Azienda Sanitaria Locale n. 2 Lanciano Vasto Chieti - RASSEGNA STAMPA Lunedì 3 aprile 2017
←
→
Trascrizione del contenuto della pagina
Se il tuo browser non visualizza correttamente la pagina, ti preghiamo di leggere il contenuto della pagina quaggiù
Regione Abruzzo Azienda Sanitaria Locale n. 2 Lanciano Vasto Chieti RASSEGNA STAMPA Lunedì 3 aprile 2017 www.asl2abruzzo.it facebook.com/asl2abruzzo (clicca su MI PIACE per ricevere gli aggiornamenti) twitter.com/asl2abruzzo
HOME (/) CRONACA (/cat/cronaca-abruzzo/) ECONOMIA (/cat/economia-abruzzo/) POLITICA (/cat/politica-abruzzo/) SPETTACOLI (/cat/spettacolo-abruzzo/) (/) SPORT (/cat/sport-abruzzo/) AMBIENTE (/cat/ambiente/) HOME Politica (/) (/) (/cat/politica-abruzzo) Policlinico Chieti, Febbo: realta' distorta, i numeri dicono il contrario Imbarazzante il silenzio del Partito Democratico di Chieti “Sembra che l'intervento del dottor Mastropasqua sia stato molto chiaro e coerente sia nei numeri sia secondo le attuali disposizioni legislative nell'organizzazione del policlinico, supportato tra l'altro da tutto il corpo docente. Quindi invito il dottor Ciofani a non distorcere la realtà con argomenti da puro sciacallaggio poiché continueremo a difendere l'ospedale di Chieti e non permetteremo che si portino a termine 'disegni oscuri' sull'Università da parte della stessa Asl pescarese a guida PD e dello stesso Partito Democratico della città". Questo il commento del Presidente della Commissione vigilanza e consigliere regionale Mauro Febbo che torna sull'argomento sottolineando "come sia del tutto evidente che la Asl e PD di Pescara intendono portare a termine il progetto dell'Università e Ospedale secondo livello danneggiando e scippando ai danni della nostra città oltre ogni limite. Infatti come rimarcato dal sottoscritto in più occasioni, e adesso dal prof. Mastropasqua unitamente a tutta la facoltà di Medicina , non può esserci un ospedale di secondo livello senza università e viceversa. Nel particolare poi mi fa specie che il dottor Ciofani non conosca i reparti presenti nel Policlinico di Chieti visto che elenca reparti che sono attualmente in funzione. Nello specifico, il dottor Ciofani, dovrebbe sapere che Chieti ha il reparto di Chirurgia toracica e scuola di specializzazione di chirurgia toracica a direzione del prof Mucilli e sempre nel Clinicizzato di Chieti
si eseguono interventi di maxillo facciale con il dottor D'Archivio. Inoltre, i numeri riferiti al Pronto sono "falsati" poiché al pronto soccorso molti bisognosi di intervento di neurochirurgia vengono dirottati all'ospedale di Pescara, reparto Clinicizzato cioè in convenzione con l'università per cui dovrebbe essere a Chieti. Asl di Chieti che da decenni supporta economicamente la convenzione con la stessa Università. Mi sembra, visto quanto dichiarato dal dottor Ciofani, urgente ed inderogabile il trasferimento dei laboratori dalla sede di Madonna delle Piane al vecchio SS. Annunziata al fine di liberarsi spazi per l'attuale Ospedale per dare risposta alle necessità sanitarie dello stesso nosocomio. Infine - conclude Febbo - rimango meravigliato e stupito dal silenzio assenso da parte del Partito Democratico teatino che, invece di difendere le strutture dell'ospedale di Chieti e la storia della nostra università, assiste impassibile allo scippo che il PD di Pescara sta attuando ai danni della citta di Chieti. Anzi due scippi: sia l'ospedale sia l'università. Vergognoso vedere che il Partito democratico di Pescara è compatto richiedere ospedale di secondo livello e conseguentemente anche Università mentre il partito di Paolucci- D'Alessandro a Chieti sembra che sia scomparso e dileguato su un tema così rilevante e fondamentale sia per l'economia, la storia e la dignità della nostra Città oltre che per la sanità". Riproduzione Riservata 02/04/2017 "Epineion Editrice S.r.l." P.Iva 02008710689 | Registrazione Tribunale di Pescara reg. speciale della stampa n.08/2012 | Direttore responsabile: Maurizio Piccinino Iscrizione al ROC n.22607
Sabato, 1 aprile 2017 ANSA/ Autismo,90% malati non ha mai lavorato e vive con genitori Esperta, manca integrazione per adulti; domani Giornata mondiale (di Manuela Correra) (ANSA) - ROMA, 1 APR - Non solo bambini autistici. Sono infatti tanti anche i ragazzi e gli adulti affetti da tale patologia e per loro i problemi, per vari aspetti, sono ancora più complessi. Tanto che oltre il 90% delle persone con autismo non ha mai lavorato e vive prevalentemente con i genitori. A puntare i riflettori sul meno noto mondo dell''autismo adulto' sono gli esperti alla vigilia della Giornata mondiale per la consapevolezza sull'autismo, in occasione della quale, domani, oltre 150 iniziative si svolgeranno in Italia, con convegni nelle scuole ed i principali monumenti che si coloreranno di blu, il colore scelto dall'Onu per indicare questa patologia. Ancora senza una cura, l'autismo colpisce in Italia tra le 300mila e le 500mila persone. Ma per i soggetti adulti, denunciano genitori e psicologi, spesso le situazioni di solitudine e carente assistenza sono particolarmente gravi. Infatti, "più del 90% delle persone con autismo non ha mai lavorato, vive prevalentemente con i genitori e con una mancanza quasi totale di risorse esterne", afferma Nicoletta Aliberti, responsabile Neuropsichiatria infantile del Gruppo Sanitario INI (Istituto Neurotraumatologico Italiano) ed anche responsabile del Servizio semiresidenziale per il Trattamento precoce dell'Autismo presso il Centro Villa Alba di Veroli, servizio nato dalla collaborazione tra pubblico, Asl di Frosinone e privato. Le associazioni di famiglie, sottolinea, "denunciano che, al di là della riabilitazione dei primi anni, mancano programmi per l'integrazione nella comunità, la cura della salute, l'educazione sociale ed alla sessualità. Esperienze nazionali ed internazionali mettono in luce l'enorme difficoltà di queste persone ad immettersi in un contesto sociale normale". Un esempio positivo, in tal senso, è proprio il centro di Veroli: "Il nostro servizio, accreditato con la Regione Lazio - spiega Aliberti - individua come priorità la definizione di percorsi terapeutici in età precoce e lavora per il recupero sociale nella prospettiva della migliore integrazione possibile e del potenziamento delle autonomie personali. Fondamentale, quindi, anche considerare il lavoro interno alla struttura come un allenamento direttamente collegato con la realtà esterna". Proprio per dare un aiuto concreto alle persone con autismo, in occasione della Giornata mondiale partirà anche la campagna di raccolta fondi #sfidAutismo17 promossa da Fondazione Italiana Autismo, a cui sarà possibile partecipare inviando, fino all'8 maggio, un sms solidale al 45541. La campagna sarà promossa durante le partite di Coppa Italia Tim Cup e lo spot che invita a donare sarà diffuso negli aeroporti e sulle reti Rai.(ANSA). CR 01-APR-17 16:11
Sabato, 1 aprile 2017 >ANSA-FOCUS/ Autismo: colpiti 500.000 italiani, aumento nel mondo Cause genetica e ambiente, manca cura; nessun legame con vaccini (ANSA) - ROMA, 1 APR - E' una malattia per alcuni versi ancora 'misteriosa' e per la quale non esiste al momento una cura: l'autismo colpisce, solo in Italia, tra le 300 e le 500mila persone ma i casi sono in aumento a livello mondiale. I cosiddetti disturbi dello spettro autistico sono un gruppo complesso di disturbi dello sviluppo cerebrale. Questo termine, spiega l'Istituto superiore di sanità, raggruppa condizioni come l'autismo e la sindrome di Asperger, disturbi caratterizzati da difficoltà nell'interazione e nella comunicazione sociale e da interessi e attività limitati e ripetitivi. Incerto il numero delle persone affette: recenti stime indicano 62 casi per 10.000, il che significa che un bambino su 160 ha un disturbo dello spettro autistico. Secondo altri studi, però, i tassi sarebbero più elevati. Negli Usa il numero sale a 3,5 mln, nel mondo si arriverebbe a 60 mln di persone affette. Gli esperti sono concordi nel sostenere che negli ultimi 35 anni il numero dei casi è impennato ovunque, anche per la migliorata capacità di diagnosticare la malattia. Nelle persone affette, il grado di abilità intellettiva è variabile e spazia da una compromissione grave ad abilità cognitive non verbali superiori alla norma. È difficile individuare prima dei 12 mesi di età la presenza della malattia, mentre la diagnosi è in genere possibile entro i 2 anni di età. Le manifestazioni all'esordio sono un ritardo o regressione del linguaggio e delle abilità sociali e la presenza di comportamenti ripetitivi. Quanto alle cause, sono sia genetiche sia ambientali (infezioni virali, esposizione a pesticidi). I dati, affermano Iss e Oms, indicano che non vi sono evidenze di un legame tra vaccino morbillo-parotite-rosolia (Mpr) e disturbi dello spettro autistico. L'ipotesi che la vaccinazione possa essere associata ad autismo fu sollevata da uno studio inglese nel 1998 su The Lancet. L'ipotesi è stata poi valutata da numerosi studi, ma nessuno ha confermato una relazione causale. Gli autori dello studio hanno successivamente ritirato le loro conclusioni e nel 2010 la rivista ha ritirato l'articolo. In Italia, nel 2015, è entrata in vigore la prima legge sull' autismo, per un maggior inserimento nella vita sociale e lavorativa. L'autismo è stato inoltre inserito nei nuovi Livelli Essenziali di Assistenza, per garantire diagnosi precoce e cure individualizzate in tutte le Regioni. (ANSA) CR 01-APR-17 16:13
Domenica, 2 aprile 2017 Oggi Giornata Autismo: Mattarella, sfida è inserimento lavoro Monumenti in blu, oltre 150 iniziative in tutta Italia (di Livia Parisi) (ANSA) - ROMA, 02 APR - Oltre 150 iniziative in tutta Italia, nelle piazze come nelle scuole, monumenti vestiti di blu e l'invito del Capo dello Stato Sergio Mattarella a considerare "l'inserimento lavorativo delle persone con disturbi dello spettro autistico" come "la vera scommessa, che possiamo vincere partendo dalla considerazione del lavoratore disabile come una risorsa per la nostra società". Tutta l'Italia si è unita oggi per celebrare la Giornata mondiale per la Consapevolezza sull'autismo, istituita dieci anni fa dall'Organizzazione delle Nazioni Unite, per richiamare l'attenzione su questo disturbo ancora senza una cura. L'autismo colpisce in Italia tra le 300mila e le 500mila persone ma, tra gli adulti, oltre il 90% delle persone che ne è affetto non ha mai lavorato e vive con i genitori. "L'isolamento degli alunni autistici - scrive il presidente della Repubblica - non è accettabile e le alternative vanno costruite e perseguite con convinzione. In una prospettiva di vita indipendente, un ruolo essenziale è poi svolto dal lavoro, mezzo fondamentale per lo sviluppo e l'affermazione della personalità". Nella scuola, ha sottolineato la ministra dell'Istruzione Valeria Fedeli, "abbiamo molte innovative pratiche di inserimento. L'inclusione è una delle caratteristiche fondamentali del nostro percorso educativo". A ricordare quanto fatto negli ultimi tempi è stato l'ex presidente del Consiglio Matteo Renzi. "Per troppi anni le famiglie sono state ignorate, abbandonate tra incomprensioni e burocrazia", scrive in un post su Facebook. "Abbiamo iniziato - prosegue - a porre riparo con la prima legge sull'autismo e quella sul dopo di noi, come pure alla legge sul terzo settore". Molto, però, c'è ancora da fare. Per questo restano fondamentali la sensibilizzazione e la consapevolezza, obiettivi della Giornata Mondiale. Per l'occasione, nel fine settimana appena trascorso, moltissimi palazzi e monumenti sono stati illuminati di blu, colore-simbolo dell'autismo: da Palazzo Montecitorio alla Giunta della Regione Calabria, dalla Fontana di Piazza del Quirinale, al Ministero dell'Istruzione, fino alla Mostra d'Oltremare a Napoli. Ma tra le oltre 150 iniziative, da Nord a Sud Italia, non sono mancate 'pedalate', come quella organizzata a Giovinazzo (Bari) dall'associazione Genitori Autismo Puglia, camminate come quella che ha 'unito' Anzio a Nettuno, maratone di nuoto come la 'Ab-bracciata collettiva' e serate di danza, come la festa latinoamericana 'Bailando per l'autismo' organizzata al Palacavicchi di Roma.(ANSA) YQX-MRI 02-APR-17 19:56
D’Amario rischia la poltrona Oggi la Lorenzin dovrà decidere che fine farà Claudio D’Amario. Anche se ha già provveduto a lanciargli una ciambella di salvataggio. E’ l’ora x: il ministro della Salute dovrà far sapere al sub commissario della Sanità campana, ex manager della Asl di Pescara molto legato alla sottosegretaria alla Giustizia Federica Chiavaroli e allo stesso ministro, se resterà in sella alla sua poltrona, oppure no. E dovrà far sapere al presidente della Regione Vincenzo De Luca se affiderà a lui le redini della sanità dopo le dimissioni del commissario ad acta Joseph Polimeni che alla fine di un periodo di ferocissime polemiche ha deciso di abbandonare baracca e burattini: diventerà direttore sanitario dell’azienda unica ospedaliera di Siena, in attesa forse di fare il direttore generale. De Luca con i commissari Non è stata una stagione facile, quella napoletana, per D’Amario, nominato dalla Lorenzin subommissario a dicembre del 2015 ma insediatosi di fatto solo a marzo del 2016. Ferro e fuoco dall’inizio col governatore, che ha accusato lui e Polimeni di volta in volta di essere “incapaci”, “inutili”, “costosi”,”dannosi”, e loro sempre zitti, sempre muri di gomma. Una guerra esplicita, diretta. “La nostra battaglia – ha rincarato la dose De Luca qualche giorno fa a margine di una conferenza stampa in Regione – terminera’ quando i commissari se ne andranno a casa. La nuova legge va rispettata e vanno trasferite le competenze, tempo da perdere non ne abbiamo. La Campania – ha aggiunto il governatore – non intende piu’ pagare con risorse dei cittadini due signori che percepiscono uno 9600 euro netti al mese e l’altro 8400 euro netti al mese. Neanche il presidente degli Stati Uniti ha questi livelli retributivi per venire in Campania un giorno e mezzo”. Vincenzo De Luca
De Luca definisce Polimeni e D’Amario due “figure inutili e dannose che creano intralci e confusione. Abbiamo richiamato il governo e il ministero della Salute, Beatrice Lorenzin, a trasferire le loro competenze a istituzioni democraticamente elette”. Insomma, si sa, De Luca non è certo uno che le manda a dire: super pagati per lavorare un giorno e mezzo a settimana, attacca il governatore campano. E Polimeni qualche giorno fa ha mollato la presa, D’Amario invece a quanto pare resiste. E oggi Lorenzin dovrà decidere se affidare le redini della sanità al governatore, una richiesta che De Luca reclama da tempo, dopo che è venuta meno l’incompatibilità tra i due ruoli di presidente di Regione e commissario, sancito dalla Finanziaria di novembre. Se sarà cosi, D’Amario perderà la poltrona. Dopo essere stato costretto a lasciare la Asl di Pescara nonostante le tante resistenze, questo sarebbe un duro colpo. Ma la ministra ha pensato a tutto: il 2 gennaio scorso l’ex manager pescarese è stato nominato commissario straordinario dell’Ospedale israelitico di Roma. Un doppio incarico che, secondo il Corriere del Mezzogiorno, avrebbe fatto pensare a un impegno troppo oneroso per D’Amario, dato che il suo predecessore a Roma Narciso Mostarda aveva dovuto lasciare per incompatibilità il suo ruolo a causa della nuova nomina a direttore generale della Asl Roma 6. D’Amario ai tempi in cui era manager di Pescara D’Amario invece non ci ha pensato mai e proprio mai ad abbandonare uno dei due incarichi: “Sono impegnato mezza giornata a settimana all’Ospedale israelitico, e comunque per me si tratta di un incarico sostitutivo, peraltro non è neanche significativamente retribuito, tanto meno sono ravvisabili motivi di incompatibilità col mio lavoro in Campania”. Diceva così il 18 febbraio scorso al Corriere del Mezzogiorno. “Non ci sto a passare per un approfittatore e uno strappa-stipendi”, aggiunse sempre lui. Ps: in ogni caso, adesso, se la Lorenzin incoronerà De Luca, si dovrà accontentare dello stipendio “non significativamente retribuito”. Fino al prossimo incarico.
Sabato, 1 aprile 2017 Sanità: Asl L'Aquila proroga contratti a 40 precari Tutti amministrativi. Rapporto lavoro prolungato fino a 30/9 (ANSA) - L'AQUILA, 1 APR - La Asl provinciale di L'Aquila ha prorogato fino al 30 settembre prossimo il contratto a 40 precari. La direzione aziendale ha firmato l'atto di prolungamento del rapporto di lavoro per assicurare la continuità delle prestazioni di alcuni servizi dell'azienda. La proroga a beneficio dei 40 lavoratori, a cui il contratto è scaduto ieri, 31 marzo, ne assicurerà il mantenimento in servizio fino al 30 settembre prossimo. I 40 precari, tutti amministrativi, sono impiegati in attività che riguardano vari servizi della Asl. "E' una decisione - spiega il manager della Asl, Rinaldo Tordera - che concilia l'esigenza di tenere sotto controllo i costi di gestione e la necessità di continuare a garantire efficienza e prestazioni dei servizi interessati, secondo gli auspici espressi nei giorni scorsi dal sindaco di L'Aquila, Massimo Cialente e dal consigliere regionale Pierpaolo Pietrucci".(ANSA). XSB 01-APR-17 10:45
Lunedì, 3 aprile 2017 ++ Scoperta origine Alzheimer, in area che regola umore ++ Perdita di memoria e depressione due facce della stessa medaglia (ANSA) - ROMA, 3 APR - Scoperta l'origine dell'Alzheimer: non è nell'area del cervello associata alla memoria che va cercato il responsabile del morbo. All'origine della malattia ci sarebbe, invece, la morte dei neuroni nell'area collegata anche ai disturbi d'umore. A mettere a punto la scoperta, che promette di rivoluzionare l'approccio alla 'malattia del secolo', uno studio italiano pubblicato su Nature Communications, i cui risultati dimostrano anche che la depressione sarebbe una 'spia' dell'Alzheimer, non viceversa.(ANSA). YQX-CR 03-APR-17 11:01 Scoperta origine Alzheimer, in aerea che regola umore (2) (ANSA) - ROMA, 3 APR - Solo in Italia, l'Alzheimer colpisce circa mezzo milione di persone e ben 47 milioni in tutto il mondo. La ricerca, coordinata da Marcello D'Amelio, professore associato di Fisiologia Umana e Neurofisiologia presso l'Università Campus Bio-Medico di Roma, getta ora una luce nuova su questa patologia. Finora si riteneva infatti che fosse dovuta a una degenerazione delle cellule dell'ippocampo, area cerebrale da cui dipendono i meccanismi del ricordo. La nuova ricerca, condotta in collaborazione con la Fondazione IRCCS Santa Lucia e del CNR di Roma, punta invece l'attenzione sull'area tegmentale ventrale, dove viene prodotta la dopamina, neurotrasmettitore collegato anche ai disturbi d'umore. Come in un effetto domino, la morte di neuroni deputati alla produzione di dopamina provoca il mancato arrivo di questa sostanza nell'ippocampo, causandone il 'tilt' che genera la perdita dei ricordi. L'ipotesi è stata confermata in laboratorio, somministrando su modelli animali due diverse terapie mirate a ripristinare i livelli di dopamina. Si è così osservato che, in questo modo, si recuperava il ricordo, ma anche la motivazione. "L'area tegmentale ventrale - chiarisce D'Amelio - rilascia dopamina anche nell'area che controlla la gratificazione. Per cui, con la degenerazione dei neuroni dopaminergici, aumenta anche il rischio di perdita di iniziativa". Questo spiega perché l'Alzheimer è accompagnato da un calo nell'interesse per le attività della vita, fino alla depressione. Tuttavia, sottolineano i ricercatori, i noti cambiamenti dell'umore associati all'Alzheimer, non sarebbero conseguenza della sua comparsa, ma un 'campanello d'allarme' dell'inizio della patologia. "Perdita di memoria e depressione - conclude D'Amelio - sono due facce della stessa medaglia".(ANSA). YQX-CR 03-APR-17 11:10
Domenica, 2 aprile 2017 ANSA/ Boom sul web per la salute mentale, 3mila app scaricabili Da gestione cure a psicoterapia; psichiatri, vantaggi e pericoli (di Manuela Correra) (ANSA) - ROMA, 2 APR - Non più solo sul lettino dello psichiatra. Oggi i disturbi mentali si curano sempre di più anche sulla e attraverso la Rete. Il fenomeno è definito 'E-mental health' ed indica, in pratica, un vero e proprio boom del web per la salute mentale: tremila sono infatti le app scaricabili e che rendono più facile seguire i pazienti con l'assistenza 'virtuale'. Ad evidenziare il nuovo trend, mettendone in luce i vantaggi ma anche i limiti, sono gli specialisti riuniti a Firenze per il 25/mo Congresso della Associazione europea di psichiatria (Epa). Nell'era della tecnologia digitale evoluta, dunque, anche la cura dei disturbi psichici si fa sempre più 'virtuale' ed i pazienti possono in alcuni casi essere gestiti 'in remoto'. Le stime attestano infatti che il 6% delle app degli store è dedicato alla salute mentale. Ed è vastissima la gamma di servizi sanitari, con oltre 3 mila offerte 'scaricabili': le app offrono, ad esempio, informazioni sulle specifiche patologie, ricercate via internet e via cellulare nel 31% dei casi (con una percentuale più che raddoppiata rispetto al 2010); metodi per la gestione delle terapie; psicoterapia e programmazione di visite di controllo on-line. Un trend in continua ascesa, con un'ulteriore crescita stimata del 50% entro il 2020. Una gestione "virtuale del paziente, cioè attraverso i dispositivi elettronici - afferma la presidente Epa, Silvana Galderisi - permette di raggiungere e trattare un maggior numero di persone, specie coloro che temendo l'etichetta di 'malato mentale', e l'emarginazione dalla società, sono restii a varcare la soglia di un servizio di salute mentale. Al coinvolgimento del paziente, si aggiunge anche il vantaggio di un migliore rapporto costi/benefici con una riduzione dei costi della assistenza sanitaria". Ma ci sono pure dei 'pericoli', tra cui il possibile mancato rispetto della privacy e la natura 'distaccata' del rapporto medico-paziente. Nel primo caso, rileva il presidente della Società Italiana di Psichiatria Claudio Mencacci, "si avverte la necessità di una legislazione adeguata e specifica che garantisca la privacy del paziente. Inoltre, un altro limite è la perdita di empatia nella relazione medico-paziente, dove l'informalità del rapporto digitale può più facilmente esporre persone vulnerabili alle conseguenze di condotte poco etiche da parte di medici poco professionali". Aspetti che meritano una valutazione più approfondita, fermo restando, affermano gli psichiatri, che varie e-terapie per la salute mentale sono accreditate da studi scientifici. Ad oggi, conclude Galderisi, "esistono diverse forme di psicoterapia che sfruttano le tecnologie digitali, tra queste la CBT (psicoterapia cognitivo-comportamentale) attuata attraverso l'uso di applicazioni elettroniche e mobili, per la quale numerose analisi mostrano risultati paragonabili a quelli ottenibili con le CBT tradizionali. Mancano invece dati validi sull'utilizzo di altre tecniche psicoterapiche". (ANSA). CR 02-APR-17 11:57
Sabato, 1 aprile 2017 ANSA/ In vigore da oggi legge Gelli su responsabilità medici Risarcimenti più veloci, in alcuni casi dimezzata prescrizione (ANSA) - ROMA, 1 APR - Assicurazione obbligatoria per ospedali e professionisti sanitari e Centri Regionali per la gestione del rischio clinico, ma anche prescrizione dimezzata se il paziente decide di intentare causa direttamente nei confronti di un medico. E' entrata in vigore oggi la legge Gelli, che modifica la responsabilità dei professionisti sanitari nei procedimenti per malpractice. Attesa da oltre un decennio, la norma e' accolta con favore dai professionisti, che ora però chiedono tempi certi sulla sua applicazione. Come il sindacato degli ortopedici e traumatologi italiani, Nuova Ascoti, che per bocca del suo presidente Michele Saccomanno auspica "che vengano rispettati i termini previsti per l'emanazione dei decreti ministeriali". Ogni anno, secondo l'Associazione Nazionale Imprese Assicuratrici (Ania), si registrano 34mila denunce per danni dovuti a cure mediche, in particolare nei confronti di ginecologi e ortopedici, una cifra triplicata in 15 anni. E ogni risarcimento si aggira tra i 25mila e i 40mila euro, per un valore complessivo di circa 2 miliardi. Per 'normalizzare' la situazione, il testo introduce obbligo di assicurazione per tutti i liberi professionisti e le strutture sanitarie e, soprattutto, depenalizza la colpa medica: il medico che avrà rispettato linee guida e buone pratiche, non risponderà penalmente del suo operato. Pone poi attenzione alla sicurezza delle cure, prevedendo che tutte le strutture attivino monitoraggio e prevenzione del rischio clinico. Inoltre prevede l'istituzione di Centri Regionali per la gestione del rischio e un Osservatorio nazionale sulla sicurezza in sanità. Per il cittadino che ha subito una malpractice, la legge rende più veloce l'indennizzo: potrà infatti rivolgersi direttamente all'assicurazione della struttura, come accade oggi per l'RC Auto. Se non soddisfatto, potrà agire attraverso la conciliazione obbligatoria o, infine, intentare un procedimento civile contro la struttura, che dovrà dimostrare di essersi comportata correttamente. Ma se il cittadino intenderà rivalersi civilmente anche nei confronti del sanitario, dovrà lui stesso dimostrare di aver subito il danno (inversione dell'onere della prova) e la prescrizione sarà ridotta da 10 a 5 anni. Infine, l'indennizzo del danno avverrà sulla base di tabelle, ovvero con un tetto massimo prefissato, che saranno approvate con il ddl Concorrenza. (ANSA). MAR 01-APR-17 18:49
Domenica, 2 aprile 2017 ANSA/ Tre ipotesi riforma ticket, il 5 incontro Lorenzin-Regioni Valgono 3 mld; obiettivo attenzione a fasce deboli cittadini (di Manuela Correra) (ANSA) - ROMA, 2 APR - L'obiettivo è, in ogni caso, una maggiore attenzione alle fasce più deboli della popolazione. Si fonda anche su questa premessa la partita che il 5 aprile si aprirà al ministero della Salute, con il primo incontro tra il ministro Beatrice Lorenzin e le Regioni, per arrivare ad una revisione del sistema dei ticket sanitari, già prevista nel Patto per la Salute 2014. Tre sono, al momento, le ipotesi sul tavolo, sulle quali ministro e Regioni avvieranno il confronto. I ticket incidono per 3 miliardi di euro sui 113 del Fondo Sanitario Nazionale e, come ha già ipotizzato di recente la stessa Lorenzin, potrebbero essere aboliti agendo ad esempio sulla Spending review. Ma se in generale la cifra che si ricava è bassa, per alcuni territori potrebbe essere difficile sopperire a un taglio netto. Tre dunque, al momento, le possibili strade percorribili già indicate da Lorenzin: una revisione della compartecipazione alla spesa, ovvero i ticket, sulla base dei componenti familiari o della perdita del lavoro, ma a parità di gettito; un recupero di risorse attraverso la Spending review che consenta, eliminando gli sprechi, di immettere più fondi nel sistema, con il risultato di arrivare all'abolizione dei ticket; una revisione delle modalità di raccolta dei ticket con una formula più proporzionale al reddito, vincolando le risorse alle fasce fragili e in difficoltà. L'ipotesi della totale abolizione dei ticket, tuttavia, suscita perplessità sul fronte delle Regioni: "Sottrarre 3 mld al Fondo sanitario, ovvero l'importo derivato dai ticket - afferma all'ANSA il coordinatore degli assessori regionali alla Sanità, Antonio Saitta - per le Regioni rappresenterebbe un problema, perchè vorrebbe dire dover ridurre l'attività nell'ambito dello stesso Fondo per la Sanità". Ad ogni modo, sottolinea, "la priorità è anche approfondire il tema partendo dalla necessità di arrivare ad una omogeneizzazione del sistema su tutto il territorio nazionale. Certamente - aggiunge - l'attuale crisi economica ed i problemi legati alla povertà impongono oggi di porre l'attenzione sulle fasce più deboli della popolazione, e su questo concordiamo con il ministro". Altro nodo è quello dei ticket sugli esami diagnostici: "Sono alti e ciò porta ad una concorrenza del privato che offre prezzi più bassi. E' un punto - conclude Saitta - su cui intervenire". (ANSA). CR 02-APR-17 17:43
Domenica, 2 aprile 2017 >ANSA-FOCUS/ Ticket, nel 2015 spesi 1,4 mld euro da italiani Pazienti val d'Aosta spendono cinque volte più dei siciliani (ANSA) - ROMA, 2 APR - Circa 1,4 miliardi di euro sborsati dagli italiani nel 2015 per i ticket, a cui si aggiungono 1,1 miliardi per l'intramoenia. Questa la spesa per le prestazioni sanitarie registrata dal rapporto Agenas, con degli squilibri regionali molto ampi, che hanno portato il ministro Lorenzin a ribadire la necessita' di rivedere il sistema. La cifra complessiva dei ticket, rileva l'agenzia, e' diminuita del 9,4% nell'intero periodo 2012-2015. "A livello regionale - si legge - si riscontrano solo 4 casi in controtendenza rispetto all'andamento nazionale nel 2015 rispetto al 2012. Nel dettaglio si riscontra un aumento della relativa entrata nella Valle d'Aosta (8,0%), nelle Province Autonome di Bolzano (9,9%) e di Trento (19,2%) e nella Regione Emilia Romagna (4,8%)". Per quanto riguarda le differenze regionali, la Valle d'Aosta, i cui cittadini hanno speso in media circa 50 euro a testa nel 2015, e' quella con i valori piu' alti, seguita da Friuli Venezia Giulia (37 euro pro capite), Toscana (36,7) ed Emilia Romagna (36). Dall'altro lato della classifica ci sono le regioni del Sud, con la Sicilia a 9 euro pro capite, la Campania a 10 e la Puglia a 12, mentre la media nazionale e' circa 23. Anche per l'attività intramoenia dei medici - ovvero l'attività privata nelle strutture sanitarie pubbliche - scrive l'Agenas, c'e' un calo nella spesa negli ultimi anni del 9%. "A livello regionale si riscontrano solo 5 casi in controtendenza rispetto all'andamento nazionale nel 2015 rispetto al 2012. Si tratta della Provincia autonoma di Bolzano (+57,3%), quella di Trento (+12,4%), della Regione Molise (+9,7%), Marche (+3,7%) e Umbria (+0,8%)". In aumento invece i ticket pagati sul pronto soccorso. La voce e' in aumento, a livello nazionale, in ogni annualita' considerata. Questo ha portato ad un aumento percentuale del 25,8% nell'intero periodo 2012-2015. A livello regionale si riscontrano 7 casi in controtendenza rispetto all'andamento nazionale nel 2015 rispetto al 2012. Si registrano, infatti, cali nella Regione Calabria (-55,4%), Campania (-49,1%), Sicilia (-20,5 %), Friuli (-16,3 %), Umbria (-8,9 %), Liguria (-5,1 %), e Lombardia (-2,4 %).(ANSA). Y91-CR 02-APR-17 17:44
Sabato, 1 aprile 2017 Medicina: concorsi specializzandi; Fedeli, servono modifiche La ministra a Perugia, mettere tutti nelle stesse condizioni (ANSA) - PERUGIA, 1 APR - "Abbiamo l'obbligo e la responsabilità di risolvere queste criticità perché l'impegno è quello di mettere tutti nelle stesse condizioni": è stata questa la risposta del ministro dell'Istruzione Valeria Fedeli intervenuta oggi ad un incontro a Perugia il cui tema era il concorso per le scuole di specializzazione di medicina. Durante l'incontro, coordinato dalla senatrice del Pd Valeria Cardinali, gli specializzandi hanno illustrato un loro dossier sulle problematiche riscontrate nei concorsi nazionali ed esposto alcune proposte di cambiamento "per puntare a creare un sistema sanitario nazionale ancora più di qualità". Criticate la variabilità annuale degli argomenti e la disparità dei test, il numero esagerato di sedi di concorso e l'inadeguatezza delle aule, la perdita di borse di studio per abbandono o chiusura delle graduatorie prima dell'esaurimento. Fedeli, già a conoscenza di queste problematiche, ha detto che "è questione di serietà cominciare a muoversi per cercare di superarle", rendendo operative quanto prima alcune modifiche. "L'obiettivo - ha concluso - è quello di togliere uno ad uno tutti gli ostacoli che ci fanno essere lontani dalle migliori esperienze europee". (ANSA). Y3Q-GD 01-APR-17 18:18
Puoi anche leggere