Il Giornalino della R.S.A. Domus Aurea di Castelforte (Lt) La nostra avventura fra passato, presente e futuro - Seconda Edizione - N 5 Novembre / ...

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Il Giornalino della
      R.S.A. Domus Aurea di Castelforte
                (Lt)

La nostra avventura fra passato, presente e futuro

       Seconda Edizione – N°5 Novembre / Dicembre 2019 - Gennaio 2020

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Carissimi lettori e lettrici,

questo numero è davvero speciale perché parla del periodo dell’anno più magico, in cui i

ricordi passati si sposano con quelli nuovi in un crescendo di emozioni, sensazioni e

sentimenti.

Ma andiamo con ordine: l’autunno avanzava e abbiamo approfittato delle giornate di

pioggia per celebrare questa stagione ricca di colori e frutti speciali. Durante le ore

dedicate al Laboratorio Artistico – Espressivo abbiamo dato libertà espressiva alla

nostra creatività con piccoli lavoretti realizzati con foglie, rametti, frutti raccolti nelle

vicinanze della Struttura e abbiamo approfittiamo del Laboratorio di Lettura per

leggere racconti, poesie e testi relativi a questo periodo.

Il Natale è arrivato e, quasi, non ce ne siamo accorti impegnati a realizzare decorazioni

fatte per abbellire la nostra casa.

Con il Natale è arrivato l’anno nuovo e ci siamo rilassati con pranzi e cenoni, ma anche

con giochi, quiz e tombolate. Ognuno di noi ha espresso un fioretto e l’Epifania ci ha

riportati alle nostre “responsabilità”. Siamo tornati al lavoro, con l’entusiasmo che

pervade ogni nostro Progetto.

Gli Ospiti della R.S.A. Domus Aurea

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EVENTI in RSA: Sapori d’Autunno.

Dott.ssa Carnevale (Psicologa) “In Struttura sviluppiamo progetti legati al periodo dell’anno al fine di
perpetuare una stabilità di orientamento spazio e tempo. In particolare nel Progetto Autunno oltre a
riprendere i colori e i ritmi del periodo autunnale, abbiamo voluto rievocare antichi mestieri, pasti
tipici, usanze e costumi”

Dott.ssa De Caprio (Educatrice) “Con questo progetto si è voluto ricordare il periodo delle caldarroste,
dei vini e del mosto, per tutti coloro che hanno a cuore la conservazione della memoria e delle tradizioni
locali e non”

Maria: “L’autunno è una stagione dai mille colori, c’è il verde che si mischia al giallo, al marrone, al
rosso … alle volte mi affaccio dalla mia finestra … la mia stanza è rivolta verso quel vigneto che si vede
in lontananza … e, la mattina, mi sembra di vedere anche l’oro e l’argento … sembra un tesoro!”

Vincenza: “In autunno inizia a fare freddo veramente … ci prepariamo per l’inverno … io preferisco
l’estate, perché andiamo in spiaggia al mare, ma anche il freddo è utile!”

Caterina: “L’autunno mi ricorda la scuola … quando ci insegnavano che alcuni uccelli se ne andavano
nei paesi caldi … sì migravano … come la rondine … e altri animali dormivano … se ne andavano in
letargo … come … che ne so … l’orso …”

Ermanno: “Mi è piaciuto uscire a raccogliere foglie e rametti … poi li abbiamo utilizzati in Struttura”

Carmine: “Io ho incollato le foglie e abbiamo fatto dei bei lavoretti colorati”

Luigi: “Io ho colorato le stampe … è stato interessante … poi abbiamo letto degli articoli … abbiamo
ricordato tradizioni e mestieri legati a questo periodo”

Andrea: “La stagione autunnale portava con sé alcuni lavori come la raccolta della legna da ardere, la
vendemmia e la lavorazione del vino, la raccolta delle castagne … erano lavori che si facevano tutti
insieme, con la partecipazione di tutti …”

Maria: “Famiglia, amici, parenti, vicini … e poi ci si aiutava a vicenda”

Enzo: “Nelle città non lo sanno neanche più … ma una volta ci si scaldava con la legna … si andava nei
boschi con l’accetta e si trovava la legna da bruciare per il camino, le stufe di casa …”

Luigi: “Ci si aiutava con le seghe, i carri, gli animali … i mesi invernali erano freddi e lunghi!”

Carmine: “E la raccolta dell’uva vendemmia … il rapporto, il legame … fra noi e la terra … e il mosto,
dolce … mi ricorda quando ero bambino”

Stefano: “Autunno è castagna … il pane dei poveri … dicevano!!”.

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EVENTI in RSA: Iniziano i preparativi per il Natale.

Come ogni anno gli Ospiti sono stati impegnati nella preparazione delle decorazioni degli spazi comuni
presenti in RSA.

Di seguito alcuni momenti relativi alle Attività Tematiche legate al periodo natalizio, rinnovando
antichi ricordi e costruendone di nuovi.

Da semplici materiali, come scatole di cartone, gli Ospiti hanno realizzato splendide decorazioni.

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Intanto a Scauri: Su Rai1 i nonni che raccontano le favole in radio.

Nel Programma “A Sua Immagine” su Rai 1 e Rai Play si è parlato di Radio Civita InBlu, e del
programma radiofonico realizzato dai nonni della Casa di Riposo “San Francesco” di Scauri (LT).

Di seguito Vi riportiamo l’articolo uscito su Latina Oggi:

“Dopo il successo del programma radiofonico “Nonno, raccontami una favola”, realizzato da Radio
Civita InBlu anche grazie al bando Editoria 2018 della Regione Lazio, con l’appassionata
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collaborazione degli ospiti della Casa di Riposo “San Francesco” – Domus Aurea di Scauri (LT), i
nonni saranno protagonisti a livello nazionale su Rai1 nel programma “A Sua Immagine”, condotto da
Lorena Bianchetti.

Infatti, domenica 5 gennaio alle ore 10.30 su Rai1 andrà in onda un servizio realizzato con i protagonisti
di questa avventura, intervistati e ripresi dal vivo nel raccontare una favola da trasmettere in radio.
“Nonno, raccontami una favola” va in onda in fm nel Lazio sud e si può riascoltare in podcast su
www.radiocivitainblu.it.

Franco Rossi, Direttore della Casa di Riposo, sottolinea: “Siamo contenti di questo inaspettato successo,
anche a livello nazionale. La Domus Aurea, presente nel Lazio sud con due case di riposo a Itri e
Scauri, e una RSA a Castelforte, è da sempre attenta alle esigenze degli ospiti, accogliendo volentieri
tutte quelle proposte che possano dare loro un beneficio”.

Don Maurizio Di Rienzo, direttore di Radio Civita InBlu, afferma: “I nonni, ripresi nel vivo della
trasmissione, hanno condiviso con i telespettatori le emozioni e l’entusiasmo con cui hanno vissuto
questa esperienza. Ringrazio di cuore la direzione e gli operatori della Casa di Riposo San Francesco
che hanno reso possibile la realizzazione del programma”.

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Eventi in RSA: Alcuni momenti delle Festività Natalizie.

Il 17 gennaio, presso la Struttura, Don Kiran ha aperto le festività natalizie con la celebrazione della S.
Messa per tutti gli Ospiti e il Personale della RSA.

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Il 6 gennaio gli Ospiti, con Amici e Familiari, hanno festeggiato l’arrivo delle Befana sulle sfrenate note
di Ciro De Napoli.

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Durante i festeggiamenti, gli Ospiti hanno ballato, cantato, fatto dediche ed … è arrivato un ospite molto
atteso da tutti: la Befana carica di leccornie!!!
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Per la nostra Maria è stata una giornata ancora più speciale, perché ha spento 90 candeline!!!!!

Memorie in RSA: Creazioni per la Festa del Tricolore

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Il 7 gennaio 2006 è stata ufficialmente istituita la Festa Nazionale della Bandiera o Giornata del
Tricolore. I festeggiamenti celebrano l’adozione del Tricolore, nel 1797, a Reggio nell’Emilia, da parte
di uno Stato italiano sovrano.

Il riconoscimento definitivo si ebbe il 12 giugno del 1946 grazie a un decreto legislativo emanato dal
Presidente del Consiglio, dove si adottava ufficialmente il Tricolore come Bandiera Nazionale della
neonata Repubblica Italiana. La decisione fu ratificata il 24 marzo 1947 dall'Assemblea Costituente che
decretò, fra l’altro, l'inserimento, nell'articolo 12 della Costituzione della Repubblica Italiana, del
seguente testo: “La Bandiera della Repubblica è il Tricolore Italiano: verde, bianco e rosso, a tre bande
verticali di eguali dimensioni”.

Il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella ricorda come ricorra il 223esimo anniversario: “Era il
1797 quando da Reggio nell’Emilia ha avuto inizio il percorso durante il quale il Tricolore si è radicato
lungo tutta l’Italia come simbolo dello Stato unitario e poi della Repubblica, affermando i valori di
libertà e democrazia che hanno ispirato tante generazioni di italiani” e sottolinea come sia “Un
imprescindibile patrimonio che ci stimola ed esorta a proseguire, con rinnovato impegno e sulla base
di radici comuni, il nostro cammino caratterizzato da innovazione, progresso, rispetto e benessere”.

In questa giornata celebrativa gli Ospiti hanno ricreato il Tricolore con forbici, colla, carta, cartone e
tanto impegno, consapevoli della solennità del lavoro.

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Ricette tipiche in RSA: ricordiamo Livorno

Il nostro amico è un po’ sbadato, ma del passato ha tanti ricordi … si rammenta di quando viveva e
lavorava a Livorno e ci racconta le sue avventure, sempre con il sorriso e un pizzico di ironia.

Fra i tanti argomenti … si ricorda la cucina … anche perché è un buongustaio … ricorda il Caciucco alla
Livornese, zuppa in cui si trovano diverse varietà di pesce, molluschi e crostacei. La ricetta tradizionale
prevede che sia composto da tredici tipi diversi di pesce e si serva molto caldo con una fetta di pane
precedentemente abbrustolita e insaporita con aglio.

Poi ci sono il Baccalà alla Livornese, la Torta di Ceci o cecìna, facendo attenzione alla posizione
dell’accento, le Triglie alla Livornese e tante altre specialità.

Ma vediamo, in breve, il Re della cucina di Livorno: IL CACIUCCO

500 g di polpi di scoglio
500 g di calamari e/o seppie
300g di cicale di mare oppure mazzancolle, scampi
300 g di palombo o nocciolo
200 g di pesce da minestra (scorfani, sparlotti, tracina)
300 g di cozze
500 g di pomodori maturi + 1 cucchiaio di conserva
1 bicchiere di olio
1 bicchiere di vino rosso
aglio, peperoncino, salvia
pane toscano raffermo

Preparazione: Soffriggere in metà dell'olio, in una pentola di coccio, l'aglio, il peperoncino e la salvia.
Appena l'aglio è imbiondito, immergere il polpo tagliato a pezzetti e cuocere lentamente. Dopo una
ventina di minuti aggiungere le seppie e i calamari, bagnare con vino e unire la conserva. In un altro
tegame mettere a soffriggere con aglio il palombo e poi i pesci da minestra, pomodoro e un po’ di
acqua.
Portare a cottura il pesce e unirlo nella pentola più grande con i crostacei e i frutti di mare. Quando la
cottura è ultimata, rivestire il fondo di una zuppiera con le fette di pane abbrustolito e agliato, versare
il cacciucco e servite.

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Ricordi in RSA: i giorni della Merla.

I giorni della Merla sono gli ultimi tre giorni di gennaio. Secondo la tradizione popolare, sono i giorni
più freddi dell’anno e sono oggetto di meravigliose leggende.

La leggenda più conosciuta è quella che parla dei merli e dell’Inverno. Si tratta di un’antica leggenda
popolare che trova radici nel mondo contadino e che tramanda i segreti della natura e del suo ciclo di
vita.

                                             Narra la leggenda che i merli, un tempo, avevano delle
                                             bellissime piume bianche e soffici. Durante il gelido
                                             inverno, raccoglievano nei loro nidi le provviste per
                                             sopravvivere al gelo, in modo da potersi rintanare al
                                             calduccio per tutto il mese di gennaio. Sarebbero usciti solo
                                             quando il sole fosse stato un poco più caldo e i primi ciuffi
                                             d’erba avessero fatto capolino tra i cumuli di neve.

                                             Così, aspettarono fino al 28 di gennaio, poi uscirono. Le
                                             merle cominciarono a festeggiare, sbeffeggiando l’Inverno:
                                             anche quell’anno ce l’avevano fatta; il gelo, ai merli, non
                                             faceva più paura! Tutta questa allegria, però, fece infuriare
                                             l’inverno, che decise di dare una lezione a quegli uccelli
                                             troppo canterini: sulla terra calò un vento gelido, che
                                             ghiacciò la terra e i germogli insieme ad essa. Perfino i nidi
                                             dei merli furono spazzati via dal vento e dalla tormenta.

I merli, per sopravvivere al freddo, furono costretti a rintanarsi nei camini delle case. Lì, il calduccio li
riscaldò e permise loro di resistere a quelle giornate. Solo a febbraio la tormenta si placò e i merli
poterono riprendere il volo. La fuliggine dei camini, però, aveva annerito per sempre le loro piume
bianche: fu così che i merli divennero neri, come li possiamo vedere oggi.

Un’altra leggenda per spiegare l’origine del bizzarro nome dei “giorni della Merla” è a sfondo storico e
ci parla di un gigantesco cannone di ghisa. Questa leggenda si trova in un antico compendio ad opera
di Sebastiano Pauli: Modi di dire toscani ricercati nella loro origine (1740).

Si narra che un manipolo di soldati piemontesi dovesse trasportare un
pesante cannone di ghisa, soprannominato la Merla per via del suo colore
nero, da una parte all’altra del Po. Era gennaio e le acque del fiume
scorrevano gelide ed impetuose: i soldati non riuscivano in nessun modo
a costruire un ponte di barche per far passare il cannone.

Poi, durante gli ultimi giorni di gennaio, giunse un vento talmente gelido
che perfino le acque del Po gelarono: il ghiaccio era talmente spesso che
nemmeno le spade e gli archibugi dei soldati riuscivano a tagliarlo.

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Così, gli uomini d’arme decisero di trasportare il cannone
                                       facendolo passare sul Po ghiacciato: lo legarono con delle corde
                                       robuste e lo trascinarono fino all’altra sponda. Fu così che gli
                                       ultimi giorni di gennaio vennero soprannominati i giorni della
                                       Merla, in onore del grande cannone e di quelle giornate tanto
                                       gelide da aver ghiacciato perfino le acque del Po.

 Per questa ricorrenza gli Ospiti hanno realizzato piccoli merli da affiggere nelle proprie stanze e
insieme si sono letti testi e suscitati ricordi, legati ad un passato ricco di reminiscenze antiche e genuine.

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Editoriale

Questi mesi sono stati molto intensi e ricchi di emozioni … ora vi lasciamo per rivederci con il prossimo
numero che tratterà le nostre avventure relative ai mesi di febbraio, marzo ed aprile.

                                         Noi già ci stiamo preparando perché febbraio porterà con sé
                                         San Valentino e il Carnevale …

                                         Ecco una piccola anteprima!!

                                         Come sempre ci stiamo attivando per decorare gli spazi
                                         comuni della Struttura, in previsione della Festa del 24
                                         febbraio in cui noi Ospiti, gli Operatori e tutti gli Amici che
                                         vorranno intervenire festeggeremo mascherati.

                                         A marzo poi inizieremo a preparaci per la S. Pasqua, che
                                         quest’anno cade il 12 aprile.

Ma ci saranno tante sorprese e iniziative, per cui non perdetevi il prossimo numero e … una piccola
anticipazione … non perdetevi il Festival di San Remo.

ente a Scauri e a

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