1989 Muro di Berlino, Europa - Il progetto europeo Breaching the Walls. We do need education! A cura di Teresa Malice e Roberto Ventresca
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1989 Muro di Berlino, Europa Il progetto europeo Quaderno della Fondazione Gramsci Emilia-Romagna Breaching the Walls. We do need education! 1989 Muro di Berlino, Europa Il progetto europeo Breaching the Walls. We do need education! A cura di Teresa Malice e Roberto Ventresca
1989 Muro di Berlino, Europa Il progetto europeo Quaderno della Fondazione Gramsci Emilia-Romagna Breaching the Walls. We do need education! 1989 Muro di Berlino, Europa Il progetto europeo Breaching the Walls. We do need education! A cura di Teresa Malice e Roberto Ventresca
1989 Muro di Berlino, Europa Il progetto europeo Quaderno della Fondazione Gramsci Emilia-Romagna Breaching the Walls. We do need education! 1989 Muro di Berlino, Europa Il progetto europeo Breaching the Walls. We do need education! A cura di Teresa Malice e Roberto Ventresca
1989 Muro di Berlino, Europa Il progetto europeo Breaching the Walls. We do need education! Quaderno della Fondazione Gramsci Emilia-Romagna A cura di Teresa Malice e Roberto Ventresca Traduzioni e revisioni testi Michela Bertozzi Francesco Cecchi Alec Fiorini Edward Russell In copertina Andrea Bruno
Contenuti Contents 11 Prefazione 15 Preface Carlo Galli Carlo Galli 18 Appunti sull’89 europeo tra cesure 23 A few notes on the European 1989 between caesura e trasformazioni and transformations Teresa Malice, Roberto Ventresca Teresa Malice, Roberto Ventresca 28 Breaching the Walls. We do need education! 33 Breaching the Walls. We do need education! Nascita e sviluppo del progetto Birth and development of the project Matilde Altichieri, Federica Mascetti, Matilde Altichieri, Federica Mascetti, Maria Chiara Sbiroli Maria Chiara Sbiroli La rete dei partner The partners network 38 Fondazione Gramsci Emilia-Romagna Onlus 39 Emilia-Romagna Gramsci Foundation Onlus 42 Università di Bielefeld 43 Bielefeld University 44 Istituto di Storia Contemporanea di Praga 45 Institute of Contemporary History in Prague 46 Il Comune di Tirana 47 The Municipality of Tirana 48 History Meeting House 49 History Meeting House 50 Past/Not Past 51 Past/Not Past Pensare l’89 Conceiving 1989 55 Rivisitazioni della storia e percorsi 63 History retread and memory della memoria nell’Europa post-89 pathways in the post-89 Europe Intervista a Paolo Capuzzo di Interview with Paolo Capuzzo by Teresa Malice e Roberto Ventresca Teresa Malice and Roberto Ventresca 70 Il focus group come possibile 73 Focus groups as a potential tool for strumento per la ricerca storica. historical research. Orality and memory Oralità e memoria tra storia e antropologia between history and anthropology Matilde Callari Galli Matilde Callari Galli 76 La ferita dell’esperienza. La dimensione 80 The wound of experience. simbolica della memoria e The symbolic dimension of la sua rappresentazione memory and its representation Matteo Cavalleri Matteo Cavalleri 83 Dopo la caduta del muro: nuovi diritti 87 After the fall of the wall: new rights and e “costituzione democratica” in Germania “democratic constitution” in Germany Gustavo Gozzi Gustavo Gozzi 3
90 L’onda lunga dell’89. Germania, 94 The long wave of 1989. Europa e questione sociale Germany, Europe and the social issue Marica Tolomelli Marica Tolomelli 99 Avviamento delle attività: mappatura 97 Kicking Things off: mapping out dei filoni di ricerca per ‘Breaching the Walls’ lines of research for Breaching the Walls Frank Grüner, Stefan Laffin Frank Grüner, Stefan Laffin Per una storia orale dell’89 For an oral history of 1989 103 Il muro in casa. Memorie del 1989 in Italia 107 The wall at home. 1989 memories in Italy Roberto Ventresca Roberto Ventresca 110 L’89 visto da Est. Cinque testimonianze 115 1989 viewed from the East. Five di cittadine e cittadini tedesco-orientali accounts by East German citizens Teresa Malice Teresa Malice 123 Abbiamo bisogno di progetti comuni! 120 We do need common projects! Il muro di Berlino come simbolo Berlin as a symbol of di libertà e cambiamento in Europa freedom and change in Europe Lenka Krátká Lenka Krátká 130 Muro o Tavola rotonda: dove si è stabilita 127 Wall or Round Table: where did the fall la caduta del comunismo? of communism occur? Mateusz Pawlikowski Mateusz Pawlikowski 137 Voci albanesi: memorie non 134 Albanian voices: unerased cancellate del muro abbattuto memories of the broken wall Klaus Bushi, Lorena Shele Klaus Bushi, Lorena Shele Il progetto e le sue pratiche The project and its practices 143 La divulgazione storica e l’azione 146 The dissemination of history and degli istituti culturali the work of cultural institutes Siriana Suprani Siriana Suprani 149 Pagine dentro le pagine 152 Pages within pages Andrea Bruno Andrea Bruno 155 Cronaca a più voci di un laboratorio 158 Open-dialogue report of a school scolastico dentro e fuori dalla storia workshop within and outside history Antonia Bognanni, Gastone Cantarini Antonia Bognanni, Gastone Cantarini 161 Aldilà dei muri. Racconto di un lavoro 164 Beyond the walls. Report of a collective work collettivo Rossella Fanelli, Luca Padova, Rossella Fanelli, Luca Padova, Flavia Tommasini Flavia Tommasini 167 Valori condivisi, e non memorie. I focus 170 Shared values, not memories. Focus groups group nel progetto “Breaching the Walls” within the “Breaching the walls” project Enrico Pontieri Enrico Pontieri 173 Percepire la caduta 176 Perceiving the fall Elia Luca Legnani Elia Luca Legnani 179 L’89 in mostra. La valorizzazione del 182 1989 exhibited. The promotion patrimonio storico-culturale come pratica of historical and cultural heritage as di coinvolgimento attivo dei an active involvement practice cittadini e degli studenti for citizens and students Bruna Lo Biundo Bruna Lo Biundo 185 In&Out: una comunicazione attiva ed efficace 188 In&Out: active and effective communication Virginia Todeschini Virginia Todeschini 191 Autori 191 Authors 4 Quaderno
Promosso da Supported by Partners internazionali del progetto International project partners Partners territoriali Local partners Media partner 5
Hanno collaborato Partners La Fondazione Gramsci Emilia-Romagna On- The Fondazione Gramsci Emilia-Romagna On- lus a nome proprio e di tutti i partner del pro- lus and all project partners wish to thank: getto ringrazia: Europe for Citizens Point Italy, in particular Rita Europe for Citizens Point Italy e in partico- Sassu. lare Rita Sassu. Europe Direct Emilia-Romagna - Legislative As- Europe Direct Emilia-Romagna - As- sembly, in particular Stefania Fenati. semblea Legislativa e in particolare Stefa- nia Fenati. The Emilia-Romagna Regional Ministry for Cul- L’Assessorato alla cultura della Regione ture, the Department of Industry and European and Emilia-Romagna, l’Assessorato alle attività International Relations at the Municipality of Bolo- produttive e alle relazioni europee ed inter- gna, the Department of Culture at the Municipality nazionali del Comune di Bologna, l’Assesso- of Bologna. rato alla cultura del Comune di Bologna. All those who, through their accounts, contrib- Tutti coloro che con le loro testimonian- uted to the project and the Fondazione Grams- ze hanno contribuito alla realizzazione del ci Collection of video-interviews. In Italy: Simona progetto e all’arricchimento della Raccolta Brighetti, Janna Carioli, Massimo D’Alema, Anna- di videointerviste della Fondazione Gramsci. In lia Guglielmi, Birgit Hossner, Licia Morra, Valerio Italia: Simona Brighetti, Janna Carioli, Massi- Monteventi, Achille Occhetto, Romano Prodi, mo D’Alema, Annalia Guglielmi, Birgit Hos- Matteo Maria Zuppi. In Poland: Anna Bohdziew- sner, Licia Morra, Valerio Monteventi, Achil- icz, Rafał Bujnowski, Annemarie Franke, Tomasz le Occhetto, Romano Prodi, Matteo Maria Markiewicz, Jacek Michałowski, Anna Ziarkows- Zuppi. In Polonia: Anna Bohdziewicz, Ra- ka. In Albania: Ylljet Aliçka, Ylli Bodinaku, Sherif fał Bujnowski, Annemarie Franke, Tomasz Merdani, Simon Mirakaj, Arjan Nikaj. In Czech Re- Markiewicz, Jacek Michałowski, Anna Ziar- public: Markéta Burman, Hana Havlová, Jan Lerch, kowska. In Albania: Ylljet Aliçka, Ylli Bodi- Monika Lerchová, Libor Schröpfer. naku, Sherif Merdani, Simon Mirakaj, Arjan Nikaj. In Repubblica Ceca: Markéta Burman, Hana Havlová, Jan Lerch, Monika Lerchová, Libor Schröpfer. 6 Quaderno
I partecipanti ai focus group che si sono te- The participants in the focus groups held at Fon- nuti presso la Fondazione Gramsci Emilia-Ro- dazione Gramsci Emilia Romagna in September magna nel settembre 2020: Lino Bertone, 2020: Lino Bertone, Claudia Boattini, Lydia Buch- Claudia Boattini, Lydia Buchner, Alice Chec- ner, Alice Checchia, Sergio Davinelli, Ilaria Gal- chia, Sergio Davinelli, Ilaria Gallo, Lorenzo lo, Lorenzo Garattoni, Mauro Lambertini, Rossana Garattoni, Mauro Lambertini, Rossana Later- Laterza, Elia Legnani, Giovanni Mazzanti, Nicolò za, Elia Legnani, Giovanni Mazzanti, Nicolò Musiani, Benedetta Nanni, Filippo Natoli, Ingrid Musiani, Benedetta Nanni, Filippo Natoli, Negroni, Simone Parazzoli, Edoardo Schiazza, Ingrid Negroni, Simone Parazzoli, Edoardo Pierluigi Selmi. Schiazza, Pierluigi Selmi. We would also like to thank for their support in Per il supporto nell’organizzazione dei fo- organizing the focus groups: Arci Bologna, Associ- cus group si ringraziano inoltre: Arci Bolo- azione Crocevia, Un altro mondo è possibile Aps. gna, Associazione Crocevia, Un altro mondo è possibile Aps. All the authors contributing to this Book and all those contributing to the organization of project Tutti gli autori e le autrici che hanno con- seminars and international events (Bielefeld, 13th tribuito alla realizzazione di questo Quaderno December 2019, Prague 25th September 2020, Ti- e tutti coloro i quali hanno contribuito alla re- rana 16th December 2020, Warsaw 16th April 2021, alizzazione dei seminari e degli eventi interna- Paris 25th May 2021, Bologna 10th-11th June 2021). zionali del progetto (Bielefeld, 13 dicembre In particular: Ylljet Aliçka,Pierre Alozie, Josette 2019; Praga, 25 settembre 2020; Tirana, 16 Baer Hill, Fiammetta Balestracci, Stefano Bottoni, dicembre 2020; Varsavia, 16 aprile 2021; Pa- Klaus Bushi, Costanza Calabretta, Matilde Callari rigi, 25 maggio 2021; Bologna, 10-11 giugno Galli, Paolo Capuzzo, Matteo Cavalleri, Frances- 2021). In particolare: Ylljet Aliçka, Pierre Alo- ca De Benedetti, Pietro Gaglianò, Vito Gironda, zie, Josette Baer Hill, Fiammetta Balestracci, Gustavo Gozzi, Frank Grüner, Dorian Koçi, Pe- Stefano Bottoni, Klaus Bushi, Costanza Cala- ter Kramper, Lenka Krátká, Stefan Laffin, Gabri- bretta, Matilde Callari Galli, Paolo Capuzzo, ela Lesser, Bruna Lo Biundo, Jacek Michałowski, Alessandro Casellato, Matteo Cavalleri, Fran- Christina Morina, Sandra Nagel, Kiran Klaus Pa- cesca De Benedetti, Pietro Gaglianò, Vito Gi- tel, Ekaterina Pavlenko, Mateusz Pawlikowski, Andi ronda, Gustavo Gozzi, Frank Grüner, Dorian Pinari, Lorena Shele, Eva Tafili, Marica Tolomelli, Koçi, Peter Kramper, Lenka Krátká, Stefan Jana Wohlmuth Markupova, Anna Ziarkowska. Laffin, Gabriela Lesser, Bruna Lo Biundo, Ja- cek Michałowski, Christina Morina, Sandra Finally, we would like to thank the Istituto Aldini Nagel, Kiran Klaus Patel, Ekaterina Pavlen- Valeriani in Bologna and, in particular the School ko, Mateusz Pawlikowski, Andi Pinari, Lorena Headmaster Salvatore Grillo, the professors Antonia Shele, Eva Tafili, Marica Tolomelli, Jana Wohl- Bognanni, Alberto Campagna, Raffaella Cavalieri, muth Markupova, Anna Ziarkowska. Gastone Cantarini, Luciana Salvatore. Special thanks to the students of Class 5AGC of Si ringrazia infine l’Istituto Aldini Valeria- the Graphics and Communication section who cre- ni di Bologna ed in particolare il Dirigente ated the images included in this book. Scolastico Salvatore Grillo, le professoresse e The graphical works are an interpretation of the i professori Antonia Bognanni, Alberto Cam- concept of wall and they are the outcome of a work- pagna, Raffaella Cavalieri, Gastone Cantarini, shop carried out at school with the collaboration of Luciana Salvatore. Cheap, Baumhaus and the artistic supervision by Un ringraziamento particolare alle studen- Andrea Bruno. The images inserted in this publica- tesse e agli studenti della classe 5AGC della se- tion were also printed in a poster format and exhibit- zione Grafica e Comunicazione che hanno rea- ed in via San Giacomo, Bologna during the 2021 Call lizzato le immagini inserite in questo Quaderno. for Artists by Cheap. 7
Gli elaborati grafici propongono una in- terpretazione del concetto di muro e sono il risultato del percorso laboratoriale svolto con la scuola e con la collaborazione di Che- ap, Baumhaus e la supervisione artistica di Andrea Bruno. Le immagini realizzate, oltre ad essere inserite in questa pubblicazione, sono state stampate in formato manifesto e affisse nelle bacheche di via San Giacomo a Bologna, nell’ambito della Call for Artist 2021 a cura di Cheap. Miriam Papa, Mattia Parentelli Carolina Alberghini, Elisa Mattia, Riccardo Rienzi Giacomo Vignali Fiona Berti, Sonia Baldi Jessica Caliendo, Maurizio Formicola, Sara Palaia Alessio Bernardini 8 Quaderno
Le foto alle pagine 54, 69 e 75 sono di Gio- The pictures on pages 54, 69 and 75 were taken vanni Mazzanti – giornalista, foto-videore- by Giovanni Mazzanti – journalist, photo and video porter – e sono state scattate a Berlino in oc- reporter – in Berlin, on New Year’s Eve of 1989. casione del Capodanno del 1989. Anna De Michele, Diego Reali Sharon Bebiem, Alessia Negro Giacomo Bedendo, Natalie Ursua Andrea Bruno Francesco Pascucci, Mattia Cocchi Giada Grimaldi, William Fabbri 9
Prefazione Carlo Galli Presidente della Fondazione Gramsci Emilia-Romagna La Fondazione Gramsci Emilia-Romagna dimostra con il progetto europeo Breaching the Walls la capacità ideativa, attrattiva e organizzativa tanto del proprio staff quanto degli studiosi che con essa collaborano, in uno degli ambiti d’intervento che le sono più congeniali: la storia contemporanea, interpretata in vista della promozione di una critica consapevolezza civile. Una capacità che condivide con le istituzioni culturali con le quali ha avuto il privilegio di collaborare. 1 1
La Fondazione Gramsci Emilia-Romagna Onlus è un istituto di ricerca, formazione e divulgazione di conoscenza, di conservazione di patrimoni documentari del Novecento, di servizio di biblioteca aperto a tutti i cittadini. In questa circostanza la Fondazione esce dall’ambito regionale e nazionale e si proietta su scala europea, a considerare l’evento più importante degli ultimi decenni: la caduta del muro di Berlino e il collasso politico ed economico del mondo comunista dell’Eu- ropa dell’Est, e di lì a poco anche dell’intera compagine sovietica. Un punto di svolta della storia mondiale, che ha chiuso un’epoca – la guerra fredda, ma anche l’ordine economico post-bellico, già in crisi da una quindicina d’anni – e ne ha aperta un’altra: l’età della globalizzazione neoliberi- sta, dapprima trionfante e poi sempre più an- simante, e l’età dell’Europa riunita, dopo più di quarant’anni di dura lacerazione. In Europa la “splendida aurora” del 1989 ha illuminato la ritrovata libertà individuale e collettiva negli Stati ex-socialisti (una nuo- va stagione dei diritti), la riunificazione della Germania, la nascita della Ue e la creazione della moneta unica; ma ha anche dimostra- to di avere in sé nuove contraddizioni, nuove difficoltà. E proprio in ciò il 1989 ha fatto sto- ria. È stato una soglia epocale, una lacerazio- ne in cui sono maturati e sono precipitati pro- cessi di lungo periodo, mentre ha portato alla ribalta sfide nuove, inedite. Ha lasciato dietro di sé macerie, e ha invitato alla ricostruzione, 1 2 Quaderno
C’è un’intrinseca dialettica nel 1989: la storia si è da un lato semplificata e dall’altro si è complicata. non semplice e non ancora compiuta, di nuo- logico di una minacciosa estraneità culturale vi paradigmi, di nuovi ordini. e antropologica (la Cina). È stato facile e spontaneo interpretarlo Le questioni che il 1989 ha proposto in come la vittoria della democrazia sull’auto- Europa implicano, tra l’altro, la compresen- ritarismo, del mercato sullo Stato; come la za di unità monetaria, di istituzioni comuni- sanzione della definitiva obsolescenza del tarie tutt’altro che perfette, e di molteplici e modello interpretativo e organizzativo in- differenziate sensibilità storico-politiche, de- carnato nel comunismo reale, e della ine- terminate dalle diverse esperienze degli Stati luttabilità e inesorabilità dell’assetto capita- dell’Est e degli Stati dell’Ovest. listico della società. Ma ben presto si è visto E mentre storiografia, scienza politica, fi- che ciò che nasceva dal 1989 non era sempre losofia, e tutte le scienze umane e sociali – es- solo libertà né meno che mai uguaglianza; sendo venute meno molte certezze legate alla che nuove possibilità autoritarie si annidava- vittoria sul comunismo, ed avendo la globaliz- no nel mainstream, e che le nuove esigenze zazione non corrisposto a speranze e promes- degli assetti economici, divenute imperati- se – cercano con difficoltà di interpretare la ve, saturavano spazi, discorsi, immaginazioni nuova immagine del mondo che si è delinea- collettive, comprimendo in vari modi le sog- ta dopo il 1989, le società europee faticano a gettività appena liberate. trovare il proprio orientamento e stentano a C’è un’intrinseca dialettica nel 1989: la riconoscersi in un passato che non può essere storia si è da un lato semplificata e dall’altro si comune perché è stato obiettivamente diffe- è complicata. Ciò che sotto il profilo geopoli- renziato, come differenziato e ineguale è no- tico è stato il trionfo dell’anglosfera ha gene- nostante tutto anche il presente. rato, con lo spostamento a est del baricentro Quindi questo progetto ha la propria giu- del potere mondiale, la più dura sfida all’e- stificazione non nel tentativo di costruire im- gemonia occidentale. Così, se al tempo della possibili unanimità ma di trovare un’unità guerra fredda le interne contraddizioni della di metodo critico, di consapevole ricerca di modernità venivano interpretate come ester- senso, in una fase storica di incertezza e di ne a essa (l’URSS), analogamente oggi i pro- disorientamento. L’indagine sulla memoria blemi del presente assumono l’aspetto ideo- è un tassello di un percorso che va dalle espe- 1 3
Né memoria unica, artificiosamente condivisa, quindi, né memorie chiuse in se stesse, ma memorie autenticamente vissute e apertamente confrontate all’interno del sistema di valori che la caduta del muro ha dischiuso. rienze individuali alle elaborazioni e alle co- muri ideologici, economici e militari si sosti- struzioni mediatiche, sociali e culturali. Un tuiscano nuove divisioni, dovute a elabora- percorso che non registra necessariamente zioni solitarie e polemiche del passato e del soltanto convergenze, che è di liberazione ma presente. Né memoria unica, artificiosamen- anche di trauma, di ricostruzione ma anche te condivisa, quindi, né memorie chiuse in di nuova problematizzazione. Un percorso se stesse, ma memorie autenticamente vissu- plurale che offre alla storiografia – nella mi- te e apertamente confrontate all’interno del sura in cui questa vuole confrontarsi con la sistema di valori che la caduta del muro ha memoria – un complesso di materiali da in- dischiuso. terpretare. A questo basilare dovere della memoria I percorsi molteplici della memoria non si – che è un dovere di consapevolezza civile e possono certo fare carico dell’immensa mo- sociale prima ancora che politico o stretta- le dei problemi che il 1989 ha da una parte mente scientifico – ha voluto rispondere, pur risolto e dall’altra ha generato. Ma, rispec- nelle difficoltà dovute alla pandemia, la Fon- chiandoli in svariate modalità esperienziali, dazione Gramsci Emilia-Romagna, insieme possono e devono sollecitare i cittadini d’Eu- alle istituzioni pubbliche e private europee ropa a porsi domande, a recuperare ricer- che hanno partecipato al progetto. Anche che di senso che restino al di qua dell’ide- questa è quindi una via di mutua conoscenza, ologismo più ovvio, e che al tempo stesso li di vicinanza, di rispetto reciproco, di relazio- motivino a uscire dalla trappola dell’eterno ne. Una via verso l’Europa più vera. In questa presente, dell’inconsapevolezza delle rispet- direzione molta strada resta certamente an- tive storie – una delle difficoltà più acute che cora da percorrere; nondimeno, è bene che affliggono la nuova libertà che il 1989 ci ha sia stata iniziata con la competenza e la pas- offerto. L’obiettivo è di evitare che ai vecchi sione che emergono da queste pagine. 1 4 Quaderno
Preface Carlo Galli President of the Emilia-Romagna Gramsci Foundation Through the Breaching the Walls project, the Emil- tory: it has been an epochal threshold, the end of an era ia-Romagna Gramsci Foundation has demonstrated and of its established order and the beginning of a new the creative and organizational abilities both of its one characterized by new challenges. A year that, while staff and of the multiple researchers who took part leaving the rubble of the past behind, also brought in the project, especially in the context of contempo- about the need for the construction – not easy and not rary history, in the interest of promoting critical civil yet totally accomplished – of a new order. awareness. The aforementioned abilities also belong It is easy and almost natural to consider 1989 as to the cultural institutions with which the Foundation the victory of democracy over authoritarianism, of had the privilege of working. the market over the State: as the condemnation of Thanks to the opportunity provided by this pro- the interpretative and organizational model of real ject, the Foundation finally had the chance to expand communism on the one hand, and as the proof of the from a regional and national dimension into a Euro- inevitability of a capitalistic social order on the other. pean one, with the purpose of analyzing one of the However, it was soon clear that the outcome of 1989 most important events of the last decades: the fall did not always and necessarily represent freedom and of the Berlin Wall and the political and economic equality; the new status quo held the germ of new au- collapse of the eastern European communist world, thoritarian models and the new inevitable economic which would subsequently cause the end of the whole requirements of a capitalistic society soon became Soviet Union. too important to leave space for alternative debates, An historical breaking point: the end of an era thus limiting the newly conquered individual free- – not just of the Cold War, but also of the post-war doms in various ways. economic order which had already been in crisis for While we could say that the events of 1989 have fifteen years – and the beginning of a new period: the simplified history, it is also clear that they have compli- age of neoliberal globalization, immediately trium- cated it. From a geopolitical perspective, the victory of phant and then almost weary, the reunification of Eu- the western world has generated the hardest challenge rope after more than forty years of division. for western hegemony, due to the shift of the center of In Europe, the events of 1989 brought about the global power towards the east. Thus, just as moderni- re-establishment of individual and collective freedoms ty’s internal contradictions were considered as exter- in the former socialist states, together with new rights, nal (the USSR) during the Cold War, today’s challeng- the reunification of Germany, the birth of the EU and es are identified in the ideological nature of a culturally the creation of a single currency; however, those same and anthropologically external threat (China). events also gave birth to new contradictions and dif- Among the multiple issues brought about by Eu- ficulties. It is for these very reasons that 1989 is to be rope’s 1989, one of the most prominent is the coex- considered as one of the most important years in his- istence of various factors such as monetary unity, far 1 5
Rather than considering single memories, which could be artificially turned into collective ones, or memories which are closed in on themselves, the objective is to collect a set of authentically lived experiences and memories, which are to be openly discussed within the system of values that originated from the fall of the Berlin Wall. from perfect community institutions, and multiple has both solved and created. However, by taking and differentiated historical and political perspec- them into account from the perspective of individ- tives, which have been determined by the different ual and collective experiences, they can and should experiences of the Eastern and Western States. urge citizens to ask themselves questions and to And while research fields such as historiography, look for a type of meaning that is free from ideo- political science, philosophy and all the human and logical bias, which can motivate them to leave the social studies are trying to interpret the post-1989 “eternal present” in favor of a deep exploration of world – especially following the questioning of cer- their own past – one of the most difficult challenges tainties related to the victory of capitalism over com- for the new freedoms provided by 1989. The aim is munism and the realization that the process of glo- to avoid the substitution of the old ideological, mili- balization has not maintained its original promises –, tary and economic walls with new forms of division, European societies are struggling both to find their which would result from polemical and solitary rein- way and to identify with a common past, precisely be- terpretations of the past and of the present. Rather cause their historical lineages were so varied. than considering single memories, which could be As a result, this project’s aim has not been that of artificially turned into collective ones, or memories attempting to build an impossible form of unanimity, which are closed in on themselves, the objective is but rather that of finding common ground on the criti- to collect a set of authentically lived experiences cal method, as well as on a conscious search for mean- and memories, which are to be openly discussed ing, in an historical period characterized by uncer- within the system of values that originated from the tainty and disorientation. Memory exploration is part fall of the Berlin Wall. of a wider journey, which considers the whole spec- In spite of the obstacles and difficulties posed by trum of perspectives: from individual experiences and the pandemic, the Emilia-Romagna Gramsci Founda- elaborations, to media, social, and cultural interpreta- tion has decided to answer the call of this fundamental tions. A journey that is not necessarily characterized duty of memory – which is both civil and social as well by convergence only, but also coexists with stories of as political and scientific – together with the public liberation and trauma, reconstruction and the emer- and private European institutions that took part in the gence of new problems. It is a journey that provides project. This is yet another instrument for the achieve- historiography with a wide range of material. ment of mutual knowledge and respect and of solid The multiple research studies that take place in relationships. Even though there is still a long way to the field of historical memory are definitely not able go, we are happy that the journey has started with the to consider the whole set of problems which 1989 expertise and the passion that drove this project. 1 6 Quaderno
Appunti sull’89 europeo tra cesure e trasformazioni Teresa Malice La caduta del muro di Berlino, il 9 novem- Roberto Ventresca bre del 1989, è senza dubbio uno degli even- ti più significativi, tanto sul piano concreto quanto su quello simbolico, per l’Europa e per il mondo del Ventesimo secolo. Era il 1992 quando usciva il bestseller di Francis Fukuyama, tradotto in italiano con La fine della storia e l’ultimo uomo, oggetto di discus- sione per via della lettura dell’89 come trion- fo del liberalismo sulle sue alternative.1 Per quanto il volume di Fukuyama rappresentas- se, come ha recentemente sottolineato Mar- tin Conway, un tentativo non proprio naïf di leggere il 1989 attraverso le lenti di una con- cezione della storia di matrice hegeliana,2 è certamente innegabile come molte di quelle riflessioni siano state oggi superate, alla luce di un mutato contesto geopolitico-culturale e di nuove consapevolezze, incluse quelle dell’autore, che ha rivisto, in parte, le tesi di allora. A distanza di più di trent’anni, tuttavia, il 1989 continua a mantenere una sua centralità non solo nei corsi scolastici e universitari e nelle interpretazioni storiogra- fiche, ma anche nell’immaginario e nel di- battito collettivo, soprattutto in Europa. Nondimeno, il distacco temporale dai fat- ti di allora, le nuove tendenze economiche, politiche, sociali e culturali in Europa e le ce- lebrazioni del trentesimo anniversario della caduta del muro nel 2019, hanno consenti- to l’apertura di rinnovati orizzonti interpre- tativi rispetto a quell’anno, rivalutandone e riaggiornandone le premesse, anzitutto in 1 8 Quaderno
relazione all’Europa centro-orientale, pur caduta del muro e dell’89 intesi come cesura senza intaccarne la centralità sul piano della e come processo, indagandone i riverberi, discussione collettiva. Il muro di Berlino è sta- anche controversi e non lineari, sulla con- to fino ad oggi assunto in primo luogo come temporaneità, attraverso gli strumenti della momento di liberazione per i cittadini dell’ex ricerca storica, della pedagogia e dell’educa- blocco sovietico, in quanto incarnò, concreta- zione politica; in secondo luogo, sull’evolu- mente e simbolicamente, la riappropriazione zione dell’Europa come spazio politico, geo- dei diritti individuali e delle libertà nell’Est grafico e culturale proprio all’indomani del estraneo al sistema delle democrazie liberali. 1989. A seguito del riscontro positivo per il Questi trend interpretativi ci impongono progetto Breaching the Walls. We do need educa- tuttavia di comprendere in maniera ancor tion!, finanziato nell’ambito del programma più approfondita in che modo la cesura del “Europe for Citizens”, l’auspicata riflessione 1989 abbia contribuito a ridisegnare non è stata avviata su piani molteplici. Come re- soltanto la geografia politica del continente, sponsabili scientifici del progetto ci siamo ma più in generale il rapporto tra pratiche di occupati di costruire un solido retroterra democrazia e obiettivi di uguaglianza socia- analitico, che è stato poi ripreso e sviluppato le; tra esercizio dei diritti individuali e agibi- sia su binari accademici che su quelli desti- lità della sfera pubblica; tra appartenenze di nati alla divulgazione tra cittadine e cittadini carattere nazionale (o regionale) e inclusio- dei paesi europei partecipanti. Sia le attività ne – più o meno rivendicata – nel processo che il linguaggio del progetto riflettono que- di integrazione europea. sta doppia dimensione. Questo stesso “Qua- I recenti sviluppi hanno mostrato che derno”, ideato per raccontare gli sviluppi del l’eredità del 1989 è ben più complessa di progetto e gli obiettivi raggiunti – anche alla quanto solitamente non appaia. Come sot- luce della pandemia globale di Covid-19 –, tolineato da Paul Betts, fenomeni come il non è un prodotto riservato (unicamente) fiorire delle cosiddette “democrazie illibera- all’indagine accademica, ma si rivolge a un li” in contesti quali l’Ungheria e la Polonia, pubblico ampio, eterogeneo, interculturale stati membri dell’Unione Europea; l’ascesa e intergenerazionale. preoccupante della xenofobia e del razzi- Una riflessione che si concentri sulle smo, così come dei movimenti politici cosid- molteplici eredità del 1989 – più che sulle detti populisti; la crescente radicalizzazione cause di medio o lungo periodo che con- dello spettro politico – sia a destra che, in dussero alla caduta del muro e ai successi- parte, a sinistra – che ha «prevedibilmente vi smottamenti politico-sociali registratisi generato un grande allarme»3 tra i maggiori nel continente europeo – difficilmente può rappresentanti delle democrazie liberali eu- eludere il tema della memoria (o, meglio, ropee – costituiscono fattori che impongono delle memorie) di eventi occorsi poco più a tutti noi di misurarci in qualche modo con di trent’anni addietro. La prossimità tem- la storia e la memoria del 1989. Questo, in porale di questi accadimenti, così come la linea con quanto auspicava Betts, dovrebbe quasi immediata contiguità dei processi di condurci a rileggere quell’annus mirabilis trasformazione politica e sociale che presero (ma anche, a seconda della prospettiva, hor- corpo in Europa proprio a partire dal 1989 ribilis), alla luce di queste evoluzioni recenti (dissoluzione dell’ex blocco socialista e tra- osservabili sul territorio europeo. monto del comunismo di matrice sovietica; Forte di queste premesse, la Fondazio- riunificazione tedesca; sviluppo del processo ne Gramsci Emilia-Romagna decideva, nel di integrazione europea, solo per citare i più 2018, di avviare una riflessione ampia e stra- noti e dirompenti), rendono di fatto agevole tificata, in primo luogo, sulla questione della il ricorso alla mappatura delle testimonian- 1 9
ze di quanti presero parte, direttamente o I RECENTI SVILUPPI indirettamente, agli eventi che segnarono l’ultima fase della Guerra fredda e lo scorcio HANNO MOSTRATO conclusivo del Ventesimo secolo. Il filtro me- CHE L’EREDITÀ todologico attraverso cui individuare e sele- DEL 1989 È BEN zionare i soggetti di questa stessa mappatura PIÙ COMPLESSA è stato, come verrà chiarito nelle pagine che seguono, quello della storia orale, qui decli- DI QUANTO nata come una pratica di ricerca orientata SOLITAMENTE non soltanto all’esplorazione della memo- NON APPAIA. ria (e delle rimozioni) dei singoli testimoni, ma – come gli studiosi hanno ampiamente dimostrato nel corso degli ultimi decenni4 – all’interrogazione delle soggettività (tanto quella dell’intervistato quanto quella dell’in- tervistatore) coinvolte nel processo di riela- tuito tra, da un lato, le caratteristiche tanto borazione memoriale. metodologiche quanto epistemologiche del- Ragioni di spazio impediscono di appro- la storiografia (e della storia orale nello spe- fondire un tema ulteriore, a sua volta molto cifico) e, dall’altro, lo statuto di molteplici vasto e culturalmente controverso, che risul- “culture della memoria” promosse da un in- ta difficilmente aggirabile laddove si evochi sieme variegato di attori (istituzioni pubbli- il tema della rielaborazione memoriale quale che, centri culturali, esponenti del mondo dispositivo di conoscenza e di riflessione cri- politico) soprattutto a partire dal post-1989. tica nell’ambito della ricerca e della divulga- Se, per l’appunto, le categorie dell’oralità e zione storica, e cioè il rapporto stratificato, della riflessione scientifica sulle testimonian- contraddittorio, e nondimeno stimolante, ze dei soggetti coinvolti nei fenomeni storici tra la dimensione della storia e quella della che si intende indagare animano filoni di ri- memoria. Si tratta di una questione di carat- cerca largamente affermati a livello interna- tere non meramente storiografico, benché zionale (si pensi soltanto al caso dei memory il campo della ricerca storica rappresenti studies), le contraddizioni intrinseche alla co- una delle realtà più interessate dalle recenti struzione di “memorie pubbliche” legate ai affermazioni, a livello sia nazionale che in- traumi di cui è costellato il Ventesimo secolo ternazionale, delle cosiddette “culture della rappresentano un crinale a cui si è prestata memoria”, le cui molteplici declinazioni ri- particolare attenzione nella trattazione delle spondono tanto a sollecitazioni di carattere testimonianze con le quali siamo entrati in scientifico-divulgativo quanto a istanze di na- contatto. La loro eterogeneità – come speria- tura più latamente politica. Di recente Adria- mo emerga dai contributi presenti nel pre- no Prosperi ha approfondito questi aspetti sente “Quaderno” – ha messo in luce fin da in un saggio sul cortocircuito esistente tra il subito la pluralità dei vissuti, delle formazio- progressivo declino del ruolo della ricerca ni politico-culturali e, più in generale, delle storica nella società contemporanea e l’e- soggettività di chi prese parte agli eventi del splosione di “pratiche memoriali” orientate 1989 europeo. alla neutralizzazione dei conflitti del passato L’obiettivo del progetto è stato pertanto attraverso il ricorso alla categoria, tra le mol- quello di sviluppare una riflessione critica te altre, della cosiddetta “memoria condivi- sul significato storico e sull’impatto politico sa”.5 Qui basti sottolineare che il progetto che la caduta del muro ha generato in Eu- prende le mosse dalla percezione del campo ropa e nei paesi dell’ex blocco sovietico. Si di tensione che negli ultimi decenni si è isti- è indagata l’eredità di quell’esperienza alla 2 0 Quaderno
luce dei successivi sviluppi della politica eu- mente visibile nei temi individuati e nell’ap- ropea e del processo di integrazione comu- proccio metodologico adottato, sia delle nitaria, nel tentativo di cogliere lo scarto tra singole attività, raccontate da chi se ne è oc- le speranze e le aspettative delle popolazioni cupato in prima persona. La pubblicazione è dell’Europa centro-orientale nel 1989 e le suddivisa in quattro, ampie sezioni. caratteristiche della realtà odierna, che te- Nella prima, intitolata “La rete dei par- stimonia invece il diffondersi di sentimenti tner”, sono i sei attori internazionali del critici verso la costruzione dell’Europa come progetto – università, istituti di ricerca, mu- istituzione, verso i suoi rappresentanti e le nicipalità, associazioni culturali – a raccon- sue stesse ragioni di esistenza. Particolare at- tare se stessi dal punto di vista istituzionale tenzione, da parte della Fondazione, è stata e il motivo per cui hanno deciso di aderire dedicata all’eco che questi eventi hanno avu- al progetto. Apre il segmento un contributo to in Italia e, nello specifico, nel territorio della Fondazione Gramsci Emilia-Romagna bolognese. in quanto soggetto capofila. Nella seconda, Tale obiettivo, come detto, è stato perse- “Pensare l’89”, si intrecciano voci di docen- guito attraverso la raccolta di memorie, della ti, ricercatrici e ricercatori che a vario titolo caduta del muro di Berlino e, più in genera- hanno partecipato al progetto e che propon- le, dei vari momenti di cesura, spesso forte- gono alcune riflessioni tematiche e metodo- mente connotati dalle storie nazionali, legati logiche, in parte teoriche, in parte applicate all’89. Memorie e testimonianze sono poi al contesto del progetto, sul rapporto tra sto- state trasmesse e condivise con un pubblico ria e memoria, come su oral history e oralità, selezionato, costituito da esperte/i, ricerca- e aspetti specifici legati allo studio dell’Euro- trici e ricercatori, interessate/i, esponenti pa occidentale e orientale prima e dopo l’89. della società civile, ma soprattutto studen- La terza sezione è dedicata specificamente tesse e studenti delle scuole superiori – nati alla raccolta di memorie e testimonianze dopo il 1989 – attraverso diverse modalità di in cinque dei paesi partner, ed è intitolata coinvolgimento: laboratori, eventi pubblici, “Per una storia orale dell’89”. Obiettivo, in discussioni e focus group. Il risultato è stato questo frangente, è presentare il campione un mosaico composito di voci che compren- di interviste effettuato per ogni paese, il cri- dono memorie personali e nazionali della terio di selezione delle intervistate e degli in- caduta del muro di Berlino e dei processi di tervistati e – seppur in modo molto sintetico democratizzazione nei paesi dell’ex blocco orientale, ma anche quelle delle più giovani generazioni, incoraggiate a produrre una ri- flessione critica e propositiva sulle basi delle moderne società europee, sulle dinamiche politiche visibili nel continente e sulle nuo- LA NOSTRA ve barriere – i nuovi “muri” – che mettono SPERANZA È DI sempre più alla prova i diritti sociali e civili. AVER RESTITUITO Ognuno dei sei partner del progetto – in ag- LA COMPLESSITÀ giunta all’Italia, la Germania, la Repubblica Ceca, la Francia, la Polonia, e l’Albania – ha DI UNA DATA lavorato sulle specificità del “proprio” 1989, CHE RIMANE pur senza perdere di vista la dimensione co- UN INELUDIBILE munitaria. MOMENTO DI Il presente Quaderno si propone di dare conto sia dell’impostazione generale e della CESURA PER cornice scientifica del progetto, costante- L’EUROPA. 2 1
– una panoramica dei temi toccati nel corso 1 Francis Fukuyama, La fine della delle conversazioni, che comprendono ri- storia e l'ultimo uomo, Rizzoli, Milano flessioni su situazioni contingenti ed eventi 1992. Ed. or.: Francis Fukuyama, vissuti nell’89, come anche rielaborazioni a The End of History and the Last posteriori sui decenni successivi. Per quanto Man, Free Press, London 1992. 2 Martin Conway, Introduction. riguarda l’Italia, appartenente all’ex blocco Reading 1989 Backwards, in Martin occidentale, sono stati intervistati personali- Conway, Pieter Lagrou, Henri tà politiche e figure di spicco della società Rousso (Eds.), Europe’s Postwar civile italiana, che nell’89 hanno avuto una Periods - 1989, 1945, 1918. Writing prospettiva privilegiata sullo scenario politi- History Backwards, Bloomsbury co internazionale. In Polonia, Germania e Academic, London 2019, p. 6. Repubblica Ceca i gruppi di lavoro hanno 3 Paul Betts, 1989 at Thirty: A Recast intervistato cittadini che vivevano nell’ex Legacy, in “Past and Present”, blocco sovietico e avevano un legame diret- n. 244, 2019, pp. 271-305. to, rispettivamente, con Solidarność, le Mon- 4 Ci si limita a citare Bruno Bonomo, Voci tagdemostrationen e la “Rivoluzione di velluto” della memoria. L’uso delle fonti orali nella – tutte esperienze che hanno contribuito in ricerca storica , Carocci, Roma 2013. 5 Adriano Prosperi, Un tempo modi diversi ad accelerare la fine dei regi- senza storia. La distruzione del mi comunisti nei rispettivi paesi. Per quanto passato, Einaudi, Torino 2021. riguarda l’Albania – un paese appartenente alla galassia del comunismo internazionale, ma autonomo rispetto all’Unione sovietica –, sono stati coinvolti i cittadini che hanno partecipato alle manifestazioni del dicembre 1990, che poco dopo avrebbero portato al crollo del regime. Grazie a questo approc- collettive condotte con gruppi di cittadine/i cio, è stato possibile indagare la memoria bolognesi di ogni età e contesto e interessa- degli eventi in relazione alle esperienze per- ti a confrontarsi sull’eredità dell’89, condi- sonali dei cittadini, intrecciandole con gli videndo video, immagini, diari, aspettative, sviluppi sui diversi piani nazionali. La quarta ricordi personali e riflessioni intellettuali; e e ultima sezione del “Quaderno” è dedicata infine agli spazi virtuali e alle loro potenziali- al lavoro effettuato su Bologna. “Il progetto tà per la narrazione di Breaching the Walls. We e le sue pratiche” racconta del ruolo della do need education! – soprattutto alla luce delle Fondazione Gramsci e delle sue relazioni vicende pandemiche che si sono intrecciate con il tessuto culturale della città, e della ri- con l’evoluzione del progetto. cettività di quest’ultimo nei confronti di un La nostra speranza è di aver restituito la tema la cui complessità è stata affrontata e complessità di una data che rimane un ine- rielaborata attraverso diversi linguaggi. Qui ludibile momento di cesura per l’Europa, viene dedicato spazio all’arte in rapporto ma che, lungi dal rappresentare un mero alla città, e al ruolo dell’arte nell’intervento spartiacque storico, nel corso degli ultimi educativo e politico e come strumento didat- trent’anni – sotto la pressione di una allora tico; all’arte sui muri e in relazione ai muri montante globalizzazione e delle successive nella contemporaneità; ai “muri” culturali e trasformazioni politiche, economiche, socia- sociali nella scuola odierna e alla possibilità li e culturali di cui l’Europa si è resa protago- di un loro superamento; alla valorizzazione nista – ha assunto nuovi significati che meri- del patrimonio storico-culturale come pra- tano di essere analizzati, compresi e dibattuti tica di coinvolgimento attivo dei cittadini e proprio per interpretare criticamente l’Eu- degli studenti; ai “focus group”, interviste ropa e il mondo di oggi. 2 2 Quaderno
A few notes on the European 1989 between caesura and transformations Teresa Malice, Roberto Ventresca The fall of the Berlin Wall on November 9th 1989, Until today, the fall of the Berlin Wall has always can be regarded as one of the most significant Eu- been considered as a symbol of liberation for the ropean and global events of the 21st Century, from citizens of the Soviet bloc for it represented, both both a material and symbolic perspective. Francis materially and symbolically, the re-appropriation Fukuyama’s bestseller The End of History and the of individual rights as well as of freedoms that were Last Man was published in 1992; the book rapidly previously denied throughout the Eastern bloc. became the center of intellectual discussion due to Nonetheless, these interpretative trends force us its interpretation of 1989 as the triumph of liberal- to try and more deeply understand how the events of ism over the other existing ideological alternatives.1 1989 have helped redesign not just the continental Although Fukuyama’s book, as Martin Conway has geopolitical landscape, but more generally the rela- recently pointed out, could be viewed as an attempt tionship between the democratic conceptions and to interpret 1989 from a “Hegelian” historical per- objective social realities of equality; between the spective,2 it is clear that today most of the ideas that enforcement of individual rights and access to the characterized Fukuyama’s work have lost a degree public sphere; and between national (or regional) of credibility, especially due to the new geopolitical belonging and inclusion during the process of Eu- and cultural context, which has triggered a critical ropean integration. reconsideration, including that of the author him- self, who has partly reconsidered the validity of his previous hypotheses. However, after more than 30 years, not only does 1989 still maintain its relevance within educational and historiographical contexts, but it also continues to resonate within collective debates and the popular imagination. RECENT It is also important to consider that more than 30 DEVELOPMENTS years have passed since the events of 1989, and that HAVE SHOWN HOW new economic, political, social, and cultural per- spectives in Europe, combined with the celebration THE HERITAGE OF of the 30th anniversary of the fall of the Berlin Wall 1989 IS ACTUALLY in 2019, have all contributed to the birth of new in- MUCH MORE terpretative discussions, which radically reconsider and refresh the premises of the events, especially in COMPLEX TO relation to Central-eastern Europe, without remov- UNDERSTAND THAN ing their central role within the collective debate. WE USUALLY THINK. 2 3
Recent developments have shown how the herit- OUR GOAL IS TO BE age of 1989 is actually much more complex to un- ABLE TO RESTORE derstand than we usually think. As Paul Betts has pointed out, certain events such as the birth of the THE COMPLEX so-called “illiberal democracies” in countries like IDENTITY OF A DATE Hungary and Poland, today members of the Euro- WHICH REPRESENT pean Union, the worrying rise of xenophobia and ONE OF THE racism, as well as of political “populist” movements, the growing radicalization of the political spectrum MOST IMPORTANT – both on the right and, partly, on the left – which BREAKING POINTS IN has “predictably generated great fear”3 among the EUROPEAN HISTORY. major representatives of European liberal democ- racies - are all factors that somehow force us to look back at the history and the memory of 1989. If Betts is right, this should make us reconsider that quiry: it addresses a wide, heterogeneous, intercul- annus mirabilis, or annus horribilis, depending on tural and intergenerational public. the different perspectives, according to the recent If we ought to reflect on the multiple legacies of evolutions that have taken place in Europe. 1989 – rather than on the medium and long-term As a consequence, in 2018, the Emilia-Romag- causes of the fall of the Berlin Wall and on the sub- na Gramsci Foundation decided to encourage new, sequent social and political changes that occurred broader and more layered ways of thinking about in the European continent – we must take the the fall of the Berlin Wall and 1989 as both the start theme of memory (or memories) of what happened of a new era and an ongoing historical process by more than 30 years ago into account. The temporal investigating the consequences, both controversial proximity of these events, together with the almost and non-linear, that still affect us today. This was ac- immediate contiguity of the transformational polit- complished by considering the evolution of Europe ical and social processes which occurred in Europe as a political, geographic, and cultural space in the starting from 1989 (among the most relevant, the aftermath of the events of 1989 using both conven- dissolution of the socialist bloc, the end of Soviet tional research approaches as well as through the communism, German reunification, the process of lenses of pedagogy and political education. Follow- European integration), enable us to map the testi- ing positive feedbacks on the project Breaching the monies of those who, directly or indirectly, took part Walls. We do need education!, which has received in the events that marked the last phase of the Cold funding as part of the “Europe for Citizens” pro- War and the end of the 21st Century. The method- gram, these new ideas finally had the opportunity to ological filter through which the subjects of this very be put into practice on multiple levels. As the super- mapping have been selected has been, as it will be visors of the scientific side of the program, we made explained in the following pages, that of oral history, sure to build a consistent analytical background, which in this particular case has been turned into a which was subsequently developed both in academ- research practice that aims not just at the explora- ic contexts and in other fields which were specifical- tion of memory (sometimes forgotten or repressed) ly intended for the spread of the project among the of the individual witnesses, but also, as scholars have citizens of participating European countries. Both widely proved during the last decades,4 at the sub- the activities and the language of this project reflect jective dimension of the interview (both of the inter- this double dimension. This “Research Report” viewer and of the interviewed), which characterizes (Quaderno), which has been conceived in order to the process of historical recollection. trace the developments and achieve the goals of the Unfortunately, we do not have enough space here project – even in the wake of the Covid-19 global to delve into the layered and contradictory relation- pandemic – is not solely intended for academic in- ship between historical events and the collective 2 4 Quaderno
remembrance of them; a theme which is both ex- developments in European politics, with the specif- tremely wide and culturally controversial, and which ic aim of analyzing the contradictions between the cannot be ignored when it comes to talking about hopes and expectations of the people of eastern-cen- public recollection as a means of achieving knowl- tral Europe in 1989 and their present-day critiques edge and critical thinking in the context of historical of Europe as an integrated political institution. The research. The issue is not merely historiographical, Foundation has paid particular attention to the ech- even though the field of historical research repre- oes of these events in Italy, especially in Bologna. sents one of the most mindful contexts when it comes This new, critical perspective of the events has to the so-called national and international “cultures been pursued by collecting the memories of the fall of memory”, which can be interpreted both from a of the Berlin Wall and, more generally, of the multi- scientific-historical perspective as well as a more ple caesurae, often strongly influenced by national political one. Adriano Prosperi has recently pub- circumstances, linked to 1989. Memories and tes- lished an essay that delves into the contradictory timonies have subsequently been shared by a select- tension between the decline of historical research ed group of people, including experts, researchers, and the spread of “memorial practices”, which aims history buffs, members of civil society and especial- to neutralize past conflicts by, together with other ly high school students born after 1989, who have means, resorting to so-called “shared memory”.5 been involved through workshops, public events, This project draws inspiration from the perception debates and focus groups. As a result, the project of the very tension between the extremely methodo- features a collection of voices reflecting on the per- logical and epistemological nature of historiography sonal and national memories of the fall of the Berlin (and of oral history in particular) on the one hand, Wall and of the various processes of democratiza- and the existence of multiple “cultures of memory”, tion in the former eastern bloc. It also includes the which have been supported and promoted by public perspectives of the younger generations who have institutions, cultural centers and political actors, es- been encouraged to think critically about contem- pecially in the wake of the post-1989 period, on the porary European societies, which sheds light on other. Although the field of oral history and the sci- contemporary European political features and on entific analysis of the testimonies of those who have the emergence of new “walls”, which are beginning been involved in the historical events that we intend to threaten civil and social rights. Each of the six to investigate have been at the center of internation- partners of the project – Italy, Germany, Czech Re- al research (memory studies could be an example), public, France, Poland and Albania – has worked on the intrinsic contradictions that affect the creation the peculiarities of “its” 1989, without losing sight of “public memories”, especially of those which are of the collective dimension. strictly linked to the multiple traumas of the 21st This “Research Report” is intended for the de- Century, represents an aspect that has been serious- scription of the general framework and of the scien- ly taken into account when dealing with the various tific connotations of the project: connotations that testimonies of this project. Their heterogeneous na- can be found in the specific themes and in the meth- ture, as this “Research Report” will hopefully show, odological approach that characterizes the individual has shed light on the plurality of lived experiences, activities described by those who took part in them. of political and cultural formations and, more gener- Accordingly, this work is divided into four sections. ally, of the subjective dimensions of those who took In the first section, “The Partners Network”, the part in the events of 1989. six international partners of the project – univer- The main purpose of this project is to develop and sities, research institutes, municipalities, cultural support a critical view of the historical meaning of associations – describe themselves from an institu- 1989 and of the political impact that the fall of the tional perspective and explain to us why they chose Berlin Wall had on Europe and on the countries to join the project. A contribution of the Emilia-Ro- of the former Soviet bloc. The legacy of the events magna Gramsci Foundation introduces the section. has been investigated in relation to the subsequent The second section, “Conceiving 1989”, reports 2 5
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