41a MOSTRA MICOLOGICA - funghi dal vero 12 13 - 14 ottobre 2019 - Antares Legnano

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41a MOSTRA MICOLOGICA - funghi dal vero 12 13 - 14 ottobre 2019 - Antares Legnano
funghi dal vero
41a MOSTRA MICOLOGICA
     12 - 13 - 14 ottobre 2019
41a MOSTRA MICOLOGICA - funghi dal vero 12 13 - 14 ottobre 2019 - Antares Legnano
41a MOSTRA MICOLOGICA - funghi dal vero 12 13 - 14 ottobre 2019 - Antares Legnano
12 - 13 - 14 OTTOBRE 2019

  41a MOSTRA MICOLOGICA
                             Funghi dal vero

                  Legnano, via Matteotti 3
                    Sede della Famiglia Legnanese

Orari: sabato 12 ottobre		                  15:00 - 19:00
                                            inaugurazione ore 15:00
        domenica 13 ottobre                 9:30 - 12:30 - 15:00 - 19:00
        lunedì 14 ottobre		                 9:30 - 12:30

                           INGRESSO LIBERO

Classificatori:   Sig. Umbero Balotta
		                Sig. Vittorio Macchi
		                Dott. Roberto Olgiati
		                Sig. Roberto Paniz

                       CONCORSO FUNGINO
                       Domenica 13 ottobre alle ore 17:00 verranno
                       premiati i 3 raccolti più meritevoli presentati
                       entro le ore 15:30

                       I funghi presentati al concorso non verranno resi.

 Durante la mostra sarà attivata una consulenza micologica che prose-
 guirà tutti i lunedì di ottobre presso la sede di via Ronchi 78 - Legnano

             Info: Calini 0331 549458 - Oldrini 0331 544055
     www.antareslegnano.org           e-mail: info@antareslegnano.org
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divisione
           FONDIARIA

   CRISTIANO MORETTO
    AGENTE GENERALE - PROCURATORE

I NOSTRI SERVIZI HANNO LO STESSO INDIRIZZO

PIAZZA DEL POPOLO, 24 - 20025 LEGNANO /MI)
     TEL. 0331 593700 - FAX 0331 593707
   e-mail: legnano.0339@agenzia.fondiaria.it
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41a MOSTRA MICOLOGICA

        COMITATO D’ONORE
GIANFRANCO BONONI
Presidente Famiglia Legnanese
SAVERIO CARITO
Presidente Gruppo Micologico – Cuggiono
BRUNO DELL’ACQUA
Presidente Gruppo Micologico – Villa Cortese
ADRIANO MASSAGRANDI
Presidente Gruppo Micologico – San Giorgio su Legnano
DANIELE RUGGERI
Comandante Polizia Locale - Legnano

     CONSIGLIO DIRETTIVO
GIANCARLO CALINI Presidente
MAURIZIO FRANCHINI		                    GILBERTO OLDRINI
ARNALDO FUSÉ			                         ROBERTO OLGIATI
PIER GIORGIO GROSSONI		                 ROBERTO PANIZ
VITTORIO MACCHI			                      FRANCO RAMA
VITTORIO MARINONI		                     ALBERTO SOMMI
MARCO MOGGI			                          GUALTIERO UNGARELLI
GABRIELLA OLDRINI

                ANTARES
                        ringrazia
   gli Sponsor e tutti coloro che con il loro sostegno
           hanno permesso la realizzazione
     di questo opuscolo e della mostra micologica.
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Monti & Russo Digit
                                   Via Liguria, 76/78 - 20025 Legna
                                     Tel 0331.545.181 - Fax 0331.59
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La parola del Presidente
Siamo giunti alla quarantunesima Mostra dei funghi dal vero.
Ogni anno ci si adopera per portare a conoscenza dei visitatori e degli appassionati di
funghi una “mostra dal vero” raccolti dai nostri soci e da diverse persone che li portano,
per rendere sempre più interessante detta mostra.
Vengono esposte varie specie sia commestibili sia velenosi; questo per permettere agli
interessati di conoscerli al meglio.
Durante la mostra ci sono i nostri esperti Roberto Olgiati e Roberto Paniz che guidano
nelle varie richieste.
Il nostro obiettivo è di far conoscere l’importanza del fungo, senza distruggere ciò che
non interessa; saremo ben felici se si cominciasse dai più piccoli a conoscerli e confron-
tarli, così da diventare un domani esperti nel raccoglierli e proteggerli.
Noi ci auguriamo di vedere molti visitatori per scambiare con loro diverse impressioni.
Con questo mio scritto permettetemi di ringraziare tutta l’Amministrazione Comuna-
le, la Famiglia Legnanese che ci ospita ed il suo presidente Gian Franco Bononi oltre agli
Sponsor che ci sono sempre vicini.
Un ringraziamento a tutte le persone che ci porteranno i funghi raccolti ed un grazie
particolare a tutto il consiglio Antares per il lavoro svolto durante l’anno.
                                                                      cav. Calini Giancarlo

Antares: punto di riferimento per la città di Legnano
La mostra micologica di Antares è un appuntamento accuratamente preparato e atteso
con impazienza che da 41 anni caratterizza l’autunno legnanese. Un evento che si è
sempre contraddistinto per lo spirito formativo e di condivisione che fin dall’inizio è
stato elemento peculiare dell’associazione. Con questa iniziativa Antares infatti ha vo-
luto - e vuole - non solamente trasmettere la sua grande passione per il mondo micologi-
co, ma anche essere punto di riferimento per far conoscere meglio i funghi, cercando in
questo di coinvolgere anche le nuove generazioni e dedicando alle scuole una giornata
di apertura della mostra.
Con alle spalle mezzo secolo di incessante attività scientifica e divulgativa, Antares
rappresenta oggi un punto di riferimento per la città di Legnano e il territorio circo-
stante. È un fiore all’occhiello per la dedizione che sa mettere in ambiti quali la botanica
e l’astronomia, nel farci apprezzare il mondo che ci circonda.
Come Bcc di Busto Garolfo e Buguggiate abbiamo scelto di sostenere l’attività dell’asso-
ciazione perché crediamo fortemente in quella crescita culturale, oltre che economica,
che arriva dal territorio stesso e che è espressione di una comunità viva e vitale. Un
sostegno che riconfermiamo anche in occasione di questa 41esima mostra micologica
nella certezza che l’appuntamento confermerà il successo delle edizioni passate, pun-
tando ad ampliare l’interesse sul mondo dei funghi.

                                                                             Il presidente
                                                                         Roberto Scazzosi
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41a MOSTRA MICOLOGICA - funghi dal vero 12 13 - 14 ottobre 2019 - Antares Legnano
La nuova mostra micologica
Siamo lieti di accogliere anche quest’anno negli spazi di Villa Jucker la nuova Mostra
Micologica accuratamente organizzata da Antares. E diciamo “nuova” poiché gli esperti
dell’Associazione naturalistica e astronomica di Legnano, in ogni edizione, sanno sor-
prenderci con proposte innovate pur in un campo della natura così già ben catalogato
e costante, almeno agli occhi dei non esperti. Anche in annate in cui i funghi non si
sono mostrati facilmente alla nostra vista, i conoscitori di questo regno hanno saputo
scovare, anche lontano dal nostro territorio, delle varietà che non possono mancare in
un’esposizione che getta un ampio sguardo su questo regno.
Un regno per certi versi misterioso, almeno per i meno competenti. Basti pensare quan-
to sia chiamato in ballo nelle favole infantili e nelle immagini che le illustrano, o nei
giardini diciamo un po’ gioiosi in cui vivono gli immaginari nanerottoli.
Pensiamo, soprattutto in momenti non facili per la città, che portare un po’ di tale gioia
in una mostra che tra l’altro ha anche molto dello scientifico, sia un evento da accogliere
con grande favore sia da parte della Famiglia Legnanese che da parte dei visitatori, in
particolare dei più giovani.
Dunque, buon lavoro amici di Antares.

                                                                      Gianfranco Bononi
                                                            Presidente Famiglia Legnanese

            Eligio Re Fraschini S.p.A.
            Via XX Settembre 85 - 20025 LEGNANO (MI)
            Telefono +39 0331 4272.1 - Fax +39 0331 4272.22
            E-mail: info@refraschini.it www.refraschini.it

            MODELLI, STAMPI E ATTEZZATURE IN COMPOSITO
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ANTARES 2019

Cinquantaeppiù
Proprio nell’ambito del nostro soda-          primo a cui va il grande merito di aver
lizio è capitato di trovare una rivista       creato, cioè fondato, il sodalizio, il Rev.
intitolata come sopra indicato rivolta        Prof. Mons. Don Ivanhoe Tagliaferri.
a “giovanotti & signorine” che hanno          Questi, un giorno, ammirando la volta
raggiunto o superato il mezzo secolo di       stellata, riflettendo sul fatto che nel fir-
vita.                                         mamento esiste una costellazione dedi-
Ecco, questa rivista incarna alla per-        cata a Marte, il dio della guerra, pensò
fezione il nostro sodalizio che proprio       di conferire alla sua amata nuova crea-
quest’anno ha tagliato questo mirabile        tura, un nome che si opponesse a tale
traguardo.                                    orrore. Andò quindi a “frugare” nell’e-
Già: sodalizio o associazione? Quindi         misfero meridionale e trovò la costella-
“giovanotto” o “signorina”?                   zione di Antares: per definizione l’anta-
Sicuramente il famoso poeta e scrittore       gonista di Marte e quindi della guerra.
Gabriele d’Annunzio avrebbe optato per        Il simbolo appunto della pace!
il gentil sesso, come fu, a suo tempo, per    Poi col tempo a lui si affiancarono alcuni
quello che sarebbe divenuto poi il più        “discepoli”, uno dei quali, “primus inter
diffuso mezzo di locomozione quando           pares” divenne, non “quello più amato”,
dichiarò che: “l’automobile è femmina”.       come fu per S. Giovanni evangelista,
Ma in questo caso, l’ormai cinquanten-        ma sicuramente quello più zelante. Po-
ne Associazione non potrebbe di certo         tremmo ipotizzare semmai una simili-
essere considerata una vecchia zitella        tudine con Colui che andò a coprire la
-come si diceva della buona Perpetua di       prima “Cattedra della Chiesa”.
manzoniana memoria - vista la prolifi-        Attenzione, a questo punto non stiamo
ca attività di questi lunghi decenni.         però parlando di S. Pietro, ma del Cav.
Ma a noi queste questioni interessano         e Grand Uff. Giancarlo Calini a cui va
poco. È molto più importante il conte-        ascritto il grandissimo merito di aver
nuto.                                         raccolto lo scettro del comando e porta-
Possiamo invece proprio dirlo: “pareva        to il nostro sodalizio al nobile traguar-
ieri che…”                                    do che appunto quest’anno andiamo a
Dobbiamo piuttosto dare merito a chi          celebrare.
ha permesso tutto ciò. Sicuramente i re-      Ma se tutto ciò non bastasse dobbia-
latori ed i soci (questi ultimi con la loro   mo aggiungere un altro importante
silente, ma laboriosa attività) e, ovvia-     traguardo: i trent’anni dalla creazio-
mente, al capitano della squadra.             ne dell’Osservatorio Città di Legnano.
Quale capitano? Già, come è noto, An-         Altra creatura, questa volta in “joint
tares ha avuto due grandi condottieri. Il     venture”, sia del nostro primo che del
secondo capitano. Dall’Uno concepita          la figlia Giuliana, che, pur in minor misu-
con grande desiderio, dall’Altro realiz-      ra, è stata parimenti tra gli interpreti delle
zata con grande determinazione. Per           attività didattiche. Una famiglia, insom-
riconoscenza verso il primo è stato pro-      ma, dedita in modo sintonico alle attività
posto all’unanimità di dedicare questa        di Antares. Alla succitata figlia e al di lei
magnifica istituzione al fondatore per        fratello, inviamo le nostre più sentite con-
definizione, l’indimenticabile don Iva-       doglianze.
hoe Tagliaferri                               Abbiamo parlato finora di poeti, santi,
Dobbiamo purtroppo aggiungere, a questo       scrittori e capitani, ma non dobbiamo
punto, una triste notizia. Questa estate ci   dimenticare gli “scienziati”: coloro i
ha lasciato il past vice-president di Anta-   quali cioè portano avanti la “mission”
res, Nino Lomazzi.                            del sodalizio: fare cultura e, in gran par-
Ricordiamo tutti la famiglia Lomazzi, a       te cultura scientifica.
partire dalla moglie Anna, una dei più        Ecco appunto che cosa è successo in
eminenti esponenti del sodalizio, che ci ha   quest’ambito nel corso dell’anno.
lasciato da più 20 anni; ricordiamo anche

                       CENA ANTARES
         23 novembre 2019- ore 20,00           Sala Centro Parrocchiale Olmina

 Info e prenotazioni: ANTARES via Ronchi 78 Legnano 0331-549458 / 0331-544055
          http:/www.antareslegnano.org E-mail: info@antareslegnano.org
ASTRONOMIA                         Marco al Nano Satellite Launcher” di
È d’uopo ricordare che, come è costume       cui ci ha reso edotti Matteo Bonissi.
ormai da lungo tempo, gli astrofili, oltre   È un venerdì sera, vi aggirate per la città
a tenere dotte conferenze, si intratten-     in cerca di un parcheggio, che non tro-
gono e intrattengono i “curiosi dell’U-      vate dove lo desiderate, perché migliaia
niverso”, con cadenza mensile presso la      di legnanesi condividono la vostra stes-
sede Antares, per parlare di scienza e,      sa meta.
presso l’Osservatorio Astronomico Cit-       Dopo almeno tre quarti d’ora di affan-
tà di Legnano, per “rimirar le stelle”.      nosa ricerca lo trovate a due Km e mez-
A questo proposito, chi non si ricor-        zo dal vostro obiettivo; pensate: avrei
da della famosa canzone, un tantino          dovuto venire a piedi da casa, così “fa-
d’annata, di Fred Bongusto, “Guarda          cevo prima”.
che luna”? Ecco, la succitata luna è sta-    Ma siete ormai arrivati al Leone da
ta appunto “guardata” ed ammirata da         Perego. Entrate trafelati e, constatato
amanti del cosmo e forse un po’ anche        che, pur essendo la sala gremita, non
della poesia, in due occasioni, l’una        presenta le migliaia di persone che vi
presso la sede dell’Istituto Giuseppe        aspettavate e che vi contendevano il
Tirinnanzi, l’altra presso il parco Liuc     parcheggio, domandate al buon Gior-
delle Villa Juker a Castellanza.             gio: ma “dove sono tutti?”. Questi vi
E se invece si considerasse “La Terra vi-    risponde: chi? : i legnanesi sono andati
sta dai satelliti”? Il Bellicoso Davide ha   al Galleria a sentire i Legnanesi (quelli
fatto per tutti noi questa scelta con la     della omonima e celebre Compagnia te-
sua dotta conferenza.                        atrale). Ci consola però Adriano Gaspa-
Parliamo ancora di cieli, ma questa vol-     ni dicendoci almeno dove sono tutti gli
ta partiamo dalla parte opposta, cioè        “Alieni”.
dai “Vulcani terrestri” per arrivare a       Altro venerdì, altra conferenza, sem-
quelli “extraterrestri”: con Luigi Bigna-    pre in perfetta sincronia coi gestori del
mi.                                          Galleria, stessi problemi di parcheggio.
Da lungo tempo e per lungo tempo i
                                             Siamo in ritardo e questa volta non c’è
philosophi e i gli spiritualisti si sono
                                             tempo per troppe domande. Il tempo
posti domande sul significato della vita
                                             scorre veloce, come una freccia, “La
e della morte di noi umani; ma Cesare
Guaita si è invece domandato: “C’è vita      freccia del tempo” è infatti l’argomento
su Marte?”, mentre Franco Rama ha            della serata tenuta da Elia Cozzi.
completato il panorama dell’arco della       È certo impossibile che chi ha vissuto
vita parlando addirittura della “Nasci-      una delle vicende più eclatanti della
ta, evoluzione e morte delle stelle”. Ce     storia mondiale non ricordi che cosa è
n’è per tutti i gusti!                       avvenuto quell’ormai lontano 20 luglio
Ma non basta: Fabio Peri è andato ad-        1969: una data storica! La conferenza
dirittura, con chi ha avuto l’animo di       di Luigi Fontana su “Quel giorno sulla
seguirlo quella sera, “Alla ricerca di una   luna: 50 anni da Apollo 11” ha amplia-
nuova Terra: I Pianeti extrasolari”.         mente reso ragione di quelli eventi ed ai
Siamo in un Universo ormai pieno di          grandi della scienza e della tecnologia a
satelliti. Ma c’è anche quello “Dal San      livello universale.
MICOLOGIA                        tenuta presso la sala Caironi della Fa-
Come è ormai inveterato costume, An-         miglia Legnanese.
tares partecipa alle mostre micologiche      Prima però della suddetta mostra, An-
di altri gruppi apportando il suo impor-     drea Oldrini ha tenuto una interessante
tante e nobile contributo sia dal punto      conferenza preliminare su: “Tillandsia
di vista organizzativo sia, soprattutto,     & Bromelie, i gioielli della giungla”.
tecnico, mettendo a disposizione i suoi      Roberto Olgiati, oltre che micologo, è
valenti micologi (ovviamente, in primo       anche e soprattutto, naturalista. Sua
luogo, i due Roberti: Paniz & Olgiati).      quindi la conferenza sul “Nivolet, un
Ci si riferisce in particolare a quella di   Gran Paradiso di colori tra laghi e flora
Villa Cortese e del Mottarone presso il      alpina”.
Museo dell’ombrello di Gignese.              Sempre rimanendo in quota, lo stesso
Parimenti, in varie serate dedicate, i       Autore ha pure illustrato le “Rarità flo-
succitati micologi, oltre a consulenze       ristiche del Passo Crocedomini e dell’al-
micologiche, hanno tenuto anche un           ta valle Caffaro”.
corso con lezioni pratiche di determi-       Senza scendere a valle, ci si può ora do-
nazione e classificazione di funghi dal      mandare: ma “Con i frutti di montagna,
vero”.                                       il gusto ci guadagna?”. Chi ha avuto il
Oltre a quanto sopra, Roberto Paniz          piacere di provarli in cucina con Anna
ha tenuto una conferenza specifica sui       Maria Rossetti & Roberto Gorla lo sa
“metodi di classificazione dei funghi”.      bene!
Considerando per una volta i funghi,         Come tutti i naturalisti conoscono, in
non tanto dal punto di vista prettamen-      natura non ci sono solamente rose e fio-
te micologico, e nemmeno “gurmadise”,        ri, ma anche dei “Nuovi parassiti delle
ma estetico, il grande Angelo Bincoletto     piante” A questo proposito Andrea To-
ci ha illustrato dei “Funghi le forme in-    vaglieri ha ampliamente illustrato le
credibili”.                                  “Strategie di controllo”.
Tutte cose belle e interessanti; però il
“Momento” per definizione è la “Mostra              QUESTO ED ALTRO
Micologica di Funghi dal vero”, tenu-        È forse opportuno ricordare che non si
tasi, come sempre, presso la “sala delle     vive di sola scienza. In un sodalizio che
vetrate” - per gentile concessione della     si rispetti ci sono sempre dei momenti
Famiglia Legnanese - giunta quest’anno       alternativi; qualcuno più impegnato,
alla XLI edizione.                           come, per es., le assemblee dei soci, e
                                             qualcuno più godurioso come la tra-
     BOTANICA & NATURA                       dizionale anguriata di mezz’estate, la
Non dobbiamo dimenticare che Anta-           tradizionale e gustosissima coena mi-
res, oltre ad occuparsi di Astronomia e      cologica e la tombolata prenatalizia che
Micologia, ama scoprire i più reconditi      chiude l’anno in attesa di nuove inizia-
ambiti della Natura.                         tive che vedranno la luce col prossimo
Ecco quindi la terza Mostra di Botanica:     mese di gennaio.
“Tillandsia l’eleganza della semplicità”                                         A.M.
UNO ALLA VOLTA: IMPARIAMO A CONOSCERE I FUNGHI!

Hydnum repandum L.
BASIDIOCARPO pileato e stipitato

CAPPELLO 40-120- (170) mm, molto            carnicino, un poco decorrenti lungo il
variabile e irregolare, inizialmente con-   gambo.
vesso, poi appianato, a volte eccentrica-
                                            GAMBO 33-80 × 10-40 mm, spesso ec-
mente ombelicato; da vecchio depresso       centrico, pallido, raramente slanciato,
centralmente con margine ondulato,          spesso tozzo e piuttosto irregolare, al
leggermente involuto, lobato; cuticola      tocco ingiallente o che diventa arancio-
adnata, piuttosto secca, vellutata, poi     bruno alla base.
liscia, irregolarmente pruinosa, da gial-
lastra a rosa-carnicino pallido, talora     CARNE bianca, cassante, ingiallente,
anche aranciata.                            talora giallo-arancio, arancio-bruno a
                                            contatto dell’aria. Sapore dolce o leg-
IMENOFORO ad aculei molto serra-            germente amaro in carpofori vecchi,
ti, lunghi fino a 6 mm, pallidi, fragili,   odore poco marcato, ma gradevole, più
facilmente separabili, da biancastri a      o meno fruttato.
HABITAT: nei boschi di latifoglie e di      zione per la stazza massiccia, gli acu-
conifere, gregario a carpofori singoli o    lei pallidi e un poco decorrenti, l’odore
concrescenti. Da agosto a novembre.         gradevole. H. rufescens è più gracile,
                                            ha colore del cappello arancio-rosso più
NOTE - Fungo polimorfo per la varia-        vivace, è di forma tendenzialmente più
bilità della forma, delle dimensioni, del   regolare, ha carne più amara e aculei
colore, del sapore e del viraggio della     non decorrenti.
carne; è tuttavia di facile identifica-                              Roberto Olgiati
SERIE DI FRANCOBOLLI

                                I funghi nel co
                                                 Collezione
     REPUBLIQUE DU MALI
               Genere Russula

Russula emetica 		     Russula laurocerasi
Russula rosacea 		     Russula occidentalis
Russula fragilis 		    Russula marine
Russula aeruginea      Russula compacta
I A TEMA MICOLOGICO

collezionismo
e G. Oldrini
                      REPUBLIQUE DU MALI
                             Genere Boletus

               Boletus felleus 		    Boletus elegans
               Boletus castaneus     Boletus edulis
               Boletus aereus 		     Boletus granulatus
               Boletus cavipes 		    Boletus badius
Divisione

            SAS
PIANTE INSOLITE

Strane ma vere: le Hoya
Le nostre nonne le chiamavano “fiori di      Il nome scientifico Hoya, attribuito a
cera” per le loro piccole corolle profuma-   queste piante nel 1809 dal botanico
te a forma di stella che sembravano fat-     inglese Robert Brown, vuole ricordare
te di cera e le coltivavano con passione     Thomas Hoy, famoso giardiniere del
nelle loro case.                             duca di Northumberland al castello di
Per qualche tempo sono state dimenti-        Sion.
cate ma ora sono riapparse nei vivai.        La denominazione “fiore di cera” indi-
Hoya è un genere di piante della fami-       ca soprattutto la Hoya carnosa, specie
glia delle Asclepiadaceae, comprenden-       portata in Europa nel 1802 e molto dif-
te circa 200 specie differenti, diffuse      fusa nelle serre della Costa Azzurra.
nel sud est dell’Asia, in Australia ed in    Nel Borneo e nelle Molucche le corolle
Polinesia; la loro natura è rampicante       delle Hoya significano “consacrazione”
ma possono essere coltivate anche in         e vengono impiegate per intrecciare
vaso.                                        collane di cui si adornano i sacerdoti,
I fiori di Hoya profumano più intensa-       le ballerine sacre e le fanciulle il giorno
mente dopo il tramonto. Alcuni botani-       in cui, diventate donne, acquistano il
ci sostengono che questo sia dovuto al       diritto di partecipare ad alcune cerimo-
fatto che queste piante vengono impol-       nie, di indossare speciali acconciature e
linate da farfalle notturne.                 di far parte del gruppo delle “anziane”
della tribù.                                stra, formerà una tendina verde, fatta
In natura esistono molte specie di Hoya     di rami lunghi e sottili.
ma in commercio si trovano soprattut-       Per ottenere risultati soddisfacenti,
to Hoya carnosa, Hoya bella e, più rara-    dobbiamo coltivare le Hoya in ambien-
mente, Hoya linearis.                       ti caldi e luminosi senza esporle al sole
La Hoya carnosa è la più robusta, ha le     diretto.
foglie ovali appuntite, piegate a libro     Sebbene le Hoya siano piante molto de-
semi-aperto lungo la nervatura centra-      corative, sia che crescano su spalliere
le. I fiori sono rosa con, al centro, una   sia che vengano fatte ricadere, presen-
macchia rossa ed emanano un profumo         tano un piccolo inconveniente: la se-
penetrante che può essere apprezzato        crezione appiccicosa prodotta dai loro
solamente di notte.                         fiori ma anche la melata prodotta da un
Chi vede per la prima volta Hoya bella      attacco di afidi. Se si dovesse verificare
rimane stupito dei suoi fiori a stella di   ciò, niente paura: spruzziamo le Hoya
cera bianca su cui sembrano poggiare        infestate dalla cocciniglia con una so-
delicate perline di vetro rosa.             luzione di acqua e sapone di Marsiglia.
La Hoya linearis ha le foglie che sem-                                Andrea Oldrini
brano aghi e, appesa davanti a una fine-
STORIE, LEGGENDE, CURIOSITÀ

La menta
Nota fin dall’antichità sia per le sue vir-     latino mens, menta, perché si riteneva
tù mediche sia per le sue qualità gastro-       che la pianta avesse proprietà fortifi-
nomiche, la menta è presente oggi nelle         canti per l’intelligenza.
cucine di tutto il mondo.                       La sua storia risale ai millenni dell’an-
La menta, appartiene alla famiglia delle        tica medicina orientale e mediterranea,
Labiatae, è una pianta erbacea peren-           come è testimoniato, nel 1500 in Egit-
ne con il fusto quadrangolare, eretto,          to, dal “papiro di Ebers” che si può con-
leggermente peloso, di colore rossiccio.        siderare come la pietra miliare dell’er-
Le foglie sono verdi, opposte, ovate, ap-       boristeria egizia. Tanto importante era
puntite all’apice, più chiare nella pagina      la menta da essere considerata sacra
inferiore dove sono evidenti le nervatu-        alla dea Iside e a Thot, grande medico
re e le ghiandole contenenti olio essen-        raffigurato in molti templi mentre na-
ziale. I fiori sono piccoli, con la corolla a   viga a bordo di una barca piena di erbe
tubo, di colore violetto, riuniti in spighe     medicinali.
sulla sommità dei rametti. I frutti sono        Gli Egiziani sapevano preparare tisane,
acheni, piccoli, ovali e di colore bruno.       decotti, unguenti molto complessi: tra
Il nome mentha pare derivasse o dal             questi il famoso “Kyphi”, unguento pro-
nome della ninfa Mintha, oppure dal             digioso dalle mille virtù, la cui prepara-

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                                                                        chiosco cimitero
zione era riservata ai sommi sacerdoti       sito di raffinatezze, secondo le testimo-
e, tra le cinquanta erbe che lo compone-     nianze di La Quintinye che, alla corte
vano, la menta ne era la regina.             francese aveva il compito di coltivarla e
Anche nell’Antico Testamento trovia-         raccoglierla, la menta, destinata a pre-
mo notizie sulla menta, infatti il popolo    parazioni particolari, veniva sottoposta
d’Israele la utilizzava non solo in cucina   ad uno speciale trattamento per sbian-
ma anche come elemento decorativo e          carla e renderla più morbida.
profumato.                                   In Africa e nel Medio Oriente, la menta,
Ovidio, in una sua leggenda, narra che       che è ritenuta altamente disinfettante,
la ninfa Mintha era amata da Plutone         viene messa nell’acqua e in qualsiasi
e che, per lei, iniziò a trascurare la mo-   altra bevanda a scopo depurativo e rin-
glie Proserpina la quale, per vendicarsi,    frescante, anche per attenuare l’azione
la tramutò in pianta. A Plutone, allora,     irritante del pepe e delle altre sostanze
non restò altro che donarle, come ulti-      piccanti che formano il condimento del-
mo gesto d’amore, il caratteristico e fre-   la cucina esotica.
sco profumo che conosciamo.                  La specie di menta più ricercata in far-
Fin dai tempi antichi, la menta è sem-       macia, liquoreria, profumeria è la menta
pre stata usata in cucina anche perché,      piperita di cui, nel 1696 il botanico John
con il suo aroma intenso, era molto          Ray, scoprì un esemplare molto profu-
utile nella conservazione delle carni e      mato, che chiamò peppermint, derivato
degli alimenti. Regina sulle mense dei       probabilmente da un incrocio naturale
poveri come su quella dei ricchi, questa     di diverse varietà selvatiche.
piccola pianta profumata entra nelle                                  Gabriella Oldrini
preparazioni più raffinate. E, a propo-
RELAZIONI INTERNAZIONALI

Una serata con Martin Siaw
Dalla Cina un gradita sorpresa per An-
tares.
Mercoledì 31 luglio è stata una giornata
veramente speciale.
Martin Siaw, appassionato e studioso
di Tillandsia, nonchè esperto botani-
co e Curatore dei Giardini Botanici di
Xiamen, in Italia per presentare il suo
ultimo libro “Capsicum”, è venuto a co-
noscerci.
Membro della Bromeliad Society Inter-
national, di cui è stato uno dei relatori
all’ultimo convegno organizzato a San
Diego, ha saputo da Lyn Wegner, presi-      Il presidente Calini e la fam. Oldrini con Martin Siaw
dentessa della stessa associazione, del-            e progetti.
le nostre mostre sulle Tillandsia, così,            Alla fine ci ha lasciato con la promessa,
ecco fatto… ha voluto fare la nostra co-            se i suoi impegni lo permetteranno, di
noscenza.                                           venire da noi per la quarta edizione del-
Con lui abbiamo parlato tanto non solo              la mostra di Tillandsia!
di botanica ma anche di curiosità, studi                                                G.O.

Consegna della tessera onoraria                     Andrea Oldrini e Martin Siaw

Martin Siaw consulta un tomo dell’Herbarium Cozzi
FUNGHI DI BOSCO E COLTIVATI
SECCHI, SURGELATI
E IN SALAMOIA

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UNO ALLA VOLTA:
IMPARIAMO A CONOSCERE GLI ALBERI E… A RISPETTARLI

Laburnum anagyroides Medik
ETIMOLOGIA: il genere, Laburnum, de-
riva dal latino alburnum e questo a sua
volta ha origine da albus, perché l’albur-
no del legno (strato chiaro e giovane
dei tronchi degli alberi sotto la cortec-
cia) è quasi bianco. Questo termine era
già in uso presso Plinio per indicare il
Maggiociondolo. La specie, anagyroides,
significa “simile all’Anagyris”, legumi-
nosa di ambiente mediterraneo che ri-
corda il Maggiociondolo per il colore dei
fiori e per le foglie.

FOGLIE: composte, la lamina fogliare è
divisa in tre foglioline ovali di 3-8 cm
con apice arrotondato e margine inte-
ro. La pagina superiore è verde-grigio
intenso, quella inferiore è sericea per la
presenza di brevi peli appressati. Han-
no un lungo picciolo 6-7 cm.
FIORI: bisessuali, sono riuniti in infio-
rescenze a grappoli pendenti di colore
giallo oro, molto profumati, lunghi fino
a 20-25 cm, fioriscono in tarda prima-
vera, tipicamente nel mese di maggio.        anche per capre e cavalli specialmente
La corolla è tipicamente a forma papi-       se immaturi. Alcuni animali selvatici
lionacea ovvero ad “ali di farfalla”.        tuttavia (come lepri, conigli e cervi) se
                                             ne possono cibare senza problemi e per
FRUTTI: legumi di 10 cm che presenta-        questo in alcune regioni è ritenuta una
no tipiche strozzature fra i semi e bordi    pianta magica. Rimangono sulla pianta
ispessiti in modo caratteristico. Inizial-   per tutto l’inverno.
mente di colore verde chiaro, coperti
da una fine peluria in seguito diventa-      CORTECCIA: la corteccia è liscia, color
no glabri. Hanno al loro interno semi        oliva negli esemplari giovani, poi di-
scuri, contenenti citisina (un alcaloide),   venta bruno-verde con caratteristiche
estremamente velenosi per l’uomo ma          lenticelle.
PORTAMENTO: piccolo albero deciduo,         freschi e ben drenati, specialmente cal-
alto dai 4 ai 6 metri, il tronco è spesso   carei. Vegeta e fiorisce in habitat tempe-
multiplo dalla base e presenta poche        rati e moderatamente umidi, sporadico
ramificazioni ascendenti. La chioma         o in piccoli gruppi, spesso associato a
è irregolare e poco densa; i rami sono      boschi di latifoglie con querce, casta-
eretti, con l’età si piegano ad arco.       gno, faggio e carpino nero.

HABITAT: è un’essenza spontanea             USI: il maggiociondolo è noto anche
nell’Europa centro-meridionale dove         come falso ebano (o avorniello) in quanto
si trova dal piano ai 1000 metri. Nelle     il legno di esemplari molto vecchi pote-
fasce altitudinali più alte è sostituito    va essere usato in sostituzione dell’eba-
da una specie molto affine, il Laburnum     no. Il legname è ottimo per pali, lavori
alpinum. In Italia è presente in tutte le   al tornio e come combustibile. In passa-
regioni, escluse le isole. Ama la luce ed   to era utilizzato come ottimo legno per
è resistente al freddo; non è esigente in   la costruzione degli archi.
fatto di terreni pur preferendo quelli                                Chiara Macchi
INSETTI

Le processionarie
Le processionarie sono larve di far-        meridionale.
falle notturne, che quando si spostano      Il ciclo vitale di questi insetti compren-
formano lunghe file simili a processio-     de, come in tutte le farfalle, gli adulti, le
ni. Hanno peli urticanti lunghi e sottili   larve e le crisalidi. Gli adulti sono far-
che provocano malattie fastidiose e tal-    falle notturne grigiastre, con venature
volta pericolose, sia nell’uomo che negli   marroni, che di giorno riposano su cor-
animali.                                    tecce o sopra superfici con cui si mime-
Nel mondo si conoscono una quaranti-        tizzano. Sono lunghe circa 3 centimetri,
na di specie; in Italia le processionarie   ad ali aperte sono larghe anche 4-5 cen-
urticanti sono due: la processiona-         timetri. Vivono meno di una settimana;
ria del pino, più diffusa al Nord, e la     la femmina attira il maschio con ormo-
processionaria della quercia, più           ni detti “feromoni”, e dopo la feconda-
comune nelle isole e nell’Italia centro-    zione depone da 100 a 280 uova, che
formano una specie di manicotto intor-          ta la colonia di larve ormai mature si
no a un ramo giovane di conifera o uno          incolonna, come per un segnale di cui
strato sopra una corteccia di quercia. Le       non sappiamo la provenienza, e scende
uova, deposte verso la fine dell’estate,        a terra, cercando un luogo adatto a sca-
schiudono in autunno e danno origine            vare nel terreno e a interrarsi in mas-
a piccole larve pelose.                         sa. Lì nel buio, alla profondità di una
Queste larve sono lo stadio più cono-           quindicina di centimetri, avviene un
sciuto e più temuto nella vita delle pro-       cambiamento profondo di tutti i tessuti
cessionarie. Prima che venga l’inverno          del corpo, che prima si disfanno e poi
le larve sono piccolissime, quando na-          si riformano a nuovo: ogni larva sarà
scono mangiano i resti dell’uovo e poi si       avvolta e protetta da un involucro robu-
uniscono con tutte le altre larvette, ri-       sto di chitina, mobile soltanto nella sua
posando di giorno e lavorando di notte.         parte terminale; sotto l’involucro, im-
Nelle ore della notte si nutrono di foglie      mersa in un ambiente liquido, c’è una
verdi, recando pochi danni vista la loro        farfalla impacchettata con il massimo
piccolezza, e quando tornano insieme            risparmio di spazio. Quando il calore
cominciano a costruire il nido. Dalla           dell’estate darà il segnale, le crisalidi
bocca emettono una saliva che diventa           si muoveranno verso la superficie del
seta, e le centinaia di fili prodotti si uni-   terreno, romperanno l’involucro resi-
scono, s’intrecciano e si stratificano for-     stente e usciranno, ancora umide, per il
mando una specie di borsa. La seta è un         primo volo, a cui seguirà la ricerca del
buon isolante, e durante le fredde notti        compagno per l’accoppiamento. A volte
invernali proteggerà gli animaletti dal         le condizioni climatiche non sono pro-
gelo; è robusta e difenderà la colonia dai      pizie: allora le crisalidi possono restare
nemici, insetti o uccellini che siano. Su-      nel terreno per più anni.
perato il periodo invernale le larve rico-      E qui si pongono delle domande, a cui
minciano le loro scorribande notturne,          alcuni entomologi hanno cercato di ri-
mantenendosi sempre a contatto fra              spondere. Per esempio, Jean Henri Fa-
loro; mangiano foglie a ritmo sempre            bre, entomologo francese molto noto
più distruttivo, producono nuova seta           come divulgatore, ha cercato di capire
allargando il proprio nido. Proprio dal         come si formano le ordinate file di larve
nido si può subito capire se si tratta di       che vanno a divorare le foglie oppure a
processionarie della quercia (Thauma-           trasformarsi in crisalidi. Una larva fa
topoea processionaea), che addossano la         da capofila: dalla saliva produce un filo,
seta al tronco della pianta, oppure di          sul quale si sposta come sopra una ro-
processionarie del pino (Thaumatopoea           taia. Una seconda larva afferra con la
pityocampa), che costruiscono un boz-           bocca quel filo e aggiunge un po’ della
zolo bianco ben visibile presso l’estre-        sua seta, e altrettanto fanno le altre lar-
mità di un ramo.                                ve, mantenendosi così in fila indiana e
Quando giungono gli ultimi giorni               staccandosi solo quando sono arrivate
dell’estate (fine giugno, luglio e primi        alla meta. Un altro problema è l’attra-
di agosto) si formano le crisalidi. Tut-        zione tra maschi e femmine; le ricerche
Nido di processionaria.

hanno permesso di affermare ciò che        egualmente affamata di foglie.
avviene per molte altre farfalle nottur-   In Italia la lotta contro le processiona-
ne. La femmina produce degli ormoni        rie è obbligatoria, ma purtroppo non
sessuali detti feromoni, che attirano i    è dappertutto finanziata. I metodi di
maschi anche a distanza di qualche chi-    lotta sono molti, i più interessanti sono
lometro. Le antenne dei maschi sono        quelli biologici: ad esempio l’uso di bat-
più sviluppate di quelle delle femmine     teri tossici come il Bacillus thuringiensis,
proprio per avere una maggiore capa-       le trappole a feromoni, l’introduzione
cità di percezione. Però le domande più    della Formica rufa e delle eleganti Calo-
interessanti sono di due tipi: come pro-   soma. I metodi più efficaci sono quelli
teggere persone e animali dai peli urti-   meccanici: taglio dei rami, trappole col-
canti; come salvare le piante attaccate    lose o a imbuto poste sul tronco degli al-
da centinaia o anche da migliaia di lar-   beri, rottura dei nidi protettivi durante
ve divoratrici. Per esempio la Sardegna    l’inverno… Però sono sistemi pericolosi
ha perduto molte pregiate querce da        anche per le persone che li usano.
sughero, attaccate dalla processionaria                               Don Elio Gentili
ma anche da una farfalla chiamata Li-         Direttore Museo A. Stoppani - Venegono
mantria dispar, che non è urticante ma
OSSERVATORIO ASTRONOMICO CITTA’DI LEGNANO:

30 anni e li dimostra!
L’Osservatorio astronomico “Città di Le-
gnano” si trova presso le Scuole F. Tosi.
La sua struttura è costituita da un edi-
ficio circolare dal diametro di tre metri
sormontato da una cupola girevole in
vetroresina. Il telescopio principale uti-
lizza un’ottica Schmidt-Cassegrain con
apertura di 35 centimetri e lunghezza
focale di 4 metri. La dotazione compren-
de anche altri strumenti ottici o elettro-
nici per poter effettuare osservazioni e
                                               che importanti o curiosi eventi astrono-
riprese fotografiche. In tutti questi anni
                                               mici come i transiti di Mercurio e Venere
il piccolo osservatorio è sempre stato at-
                                               davanti al Sole o dei satelliti di Giove
tivo principalmente con funzione divul-
                                               davanti al disco di questo pianeta gigan-
gativa dell’astronomia ovvero per per-
                                               te, gli anelli di Saturno, il passaggio di
mettere agli studenti e a tutta la citta-
                                               una cometa o i fenomeni che avvengono
dinanza di avvicinarsi a questa scienza
                                               sull’atmosfera del Sole.
osservando direttamente dall’oculare di
                                               30 anni di attività si fanno sentire an-
un telescopio gli oggetti più spettacolari
                                               che per il nostro Osservatorio, infatti le
e interessanti del cielo. Possiamo certa-
                                               parti meccaniche ed elettriche si consu-
mente affermare che dall’inaugurazione
                                               mano, le ottiche si deteriorano e anche
avvenuta nel 1989 ad oggi centinaia di
                                               il software che gestisce gli automatismi
curiosi e appassionati hanno salito le
                                               del telescopio necessita di essere aggior-
ripide scale che portano alla cupola per
                                               nato. Di tutto ciò si occupano i volontari
ammirare i mari e i crateri lunari, i de-
                                               dell’Associazione Antares: il controllo
boli particolari dei pianeti più vicini op-
                                               delle ottiche è supervisionato da Alber-
pure oggetti lontanissimi come stelle e
                                               to, le parti meccaniche ed elettroniche
nebulose. Gli astrofili di Antares “accom-
                                               da Marco, Angelo e Franco che di recente
pagnano” gli ospiti descrivendo gli stru-
                                               hanno apportato importanti modifiche
menti e ciò che inquadrano ma anche
                                               per automatizzare i movimenti della
guidando il loro sguardo per riconoscere
                                               cupola utilizzando nuovi materiali e
ad occhio nudo le costellazioni più famo-
                                               implementando un programma oppor-
se. Purtroppo bisogna evidenziare che è
                                               tuno. Di grande impegno è stato anche
sempre più difficile osservare il cielo dal-
                                               l’aggiornamento software del computer
le nostre città a causa dell’inquinamento
                                               che comanda il telescopio.
luminoso che nasconde gli affascianti
                                               Buon compleanno Osservatorio e auguri
panorami del cielo notturno.
                                               per tante nuove osservazioni sotto un
Quando possibile, dalla stazione astro-
                                               cielo più pulito!
nomica di Legnano si documentano an-                                                  MF
CRATERI DELLA LUNA:

Theophilus, Cyrillus, Catharina
La triade di antichi crateri Teofilo, Ciril-   margine settentrionale inciso dal crate-
lo e Caterina si trova sul bordo orientale     re Catharina P, anch’esso consunto. L’in-
del Mare Nectaris (Mare delle Nubi) e si       terno, pur relativamente piatto, è molto
può osservare nel pieno della loro bel-        accidentato e non vi sono indicazioni
lezza cinque giorni dopo la luna nuova.        della presenza di un picco centrale,
                                               mentre sono evidenti i resti di un pic-
Dall’alto verso il basso incontriamo           colo cratere all’estremità meridionale.
Theophilus (Teofilo), dedicato al Patriar-     Ad occidente della triade di crateri si
ca Copto del IV Secolo Teofilo di Ales-        estende per oltre 300 km il Mare Necta-
sandria, ha un diametro di circa 100 km        ris (Mare del Nettare), un bacino di im-
e profondo oltre 4000 metri; al suo cen-       patto profondo circa 1000 metri e riem-
tro si innalza una imponente montagna          pito di lave basaltiche, chiuso sul lato
che raggiunge con i suoi quattro picchi        occidentale dai Monti Pirenei, mentre
l’altezza di quasi 2000 metri dal fondo        a Sud spicca il grande circo del cratere
praticamente piatto.                           Fracastorius con diametro di 124 chilo-
                                               metri.
                                               Il periodo migliore per osservare queste
Il cratere nel mezzo è Cyrillus, intitolato
                                               imponenti formazioni è cinque giorni
a San Cirillo di Alessandria, il Patriar-
                                               dopo la luna nuova o, in alternativa,
ca Copto del IV-V secolo successore di
                                               quattro giorni dopo la luna piena.
Teofilo. Ha un diametro di poco meno
                                                                                 Franco
di 100 km ed una profondità di quasi
3,6 km. Il suolo è corrugato e presenta,
all’estremità nord-orientale, tre monta-
gne arrotondate alte circa 1000 metri.
All’interno del cratere è presente anche
un piccolo ma peculiare cratere deno-
minato Cyrillus A.

Il terzo cratere è nominato Catharina,
dedicato a Santa Caterina di Alessan-
dria. Anch’esso ha una estensione di
poco meno di 100 km ed una profondità
di 3000 metri; assieme a Teofilo e Ciril-
lo forma un cospicuo raggruppamento
di crateri. I bordi del cratere sono pro-
fondamente erosi ed irregolari, con il
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