Cultura I forum dell'Espresso - Premio Strega
←
→
Trascrizione del contenuto della pagina
Se il tuo browser non visualizza correttamente la pagina, ti preghiamo di leggere il contenuto della pagina quaggiù
La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato diffusione:236776 tiratura:348760 Cultura I forum dell’Espresso Pag. 82 N.27 - 1 luglio 2018 01/07/2018
01/07/2018 diffusione:236776 Pag. 82 N.27 - 1 luglio 2018 tiratura:348760 La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato Illustrazione di Ettore Viola Caccia allo a cura di SABINA MINARDI foto di Augusto Casasoli Il capolavoro che non c’è. Lo strapotere dei grandi editori. Le alleanze per vincere, alla vigilia del più prestigioso, e feroce, premio letterario. Specchio dell’Italia L’Espresso 1 luglio 2018 83
01/07/2018 diffusione:236776 Pag. 82 N.27 - 1 luglio 2018 tiratura:348760 La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato Cultura I forum dell’Espresso C ome sta l’editoria italiana? Abbiamo utilizzato la finale del premio Strega per parlarne, e per discutere dei libri in gara e di ciò che rappresentano in questa esta- te 2018: non certo una stagione qualunque, ma un tempo molto particolare dal pun- to di vista politico, sociale, civile. Con la scrittrice Elvira Seminara, il critico Alberto Asor Rosa, lo scrittore Paolo Di Paolo, l’editore Gian Arturo Fer- rari, per anni al vertice del Gruppo Mondadori, interlocutori non direttamente coin- che di gruppo o di casa editrice?), tra che ci sia un percorso di riappropriazione volti nella sfida, alla vigilia del più pre- giurati di lungo corso che storcono il di anni di fragilità a noi prossimi. C’è stigioso e bellicoso tra i premi letterari, naso sull’allargamento dei votanti (ai 400 qualcosa che ci avvicina, che ci fa paura apriamo un confronto sui libri finalisti. Amici della Domenica si sono aggiunti in questo contatto con la storia recente: Intorno ai quali case editrici, editor, 200 intellettuali che, con i 20 voti collet- la fragilità, la precarietà, la perdita di re- agenti, uffici stampa, e solo da ultimi gli tivi delle Biblioteche di Roma e i 40 letto- lazioni civili. Anche nei libri esclusi c’era- autori, si agitano da mesi l’un contro ri forti selezionati dalle librerie, portano no elementi simili: ne “Il sangue giusto” l’altro armati. gli aventi diritto a 660). E critici che si di Francesca Melandri, che racconta la La cinquina fa registrare una buona interrogano sulla qualità letteraria in relazione con lo straniero; in “Dalla mia notizia, in un premio che solo dieci volte gioco: come Filippo La Porta, che provo- terrazza si vede casa tua” di Elvis Malaj, nel corso della sua storia è stato attribuito ca auspicando l’ex aequo, un premio a storia di transizione tra Italia e Albania. a una donna - da ultimo a Melania Maz- un’ideale antologia con le pagine migliori A me sembra che proprio la transizione zucco nel 2003: svetta Helena Janeczek, di ciascuno. Da qui parte il dibattito. sia la categoria sfuggente, friabile, scre- in compagnia di Sandra Petrignani e Lia Elvira Seminara: «Prima che della quali- polata, che accomuna i libri. Transizione Levi. Tre donne più due uomini, Marco tà letteraria, vorrei ragionare sui temi dei anche nel corpo, come nelle storie di Balzano e Carlo D’Amicis. Autori di ro- libri, a partire da quello storico. Mi piace amori impediti o di trasformazioni ses- manzi apparentemente diversi, ma in molto che questi libri dialoghino tra di suali. Mi sembra rassicurante l’attenzio- larga parte inclini a indagare la storia e la loro: con esclusione de “Il gioco”, tutti e ne verso questi temi - leggi razziali, soli- memoria. Il vincitore? Lo decreterà la quattro affrontano gli anni tra i Venti e i tudine- gli stessi sollevati all’esame di giuria al Ninfeo di Villa Giulia, a Roma, il Quaranta del Novecento: Lia Levi parlan- maturità: storie che fanno male, fanno 5 luglio. Ora, mentre il quintetto forzosa- do di leggi razziali, Balzano di un episodio memoria. Mai come oggi essenziale». mente unito completa il suo pellegrinag- trascurato della nostra memoria con un Gian Arturo Ferrari: «Il giudizio sulla gio per festival e città (di rientro da San campanile sommerso che ha una forza qualità letteraria lo lascerei ai posteri... Pietroburgo, ospiti dell’Istituto italiano di evocativa interessantissima. Janeczek più della metà dei vincitori del premio cultura, gran finale sul palco di Massen- racconta la storia di Gerda Tardo, morta Nobel sono oggi dei perfetti sconosciuti, zio, a Roma, il 3 luglio), è il dietro le durante la guerra civile spagnola, Natalia due terzi dei vincitori del Premio Strega quinte a fare da protagonista. Tra allean- Ginzburg, della Petrignani, non ha biso- non sono più pubblicati. Parlerei di gusto, ze da ridefinire (a chi andrà il voto degli gno di didascalie. Il fatto che questi libri che il pubblico nel suo insieme misterio- Foto: A3 esclusi? In Mondadori prevarranno logi- siano stati scritti e premiati mi fa pensare samente coagula intorno a certi libri. È 84 1 luglio 2018 L’Espresso
01/07/2018 diffusione:236776 Pag. 82 N.27 - 1 luglio 2018 tiratura:348760 La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato Leica, giochi Sotto: Elvira Seminara con Alberto Asor Rosa in un momento della discussione e corsare Con Paolo Cognetti, vincitore del Premio Strega 2017, a presiedere le votazioni ecco la cinquina dei finalisti. La Ragazza con la Leica di Helena Janeczek, edito da Guanda, proposto da Marco Santagata, ha ottenuto 256 voti. Biografia di Gerda Taro, prima fotografa caduta su un campo di battaglia, compagna di Robert Capa. Resto qui di Marco Balzano, Einaudi, proposto da Pierluigi Battista, ha avuto 243 voti. In una vallata del Sudtirolo la persecuzione “ linguistica, etnica, culturale, quando Mussolini mette al Ci sono stati Uomini e No, bando il tedesco. Apocalittici e Integrati, Sommersi e Salvati, tocca ora “ La corsara, Ritratto di Natalia Ginzburg, di Sandra Petrignani, Neri Pozza, proposto da Biancamaria Frabotta, ha avuto ai Soddisfatti e Rimborsati 200 voti. Biografia di una protagonista del nostro panorama Elvira Seminara culturale. inutile ricordare che i più grandi scrittori tutti quelli che parlano di qualità, non Questa sera è già del Novecento non hanno vinto il Nobel, credo che ci sarà nessuno tra gli autori di domani, di Lia Levi, i più grandi romanzieri del Secondo No- quest’anno che replichi l’incredibile suc- edizioni e/o, vecento non hanno vinto lo Strega. Quin- cesso dell’anno scorso di Cognetti, che ha proposto da Dacia di calma: stiamo parlando di un premio, venduto 300 mila copie, una cifra pazze- Maraini, ha avuto di una grande festa, non di una messa sca. Lo Strega rimane ciò che è sempre 173 voti. Storia di cantata. Quest’anno tra i libri che ho letto stato, nonostante i tentativi di riforma: un una famiglia ebraica molto sinceramente non mi sembra che premio amato dal pubblico, che ha fiducia negli anni delle leggi ci sia il capolavoro destinato a varcare i nelle sue scelte. Un premio istituzionale razziali. secoli. Sono buoni libri, oggi la qualità che rappresenta la società italiana nelle media si è molto innalzata. Ho trovato sue luci e ombre. È come siamo noi. E Il gioco, di Carlo bello il libro di Balzano, specie nella par- funziona». D’Amicis, Mondadori, te riguardante la guerra. Bello il libro L’Espresso: «È sempre valida la “regola proposto da Nicola della Janeczek, molto simile a lei. Mi è del quattro”: vincere lo Strega, cioè, fa Lagioia, ha raggiunto piaciuta molto la vita della Ginzburg di moltiplicare per quattro quanto il libro ha 151 voti. Triangolo Sandra Petrignani. Riguardo alle vendite, venduto fino a quel momento?». erotico e ossessioni che alla fine è ciò a cui tendono quasi Ferrari: «Si moltiplica per molte più sessuali. L’Espresso 1 luglio 2018 85
01/07/2018 diffusione:236776 Pag. 82 N.27 - 1 luglio 2018 tiratura:348760 La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato Cultura I forum dell’Espresso Gian Arturo Ferrari, in collegamento Skype. Sotto: la scheda del primo spoglio (appunti non ufficiali) volte! Ma può anche non moltiplicar- si per niente: ci sono esempi, che non è elegante fare, di libri rimasti più o meno dove stavano anche dopo aver vinto il premio. Non è automatico. Se un libro piace al pubblico si capisce prima della vittoria, lo Strega fa da moltiplicatore. Il pubblico non si è quasi mai sbagliato. Sono un grande difensore dello Strega. In un Paese “scassato” come il nostro un po’ di istituzioni fanno bene. Polemiche, trame e retroscena inclusi». L’Espresso: «Non c’è dubbio: lo Strega in Italia è una certezza. È il Palio della nar- rativa: tutto è già scritto dall’inizio, tutto può succedere fino all’ultimo». Ferrari: «Coincide con la storia repubbli- cana. È uno spaccato dell’Italia migliore. Merito di quel gruppo di intellettuali sbeffeggiato pure al cinema: ricordo Gas- sman che interpretava Maria Bellonci ne “I Mostri”... Gli sberleffi allo Strega arri- “ vano da lontano. Ma mi è molto caro». Alberto Asor Rosa:«Non mi sento di dare un giudizio sulla qualità degli ultimi I piccoli editori non vincono? concorrenti, anche perché siamo ancora dei votanti. Io ne ho votati due. Credo che I loro libri piacciono meno. Il “ lo Strega rappresenti un termometro at- tendibile dei valori presenti nella ricerca letteraria e nella narrativa italiana. Ho premio rappresenta la società, rivisto i vincitori degli ultimi 15 anni: tra loro ce ne sono almeno dieci di altissimo come siamo noi. E funziona livello, ed è una media molto positiva per un premio. Alcuni di questi vincitori Gian Arturo Ferrari hanno costituito la base per una ricerca di altri autori. Anche la distribuzione na e della sua psiche. Perdura oggi tale si solleva raramente a una qualità supe- degli editori è significativa. In 15 anni tensione? Direi che si allenta un po’. L’o- riore. Se penso a “La solitudine dei nume- trovo 4 volte Einaudi, 5 Mondadori...». rientamento che esprimono questi libri è ri primi”, c’è uno sbalzo che qui è difficile Ferrari: «...siamo i più bravi». di rappresentarci dei casi molto partico- cogliere». Asor Rosa: «...3 Rizzoli, 2 Bompiani, 1 lari, con una attitudine più riflessiva che Paolo Di Paolo: «Dobbiamo chiederci se Feltrinelli. Non esistono gli editori mino- interpretativa. Qualcuno è di una noia i libri finalisti allo Strega riflettano davve- ri. Qui si aprirebbe il discorso sul rappor- mortale. Non interpreta, riflette. Anche ro qualcosa. Lo dico perché rispetto ai to tra potenza editoriale e risultati del nella cinquina, ma non voglio dire di più. candidati intervengono molte variabili a voto. Intanto ci tengo a dire che se legges- È un riflesso di un allentamento comples- determinare la dozzina, la cinquina, il simo i dieci autori scopriremmo che sivo della ricerca narrativa? Sì. Da tempo vincitore. C’è un aspetto preponderante hanno puntualmente rappresentato i scrivo che la ricerca dei poeti è più auten- del mondo editoriale, di cui Ferrari è l’e- passaggi di interesse non solo della nar- tica di quella dei narratori: rinunciando a sponente più evidente, e riguarda come rativa ma del costume italiano: Sandro priori all’idea di vendere 300 mila copie, lo Strega si sia sposato all’editoria specie Veronesi con “Caos Calmo”, “La ferocia” possono fare a meno di quelle forme di nell’ultimo quindicennio...». di Nicola Lagioia... Credo che il Premio semplificazione e di attrazione psicologi- Ferrari: «Il Premio era nato già così». sia servito a rappresentare l’evoluzione di ca da cui i narratori sono sempre più ca- Di Paolo: «Da una cerchia di scrittori... ». Foto: A3 molti aspetti profondi della società italia- ratterizzati. Oggi la buona qualità media Ferrari: «Il fatto che lo Strega si sia sposa- 86 1 luglio 2018 L’Espresso
01/07/2018 diffusione:236776 Pag. 82 N.27 - 1 luglio 2018 tiratura:348760 La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato Perché non io? Le attese dei cinque finalisti confessate a L’Espresso HELENA JANECZEK “Non so davvero chi to all’editoria è l’aspetto che ne ha deter- titoli che escono ogni anno noi non ab- vincerà. Ma ho minato sopravvivenza e successo». biamo assolutamente idea della qualità dedicato il mio libro a Di Paolo: «Sì, ma Maria Bellonci era una effettiva che può albergare ben oltre que- una ragazza che ha scrittrice. Io parlo di dirigenti come lei sti cinque libri». creduto a una vittoria sempre più che hanno avuto un ruolo da protagoni- Ferrari: «Sono un tifoso molto acceso difficile lottando con il sorriso sulle sta, ben più dei fondatori. È evidente che dell’Inter. Ho lavorato per anni in Mon- labbra. Gerda Taro è stata travolta il sodalizio con l’editoria è un fatto di so- dadori e la Mondadori è la Juventus del pravvivenza, però è diventato un vizio di campionato editoriale. Noi interisti pos- da un carro armato, io non mi farò forma, dove il grande gruppo - lei dice il siamo dire che comprano gli arbitri, ma i neanche un graffio. Sono pronta a più bravo - forse è semplicemente il più risultati sono lì. Credo che Mondadori sia spendermi subito per altri obiettivi, potente. E falsa la prospettiva». stata sì favorita, ma non negli ultimi anni. comunque vada a finire”. Ferrari: «Ecco un punto classico del dibat- Semmai all’inizio, da Maria Bellonci, che tito sullo Strega: il grande editore che era un’autrice Mondadori». MARCO BALZANO manipola e controlla. Tra i libri degli ul- Asor Rosa: «A metà degli anni Sessanta “Fatta la più ovvia delle timi 15 anni alcuni erano esordienti asso- scrissi un articolo violentissimo contro premesse, cioè che luti, non erano costati un soldo: era stata i premi letterari, “strumento mefitico di non mi dispiacerebbe fatta una scelta. Penso a Giordano o a padronanza della cultura italiana da vincere, sarei contento Piperno. La ragione per la quale i piccoli parte della grande editoria”. Oggi riten- se prevalesse Lia Levi”. editori non vincono lo Strega - e mi spia- go che la polemica contro la grande ce dirlo ma lo farò, infrangendo un tabù editoria tenda a favorire soluzioni di SANDRA PETRIGNANI - è che i loro libri piacciono meno di organizzazione che non condivido. Pen- “Ci si augura che vinca quelli dei grandi editori. Punto». so all’allargamento dell’elettorato. Do- Di Paolo: «Non sono d’accordo. Al di là vrebbe servire a sottrarre ai grandi edi- una donna. Ci si del valore di un libro come “La solitudine tori il patrimonio rappresentato dai loro augura che vinca un dei numeri primi”, a maggior ragione molti amici tra i 400 votanti. Ma pur editore indipendente. perché Giordano era uno sconosciuto ha essendo positivo verso lo sforzo che si Perché non il mio libro, allora? Non influito la capacità di fare campagna elet- sta compiendo dopo la scomparsa di sarebbe male se così rivincesse torale. Non ho mai creduto che i giurati Tullio De Mauro, credo che questa idea anche una grande scrittrice che nel siano ostaggio di logiche editoriali, però non stia né in cielo né in terra: può pro- ‘63 s’aggiudicò uno Strega tra i più che ci sia stata una strategia pesante su durre inconvenienti qualitativi. Gente duraturi e popolari”. certi libri, vincitori già in partenza, è in- che vota non dico non sapendo né leg- dubbio. Ciò non mi scandalizza, e neppu- gere né scrivere, ma quasi. L’elettorato LIA LEVI re l’aria di distacco e di cinismo che lei ha deve essere qualificato, ristretto. E più “Quasi sempre la realtà sempre avuto parlando del premio: ma un soggetto al potere delle grandi case edi- per rappresentarsi po’ mi irrita. Dirà che parlo così perché trici: sono loro ad aver fatto la poesia e non ho vinto. Io credo che parlare di la narrativa italiana negli ultimi cin- ha bisogno grande editoria, sovrapponendole il valo- quant’anni». dell’immaginazione, insomma il re assoluto, è ridicolo. Perché su 60 mila Ferrari: «Concordo: l’allargamento della romanzo può essere più vero del platea elettorale è ininfluente: vincono gli vero, ma non sempre. Se vi scrivo stessi che avrebbero vinto con l’elettorato “vincerò io lo Strega di quest’anno” ristretto. E noi italiani dobbiamo uscire tranquilli, ve lo dico da romanziera. da questa furia antielitaria. Il Pulitzer è Così sono libera di metterci tutti i assegnato da una giuria. I premi francesi particolari che voglio compreso il pure. Sennò mettiamo i cinque titoli in trasferimento sulla mia testa della una delle numerose consultazioni eletto- rali nazionali e facciamo votare l’elettora- corona della Regina Elisabetta”. to più ampio possibile». L’Espresso: «Questi libri si occupano di CARLO D’AMICIS argomenti storici e politici. Però, rischia- “Vincerà una donna, no di rispecchiare poco la società italiana. oppure Marco O meglio, riflettono, ma non inter- Balzano”. pretano. C’è un risvolto letterario del L’Espresso 1 luglio 2018 87
01/07/2018 diffusione:236776 Pag. 82 N.27 - 1 luglio 2018 tiratura:348760 La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato Cultura I forum dell’Espresso vento populista o la letteratura ne è Seminara: « Ci sono stati gli Uomini e No, abbia pensato il premio come cosa sua, immune? » gli Apocalittici e Integrati, i Sommersi e i per anni, è evidente. Solo che questi mec- Asor Rosa: «Ho compiuto uno sforzo Salvati, poi i Soddisfatti e Rimborsati. canismi editoriali si svolgono sulla pelle caduto nel nulla quando in “Scrittori e Succede quando l’economia di mercato si dello scrittore, il meno influente della massa” ho sostenuto che il termine popu- occupa anche di cultura. Lo aveva già partita. So come si vive in quei mesi: vuoi lismo è inadeguato alla realtà di questi notato, nel ’68, Pasolini: la cultura è un difendere il tuo lavoro, ma sai che il risul- fenomeni. Perché l’elemento sociocultu- fatto di mercato, gli editori fanno econo- tato non dipenderà da te. Le telefonate rale dominante non è più il popolo ma la mia di consumo, il libro è un bene di che impazzano, le email: è una campagna massa. La differenza è enorme. Se al po- consumo, non c’è più spazio per lo scrit- elettorale. Che poi i giurati abbiano auto- polo si è sostituita la massa - cosa che tore serio. I premi fanno bene perché nomia è sicuro. Tornando alla forma, se potrebbe spiegare la realtà italiana - il aiutano a vendere i libri. Non fanno emer- il premio è cartina di tornasole credo che referente della rappresentazione cambia gere i migliori in assoluto, ma li aiutano a più che il disorientamento dello scrittore aspetto. Perché la massa è costretta a farli tradurre. Delle piccole case editrici di fronte al compito interpretativo riflet- giocare un ruolo che l’individuo proleta- vorrei dire che sono loro, quasi esclusiva- ta il loro stato d’animo: non sentirsi at- rio o colto giocava un tempo nei confron- mente, a fare ricerca sulla lingua. E spes- trezzati di fronte a certe complessità». ti del popolo e delle sue articolazioni. so non riescono a gareggiare per i costi L’Espresso: «Il fatto che ci sia stato un Come si fa a rappresentarlo? Non ho ri- alti. Un libro che vince ha budget e inve- appello politico - sull’Aquarius- sembra sposta. Questi poveri autori devono af- stimenti ben prima di entrare nell’arena». esprimere l’esigenza di un intervento sul frontare un compito finora mai affronta- Di Paolo: «Aggiungo una cosa, senza presente che forse non c’è sui libri». to. I risultati sono in via di elaborazione». polemica con Ferrari: che la Mondadori Di Paolo: «Da una parte c’è una perdita di autorevolezza come figura pubblica. Dall’altra, anche se uno scrittore sceglie, con onestà, di non inseguire il presente, ciò che accade lo mette a disagio». L’Espresso: «Questa narrativa dunque riflette la crisi di ruolo dell’intellettuale. Edoardo Albinati ha descritto chiara- mente il meccanismo: l’intellettuale com- menta, interpellato dice la sua. Quando dovrebbe dire solo la verità». Asor Rosa: «La difficoltà degli scrittori è parte di una difficoltà del mondo intellet- tuale, certo. Una volta c’erano Pasolini, Calvino, Gadda, Bilenchi, Pratolini, e il nesso attività letteraria e riflessione intel- lettuale era assolutamente lineare. Oggi chi è rimasto ad esprimere una posizione di ordine generale a partire da un fatto? In tre o in quattro». L’Espresso: «I libri in cinquina indicano “ un lavoro partito un anno fa, quando Lo scrittore ha perso cominciava l’onda populista. Sono stati scelti, pubblicati e lanciati. Mondadori ha autorevolezza. Anche se non “ scelto D’Amicis. C’erano altri libri che avrebbero potuto rappresentare il pre- sente ma non ha voluto portarli avanti. insegue il presente, ciò che Anche questo è un modo con il quale i grandi editori controllano». Seminara: «Lo Strega nasce nel 1947. accade lo mette a disagio C’era una militanza dello scrittore fisio- logica. La separazione tra industria edi- Paolo Di Paolo toriale e società letteraria è avvenuta 88 1 luglio 2018 L’Espresso
01/07/2018 diffusione:236776 Pag. 82 N.27 - 1 luglio 2018 tiratura:348760 La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato Gli ultimi Sotto: Alberto Asor Rosa. A sinistra: Paolo Di Paolo 10 vincitori 2008 PAOLO GIORDANO La solitudine dei numeri primi Mondadori 2009 TIZIANO SCARPA Stabat mater Einaudi 2010 ANTONIO PENNACCHI Canale Mussolini Mondadori 2011 EDOARDO NESI Storia della mia gente Bompiani 2012 ALESSANDRO PIPERNO Inseparabili. Il fuoco amico “ dei ricordi Mondadori 2013 La ricerca narrativa si WALTER SITI Resistere non serve a niente allenta. Questi testi riflettono più che interpretare. Qualcuno “ Rizzoli 2014 FRANCESCO PICCOLO Il desiderio di essere come tutti Einaudi è di una noia mortale 2015 NICOLA LAGIOIA La ferocia Alberto Asor Rosa Einaudi dopo. Questa degenerazione dell’identi- tisti, non lo so. Ho un’idea dei due princi- 2016 tà, che vivo sulla mia stessa pelle, attiene pali contendenti, che poi sono quelli arri- EDOARDO ALBINATI La scuola cattolica al contesto tecnologico in cui viviamo. E vati primo e secondo». Rizzoli alla fine del ruolo del critico letterario, Di Paolo: «Se la giocano Janeczek e Bal- estromesso dai giornali e sostituito dal zano. Si sa che Einaudi tira un po’ il 2017 blogger. Ce ne sono di bravissimi, però i freno. Io mi auguro che vinca una delle PAOLO COGNETTI veicoli della letteratura sono cambiati. La tre donne, perché è inaccettabile che Le otto montagne lingua ne è coinvolta: diventa ibridata, negli ultimi quindici anni non abbia mai Einaudi contaminata, non più letteraria ma nean- vinto una». che giornalistica. Già Calvino parlava di Asor Rosa: «Il nome del vincitore non lo “interlingua”, fungibile, plasmabile, facile voglio pensare, e non lo voglio dire». da tradurre. Più che pensiero debole sia- Seminara:«Chi vincerà? Il più votato». n mo di fronte a una lingua debolissima». L’Espresso: «Siamo ormai prossimi alla hanno partecipato al dibattito finale. Chi vincerà lo Strega 2018? Fate Marco Damilano, Leopoldo Fabiani, un pronostico». Angiola Codacci-Pisanelli, Foto: A3 Ferrari: «Diversamente da tutti i complot- Sabina Minardi
Puoi anche leggere