A Palazzo Ducale la mostra di Escher, un viaggio ipnotico tra paradossi e strutture impossibili

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A Palazzo Ducale la mostra di Escher, un viaggio ipnotico tra paradossi e strutture impossibili
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     A Palazzo Ducale la mostra di Escher, un viaggio ipnotico
     tra paradossi e strutture impossibili
     di Redazione
     08 Settembre 2021 – 13:55

     Genova. Immaginate di entrare in una delle “strutture impossibili” e di diventare voi
     stessi protagonisti di una scena in cui lo spazio sembra contraddire la logica. Immaginate
     di perdervi in un paradosso grafico e di farvici un selfie da postare sui social. È questo e
     molto altro la mostra dedicata al grande genio olandese Maurits Cornelis Escher, da
     domani (9 settembre) fino al 2 febbraio 2022 aperta al pubblico al piano nobile di Palazzo
     Ducale.

     Con oltre 200 opere e i suoi lavori più rappresentativi, si tratta della più completa e più
     grande mostra antologica su Escher mai allestita in Italia. La mostra presenta in 8
     sezioni un excursus della sua intera e ampia produzione artistica. Per la prima volta a
     Genova il pubblico potrà esperire l’immaginifico universo dell’autore tramite inedite sale
     immersive e strutture impossibili che saranno messe a confronto con opere di grandi
     artisti visionari del calibro di Giovanni Battista Piranesi (1720-1778) e di Victor Vasarely
     (1906-1997). Si tratta della più grande mostra antologica mai allestita in Italia.

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     “C’è tutto il suo percorso, dalle primissime opere realizzate ad Harlem, tutto il periodo
     italiano dal 1922 e il 1936 in cui faceva il paesaggista, oltre a tutto il resto – spiega il
     curatore Federico Giudiceandrea -. I suoi primi estimatori furono i matematici. Negli
     Stati Uniti il movimento hippie si è appropriato delle sue immagini e così è uscito dal
     mondo scientifico per entrare nel mondo della cultura pop. La sua immagine è ormai parte
     della nostra iconografia. Qui c’è tutto e abbiamo l’occasione di capire come questo artista
     ha influenzato in maniera profonda il nostro immaginario collettivo”.

     “È una mostra straordinaria e internazionale – aggiunge l’assessora alla Cultura del
     Comune di Genova Barbara Grosso -. È una mostra per tutti, per gli adulti ma anche per i
     bambini con tante attività ludiche che possono attirare un pubblico giovane. Il messaggio
     che vogliamo dare è che la ripartenza della cultura deve includere tutti e questo è un
     esempio che calza a pennello. Genova ha bisogno di turismo, nelle scorse settimane la
     nostra città era piena di gente, i nostri musei hanno registrato un aumento del 12%
     rispetto al periodo pre-Covid. Siamo certi che stiamo andando nella direzione giusta”

     “Sono entusiasta come un ragazzino davanti a questa mostra perché è molto colta, ma
     anche divertente e immersiva – ammette Luca Bizzarri, presidente di Palazzo Ducale -. La
     cosa che mi piace di più di questo artista è che provoca subito stupore, ma poi c’è una
     difficoltà tecnica in quello che fa veramente sconvolgente. È una mostra in cui sono stato e
     starò molto spesso. È una mostra per tutti: addirittura nelle parti immersive ho visto adulti
     divertirsi come matti, immagino che attirerà un pubblico molto vasto”.

     “Una grande mostra meditata e voluta durante il lockdown, un segnale di ripresa
     dell’attività di Palazzo Ducale con un progetto unico a livello nazionale – rimarca
     l’assessora alla Cultura della Regione Liguria Ilaria Cavo -. Una mostra che è cultura,
     proposta, vivacità e che sicuramente crea entusiasmo in ogni tipo di pubblico. Si guarda,
     ma poi si sperimenta. Una mostra che stimola e che fa vivere tutto questo con una grande
     gioia, ed è quello di cui il pubblico ha bisogno in questo momento”

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     LA MOSTRA

     La mostra è divisa in 8 sezioni. Particolarità del percorso è la presenza, all’interno delle
     sezioni, di giochi ed esperienze che permettono di entrare nel meraviglioso mondo di
     Escher da protagonisti, ossia misurandosi attivamente con i paradossi prospettici,
     geometrici e compositivi che il grande artista pone in essere nelle sue opere.

     Prima sezione – Gli esordi

     In questa sezione si ripercorrono i primi passi dell’esperienza artistica del giovane Escher
     che, pur deludendo le aspettative del padre, che lo avrebbe voluto ingegnere come lui,
     dimostra subito una spiccata capacità disegnativa. Apprezzata da Jessurun de Mesquita,
     incisore di cultura art nouveau , l’abilità di Escher si va sempre più affinando, imparando
     rapidamente non solo la tecnica ma anche la dedizione al lavoro. È qui che si avvicina al
     tema della tassellazione, intesa come metodo della divisione regolare del piano con intenti
     decorativi. È in questo primo periodo olandese che nascono anche le illustrazioni per Flor
     de Pasqua (Fiore di Pasqua) e per Emblemata. È presente inoltre la serie completa d elle
     sei xilografie de I Giorni della creazione, realizzate tra il dicembre 1925 e il marzo 1926,
     che rappresentano i sei giorni della Creazione, come sono descritti nella Bibbia. La
     presenza di questa serie contribuisce ad impreziosire la prima sezione da l momento che è
     molto raro poterla ammirare nella sua completezza.

     Seconda sezione – L’Italia

     La formazione di Escher non sarebbe stata completa se non ci fosse stato il soggiorno in
     Italia che completò la personalità dell’artista e gli offrì le prime opportunità di lavoro,
     come la prima personale a Siena nel 1923 e la realizzazione degli Emblemata (tutti esposti
     in mostra) che costituivano un libretto di motti illustrati, concepito insieme al grande
     storico dell’arte olandese Godefridus Johannes Hoogewerff, suo amico ed estimatore. Qui
     si pone l’accento sugli stimoli che il paesaggio italiano, la natura e la storia del Belpaese,
     ebbero sulla fervida mente dell’artista, mostrando scene degli Abruzzi, della Campania,
     della Calabria e della Sicilia. Non manca no le vedute della città che aveva scelto come sua
     residenza, Roma, ritratta sia di giorno sia di notte.

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     Terza sezione – Tassellazione

     È in questo segmento della mostra che si affronta il tema della tassellazione che rivela
     subito le sue radici art nouveau. Nella sua foga didattica Escher, che teneva conferenze e
     dimostrazioni per spiegare in cosa consistesse la divisione regolare del piano, realizzò un
     vero e proprio libretto uscito nel 1957. La sezione include un filmato dedicato
     all’Alhambra, il monumento di Granada che Escher visitò e in cui si trattenne a ricopiare i
     disegni, da cui trasse ispirazione per le sue tassellazioni.

     Quarta sezione – Metamorfosi

     Un altro importante aspetto affrontato da Escher è la riflessione sul mondo: la
     trasformazione di una forma in un’altra che trova la sua massima espressione nel celebre
     capolavoro intitolato Metamorfosi II (1939). La grande xilografia affronta così il tema della
     trasmutazione di un’immagine che, senza soluzione di continuità, lascia il posto a un’altra
     che deriva dalla prima, in un percorso circolare. Si parte, infatti, dalla parola olandese
     “metamorphose” e a questa si torna dopo aver attraversato le situazioni più inimmaginabili
     che vanno dalle lucertole all’alveare, dagli uccelli al duomo di Atrani.

     Quinta sezione – Struttura dello spazio

     Quel che affascinava Escher era sondare la “Struttura dello spazio” ed è per questo che a
     un simile tema è dedicata un’intera sezione, dove gli approcci si declinano secondo le
     diverse problematiche: la prima riguarda le “superfici riflettenti” (a cominciare da quella
     curva e specchiante di Mano con sfera riflettente); si passa poi alla struttura dello spazio
     vera e propria, ben esemplificata dall’incisione Profondità (che troviamo in mostra
     trasformata in un ambiente reale e percorribile in una prospettiva reiterata); completano il
     percorso i temi dei nastri e dei solidi geometrici.

     Sesta sezione – Paradossi geometrici

     La sezione affronta il tema del passaggio dalle due alle tre dimensioni. Il paradosso e,
     soprattutto, la sfida è riuscire ad arrivare a ottenere l’effetto illusivo senza debordare dal

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     limite del foglio, ovvero suggerire l’effetto realistico di questa trasformazione, disegnando
     e incidendo qualcosa che inganni l’occhio, come le incontenibili Tre sfere. Sono queste le
     premesse indispensabili per accedere al paradosso dello spazio di Escher, quello di Altro
     mondo, di Sue giù e di Relatività, fino all’estenuante reiterazione dell’immagine ricorrente
     ottenuta grazie al cosiddetto effetto Droste utilizzato, per esempio, in un’incisione come
     Galleria di stampe. In questa sezione insieme a opere famose come Cascata e Belvedere
     ispirate alla tribarra – il triangolo impossibile teorizzato del matematico e fisico Sir Roger
     Penrose – sono esposte alcune stampe del la serie delle Carceri di Giovanni Battista
     Piranesi (1720 – 1778), incisore, architetto e teorico dell’architettura italiano, che già in
     precedenza aveva usato il principio della tribarra, per rappresentare un’architettura
     drammaticamente irreale. Le sue tavole incise, che Escher aveva conosciuto durante il suo
     soggiorno romano, ebbero una profonda influenza sulla produzione del maestro olandese,
     le cui costruzioni impossibili presentano un evidente debito sia alla costruzione di Penrose
     che alle “ Carceri ” di Piranesi.

     Settima sezione – Lavori su commissione

     Come tutti gli artisti, però, la produzione di Escher non passa solo da grandi opere: la
     quotidianità richiedeva all’artista anche la necessità di trovare occasioni di guadagno, pur
     non avendone un parti colare bisogno, grazie alla sua condizione agiata. La sezione è
     quindi dedicata ai “Lavori su commissione” che vanno dagli ex libris (foglietti che si usava
     inserire nei libri appartenenti a una stessa biblioteca privata), fino ai biglietti d’auguri, alle
     illustrazioni o ad altre commissioni occasionali. Il fatto straordinario è che la qualità di
     questa produzione non diminuisce affatto rispetto a quella delle grandi opere: questi
     impegni “minori” sono spesso occasioni per sperimentare soluzioni che saranno poi
     utilizzate nelle “grandi opere”.

     Ottava sezione – Eschermania

     La grandezza di un artista si misura anche dalla capacità d’influire su altri artisti, come
     pure sulla società circostante. Per questo la mostra si conclude con la sezione intitolata col
     neologismo “Eschermania”. La lezione di Escher, infatti, ha dimostrato che questi due
     parametri sono stati pienamente soddisfatti. La sua arte è uscita dal torchio del suo studio
     per trasformarsi in scatole da regalo, in francobolli, in biglietti d’auguri; è entrata nel
     mondo dei fumetti e in quello della moda, è finita sulle copertine degli LP dei grandi della
     musica pop, fino ad arrivare al mondo della pubblicità e del cinema. Ma ciò non basta: la
     grande arte di Escher ha influito più o meno direttamente s u altre figure di rilievo
     dell’arte del Novecento – come Victor Vasarely, il principale esponente dell’ Optical Art – o
     su una lunga schiera di seguaci che ancora oggi guarda alla sua produzione come a quella
     del loro maestro. La mostra Escher è sostenuta da Generali Valore Cultura , il programma
     di Generali Italia per promuove re l’arte e la cultura su tutto il territorio italiano e
     avvicinare un pubblico vasto e trasversale – famiglie, giovani, clienti e dipendenti – al
     mondo dell’arte attraverso l’ingresso agevolato a mostre, spettacoli teatrali, eventi e
     attività di divulgazione artistico – culturali con lo scopo di creare valore condiviso.

     Orario di apertura

     Lunedì dalle 14.00 alle 19.00
     Martedì, mercoledì, giovedì, sabato e domenica dalle 10.00-19.00 (ultimo ingressoore
     18.00)
     Venerdì 10.00-21.00 (ultimo ingresso ore 20.00)

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     Biglietti

     Intero € 14,00 Audioguida inclusa
     Ridotto € 12,00 Audioguida inclusa

     Informazioni e prenotazioni gruppi scuole

     +39 010 8171604
     prenotazioniscuole@palazzoducale.genova.it
     Informazioni:didattica@palazzoducale.genova.it

     Informazioni e prenotazioni gruppi adulti
     +39 010 986391

     Per l’occasione è stata attivata una convenzione con il Salone Nautico, che si terrà a
     Genova dal 16 al 21 settembre 2021. Si potrà visitare la mostra al Palazzo Ducale con il
     biglietto ridotto e la riduzione sarà valida fino al termine della mostra. Per poter usufruire
     della riduzione si dovrà presentare il biglietto del Salone Nautico al momento del ritiro del
     biglietto presso la biglietteria di mostra.

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