ARAZZI CONTEMPORANEI DALLA CATTEDRALE DI COSENZA VASI SACRI, ARTE E DESIGN URNE CINERARIE D'AUTORE GIUSEPPE: PADRE, SPOSO, PROFUGO - KOINÈ RICERCA

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ARAZZI CONTEMPORANEI DALLA CATTEDRALE DI COSENZA VASI SACRI, ARTE E DESIGN URNE CINERARIE D'AUTORE GIUSEPPE: PADRE, SPOSO, PROFUGO - KOINÈ RICERCA
ARAZZI CONTEMPORANEI
 DALLA CATTEDRALE DI COSENZA
   VASI SACRI, ARTE E DESIGN
   URNE CINERARIE D’AUTORE
GIUSEPPE: PADRE, SPOSO, PROFUGO

           KOINÈ RICERCA
           FIERA DI VICENZA
           13-15 FEBBRAIO 2023
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ARAZZI CONTEMPORANEI DALLA CATTEDRALE DI COSENZA VASI SACRI, ARTE E DESIGN URNE CINERARIE D'AUTORE GIUSEPPE: PADRE, SPOSO, PROFUGO - KOINÈ RICERCA
ARAZZI CONTEMPORANEI
                                                                                DALLA CATTEDRALE DI COSENZA
                                                                                  VASI SACRI, ARTE E DESIGN
                                                                                  URNE CINERARIE D’AUTORE
                                                                               GIUSEPPE: PADRE, SPOSO, PROFUGO

                                                                                          KOINÈ RICERCA
                                                                                          FIERA DI VICENZA
© ITALIAN EXHIBITION GROUP - TUTTI I DIRITTI RISERVATI - ALL RIGHTS RESERVED              13-15 FEBBRAIO 2023
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ARAZZI CONTEMPORANEI DALLA CATTEDRALE DI COSENZA VASI SACRI, ARTE E DESIGN URNE CINERARIE D'AUTORE GIUSEPPE: PADRE, SPOSO, PROFUGO - KOINÈ RICERCA
IL COMITATO SCIENTIFICO
DI KOINÈ RICERCA
                                                        KOINÈ È ORGANIZZATA DA                                                                                                              INDICE

PRESIDENTE
MONS. FABRIZIO CAPANNI
Dicastero Pontificio della Cultura e l’Educazione
                                                                                                                                                                   pag.   7                 INTRODUZIONE
DON LUCA FRANCESCHINI
                                                                                                                                                                                            KOINÈ RICERCA 2023
Direttore dell’Ufficio Nazionale per i Beni Culturali
Ecclesiastici e l’Edilizia di Culto della Conferenza    PATROCINI SCIENTIFICI
Episcopale Italiana
                                                                                                                                                                   pag.   8                 ARAZZI CONTEMPORANEI
DON ALBERTO GIARDINA                                                                                                                                                                        DALLA CATTEDRALE DI COSENZA
Direttore dell’Ufficio Liturgico Nazionale della
Conferenza Episcopale Italiana
                                                         Dicastero della Cultura   CEI - Ufficio Nazionale per i beni   CEI - Ufficio Nazionale per la pastorale
                                                             e l’Educazione              culturali ecclesiastici          del tempo libero, turismo e sport

MONS. FABIO SOTTORIVA                                                                                                                                              pag.   20                VASI SACRI, ARTE E DESIGN
Direttore dell'Ufficio per i Beni Culturali della
Diocesi di Vicenza

DON ROBERTO TAGLIAFERRI                                                                                                                                            pag.   46                URNE CINERARIE D’AUTORE
Teologo, liturgista - Istituto di Liturgia Pastorale
S. Giustina, Padova
                                                        Coordinamento di Koinè Ricerca e progetto delle iniziative
                                                        PROF. ANGELOMARIA ALESSIO
P. GINO ALBERTO FACCIOLI                                                                                                                                           pag.   72                GIUSEPPE: PADRE, SPOSO, PROFUGO
Teologo, Santuario di Monte Berico                      Segreteria Organizzativa
                                                        DR.SSA CHIARA FIZZOTTI

PROF. ANGELOMARIA ALESSIO                               Impaginazione catalogo
Teologo, liturgista                                     GIACOMO DAL PRÀ                                                                                            pag.   110               ELENCO DEI PARTECIPANTI

                                                                                                                                                                   CONTRIBUTI DI: Angelomaria Alessio, Giancarlo Santi, Roberto Tagliaferri, Fabrizio Capanni, Luca Perri
ARAZZI CONTEMPORANEI DALLA CATTEDRALE DI COSENZA VASI SACRI, ARTE E DESIGN URNE CINERARIE D'AUTORE GIUSEPPE: PADRE, SPOSO, PROFUGO - KOINÈ RICERCA
INTRODUZIONE
                                                                      KOINÈ RICERCA 2023
                                                                      Angelomaria Alessio

                                            Dal 13 al 15 febbraio 2023, ritorna a Vicenza, la XX          entusiasmo si sono impegnati nello studio e ricerca,
                                            Edizione di Koinè.                                            riuscendo a reinterpretare efficacemente gli oggetti e
                                                     La Manifestazione, a sessant’anni dalla pro-         le immagini espressione di fede e devozione.
                                            mulgazione della Costituzione sulla Sacra liturgia Sa-                 Dalla ricerca per realizzare la mostra Vasi Sa-
                                            crosantum Concilium (4 dicembre 1963), attraverso             cri. Arte e design, sono state esplorate nuove sen-
                                            la sua divisione scientifica Koinè Ricerca, focalizza         sibilità e materiali innovativi per far risplendere oggi
                                            l’attenzione sul ruolo degli oggetti nella liturgia e         la bellezza della liturgia; gli studi per l’esposizione
                 1934 –2022                 nella devozione popolare, con una ricca offerta for-          Giuseppe, padre, sposo e profugo, hanno tentato di
                                            mativa, conforme “all’ardente desiderio della madre           delineare il volto di san Giuseppe con i tratti della
                                            Chiesa che tutti i fedeli vengano formati a quella pie-       sensibilità contemporanea; infine le riflessioni per la
         a Mons. Giancarlo Santi            na, consapevole e attiva partecipazione alle celebra-         mostra Urne Cinerarie d’Autore hanno aperto un nuo-
                                            zioni liturgiche, che è richiesta dalla natura stessa         vo filone di ricerca, finora inesplorato in Koinè, che ha
             già Presidente del             della liturgia e alla quale il popolo cristiano, « stirpe     coinvolto i partecipanti e si preannuncia interessante
    Comitato Scientifico di Koinè Ricerca   eletta, sacerdozio regale, nazione santa, popolo ac-          per sviluppi futuri.
      con riconoscenza e gratitudine        quistato » (1 Pt 2,9; cfr 2,4-5), ha diritto e dovere in
                                            forza del battesimo. A tale piena e attiva partecipa-
                                            zione di tutto il popolo va dedicata una specialissima        Angelomaria Alessio
                                            cura” (SC,14).                                                Curatore delle Mostre / Coordinatore del Comitato Scientifico di Koinè Ricerca

                                                     Il Catalogo introduce le tre sezioni principali      Dottore di ricerca, è laureato in Filosofia Morale e Psicologia Clinica all’U-
                                            della ricerca 2023: vasi sacri, arte e design; urne cine-     niversità di Padova. Ha conseguito il Bacellierato, la Licenza e il Dottorato
                                            rarie d’autore; Giuseppe, padre, sposo, profugo. La           in Teologia con specializzazione liturgico pastorale. Si occupa di docenza
                                                                                                          e ricerca nei settori della Psicologia clinica, della Psicologia del rito, della
                                            Manifestazione ospita inoltre sedici strepitosi arazzi        Fenomenologia dell’esperienza rituale e religiosa, della Liturgia, della Bio-
                                            realizzati da artisti contemporanei per gli ottocento         etica e della Progettazione culturale. È direttore responsabile delle riviste
                                            anni della Cattedrale di Cosenza.                             Arti Sacre News e La Madonna di Monte Berico, presidente dell’Osservato-
                                                                                                          rio Nazionale Arti Sacre.
                                                     Diversi gli artisti e artigiani, alcuni molto gio-
                                            vani, che hanno raccolto la sfida e con generosità ed         angelo@angeloalessio.it

6                                                                                                                                                                                      7
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KOINÈ RICERCA
    FIERA DI VICENZA
    13-15 FEBBRAIO 2023
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GLI ARAZZI DELLA                                                                                        la festa del grande vescovo, esemplare nell’attuazione del         affascinante e sorprendente come solo lo Spirito sa realiz-

                           CATTEDRALE DI COSENZA
                                                                                                                                   Concilio di Trento, o anche quelli esposti nella Cattedrale        zare, è stato quello di costruire il percorso biblico- liturgico
                                                                                                                                   di Cremona per la festa del patrono Sant’Omobono, per              da affidare poi agli artisti, giacché il fine dell’opera doveva
                                                                                                                                   non parlare degli splendidi arazzi commissionati al grande         essere quello di manifestare il senso più profondo e vero
                                                                                                                                   Raffaello Sanzio da papa Leone X per ornare la Cappella            della Tradizione della Chiesa Cattolica cioè la capacità di
                           Don Luca Perri                                                                                          Sistina nella zona inferiore delle pareti dipinta a finti ten-     narrare una storia antica ma viva con un linguaggio an-
                                                                                                                                   daggi, quasi a completare idealmente la mirabile e stupe-          ch’esso vivo e attuale per gli uomini e le donne di oggi. Na-
                                                                                                                                   facente narrazione dell’intero edificio. Certo si aveva bene       turalmente tutto questo non sarebbe stato possibile senza
                                                                                                                                   la consapevolezza nel pensare ad un’opera per certi versi          l’intelligente apertura di mente e di cuore dei singoli arti-
                                                                                                                                   inusuale, almeno per i nostri tempi, che non si poteva e           sti che si sono messi in ascolto di un brano dato loro dalla
Contesto                                                         una più consapevole professione di fede nella natura mi-          non si doveva competere con questi giganti della storia ar-        committenza ecclesiastica e con entusiasmo hanno offer-
                                                                 sterica della Chiesa e della sua missione da compiere nella       tistica e liturgica del panorama italiano. Di una cosa però si     to il lavoro delle proprie mani alla lettura di una comunità
La Cattedrale di Cosenza il 30 gennaio 2022 ha celebrato         sinfonia delle vocazioni e dei carismi. Questa idea di una        era sicuri: non si trattava di progettare l’allestimento di una    che contemporaneamente ha dovuto anche essa porsi in
gli ottocento anni della sua dedicazione. Tale importan-         costruzione collettiva propria della nascita e dello sviluppo     mostra ne tanto meno di dare vita ad una semplice deco-            ascolto di un parlare nuovo, forse a prima vista un po’ lon-
te anniversario ha coinciso con l’apertura di uno speciale       di ogni Cattedrale europea, almeno di quelle medioevali,          razione per solennizzare la celebrazione in corso ma di un         tano dal quotidiano alfabetò visivo religioso, ma poi rive-
anno giubilare per l’Arcidiocesi di Cosenza - Bisignano che,     che non sono mai opera di un singolo ma di una comu-              opera nata nella e per la Liturgia, in grado cioè di ridare alla   latosi foriero di spunti e riflessioni personali e comunitari.
com’è naturale, ha nella Cattedrale non solo la sede del suo     nità, ha guidato la Diocesi nel chiedere la collaborazione        navata della Cattedrale la sua natura di vero e proprio luo-                Nello strutturare il percorso ci si è lasciati guidare
Vescovo ma anche un luogo identificativo della sua storia        di tutte le realtà associative, ecclesiali e non, perché l’an-    go liturgico e non semplice spazio destinato alle sedute di        dal rapporto tipologico della storia della Salvezza nel quale
religiosa e civile. Nel programmare questo anno di grazia        niversario della Cattedrale venisse vissuto da tutti come         uno “spettacolo” che si svolge sul “palco” di fronte. A ciò si     l’Antico Testamento nella sua funzione di annuncio si com-
ricevuto come dono prezioso del Signore per riprendere           riappropriazione di una storia e un’identità comuni per un        aggiunge la soluzione da dare a quel dilemma che spesso            pie nel Nuovo, frutto di quel compimento che continua
il passo di un cammino diocesano forzatamente interrot-          nuovo e appassionato impegno nella trasformazione del             tanto agita le acque intra ed extra ecclesiali se ricopiare il     oggi nella vita della comunità cristiana. A guidare questo
to dalla pandemia, la comunità diocesana ha inteso non           presente con le sue potenzialità e i suoi limiti, con le sue      passato nobile e maestoso con la sua espressività quasi            cammino di memoria e annuncio c’è l’idea e il concetto del
solo programmare una serie di celebrazioni commemo-              luci e le sue ombre: insomma un sano sguardo al passato           canonizzata oppure intercettare un linguaggio contempo-            Tempio che dalla materialità dell’antica costruzione salo-
rative dell’evento attraverso il coinvolgimento di tutte le      per un positivo impegno nell’assunzione e trasformazione          raneo in grado di dialogare con una storia solenne e auste-        monica passa alla novità sorprendente e rivoluzionaria del
sue componenti ma soprattutto risvegliare in tutti i suoi        del presente.                                                     ra plasticamente manifestata nello stile cistercense della         suo darsi definitivamente nel corpo del Crocifisso - Risorto
membri un senso di rinnovata appartenenza ad una storia                                                                            Cattedrale cosentina. Dopo un momento di riflessione e             aprendosi alla visione apocalittica di una comunione spon-
ricca di passato ma ancora tutta da scrivere nel presente.       Progetto dell’opera                                               di confronto si è giunti alla conclusione che, nel rispetto        sale tra Dio e l’umanità.
Partendo dalle trasformazioni a cui è stata sottoposta in                                                                          della storia dell’edificio all’interno del quale ogni epoca ha
otto secoli la Cattedrale bruzia si è costruita la narrazio-     Nel solco di questo duplice sguardo al passato e al pre-          lasciato la sua traccia, e soprattutto in linea con il magi-       Sviluppo dell’opera
ne di un cantiere ecclesiale che ha bisogno non solo di re-      sente è nata, in collaborazione con la Fondazione Misasi          stero della Chiesa che chiede alla comunità cristiana, nella
stauro/conversione costante ma anche di un impegno che           «Ereditare la terra”, l’idea di riprendere l’antica prassi de-    fedeltà al grande mistero dell’Incarnazione del Signore, di        Il percorso, articolato in otto temi, ha dunque la finalità di
vede le pietre vive (cf 2Pt 2,4-5) impiegate dallo Spirito per   gli arazzi utilizzati non solo per conferire all’aula liturgica   assumere il linguaggio contemporaneo anche nel vivere              favorire i fedeli, e anche i visitatori, a comprendere il senso
la realizzazione di un progetto donato dall’Alto non piena-      la veste della festa ma anche soprattutto come mezzo di           e dare forma all’atto di culto, si doveva procedere con la         genuino ed originale del Tempio cristiano visto nella sua
mente compiuto nella storia. Cosi anche i pellegrinaggi in       catechesi visiva per la comunità riunita per la celebrazione      scelta di sedici artisti contemporanei che con il proprio          verità spirituale e fisica, in modo da rileggere il luogo nel
Cattedrale che le comunità e le varie aggregazioni sono          dei Divini Misteri. Esempi mirabili in Italia sono gli arazzi     estro artistico potessero dare forma alla Parola annuncia-         quale la comunità si raduna, nel caso specifico la Catte-
state invitate a compiere si sono costruiti come stimolo ad      con la vita di San Carlo esposti nel Duomo di Milano per          ta. Infatti il primo atto di questa avventura, rivelatasi poi      drale, come spazio sacro nel quale, quanto prefigurato
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ARAZZI CONTEMPORANEI DALLA CATTEDRALE DI COSENZA VASI SACRI, ARTE E DESIGN URNE CINERARIE D'AUTORE GIUSEPPE: PADRE, SPOSO, PROFUGO - KOINÈ RICERCA
nell’antica alleanza, e portato a pienezza nel mistero di Cri-      te la morte e la resurrezione del Signore. Se Cristo è il            Realizzazione dell’opera e sua fruizione                           un positivo cammino verso la verità con le sue mille sfu-
sto, oggi si compie nella storia concreta di una comunità.          vero tempio, la Beata Vergine Maria, di conseguenza ne                                                                                  mature e soprattuto, citando il grande Romano Guardini,
         Il primo tema riguarda il desiderio e la volontà da        è l’immagine purissima, e la sua perfetta realizzazione.             Nel procedere alla tessitura degli arazzi, la cui realizzazio-     sia in grado di risvegliare quell’uomo simbolico di cui la
parte dell’uomo di costruire il tempio, per cui il percorso                  Infatti il trasporto dell’Arca dell’Alleanza (1Cr,15 )      ne è avvenuta negli stabilimenti catanzaresi dell’ industria       vitalità e la fecondità della Liturgia hanno estremamente
inizia con la Profezia di Nathan (2 Sam 7,8-14) nella quale         prezioso scrigno della presenza itinerante di Dio in mez-            calabrese di arte sacra “Desta”, venendo così a collegare          bisogno. Certo non mancano anche delle resistenze un
il desiderio di Davide di costruire una casa al suo Signo-          zo al suo popolo si compie, nella pienezza dei tempi, nella          idealmente queste nuove opere alla rinomata tradizione             po’ preconcette o dettate da una superficialità di lettura,
re viene orientato da Dio al compimento delle sue pro-              Visitazione di Maria alla cugina Elisabetta (Lc 1, 39-56) in         di produzione e tessitura della seta catanzarese che tan-          tuttavia alla fine del percorso emerge nei lettori dell’o-
messe: sarà Dio ad edificare una casa a Davide ed alla              cui la Madre di Dio, vera arca dell’alleanza, porta all’attesa       to aveva prodotto nel settecento, ci si è trovati davan-           pera, e volutamente si definiscono così trattandosi di un
sua discendenza, profezia che si compie nell’Annuncia-              dell’antico Israele e dell’umanità intera la presenza tangibile      ti alla difficolta di tradurre su stoffa mediante la trama e       percorso legato alla Parola annunciata e celebrata, anche
zione (Lc 1,26-38) , momento nel quale Dio costruisce               di Dio. La disponibilità di Maria ad assumere nel suo grem-          l’ordito quanto realizzato nel bozzetto con il pennello,           lo stupore di trovarsi avvolti in un racconto, quasi fisica-
la sua casa. Questo dono salvifico trova la sua naturale            bo la parola eterna di Dio, che in Lei si fa carne, fa si che ella   la matita o la penna. Il timore che la trasposizione su un         mente immersi in esso, sensazione generata soprattutto
prosecuzione nella descrizione della costruzione della              nella sua divina assunzione, porti in dio l’umanità intera,          materiale diverso dalla tela classica potesse depotenzia-          quando durante l’omelia capita di invitare l’assemblea ad
Cattedrale di Cosenza , avvenuta agli inizi del XIII secolo.        divenendo segno di consolazione e di sicura speranza. In             re la forza dei colori e soprattuto delle sfumature è stato        alzare lo sguardo per contemplare in quell’opera quanto si
         Il percorso prosegue, dalla costruzione alla consa-        tal modo Maria manifesta, lungo i secoli, la sollecitudine           superato magistralmente dall’uso sapiente di fili di varia         è appena ascoltato. Si può dire che certamente con tutti i
crazione del Tempio, con il momento solenne della preghie-          divina verso le gioie e soprattutto i dolori del suo popolo.         natura, sia per la materialità che per il colore, e la realizza-   limiti di ogni opera umana si è riusciti però a realizzare l’in-
ra di Salomone (1 Re 8, 27-30) , che nell’invocare la benedi-       Se Naaman il siro (2Re, 5) ha sperimentato la forza purifi-          zione di nuovi telai in grado di supportare anche misure di        tento iniziale quello cioè di lasciare che la Liturgia, arte per
zione di Dio sul nuovo tempio è tuttavia cosciente della sua        catrice dell’obbedienza alla parola del Signore, il lebbroso         gran lunga superiori ai tradizionali arazzi devozionali fino       natura, continuasse a plasmare la materia coinvolgendola
incapacità ad ospitare compiutamente la divina presenza.            del vangelo (Mt 8, 1-4) ha potuto sentire nel tocco della            a quel momento prodotti dalla ditta “Desta”. Ma ciò che            nella celebrazione del Mistero rivelato in grado di collocare
Questa idea della relatività del Tempio, rispetto all’essere        mano di Gesù la potenza sanante e vivificante dell’amore             preoccupava maggiormente era la capacità degli arazzi di           l’uomo, così massicciamente dominato dall’individualismo
infinito di Dio, si realizza nella cacciata dei mercanti dal Tem-   di Dio, che si piega sull’umanità ferita. Allo stesso modo,          entrare in dialogo non solo con lo stile dell’edificio quanto      contemporaneo, nel flusso di una storia comunitaria che
pio (Gv 2,13-25) episodio nel quale Gesù annuncia il suo            nel lontano 1576 la Vergine Maria, venerata nella Catte-             soprattutto con la spiritualità dei fruitori, credenti e non.      ancora lo vede capace di costruire e sognare.
corpo come autentico luogo di incontro tra Dio e l’uomo, e          drale di Cosenza sotto il titolo di Madonna del Pilerio, si è        Fin dalle prime collocazioni tra gli archi della navata cen-
così questa novità del culto cristiano si prolunga nella con-       manifestata ancora una volta segno e strumento della sol-            trale ci si è resi conto di come queste opere andassero a
sacrazione della Cattedrale avvenuta il 30 gennaio del 1222.        lecitudine divina, facendo apparire miracolosamente sulla            cucire insieme in modo mirabile i vari interventi realizzati
         Momento centrale della vita del Tempio è il sa-            guancia sinistra del volto dipinto il bubbone della peste:           negli ultimi due secoli in Cattedrale che in questo modo
crificio in tutte le sue forme che, fin dalle origini, esprime      una madre che si fa carico della sofferenza dei suoi figli.          venivano a trovare una nuova armonia ma maggiormente
il bisogno di comunione tra gli uomini e Dio, così Melchi-                   La conclusione naturale di questo percorso non              è stato ed è ancora bello cogliere la reazione dei fedeli. Si
sedek nell’ offrire pane e vino (Gn 14,18-20) annuncia              può che essere lo sguardo alla Gerusalemme del cielo,                passa infatti dalla immediata titubanza e perplessità circa
                                                                                                                                                                                                            Don Luca Perri
profeticamente la realizzazione dell’unico e perfetto sa-           meta ultima di ogni umana attesa e piena realizzazione               un significato profondo da dare a queste strane figure alla
crificio, quello pasquale di Cristo, che nell’Ultima Cena           della comunione tra Dio e uomini, nella quale non ci sarà la         meraviglia compiaciuta quando accompagnati nella lettura           Docente di Liturgia I e di Sacramentaria I presso lo Studio Teologico “Re-
                                                                                                                                                                                                            demptoris Custos” di Cosenza dal 2008, Docente di Liturgia I e di Sacra-
(Lc 22, 15-20 ) è consegnato come memoriale perenne                 mediazione del tempio perché Dio sarà tutto in tutti in un           ci si trova davanti ad un universo simbolico in grado non
                                                                                                                                                                                                            mentaria I presso l’Istituto Superiore di Scienze Religiose “San Francesco di
alla Chiesa sua sposa; tale dono, motivo fondante di ogni           abbraccio infinito d’amore che è il Paradiso.                        solo di comunicare un messaggio o una storia ma di solle-          Sales” di Cosenza dal 2009, Direttore dell’Ufficio Liturgico Diocesano di Co-
luogo di culto cristiano, è simbolicamente rappresenta-                                                                                  ticare anche una serie di riverberi interiori che permettono       senza - Bisignano dal 2010, Direttore della Commissione Liturgica Regiona-
                                                                                                                                                                                                            le della Conferenza Episcopale Calabra dal 2016, Parroco della Cattedrale di
to nella consegna della stauroteca da parte di Federico                                                                                  a quella storia di entrare in dialogo fecondo con la propria
                                                                                                                                                                                                            “Santa Maria Assunta” in Cosenza dal 1 settembre 2016, Vicario Episcopale
II alla cattedrale di Cosenza , reliquiario di un frammento                                                                              vita. Si è sperimentato come l’arte contemporanea sia ca-          per la Liturgia e la Pietà Popolare. È intervenuto come relatore in conferenze
della vera croce, in grado di esprimere iconograficamen-                                                                                 pace di comunicare non concettualmente ma provocando               e relazioni su temi liturgici e pastorali a livello diocesano e regionale.

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KOINÈ RICERCA
     FIERA DI VICENZA
     13-15 FEBBRAIO 2023
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VASI SACRI,                                          RICORDANDO MONS. GIANCARLO SANTI
                                                                               A poche settimane dalla nascita al cielo di Mons.
                                                                               Giancarlo Santi, Presidente del Comitato Scientifico

                          ARTE E DESIGN                                        di Koinè Ricerca fino al 2019, desideriamo ricordarlo
                                                                               con affetto e gratitudine.

                          Mons. Arch. Giancarlo Santi

Molte cose sono cambiate nella Chiesa negli ultimi            occasione dell’ordinazione o ai sacerdoti maturi in                      Come sono cambiati i calici e gli altri oggetti per il         e proprio, dotato di base, stelo, nodo e coppa – si
cinquant’anni. Anche i calici, e molti oggetti per l’uso      occasione degli anniversari di Messa, lo si è scelto                     culto? I calici usati abitualmente dai sacerdoti ita-          stanno elaborando altri modelli ispirati al “bicchiere”,
liturgico. Koinè Ricerca, che fin dal 1989 ha organiz-        in modo che corrispondesse alla sensibilità attuale,                     liani per la Messa, quelli progettati dopo il Concilio         attingendo l’ispirazione ai prodotti di design più che
zato mostre e i concorsi su questo argomento, con             alla cultura artistica contemporanea e alle indicazio-                   sono, salvo eccezioni, facilmente riconoscibili per-           ai modelli di uso domestico.
questa mostra torna sul tema in forma panoramica.             ni conciliari che orientano verso la “nobile semplici-                   ché al di là delle varianti e delle interpretazioni pre-                La figura del progettista è cambiata. Accanto
          Da che cosa ha preso il via il cambiamento          tà, piuttosto che al fasto” (OGMR, 292), nel rispetto                    sentano alcune caratteristiche ricorrenti che sono             agli artigiani, agli orafi e agli artisti in qualche caso,
nella Chiesa cattolica in materia di oggetti per il cul-      delle norme tradizionali (OGMR, 327-334) riguardan-                      facilmente riconoscibili anche nell’intera gamma               se incaricati, sono comparsi anche i designer. I pro-
to e, in particolare, in riferimento al calice? Il punto di   ti il significato, i materiali e la dignità degli oggetti                degli oggetti per la liturgia.                                 duttori gestiscono laboratori collegati a società spe-
partenza è la riforma liturgica promossa dal Concilio         destinati al culto.                                                                 La tendenza generale è di escludere ogni ri-        cializzate nella distribuzione di arredi e suppellettili
Vaticano II (1962-1965). In particolare dal fatto che,                   Analogamente a quanto è successo per i ca-                    ferimento stilistico. In particolare, sono diventati rari      ecclesiastiche. In qualche caso i produttori sono pre-
per la celebrazione della Messa l’altare è stato posto        lici, l’intero mondo dei vasi sacri e degli oggetti usati                i calici in stile barocco. Si tende, inoltre, a fare a meno    senti sul mercato in modo autonomo.
al centro ideale dell’assemblea. In questo modo, a            per la liturgia ha conosciuto un ampio rinnovamento                      delle decorazioni che hanno lasciato il posto ad ampie                  I destinatari finali, cioè i sacerdoti, in più di
partire dalla liturgia eucaristica, il calice viene posto     che presenta tratti comuni: non taglia i legami con la                   superfici lavorate in vario modo e poi rifinite.               un caso sono diventati committenti, non solo acqui-
sull’altare e rimane costantemente sotto gli occhi di         tradizione, accoglie le sollecitazioni provenienti dalle                            Le dimensioni sono in genere più contenute.         renti, dal momento che esprimono direttamente al
tutti. L’intera assemblea lo vede sull’altare accanto         nuove sensibilità, si apre alle espressioni della cultu-                 I calici sono a misura di mani, a misura di persona. Si        produttore o all’artigiano le loro specifiche richieste
alla pisside, in posizione centrale, lo vede tra le mani      ra contemporanea, si misura con mondi culturali di-                      può dire che siano scomparsi i calici monumentali.             o preferenze. Il mercato dei calici, come in genere
del presbitero durante l’offertorio, la consacrazio-          versi, per quanto riguarda la liturgia si lascia guidare                 Anche le forme sono diventate più semplici, lineari,           quello dei vasi sacri, delle suppellettili e delle vesti
ne, la comunione. Di fatto, anche per la sua forma,           dalle disposizioni conciliari.                                           sobrie. In qualche caso è comparso il colore.                  liturgiche, continua a essere un mercato “di nicchia”,
il calice risulta molto più visibile rispetto ad altri vasi              Come sono cambiati i calici e gli altri oggetti                          Per i nuovi calici non si ricorre più solo al me-   che, tuttavia ha assunto una dimensione mondiale e
sacri come la pisside. Non è un caso, perciò, che             per il culto? I calici usati abitualmente dai sacerdoti                  tallo dorato. In alcuni casi e in aree limitate stanno         un rilevante valore economico.
nei cinque decenni successivi al Concilio Vaticano II         italiani per la Messa, quelli progettati dopo il Concilio                comparendo anche materiali meno nobili come la
proprio al calice, spontaneamente, sia stata rivolta          sono, salvo eccezioni, facilmente riconoscibili per-                     ceramica e la plastica. Le pietre preziose sono quasi
tanta attenzione da parte dei sacerdoti e dei fede-           ché al di là delle varianti e delle interpretazioni pre-                 del tutto scomparse. Non c’è alcun timore a produrre
li. Mentre i sacerdoti hanno continuato a utilizzare          sentano alcune caratteristiche ricorrenti che sono fa-                   calici in serie (in piccola serie) accanto a manufatti ar-
senza problemi i calici esistenti, quando si è pensato        cilmente riconoscibili anche nell’intera gamma degli                     tistici (rari) e artigianali, o quasi. Anche i modelli sono
a un nuovo calice, da regalare ai sacerdoti novelli in        oggetti per la liturgia.                                                 cambiati. Accanto a quello più diffuso – il “calice” vero
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APOSTOLATO LITURGICO
PROVINCIA ITALIANA PIE DISCEPOLE
DEL DIVIN MAESTRO

Le suore Pie Discepole del Divin Maestro, sono una           nell’apostolato, il servizio alle loro persone, sempre
Congregazione religiosa che fa parte della Famiglia          onorando il Sacerdozio di Gesù.
Paolina fondata dal Beato Giacomo Alberione, il 10                     Una delle forme più diffuse del loro servizio
febbraio 1924.                                               alla Liturgia della Chiesa, al popolo di Dio e ai suoi
          Nell’ambito della missione di evangelizzazio-      pastori è la diffusione di tutto quanto serve per la ce-
ne di tutti gli Istituti che si ispirano a San Paolo apo-    lebrazione dei Sacramenti, per la costruzione e l’ar-
stolo, esse hanno lo specifico compito di promuove-          redo delle chiese e cappelle, per la formazione degli
re il culto alla Persona di Gesù Cristo divino Maestro,      operatori pastorali ai vari ministeri. Nelle loro case
Sacerdote unico ed eterno. Il sacerdozio di Gesù vive        hanno laboratori di confezione di paramenti, di pro-
nella Chiesa, è partecipato da tutto il popolo di Dio        gettazione e di studio di arredo sacro; pubblicano da
battezzato, cresimato, eucaristizzato e dai ministri         oltre 60 anni un mensile di formazione informazione
ordinati: vescovi, presbiteri, diaconi.                      liturgica con commenti al Lezionario nell’anno liturgi-
          Da questo fondamento scaturisce il servizio        co ed altri sussidi.
apostolico specifico delle Pie Discepole: innanzitut-                  In alcune città, in Italia e nel mondo, dispon-
to nella preghiera continua per la diffusione del Van-       gono di locali aperti al pubblico che sono chiamati
gelo su tutta la terra, attraverso i nuovi mezzi che il      CENTRI DI APOSTOLATO LITURGICO, per la diffusio-
progresso umano fornisce; la preghiera liturgica e di        ne di ciò che producono o è necessario per la liturgia.
Adorazione eucaristica intende sostenere coloro che          La produzione scaturisce sempre dallo studio e dalla
evangelizzano con questi mezzi e supplicare il Signo-        preghiera, dalla conoscenza della storia del culto e        APOSTOLATO LITURGICO. PROVINCIA ITALIANA
re perché tutti li usino per il bene dell’umanità. Inol-     dei libri liturgici venuti dalla grande Riforma del Con-    SUORE PIE DISCEPOLE DEL DIVIN MAESTRO

tre intendono promuovere il culto e la partecipazione        cilio Vaticano II.
                                                                                                                         Via Portuense, 739          Tel. +39 06 65686102
all’Eucaristia e agli altri sacramenti della Chiesa attra-                                                               00148 Roma (RM)             +39 02 618706150
verso la catechesi e la formazione liturgica dei fedeli                                                                  ITALY                       Fax +39 02 618706160
e degli operatori pastorali. A loro è stato affidato dal
Beato Fondatore il compito di avere speciale cura dei                                                                    www.apostolatoliturgico.it
                                                                                                                         ap.liturgicosede@piediscepole.it
ministri ordinati, con la preghiera, la cooperazione
                                                                                                                         ap.liturgicomagazzino@piediscepole.it
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ARREDI SACRI BERTONCELLO

Erminio Bertoncello inizia la sua esperienza lavorati-      tribuisce alla scelta e alla messa a punto dei modelli
va negli anni Cinquanta presso una fonderia artistica       che vengono proposti al mercato. Un solido team
dove apprende le tecniche di fusione del bronzo e           familiare caratterizza dunque l’azienda che è ricono-
dell’ottone. Frequenta al contempo un’importan-             sciuta oggi come leader, non solo a livello nazionale,
te scuola di disegno tecnico e artistico e apprende         nella produzione di calici e oggetti per uso liturgico.
l’uso delle macchine utensili. In seguito frequenta il      La cura dei dettagli, i procedimenti artigianali, un de-
maestro d’arte Perlotto, assai noto per la qualità del-     sign sobrio che non abbandona la tradizione, sono gli
la sua tecnica di cesello.                                  elementi che hanno determinato il successo dell’a-
         In breve tempo Erminio padroneggia tutte           zienda. La cultura del “fatto a mano” si fonde con le
le tecniche apprese, in particolar modo quelle del          tecniche di lavorazione più evolute in un mix che co-
cesello che applica con successo alle immagini sa-          niuga passato e presente, un confronto costruttivo
cre. Dal 1965, con la moglie Angelina, si dedica alla       ricco di rimandi alle forme e alle tecniche, che hanno
produzione e al restauro di calici, pissidi, ostensori,     permesso alla produzione italiana di essere ricono-
tabernacoli ed altri oggetti per la liturgia, seguen-       sciuta come la più qualificata a livello mondiale.
do nell’attività produttiva una linea stilistica che nel
tempo diviene distintiva dell’azienda.
         Gli anni Ottanta vedono crescere l’attività
dell’azienda anche attraverso lo stabilirsi di partner-
ship con importanti distributori a livello internazio-
nale. Negli stessi anni entra in azienda il figlio di Er-
minio, Gabriele, che apprende dal padre le tecniche
del cesello, dello sbalzo e dello smalto ma si forma
anche al di fuori dell’ambiente aziendale e, insieme
al padre, reinterpreta la produzione dell’azienda alla
luce di una sensibilità rinnovata. A Gabriele si affian-
ca oggi la moglie Tamara, maestra d’arte, che con-
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ARREDI SACRI BERTONCELLO

     Via Longhella, 18              Tel. 0444 660534
     36050 Poianella di             Fax 0444 660534
     Bressanvido (VI)
     ITALY

     www.arredisacri.info
     bertoncello@arredisacri.info
28                                                     29
MEO CASTELLANO E PINO MASSARELLI

La collaborazione artistica tra Meo Castellano e Pino
Massarelli (CarteM studio) nasce nel 2013 dalla co-
mune passione per la creatività e l’amore per la mate-
ria, dal comune senso armonico plastico coloristico e
dall’affine ricerca mistica intrisa di senso del divenire.
La ricerca dei due artisti si snoda in un interessante
percorso di narrazioni plastiche, costituito dal raffina-
to delinearsi di trame, espressione di eclettica imma-
ginazione, rappresentazione di attente esplorazioni
nella materia, nelle forme e nel colore, nelle idee e
nelle emozioni. Il dialogo e il confronto conducono a
un’ indagine, intellettuale e sensoriale, appassionan-
te e gravida di esiti inaspettati. Cartem studio si oc-
cupa principalmente di arte contemporanea, sacra,
design e restauro collaborando con studi di architet-
tura e imprese di restauro e decorazione d’interni.

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MEO CASTELLANO         PINO MASSARELLI

     Tel. +39 347 5463547   Tel. +39 338 4352815
     infocartem@gmail.com   infocartem@gmail.com
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FONDAZIONE FRATE SOLE

Costantino Ruggeri nasce ad Adro (BS) nel 1925.            zando sculture, dipinti, vetrate, arredo e paramenti
Nel 1944, compie la professione semplice nell’Or-          sacri, cappelle e chiese con l’arch. Luigi Leoni. Nel
dine dei frati minori e nel 1951, anno in cui è ordina-    1993, crea la Fondazione Frate Sole.
to sacerdote nel Duomo di Milano, realizza la prima                 La Fondazione Frate Sole si presenta uf-
esposizione di pittura, presentata da Mario Siro-          ficialmente il 4 ottobre 1995 presso la Triennale di
ni che lo ha definito ‘soldato di due milizie’ (arte e     Milano, promuovendo il Premio Internazionale di Ar-
fede). A Milano Ruggeri si confronta con gli artisti       chitettura Sacra, premio quadriennale che individua
Carrà, Tosi, Fontana, Crippa, Dova, Melotti e con          la miglior chiesa costruita nei dieci anni precedenti
gli architetti Giò Ponti, Figini e Pollini, arricchendo    l’edizione del concorso. Il Premio è l’Oscar all’archi-
la sua poliedrica ricerca artistica e sviluppando di-      tettura sacra e ha visto premiati gli architetti: Tadao
verse tecniche: pittura, scultura (con cui si diploma      Ando, Álvaro Siza, Richard Meier, John Pawson, Cri-
all’Accademia di Brera), fotografia. Il tema che gli sta   stian Undurraga, Rafael Moneo e, nell’edizione 2020,
più a cuore è lo spazio mistico, che affronta realiz-      lo studio Meck Architekten.

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FONDAZIONE FRATE SOLE

     Pavia (PV)      Tel. +39 0382 32279
     ITALY

     segreteria@fondazionefratesole.org
     www.fondazionefratesole.org
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ANDREA MARCUCCETTI

Andrea Marcuccetti (1961) si è laureato in Archite-
tura all’Università di Firenze, ha conseguito il titolo
di Dottore di Ricerca in Progettazione dello Spazio
e del prodotto di arredo alla Sapienza Università di
Roma e in Pianificazione del territorio all’Université
Lille Nord de France.
         Sempre alla Sapienza ha ottenuto il Ma-
ster di 2 livello in Progettazione e adeguamento di
chiese. Negli ultimi vent’anni ha svolto attività pro-
fessionale e di ricerca, collaborando e insegnando
presso la Facoltà di Architettura Sapienza, la Rome
University of Fine Arts, Université Paris Sorbonne –
Ecole D’Architecture et de Paysage de Casablanca,
Tabriz Islamic Art University - Design Faculty -Tabriz,
Iran. Particolare interesse ha riguardato lo studio e
l’approfondimento dello spazio liturgico cattolico at-
traverso pubblicazioni e conferenze.

                                                          ANDREA MARCUCCETTI

                                                          andrea.marcuccetti@archiworldpec.it
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MATTEO PAULETTO

Matteo Pauletto nasce nel 1990, a Camposampiero
(Pd), vive a Castelfranco Veneto dove attualmente
lavora. Dopo l’istituto tecnico per Geometri, il suo
percorso formativo prosegue alla facoltà di Archi-
tettura IUAV di Venezia e con le prime esperienze
professionali presso studi di architettura ed interior,
contribuendo ad un background vario e di spessore.
Dal 2014 ad oggi collabora con lo studio Ceron&Ce-
ron di Castelfranco Veneto, dove ha potuto confron-
tarsi con importanti progetti ed aziende del settore
a partire dal concept, mediante attività di project
management, fino alla realizzazione del manufatto
architettonico o dell’oggetto di design. Da sempre
appassionato del disegno a mano libera, dell’arte e
della natura, nel tempo libero coltiva queste passioni
che filtrate con equilibrio e reinterpretate con perso-
nalità sono spesso spunti per nuove forme espressi-
ve libere da ogni costrizione stilistica.

                                                          ARCH. MATTEO PAULETTO

                                                          Tel. +39 340 2195767
                                                          matteopauletto@gmail.com
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SILOE.DESIGN

Unforgettable original

I always imagine beauty and art as something that       se ways of my life and experiences I had, got con-
fascinated me since I was a child, as swimming          nected in one point – designing and creating jewel-
against the tide.                                       lery art using artisan goldsmith techniques - without
         I started photography studies in Prague,       machines, without computers. This is the way how
where i had chance to explore a new dimension           the one of kind original that suits its owners.
of art. I have learned how to express my feelings                Sometimes I have to conquer the highest
and emotion in a new way, and how to revive the         stone mountain so I can insert the smallest sto-
beauty that´s all around us. I have participated in a   ne into jewel. Everything is part of my journey and
sculptural symposium and I also led several jewelry     during this journey I try to find total difference in
making classes.                                         same things, smooth in rough, intersections in pa-
         Who wants to see things closer, have to look   rallels, connection in unconnectable, perfection in
form the distance. Who wants to see opal set in a       imperfection and start on every finish line. I´m lo-
ring, have to perceive whole opal mountain. All the-    oking for beauty – God.

                                                                                                                SILOE.DESIGN

                                                                                                                +421 904 241 690
                                                                                                                info@siloe.design
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ALESSANDRA LITTA BUTTÉ
PAOLO TATAVITTO

Alessandra Litta Butté                                    Paolo Tatavitto

Diplomata alla Scuola Beato Angelico, consegue la         Diplomato nel 1979 alla Scuola Beato Angelico e Lau-
laurea di Architettura al Politecnico di Milano, lavora   reato in Pittura nel 1983 all’Accademia di Belle Arti di
per la Tecno spa occupandosi di ingegnerizzazione         Brera, è progettista e designer nel settore dell’indu-
del prodotto. Dal 1990 è libera professionista e si       strial design, con ricerche progettuali che spaziano
occupa di architettura di interni, ristrutturazioni e     dall’oggettistica di uso quotidiano a prodotti di alta
allestimenti. Progetta nell’area ufficio e agenzie fi-    valenza tecnologica nel settore dell’illuminazione
nanziarie per brand internazionali. Esperta in corpo-     tecnica e decorativa. In questi anni prosegue la sua
rate identity.                                            ricerca artistica con esposizioni in spazi pubblici e
                                                          privati. Dal 2002 fondano Tfourtwo, sono entrambi
                                                          Cultori della Materia presso il Politecnico di Milano
                                                          facoltà di Design. Nel 2017 sono tra i promotori e cu-
                                                          ratori della mostra “Don Marco Melzi. L’uomo, l’arti-
                                                          sta, l’operaio del Signore” presso Museo Diocesano
                                                          C.M. Martini di Milano.

                                                                                                                     ALESSANDRA LITTA BUTTÉ   PAOLO TATAVITTO

                                                                                                                     Via dei Ciclamini, 2     Via dei Ciclamini, 2
                                                                                                                     20147 Milano (MI)        20147 Milano (MI)
                                                                                                                     ITALY                    ITALY

                                                                                                                     a.littabutte@gmail.com   paolo.tatavitto@gmail.com
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KOINÈ RICERCA
     FIERA DI VICENZA
     13-15 FEBBRAIO 2023
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URNE CINERARIE                                                                                 ma sempre le culture hanno trattato i cadaveri con
                                                                                                                         procedure particolari e consapevoli, che vanno con il
                                                                                                                                                                                    fosi il fenomeno socio-culturale più rilevante. An-
                                                                                                                                                                                    che la tradizione cristiana conferma queste prassi di
                                                                                                                         nome “antropo-metamorfosi” (AMM).                          mortificazione del corpo, come i monaci in Siria, che
                                                                                                                                  Due sono i processi naturali della tanato-mor-    non si rassegnano di morire di morte naturale e cer-
                                                                                                                         fosi: la putrefazione e la mineralizzazione. Ogni cul-     cano di autodistruggersi con digiuni totali. “L’integri-
                          Roberto Tagliaferri                                                                            tura ha dovuto fare i conti con la putrefazione, la fase   tà del corpo è la prova che esso ha superato indenne
                                                                                                                         più traumatica, che suscita paura e ribrezzo. “Gestire     la putrefazione (fase II) e il suo perfezionamento è
                                                                                                                         i processi di disgregazione dei corpi è una necessità      un approdare alla fase della mineralizzazione (fase
                                                                                                                         ineludibile per le società umane” 2. I principi di fondo   III), a una condizione cioè di stabilità e di immutabi-
                                                                                                                         regolano le culture di fronte al cadavere, ovvero ri-      lità perenne”3. Sarebbe come una forma di auto-im-
Da quando la Congregazione per la dottrina della fede         col rischio mortale per la trasgressione della legge.      fiutare o accettare la putrefazione per vedere scom-       balsamazione per il rifiuto della caducità temporale.
nel 2016 è intervenuta con un’Istruzione (Ad resur-           Lasciare ai corvi e agli avvoltoi il cadavere era uno      parire o far rimanere forme di umanità. Accanto alle       Analogamente oggi le forme di ibernazione sono il
gendum cum Christo) sulla cremazione e sulla con-             scempio e la peggiore condanna per un defunto. Pa-         due fasi di putrefazione e di mineralizzazione vi è una    tentativo di superare la tanato-metamorfosi con una
servazione delle ceneri si è aperto un capitolo nuovo         troclo ucciso da Ettore nell’Iliade viene onorato con i    pre-fase di pre-decomposizione, che rappresenta un         sorta di auto-tanato-metamorfosi per giungere for-
nella pastorale e nel dibattito pubblico, che sempre          giochi funebri mettendo tregua alla guerra troiana.        momento rituale molto significativo con prassi mol-        malmente indenni alla fase della mineralizzazione del
più richiede attenzione. Innanzitutto il documento,                                                                      to eloquenti nel tentativo di trattenere il morto o al-    corpo. Secondo Remotti “è l’acquisizione di una sorta
pur preferendo la tradizionale sepoltura del corpo,           1. Ragioni dello sviluppo della cremazione                 meno di rendere meno violento il distacco.                 di perennità”4. Tra tutti gli esseri viventi, “l’uomo [ è ]
sostiene la liceità della cremazione, che “non è di per                                                                           La tanato-metamorfosi comincia quando             la sola specie per la quale la morte biologica, fatto di
sé contraria alla religione cristiana” e “non impedisce       Oggi anche nel clima della “morte proibita” (Ph,           si è ancora in vita con chiari segnali di degrado psi-     natura, si trova continuamente superata dalla morte
all’onnipotenza divina di risuscitare il corpo” in qua-       Ariès) continuano le onoranze funebri affidate alle        co-fisico. Se ne accorgono gli umani, più ancora se        come fatto di cultura”5.
lunque modo esso si dissolva (cf. nn. 1 e 4). In ordine       agenzie del commiato, specialmente è in aumento la         ne accorgono gli animali come i cani, che sentono                    La cremazione, evitando la putrefazione vuo-
alla conservazione delle ceneri si ribadisce la norma         cremazione dei cadaveri. Le ragioni sono molteplici        l’odore di cadavere prima del decesso e latrano in         le che il cadavere giunga alla mineralizzazione senza
in vigore nella Chiesa italiana dal 2011: “La prassi di       sia sul piano funzionale della carenza delle aree cimi-    modo particolare. Tra i Bijagò della Guinea Bissau si      decomposizione. In questo quadro antropologico
spargere le ceneri in natura oppure di conservarle in         teriali, sia sul paino antropologico per evitare la fase   ritiene addirittura che i malati emanino già l’odore       anche la Chiesa deve dare una risposta alla cremazio-
luoghi diversi dal cimitero, come, ad esempio, nelle          putrefazione e accelerare la mineralizzazione, sia sul     della decomposizione. I samniasi dell’India già in vita    ne in elazione a quel che si chiama “Comunione dei
abitazioni private, solleva non poche domande e per-          piano economico per rendere meno oneroso il fune-          subiscono il loro rito funebre. In Giappone gli eremiti    Santi”. Se è affermata la dottrina della risurrezione
plessità. La Chiesa ha molti motivi per essere contra-        rale. L’aspetto antropologico è forse l’evoluzione del     Mira arrivano al digiuno totale e trattengono il respi-    anche con la cremazione, bisognerà poi che le cene-
ria a simili scelte” (Rito delle esequie, n. 165). L’ubica-   costume più interessante perché la cremazione salta        ro per essere “simili ai morti o alle pietre”. La tana-    ri trovino una degna sepoltura non solo in un luogo
zione delle urne cinerarie nei cimiteri favorirebbe “il       un momento delicato del processo mortale.                  to-metamorfosi dura cinque anni, dopo di che non si        sacro apposito, che è il cimitero, ma anche in un’urna
ricordo e la preghiera per i defunti” (n. 3).                           La morte infatti è da un lato un fatto natu-     imita la morte ma la si incorpora definitivamente fa-      degna del cristiano defunto in attesa della Parousia.
         L’attenzione ai defunti è un sentimento ata-         rale, chiamato “tanato-morfosi” (TM), d’altro canto        cendosi seppellire vivi. È un suicidio simile a chi oggi   Per quel che riguarda i cimiteri, oggi si vive un pas-
vico, al punto che nel mondo antico era una grave             è una procedura culturale, detta “tanato-metamor-          si toglie la vita per paura della morte, anche se la di-   saggio culturale epocale perché tendenzialmente
delitto non seppellire un morto. Tragedie come                fosi” (TMM)1. Quest’ultima elabora espedienti per la       namica psicologica è diversa perché nei Mira la paura      sono multi-etnici non sono più cristianamente con-
l’Antigone di Sofocle non mettono in scena solo la            trasformazione dei corpi perché la morte mette i cor-      cede il posto alla sfida per mantenere integro il corpo    notati, essendo gestiti dallo Stato e dagli enti loca-
resistenza al potere costituito, piuttosto ribadisco-         pi nell’ambiguità di ritenerli o meno nel novero degli     senza decomposizione. L’Antico Egitto con la pratica       li. Così si sta riflettendo di usare le chiese dismesse
no il dovere del seppellimento del congiunto anche            esseri umani. Le risposte possono essere diverse           dell’imbalsamazione ha fatto della tanato-metamor-         per il riposo dei defunti, secondo l’antica prassi della
48                                                                                                                                                                                                                                         49
sepoltura nelle chiese. Per quanto concerne le urne         5), con un vaso contenente una piccola quantità di                   Diversamente pensa il cristianesimo: le ce-                                   pre segnalato un diverso destino nelle stelle, che
poi, si sta lavorando per trovare teche meno anoni-         manna raccolta da Aronne (Libro dell’Esodo Esodo            neri conservate in un’urna nobile non sono una “di-                                    non coincide con la Legge di Boltzmann9. Il libro della
me e meno seriali, come era prassi nei tempi antichi        16:33-34; cfr. Ebrei 9,4) e con la verga fiorita d’Aronne   vagazione” per nascondere un destino “ridicolo e                                       Genesi racconta la creazione dell’uomo come impa-
anche per la tradizione cristiana.                          (Libro dei Numeri 17,25).                                   terrificante”. L’uomo che si erge a giudice della nasci-                               sto di terra e di soffio vitale. È questo Spirito la vita
                                                                     Le ceneri sarebbero il simbolo del legame          ta e della morte, non riuscendo ad oltrepassare e a                                    stessa immarcescibile e intimamente legata alla ter-
2. Le urne e le ceneri                                      con le proprie origini e quindi conservano un carat-        controllare né la porta d’entrata né la porta d’uscita                                 ra, alla cenere, tanto che il cristianesimo sostiene la
                                                            tere di sacralità da evidenziare con la qualità delle       della vita, risulta infine come un dogma indimostra-                                   risurrezione della carne. Dato che nessuno ha esplo-
L’attenzione alla qualità e alla nobile semplicità delle    urne. Esse non vanno disperse non perché non sia            bile come nelle religioni, ritenute da Cioran “un’affli-                               rato il prima e il dopo, anche la fede nella vita eterna
urne cinerarie è sicuramente legata alla dimensione         significativo il legame con la terra, con l’aria e con le   zione, un supplemento al nulla”. Infatti, in linea con                                 è un azzardo, simile alla “liberazione della corvée”
religiosa della comunione dei Santi. I morti infatti        acque, ma per tenere una reliquia di sacralità che ci       S. Beckett, Cioran elogia la disintossicazione dalla                                   della nascita e della morte nella versione di Cioram.
riposano in pace in attesa della risurrezione finale e      lega alle radici in un luogo della memoria, dove po-        nascita e dalla morte, come “libertà, gioia, di sentirsi                               In ogni modo noi possiamo solo segnalare la vitalità
rappresentano per i vivi la memoria della fede. Essi        ter ritornare, pregare e sostare nei momenti di crisi,      superflui, spossessati, fuori gioco, strappati alla ca-                                irriducibile della coscienza nel breve segmento che
sono le reliquie della famiglia di appartenenza e do-       come nei santuari ierofanici dell’Antico Testamento.        tena dei vivi”8.                                                                       ci è concesso e dobbiamo tacere su ciò di cui non
vrebbero godere di una sacralità spesso dimentica-          Le ceneri degli estinti hanno dunque una loro poten-                 La pietas, che tiene in gran conto le ceneri                                  si può parlare. Tanto vale conservare gelosamente
ta. Già il mondo antico venerava i lari e i penati, che     za da conservare religiosamente anche da spiriti lai-       come una reliquia deve fare i conti con questo pessi-                                  le reliquie di questo prodigio e non gettarle al ven-
erano collocati in un luogo privilegiato nella casa. A      ci. Non sono materiale inerte da eliminare, memori          mismo cosmico, che si misura solo sulla inanità della                                  to come una “passione inutile”, che non ci riguarda e
maggior ragione per i cristiani il culto dei morti, at-     che siamo polvere e in polvere torneremo. Qui il con-       vita destinata a trasformarsi in polvere. Eppure i miti                                che attiva la speranza nel miracolo della vita.
testato fin dalle origini, è una riconciliazione con la     flitto con la mentalità materialista contemporanea si       cosmogonici, compreso quello biblico, hanno sem-
morte e una modalità di vivere il rapporto con la Ge-       fa prepotente.
                                                                                                                                                                                                               Roberto Tagliaferri
rusalemme celeste. Va ricordato che nella Bibbia il                  Le ceneri sarebbero, secondo E. M, Cioram
nome di Dio era legato ai padri, come Dio d’Abramo,         “l’esito e il segreto di tutto”6. Nella sua versione le         Note                                                                               Teologo e saggista è interessato alle problematiche culturali e teologiche
                                                                                                                                                                                                               che agitano la Chiesa e il mondo contemporaneo, alle prese con la comples-
Dio di Isacco, Dio di Giacobbe. I padri non rappre-         ceneri rappresentano lo svuotamento di ogni con-            1
                                                                                                                            “’Tanato-morfosi’ (TM) è il termine che viene utilizzato per indicare in ma-       sità e con la fine del paradigma etnocentrico dell’Occidente. Al suo attivo
sentano solo il legame genetico con le origini, sono        tenuto utopico, che il mito del progresso e della               niera sintetica i processi di ordine naturale che aggrediscono il corpo con la     numerosi volumi: La violazione del mondo (1996); La magia del rito (2006);
piuttosto le radici della fede in Dio. Le urne diventa-     storia tenta inutilmente di rianimare. Ma un giorno             morte. Se gli esseri umani a loro volta fanno qualcosa sui corpi dei loro defun-   Il matrimonio cristiano. Un sacramento diverso (2009); Liturgia e immagine
                                                                                                                            ti, l’insieme i questi interventi culturali merita un nome a parte… Nel caso di    (2009); La tazza rotta. Il rito risorsa dimenticata dell’umanità (2009); Saggi di
no allora come un sacrario da onorare. I sarcofagi e        il discendente della disobbedienza adamitica “dovrà
                                                                                                                            ‘tanato-metamorfosi (TMM) emerge un elemento del tutto assente in ‘tana-           architettura e di iconografia dello spazio sacro (2011); Il travaglio del cristia-
le antiche urne portavano spesso simboli del viaggio        pagare” questa infatuazione della conoscenza, che               to-morfosi ™, ovvero l’idea di intenzionalità e di progettualità”. F. REMOTTI,     nesimo. Romanitas christiana (2012); Sacrosanctum. Le peripezie del sacro
estremo, spesso l’immagine del defunto e sempre il          spera l’insperabile. “Contaminati dal cristianesimo e           Tanato-metamorfosi, in Morte e trasformazione dei corpi. Interventi di tana        (2013); Il cristianesimo “pagano” della religiosità popolare (2014); L’esperien-
                                                                                                                            metamorfosi, a cura di F. REMOTTI, Milano, Bruno Mondadori, 2006, pp. 5, 6.        za del ritmo (2014); Miti e credenze. La rivincita dell’immaginario simboli-
nome scolpito. La forma stessa alludeva al traghetta-       dalla sua visione rettilinea, spiega Cioram, noi siamo      2
                                                                                                                            A. FAVOLE, Resti di umanità. Vita sociale del corpo dopo la morte, Bari,           co (2015); La pastoralità e la questione dell’individuo nella liturgia (2016);
mento nella morte con la forma della barca, oppure          costretti a limitarci a una sola disavventura cosmi-            Laterza, 2003, p. 35.                                                              Umanesimo ecocompatibile (2016); Il conflitto delle pragmatiche nell’epoca
alla continuità con la vita terrena. Nelle urne cristiane   ca, folgorante ed enorme, polverizzazione univer-           3
                                                                                                                            Ivi, p. 17.                                                                        del disincanto e delle multietnie (2016); La difficile integrazione delle culture
                                                                                                                            Ivi.                                                                               (2017); L’esperienza del sacro e il senso della fede (2017); La sesta piaga: il
vi erano incisi i simboli della fede come il monogram-      sale che, proprio come una cremazione individuale,
                                                                                                                        4

                                                                                                                        5
                                                                                                                            L. V. THOMAS, Antropologia della morte, Milano, Garzanti, 1976.                    fondamentalismo. Per un’ecclesiologia dei tempi penultimi (2018); Crisi della
ma, il ramo d’ulivo, la colomba, l’ancora, la prima e       appartiene al terrificante e al ridicolo… Ed ecco, per      6
                                                                                                                            E.M. CIORAM, Fascinazione della cenere, Padova, Il Notes Magico, 2005,             democrazia in Europa. Le radici cristiane (2018); L’altra Maria. Per una fede
ultima lettera dell’alfabeto, ecc. L’urna diventava         dimenticare l’immagine di una persona ridotta in                p. 61.                                                                             al femminile (2019); La religione invenzione dell’Occidente? (2019); La sesta
                                                                                                                            Ivi, p. 64.                                                                        piaga: il fondamentalismo (2018), I segni dei tempi (2000), Il fattore A. Antro-
come un tabernacolo di presenza, come l’arca antica         ceneri, si è portati a divagare sulla cenere stessa”7.
                                                                                                                        7

                                                                                                                        8
                                                                                                                            Ivi, p. 60.                                                                        pologia dei sacramenti (2021); Evoluzionismo antropologico (2021).
dell’alleanza dove si tenevano i simboli del patto con      Questa inutile speculazione su un destino fin troppo        9
                                                                                                                            La Legge di Boltzmann sostiene che la dissipazione entropica per mante-
Dio con le Tavole della Legge (Deuteronomio 10,1-           evidente è ridicola.                                            nere il sistema costante è destinata all’estenuazione della energia vitale.        rtotag@libero.it

50                                                                                                                                                                                                                                                                                          51
FRANCESCO CIARDIELLO

Francesco Ciardiello (Piedimonte Matese, 1994) vive           Unito e Italia. Si distingue, oltre che per le opere
e lavora a Caserta. Artista e scultore italiano, colti-       marmoree, anche per opere in bronzo, alluminio e
va la sua passione dall’età di 6 anni, quando inizia a        ottone, in fusione a cera persa, e opere lignee. È an-
modellare la creta, scolpire il marmo e la dura pietra        che Direttore Artistico e Lead Artist degli Studi d’Ar-
nello storico laboratorio d’arte di famiglia (dal 1969).      te Ciardiello, executive designer presso Ciardiello
Dopo i 12 anni inizia a lavorare in Italia, tra Roma, Ve-     Marmi. Collabora con i maggiori artisti ed esponenti
rona e Napoli e approfondisce le tecniche, lo studio          mondiali dell’arte contemporanea per la gestione,
dell’anatomia artistica, la storia dell’arte. All’età di 19   progettazione, modellazione e realizzazione delle
anni, Francesco incontra la scultura digitale, passa          loro sculture e opere figurative. La ricerca artistica
alla creta virtuale, utilizza robot antropomorfi per la       di Francesco affonda le sue radici nelle tecniche ere-
sgrossatura delle sue opere, senza mai abbandona-             ditate dai maestri del barocco italiano, in particolare
re le tecniche scultoree tradizionali, i canoni e i vir-      dalla scuola di scultura di Gian Lorenzo Bernini, tra le
tuosismi estetici del passato: una costante assoluta          espressioni e virtuosismi anatomici che contraddi-
nell’essenza delle sue opere. Oggi, Francesco lavora          stinguono le sue opere.
su commissione tra USA, Corea, Slovacchia, Regno

                                                                                                                         FRANCESCO CIARDIELLO

                                                                                                                         Studi d’Arte Ciardiello   Tel. +39 366 2002608
                                                                                                                         Viale dei Pioppi, 78      +39 0823 911970
                                                                                                                         81016 Piedimonte
                                                                                                                         Matese, Caserta (CE)      www.francescociardiello.it
                                                                                                                         ITALY                     studidarteciardiello@gmail.com
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PAOLA FOPPIANI

Paola Foppiani nasce nel 1966 a Piacenza dove vive
e lavora. Studia all’Istituto d’Arte Gazzola. Dopo gli
studi si dedica alla scultura realizzando, prevalente-
mente, opere in terracotta. Lo studio dove lavora è
in Via Genocchi 79 a Piacenza.

                                                         PAOLA FOPPIANI

                                                         Via Genocchi, 79
                                                         29121 Piacenza
                                                         ITALY

                                                         paolafoppiani66@gmail.com
54                                                                                   55
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