Sistema di sorveglianza sui determinanti di salute nella prima infanzia - Sintesi dei risultati
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Premessa __________________________________________________________ Il tema dell’Early Childhood Development (ECD) è stato oggetto di crescente attenzione offrendo solide basi scientifiche a sostegno del ruolo cruciale giocato dal periodo prenatale e dai primi anni di vita nel creare le condizioni per un sano sviluppo dei bambini e ridurre le diseguaglianze socio-economiche e di salute. Alla luce di ciò il Ministero della Salute/CCM ha promosso e finanziato un’Azione Centrale per realizzare un nuovo Sistema di Sorveglianza sui determinanti di salute nella prima infanzia promossi dal Programma GenitoriPiù. Il coordinamento è stato affidato all’Istituto Superiore di Sanità che ha coordinato anche il precedente studio pilota conclusosi nel 2016. Il nuovo Sistema di Sorveglianza è stato inserito nel DPCM del 2017 che Figura 1 - Determinanti indagati identifica i Sistemi di Sorveglianza e i Registri Nazionali cui le Regioni dovranno Assunzione di acido folico Consumo di tabacco gradualmente aderire. La finalità è quella di raccogliere informazioni su alcuni Consumo di bevande alcoliche determinanti di salute del bambino da prima del concepimento a 2 anni di vita Allattamento (Figura 1) per produrre indicatori, in parte richiesti dalla Organizzazione Lettura precoce ad alta voce Mondiale della Sanità e/o dai Piani Nazionali e Regionali della Prevenzione, che Esposizione a schermi consentano confronti territoriali e intertemporali. Posizione in culla Vaccinazioni Di seguito vengono presentati, dopo alcuni cenni sugli aspetti metodolo- Incidenti domestici gici, i principali risultati della prima edizione della rilevazione. Utilizzo del seggiolino in auto Cenni metodologici e partecipazione alla rilevazione_____________________ La popolazione in studio è rappresentata dalle mamme di bambini fino ai 2 anni di vita portati presso i centri vaccinali (CV) per effettuare le vaccinazioni. La rilevazione si caratterizza come un’indagine di tipo campionario, finalizzata a produrre stime rappresentative a livello regionale e, per alcune regioni, anche a livello di ASL. La raccolta delle informazioni avviene attraverso un questionario anonimo, disponibile in più lingue, autocompilato dalle mamme presso i CV, con il supporto degli operatori, in occasione di una delle seguenti sedute vaccinali: 1a, 2a, 3a dose DTP-esavalente e 1a dose MPRV. Figura 2 – Materiale informativo Tutti i professionisti coinvolti nella Sorveglianza vengono formati sia sulle tematiche indagate sia sugli aspetti più propriamente metodologici della rilevazione. La Sorveglianza prevede inoltre la diffusione di materiale informativo multilingue sui determinanti indagati, come la brochure per i genitori consegnata alla mamma dopo la compilazione del questionario e i poster per i CV e i Pediatri di Libera Scelta (Figura 2). Nella prima edizione della rilevazione sono state intervistate, tra dicembre 2018 e aprile 2019, Figura 3 – Tasso di partecipazione per regione complessivamente 29.492 mamme nelle 11 regioni che ad 98,8% oggi hanno aderito alla Sorveglianza: Piemonte, Valle 99,4% d’Aosta, Provincia Autonoma (PA) di Trento, Marche, 97,8% Lazio, Campania, Puglia, Calabria, Basilicata, Sicilia e Sardegna. Il tasso di partecipazione ha superato il 95% in 95,5% tutte le regioni (Figura 3). Nei successivi paragrafi vengono illustrati i principali 98,1% risultati relativi ai determinanti indagati. Oltre al dato 97,5% 96,8% relativo alle 11 regioni, per alcuni indicatori è stato riportato 98,6% 99,5% anche il dato della Toscana, che partecipa alla Sorveglianza 98,9% attraverso i risultati dell’Indagine sul percorso nascita già attiva sul proprio territorio, coordinata dal Laboratorio Management e Sanità della Scuola Superiore Sant’Anna di 99,0% Pisa. Tasso di partecipazione = 97,7% 2
Assunzione di acido folico _________________________________ La salute e il benessere del bambino dipendono anche dai comportamenti dei genitori nel periodo periconcezionale. L’assunzione quotidiana di 0,4 mg di acido folico (vitamina B9) da quando la coppia comincia a pensare a una gravidanza fino alla fine del terzo mese di gestazione, protegge il bambino da gravi malformazioni congenite come i difetti di chiusura del tubo neurale (es. spina bifida, anencefalia). Assunzione di acido folico Sebbene la quasi totalità delle mamme (oltre il 97%) abbia assunto 2,7% appropriata non appropriata acido folico in occasione della gravidanza, poco più di un quinto di non assunto loro (21,7%) lo ha fatto in maniera appropriata per la prevenzione delle 21,7% malformazioni congenite. La grande maggioranza (75,6%) ha assunto l’acido folico in maniera inappropriata, prevalentemente a gravidanza già iniziata, vanificando l’effetto preventivo; non lo ha assunto affatto il 2,7% delle mamme. 75,6% Assunzione appropriata di acido folico (%) La percentuale di mamme che ha riferito di aver assunto acido folico 35,7 26,4 26,0 25,9 29,9 appropriatamente in epoca perinatale 24,4 22,6 21,8 19,6 22,2 16,7 17,5 varia, nelle regioni coinvolte nella % Sorveglianza, dal 16,7% in Campania al 29,9% in Calabria. La prevalenza risulta Sicilia PA Trento Campania Puglia Calabria Piemonte Val d'Aosta Marche Lazio Sardegna Basilicata Toscana * pari al 35,7% in Toscana, dai risultati dell’Indagine sul percorso nascita condotta nella regione. *Dati dell’Indagine sul percorso nascita in Toscana Assunzione appropriata di acido folico (%) – Solo gravidanze programmate o non escluse Anche considerando solo le mamme che hanno riferito di aver programmato 35,5 38,8 o comunque non escluso la possibilità di 30,5 29,8 30,1 29,8 22,2 25,8 27,3 26,6 una gravidanza (70-84%), le percentuali 19,8 20,2 di coloro che hanno assunto acido folico % in maniera appropriata risultano solo leggermente maggiori rispetto al dato complessivo, variando dal 19,8% Puglia Campania Basilicata Calabria Sicilia Toscana * Piemonte Lazio PA Trento Marche Sardegna Val d'Aosta (Campania) al 35,5% (Calabria). La prevalenza risulta pari al 38,8% in Toscana. *Dati dell’Indagine sul percorso nascita in Toscana I risultati confermano l’urgenza di informare le donne in età riproduttiva sull’importanza di assumere correttamente l’acido folico in epoca periconcezionale. Un ruolo importante in questa azione preventiva può essere svolto dai medici di medicina generale, i ginecologi e le ostetriche. 3
Consumo di tabacco ______________________________________ Fumare in gravidanza aumenta il rischio di basso peso alla nascita, prematurità, mortalità perinatale, morte improvvisa in culla (SIDS), affezioni broncopolmonari, deficit mentali e comportamentali. I bambini esposti a fumo passivo hanno un rischio maggiore di malattie delle basse vie respiratorie e di episodi di asma. Mamme fumatrici (%) 15,5 Il 6,2% delle mamme ha dichiarato di aver fumato in % 6,2 8,1 gravidanza, mentre la quota di fumatrici alla data dell’intervista risulta pari al 15,5%. Se si considerano le in gravidanza in allattamento alla data mamme che alla data dell’intervista stavano allattando, la dell'intervista percentuale di fumatrici si riduce all’8,1%. A livello territoriale le 17,9 18,5 16,9 prevalenze di mamme che 14,0 13,8 hanno dichiarato di aver 12,3 12,2 11,3 11,2 10,1 10,1 10,1 fumato durante la 9,1 8,1 7,9 gravidanza variano dal 3,7% % 7,5 7,5 7,3 7,1 7,1 6,9 6,8 6,3 6,1 5,9 5,9 5,9 5,5 5,2 5,2 5,0 in Calabria al 7,9% nel Lazio. 4,3 3,8 3,7 Le percentuali di fumatrici al momento dell’intervista presentano una variabilità Puglia Sicilia Piemonte Campania Basilicata Calabria Lazio Marche Val d'Aosta Sardegna Toscana * PA Trento per regione simile con valori compresi tra il 9,1% nella PA di Trento e il 18,5% in Sicilia. in gravidanza in allattamento alla data dell'intervista Tra le mamme che alla data dell’intervista stavano *Dati dell’indagine sul percorso nascita in Toscana allattando, le quote di fumatrici si riducono, assumendo in tutte le regioni valori non molto distanti da quelli rilevati in gravidanza. L’allattamento materno risulta pertanto protettivo rispetto al consumo di tabacco dopo la nascita del bambino. Bambini con almeno un genitore e/o altro convivente fumatore alla data dell’intervista (%) Piemonte 37,2 Val d'Aosta 34,4 La percentuale di bambini con PA Trento 27,0 almeno un genitore e/o altro Marche 35,0 convivente fumatore alla data Lazio 41,3 dell’intervista varia dal 27,0% nella PA di Campania 44,2 Trento al 46,5% in Sicilia, evidenziando Puglia 44,5 livelli tendenzialmente maggiori di Basilicata 42,0 potenziale esposizione al fumo passivo Calabria 43,0 Sicilia nelle regioni del Sud. 46,5 Sardegna 36,5 % I risultati confermano la necessità di continuare a promuovere l’informazione rivolta alle donne sul rischio rappresentato dal fumo in gravidanza e durante l’allattamento, nonché di sensibilizzare la popolazione sul pericolo dell’esposizione dei bambini al fumo passivo. 4
Consumo di bevande alcoliche ______________________________ L’assunzione di alcol in gravidanza e in allattamento può causare un’ampia gamma di danni alla salute del bambino che comprendono lo spettro dei disordini feto-alcolici (FASD), l’aborto spontaneo, il parto pretermine, il basso peso alla nascita, alcune malformazioni congenite, la sindrome della morte improvvisa in culla (SIDS) e alcune difficoltà cognitive e relazionali. 34,9 Mamme che hanno assunto bevande alcoliche % 19,7 almeno 1-2 volte al mese (%) Il 19,7% delle mamme ha dichiarato di aver assunto bevande alcoliche almeno 1-2 volte al mese durante la gravidanza e il 34,9% in gravidanza in allattamento durante l’allattamento. Consumo di bevande alcoliche in gravidanza A livello territoriale le mamme mai 1-2 volte mese 3-4 volte mese 2+ volte settimana che hanno consumato bevande alcoliche almeno 1-2 volte al mese Piemonte 75,9 18,7 3,6 1,8 durante la gravidanza variano dal Val d'Aosta 67,1 24,5 6,5 1,9 15,8% in Calabria al 32,9% in Valle PA Trento 82,3 14,7 2,3 0,8 d’Aosta, con valori tendenzialmente Marche 71,8 21,2 4,7 2,2 più alti nelle regioni del Centro- Lazio 79,0 16,4 3,1 1,5 Nord. Tali percentuali si riducono Campania 83,5 12,9 2,5 1,1 notevolmente se si considerano Puglia 77,8 16,3 4,6 1,3 soltanto le frequenze di consumo Basilicata 81,9 15,0 1,9 1,3 Calabria 84,2 12,8 1,91,2 più elevate: tra lo 0,6% e il 2,2% delle Sicilia 83,6 13,1 1,9 1,5 mamme ha dichiarato di aver Sardegna 82,5 14,4 2,50,6 assunto alcol due o più volte a Toscana * 71,7 21,8 5,0 1,6 settimana. % *Dati dell’indagine sul percorso nascita in Toscana Consumo di bevande alcoliche in allattamento In tutte le regioni il consumo di mai 1-2 volte mese 3-4 volte mese 2+ volte settimana alcol in allattamento risulta più diffuso che in gravidanza. Tra il Piemonte 61,2 27,9 6,0 4,8 28,8% (Calabria) e il 46,3% (Valle Val d'Aosta 53,7 35,2 7,9 3,2 d’Aosta) delle mamme che stavano PA Trento 65,6 26,5 5,5 2,4 allattando ha dichiarato di aver Marche 54,8 32,3 8,2 4,7 consumato bevande alcoliche Lazio 62,7 29,0 5,2 3,1 almeno 1-2 volte durante il mese Campania 70,3 22,9 4,2 2,5 precedente l’intervista, con valori Puglia 67,6 21,9 7,1 3,5 tendenzialmente più elevati nelle Basilicata 64,7 29,5 3,7 2,1 regioni del Centro-Nord. Il consumo Calabria 71,2 19,9 6,1 2,8 risulta più diffuso, rispetto alla Sicilia 64,8 26,1 5,8 3,3 gravidanza, anche in corri- Sardegna 70,5 22,0 5,1 2,5 spondenza delle categorie di % frequenza più elevate (3-4 volte al mese e 2 o più volte a settimana). I risultati confermano la necessità di continuare a promuovere l’informazione rivolta alle donne e ai loro partner sul rischio per la salute dei bambini rappresentato dal consumo di alcol in gravidanza e durante l’allattamento. 5
Allattamento ____________________________________________ Evidenze degli effetti benefici dell’allattamento sia per la mamma che per il bambino sono ampiamente documentate. L’OMS e l’UNICEF raccomandano di allattare in modo esclusivo fino ai 6 mesi di età del bambino e di prolungare l’allattamento fino ai 2 anni e oltre (se desiderato dalla mamma e dal bambino), introducendo gradualmente cibi complementari. Allattamento esclusivo Allattamento continuato Mai allattati Bambini di 4-5 mesi compiuti* Bambini di 12-15 mesi compiuti* Bambini di 0-2 anni 11,7% 23,6% 31,3% 76,4% 68,7% 88,3% allattamento esclusivo allattamento complementare mai allattati *Fasce di età suggerite dall’OMS I bambini allattati in maniera esclusiva a 4-5 mesi di età compiuta sono meno di un quarto (23,6%). Analizzando il prolungamento dell’allattamento, la prevalenza di bambini che assume latte materno a 12-15 mesi d’età compiuta risulta pari al 31,3%. Risultano, infine, non essere mai stati allattati l’11,7% dei bambini nella fascia d’età coperta dalla Sorveglianza. Bambini allattati in maniera esclusiva nella fascia d’età 4-5 mesi (%) La percentuale di 44,7 40,4 39,5 39,8 40,7 bambini allattati in maniera 34,0 30,0 esclusiva nella fascia d’età 22,4 16,6 19,9 17,4 17,9 4-5 mesi, varia tra il 16,6% in % Campania e il 44,7% nella PA di Trento. Prevalenze Val d'Aosta Puglia Piemonte Basilicata Calabria Sicilia Marche Campania Lazio Sardegna PA Trento più basse si rilevano nelle Toscana * regioni del Sud. * Dati dell’Indagine sul percorso nascita in Toscana; indicatore riferito ai soli bambini di 5 mesi. Bambini allattati nella fascia d’età 12-15 mesi (%) Le prevalenze di bambini che assu- mono latte materno nella fascia d’età 40,8 40,5 38,6 36,4 12-15 mesi variano tra il 22,4% in Cam- 34,3 35,4 30,4 30,1 30,7 pania e il 40,8% in Piemonte, con valori 22,4 25,3 che tendono a decrescere dalle regioni % del Nord a quelle del Centro e del Sud. I bambini che risultano non essere mai stati allattati variano tra il 5,0% nelle Sicilia Piemonte Puglia Basilicata Lazio Calabria Marche Campania Val d'Aosta Sardegna PA Trento Marche e il 18,4% in Sicilia, quote alte rispetto all’atteso e tendenzialmente più elevate nelle regioni del Sud. A fronte delle evidenze scientifiche e delle raccomandazioni internazionali e nazionali a sostegno dell’avvio precoce, dell’esclusività e della durata dell’allattamento materno, i risultati confermano la necessità di una azione continua di protezione, promozione e sostegno dell’allattamento da avviare prima del concepimento e proseguire fino ai primi anni di vita del bambino. 6
Lettura precoce ad alta voce _______________________________ Leggere regolarmente al bambino già dai primi mesi di vita significa contribuire al suo sviluppo cognitivo, emotivo e relazionale. La pratica della lettura condivisa in età precoce contribuisce inoltre a contrastare la povertà educativa e prevenire lo svantaggio socio-culturale. Frequenza con cui sono stati letti libri al bambino nell’ultima settimana Bambini di 6-12 mesi Bambini > 12 mesi Nella settimana precedente l’intervista non è mai stato letto un libro al 44,7% dei bambini nella fascia d’età 6-12 mesi e al 34,7% nella fascia oltre 15,5% 21,6% mai 44,7% 34,7% 1-3 giorni i 12 mesi. I bambini a cui sono stati letti 6,6% 4-6 giorni regolarmente libri tutti i giorni della settimana 8,3% tutti i giorni sono invece rispettivamente il 15,5% tra i più 33,2% 35,4% piccoli e il 21,6% sopra i 12 mesi. Frequenza con cui sono stati letti libri al bambino nell’ultima settimana – Bambini di 6-12 mesi mai 1-3 giorni 4-6 giorni tutti i giorni Nella fascia d’età 6-12 mesi la quota di bambini a cui non sono stati Piemonte 30,9 32,0 7,7 29,5 letti libri varia tra il 17,7% in Valle Val d'Aosta 17,7 39,7 12,4 30,2 d’Aosta e il 53,9% in Sicilia, PA Trento 23,0 35,3 9,5 32,3 assumendo valori più contenuti Marche 38,2 34,1 10,2 17,5 nelle regioni del Nord. Nelle regioni Lazio 45,5 33,5 6,4 14,7 Campania 49,8 34,1 5,4 10,8 del Nord si rilevano quote più Puglia 43,4 37,3 7,1 12,2 elevate di bambini a cui sono stati Basilicata 34,6 34,7 9,2 21,4 letti libri tutti i giorni della settimana Calabria 48,6 33,7 4,3 13,5 (30% contro il 10-20% nelle restanti Sicilia 53,9 28,5 6,3 11,2 regioni). Sardegna 36,6 40,3 6,8 16,3 % Frequenza con cui sono stati letti libri al bambino nell’ultima settimana - Bambini di età superiore a 12 mesi Nella fascia d’età oltre i 12 mesi la mai 1-3 giorni 4-6 giorni tutti i giorni quota di bambini a cui non è mai stato letto un libro nel corso della Piemonte 22,7 31,8 10,0 35,5 Val d'Aosta settimana precedente si riduce in 9,5 30,1 16,8 43,6 PA Trento 15,3 33,2 10,5 40,9 quasi tutte le regioni, mentre Marche 25,1 39,8 11,7 23,4 aumenta l’esposizione quotidiana Lazio 31,4 35,5 9,7 23,4 alla lettura. La situazione tende Campania 41,4 35,4 7,7 15,4 dunque a migliorare, ma in misura Puglia 43,6 35,0 7,3 14,1 contenuta in tutte le regioni, Basilicata 24,6 38,0 8,5 28,8 soprattutto in quelle del Sud, dove Calabria 41,6 35,9 5,0 17,5 in alcuni casi la quota di bambini non Sicilia 37,3 36,7 6,6 19,4 esposti a lettura supera il 40%. Sardegna 29,5 35,3 9,2 26,0 % In ogni occasione di contatto con gli operatori, i genitori dovrebbero essere informati sull’importanza della lettura precoce ad alta voce al fine di contribuire a migliorare lo sviluppo cognitivo, emotivo e relazionale dei loro bambini. 7
Esposizione a schermi _____________________________________ Le evidenze scientifiche sui rischi per la salute psicofisica dei bambini - disturbi del sonno, emotivi, sociali - derivanti dall’uso eccessivo e/o scorretto delle tecnologie audiovisive e digitali sono in aumento. Viene raccomandato di utilizzare queste tecnologie in presenza di un adulto e di evitarne l’uso tra i bambini al di sotto dei 2 anni di vita. Frequenza di esposizione a schermi (televisione, computer, tablet o telefono cellulare) Bambini < 6 mesi Bambini di 6-12 mesi Bambini > 12 mesi 6,1% 7,1% 1,6% 4,0% no 16,5% 23,6% meno di un’ora al giorno 35,9% 25,4% 1-2 ore al giorno 25,6% 3 o più ore al giorno 65,7% 43,6% 44,9% Il 34,3% dei bambini di età inferiore a 6 mesi, il 64,1% di quelli tra 6 e 12 mesi e il 76,4% dei bambini oltre l’anno di età passa del tempo davanti a TV, computer, tablet o telefoni cellulari. Al crescere dell’età aumentano anche i tempi di esposizione: seppur la maggioranza dei bambini esposti, sia tra i più piccoli sia tra i più grandi, trascorra meno di un’ora al giorno davanti a uno schermo, quelli che vi trascorrono almeno 1-2 ore passano dall’8,7% nella fascia d’età fino a 6 mesi al 31,5% oltre i 12 mesi. Frequenza di esposizione a Piemonte 70,9 21,7 6,3 1,1 schermi - Bambini < 6 mesi Val d'Aosta 81,4 13,8 3,7 1,1 La quota di bambini esposti a PA Trento 75,0 19,6 4,3 1,1 schermi già nei primi mesi di vita Marche 70,9 22,0 5,8 1,4 (fino a 6 mesi di età) varia tra il 18,6% Lazio 67,3 23,0 8,1 1,6 in Valle d’Aosta e il 38,3% in Campania 61,7 28,5 7,9 2,0 Campania, assumendo valori Puglia 63,3 29,1 6,5 1,1 tendenzialmente più elevati nelle Basilicata 68,5 24,7 5,8 1,0 regioni del Sud. La maggior parte dei Calabria 62,6 26,2 9,2 2,0 bambini esposti passa meno di Sicilia 63,9 27,9 6,4 1,8 un’ora al giorno davanti a uno Sardegna 65,9 25,6 7,4 1,2 schermo, ma dal 4,8% all’11,2% vi % no meno di un’ora al giorno 1-2 ore al giorno 3 o più ore al giorno trascorre almeno 1-2 ore. Frequenza di esposizione a schermi - Bambini di età superiore a 12 mesi I livelli di esposizione crescono Piemonte 32,4 50,2 14,6 2,8 all’aumentare dell’età in tutte le Val d'Aosta 30,3 53,3 14,3 2,1 regioni. Tra i bambini di età PA Trento 40,3 44,5 12,3 3,0 superiore a 12 mesi le quote che Marche 32 44 20,1 3,9 passano almeno 1-2 ore al giorno Lazio 24,9 46,6 24,5 4,1 davanti a uno schermo arrivano a Campania 20,9 40,4 29,2 9,5 Puglia variare tra il 15,3% nella PA di Trento 17,4 48,3 26,1 8,2 Basilicata 11,8 42,4 42,3 3,5 e il 45,8% in Basilicata. Prevalenze Calabria 24,5 38,7 30,7 6,0 nettamente più alte in corri- Sicilia 20,2 43,9 28,6 7,2 spondenza delle frequenze di Sardegna 24,9 47,1 24,1 3,9 esposizione più elevate vengono % rilevate nelle regioni del Sud. no meno di un’ora al giorno 1-2 ore al giorno 3 o più ore al giorno I risultati evidenziano la necessità di informare i genitori - e più in generale tutti gli adulti che si occupano del bambino - dei rischi derivanti dall’uso delle tecnologie audiovisive e digitali in età precoce. Un ruolo importante in questa azione preventiva può essere svolto dagli operatori socio-sanitari e dagli educatori che hanno frequenti contatti con i genitori. 8
Posizione in culla _________________________________________ Secondo stime recenti la sindrome della morte improvvisa in culla (SIDS) si manifesta con un’incidenza di 0,2 casi ogni 1000 nati vivi, rappresentando una delle principali cause di morte post neo-natale. Diversi interventi semplici ed efficaci sono stati individuati dalla ricerca scientifica al fine di ridurne il rischio; tra questi, mettere a dormire il bambino in posizione supina. Posizione in culla - Bambini di età inferiore a 6 mesi Sebbene la maggioranza delle mamme abbia dichiarato di 64,1 mettere a dormire il proprio bambino a pancia in su (64,1%), risulta frequente l’adozione di posizioni diverse da quella raccomandata, % 26,0 con oltre un quarto delle mamme (26,0%) che pone il bambino in 6,0 3,9 culla di lato. a pancia a pancia di lato nessuna in in giù in su particolare Piemonte 6,4 77,2 13,7 2,8 Val d'Aosta 8,2 75,8 14,4 1,6 A livello territoriale le prevalenze di PA Trento 4,9 77,8 14,1 3,2 mamme che mettono a dormire Marche 8,7 72,4 15,2 3,7 correttamente il proprio bambino Lazio 5,9 62,7 27,3 4,1 variano dal 54,5% in Campania all’81,3% in Campania 6,9 54,5 35,0 3,6 Basilicata, con le regioni del Nord Puglia 4,3 57,2 35,9 2,7 Basilicata 4,2 81,3 12,9 1,6 caratterizzate da valori Calabria 4,9 60,6 26,6 8,0 tendenzialmente più elevati. Il bambino Sicilia 6,2 64,3 24,4 5,1 viene messo a dormire spesso di lato Sardegna 6,7 71,6 19,8 1,9 % soprattutto nelle regioni del Sud e nel a pancia in giù a pancia in su di lato nessuna in particolare Lazio. I risultati evidenziano la necessità di continuare a informare i genitori avendo cura di eliminare timori infondati sul posizionamento del bambino a pancia in su in culla. Vaccinazioni _____________________________________________ Le vaccinazioni proteggono il bambino dal rischio di contrarre alcune malattie infettive che possono determinare complicanze pericolose. La Sorveglianza rileva le intenzioni delle mamme riguardo ai futuri appuntamenti vaccinali dei loro bambini. Intenzioni riguardo alle vaccinazioni future Ha dichiarato di voler effettuare tutte le vaccinazioni (sia 80,5 obbligatorie che raccomandate) l’80,5% delle mamme. % 15,1 4,3 0,1 Piemonte 81,3 15,1 3,5 0,1 Val d'Aosta 76,9 19,2 3,9 0,0 sì, tutte sì, solo indecisa no PA Trento 77,8 19,0 3,2 0,0 obbligatorie Marche 71,5 22,4 5,0 1,1 A livello territoriale la quota di mamme Lazio 77,2 18,6 4,2 0,0 Campania 79,0 15,3 5,7 0,1 favorevoli a effettuare tutte le vaccinazioni Puglia 82,9 13,2 3,8 0,1 varia dal 71,5% (Marche) all’88,9% Basilicata 84,5 12,3 3,1 0,0 (Calabria). Laddove tali quote risultano più Calabria 88,9 8,5 2,4 0,2 basse, crescono quelle delle mamme che Sicilia 81,5 13,5 5,0 0,0 intendono effettuare solo le vaccinazioni Sardegna 85,6 11,7 2,70,0 obbligatorie (tra l’8,5% in Calabria e il 22,4% % sì, tutte sì, solo obbligatorie indecisa no nelle Marche). La quota di indecise varia tra il 2,4% (Calabria) e il 5,7% (Campania). Tutti i genitori dovrebbero essere adeguatamente informati sui vantaggi e sui rischi dei vaccini e delle malattie che essi possono prevenire in modo da facilitare scelte appropriate e consapevoli. 9
Incidenti domestici________________________________________ Il rischio di incorrere in un incidente domestico risulta elevato tra i bambini, in particolare nella fascia d’età fino a 5 anni. Tali incidenti possono essere in parte prevenuti attraverso adeguati accorgimenti. Mamme che si sono rivolte a personale sanitario per incidente domestico del figlio (%) Il 6,3% delle mamme di bambini di età inferiore a 6 mesi ha 19,8 dichiarato di essersi rivolto a un medico (pediatra o altro) e/o al 12,6 % 6,3 pronto soccorso per un incidente domestico occorso al proprio figlio (cadute, ferite, ustioni, ingestione di sostanza nocive, 12 mesi ecc.). Quando il bambino diventa più autonomo nel movimento la prevalenza aumenta raggiungendo il 19,8% sopra l’anno di età. A livello territoriale le percentuali di 12 mesi mamme che si sono rivolte al personale sanitario per un incidente domestico del bambino variano dal 2,8% (Basilicata) al % 25,6 24,5 22,8 21,4 20,4 20,4 19,3 18,8 18,4 17,3 9,5% (Sicilia) nella fascia d’età fino a 6 mesi. 15,5 13,8 13,3 13,2 13,1 12,7 12,3 11,7 11,3 10,1 In tutte le regioni le prevalenze crescono 9,5 8,4 7,3 6,8 6,2 6,0 5,9 5,5 5,4 5,3 4,8 4,0 2,8 sensibilmente al crescere dell’età del bambino, arrivando ad assumere valori Puglia Piemonte Campania Basilicata Calabria Sicilia Lazio Marche Sardegna PA Trento Val d'Aosta compresi tra il 13,1% (Calabria) e il 25,6% (Marche) nella fascia d’età oltre i 12 mesi. La cultura della sicurezza passa attraverso una serie di accorgimenti (uso corretto del fasciatoio, attenzione alla temperatura dell’acqua del bagnetto, ecc.) di cui i genitori - e più in generale tutti gli adulti che si occupano del bambino - devono essere informati, così come è necessario che venga raccomandato loro di riorganizzare al meglio l’ambiente domestico seguendo le tappe di sviluppo del bambino. Uso del seggiolino________________________________________ L’utilizzo corretto dei dispositivi di protezione per il trasporto in auto dei bambini può ridurre sensibilmente il rischio di traumi e di morte a seguito di incidente stradale. Mamme che hanno riferito difficoltà nell’uso del seggiolino (%) Il 14,8% delle mamme di bambini con meno di 6 mesi di età ha 30,6 34,2 riferito di avere difficoltà nel far stare il bambino seduto e 14,8 allacciato al seggiolino. La prevalenza sale al 30,6% tra le mamme % di bambini di 6-12 mesi e al 34,2% sopra l’anno di età. 12 mesi 12 mesi A livello territoriale le quote di mamme 40,4 39,2 36,8 36,7 34,8 33,9 33,6 33,6 32,7 31,3 30,8 30,7 30,3 30,3 29,9 29,9 29,7 29,7 che hanno riportato difficoltà nell’uso del 29,0 27,5 27,2 26,2 seggiolino variano dal 10,9% (Valle d’Aosta) % 17,6 17,4 16,1 15,7 15,6 14,8 14,5 13,2 11,6 11,3 10,9 al 17,6% (Marche) nella fascia d’età fino a 6 mesi, con valori tendenzialmente più alti nelle regioni del Centro e del Sud. Al Campania Piemonte Puglia Basilicata Sicilia Lazio Calabria Marche Sardegna Val d'Aosta PA Trento crescere dell’età del bambino le prevalenze aumentano in tutte le regioni, arrivando a variare tra il 27,5% (Piemonte) e il 40,4% (Puglia) nella fascia oltre i 12 mesi. I risultati evidenziano la necessità di continuare a informare i genitori - e più in generale tutti gli adulti che si occupano del bambino - sull’importanza dell’uso costante e corretto dei dispositivi di protezione, anche per brevi tragitti, al fine di garantire la sicurezza in auto per i bambini. 10
Responsabili Scientifici Ministero della Salute _______________________________________ Serena Battilomo, Maria Grazia Privitera Responsabile Scientifico Istituto Superiore di Sanità ____________________________ Enrica Pizzi Gruppo di lavoro Sorveglianza Bambini 0-2 anni 2017-2020_______________________ Enrica Pizzi, Laura Lauria, Marta Buoncristiano, Mauro Bucciarelli, Serena Donati, Angela Spinelli, Michele Antonio Salvatore, Silvia Andreozzi, Marina Pediconi, Claudia Ferraro (Gruppo di coordinamento nazionale - Istituto Superiore di Sanità), Cristina Tamburini, Maria Grazia Privitera, Serena Battilomo (Ministero della Salute), Daniela Marcer, Lara Simeoni, Chiara Bosio, Elena Fretti (Azienda ULSS 9 Scaligera, Verona), Maria Angela Mininni, Gerardina Sorrentino (Regione Basilicata), Caterina Azzarito, Anna Domenica Mignuoli (Regione Calabria), Gianfranco Mazzarella (Regione Campania), Patrizia Auriemma, Lilia Biscaglia, Maria Gabriella Calenda, Patrizia Proietti (Regione Lazio), Marco Morbidoni, Annalisa Cardone, Antonella Guidi (Regione Marche), Marcello Caputo (Regione Piemonte), Anna Pedrotti, Maria Grazia Zuccali (Provincia Autonoma di Trento), Maria Grazia Lopuzzo, Maria Teresa Balducci (Regione Puglia), Maria Antonietta Palmas, Alessandra Murgia (Regione Sardegna), Maria Paola Ferro, Patrizia Miceli (Regione Sicilia), Gherardo Rapisardi (Asl Toscana Centro), Manila Bonciani (Scuola S. Anna, Pisa), Anna Maria Covarino, Enrico Ventrella (Regione Valle d’Aosta) Comitato tecnico Sorveglianza Bambini 0-2 anni 2017-2020________________________ Enrica Pizzi, Laura Lauria, Serena Donati, Marta Buoncristiano, Chiara Cattaneo, Barbara De Mei, Angela Spinelli (Istituto Superiore di Sanità), Serena Battilomo, Maria Grazia Privitera, Cristina Tamburini, Stefania Iannazzo, Roberto Copparoni (Ministero della Salute), Daniela Marcer (Azienda ULSS 9-Scaligera, Verona), Gianfranco Mazzarella (Regione Campania), Marco Morbidoni (Regione Marche), Marcello Caputo (Regione Piemonte), Gherardo Rapisardi (Regione Toscana), Leonardo Speri (Esperto già Responsabile Scientifico Programma GenitoriPiù), Domenico Arduini (Società Italiana di Ginecologia e Ostetricia-SIGO), Giampietro Chiamenti (Federazione Italiana Medici Pediatri–FIMP), Maria Pia Fantini (Società Italiana di Igiene-SItI), Alberto Villani (Società Italiana di Pediatria-SIP), Miria De Santis (Associazione Nazionale Assistenti Sanitari-AsNAS), Federica Zanetto (Associazione Culturale Pediatri-ACP), Iolanda Rinaldi (Federazione Nazionale degli Ordini della Professione di Ostetrica-FNOPO) Ringraziamenti ___________________________________________________________ Si ringraziano per il prezioso lavoro svolto tutti i professionisti dei Servizi coinvolti nella rilevazione e una sincera gratitudine va a tutte le mamme che si sono rese disponibili a compilare il questionario. Si ringraziano inoltre Angela Giusti, Pietro Maiozzi, Letizia Sampaolo, Valerio Occhiodoro, Gabriella Martelli e Patrizia Carbonari dell’ISS. Progetto realizzato con il supporto finanziario del Ministero della Salute/CCM Per maggiori informazioni sulla Sorveglianza Bambini 0- 2 anni Sito Internet: www.epicentro.iss.it/sorveglianza02anni/ Contatti: Enrica Pizzi 06/49904314 email: enrica.pizzi@iss.it 11
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