SERVIZIO TECNICO - AMAP SPA

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SERVIZIO TECNICO
   "Adeguamento e potenziamento del sistema fognario depurativo del
                        comune di Partinico "
                          COMUNE DI PARTINICO

                                                REV.N    COMPIL.   VERIFIC.   APPROV.         DESCRIZIONE AGGIORNAMENTO                     DATA

                                                 00                                     Emissione progetto                              GIUGNO 2019

                                                 01

  SERVIZIO TECNICO                               02

COMMESSA N.                                      03

                                                                                                                                         ELABORATO
     IL GRUPPO DI LAVORO
     Dott. Ing. Angelo Siragusa
        Dott. ing. Luisa Arici                            DOCUMENTO DI INDIRIZZO                                                         DiP
     Dott. Ing. Francesco Cinà
      Geom. Mauro La Mantia
        P.I. Giuseppe Vena
                                                           ALLA PROGETTAZIONE                                                            01
                                                        IL RESPONSABILE DEL PROCEDIMENTO                                 AMAP S.p.A.
                                                             IN FASE DI PROGETTAZIONE                        IL DIRIGENTE DEL SERVIZIO TECNICO

    Il presente elaborato è di proprietà esclusiva di AMAP S.p.A. - E' vietata la riproduzione, anche parziale, senza preventiva autorizzazione.
    AMAP S.p.A. - Via Volturno, 2 - 90138 PALERMO - www.amapspa.it - e.mail: amapspa@legalmail.it - tel.: 091.279528 - fax.: 091.279529
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1.    Inquadramento e scopo del documento.....................................................................2
2.    Procedura di infrazione comunitaria ..........................................................................2
3.    La precedente programmazione .................................................................................4
4.    Linee generali della nuova programmazione .............................................................4
5.    Analisi della domanda: il carico generato e sua distribuzione territoriale...............5
5.1      Inquadramento territoriale ............................................................................................5
5.2      Analisi della domanda – Rete fognaria ...........................................................................5
5.3      Analisi della domanda – Impianto depurazione...............................................................7
6.    Quadro di riferimento infrastrutture esistenti ...........................................................7
6.1      Rete fognaria ...............................................................................................................7
6.2      Impianto di depurazione ...............................................................................................9
7.    Quadro di riferimento criticità ARERA ...................................................................... 13
8.    Intervento di adeguamento del sistema fognario depurativo ................................ 14
8.1      Adeguamento della rete fognaria ................................................................................ 15
8.2      Adeguamento e potenziamento dell’impianto di depurazione comunale ......................... 17
9.    Effetti attesi ............................................................................................................... 22
10.      Sintesi dei costi previsti nel nuovo schema fognario/depurativo ...................... 23
11.      Quadro Economico ................................................................................................. 23
12.      Linee guida e norme per la progettazione ............................................................ 24
13.      Procedimento da porre in essere per l'attuazione dell'intervento ...................... 26
14.      Cronoprogramma ................................................................................................... 28

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                                           Sede sociale: via Volturno, 2 - 90138 Palermo - tel. 091.279111 - fax 091.279228 - http://www.amapspa.it
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                                           Codice Fiscale e Partita IVA: 04797200823 - Reg. Imprese Palermo n. 53832/1999 - R.E.A. Palermo n. 217770
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1.   Inquadramento e scopo del documento

Il presente Documento di Indirizzo alla Progettazione (nel prosieguo DiP), predisposto dalla società
AMAP S.p.A. (AMAP) in qualità di Gestore del Servizio Idrico Integrato (SII) del comune di Partinico,
è volto alla realizzazione dell’intervento denominato “Adeguamento e potenziamento del sistema
fognario depurativo del comune di Partinico”.
La (sola) progettazione del suddetto intervento risulta inserita nel "Programma di interventi –
Regolazione della qualità tecnica" ai sensi della Delibera 918/2017 e alla successiva Determina del
Direttore dei sistemi idrici ARERA 01/18, che fa parte degli atti che compongono lo specifico schema
regolatorio, di cui all’articolo 2 della deliberazione 918/2017/R/IDR, proposto dall’Assemblea
Territoriale Idrica Palermo (ATIP) per il gestore AMAP, e approvato da ARERA con la Delibera n.
276/2019/R/IDR del 25/06/2019.
In sede di redazione del suddetto “Programma di interventi”, con riferimento al prerequisito
“Conformità alla normativa sulla gestione delle acque reflue urbane” (art. 22 RQTI), AMAP, gestore
del SII nel comune di Partinico, ha dichiarato di potere svolgere il ruolo di supporto al Commissario
straordinario unico del Governo (CSU), incaricato del coordinamento e la realizzazione di detti
interventi da realizzare negli agglomerati oggetto di condanna o in procedura di infrazione, oltre
che agli enti responsabili della programmazione, principalmente per evidenziare le eventuali
difformità fra la presenza della criticità e gli interventi programmati. In effetti, a seguito del
confronto fra gli agglomerati oggetto di procedura e gli interventi inseriti nella programmazione
delle risorse finanziarie da parte della Regione Siciliana, AMAP ha evidenziato che per l’agglomerato
di Partinico non è stato programmato alcun intervento con risorse pubbliche.
In relazione a ciò, il suddetto “Programma di interventi” ha previsto per Partinico un intervento
emergenziale sulla sezione pretrattamenti del depuratore attuale (da attuarsi con le procedure delle
manutenzioni straordinarie) e, contestualmente, per ottimizzare i tempi delle procedure di
programmazione delle risorse pubbliche, l’avvio della procedura di realizzazione dell’intervento
risolutivo accollandosi l’investimento per la fase di progettazione e, quindi, in ossequio alle norme
che regolano i procedimenti di realizzazione delle OO.PP., ha disposto la redazione del presente
DiP.
Con il presente documento, nell’ambito dei compiti assegnati al Responsabile Unico del
Procedimento (RUP) dall’art. 31, comma 3, del D.Lgs. 50/2016 e ss.mm.ii., come declinati nelle
Linee Guida ANAC n. 3, vengono forniti e formalizzati gli obiettivi generali da perseguire in coerenza
con quelli fissati dallo strumento di Programmazione, le strategie per raggiungerli, le esigenze e i
bisogni da soddisfare, fissando i limiti finanziari da rispettare e indicando i possibili sistemi di
realizzazione, tenuto conto delle attuali criticità di cui si dirà in seguito.
In relazione a quanto sopra AMAP, con Ordine di Servizio n. 61 del 28/08/2019 ha nominato lo
scrivente ing. Maurizio Bisso Responsabile Unico del Procedimento in fase progettuale.

2.   Procedura di infrazione comunitaria

Come già accennato la Commissione europea ha deferito l'Italia alla Corte di giustizia dell'UE per
violazione della Direttiva 91/271/CEE sul trattamento delle acque reflue urbane.

                                                                                                         Pag. 2 di 28
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In linea generale la mancata conformità dei sistemi di collettamento e trattamento delle acque
reflue urbane alle disposizioni normative vigenti comporta gravi criticità sul territorio oltre che la
conseguente attivazione di procedure di contenzioso e pre-contenzioso comunitario. La
Commissione europea ha infatti deferito l'Italia alla Corte di giustizia dell'UE per violazione della
Direttiva 91/271/CEE sul trattamento delle acque reflue urbane, attivando le seguenti procedure di
infrazione:
    •   n. 2004/2034 - agglomerati con carico generato maggiore di 15.000 AE: è stata già
        emanata una sentenza di condanna dello Stato italiano nell'ambito della Causa C-565/10;
    •   n. 2009/2034 - agglomerati con carico generato maggiore di 10.000 AE ricadenti in aree
        sensibili: è stata emanata un’altra sentenza di condanna dello Stato italiano nell'ambito
        della Causa C-85/13;
    •   n. 2059/2014 - agglomerati con carico generato inferiore a 15.000 AE ma superiore a 2.000
        AE: in corso;
    •   n. 2017/2181 - agglomerati nella quale non risulta correttamente applicata la Direttiva
        91/271/CEE sul trattamento delle acque reflue urbane: in corso.
Recentemente, ai sensi dell’articolo 260 del Trattato sul Funzionamento dell'Unione Europea
(TFUE), è stato emanato un terzo deferimento (Causa C-251/17) dalla Commissione europea alla
Corte di Giustizia al fine di garantire l’osservanza delle disposizioni negli agglomerati, vista l’estrema
lentezza dei progressi compiuti e la ripetuta inosservanza dei termini preventivamente annunciati.
Tale sentenza ha altresì definito l’ammontare della multa una tantum (25 M€) ed annuale (0,165
M€ per ogni giorno di ritardo dal 31/05/2018) da comminare per gli agglomerati i cui reflui non
risultino correttamente raccolti, collettati e depurati.
La deliberazione del CIPE n. 60 del 30/04/2012, disciplinata mediante l'Accordo di Programma
Quadro rafforzato "Depurazione delle Acque" siglato in data 05/03/2013, ha assegnato alla Regione
Sicilia un finanziamento a totale carico di fonti pubbliche per la realizzazione, negli agglomerati
oggetto di procedura d'infrazione comunitaria, dei necessari interventi di fognatura e depurazione.
Il legislatore ha successivamente previsto la nomina di un CSU per il coordinamento e la
realizzazione degli interventi necessari per evitare l'aggravamento e favorire il superamento delle
procedure di infrazione in essere, sia per gli agglomerati oggetto di condanna (procedure di
infrazione n. 2004/2034 e n. 2009/2034, D.L. n. 243 del 29/12/2016, convertito con modificazioni
nella L.N. n. 18 del 27/02/2017, pubblicata nella G.U. n. 128 del 05/06/2017), sia per gli
agglomerati con procedure in corso (n. 2014/2059 e n. 2017/2181, L.N. n. 55 del 14/06/2019 c.d.
“Decreto sblocca cantieri“).
All’interno del perimetro attuale di gestione di AMAP, sono presenti 5 agglomerati oggetto di
condanna (Carini + ASI Palermo, Palermo e Santa Flavia, a seguito della procedura d'infrazione n.
2004/2034; Partinico e Trappeto, a seguito della procedura d’infrazione n. 2009/2034), n. 17
agglomerati oggetto della procedura di infrazione n. 2014/2059 (Alimena, Aliminusa, Bolognetta,
Bompietro, Camporeale, Capaci-Isola delle Femmine, Carini-Villagrazia di Carini, Casteldaccia,
Chiusa Sclafani, Corleone, Lascari-Zona Costiera, Montemaggiore Belsito, Piana degli Albanesi, San
Cipirello-San Giuseppe Jato, San Mauro Castelverde, Sciara, Torretta) e n. 2 agglomerati oggetto
della procedura di infrazione n. 2017/2181 (Alia ed Altavilla Milicia).
L'agglomerato di Partinico è interessato dalla procedura di infrazione n. 2009/2034 per la non
conformità all’art. 5 della Direttiva 91/271/CEE (mancato rispetto degli obblighi sulla depurazione
delle acque reflue urbane, con un carico indicato nei documenti di riferimento di 32.000 AE.

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L’attuale programmazione regionale non prevede alcun finanziamento a valere di fondi pubblici per
interventi necessari al superamento di detta procedura.
AMAP, divenuta Gestore del S.I.I. del Comune di Partinico, giusta Convenzione di gestione del
Servizio Idrico Integrato sottoscritta in data 22/03/2018 con l’Assemblea Territoriale Idrica
dell’Ambito Territoriale Ottimale di Palermo, in ottemperanza alle condizioni dettate dal prerequisito
“Conformità alla normativa sulla gestione delle acque reflue urbane” (art. 22 RQTI), ha previsto
nel “Programma di interventi”, approvato da ARERA con la Delibera n. 276/2019/R/IDR del
25/6/2019, l’investimento per la progettazione dell’intervento risolutivo delle attuali carenze,
denominato “Adeguamento e potenziamento del sistema fognario depurativo del comune di
Partinico”.

3.   La precedente programmazione

In data 14/06/2007 l’Autorità d’Ambito Territoriale Ottimale 1 di Palermo (AATO) ha stipulato
specifica Convenzione di Gestione con Acque Potabili Siciliane S.p.A. (APS) per la gestione del
Servizio Idrico Integrato negli 82 comuni dell’ex Provincia Regionale di Palermo. APS in sede di
offerta aveva presentato, fra i progetti inseriti nel proposto Piano Operativo Triennale, un intervento
per il completamento della rete fognaria (n. 200, importo previsto nel POT approvato nel 2010 pari
a € 797.500) oltre che un progetto, da realizzare con le eventuali economie di piano perché non
precedentemente pianificato, per l’adeguamento dell’impianto di depurazione comunale di
Partinico.
Il primo intervento prevedeva la realizzazione della rete fognaria nella zona di nord-est del territorio
comunale, con uno sviluppo complessivo di 2,0 km.
L’intervento progettato sul depuratore prevedeva l’adeguamento dell’attuale ciclo di trattamento
mediante l’uso di un sistema classico a fanghi attivi, con digestione aerobica dei fanghi, per il
rispetto in uscita dei limiti imposti dalla tabella 1 del D.Lgs. 152/06 e ss.mm.ii.
A dette progettazioni, redatte nel 2004 a livello preliminare, nella disponibilità dell’AATO 1 PA, non
è seguita ulteriore attività anche a seguito dell’intervenuto fallimento di APS e della messa in
liquidazione dell’AATO 1 PA.

4.   Linee generali della nuova programmazione

L’intervento “Adeguamento e potenziamento del sistema fognario depurativo del comune di
Partinico” per il quale AMAP ha assunto l’onere della progettazione, quindi, deve comprendere tutti
gli interventi risolutivi delle attuali carenze e determinare le condizioni per il conseguimento della
conformità alla Direttiva 91/271/CEE per l’agglomerato di Partinico.
I contenuti dell’intervento oggetto del presente DiP scaturiscono, quindi, dal confronto fra lo stato
attuale del sistema infrastrutturale del comparto fognario depurativo comunale con le esigenze
socio-ambientali ed i dettami imposti dalla normativa europea (271/91/CEE) e nazionale (D.Lgs.
152/06 e ss.mm.ii.), sia in termini di qualità dell’effluente che di grado di copertura del servizio.

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Il presente documento di "indirizzo alla progettazione" presenta il risultato di questo approccio
tecnico progettuale che ha visto lo svolgimento di una indagine di base sulla entità e distribuzione
della domanda di servizi fognario-depurativi (analisi della domanda) ed una ricognizione della
consistenza e stato di funzionalità delle infrastrutture esistenti sia per quanto riguarda la rete di
collettamento che per quanto riguarda il depuratore (analisi dell'offerta attuale).

5.    Analisi della domanda: il carico generato e sua distribuzione territoriale

Nel presente capitolo viene effettuata per l’agglomerato di Partinico l’analisi della domanda in
termini di carico generato misurato come abitanti equivalenti.

     5.1 Inquadramento territoriale
Il comune di Partinico presenta caratteristiche socio -economiche particolari perché costituisce il
riferimento abitativo e produttivo di un’area di grande valenza economica sia per le attività agricole
che per le attività agro-industriali molte delle quali si svolgono in maniera diffusa e a carattere
familiare all’interno del perimetro urbano.
Ciò determina una situazione peculiare nella formazione dei reflui che arrivano all’impianto di
depurazione della quale è necessario tenere conto nel dimensionamento dell’intervento.
Il Comune di Partinico è dotato di un sistema fognario di raccolta e collettamento del tipo misto
che serve il centro urbano comunale.
I reflui sono recapitati all’impianto di depurazione, sito in via Mulini, dove sono trattati mediante
un processo biologico a fanghi attivi del tipo classico e restituiti al corpo idrico finale costituito dal
vallone Puddastri, affluente del fiume Nocella.
Ai fini della distribuzione territoriale della domanda si possono definire le seguenti quattro aree:
     •   Centro Urbano;
     •   C.da Garofalo;
     •   C.da Turrisi;
     •   SS113.
Con i successivi livelli di approfondimento progettuale si dovranno eseguire misure specifiche per
ottenere informazioni maggiormente attendibili sul carico effettivo prodotto da ciascuna zona,
soprattutto in termini di reflui prodotti dalle attività produttive.
Sulla base di tale dato, è stato definito un quadro generale degli abitanti residenti e fluttuanti oltre
che attività produttive afferenti a ciascuno dei principali collettori.

     5.2 Analisi della domanda – Rete fognaria
La domanda per il servizio fognario scaturisce dalla presenza di insediamenti abitativi e produttivi
con densità territoriale sufficientemente elevata da giustificare in termini economici la realizzazione
di un sistema dinamico pubblico di convogliamento dei reflui verso una struttura depurativa
adeguata.
A parte il Centro Urbano, dove la fognatura risulta completamente realizzata e converge verso
l’impianto di depurazione, le due zone periferiche, che si estendono a N.E. in direzione Montelepre

                                                                                                          Pag. 5 di 28
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(Contrada Garofalo) e a S.O. in direzione Alcamo (Contrada Turrisi e SS 113), presentano livelli
discreti di densità (abitativa e produttiva) che rendono necessaria la presenza delle infrastrutture
di collettamento alla rete fognaria e all’impianto di depurazione.
Per la stima della quota di carico generato che graverebbe sulla nuova rete fognaria a servizio del
delle frazioni Contrada Garofalo e Contrada Turrisi, oltre che di parte della SS 113 prossima
all’abitato, si è fatto riferimento alla popolazione residente e fluttuante presente nelle suddette
frazioni.
In assenza di dati certi, per la stima della popolazione residente sono stati considerati i dati 2019
pubblicati dall’ISTAT. Per la stima della popolazione fluttuante si è invece fatto riferimento ai dati
riportati nel Piano Regolatore Generale degli Acquedotti della Regione Sicilia attualmente vigente.
Sia per la popolazione residente che per la popolazione fluttuante è stata considerata una
distribuzione proporzionale alla densità abitativa rilevabile mediante ortofoto.
Il carico generato dalle attività produttive è stato invece calcolato a partire dai dati forniti dall’ISTAT
sia in termini di addetti (Censimento Industria 2011 - Numero addetti delle imprese attive a scala
comunale) che di Abitanti Equivalenti Potenziali (Stime del carico inquinante delle acque reflue
urbane anno 2009), tenendo conto altresì degli attuali limiti imposti per lo scarico in fognatura
secondo la normativa vigente (D.Lgs. 152/06 e ss.mm.ii.).
Da un’analisi dell’elenco delle autorizzazioni allo scarico rilasciate dal Comune di Partinico fornito in
sede di passaggio della gestione del SII al precedente gestore è emerso che le principali attività
produttive, in termini di carico inquinante, sono costituite dall’industria vinicola e della produzione
dell’olio. Mediante la localizzazione di dette attività (vedasi ortofoto riportata di seguito) è emerso
che poco meno della metà ricade nel perimetro attualmente servito dalla pubblica fognatura e su
tutte, la Distilleria Bertolino.

       Fig. 1 - Ortofoto con localizzazione delle principali attività produttive in termini di AE

                                                                                                           Pag. 6 di 28
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Della parte rimanente solo una minima parte si trova nei pressi dell’abitato e si prevede di collettare
con la nuova rete fognaria (con un carico totale addotto all’impianto del 50% degli AE da attività
produttive). La parte rimane si trova insediata nel vasto territorio comunale di Partinico. Per alcune
di esse si ha evidenza che l’autorizzazione allo scarico contempla uno scarico in fossa Imhoff o su
suolo.
Sulla base delle precedenti assunzioni si ricava che il carico complessivo da collettare. I dati sono
di seguito riassunti.

                  Domanda AE                 Residenti Fluttuanti              Att. prod         Totale carico
          Partinico      Centro Urbano           29.109             4.343            5.771                39.223
          Borgetto       Corsitti                   366                 3               86                   455
          Partinico      Parrini                    111                61                0                   172
                         Sommano                29.586             4.407            5.857                39.850

     5.3 Analisi della domanda – Impianto depurazione
Come detto l’agglomerato di Partinico è stato recentemente inserito nella procedura di infrazione
comunitaria 2009/2034 per 32.000 AE
La popolazione di riferimento per il progetto del depuratore adeguato sarà l’intera popolazione
residente e fluttuante collettata facente parte dell’agglomerato di Partinico, considerando altresì le
attività produttive.
Il carico complessivo generato da trattare risulta pari a 39.850 AE, cui si aggiungerà il carico
derivante dall’attività di mediante auto espurghi e trattamento bottini (edifici per civile abitazione
presenti nel di territorio dotati di sistemi indipendenti) per un carico complessivo di 41.000 AE.
A partire dalla dotazione idrica riportata nel PRGA (290 l/ab*d), applicando un coefficiente di
afflusso in fognatura parti a 0,8, si stima che la portata media nera da trattare, per un carico
complessivo di 39.850 AE in c.t., sia pari nel periodo estivo a 385,2 mc/h.

6.    Quadro di riferimento infrastrutture esistenti

     6.1 Rete fognaria
Dal punto di vista territoriale e di inquadramento del sistema fognario/depurativo, il Comune di
Partinico è dotato di un sistema di raccolta e collettamento del tipo misto (in conformità a quanto
previsto nel Piano di Attuazione della Rete Fognaria - PARF - approvato con D.A. n. 1476/88 del
22/11/1988).
Dalla documentazione assunta in sede di trasferimento della gestione in capo al precedente gestore
APS, oggi fallito, nonché dalle informazioni assunte dal comparto di gestione delle fognature,
emerge che il sistema di drenaggio urbano comunale si sviluppa per circa 19,7 km, suddiviso in
collettori principali e secondari. Nella rete è presente anche un impianto di sollevamento, sito in
c.da Garofalo, necessario per il rilancio dei reflui prodotti dalle utenze site nella zona,
orograficamente depressa rispetto al depuratore, ad oggi non attivo.

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Lo schema fognario/depurativo è stato sviluppato negli anni per servire sostanzialmente il centro
urbano dell’agglomerato partinicese, coperto dal sistema fognario mentre, due zone periferiche,
che si estendono a N.E. in direzione Montelepre (Contrada Garofalo) e a S.O. in direzione Alcamo
(Contrada Turrisi e SS 113), presentano delle criticità dovute all’assenza di collettamento alla rete
fognaria.
Detto sistema risulta suddiviso in due sistemi indipendenti:
    •       il primo, denominato “A”, recapita i liquami al depuratore posto a Nord del centro abitato
            ed ha come recapito ultimo il fosso Raccuglia, affluente del fiume Nocella; serve la parte
            Est del centro abitato;
    •       il secondo, denominato “B”, a servizio della parte Ovest del centro abitato, ha come
            recapito ultimo il medesimo depuratore; risulta dotato di uno sfioratore in corrispondenza
            del fosso Carrozza.
Per ciascuna macro zona è stato constatato lo stato di consistenza delle infrastrutture esistenti. In
particolare:
    •       Centro Urbano dove la fognatura risulta completamente realizzata e converge verso
            l’impianto di depurazione a fanghi attivi che viene dichiarato avere una potenzialità di targa
            di 32.000 AE (fonte Comune di Partinico);
    •       C.da Garofalo dove risulta presente un sistema di collettori principali ed una stazione di
            sollevamento non attiva mentre è assente la rete fognaria secondaria;
    •       C.da Turrisi priva di rete fognaria con presenza di sistemi di trattamento di utenza
            indipendenti;
    •       SS113 nella quale la rete fognaria ed il sistema di trattamento risultano assenti; sono invece
            presenti sistemi di trattamento di utenza indipendenti.
Criticità
Il sistema fognario del Comune di Partinico versa in uno stato che potremmo definire di assoluta
criticità. L’aspetto più problematico è costituito dal fatto che gran parte dei collettori ha una sezione
insufficiente a convogliare le portate di tipo misto affluenti. Il risultato è quello di frequenti fenomeni
di allagamento e sversamento reflui soprattutto in occasione di eventi meteorici anche di modesta
intensità. Peraltro, i vecchi collettori fognari, per lo più “a canaletta” in calcestruzzo, oltre ad essere
insufficienti a smaltire le portate, sono posati alla stessa quota delle condotte idriche con la
conseguenza, di cui si è fatto già cenno, di interferenza tra acquedotto e fognatura. In aggiunta,
in molti tratti, sono del tutto assenti i pozzetti di ispezione con la conseguenza di rendere
praticamente ingestibile la rete.
Alcune zone periferiche, come già rappresentato, risultano sprovviste della rete di collettamento e
raccolta dei reflui misti.
Infine, a causa della elevata densità di insediamenti produttivi esistenti nella zona di Partinico, sono
frequenti gli scarichi in fognatura di significativi volumi idrici, derivanti principalmente da attività di
trasformazione alimentare (oleifici, cantine, distillerie) aventi caratteristiche non compatibili con i
requisiti di ammissibilità in fognatura. Tali scarichi, drenati dalla rete, arrivano senza preavviso in
impianto con il loro carico di sostanze in grado di inibire il processo biologico che in esso ha luogo
causando il superamento dei limiti allo scarico.

                                                                                                             Pag. 8 di 28
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   6.2 Impianto di depurazione
Il depuratore possiede l’autorizzazione allo scarico rilasciata dal Dipartimento dell’Acqua e dei Rifiuti
- D.D.S. n. 230 del 05/05/2009 - che prevede il rispetto dei limiti di cui alla tab. 1 (BOD5, COD,
SST), tab.2 (Ntot e Ptot) e tab.3 (parametri rimanenti) del D.Lgs. 152/06 e ss.mm.ii ed inoltre è
individuato il limite allo scarico per la carica batterica in 5000 UFC/100m per l’indicatore Escherichia
Coli. È in corso l’iter di rinnovo dell’autorizzazione allo scarico.
Il depuratore di Partinico riceve i reflui relativi alla rete fognaria di tipo misto a servizio dell’abitato.
Una stazione di sollevamento solleva una parte dei reflui provenienti dalla borgata Parrini; la
restante parte giunge per gravità.
Per quanto riguarda i dati di progetto dell’impianto si fa presente che non essendo stato possibile
reperire l’originario progetto del depuratore, non si conoscono con esattezza gli abitanti equivalenti
per i quali è stato progettato né le portate o le dotazioni idriche di progetto. Si stima che l’impianto,
sito in via Mulini, realizzato con successivi interventi in un intervallo temporale compreso tra il 1975
e il 1982, abbia un dato di targa di 32.000 AE.
Si riporta di seguito una planimetria funzionale con le unità di trattamento attualmente presente
presso le aree di impianto, oltre che il profilo idraulico ed una ortofoto.

                               Fig. 2 - Schema funzionale del depuratore

                                                                                                           Pag. 9 di 28
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                      Fig. 3 - Ortofoto dell’area ove insiste l’attuale depuratore

La filiera di trattamento si articola nelle seguenti fasi.
Linea Acque
     I liquami in arrivo all’impianto giungono in un pozzetto di testa e possono essere avviati ai
     successivi trattamenti o by-passati a valle del bacino di disinfezione. Dopo un canale di misura
     della portata, all’interno del quale è istallato anche un sensore che opera la misura in linea del
     COD, i liquami attraversano dapprima una griglia automatica grossolana ad arco a valle della
     quale è stata istallata recentemente una griglia fine a gradini fissi e mobili munita di coclea di
     estrazione del materiale grigliato. I reflui grigliati vengono successivamente avviati al
     trattamento di dissabbiatura, questo consta di un dissabbiatore circolare a pale rotanti “tipo
     Pista” munito di sistema di estrazione delle sabbie mediante air lift. Attualmente la
     dissabbiatura risulta fuori esercizio a causa dell’intasamento del sistema di estrazione delle
     sabbie.
     I liquami vengono quindi sollevati verso un bacino di equalizzazione ed omogeneizzazione
     munito di miscelatori sommersi. Da qui la linea di processo prevede la possibilità di operare
     un sollevamento fino ad una unità di flottazione ad aria disciolta realizzata in un bacino
     rettangolare del volume di 405 m3 che dovrebbe assolvere al trattamento di disoleatura, tale
     trattamento unitario risulta però mai entrato in funzione e pertanto il comparto viene by-
     passato ed i liquami vengono sollevati fino al trattamento biologico. Quest’ultimo è operato
     mediante un doppio stadio realizzato in accordo allo schema di pre-denitrificazione. Il primo
     comparto in linea è pertanto quello di denitrificazione biologica che avviene all’interno di un
     reattore biologico di forma rettangolare e del volume utile di 355 m3, nel quale la miscelazione

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    avviene mediante n. 2 agitatori lenti. In questo reattore, oltre al liquame da trattare, vengono
    avviati anche i fanghi di ricircolo dei sedimentatori ed un ricircolo interno di miscela aerata,
    ricca in nitrati, operato dall’uscita delle vasche di nitrificazione.
    Successivamente i liquami vengono avviati al reattore biologico di ossidazione, impiegato
    anche per la precipitazione del fosforo mediante aggiunta di cloruro ferrico. Il comparto di
    ossidazione-nitrificazione-defosfatazione è formato da due vasche rettangolari a circuito
    anulare per un volume complessivo di 2.800 m3, nelle quali erano installati n. 4 aeratori
    Mammut del tipo a spazzola rotante da 30 KW ciascuno. Successivamente, a causa dei
    frequenti interventi di manutenzione richiesti dal sistema d’aerazione, si è operata la rimozione
    dei rotori e la sostituzione degli stessi con un sistema di insufflazione d’aria mediante diffusori
    a bolle fini posti sul fondo delle vasche.
    A valle dei trattamenti biologici, la miscela aerata viene avviata alla successiva fase di
    sedimentazione secondaria realizzata mediante due bacini a pianta circolare, di differente
    diametro, della superficie complessiva di circa 495 m2, attrezzati con carroponte con lama di
    fondo raschia-fango. Il liquame chiarificato viene quindi inviato alla fase di disinfezione finale,
    costituita da una vasca di contatto del volume di circa 110 m3, dotata di setti, in cui è dosato
    e miscelato ipoclorito di sodio. Nella parte finale della vasca di contatto, in prossimità
    dell’uscita, è istallato un misuratore di portata.
    I liquami disinfettati sono inviati direttamente allo scarico, che avviene nel vallone Puddastri,
    affluente del fiume Nocella.

Linea fanghi
    I fanghi, raccolti nelle tramogge al fondo delle vasche di sedimentazione secondaria, vengono
    estratti, sollevati ed avviati alternativamente: in testa al comparto di trattamento biologico
    (fanghi di ricircolo); al comparto di digestione aerobica (fanghi di supero).
    La stabilizzazione dei fanghi di supero avviene in due vasche a pianta quadrata del volume
    utile complessivo di 1.094 m3. Il sistema di aerazione è rappresentato da turbine di superficie
    di circa 10 kW ciascuna.
    Successivamente i fanghi stabilizzati sono inviati ad un bacino di ispessimento statico del
    volume di circa 400 m3, per poi essere spillati e inviati ad una batteria di letti di essiccamento.
    L’impianto di trattamento fanghi è attrezzato con una nastropressa attualmente fuori servizio.

                                                                                                              Livello di
                               Denominazione                Unità             Caratteristiche
                                                                                                               servizio
                                                                      Grossolana automatica ad
                                                                      arco
                           Grigliatura                        2       Fine automatica a gradini               sufficiente
                                                                      mobili
      Pretrattamenti
                           Dissabbiatura                      1       Bacino con agitatore -                 Insufficiente
                                                                      estrazione sabbie mediante air
                                                                      lift
      Sollevamento         Sollevamento iniziale              1                                              Insufficiente

                                                                                                        Pag. 11 di 28
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                                  Codice Fiscale e Partita IVA: 04797200823 - Reg. Imprese Palermo n. 53832/1999 - R.E.A. Palermo n. 217770
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                                                                                                                Livello di
                                Denominazione                Unità             Caratteristiche
                                                                                                                 servizio
                                                                       Vasca      rettangolare       per
  Disoleatura/Flottazione   Disoleatura/Flottazione            1       flottazione      con          aria     Fuori servizio
                                                                       pressurizzata
       Equalizzazione       Equalizzazione                     1       Vasca rettangolare                       Sufficiente
                                                                       Vasche quadrate con n. 2
                            Denitrificazione                   1                                                Sufficiente
                                                                       agitatori lenti

                                                                       Pianta    rettangolare   con
                            Trattamento      biologico
    Trattamenti biologici                                              percorso anulare e sistema
                            (Vasche a Fanghi attivi)           2                                                Sufficiente
                                                                       d’aerazione a bolle fini

                                                                       Sedimentatore circolare con
                            Sedimentazione                     2                                               Insufficiente
                                                                       carroponte (diametri diversi)
                            secondaria
                                                                       Vasca      di contatto    con
      Trattamenti finali    Disinfezione                       1                                                Sufficiente
                                                                       ipoclorito
                            Stabilizzazione aerobica           2       Vasca quadrata con aerazione             Sufficiente
                                                                       mediante turbine superficiali

                            Ispessitore statico                1       Vasca circolare                          Sufficiente
     Trattamenti fanghi
                            Disidratazione meccanica           1       Nastropressa                           Fuori servizio

                            Letti di essiccamento              6       Bacino a pianta rettangolare             Sufficiente
                            Condotta di restituzione
            Emissari                                           1       lunghezza circa 100 m                    Sufficiente
                            verso il Vallone Puddastri
                                                                       Estensione      area    di   circa
       Fitodepurazione                                         1                                                   n.d.
                                                                       12.600 mq

Criticità
L’impianto, nella sua attuale configurazione, non è in grado di rispettare i limiti imposti dalla attuale
normativa D. Lgs.152/06 e ss.mm.ii., essendo stato progettato per il rispetto della L.R. 27/86,
nettamente meno restrittivi in termini di emissioni di quelli delle tabelle della normativa vigente. Va
anche aggiunto che l’impianto nelle sue attuali condizioni di vetustà, in uno con l’incremento del
carico da trattare, non riesce spesso a garantire i limiti di emissione oggi imposti.
Per quanto nell’ultimo periodo si siano operate delle modifiche finalizzate ad irrobustire il ciclo di
trattamento queste, ancorché efficaci, risultano comunque commisurate alla odierna capacità
depurativa. Il depuratore è infatti progettato per una popolazione equivalente di 32.000 AE, e
risulta inoltre sprovvisto di misuratori di portata in grado di computare anche le portate avviate a
scarico tramite gli scolmatori esistenti. Peraltro, nella sua attuale configurazione non è in grado di
rispettare i limiti imposti dalla attuale normativa D. Lgs.152/06, essendo stato progettato per il
rispetto dei limiti della L.R.27/86, nettamente meno restrittivi in termini di emissioni di quelli delle
tabelle della normativa vigente. Inoltre lo scarico delle acque reflue depurate avviene nel torrente
Puddastri affluente del fiume Nocella che sfocia nel Golfo di Castellammare, istituita area sensibile
nel 2003.
Una delle maggiori criticità per cui l’impianto non riesce a garantire i limiti previsti allo scarico è
rappresentata dall’attuale sistema di ossidazione-nitrificazione. Tali unità, di tipo anulare Carousel,
erano pensate per assolvere simultaneamente alla finzione di nitrificazione e denitrificazione.
l’aerazione garantita da 4 rotori di tipo Mammut era infatti applicata ad un sistema ciclico e

                                                                                                            Pag. 12 di 28
                                   AMAP S.p.A. - Società del Servizio Idrico Integrato, soggetta a controllo analogo (art. 4 - L.R. n.19/2015)
                                   Sede sociale: via Volturno, 2 - 90138 Palermo - tel. 091.279111 - fax 091.279228 - http://www.amapspa.it
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circolatorio idrodinamico a pistone che prevedeva l’alternarsi di zone ricche di ossigeno disciolto,
nelle sezioni immediatamente a valle dei rotori, e di zone prive di ossigeno disciolto nelle sezioni
idraulicamente a monte dei rotori. Tuttavia, a causa dei continui disservizi delle spazzole/palette
rotanti il rendimento di processo risultava frequentemente inferiore a quello di progetto. Per ovviare
a tale inconveniente si è deciso di modificare il sistema di aerazione posando in opera una serioe
di diffusori sommersi a bolle fini alimentati da una soffiante. Ad oggi pertanto la pre-denitrificazione
viene operata in un comparto separato, come precedentemente detto, nel quale la miscelazione è
garantita mediante agitatori lenti. Le due vasche Carousel sono pertanto state trasformate in
reattori di ossidazione/nitrificazione biologica e defosfatazione chimica. Tale accorgimento, per
quanto abbia fornito significativi miglioramenti al processo biologico, risulta cmq commisurato per
il carico di progetto di 32.000 AE. Il comparto di ossidazione nelle attuali condizioni potrebbe infatti
risultare insufficiente al completamento dei lavori relativi alla rete fognaria che convoglieranno in
impianto i reflui prodotti da 51.000 AE.
Altra criticità strutturale è quella rappresentata dalla vetustà dell’impianto con riferimento alle opere
civili, a quelle di carpenteria metallica e, più in particolare, alle apparecchiature elettromeccaniche
in esso presenti. In ragione di tale vetustà spesso si sono verificati disservizi alle linee di processo
con conseguenze sulla qualità degli effluenti trattati.
Va inoltre aggiunto che una notevole criticità, di carattere gestionale ma che ha refluenze negative
sull’impianto stesso, risiede nell’arrivo in impianto di continui ingressi di reflui anomali, in particolare
oleari e vinicoli, riconducibili a sversamenti di tipo industriale illecitamente immessi nella fognatura
dinamica comunale, che, in uno con l’assenza di un adeguato comparto di equalizzazione ed
omogeneizzazione e di opportuna volumetria di trattamento, determinano puntualmente
decadimenti nei rendimenti depurativi.

7.    Quadro di riferimento criticità ARERA

Si riportano di seguito le criticità che attualmente si riscontrano nel sistema fognario depurativo,
secondo le indicazioni fornite dall’Ente di Regolazione ARERA (Autorità di Regolazione per Energia
Reti e Ambiente).
DEP 1.1 Assenza totale o parziale del servizio     Si rileva mancato adeguamento Dir 91/271/CEE per assenza parziale di
di depurazione in agglomerati di dimensione        trattamento di depurazione dei reflui provenienti dall’agglomerato di
superiore ai 2.000 AE                              Partinico (Procedura infrazione 2009/2034).
                                                   Si stima che non risultino adeguatamente trattati 31.000 AE (impianto
                                                   capace di trattare adeguatamente esclusivamente 20.000 AE)
DEP 1.4 Assenza di trattamenti terziari ex art.    Esiste un trattamento terziario (fitodepurazione) non entrato in esercizio,
5 Direttiva 91/271/CEE (per aree sensibili, ove    in carico al comune
applicabile)
DEP 2.1 Inadeguatezza di progetto, delle           L’impianto è inadeguato per il rispetto della vigente normativa in tema di
condizioni fisiche, dei sistemi di monitoraggio,   limiti allo scarico delle acque reflue depurate al corpo idrico ricettore
dei trattamenti di rimozione                       ricadente in area sensibile (impianto progettato oltre vent’anni fa per il
                                                   rispetto della LR.27/86), di condizioni fisiche (impianto vetusto), di sistemi
                                                   monitoraggio (mancanza sistemi di misura), di trattamenti di rimozione
                                                   (singoli comparti inadeguati al trattamento).
                                                   Si stima che non risultino adeguatamente trattati 31.000 AE (impianto
                                                   capace di trattare adeguatamente esclusivamente 20.000 AE)
DEP 2.3 Criticità legate alla potenzialità di      L’impianto è sottodimensionato per l’attuale carico afferente e per l’intera
trattamento                                        domanda depurativa dell’agglomerato.

                                                                                                               Pag. 13 di 28
                                         AMAP S.p.A. - Società del Servizio Idrico Integrato, soggetta a controllo analogo (art. 4 - L.R. n.19/2015)
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                                                     Si stima che non risultino adeguatamente trattati 31.000 AE (impianto
                                                     capace di trattare adeguatamente esclusivamente 20.000 AE)
DEP 3.1 Inadeguato recupero di materia e/o di        Attuale sistema di smaltimento fanghi precario poichè l’impianto non
energia dei fanghi residui di depurazione            possiede un sistema di disidratazione meccanico (unità fuori servizio).
                                                     Si stima un aumento dell’efficienza del comparto di disidratazione del 10-
                                                     15% di SS.
DEP 3.3 Impatto negativo sul recapito finale         Impatto negativo sul recapito finale (acque dolci superficiali in area
                                                     sensibile), causato dall’inadeguatezza dell’impianto.
DEP 4.1 Non totale copertura o cattivo               Mancata copertura dei sistemi di misura di quantità e qualità dei reflui
funzionamento o vetustà dei misuratori dei           influenti ed effluenti (misuratori di portata e autocampionatori automatici).
misuratori (dei parametri di quantità e di           Si stima che non risultino adeguatamente trattati 31.000 AE (impianto
qualità)                                             capace di trattare adeguatamente esclusivamente 20.000 AE)
EFF 1.3 Margini di miglioramento dell’efficienza     Margini di miglioramento efficienza economica e funzionale nella gestione,
economica e funzionale della gestione di             a seguito di adeguamento dei comparti (più efficienti) e delle
infrastrutture di depurazione.                       apparecchiature (ad oggi vetuste ed in continua necessità di
                                                     manutenzione).
                                                     L’uso delle migliori tecnologie consentirà un risparmio energetico in
                                                     termini di €/mc trattato del 20%.
EFF 3.1 Criticità nella sicurezza delle condizioni   Necessità di miglioramento delle condizioni di sicurezza dei lavoratori che
di lavoro                                            operano sull’impianto per vetustà depuratore in generale.
EFF 4.4 Elevati consumi di energia elettrica         Elevati consumi elettrici per via dell’attuale sistema di aerazione del
negli impianti di depurazione                        trattamento biologico.
                                                     L’uso delle migliori tecnologie consentirà un risparmio energetico in
                                                     termini di €/mc trattato del 20%.
FOG 1.1 Mancanza parziale o totale delle reti        Si rileva la mancanza totale delle reti di raccolta e collettamento dei reflui
di raccolta e collettamento dei reflui in            in agglomerati di dimensione superiore ai 2.000 AE relativamente alle
agglomerati di dimensione superiore ai 2.000         Contrada Garofalo, Contrada Turrisi e SS113.
AE                                                   Si stima che non risultino adeguatamente collettati 3.381 AE

L’intervento consentirà inoltre di migliorare il macroindicatore M5 (quantità di fanghi avviati a
discarica) e M6 (non conformità in termini di analisi degli inquinanti nell’acqua trattata).

8.     Intervento di adeguamento del sistema fognario depurativo

Lo scopo dell'intervento proposto è quello di conseguire le condizioni prescritte dalla Direttiva
Comunitaria 91/271/CEE per l'intero agglomerato di Partinico e, quindi, garantire che il carico
generato dal territorio, al netto di quello trattato dagli esistenti sistemi individuali, sia raccolto e
collettato presso l’impianto di depurazione capace di garantire i livelli di trattamento richiesti dalla
normativa.
Poiché il presente documento riveste carattere di programmazione, l'individuazione degli interventi
è finalizzata alla definizione delle successive fasi dello sviluppo progettuale per il quale saranno
necessari approfondimenti di carattere conoscitivo.
Al fine di meglio descrivere gli interventi che si dovranno programmare, fermo restando le ulteriori
indagini valutazioni e determinazioni conseguenti al previsto Masterplan, si è ritenuto opportuno
suddividerli nelle due tipologie di seguito elencate:
     •     Interventi funzionali a coprire le aree periferiche attualmente sprovviste di rete fognaria di
           raccolta e/o collettamento, mediante la realizzazione di collettori principali e secondari oltre
           che la realizzazione di due nuove stazioni di sollevamento;

                                                                                                                 Pag. 14 di 28
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    •   Realizzazione di un nuovo ciclo di trattamento, in sostituzione dell’esistente, all’interno delle
        stesse aree ove oggi è localizzato il depuratore, oltre che la manutenzione straordinaria ed
        adeguamento della condotta di restituzione al corpo idrico ricettore.
I paragrafi che seguono descrivono le due tipologie di intervento.

   8.1 Adeguamento della rete fognaria
Al fine di superare la procedura di infrazione si prevede dunque di completare la rete fognaria
comunale al fine di garantire il rispetto del D.Lgs. 152/06 e ss.mm.ii. e della Direttiva Comunitaria
91/271/CEE. L’intervento prevede pertanto di realizzare una nuova rete a servizio delle Contrade
Garofalo e Turrisi oltre che degli edifici prossimi alla SS 113 in direzione di Alcamo.
Per ciascuna di essa si prevede in via preliminare di realizzare una rete di raccolta che convogli i
reflui in sei collettori principali:
    •   Collettore Garofalo 1: i reflui prodotti dalla porzione di Nord-Est dell’omonima contrada
        vengono collettati, mediante due rami secondari, alla nuova stazione di sollevamento n.1;
    •   Collettore Garofalo 2; i reflui prodotti dalla porzione di Sud-Ovest dell’omonima contrada
        vengono collettati, mediante due rami secondari, alla nuova stazione di sollevamento n.1;
    •   Collettore Premente n. 1: una condotta in pressione veicolerà in pressione i reflui pervenuti
        alla stazione di sollevamento n. 1 al collettore esistente di adduzione al depuratore, posto
        a Nord del centro abitato;
    •   Collettore Turrisi: veicolerà i reflui provenienti dalla porzione di centro urbano compresa
        fra la SP1, SS186, SP2 e via Macaluso-via Manzoni, verso il collettore esistente di adduzione
        al depuratore, posto a Sud del centro abitato;
    •   Collettore SS113, di raccolta e vettoriamento dei reflui prodotti dagli edifici prossimi alla
        SS 113 verso la stazione di sollevamento n. 2
    •   Collettore Premente n. 2: attraverso la realizzanda stazione di sollevamento n. 2, i reflui
        verranno addotti al sopracitato collettore esistente di adduzione al depuratore, posto a Sud
        del centro abitato.
Lo sviluppo complessivo delle condotte fognarie, che interesserà la viabilità pubblica, è pari a circa
8,4 km di cui 4,3 km relativamente ai collettori principali e 4,0 km di rete secondaria.
Si riportano di seguito i suddetti collettori, oltre che uno stralcio del PARF redatto dal Comune di
Partinico.

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Fig. 4 - Ortofoto dell’area ove si registra un’assenza della rete fognaria e di collettamento

                    Fig. 5 - Stralcio del PARF del Comune di Partinico

                                                                                                   Pag. 16 di 28
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La realizzazione di detto sistema fognario interesserà in più punti l’esistente viabilità statale (SS113
e SS186), provinciale (SP1) ed urbana comunale.
Il dettaglio delle opere potrà scaturire a seguito del rilievo di dettaglio che sarà eseguito nell’ambito
dello sviluppo progettuale previsto.
Sono previsti inoltre due nuovi sollevamenti, necessari al superamento dei dislivelli geodetici
esistenti nel territorio, con sistemi di scarico di emergenza e per le extraportate.
Le due stazioni di sollevamento di nuova realizzazione, dotate di sistemi di emergenza e manufatti
scolmatori con idonei sistemi di restituzione delle portate, dovranno permettere di trattare una
portata di punta pari ad almeno due volte la portata media nera.
Le extraportate verranno veicolate nei limitrofi corpi idrici ricettori.
Dette stazioni saranno inoltre dotate di telecontrollo ed opportuni sistemi di copertura e mitigazione
e/o trattamento degli odori.
Si prevede di realizzare le stesse in aree attualmente private.
In virtù di quanto sopra descritto, in tale comparto fognario si dovranno effettuare una serie di
indagini indispensabili per la verifica dell’effettivo carico da collettare, della sua variabilità nell’arco
dell’anno (cicli produttivi diversi dal carattere fortemente stagionale), dello stato di consistenza
della rete di raccolta e collettamento esistente nonchè della disponibilità delle aree.
Nel dettaglio, si dovranno eseguire dei rilievi circa gli attuali immobili ed i relativi sistemi di
trattamento e smaltimento dei reflui, dei rilievi plano-altimetrici e geometrici per la ricostruzione
dell’orografia e distribuzione degli utenti nel territorio oltre che dell’esistente sistema fognario
comunale, ed in particolare la sua struttura topologica, la posizione di tutti gli elementi fisici presenti
sul territorio nonché le relative caratteristiche funzionali e geometriche.
Infine, con riferimento ai tratti di collettore che serviranno le zone caratterizzate da significativi
insediamenti di natura produttiva, sarà opportuno realizzare delle stazioni fisse di misura della
qualità dell’acqua. Tali stazioni dovranno monitorare in continuo alcuni parametri (es. conducibilità
elettrica, pH e potenziale RedOx delle acque reflue) misurabili istantaneamente mediante sonde
multiparametriche che verranno interfacciate ad una serie di datalogger in grado di comunicare in
continuo con una centralina di acquisizione e trasmissione dati. Lo scopo di tale sistema sarà quello
di costituire una rete in grado di lanciare tempestivamente degli alert signal in corrispondenza di
brusche e significative variazioni dei segnali misurati che consentano al gestore del processo di
depurazione, o ad un sistema di controllo automatizzato, di operare tutte le possibili manovre (es.
invasamento temporaneo di una parte del refluo in serbatoi di accumulo, attivazione di una linea
di processo supplementare etc…) finalizzate a preservare il funzionamento dell’impianto. Tale rete
inoltre consentirà al gestore della rete di avere evidenza e contezza in merito alla presenza di
scarichi anomali aventi caratteristiche non compatibili con le normali acque reflue e consentirà
anche di individuare la zona di provenienza degli stessi.

   8.2 Adeguamento e potenziamento dell’impianto di depurazione comunale
L’intervento oggetto del presente documento di indirizzo alla progettazione, prevede il
potenziamento e l’adeguamento dell’impianto di depurazione di Partinico, che attualmente serve
soltanto il centro urbano, da realizzare interamente all’interno dell’attuale area occupata dal

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