41a MOSTRA MICOLOGICA - funghi dal vero 12 13 - 14 ottobre 2019 - Antares Legnano
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12 - 13 - 14 OTTOBRE 2019 41a MOSTRA MICOLOGICA Funghi dal vero Legnano, via Matteotti 3 Sede della Famiglia Legnanese Orari: sabato 12 ottobre 15:00 - 19:00 inaugurazione ore 15:00 domenica 13 ottobre 9:30 - 12:30 - 15:00 - 19:00 lunedì 14 ottobre 9:30 - 12:30 INGRESSO LIBERO Classificatori: Sig. Umbero Balotta Sig. Vittorio Macchi Dott. Roberto Olgiati Sig. Roberto Paniz CONCORSO FUNGINO Domenica 13 ottobre alle ore 17:00 verranno premiati i 3 raccolti più meritevoli presentati entro le ore 15:30 I funghi presentati al concorso non verranno resi. Durante la mostra sarà attivata una consulenza micologica che prose- guirà tutti i lunedì di ottobre presso la sede di via Ronchi 78 - Legnano Info: Calini 0331 549458 - Oldrini 0331 544055 www.antareslegnano.org e-mail: info@antareslegnano.org
divisione FONDIARIA CRISTIANO MORETTO AGENTE GENERALE - PROCURATORE I NOSTRI SERVIZI HANNO LO STESSO INDIRIZZO PIAZZA DEL POPOLO, 24 - 20025 LEGNANO /MI) TEL. 0331 593700 - FAX 0331 593707 e-mail: legnano.0339@agenzia.fondiaria.it
41a MOSTRA MICOLOGICA COMITATO D’ONORE GIANFRANCO BONONI Presidente Famiglia Legnanese SAVERIO CARITO Presidente Gruppo Micologico – Cuggiono BRUNO DELL’ACQUA Presidente Gruppo Micologico – Villa Cortese ADRIANO MASSAGRANDI Presidente Gruppo Micologico – San Giorgio su Legnano DANIELE RUGGERI Comandante Polizia Locale - Legnano CONSIGLIO DIRETTIVO GIANCARLO CALINI Presidente MAURIZIO FRANCHINI GILBERTO OLDRINI ARNALDO FUSÉ ROBERTO OLGIATI PIER GIORGIO GROSSONI ROBERTO PANIZ VITTORIO MACCHI FRANCO RAMA VITTORIO MARINONI ALBERTO SOMMI MARCO MOGGI GUALTIERO UNGARELLI GABRIELLA OLDRINI ANTARES ringrazia gli Sponsor e tutti coloro che con il loro sostegno hanno permesso la realizzazione di questo opuscolo e della mostra micologica.
Monti & Russo Digit Via Liguria, 76/78 - 20025 Legna Tel 0331.545.181 - Fax 0331.59 info@montirusso.it - www.mont Monti & Russo Digital Srl Via Liguria, 76/78 - 20025 Legnano (MI) & Russo Digital Srl - Fax 0331.597.732 Tel 0331.545.181 a, 76/78 - 20025 Legnano (MI) info@montirusso.it - www.montirusso.it .545.181 - Fax 0331.597.732 ntirusso.it - www.montirusso.it
La parola del Presidente Siamo giunti alla quarantunesima Mostra dei funghi dal vero. Ogni anno ci si adopera per portare a conoscenza dei visitatori e degli appassionati di funghi una “mostra dal vero” raccolti dai nostri soci e da diverse persone che li portano, per rendere sempre più interessante detta mostra. Vengono esposte varie specie sia commestibili sia velenosi; questo per permettere agli interessati di conoscerli al meglio. Durante la mostra ci sono i nostri esperti Roberto Olgiati e Roberto Paniz che guidano nelle varie richieste. Il nostro obiettivo è di far conoscere l’importanza del fungo, senza distruggere ciò che non interessa; saremo ben felici se si cominciasse dai più piccoli a conoscerli e confron- tarli, così da diventare un domani esperti nel raccoglierli e proteggerli. Noi ci auguriamo di vedere molti visitatori per scambiare con loro diverse impressioni. Con questo mio scritto permettetemi di ringraziare tutta l’Amministrazione Comuna- le, la Famiglia Legnanese che ci ospita ed il suo presidente Gian Franco Bononi oltre agli Sponsor che ci sono sempre vicini. Un ringraziamento a tutte le persone che ci porteranno i funghi raccolti ed un grazie particolare a tutto il consiglio Antares per il lavoro svolto durante l’anno. cav. Calini Giancarlo Antares: punto di riferimento per la città di Legnano La mostra micologica di Antares è un appuntamento accuratamente preparato e atteso con impazienza che da 41 anni caratterizza l’autunno legnanese. Un evento che si è sempre contraddistinto per lo spirito formativo e di condivisione che fin dall’inizio è stato elemento peculiare dell’associazione. Con questa iniziativa Antares infatti ha vo- luto - e vuole - non solamente trasmettere la sua grande passione per il mondo micologi- co, ma anche essere punto di riferimento per far conoscere meglio i funghi, cercando in questo di coinvolgere anche le nuove generazioni e dedicando alle scuole una giornata di apertura della mostra. Con alle spalle mezzo secolo di incessante attività scientifica e divulgativa, Antares rappresenta oggi un punto di riferimento per la città di Legnano e il territorio circo- stante. È un fiore all’occhiello per la dedizione che sa mettere in ambiti quali la botanica e l’astronomia, nel farci apprezzare il mondo che ci circonda. Come Bcc di Busto Garolfo e Buguggiate abbiamo scelto di sostenere l’attività dell’asso- ciazione perché crediamo fortemente in quella crescita culturale, oltre che economica, che arriva dal territorio stesso e che è espressione di una comunità viva e vitale. Un sostegno che riconfermiamo anche in occasione di questa 41esima mostra micologica nella certezza che l’appuntamento confermerà il successo delle edizioni passate, pun- tando ad ampliare l’interesse sul mondo dei funghi. Il presidente Roberto Scazzosi
La nuova mostra micologica Siamo lieti di accogliere anche quest’anno negli spazi di Villa Jucker la nuova Mostra Micologica accuratamente organizzata da Antares. E diciamo “nuova” poiché gli esperti dell’Associazione naturalistica e astronomica di Legnano, in ogni edizione, sanno sor- prenderci con proposte innovate pur in un campo della natura così già ben catalogato e costante, almeno agli occhi dei non esperti. Anche in annate in cui i funghi non si sono mostrati facilmente alla nostra vista, i conoscitori di questo regno hanno saputo scovare, anche lontano dal nostro territorio, delle varietà che non possono mancare in un’esposizione che getta un ampio sguardo su questo regno. Un regno per certi versi misterioso, almeno per i meno competenti. Basti pensare quan- to sia chiamato in ballo nelle favole infantili e nelle immagini che le illustrano, o nei giardini diciamo un po’ gioiosi in cui vivono gli immaginari nanerottoli. Pensiamo, soprattutto in momenti non facili per la città, che portare un po’ di tale gioia in una mostra che tra l’altro ha anche molto dello scientifico, sia un evento da accogliere con grande favore sia da parte della Famiglia Legnanese che da parte dei visitatori, in particolare dei più giovani. Dunque, buon lavoro amici di Antares. Gianfranco Bononi Presidente Famiglia Legnanese Eligio Re Fraschini S.p.A. Via XX Settembre 85 - 20025 LEGNANO (MI) Telefono +39 0331 4272.1 - Fax +39 0331 4272.22 E-mail: info@refraschini.it www.refraschini.it MODELLI, STAMPI E ATTEZZATURE IN COMPOSITO
ANTARES 2019 Cinquantaeppiù Proprio nell’ambito del nostro soda- primo a cui va il grande merito di aver lizio è capitato di trovare una rivista creato, cioè fondato, il sodalizio, il Rev. intitolata come sopra indicato rivolta Prof. Mons. Don Ivanhoe Tagliaferri. a “giovanotti & signorine” che hanno Questi, un giorno, ammirando la volta raggiunto o superato il mezzo secolo di stellata, riflettendo sul fatto che nel fir- vita. mamento esiste una costellazione dedi- Ecco, questa rivista incarna alla per- cata a Marte, il dio della guerra, pensò fezione il nostro sodalizio che proprio di conferire alla sua amata nuova crea- quest’anno ha tagliato questo mirabile tura, un nome che si opponesse a tale traguardo. orrore. Andò quindi a “frugare” nell’e- Già: sodalizio o associazione? Quindi misfero meridionale e trovò la costella- “giovanotto” o “signorina”? zione di Antares: per definizione l’anta- Sicuramente il famoso poeta e scrittore gonista di Marte e quindi della guerra. Gabriele d’Annunzio avrebbe optato per Il simbolo appunto della pace! il gentil sesso, come fu, a suo tempo, per Poi col tempo a lui si affiancarono alcuni quello che sarebbe divenuto poi il più “discepoli”, uno dei quali, “primus inter diffuso mezzo di locomozione quando pares” divenne, non “quello più amato”, dichiarò che: “l’automobile è femmina”. come fu per S. Giovanni evangelista, Ma in questo caso, l’ormai cinquanten- ma sicuramente quello più zelante. Po- ne Associazione non potrebbe di certo tremmo ipotizzare semmai una simili- essere considerata una vecchia zitella tudine con Colui che andò a coprire la -come si diceva della buona Perpetua di prima “Cattedra della Chiesa”. manzoniana memoria - vista la prolifi- Attenzione, a questo punto non stiamo ca attività di questi lunghi decenni. però parlando di S. Pietro, ma del Cav. Ma a noi queste questioni interessano e Grand Uff. Giancarlo Calini a cui va poco. È molto più importante il conte- ascritto il grandissimo merito di aver nuto. raccolto lo scettro del comando e porta- Possiamo invece proprio dirlo: “pareva to il nostro sodalizio al nobile traguar- ieri che…” do che appunto quest’anno andiamo a Dobbiamo piuttosto dare merito a chi celebrare. ha permesso tutto ciò. Sicuramente i re- Ma se tutto ciò non bastasse dobbia- latori ed i soci (questi ultimi con la loro mo aggiungere un altro importante silente, ma laboriosa attività) e, ovvia- traguardo: i trent’anni dalla creazio- mente, al capitano della squadra. ne dell’Osservatorio Città di Legnano. Quale capitano? Già, come è noto, An- Altra creatura, questa volta in “joint tares ha avuto due grandi condottieri. Il venture”, sia del nostro primo che del
secondo capitano. Dall’Uno concepita la figlia Giuliana, che, pur in minor misu- con grande desiderio, dall’Altro realiz- ra, è stata parimenti tra gli interpreti delle zata con grande determinazione. Per attività didattiche. Una famiglia, insom- riconoscenza verso il primo è stato pro- ma, dedita in modo sintonico alle attività posto all’unanimità di dedicare questa di Antares. Alla succitata figlia e al di lei magnifica istituzione al fondatore per fratello, inviamo le nostre più sentite con- definizione, l’indimenticabile don Iva- doglianze. hoe Tagliaferri Abbiamo parlato finora di poeti, santi, Dobbiamo purtroppo aggiungere, a questo scrittori e capitani, ma non dobbiamo punto, una triste notizia. Questa estate ci dimenticare gli “scienziati”: coloro i ha lasciato il past vice-president di Anta- quali cioè portano avanti la “mission” res, Nino Lomazzi. del sodalizio: fare cultura e, in gran par- Ricordiamo tutti la famiglia Lomazzi, a te cultura scientifica. partire dalla moglie Anna, una dei più Ecco appunto che cosa è successo in eminenti esponenti del sodalizio, che ci ha quest’ambito nel corso dell’anno. lasciato da più 20 anni; ricordiamo anche CENA ANTARES 23 novembre 2019- ore 20,00 Sala Centro Parrocchiale Olmina Info e prenotazioni: ANTARES via Ronchi 78 Legnano 0331-549458 / 0331-544055 http:/www.antareslegnano.org E-mail: info@antareslegnano.org
ASTRONOMIA Marco al Nano Satellite Launcher” di È d’uopo ricordare che, come è costume cui ci ha reso edotti Matteo Bonissi. ormai da lungo tempo, gli astrofili, oltre È un venerdì sera, vi aggirate per la città a tenere dotte conferenze, si intratten- in cerca di un parcheggio, che non tro- gono e intrattengono i “curiosi dell’U- vate dove lo desiderate, perché migliaia niverso”, con cadenza mensile presso la di legnanesi condividono la vostra stes- sede Antares, per parlare di scienza e, sa meta. presso l’Osservatorio Astronomico Cit- Dopo almeno tre quarti d’ora di affan- tà di Legnano, per “rimirar le stelle”. nosa ricerca lo trovate a due Km e mez- A questo proposito, chi non si ricor- zo dal vostro obiettivo; pensate: avrei da della famosa canzone, un tantino dovuto venire a piedi da casa, così “fa- d’annata, di Fred Bongusto, “Guarda cevo prima”. che luna”? Ecco, la succitata luna è sta- Ma siete ormai arrivati al Leone da ta appunto “guardata” ed ammirata da Perego. Entrate trafelati e, constatato amanti del cosmo e forse un po’ anche che, pur essendo la sala gremita, non della poesia, in due occasioni, l’una presenta le migliaia di persone che vi presso la sede dell’Istituto Giuseppe aspettavate e che vi contendevano il Tirinnanzi, l’altra presso il parco Liuc parcheggio, domandate al buon Gior- delle Villa Juker a Castellanza. gio: ma “dove sono tutti?”. Questi vi E se invece si considerasse “La Terra vi- risponde: chi? : i legnanesi sono andati sta dai satelliti”? Il Bellicoso Davide ha al Galleria a sentire i Legnanesi (quelli fatto per tutti noi questa scelta con la della omonima e celebre Compagnia te- sua dotta conferenza. atrale). Ci consola però Adriano Gaspa- Parliamo ancora di cieli, ma questa vol- ni dicendoci almeno dove sono tutti gli ta partiamo dalla parte opposta, cioè “Alieni”. dai “Vulcani terrestri” per arrivare a Altro venerdì, altra conferenza, sem- quelli “extraterrestri”: con Luigi Bigna- pre in perfetta sincronia coi gestori del mi. Galleria, stessi problemi di parcheggio. Da lungo tempo e per lungo tempo i Siamo in ritardo e questa volta non c’è philosophi e i gli spiritualisti si sono tempo per troppe domande. Il tempo posti domande sul significato della vita scorre veloce, come una freccia, “La e della morte di noi umani; ma Cesare Guaita si è invece domandato: “C’è vita freccia del tempo” è infatti l’argomento su Marte?”, mentre Franco Rama ha della serata tenuta da Elia Cozzi. completato il panorama dell’arco della È certo impossibile che chi ha vissuto vita parlando addirittura della “Nasci- una delle vicende più eclatanti della ta, evoluzione e morte delle stelle”. Ce storia mondiale non ricordi che cosa è n’è per tutti i gusti! avvenuto quell’ormai lontano 20 luglio Ma non basta: Fabio Peri è andato ad- 1969: una data storica! La conferenza dirittura, con chi ha avuto l’animo di di Luigi Fontana su “Quel giorno sulla seguirlo quella sera, “Alla ricerca di una luna: 50 anni da Apollo 11” ha amplia- nuova Terra: I Pianeti extrasolari”. mente reso ragione di quelli eventi ed ai Siamo in un Universo ormai pieno di grandi della scienza e della tecnologia a satelliti. Ma c’è anche quello “Dal San livello universale.
MICOLOGIA tenuta presso la sala Caironi della Fa- Come è ormai inveterato costume, An- miglia Legnanese. tares partecipa alle mostre micologiche Prima però della suddetta mostra, An- di altri gruppi apportando il suo impor- drea Oldrini ha tenuto una interessante tante e nobile contributo sia dal punto conferenza preliminare su: “Tillandsia di vista organizzativo sia, soprattutto, & Bromelie, i gioielli della giungla”. tecnico, mettendo a disposizione i suoi Roberto Olgiati, oltre che micologo, è valenti micologi (ovviamente, in primo anche e soprattutto, naturalista. Sua luogo, i due Roberti: Paniz & Olgiati). quindi la conferenza sul “Nivolet, un Ci si riferisce in particolare a quella di Gran Paradiso di colori tra laghi e flora Villa Cortese e del Mottarone presso il alpina”. Museo dell’ombrello di Gignese. Sempre rimanendo in quota, lo stesso Parimenti, in varie serate dedicate, i Autore ha pure illustrato le “Rarità flo- succitati micologi, oltre a consulenze ristiche del Passo Crocedomini e dell’al- micologiche, hanno tenuto anche un ta valle Caffaro”. corso con lezioni pratiche di determi- Senza scendere a valle, ci si può ora do- nazione e classificazione di funghi dal mandare: ma “Con i frutti di montagna, vero”. il gusto ci guadagna?”. Chi ha avuto il Oltre a quanto sopra, Roberto Paniz piacere di provarli in cucina con Anna ha tenuto una conferenza specifica sui Maria Rossetti & Roberto Gorla lo sa “metodi di classificazione dei funghi”. bene! Considerando per una volta i funghi, Come tutti i naturalisti conoscono, in non tanto dal punto di vista prettamen- natura non ci sono solamente rose e fio- te micologico, e nemmeno “gurmadise”, ri, ma anche dei “Nuovi parassiti delle ma estetico, il grande Angelo Bincoletto piante” A questo proposito Andrea To- ci ha illustrato dei “Funghi le forme in- vaglieri ha ampliamente illustrato le credibili”. “Strategie di controllo”. Tutte cose belle e interessanti; però il “Momento” per definizione è la “Mostra QUESTO ED ALTRO Micologica di Funghi dal vero”, tenu- È forse opportuno ricordare che non si tasi, come sempre, presso la “sala delle vive di sola scienza. In un sodalizio che vetrate” - per gentile concessione della si rispetti ci sono sempre dei momenti Famiglia Legnanese - giunta quest’anno alternativi; qualcuno più impegnato, alla XLI edizione. come, per es., le assemblee dei soci, e qualcuno più godurioso come la tra- BOTANICA & NATURA dizionale anguriata di mezz’estate, la Non dobbiamo dimenticare che Anta- tradizionale e gustosissima coena mi- res, oltre ad occuparsi di Astronomia e cologica e la tombolata prenatalizia che Micologia, ama scoprire i più reconditi chiude l’anno in attesa di nuove inizia- ambiti della Natura. tive che vedranno la luce col prossimo Ecco quindi la terza Mostra di Botanica: mese di gennaio. “Tillandsia l’eleganza della semplicità” A.M.
UNO ALLA VOLTA: IMPARIAMO A CONOSCERE I FUNGHI! Hydnum repandum L. BASIDIOCARPO pileato e stipitato CAPPELLO 40-120- (170) mm, molto carnicino, un poco decorrenti lungo il variabile e irregolare, inizialmente con- gambo. vesso, poi appianato, a volte eccentrica- GAMBO 33-80 × 10-40 mm, spesso ec- mente ombelicato; da vecchio depresso centrico, pallido, raramente slanciato, centralmente con margine ondulato, spesso tozzo e piuttosto irregolare, al leggermente involuto, lobato; cuticola tocco ingiallente o che diventa arancio- adnata, piuttosto secca, vellutata, poi bruno alla base. liscia, irregolarmente pruinosa, da gial- lastra a rosa-carnicino pallido, talora CARNE bianca, cassante, ingiallente, anche aranciata. talora giallo-arancio, arancio-bruno a contatto dell’aria. Sapore dolce o leg- IMENOFORO ad aculei molto serra- germente amaro in carpofori vecchi, ti, lunghi fino a 6 mm, pallidi, fragili, odore poco marcato, ma gradevole, più facilmente separabili, da biancastri a o meno fruttato.
HABITAT: nei boschi di latifoglie e di zione per la stazza massiccia, gli acu- conifere, gregario a carpofori singoli o lei pallidi e un poco decorrenti, l’odore concrescenti. Da agosto a novembre. gradevole. H. rufescens è più gracile, ha colore del cappello arancio-rosso più NOTE - Fungo polimorfo per la varia- vivace, è di forma tendenzialmente più bilità della forma, delle dimensioni, del regolare, ha carne più amara e aculei colore, del sapore e del viraggio della non decorrenti. carne; è tuttavia di facile identifica- Roberto Olgiati
SERIE DI FRANCOBOLLI I funghi nel co Collezione REPUBLIQUE DU MALI Genere Russula Russula emetica Russula laurocerasi Russula rosacea Russula occidentalis Russula fragilis Russula marine Russula aeruginea Russula compacta
I A TEMA MICOLOGICO collezionismo e G. Oldrini REPUBLIQUE DU MALI Genere Boletus Boletus felleus Boletus elegans Boletus castaneus Boletus edulis Boletus aereus Boletus granulatus Boletus cavipes Boletus badius
Divisione SAS
PIANTE INSOLITE Strane ma vere: le Hoya Le nostre nonne le chiamavano “fiori di Il nome scientifico Hoya, attribuito a cera” per le loro piccole corolle profuma- queste piante nel 1809 dal botanico te a forma di stella che sembravano fat- inglese Robert Brown, vuole ricordare te di cera e le coltivavano con passione Thomas Hoy, famoso giardiniere del nelle loro case. duca di Northumberland al castello di Per qualche tempo sono state dimenti- Sion. cate ma ora sono riapparse nei vivai. La denominazione “fiore di cera” indi- Hoya è un genere di piante della fami- ca soprattutto la Hoya carnosa, specie glia delle Asclepiadaceae, comprenden- portata in Europa nel 1802 e molto dif- te circa 200 specie differenti, diffuse fusa nelle serre della Costa Azzurra. nel sud est dell’Asia, in Australia ed in Nel Borneo e nelle Molucche le corolle Polinesia; la loro natura è rampicante delle Hoya significano “consacrazione” ma possono essere coltivate anche in e vengono impiegate per intrecciare vaso. collane di cui si adornano i sacerdoti, I fiori di Hoya profumano più intensa- le ballerine sacre e le fanciulle il giorno mente dopo il tramonto. Alcuni botani- in cui, diventate donne, acquistano il ci sostengono che questo sia dovuto al diritto di partecipare ad alcune cerimo- fatto che queste piante vengono impol- nie, di indossare speciali acconciature e linate da farfalle notturne. di far parte del gruppo delle “anziane”
della tribù. stra, formerà una tendina verde, fatta In natura esistono molte specie di Hoya di rami lunghi e sottili. ma in commercio si trovano soprattut- Per ottenere risultati soddisfacenti, to Hoya carnosa, Hoya bella e, più rara- dobbiamo coltivare le Hoya in ambien- mente, Hoya linearis. ti caldi e luminosi senza esporle al sole La Hoya carnosa è la più robusta, ha le diretto. foglie ovali appuntite, piegate a libro Sebbene le Hoya siano piante molto de- semi-aperto lungo la nervatura centra- corative, sia che crescano su spalliere le. I fiori sono rosa con, al centro, una sia che vengano fatte ricadere, presen- macchia rossa ed emanano un profumo tano un piccolo inconveniente: la se- penetrante che può essere apprezzato crezione appiccicosa prodotta dai loro solamente di notte. fiori ma anche la melata prodotta da un Chi vede per la prima volta Hoya bella attacco di afidi. Se si dovesse verificare rimane stupito dei suoi fiori a stella di ciò, niente paura: spruzziamo le Hoya cera bianca su cui sembrano poggiare infestate dalla cocciniglia con una so- delicate perline di vetro rosa. luzione di acqua e sapone di Marsiglia. La Hoya linearis ha le foglie che sem- Andrea Oldrini brano aghi e, appesa davanti a una fine-
STORIE, LEGGENDE, CURIOSITÀ La menta Nota fin dall’antichità sia per le sue vir- latino mens, menta, perché si riteneva tù mediche sia per le sue qualità gastro- che la pianta avesse proprietà fortifi- nomiche, la menta è presente oggi nelle canti per l’intelligenza. cucine di tutto il mondo. La sua storia risale ai millenni dell’an- La menta, appartiene alla famiglia delle tica medicina orientale e mediterranea, Labiatae, è una pianta erbacea peren- come è testimoniato, nel 1500 in Egit- ne con il fusto quadrangolare, eretto, to, dal “papiro di Ebers” che si può con- leggermente peloso, di colore rossiccio. siderare come la pietra miliare dell’er- Le foglie sono verdi, opposte, ovate, ap- boristeria egizia. Tanto importante era puntite all’apice, più chiare nella pagina la menta da essere considerata sacra inferiore dove sono evidenti le nervatu- alla dea Iside e a Thot, grande medico re e le ghiandole contenenti olio essen- raffigurato in molti templi mentre na- ziale. I fiori sono piccoli, con la corolla a viga a bordo di una barca piena di erbe tubo, di colore violetto, riuniti in spighe medicinali. sulla sommità dei rametti. I frutti sono Gli Egiziani sapevano preparare tisane, acheni, piccoli, ovali e di colore bruno. decotti, unguenti molto complessi: tra Il nome mentha pare derivasse o dal questi il famoso “Kyphi”, unguento pro- nome della ninfa Mintha, oppure dal digioso dalle mille virtù, la cui prepara- LEGNANO - Corso Magenta - telefono 0331 545869 chiosco cimitero
zione era riservata ai sommi sacerdoti sito di raffinatezze, secondo le testimo- e, tra le cinquanta erbe che lo compone- nianze di La Quintinye che, alla corte vano, la menta ne era la regina. francese aveva il compito di coltivarla e Anche nell’Antico Testamento trovia- raccoglierla, la menta, destinata a pre- mo notizie sulla menta, infatti il popolo parazioni particolari, veniva sottoposta d’Israele la utilizzava non solo in cucina ad uno speciale trattamento per sbian- ma anche come elemento decorativo e carla e renderla più morbida. profumato. In Africa e nel Medio Oriente, la menta, Ovidio, in una sua leggenda, narra che che è ritenuta altamente disinfettante, la ninfa Mintha era amata da Plutone viene messa nell’acqua e in qualsiasi e che, per lei, iniziò a trascurare la mo- altra bevanda a scopo depurativo e rin- glie Proserpina la quale, per vendicarsi, frescante, anche per attenuare l’azione la tramutò in pianta. A Plutone, allora, irritante del pepe e delle altre sostanze non restò altro che donarle, come ulti- piccanti che formano il condimento del- mo gesto d’amore, il caratteristico e fre- la cucina esotica. sco profumo che conosciamo. La specie di menta più ricercata in far- Fin dai tempi antichi, la menta è sem- macia, liquoreria, profumeria è la menta pre stata usata in cucina anche perché, piperita di cui, nel 1696 il botanico John con il suo aroma intenso, era molto Ray, scoprì un esemplare molto profu- utile nella conservazione delle carni e mato, che chiamò peppermint, derivato degli alimenti. Regina sulle mense dei probabilmente da un incrocio naturale poveri come su quella dei ricchi, questa di diverse varietà selvatiche. piccola pianta profumata entra nelle Gabriella Oldrini preparazioni più raffinate. E, a propo-
RELAZIONI INTERNAZIONALI Una serata con Martin Siaw Dalla Cina un gradita sorpresa per An- tares. Mercoledì 31 luglio è stata una giornata veramente speciale. Martin Siaw, appassionato e studioso di Tillandsia, nonchè esperto botani- co e Curatore dei Giardini Botanici di Xiamen, in Italia per presentare il suo ultimo libro “Capsicum”, è venuto a co- noscerci. Membro della Bromeliad Society Inter- national, di cui è stato uno dei relatori all’ultimo convegno organizzato a San Diego, ha saputo da Lyn Wegner, presi- Il presidente Calini e la fam. Oldrini con Martin Siaw
dentessa della stessa associazione, del- e progetti. le nostre mostre sulle Tillandsia, così, Alla fine ci ha lasciato con la promessa, ecco fatto… ha voluto fare la nostra co- se i suoi impegni lo permetteranno, di noscenza. venire da noi per la quarta edizione del- Con lui abbiamo parlato tanto non solo la mostra di Tillandsia! di botanica ma anche di curiosità, studi G.O. Consegna della tessera onoraria Andrea Oldrini e Martin Siaw Martin Siaw consulta un tomo dell’Herbarium Cozzi
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UNO ALLA VOLTA: IMPARIAMO A CONOSCERE GLI ALBERI E… A RISPETTARLI Laburnum anagyroides Medik ETIMOLOGIA: il genere, Laburnum, de- riva dal latino alburnum e questo a sua volta ha origine da albus, perché l’albur- no del legno (strato chiaro e giovane dei tronchi degli alberi sotto la cortec- cia) è quasi bianco. Questo termine era già in uso presso Plinio per indicare il Maggiociondolo. La specie, anagyroides, significa “simile all’Anagyris”, legumi- nosa di ambiente mediterraneo che ri- corda il Maggiociondolo per il colore dei fiori e per le foglie. FOGLIE: composte, la lamina fogliare è divisa in tre foglioline ovali di 3-8 cm con apice arrotondato e margine inte- ro. La pagina superiore è verde-grigio intenso, quella inferiore è sericea per la presenza di brevi peli appressati. Han- no un lungo picciolo 6-7 cm. FIORI: bisessuali, sono riuniti in infio- rescenze a grappoli pendenti di colore giallo oro, molto profumati, lunghi fino a 20-25 cm, fioriscono in tarda prima- vera, tipicamente nel mese di maggio. anche per capre e cavalli specialmente La corolla è tipicamente a forma papi- se immaturi. Alcuni animali selvatici lionacea ovvero ad “ali di farfalla”. tuttavia (come lepri, conigli e cervi) se ne possono cibare senza problemi e per FRUTTI: legumi di 10 cm che presenta- questo in alcune regioni è ritenuta una no tipiche strozzature fra i semi e bordi pianta magica. Rimangono sulla pianta ispessiti in modo caratteristico. Inizial- per tutto l’inverno. mente di colore verde chiaro, coperti da una fine peluria in seguito diventa- CORTECCIA: la corteccia è liscia, color no glabri. Hanno al loro interno semi oliva negli esemplari giovani, poi di- scuri, contenenti citisina (un alcaloide), venta bruno-verde con caratteristiche estremamente velenosi per l’uomo ma lenticelle.
PORTAMENTO: piccolo albero deciduo, freschi e ben drenati, specialmente cal- alto dai 4 ai 6 metri, il tronco è spesso carei. Vegeta e fiorisce in habitat tempe- multiplo dalla base e presenta poche rati e moderatamente umidi, sporadico ramificazioni ascendenti. La chioma o in piccoli gruppi, spesso associato a è irregolare e poco densa; i rami sono boschi di latifoglie con querce, casta- eretti, con l’età si piegano ad arco. gno, faggio e carpino nero. HABITAT: è un’essenza spontanea USI: il maggiociondolo è noto anche nell’Europa centro-meridionale dove come falso ebano (o avorniello) in quanto si trova dal piano ai 1000 metri. Nelle il legno di esemplari molto vecchi pote- fasce altitudinali più alte è sostituito va essere usato in sostituzione dell’eba- da una specie molto affine, il Laburnum no. Il legname è ottimo per pali, lavori alpinum. In Italia è presente in tutte le al tornio e come combustibile. In passa- regioni, escluse le isole. Ama la luce ed to era utilizzato come ottimo legno per è resistente al freddo; non è esigente in la costruzione degli archi. fatto di terreni pur preferendo quelli Chiara Macchi
INSETTI Le processionarie Le processionarie sono larve di far- meridionale. falle notturne, che quando si spostano Il ciclo vitale di questi insetti compren- formano lunghe file simili a processio- de, come in tutte le farfalle, gli adulti, le ni. Hanno peli urticanti lunghi e sottili larve e le crisalidi. Gli adulti sono far- che provocano malattie fastidiose e tal- falle notturne grigiastre, con venature volta pericolose, sia nell’uomo che negli marroni, che di giorno riposano su cor- animali. tecce o sopra superfici con cui si mime- Nel mondo si conoscono una quaranti- tizzano. Sono lunghe circa 3 centimetri, na di specie; in Italia le processionarie ad ali aperte sono larghe anche 4-5 cen- urticanti sono due: la processiona- timetri. Vivono meno di una settimana; ria del pino, più diffusa al Nord, e la la femmina attira il maschio con ormo- processionaria della quercia, più ni detti “feromoni”, e dopo la feconda- comune nelle isole e nell’Italia centro- zione depone da 100 a 280 uova, che
formano una specie di manicotto intor- ta la colonia di larve ormai mature si no a un ramo giovane di conifera o uno incolonna, come per un segnale di cui strato sopra una corteccia di quercia. Le non sappiamo la provenienza, e scende uova, deposte verso la fine dell’estate, a terra, cercando un luogo adatto a sca- schiudono in autunno e danno origine vare nel terreno e a interrarsi in mas- a piccole larve pelose. sa. Lì nel buio, alla profondità di una Queste larve sono lo stadio più cono- quindicina di centimetri, avviene un sciuto e più temuto nella vita delle pro- cambiamento profondo di tutti i tessuti cessionarie. Prima che venga l’inverno del corpo, che prima si disfanno e poi le larve sono piccolissime, quando na- si riformano a nuovo: ogni larva sarà scono mangiano i resti dell’uovo e poi si avvolta e protetta da un involucro robu- uniscono con tutte le altre larvette, ri- sto di chitina, mobile soltanto nella sua posando di giorno e lavorando di notte. parte terminale; sotto l’involucro, im- Nelle ore della notte si nutrono di foglie mersa in un ambiente liquido, c’è una verdi, recando pochi danni vista la loro farfalla impacchettata con il massimo piccolezza, e quando tornano insieme risparmio di spazio. Quando il calore cominciano a costruire il nido. Dalla dell’estate darà il segnale, le crisalidi bocca emettono una saliva che diventa si muoveranno verso la superficie del seta, e le centinaia di fili prodotti si uni- terreno, romperanno l’involucro resi- scono, s’intrecciano e si stratificano for- stente e usciranno, ancora umide, per il mando una specie di borsa. La seta è un primo volo, a cui seguirà la ricerca del buon isolante, e durante le fredde notti compagno per l’accoppiamento. A volte invernali proteggerà gli animaletti dal le condizioni climatiche non sono pro- gelo; è robusta e difenderà la colonia dai pizie: allora le crisalidi possono restare nemici, insetti o uccellini che siano. Su- nel terreno per più anni. perato il periodo invernale le larve rico- E qui si pongono delle domande, a cui minciano le loro scorribande notturne, alcuni entomologi hanno cercato di ri- mantenendosi sempre a contatto fra spondere. Per esempio, Jean Henri Fa- loro; mangiano foglie a ritmo sempre bre, entomologo francese molto noto più distruttivo, producono nuova seta come divulgatore, ha cercato di capire allargando il proprio nido. Proprio dal come si formano le ordinate file di larve nido si può subito capire se si tratta di che vanno a divorare le foglie oppure a processionarie della quercia (Thauma- trasformarsi in crisalidi. Una larva fa topoea processionaea), che addossano la da capofila: dalla saliva produce un filo, seta al tronco della pianta, oppure di sul quale si sposta come sopra una ro- processionarie del pino (Thaumatopoea taia. Una seconda larva afferra con la pityocampa), che costruiscono un boz- bocca quel filo e aggiunge un po’ della zolo bianco ben visibile presso l’estre- sua seta, e altrettanto fanno le altre lar- mità di un ramo. ve, mantenendosi così in fila indiana e Quando giungono gli ultimi giorni staccandosi solo quando sono arrivate dell’estate (fine giugno, luglio e primi alla meta. Un altro problema è l’attra- di agosto) si formano le crisalidi. Tut- zione tra maschi e femmine; le ricerche
Nido di processionaria. hanno permesso di affermare ciò che egualmente affamata di foglie. avviene per molte altre farfalle nottur- In Italia la lotta contro le processiona- ne. La femmina produce degli ormoni rie è obbligatoria, ma purtroppo non sessuali detti feromoni, che attirano i è dappertutto finanziata. I metodi di maschi anche a distanza di qualche chi- lotta sono molti, i più interessanti sono lometro. Le antenne dei maschi sono quelli biologici: ad esempio l’uso di bat- più sviluppate di quelle delle femmine teri tossici come il Bacillus thuringiensis, proprio per avere una maggiore capa- le trappole a feromoni, l’introduzione cità di percezione. Però le domande più della Formica rufa e delle eleganti Calo- interessanti sono di due tipi: come pro- soma. I metodi più efficaci sono quelli teggere persone e animali dai peli urti- meccanici: taglio dei rami, trappole col- canti; come salvare le piante attaccate lose o a imbuto poste sul tronco degli al- da centinaia o anche da migliaia di lar- beri, rottura dei nidi protettivi durante ve divoratrici. Per esempio la Sardegna l’inverno… Però sono sistemi pericolosi ha perduto molte pregiate querce da anche per le persone che li usano. sughero, attaccate dalla processionaria Don Elio Gentili ma anche da una farfalla chiamata Li- Direttore Museo A. Stoppani - Venegono mantria dispar, che non è urticante ma
OSSERVATORIO ASTRONOMICO CITTA’DI LEGNANO: 30 anni e li dimostra! L’Osservatorio astronomico “Città di Le- gnano” si trova presso le Scuole F. Tosi. La sua struttura è costituita da un edi- ficio circolare dal diametro di tre metri sormontato da una cupola girevole in vetroresina. Il telescopio principale uti- lizza un’ottica Schmidt-Cassegrain con apertura di 35 centimetri e lunghezza focale di 4 metri. La dotazione compren- de anche altri strumenti ottici o elettro- nici per poter effettuare osservazioni e che importanti o curiosi eventi astrono- riprese fotografiche. In tutti questi anni mici come i transiti di Mercurio e Venere il piccolo osservatorio è sempre stato at- davanti al Sole o dei satelliti di Giove tivo principalmente con funzione divul- davanti al disco di questo pianeta gigan- gativa dell’astronomia ovvero per per- te, gli anelli di Saturno, il passaggio di mettere agli studenti e a tutta la citta- una cometa o i fenomeni che avvengono dinanza di avvicinarsi a questa scienza sull’atmosfera del Sole. osservando direttamente dall’oculare di 30 anni di attività si fanno sentire an- un telescopio gli oggetti più spettacolari che per il nostro Osservatorio, infatti le e interessanti del cielo. Possiamo certa- parti meccaniche ed elettriche si consu- mente affermare che dall’inaugurazione mano, le ottiche si deteriorano e anche avvenuta nel 1989 ad oggi centinaia di il software che gestisce gli automatismi curiosi e appassionati hanno salito le del telescopio necessita di essere aggior- ripide scale che portano alla cupola per nato. Di tutto ciò si occupano i volontari ammirare i mari e i crateri lunari, i de- dell’Associazione Antares: il controllo boli particolari dei pianeti più vicini op- delle ottiche è supervisionato da Alber- pure oggetti lontanissimi come stelle e to, le parti meccaniche ed elettroniche nebulose. Gli astrofili di Antares “accom- da Marco, Angelo e Franco che di recente pagnano” gli ospiti descrivendo gli stru- hanno apportato importanti modifiche menti e ciò che inquadrano ma anche per automatizzare i movimenti della guidando il loro sguardo per riconoscere cupola utilizzando nuovi materiali e ad occhio nudo le costellazioni più famo- implementando un programma oppor- se. Purtroppo bisogna evidenziare che è tuno. Di grande impegno è stato anche sempre più difficile osservare il cielo dal- l’aggiornamento software del computer le nostre città a causa dell’inquinamento che comanda il telescopio. luminoso che nasconde gli affascianti Buon compleanno Osservatorio e auguri panorami del cielo notturno. per tante nuove osservazioni sotto un Quando possibile, dalla stazione astro- cielo più pulito! nomica di Legnano si documentano an- MF
CRATERI DELLA LUNA: Theophilus, Cyrillus, Catharina La triade di antichi crateri Teofilo, Ciril- margine settentrionale inciso dal crate- lo e Caterina si trova sul bordo orientale re Catharina P, anch’esso consunto. L’in- del Mare Nectaris (Mare delle Nubi) e si terno, pur relativamente piatto, è molto può osservare nel pieno della loro bel- accidentato e non vi sono indicazioni lezza cinque giorni dopo la luna nuova. della presenza di un picco centrale, mentre sono evidenti i resti di un pic- Dall’alto verso il basso incontriamo colo cratere all’estremità meridionale. Theophilus (Teofilo), dedicato al Patriar- Ad occidente della triade di crateri si ca Copto del IV Secolo Teofilo di Ales- estende per oltre 300 km il Mare Necta- sandria, ha un diametro di circa 100 km ris (Mare del Nettare), un bacino di im- e profondo oltre 4000 metri; al suo cen- patto profondo circa 1000 metri e riem- tro si innalza una imponente montagna pito di lave basaltiche, chiuso sul lato che raggiunge con i suoi quattro picchi occidentale dai Monti Pirenei, mentre l’altezza di quasi 2000 metri dal fondo a Sud spicca il grande circo del cratere praticamente piatto. Fracastorius con diametro di 124 chilo- metri. Il periodo migliore per osservare queste Il cratere nel mezzo è Cyrillus, intitolato imponenti formazioni è cinque giorni a San Cirillo di Alessandria, il Patriar- dopo la luna nuova o, in alternativa, ca Copto del IV-V secolo successore di quattro giorni dopo la luna piena. Teofilo. Ha un diametro di poco meno Franco di 100 km ed una profondità di quasi 3,6 km. Il suolo è corrugato e presenta, all’estremità nord-orientale, tre monta- gne arrotondate alte circa 1000 metri. All’interno del cratere è presente anche un piccolo ma peculiare cratere deno- minato Cyrillus A. Il terzo cratere è nominato Catharina, dedicato a Santa Caterina di Alessan- dria. Anch’esso ha una estensione di poco meno di 100 km ed una profondità di 3000 metri; assieme a Teofilo e Ciril- lo forma un cospicuo raggruppamento di crateri. I bordi del cratere sono pro- fondamente erosi ed irregolari, con il
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