ARAZZI CONTEMPORANEI DALLA CATTEDRALE DI COSENZA VASI SACRI, ARTE E DESIGN URNE CINERARIE D'AUTORE GIUSEPPE: PADRE, SPOSO, PROFUGO - KOINÈ RICERCA
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ARAZZI CONTEMPORANEI DALLA CATTEDRALE DI COSENZA VASI SACRI, ARTE E DESIGN URNE CINERARIE D’AUTORE GIUSEPPE: PADRE, SPOSO, PROFUGO KOINÈ RICERCA FIERA DI VICENZA 13-15 FEBBRAIO 2023 1
ARAZZI CONTEMPORANEI DALLA CATTEDRALE DI COSENZA VASI SACRI, ARTE E DESIGN URNE CINERARIE D’AUTORE GIUSEPPE: PADRE, SPOSO, PROFUGO KOINÈ RICERCA FIERA DI VICENZA © ITALIAN EXHIBITION GROUP - TUTTI I DIRITTI RISERVATI - ALL RIGHTS RESERVED 13-15 FEBBRAIO 2023 2
IL COMITATO SCIENTIFICO DI KOINÈ RICERCA KOINÈ È ORGANIZZATA DA INDICE PRESIDENTE MONS. FABRIZIO CAPANNI Dicastero Pontificio della Cultura e l’Educazione pag. 7 INTRODUZIONE DON LUCA FRANCESCHINI KOINÈ RICERCA 2023 Direttore dell’Ufficio Nazionale per i Beni Culturali Ecclesiastici e l’Edilizia di Culto della Conferenza PATROCINI SCIENTIFICI Episcopale Italiana pag. 8 ARAZZI CONTEMPORANEI DON ALBERTO GIARDINA DALLA CATTEDRALE DI COSENZA Direttore dell’Ufficio Liturgico Nazionale della Conferenza Episcopale Italiana Dicastero della Cultura CEI - Ufficio Nazionale per i beni CEI - Ufficio Nazionale per la pastorale e l’Educazione culturali ecclesiastici del tempo libero, turismo e sport MONS. FABIO SOTTORIVA pag. 20 VASI SACRI, ARTE E DESIGN Direttore dell'Ufficio per i Beni Culturali della Diocesi di Vicenza DON ROBERTO TAGLIAFERRI pag. 46 URNE CINERARIE D’AUTORE Teologo, liturgista - Istituto di Liturgia Pastorale S. Giustina, Padova Coordinamento di Koinè Ricerca e progetto delle iniziative PROF. ANGELOMARIA ALESSIO P. GINO ALBERTO FACCIOLI pag. 72 GIUSEPPE: PADRE, SPOSO, PROFUGO Teologo, Santuario di Monte Berico Segreteria Organizzativa DR.SSA CHIARA FIZZOTTI PROF. ANGELOMARIA ALESSIO Impaginazione catalogo Teologo, liturgista GIACOMO DAL PRÀ pag. 110 ELENCO DEI PARTECIPANTI CONTRIBUTI DI: Angelomaria Alessio, Giancarlo Santi, Roberto Tagliaferri, Fabrizio Capanni, Luca Perri
INTRODUZIONE KOINÈ RICERCA 2023 Angelomaria Alessio Dal 13 al 15 febbraio 2023, ritorna a Vicenza, la XX entusiasmo si sono impegnati nello studio e ricerca, Edizione di Koinè. riuscendo a reinterpretare efficacemente gli oggetti e La Manifestazione, a sessant’anni dalla pro- le immagini espressione di fede e devozione. mulgazione della Costituzione sulla Sacra liturgia Sa- Dalla ricerca per realizzare la mostra Vasi Sa- crosantum Concilium (4 dicembre 1963), attraverso cri. Arte e design, sono state esplorate nuove sen- la sua divisione scientifica Koinè Ricerca, focalizza sibilità e materiali innovativi per far risplendere oggi l’attenzione sul ruolo degli oggetti nella liturgia e la bellezza della liturgia; gli studi per l’esposizione 1934 –2022 nella devozione popolare, con una ricca offerta for- Giuseppe, padre, sposo e profugo, hanno tentato di mativa, conforme “all’ardente desiderio della madre delineare il volto di san Giuseppe con i tratti della Chiesa che tutti i fedeli vengano formati a quella pie- sensibilità contemporanea; infine le riflessioni per la a Mons. Giancarlo Santi na, consapevole e attiva partecipazione alle celebra- mostra Urne Cinerarie d’Autore hanno aperto un nuo- zioni liturgiche, che è richiesta dalla natura stessa vo filone di ricerca, finora inesplorato in Koinè, che ha già Presidente del della liturgia e alla quale il popolo cristiano, « stirpe coinvolto i partecipanti e si preannuncia interessante Comitato Scientifico di Koinè Ricerca eletta, sacerdozio regale, nazione santa, popolo ac- per sviluppi futuri. con riconoscenza e gratitudine quistato » (1 Pt 2,9; cfr 2,4-5), ha diritto e dovere in forza del battesimo. A tale piena e attiva partecipa- zione di tutto il popolo va dedicata una specialissima Angelomaria Alessio cura” (SC,14). Curatore delle Mostre / Coordinatore del Comitato Scientifico di Koinè Ricerca Il Catalogo introduce le tre sezioni principali Dottore di ricerca, è laureato in Filosofia Morale e Psicologia Clinica all’U- della ricerca 2023: vasi sacri, arte e design; urne cine- niversità di Padova. Ha conseguito il Bacellierato, la Licenza e il Dottorato rarie d’autore; Giuseppe, padre, sposo, profugo. La in Teologia con specializzazione liturgico pastorale. Si occupa di docenza e ricerca nei settori della Psicologia clinica, della Psicologia del rito, della Manifestazione ospita inoltre sedici strepitosi arazzi Fenomenologia dell’esperienza rituale e religiosa, della Liturgia, della Bio- realizzati da artisti contemporanei per gli ottocento etica e della Progettazione culturale. È direttore responsabile delle riviste anni della Cattedrale di Cosenza. Arti Sacre News e La Madonna di Monte Berico, presidente dell’Osservato- rio Nazionale Arti Sacre. Diversi gli artisti e artigiani, alcuni molto gio- vani, che hanno raccolto la sfida e con generosità ed angelo@angeloalessio.it 6 7
GLI ARAZZI DELLA la festa del grande vescovo, esemplare nell’attuazione del affascinante e sorprendente come solo lo Spirito sa realiz- CATTEDRALE DI COSENZA Concilio di Trento, o anche quelli esposti nella Cattedrale zare, è stato quello di costruire il percorso biblico- liturgico di Cremona per la festa del patrono Sant’Omobono, per da affidare poi agli artisti, giacché il fine dell’opera doveva non parlare degli splendidi arazzi commissionati al grande essere quello di manifestare il senso più profondo e vero Raffaello Sanzio da papa Leone X per ornare la Cappella della Tradizione della Chiesa Cattolica cioè la capacità di Don Luca Perri Sistina nella zona inferiore delle pareti dipinta a finti ten- narrare una storia antica ma viva con un linguaggio an- daggi, quasi a completare idealmente la mirabile e stupe- ch’esso vivo e attuale per gli uomini e le donne di oggi. Na- facente narrazione dell’intero edificio. Certo si aveva bene turalmente tutto questo non sarebbe stato possibile senza la consapevolezza nel pensare ad un’opera per certi versi l’intelligente apertura di mente e di cuore dei singoli arti- inusuale, almeno per i nostri tempi, che non si poteva e sti che si sono messi in ascolto di un brano dato loro dalla Contesto una più consapevole professione di fede nella natura mi- non si doveva competere con questi giganti della storia ar- committenza ecclesiastica e con entusiasmo hanno offer- sterica della Chiesa e della sua missione da compiere nella tistica e liturgica del panorama italiano. Di una cosa però si to il lavoro delle proprie mani alla lettura di una comunità La Cattedrale di Cosenza il 30 gennaio 2022 ha celebrato sinfonia delle vocazioni e dei carismi. Questa idea di una era sicuri: non si trattava di progettare l’allestimento di una che contemporaneamente ha dovuto anche essa porsi in gli ottocento anni della sua dedicazione. Tale importan- costruzione collettiva propria della nascita e dello sviluppo mostra ne tanto meno di dare vita ad una semplice deco- ascolto di un parlare nuovo, forse a prima vista un po’ lon- te anniversario ha coinciso con l’apertura di uno speciale di ogni Cattedrale europea, almeno di quelle medioevali, razione per solennizzare la celebrazione in corso ma di un tano dal quotidiano alfabetò visivo religioso, ma poi rive- anno giubilare per l’Arcidiocesi di Cosenza - Bisignano che, che non sono mai opera di un singolo ma di una comu- opera nata nella e per la Liturgia, in grado cioè di ridare alla latosi foriero di spunti e riflessioni personali e comunitari. com’è naturale, ha nella Cattedrale non solo la sede del suo nità, ha guidato la Diocesi nel chiedere la collaborazione navata della Cattedrale la sua natura di vero e proprio luo- Nello strutturare il percorso ci si è lasciati guidare Vescovo ma anche un luogo identificativo della sua storia di tutte le realtà associative, ecclesiali e non, perché l’an- go liturgico e non semplice spazio destinato alle sedute di dal rapporto tipologico della storia della Salvezza nel quale religiosa e civile. Nel programmare questo anno di grazia niversario della Cattedrale venisse vissuto da tutti come uno “spettacolo” che si svolge sul “palco” di fronte. A ciò si l’Antico Testamento nella sua funzione di annuncio si com- ricevuto come dono prezioso del Signore per riprendere riappropriazione di una storia e un’identità comuni per un aggiunge la soluzione da dare a quel dilemma che spesso pie nel Nuovo, frutto di quel compimento che continua il passo di un cammino diocesano forzatamente interrot- nuovo e appassionato impegno nella trasformazione del tanto agita le acque intra ed extra ecclesiali se ricopiare il oggi nella vita della comunità cristiana. A guidare questo to dalla pandemia, la comunità diocesana ha inteso non presente con le sue potenzialità e i suoi limiti, con le sue passato nobile e maestoso con la sua espressività quasi cammino di memoria e annuncio c’è l’idea e il concetto del solo programmare una serie di celebrazioni commemo- luci e le sue ombre: insomma un sano sguardo al passato canonizzata oppure intercettare un linguaggio contempo- Tempio che dalla materialità dell’antica costruzione salo- rative dell’evento attraverso il coinvolgimento di tutte le per un positivo impegno nell’assunzione e trasformazione raneo in grado di dialogare con una storia solenne e auste- monica passa alla novità sorprendente e rivoluzionaria del sue componenti ma soprattutto risvegliare in tutti i suoi del presente. ra plasticamente manifestata nello stile cistercense della suo darsi definitivamente nel corpo del Crocifisso - Risorto membri un senso di rinnovata appartenenza ad una storia Cattedrale cosentina. Dopo un momento di riflessione e aprendosi alla visione apocalittica di una comunione spon- ricca di passato ma ancora tutta da scrivere nel presente. Progetto dell’opera di confronto si è giunti alla conclusione che, nel rispetto sale tra Dio e l’umanità. Partendo dalle trasformazioni a cui è stata sottoposta in della storia dell’edificio all’interno del quale ogni epoca ha otto secoli la Cattedrale bruzia si è costruita la narrazio- Nel solco di questo duplice sguardo al passato e al pre- lasciato la sua traccia, e soprattutto in linea con il magi- Sviluppo dell’opera ne di un cantiere ecclesiale che ha bisogno non solo di re- sente è nata, in collaborazione con la Fondazione Misasi stero della Chiesa che chiede alla comunità cristiana, nella stauro/conversione costante ma anche di un impegno che «Ereditare la terra”, l’idea di riprendere l’antica prassi de- fedeltà al grande mistero dell’Incarnazione del Signore, di Il percorso, articolato in otto temi, ha dunque la finalità di vede le pietre vive (cf 2Pt 2,4-5) impiegate dallo Spirito per gli arazzi utilizzati non solo per conferire all’aula liturgica assumere il linguaggio contemporaneo anche nel vivere favorire i fedeli, e anche i visitatori, a comprendere il senso la realizzazione di un progetto donato dall’Alto non piena- la veste della festa ma anche soprattutto come mezzo di e dare forma all’atto di culto, si doveva procedere con la genuino ed originale del Tempio cristiano visto nella sua mente compiuto nella storia. Cosi anche i pellegrinaggi in catechesi visiva per la comunità riunita per la celebrazione scelta di sedici artisti contemporanei che con il proprio verità spirituale e fisica, in modo da rileggere il luogo nel Cattedrale che le comunità e le varie aggregazioni sono dei Divini Misteri. Esempi mirabili in Italia sono gli arazzi estro artistico potessero dare forma alla Parola annuncia- quale la comunità si raduna, nel caso specifico la Catte- state invitate a compiere si sono costruiti come stimolo ad con la vita di San Carlo esposti nel Duomo di Milano per ta. Infatti il primo atto di questa avventura, rivelatasi poi drale, come spazio sacro nel quale, quanto prefigurato 10 11
nell’antica alleanza, e portato a pienezza nel mistero di Cri- te la morte e la resurrezione del Signore. Se Cristo è il Realizzazione dell’opera e sua fruizione un positivo cammino verso la verità con le sue mille sfu- sto, oggi si compie nella storia concreta di una comunità. vero tempio, la Beata Vergine Maria, di conseguenza ne mature e soprattuto, citando il grande Romano Guardini, Il primo tema riguarda il desiderio e la volontà da è l’immagine purissima, e la sua perfetta realizzazione. Nel procedere alla tessitura degli arazzi, la cui realizzazio- sia in grado di risvegliare quell’uomo simbolico di cui la parte dell’uomo di costruire il tempio, per cui il percorso Infatti il trasporto dell’Arca dell’Alleanza (1Cr,15 ) ne è avvenuta negli stabilimenti catanzaresi dell’ industria vitalità e la fecondità della Liturgia hanno estremamente inizia con la Profezia di Nathan (2 Sam 7,8-14) nella quale prezioso scrigno della presenza itinerante di Dio in mez- calabrese di arte sacra “Desta”, venendo così a collegare bisogno. Certo non mancano anche delle resistenze un il desiderio di Davide di costruire una casa al suo Signo- zo al suo popolo si compie, nella pienezza dei tempi, nella idealmente queste nuove opere alla rinomata tradizione po’ preconcette o dettate da una superficialità di lettura, re viene orientato da Dio al compimento delle sue pro- Visitazione di Maria alla cugina Elisabetta (Lc 1, 39-56) in di produzione e tessitura della seta catanzarese che tan- tuttavia alla fine del percorso emerge nei lettori dell’o- messe: sarà Dio ad edificare una casa a Davide ed alla cui la Madre di Dio, vera arca dell’alleanza, porta all’attesa to aveva prodotto nel settecento, ci si è trovati davan- pera, e volutamente si definiscono così trattandosi di un sua discendenza, profezia che si compie nell’Annuncia- dell’antico Israele e dell’umanità intera la presenza tangibile ti alla difficolta di tradurre su stoffa mediante la trama e percorso legato alla Parola annunciata e celebrata, anche zione (Lc 1,26-38) , momento nel quale Dio costruisce di Dio. La disponibilità di Maria ad assumere nel suo grem- l’ordito quanto realizzato nel bozzetto con il pennello, lo stupore di trovarsi avvolti in un racconto, quasi fisica- la sua casa. Questo dono salvifico trova la sua naturale bo la parola eterna di Dio, che in Lei si fa carne, fa si che ella la matita o la penna. Il timore che la trasposizione su un mente immersi in esso, sensazione generata soprattutto prosecuzione nella descrizione della costruzione della nella sua divina assunzione, porti in dio l’umanità intera, materiale diverso dalla tela classica potesse depotenzia- quando durante l’omelia capita di invitare l’assemblea ad Cattedrale di Cosenza , avvenuta agli inizi del XIII secolo. divenendo segno di consolazione e di sicura speranza. In re la forza dei colori e soprattuto delle sfumature è stato alzare lo sguardo per contemplare in quell’opera quanto si Il percorso prosegue, dalla costruzione alla consa- tal modo Maria manifesta, lungo i secoli, la sollecitudine superato magistralmente dall’uso sapiente di fili di varia è appena ascoltato. Si può dire che certamente con tutti i crazione del Tempio, con il momento solenne della preghie- divina verso le gioie e soprattutto i dolori del suo popolo. natura, sia per la materialità che per il colore, e la realizza- limiti di ogni opera umana si è riusciti però a realizzare l’in- ra di Salomone (1 Re 8, 27-30) , che nell’invocare la benedi- Se Naaman il siro (2Re, 5) ha sperimentato la forza purifi- zione di nuovi telai in grado di supportare anche misure di tento iniziale quello cioè di lasciare che la Liturgia, arte per zione di Dio sul nuovo tempio è tuttavia cosciente della sua catrice dell’obbedienza alla parola del Signore, il lebbroso gran lunga superiori ai tradizionali arazzi devozionali fino natura, continuasse a plasmare la materia coinvolgendola incapacità ad ospitare compiutamente la divina presenza. del vangelo (Mt 8, 1-4) ha potuto sentire nel tocco della a quel momento prodotti dalla ditta “Desta”. Ma ciò che nella celebrazione del Mistero rivelato in grado di collocare Questa idea della relatività del Tempio, rispetto all’essere mano di Gesù la potenza sanante e vivificante dell’amore preoccupava maggiormente era la capacità degli arazzi di l’uomo, così massicciamente dominato dall’individualismo infinito di Dio, si realizza nella cacciata dei mercanti dal Tem- di Dio, che si piega sull’umanità ferita. Allo stesso modo, entrare in dialogo non solo con lo stile dell’edificio quanto contemporaneo, nel flusso di una storia comunitaria che pio (Gv 2,13-25) episodio nel quale Gesù annuncia il suo nel lontano 1576 la Vergine Maria, venerata nella Catte- soprattutto con la spiritualità dei fruitori, credenti e non. ancora lo vede capace di costruire e sognare. corpo come autentico luogo di incontro tra Dio e l’uomo, e drale di Cosenza sotto il titolo di Madonna del Pilerio, si è Fin dalle prime collocazioni tra gli archi della navata cen- così questa novità del culto cristiano si prolunga nella con- manifestata ancora una volta segno e strumento della sol- trale ci si è resi conto di come queste opere andassero a sacrazione della Cattedrale avvenuta il 30 gennaio del 1222. lecitudine divina, facendo apparire miracolosamente sulla cucire insieme in modo mirabile i vari interventi realizzati Momento centrale della vita del Tempio è il sa- guancia sinistra del volto dipinto il bubbone della peste: negli ultimi due secoli in Cattedrale che in questo modo crificio in tutte le sue forme che, fin dalle origini, esprime una madre che si fa carico della sofferenza dei suoi figli. venivano a trovare una nuova armonia ma maggiormente il bisogno di comunione tra gli uomini e Dio, così Melchi- La conclusione naturale di questo percorso non è stato ed è ancora bello cogliere la reazione dei fedeli. Si sedek nell’ offrire pane e vino (Gn 14,18-20) annuncia può che essere lo sguardo alla Gerusalemme del cielo, passa infatti dalla immediata titubanza e perplessità circa Don Luca Perri profeticamente la realizzazione dell’unico e perfetto sa- meta ultima di ogni umana attesa e piena realizzazione un significato profondo da dare a queste strane figure alla crificio, quello pasquale di Cristo, che nell’Ultima Cena della comunione tra Dio e uomini, nella quale non ci sarà la meraviglia compiaciuta quando accompagnati nella lettura Docente di Liturgia I e di Sacramentaria I presso lo Studio Teologico “Re- demptoris Custos” di Cosenza dal 2008, Docente di Liturgia I e di Sacra- (Lc 22, 15-20 ) è consegnato come memoriale perenne mediazione del tempio perché Dio sarà tutto in tutti in un ci si trova davanti ad un universo simbolico in grado non mentaria I presso l’Istituto Superiore di Scienze Religiose “San Francesco di alla Chiesa sua sposa; tale dono, motivo fondante di ogni abbraccio infinito d’amore che è il Paradiso. solo di comunicare un messaggio o una storia ma di solle- Sales” di Cosenza dal 2009, Direttore dell’Ufficio Liturgico Diocesano di Co- luogo di culto cristiano, è simbolicamente rappresenta- ticare anche una serie di riverberi interiori che permettono senza - Bisignano dal 2010, Direttore della Commissione Liturgica Regiona- le della Conferenza Episcopale Calabra dal 2016, Parroco della Cattedrale di to nella consegna della stauroteca da parte di Federico a quella storia di entrare in dialogo fecondo con la propria “Santa Maria Assunta” in Cosenza dal 1 settembre 2016, Vicario Episcopale II alla cattedrale di Cosenza , reliquiario di un frammento vita. Si è sperimentato come l’arte contemporanea sia ca- per la Liturgia e la Pietà Popolare. È intervenuto come relatore in conferenze della vera croce, in grado di esprimere iconograficamen- pace di comunicare non concettualmente ma provocando e relazioni su temi liturgici e pastorali a livello diocesano e regionale. 12 13
KOINÈ RICERCA FIERA DI VICENZA 13-15 FEBBRAIO 2023 20 21
VASI SACRI, RICORDANDO MONS. GIANCARLO SANTI A poche settimane dalla nascita al cielo di Mons. Giancarlo Santi, Presidente del Comitato Scientifico ARTE E DESIGN di Koinè Ricerca fino al 2019, desideriamo ricordarlo con affetto e gratitudine. Mons. Arch. Giancarlo Santi Molte cose sono cambiate nella Chiesa negli ultimi occasione dell’ordinazione o ai sacerdoti maturi in Come sono cambiati i calici e gli altri oggetti per il e proprio, dotato di base, stelo, nodo e coppa – si cinquant’anni. Anche i calici, e molti oggetti per l’uso occasione degli anniversari di Messa, lo si è scelto culto? I calici usati abitualmente dai sacerdoti ita- stanno elaborando altri modelli ispirati al “bicchiere”, liturgico. Koinè Ricerca, che fin dal 1989 ha organiz- in modo che corrispondesse alla sensibilità attuale, liani per la Messa, quelli progettati dopo il Concilio attingendo l’ispirazione ai prodotti di design più che zato mostre e i concorsi su questo argomento, con alla cultura artistica contemporanea e alle indicazio- sono, salvo eccezioni, facilmente riconoscibili per- ai modelli di uso domestico. questa mostra torna sul tema in forma panoramica. ni conciliari che orientano verso la “nobile semplici- ché al di là delle varianti e delle interpretazioni pre- La figura del progettista è cambiata. Accanto Da che cosa ha preso il via il cambiamento tà, piuttosto che al fasto” (OGMR, 292), nel rispetto sentano alcune caratteristiche ricorrenti che sono agli artigiani, agli orafi e agli artisti in qualche caso, nella Chiesa cattolica in materia di oggetti per il cul- delle norme tradizionali (OGMR, 327-334) riguardan- facilmente riconoscibili anche nell’intera gamma se incaricati, sono comparsi anche i designer. I pro- to e, in particolare, in riferimento al calice? Il punto di ti il significato, i materiali e la dignità degli oggetti degli oggetti per la liturgia. duttori gestiscono laboratori collegati a società spe- partenza è la riforma liturgica promossa dal Concilio destinati al culto. La tendenza generale è di escludere ogni ri- cializzate nella distribuzione di arredi e suppellettili Vaticano II (1962-1965). In particolare dal fatto che, Analogamente a quanto è successo per i ca- ferimento stilistico. In particolare, sono diventati rari ecclesiastiche. In qualche caso i produttori sono pre- per la celebrazione della Messa l’altare è stato posto lici, l’intero mondo dei vasi sacri e degli oggetti usati i calici in stile barocco. Si tende, inoltre, a fare a meno senti sul mercato in modo autonomo. al centro ideale dell’assemblea. In questo modo, a per la liturgia ha conosciuto un ampio rinnovamento delle decorazioni che hanno lasciato il posto ad ampie I destinatari finali, cioè i sacerdoti, in più di partire dalla liturgia eucaristica, il calice viene posto che presenta tratti comuni: non taglia i legami con la superfici lavorate in vario modo e poi rifinite. un caso sono diventati committenti, non solo acqui- sull’altare e rimane costantemente sotto gli occhi di tradizione, accoglie le sollecitazioni provenienti dalle Le dimensioni sono in genere più contenute. renti, dal momento che esprimono direttamente al tutti. L’intera assemblea lo vede sull’altare accanto nuove sensibilità, si apre alle espressioni della cultu- I calici sono a misura di mani, a misura di persona. Si produttore o all’artigiano le loro specifiche richieste alla pisside, in posizione centrale, lo vede tra le mani ra contemporanea, si misura con mondi culturali di- può dire che siano scomparsi i calici monumentali. o preferenze. Il mercato dei calici, come in genere del presbitero durante l’offertorio, la consacrazio- versi, per quanto riguarda la liturgia si lascia guidare Anche le forme sono diventate più semplici, lineari, quello dei vasi sacri, delle suppellettili e delle vesti ne, la comunione. Di fatto, anche per la sua forma, dalle disposizioni conciliari. sobrie. In qualche caso è comparso il colore. liturgiche, continua a essere un mercato “di nicchia”, il calice risulta molto più visibile rispetto ad altri vasi Come sono cambiati i calici e gli altri oggetti Per i nuovi calici non si ricorre più solo al me- che, tuttavia ha assunto una dimensione mondiale e sacri come la pisside. Non è un caso, perciò, che per il culto? I calici usati abitualmente dai sacerdoti tallo dorato. In alcuni casi e in aree limitate stanno un rilevante valore economico. nei cinque decenni successivi al Concilio Vaticano II italiani per la Messa, quelli progettati dopo il Concilio comparendo anche materiali meno nobili come la proprio al calice, spontaneamente, sia stata rivolta sono, salvo eccezioni, facilmente riconoscibili per- ceramica e la plastica. Le pietre preziose sono quasi tanta attenzione da parte dei sacerdoti e dei fede- ché al di là delle varianti e delle interpretazioni pre- del tutto scomparse. Non c’è alcun timore a produrre li. Mentre i sacerdoti hanno continuato a utilizzare sentano alcune caratteristiche ricorrenti che sono fa- calici in serie (in piccola serie) accanto a manufatti ar- senza problemi i calici esistenti, quando si è pensato cilmente riconoscibili anche nell’intera gamma degli tistici (rari) e artigianali, o quasi. Anche i modelli sono a un nuovo calice, da regalare ai sacerdoti novelli in oggetti per la liturgia. cambiati. Accanto a quello più diffuso – il “calice” vero 22 23
APOSTOLATO LITURGICO PROVINCIA ITALIANA PIE DISCEPOLE DEL DIVIN MAESTRO Le suore Pie Discepole del Divin Maestro, sono una nell’apostolato, il servizio alle loro persone, sempre Congregazione religiosa che fa parte della Famiglia onorando il Sacerdozio di Gesù. Paolina fondata dal Beato Giacomo Alberione, il 10 Una delle forme più diffuse del loro servizio febbraio 1924. alla Liturgia della Chiesa, al popolo di Dio e ai suoi Nell’ambito della missione di evangelizzazio- pastori è la diffusione di tutto quanto serve per la ce- ne di tutti gli Istituti che si ispirano a San Paolo apo- lebrazione dei Sacramenti, per la costruzione e l’ar- stolo, esse hanno lo specifico compito di promuove- redo delle chiese e cappelle, per la formazione degli re il culto alla Persona di Gesù Cristo divino Maestro, operatori pastorali ai vari ministeri. Nelle loro case Sacerdote unico ed eterno. Il sacerdozio di Gesù vive hanno laboratori di confezione di paramenti, di pro- nella Chiesa, è partecipato da tutto il popolo di Dio gettazione e di studio di arredo sacro; pubblicano da battezzato, cresimato, eucaristizzato e dai ministri oltre 60 anni un mensile di formazione informazione ordinati: vescovi, presbiteri, diaconi. liturgica con commenti al Lezionario nell’anno liturgi- Da questo fondamento scaturisce il servizio co ed altri sussidi. apostolico specifico delle Pie Discepole: innanzitut- In alcune città, in Italia e nel mondo, dispon- to nella preghiera continua per la diffusione del Van- gono di locali aperti al pubblico che sono chiamati gelo su tutta la terra, attraverso i nuovi mezzi che il CENTRI DI APOSTOLATO LITURGICO, per la diffusio- progresso umano fornisce; la preghiera liturgica e di ne di ciò che producono o è necessario per la liturgia. Adorazione eucaristica intende sostenere coloro che La produzione scaturisce sempre dallo studio e dalla evangelizzano con questi mezzi e supplicare il Signo- preghiera, dalla conoscenza della storia del culto e APOSTOLATO LITURGICO. PROVINCIA ITALIANA re perché tutti li usino per il bene dell’umanità. Inol- dei libri liturgici venuti dalla grande Riforma del Con- SUORE PIE DISCEPOLE DEL DIVIN MAESTRO tre intendono promuovere il culto e la partecipazione cilio Vaticano II. Via Portuense, 739 Tel. +39 06 65686102 all’Eucaristia e agli altri sacramenti della Chiesa attra- 00148 Roma (RM) +39 02 618706150 verso la catechesi e la formazione liturgica dei fedeli ITALY Fax +39 02 618706160 e degli operatori pastorali. A loro è stato affidato dal Beato Fondatore il compito di avere speciale cura dei www.apostolatoliturgico.it ap.liturgicosede@piediscepole.it ministri ordinati, con la preghiera, la cooperazione ap.liturgicomagazzino@piediscepole.it 24 25
ARREDI SACRI BERTONCELLO Erminio Bertoncello inizia la sua esperienza lavorati- tribuisce alla scelta e alla messa a punto dei modelli va negli anni Cinquanta presso una fonderia artistica che vengono proposti al mercato. Un solido team dove apprende le tecniche di fusione del bronzo e familiare caratterizza dunque l’azienda che è ricono- dell’ottone. Frequenta al contempo un’importan- sciuta oggi come leader, non solo a livello nazionale, te scuola di disegno tecnico e artistico e apprende nella produzione di calici e oggetti per uso liturgico. l’uso delle macchine utensili. In seguito frequenta il La cura dei dettagli, i procedimenti artigianali, un de- maestro d’arte Perlotto, assai noto per la qualità del- sign sobrio che non abbandona la tradizione, sono gli la sua tecnica di cesello. elementi che hanno determinato il successo dell’a- In breve tempo Erminio padroneggia tutte zienda. La cultura del “fatto a mano” si fonde con le le tecniche apprese, in particolar modo quelle del tecniche di lavorazione più evolute in un mix che co- cesello che applica con successo alle immagini sa- niuga passato e presente, un confronto costruttivo cre. Dal 1965, con la moglie Angelina, si dedica alla ricco di rimandi alle forme e alle tecniche, che hanno produzione e al restauro di calici, pissidi, ostensori, permesso alla produzione italiana di essere ricono- tabernacoli ed altri oggetti per la liturgia, seguen- sciuta come la più qualificata a livello mondiale. do nell’attività produttiva una linea stilistica che nel tempo diviene distintiva dell’azienda. Gli anni Ottanta vedono crescere l’attività dell’azienda anche attraverso lo stabilirsi di partner- ship con importanti distributori a livello internazio- nale. Negli stessi anni entra in azienda il figlio di Er- minio, Gabriele, che apprende dal padre le tecniche del cesello, dello sbalzo e dello smalto ma si forma anche al di fuori dell’ambiente aziendale e, insieme al padre, reinterpreta la produzione dell’azienda alla luce di una sensibilità rinnovata. A Gabriele si affian- ca oggi la moglie Tamara, maestra d’arte, che con- 26 27
ARREDI SACRI BERTONCELLO Via Longhella, 18 Tel. 0444 660534 36050 Poianella di Fax 0444 660534 Bressanvido (VI) ITALY www.arredisacri.info bertoncello@arredisacri.info 28 29
MEO CASTELLANO E PINO MASSARELLI La collaborazione artistica tra Meo Castellano e Pino Massarelli (CarteM studio) nasce nel 2013 dalla co- mune passione per la creatività e l’amore per la mate- ria, dal comune senso armonico plastico coloristico e dall’affine ricerca mistica intrisa di senso del divenire. La ricerca dei due artisti si snoda in un interessante percorso di narrazioni plastiche, costituito dal raffina- to delinearsi di trame, espressione di eclettica imma- ginazione, rappresentazione di attente esplorazioni nella materia, nelle forme e nel colore, nelle idee e nelle emozioni. Il dialogo e il confronto conducono a un’ indagine, intellettuale e sensoriale, appassionan- te e gravida di esiti inaspettati. Cartem studio si oc- cupa principalmente di arte contemporanea, sacra, design e restauro collaborando con studi di architet- tura e imprese di restauro e decorazione d’interni. 30 31
MEO CASTELLANO PINO MASSARELLI Tel. +39 347 5463547 Tel. +39 338 4352815 infocartem@gmail.com infocartem@gmail.com 32 33
FONDAZIONE FRATE SOLE Costantino Ruggeri nasce ad Adro (BS) nel 1925. zando sculture, dipinti, vetrate, arredo e paramenti Nel 1944, compie la professione semplice nell’Or- sacri, cappelle e chiese con l’arch. Luigi Leoni. Nel dine dei frati minori e nel 1951, anno in cui è ordina- 1993, crea la Fondazione Frate Sole. to sacerdote nel Duomo di Milano, realizza la prima La Fondazione Frate Sole si presenta uf- esposizione di pittura, presentata da Mario Siro- ficialmente il 4 ottobre 1995 presso la Triennale di ni che lo ha definito ‘soldato di due milizie’ (arte e Milano, promuovendo il Premio Internazionale di Ar- fede). A Milano Ruggeri si confronta con gli artisti chitettura Sacra, premio quadriennale che individua Carrà, Tosi, Fontana, Crippa, Dova, Melotti e con la miglior chiesa costruita nei dieci anni precedenti gli architetti Giò Ponti, Figini e Pollini, arricchendo l’edizione del concorso. Il Premio è l’Oscar all’archi- la sua poliedrica ricerca artistica e sviluppando di- tettura sacra e ha visto premiati gli architetti: Tadao verse tecniche: pittura, scultura (con cui si diploma Ando, Álvaro Siza, Richard Meier, John Pawson, Cri- all’Accademia di Brera), fotografia. Il tema che gli sta stian Undurraga, Rafael Moneo e, nell’edizione 2020, più a cuore è lo spazio mistico, che affronta realiz- lo studio Meck Architekten. 34 35
FONDAZIONE FRATE SOLE Pavia (PV) Tel. +39 0382 32279 ITALY segreteria@fondazionefratesole.org www.fondazionefratesole.org 36 37
ANDREA MARCUCCETTI Andrea Marcuccetti (1961) si è laureato in Archite- tura all’Università di Firenze, ha conseguito il titolo di Dottore di Ricerca in Progettazione dello Spazio e del prodotto di arredo alla Sapienza Università di Roma e in Pianificazione del territorio all’Université Lille Nord de France. Sempre alla Sapienza ha ottenuto il Ma- ster di 2 livello in Progettazione e adeguamento di chiese. Negli ultimi vent’anni ha svolto attività pro- fessionale e di ricerca, collaborando e insegnando presso la Facoltà di Architettura Sapienza, la Rome University of Fine Arts, Université Paris Sorbonne – Ecole D’Architecture et de Paysage de Casablanca, Tabriz Islamic Art University - Design Faculty -Tabriz, Iran. Particolare interesse ha riguardato lo studio e l’approfondimento dello spazio liturgico cattolico at- traverso pubblicazioni e conferenze. ANDREA MARCUCCETTI andrea.marcuccetti@archiworldpec.it 38 39
MATTEO PAULETTO Matteo Pauletto nasce nel 1990, a Camposampiero (Pd), vive a Castelfranco Veneto dove attualmente lavora. Dopo l’istituto tecnico per Geometri, il suo percorso formativo prosegue alla facoltà di Archi- tettura IUAV di Venezia e con le prime esperienze professionali presso studi di architettura ed interior, contribuendo ad un background vario e di spessore. Dal 2014 ad oggi collabora con lo studio Ceron&Ce- ron di Castelfranco Veneto, dove ha potuto confron- tarsi con importanti progetti ed aziende del settore a partire dal concept, mediante attività di project management, fino alla realizzazione del manufatto architettonico o dell’oggetto di design. Da sempre appassionato del disegno a mano libera, dell’arte e della natura, nel tempo libero coltiva queste passioni che filtrate con equilibrio e reinterpretate con perso- nalità sono spesso spunti per nuove forme espressi- ve libere da ogni costrizione stilistica. ARCH. MATTEO PAULETTO Tel. +39 340 2195767 matteopauletto@gmail.com 40 41
SILOE.DESIGN Unforgettable original I always imagine beauty and art as something that se ways of my life and experiences I had, got con- fascinated me since I was a child, as swimming nected in one point – designing and creating jewel- against the tide. lery art using artisan goldsmith techniques - without I started photography studies in Prague, machines, without computers. This is the way how where i had chance to explore a new dimension the one of kind original that suits its owners. of art. I have learned how to express my feelings Sometimes I have to conquer the highest and emotion in a new way, and how to revive the stone mountain so I can insert the smallest sto- beauty that´s all around us. I have participated in a ne into jewel. Everything is part of my journey and sculptural symposium and I also led several jewelry during this journey I try to find total difference in making classes. same things, smooth in rough, intersections in pa- Who wants to see things closer, have to look rallels, connection in unconnectable, perfection in form the distance. Who wants to see opal set in a imperfection and start on every finish line. I´m lo- ring, have to perceive whole opal mountain. All the- oking for beauty – God. SILOE.DESIGN +421 904 241 690 info@siloe.design 42 43
ALESSANDRA LITTA BUTTÉ PAOLO TATAVITTO Alessandra Litta Butté Paolo Tatavitto Diplomata alla Scuola Beato Angelico, consegue la Diplomato nel 1979 alla Scuola Beato Angelico e Lau- laurea di Architettura al Politecnico di Milano, lavora reato in Pittura nel 1983 all’Accademia di Belle Arti di per la Tecno spa occupandosi di ingegnerizzazione Brera, è progettista e designer nel settore dell’indu- del prodotto. Dal 1990 è libera professionista e si strial design, con ricerche progettuali che spaziano occupa di architettura di interni, ristrutturazioni e dall’oggettistica di uso quotidiano a prodotti di alta allestimenti. Progetta nell’area ufficio e agenzie fi- valenza tecnologica nel settore dell’illuminazione nanziarie per brand internazionali. Esperta in corpo- tecnica e decorativa. In questi anni prosegue la sua rate identity. ricerca artistica con esposizioni in spazi pubblici e privati. Dal 2002 fondano Tfourtwo, sono entrambi Cultori della Materia presso il Politecnico di Milano facoltà di Design. Nel 2017 sono tra i promotori e cu- ratori della mostra “Don Marco Melzi. L’uomo, l’arti- sta, l’operaio del Signore” presso Museo Diocesano C.M. Martini di Milano. ALESSANDRA LITTA BUTTÉ PAOLO TATAVITTO Via dei Ciclamini, 2 Via dei Ciclamini, 2 20147 Milano (MI) 20147 Milano (MI) ITALY ITALY a.littabutte@gmail.com paolo.tatavitto@gmail.com 44 45
KOINÈ RICERCA FIERA DI VICENZA 13-15 FEBBRAIO 2023 46 47
URNE CINERARIE ma sempre le culture hanno trattato i cadaveri con procedure particolari e consapevoli, che vanno con il fosi il fenomeno socio-culturale più rilevante. An- che la tradizione cristiana conferma queste prassi di nome “antropo-metamorfosi” (AMM). mortificazione del corpo, come i monaci in Siria, che Due sono i processi naturali della tanato-mor- non si rassegnano di morire di morte naturale e cer- fosi: la putrefazione e la mineralizzazione. Ogni cul- cano di autodistruggersi con digiuni totali. “L’integri- Roberto Tagliaferri tura ha dovuto fare i conti con la putrefazione, la fase tà del corpo è la prova che esso ha superato indenne più traumatica, che suscita paura e ribrezzo. “Gestire la putrefazione (fase II) e il suo perfezionamento è i processi di disgregazione dei corpi è una necessità un approdare alla fase della mineralizzazione (fase ineludibile per le società umane” 2. I principi di fondo III), a una condizione cioè di stabilità e di immutabi- regolano le culture di fronte al cadavere, ovvero ri- lità perenne”3. Sarebbe come una forma di auto-im- Da quando la Congregazione per la dottrina della fede col rischio mortale per la trasgressione della legge. fiutare o accettare la putrefazione per vedere scom- balsamazione per il rifiuto della caducità temporale. nel 2016 è intervenuta con un’Istruzione (Ad resur- Lasciare ai corvi e agli avvoltoi il cadavere era uno parire o far rimanere forme di umanità. Accanto alle Analogamente oggi le forme di ibernazione sono il gendum cum Christo) sulla cremazione e sulla con- scempio e la peggiore condanna per un defunto. Pa- due fasi di putrefazione e di mineralizzazione vi è una tentativo di superare la tanato-metamorfosi con una servazione delle ceneri si è aperto un capitolo nuovo troclo ucciso da Ettore nell’Iliade viene onorato con i pre-fase di pre-decomposizione, che rappresenta un sorta di auto-tanato-metamorfosi per giungere for- nella pastorale e nel dibattito pubblico, che sempre giochi funebri mettendo tregua alla guerra troiana. momento rituale molto significativo con prassi mol- malmente indenni alla fase della mineralizzazione del più richiede attenzione. Innanzitutto il documento, to eloquenti nel tentativo di trattenere il morto o al- corpo. Secondo Remotti “è l’acquisizione di una sorta pur preferendo la tradizionale sepoltura del corpo, 1. Ragioni dello sviluppo della cremazione meno di rendere meno violento il distacco. di perennità”4. Tra tutti gli esseri viventi, “l’uomo [ è ] sostiene la liceità della cremazione, che “non è di per La tanato-metamorfosi comincia quando la sola specie per la quale la morte biologica, fatto di sé contraria alla religione cristiana” e “non impedisce Oggi anche nel clima della “morte proibita” (Ph, si è ancora in vita con chiari segnali di degrado psi- natura, si trova continuamente superata dalla morte all’onnipotenza divina di risuscitare il corpo” in qua- Ariès) continuano le onoranze funebri affidate alle co-fisico. Se ne accorgono gli umani, più ancora se come fatto di cultura”5. lunque modo esso si dissolva (cf. nn. 1 e 4). In ordine agenzie del commiato, specialmente è in aumento la ne accorgono gli animali come i cani, che sentono La cremazione, evitando la putrefazione vuo- alla conservazione delle ceneri si ribadisce la norma cremazione dei cadaveri. Le ragioni sono molteplici l’odore di cadavere prima del decesso e latrano in le che il cadavere giunga alla mineralizzazione senza in vigore nella Chiesa italiana dal 2011: “La prassi di sia sul piano funzionale della carenza delle aree cimi- modo particolare. Tra i Bijagò della Guinea Bissau si decomposizione. In questo quadro antropologico spargere le ceneri in natura oppure di conservarle in teriali, sia sul paino antropologico per evitare la fase ritiene addirittura che i malati emanino già l’odore anche la Chiesa deve dare una risposta alla cremazio- luoghi diversi dal cimitero, come, ad esempio, nelle putrefazione e accelerare la mineralizzazione, sia sul della decomposizione. I samniasi dell’India già in vita ne in elazione a quel che si chiama “Comunione dei abitazioni private, solleva non poche domande e per- piano economico per rendere meno oneroso il fune- subiscono il loro rito funebre. In Giappone gli eremiti Santi”. Se è affermata la dottrina della risurrezione plessità. La Chiesa ha molti motivi per essere contra- rale. L’aspetto antropologico è forse l’evoluzione del Mira arrivano al digiuno totale e trattengono il respi- anche con la cremazione, bisognerà poi che le cene- ria a simili scelte” (Rito delle esequie, n. 165). L’ubica- costume più interessante perché la cremazione salta ro per essere “simili ai morti o alle pietre”. La tana- ri trovino una degna sepoltura non solo in un luogo zione delle urne cinerarie nei cimiteri favorirebbe “il un momento delicato del processo mortale. to-metamorfosi dura cinque anni, dopo di che non si sacro apposito, che è il cimitero, ma anche in un’urna ricordo e la preghiera per i defunti” (n. 3). La morte infatti è da un lato un fatto natu- imita la morte ma la si incorpora definitivamente fa- degna del cristiano defunto in attesa della Parousia. L’attenzione ai defunti è un sentimento ata- rale, chiamato “tanato-morfosi” (TM), d’altro canto cendosi seppellire vivi. È un suicidio simile a chi oggi Per quel che riguarda i cimiteri, oggi si vive un pas- vico, al punto che nel mondo antico era una grave è una procedura culturale, detta “tanato-metamor- si toglie la vita per paura della morte, anche se la di- saggio culturale epocale perché tendenzialmente delitto non seppellire un morto. Tragedie come fosi” (TMM)1. Quest’ultima elabora espedienti per la namica psicologica è diversa perché nei Mira la paura sono multi-etnici non sono più cristianamente con- l’Antigone di Sofocle non mettono in scena solo la trasformazione dei corpi perché la morte mette i cor- cede il posto alla sfida per mantenere integro il corpo notati, essendo gestiti dallo Stato e dagli enti loca- resistenza al potere costituito, piuttosto ribadisco- pi nell’ambiguità di ritenerli o meno nel novero degli senza decomposizione. L’Antico Egitto con la pratica li. Così si sta riflettendo di usare le chiese dismesse no il dovere del seppellimento del congiunto anche esseri umani. Le risposte possono essere diverse dell’imbalsamazione ha fatto della tanato-metamor- per il riposo dei defunti, secondo l’antica prassi della 48 49
sepoltura nelle chiese. Per quanto concerne le urne 5), con un vaso contenente una piccola quantità di Diversamente pensa il cristianesimo: le ce- pre segnalato un diverso destino nelle stelle, che poi, si sta lavorando per trovare teche meno anoni- manna raccolta da Aronne (Libro dell’Esodo Esodo neri conservate in un’urna nobile non sono una “di- non coincide con la Legge di Boltzmann9. Il libro della me e meno seriali, come era prassi nei tempi antichi 16:33-34; cfr. Ebrei 9,4) e con la verga fiorita d’Aronne vagazione” per nascondere un destino “ridicolo e Genesi racconta la creazione dell’uomo come impa- anche per la tradizione cristiana. (Libro dei Numeri 17,25). terrificante”. L’uomo che si erge a giudice della nasci- sto di terra e di soffio vitale. È questo Spirito la vita Le ceneri sarebbero il simbolo del legame ta e della morte, non riuscendo ad oltrepassare e a stessa immarcescibile e intimamente legata alla ter- 2. Le urne e le ceneri con le proprie origini e quindi conservano un carat- controllare né la porta d’entrata né la porta d’uscita ra, alla cenere, tanto che il cristianesimo sostiene la tere di sacralità da evidenziare con la qualità delle della vita, risulta infine come un dogma indimostra- risurrezione della carne. Dato che nessuno ha esplo- L’attenzione alla qualità e alla nobile semplicità delle urne. Esse non vanno disperse non perché non sia bile come nelle religioni, ritenute da Cioran “un’affli- rato il prima e il dopo, anche la fede nella vita eterna urne cinerarie è sicuramente legata alla dimensione significativo il legame con la terra, con l’aria e con le zione, un supplemento al nulla”. Infatti, in linea con è un azzardo, simile alla “liberazione della corvée” religiosa della comunione dei Santi. I morti infatti acque, ma per tenere una reliquia di sacralità che ci S. Beckett, Cioran elogia la disintossicazione dalla della nascita e della morte nella versione di Cioram. riposano in pace in attesa della risurrezione finale e lega alle radici in un luogo della memoria, dove po- nascita e dalla morte, come “libertà, gioia, di sentirsi In ogni modo noi possiamo solo segnalare la vitalità rappresentano per i vivi la memoria della fede. Essi ter ritornare, pregare e sostare nei momenti di crisi, superflui, spossessati, fuori gioco, strappati alla ca- irriducibile della coscienza nel breve segmento che sono le reliquie della famiglia di appartenenza e do- come nei santuari ierofanici dell’Antico Testamento. tena dei vivi”8. ci è concesso e dobbiamo tacere su ciò di cui non vrebbero godere di una sacralità spesso dimentica- Le ceneri degli estinti hanno dunque una loro poten- La pietas, che tiene in gran conto le ceneri si può parlare. Tanto vale conservare gelosamente ta. Già il mondo antico venerava i lari e i penati, che za da conservare religiosamente anche da spiriti lai- come una reliquia deve fare i conti con questo pessi- le reliquie di questo prodigio e non gettarle al ven- erano collocati in un luogo privilegiato nella casa. A ci. Non sono materiale inerte da eliminare, memori mismo cosmico, che si misura solo sulla inanità della to come una “passione inutile”, che non ci riguarda e maggior ragione per i cristiani il culto dei morti, at- che siamo polvere e in polvere torneremo. Qui il con- vita destinata a trasformarsi in polvere. Eppure i miti che attiva la speranza nel miracolo della vita. testato fin dalle origini, è una riconciliazione con la flitto con la mentalità materialista contemporanea si cosmogonici, compreso quello biblico, hanno sem- morte e una modalità di vivere il rapporto con la Ge- fa prepotente. Roberto Tagliaferri rusalemme celeste. Va ricordato che nella Bibbia il Le ceneri sarebbero, secondo E. M, Cioram nome di Dio era legato ai padri, come Dio d’Abramo, “l’esito e il segreto di tutto”6. Nella sua versione le Note Teologo e saggista è interessato alle problematiche culturali e teologiche che agitano la Chiesa e il mondo contemporaneo, alle prese con la comples- Dio di Isacco, Dio di Giacobbe. I padri non rappre- ceneri rappresentano lo svuotamento di ogni con- 1 “’Tanato-morfosi’ (TM) è il termine che viene utilizzato per indicare in ma- sità e con la fine del paradigma etnocentrico dell’Occidente. Al suo attivo sentano solo il legame genetico con le origini, sono tenuto utopico, che il mito del progresso e della niera sintetica i processi di ordine naturale che aggrediscono il corpo con la numerosi volumi: La violazione del mondo (1996); La magia del rito (2006); piuttosto le radici della fede in Dio. Le urne diventa- storia tenta inutilmente di rianimare. Ma un giorno morte. Se gli esseri umani a loro volta fanno qualcosa sui corpi dei loro defun- Il matrimonio cristiano. Un sacramento diverso (2009); Liturgia e immagine ti, l’insieme i questi interventi culturali merita un nome a parte… Nel caso di (2009); La tazza rotta. Il rito risorsa dimenticata dell’umanità (2009); Saggi di no allora come un sacrario da onorare. I sarcofagi e il discendente della disobbedienza adamitica “dovrà ‘tanato-metamorfosi (TMM) emerge un elemento del tutto assente in ‘tana- architettura e di iconografia dello spazio sacro (2011); Il travaglio del cristia- le antiche urne portavano spesso simboli del viaggio pagare” questa infatuazione della conoscenza, che to-morfosi ™, ovvero l’idea di intenzionalità e di progettualità”. F. REMOTTI, nesimo. Romanitas christiana (2012); Sacrosanctum. Le peripezie del sacro estremo, spesso l’immagine del defunto e sempre il spera l’insperabile. “Contaminati dal cristianesimo e Tanato-metamorfosi, in Morte e trasformazione dei corpi. Interventi di tana (2013); Il cristianesimo “pagano” della religiosità popolare (2014); L’esperien- metamorfosi, a cura di F. REMOTTI, Milano, Bruno Mondadori, 2006, pp. 5, 6. za del ritmo (2014); Miti e credenze. La rivincita dell’immaginario simboli- nome scolpito. La forma stessa alludeva al traghetta- dalla sua visione rettilinea, spiega Cioram, noi siamo 2 A. FAVOLE, Resti di umanità. Vita sociale del corpo dopo la morte, Bari, co (2015); La pastoralità e la questione dell’individuo nella liturgia (2016); mento nella morte con la forma della barca, oppure costretti a limitarci a una sola disavventura cosmi- Laterza, 2003, p. 35. Umanesimo ecocompatibile (2016); Il conflitto delle pragmatiche nell’epoca alla continuità con la vita terrena. Nelle urne cristiane ca, folgorante ed enorme, polverizzazione univer- 3 Ivi, p. 17. del disincanto e delle multietnie (2016); La difficile integrazione delle culture Ivi. (2017); L’esperienza del sacro e il senso della fede (2017); La sesta piaga: il vi erano incisi i simboli della fede come il monogram- sale che, proprio come una cremazione individuale, 4 5 L. V. THOMAS, Antropologia della morte, Milano, Garzanti, 1976. fondamentalismo. Per un’ecclesiologia dei tempi penultimi (2018); Crisi della ma, il ramo d’ulivo, la colomba, l’ancora, la prima e appartiene al terrificante e al ridicolo… Ed ecco, per 6 E.M. CIORAM, Fascinazione della cenere, Padova, Il Notes Magico, 2005, democrazia in Europa. Le radici cristiane (2018); L’altra Maria. Per una fede ultima lettera dell’alfabeto, ecc. L’urna diventava dimenticare l’immagine di una persona ridotta in p. 61. al femminile (2019); La religione invenzione dell’Occidente? (2019); La sesta Ivi, p. 64. piaga: il fondamentalismo (2018), I segni dei tempi (2000), Il fattore A. Antro- come un tabernacolo di presenza, come l’arca antica ceneri, si è portati a divagare sulla cenere stessa”7. 7 8 Ivi, p. 60. pologia dei sacramenti (2021); Evoluzionismo antropologico (2021). dell’alleanza dove si tenevano i simboli del patto con Questa inutile speculazione su un destino fin troppo 9 La Legge di Boltzmann sostiene che la dissipazione entropica per mante- Dio con le Tavole della Legge (Deuteronomio 10,1- evidente è ridicola. nere il sistema costante è destinata all’estenuazione della energia vitale. rtotag@libero.it 50 51
FRANCESCO CIARDIELLO Francesco Ciardiello (Piedimonte Matese, 1994) vive Unito e Italia. Si distingue, oltre che per le opere e lavora a Caserta. Artista e scultore italiano, colti- marmoree, anche per opere in bronzo, alluminio e va la sua passione dall’età di 6 anni, quando inizia a ottone, in fusione a cera persa, e opere lignee. È an- modellare la creta, scolpire il marmo e la dura pietra che Direttore Artistico e Lead Artist degli Studi d’Ar- nello storico laboratorio d’arte di famiglia (dal 1969). te Ciardiello, executive designer presso Ciardiello Dopo i 12 anni inizia a lavorare in Italia, tra Roma, Ve- Marmi. Collabora con i maggiori artisti ed esponenti rona e Napoli e approfondisce le tecniche, lo studio mondiali dell’arte contemporanea per la gestione, dell’anatomia artistica, la storia dell’arte. All’età di 19 progettazione, modellazione e realizzazione delle anni, Francesco incontra la scultura digitale, passa loro sculture e opere figurative. La ricerca artistica alla creta virtuale, utilizza robot antropomorfi per la di Francesco affonda le sue radici nelle tecniche ere- sgrossatura delle sue opere, senza mai abbandona- ditate dai maestri del barocco italiano, in particolare re le tecniche scultoree tradizionali, i canoni e i vir- dalla scuola di scultura di Gian Lorenzo Bernini, tra le tuosismi estetici del passato: una costante assoluta espressioni e virtuosismi anatomici che contraddi- nell’essenza delle sue opere. Oggi, Francesco lavora stinguono le sue opere. su commissione tra USA, Corea, Slovacchia, Regno FRANCESCO CIARDIELLO Studi d’Arte Ciardiello Tel. +39 366 2002608 Viale dei Pioppi, 78 +39 0823 911970 81016 Piedimonte Matese, Caserta (CE) www.francescociardiello.it ITALY studidarteciardiello@gmail.com 52 53
PAOLA FOPPIANI Paola Foppiani nasce nel 1966 a Piacenza dove vive e lavora. Studia all’Istituto d’Arte Gazzola. Dopo gli studi si dedica alla scultura realizzando, prevalente- mente, opere in terracotta. Lo studio dove lavora è in Via Genocchi 79 a Piacenza. PAOLA FOPPIANI Via Genocchi, 79 29121 Piacenza ITALY paolafoppiani66@gmail.com 54 55
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