50 27 CREDITI ECM Le infezioni nel paziente diabetico ONLINE DALL'8 SETTEMBRE 2021 AL 7 SETTEMBRE 2022 - Amazon ...

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2° CORSO FAD

27 CREDITI ECM
      Le infezioni
      nel paziente
         diabetico
                ONLINE
  DALL’8 SETTEMBRE 2021
    AL 7 SETTEMBRE 2022

          50
     CREDITI ECM
       TOTALI

    www.unannoinsieme.it
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Informazioni generali sul corso
Il Corso FAD è fruibile sul sito www.unannoinsieme.it
Fino al 7 settembre 2022.

È stato accreditato per la categoria di Medico Chirurgo (tutte le specializzazioni)
e Farmacista e sono stati attribuiti 27 crediti ECM. Una volta visionati online i moduli
formativi il discente, per ricevere i crediti ECM, dovrà compilare i questionari direttamente
sul sito e successivamente potrà scaricare l’attestato ECM. Il materiale didattico del
Corso è disponibile in versione PDF.
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I corso
                                                           CORSO FAD ONLINE DAL 8 SETTEMBRE CREDITI ECM: 27

L’
         esperienza del COVID-19 ha messo ancor più in eviden-        Affrontare i bisogni correlati alla cronicità, che spesso si associa a
         za come la gestione del Territorio sia la chiave di volta    complessità e fragilità, è una priorità per la quale è indispensabile
         dell’assistenza sanitaria per la prevenzione e la cura ri-   avere una classe medica preparata e orientata a mettere in atto
volta a tutta la popolazione. Nello specifico, è emerso come solo     strategie non solo di medicina reattiva, ma anche proattiva, pro-
operando sul Territorio si potrebbe agire a 360 gradi su tutta la     muovendo iniziative di prevenzione e di cura delle più impattanti
popolazione, intervenendo tempestivamente nella gestione del          malattie come quelle cardiovascolari e la gestione delle comor-
paziente fragile/cronico in modo tale da evitare situazioni d’ur-     bidità ad esse associate, come possono essere le infezioni nel
genza e di emergenza.                                                 paziente diabetico.

Mai come ora si sente una forte esigenza di un cambiamento della      Il progetto formativo Un anno insieme si muove proprio
governance clinica: la gestione del paziente fragile/cronico obbli-   nel solco di una diffusione della conoscenza medica in
ga il sistema ad un’inversione di tendenza culturale, con un ruolo    ambiti di primaria importanza per la medicina generale e
centrale giocato dalla medicina del territorio e in particolare dai   si compone di due Corsi FAD sui temi “Nuovi scenari nella pre-
medici di Medicina Generale che rappresentano i garanti della         venzione cardiovascolare” e “Le infezioni nel paziente diabe-
salute dei cittadini.                                                 tico”.

                                                                                     2°
Nuovi scenari                                                                    CORSO                     Le infezioni
nella prevenzione
cardiovascolare
                                                                                  FAD                      nel paziente
                                                                                                           diabetico

24 CREDITI ECM                                                                   27 CREDITI ECM
Online dal 5 maggio 2021                                                         Online dall’8 settembre 2021
al 4 maggio 2022                                                                 al 7 settembre 2022

FIGURE PROFESSIONALI ACCREDITATE:

Medico chirurgo (tutte le specializzazioni)
e Farmacista
                                                                                                                                           1
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UNANNOINSIEME

Le infezioni nel paziente diabetico

A
         lla lista dei rischi di morte nei pazienti diabetici si aggiungono le malattie infettive.
         I pazienti diabetici presentano, infatti, un aumentato rischio di mortalità per infezioni, le quali si presentano
         decisamente più severe e spesso tendono a complicarsi rispetto a quelle della popolazione generale.
Le basi fisiopatologiche di questa associazione sono molteplici, tra le principali si annoverano le alterazioni
dell’immunità dovute al diabete e le alterazioni microvascolari. Inoltre, l’emergere di batteri comuni multiresistenti
rende lo scenario più inquietante. Tra le condizioni più severe e frequenti che si associano al diabete la più
temibile è quella rappresentata dalla sindrome del piede diabetico, che può iniziare come un’infezione di cute
e dei tessuti molli ed evolvere verso l’osteomielite fino a necessitare di amputazione nei casi più gravi. Si verifica
nel 15-25% di tutti i pazienti con diabete e circa 1/4 delle persone con piede diabetico sviluppa una complicanza
che va dalla semplice infezione cutanea, all’osteomielite fino all’amputazione. La neuropatia e l’angiopatia
determinano anche un maggiore rischio di infezioni cutanee sia batteriche che fungine, anche a carico delle
mucose, in cui la Candida albicans sembra essere il patogeno con maggior prevalenza. In tali pazienti sono
comuni anche le infezioni a carico dei tegumenti, causate da dermatofiti come la dermatofitosi cutanea
e l’onicomicosi, nonché la Tinea pedis. Nel caso delle vie urinarie, i pazienti diabetici risultano avere un rischio
più elevato per infezioni più gravi e complicate, come pielonefrite, ascessi renali, necrosi papillare e sepsi.
Scopo del presente manoscritto è quello di fornire una disamina approfondita del legame tra infezioni e patologia
diabetica in modo tale da poter dare spunti utili per intervenire in maniera efficace e tempestiva nella gestione
di qualsiasi tipo di infezione.

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CORSO FAD ONLINE DAL 8 SETTEMBRE CREDITI ECM: 27

PROGRAMMA DEL CORSO

                      Autore: Ada Maffettone
                      Responsabile Unità Metabolica,
                      Dipartimento di Medicina
                      Cardiovascolare e Dismetabolica,
                      AORN Ospedali dei Colli, Napoli

                •     Introduzione

                •     Etiopatogenesi

                •     Infezioni del cavo orale

                •     Infezioni della cute e tessuti molli

                •     Infezioni cutanee

                •     Infezioni del tratto ORL

                •     Infezioni delle vie urinarie

                •     Infezioni delle vie respiratorie

                •     Infezioni del sito chirurgico

                •     Osteomielite enfisematosa

                •     Conclusioni

                                                                                3
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UNANNOINSIEME

Le infezioni nel paziente diabetico

Introduzione                                      mondiale sia affetta da diabete, mentre il
                                                  90% della popolazione diabetica mani-
                                                                                                    casuale, sulla base di esami ematochimi-
                                                                                                    ci eseguiti per altre ragioni.
Dalla letteratura è noto da tempo che il          festi diabete mellito di tipo 2. L’incidenza      La storia naturale del diabete di tipo 2 è
diabete espone ad un rischio aumentato            del diabete di tipo 1 in Italia è in media di     molto più sfumata rispetto al diabete di
di infezioni in diversi organi e apparati. I      10 casi ogni centomila abitanti/anno (ad          tipo 1, con decorso silenzioso anche di
meccanismi responsabili sono molteplici           eccezione della Sardegna dove si arriva           anni. La terapia ovviamente risulta diffe-
e non ancora del tutto conosciuti. Il diabe-      a 40 nuovi casi/anno), mentre la prevalen-        rente nelle due forme principali di diabe-
te spesso rappresenta la comorbidità più          za del diabete di tipo 2 nella popolazione        te: per i diabetici di tipo 1, l’assunzione
frequentemente riscontrata nelle infezioni        italiana è del 5,3%.                              quotidiana di insulina è fondamentale.
più comuni, rendendo il decorso clinico           La differenza tra le due forme principali         Anche i pazienti con diabete di tipo 2 pos-
delle stesse spesso più lungo e compli-           di diabete risiede nell’eziologia, nella pre-     sono necessitare della terapia insulinica,
cato.                                             sentazione clinica e negli approcci tera-         ma nel loro caso il trattamento è più cen-
L’esordio del Diabete Tipo 2 spesso av-           peutici.                                          trato a migliorare l’insulino-resistenza e la
viene con un’infezione urinaria o una mi-         Il diabete di tipo 1 è caratterizzato dalla       conseguente iperglicemia presente nei
cosi genitale o con una piorrea. Tali dati        distruzione delle cellule β presenti nelle        vari organi bersaglio quali muscoli, fegato
evidenziano come elevati livelli di glice-        isole di Langerhans con conseguente               e tessuto adiposo, utilizzando, appunto,
mia favoriscano una maggiore insorgen-            assenza parziale o totale di secrezione           farmaci che agiscono su tali distretti.
za di infezioni batteriche e micotiche. I         insulinica. Tale processo riconosce una           Il diabete è una patologia cronica a pro-
pazienti diabetici in scarso controllo me-        genesi autoimmunitaria caratterizzata             gnosi infausta che manifesta la sua ag-
tabolico sono particolarmente suscettibili        dalla produzione di autoanticorpi contro          gressività ed ineluttabilità nel corso degli
a infezioni gravi delle vie respiratorie e uri-   le cellule β del pancreas, provocandone           anni, con la comparsa delle complicanze
narie, del cavo orale, del tubo digerente,        la distruzione, anche se concorrono al            micro e macro vascolari. La popolazione
della pelle e dei tessuti molli e sono più        danno sia fattori genetici che ambientali.        diabetica, altresì, presenta anche un’au-
frequentemente ospedalizzati per queste           Generalmente il diabete di tipo 1 insorge         mentata incidenza di infezioni.
condizioni, con outcome indubbiamente             durante l’infanzia e l’adolescenza. La ma-        Nel diabete, infatti, alcune infezioni sono
peggiori.                                         nifestazione clinica è generalmente dram-         più frequenti e tenaci rispetto ad altre con-
Il diabete mellito è un disordine metabo-         matica, caratterizzata da elevati valori gli-     dizioni. Prima della scoperta dell’insulina,
lico ad eziologia multipla, caratterizzato        cemici associati a chetosi, che possono           ad esempio, il più grande nemico dei dia-
da iperglicemia cronica con alterazioni           condurre anche ad emergenze metaboli-             betici, dopo la chetoacidosi, era rappre-
del metabolismo di carboidrati, lipidi e          che quali il coma chetoacidosico.                 sentato dalle infezioni. Tutti gli stati infetti-
proteine, derivanti da difetti associati sia      Nel diabete di tipo 2 l’eziologia è multifat-     vi, in particolar modo la tubercolosi, erano
alla secrezione che all’azione insulinica.        toriale ed include fattori genetici associati     molto frequenti tra i pazienti diabetici ed
L’iperglicemia determina a lungo andare           a stili di vita errati (dieta erronea e ridotta   erano caratterizzati da una condizione
lo sviluppo delle temute complicanze ti-          attività fisica), che determinano una pro-        molto severa.
piche della malattia; esse interessano sia        gressiva riduzione della funzione β- cellu-       Nei villaggi sanatoriali, infatti, interi padi-
il microcircolo (danni a reni, occhi, siste-      lare ed un’insulino-resistenza localizzata a      glioni erano dedicati alla cura dei diabeti-
ma nervoso) che il macrocircolo (cuore e          livello dell’apparato muscolo scheletrico,        ci ammalatisi di tubercolosi. Grazie all’av-
grandi vasi) determinando, oltre a quadri         fegato, tessuto adiposo associata ad una          vento dell’insulina e dei preziosi antibiotici
clinici progressivamente ingravescenti,           ridotta attività del sistema incretinico (ri-     oggi è possibile contrastare infezioni che
anche un elevato costo economico e so-            dotta produzione di ormoni entero-insulari        un tempo erano difficili da curare.
ciale.                                            quali il GLP-1).                                  Rispetto alla popolazione generale, i pa-
Nella popolazione generale le forme di            I sintomi iniziali della malattia spesso sono     zienti diabetici manifestano con maggior
diabete maggiormente diffuse sono il              assenti. Raramente si manifestano con             frequenza una serie di infezioni che ri-
diabete mellito di tipo 1 e quello di tipo        polidipsia, poliuria e perdita di peso, che       sultano anche più severe e che causano
2, quest’ultima frequentemente associata          possono portare i clinici ad indagare circa       diverse complicanze. Tra queste ricordia-
all’obesità.                                      la presenza del diabete, anche se è molto         mo le cistiti, le infezioni a livello dei geni-
Si stima che circa il 5% della popolazione        comune che la diagnosi avvenga in modo            tali esterni (vulviti e vaginiti nella donna e

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LE INFEZIONI NEL PAZIENTE DIABETICO

infiammazioni del glande e del prepuzio           • ridotta attività dei meccanismi anti-ossi-       di ristabilire l’omeostasi una volta elimi-
nell’uomo), infezioni del cavo orale e in-        danti.                                             nato il microrganismo. Questa instabilità
fezioni cutanee. Inoltre, tra le condizioni       Durante un episodio acuto di sepsi, sia il         immunitaria si associa ad uno stato di
più severe e frequenti che si associano a         sistema immunitario innato che adattativo          infiammazione cronica che contribuisce
questa malattia vi è la sindrome del piede        si attivano per rispondere alla presenza           all’insorgenza di un danno d’organo e a
diabetico, che può manifestarsi inizial-          del patogeno e allo stesso tempo tentano           complicanze infettive. Ecco perché nel
mente come un’infezione della cute e dei
tessuti molli ed evolversi successivamen-
te in osteomielite. Il 15-25% dei pazienti                                                 DIABETE
diabetici riporta questa condizione e cir-             Riduzione risposta                  MELLITO                              Secrezione
                                                              immunitaria                                                       citochine
ca 1/4 delle persone con piede diabetico                                                                                        infiammatorie
sviluppa una complicanza che va dalla                  Riduzione funzione
                                                              dei neutrofili
semplice infezione cutanea all’osteomie-                                                                                       Glicosuria

lite fino all’amputazione. Si è visto che di         Disordini dell’immunità
                                                                     umorale
questi pazienti circa il 50% muore entro                                                                                     Alterazione
i primi 3 anni successivi all’amputazione.                                                                                   motilità
                                                     Inibizione meccanismi                                                   del tratto
                                                               antiossidanti                                                 gastrointestinale

Etiopatogenesi                                                                                                               IPERGLICEMIA
                                                                                                    Numero elevato           Aumetata virulenza
Sono diversi i fattori che nel paziente dia-                      Angiopatia      Neuropatia       di interventi medici      dei microrganismi
                                                                                                                             patogeni
betico sembrerebbero favorire il rischio
di infezione: l’iperglicemia determina un
aumento della virulenza e della crescita
                                                                                          INFEZIONI
di diversi microrganismi, favorendone la
colonizzazione, soprattutto a livello epi-
teliale. Inoltre, in questi pazienti vi è una
                                                  Figura 1. Diabete e infezioni: possibili meccanismi patogenetici. Casqueiro J. et. al. Infections
disfunzione del sistema immunitario, in
                                                  in patients with diabetes mellitus: A review of pathogenesis. Indian Journal of Endocrinology
particolare dell’immunità cellulo-mediata,        and Metabolism / 2012 / Vol 16 / Supplement 1
della chemiotassi, dell’aderenza dei neu-
trofili all’endotelio vascolare e della funzio-
ne fagocitaria che ne facilitano la prolife-                                   INFEZIONI E DIABETE MELLITO
razione di alcuni microrganismi.
Nei soggetti diabetici si riscontrano al-
terazioni sia dell’immunità umorale che              IPERGLICEMIA                                            ALTERAZIONI IMMUNITARIE
                                                     • Glicosuria                                            • Immunità umorale
dell’immunità cellulo-mediata. È stata de-           • Aumentata virulenza                                   • Immunità cellulo-mediata
scritta una riduzione delle concentrazioni            di determinati patogeni                                • Disfunzionalità chemotassi
                                                      tipici:                                                 e adesione dei neutrofili
plasmatiche della componente C4 del                   - Candida                                              • Ridotta secrezione citochine
complemento. Una riduzione significati-               - Mucorales                                            • Alterata fagocitosi
va della chemiotassi è stata osservata a
livello dei polimorfonucleati (PMN) di pa-
zienti diabetici. La glicazione delle immu-          COLONIZZAZIONE                                          COMORBIDITÀ
noglobuline è stata osservata nei diabetici          • Staph. Aureus                                         • Neuropatia sensoriale
                                                     • Candida                                                → diminuita percezione dolorifica
contestualmente all’aumento della HbA1c                                                                      • Neuropatia autonomica
e questo potrebbe compromettere la nor-                                                                       → secchezza, ritenzione urinaria
                                                                                                             • Neuropatia motoria
male attività anticorpale.                                                                                    → piede di Charcot
In sintesi, sono presenti molteplici mecca-                                                                  • Microangiopatie
                                                                                                              → ridotta risposta infiammatoria
nismi implicati nell’aumentata suscettibili-
                                                                                                                locale
tà del paziente diabetico verso le infezio-                                                                   → ridotta penetrazione antibiotici
ni, tutti secondari all’iperglicemia cronica.                                                                • IRC, aumento RCV

Questi comprendono:
• deficit della funzione neutrofila (riduzione                                                               • Aumento degli accessi ospedalieri
                                                                                                             • Elevato numero interventi medici
della chemiotassi e dell’attività fagocitaria);
• aumentata apoptosi dei neutrofili;
• ridotto rilascio di citochine infiammatorie;    Figura 2. Meccanismo di fisiopatogenesi delle infezioni nel diabete mellito adattata da https://
• disordini della risposta umorale e di           www.uptodate.com/contents/susceptibility-to-infections-in-persons-with-diabetes-mellitus?
quella mediata dai linfociti T;                   (last update 11 july 2018)

                                                                                                                                                   5
50 27 CREDITI ECM Le infezioni nel paziente diabetico ONLINE DALL'8 SETTEMBRE 2021 AL 7 SETTEMBRE 2022 - Amazon ...
UNANNOINSIEME

paziente diabetico si osserva un aumen-            L’ispezione del cavo orale, con particolare     un segno cutaneo del diabete mellito sia
tato rischio di mortalità e di morbilità in        attenzione alla situazione gengivale, do-       di tipo 1 che di tipo 2 che predilige il ses-
condizioni di sepsi.                               vrebbe far parte della valutazione iniziale     so femminile (80% dei casi). L’età media
Passiamo ora in rassegna alcune delle              e delle visite successive, da effettuarsi con   d’insorgenza è di circa 30-40 anni, con un
più comuni manifestazioni cliniche del bi-         cadenza annuale se non è presente paro-         inizio più precoce (attorno a 22 anni) nei
nomio infezioni e diabete.                         dontite.                                        soggetti con DMT1.
                                                   La letteratura ha evidenziato che il sogget-    Si localizza preferenzialmente a livello
Infezioni del cavo                                 to diabetico affetto da parodontite mostra      delle regioni tibiali anteriori e dell’area
                                                   un risparmio annuo significativo delle spe-     malleolare mediana; occasionalmente si
orale                                              se mediche qualora la parodontite ven-          manifesta su cosce, regioni poplitee e
Le persone con diabete hanno una quan-             ga trattata (2,840 $/anno pari al 40,2% in      piedi. Nel 15% dei casi le lesioni appaio-
tità di glucosio nella saliva quattro volte su-    media delle spese mediche). Il costo delle      no a livello di addome, mani, avambracci,
periore rispetto ai non diabetici. È proprio       cure per la parodontite aumenta con il pro-     cuoio capelluto (dove può causare alope-
questo eccesso di glucosio che fornisce            gredire della malattia. Con una diagnosi        cia) e viso.
terreno fertile per la crescita batterica, au-     precoce il costo è limitato, mentre quando      La NLD inizia con papule o noduli di
mentando il rischio di disturbi gengivali e di     la diagnosi è tardiva i costi possono molti-    1-3 mm ben circoscritti, di colore rosso–
carie dentaria. Diabete e parodontite sono,        plicarsi anche di venti volte.                  marrone, su entrambe le gambe che si
inoltre, collegati tra loro in maniera bidire-                                                     estendono allargandosi, confluendo e for-
zionale: le tossine prodotte dall’infiamma-        Infezioni della cute                            mando placche infiltrate, eritematose. La
zione del parodonto possono introdursi
nel sangue e intaccare i naturali sistemi di
                                                   e tessuti molli                                 sensibilità a livello della placca di NLD è
                                                                                                   assente nel 75% dei casi a seguito della
difesa dell’organismo, influenzando così il        Si ritiene che almeno il 30% dei pazienti       compromissione dei nervi cutanei locali,
controllo glicemico. La parodontite è una          con diabete mellito presenti nel corso del-     oppure estremamente dolorosa nel re-
patologia caratterizzata dall’alterazione/         la loro vita patologie cutanee che possono      stante 25%.
perdita dei tessuti parodontali: gengiva,          porsi in relazione diretta o indiretta al de-   Nelle forme più durature, può presenta-
osso alveolare, cemento radicolare e le-           corso cronico della malattia. Generalmen-       re ulcerazione e sovrainfezione: il bordo
gamento parodontale. È una patologia a             te tali manifestazioni seguono lo sviluppo      però mantiene il caratteristico colore ros-
carattere progressivo: se non trattata, in-        del diabete, ma alcune volte possono            so-violaceo e la durezza, che permette di
fatti, può determinare la perdita del dente        comparire prima ancora che si manifesti il      riconoscere la malattia. Le lesioni di NLD
e della dentatura. Eziologicamente è una           diabete, assumendo quindi un valore par-        talvolta si risolvono spontaneamente.
malattia infettiva che si riconosce in molte-      ticolare nella diagnosi precoce di questa
plici batteri saprofiti del cavo orale, definiti   insidiosa malattia.
parodontopatogeni. I batteri parodontopa-          Le manifestazioni cutanee nel diabete
togeni costituiscono una parte integrante          mellito (DM) possono essere raggruppate
del biofilm che ricopre tutti i tessuti dentali    in 4 categorie:
e orali: la placca dentaria.                       1. Malattie cutanee associate al DM
Il soggetto con diabete ha una tendenza            2. Infezioni cutanee
a sviluppare parodontite e, di converso, la        3. Piede diabetico
persona con parodontite ha una tendenza            4. Lesioni dovute a terapia antiiperglice-
a sviluppare diabete. La maggiore suscet-          mizzante
tibilità alla parodontite nelle persone affette
da diabete, è dovuta ad una risposta alte-         Malattie cutanee associate al DM
                                                                                                   Figura 3. Necrobiosi lipidica diabeticorum
rata in seguito a danno provocato dai bat-         Tra le manifestazioni cutanee più
teri parodonto-patogeni che è associata a          frequentemente associate al diabete             Ispessimento della cute diabetica
disbiosi del biofilm sottogengivale.               mellito vi sono:                                Le persone affette da diabete tendono ad
La parodontite può rimanere a lungo asin-          • Necrobiosi lipidica diabeticorum (NLD);       avere una pelle più spessa rispetto alla
tomatica. Il sanguinamento gengivale è il          • Ispessimento della cute diabetica;            popolazione generale. Spesso tale incre-
primo segno di malattia. È possibile so-           • Dermopatia diabetica (sindrome della          mento di spessore non è associato ad al-
spettare la malattia parodontale qualora il        gamba macchiata);                               cun sintomo ed è sconosciuto al paziente
paziente abbia un’anamnesi positiva per i          • Dermatosi bollosa;                            e al medico. Clinicamente apparente è
seguenti sintomi: sanguinamento gengiva-           • Acanthosis nigricans.                         l’ispessimento della cute delle dita e delle
le, recessione gengivale, alitosi o alterazio-                                                     mani.
ni dell’alito, gonfiore o fastidio gengivale,      Necrobiosi lipidica diabeticorum (NLD)          Nel soggetto diabetico si riconoscono 4
ipersensibilità dentinale parodontale. Du-         È una malattia degenerativa del collage-        tipi di ispessimento cutaneo:
rante la visita diabetologica è importante         ne che risulta associata al diabete nell’80-    1. ispessimento cutaneo generalizzato;
che si valuti la presenza di questi sintomi.       90% dei casi. Pertanto, è da considerarsi       2. sindrome della mano diabetica [sindro-

6
LE INFEZIONI NEL PAZIENTE DIABETICO

me della limitata mobilità articolare (LJM),    muni a livello del dorso dei piedi e del-       di conseguenza l’entrata dei microrgani-
sindrome di Rosenbloom o cheiroartro-           la parte inferiore delle gambe, e talvolta      smi. Inoltre, il pH cutaneo sembrerebbe
patia, waxy skin and stiff joints, sindrome     sono associate a lesioni simili a livello di    aumentare tra i pazienti diabetici e questo
simil-sclerodermica (SLS)];                     mani e di avambracci. Hanno tendenza a          promuoverebbe la colonizzazione batte-
3. dita ad acciottolato;                        recidivare, ma in maniera imprevedibile;        rica.
4. sclerodermia dei diabetici (scleredema       sono solitamente asintomatiche, con l’ec-       Le principali infezione batteriche sono:
diutinum).                                      cezione di una lieve sensazione di fastidio     • follicoliti;
                                                o bruciore. La diagnosi è di esclusione.        • foruncolosi;
                                                                                                • ascessi sottocutanei.
                                                                                                Queste infezioni possono comparire nel
                                                                                                corso della malattia diabetica oppure es-
                                                                                                sere il primo segnale indicativo di diabete.

                                                                                                Follicoliti
                                                                                                Per follicolite si intende un processo in-
                                                                                                fettivo dei follicoli piliferi. Sono presenti su
                                                                                                tutto il corpo ad eccezione delle regioni
                                                                                                palmo-plantari e delle mucose. La causa
                                                                                                più frequente di follicolite è lo Staphylo-
Figura 4. Dermoangiopatia pretibiale
                                                                                                coccus aureus. L’infezione può essere
                                                Figura 5. Bullosis diabeticorum
Dermopatia diabetica                                                                            superficiale o profonda. La follicolite è ca-
Detta anche “sindrome della gamba mac-          Acanthosis nigricans                            ratterizzata da piccole pustole a livello dei
chiata” o dermoangiopatia pretibiale. È         Alcune forme di acanthosis nigricans            follicoli piliferi e nella maggior parte dei
considerata la manifestazione cutanea           sono a carattere familiare, altre volte pos-    casi un antibiotico topico è sufficiente per
più comune nel diabete pur non essendo          sono essere idiopatiche. Si possono ma-         la guarigione.
esclusiva tra i pazienti diabetici.             nifestare in associazione a obesità, malat-
La dermopatia diabetica si manifesta con        tie endocrine o a neoplasie.
papule o placche rosse, multiple, asim-         Si caratterizza per un ispessimento della
metriche, localizzate nella regione tibiale     cute che presenta un aspetto vellutato, di
anteriore, su entrambe le gambe. La lo-         colorito che varia dal bruno chiaro al bru-
calizzazione al di sopra delle eminenze         no scuro, con superficie irregolare, loca-
ossee suggerirebbe il traumatismo come          lizzato a livello della superficie laterale e
                                                                                                Figura 7. Follicolite
possibile causa. Tuttavia, si ritiene che       posteriore del collo, delle ascelle e delle
esse possano essere l’espressione cuta-         pieghe inguinali. La terapia si basa sul        Foruncolosi
nea della sofferenza del microcircolo, so-      trattamento della malattia di fondo.            È un processo infettivo che interessa il
litamente diffusa anche ad altri tessuti nei                                                    follicolo pilifero e la cute perifollicolare. Si
soggetti portatori della suddetta dermatite.                                                    manifesta come una papula arrossata e
                                                                                                purulenta.
Dermatosi bollosa, bolle diabetiche o
bullosis diabeticorum
Le bolle diabetiche sono una rara ma ca-
ratteristica eruzione spontanea del diabe-
te, che colpisce la cute dei piedi e delle
gambe di uomini e donne di età compre-
sa tra i 40 e i 75 anni. Nella maggioranza
dei casi si tratta di pazienti anziani con un
                                                Figura 6. Acanthosis nigricans
diabete di vecchia data complicato da
micro e macroangiopatia. Le lesioni bollo-      Infezioni cutanee
se compaiono spontaneamente.                    Si pensa che la neuropatia e l’angiopa-         Figura 8. Foruncolosi
L’eziopatogenesi non è chiara. Per la par-      tia tipiche del diabete siano la causa del      Ascessi sottocutanei
ticolare localizzazione acrale si è ipotizza-   maggior rischio di infezioni cutanee, pre-      La penetrazione di un processo infettivo
to un ruolo del traumatismo su una cute         senti nella popolazione diabetica. Esse,        nella profondità della pelle determina la
caratterizzata da aumentata fragilità, ma       infatti, sembrerebbero essere alla base         formazione di una raccolta di pus nel der-
la spontaneità nello sviluppo di lesioni        dell’aumentata insensibilità del paziente       ma e nei tessuti più profondi della cute.
multiple in svariate zone sembrerebbe           diabetico rispetto ai microtraumi, causan-      Quest’area diventa arrossata, dolorosa,
non giustificarlo. Le bolle sono più co-        do l’interruzione della barriera cutanea e      spesso caratterizzata dalla presenza di

                                                                                                                                               7
UNANNOINSIEME

una pustola sovrastante. Solitamente si          Tra le infezioni cutanee, una ad elevato ri-      (soggetti non circoncisi), dietro alle orec-
osserva la fuoriuscita spontanea di pus.         schio quoad vitam per il paziente diabetico       chie, alle ascelle e all’inguine.
Possono essere presenti linfoadenopatia          è la fascite necrotizzante, patologia ca-         La candidiasi è un’infezione comune nei
regionale e, occasionalmente, febbre.            ratterizzata da necrosi di derma, ipoderma        pazienti diabetici. Clinicamente si mani-
Lo S. Aureus è un organismo Gram posi-           e di fasci muscolari. È una condizione con        festa come un rash pruriginoso che può
tivo che si trova normalmente sulla cute,        una rapida progressione che per essere            evolvere verso vescicole-pustole, seguite
ed è il principale responsabile di infezioni     gestita in maniera appropriata richiede l’in-     da macerazione e poi fissurazione cuta-
quali follicolite, ascessi cutanei e impetigi-   terazione di diverse figure specialistiche.       nea. Le infezioni della mucosa invece si
ne. Le infezioni cutanee piogeniche ricor-       In particolare, è necessario che venga ini-       manifestano come papule biancastre e
renti devono porre il sospetto riguardo ad       ziata prontamente una terapia antibiotica,        placche che possono evolvere fino a dive-
una condizione diabetica sottostante.            inizialmente empirica ad ampio spettro,           nire erosioni eritematose.
L’impetigine è una patologia comune,             che copra sia i batteri Gram negativi che         Nei pazienti diabetici sono comuni an-
causata dallo S. Aureus o meno frequen-          quelli Gram positivi, a base di piperacillina/    che le infezioni a carico dei tegumenti,
temente dallo Streptococcus b-emolitico.         tazobactam (o meropenem) e vancomici-             causate da dermatofiti come la dermato-
È caratterizzata da piccole bolle a cluster      na +/- gentamicina (se si sospetta la pre-        fitosi cutanea e l’onicomicosi, nonché la
che si evolvono in croste giallastre di color    senza di un germe producente tossine).            Tinea pedis (o piede d’atleta) causata da
miele (mieliceriche), localizzate prevalen-      Spesso è necessario l’intervento del chi-         Trychophyton rubrum, la quale, determi-
temente a livello degli orifizi, dove è più      rurgo per eseguire tempestivamente un             nando fissurazione della cute, può predi-
frequente trovare lo S. Aureus, a livello del    debridment dei tessuti necrotici, i quali a       sporre anche a infezioni batteriche secon-
tronco e degli arti (nella forma streptococ-     loro volta verranno messi in coltura per po-      darie, in particolare l’erisipela e la cellulite.
cica). Mentre per le forme lievi è sufficiente   ter stabilire una terapia antibiotica mirata.     Pertanto, anche questo genere di infezioni
utilizzare un disinfettante topico, nelle for-   Esistono diversi tipi di fascite necrotizzan-     deve essere diagnosticato e trattato accu-
me più severe è opportuno che vengano            te, ma la forma più frequente risulta deci-       ratamente in questi pazienti.
somministrati antibiotici sistemici, a base      samente essere quella di tipo polimicrobi-
di amoxicillina-amoxicillina/clavulanato o       co (definita di tipo 1) che vede la presenza
cotrimossazolo, in caso di resistenza alle       sia di batteri Gram + che Gram -, aerobi
penicilline.                                     ed anaerobi. Questo tipo di fascite è tipica
Nel paziente diabetico, lo Streptococco          tra i pazienti con comorbidità multiple, in
b-emolitico di gruppo A è responsabile an-       particolar modo tra i soggetti con diabete
che di altre infezioni cutanee più frequenti,    mellito, e coinvolge il tronco, le zone sacrali
quali l’erisipela e la cellulite.                e gli arti.
L’erisipela è un’infezione superficiale che      La forma che coinvolge il perineo prende il
interessa la cute con coinvolgimento del         nome di gangrena di Fournier e si verifi-
                                                                                                   Figura 9. Candidosi orale
derma, caratterizzata da eritema dolente,        ca soprattutto come una complicanza del
rosso brillante con chiara demarcazione          diabete mellito scompensato in pazienti           Infezioni del piede diabetico
dalla cute sana (segno dello scalino), che       maschi, ma anche in alcolisti, in individui       È la minaccia più grave per l’arto inferiore
si manifesta più frequentemente a livello        malnutriti e più in generale negli immuno-        ed è la principale causa di un’amputazio-
degli arti inferiori.                            depressi. Spesso l’eziologia è da ascrivere       ne immediata nel 25-50% dei casi. Deve
È frequente nei pazienti anziani con mul-        a germi aerobi ed anaerobi, con un’impor-         essere trattata in maniera aggressiva.
tiple comorbidità, specialmente diabete          tante prevalenza degli anaerobi, respon-          La maggiore suscettibilità alle infezioni
mellito e insufficienza renale, ed è stretta-    sabili del tipico odore penetrante che esala      è dovuta alla struttura anatomica a com-
mente correlata al linfedema. La terapia è       dai tessuti infetti.                              partimenti che è unica del piede, che
a base di beta-lattamici sistemici.                                                                permette all’infezione di diffondersi pros-
Inoltre, anche la terapia insulinica può, in     Infezioni micotiche                               simalmente con estrema facilità. I segni e
un certo senso, predisporre ad infezioni         Oltre alle infezioni cutanee di origine bat-      i sintomi d’infezione (febbre, aumento dei
cutanee locali. Il rischio di infezioni batte-   terica, il paziente diabetico presenta un         leucociti, elevata PCR) possono essere
riche sembra infatti essere correlato al nu-     rischio maggiore di sviluppare infezioni          assenti.
mero di iniezioni giornaliere, riducendosi       fungine, sia a livello della cute che delle       L‘infezione superficiale del piede diabeti-
nei pazienti portatori di microinfusore.         mucose. Tra le infezioni fungine, quelle          co, solitamente, è causata da batteri Gram
Per le infezioni cutanee e dei tessuti molli è   derivanti da Candida albicans sono le più         +, mentre le infezioni profonde sono spes-
necessario considerare come prima linea          frequenti. Candida albicans è un fungo            so polimicrobiche ed implicano batteri
terapaeutica sia nafcillina, dicloxacillina      lievito che causa aree pruriginose, arros-        Gram – ed anaerobi.
che i fluorochinoloni per via endovenosa.        sate localizzate nelle pieghe della pelle,        L’infezione del piede diabetico presen-
In alternativa, possono essere utilizzate        espressioni di un terreno umido: pieghe           ta un’eziopatogenesi multifattoriale. La
cefazolina, clindamicina o vancomicina in        mammarie, tra le dita delle mani e dei pie-       neuropatia motoria determina alterazioni
endovena (Tabella 3).                            di, gli angoli della bocca, sotto il prepuzio     osteoarticolari che, associate all’atrofia

8
LE INFEZIONI NEL PAZIENTE DIABETICO

muscolare, possono culminare nel piede             crocircolo limita l’arrivo dei fagociti (cellule   2. ispezione periodica ed esame del pie-
di Charcot, piede deforme tipico della fase        deputate ad inglobare e uccidere agenti            de a rischio;
finale di tale sindrome.                           patogeni) nella zona infetta, determinando         3. educazione dei pazienti, familiari e per-
Il paziente diabetico a causa della com-           una scarsa concentrazione dell’antibiotico         sonale sanitario;
promissione della circolazione periferica          nel tessuto infetto. Da ciò si deduce quan-        4. indossare calzature adeguate;
(macro e microangiopatia), associata               to attenta deve essere la cura preventiva          5. trattamento delle lesioni pre-ulcerative.
spesso alla mancanza della sensibilità cu-         del piede nel soggetto diabetico per evi-          Le evidenze scientifiche hanno dimostra-
tanea (neuropatia periferica), è predispo-         tare, o cogliere nelle sue prime manifesta-        to che lo screening per il piede diabetico
sto ad infezioni del piede. Queste variano         zioni, ogni alterazione cutanea.                   è in grado di ridurre il rischio di amputa-
da una semplice forma di cellulite (infezio-       La prima cosa che lo specialista deve              zioni maggiori.
ne batterica che interessa il derma ed il          considerare è la presenza d’infezione a            La raccomandazione che al momento
sottocute), caratterizzata da area arrossa-        livello dell’ulcera.                               dello screening debbano essere indivi-
ta e gonfia, sino ad una grave osteomielite        Si definisce infetta, infatti, un’ulcera che       duati i fattori di rischio per il piede diabe-
cronica. Le infezioni possono essere cau-          presenta segni locali quali eritema, ede-          tico e che il controllo successivo possa
sate da un solo batterio (monomicrobiche)          ma, secrezioni purulente, febbre e indici          essere programmato in base al rischio e
o da più di un batterio (plurimicrobiche).         di flogosi alterati. In base all’estensione e      alla presenza di lesioni è forte ed è riba-
Lo Stafilococco aureo (Gram positivo ae-           alla profondità, nonché alla presenza di           dita dalle principali Linee Guida nazionali
robico) è il più comune. Ad esso si ag-            sintomi di infezione sistemica, la gravità         ed internazionali (Tabella 1).
giungono Streptococchi, Enterococchi,              delle ulcere infette si classificano in lieve,
enterobatteri e batteri anaerobi.                  moderata e severa.                                 Piede infetto
La neuropatia autonomica è responsabile            Dopo aver valutato la presenza di un’ul-           Le ulcere del piede sono classificate in
di una ridotta sudorazione e conseguente           cera infetta, è essenziale effettuare una          base alla causa patogenetica prevalen-
secchezza cutanea dei pazienti diabetici.          diagnosi microbiologica per una terapia            te che ha determinato la comparsa delle
Questi meccanismi possono portare alla             antibiotica mirata, prelevando un campio-          lesioni. Questa classificazione patoge-
formazione di un callo che, esposto a mi-          ne di tessuto profondo, tramite curettage          netica è riconosciuta internazionalmente
crotraumi continui, va incontro a piccole          della ferita. Se si sospetta osteomielite sot-     e comprende lesioni prevalentemente di
emorragie subcutanee. La concomitante              tostante è necessario effettuare anche la          origine neuropatica e lesioni di origine
angiopatia e lo scarso compenso glico-             biopsia ossea.                                     prevalentemente vascolare. Inevitabil-
metabolico determinano l’alterata guari-           Non bisogna mai praticare tamponi cuta-            mente deve essere considerata una terza
gione della ferita che può successivamen-          nei superficiali, poiché inducono facilmen-        classe, dove le due cause principali coe-
te sfociare in ulcera. Se a tali fenomeni si       te ad una diagnosi errata. Infatti, la pelle       sistono senza che se ne possa esclude-
associa anche la neuropatia sensoriale,            presenta una flora saprofitica normale e           re con certezza la predominanza di una
ciò determinerà una ridotta capacità nel           tramite il tampone si rischia di isolare bat-      delle due.
percepire il dolore. Il paziente diabetico         teri commensali e contaminanti, piuttosto          Per ogni lesione si devono valutare: po-
spesso avverte il dolore quando si è già           che il reale agente eziologico dell’infezio-       sizione, dimensioni, colore, bordi, cute
instaurata un’infezione.                           ne.                                                perilesionale, temperatura, presenza di
Per questo motivo è essenziale che il dia-         Un altro passo fondamentale nell’algorit-          segni di infezione e odore. La stadiazione
betico venga periodicamente sottoposto             mo diagnostico in caso di ulcera infetta,          delle lesioni è indispensabile per garanti-
ad una valutazione specialistica utilizzan-        è l’esecuzione di esami strumentali qua-           re un approccio scientificamente corretto
do fin da subito calzature adatte alla ridi-       li RX e RMN, importanti per valutare la            e consentire un linguaggio comune a tutti
stribuzione della pressione sul piede, in          presenza di osteomielite.                          gli operatori del team multidisciplinare,
modo da evitare la formazione di ulcera e          La prevenzione del piede diabetico si              per impostare interventi terapeutici, de-
di eventuali complicanze.                          basa essenzialmente su uno screening               terminare una corretta prognosi e poter
Le infezioni del piede diabetico non sono          adeguato:                                          definire un piano di intervento per questa
facili da trattare poiché l’alterazione del mi-    1. identificazione del piede a rischio;            condizione.

 Categoria                     Caratteristiche                                                                                Frequenza

 0                             Assenza di neuropatia periferica                                                              1 volta l’anno

 1                             Neuropatia periferica                                                                          Ogni 6 mesi

 2                             Neuropatia periferica con PAD con o senza deformità distali                                   Ogni 3-6 mesi

 3                             Neuropatia periferica e storia di ulcere distali o progressa amputazione d’arto               Ogni 1-3 mesi

Tabella 1. Stratificazione dei livelli di rischio per l’insorgenza di piede diabetico (IWGDF 2015)

                                                                                                                                                   9
UNANNOINSIEME

La classificazione più frequentemente            dell’aderenza alle prescrizioni.                 sita di esami istologici coerenti con l’infe-
adottata, sia per semplicità che per la cor-     L’osteomielite del piede diabetico può           zione ossea (cellule infiammatorie acute
relazione con il rischio di amputazione, è       presentare al clinico sfide diagnostiche         o croniche, necrosi) e l’isolamento di
la Texas Wound Classification del 1996.          e terapeutiche formidabili. È presente nel       batteri da un campione osseo ottenuto in
In essa il grado (0, I, II, III) è indicativo    50-60% dei pazienti ospedalizzati per DFI        modo asettico. Poiché il campionamento
dell’estensione e profondità dell’ulcera,        (diabetic foot infection) e nel 10-20% dei       dell’osso e la sua analisi non sono spes-
mentre lo stadio (A, B, C, D) si riferisce       soggetti con infezioni apparentemente            so esami diagnostici di routine, i medici
alla gravità correlata alla presenza ag-         meno gravi che si presentano in ambula-          devono usare marcatori diagnostici surro-
giuntiva di infezione, ischemia o infezione      torio. L’infezione ossea, in genere, interes-    gati, tra cui indagini cliniche, di imaging e
e ischemia.                                      sa l’avampiede e si sviluppa per diffusio-       di laboratorio.
L’educazione del paziente e la forma-            ne contigua da tessuti molli sovrastanti,        Se l’ulcera è profonda ed estesa, con
zione del personale sanitario è parte in-        penetrazione attraverso l’osso corticale         diametro maggiore di 2 cm2, e fatica a
tegrante della strategia di prevenzione          nella cavità midollare. La distruzione os-       guarire dopo diverse settimane, o se l’os-
del piede diabetico. I pazienti diabetici        sea relativa alla Neuro-Osteoartropatia          so risulta visibile, è verosimile che si sia
ad alto rischio di ulcerazione dovrebbe-         di Charcot (NOA) può essere difficile da         già instaurata un’osteomielite.
ro ricevere un’educazione finalizzata alla       distinguere dall’osteomielite. Questa è          L’osteomielite è infatti una complicanza
corretta gestione dei fattori di rischio, alla   meno frequente, generalmente si verifica         frequente del piede diabetico, dovuta alla
cura complessiva quotidiana del piede            in pazienti con neuropatia periferica pro-       diffusione dell’infezione nell’osso dal tes-
e alla sorveglianza della comparsa di al-        fonda e solitamente colpisce il mesopie-         suto molle adiacente.
terazioni del trofismo e dell’integrità del      de. La diagnosi di osteomielite cronica          Tra i fattori di rischio per l’osteomielite non
piede. Un esame del piede incompleto è           risulta particolarmente difficile nei pazienti   ematogena, oltre al diabete di per sé, ri-
riportato in oltre il 50% dei pazienti che su-   diabetici, poiché, a causa della presenza        troviamo anche la malattia vascolare pe-
biscono un’amputazione. Obiettivo dell’in-       di ulcere cutanee, questi soggetti posso-        riferica e la scarsa guarigione delle ferite,
tervento dovrebbe essere l’autogestione          no sviluppare un’infezione ossea prima           tipiche di questi pazienti.
delle persone con diabete, la correzione         che l’osso risulti chiaramente visibile. Una     In generale, questo tipo di osteomielite
dei comportamenti scorretti e l’aumento          diagnosi definitiva di osteomielite neces-       risulta più frequentemente di origine po-

 Gravità                      Grado                                                         Segni e sintomi

 Lieve                        I                           Assenza di segni o sintomi
                              II                          Interessamento limitato alla cute con almeno due dei seguenti segni:
                                                          • calore locale
                                                          • eritema 0,5-2 cm intorno all’ulcera
                                                          • iperestesia locale o dolore
                                                          • edema o induratio
                                                          • secrezione purulenta
                                                          • assenza di altre cause di infiammazione cutanea (traumi, gotta, piede di
                                                            Charcot acuto, trombosi o tromboflebite)

 Moderata                     III                         Infezione coinvolgente le strutture profonde (sottofasciali) come ascessi,
 (limb threatening)                                       flemmoni linfangite, osteomielite o fascite
                                                          • Eritema > 2 cm più uno dei segni di G.2
                                                          • Assenza di segni o sintomi di risposta infiammatoria sistematica

 Grave                        IV                          Qualsiasi segno locale in presenza di almeno due segni di risposta
 (life threatening)                                       infiamamtoria sistematica seguenti:
                                                          • temperatura cutanea < 36°C o > 38°C
                                                          • frequenza cardiaca > 90 bpm
                                                          • frequenza respiratoria > 20 cpm
                                                          • TpCO2 < 32 mmHg
                                                          • leucocitosi > 12.000 o Leucopenia < 4.000
                                                          • 10% di forme leucocitarie immature

Tabella 2. Classificazione e diagnosi delle lesioni infette (G. Saldalamacchia et al. GIORNALE ITALIANO DI DIABETOLOGIA E METABOLISMO
2018;38:12-24).

10
LE INFEZIONI NEL PAZIENTE DIABETICO

limicrobica e comprende lo Staphylococ-          ni di grado moderato dovrebbero essere          (odds ratio aggiustato pari a 16,7; IC al
cus aureus (S. Aureus) (incluso quello           sottoposte a debridement o drenaggio in         95%:10,4 - 26,8) nei pazienti in trattamen-
meticillino resistente), Staphylococcus          urgenza o a urgenza differibile in associa-     to con gatifloxacina rispetto ai macrolidi.
coaugulasi negativi e i Bacilli Gram ne-         zione ad antibioticoterapia e monitorag-        Contrariamente, non sono state riscontra-
gativi come principali agenti eziologici.        gio metabolico, possibilmente in regime         te evidenze di un aumento del rischio di
Lo S. Aureus rappresenta il patogeno più         di ricovero. Le infezioni gravi devono es-      iperglicemia con qualsiasi altro fluorochi-
comunemente isolato (in circa il 50% dei         sere trattate in urgenza in quanto poten-       nolone o con cefalosporine di seconda
casi), mentre stafilococchi coagulasi-ne-        zialmente letali.                               generazione.
gativi (25%), streptococchi aerobici (30%)       Gli antibiotici utilizzati sono:                Inoltre, un recente studio pubblicato nel
e Enterobacteriaceae (40%) sono alcuni           • cefalosporine (cefalexina orale; cefoxi-      febbraio 2021 ha evidenziato come tra i
tra i germi più frequenti.                       tina, ceftizoxime, ceftibiprole, ceftaroline    fluorochinoloni, la levofloxacina sembra
Si può presentare come un’infezione acu-         per via parenterale);                           prolungare l’intervallo QT di 4 volte nei pa-
ta, con l’insorgenza di sintomi nell’arco di     • combinazioni di inibitori della penicilli-    zienti diabetici e di 1,5 volte nei non dia-
giorni, manifestandosi con dolore sordo          na/B-lattamasi (amoxicillina/ac. clavula-       betici rispetto alla ciprofloxacina (Figura
associato o meno al movimento dell’arto          nico per via orale, ampicillina/sulbactam,      10). Tale differenza è risultata già signifi-
coinvolto, che può presentarsi caldo, eri-       piperacillina/tazobactam, ticarcillina/         cativa dopo 72 h dall’inizio del trattamento
tematoso e gonfio e associarsi a sintomi         ac.clavulanico per via parenterale);            tra pazienti diabetici (Figura 11).
sistemici come febbre, leucocitosi e indici      • carbapenemi (imipenem) /cilastatina ed        In merito agli effetti iperglicemizzanti, lo
di flogosi alterati.                             ertapenem, per via parenterale);                studio di Saad NA et al. 2021, ha dimo-
Nel caso del paziente diabetico è più fre-       • fluorochinoloni (ciprofloxacina, le-          strato che la levofloxacina presenta un ef-
quente la forma cronica, la quale si mani-       vofloxacina, moxifloxacina), che possono        fetto iperglicemizzante maggiore nei 200
festa, invece, con dolore, eritema o gon-        essere somministrati per via orale o pa-        pazienti arruolati, rispetto alla ciprofloxa-
fiore spesso associati alla presenza di una      renterale e associati nelle infezioni seve-     cina sia nei soggetti diabetici che non
fistola drenante pus verso l’esterno, segno      re a clindamicina, vancomicina (MRSA),          diabetici.
patognomonico di osteomielite cronica.           ampicillia-sulbactam, piperacillina-tazo-       Ciò rappresenta un aspetto importan-
I sintomi sistemici possono essere più sfu-      bactam ev.                                      te per il personale sanitario che cura la
mati, associandosi più spesso a febbrico-        In merito ai fluorochinoloni, questi rappre-    popolazione diabetica e che deve de-
la piuttosto che a febbre.                       sentano un valido presidio terapeutico          streggiarsi tra l’efficacia e la sicurezza
Anche in questo caso, per un corretto            alternativo nell’ampio spettro di gravità       dei farmaci. Infatti l’iperglicemia è stata
management, è essenziale che si pratichi         delle infezioni del piede diabetico dalla       sistematicamente identificata come un
un esame colturale tramite biopsia ossea         forma lieve a quella severa (Tabella 3).        indicatore indipendente di prognosi peg-
o aspirato di secrezioni purulente (dalla        Tuttavia, nella scelta terapeutica bisogna      giore tra i pazienti diabetici ospedalizzati
ferita o dalla fistola). Questo approccio        considerare i possibili effetti disglicemici    in qualsiasi setting assistenziale; mentre
risulta fondamentale, poiché, essendo            correlati a questa classe di farmaci, che       l’HbA1c registrata al momento del rico-
la terapia nella maggior parte dei casi di       come riportato da diversi studi clinici ri-     vero rappresenta un fattore prognostico
lunga durata (da 6 a 8 settimane almeno),        sultano differenti tra le singole molecole      predittivo indipendente nel paziente dia-
si rischierebbe di non risolvere l’infezione,    appartenenti a questa categoria.                betico con sepsi.
utilizzando un farmaco inefficace. In alcu-      Uno studio pubblicato su NEJM nel 2006,         È auspicabile, quindi, che lo specialista
ni casi, si può ridurre la durata della tera-    utilizzando i dati elettronici delle cartel-    consideri anche tale aspetto di sicurezza
pia a 1-2 settimane, quando ad esempio           le cliniche sanitarie relative a più di 1,4     durante la prescrizione di questa catego-
il materiale infetto venga asportato chirur-     milioni di residenti in Ontario di età ≥ 66     ria di farmaci.
gicamente.                                       anni, ha evidenziato un aumento delle
La difficoltà nel valutare il rischio di infe-   alterazioni glicemiche (sia iper- che ipo-      Lesioni dovute a terapia
zione nel diabetico è dovuta al fatto che        glicemia) nei pazienti diabetici trattati con   antiiperglicemizzante
questa malattia non è solamente un di-           fluorochinoloni e macrolidi. Tale effetto,      Le più comuni sono quelle determinate
sturbo della glicemia, ma una patologia          però, risulta differente tra le singole mo-     dalla terapia insulinica. Prima dell’introdu-
complessa, in cui un’infiammazione cro-          lecole appartenenti alle classe dei fluo-       zione dell’insulina ricombinante umana,
nica viene correlata a diverse alterazioni       rochinoloni, con una significativa ma più       le reazioni allergiche all’insulina erano le
del profilo lipidico, del sistema nervoso        debole associazione tra ipoglicemia e           più frequenti.
periferico e autonomo, alla malattia car-        levofloxacina (OR aggiustato pari a 1,5;        La lipodistrofia è caratterizza dalla perdi-
diovascolare e renale, in cui ognuna di          IC al 95%: 1,2–2,0). Al contrario, non è        ta di tessuto sottocutaneo nella sede di
queste condizioni interagisce in maniera         stato riscontrato un aumento del rischio di     iniezione dell’insulina. Si verifica general-
diversa con la risposta ai patogeni.             ipoglicemia in seguito a trattamento con        mente dopo mesi dall’inizio delle iniezioni
Le infezioni lievi possono essere trattate       ciprofloxacina o moxifloxacina.                 se il paziente non è stato adeguatamente
conservativamente con debridement e              Sempre in questo studio è stato registra-       addestrato e/o se non è stato utilizzato un
antibioticoterapia domiciliare. Le infezio-      to un aumento del rischio di iperglicemia       ago di dimensioni adeguate.

                                                                                                                                           11
UNANNOINSIEME

                                         16                                                                    30%*

                                         14

                                         12

                                         10
  Numero di pazienti

                                                                  16%*
                                          8

                                                                                                12%
                                          6

                                          4

                                                      4%
                                          2
                                                                                                                                               2%             2%

                                          0
                                              Prolungamento dell’intervallo QT                        Iperglicemia                                Ipoglicemia

                                                                                              Pazienti diabetici

                                                                     Ciprofloxacina   Levofloxacina     *p< 0,05 rispetto a ciprofloxacina

Figura 10. Rischio relativo di prolungamento dell’intervallo QT, iperglicemia e ipoglicemia in pazienti diabetici dopo somministrazione di ci-
profloxacina e levofloxacina. (Saad NA et al. Int J Clin Pract. 2021;75:e14072).

                                                                                                              16%*
                                          8

                                          7
  Numero di pazienti con prolungamento

                                          6

                                          5
            dell’intervallo QT

                                          4

                                          3

                                          2

                                                        2%           2%                                                                        2%             2%
                                          1

                                                                                                0%
                                          0
                                                  24h dopo la prima assunzione            72h dopo la prima assunzione                 72h dall'interruzione della terapia

                                                                                              Pazienti diabetici

                                                                     Ciprofloxacina   Levofloxacina     *p< 0,05 rispetto a ciprofloxacina

Figura 11. Effetto della somministrazione di ciprofloxacina e levofloxacina sul prolungamento dell’intervallo QT nei pazienti diabetici. (Saad NA
et al. Int J Clin Pract. 2021;75:e14072).

12
LE INFEZIONI NEL PAZIENTE DIABETICO

Infezioni del tratto ORL                        menta moltissimo a causa della presenza
                                                in tale patologia di anomalie metaboliche
                                                                                                In Italia le IVU sono frequenti sia a livel-
                                                                                                lo comunitario che ospedaliero. La dia-
Anche la cute del tratto otorinolaringoiatri-   e di complicanze a lungo termine quali          gnosi di infezione delle vie urinarie è una
co sembra essere più a rischio di infezioni     nefropatia e neuropatia.                        diagnosi clinica che si basa sul rilievo di
batteriche nei pazienti affetti da diabete.     Oltre ad un aumento della frequenza,            segni e sintomi e non sulla ricerca di bat-
L’otite esterna maligna è un’infezione          nella popolazione diabetica, si assiste         teriuria o leucocituria. L’esame colturale
severa che colpisce principalmente pa-          anche ad una maggiore severità rispetto         delle urine non è di regola necessario per
zienti anziani con diabete o pazienti im-       ai soggetti non diabetici, con un decor-        la gestione delle infezioni non complicate
munodepressi, e nella maggior parte dei         so spesso più complicato: infatti i batteri     delle vie urinarie.
casi è causata da Pseudomonas aerugi-           coinvolti non comprendono solo l’Escheri-       Nelle donne che riportano almeno 3 infe-
nosa. Raramente vede il coinvolgimento          chia coli, ma anche altri patogeni ancora       zioni delle vie urinarie/anno si raccoman-
anche dello S. Aureus resistente alla me-       più aggressivi quali Klebsiella, Proteus e      dano le seguenti misure comportamen-
ticillina (MRSA).                               Pseudomonas.                                    tali:
È caratterizzata da otalgia severa e persi-     La sintomatologia delle IVU nei pazienti        • aumentare l’assunzione di liquidi;
stente e otorrea purulenta maleodorante         diabetici è spesso simile a quella della        • evitare l’uso di spermicidi e del diafram-
e, nei casi più gravi, dal coinvolgimento       popolazione non diabetica (disuria, fre-        ma;
dei nervi cranici (particolarmente dal V al     quenza e urgenza, con o senza febbre)           • evitare di ritardare la minzione ;
VII) e dell’osso. È infatti conosciuta anche    ma spesso l’infezione si complica anche         • asciugarsi dopo la defecazione evitan-
come osteomielite della base cranica e          a causa di un alterato controllo metabo-        do irrigazioni;
l’osso più frequentemente coinvolto è           lico (ipoglicemia/iperglicemia) che può         • urinare subito dopo il rapporto sessuale.
quello temporale.                               compromettere ulteriormente la capaci-
La diagnosi prevede pertanto l’esecuzio-        tà di difesa dell’organismo nei confronti       Negli ultimi anni si è data conferma scien-
ne di un’indagine TC in questa sede, ma         dell’infezione. Le Linee Guida internazio-      tifica che l’utilizzo di succo di mirtilli rossi
anche e soprattutto la biopsia ossea, sia       nali dell’European Association of Urology       inibisce l’aderenza dei batteri alle cellule
per ragioni microbiologiche, affinché ven-      classificano come complicata l’infezione        uroepiteliali. Attualmente sono in corso
ga praticata una terapia antibiotica mira-      urinaria nei pazienti con diabete mellito,      studi sulla popolazione diabetica che
ta, sia per escludere una neoplasia mali-       accertata da urinocoltura.                      stanno sperimentando la somministra-
gna, con la quale la patologia è spesso in      È stato dimostrato che il diabete mellito       zione sia orale che vaginale di lattobacilli
diagnosi differenziale.                         è associato ad un aumento di circa 3-4          come misura preventiva delle IVU. Inoltre,
La terapia prevede un approccio sia di          volte del rischio di batteriuria asintomatica   in letteratura sono presenti una serie di
tipo chirurgico con debridment osseo,           (ASB), in particolare nelle donne in insuli-    studi sempre più numerosi sull’utilizzo di
che medico con terapia antibiotica. Soli-       no-terapia e in quelle con una durata della     probiotici nella prevenzione da IVU.
tamente il trattamento antibiotico è a base     malattia superiore ai 10 anni. Tali pazienti    A causa dell’aumentato rischio di com-
di fluorochinoloni e/o un’associazione          risultano avere un rischio più elevato per      plicanze infettive tra i pazienti diabetici,
aminoglicoside/penicillina semisintetica        le infezioni più severe e complicate, come      diventa fondamentale intervenire tempe-
sia per via sistemica che topica e deve         pielonefrite, ascessi renali, necrosi papil-    stivamente per evitare un peggioramento
essere somministrato per almeno sei set-        lare e sepsi.                                   del quadro clinico, mediante l’utilizzo di
timane.                                         Le infezioni vie urinarie (IVU) sono molto      antibiotici in grado di raggiungere alte
La mucormicosi è un’infezione fungina           frequenti nei pazienti diabetici e possono      concentrazioni sia nelle urine che nei
del massiccio facciale che colpisce i sog-      essere caratterizzate da un’importante          tessuti. Dal punto di vista terapeutico, la
getti diabetici nel 50% dei casi. Si manife-    severità clinica nonché da una serie di         strategia non differisce tra diabetici e non
sta attraverso sinusite, oftalmoplegia con      complicanze. In vitro la crescita batteri-      diabetici per quanto riguarda la scelta dei
cecità o proptosi unilaterale con cellulite.    ca aumenta in presenza di glucosio nel          farmaci.
Se non adeguatamente trattata può cau-          medium di coltura, ma in vivo non è stato       Pur in assenza di trial randomizzati, si
sare lesioni destruenti del massiccio fac-      possibile dimostrare che la glicosuria sia      consiglia di considerare sempre i diabe-
ciale.                                          un fattore di rischio per ASB o di svilup-      tici come affetti da IVU complicate e pro-
                                                pare IVU.                                       trarre il trattamento per 7-14 giorni.
                                                I fattori che favoriscono lo sviluppo di IVU    Per il trattamento empirico iniziale delle
Infezioni delle vie                             sono:                                           IVU complicate, le ultime Linee Guida

urinarie                                        • glicosuria (che facilita la proliferazione
                                                batterica urinaria);
                                                                                                internazionali (NICE, Sanford e EAU) in-
                                                                                                dicano, tra le principali opzioni terapeu-
Le infezioni delle vie urinarie (IVU) rap-      • immunodeficienza;                             tiche, il trattamento con i fluorochinoloni.
presentano una risposta infiammatoria           • alterazione uroteliale (che favorisce l’a-    Questa classe di antibiotici, oltre a pos-
dell’apparato uro-genitale all’invasione        desione batterica);                             sedere un ampio spettro d’azione, com-
batterica. Nella popolazione diabetica il ri-   • frequente disfunzione neurologica ve-         prendendo la maggior parte dei patogeni
schio di contrarre un’infezione urinaria au-    scicale.                                        coinvolti, ha anche la capacità di raggiun-

                                                                                                                                             13
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