ANTARES 2022 - 43ᵅ MOSTRA MICOLOGICA funghi dal vero

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ANTARES 2022 - 43ᵅ MOSTRA MICOLOGICA funghi dal vero
ANTARES 2022

       funghi dal vero

43ᵅ MOSTRA MICOLOGICA
      8 - 9 ottobre 2022
ANTARES 2022 - 43ᵅ MOSTRA MICOLOGICA funghi dal vero
ANTARES 2022 - 43ᵅ MOSTRA MICOLOGICA funghi dal vero
CONSIGLIO DIRETTIVO
GIANCARLO CALINI Presidente
MAURIZIO FRANCHINI              GILBERTO OLDRINI
ARNALDO FUSE’                   ROBERTO OLGIATI
PIER GIORGIO GROSSONI           ROBERTO PANIZ
VITTORIO MACCHI                 FRANCO RAMA
VITTORIO MARINONI               ALBERTO SOMMI
MARCO MOGGI                     GUALTIERO UNGARELLI
GABRIELLA OLDRINI

La parola del Presidente
Il pensiero di organizzare la 43° mostra micologica 2022 mi per-
mette di essere soddisfatto.
Vedere molti funghi esposti come nelle precedenti edizioni dà la
possibilità ai visitatori di osservare varie specie in modo da poter
riconoscere i commestibili da quelli velenosi; chi raccoglie i funghi
deve sempre rispettarli e non distruggere quelli che non conosce.
Mi auguro che sia una mostra molto efficace; con questo voglio
ringraziare i nostri esperti per la loro classificazione e tutti coloro
che ci porteranno specie diverse in modo tale da rendere la mostra
ancora più ricca.
Con questo mio scritto ringrazio la Famiglia Legnanese il suo pre-
sidente Gianfranco Bononi, il consiglio Antares e tutti coloro che
visiteranno la mostra.

                                                 cav. Giancarlo Calini
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La costanza di un impegno per il territorio

Puntuale, preparata con cura ed espressione di una passione che non ha età. È
la Mostra Micologica - Funghi dal vero che Antares ci offre incessantemente or-
mai da oltre 40 anni. Un appuntamento atteso capace di unire una profonda co-
noscenza scientifica alla curiosità e che, in ogni sua edizione, non ha mai smes-
so di sorprendere. È la costanza, l ’ attenzione con cui viene preparata questa
mostra che fanno di questo importante momento autunnale l ’ occasione per
ampliare la propria conoscenza e così poter crescere.
Con alle spalle più di mezzo secolo di incessante attività scientifica e divulgativa,
Antares è oggi un punto di riferimento per la città di Legnano e il territorio del
Legnanese. È un fiore all’ o cchiello per la dedizione che sa mettere in ambiti
quali la botanica e l ’ astronomia, nel farci apprezzare il mondo che ci circonda
nell ’ ottica di conoscerlo e, al contempo, di tutelarlo.
Per una banca locale, quale è la Bcc di Busto Garolfo e Buguggiate, è motivo di
orgoglio poter essere al fianco di una realtà così attiva. Nello spirito del Credito
Cooperativo, dove le parole mutualismo, cooperazione e territorio rappresentano
valori fondanti e sempre attuali, abbiamo voluto confermare il sostegno ad Anta-
res per l ’ edizione numero 43 della Mostra Micologica, nella consapevolezza
che, anche quest ’ anno, l’ i niziativa non mancherà di essere di grande interes-
se e di richiamare un pubblico numeroso.

                                                Bcc di Busto Garolfo e Buguggiate
                                                          Il Presidente
                                                        Roberto Scazzosi
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              ANNUS HORRIBILIS
E’ fin troppo noto a tutti che          complessa o, meglio, condiziona-
l’ultimo, anzi gli ultimi due anni,     ta.
siano stati piuttosto “infelici”. Da    Gli         impedimenti       dovuti
ogni punto di vista!                    all’opportuno distanziamento nei
A livello mondiale la situazione        luoghi pubblici e le limitazioni a
sanitaria, politica e sociale non ha    partecipare da parte di cittadini
certamente bisogno di commenti.         privi dell’indispensabile green
Tutto ciò con le inevitabili conse-     pass       ha    condizionato      sia
guenze anche nel nostro piccolo.        l’organizzazione che l’adesione
Però, oltre a ciò, Antares ha avuto     alle iniziative del nostro sodalizio.
una gravissima perdita.                 Però è solo la speranza del futuro
Mancavano solo poche settimane          che può far superare anche le più
all’ultima Mostra Micologia quando      gravi problematiche.
è venuta a mancare la nostra            Vediamo quindi che cosa è suc-
Chiara Macchi, figlia del nostro        cesso di bello in questo ultimo an-
consigliere Vittorio Macchi, ma         no.
soprattutto moglie       del grande,
grandissimo, Roberto Olgiati, una                 ASTRONOMIA
                                        L’Astronomia è forse spesso con-
delle colonne portanti del nostro
                                        siderata la “scienza per definizio-
sodalizio.
                                        ne” (quella che i bambini, ma forse
Dobbiamo peraltro ricordare che
                                        un po’ anche i grandi, spesso im-
Chiara, oltre ad essere figlia, mo-
                                        maginano vedendo i film di fanta-
glie e socia, giocava anche una
                                        scienza), quella che ha adottato i
considerevole parte nella gestione
                                        più moderni sistemi di presentazio-
di conferenze e, soprattutto, nella
                                        ne al pubblico e che ha sfruttato
redazione di articoli a carattere
                                        al meglio i tecnologici sistemi di
scientifico.
                                        divulgazione.
Ai loro affezionati cari va la nostra
                                        Gli astrofili hanno quindi tenuto
più sincera partecipazione.
                                        una serie di conferenze “on line”
A livello organizzativo la situazione
                                        sul canale Youtube Antares.
si è presentata invece piuttosto
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Franco Rama, partendo “Dai Gre-        ziale”, ha inviato sul nostro Piane-
ci a Galileo” per giungere, percor-    ta prima di perdersi nello spazio
rendo la storia in senso inverso al    infinito.
proprio corso, a “La stella di Bet-    Torniamo coi piedi sulla Terra, ma
lemme” ci ha illuminato sulle certe    sempre con lo sguardo verso il
vicende storico scientifiche.          cielo. Scopriremo così “I segreti
Dalla suggestione poetica di Bet-      dell’Universo” svelati da Elia Coz-
lemme a “Il modello cosmologico        zi.
standard”! di Paola Battaglia.          Dopo il JW il nostro Cesare ci ha
Eccoci ora finalmente tutti presenti   parlato anche del “Nuovo Univer-
in aula.                               so del telescopio JWST”.
A questo punto potrebbe venire         Quest’anno abbiamo avuto una
spontaneo chiedersi “ Che ci fac-      (forse fin troppo) calda e bella e-
ciamo qui?( non in aula, ma sulla      state. Il sole ha sempre rispleso
Terra!) Il principio antropico e il
ruolo dell’umanità nell’Universo” è    nel cielo eccetto il giorno in cui
stato spiegato da Adriano Gaspa-       festeggiare questa “Bella estate”
ni.                                    dove, in presenza di una “Luna
Passando ad argomenti maggior-         crescente” sarebbero state spese
mente alla portata della gente co-     piacevoli “Parole, note e occhi
mune, in occasione del Complean-       all’insù a rimirar la lune e le stelle”.
no della Terra, ci sovviene la can-    Purtroppo le nubi hanno fatto da
zone “Guarda che luna” che, col        padrone e tutto sarà rinviato alla
suo sottinteso sottofondo musica-      prossima occasione.
le, ha consentito interessanti os-     Chissà che cosa succederà nel
servazioni al telescopio del nostro    mondo nel futuro. Però si sa che è
satellite naturale. Due i luoghi       previsto per il “2025 il ritorno alla
scelti: la Parrocchia S:Pietro di      luna e oltre…” Ce lo anticiperà Il
Legnano e il Beerbanti di Cane-        celeberrimo Luigi Bignami.
grate: il sacro e il profano. Con      Ovviamente non sono mancate
buona pace di tutti.                   diverse occasioni per incontrare
Ma i telescopi non sono solo sulla     gli astrofili, sia in sede che presso
Terra. Cesare Guaita ci ha “letto”     l’Osservatorio Astronomico Città di
con grande passione, le “ultime        Legnano, che Antares si onora di
                                       gestire da diversi decenni, con os-
lettere” che, non Jacopo Ortis, ma
                                       servazioni pubbliche.
“James Webb, Il Telescopio Spa-
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BOTANICA                   ne delle orchidee in casa: belle,
Ma chi ha detto che solo gli astrofi-   ma non impossibili”.
li debbano utilizzare i potenti mez-    Ed invece “come avere cura dei
zi della scienza?                       fiori recisi?”. Ce lo hanno raccon-
Ecco che allora anche i botanici si     tato due esperti del settore: Fabia-
sono rivolti alla tecnologia per ef-    na & Bruno Pini.
fettuare alcune interessanti confe-     Non è però finita: ecco il nostro
renze “a distanza” come ad es.          ottimo Roberto Olgiati che,
quella intitolata “Le Tillandsie: le    nell’ambito degli incontri con
figlie del vento”, di Claudio Ca-       l’Autore ha presentato il suo ultimo
marda, uno dei primi esperti vivai-     libro “La flora alpina del Gabiet”
sti (ovviamente secondo solo ad         Torniamo a Youtube Antares. Il
Andrea Oldrini, ormai il numero         grande esperto di piante carnivore
uno nel mondo sull’argomento)           Roberto Espen ha illustrato, con
che ha fatto conoscere le tillan-       questo sistema mediatico, come
dsie.                                   agiscono, per acchiappare le loro
Con analogo supporto tecnologico        prese, “le piante carnivore:
(Youtube Antares) ed argomento          l’astuzia e l’inganno”.
Paolo Michieli ha decantato “Le         Recita però il proverbio che “si
Tillandsie: piante dalla bellezza       prendono più mosche col miele
seducente”.                             che con una botte d’aceto”. Ecco
“A mari usque ad mare”. Da un           che allora il grande esperto di api-
fiore all’altro. Ora le “Orchidee:      coltura ci ha ricordato, peraltro,
una medicina per l’anima”; confe-       che “Non solo…miele”.
renza a cura di Giancarlo Pozzi,        Ma ecco che nel rush finale si ri-
anch’esso uno dei massimi vivai-        presenterà Andrea Oldrini che,
sti di orchidee, seguita dalla          con un tema, tutto sommato, pur
“Mostra di Botanica: Orchidee di        con una lieve sfumatura, di attua-
                                        lità, terrà una conferenza su
autore: Antares (leggi A.O.) e le
                                        “Pandemie vegetali: pagine di sto-
Orchidee di Giancarlo Pozzi, se-
                                        ria, aneddoti e curiosità”.
conda edizione.
Sempre in tema di orchidee l’ormai                 MICOLOGIA
onnipresente sull’argomento An-         Per poter esser autorizzati a co-
drea Oldrini ha tenuto un corso         gliere funghi nel Parco Ticino ci
teorico e pratico su” La coltivazio-    vuole un apposito tesserino per il
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quale è previsto un “Corso di Mi-      al Colle del Lys, ma potrebbero
cologia” tenuto, a più riprese dai     valere anche per altre zone ove
tre Roberti: Olgiati, Paniz e Ca-      l’uomo non è ancora riuscito ad
strovinci.                             insediarsi in modo irreparabile ed
I primi due suddetti hanno anche       in contrasto con la natura.
tenuto, come di consueto, una se-      Ciò potrebbe dunque essere vero
rie di consulenze a carattere mi-      anche per la “Roccia & natura in
cologico, sia on line (per non esse-   Valle Vigezzo” come racconta
re da meno degli astronomi e dei
                                       Marco de Ambrosis nel suo
botanici) che dal vivo, in prepara-
                                       “Viaggio alle origini dell’alpinismo
zione della consueta “Mostra Mi-
cologica di Funghi da Vero” giunta     esplorativo”, ma anche per quanto
quest’anno alla XLIII edizione.        riguarderà gli appunti di viaggio
                                       che saranno tenuti da Maurizio
             NATURA                    Franchini che descriverà “Aurore e
Recita il nostro Roberto Olgiati       stoccafissi in Norvegia e nelle Lo-
nella prefazione del suo succitato     foten”.
testo: “Ogni volta che osserviamo      Per chi vuol saperne di più lunedì
un fiore in alta montagna stiamo       28 novembre è prevista una sera-
ammirando un miracolo della Na-        ta a tema libero con brevi contribu-
tura e siamo affascinati dalla forza   ti realizzati dai Soci Antares.
della vita che concede alle piante     Arrivederci al prossimo anno.
alpine di fiorire anche dove po-
trebbero sembrare impossibile”.                                     A.M.
Queste note poetiche sono riferite
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Monti & Russo Digital Srl
Via Liguria, 76/78 - 20025 Legnano (MI)
   Tel 0331.545.181 - Fax 0331.597.732
 info@montirusso.it - www.montirusso.it
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UNO ALLA VOLTA: IMPARIAMO A CONOSCERE I FUNGHI !

Rubroboletus satanas (Lenz) Kuan Zhao & Zhu L. Yang, 2014
Sinonimo: Boletus satanas Lenz

CAPPELLO: 120-300 mm, molto               permangono gialli o debolmente
carnoso, da emisferico a conves-          aranciati anche a maturità; blu al
so; cuticola finemente vellutata nel      tocco.
giovane, presto glabra, asciutta, di      GAMBO: 60-150 × 50-100 mm,
colore bianco latte, grigio pallido,      più corto del diametro del cappel-
crema, talvolta con riflessi olivastri,   lo, molto tozzo, obeso, a forma di
infine brunastro oliva, talvolta ap-      pera, più di rado cilindraceo; soli-
pena rosata al margine negli e-           tamente giallo presso l’inserzione
semplari sviluppatisi con tempo           con il cappello, rosso o rosa-
umido.                                    porpora, fucsia, più in basso. Reti-
TUBULI: fino a 25 mm, arrotondati         colo generalmente concolore al
al gambo, da gialli a giallo verda-       fondo a maglie fini, isodiametriche,
stro, infine olivastri, azzurri al ta-    limitato alla metà superiore del
glio; pori molto piccoli, inizialmente    gambo; la superficie vira al blu al
gialli ma presto rossi, rosso carmi-      tocco.
nio o rosso-arancio; raramente
CARNE: molto soda e compatta          m o l t o         c o m u n e .
nel giovane, molle nel vecchio,       NOTE - È uno dei boleti di maggio-
giallo pallido, virante all’azzurro   ri dimensioni, caratteristico per il
in modo non intenso al taglio; di     breve gambo panciuto e per
odore debole e particolare nel        l’odore cadaverico che emana
giovane, cadaverico o di sostan-      quando matura. Il cappello chiaro, i
ze decomposte nel fungo maturo;       pori rossi e la presenza di reticolo
s a p o r e          d o l c e .      aiutano a distinguerlo da altre spe-
HABITAT: boschi caldi e calca-        cie della sezione “Luridi” che gli
rei, con Quercus, più di rado         potrebbero assomigliare. Specie
con Castanea o Fagus, a quote         tossica.
non elevate. Estate-autunno, non
                                                         Roberto Olgiati
FUNGHI DI BOSCO E COLTIVATI
SECCHI, SURGELATI
E IN SALAMOIA

                          di MASSIMO GULIN snc

     LAVORAZIONE ARTIGIANALE
DI FUNGHI SECCHI - PORCINI E SOTT’OLIO

        SPECIALIZZATI IN FIERE
 MOSTRE MICOLOGICHE - RISTORANTI

     20010 PREGNANA MILANESE (MI)
                 Via Adige, 30
      Tel. 02 93291276 - Fax 02 93595887
SERIE DI FRANCOBOLLI A TEMA MICOLOGICO

              I funghi nel collezionismo
                           Collezione G. Oldrini

         COMMONWEALTH OF DOMINICA

                   Fistulina hepatica                      Craterellus cornucopioides

Cantharellus cibarius                   Lepista nuda   Armillaria mellea
SERIE DI FRANCOBOLLI A TEMA MICOLOGICO

            I funghi nel collezionismo
                           Collezione G. Oldrini

        COMMONWEALTH OF DOMINICA

                   Lactarius volemus                        Coprinus comatus

Coprinus comatus                   Suillus luteus   Russula emetica
MOSTRA BOTANICA 2022

Orchidee d’autore
Antares e le orchidee di Giancarlo Pozzi
 Protagoniste indiscusse della mostra organizzata da Antares sono le
orchidee, piante che non mancano mai di incantare chi le scopre in virtù
del loro fascino e della loro bellezza talvolta mutevole e ingannevole,
altera, inquietante, dalle forme perfette.
STORIE,LEGGENDE, CURIOSITA’

 Il melograno…” dai bei vermigli fior”
Il melograno, Punica granatum del-
la famiglia delle Myrtaceae, è una
pianta rustica, le cui origini sono
piuttosto misteriose: secondo una
prima teoria proviene dall’Asia ed è
penetrato sulle nostre coste per o-
pera di agricoltori di epoche passa-
te. La seconda teoria lo vedrebbe
già originario del bacino del Medi-
terraneo ed introdotto in Italia in
epoca romana.
Il nome Punica granatum deriva da
punica, dal latino punicus, cartagi-
nese, poiché secondo Plinio i mi-
gliori melograni provenivano proprio
da Cartagine; granatum, si riferi-
sce, invece, ai suoi numerosissimi
semi.
La pianta è spesso citata nel Vec-        Catone il Vecchio assicura che la
chio Testamento ed appare piutto-         radice del melograno, cotta nel
sto frequentemente sulle tombe de-        vino, ha mirabolanti virtù contro i
gli antichi Egizi che lo onoravano        vermi che infestano l’intestino.
come albero sacro. Per gli Ebrei era      Il frutto del melograno ha da sem-
simbolo di amicizia e di concordia        pre simboleggiato l’armonia e la
mentre per i Greci rappresentava          concordia, infatti i numerosi semi
fertilità e amore. Anche per gli Arabi    sono disposti in modo ordinato e
era una pianta importante, tanto          perfetto. E’ il frutto che Cerere de-
che essi contribuirono alla sua diffu-    testava perché Proserpina, sua
sione in Spagna, dove la città di         figlia volle assaggiarne alcuni gra-
Granada prese il nome dal frutto e        ni, ma, poiché aveva in questo
aggiunse il simbolo del melograno         modo rotto il digiuno che le era
al proprio stemma.                        stato imposto, non potè più lascia-
La pianta è ricca di virtù medicinali     re la reggia del potente dio
note fin dai tempi antichi, nelle città   dell’Averno. Nel Rinascimento la
della Palestina se ne faceva, infatti,    melagrana cominciò a comparire
un olio medicato. Ippocrate dice          ovunque: fu usata come decora-
che il “dulcis succum alvum movet”.       zione in festoni e pitture, come
motivo decorativo di tessuti e fu
rappresentata in quadri famosi co-
me la celebre Madonna della me-
lagrana del Botticelli.
Nel linguaggio floreale i fiori di un
rosso acceso indicano amore im-
petuoso. In Turchia vi è l’usanza
che la sposa getti la melagrana a
terra: il numero dei semi che ne
usciranno indicheranno il numero
dei figli che partorirà. Nel nord Afri-
ca le radici e l’involucro del frutto
servono per produrre coloranti per
la concia, in India con essi viene
fatto l’inchiostro nero mentre con i
semi e l’arillo essiccati, l’anardana,
una spezia usata come condimen-
to soprattutto in Medio Oriente.

                   Gabriella Oldrini
PIANTE INSOLITE

L’inebriante profumo del glicine

Il glicine, pianta antica e robusta,
ci regala sempre magnifiche e pro-
fumate fioriture offrendo uno spet-
tacolo di rara bellezza formando
una macchia inconfondibile di
grappoli dalle tonalità blu violetto.
Il glicine si chiama Glicine, Wista-
ria o Wisteria ? Tre nomi sembra-
no troppi per una pianta sola ma
ognuno ha avuto una sua storia.
Glicine significa in greco 'pianta
dolce'. Questo nome fu dato da
Linneo ad una pianta rampicante
introdotta dall'America ai primi del
700. Si trattava del glicine ameri-
cano (Wisteria frutescens).
 Quando un secolo dopo il capita-       damente in tutti i giardini d'Europa
no Welbank portò dalla Cina il gli-     tanto che alcuni anni dopo, nono-
cine     che     tutti  conosciamo,     stante ci si fosse accorti dell'erro-
(Wisteria sinensis) il botanico Nut-    re, il nome Wisteria era diventato
tal non comprese immediatamente         di uso comune e fu deciso di utiliz-
che quella pianta era già stata         zare quello. Solo nei paesi latini,
classificata già da un secolo e la      Italia, Francia e Spagna è stato
chiamò Wistaria in onore di un          mantenuto il nome originale di gli-
professore di anatomia e antropo-       cine. I tedeschi ne hanno coniato
logo tedesco che si chiamava Ka-        uno nuovo molto bello 'Blauregen'
spar Wistar.                            che significa 'Pioggia blu' e quindi
Questo nome però, nella pronun-         siamo ritornati quasi all'origine,
cia inglese fu storpiato in Wisteria    dato che dai cinesi viene chiamato
e con questo nome si diffuse rapi-      Zi Teng che significa 'Vite blu'.
Rustico e vigoroso, il glicine non      tà a climi diversi e per la velocità
manca mai di creare un’atmosfera        con cui si sviluppavano.
romantica. Originario dell’Asia o-      Per i cinesi e giapponesi questa
rientale e dell’America del Nord è      pianta è l’emblema dell’amicizia e,
un rampicante appartenente alla         coltivata in vaso e formata a bon-
famiglia delle Leguminose. Ha ra-       sai, pare seguisse gli imperatori
mi bruni, glabri che possono rag-       giapponesi che usavano trasporta-
giungere i 30 metri di lunghezza,       re nei viaggi le piante predilette.
le foglie sono pennate, composte        I grappoli del glicine hanno ispirato
da 7 a 13 foglioline ovate, dappri-     artisti famosi dell’Art Nouveau, so-
ma ricoperte da peli setosi poi gla-    no stati riprodotti su vetri, cerami-
bre.I fiori sono blu-violetto, profu-   che, stoffe e dipinti, Lalique li ha
mati raccolti in grappoli fitti.        usati per i suoi gioielli di smalto,
In tutti i parchi europei, a partire    perle, pietre e metalli preziosi.
dalla metà dell’Ottocento, si pian-
tavano i glicini che tanto avevano                          Andrea Oldrini
entusiasmato per la loro adattabili-
ASTRONOMIA

Gli ultimi uomini sulla Luna, in attesa dei prossimi…

  L'equipaggio di Apollo 17: Eugene A. Cernan (seduto), Ronald E. Evans (a destra), e Harrison H.
  Schmitt, a bordo del Lunar Roving Vehicle. Sullo sfondo, il razzo vettore Saturn V. Fonte: NASA

Cinquant’anni fa, il 7 dicembre                      alla Luna col modulo di comando
1972, partiva da Cape Canaveral                     c’era il pilota Ronald Evans.
a bordo di un razzo Saturn V,                       Apollo       17    chiudeva      così
l’ultima missione con equipaggio                    l’ambizioso programma di esplora-
del programma lunare della NASA,                    zione lunare iniziato nel 1961 con il
Apollo 17.                                          famoso discorso del Presidente J.
Per la prima volta, oltre al coman-                 F. Kennedy al Congresso america-
dante Eugene Cernan, anche uno                      no. Anche l’emblema della missio-
scienziato civile sarebbe sbarcato                  ne, disegnato per l’occasione, riba-
sulla superficie lunare: il geologo                 diva la conclusione di questa fase
Harrison “Jack” Schmitt. Ad atten-                  dell’esplorazione spaziale: il volto
dere il loro ritorno, in orbita attorno             del dio Apollo ed il volo dell’aquila
stilizzata sono rivolti verso destra,               fino a chilometri di profondità gra-
dove sono indicati il pianeta Satur-                zie alle onde sismiche generate
no ed una galassia, ad indicare i                   da piccole cariche esplosive che
prossimi obiettivi: i pianeti e le stel-            l’equipaggio collocò durante le
le.                                                 esplorazioni a bordo del rover
Come nelle precedenti missioni,                     lunare.
l’equipaggio portò con sé un grup-                  Il punto prescelto per l’allunaggio
po di strumentazioni scientifiche                   fu la valle di Taurus-Littrow, no-
denominato ALSEP (Apollo Lunar                      me coniato dagli stessi astronauti
Surface Experiments Package), da                    di Apollo 17 perché la valle si
installare sulla superficie lunare,                 trova nella catena montuosa Tau-
che comprendeva anche sismo-                        rus, a sud del cratere Littrow, al
metri per lo studio del sottosuolo                  confine col Mare della Serenità.

 Il luogo di allunaggio di Apollo 17 fotografato dal Lunar Reconnaissance Orbiter. Fonte: NASA/LRO
Qui si sarebbero potuto trovare            stai preparando per il turno di riposo,
rocce provenienti da attività vulca-       può forse interessarti che l’equipaggio
                                           sulla superficie ha rinvenuto vicino a
niche relativamente giovani che
                                           Shorty, un terreno arancione, molto
avrebbero fornito informazioni pre-        arancione. Jack [Schmitt] sembra un
ziose sulla geologia lunare ed in          ragazzino il giorno di Natale. Dav-
effetti fu intrigante la scoperta, nei     vero, un bambino il mattino di Natale!
pressi del cratere Shorty, di              Evans: (ridendo) ci scommetto che è
un’area ricoperta di piccole perline       così. Hey, questa è una grande scoper-
                                           ta!]
vetrose di colore arancione, frutto
                                           Oltre a questo inaspettato ritrova-
di antiche eruzioni vulcaniche e-
                                           mento, gli astronauti svolsero
splosive. Divertente è sentire dalla
voce stessa degli astronauti il mo-
                                           molte altre attività durante la loro
mento della scoperta (che può es-          permanenza di tre giorni sulla Lu-
sere ascoltata qui, nella registra-        na: fecero tre escursioni sulla su-
zione originale con foto e video),         perficie con il veicolo lunare, per-
ne riporto una breve trascrizione:         correndo quasi 40 km; disposero
Schmitt: Oh, hey!                          gli esperimenti ALSEP; visitaro-
Cernan: Che c’è?                           no diversi piccoli crateri e massi
Schmitt: Che sia un riflesso? Mi ha        raccogliendo oltre 740 campioni
fregato già una volta. Qui c’è un terre-   di rocce e terreno, per un totale di
no arancione!!
Cernan: OK, vengo a vedere.
                                           oltre 110 chilogrammi.
Schmitt: È dappertutto!! Arancione!!!      Svolsero anche molti esperimenti
Cernan: Non muoverti finchè non arri-      all’interno del modulo di coman-
vo.                                        do in orbita lunare, tra cui uno
Cernan: Hey, è vero!! Posso vederlo da     studio dell’effetto dei raggi co-
qui!
Schmitt: È arancione!!
                                           smici sull’organismo, utilizzando
Cernan: Aspetta, alzo il visore. È anco-   cinque topolini che avevano ribat-
ra arancione!                              tezzato Fe, Fi, Fo, Fum e Phooey,
Schmitt: Davvero! Pazzesco!                dalla filastrocca che pronuncia il
Cernan: Arancione!!                        gigante nella fiaba “Jack e il fa-
Houston: È dello stesso colore del for-    giolo magico” e che corrisponde
maggio? (molti formaggi americani sono     grossomodo al nostro “Ucci-ucci,
arancione)                                 sento odor di cristianucci…).
…
Cernan: Come può esserci del terreno       Ma Cernan e Schmitt non saran-
arancione sulla Luna?! Jack, è davvero
                                           no gli ultimi esploratori del nostro
                                           satellite: NASA, ESA, SpaceX e
arancione!
                                           altri hanno da tempo avviato pro-
CapCom Houston (parlando con Evans
                                           grammi destinati a riportare
sul modulo di comando): … Mentre ti
l’umanità sulla Luna e, in prospetti-       lare la capsula Orion che nelle
va, verso Marte. In questi giorni           successive missioni ospiterà gli
infatti partirà, o è già partita, la pri-   astronauti destinati a scendere
ma missione del nuovo program-              sulla superficie lunare.
ma lunare denominato Artemis,               Antares dedicherà una serata
che nella mitologia greca è la so-          speciale ad Artemis I ed alle mis-
rella del dio Apollo.                       sioni future il prossimo 28 otto-
Artemis I, il cui lancio è stato più        bre, presso la Sala Pagani del
volte rinviato, è una missione di           Palazzo Leone da Perego, alla
verifica, senza equipaggio, della           quale vi raccomandiamo di non
durata di quasi sei settimane che           mancare!
porterà l’intera strumentazione in
orbita lunare con lo scopo di col-                Franco – Sez. Astronomia
laudare tutti i sistemi ed in partico-
ASTRONOMIA

                        Sempre più lontano…

                                                  ne di milioni di anni dopo il Big
                                                  Bang, che secondo la teoria
                                                  fino ad oggi più accreditata ha
                                                  dato origine al tutto.
                                                  Quanto tempo è passato da
                                                  quando i primi uomini hanno
                                                  rivolto lo sguardo al cielo sco-
                                                  prendo con stupore e smarri-
                                                  mento il Sole, la Luna e le
                                                  stelle, e quanto tempo ancora
                                                  doveva passare prima della
                                                  scoperta del cannocchiale che
                                                  ha permesso a Galileo di os-
                                                  servare la Luna, Giove e i suoi
                                                  satelliti convincendolo dell'e-
                                                  sattezza della teoria di Coper-
                                                  nico che affermava essere la
                                                  Terra a ruotare intorno al Sole
                                                  e non viceversa. L'evidenza
                                                  della scienza non era comun-
    Lo specchio principale del JWST durante   que bastata all'epoca a stravolge-
          l'assemblaggio. Fonte: NASA
                                              re i preconcetti di una Chiesa in-
Con il lancio del nuovo telescopio            capace di vedere al di là del pro-
spaziale James Webb si è aperta               prio naso, costringendo lo scien-
una nuova era nella ricerca astro-            ziato ad abiurare alle sue asser-
nomica e gli scienziati di tutto il           zioni.
mondo si aspettano di riuscire ad             I secoli successivi hanno visto il
osservare sempre più lontano                  proliferare di nuove scoperte nella
nell'universo, fino a scoprire le pri-        ricerca di mondi sempre più lonta-
me galassie formatesi 13,7 miliardi           ni permettendo agli astrofisici di
di anni fa, solamente poche deci-             formulare teorie più precise (e a
volte decisamente bizzarre) sulla               tacolari immagini di lontane galas-
nascita e l'evoluzione dell'universo            sie e nebulose, come quella famo-
e sulle leggi che lo governano.                 sa dei “Pilastri della Creazione”
In epoche più recenti, col lancio               riaccendendo l'interesse di molti
del telescopio spaziale Hubble, la              per l'astronomia.
NASA ha mostrato al mondo spet-

  I “Pilastri della Creazione”, nella nebulosa "Aquila”, M16. Fonte: NASA/ESA/Hubble Heritage
L'esplorazione dell'universo è con-     nostra esistenza, perché come esse-
tinuata dopo il 2000 con l'impiego      ri pensanti non possiamo accettare
di telescopi da terra e in orbita       che nel nostro futuro ci siano sola-
sempre più performanti, finalizzata     mente la morte ed il nulla. Siamo
a risolvere il mistero della forma-     troppo importanti per essere sempli-
zione dell'universo.                    cemente annichiliti.
Ma che cosa spinge gli scienziati e     Personalmente credo che la Scienza
l'umanità in generale a sviluppare      da sola non sarà mai in grado di rag-
sempre più sofisticate tecnologie       giungere tale traguardo e che sola-
per scoprire come è fatto, come si      mente col contributo anche della Fi-
è evoluto e come si evolverà l'uni-     losofia e della Teologia (che non
verso?                                  hanno bisogno di telescopi sempre
Forse, al di là dell'innata curiosità   più grandi e sofisticati) possiamo
dell'essere umano la speranza di        sperare di svelare il mistero della
scoprire, insieme a quella del cre-     Creazione.
ato, cosa ci ha originato, quale        Lasciamo quindi che la scienza e la
sarà la nostra fine e qual è lo sco-    tecnologia proseguano nel loro cam-
po della nostra esistenza.              mino di ricerca, lasciandoci affasci-
Un vicino di casa, vedendomi una        nare dalle straordinarie scoperte che
sera osservare il cielo col telesco-    sicuramente verranno fatte nei pros-
pio dal balcone di casa, mi ha          simi anni, ma cerchiamo anche di
chiesto se fossi mai riuscito ad        usare al meglio il dono dell'intelligen-
intravvedere se ci fosse qualcuno       za e della ragione per darci quelle
in fondo all'universo e, nel caso       risposte sulla nostra esistenza di cui
l'avessi trovato, di metterci una       le nostre anime sono affannosamen-
buona parola anche per lui.             te alla ricerca.
È l'incertezza su cosa ci aspetterà
dopo la vita che ci spinge a cerca-      Vittorio Marinoni Sez. Astronomia
re nell'ignoto qualcosa, o Qualcu-
no, in grado di dare un senso alla
LEGNANO - Corso Magenta - telefono 0331 545869

                                                 chiosco cimitero
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