulla via della Seta che si profila sempre più complesso nell’ottica degli equilibri transatlantici. R-evolution. Cronache dal futuro del mondo è il format di Lezioni di storia del nostro tempo promosso dal Teatro Verdi Pordenone a cura dell’Associazione Europa Cultura, interamente dedicato al “Turnover” nel pianeta virale. La Digital Edition 2020 trova il sostegno dell’ufficio EuropDirect del Comune di Pordenone e di web partner Esploratori Culturali CGN ed ha il patrocinio dell’Ordine dei Giornalisti del Friuli Venezia Giulia. Tutti gli interventi saranno poi consultabili sul canale youtube del Teatro Verdi Pordenone. Fra le novità più significative del tempo che stiamo vivendo c’è la consapevolezza che economia e salute non sono un’antinomia, ma possono, insieme, risollevare il morale delle borse del pianeta, oltre che illuminare un futuro finamente libero dalla pandemia. Il diritto alla salute e la sicurezza alimentare nell’anno pandemico diventano valori strategici, economici e geopolitici per i nuovi assetti globali, in attesa di capire i tempi di somministrazione del vaccino alle genti del pianeta. Mario Sechi ha iniziato la sua carriera a L’Indipendente, quindi ha lavorato a il Giornale ed è stato poi direttore del quotidiano di Cagliari L’Unione Sarda. Tornato a il Giornale, è stato vicedirettore e capo della redazione romana. Vicedirettore del settimanale Panorama e quindi di Libero, è stato per tre anni direttore del quotidiano Il Tempo. E’ stato poi editorialista per il quotidiano Il Foglio di Mix24 con Giovanni Minoli e di Sunday Tabloid su Rai2. Nel giugno 2017 ha creato List, un progetto giornalistico innovativo distribuito attraverso sito web, newsletter e app. Ha tenuto conferenze in USA e Italia sulle relazioni transatlantiche in collaborazione con istituzioni internazionali.
PORDENONELEGGE E PROMOTURISMO, LA SCRITTRICE ILARIA TUTI CI ACCOMPAGNA IN CARNIA E VAL RESIA Sarà l’ultimo itinerario 2020 e, a ridosso delle festività natalizie, ci proietterà in luoghi magici, misteriosi e ricchi di storia come le montagne della Carnia e la Val Resia, in compagnia di una guida decisamente speciale, la scrittrice Ilaria Tuti. Appuntamento sabato 19 dicembre con “Friuli Venezia Giulia terra di scrittori. Alla scoperta dei luoghi che li hanno ispirati”, il format dei Viaggi digitali d’autore promosso da Fondazione Pordenonelegge insieme alla Regione Friuli Venezia Giulia e a PromoTurismoFVG. Alle 10 si riparte, sabato mattina, su Facebook e Youtube di pordenonelegge e successivamente sui canali di PromoTurismoFVG, in direzione della Carnia di Ilaria Tuti: un accostamento inscindibile, perché, spiega l’autrice, «l’amore per la mia terra nutre tutte le mie storie. È ricerca delle origini e cura della memoria che passa anche attraverso la memoria collettiva delle comunità, e quindi del territorio. Una terra che parla la lingua della natura con suoi simboli arcani e arcaici: per questo foreste e montagne sono così importanti in tutti i miei libri. E nelle storie che racconto le ho attraversate tutte: dal tarvisiano con i Laghi di Fusine, l’Orrido dello Slizza, le miniere di Raibl, fino alla Val Resia, con la sua cultura antichissima che arriva da molto lontano, i balli e canti unici al mondo come il loro Carnevale». Ilaria Tuti ci guiderà in particolare alla scoperta dei
Sentieri delle portatrici carniche: «consiglio di salire dal Timau verso il Pal Piccolo e il Pal Grande, fino al Freikofel – racconta la scrittrice – e quindi sino alle trincee che nella prima Guerra Mondiale videro all’opera queste donne straordinarie e gli eserciti che si combattevano. Suggerisco anche una visita al Museo della Grande Guerra di Timau dove sono custoditi reperti storici importantissimi, con una sala interamente dedicata alle Portatrici, culla della loro memoria. Per le mie storie – osserva Ilaria Tuti – sono importanti gli incontri che faccio e i racconti che le persone mi donano: è andata così anche per Ninfa dormiente, grazie all’incontro con una persona che è la memoria storica della Val Resia. Mentre mi raccontava alcuni aneddoti della sua vita, si stava già intessendo la storia che poi è finita nel mio romanzo». Novità di questa nuova edizione che sottolinea l’attenzione degli organizzatori al tema dell’accessibilità: i viaggi digitali saranno realizzati anche in LIS (Lingua Italiana dei segni). “Friuli Venezia Giulia terra di scrittori. Alla scoperta dei luoghi che li hanno ispirati” proseguirà nel 2021 con quattro ulteriori viaggi digitali: sulle tracce di Carlo Sgorlon, Biagio Marin e Carlo Emilio Gadda, mentre lo scrittore Enrico Galiano ci guiderà alla scoperta della “sua” Pordenone. Itinerari che completano quelli già proposti nel 2020 e che si possono ritrovare sul canale Youtube di pordenonelegge e sul sito turismofvg.it Fuori ora “A Frosinone”, il
nuovo singolo di Giuseppe de Candia: il racconto di un amore tra Puglia e Lazio. Dopo aver mostrato alcuni dei lati più belli della Puglia attraverso il videoclip di “Voglio una vita da star” (che conta oggi cinquantamila visualizzazioni), Giuseppe de Candia omaggia oggi il capoluogo della Ciociaria con il suo nuovo singolo “A Frosinone”. “Ho scoperto Frosinone nel 2018, durante la partecipazione ad Amici di Maria de Filippi. – ha dichiarato il cantautore – Mi sono innamorato e ho deciso di dedicarle una canzone”. Il brano racconta un viaggio che attraversa l’Italia e fa nascere nuovi amori, sullo sfondo di un’atmosfera natalizia. De Candia dipinge la città con le sue parole in questa dolce ballata synth pop, dedicando attenzione e cura alla descrizione di tutti quei piccoli dettagli che ci fanno innamorare di una persona, ma anche di un luogo. Sicuramente un brano in cui tutti, ricordando i nostri primi amori, possiamo riconoscerci. In questo periodo Natalizio particolare, diverso dagli altri, concediamoci di viaggiare almeno attraverso la musica, scoprendo la bellezza della Ciociaria grazie alle parole di Giuseppe de Candia, con “A Frosinone”. Ascoltalo su Spotify: https://open.spotify.com/album/01VrYoJogZ3dz8TtDnhBD a?
Ascoltalo su Apple Music: https://music.apple.com/us/album/a-frosinone-single/154 2638663 Ascoltalo su YouTube:https://www.youtube.com/watch?v=C_1jwla2XnM “LE ECCELLENTI” di Marcela Serli diffuso su VIMEO da venerdì 18 dicembre. “Da venerdì 18 dicembre “Le Eccellenti” di Marcela Serli sarà disponibile su Vimeo. Si tratta di un progetto sulle donne ricercatrici e sulla discriminazione femminile ed è stato uno degli eventi che il Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia ha coprodotto in sinergia con ESOF 2020”. Sarà disponibile da venerdì 11 dicembre, sulla piattaforma di video sharing Vimeo,“Le Eccellenti” spettacolo ideato, scritto e diretto da Marcela Serli, che il Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia ha coprodotto con il Teatro della Tosse di Genova e Compagnia Fattoria Vittadini di Milano e che è stato promosso dai CUG dell’Università degli Studi di Trieste, e della SISSA. Si tratta di uno degli eventi che lo Stabile ha realizzato in sinergia con ESOF2020 ed è stato presentato con successo per una sola sera al Politeama Rossetti lo scorso settembre: ora sarà a disposizione di tutti gli interessati su Vimeo, preceduto dal 14 al 17 dicembre sui social da alcune
clip a cadenza quotidiana, realizzate da Border Studio, che permetteranno di conoscere da vicino le protagoniste e di “sbirciare” dietro le quinte e durante le prove. Lo spettacolo porta in scena alcune donne, professioniste sia del teatro, sia della ricerca, selezionate attraverso un periodo di lavoro e di studio: ripercorrono in scena la storia di discriminazione di scienziate come Rosalind Franklin, Lise Meitner, Cecilia Payne, Katherine Johnson e tante altre: storie in cui possono ritrovarsi e confrontarsi, riflettendo sulle loro vite professionali e personali. Ecco allora emergere quanto poco sia ascoltato e sostenuto ancora oggi il talento delle donne, ecco denunciato quanto ancora sia forte la loro esclusione in ambito economico, sociale, politico. “Le Eccellenti” propone il quotidiano vivere di queste ricercatrici e l’eccellenza delle loro materie, attraverso uno stile comico e irriverente, raccontando non solo i loro successi, ma anche le difficoltà che ogni giorno si trovano davanti. Un impianto a scena vuota, con la proiezione di video interviste e molto altro, con la presenza in contemporanea di tutte le protagoniste: la messa in scena si propone di sintetizzare, in modo poetico e al tempo stesso “divulgativo” il materiale raccolto, con l’importante obiettivo che questo percorso creativo abbia l’intensità e la profondità data dalla durata e dalla condivisione, e che la drammatizzazione rimanga sempre in bilico fra verità e finzione. Tra teatro e vita. «Il progetto nasce in un contesto particolare» spiega Marcela Serli. «I Comitati Unici di Garanzia dell’Università degli Studi di Trieste e della SISSA per dare risalto al tema delle pari opportunità, mi hanno proposto di lavorare, creando un monologo, sulla figura di Rosalind Franklin, scienziata
nota, oltre che per il suo talento, per non aver avuto il riconoscimento meritato. Franklin, laureata in Chimica, diede infatti inizio allo studio della struttura del DNA. I suoi dati, non ancora pubblicati, furono utilizzati da due scienziati, Watson e Crick, cosa che valse loro il premio Nobel nel 1953. A quel punto, ho rilanciato. La storia di una discriminazione che accomuna le biografie di molte donne scienziate, allora come oggi. Lavorando da anni su temi che legano la repressione, il potere, il genere e le minoranze ho deciso di creare un altro tipo di progetto, tenendo i due concetti di base che uniscono queste donne ricercatrici, il talento e la discriminazione, ma coinvolgendo e mettendo in scena sia ricercatrici sia professioniste dello spettacolo dal vivo. In scena ci sono attrici, danzatrici, musiciste ma anche matematiche, neuroscienziate, astrofisiche, veterinarie…». Dirette da Marcela Serli – che è anche interprete – vedremo in scena Cinzia Spanò, Noemi Bresciani, Chiara Ameglio, Caterina Bonetti, Domenica Bueti, Saveria Capellari, Anna Gregorio, Pamela Martinez Orellana, Lorenza Masutto, Laura Nenzi, Veronica Ujcich, mentre eseguono le musiche dal vivo Margherita Baggi, Piercarlo Favro, Camilla Collet. Le riprese e il montaggio del video sono a cura di Border Studio S.C. Trieste Lo spettacolo si potrà seguire a €2,99 accedendo alla piattaforma Vimeo dal sito del Teatro Stabile regionale ( www.ilrossetti.it ) o direttamente da vimeo.com a cui sarà necessario registrarsi. A partire da venerdì 18 dicembre alle ore 20, il video resterà disponibile fino al 6 gennaio e si potrà vedere per una settimana dal momento dell’acquisto. L’appuntamento successivo sarà il 23 dicembre: “Con Andersen nel cuore del teatro” a cura di Franco Però.
Le eccellenti uno spettacolo sulla vita delle donne ricercatrici, sul loro talento e sulle discriminazioni subite progetto, regia e drammaturgia di Marcela Serli con Cinzia Spanò, Noemi Bresciani, Chiara Ameglio, Caterina Bonetti, Domenica Bueti, Saveria Capellari, Anna Gregorio, Pamela Martinez Orellana, Lorenza Masutto, Laura Nenzi, Veronica Ujcich e Marcela Serli musicisti Margherita Baggi, Piercarlo Favro, Camilla Collet contenuti video a cura di Alberto Amoretti fotografie in scena di Giovanni Hänninen collaborazione alla drammaturgia Cinzia Spanò, Noemi Bresciani collaborazione alla ricerca fonti Sergia Adamo, Pilar de Cardenas, Patrizia Romito assistente Pilar de Cardenas foto di scena Vito Lorusso riprese e montaggio a cura di Border Studio S.C. Trieste promosso da CUG dell’Università degli Studi di Trieste, CUG della SISSA-Scuola Internazionale Superiore di Studi Avanzati prodotto dal Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia, Teatro della Tosse di Genova e Compagnia Fattoria Vittadini di Milano MUSICA: DENTE E GLI ZEN CIRCUS SI RACCONTANO A ENRICO DEREGIBUS PER OFFICINA
PASOLINI IL 16 DICEMBRE E IL 4 GENNAIO SULLA PAGINA FACEBOOK DEL LABORATORIO CREATIVO E HUB CULTURALE DELLA REGIONE LAZIO, CON LA SUPERVISIONE DI TOSCA Anche in tempi di pandemia la musica può non fermarsi, pur con forme e modi diversi. Da questa constatazione nasce la collaborazione del giornalista e operatore culturale Enrico Deregibus con Officina Pasolini, il Laboratorio creativo di alta formazione e HUB culturale della Regione Lazio diretto da Tosca, che dal mese scorso ha inaugurato una nuova programmazione di concerti, incontri e pillole teatrali in streaming alle 21 sulla propria pagina Facebook per il format #DirettaMente/ Officina Pasolini a casa tua. In quest’ambito, Deregibus, dopo aver condotto il 26 novembre un incontro con Emidio Clementi dei Massimo Volume, intervisterà oggi, mercoledì 16 dicembre, Dente, uno dei personaggi di spicco della canzone d’autore d’inizio secolo, quella nata nell’alveo della musica indie e poi ampliatasi sempre più. L’appuntamento è alle 21 su www.facebook.com/OfficinaPasolini . Sulla stessa pagina il 4 gennaio alla stessa ora sarà la volta di un incontro con gli Zen Circus che si racconteranno a Deregibus a partire dai loro inizi per arrivare al recente album “L’ultima casa accogliente”. Incontri per scoprire lati inediti degli artisti, pensieri e approfondimenti sulla loro musica e sulla loro visione del mondo.
DOPO MILANO ARRIVA A UDINE L’ALBERO DEI BAULI, IL SIMBOLO DEL MOVIMENTO CHE SOSTIENE I LAVORATORI DELLO SPETTACOLO L’Albero dei Bauli, simbolo dei lavoratori dello spettacolo, ideato e progettato da Bauli In Piazza (BIP) – il movimento nato a ottobre ai piedi del Duomo di Milano con 500 bauli e 1300 operatori del settore schierati in risposta alla grave crisi dei lavoratori del mondo dello spettacolo (video https://bit.ly/3oZp22m) – dopo essere stato allestito a Milano, arriva anche a Udine, nella centralissima Piazza Venerio. Nel pomeriggio di domani, giovedì 17 dicembre, alle 17.00, ci sarà il momento della sua accensione. C’è tempo fino al 6 gennaio 2021, per visitare gli Alberi dei Bauli, le installazioni realizzate in diverse piazze d’Italia in occasione del Natale, proprio con i bauli – l’oggetto che accomuna tutti i lavoratori dietro le quinte di spettacoli, fiere ed eventi. Al posto delle tradizionali decorazioni, trovano spazio le frasi scritte dai lavoratori dello spettacolo, con parole di buon auspicio e di speranza per un settore che sta affrontando una crisi senza precedenti. Ai piedi degli alberi, si svolgeranno alcune interviste realizzate per raccontare le storie inedite dei professionisti che normalmente lavorano silenziosamente per trasformare in realtà le visioni di teatri, cinema, concerti, set televisi e molto altro ancora. Dopo Piazza Cadorna, crocevia dei lavoratori milanesi, altre
piazze italiane si preparano ora a ospitare ospitano gli Alberi dei Bauli, tra cui quindi anche Udine. “Sono tante le richieste arrivate dai comuni italiani e qualcuna anche dall’estero, per poter adottare l’Albero dei Bauli, simbolo dei lavoratori dello spettacolo che lottano per la sopravvivenza di questa industria preziosa.” – dichiara il comitato promotore di BIP, che prosegue: “l’Albero è arrivato anche Udine, dove l’assessore alla cultura e i servizi competenti si sono dimostrati attenti e in ascolto di lavoratori e lavoratrici, sostenendo ogni iniziativa volta a dare voce al settore duramente colpito da questa pandemia. Il dramma dei lavoratori dello spettacolo e degli eventi non va in vacanza, come non deve spegnersi l’attenzione mediatica e la responsabilità delle Istituzioni, come non cesserà il nostro impegno nel perseguire gli obiettivi che ci siamo dati nei tavoli preposti.” Gli Alberi dei Bauli, tra cui quello di Udine, sono prodotti daaziende e professionisti locali i quali, fortemente coinvolti nel progetto, hanno messo a disposizione le proprie competenze e strumentazioni, il proprio tempo e le proprie energie, celebrando il messaggio che guida Bauli In Piazza: “Un Unico Settore, un Unico Futuro”. Su www.produzionidalbasso.com continua fino al 7 gennaio la raccolta fondi organizzata per sostenere le spese di produzione degli alberi. Bauli in Piazza – We Make Events Il 10 ottobre 2020 in piazza Duomo a Milano si è svolto Bauli In Piazza (BIP), un evento storico: i lavoratori, per la prima volta insieme ai rappresentanti delle imprese del mondo dello
spettacolo e degli eventi, hanno manifestato per chiedere alle istituzioni di essere ascoltati. 1300 operatori e 500 bauli schierati per denunciare la grave crisi che sta attraversando tutta l’industria e una specifica categoria di professionisti: coloro senza i quali non esisterebbe nessuna forma di intrattenimento, celebrazione, traguardo. Con lo slogan “Un Unico Settore, Un Unico Futuro”, lavorando in rete con la realtà internazionale We Make Events, quel giorno è nato un movimento che in meno di due mesi sta cercando di rendere riconoscibile e codificabile un settore eterogeneo, composto da liberi professionisti, agenzie e società di tecnici, fonici, luciai, direttori artistici, facchini, promoter, autori, etc. Da associazione culturale, oggi BIP diventa Associazione di Promozione Sociale, presenta il suo Manifesto, una dichiarazione pubblica in 10 punti che espone i principi e gli obiettivi del movimento e pubblica il Codice Etico, una definizione esplicita delle responsabilità etiche e sociali di questa organizzazione e lo Statuto. Gli obiettivi immediati e più urgenti individuati da BIP insieme alle altre realtà e al tavolo del Ministero: – sussidi: necessari al sostentamento degli operatori del settore, di qualunque categoria essi siano (lavoratori autonomi, intermittenti, imprese, etc). – riforma organica della previdenza e della contrattualisticadell’intero settore. – nuovi modelli e protocolli di ripartenza, sia degli eventi all’aperto che al chiuso, che permettano di essere pronti ed organizzati quando sarà possibile riprendere l’attività.
Esce Chimere Nostre: fra teatro e psichiatria il romanzo di Isabella Caracciolo Esce Chimere Nostre (dei Merangoli), primo romanzo di Isabella Caracciolo, un lavoro con una costruzione narrativa complessa e una scrittura fluida e ricca di colori che sa entrare nell’anima attraverso la parola, strumento potente per raccontare storie e persone. E che getta una luce profonda e illuminante, proprio attraverso gli strumenti della poesia, della narrazione letteraria e del riferimento alla scrittura teatrale, dentro i meandri per nulla scontati di normalità e follia. Con l’ampia prefazione di Filippo La Porta e la postfazione di Mario Del Villano, psicoterapeuta e psichiatra, Chimere Nostre ripercorre il viaggio nella psiche e nell’animo di Filippo, attore di teatro ossessionato dalla figura di Torquato Tasso al punto da identificarsi in lui in modo sempre più radicale e doloroso. Il romanzo alterna così capitoli in prima persona, che scandagliano la vita del protagonista, a capitoli in cui la vita di Torquato viene “messa in scena” come un dramma teatrale. Sinossi 3, 3, 99, 33. Quella combinazione numerica era una profezia per lui. Filippo non aveva dubbi. Il 3 marzo 1999, giorno del suo trentatreesimo compleanno, ad attenderlo ci sarebbe stata una svolta nella sua vita. Anche i Tarocchi confermavano che la sua personalità si stava trasformando, come in un processo alchemico. Aveva iniziato a scrivere un dramma teatrale su Torquato Tasso, che lo attraeva da sempre per la bellezza struggente delle sue opere, ma anche per la sua vita segnata dal disturbo bipolare. Però, proprio da quel fatidico
compleanno, le sue certezze cominciarono a incrinarsi e la vita di Filippo iniziò a intrecciarsi sempre più strettamente con quella del suo Torquato. A testimoniarlo l’alternarsi di “secche e maree” e un diario con “ori e orrori”. Vent’anni dopo, quel diario e gli Atti teatrali sul Tasso offriranno a Filippo l’occasione per riflettere su se stesso e sulle ingannevoli chimere partorite da una malattia che, per paradosso, ottenebra la mente anche per mezzo di una luce abbagliante e le cui vie si confondono non di rado con quelle del misticismo e dell’arte. Il Libro Dopo anni di studio “matto e disperatissimo”, Isabella Caracciolo ha ricostruito, attraverso le lettere e le opere dello stesso Tasso, una sorta di racconto nel racconto. Il risultato è questo libro in cui il dramma teatrale che ripercorre la vita di Torquato è incastonato all’interno di un romanzo introspettivo che apre le porte a una meditazione sulla vita e sulla morte. Ma soprattutto che apre una profonda riflessione emotiva sui confini fra normalità e follia, fra equilibrio, identità e malattia mentale. Infatti, nel suo viaggio dentro l’animo umano e la vicenda di Tasso, Filippo finisce per fare i conti con la propria malattia, con il bipolarismo del padre e con le ossessioni della madre. Ognuno di loro diventa un potente specchio che riflette molteplici immagini fra le quali si insinua la depressione maniacale e il disturbo bipolare di Torquato e di Filippo stesso. Sono tutte delle chimere? Alla fine Filippo arriva a intuire come la salute psichica sia un’esperienza più spirituale che intellettuale e quanto abbia a che fare prepotentemente con la ricerca del senso della vita. Molteplici gli spunti filosofici e, più in generale, di pensiero che nell’accogliente scenario teatrale ritrovano un grande spessore umano e si salvano da un’astrattezza meccanicistica e pedante. Come ci spiega giustamente La Porta nella sua prefazione: “Una vicenda di redenzione interiore […] travasata in un saggio
filosofico potrebbe apparirci un po’ meccanica e astratta, [ma] proprio nel genere romanzesco ritrova il suo spessore esistenziale. Il romanziere, si sa, mostra le cose prima che dirle e teorizzarle.” Incrociando vari generi, ogni cosa “si ricompone quasi miracolosamente.” E allora proprio “la follia […] ci schiude una verità ultima e nascosta delle cose, forse innominabile. Il punto è riuscire a “usare” questa verità – che può balenare all’improvviso mentre siamo saliti su una torre – senza però le conseguenze distruttive della follia stessa […].” E ancora, grazie a questa abilità ermeneutica regalata dal romanzo, Chimere Nostre si fa anche potente strumento per la comprensione del disturbo bipolare della personalità che qui acquista la chiarezza e l’intuitività che deriva proprio dal viaggio narrativo. Come scrive Mario Del Villano nella postfazione: “Non mi meraviglierei se Chimere nostre divenisse un testo di riferimento per sensibilizzare e psicoeducare tanto gli operatori che si stanno formando quanto i familiari e i pazienti, al fine di perseguire un trattamento ottimale di questa grave patologia. O perlomeno e ̀ quello che auguro all’autrice di tutto cuore.” Isabella Caracciolo nasce nel 1963 a Pisa e nel 1970 si trasferisce a Roma, dove si laurea in Letteratura Italiana con una Tesi su Tommaso Landolfi, scrittore, traduttore e glottoteta. Su Landolfi pubblica due saggi, il primo nella raccolta La liquida vertigine (2001), il secondo sulla rivista Paragone (agosto-dicembre 2007). Dal 2011 vive e lavora in Francia e nel 2013 pubblica la novella Ritratto a dispetto. Chimere nostre e ̀ il suo primo romanzo.
PICCOLO FESTIVAL DELL’ANIMAZIONE APRE CONE “WAITING FOR THE SYBIL” DIWILLIAM KENTRIDGE Ad aprire il Piccolo Festival dell’Animazione il 27 dicembre sarà un artista di fama internazionale, William Kentridge, che con le sue opere dà voce tanto alla sua storia personale quanto a quella politica e sociale. Introdotto dalla direttrice del Festival, Paola Bristot, e da una video presentazione di Žana Marović che ne ha curato il montaggio, il cortometraggio è un grande dono da parte dell’artista in attesa di essere ospite con una sua rassegna monografica in Friuli Venezia Giulia il prossimo anno. Chiara Valenti Omero, presidente dell’Associazione Festival Italiani di Cinema, introdurrà questa edizione speciale. L’artista di Johannesburg, conosciuto per i suoi disegni, incisioni e soprattutto per i film di animazione creati attraverso una tecnica di cancellazione e ridisegno di tratti a carboncino, ha acconsentito, per la prima volta in assoluto, di partecipare a una edizione online di un Festival di cinema d’animazione con il suo ultimo lavoro “Waiting For The Sibyl”, realizzato nel 2020 durante il lockdown. Il film è collegato allo spettacolo commissionatogli dal Teatro dell’Opera di Roma, dove lo ha presentato in anteprima mondiale a settembre del 2019. Ispirato dal movimento e dalla rotazione delle opere di
Calder, Kentridge rievoca la figura della Sibilla, la sacerdotessa citata anche da Dante che, interrogata, trascriveva gli oracoli su foglie di quercia. I vaticini, disperdendosi e ruotando al vento dell’antro di Cuma, confondevano i destini, diventando simbolo d’incertezza e del tempo incontrollabile che fluisce, muta e ritorna. «È una riflessione profetica – spiega Paola Bristot la direttrice artistica del Piccolo Festival dell’animazione – di una situazione sospesa, con molte domande senza risposta, come quella che ci attanaglia nel presente. La Sibilla scriveva i suoi vaticini nelle foglie di quercia che accumulava nel suo antro dove attendeva i questuanti. Il sistema casuale su cui cadeva la scelta delle foglie è parallelo a quello algoritmico odierno. Siamo in balia di coincidenze e la scienza sta mostrando la sua limitatezza di fronte a eventi che ci sovrastano e colpiscono senza misura la popolazione mondiale. Le pagine scorrono e richiamano la cecità e l’annullamento delle parole e la danza e la geometria, alcune frasi ci ancorano a terra e ci fanno riflettere su quello che potrebbe essere la strada per un cammino futuro. Le parole della sibilla si posano lievi come le foglie e le afferriamo cercando di memorizzarle e speriamo di ricordarle per segnare i passi sulla strada che ci porti lontano da qui. Tra le molte immagini che si susseguono seguendo una musica ritmata e atavica compaiono i volti delle Sibille di Michelangelo della Cappella Sistina, immagini senza tempo che sfogliando il libro dei responsi dall’alto ci sovrastano» Artista multidisciplinare per eccellenza, Kentridge ha sperimentato nel corso degli anni numerose tecniche e mezzi, per ambiti diversi come ad esempio quello teatrale dove le sue scene offrono l’immagine della trasformazione: il palcoscenico diventa una grande macchina fotografica entro cui agiscono voci e movimenti tra memoria e spazi onirici. La luce è la “tela” su cui l’artista disegna, è la percezione, è il pensiero: bianco e nero, lampi e buio fanno del teatro una
scatola magica entro cui scrosciano vivaci elementi visivi che, uniti ai colori del suono, definiscono la traiettoria di un viaggio collettivo di passaggio. Ma ha realizzato anche sculture in bronzo, video-installazioni, proiezioni su facciate di edifici e disegni eseguiti con il gesso o con il fuoco. I modelli della sua formazione sono artisti che hanno fatto i conti con l’impegno attivo di denuncia sociale: Goya, Kollwitz, Grosz. Capace di raccontare i risvolti più duri e quotidiani della realtà sudafricana con un linguaggio che nulla concede alla retorica, Kentridge ha preso parte alla X Documenta a Kassel (nel 1997 e 2002) e alla Biennale di Venezia (nel 1993, 1999 e 2005). Mostre personali gli sono state dedicate in numerose ed importanti istituzioni museali internazionali come il Palais des Beaux Arts di Bruxelles, il Museum of Modern Art di New York, l’Hirshhorn Museum and Sculpture Garden di Washington e il Museum of Contemporary Art di Chicago. La prima antologica dedicatagli da un museo italiano, il Castello di Rivoli Museo d’Arte Contemporanea, nel 2004, è poi divenuta una mostra itinerante che ha toccato i musei di Düsseldorf, Sydney, Montréal e Johannesburg, la città dove tuttora l’artista vive e lavora. Per quanto riguarda la sua attività legata al cinema d’animazione, ha iniziato dal 1989 a riprodurre film con la tecnica della stop motion, tra cui “Monument” (1990), “Felix in Exile” (1994), “Stereoscope” (1999), “Tide Table (2003) “Other Faces” (2011) “Notes toward a Model Opera (2015). Il PFA si svolge con il contributo del MIBACT, della Regione Friuli Venezia Giulia e sarà online sul Canale Vimeo del PFA dal 27 al 30 dicembre. CANALE VIMEO: https://vimeo.com/pfa13 LINK CON IL PROGRAMMA DEL FESTIVAL – www.piccolofestivalanimazione.it
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