Loano orfana del "vulcano" da dieci e lode in promozione

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Loano orfana del "vulcano" da dieci e lode in promozione
Quinta puntata/ Pagine ricche di foto gloriose, di giorni felici, di personaggi
nazionali

Loano orfana del "vulcano" da dieci e lode in
promozione
.

Immagini riprese sabato 23 maggio a Pian delle Bosse (Monte Carmo), di cui Trucioli
hascritto nei numeri scorsi:

I tre figli di Cencin ( Battistino, Rinuccia e Angelo) durante la messa di suffragio con
monsignor Parodi; a ds della foto Sergio Scaglia (ex assessore a Loano), l'imprenditore
Sandrino Provaggi (ex sindaco Toirano), Lelio Speranza (presidente Coni), di profilo la
moglie di Provaggi, sempre a ds delle foto.
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TE, con il quale sono rimasto legato, come del resto con Achilie Compagnoni, da fra‐
terna amicizia.

Doveroso ricordare l'apporto del Sindaco di Pietra Ligure, Dott. Torterolo, del dinamico
Mons. Luigi Rembado, celebrante con Don Parodi, di rappresentanze del Comune e
dell'Azienda Autonoma di Soggiorno di Loano.

Il rifugio si trova in territorio di Pietra Ligure a quota 841, ed è già molto frequentato
da escursionisti che, in più tanti, fanno da base per una puntatina alla meravigliosa vet‐
ta del Carmo.

ATTIVITA' MOTOCICLISTICA

E' stata molto intensa, non dal lato competitivo, ma da quello turistico. Ricordo la pri‐
ma moto acquistata nel 1927, una ZUMDAPP con trazione a cinghia. Percorrenza mas‐
sima Finale e Albenga. Nel 1931 acquistai ( L. 5000) una GANNA con motore inglese Jap
175 che mi procurò molte soddisfazione, tre le quali la partecipazione al raduno dei
Centauri a Roma nel maggio del 1933.
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Laborioso il convincimento ad avere il permesso da mia moglie (ero fresco sposo di 5
mesi). Mio padre mi dette una mano, e vissi anche l'esperienza di una grande gita‐
raduno motociclistico. Eravamo in sei moto di Loano, ovviamente ero il capo gruppo
pur non essendo il più anziano. Li ricordo bene i miei compagni (allora si chiamavano
camerati centauri) Guidatori Siccardi Felice, Polla Antonio, Dorgani Primo, Orso "Mu‐
sin", Bianchi (vigile di Loano); passeggeri i più vecchi dei Polla, Noberasco Gigin; Bura‐
stero Medardo, cugino di Siccardi Felice (u Berta mio amico anche in campo sciistico).

Anni 30 ‐ Limone

Voglio soffermarmi su questo Raduno. Partenza da Loano il 22 Maggio 1933, prima
tappa a Chiavari. Pernottamento e sosta sino alle ore 14 del 23 Maggio a Pisa (quel
giorno ero sul traguardo del miei 24 anni e lo festeggiammo all'albergo Leon Bianco
offrii il dolce) e ricordo che Il burlone di Siccardi, fece portare il conto dal prezzo rad‐
doppiato L. 180 Invece di circa L. 100, poi il cameriere, d'accordo con l'autore dello
scherzo, si scusò perché il conto si riferiva ad altro tavolo.

1927 – col di nava
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Gran sollievo di tutti ed in particolare dell'anziano Polla. Pomeriggio del 23 Maggio. Pi‐
sa Grosseto ( secondo pernottamento) L'Indomani 24 Maggio concentramento a S.
Marinella. Eravamo circa 10 mila, indimenticabile la colonna del diecimila verso Roma.
Un vero spettacoloso formicolaio. L'indomani 25 Maggio, giorno festoso dell'Ascensio‐
ne

1933 – Raduno Motociclistico a Roma

Il Duce ci passò in rassegna al Parioli (anche lui in moto) indi incolonnamento e sfilata
per Via dell'Impero. Insieme a Dorgani e Noberasco feci ( in treno) una puntatina a Na‐
poli a trovare i parenti, infine il 28 Maggio, rientro in due moto record a Loano . Par‐
tenza ore 5 del mattino, spuntino a Livorno e arrivo a Loano all'una dopo mezzanotte.
Considerando le strade non tutte asfaltate, il famigerato Bracco, un vero primato. Ero
partito con mille lire e ritornai con 400. Il pieno di benzina ( sconto 75%) costava L.
1,80 mentre prima della partenza, con agevolazione avevo cambiato copertoni e came‐
re d'aria alle ruote per L. 69. Per gite si era formato anche un gruppo di "milizia" moto‐
ciclistica. Per tale adesione rischiai ( pur riformato dall'esercito) la chiamata alle armi
nel 1939.

Periodi dell'anteguerra spesso le gite nell'entroterra. Solo dopo il 1947 con l'avvento
della Vespa e Lambretta, l'attività motociclistica spopolò. A Loano venne costituito il
Moto Club, con la mia adesione, e molteplici furono le iniziative, prime tra tutte l'orga‐
nizzazione di imponenti Raduni Motoristici, che si seguirono negli anni fino al 1956. Ero
ovviamente fra i dirigenti e spesso partecipavamo a raduni anche molto lontani. Cito
quelli di Nizza Marittima, di Oropa del Sestriere, di Crissolo, ed in modo particolare a
quello del 1961 nel centenario dell'unità d'Italia. Partecipammo una quarantina di loa‐
nesi.
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Da Torino, con mio figlio Battistino ed il Cap. Andina Giovanni e signora facemmo an‐
che una puntatina Cervinia, dove già partendo da Loano ero stato nel 1956 con mio
fratello Pippo, Mario Polacco, Mario Lazzaroni, Sandro Provaggi in un movimentato
ferragosto tanto che mercé l'iniziativa del povero mio fratello Pippo, non trovando al‐
loggio riuscimmo ad essere ospitati per una notte dai Frati Cappuccini di Chatillon.

1956 Cervinia Plateau Rosa
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1956 Cervinia Plateau Rosa

La manifestazione più bella, alla quale ho partecipato (parzialmente in motoretta), è
stata quella dell'offerta di una Palma di Loano alla Città di Trieste ancora presidiata da
truppe alleate.

Anni ’50 – Raduno Moto Club

Una grande accoglienza e la restituzione della visita dei triestini nell'estate successiva,
intorno al 1955, spettacolo pirotecnico in loro onore sul molo di Loano. Successe anche
un incidente, alcune bombe pirotecniche partirono orizzontalmente verso la folla e tra
i feriti leggeri ci furono anche diversi amici del Moto Club di Trieste. Doveroso ricorda‐
re in modo particolare lo scomparso caro amico Mario Polacco, Badano Mario, Accinel‐
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li Nicolò. Allegri Angelo, Stefanoni Giuseppe, Vacca Guido, presero con me l'iniziativa di
organizzare il primo Natale Benefico che successivamente ampliatosi. continua ( sotto
la mia presidenza) ancora oggi (1979) la sua benefica attività.

Devo essere altresì grato al prelati dirigenti. ed all'allora dinamico Sindaco Comm. Pie‐
tro Ciarlo che nel Giugno 1956, presero l'iniziativa di offrirmi in una bella festicciola al
"Miramonti", di Calizzano, uno stupendo microfono d'oro a riconoscimento della mia
trentennale attività organizzativa. Detto riconoscimento, auspice il sindaco Giuseppe
Guzzetti ed il Presidente dell'Azienda Autonoma Mimo Merello, mi fu rinnovato Il 24
Giugno 1978, durante un pubblico concerto in Piazza Italia, con la consegna di una tar‐
ga d'argento e di una microfono d'oro (50 anni di attività organizzativa, ovviamente
con sommo piacere).

               Secondo Microfono d’oro
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Ricordo, in relazione alle attività del Moto Club, l'ultima molto significativa e che rima‐
ne impressa nella mia memoria. Il pellegrinaggio nel 1957/58 alla Tomba della mamma
di Garibaldi, Rosa Raimondi nel Cimitero di Nizza Marittima. Circa un centinalo di loa‐
nesi, con alla testa il Sindaco Ciarlo, i più in motocicletta. Fummo accolti dagli amici del
Moto Club francese, deponemmo una targa litografata ( autore lo scomparso Pietro
Ramella).

Nizza – Omaggio a Rosa Raimondi

AI ricevimento che ne seguì nella sede del Moto Club Nizzardo, nella mia qualità di Pre‐
sidente del Moto Club ebbi l'ardire di pronunciare l'indirizzo di saluto e ringraziamenti
in " francese"..

                    Nizza 1957
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Riuscitissimo, una quarantina di partecipanti tutti in moto, l'omaggio ( il 24 aprile 1960)
alla tomba di Fausto Coppi, nel piccolo cimitero di Castellania, con l'amico del Fausto
(padre Angelo di recente scomparso) la celebrazione di una S. Messa nella Cattedrale
di N.S. della Guardia in quel di Tortona. La mamma del grande campione scomparso ri‐
cevette parte della comitiva consegnò le immagini di famiglia che conservo tuttora. Ero
sempre stato un tifosissimo di Fausto; ed ogni anno, nell'anniversario della morte (2
gennaio 1960) lo ricordo in modo particolare.

Coppi a Loano

Questa data, coincide (1979) con la scomparsa di mio fratello Pippo. L'attività del moto
Club si andava sempre più affievolendo (era subentrata la macchina a 4 ruote), ad ogni
modo fu fondata una sottosezione ciclistica poi divenuta Ciclistica Alessandro Fantini,
con lo scopo di organizzare una manifestazione ciclistica di fama nazionale, nel periodo
Invernale. Una gara gentlemen che richiamava molta attenzione della stampa, essendo
(non si organizzava ancora il G.P. Laigueglia) la prima manifestazione ciclistica della
stagione.
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La manifestazione svoltasi per diversi anni, sempre con crescente successo, mi impe‐
gnava in un duro lavoro organizzativo preparatorio dovendo pensare tra l'altro al tes‐
seramento di tutti i partecipanti della categoria Gentleman, figure popolari della zona
che correvano in coppia con autentico campioni quali Adorni, Gimondi, Dancelli, Aldo
Moser e tanti altri. Interveniva sempre un ospite d'onore al quale veniva offerta una
ricca medaglia d'oro. Personaggi dello Sport quali DUILIO LOI, COSTANTE GIRARDEN‐
GO, GINO BARTALI, VITTORIO POZZO.

La manifestazione, pur nella sua grande risonanza, comportava un modesto onere fi‐
nanziario (al disotto del mezzo milione). Era patrocinata dall'Azienda Autonoma di
Soggiorno. Ricordo le più popolari figure di Gentleman loanesi ‐primo di tutti il dottor
Franco Voltolini, Vaccarezza Lino (Bluman) ‐ Beretta Guglielmo (Gelmo) Morabito Bru‐
no ‐Cocomero Diego(il decano dei ciclisti loanesi) e tanti altri. Le cose belle finiscono
presto. Come presidente della Ciclistica Fantini ( corridore che veniva in allenamento
solitamente a Loano e perito in Germania in un incidente) collaborai come organizzato‐
re di diverse Corse Ciclistiche: Mondovì – Loano, G.P. pibigas con arrivo a Monte Car‐
melo.
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Subentrata la forma semiprofessionistica del partecipanti che pur dilettanti pretende‐
vano ingaggi ed essendo contrario a questa forma, abbandonai tale attività. Subentrò
una nuova società ciclistica capeggiata dall'ex corridore Carlo Anselmo, che continuò e
lo fa tuttora l'attività dilettantistica con gravi sacrifici finanziari dei dirigenti.

Sciolti Moto Club e la Ciclistica Fantini erano giacenti i libretti con residui depositi. Ra‐
dunati anziani dirigenti si decise la ripartizione: libretto ciclistica circa L. 80.000 alla
funzionante Ciclistica Loanese in attività, mentre sempre per eguale cifra si decise di
elargire al 50% alle attività giovanili della fiorente pallacanestro ed altro 50% al CAI di
Loano che nel 1972 aveva iniziato l'impegnativo lavoro della costruzione di Rifugio a
Pian delle Bosse.
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Partenza per La Morra della statua della Madonna

Vorrei CONCLUDERE questo Iibricino con la rassegna Cencin e la sua famiglia ma sfor‐
zando la memoria mi sovvengono date di avvenimenti od episodi che RIASSUMO.

1921 ‐Impresse nella mia memoria le solenni onoranze di due eroici loanesi. La meda‐
glia d'oro Garassini Giuseppe Garbarino ,e la medaglia d'argento(guerra mondiale en‐
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trambi) Silvio Amico . Dalla stazione ferroviaria si snodò un grande corteo che prece‐
deva le due bare, avvolte in tricolore. Nella Parrocchia era stato preparato un grande
Catafalco che allora si faceva solo nel giorni della ricorrenza del Defunti (oggi non più).
Una manifestazione indimenticabile. Loano poi dedicò la passeggiata a mare alla me‐
moria della medaglia d'oro Garassini ed, in via del Gazzi, alla medaglia d'argento Silvio
Amico

AGOSTO 1922 ‐Ero a Savona ospite di mia sorella Nina che aveva un negozio di cartole‐
ria in Corso Italia (di fronte all'ospedale). L'abitazione era lontana, alla Villetta ‐salita
san Giacomo. Vissi i fatti di sangue di Savona. Ci furono due morti. I mortali incidenti
erano conseguenza di uno sciopero, terminologia sino ad allora a me sconosciuta. Ai
funerali una grande partecipazione di associazioni con bandiere. Sfavorevolmente im‐
presso il grande corteo. Tutte le bandiere tricolori erano avvolte ( bianco e verde) e fi‐
gurava solo il rosso. Pure appena tredicenne ne fui disgustato. Nel periodo della mia
permanenze a Savona ricordo gli strilloni che nell'agosto del 1922 annunciavano la no‐
tizia della morte di Enrico Caruso ( il grande tenore napoletano).

ESTATE DEL 1927 O 1928

Mio padre organizzò una gita famigliare a Calizzano in macchina (autonoleggio di Baci‐
cica Leoncini detto Gerusa). Si unirono i miei cugini Mario ( divenuto poi ottimo pitto‐
re) e Giovanni Puca che da poco da Grumo Nevano si era trasferito a Loano e lavorava
con noi.

Incontrammo un gruppo di motociclisti loanesi in gita (documentazione fotografica nel
vecchio album) tra i quali Cesare Pittaluga, noto dirigente della conceria di Borgo.

Il gruppo motociclisti, salutandoci, parti per fare il giro attraverso il colle di Nava Nei
pressi di Garessio il Pittaluga ebbe un incidente e dopo due giorni morì.

CARNEVALE DEL 1934
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