Weekly Economic Monitor - Sistema Moda Italia

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Il punto: poche nuove sul ciclo, banche centrali in attesa
                                                                                                       13 aprile 2018
Eurozona: la prudenza non è mai troppa. I dati di produzione industriale di febbraio
suggeriscono un rallentamento del ciclo a inizio 2018, che dovrebbe essere temporaneo. La              Nota settimanale
prossima settimana, l’indice ZEW offrirà qualche nuova indicazione sul ciclo. I verbali della
riunione BCE di marzo rassicurano sul fatto che il Consiglio seguirà un approccio prudente nel
                                                                                                       Intesa Sanpaolo
gestire l’uscita dalle misure straordinarie. Il criterio guida rimane un aumento sostenibile           Direzione Studi e Ricerche
dell’inflazione verso il target.
                                                                                                       Macroeconomic and
Stati Uniti: niente di nuovo sul fronte economico: il CPI è moderato a marzo e la Fed ritiene di       Fixed Income Research
essere su un sentiero di policy appropriato. Nei prossimi mesi la politica monetaria proseguirà sul
sentiero previsto, in attesa di informazioni sull’inflazione. Nuove tensioni in arrivo sui dazi.       Luca Mezzomo
                                                                                                       Responsabile
I market mover della settimana
                                                                                                       Giovanna Mossetti
Nella Zona Euro ci sono pochi dati in uscita. L’indice ZEW dovrebbe rimanere su un trend               Economista - USA e Giappone
discendente, dato il permanere di una maggiore volatilità sui mercati. La seconda stima
dovrebbe confermare l’inflazione in aumento di tre decimi all’1,4% nella media area euro e di
quattro decimi in Italia all’1,1%.                                                                     Anna Maria Grimaldi
                                                                                                       Economista - Area euro

La settimana ha molti dati in uscita negli Stati Uniti. Le prime indagini del settore manifatturiero
di aprile dovrebbero restare ampiamente positive, ma registrare modeste correzioni, in parte da        Paolo Mameli
                                                                                                       Economista - Area Euro
attribuire al significativo aumento di incertezza riguardo alla politica commerciale degli USA e ai
timori dell’introduzione di dazi punitivi. A marzo, le vendite al dettaglio dovrebbero riaccelerare
dopo tre mesi di debolezza e dare supporto alla previsione di consumi in crescita relativamente        Guido Valerio Ceoloni
elevata nella parte centrale dell’anno. Produzione industriale e nuovi cantieri a marzo                Economista – Area Euro

dovrebbero essere in moderato aumento.

I prezzi del presente documento sono aggiornati al 13.04.2018

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                                                                                                                  13 aprile 2018

Il punto della settimana: poche nuove sul ciclo, banche centrali in attesa
Eurozona: la prudenza non è mai troppa. I dati di produzione industriale di febbraio
suggeriscono un rallentamento del ciclo a inizio 2018, che dovrebbe essere temporaneo. La
prossima settimana, l’indice ZEW offrirà qualche nuova indicazione sul ciclo. I verbali della
riunione BCE di marzo rassicurano sul fatto che il Consiglio seguirà un approccio prudente nel
gestire l’uscita dalle misure straordinarie. Il criterio guida rimane un aumento sostenibile
dell’inflazione verso il target.

 Gli eventi principali della settimana in Europa sono stati la pubblicazione dei dati di                  Area euro: cede ancora la
  produzione industriale di febbraio e i verbali della riunione BCE del 7 marzo scorso, quando il          produzione industriale a
  Consiglio ha deciso di rimuovere l’easing bias sugli acquisti. I dati di produzione industriale di       febbraio. Dovrebbe essere solo
  febbraio hanno indicato una pesante contrazione di attività nel manifatturiero (-2,0%m/m)                una pausa, che introduce,
  che fa seguito alla già debole entrata nell’anno (-0,5% m/m a gennaio). Crolla in particolare la         però, rischi per le nostre stime
  produzione di beni capitali (-3,6% m/m) e di consumo durevoli (-2,1% m/m). Sul trimestre la              di crescita per il 1° trimestre.
  produzione manifatturiera è in corso pe runa contrazione di 0,8% t/t il contributo dal
  comparto energetico sarà marginale (+0,1%t/t): Con un calo così vistoso di produzione
  industriale, a meno di revisioni nei prossimi mesi, vi è il rischio che la crescita del PIL si assesti
  intorno a 045% t/t e non a 0,6% t/t come a fine 2017. Il rallentamento del manifatturiero è in
  contrasto dalle indicazioni per il comparto dalle indagini di fiducia, indicazioni che rimanevano
  generalmente positive a febbraio anche se meno che nei tre mesi precedenti. Anche i PMI
  globali indicano una tenuta del commercio mondiale. Il rallentamento di produzione a inizio
  2018 dovrebbe rivelarsi temporaneo. Ma aumentano i sospetti che il picco di questo ciclo
  possa essere già alle spalle.

 Anche in Europa, come negli USA, la postura della banca centrale europea è di attesa per                 Le minute della riunione BCE
  valutare le nuove informazioni sul ciclo e sulla dinamica inflazionistica. La BCE è più indietro         di marzo indicano che:
  nel processo di normalizzazione della politica monetaria rispetto alla FED dal momento che il
  ciclo è meno maturo, il rialzo dell’inflazione visto sinora ben più contenuto e il mercato del
  lavoro ancora lontano dal pieno impiego. L’inflazione euro zona si è assestata a marzo
  all’1,4%, l’inflazione core è all’1,3%. I verbali della riunione BCE di marzo confermano che la
  rimozione dell’easing bias sugli acquisti è un ulteriore passo nel processo di normalizzazione           …la rimozione dell’easing bias
  della politica monetaria, il passo è ampiamente giustificato, si legge, dal proseguire della fase        sugli acquisti è stata decisa
  di espansione al di sopra del potenziale a ritmi anche più soldi rispetto alle attese. Del resto, a      all’unanimità …
  marzo la BCE ha rivisto al rialzo le stime per il 2018 al 2,4% e confermato la previsione di
  crescita dell’1,9% nel 2019 e dell’1,7% nel 2020. La fronte di dati macro incoraggianti e di
  una valutazione dei rischi per la crescita come ancora circa bilanciati, il Consiglio ha valutato
  che fosse aumentato il grado di fiducia in un ritorno dell’inflazione al target nel medio periodo
  e ha pertanto ritenuto appropriato rimuovere l’easing bias sugli acquisti.

 Il Consiglio era generalmente concorde sul fatto che il ritorno dell’inflazione verso il target          …ma la pazienza è d’obbligo
  rimane assai graduale e quindi sull’opportunità di mantenere una comunicazione prudente                  dal momento che l’aumento
  sulle future mosse di politica monetaria. Le minute enfatizzano, a più riprese, la sostenibilità         dell’inflazione rimane graduale
  della dinamica inflazionistica come condizione imprescindibile per valutare ulteriori passi nel
  processo di normalizzazione della politica monetaria. Non si fa menzione alcuna sulla
  comunicazione sui tassi né sui tempi per le prossime decisioni. In generale, il tono è cauto e
  prudente e non emerge un’urgenza di archiviare il programma di acquisto titoli. Dalla riunione
  di marzo le indicazioni dai dati non sono state di ulteriore accelerazione del ciclo ma piuttosto
  di parziale raffreddamento. I rischi dallo scenario globale sono aumentati con le minacce
  protezionistiche dell’amministrazione Trump. La BCE non dovrebbe, quindi, alterare la retorica
  prudente alla riunione di aprile.

Intesa Sanpaolo – Direzione Studi e Ricerche                                                                                            2
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 Rimaniamo dell’idea che la BCE, tra giugno e luglio, annuncerà la fine del programma di                Ma rimaniamo dell’idea che
  acquisto titoli per dicembre 2018. Il vero market mover rimane la comunicazione sui tassi, ma          con la fine del mandato di
  ci sembra poco probabile che il Consiglio voglia fornire chiarimenti su cosa intende per “tassi        Draghi QE e tassi negativi
  fermi ben oltre la fine degli acquisti” prima di settembre. Il nostro scenario centrale rimane di      saranno storia
  un primo rialzo del tasso sui depositi entro giugno 2019. Per la fine del mandato di Draghi,
  novembre 2019, il regime di tassi negativi dovrebbe essere archiviato. I tassi resteranno in ogni
  caso bassi anche nel 2020.

Stati Uniti: niente di nuovo sul fronte economico: il CPI è moderato a marzo e la Fed ritiene di
essere su un sentiero di policy appropriato. Nei prossimi mesi la politica monetaria proseguirà sul
sentiero previsto, in attesa di informazioni sull’inflazione. Nuove tensioni in arrivo sui dazi.

 Gli eventi principali della settimana negli Stati Uniti sono stati la pubblicazione dei verbali della USA: poche novità dai dati, in
  riunione del FOMC e il CPI di marzo (v. sotto): la comunicazione della Fed e i prezzi non hanno arrivo altra volatilità sui dazi
  fornito novità di rilievo. Nella prossima settimana i dati USA non dovrebbero cambiare lo
  scenario di fondo, con indicazioni positive dalle prime indagini del manifatturiero ad aprile e
  con informazioni già un po’ datate sull’attività di marzo.
 Le informazioni sulla politica monetaria emerse dai verbali della riunione del 20-21 marzo               Verbali FOMC in linea con le
  segnalano che la Fed nei prossimi mesi resterà in una fase di attesa, senza fretta di modificare         attese
  la comunicazione, dopo gli aggiornamenti di marzo. Nel Comitato vi è diffusa fiducia nel
  miglioramento delle prospettive di crescita e di inflazione e un consenso per ulteriori graduali
  rialzi dei tassi. La previsione di consenso è di crescita sopra il potenziale nel prossimo biennio,
  anche per via del nuovo stimolo fiscale, con una valutazione di rischi “circa bilanciati”.
  Riguardo ai recenti sviluppi sui dazi, “una forte maggioranza” dei partecipanti ritiene che
  un’escalation delle tensioni, con l’attuazione delle misure annunciate e ritorsione da parte dei
  partner commerciali, potrebbe avere effetti negativi sullo scenario di crescita. Il Comitato ha
  discusso i costi e i benefici di permettere un ulteriore aumento dell’output gap e per ora ha
  concluso che alzare i tassi gradualmente “manterrebbe in equilibrio i rischi per lo scenario di
  inflazione e disoccupazione e molto probabilmente sosterrebbe la prosecuzione
  dell’espansione economica”. Tuttavia, “alcuni” partecipanti ritengono che potrebbe essere
  opportuno in futuro segnalare che i tassi di policy potrebbero essere portati sul livello neutrale
  o anche oltre, in territorio restrittivo. Nel complesso, i verbali mostrano un ampio consenso
  sulla politica di “ulteriori graduali” rialzi e sulla necessità di monitorare l’evoluzione dei dati
  per aggiustare eventualmente il ritmo.
 La Fed per ora si aspetta tre rialzi quest’anno, ma lascia aperta la possibilità di quattro mosse.
  Non c’è attualmente fretta di cambiare la comunicazione. Il focus resterà sull’inflazione, e in
  particolare sulle variazioni mensili degli indici core. Il CPI di marzo ha confermato che, per via
  del confronto con il 2017, nei prossimi mesi l’inflazione annua sarà intorno, o anche
  modestamente al di sopra del 2%: la Fed ritiene che questo rialzo sia “ampiamente atteso e,
  di per sé, non giustifichi un cambiamento del sentiero previsto per il tasso dei Fed funds”. Le
  informazioni della dinamica mensile, ancora compresa fra 0,15% e 0,2% in media, non
  rivelano significativi aumenti di pressioni verso l’alto. I dati dell’economia americana e di quella
  mondiale sono di modesto rallentamento e ci vorrà qualche mese per valutare l’entità
  dell’attesa riaccelerazione, oltre che per vedere l’evoluzione delle tensioni sui dazi. Fino alla
  riunione di giugno, il FOMC può tenere un profilo basso.
 Nei prossimi giorni, eventuale volatilità potrebbe derivare da eventi politici, sia sul fronte dei
  dazi, sia su quello legato alla recente turbolenza interna al Partito repubblicano, oltre
  naturalmente alle questioni geopolitiche (Siria, Iran).

Intesa Sanpaolo – Direzione Studi e Ricerche                                                                                             3
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 Per quanto riguarda i dazi, dopo le dichiarazioni accomodanti del premier cinese Xi, che ha
  indicato di voler seguire una strategia non conflittuale, c’è stato un segnale di possibile Dazi: segnali distensivi dalla
  recrudescenza delle tensioni da parte dell’amministrazione USA. Secondo la Casa Bianca, i toni Cina, nuove tensioni dagli USA
  concilianti degli esponenti cinesi segnalano che la strategia aggressiva adottata finora
  funziona, pertanto la prossima settimana verranno dati i dettagli sui nuovi dazi del 25% da
  imporre su importazioni per 100 mld di dollari (oltre a quelli già specificati per i primi 50 mld
  di dollari e a quelli su alluminio e acciaio). Inoltre, il Tesoro sta preparando misure per bloccare
  investimenti cinesi in aziende americane nel settore della tecnologia, e considerando l’opzione
  di renderle permanenti, indipendentemente da eventuali risposte cinesi. Anche se per ora la
  guerra commerciale fra Cina e Stati Uniti si svolge solo a parole, i nuovi attacchi verbali del
  presidente sulla questione dei dazi manterranno elevata la volatilità e alzano i rischi per lo
  scenario.

 L’annuncio da parte del presidente della Camera Ryan di non ripresentarsi alle elezioni di          Turbolenza nel partito
  novembre decapita la leadership del partito repubblicano in una fase di crescente debolezza, e      repubblicano
  porta a 38 i rappresentanti che si ritireranno dalla Camera quest’anno, un record dal 1952. In
  media, dal 1994, alle elezioni mid-term il partito che ha vinto le presidenziali perde 23 seggi.
  Secondo i sondaggi più recenti (RealClearPolitics), al momento Repubblicani e Democratici
  sono in situazione di parità alla Camera, ma l’elevato numero di Repubblicani nuovi e le
  statistiche delle elezioni mid-term giocano a sfavore del partito del Presidente. La rilevanza di
  una Camera democratica quest’anno è maggiore che in altri anni elettorali, perché potrebbe
  aprire la strada a un processo di impeachment.

Intesa Sanpaolo – Direzione Studi e Ricerche                                                                                   4
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I market mover della settimana
Nella zona euro ci sono pochi dati in uscita. L’indice ZEW dovrebbe rimanere su un trend
discendente, dato il permanere di una maggiore volatilità sui mercati. La seconda stima
dovrebbe confermare l’inflazione in aumento di tre decimi all’1,4% nella media area euro e di
quattro decimi in Italia all’1,1%.

La settimana ha molti dati in uscita negli Stati Uniti. Le prime indagini del settore manifatturiero
di aprile dovrebbero restare ampiamente positive, ma registrare modeste correzioni, in parte da
attribuire al significativo aumento di incertezza riguardo alla politica commerciale degli USA e ai
timori dell’introduzione di dazi punitivi. A marzo, le vendite al dettaglio dovrebbero riaccelerare
dopo tre mesi di debolezza e dare supporto alla previsione di consumi in crescita relativamente
elevata nella parte centrale dell’anno. Produzione industriale e nuovi cantieri a marzo
dovrebbero essere in moderato aumento.

Lunedì 16 aprile

Stati Uniti
 Le vendite al dettaglio a marzo sono previste in aumento di 0,4% m/m, dopo -0,1% m/m di
  febbraio, grazie anche a una moderata ripresa nel comparto auto. Al netto delle auto, le
  vendite sono previste in rialzo di 0,3% m/m. I prezzi al consumo a marzo sono invariati su
  base mensile, pertanto le vendite al dettaglio potrebbero segnare una netta accelerazione
  dopo due mesi molto deboli, dando supporto alla previsione che i consumi si riprendano nel
  2° trimestre dopo l’ampio rallentamento previsto per il trimestre invernale.

 L’indice Empire della NY Fed ad aprile dovrebbe correggere a 20 da 22,5 di marzo,
  mantenendosi vicino alla media degli ultimi sei mesi dopo il forte aumento del mese
  precedente (+14,4 punti). L’indagine dovrebbe segnalare una stabilizzazione della
  componente prezzi pagati e moderate correzioni di ordini e consegne, e indicare qualche
  preoccupazione da parte delle imprese per i rischi collegati alle tensioni sui dazi..

Martedì 17 aprile

Area euro
 Italia La stima definitiva dovrebbe confermare l’inflazione in aumento a marzo a 0,9% da un
  precedente 0,5% sulla misura nazionale e all’1,1% da 0,7% sull’indice armonizzato. Nei
  prossimi mesi l’inflazione italiana dovrebbe gradualmente muovere verso l’1,8%, inizialmente
  su spinta dell’energia e quindi dei prezzi interni da settembre in avanti.

 Germania L’indice ZEW dovrebbe rimanere su un trend discendente come nei mesi precedenti,
  data la maggiore volatilità sui mercati. Prevediamo un calo dell’indice sulle attese a 0 da 5,1.
  L’indice sulla valutazione corrente è atteso in calo a 88,0 da 90,7.

Stati Uniti
 I nuovi cantieri a marzo sono attesi a 1.245 mila, in modesto aumento da 1.236 mila di
  febbraio. L’employment report di marzo ha registrato una contrazione di 15 mila occupati
  nelle costruzioni, segnalando che nel mese scorso l’attività dovrebbe essere rimasta nella parte
  bassa dell’intervallo di fluttuazione degli ultimi 6 mesi. Le licenze dovrebbero stabilizzarsi a
  1.320 mila, in linea con il dato di febbraio, rivisto ampiamente verso l’alto dalla prima stima di
  1.298 mila, e indicare che dopo un periodo di maltempo straordinario l’attività di costruzione
  dovrebbe riaccelerare.

Intesa Sanpaolo – Direzione Studi e Ricerche                                                                              5
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 La produzione industriale a marzo è prevista in aumento di 0,3% m/m, dopo +0,9% m/m di
  febbraio (rivisto da +1,1% m/m). L’employment report ha registrato debolezza delle ore
  lavorate nel manifatturiero, che segnala un probabile rallentamento dell’output nel mese,
  dopo +1,2% m/m di febbraio (in larga misura spinto dalle auto, ma non solo). Le utility
  dovrebbero rallentare dopo +4,7% m/m, con la normalizzazione del clima; anche l’estrattivo,
  pur restando in espansione dovrebbe moderare il ritmo di attività.

Mercoledì 18 aprile

Area euro
   La stima definitiva dovrebbe confermare l’aumento dell’inflazione all’1,4% da un precedente
    1,1%. Sul mese i prezzi al consumo dovrebbero essere confermati in aumento di 1,0% m/m,
    in larga misura su un rialzo dei prezzi interni compensato dalla moderazione dei prezzi
    energetici e degli alimentari. L’inflazione core è salita di un decimo all’1,3%. Nei prossimi mesi
    ci aspettiamo un graduale rialzo dell’inflazione dell’Eurozona verso l’1,6-1,7% in autunno.
    L’inflazione core dovrebbe tuttavia oscillare in un intorno di 1,3% e muovere in modo più
    deciso verso l’1,6% solo nel 2019.

Stati Uniti
 La Fed pubblica il Beige Book in preparazione per la riunione del FOMC di fine aprile. Il
  rapporto dovrebbe dare ancora indicazioni di crescita moderata e diffusa fra aree geografiche
  e settori, ma potrebbe registrare preoccupazioni presso le imprese riguardo all’evoluzione
  delle tensioni sui dazi e ai timori di una possibile guerra commerciale. Le informazioni del
  Beige Book non dovrebbero modificare lo scenario macroeconomico positivo, con crescita
  moderata e modeste pressioni su prezzi e salari.

Giovedì 19 aprile

Stati Uniti
 L’indice della Philadelphia Fed ad aprile dovrebbe essere in modesto calo a 19 da 22,3 di
  marzo. L’indagine a marzo aveva dato segnali di accelerazione per ordini, consegne, ordini
  inevasi e tempi di consegna, con indicazioni di rafforzamento anche per gli indicatori
  sull’orizzonte a 6 mesi. Ad aprile riteniamo che l’escalation delle tensioni sui dazi abbia
  qualche effetto di moderazione sull’attività corrente e attesa, legato al notevole aumento di
  incertezza, anche in assenza di misure effettive. Alla luce della recente correzione del prezzo
  del petrolio la componente prezzi pagati dovrebbe stabilizzarsi, ma potrebbero esserci segnali
  di accelerazione sull’orizzonte a sei mesi e sull’indice prezzi ricevuti. Nel complesso le indagini
  presso le imprese dovrebbero mantenere l’intonazione positiva, ma registrare maggiore
  incertezza.

Venerdì 20 aprile

Area euro
 Area euro. La fiducia delle famiglie potrebbe calare ad aprile a -0,4 dopo un mese di fermo a
  0,1. L’indice rimane comunque al di sopra della media di lungo termine.

Intesa Sanpaolo – Direzione Studi e Ricerche                                                                                6
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Calendario dei dati macroeconomici ed eventi
 Calendario dei dati macroeconomici (16 – 20 aprile)
Data             Ora    Paese   Dato                                                                       * Periodo           Precedente                    Consenso Intesa Sanpaolo
Lun   16/4       14:30 USA      Vendite al dettaglio m/m                                                  **     mar              -0.1                     %       0.3              0.4
                 14:30 USA      Vendite al dettaglio ex-auto m/m                                          **     mar               0.2                     %       0.3              0.3
                 14:30 USA      Indice Empire Manufacturing                                                *      apr            22.5                            20.1                20
                 16:00 USA      Scorte delle imprese m/m                                                         feb               0.6                    %        0.5
                 16:00 USA      Indice Mercato Immobiliare NAHB                                                  apr                70                              70
                 22:00 USA      Acquisti netti att. finanziarie (l/term.)                                        feb             62.1                 Mld $
Mar   17/4       06:30 GIA      Produzione industriale m/m finale                                                feb               4.1                    %
                 10:00 ITA      IPCA m/m finale                                                           *      mar          prel 2.5                    %                         2.3
                 10:00 ITA      IPCA a/a finale                                                                  mar          prel 1.1                    %        1.1              1.1
                 10:00 ITA      Prezzi al consumo m/m finale                                               *     mar          prel 0.4                    %                         0.4
                 10:00 ITA      Prezzi al consumo a/a finale                                                     mar          prel 0.9                    %                         0.9
                 10:30 GB       Tasso di disoccupazione ILO                                                      feb               4.3                    %        4.3
                 10:30 GB       Retribuzioni medie                                                               feb               2.8                    %        3.0
                 11:00 ITA      Bilancia commerciale (EU)                                                         feb           0.439                  Mld €
                 11:00 ITA      Bilancia commerciale (totale)                                                    feb           -0.087                  Mld €
                 11:00 GER      ZEW (Sit. corrente)                                                               apr            90.7                            88.5                88
                 11:00 GER      ZEW (Sentiment econ.)                                                     **      apr              5.1                            -1.0              0.0
                 14:30 USA      Licenze edilizie                                                                 mar            1.321                   Mln     1.320             1.32
                 14:30 USA      Nuovi cantieri residenziali                                                *     mar            1.236                   Mln     1.271            1.245
                 15:15 USA      Impiego capacità produttiva                                                      mar             77.7                     %      77.9
                 15:15 USA      Produzione industriale m/m                                                       mar               0.9                    %        0.3              0.3
Mer   18/4       01:50 GIA      Bilancia commerciale                                                             mar               2.6 (3.4)          Mld ¥     498.3
                 10:00 ITA      Ordini all'industria a/a                                                         feb             9.60                     %
                 10:00 ITA      Ordini all'industria m/m                                                         feb            -4.50                     %
                 10:00 ITA      Fatturato industriale a/a                                                         feb            5.30                     %
                 10:00 ITA      Fatturato industriale m/m                                                        feb            -2.80                     %
                 10:30 GB       CPI a/a                                                                    *     mar          prel 1.6                    %        2.7
                 10:30 GB       CPI m/m                                                                          mar          prel 0.4                    %        0.3
                 11:00 EUR      CPI ex energia e alim. non lav. a/a finale                                       mar          prel 1.3                    %                         1.3
                 11:00 EUR      CPI a/a finale                                                             *     mar          prel 1.4                    %        1.4              1.4
                 11:00 EUR      CPI m/m                                                                    *     mar          prel 1.0                    %        1.0              1.0
Gio   19/4       10:30 GB       Vendite al dettaglio m/m                                                  *      mar               0.8                    %       -0.1
                 10:30 GB       Vendite al dettaglio a/a                                                         mar               1.5                    %        2.3
                 14:30 USA      Richieste di sussidio                                                         settim              233                 x1000
                 14:30 USA      Indice Philadelphia Fed                                                    *     apr             22.3                            20.9             19.0
                 16:00 USA      Indice anticipatore m/m                                                          mar               0.6                    %        0.3
Ven   20/4       01:30 GIA      CPI (naz.) ex-alim. freschi a/a                                            *     mar               1.0                    %        0.9
                 01:30 GIA      CPI (naz.) a/a                                                             *     mar               1.5                    %
                 08:00 GER      PPI a/a                                                                          mar               1.8                    %        1.9
                 08:00 GER      PPI m/m                                                                          mar              -0.1                    %        0.2
                 16:00 EUR      Fiducia consumatori flash                                                  *      apr              0.1                          -0.40              -0.4
Note: ? prima data possibile; (**) molto importante; (*) importante; nella colonna “precedente” in parentesi il dato antecedente la revisione. Fonte: Direzione Studi e Ricerche Intesa Sanpaolo

 Calendario degli eventi (16 – 20 aprile)
Data         Ora    Paese     * Evento
Lun 16/4     10:10 GIA           Discorso di Amamiya (BoJ)
             19:15 USA           Discorso di Bostic (Fed)
Mar 17/4     15:15 USA           Discorso di Williams (Fed)
             16:00 USA           Discorso di Quarles (Fed)
             17:00 USA           Discorso di Harker (Fed)
             19:10 USA           Discorso di Evans (Fed)
             23:40 USA           Discorso di Bostic (Fed)
Mer 18/4     20:00 USA        * Fed: pubblicazione del Beige Book Economic Survey
             21:00 USA           Discorso di Dudley (Fed)
             22:30 USA           Discorso di Quarles (Fed)
Gio 19/4     15:10 USA           Discorso di Quarles (Fed)
Ven 20/4     00:45 USA           Discorso di Mester (Fed)
             15:40 USA           Discorso di Evans (Fed)
Note: (**) molto importante; (*) importante. Fonte: Direzione Studi e Ricerche Intesa Sanpaolo

Intesa Sanpaolo – Direzione Studi e Ricerche                                                                                                                                                   7
Weekly Economic Monitor - Sistema Moda Italia
Weekly Economic Monitor
                                                                                                                                         13 aprile 2018

Osservatorio macroeconomico
 Stati Uniti
Dato                                                      Periodo       Precedente                Consenso        Effettivo
PPI (escl. alimentari, energia) m/m                           mar        0.2               %           0.2            +0.3
PPI m/m                                                       mar        0.2               %           0.1            +0.3
CPI (escluso alimentari, energia) m/m                         mar        0.2               %           0.2            +0.2
CPI (escluso alimentari, energia) a/a                         mar        1.8               %           2.1            +2.1
CPI a/a                                                       mar        2.2               %           2.4            +2.4
CPI m/m                                                       mar        0.2               %           0.0            -0.1
Richieste di sussidio                                      settim        242            x1000          230             233
Prezzi all'import m/m                                         mar       +0.3      (0.4)    %           0.2             0.0
Fiducia famiglie (Michigan) prelim.                            apr     101.4                         100.5
Nella colonna “precedente” in parentesi il dato antecedente la revisione
Fonte: Bloomberg

Il CPI a marzo cala di -0,1% m/m, ma accelera su base annua a 2,4% a/a, per via dell’effetto
confronto con marzo 2017, quando l’indice era stato frenato da un’ampia correzione delle
tariffe della telefonia mobile. La flessione mensile dell’indice headline è dovuta alla componente
energia, in calo di -2,8% m/m, sulla scia dell’aggiustamento per la stagionalità della benzina. Il
focus come sempre è sui prezzi core, che registrano variazioni di 0,2% m/m (0,176% m/m) e
2,1% a/a. I beni core hanno prezzi in calo di -0,1% m/m (-0,3% a/a): fra le voci principali, si
registra debolezza per le auto (stabili per le auto nuove, -0,3% m/m per quelle usate),
l’abbigliamento (-0,6% m/m), i beni per la sanità (+0,1% m/m). I servizi al netto dell’energia
hanno prezzi in rialzo di 0,3% m/m. I servizi abitativi aumentano di 0,4% m/m, spinti dalla voce
piccola ma molto volatile delle tariffe alberghiere (+2,6% m/m, dopo due mesi in calo), mentre
gli affitti figurativi e gli affitti crescono in linea con il trend (0,3% m/m). I servizi sanitari sono in
crescita sostenuta (+0,5% m/m), per via delle tariffe mediche, come segnalato già dal PPI. Anche
le tariffe aeree mettono pressioni verso l’alto, con il secondo rialzo consecutivo di 0,6% m/m,
legato agli aumenti del prezzo del petrolio. La variazione annua degli indici al di sopra del 2% è
in parte dovuta all’effetto di confronto con marzo 2017 e non segnala di per sé un aumento
preoccupante di pressioni inflazionistiche. Il deflatore dei consumi core di marzo dovrebbe essere
in rialzo di 0,2% m/m, e potrebbe toccare il 2% a/a (da 1,6% a/a di febbraio). I dati di marzo
non modificano il quadro di un’inflazione moderata, vicina al 2%, con variazioni mensili
dell’indice core mediamente comprese fra 0,15% e 0,2%, coerenti per ora con le proiezioni del
FOMC di altri due rialzi dei tassi nel 2018.

 Le variazioni mensili dei prezzi core restano moderate…                               …anche se l’inflazione annua sale per effetti statistici

Fonte: Thomson Reuters-Datastream                                                      Fonte: Thomson Reuters-Datastream

Il PPI a marzo aumenta di 0,3% m/m, sia per l’indice headline sia per quello core, dopo +0,2%
m/m per entrambi a febbraio. I beni registrano un rialzo di 0,3% m/m, con una correzione

Intesa Sanpaolo – Direzione Studi e Ricerche                                                                                                         8
Weekly Economic Monitor - Sistema Moda Italia
Weekly Economic Monitor
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dell’energia di -2,1% m/m (la seconda consecutiva); anche i servizi hanno prezzi in rialzo di
0,3% m/m. Il trend dei prezzi è in moderata accelerazione.

I prezzi all’import a marzo sono invariati su base mensile, dopo +0,3% m/m di febbraio (rivisto
da 0,4% m/m). Il petrolio cala di -1,3% m/m, anche per via della correzione per i fattori
stagionali. Al netto del petrolio, i prezzi sono in aumento di 0,1% m/m, e i beni di consumo
registrano una variazione di -0,1% m/m. La pressione sui prezzi domestici rimane estremamente
contenuta nonostante l’ampio deprezzamento del cambio del 2° semestre 2017.

I nuovi sussidi di disoccupazione nella settimana conclusa il 7 aprile calano a 233 mila da 242
mila della settimana precedente. Nelle settimane intorno a Pasqua i sussidi erano stati volatili,
probabilmente per problemi di destagionalizzazione. Per ora, non ci sono segnali di inversione
del trend di continua riduzione delle risorse inutilizzate sul mercato del lavoro.

L’indagine di fiducia delle piccole imprese condotta dalla National Federation of Independent
Business a marzo registra una correzione dell’indice di ottimismo a 104,7, da 107,6 di febbraio,
restando su livelli storicamente molto elevati. Gli indici di aspettative a 6 mesi restano in
territorio espansivo, ma correggono rispetto ai 4 mesi precedenti. Le imprese restano ottimiste
sul fronte degli utili e del fatturato. La percentuale netta di imprese che hanno alzato e/o
programmano di alzare i prezzi di vendita è in continuo rialzo, sui massimi dal 2008.

 Giappone
Dato                                         Periodo           Precedente                            Consenso      Effettivo
Ordinativi di macchinari m/m                      feb           8.2                        %              -2.5         +2.1
Nella colonna “precedente” in parentesi il dato antecedente la revisione
Fonte: Bloomberg

 Regno Unito
Dato                                              Periodo           Precedente                       Consenso      Effettivo
Produzione industriale m/m                             feb              1.3                 %             0.4          +0.1
Bilancia commerciale (non UE - GBP)                    feb          -4.037    (-3.87)    Mld £                       -2.237
Bilancia commerciale (totale - GBP)                    feb         -12.228 (-12.33)      Mld £         -11.95      -10.203
Nella colonna “precedente” in parentesi il dato antecedente la revisione
Fonte: Bloomberg

 Area euro
Paese Dato                                              Periodo            Precedente                  Consenso    Effettivo
EUR    Produzione industriale m/m                            feb             -0.6      (-1.0)   %           0.1        -0.8
FRA    Produzione industriale m/m                            feb             -1.8      (-2.0)   %           1.4        +1.2
FRA    CPI m/m Ex Tob                                       mar               0.0               %                       0.8
FRA    IPCA a/a                                             mar               1.7               %            1.7        1.7
FRA    IPCA m/m                                             mar               0.0               %            1.1        1.1
GER Bilancia commerciale destag.                             feb            21.5      (21.3) Mld €          21.7       19.2
GER IPCA a/a finale                                         mar               1.5               %            1.5        1.5
GER IPCA m/m finale                                         mar               0.4               %            0.4        0.4
GER CPI (Lander) a/a finale                                 mar               1.6               %            1.6        1.6
GER CPI (Lander) m/m finale                                 mar               0.4               %            0.4        0.4
ITA    Produzione industriale m/m                            feb             -1.8      (-1.9)   %            0.8       -0.5
ITA    Vendite al dettaglio a/a                              feb             -0.7      (-0.8)   %                      -0.6
SPA    IPCA a/a finale                                      mar               1.3               %            1.3        1.3
Nella colonna “precedente” in parentesi il dato antecedente la revisione
Fonte: Bloomberg

Area euro. A febbraio, ripiega ancora la produzione industriale. I dati di produzione industriale
di febbraio hanno indicato una pesante contrazione di attività nel manifatturiero (-2,0%m/m),
che fa seguito alla già debole entrata nell’anno (-0,5% m/m a gennaio). Crolla in particolare la

Intesa Sanpaolo – Direzione Studi e Ricerche                                                                                                          9
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produzione di beni capitali (-3,6% m/m) e di consumo durevoli (-2,1% m/m). Sul trimestre la
produzione manifatturiera è in corso per una contrazione di 0,8% t/t; il contributo dal comparto
energetico sarà marginale (+0,1% t/t). Con un calo così vistoso di produzione industriale, a
meno di revisioni nei prossimi mesi, vi è il rischio che la crescita del PIL si assesti intorno a 0,45%
t/t e non a 0,6% t/t come a fine 2017. Il rallentamento del manifatturiero è in contrasto con le
indicazioni per il comparto provenienti dalle indagini di fiducia, indicazioni che rimanevano
generalmente positive a febbraio anche se meno che nei tre mesi precedenti. Anche i PMI
globali indicano una tenuta del commercio mondiale. Il rallentamento di produzione a inizio
2018 dovrebbe rivelarsi temporaneo. Ma aumentano i sospetti che il picco di questo ciclo possa
essere già alle spalle.

 Il calo di produzione industriale nell’area euro     Il trascinamento per la produzione industriale
 introduce rischi verso il basso per la crescita      è negativo in tutti i paesi
 del PIL
   60,0                                       2,0
                                                          3,00
                                              1,6
   55,0                                       1,2         2,00
                                              0,8
                                              0,4         1,00
   50,0                                       0,0         0,00
                                              -0,4                Q1 17 Q2 17 Q3 17 Q4 17 Q1 18
   45,0                                       -0,8       -1,00                             carry
        11 12 13 14 15 16 17 18                                                            over
                                                         -2,00
                   Ind. Prod q/q %, rhs                                                   growth
                   PMI composite
                   GDP, q/q %, rhs                                    Fr     It   Ger      Sp     EA

Fonte: Eurostat ed elaborazioni Intesa Sanpaolo      Fonte: Eurostat ed elaborazioni Intesa Sanpaolo

Francia. La produzione industriale è salita a febbraio di 1,2% m/m da -1,8% m/m (dato rivisto al
rialzo da -2,0% m/m), un aumento circa in linea con le attese. Il miglioramento è però spiegato
interamente dal contributo della componente energetica, che ha segnato un ampio rimbalzo a
+11,5% m/m da -6,3% m/m, come atteso viste le temperature rigide. Il comparto
manifatturiero invece è calato di nuovo, di -0,6% m/m da -1,0% m/m, a fronte di attese di una
lieve espansione: si tratta del terzo calo consecutivo e sembra confermare che il comparto sta
prendendo una pausa dopo la forte accelerazione di fine 2017, una dinamica simile a quella
vista in Germania e Italia. Gli unici comparti che registrano un avanzamento sono raffinazione
(+1,9% m/m da -0,8% m/m) e alimentare (+0,7% m/m da 2,0% m/m), mentre beni intermedi,
trasporti e altri prodotti industriali calano. Le costruzioni rimbalzano a febbraio (2,8% m/m da -
7,5% m/m) dopo essere calate a gennaio per effetto delle condizioni climatiche avverse. La
variazione annua è salita a 4,0% da 1,4%, lasciando la produzione in rotta per un calo di -1,0%
t/t nel 1° trimestre da 1,6% t/t dello scorso dicembre: in questo caso il contributo negativo del
comparto industriale alla formazione del PIL sarebbe di oltre un decimo.

Italia. La produzione industriale è calata a sorpresa a febbraio, di -0,5% m/m dopo il -1,8% m/m
di gennaio. Le attese erano per un rimbalzo di +0,8% m/m. L’output non si contraeva per due
mesi di fila da maggio-giugno 2016. L’unico tra i principali raggruppamenti di industrie a
mostrare un aumento della produzione è l’energia (+8,1% da -6,9% m/m precedente). La
produzione manifatturiera è calata ben più dell’indice generale (-2,3% m/m). La tendenza annua
è rallentata, ma mantiene un tono espansivo: +2,5% da un precedente +4,4% (corretto per gli
effetti di calendario). Si tratta del diciannovesimo mese consecutivo di espansione. Tutti i
comparti manifatturieri mostrano una frenata, con la sola eccezione del settore farmaceutico,
che invece accelera a +11,2% a/a. I comparti che virano in territorio negativo su base
tendenziale sono computer ed elettronica (-4%), gomma e plastica, legno, carta e stampa. La
contrazione congiunturale più forte si registra per tessili e abbigliamento (-5% m/m) e metalli (-
4,2% m/m). A meno di un rimbalzo molto forte a marzo, la produzione è in rotta per una

Intesa Sanpaolo – Direzione Studi e Ricerche                                                                                 10
Weekly Economic Monitor
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flessione nel 1° trimestre dell’anno (sarebbe la prima dal 2° trimestre 2016). Dunque l’industria
dovrebbe aver dato un contributo negativo al valore aggiunto a inizio 2018. Pertanto il dato
sulla produzione industriale di febbraio segnala rischi al ribasso sul PIL del 1° trimestre, la cui
stima preliminare sarà comunicata dall’Istat il prossimo 2 maggio. L’attività economica, anziché
riguadagnare velocità come atteso precedentemente, potrebbe rallentare ulteriormente, ad
almeno 0,2% t/t da 0,3% di fine 2017. Nei mesi scorsi, abbiamo mantenuto una stima piuttosto
cauta sulla crescita dell’economia italiana quest’anno, a 1,3%, mentre le aspettative di consenso
miglioravano gradualmente sino all’attuale 1,5% (da un minimo di 0,9% un anno fa). L’1,3% è
coerente con un tasso di crescita congiunturale di 0,2% t/t nei primi tre mesi e di 0,3% t/t nel
resto dell’anno, ma di recente sembrano aumentati i rischi al ribasso su questa stima. In ogni
caso, il recente rallentamento visto sia nelle indagini di fiducia che nei dati reali sull’attività
economica nell’industria non segnala per il momento un’inversione del ciclo, che a nostro avviso
resta espansivo, ma suggerisce che il picco, almeno in termini di ritmo di crescita congiunturale
dell’attività economica, potrebbe essere alle spalle.

Italia – La produzione industriale ha perso velocità negli ultimi      Italia – …ma la maggior parte dei settori resta in progresso su
mesi…                                                                  base annua

Fonte: Thomson Reuters-Datastream Charting                            Fonte: Thomson Reuters-Datastream Charting

Italia. Le vendite al dettaglio sono rimbalzate su base congiunturale a febbraio, di +0,4% m/m in
valore e di +0,9% m/m in volume (dopo il calo dei due mesi precedenti). La variazione
tendenziale è rimasta in territorio negativo in valore (a -0,6% da -0,7% precedente); in volume
le vendite risultano ferme rispetto a un anno prima (dopo il -1,8% di gennaio). Nei dati in valore,
dalla flessione si salva solo la grande distribuzione alimentare (+0,7% a/a), in particolare i
discount (+5,4% a/a). Gli unici gruppi di prodotti a mostrare un incremento significativo delle
vendite in valore rispetto a un anno fa sono elettrodomestici, radio, tv e registratori (+3,3%) e
prodotti di profumeria e cura della persona (+1,6%), mentre a soffrire maggiormente sono
cartoleria, libri, giornali e riviste (-3,8%). Le vendite sono in rotta per una flessione di -0,3% t/t
in valore nel 1° trimestre (in linea con i tre mesi precedenti), ovvero di -0,1% t/t in volume (da -
0,9% t/t precedente). Ciò suggerisce che difficilmente i consumi di contabilità nazionale
accelereranno significativamente a inizio 2018 dopo il debole 0,1% t/t visto a fine 2017.

Intesa Sanpaolo – Direzione Studi e Ricerche                                                                                      11
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Stati Uniti
 Indagini ISM                                                                               CPI – Var. % a/a

Fonte: elaborazioni Intesa Sanpaolo su dati Thomson Reuters                                Fonte: elaborazioni Intesa Sanpaolo su dati Thomson Reuters

 Variazione degli occupati e sussidi (‘000)                                                 Nuovi Ordinativi (durevoli – var. % a/a)

Fonte: elaborazioni Intesa Sanpaolo su dati Thomson Reuters                                Fonte: elaborazioni Intesa Sanpaolo su dati Thomson Reuters

 Previsioni
                                          2017         2018       2019p                          2017                                              2018
                                                                                    T1           T2           T3          T4            T1          T2      T3    T4
PIL (prezzi costanti,a/a)                    2.3          2.8         2.8          2.0          2.2          2.3         2.6           2.9         2.8     2.7   2.7
- trim./trim. annualizzato                                                         1.2          3.1          3.2         2.9           2.4         2.7     2.9   3.0
Consumi privati                             2.8         2.8          2.6           1.9          3.3          2.2         4.0           1.8         3.0     2.9   2.9
IFL - privati non residenziali              4.7         5.4          4.9           7.2          6.7          4.7         6.8           5.0         4.6     5.3   5.2
IFL - privati residenziali                  1.8         2.3          3.6          11.1         -7.3         -4.7        12.8          -1.5         4.3     3.5   3.6
Consumi e inv. pubblici                     0.1         1.6          2.4          -0.6         -0.2          0.7         3.0           1.5         1.5     1.8   2.0
Esportazioni                                3.4         4.2          3.1           7.3          3.5          2.1         7.0           4.5         3.5     3.8   3.1
Importazioni                                4.0         5.9          3.8           4.3          1.5         -0.7        14.1           6.5         5.2     4.2   3.3
Var. scorte (contrib., % PIL)              -0.1         0.2          0.0          -1.5          0.1          0.8        -0.5           0.7           0    -0.1   0.0
Partite correnti (% PIL)                   -2.4        -3.0         -3.2
Deficit Pubblico (% PIL)                   -4.8        -5.0         -4.8
Debito pubblico (% PIL)                   124.5       123.5        123.1
CPI (a/a)                                   2.1         2.5          1.9           2.5          1.9          2.0          2.1          2.2         2.6    2.7    2.3
Produzione Industriale                      1.6         3.8          3.1           0.2          1.2         -0.4          1.9          0.7         1.2    0.8    1.0
Disoccupazione (%)                          4.4         3.9          3.6           4.7          4.3          4.3          4.1          4.1         4.0    3.8    3.7
Nota: Variazioni percentuali sul periodo precedente - salvo quando diversamente indicato. Fonte: elaborazioni Intesa Sanpaolo su dati Thomson Reuters

Intesa Sanpaolo – Direzione Studi e Ricerche                                                                                                                     12
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                                                                                                                                                13 aprile 2018

Area euro
 PIL                                                                                        Occupazione

Fonte: Eurostat, Commissione UE                                                            Fonte: Eurostat, Markit Economics

 Inflazione                                                                                 Previsioni inflazione
                                                                                           %                               2017                    2018            2019
                                                                                           gennaio                          1.8                     1.3              1.4
                                                                                           febbraio                         2.0                     1.1              1.5
                                                                                           marzo                            1.5                     1.4              1.5
                                                                                           aprile                           1.9                      1.4             1.6
                                                                                           maggio                           1.4                      1.7             1.6
                                                                                           giugno                           1.2                      1.7             1.6
                                                                                           luglio                           1.3                      1.6             1.7
                                                                                           agosto                           1.5                      1.6             1.8
                                                                                           settembre                        1.6                      1.6             1.9
                                                                                           ottobre                          1.4                      1.7             1.9
                                                                                           novembre                         1.5                      1.6             1.9
                                                                                           dicembre                         1.4                      1.6             2.0

Fonte: Eurostat, previsioni Intesa Sanpaolo                                                Fonte: Eurostat, previsioni Intesa Sanpaolo

 Previsioni
                                              2017     2018       2019p                          2017                                              2018
                                                                                    T1           T2           T3           T4             T1        T2       T3      T4
PIL (prezzi costanti, a/a)                     2.5       2.4          1.9          2.1          2.4          2.7          2.7            2.6       2.4      2.2     2.2
- t/t                                                                              0.6          0.7          0.7          0.6            0.6       0.5      0.5     0.5
Consumi privati                                 1.7      1.7         1.7           0.5          0.5          0.3          0.2            0.6       0.5      0.5     0.4
Investimenti fissi                              3.1      3.3         3.3           0.2          1.7         -0.2          0.9            1.0       1.0      0.8     0.8
Consumi pubblici                                1.2      1.3         1.1           0.2          0.4          0.4          0.3            0.3       0.3      0.3     0.3
Esportazioni                                    5.3      5.2         4.1           1.3          1.2          1.6          1.9            1.3       0.9      0.8     1.0
Importazioni                                    4.3      5.0         4.2           0.2          1.8          0.6          1.1            1.6       1.1      1.1     1.3
Var. scorte (contrib., % PIL)                   0.0      0.2        -0.1          -0.2          0.2         -0.1         -0.2            0.1       0.1      0.1     0.3
Partite correnti (% PIL)                        3.1      3.0         2.9
Deficit pubblico (% PIL)                       -1.1     -0.9        -0.8
Debito pubblico (% PIL)                        89.3     87.2        85.2
Prezzi al consumo (a/a)                         1.5      1.5         1.7          1.8          1.5          1.5          1.4           1.3        1.6        1.6     1.6
Produzione industriale (a/a)                    3.0      2.3         1.9          1.2          2.5          4.0          4.1           3.6        3.5        1.9     0.5
Disoccupazione (%)                              9.1      8.4         8.1          9.5          9.1          9.0          8.7           8.6        8.5        8.4     8.3
Euribor 3 mesi                                -0.33    -0.32        0.10        -0.33        -0.33        -0.33        -0.33         -0.33      -0.32      -0.32   -0.32
Nota: Variazioni percentuali sul periodo precedente - salvo quando diversamente indicato. Fonte: elaborazioni Intesa Sanpaolo su dati Thomson Reuters

Intesa Sanpaolo – Direzione Studi e Ricerche                                                                                                                       13
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                                                                                                                               13 aprile 2018

Previsioni su tassi d’interesse e tassi di cambio
 Eurozona                                                                    Stati Uniti
                    set   dic mar 12/4     giu    set   dic mar                                    set     dic   mar      12/4     giu      set     dic mar
Refi              0.00 0.00 0.00 0.00 0.00 0.00 0.00 0.00                   Fed Funds            1.25    1.50    1.75     1.75    2.00    2.25    2.25 2.50
Euribor 1m       -0.38 -0.37 -0.38 -0.38 -0.37 -0.37 -0.37 -0.37            Libor USD 3m         1.33    1.69    2.31     2.34    2.41    2.51    2.63 2.71
Euribor 3m       -0.33 -0.33 -0.33 -0.33 -0.32 -0.32 -0.32 -0.30
Fonte: elaborazioni Intesa Sanpaolo su dati Thomson Reuters                 Fonte: elaborazioni Intesa Sanpaolo su dati Thomson Reuters

Fonte: elaborazioni Intesa Sanpaolo su dati Thomson Reuters                 Fonte: elaborazioni Intesa Sanpaolo su dati Thomson Reuters

 Giappone                                                                    Regno Unito
                      set   dic mar 12/4     giu    set   dic mar                                  set     dic   mar      12/4     giu      set     dic   mar
O/N target         -0.10 -0.10 -0.10 -0.10 -0.10 -0.10 -0.10 -0.10          Bank rate            0.25    0.50    0.50     0.50    0.75    0.75    0.75    1.00
Libor JPY 3m       -0.05 -0.02 -0.03 -0.04 -0.04 -0.01 0.00 0.00            Libor GBP 3m         0.34    0.52    0.71     0.77    0.90    0.90    0.95    1.20
Fonte: elaborazioni Intesa Sanpaolo su dati Thomson Reuters                 Fonte: elaborazioni Intesa Sanpaolo su dati Thomson Reuters

Fonte: elaborazioni Intesa Sanpaolo su dati Thomson Reuters                 Fonte: elaborazioni Intesa Sanpaolo su dati Thomson Reuters

 Tassi di cambio
                -24m                -12m         -6m          -3m    -1m      13/4              1m           3m           6m              12m             24m
EUR/USD          1.13                1.06        1.18         1.21   1.24   1.2334             1.23         1.22         1.23             1.26            1.26
USD/JPY           109                 109         112          111    107   107.57              108          110          114              117             118
GBP/USD          1.42                1.25        1.33         1.37   1.40   1.4282             1.40         1.42         1.41             1.39            1.40
EUR/CHF          1.09                1.07        1.15         1.18   1.17   1.1859             1.17         1.17         1.17             1.19            1.20
EUR/JPY           123                 116         132          135    132   132.67              133          134          140              147             149
EUR/GBP          0.79                0.85        0.89         0.89   0.89   0.8634             0.88         0.86         0.87             0.91            0.90
Fonte: elaborazioni Intesa Sanpaolo su dati Thomson Reuters

Intesa Sanpaolo – Direzione Studi e Ricerche                                                                                                              14
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 Intesa Sanpaolo Direzione Studi e Ricerche - Responsabile Gregorio De Felice
Tel. 02 879+(6) – 02 8021 + (3)
Macroeconomic Analysis
Macro & Fixed Income Research
Luca Mezzomo                                                                     62170             luca.mezzomo@intesasanpaolo.com
Fixed Income
Sergio Capaldi                                                                   62036              sergio.capaldi@intesasanpaolo.com
Chiara Manenti                                                                   62107             chiara.manenti@intesasanpaolo.com
Federica Migliardi                                                               62102           federica.migliardi@intesasanpaolo.com
Macroeconomia
Guido Valerio Ceoloni                                                            62055              guido.ceoloni@intesasanpaolo.com
Anna Maria Grimaldi                                                              62118              anna.grimaldi@intesasanpaolo.com
Paolo Mameli                                                                     62128              paolo.mameli@intesasanpaolo.com
Giovanna Mossetti                                                                62110          giovanna.mossetti@intesasanpaolo.com
Alessio Tiberi                                                                   32834               alessio.tiberi@intesasanpaolo.com
Mercati Valutari
Asmara Jamaleh                                                                   62111            asmara.jamaleh@intesasanpaolo.com
Materie Prime
Daniela Corsini                                                                  62149              daniela.corsini@intesasanpaolo.com

Appendice
Certificazione degli analisti
Gli analisti finanziari che hanno predisposto la presente ricerca, i cui nomi e ruoli sono riportati nella prima pagina del
documento dichiarano che:

(1) Le opinioni espresse sulle società citate nel documento riflettono accuratamente l’opinione personale, indipendente, equa
ed equilibrata degli analisti;

(2) Non è stato e non verrà ricevuto alcun compenso diretto o indiretto in cambio delle opinioni espresse.

Comunicazioni specifiche:
Gli analisti citati non ricevono, stipendi o qualsiasi altra forma di compensazione basata su specifiche operazioni di investment
banking.

Comunicazioni importanti
Il presente documento è stato preparato da Intesa Sanpaolo S.p.A. e distribuito da Banca IMI S.p.A. Milano, Banca IMI SpA-
London Branch (membro del London Stock Exchange) e da Banca IMI Securities Corp (membro del NYSE e del FINRA). Intesa
Sanpaolo S.p.A. si assume la piena responsabilità dei contenuti del documento. Inoltre, Intesa Sanpaolo S.p.A. si riserva il diritto
di distribuire il presente documento ai propri clienti. Banca IMI S.p.A. e Intesa Sanpaolo S.p.A. sono entrambe società del Gruppo
Intesa Sanpaolo. Intesa Sanpaolo S.p.A. e Banca IMI S.p.A. sono entrambe banche autorizzate dalla Banca d’Italia ed entrambe
sono regolate dall’FCA per lo svolgimento dell’attività di investimento nel Regno Unito e dalla SEC per lo svolgimento dell’attività
di investimento negli Stati Uniti.

Le opinioni e stime contenute nel presente documento sono formulate con esclusivo riferimento alla data di redazione del
documento e potranno essere oggetto di qualsiasi modifica senza alcun obbligo di comunicare tali modifiche a coloro ai quali
tale documento sia stato in precedenza distribuito. Le informazioni e le opinioni si basano su fonti ritenute affidabili, tuttavia
nessuna dichiarazione o garanzia è fornita relativamente all’accuratezza o correttezza delle stesse.

Le performance passate non costituiscono garanzia di risultati futuri.

Gli investimenti e le strategie discusse nel presente documento potrebbero non essere adatte a tutti gli investitori. In caso di
dubbi, suggeriamo di consultare il proprio consulente d’investimento.

Lo scopo del presente documento è esclusivamente informativo. In particolare, il presente documento non è, né intende
costituire, né potrà essere interpretato, come un documento d’offerta di vendita o sottoscrizione di alcun tipo di strumento
finanziario. Inoltre, non deve sostituire il giudizio proprio di chi lo riceve.

Intesa Sanpaolo – Direzione Studi e Ricerche                                                                                     15
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Né Intesa Sanpaolo S.p.A. né Banca IMI S.p.A. assume alcun tipo di responsabilità derivante da danni diretti, conseguenti o
indiretti determinati dall’utilizzo del materiale contenuto nel presente documento.

Il presente documento potrà essere riprodotto o pubblicato esclusivamente con il nome di Intesa Sanpaolo S.p.A. e Banca IMI
S.p.A.

Intesa Sanpaolo S.p.A. e Banca IMI S.p.A. hanno posto in essere le “Regole per la gestione dei conflitti di interesse” per gestire
con efficacia i conflitti di interesse che potrebbero influenzare l’imparzialità di tutta la ricerca e garantire ai fruitori della loro
ricerca l’imparzialità della valutazione e delle previsioni contenute nella ricerca stessa. Una copia di tali Regole può essere
richiesta per iscritto da chi riceve la ricerca all’Ufficio Compliance, Intesa Sanpaolo S.p.A., Corso Matteotti 1, 20122, Milano.

Intesa Sanpaolo S.p.A. ha posto in essere una serie di principi e procedure al fine di prevenire ed evitare conflitti di interesse
(“Regole per Studi e Ricerche”). Le Regole per Studi e Ricerche sono chiaramente esposte nell’apposita sezione del sito web di
Intesa Sanpaolo (www.intesasanpaolo.com).

Le società del Gruppo Intesa Sanpaolo, i loro amministratori, rappresentanti o dipendenti e/o le persone ad essi strettamente
legate possono detenere posizioni lunghe o corte in qualsiasi strumento finanziario menzionato nel presente documento ed
effettuare, in qualsiasi momento, vendite o acquisti sul mercato aperto o di altro tipo.

Intesa Sanpaolo S.p.A. pubblica e distribuisce ricerca ai soggetti definiti ‘Major US Institutional Investors’ negli Stati Uniti solo
attraverso Banca IMI Securities Corp., 1 William Street, New York, NY 10004, USA, Tel: (1) 212 326 1199.

Per i soggetti residenti in Italia: il presente documento è distribuito esclusivamente a clienti professionali e controparti qualificate
come definiti nel Regolamento Consob no. 16190 del 29.10.2007, come successivamente modificato ed integrato, in formato
elettronico e/o cartaceo.

Per i soggetti residenti nel Regno Unito: il presente documento non potrà essere distribuito, consegnato o trasmesso nel Regno
Unito a nessuno dei soggetti rientranti nella definizione di “private customers” così come definiti dalla disciplina dell’FCA.

Per i soggetti di diritto statunitense: il presente documento può essere distribuito negli Stati Uniti solo ai soggetti definiti ‘Major
US Institutional Investors’ come definito dalla SEC Rule 15a-6. Per effettuare operazioni mobiliari relative a qualsiasi titolo
menzionato nel presente documento è necessario contattare Banca IMI Securities Corp. negli Stati Uniti (vedi il dettaglio dei
contatti sopra).

Il presente documento è per esclusivo uso del soggetto cui esso è consegnato da Banca IMI e Intesa Sanpaolo e non potrà essere
riprodotto, ridistribuito, direttamente o indirettamente, a terzi o pubblicato, in tutto o in parte, per qualsiasi motivo, senza il
preventivo consenso espresso da parte di Banca IMI e/o Intesa Sanpaolo. Il copyright ed ogni diritto di proprietà intellettuale sui
dati, informazioni, opinioni e valutazioni di cui alla presente scheda informativa è di esclusiva pertinenza del Gruppo Bancario
Intesa Sanpaolo, salvo diversamente indicato. Tali dati, informazioni, opinioni e valutazioni non possono essere oggetto di
ulteriore distribuzione ovvero riproduzione, in qualsiasi forma e secondo qualsiasi tecnica ed anche parzialmente, se non con
espresso consenso per iscritto da parte di Banca IMI e/o Intesa Sanpaolo.

Chi riceve il presente documento è obbligato a uniformarsi alle indicazioni sopra riportate.

Metodologia di valutazione
Le Trading Ideas si basano sulle aspettative del mercato, il posizionamento degli investitori e gli aspetti tecnico-quantitativi o
qualitativi. Tengono conto degli eventi macro e di mercato chiave e di quanto tali eventi siano già scontati dai rendimenti e/o
dagli spread di mercato. Si basano inoltre su eventi che potrebbero influenzare l’andamento del mercato in termini di rendimenti
e/o spread nel breve-medio periodo. Le Trading Ideas vengono sviluppate su mercati cash o derivati di credito e indicano un
target preciso, un range di rendimento o uno spread di rendimento tra diverse curve di mercato o diverse scadenze sulla stessa
curva. Le valutazioni relative sono realizzate in termini di rendimento, asset swap spread o benchmark spread.

Coperture e frequenza dei documenti di ricerca
Le trading ideas di Intesa Sanpaolo S.p.A. sono sviluppate sia in un orizzonte temporale di breve periodo (il giorno corrente o i
giorni successivi) sia in un orizzonte temporale compreso tra una settimana e tre mesi, in relazione con qualsiasi evento
eccezionale che possa influenzare le operazioni dell’emittente.

Comunicazione dei potenziali conflitti di interesse

Intesa Sanpaolo – Direzione Studi e Ricerche                                                                                        16
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Intesa Sanpaolo S.p.A. e le altre società del Gruppo Bancario Intesa Sanpaolo (di seguito anche solo “Gruppo Bancario Intesa
Sanpaolo”) si sono dotate del “Modello di organizzazione, gestione e controllo ai sensi del Decreto Legislativo 8 giugno 2001,
n.     231”      (disponibile   in     versione     integrale    sul    sito   internet   di    Intesa    Sanpaolo,        all’indirizzo:
http://www.group.intesasanpaolo.com/scriptIsir0/si09/governance/ita_wp_governance.jsp, ed in versione sintetica all’indirizzo:
https://www.bancaimi.com/bancaimi/chisiamo/documentazione/mifid.html) che, in conformità alle normative italiane vigenti ed
alle migliori pratiche internazionali, include, tra le altre, misure organizzative e procedurali per la gestione delle informazioni
privilegiate e dei conflitti di interesse, ivi compresi adeguati meccanismi di separatezza organizzativa, noti come Barriere
informative, atti a prevenire un utilizzo illecito di dette informazioni nonché a evitare che gli eventuali conflitti di interesse che
possono insorgere, vista la vasta gamma di attività svolte dal Gruppo Bancario Intesa Sanpaolo, incidano negativamente sugli
interessi della clientela.

In particolare, l’esplicitazione degli interessi e le misure poste in essere per la gestione dei conflitti di interesse – facendo
riferimento a quanto prescritto dagli articoli 5 e 6 del Regolamento delegato (UE) 2016/958 della Commissione, del 9 marzo
2016, che integra il regolamento (UE) n. 596/2014 del Parlamento europeo e del Consiglio per quanto riguarda le norme
tecniche di regolamentazione sulle disposizioni tecniche per la corretta presentazione delle raccomandazioni in materia di
investimenti o altre informazioni che raccomandano o consigliano una strategia di investimento e per la comunicazione di
interessi particolari o la segnalazione di conflitti di interesse e successive modifiche ed integrazioni, all'articolo 24 della
"Regolamento in materia di organizzazione e procedure degli intermediari che prestano servizi di investimento o di gestione
collettiva del risparmio” emanato da Consob e Banca d'Italia, al FINRA Rule 2241 e NYSE Rule 472, così come FCA Conduct of
Business Sourcebook regole COBS 12.4.9 e COBS 12.4.10 - tra il Gruppo Bancario Intesa Sanpaolo e gli Emittenti di strumenti
finanziari, e le loro società del gruppo, nelle raccomandazioni prodotte dagli analisti di Intesa Sanpaolo S.p.A. sono disponibili
nelle "Regole per Studi e Ricerche" e nell'estratto del "Modello aziendale per la gestione delle informazioni privilegiate e dei
conflitti di interesse", pubblicato sul sito internet di Intesa Sanpaolo S.p.A.

Sul sito internet di Intesa Sanpaolo, all’indirizzo
www.group.intesasanpaolo.com/scriptIsir0/si09/studi/ita_archivio_conflitti_mad.jsp è presente l’archivio dei conflitti di interesse
del Gruppo Bancario Intesa Sanpaolo in conformità con la normativa applicabile.
Inoltre, in conformità con i suddetti regolamenti, le disclosure sugli interessi e sui conflitti di interesse del Gruppo Bancario Intesa
Sanpaolo sono disponibili attraverso la pagina web di cui sopra. I conflitti di interesse pubblicati sul sito internet sono aggiornati
almeno al giorno prima della data di pubblicazione del presente studio.

Si evidenzia che le disclosure sono disponibili per il destinatario dello studio anche previa richiesta scritta a Intesa Sanpaolo S.p.A.
– Macroeconomic and Fixed Income Research, Via Romagnosi, 5 - 20121 Milano - Italia.
Banca IMI S.p.A., una delle società del Gruppo Bancario Intesa Sanpaolo, agisce come market maker nei mercati all'ingrosso per i
titoli di Stato dei principali Paesi europei e ricopre il ruolo di Specialista in Titoli di Stato, o similare, per i titoli emessi dalla
Repubblica d'Italia, dalla Repubblica Federale di Germania, dalla Repubblica Ellenica, dal Meccanismo Europeo di Stabilità e dal
Fondo Europeo di Stabilità Finanziaria.

Intesa Sanpaolo – Direzione Studi e Ricerche                                                                                         17
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