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Weekly Economic Monitor Il punto: poche nuove sul ciclo, banche centrali in attesa 13 aprile 2018 Eurozona: la prudenza non è mai troppa. I dati di produzione industriale di febbraio suggeriscono un rallentamento del ciclo a inizio 2018, che dovrebbe essere temporaneo. La Nota settimanale prossima settimana, l’indice ZEW offrirà qualche nuova indicazione sul ciclo. I verbali della riunione BCE di marzo rassicurano sul fatto che il Consiglio seguirà un approccio prudente nel Intesa Sanpaolo gestire l’uscita dalle misure straordinarie. Il criterio guida rimane un aumento sostenibile Direzione Studi e Ricerche dell’inflazione verso il target. Macroeconomic and Stati Uniti: niente di nuovo sul fronte economico: il CPI è moderato a marzo e la Fed ritiene di Fixed Income Research essere su un sentiero di policy appropriato. Nei prossimi mesi la politica monetaria proseguirà sul sentiero previsto, in attesa di informazioni sull’inflazione. Nuove tensioni in arrivo sui dazi. Luca Mezzomo Responsabile I market mover della settimana Giovanna Mossetti Nella Zona Euro ci sono pochi dati in uscita. L’indice ZEW dovrebbe rimanere su un trend Economista - USA e Giappone discendente, dato il permanere di una maggiore volatilità sui mercati. La seconda stima dovrebbe confermare l’inflazione in aumento di tre decimi all’1,4% nella media area euro e di quattro decimi in Italia all’1,1%. Anna Maria Grimaldi Economista - Area euro La settimana ha molti dati in uscita negli Stati Uniti. Le prime indagini del settore manifatturiero di aprile dovrebbero restare ampiamente positive, ma registrare modeste correzioni, in parte da Paolo Mameli Economista - Area Euro attribuire al significativo aumento di incertezza riguardo alla politica commerciale degli USA e ai timori dell’introduzione di dazi punitivi. A marzo, le vendite al dettaglio dovrebbero riaccelerare dopo tre mesi di debolezza e dare supporto alla previsione di consumi in crescita relativamente Guido Valerio Ceoloni elevata nella parte centrale dell’anno. Produzione industriale e nuovi cantieri a marzo Economista – Area Euro dovrebbero essere in moderato aumento. I prezzi del presente documento sono aggiornati al 13.04.2018 Vedere l'Appendice per la certificazione degli analisti e per importanti comunicazioni
Weekly Economic Monitor 13 aprile 2018 Il punto della settimana: poche nuove sul ciclo, banche centrali in attesa Eurozona: la prudenza non è mai troppa. I dati di produzione industriale di febbraio suggeriscono un rallentamento del ciclo a inizio 2018, che dovrebbe essere temporaneo. La prossima settimana, l’indice ZEW offrirà qualche nuova indicazione sul ciclo. I verbali della riunione BCE di marzo rassicurano sul fatto che il Consiglio seguirà un approccio prudente nel gestire l’uscita dalle misure straordinarie. Il criterio guida rimane un aumento sostenibile dell’inflazione verso il target. Gli eventi principali della settimana in Europa sono stati la pubblicazione dei dati di Area euro: cede ancora la produzione industriale di febbraio e i verbali della riunione BCE del 7 marzo scorso, quando il produzione industriale a Consiglio ha deciso di rimuovere l’easing bias sugli acquisti. I dati di produzione industriale di febbraio. Dovrebbe essere solo febbraio hanno indicato una pesante contrazione di attività nel manifatturiero (-2,0%m/m) una pausa, che introduce, che fa seguito alla già debole entrata nell’anno (-0,5% m/m a gennaio). Crolla in particolare la però, rischi per le nostre stime produzione di beni capitali (-3,6% m/m) e di consumo durevoli (-2,1% m/m). Sul trimestre la di crescita per il 1° trimestre. produzione manifatturiera è in corso pe runa contrazione di 0,8% t/t il contributo dal comparto energetico sarà marginale (+0,1%t/t): Con un calo così vistoso di produzione industriale, a meno di revisioni nei prossimi mesi, vi è il rischio che la crescita del PIL si assesti intorno a 045% t/t e non a 0,6% t/t come a fine 2017. Il rallentamento del manifatturiero è in contrasto dalle indicazioni per il comparto dalle indagini di fiducia, indicazioni che rimanevano generalmente positive a febbraio anche se meno che nei tre mesi precedenti. Anche i PMI globali indicano una tenuta del commercio mondiale. Il rallentamento di produzione a inizio 2018 dovrebbe rivelarsi temporaneo. Ma aumentano i sospetti che il picco di questo ciclo possa essere già alle spalle. Anche in Europa, come negli USA, la postura della banca centrale europea è di attesa per Le minute della riunione BCE valutare le nuove informazioni sul ciclo e sulla dinamica inflazionistica. La BCE è più indietro di marzo indicano che: nel processo di normalizzazione della politica monetaria rispetto alla FED dal momento che il ciclo è meno maturo, il rialzo dell’inflazione visto sinora ben più contenuto e il mercato del lavoro ancora lontano dal pieno impiego. L’inflazione euro zona si è assestata a marzo all’1,4%, l’inflazione core è all’1,3%. I verbali della riunione BCE di marzo confermano che la rimozione dell’easing bias sugli acquisti è un ulteriore passo nel processo di normalizzazione …la rimozione dell’easing bias della politica monetaria, il passo è ampiamente giustificato, si legge, dal proseguire della fase sugli acquisti è stata decisa di espansione al di sopra del potenziale a ritmi anche più soldi rispetto alle attese. Del resto, a all’unanimità … marzo la BCE ha rivisto al rialzo le stime per il 2018 al 2,4% e confermato la previsione di crescita dell’1,9% nel 2019 e dell’1,7% nel 2020. La fronte di dati macro incoraggianti e di una valutazione dei rischi per la crescita come ancora circa bilanciati, il Consiglio ha valutato che fosse aumentato il grado di fiducia in un ritorno dell’inflazione al target nel medio periodo e ha pertanto ritenuto appropriato rimuovere l’easing bias sugli acquisti. Il Consiglio era generalmente concorde sul fatto che il ritorno dell’inflazione verso il target …ma la pazienza è d’obbligo rimane assai graduale e quindi sull’opportunità di mantenere una comunicazione prudente dal momento che l’aumento sulle future mosse di politica monetaria. Le minute enfatizzano, a più riprese, la sostenibilità dell’inflazione rimane graduale della dinamica inflazionistica come condizione imprescindibile per valutare ulteriori passi nel processo di normalizzazione della politica monetaria. Non si fa menzione alcuna sulla comunicazione sui tassi né sui tempi per le prossime decisioni. In generale, il tono è cauto e prudente e non emerge un’urgenza di archiviare il programma di acquisto titoli. Dalla riunione di marzo le indicazioni dai dati non sono state di ulteriore accelerazione del ciclo ma piuttosto di parziale raffreddamento. I rischi dallo scenario globale sono aumentati con le minacce protezionistiche dell’amministrazione Trump. La BCE non dovrebbe, quindi, alterare la retorica prudente alla riunione di aprile. Intesa Sanpaolo – Direzione Studi e Ricerche 2
Weekly Economic Monitor 13 aprile 2018 Rimaniamo dell’idea che la BCE, tra giugno e luglio, annuncerà la fine del programma di Ma rimaniamo dell’idea che acquisto titoli per dicembre 2018. Il vero market mover rimane la comunicazione sui tassi, ma con la fine del mandato di ci sembra poco probabile che il Consiglio voglia fornire chiarimenti su cosa intende per “tassi Draghi QE e tassi negativi fermi ben oltre la fine degli acquisti” prima di settembre. Il nostro scenario centrale rimane di saranno storia un primo rialzo del tasso sui depositi entro giugno 2019. Per la fine del mandato di Draghi, novembre 2019, il regime di tassi negativi dovrebbe essere archiviato. I tassi resteranno in ogni caso bassi anche nel 2020. Stati Uniti: niente di nuovo sul fronte economico: il CPI è moderato a marzo e la Fed ritiene di essere su un sentiero di policy appropriato. Nei prossimi mesi la politica monetaria proseguirà sul sentiero previsto, in attesa di informazioni sull’inflazione. Nuove tensioni in arrivo sui dazi. Gli eventi principali della settimana negli Stati Uniti sono stati la pubblicazione dei verbali della USA: poche novità dai dati, in riunione del FOMC e il CPI di marzo (v. sotto): la comunicazione della Fed e i prezzi non hanno arrivo altra volatilità sui dazi fornito novità di rilievo. Nella prossima settimana i dati USA non dovrebbero cambiare lo scenario di fondo, con indicazioni positive dalle prime indagini del manifatturiero ad aprile e con informazioni già un po’ datate sull’attività di marzo. Le informazioni sulla politica monetaria emerse dai verbali della riunione del 20-21 marzo Verbali FOMC in linea con le segnalano che la Fed nei prossimi mesi resterà in una fase di attesa, senza fretta di modificare attese la comunicazione, dopo gli aggiornamenti di marzo. Nel Comitato vi è diffusa fiducia nel miglioramento delle prospettive di crescita e di inflazione e un consenso per ulteriori graduali rialzi dei tassi. La previsione di consenso è di crescita sopra il potenziale nel prossimo biennio, anche per via del nuovo stimolo fiscale, con una valutazione di rischi “circa bilanciati”. Riguardo ai recenti sviluppi sui dazi, “una forte maggioranza” dei partecipanti ritiene che un’escalation delle tensioni, con l’attuazione delle misure annunciate e ritorsione da parte dei partner commerciali, potrebbe avere effetti negativi sullo scenario di crescita. Il Comitato ha discusso i costi e i benefici di permettere un ulteriore aumento dell’output gap e per ora ha concluso che alzare i tassi gradualmente “manterrebbe in equilibrio i rischi per lo scenario di inflazione e disoccupazione e molto probabilmente sosterrebbe la prosecuzione dell’espansione economica”. Tuttavia, “alcuni” partecipanti ritengono che potrebbe essere opportuno in futuro segnalare che i tassi di policy potrebbero essere portati sul livello neutrale o anche oltre, in territorio restrittivo. Nel complesso, i verbali mostrano un ampio consenso sulla politica di “ulteriori graduali” rialzi e sulla necessità di monitorare l’evoluzione dei dati per aggiustare eventualmente il ritmo. La Fed per ora si aspetta tre rialzi quest’anno, ma lascia aperta la possibilità di quattro mosse. Non c’è attualmente fretta di cambiare la comunicazione. Il focus resterà sull’inflazione, e in particolare sulle variazioni mensili degli indici core. Il CPI di marzo ha confermato che, per via del confronto con il 2017, nei prossimi mesi l’inflazione annua sarà intorno, o anche modestamente al di sopra del 2%: la Fed ritiene che questo rialzo sia “ampiamente atteso e, di per sé, non giustifichi un cambiamento del sentiero previsto per il tasso dei Fed funds”. Le informazioni della dinamica mensile, ancora compresa fra 0,15% e 0,2% in media, non rivelano significativi aumenti di pressioni verso l’alto. I dati dell’economia americana e di quella mondiale sono di modesto rallentamento e ci vorrà qualche mese per valutare l’entità dell’attesa riaccelerazione, oltre che per vedere l’evoluzione delle tensioni sui dazi. Fino alla riunione di giugno, il FOMC può tenere un profilo basso. Nei prossimi giorni, eventuale volatilità potrebbe derivare da eventi politici, sia sul fronte dei dazi, sia su quello legato alla recente turbolenza interna al Partito repubblicano, oltre naturalmente alle questioni geopolitiche (Siria, Iran). Intesa Sanpaolo – Direzione Studi e Ricerche 3
Weekly Economic Monitor 13 aprile 2018 Per quanto riguarda i dazi, dopo le dichiarazioni accomodanti del premier cinese Xi, che ha indicato di voler seguire una strategia non conflittuale, c’è stato un segnale di possibile Dazi: segnali distensivi dalla recrudescenza delle tensioni da parte dell’amministrazione USA. Secondo la Casa Bianca, i toni Cina, nuove tensioni dagli USA concilianti degli esponenti cinesi segnalano che la strategia aggressiva adottata finora funziona, pertanto la prossima settimana verranno dati i dettagli sui nuovi dazi del 25% da imporre su importazioni per 100 mld di dollari (oltre a quelli già specificati per i primi 50 mld di dollari e a quelli su alluminio e acciaio). Inoltre, il Tesoro sta preparando misure per bloccare investimenti cinesi in aziende americane nel settore della tecnologia, e considerando l’opzione di renderle permanenti, indipendentemente da eventuali risposte cinesi. Anche se per ora la guerra commerciale fra Cina e Stati Uniti si svolge solo a parole, i nuovi attacchi verbali del presidente sulla questione dei dazi manterranno elevata la volatilità e alzano i rischi per lo scenario. L’annuncio da parte del presidente della Camera Ryan di non ripresentarsi alle elezioni di Turbolenza nel partito novembre decapita la leadership del partito repubblicano in una fase di crescente debolezza, e repubblicano porta a 38 i rappresentanti che si ritireranno dalla Camera quest’anno, un record dal 1952. In media, dal 1994, alle elezioni mid-term il partito che ha vinto le presidenziali perde 23 seggi. Secondo i sondaggi più recenti (RealClearPolitics), al momento Repubblicani e Democratici sono in situazione di parità alla Camera, ma l’elevato numero di Repubblicani nuovi e le statistiche delle elezioni mid-term giocano a sfavore del partito del Presidente. La rilevanza di una Camera democratica quest’anno è maggiore che in altri anni elettorali, perché potrebbe aprire la strada a un processo di impeachment. Intesa Sanpaolo – Direzione Studi e Ricerche 4
Weekly Economic Monitor 13 aprile 2018 I market mover della settimana Nella zona euro ci sono pochi dati in uscita. L’indice ZEW dovrebbe rimanere su un trend discendente, dato il permanere di una maggiore volatilità sui mercati. La seconda stima dovrebbe confermare l’inflazione in aumento di tre decimi all’1,4% nella media area euro e di quattro decimi in Italia all’1,1%. La settimana ha molti dati in uscita negli Stati Uniti. Le prime indagini del settore manifatturiero di aprile dovrebbero restare ampiamente positive, ma registrare modeste correzioni, in parte da attribuire al significativo aumento di incertezza riguardo alla politica commerciale degli USA e ai timori dell’introduzione di dazi punitivi. A marzo, le vendite al dettaglio dovrebbero riaccelerare dopo tre mesi di debolezza e dare supporto alla previsione di consumi in crescita relativamente elevata nella parte centrale dell’anno. Produzione industriale e nuovi cantieri a marzo dovrebbero essere in moderato aumento. Lunedì 16 aprile Stati Uniti Le vendite al dettaglio a marzo sono previste in aumento di 0,4% m/m, dopo -0,1% m/m di febbraio, grazie anche a una moderata ripresa nel comparto auto. Al netto delle auto, le vendite sono previste in rialzo di 0,3% m/m. I prezzi al consumo a marzo sono invariati su base mensile, pertanto le vendite al dettaglio potrebbero segnare una netta accelerazione dopo due mesi molto deboli, dando supporto alla previsione che i consumi si riprendano nel 2° trimestre dopo l’ampio rallentamento previsto per il trimestre invernale. L’indice Empire della NY Fed ad aprile dovrebbe correggere a 20 da 22,5 di marzo, mantenendosi vicino alla media degli ultimi sei mesi dopo il forte aumento del mese precedente (+14,4 punti). L’indagine dovrebbe segnalare una stabilizzazione della componente prezzi pagati e moderate correzioni di ordini e consegne, e indicare qualche preoccupazione da parte delle imprese per i rischi collegati alle tensioni sui dazi.. Martedì 17 aprile Area euro Italia La stima definitiva dovrebbe confermare l’inflazione in aumento a marzo a 0,9% da un precedente 0,5% sulla misura nazionale e all’1,1% da 0,7% sull’indice armonizzato. Nei prossimi mesi l’inflazione italiana dovrebbe gradualmente muovere verso l’1,8%, inizialmente su spinta dell’energia e quindi dei prezzi interni da settembre in avanti. Germania L’indice ZEW dovrebbe rimanere su un trend discendente come nei mesi precedenti, data la maggiore volatilità sui mercati. Prevediamo un calo dell’indice sulle attese a 0 da 5,1. L’indice sulla valutazione corrente è atteso in calo a 88,0 da 90,7. Stati Uniti I nuovi cantieri a marzo sono attesi a 1.245 mila, in modesto aumento da 1.236 mila di febbraio. L’employment report di marzo ha registrato una contrazione di 15 mila occupati nelle costruzioni, segnalando che nel mese scorso l’attività dovrebbe essere rimasta nella parte bassa dell’intervallo di fluttuazione degli ultimi 6 mesi. Le licenze dovrebbero stabilizzarsi a 1.320 mila, in linea con il dato di febbraio, rivisto ampiamente verso l’alto dalla prima stima di 1.298 mila, e indicare che dopo un periodo di maltempo straordinario l’attività di costruzione dovrebbe riaccelerare. Intesa Sanpaolo – Direzione Studi e Ricerche 5
Weekly Economic Monitor 13 aprile 2018 La produzione industriale a marzo è prevista in aumento di 0,3% m/m, dopo +0,9% m/m di febbraio (rivisto da +1,1% m/m). L’employment report ha registrato debolezza delle ore lavorate nel manifatturiero, che segnala un probabile rallentamento dell’output nel mese, dopo +1,2% m/m di febbraio (in larga misura spinto dalle auto, ma non solo). Le utility dovrebbero rallentare dopo +4,7% m/m, con la normalizzazione del clima; anche l’estrattivo, pur restando in espansione dovrebbe moderare il ritmo di attività. Mercoledì 18 aprile Area euro La stima definitiva dovrebbe confermare l’aumento dell’inflazione all’1,4% da un precedente 1,1%. Sul mese i prezzi al consumo dovrebbero essere confermati in aumento di 1,0% m/m, in larga misura su un rialzo dei prezzi interni compensato dalla moderazione dei prezzi energetici e degli alimentari. L’inflazione core è salita di un decimo all’1,3%. Nei prossimi mesi ci aspettiamo un graduale rialzo dell’inflazione dell’Eurozona verso l’1,6-1,7% in autunno. L’inflazione core dovrebbe tuttavia oscillare in un intorno di 1,3% e muovere in modo più deciso verso l’1,6% solo nel 2019. Stati Uniti La Fed pubblica il Beige Book in preparazione per la riunione del FOMC di fine aprile. Il rapporto dovrebbe dare ancora indicazioni di crescita moderata e diffusa fra aree geografiche e settori, ma potrebbe registrare preoccupazioni presso le imprese riguardo all’evoluzione delle tensioni sui dazi e ai timori di una possibile guerra commerciale. Le informazioni del Beige Book non dovrebbero modificare lo scenario macroeconomico positivo, con crescita moderata e modeste pressioni su prezzi e salari. Giovedì 19 aprile Stati Uniti L’indice della Philadelphia Fed ad aprile dovrebbe essere in modesto calo a 19 da 22,3 di marzo. L’indagine a marzo aveva dato segnali di accelerazione per ordini, consegne, ordini inevasi e tempi di consegna, con indicazioni di rafforzamento anche per gli indicatori sull’orizzonte a 6 mesi. Ad aprile riteniamo che l’escalation delle tensioni sui dazi abbia qualche effetto di moderazione sull’attività corrente e attesa, legato al notevole aumento di incertezza, anche in assenza di misure effettive. Alla luce della recente correzione del prezzo del petrolio la componente prezzi pagati dovrebbe stabilizzarsi, ma potrebbero esserci segnali di accelerazione sull’orizzonte a sei mesi e sull’indice prezzi ricevuti. Nel complesso le indagini presso le imprese dovrebbero mantenere l’intonazione positiva, ma registrare maggiore incertezza. Venerdì 20 aprile Area euro Area euro. La fiducia delle famiglie potrebbe calare ad aprile a -0,4 dopo un mese di fermo a 0,1. L’indice rimane comunque al di sopra della media di lungo termine. Intesa Sanpaolo – Direzione Studi e Ricerche 6
Weekly Economic Monitor 13 aprile 2018 Calendario dei dati macroeconomici ed eventi Calendario dei dati macroeconomici (16 – 20 aprile) Data Ora Paese Dato * Periodo Precedente Consenso Intesa Sanpaolo Lun 16/4 14:30 USA Vendite al dettaglio m/m ** mar -0.1 % 0.3 0.4 14:30 USA Vendite al dettaglio ex-auto m/m ** mar 0.2 % 0.3 0.3 14:30 USA Indice Empire Manufacturing * apr 22.5 20.1 20 16:00 USA Scorte delle imprese m/m feb 0.6 % 0.5 16:00 USA Indice Mercato Immobiliare NAHB apr 70 70 22:00 USA Acquisti netti att. finanziarie (l/term.) feb 62.1 Mld $ Mar 17/4 06:30 GIA Produzione industriale m/m finale feb 4.1 % 10:00 ITA IPCA m/m finale * mar prel 2.5 % 2.3 10:00 ITA IPCA a/a finale mar prel 1.1 % 1.1 1.1 10:00 ITA Prezzi al consumo m/m finale * mar prel 0.4 % 0.4 10:00 ITA Prezzi al consumo a/a finale mar prel 0.9 % 0.9 10:30 GB Tasso di disoccupazione ILO feb 4.3 % 4.3 10:30 GB Retribuzioni medie feb 2.8 % 3.0 11:00 ITA Bilancia commerciale (EU) feb 0.439 Mld € 11:00 ITA Bilancia commerciale (totale) feb -0.087 Mld € 11:00 GER ZEW (Sit. corrente) apr 90.7 88.5 88 11:00 GER ZEW (Sentiment econ.) ** apr 5.1 -1.0 0.0 14:30 USA Licenze edilizie mar 1.321 Mln 1.320 1.32 14:30 USA Nuovi cantieri residenziali * mar 1.236 Mln 1.271 1.245 15:15 USA Impiego capacità produttiva mar 77.7 % 77.9 15:15 USA Produzione industriale m/m mar 0.9 % 0.3 0.3 Mer 18/4 01:50 GIA Bilancia commerciale mar 2.6 (3.4) Mld ¥ 498.3 10:00 ITA Ordini all'industria a/a feb 9.60 % 10:00 ITA Ordini all'industria m/m feb -4.50 % 10:00 ITA Fatturato industriale a/a feb 5.30 % 10:00 ITA Fatturato industriale m/m feb -2.80 % 10:30 GB CPI a/a * mar prel 1.6 % 2.7 10:30 GB CPI m/m mar prel 0.4 % 0.3 11:00 EUR CPI ex energia e alim. non lav. a/a finale mar prel 1.3 % 1.3 11:00 EUR CPI a/a finale * mar prel 1.4 % 1.4 1.4 11:00 EUR CPI m/m * mar prel 1.0 % 1.0 1.0 Gio 19/4 10:30 GB Vendite al dettaglio m/m * mar 0.8 % -0.1 10:30 GB Vendite al dettaglio a/a mar 1.5 % 2.3 14:30 USA Richieste di sussidio settim 233 x1000 14:30 USA Indice Philadelphia Fed * apr 22.3 20.9 19.0 16:00 USA Indice anticipatore m/m mar 0.6 % 0.3 Ven 20/4 01:30 GIA CPI (naz.) ex-alim. freschi a/a * mar 1.0 % 0.9 01:30 GIA CPI (naz.) a/a * mar 1.5 % 08:00 GER PPI a/a mar 1.8 % 1.9 08:00 GER PPI m/m mar -0.1 % 0.2 16:00 EUR Fiducia consumatori flash * apr 0.1 -0.40 -0.4 Note: ? prima data possibile; (**) molto importante; (*) importante; nella colonna “precedente” in parentesi il dato antecedente la revisione. Fonte: Direzione Studi e Ricerche Intesa Sanpaolo Calendario degli eventi (16 – 20 aprile) Data Ora Paese * Evento Lun 16/4 10:10 GIA Discorso di Amamiya (BoJ) 19:15 USA Discorso di Bostic (Fed) Mar 17/4 15:15 USA Discorso di Williams (Fed) 16:00 USA Discorso di Quarles (Fed) 17:00 USA Discorso di Harker (Fed) 19:10 USA Discorso di Evans (Fed) 23:40 USA Discorso di Bostic (Fed) Mer 18/4 20:00 USA * Fed: pubblicazione del Beige Book Economic Survey 21:00 USA Discorso di Dudley (Fed) 22:30 USA Discorso di Quarles (Fed) Gio 19/4 15:10 USA Discorso di Quarles (Fed) Ven 20/4 00:45 USA Discorso di Mester (Fed) 15:40 USA Discorso di Evans (Fed) Note: (**) molto importante; (*) importante. Fonte: Direzione Studi e Ricerche Intesa Sanpaolo Intesa Sanpaolo – Direzione Studi e Ricerche 7
Weekly Economic Monitor 13 aprile 2018 Osservatorio macroeconomico Stati Uniti Dato Periodo Precedente Consenso Effettivo PPI (escl. alimentari, energia) m/m mar 0.2 % 0.2 +0.3 PPI m/m mar 0.2 % 0.1 +0.3 CPI (escluso alimentari, energia) m/m mar 0.2 % 0.2 +0.2 CPI (escluso alimentari, energia) a/a mar 1.8 % 2.1 +2.1 CPI a/a mar 2.2 % 2.4 +2.4 CPI m/m mar 0.2 % 0.0 -0.1 Richieste di sussidio settim 242 x1000 230 233 Prezzi all'import m/m mar +0.3 (0.4) % 0.2 0.0 Fiducia famiglie (Michigan) prelim. apr 101.4 100.5 Nella colonna “precedente” in parentesi il dato antecedente la revisione Fonte: Bloomberg Il CPI a marzo cala di -0,1% m/m, ma accelera su base annua a 2,4% a/a, per via dell’effetto confronto con marzo 2017, quando l’indice era stato frenato da un’ampia correzione delle tariffe della telefonia mobile. La flessione mensile dell’indice headline è dovuta alla componente energia, in calo di -2,8% m/m, sulla scia dell’aggiustamento per la stagionalità della benzina. Il focus come sempre è sui prezzi core, che registrano variazioni di 0,2% m/m (0,176% m/m) e 2,1% a/a. I beni core hanno prezzi in calo di -0,1% m/m (-0,3% a/a): fra le voci principali, si registra debolezza per le auto (stabili per le auto nuove, -0,3% m/m per quelle usate), l’abbigliamento (-0,6% m/m), i beni per la sanità (+0,1% m/m). I servizi al netto dell’energia hanno prezzi in rialzo di 0,3% m/m. I servizi abitativi aumentano di 0,4% m/m, spinti dalla voce piccola ma molto volatile delle tariffe alberghiere (+2,6% m/m, dopo due mesi in calo), mentre gli affitti figurativi e gli affitti crescono in linea con il trend (0,3% m/m). I servizi sanitari sono in crescita sostenuta (+0,5% m/m), per via delle tariffe mediche, come segnalato già dal PPI. Anche le tariffe aeree mettono pressioni verso l’alto, con il secondo rialzo consecutivo di 0,6% m/m, legato agli aumenti del prezzo del petrolio. La variazione annua degli indici al di sopra del 2% è in parte dovuta all’effetto di confronto con marzo 2017 e non segnala di per sé un aumento preoccupante di pressioni inflazionistiche. Il deflatore dei consumi core di marzo dovrebbe essere in rialzo di 0,2% m/m, e potrebbe toccare il 2% a/a (da 1,6% a/a di febbraio). I dati di marzo non modificano il quadro di un’inflazione moderata, vicina al 2%, con variazioni mensili dell’indice core mediamente comprese fra 0,15% e 0,2%, coerenti per ora con le proiezioni del FOMC di altri due rialzi dei tassi nel 2018. Le variazioni mensili dei prezzi core restano moderate… …anche se l’inflazione annua sale per effetti statistici Fonte: Thomson Reuters-Datastream Fonte: Thomson Reuters-Datastream Il PPI a marzo aumenta di 0,3% m/m, sia per l’indice headline sia per quello core, dopo +0,2% m/m per entrambi a febbraio. I beni registrano un rialzo di 0,3% m/m, con una correzione Intesa Sanpaolo – Direzione Studi e Ricerche 8
Weekly Economic Monitor 13 aprile 2018 dell’energia di -2,1% m/m (la seconda consecutiva); anche i servizi hanno prezzi in rialzo di 0,3% m/m. Il trend dei prezzi è in moderata accelerazione. I prezzi all’import a marzo sono invariati su base mensile, dopo +0,3% m/m di febbraio (rivisto da 0,4% m/m). Il petrolio cala di -1,3% m/m, anche per via della correzione per i fattori stagionali. Al netto del petrolio, i prezzi sono in aumento di 0,1% m/m, e i beni di consumo registrano una variazione di -0,1% m/m. La pressione sui prezzi domestici rimane estremamente contenuta nonostante l’ampio deprezzamento del cambio del 2° semestre 2017. I nuovi sussidi di disoccupazione nella settimana conclusa il 7 aprile calano a 233 mila da 242 mila della settimana precedente. Nelle settimane intorno a Pasqua i sussidi erano stati volatili, probabilmente per problemi di destagionalizzazione. Per ora, non ci sono segnali di inversione del trend di continua riduzione delle risorse inutilizzate sul mercato del lavoro. L’indagine di fiducia delle piccole imprese condotta dalla National Federation of Independent Business a marzo registra una correzione dell’indice di ottimismo a 104,7, da 107,6 di febbraio, restando su livelli storicamente molto elevati. Gli indici di aspettative a 6 mesi restano in territorio espansivo, ma correggono rispetto ai 4 mesi precedenti. Le imprese restano ottimiste sul fronte degli utili e del fatturato. La percentuale netta di imprese che hanno alzato e/o programmano di alzare i prezzi di vendita è in continuo rialzo, sui massimi dal 2008. Giappone Dato Periodo Precedente Consenso Effettivo Ordinativi di macchinari m/m feb 8.2 % -2.5 +2.1 Nella colonna “precedente” in parentesi il dato antecedente la revisione Fonte: Bloomberg Regno Unito Dato Periodo Precedente Consenso Effettivo Produzione industriale m/m feb 1.3 % 0.4 +0.1 Bilancia commerciale (non UE - GBP) feb -4.037 (-3.87) Mld £ -2.237 Bilancia commerciale (totale - GBP) feb -12.228 (-12.33) Mld £ -11.95 -10.203 Nella colonna “precedente” in parentesi il dato antecedente la revisione Fonte: Bloomberg Area euro Paese Dato Periodo Precedente Consenso Effettivo EUR Produzione industriale m/m feb -0.6 (-1.0) % 0.1 -0.8 FRA Produzione industriale m/m feb -1.8 (-2.0) % 1.4 +1.2 FRA CPI m/m Ex Tob mar 0.0 % 0.8 FRA IPCA a/a mar 1.7 % 1.7 1.7 FRA IPCA m/m mar 0.0 % 1.1 1.1 GER Bilancia commerciale destag. feb 21.5 (21.3) Mld € 21.7 19.2 GER IPCA a/a finale mar 1.5 % 1.5 1.5 GER IPCA m/m finale mar 0.4 % 0.4 0.4 GER CPI (Lander) a/a finale mar 1.6 % 1.6 1.6 GER CPI (Lander) m/m finale mar 0.4 % 0.4 0.4 ITA Produzione industriale m/m feb -1.8 (-1.9) % 0.8 -0.5 ITA Vendite al dettaglio a/a feb -0.7 (-0.8) % -0.6 SPA IPCA a/a finale mar 1.3 % 1.3 1.3 Nella colonna “precedente” in parentesi il dato antecedente la revisione Fonte: Bloomberg Area euro. A febbraio, ripiega ancora la produzione industriale. I dati di produzione industriale di febbraio hanno indicato una pesante contrazione di attività nel manifatturiero (-2,0%m/m), che fa seguito alla già debole entrata nell’anno (-0,5% m/m a gennaio). Crolla in particolare la Intesa Sanpaolo – Direzione Studi e Ricerche 9
Weekly Economic Monitor 13 aprile 2018 produzione di beni capitali (-3,6% m/m) e di consumo durevoli (-2,1% m/m). Sul trimestre la produzione manifatturiera è in corso per una contrazione di 0,8% t/t; il contributo dal comparto energetico sarà marginale (+0,1% t/t). Con un calo così vistoso di produzione industriale, a meno di revisioni nei prossimi mesi, vi è il rischio che la crescita del PIL si assesti intorno a 0,45% t/t e non a 0,6% t/t come a fine 2017. Il rallentamento del manifatturiero è in contrasto con le indicazioni per il comparto provenienti dalle indagini di fiducia, indicazioni che rimanevano generalmente positive a febbraio anche se meno che nei tre mesi precedenti. Anche i PMI globali indicano una tenuta del commercio mondiale. Il rallentamento di produzione a inizio 2018 dovrebbe rivelarsi temporaneo. Ma aumentano i sospetti che il picco di questo ciclo possa essere già alle spalle. Il calo di produzione industriale nell’area euro Il trascinamento per la produzione industriale introduce rischi verso il basso per la crescita è negativo in tutti i paesi del PIL 60,0 2,0 3,00 1,6 55,0 1,2 2,00 0,8 0,4 1,00 50,0 0,0 0,00 -0,4 Q1 17 Q2 17 Q3 17 Q4 17 Q1 18 45,0 -0,8 -1,00 carry 11 12 13 14 15 16 17 18 over -2,00 Ind. Prod q/q %, rhs growth PMI composite GDP, q/q %, rhs Fr It Ger Sp EA Fonte: Eurostat ed elaborazioni Intesa Sanpaolo Fonte: Eurostat ed elaborazioni Intesa Sanpaolo Francia. La produzione industriale è salita a febbraio di 1,2% m/m da -1,8% m/m (dato rivisto al rialzo da -2,0% m/m), un aumento circa in linea con le attese. Il miglioramento è però spiegato interamente dal contributo della componente energetica, che ha segnato un ampio rimbalzo a +11,5% m/m da -6,3% m/m, come atteso viste le temperature rigide. Il comparto manifatturiero invece è calato di nuovo, di -0,6% m/m da -1,0% m/m, a fronte di attese di una lieve espansione: si tratta del terzo calo consecutivo e sembra confermare che il comparto sta prendendo una pausa dopo la forte accelerazione di fine 2017, una dinamica simile a quella vista in Germania e Italia. Gli unici comparti che registrano un avanzamento sono raffinazione (+1,9% m/m da -0,8% m/m) e alimentare (+0,7% m/m da 2,0% m/m), mentre beni intermedi, trasporti e altri prodotti industriali calano. Le costruzioni rimbalzano a febbraio (2,8% m/m da - 7,5% m/m) dopo essere calate a gennaio per effetto delle condizioni climatiche avverse. La variazione annua è salita a 4,0% da 1,4%, lasciando la produzione in rotta per un calo di -1,0% t/t nel 1° trimestre da 1,6% t/t dello scorso dicembre: in questo caso il contributo negativo del comparto industriale alla formazione del PIL sarebbe di oltre un decimo. Italia. La produzione industriale è calata a sorpresa a febbraio, di -0,5% m/m dopo il -1,8% m/m di gennaio. Le attese erano per un rimbalzo di +0,8% m/m. L’output non si contraeva per due mesi di fila da maggio-giugno 2016. L’unico tra i principali raggruppamenti di industrie a mostrare un aumento della produzione è l’energia (+8,1% da -6,9% m/m precedente). La produzione manifatturiera è calata ben più dell’indice generale (-2,3% m/m). La tendenza annua è rallentata, ma mantiene un tono espansivo: +2,5% da un precedente +4,4% (corretto per gli effetti di calendario). Si tratta del diciannovesimo mese consecutivo di espansione. Tutti i comparti manifatturieri mostrano una frenata, con la sola eccezione del settore farmaceutico, che invece accelera a +11,2% a/a. I comparti che virano in territorio negativo su base tendenziale sono computer ed elettronica (-4%), gomma e plastica, legno, carta e stampa. La contrazione congiunturale più forte si registra per tessili e abbigliamento (-5% m/m) e metalli (- 4,2% m/m). A meno di un rimbalzo molto forte a marzo, la produzione è in rotta per una Intesa Sanpaolo – Direzione Studi e Ricerche 10
Weekly Economic Monitor 13 aprile 2018 flessione nel 1° trimestre dell’anno (sarebbe la prima dal 2° trimestre 2016). Dunque l’industria dovrebbe aver dato un contributo negativo al valore aggiunto a inizio 2018. Pertanto il dato sulla produzione industriale di febbraio segnala rischi al ribasso sul PIL del 1° trimestre, la cui stima preliminare sarà comunicata dall’Istat il prossimo 2 maggio. L’attività economica, anziché riguadagnare velocità come atteso precedentemente, potrebbe rallentare ulteriormente, ad almeno 0,2% t/t da 0,3% di fine 2017. Nei mesi scorsi, abbiamo mantenuto una stima piuttosto cauta sulla crescita dell’economia italiana quest’anno, a 1,3%, mentre le aspettative di consenso miglioravano gradualmente sino all’attuale 1,5% (da un minimo di 0,9% un anno fa). L’1,3% è coerente con un tasso di crescita congiunturale di 0,2% t/t nei primi tre mesi e di 0,3% t/t nel resto dell’anno, ma di recente sembrano aumentati i rischi al ribasso su questa stima. In ogni caso, il recente rallentamento visto sia nelle indagini di fiducia che nei dati reali sull’attività economica nell’industria non segnala per il momento un’inversione del ciclo, che a nostro avviso resta espansivo, ma suggerisce che il picco, almeno in termini di ritmo di crescita congiunturale dell’attività economica, potrebbe essere alle spalle. Italia – La produzione industriale ha perso velocità negli ultimi Italia – …ma la maggior parte dei settori resta in progresso su mesi… base annua Fonte: Thomson Reuters-Datastream Charting Fonte: Thomson Reuters-Datastream Charting Italia. Le vendite al dettaglio sono rimbalzate su base congiunturale a febbraio, di +0,4% m/m in valore e di +0,9% m/m in volume (dopo il calo dei due mesi precedenti). La variazione tendenziale è rimasta in territorio negativo in valore (a -0,6% da -0,7% precedente); in volume le vendite risultano ferme rispetto a un anno prima (dopo il -1,8% di gennaio). Nei dati in valore, dalla flessione si salva solo la grande distribuzione alimentare (+0,7% a/a), in particolare i discount (+5,4% a/a). Gli unici gruppi di prodotti a mostrare un incremento significativo delle vendite in valore rispetto a un anno fa sono elettrodomestici, radio, tv e registratori (+3,3%) e prodotti di profumeria e cura della persona (+1,6%), mentre a soffrire maggiormente sono cartoleria, libri, giornali e riviste (-3,8%). Le vendite sono in rotta per una flessione di -0,3% t/t in valore nel 1° trimestre (in linea con i tre mesi precedenti), ovvero di -0,1% t/t in volume (da - 0,9% t/t precedente). Ciò suggerisce che difficilmente i consumi di contabilità nazionale accelereranno significativamente a inizio 2018 dopo il debole 0,1% t/t visto a fine 2017. Intesa Sanpaolo – Direzione Studi e Ricerche 11
Weekly Economic Monitor 13 aprile 2018 Stati Uniti Indagini ISM CPI – Var. % a/a Fonte: elaborazioni Intesa Sanpaolo su dati Thomson Reuters Fonte: elaborazioni Intesa Sanpaolo su dati Thomson Reuters Variazione degli occupati e sussidi (‘000) Nuovi Ordinativi (durevoli – var. % a/a) Fonte: elaborazioni Intesa Sanpaolo su dati Thomson Reuters Fonte: elaborazioni Intesa Sanpaolo su dati Thomson Reuters Previsioni 2017 2018 2019p 2017 2018 T1 T2 T3 T4 T1 T2 T3 T4 PIL (prezzi costanti,a/a) 2.3 2.8 2.8 2.0 2.2 2.3 2.6 2.9 2.8 2.7 2.7 - trim./trim. annualizzato 1.2 3.1 3.2 2.9 2.4 2.7 2.9 3.0 Consumi privati 2.8 2.8 2.6 1.9 3.3 2.2 4.0 1.8 3.0 2.9 2.9 IFL - privati non residenziali 4.7 5.4 4.9 7.2 6.7 4.7 6.8 5.0 4.6 5.3 5.2 IFL - privati residenziali 1.8 2.3 3.6 11.1 -7.3 -4.7 12.8 -1.5 4.3 3.5 3.6 Consumi e inv. pubblici 0.1 1.6 2.4 -0.6 -0.2 0.7 3.0 1.5 1.5 1.8 2.0 Esportazioni 3.4 4.2 3.1 7.3 3.5 2.1 7.0 4.5 3.5 3.8 3.1 Importazioni 4.0 5.9 3.8 4.3 1.5 -0.7 14.1 6.5 5.2 4.2 3.3 Var. scorte (contrib., % PIL) -0.1 0.2 0.0 -1.5 0.1 0.8 -0.5 0.7 0 -0.1 0.0 Partite correnti (% PIL) -2.4 -3.0 -3.2 Deficit Pubblico (% PIL) -4.8 -5.0 -4.8 Debito pubblico (% PIL) 124.5 123.5 123.1 CPI (a/a) 2.1 2.5 1.9 2.5 1.9 2.0 2.1 2.2 2.6 2.7 2.3 Produzione Industriale 1.6 3.8 3.1 0.2 1.2 -0.4 1.9 0.7 1.2 0.8 1.0 Disoccupazione (%) 4.4 3.9 3.6 4.7 4.3 4.3 4.1 4.1 4.0 3.8 3.7 Nota: Variazioni percentuali sul periodo precedente - salvo quando diversamente indicato. Fonte: elaborazioni Intesa Sanpaolo su dati Thomson Reuters Intesa Sanpaolo – Direzione Studi e Ricerche 12
Weekly Economic Monitor 13 aprile 2018 Area euro PIL Occupazione Fonte: Eurostat, Commissione UE Fonte: Eurostat, Markit Economics Inflazione Previsioni inflazione % 2017 2018 2019 gennaio 1.8 1.3 1.4 febbraio 2.0 1.1 1.5 marzo 1.5 1.4 1.5 aprile 1.9 1.4 1.6 maggio 1.4 1.7 1.6 giugno 1.2 1.7 1.6 luglio 1.3 1.6 1.7 agosto 1.5 1.6 1.8 settembre 1.6 1.6 1.9 ottobre 1.4 1.7 1.9 novembre 1.5 1.6 1.9 dicembre 1.4 1.6 2.0 Fonte: Eurostat, previsioni Intesa Sanpaolo Fonte: Eurostat, previsioni Intesa Sanpaolo Previsioni 2017 2018 2019p 2017 2018 T1 T2 T3 T4 T1 T2 T3 T4 PIL (prezzi costanti, a/a) 2.5 2.4 1.9 2.1 2.4 2.7 2.7 2.6 2.4 2.2 2.2 - t/t 0.6 0.7 0.7 0.6 0.6 0.5 0.5 0.5 Consumi privati 1.7 1.7 1.7 0.5 0.5 0.3 0.2 0.6 0.5 0.5 0.4 Investimenti fissi 3.1 3.3 3.3 0.2 1.7 -0.2 0.9 1.0 1.0 0.8 0.8 Consumi pubblici 1.2 1.3 1.1 0.2 0.4 0.4 0.3 0.3 0.3 0.3 0.3 Esportazioni 5.3 5.2 4.1 1.3 1.2 1.6 1.9 1.3 0.9 0.8 1.0 Importazioni 4.3 5.0 4.2 0.2 1.8 0.6 1.1 1.6 1.1 1.1 1.3 Var. scorte (contrib., % PIL) 0.0 0.2 -0.1 -0.2 0.2 -0.1 -0.2 0.1 0.1 0.1 0.3 Partite correnti (% PIL) 3.1 3.0 2.9 Deficit pubblico (% PIL) -1.1 -0.9 -0.8 Debito pubblico (% PIL) 89.3 87.2 85.2 Prezzi al consumo (a/a) 1.5 1.5 1.7 1.8 1.5 1.5 1.4 1.3 1.6 1.6 1.6 Produzione industriale (a/a) 3.0 2.3 1.9 1.2 2.5 4.0 4.1 3.6 3.5 1.9 0.5 Disoccupazione (%) 9.1 8.4 8.1 9.5 9.1 9.0 8.7 8.6 8.5 8.4 8.3 Euribor 3 mesi -0.33 -0.32 0.10 -0.33 -0.33 -0.33 -0.33 -0.33 -0.32 -0.32 -0.32 Nota: Variazioni percentuali sul periodo precedente - salvo quando diversamente indicato. Fonte: elaborazioni Intesa Sanpaolo su dati Thomson Reuters Intesa Sanpaolo – Direzione Studi e Ricerche 13
Weekly Economic Monitor 13 aprile 2018 Previsioni su tassi d’interesse e tassi di cambio Eurozona Stati Uniti set dic mar 12/4 giu set dic mar set dic mar 12/4 giu set dic mar Refi 0.00 0.00 0.00 0.00 0.00 0.00 0.00 0.00 Fed Funds 1.25 1.50 1.75 1.75 2.00 2.25 2.25 2.50 Euribor 1m -0.38 -0.37 -0.38 -0.38 -0.37 -0.37 -0.37 -0.37 Libor USD 3m 1.33 1.69 2.31 2.34 2.41 2.51 2.63 2.71 Euribor 3m -0.33 -0.33 -0.33 -0.33 -0.32 -0.32 -0.32 -0.30 Fonte: elaborazioni Intesa Sanpaolo su dati Thomson Reuters Fonte: elaborazioni Intesa Sanpaolo su dati Thomson Reuters Fonte: elaborazioni Intesa Sanpaolo su dati Thomson Reuters Fonte: elaborazioni Intesa Sanpaolo su dati Thomson Reuters Giappone Regno Unito set dic mar 12/4 giu set dic mar set dic mar 12/4 giu set dic mar O/N target -0.10 -0.10 -0.10 -0.10 -0.10 -0.10 -0.10 -0.10 Bank rate 0.25 0.50 0.50 0.50 0.75 0.75 0.75 1.00 Libor JPY 3m -0.05 -0.02 -0.03 -0.04 -0.04 -0.01 0.00 0.00 Libor GBP 3m 0.34 0.52 0.71 0.77 0.90 0.90 0.95 1.20 Fonte: elaborazioni Intesa Sanpaolo su dati Thomson Reuters Fonte: elaborazioni Intesa Sanpaolo su dati Thomson Reuters Fonte: elaborazioni Intesa Sanpaolo su dati Thomson Reuters Fonte: elaborazioni Intesa Sanpaolo su dati Thomson Reuters Tassi di cambio -24m -12m -6m -3m -1m 13/4 1m 3m 6m 12m 24m EUR/USD 1.13 1.06 1.18 1.21 1.24 1.2334 1.23 1.22 1.23 1.26 1.26 USD/JPY 109 109 112 111 107 107.57 108 110 114 117 118 GBP/USD 1.42 1.25 1.33 1.37 1.40 1.4282 1.40 1.42 1.41 1.39 1.40 EUR/CHF 1.09 1.07 1.15 1.18 1.17 1.1859 1.17 1.17 1.17 1.19 1.20 EUR/JPY 123 116 132 135 132 132.67 133 134 140 147 149 EUR/GBP 0.79 0.85 0.89 0.89 0.89 0.8634 0.88 0.86 0.87 0.91 0.90 Fonte: elaborazioni Intesa Sanpaolo su dati Thomson Reuters Intesa Sanpaolo – Direzione Studi e Ricerche 14
Weekly Economic Monitor Xxxxxxxxx 2018 Intesa Sanpaolo Direzione Studi e Ricerche - Responsabile Gregorio De Felice Tel. 02 879+(6) – 02 8021 + (3) Macroeconomic Analysis Macro & Fixed Income Research Luca Mezzomo 62170 luca.mezzomo@intesasanpaolo.com Fixed Income Sergio Capaldi 62036 sergio.capaldi@intesasanpaolo.com Chiara Manenti 62107 chiara.manenti@intesasanpaolo.com Federica Migliardi 62102 federica.migliardi@intesasanpaolo.com Macroeconomia Guido Valerio Ceoloni 62055 guido.ceoloni@intesasanpaolo.com Anna Maria Grimaldi 62118 anna.grimaldi@intesasanpaolo.com Paolo Mameli 62128 paolo.mameli@intesasanpaolo.com Giovanna Mossetti 62110 giovanna.mossetti@intesasanpaolo.com Alessio Tiberi 32834 alessio.tiberi@intesasanpaolo.com Mercati Valutari Asmara Jamaleh 62111 asmara.jamaleh@intesasanpaolo.com Materie Prime Daniela Corsini 62149 daniela.corsini@intesasanpaolo.com Appendice Certificazione degli analisti Gli analisti finanziari che hanno predisposto la presente ricerca, i cui nomi e ruoli sono riportati nella prima pagina del documento dichiarano che: (1) Le opinioni espresse sulle società citate nel documento riflettono accuratamente l’opinione personale, indipendente, equa ed equilibrata degli analisti; (2) Non è stato e non verrà ricevuto alcun compenso diretto o indiretto in cambio delle opinioni espresse. Comunicazioni specifiche: Gli analisti citati non ricevono, stipendi o qualsiasi altra forma di compensazione basata su specifiche operazioni di investment banking. Comunicazioni importanti Il presente documento è stato preparato da Intesa Sanpaolo S.p.A. e distribuito da Banca IMI S.p.A. Milano, Banca IMI SpA- London Branch (membro del London Stock Exchange) e da Banca IMI Securities Corp (membro del NYSE e del FINRA). Intesa Sanpaolo S.p.A. si assume la piena responsabilità dei contenuti del documento. Inoltre, Intesa Sanpaolo S.p.A. si riserva il diritto di distribuire il presente documento ai propri clienti. Banca IMI S.p.A. e Intesa Sanpaolo S.p.A. sono entrambe società del Gruppo Intesa Sanpaolo. Intesa Sanpaolo S.p.A. e Banca IMI S.p.A. sono entrambe banche autorizzate dalla Banca d’Italia ed entrambe sono regolate dall’FCA per lo svolgimento dell’attività di investimento nel Regno Unito e dalla SEC per lo svolgimento dell’attività di investimento negli Stati Uniti. Le opinioni e stime contenute nel presente documento sono formulate con esclusivo riferimento alla data di redazione del documento e potranno essere oggetto di qualsiasi modifica senza alcun obbligo di comunicare tali modifiche a coloro ai quali tale documento sia stato in precedenza distribuito. Le informazioni e le opinioni si basano su fonti ritenute affidabili, tuttavia nessuna dichiarazione o garanzia è fornita relativamente all’accuratezza o correttezza delle stesse. Le performance passate non costituiscono garanzia di risultati futuri. Gli investimenti e le strategie discusse nel presente documento potrebbero non essere adatte a tutti gli investitori. In caso di dubbi, suggeriamo di consultare il proprio consulente d’investimento. Lo scopo del presente documento è esclusivamente informativo. In particolare, il presente documento non è, né intende costituire, né potrà essere interpretato, come un documento d’offerta di vendita o sottoscrizione di alcun tipo di strumento finanziario. Inoltre, non deve sostituire il giudizio proprio di chi lo riceve. Intesa Sanpaolo – Direzione Studi e Ricerche 15
Weekly Economic Monitor 13 aprile 2018 Né Intesa Sanpaolo S.p.A. né Banca IMI S.p.A. assume alcun tipo di responsabilità derivante da danni diretti, conseguenti o indiretti determinati dall’utilizzo del materiale contenuto nel presente documento. Il presente documento potrà essere riprodotto o pubblicato esclusivamente con il nome di Intesa Sanpaolo S.p.A. e Banca IMI S.p.A. Intesa Sanpaolo S.p.A. e Banca IMI S.p.A. hanno posto in essere le “Regole per la gestione dei conflitti di interesse” per gestire con efficacia i conflitti di interesse che potrebbero influenzare l’imparzialità di tutta la ricerca e garantire ai fruitori della loro ricerca l’imparzialità della valutazione e delle previsioni contenute nella ricerca stessa. Una copia di tali Regole può essere richiesta per iscritto da chi riceve la ricerca all’Ufficio Compliance, Intesa Sanpaolo S.p.A., Corso Matteotti 1, 20122, Milano. Intesa Sanpaolo S.p.A. ha posto in essere una serie di principi e procedure al fine di prevenire ed evitare conflitti di interesse (“Regole per Studi e Ricerche”). Le Regole per Studi e Ricerche sono chiaramente esposte nell’apposita sezione del sito web di Intesa Sanpaolo (www.intesasanpaolo.com). Le società del Gruppo Intesa Sanpaolo, i loro amministratori, rappresentanti o dipendenti e/o le persone ad essi strettamente legate possono detenere posizioni lunghe o corte in qualsiasi strumento finanziario menzionato nel presente documento ed effettuare, in qualsiasi momento, vendite o acquisti sul mercato aperto o di altro tipo. Intesa Sanpaolo S.p.A. pubblica e distribuisce ricerca ai soggetti definiti ‘Major US Institutional Investors’ negli Stati Uniti solo attraverso Banca IMI Securities Corp., 1 William Street, New York, NY 10004, USA, Tel: (1) 212 326 1199. Per i soggetti residenti in Italia: il presente documento è distribuito esclusivamente a clienti professionali e controparti qualificate come definiti nel Regolamento Consob no. 16190 del 29.10.2007, come successivamente modificato ed integrato, in formato elettronico e/o cartaceo. Per i soggetti residenti nel Regno Unito: il presente documento non potrà essere distribuito, consegnato o trasmesso nel Regno Unito a nessuno dei soggetti rientranti nella definizione di “private customers” così come definiti dalla disciplina dell’FCA. Per i soggetti di diritto statunitense: il presente documento può essere distribuito negli Stati Uniti solo ai soggetti definiti ‘Major US Institutional Investors’ come definito dalla SEC Rule 15a-6. Per effettuare operazioni mobiliari relative a qualsiasi titolo menzionato nel presente documento è necessario contattare Banca IMI Securities Corp. negli Stati Uniti (vedi il dettaglio dei contatti sopra). Il presente documento è per esclusivo uso del soggetto cui esso è consegnato da Banca IMI e Intesa Sanpaolo e non potrà essere riprodotto, ridistribuito, direttamente o indirettamente, a terzi o pubblicato, in tutto o in parte, per qualsiasi motivo, senza il preventivo consenso espresso da parte di Banca IMI e/o Intesa Sanpaolo. Il copyright ed ogni diritto di proprietà intellettuale sui dati, informazioni, opinioni e valutazioni di cui alla presente scheda informativa è di esclusiva pertinenza del Gruppo Bancario Intesa Sanpaolo, salvo diversamente indicato. Tali dati, informazioni, opinioni e valutazioni non possono essere oggetto di ulteriore distribuzione ovvero riproduzione, in qualsiasi forma e secondo qualsiasi tecnica ed anche parzialmente, se non con espresso consenso per iscritto da parte di Banca IMI e/o Intesa Sanpaolo. Chi riceve il presente documento è obbligato a uniformarsi alle indicazioni sopra riportate. Metodologia di valutazione Le Trading Ideas si basano sulle aspettative del mercato, il posizionamento degli investitori e gli aspetti tecnico-quantitativi o qualitativi. Tengono conto degli eventi macro e di mercato chiave e di quanto tali eventi siano già scontati dai rendimenti e/o dagli spread di mercato. Si basano inoltre su eventi che potrebbero influenzare l’andamento del mercato in termini di rendimenti e/o spread nel breve-medio periodo. Le Trading Ideas vengono sviluppate su mercati cash o derivati di credito e indicano un target preciso, un range di rendimento o uno spread di rendimento tra diverse curve di mercato o diverse scadenze sulla stessa curva. Le valutazioni relative sono realizzate in termini di rendimento, asset swap spread o benchmark spread. Coperture e frequenza dei documenti di ricerca Le trading ideas di Intesa Sanpaolo S.p.A. sono sviluppate sia in un orizzonte temporale di breve periodo (il giorno corrente o i giorni successivi) sia in un orizzonte temporale compreso tra una settimana e tre mesi, in relazione con qualsiasi evento eccezionale che possa influenzare le operazioni dell’emittente. Comunicazione dei potenziali conflitti di interesse Intesa Sanpaolo – Direzione Studi e Ricerche 16
Weekly Economic Monitor 13 aprile 2018 Intesa Sanpaolo S.p.A. e le altre società del Gruppo Bancario Intesa Sanpaolo (di seguito anche solo “Gruppo Bancario Intesa Sanpaolo”) si sono dotate del “Modello di organizzazione, gestione e controllo ai sensi del Decreto Legislativo 8 giugno 2001, n. 231” (disponibile in versione integrale sul sito internet di Intesa Sanpaolo, all’indirizzo: http://www.group.intesasanpaolo.com/scriptIsir0/si09/governance/ita_wp_governance.jsp, ed in versione sintetica all’indirizzo: https://www.bancaimi.com/bancaimi/chisiamo/documentazione/mifid.html) che, in conformità alle normative italiane vigenti ed alle migliori pratiche internazionali, include, tra le altre, misure organizzative e procedurali per la gestione delle informazioni privilegiate e dei conflitti di interesse, ivi compresi adeguati meccanismi di separatezza organizzativa, noti come Barriere informative, atti a prevenire un utilizzo illecito di dette informazioni nonché a evitare che gli eventuali conflitti di interesse che possono insorgere, vista la vasta gamma di attività svolte dal Gruppo Bancario Intesa Sanpaolo, incidano negativamente sugli interessi della clientela. In particolare, l’esplicitazione degli interessi e le misure poste in essere per la gestione dei conflitti di interesse – facendo riferimento a quanto prescritto dagli articoli 5 e 6 del Regolamento delegato (UE) 2016/958 della Commissione, del 9 marzo 2016, che integra il regolamento (UE) n. 596/2014 del Parlamento europeo e del Consiglio per quanto riguarda le norme tecniche di regolamentazione sulle disposizioni tecniche per la corretta presentazione delle raccomandazioni in materia di investimenti o altre informazioni che raccomandano o consigliano una strategia di investimento e per la comunicazione di interessi particolari o la segnalazione di conflitti di interesse e successive modifiche ed integrazioni, all'articolo 24 della "Regolamento in materia di organizzazione e procedure degli intermediari che prestano servizi di investimento o di gestione collettiva del risparmio” emanato da Consob e Banca d'Italia, al FINRA Rule 2241 e NYSE Rule 472, così come FCA Conduct of Business Sourcebook regole COBS 12.4.9 e COBS 12.4.10 - tra il Gruppo Bancario Intesa Sanpaolo e gli Emittenti di strumenti finanziari, e le loro società del gruppo, nelle raccomandazioni prodotte dagli analisti di Intesa Sanpaolo S.p.A. sono disponibili nelle "Regole per Studi e Ricerche" e nell'estratto del "Modello aziendale per la gestione delle informazioni privilegiate e dei conflitti di interesse", pubblicato sul sito internet di Intesa Sanpaolo S.p.A. Sul sito internet di Intesa Sanpaolo, all’indirizzo www.group.intesasanpaolo.com/scriptIsir0/si09/studi/ita_archivio_conflitti_mad.jsp è presente l’archivio dei conflitti di interesse del Gruppo Bancario Intesa Sanpaolo in conformità con la normativa applicabile. Inoltre, in conformità con i suddetti regolamenti, le disclosure sugli interessi e sui conflitti di interesse del Gruppo Bancario Intesa Sanpaolo sono disponibili attraverso la pagina web di cui sopra. I conflitti di interesse pubblicati sul sito internet sono aggiornati almeno al giorno prima della data di pubblicazione del presente studio. Si evidenzia che le disclosure sono disponibili per il destinatario dello studio anche previa richiesta scritta a Intesa Sanpaolo S.p.A. – Macroeconomic and Fixed Income Research, Via Romagnosi, 5 - 20121 Milano - Italia. Banca IMI S.p.A., una delle società del Gruppo Bancario Intesa Sanpaolo, agisce come market maker nei mercati all'ingrosso per i titoli di Stato dei principali Paesi europei e ricopre il ruolo di Specialista in Titoli di Stato, o similare, per i titoli emessi dalla Repubblica d'Italia, dalla Repubblica Federale di Germania, dalla Repubblica Ellenica, dal Meccanismo Europeo di Stabilità e dal Fondo Europeo di Stabilità Finanziaria. Intesa Sanpaolo – Direzione Studi e Ricerche 17
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