A CHE GIOCO GIOCHIAMO - EDUCARE IN FAMIGLIA TRA DOLCEZZA E FERMEZZA Mercoledì 7 marzo 2018 - a Codognè (TV)

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A CHE GIOCO GIOCHIAMO - EDUCARE IN FAMIGLIA TRA DOLCEZZA E FERMEZZA Mercoledì 7 marzo 2018 - a Codognè (TV)
A CHE GIOCO
           GIOCHIAMO?

   Scuola dell ' Infanzia
        Codognè

   EDUCARE IN
  FAMIGLIA TRA
   DOLCEZZA E
    FERMEZZA

Mercoledì 7 marzo 2018

                            DOTT.SSA MION FANNY
                               pedagogista clinica
A CHE GIOCO GIOCHIAMO - EDUCARE IN FAMIGLIA TRA DOLCEZZA E FERMEZZA Mercoledì 7 marzo 2018 - a Codognè (TV)
Lat. iocum ‘scherzo‘ ma anche danzare
Nell'accezione comune il temine "gioco" si
  discosta completamente da una qualsiasi
  connotazione di "serietà".

I giochi dei bambini non sono giochi, e bisogna
   considerarli come le loro azioni più serie.
  Montaigne

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A CHE GIOCO GIOCHIAMO - EDUCARE IN FAMIGLIA TRA DOLCEZZA E FERMEZZA Mercoledì 7 marzo 2018 - a Codognè (TV)
DOMANDIAMOCI
Conosciamo bene i diversi tipi di gioco di
nostro figlio?
GIOCHI DI ESPLORAZIONE DEL CORPO
GIOCHI FISICI DI MOVIMENTO
GIOCHI INTELLETTIVI
GIOCHI SIMBOLICI
GIOCHI CREATIVI

                    DOTT.SSA MION FANNY
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A CHE GIOCO GIOCHIAMO - EDUCARE IN FAMIGLIA TRA DOLCEZZA E FERMEZZA Mercoledì 7 marzo 2018 - a Codognè (TV)
Il gioco, nella sua comune accezione, è inteso come attività volta allo
    svago, al divertimento di chi lo pratica o di chi vi assiste ed è distinto
    dalla gara che, invece, ha in sé il presupposto della contesa, del
    superamento di una condizione naturale, di una forza avversaria.

Il gioco è :
• 1.Improduttivo
• 2.Piacevole
• 3.Spontaneo
• 4.Può essere regolato
• 5.Comunicazione di gioco in un clima emotivamente disteso e
    spontaneo.
• 6.Libero.
• 7.Regolamentato giocare significa rispettare regole.
• 8.Finzione o attività simboliche facilitano l’apprendimento e la
    socializzazione.
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IL RUOLO DEL GIOCO nello SVILUPPO del BAMBINO

Attività ludica :
• forma di espressione privilegiata dal bambino, strumento
  per rapportarsi a se stesso esplorare il mondo
• azione che il bambino compie intenzionalmente per inserirsi
  nella realtà che lo circonda e per manipolarla
• caratteristica centrale di essere orientato verso la creatività,
  dunque verso il cambiamento, verso il possibile
• attività gratificante poiché non è condizionato da pressioni
  interne o esterne e tende perciò solo al piacere e alla conferma
  di sé
• capace di far acquisire consapevolezza di sé a elaborare
  insomma un'identità sociale e personale
• con due dimensioni: solitaria, comunitaria

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Il gioco è per sua natura e per suo statuto educante
 il soggetto impara a :
 • conoscere il mondo,
 • a sperimentare il valore delle regole,
 • a stare con gli altri,
 • a gestire le proprie emozioni,
 • a scoprire nuovi percorsi di autonomia e a sperimentare
     per tentativi ed errori le convinzioni sulle cose e sugli
     altri.

•"…l'uomo è pienamente tale solo quando gioca", dice
Schiller, perché si ritrova e si conosce

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GIOCO E COMUNICAZIONE

Il gioco è il mezzo attraverso il quale il bambino può
   comunicare.

I bambini riescono facilmente ad esprimere le loro idee e le loro
   emozioni attraverso il gioco, in particolare quelle emozioni e
   quei sentimenti che non osano confessare a se stessi e agli
   altri.

Nelle situazioni di gioco, i soggetti si trovano nella condizione
  di dover negoziare il contenuto e le modalità dell’attività nelle
  varie fasi del suo svolgimento e per farlo utilizzano il
  linguaggio.

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GIOCO E CREATIVITA’

Il gioco riesce a sviluppare la creatività.

Essa costituisce l’espressione più significativa, certamente
più libera di cui ciascun individuo dispone.

E’ nel giocare che il fanciullo è in grado di essere creativo, di
   dare spazio e sfogo alla sua fantasia; egli solo con l’ausilio
   di pochi oggetti riesce a costruirsi un nuovo mondo, una
   nuova realtà che può dominare, trasformare, piegare al suo
   volere.

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Winnicot
“grazie alla creatività scaturita dal ludico,
l’individuo giunge a scoprire il suo sé:
il gioco, dunque, oltre ad offrire al bambino
l’opportunità di fare esperienza di se stesso,
gli consente anche di rafforzare la propria identità”

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GIOCO E EDUCATIVO-COGNITIVO
•   L’idea di introdurre il gioco nel campo educativo risale a
    Rousseau .
•   Bisogna aspettare i pedagogisti moderni perché si realizzi
    un’impostazione psicologica ed educativa dei giochi
    infantili. Froebel, ad es., mette a disposizione dei bambini,
    riuniti nel “giardino d’infanzia”(la loro scuola),una serie di
    doni capaci di stimolare l’attività simbolica, evocativa,
    fantastica del bambino( ad es. egli pensava che la sfera
    potesse far maturare nel bambino l’idea del movimento, il
    cubo l’idea del riposo.)
•   La Montessori invece ha cercato di graduare il materiale
    ludico al fine di sviluppare le funzioni senso motorie. Il
    bambino veniva educato a riconoscere, attraverso il gioco, le
    sue diverse attività senso motorie.
•   Infine Decroly e Cleparede hanno cercato di fare del gioco
    un mezzo per sviluppare integralmente la vita psico-fisica
    del bambino.            DOTT.SSA MION FANNY
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Il gioco è centrale per la comprensione del mondo e la
    progettualità dell’azione, non può essere sottovalutata la
    sua privazione.
Lo spazio del gioco deve essere considerato un diritto per
    ognuno.

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GIOCO spazioluogo per bimbi e
                    genitori
caratterizzato da alcuni fattori essenziali:
• si gioca se e quando fa piacere; non si gioca per forza
• si modifica con l’età dei bambini
• è di tutte e età, possiamo giocare anche con il neonato e
  provare piacere insieme a lui.
• tutti i giocatori saranno parte attiva, quindi nessuno
  guarda ma ognuno ha il suo ruolo nel gioco
• non ha bisogno di premi e risultati
• ognuno sceglie il proprio ruolo e che cosa vuole fare

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PERMETTERE al BAMBINO di allenarsi alla SOLITUDINE

• Da 0 a 9 mesi : può divertirsi stando nella sua culla, impara a
  giocare con il suo corpo e con qlc oggetto presente, occorre
  lasciarlo aspettare
• Da 9 a 18 mesi è ansioso per natura quando viene lasciato solo,
  lasciamolo esplorare occupandoci delle nostre faccende
  essendo in campo visibile
• Da 18 a 36 mesi piace molto fare attività al riparo dagli sguardi
  dei genitori..ma temiamo il silenzio!!! Lasciare giochi sicuri,
  complimentarsi con lui se si diverte da solo per qlc minuto,
  prestargli spesso attenzione ma in maniere breve
• Dai 3 ai 6 anni ha accesso al mondo dell’immaginario. ha
  bisogno di amici ma può imparare a giocare da solo,
  fondamentale dare stimoli per la creatività proporre un tema di
  gioco
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PAPA’ E MAMMA IN GIOCO

• I papà hanno maggiore facilità a tornare bambini e a entrare nel
  gioco mettendosi a “pari livello” con i propri figli: non è un
  caso che uno dei giochi preferiti tra padre e figli sia la lotta,
  perché gli uomini in generale sono più orientati alla relazione
  fisica e di movimento.

• Le mamme coinvolgono i bambini, fin da piccolissimi, in giochi
  educativi e focalizzati sulla parola: passano ore a giocare a “cu
  cu!” con i neonati, a sorridergli e i più piccoli imparano da loro
  a dare i primi nomi alle cose.

• Crescendo i bambini tendono a preferire il papà per i giochi che
  hanno a che fare con il movimento, con la costruzione di mondi
  (ad esempio usando i mattoncini) e con attività all’aria aperta;
  si affidano alla mamma per condividere letture e giochi
  creativi.               DOTT.SSA MION FANNY
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Per il genitore giocare e svolgere attività con il proprio figlio
  significa:
  significa

• entrare in sintonia con il mondo del proprio bambino e
  stimola un sano e più efficace
• attaccamento affettivo con il proprio bambino
• divertirsi con i figli
• conoscere sempre meglio i bisogni dei bambini e ampliare
  le proprie capacità di empatia
• avere occasioni diverse per comunicare e passare messaggi
  di diverso tipo
• essere un modello più consapevole di comportamenti e
  reazioni

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B. Bettelheim sosteneva che il gioco del genitore con il
   bambino richiede alcune particolari cure:

• dedicare tempo, spazio, libertà di movimento e di scelta al
  gioco;
• lasciare che il bambino giochi come desidera, senza
  interromperlo, anche se a noi il gioco non piace o ci sembra
  inutile (non esistono giochi “inutili” o meno utili di altri);
• è necessario avere pazienza, non mettere fretta al bambino e
  non correggerlo poiché nel gioco nulla è giusto o sbagliato;
• è necessario avere voglia di giocare, superando la paura di
  “scendere” dal ruolo di adulto o il timore di non saper fare.
  Ognuno sceglierà di svolgere l’attività in cui si sente più a
  suo agio, in seguito facilmente il bambino vi chiederà di
  ripetere proprio quel tipo di esperienza.

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QUALI TIPOLOGIE DI GIOCO POSSO SVOLGERE CON I
                  MIEI BAMBINI?

Giochi motori e fisici, come la lotta, la corsa, il calcio, ballare,
  saltare, arrampicarsi. Non abbiate paura dell’aggressività e della
  rabbia che i bambini possono esprimere in questo tipo di attività, è il modo
  più sano per farla uscire e canalizzare!
Giochi con l’acqua, al mare ma anche in casa (con una cerca
  organizzazione) Si tratta di un gioco che ha un vero potere rilassante
  per adulti e bambini. I bambini riescono a mantenere l’attenzioni per lungo
  tempo su questo tipo di gioco per cui, nella vasca da bagno o sul terrazzo
  d’estate, vi possono aiutare a superare momenti di noia o di crisi
Giochi di ruolo, sono adatti a tutti e sono la gioia di qualsiasi
  bambino. Si tratta quindi di giochi che presentano una trama di tipo
  narrativo.
Giochi con i libri, come le letture o le narrazioni ma anche le
  fotografie della vostra famiglia d’origine e le storie familiari.
  Trasmettere il sentimento del proprie radici insieme a molto altro.
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Giochi costruttivi, come grandi o piccolissime costruzioni, in
  base all’età e capacità dei bambini.
Giochi di società, come monopoli, memory, gioco dell’oca,
  puzzles…E’ un gioco generalmente più semplice per gli
  adulti perché legato a regole codificate precise e conosciuto.
Giochi espressivo-creativo, come disegnare, dipingere
  manipolare materiale, comporre con la carta…Fatevi condurre
  dai piccoli, vi insegneranno moltissimo..
Giochi con la lingua, come filastrocche, poesie, ricerca di rime,
  assonanze, suoni onomatopeici. Possono stimolare la ricchezza
  del vocabolario e l’apprendimento della letto-scrittura.
Giochi musicali e canori, invenzioni di canzoni, costruzione
  di strumenti con materiali di recupero, creazioni di semplici
  percussioni.
Giochi con le carte e giochi logici, pur essendo giochi di
  società hanno funzioni specifiche di tipo matematico.

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ANCORA QUALCHE IDEA PER GIOCARE CON IL
                        VOSTRO BAMBINO
- Che animale sei? Disegniamo la mamma come un…, il papà
   come… (ogni familiare disegna la sua famiglia).
- Giochi con intrecci di fili (tessiture, trame).
- La scatola dei messaggi, realizziamo una scatola colorata in cui
   mettere messaggi per gli altri familiari. Ogni tanto ricordiamo
   di aprirla per cercare i messaggi destinati ad ognuno . Se
   avete bambini piccoli il colore del foglio sarà diverso in base
   al destinatario.
- Inventiamo storie partendo da un’immagine o fotografia.
- Ogni bambino o adulto sceglie un personaggio delle fiabe o dei
   cartoni animati. Con i diversi personaggi si costruisce una
   storia tutta nuova.
- Costruire marionette.
- Gioco dello specchio.
- Disegna un sogno.
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- Disegna un desiderio.
- Lettera per un amico /amica da consolare (o anche disegno).
- Creare macchie con la piegatura del foglio o con la china
    soffiata con una cannuccia ed inventare una situazione,
    contesto, storia.
- Travasi di materiali.
- Giochi con acqua e sapone.
- Il gioco dei mimi.
- Piantare semi e bulbi.
- Il gioco delle rime.
- Il gioco delle parole concatenate,
- Costruzione di una tana (tenda degli indiani, tana sotto il
    tavolo).
- Creazioni di maschere mostruose.
- I piccoli abitanti della terra (lombrichi, vermi, insetti…) da
    osservare.
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NUOVI GIOCHI…L’ERA dei Nativi digitali
          Indagine di Ing. Direct sull’infanzia
Cosa si evidenzia?
•Bambini 1-5 anni, mostrano precocissime capacità di
apprendimento nell’uso delle nuove tecnologie,
soprattutto dei DISPOSITIVI TATTILI.
  PERCHE’?
•E’ simile a molti altri comportamenti e gesti
•C’è immediatezza dell’effetto provocato da un gesto sul
display, effetto magico e intuitivo per il bambino.
•Legato alla rappresentazione della realtà attraverso il
gesto (prima dell’uso della parola).
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QUALE TECNOLOGIA A QUALE ETA’?

• Serge Tisseron, la regola dei 3,6,9,12
• 0-3 : fino a tre anni andrebbero evitati i
  dispositivi tecnologici per facilitare la relazione
  umana ( max 30 min.)
• 3-6: il miglior dispositivo da usare è il tablet, più
  sicuro del pc e della tv, il controllo parentale,
  permette di selezionare i giochi e le attività del
  bambino.

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GENERAZIONE MULTITASK
• AUMENTA LA VELOCITA’ NEL PROCESSARE UN
  NUMERO INFINITO DI INFORMAZIONI
  PERMETTE DI SVOLGERE DIVERSE FUNZION
  CONTEMPORANEAMENTE ,
• OGNI FUNZIONE E’ SVOLTA CON MAGGIOR
  SUPERFICIALITA’.
• NON C’E’ APPROFONDIMENTO, NON C’E’
  PENSIERO CREATIVO, NON C’E’ RISOLUZIONE
  DEI PROBLEMI

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                  pedagogista clinica
Multitask e sviluppo sociale
• I giochi dei bambini della generazione multitask
  sono giochi più sedentari, meno movimentati,
  spesso immobili davanti al pc.
• Quando il gioco spontaneo viene molto ridotto
  diminuisce anche lo sviluppo della corteccia
  frontale e con esso le competenze sociali che
  sono necessarie per la competenza dell’altro e
  delle sue intenzioni.

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                        pedagogista
                 Dott.ssa           clinica
                          Laura Confalonieri
Piu’ il bambino è piccolo, più necessita di
 usare tutto il corpo nelle attività, in
 modo da sperimentarsi, acquisire
 sicurezza, coraggio, autocontrollo e per
 poter capire le relazioni che ci sono tra
 le persone e gli eventi

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                   pedagogista clinica
CODING e PENSIERO COMPUTAZIONALE
• PENSIERO COMPUTAZIONALE : Si intende
  un’attitudine mentale, un processo mentale che consente
  di risolvere problemi di varia natura pianificando una
  strategia.
• CODING è il termine inglese per definire la parola
  PROGRAMMAZIONE.. Con il coding quindi anche i
  bambini potranno risolvere problemi “da grandi”, e
  diventare soggetti attivi della tecnologia, creando un
  piccolo videogioco e delle storie in pochissimo tempo
La piattaforma ideale è code.org, dai 4 anni
Un’altra piattaforma divertente è Scratch, scratch.mit.edu
  dai 5 anni
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                         pedagogista clinica
QUALCHE CONSIGLIO PRATICO PER MAMMA E PAPA’

Giocate con piacere e gioia, appagherà anche voi e farà bene al rapporto
   familiare. Non giocate per dovere.
I bambini hanno diritto ad avere preferenze, come l’adulto del resto.
   Rispettate i loro gusti, le scelte e la crescita individuale.
Quando giocate con i bambini spegnete televisione e computer,
   eviterete di distrarvi e vi coinvolgerete di più.
Osservate il vostro bambino mentre gioca, vi sorprenderete per la
   ricchezza e creatività del suo fare ludico, sarà più semplice
   comprenderlo anche in altre situazioni.
Lasciate che sia il bambino a giocare non anticipate o aiutatelo troppo,
   ma dategli tempo e aspettate che chieda aiuto. Non scoraggiatelo e
   ricordate sempre che si gioca per giocare e non per vincere. In questo
   senso il gioco insegna a superare la sconfitta e la frustrazione.

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                              pedagogista clinica
Se avete poco tempo e molto da fare potete farvi aiutare dai
  bambini in modo da avere qualche minuto in più per giocare
  con il piccolo e lui sarà ben felice di collaborare con la
  prospettiva di stare un po’ con voi. Potete coinvolgere i
  bambini facendo diventare un gioco semplici attività, far finta
  di essere i cuochi di un ristorante che preparano per i clienti,
  apparecchiano, cucinano, servono sparecchiano.
Privilegiate il gioco con materiali o giocattoli, rispetto ai giochi
  elettronici, almeno fino alla conclusione della scuola
  elementare. I giochi al computer oppure
  elettronici”ipotizzano” i bambini ma lo rendono solo ed
  esposto a rischio di dipendenza. Il computer va sempre usato
  insieme, in modo da delimitare i possibili rischi.

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                            pedagogista clinica
GRAZIE PER L’ASCOLTO

BUON GIOCO…DIVERTITEVI!!!

Dott.ssa Mion Fanny, pedagogista clinico
3395041626 fannymion@gmail.com
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