ANTARES 2022 - 43ᵅ MOSTRA MICOLOGICA funghi dal vero
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CONSIGLIO DIRETTIVO GIANCARLO CALINI Presidente MAURIZIO FRANCHINI GILBERTO OLDRINI ARNALDO FUSE’ ROBERTO OLGIATI PIER GIORGIO GROSSONI ROBERTO PANIZ VITTORIO MACCHI FRANCO RAMA VITTORIO MARINONI ALBERTO SOMMI MARCO MOGGI GUALTIERO UNGARELLI GABRIELLA OLDRINI La parola del Presidente Il pensiero di organizzare la 43° mostra micologica 2022 mi per- mette di essere soddisfatto. Vedere molti funghi esposti come nelle precedenti edizioni dà la possibilità ai visitatori di osservare varie specie in modo da poter riconoscere i commestibili da quelli velenosi; chi raccoglie i funghi deve sempre rispettarli e non distruggere quelli che non conosce. Mi auguro che sia una mostra molto efficace; con questo voglio ringraziare i nostri esperti per la loro classificazione e tutti coloro che ci porteranno specie diverse in modo tale da rendere la mostra ancora più ricca. Con questo mio scritto ringrazio la Famiglia Legnanese il suo pre- sidente Gianfranco Bononi, il consiglio Antares e tutti coloro che visiteranno la mostra. cav. Giancarlo Calini
La costanza di un impegno per il territorio Puntuale, preparata con cura ed espressione di una passione che non ha età. È la Mostra Micologica - Funghi dal vero che Antares ci offre incessantemente or- mai da oltre 40 anni. Un appuntamento atteso capace di unire una profonda co- noscenza scientifica alla curiosità e che, in ogni sua edizione, non ha mai smes- so di sorprendere. È la costanza, l ’ attenzione con cui viene preparata questa mostra che fanno di questo importante momento autunnale l ’ occasione per ampliare la propria conoscenza e così poter crescere. Con alle spalle più di mezzo secolo di incessante attività scientifica e divulgativa, Antares è oggi un punto di riferimento per la città di Legnano e il territorio del Legnanese. È un fiore all’ o cchiello per la dedizione che sa mettere in ambiti quali la botanica e l ’ astronomia, nel farci apprezzare il mondo che ci circonda nell ’ ottica di conoscerlo e, al contempo, di tutelarlo. Per una banca locale, quale è la Bcc di Busto Garolfo e Buguggiate, è motivo di orgoglio poter essere al fianco di una realtà così attiva. Nello spirito del Credito Cooperativo, dove le parole mutualismo, cooperazione e territorio rappresentano valori fondanti e sempre attuali, abbiamo voluto confermare il sostegno ad Anta- res per l ’ edizione numero 43 della Mostra Micologica, nella consapevolezza che, anche quest ’ anno, l’ i niziativa non mancherà di essere di grande interes- se e di richiamare un pubblico numeroso. Bcc di Busto Garolfo e Buguggiate Il Presidente Roberto Scazzosi
ANTARES 2022 ANNUS HORRIBILIS E’ fin troppo noto a tutti che complessa o, meglio, condiziona- l’ultimo, anzi gli ultimi due anni, ta. siano stati piuttosto “infelici”. Da Gli impedimenti dovuti ogni punto di vista! all’opportuno distanziamento nei A livello mondiale la situazione luoghi pubblici e le limitazioni a sanitaria, politica e sociale non ha partecipare da parte di cittadini certamente bisogno di commenti. privi dell’indispensabile green Tutto ciò con le inevitabili conse- pass ha condizionato sia guenze anche nel nostro piccolo. l’organizzazione che l’adesione Però, oltre a ciò, Antares ha avuto alle iniziative del nostro sodalizio. una gravissima perdita. Però è solo la speranza del futuro Mancavano solo poche settimane che può far superare anche le più all’ultima Mostra Micologia quando gravi problematiche. è venuta a mancare la nostra Vediamo quindi che cosa è suc- Chiara Macchi, figlia del nostro cesso di bello in questo ultimo an- consigliere Vittorio Macchi, ma no. soprattutto moglie del grande, grandissimo, Roberto Olgiati, una ASTRONOMIA L’Astronomia è forse spesso con- delle colonne portanti del nostro siderata la “scienza per definizio- sodalizio. ne” (quella che i bambini, ma forse Dobbiamo peraltro ricordare che un po’ anche i grandi, spesso im- Chiara, oltre ad essere figlia, mo- maginano vedendo i film di fanta- glie e socia, giocava anche una scienza), quella che ha adottato i considerevole parte nella gestione più moderni sistemi di presentazio- di conferenze e, soprattutto, nella ne al pubblico e che ha sfruttato redazione di articoli a carattere al meglio i tecnologici sistemi di scientifico. divulgazione. Ai loro affezionati cari va la nostra Gli astrofili hanno quindi tenuto più sincera partecipazione. una serie di conferenze “on line” A livello organizzativo la situazione sul canale Youtube Antares. si è presentata invece piuttosto
Franco Rama, partendo “Dai Gre- ziale”, ha inviato sul nostro Piane- ci a Galileo” per giungere, percor- ta prima di perdersi nello spazio rendo la storia in senso inverso al infinito. proprio corso, a “La stella di Bet- Torniamo coi piedi sulla Terra, ma lemme” ci ha illuminato sulle certe sempre con lo sguardo verso il vicende storico scientifiche. cielo. Scopriremo così “I segreti Dalla suggestione poetica di Bet- dell’Universo” svelati da Elia Coz- lemme a “Il modello cosmologico zi. standard”! di Paola Battaglia. Dopo il JW il nostro Cesare ci ha Eccoci ora finalmente tutti presenti parlato anche del “Nuovo Univer- in aula. so del telescopio JWST”. A questo punto potrebbe venire Quest’anno abbiamo avuto una spontaneo chiedersi “ Che ci fac- (forse fin troppo) calda e bella e- ciamo qui?( non in aula, ma sulla state. Il sole ha sempre rispleso Terra!) Il principio antropico e il ruolo dell’umanità nell’Universo” è nel cielo eccetto il giorno in cui stato spiegato da Adriano Gaspa- festeggiare questa “Bella estate” ni. dove, in presenza di una “Luna Passando ad argomenti maggior- crescente” sarebbero state spese mente alla portata della gente co- piacevoli “Parole, note e occhi mune, in occasione del Complean- all’insù a rimirar la lune e le stelle”. no della Terra, ci sovviene la can- Purtroppo le nubi hanno fatto da zone “Guarda che luna” che, col padrone e tutto sarà rinviato alla suo sottinteso sottofondo musica- prossima occasione. le, ha consentito interessanti os- Chissà che cosa succederà nel servazioni al telescopio del nostro mondo nel futuro. Però si sa che è satellite naturale. Due i luoghi previsto per il “2025 il ritorno alla scelti: la Parrocchia S:Pietro di luna e oltre…” Ce lo anticiperà Il Legnano e il Beerbanti di Cane- celeberrimo Luigi Bignami. grate: il sacro e il profano. Con Ovviamente non sono mancate buona pace di tutti. diverse occasioni per incontrare Ma i telescopi non sono solo sulla gli astrofili, sia in sede che presso Terra. Cesare Guaita ci ha “letto” l’Osservatorio Astronomico Città di con grande passione, le “ultime Legnano, che Antares si onora di gestire da diversi decenni, con os- lettere” che, non Jacopo Ortis, ma servazioni pubbliche. “James Webb, Il Telescopio Spa-
BOTANICA ne delle orchidee in casa: belle, Ma chi ha detto che solo gli astrofi- ma non impossibili”. li debbano utilizzare i potenti mez- Ed invece “come avere cura dei zi della scienza? fiori recisi?”. Ce lo hanno raccon- Ecco che allora anche i botanici si tato due esperti del settore: Fabia- sono rivolti alla tecnologia per ef- na & Bruno Pini. fettuare alcune interessanti confe- Non è però finita: ecco il nostro renze “a distanza” come ad es. ottimo Roberto Olgiati che, quella intitolata “Le Tillandsie: le nell’ambito degli incontri con figlie del vento”, di Claudio Ca- l’Autore ha presentato il suo ultimo marda, uno dei primi esperti vivai- libro “La flora alpina del Gabiet” sti (ovviamente secondo solo ad Torniamo a Youtube Antares. Il Andrea Oldrini, ormai il numero grande esperto di piante carnivore uno nel mondo sull’argomento) Roberto Espen ha illustrato, con che ha fatto conoscere le tillan- questo sistema mediatico, come dsie. agiscono, per acchiappare le loro Con analogo supporto tecnologico prese, “le piante carnivore: (Youtube Antares) ed argomento l’astuzia e l’inganno”. Paolo Michieli ha decantato “Le Recita però il proverbio che “si Tillandsie: piante dalla bellezza prendono più mosche col miele seducente”. che con una botte d’aceto”. Ecco “A mari usque ad mare”. Da un che allora il grande esperto di api- fiore all’altro. Ora le “Orchidee: coltura ci ha ricordato, peraltro, una medicina per l’anima”; confe- che “Non solo…miele”. renza a cura di Giancarlo Pozzi, Ma ecco che nel rush finale si ri- anch’esso uno dei massimi vivai- presenterà Andrea Oldrini che, sti di orchidee, seguita dalla con un tema, tutto sommato, pur “Mostra di Botanica: Orchidee di con una lieve sfumatura, di attua- lità, terrà una conferenza su autore: Antares (leggi A.O.) e le “Pandemie vegetali: pagine di sto- Orchidee di Giancarlo Pozzi, se- ria, aneddoti e curiosità”. conda edizione. Sempre in tema di orchidee l’ormai MICOLOGIA onnipresente sull’argomento An- Per poter esser autorizzati a co- drea Oldrini ha tenuto un corso gliere funghi nel Parco Ticino ci teorico e pratico su” La coltivazio- vuole un apposito tesserino per il
quale è previsto un “Corso di Mi- al Colle del Lys, ma potrebbero cologia” tenuto, a più riprese dai valere anche per altre zone ove tre Roberti: Olgiati, Paniz e Ca- l’uomo non è ancora riuscito ad strovinci. insediarsi in modo irreparabile ed I primi due suddetti hanno anche in contrasto con la natura. tenuto, come di consueto, una se- Ciò potrebbe dunque essere vero rie di consulenze a carattere mi- anche per la “Roccia & natura in cologico, sia on line (per non esse- Valle Vigezzo” come racconta re da meno degli astronomi e dei Marco de Ambrosis nel suo botanici) che dal vivo, in prepara- “Viaggio alle origini dell’alpinismo zione della consueta “Mostra Mi- cologica di Funghi da Vero” giunta esplorativo”, ma anche per quanto quest’anno alla XLIII edizione. riguarderà gli appunti di viaggio che saranno tenuti da Maurizio NATURA Franchini che descriverà “Aurore e Recita il nostro Roberto Olgiati stoccafissi in Norvegia e nelle Lo- nella prefazione del suo succitato foten”. testo: “Ogni volta che osserviamo Per chi vuol saperne di più lunedì un fiore in alta montagna stiamo 28 novembre è prevista una sera- ammirando un miracolo della Na- ta a tema libero con brevi contribu- tura e siamo affascinati dalla forza ti realizzati dai Soci Antares. della vita che concede alle piante Arrivederci al prossimo anno. alpine di fiorire anche dove po- trebbero sembrare impossibile”. A.M. Queste note poetiche sono riferite
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UNO ALLA VOLTA: IMPARIAMO A CONOSCERE I FUNGHI ! Rubroboletus satanas (Lenz) Kuan Zhao & Zhu L. Yang, 2014 Sinonimo: Boletus satanas Lenz CAPPELLO: 120-300 mm, molto permangono gialli o debolmente carnoso, da emisferico a conves- aranciati anche a maturità; blu al so; cuticola finemente vellutata nel tocco. giovane, presto glabra, asciutta, di GAMBO: 60-150 × 50-100 mm, colore bianco latte, grigio pallido, più corto del diametro del cappel- crema, talvolta con riflessi olivastri, lo, molto tozzo, obeso, a forma di infine brunastro oliva, talvolta ap- pera, più di rado cilindraceo; soli- pena rosata al margine negli e- tamente giallo presso l’inserzione semplari sviluppatisi con tempo con il cappello, rosso o rosa- umido. porpora, fucsia, più in basso. Reti- TUBULI: fino a 25 mm, arrotondati colo generalmente concolore al al gambo, da gialli a giallo verda- fondo a maglie fini, isodiametriche, stro, infine olivastri, azzurri al ta- limitato alla metà superiore del glio; pori molto piccoli, inizialmente gambo; la superficie vira al blu al gialli ma presto rossi, rosso carmi- tocco. nio o rosso-arancio; raramente
CARNE: molto soda e compatta m o l t o c o m u n e . nel giovane, molle nel vecchio, NOTE - È uno dei boleti di maggio- giallo pallido, virante all’azzurro ri dimensioni, caratteristico per il in modo non intenso al taglio; di breve gambo panciuto e per odore debole e particolare nel l’odore cadaverico che emana giovane, cadaverico o di sostan- quando matura. Il cappello chiaro, i ze decomposte nel fungo maturo; pori rossi e la presenza di reticolo s a p o r e d o l c e . aiutano a distinguerlo da altre spe- HABITAT: boschi caldi e calca- cie della sezione “Luridi” che gli rei, con Quercus, più di rado potrebbero assomigliare. Specie con Castanea o Fagus, a quote tossica. non elevate. Estate-autunno, non Roberto Olgiati
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SERIE DI FRANCOBOLLI A TEMA MICOLOGICO I funghi nel collezionismo Collezione G. Oldrini COMMONWEALTH OF DOMINICA Fistulina hepatica Craterellus cornucopioides Cantharellus cibarius Lepista nuda Armillaria mellea
SERIE DI FRANCOBOLLI A TEMA MICOLOGICO I funghi nel collezionismo Collezione G. Oldrini COMMONWEALTH OF DOMINICA Lactarius volemus Coprinus comatus Coprinus comatus Suillus luteus Russula emetica
MOSTRA BOTANICA 2022 Orchidee d’autore Antares e le orchidee di Giancarlo Pozzi Protagoniste indiscusse della mostra organizzata da Antares sono le orchidee, piante che non mancano mai di incantare chi le scopre in virtù del loro fascino e della loro bellezza talvolta mutevole e ingannevole, altera, inquietante, dalle forme perfette.
STORIE,LEGGENDE, CURIOSITA’ Il melograno…” dai bei vermigli fior” Il melograno, Punica granatum del- la famiglia delle Myrtaceae, è una pianta rustica, le cui origini sono piuttosto misteriose: secondo una prima teoria proviene dall’Asia ed è penetrato sulle nostre coste per o- pera di agricoltori di epoche passa- te. La seconda teoria lo vedrebbe già originario del bacino del Medi- terraneo ed introdotto in Italia in epoca romana. Il nome Punica granatum deriva da punica, dal latino punicus, cartagi- nese, poiché secondo Plinio i mi- gliori melograni provenivano proprio da Cartagine; granatum, si riferi- sce, invece, ai suoi numerosissimi semi. La pianta è spesso citata nel Vec- Catone il Vecchio assicura che la chio Testamento ed appare piutto- radice del melograno, cotta nel sto frequentemente sulle tombe de- vino, ha mirabolanti virtù contro i gli antichi Egizi che lo onoravano vermi che infestano l’intestino. come albero sacro. Per gli Ebrei era Il frutto del melograno ha da sem- simbolo di amicizia e di concordia pre simboleggiato l’armonia e la mentre per i Greci rappresentava concordia, infatti i numerosi semi fertilità e amore. Anche per gli Arabi sono disposti in modo ordinato e era una pianta importante, tanto perfetto. E’ il frutto che Cerere de- che essi contribuirono alla sua diffu- testava perché Proserpina, sua sione in Spagna, dove la città di figlia volle assaggiarne alcuni gra- Granada prese il nome dal frutto e ni, ma, poiché aveva in questo aggiunse il simbolo del melograno modo rotto il digiuno che le era al proprio stemma. stato imposto, non potè più lascia- La pianta è ricca di virtù medicinali re la reggia del potente dio note fin dai tempi antichi, nelle città dell’Averno. Nel Rinascimento la della Palestina se ne faceva, infatti, melagrana cominciò a comparire un olio medicato. Ippocrate dice ovunque: fu usata come decora- che il “dulcis succum alvum movet”. zione in festoni e pitture, come
motivo decorativo di tessuti e fu rappresentata in quadri famosi co- me la celebre Madonna della me- lagrana del Botticelli. Nel linguaggio floreale i fiori di un rosso acceso indicano amore im- petuoso. In Turchia vi è l’usanza che la sposa getti la melagrana a terra: il numero dei semi che ne usciranno indicheranno il numero dei figli che partorirà. Nel nord Afri- ca le radici e l’involucro del frutto servono per produrre coloranti per la concia, in India con essi viene fatto l’inchiostro nero mentre con i semi e l’arillo essiccati, l’anardana, una spezia usata come condimen- to soprattutto in Medio Oriente. Gabriella Oldrini
PIANTE INSOLITE L’inebriante profumo del glicine Il glicine, pianta antica e robusta, ci regala sempre magnifiche e pro- fumate fioriture offrendo uno spet- tacolo di rara bellezza formando una macchia inconfondibile di grappoli dalle tonalità blu violetto. Il glicine si chiama Glicine, Wista- ria o Wisteria ? Tre nomi sembra- no troppi per una pianta sola ma ognuno ha avuto una sua storia. Glicine significa in greco 'pianta dolce'. Questo nome fu dato da Linneo ad una pianta rampicante introdotta dall'America ai primi del 700. Si trattava del glicine ameri- cano (Wisteria frutescens). Quando un secolo dopo il capita- damente in tutti i giardini d'Europa no Welbank portò dalla Cina il gli- tanto che alcuni anni dopo, nono- cine che tutti conosciamo, stante ci si fosse accorti dell'erro- (Wisteria sinensis) il botanico Nut- re, il nome Wisteria era diventato tal non comprese immediatamente di uso comune e fu deciso di utiliz- che quella pianta era già stata zare quello. Solo nei paesi latini, classificata già da un secolo e la Italia, Francia e Spagna è stato chiamò Wistaria in onore di un mantenuto il nome originale di gli- professore di anatomia e antropo- cine. I tedeschi ne hanno coniato logo tedesco che si chiamava Ka- uno nuovo molto bello 'Blauregen' spar Wistar. che significa 'Pioggia blu' e quindi Questo nome però, nella pronun- siamo ritornati quasi all'origine, cia inglese fu storpiato in Wisteria dato che dai cinesi viene chiamato e con questo nome si diffuse rapi- Zi Teng che significa 'Vite blu'.
Rustico e vigoroso, il glicine non tà a climi diversi e per la velocità manca mai di creare un’atmosfera con cui si sviluppavano. romantica. Originario dell’Asia o- Per i cinesi e giapponesi questa rientale e dell’America del Nord è pianta è l’emblema dell’amicizia e, un rampicante appartenente alla coltivata in vaso e formata a bon- famiglia delle Leguminose. Ha ra- sai, pare seguisse gli imperatori mi bruni, glabri che possono rag- giapponesi che usavano trasporta- giungere i 30 metri di lunghezza, re nei viaggi le piante predilette. le foglie sono pennate, composte I grappoli del glicine hanno ispirato da 7 a 13 foglioline ovate, dappri- artisti famosi dell’Art Nouveau, so- ma ricoperte da peli setosi poi gla- no stati riprodotti su vetri, cerami- bre.I fiori sono blu-violetto, profu- che, stoffe e dipinti, Lalique li ha mati raccolti in grappoli fitti. usati per i suoi gioielli di smalto, In tutti i parchi europei, a partire perle, pietre e metalli preziosi. dalla metà dell’Ottocento, si pian- tavano i glicini che tanto avevano Andrea Oldrini entusiasmato per la loro adattabili-
ASTRONOMIA Gli ultimi uomini sulla Luna, in attesa dei prossimi… L'equipaggio di Apollo 17: Eugene A. Cernan (seduto), Ronald E. Evans (a destra), e Harrison H. Schmitt, a bordo del Lunar Roving Vehicle. Sullo sfondo, il razzo vettore Saturn V. Fonte: NASA Cinquant’anni fa, il 7 dicembre alla Luna col modulo di comando 1972, partiva da Cape Canaveral c’era il pilota Ronald Evans. a bordo di un razzo Saturn V, Apollo 17 chiudeva così l’ultima missione con equipaggio l’ambizioso programma di esplora- del programma lunare della NASA, zione lunare iniziato nel 1961 con il Apollo 17. famoso discorso del Presidente J. Per la prima volta, oltre al coman- F. Kennedy al Congresso america- dante Eugene Cernan, anche uno no. Anche l’emblema della missio- scienziato civile sarebbe sbarcato ne, disegnato per l’occasione, riba- sulla superficie lunare: il geologo diva la conclusione di questa fase Harrison “Jack” Schmitt. Ad atten- dell’esplorazione spaziale: il volto dere il loro ritorno, in orbita attorno del dio Apollo ed il volo dell’aquila
stilizzata sono rivolti verso destra, fino a chilometri di profondità gra- dove sono indicati il pianeta Satur- zie alle onde sismiche generate no ed una galassia, ad indicare i da piccole cariche esplosive che prossimi obiettivi: i pianeti e le stel- l’equipaggio collocò durante le le. esplorazioni a bordo del rover Come nelle precedenti missioni, lunare. l’equipaggio portò con sé un grup- Il punto prescelto per l’allunaggio po di strumentazioni scientifiche fu la valle di Taurus-Littrow, no- denominato ALSEP (Apollo Lunar me coniato dagli stessi astronauti Surface Experiments Package), da di Apollo 17 perché la valle si installare sulla superficie lunare, trova nella catena montuosa Tau- che comprendeva anche sismo- rus, a sud del cratere Littrow, al metri per lo studio del sottosuolo confine col Mare della Serenità. Il luogo di allunaggio di Apollo 17 fotografato dal Lunar Reconnaissance Orbiter. Fonte: NASA/LRO
Qui si sarebbero potuto trovare stai preparando per il turno di riposo, rocce provenienti da attività vulca- può forse interessarti che l’equipaggio sulla superficie ha rinvenuto vicino a niche relativamente giovani che Shorty, un terreno arancione, molto avrebbero fornito informazioni pre- arancione. Jack [Schmitt] sembra un ziose sulla geologia lunare ed in ragazzino il giorno di Natale. Dav- effetti fu intrigante la scoperta, nei vero, un bambino il mattino di Natale! pressi del cratere Shorty, di Evans: (ridendo) ci scommetto che è un’area ricoperta di piccole perline così. Hey, questa è una grande scoper- ta!] vetrose di colore arancione, frutto Oltre a questo inaspettato ritrova- di antiche eruzioni vulcaniche e- mento, gli astronauti svolsero splosive. Divertente è sentire dalla voce stessa degli astronauti il mo- molte altre attività durante la loro mento della scoperta (che può es- permanenza di tre giorni sulla Lu- sere ascoltata qui, nella registra- na: fecero tre escursioni sulla su- zione originale con foto e video), perficie con il veicolo lunare, per- ne riporto una breve trascrizione: correndo quasi 40 km; disposero Schmitt: Oh, hey! gli esperimenti ALSEP; visitaro- Cernan: Che c’è? no diversi piccoli crateri e massi Schmitt: Che sia un riflesso? Mi ha raccogliendo oltre 740 campioni fregato già una volta. Qui c’è un terre- di rocce e terreno, per un totale di no arancione!! Cernan: OK, vengo a vedere. oltre 110 chilogrammi. Schmitt: È dappertutto!! Arancione!!! Svolsero anche molti esperimenti Cernan: Non muoverti finchè non arri- all’interno del modulo di coman- vo. do in orbita lunare, tra cui uno Cernan: Hey, è vero!! Posso vederlo da studio dell’effetto dei raggi co- qui! Schmitt: È arancione!! smici sull’organismo, utilizzando Cernan: Aspetta, alzo il visore. È anco- cinque topolini che avevano ribat- ra arancione! tezzato Fe, Fi, Fo, Fum e Phooey, Schmitt: Davvero! Pazzesco! dalla filastrocca che pronuncia il Cernan: Arancione!! gigante nella fiaba “Jack e il fa- Houston: È dello stesso colore del for- giolo magico” e che corrisponde maggio? (molti formaggi americani sono grossomodo al nostro “Ucci-ucci, arancione) sento odor di cristianucci…). … Cernan: Come può esserci del terreno Ma Cernan e Schmitt non saran- arancione sulla Luna?! Jack, è davvero no gli ultimi esploratori del nostro satellite: NASA, ESA, SpaceX e arancione! altri hanno da tempo avviato pro- CapCom Houston (parlando con Evans grammi destinati a riportare sul modulo di comando): … Mentre ti
l’umanità sulla Luna e, in prospetti- lare la capsula Orion che nelle va, verso Marte. In questi giorni successive missioni ospiterà gli infatti partirà, o è già partita, la pri- astronauti destinati a scendere ma missione del nuovo program- sulla superficie lunare. ma lunare denominato Artemis, Antares dedicherà una serata che nella mitologia greca è la so- speciale ad Artemis I ed alle mis- rella del dio Apollo. sioni future il prossimo 28 otto- Artemis I, il cui lancio è stato più bre, presso la Sala Pagani del volte rinviato, è una missione di Palazzo Leone da Perego, alla verifica, senza equipaggio, della quale vi raccomandiamo di non durata di quasi sei settimane che mancare! porterà l’intera strumentazione in orbita lunare con lo scopo di col- Franco – Sez. Astronomia laudare tutti i sistemi ed in partico-
ASTRONOMIA Sempre più lontano… ne di milioni di anni dopo il Big Bang, che secondo la teoria fino ad oggi più accreditata ha dato origine al tutto. Quanto tempo è passato da quando i primi uomini hanno rivolto lo sguardo al cielo sco- prendo con stupore e smarri- mento il Sole, la Luna e le stelle, e quanto tempo ancora doveva passare prima della scoperta del cannocchiale che ha permesso a Galileo di os- servare la Luna, Giove e i suoi satelliti convincendolo dell'e- sattezza della teoria di Coper- nico che affermava essere la Terra a ruotare intorno al Sole e non viceversa. L'evidenza della scienza non era comun- Lo specchio principale del JWST durante que bastata all'epoca a stravolge- l'assemblaggio. Fonte: NASA re i preconcetti di una Chiesa in- Con il lancio del nuovo telescopio capace di vedere al di là del pro- spaziale James Webb si è aperta prio naso, costringendo lo scien- una nuova era nella ricerca astro- ziato ad abiurare alle sue asser- nomica e gli scienziati di tutto il zioni. mondo si aspettano di riuscire ad I secoli successivi hanno visto il osservare sempre più lontano proliferare di nuove scoperte nella nell'universo, fino a scoprire le pri- ricerca di mondi sempre più lonta- me galassie formatesi 13,7 miliardi ni permettendo agli astrofisici di di anni fa, solamente poche deci- formulare teorie più precise (e a
volte decisamente bizzarre) sulla tacolari immagini di lontane galas- nascita e l'evoluzione dell'universo sie e nebulose, come quella famo- e sulle leggi che lo governano. sa dei “Pilastri della Creazione” In epoche più recenti, col lancio riaccendendo l'interesse di molti del telescopio spaziale Hubble, la per l'astronomia. NASA ha mostrato al mondo spet- I “Pilastri della Creazione”, nella nebulosa "Aquila”, M16. Fonte: NASA/ESA/Hubble Heritage
L'esplorazione dell'universo è con- nostra esistenza, perché come esse- tinuata dopo il 2000 con l'impiego ri pensanti non possiamo accettare di telescopi da terra e in orbita che nel nostro futuro ci siano sola- sempre più performanti, finalizzata mente la morte ed il nulla. Siamo a risolvere il mistero della forma- troppo importanti per essere sempli- zione dell'universo. cemente annichiliti. Ma che cosa spinge gli scienziati e Personalmente credo che la Scienza l'umanità in generale a sviluppare da sola non sarà mai in grado di rag- sempre più sofisticate tecnologie giungere tale traguardo e che sola- per scoprire come è fatto, come si mente col contributo anche della Fi- è evoluto e come si evolverà l'uni- losofia e della Teologia (che non verso? hanno bisogno di telescopi sempre Forse, al di là dell'innata curiosità più grandi e sofisticati) possiamo dell'essere umano la speranza di sperare di svelare il mistero della scoprire, insieme a quella del cre- Creazione. ato, cosa ci ha originato, quale Lasciamo quindi che la scienza e la sarà la nostra fine e qual è lo sco- tecnologia proseguano nel loro cam- po della nostra esistenza. mino di ricerca, lasciandoci affasci- Un vicino di casa, vedendomi una nare dalle straordinarie scoperte che sera osservare il cielo col telesco- sicuramente verranno fatte nei pros- pio dal balcone di casa, mi ha simi anni, ma cerchiamo anche di chiesto se fossi mai riuscito ad usare al meglio il dono dell'intelligen- intravvedere se ci fosse qualcuno za e della ragione per darci quelle in fondo all'universo e, nel caso risposte sulla nostra esistenza di cui l'avessi trovato, di metterci una le nostre anime sono affannosamen- buona parola anche per lui. te alla ricerca. È l'incertezza su cosa ci aspetterà dopo la vita che ci spinge a cerca- Vittorio Marinoni Sez. Astronomia re nell'ignoto qualcosa, o Qualcu- no, in grado di dare un senso alla
LEGNANO - Corso Magenta - telefono 0331 545869 chiosco cimitero
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