VITINNOVA Innovazioni nella difesa della vite per la riduzione dei trattamenti con prodotti fitosanitari - Regione Veneto
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“VITINNOVA – INNOVAZIONI NELLA DIFESA DELLA VITE PER LA RIDUZIONE DEI TRATTAMENTI CON PRODOTTI FITOSANITARI Misura 124 “Cooperazione per lo sviluppo di nuovi prodotti, processi e tecnologie nel settore agricolo, alimentare e forestale” PSR 2007-2013 – DGR 1354 del 03.08.2011 VITINNOVA Innovazioni nella difesa della vite per la riduzione dei trattamenti con prodotti fitosanitari Misura 124 Cooperazione per lo sviluppo di nuovi prodotti, processi e tecnologie nel settore agricolo, alimentare e forestale PSR 2007-2013 DGR 1354 del 03.08.2011 Ente proponente Consorzio per la Tutela del Conegliano Valdobbiadene Prosecco Docg Partner scientifico Università degli Studi di Padova Unità di ricerca Dip. TESAF Dip. DAFNAE Cra Vit di Conegliano Aziende partner Adami Az. Agr. Spagnol Soc. Agr. 1
“VITINNOVA – INNOVAZIONI NELLA DIFESA DELLA VITE PER LA RIDUZIONE DEI TRATTAMENTI CON PRODOTTI FITOSANITARI Misura 124 “Cooperazione per lo sviluppo di nuovi prodotti, processi e tecnologie nel settore agricolo, alimentare e forestale” PSR 2007-2013 – DGR 1354 del 03.08.2011 Sommario 1 strategie di difesa a basso rischio ed impiego di bcas ........................................................................................ 5 1.1 Messa a punto e sperimentazione dei protocolli di lotta a ridotto rischio ........................................................... 5 1.2 Protocolli convenzionali ........................................................................................................................................ 5 1.3 Protocollo “sperimentale a basso impatto” ..................................................................................................... 910 3. Gestione dei fitofagi della vite e razionalizzazione degli interventi insetticidi .............................................. 1617 3.1 Fenologia delle tignole: dal monitoraggio alla previsione ......................................................................... 1617 3.2 Effetti principali e collaterali di insetticidi destinati al controllo delle tignole ................................................ 1920 3.3 Effetti principali e collaterali di insetticidi destinati al controllo delle cicaline .......................................... 2021 3.4 Lotta biologica agli acari fitofagi ............................................................................................................... 2122 3.5 Prove di lotta biologica contro la cocciniglia farinosa della vite .................................................................... 2324 4. Strategie di difesa con l’ausilio dei sistemi di supporto alle decisioni - ipm .................................................. 2425 4.1 Premessa ........................................................................................................................................................ 2425 4.2 Metodologia ................................................................................................................................................... 2425 4.3 Risultati........................................................................................................................................................... 2527 4.4 Conclusioni...................................................................................................................................................... 3032 5. Valutazione economica dell’introduzione di nuovi sistemi previsionali di supporto nelle decisioni di difesa del vigneto .................................................................................................................................................................. 3033 5.1. Metodologia utilizzata ............................................................................................................................... 3033 5.2. Sistemi informativi di supporto alla difesa in vigneto................................................................................ 3033 5.3. Cantiere di irrorazione ............................................................................................................................... 3134 5.4. I risultati della ricerca ................................................................................................................................ 3235 5.5. Conclusioni ................................................................................................................................................. 3841 2
“VITINNOVA – INNOVAZIONI NELLA DIFESA DELLA VITE PER LA RIDUZIONE DEI TRATTAMENTI CON PRODOTTI FITOSANITARI Misura 124 “Cooperazione per lo sviluppo di nuovi prodotti, processi e tecnologie nel settore agricolo, alimentare e forestale” PSR 2007-2013 – DGR 1354 del 03.08.2011 Il progetto Il progetto di ricerca VITINNOVA (Innovazioni nella difesa della vite per la riduzione dei trattamenti con prodotti fitosanitari) si è riproposto di valutare l’impiego aziendale di modelli di supporto alle decisioni DSS (Decision Support Systems) per la lotta alla Plasmopora viticola (agente eziologico della peronospora della vite) valutandone le differenze nella modalità previsionale e, soprattutto, l’affidabilità della strumentazione alla luce di due campagne agrarie come quelle del 2013 e 2014, notoriamente molto complicate dal punto di vista sanitario. Gli obiettivi specifici che lo studio si è posto vanno in due direzioni principali: 1. RIDUZIONE DELLA QUANTITA’ DI PRODOTTI FITOSANITARI Applicazione dei principi di lotta guidata per la difesa fitosanitaria dei vigneti contro le principali malattie crittogamiche, gli insetti e gli acari, attraverso la validazione di modelli previsionali e sistemi di allerta (dati climatici, centraline), la valutazione delle soglie di intervento ed il monitoraggio mediante controlli visivi e l’ausilio di trappole. L’applicazione nelle aziende partecipanti consente di disporre delle informazioni necessarie per valutare l’effettiva necessità di esecuzione dei trattamenti fitosanitari riducendone – qualora possibile – il numero complessivo per annata. I dati climatici ed epidemiologici raccolti sono utilizzati per la valutazione della suscettività della zona indagata agli attacchi dalle avversità biotiche analizzate. 2. RIDUZIONE DEI RISCHI ASSOCIATI ALL’USO DI PRODOTTI FITOSANITARI Proposizione alle aziende agricole partecipanti di un protocollo di difesa fitosanitaria da validare in vigneto basato su: - l’adozione dei principi di lotta integrata, in particolare selezionando i prodotti fitosanitari presenti sul mercato tra quelli a più favorevole profilo eco-tossicologico anche sulla base dei dati disponibili in letteratura; - lo sviluppo di strategie alternative ai mezzi chimici o integrabili con essi: lotta biologica, tecniche agronomiche, biotecniche Le indicazioni fornite alle aziende partecipanti possono contribuire a ridurre il rischio – per l’operatore agricolo e l’ambiente - derivante dall’impiego dei prodotti fitosanitari e a contenere i costi aziendali per l’acquisto di agrofarmaci e l’esecuzione dei trattamenti. Il progetto presentato dal Consorzio per la Tutela del Conegliano Valdobbiadene Docg e finanziato dalla regione Veneto, nell’ambito della misura 124 del Piano di Sviluppo Rurale, vede la collaborazione di diversi gruppi di ricerca: Consorzio per la Tutela del Conegliano Valdobbiadene Docg Dr. Filippo Taglietti, Dr. Davide Granzotto, Dr.ssa F. Trevisiol, Dr.ssa V. Forte Gruppo di ricerca Università degli Studi di Padova – Dipartimento TESAF Prof. Roberto Causin, Prof. Luigi Galletto, Dott. Luigino Barisan 3
“VITINNOVA – INNOVAZIONI NELLA DIFESA DELLA VITE PER LA RIDUZIONE DEI TRATTAMENTI CON PRODOTTI FITOSANITARI Misura 124 “Cooperazione per lo sviluppo di nuovi prodotti, processi e tecnologie nel settore agricolo, alimentare e forestale” PSR 2007-2013 – DGR 1354 del 03.08.2011 Gruppo di ricerca Università degli Studi di Padova – Dipartimento DAFNAE - Entomologia Prof. Carlo Duso, Prof. Nicola Mori, Dott.ssa Paola Tirello Gruppo di ricerca CRA – Centro per la Ricerca in Viticoltura Dott. Alessandro Zanzotto, Sig. Enzo R. Patriarca 4
“VITINNOVA – INNOVAZIONI NELLA DIFESA DELLA VITE PER LA RIDUZIONE DEI TRATTAMENTI CON PRODOTTI FITOSANITARI Misura 124 “Cooperazione per lo sviluppo di nuovi prodotti, processi e tecnologie nel settore agricolo, alimentare e forestale” PSR 2007-2013 – DGR 1354 del 03.08.2011 1 STRATEGIE DI DIFESA A BASSO RISCHIO ED IMPIEGO DI BCAS I compiti assegnati al gruppo di lavoro facente capo al TESAF sono riassumibili come segue: 1. Messa a punto e sperimentazione di protocolli di difesa contro le malattie della vite basati su prodotti fitosanitari caratterizzati da ridotto rischio tossicologico e ambientale 2. Saggi sull’efficacia di possibili agenti di biocontrollo (BCAs) dei patogeni della vite 3. Prove di compatibilità ed integrazione tra BCA e prodotti fitosanitari anticrittogamici Con riferimento alle tematiche appena ricordate, verranno di seguito esposti i risultati conseguiti, indicando anche le relative metodologie applicate. 1.1 MESSA A PUNTO E SPERIMENTAZIONE DEI PROTOCOLLI DI LOTTA A RIDOTTO RISCHIO Nell’ottica dello sviluppo di una difesa della vite sempre più orientata verso la sostenibilità ambientale gli elementi chiave possono essere individuati nella riduzione della quantità di prodotti fitosanitari (p. f.) distribuiti e nella scelta, tra questi, di quelli caratterizzati da ridotto rischio tossicologico. Quest’ultimo aspetto è stato oggetto delle indagini di cui si riferisce nel paragrafo 1.1. Protocolli convenzionali Sempre nello stesso ambito è stata indagata, tramite una prova di campo biennale, l’efficacia di un protocollo di difesa basato su rame, zolfo e sostanze naturali; di ciò si riferisce nel paragrafo 1.2. Protocollo sperimentale a basso impatto 1.2 PROTOCOLLI CONVENZIONALI Materiali e metodi In questa fase il lavoro è stato realizzato in stretta collaborazione ed in continuo contatto e coordinamento con il CRA-VIT, come previsto nel progetto al punto 12.2 dove si specifica “Il CRA- VIT e l’Università collaboreranno sia nella organizzazione pratica dei campi sperimentali presso le due aziende coinvolte, sia nella elaborazione ed interpretazione dei dati sperimentali che nella stesura dei protocolli di difesa”. Pertanto, per evitare inutili ripetizioni, la descrizione dei materiali e metodi viene qui omessa poiché ricalcherebbe quanto già riferito a cura dell’Unità Operativa CRA-VIT; si ricorda solo che le linee di difesa poste a confronto sono state le seguenti • linea “attenta”, applicata nel biennio in entrambi i siti sperimentali e basata sul “Protocollo viticolo del ConeglianoValdobbiadene DOCG” con esclusione di ditiocarbammati e p. f. T e T+; • linea “peggiorativa”, saggiata solamente nel sito di S. Pietro di Feletto, comprendente ditiocarbammati in entrambi gli anni e, solo nel 2013, associato a Folpet • linea “migliorativa” applicata nel biennio solo nel sito di Vidor e basata su rame e zolfo con uso di prodotti di sintesi solo se strettamente necessario. 5
“VITINNOVA – INNOVAZIONI NELLA DIFESA DELLA VITE PER LA RIDUZIONE DEI TRATTAMENTI CON PRODOTTI FITOSANITARI Misura 124 “Cooperazione per lo sviluppo di nuovi prodotti, processi e tecnologie nel settore agricolo, alimentare e forestale” PSR 2007-2013 – DGR 1354 del 03.08.2011 Risultati Una parte dei risultati ottenuti in questo ambito sono già stati esposti nella parte di relazione che riguarda il confronto tra i modelli DSS; in questa sede, pertanto, si puntualizzeranno soltanto alcuni aspetti riguardanti nello specifico le linee di difesa sperimentate. San Pietro di Feletto A San Pietro di Feletto sono stati usati nei 2 anni i prodotti elencati nelle tabelle 1 e 2. Nr LINEA ATTENTA LINEA PEGGIORATIVA 1-2 Dimetomorf + Rame Dimetomorf + Rame 3 Dimetomorf + Rame Metalaxil+Folpet 4 Metalaxil + Rame + Cimoxanil ** Metalaxil + Rame ** 5 Fluopicolide + Fosetil Al Metalaxil + Rame + Dmm ** 6 Metalaxil + Rame * Metalaxil + Rame + Dmm ** 7 Fluopicolide + Fosetil Al + Mandipropamid Fluopicolide + Fosetil Al + Metiram 8 Ciazofamide * Fosetil Al + Cimoxanil + Folpet 9 Metalaxil + Rame + Zoxamide Fosetil Al + Dimetomorf + Folpet 10 Zoxamide + Rame + Cimoxanil Metalaxil + Rame 11 Zoxamide + Rame Ciazofamide * 12 Ciazofamide Ametoctradin + Metiram * 13 Rame Rame 14 == Rame 15 == Rame Tab. 1. Interventi eseguiti a S. Pietro di Feletto nel 2013 *=+ fosfito; **= +solfato di rame Nr LINEA ATTENTA LINEA PEGGIORATIVA 1 Rame Metiram 2 Rame Metiram 3 Rame* Metiram 4 Fluopicolide + Fosetil-Al Metiram 5 Fluopicolide + Fosetil-Al Metiram + Dimetomorf * 6 Fluopicolide + Fosetil-Al Metiram + Dimetomorf * 7 Metalaxil + Rame Metiram + Dimetomorf * 8 Ciazofamide Ciazofamide 9 Ciazofamide Ciazofamide 10 Zoxamide + Metalaxil + Rame Zoxamide + Rame 11 Zoxamide + Dimetomorf + Rame Ciazofamide 12 Zoxamide + Metalaxil + Rame Cimoxanil + Rame 13 Rame Cimoxanil + Rame 14 Rame Cimoxanil + Rame 15 Rame 16 Rame Tab. 2. Interventi eseguiti a S. Pietro di Feletto nel 2014 *= + fosfito Relativamente alla prova condotta a S. Pietro di Feletto, in entrambi gli anni la difesa antiperonosporica è stata molto efficace e nessuna differenza significativa è emersa tra le diverse linee confrontate, evidenziando come non vi sia stato alcun vantaggio derivante dall’inserimento nei protocolli di lotta di prodotti come Ditiocarbammati e Folpet. 6
“VITINNOVA – INNOVAZIONI NELLA DIFESA DELLA VITE PER LA RIDUZIONE DEI TRATTAMENTI CON PRODOTTI FITOSANITARI Misura 124 “Cooperazione per lo sviluppo di nuovi prodotti, processi e tecnologie nel settore agricolo, alimentare e forestale” PSR 2007-2013 – DGR 1354 del 03.08.2011 Vidor A Vidor sono stati usati nei 2 anni i prodotti elencati nelle tabelle 3 e 4. Nr LINEA ATTENTA LINEA MIGLIORATIVA 1 Dimetomorf + Rame Cimoxanil + Rame 2 Dimetomorf + Rame Dimetomorf + Rame 3 Fluopicolide + Fosetil Al Metalaxil + Rame 4 Fluopicolide + Fosetil Al Mandipropamid + Rame 5 Fluopicolide + Fosetil Al + Dimetomorf Metalaxil + Rame 6 Metalaxil + Rame * Rame * 7 Ciazofamide * Metalaxil + Rame * 8 Ciazofamide * Mandipropamid + Rame 9 Cimoxanil +Zoxamide + Rame Cimoxanil + Rame 10 Metalaxil + Rame + Zoxamide Cimoxanil + Rame 11 Zoxamide + Cimoxanil + Rame Rame 12 Dimetomorf + Rame Rame Tab. 3. Interventi eseguiti a Vidor nel 2013 *= + fosfito Nr LINEA ATTENTA LINEA MIGLIORATIVA 1 Rame 2 Rame 3 Dimetomorf + Rame (24apr) Rame (24apr) 4 Ridomil + Rame Dimetomorf + Rame 5 Ridomil + Rame Ridomil + Rame 6 Fluopicolide + Fosetil-Al Ridomil + Rame 7 Fluopicolide + Fosetil-Al Ridomil + Rame 8 Ciazofamide Dimetomorf + Rame 9 Ciazofamide* Rame** 10 Ridomil + Rame + Zoxamide Rame Rame 11 Dimetomorf + Rame + Zoxamide Rame*/** 12 Rame* 13 Fluopicolide + Fosetil-Al Rame* 14 Rame*/** Rame* 15 Rame Rame Tab. 4. Interventi eseguiti a Vidor nel 2013 *= + fosfito; **= solfato di rame A Vidor, invece, è stata sperimentata nel biennio una linea di difesa con limitato ricorso a prodotti di sintesi. I risultati dimostrano che nel 2013 si è avuto un ottimo controllo della peronospora statisticamente non diverso tra le tesi confrontate mentre nel 2014 i trattamenti della linea “migliorativa” hanno avuto un esito leggermente inferiore, pur essendo ancora molto buona l’efficacia dell’intervento. Ciò dimostra che, accettando trascurabili incrementi di malattia, è possibile spingersi ancora più avanti nelle scelte dei p. f. con profili tossicologici meno impattanti. 7
“VITINNOVA – INNOVAZIONI NELLA DIFESA DELLA VITE PER LA RIDUZIONE DEI TRATTAMENTI CON PRODOTTI FITOSANITARI Misura 124 “Cooperazione per lo sviluppo di nuovi prodotti, processi e tecnologie nel settore agricolo, alimentare e forestale” PSR 2007-2013 – DGR 1354 del 03.08.2011 Conclusioni Il biennio 2013/2014 è stato caratterizzato da condizioni meteorologiche marcatamente diverse da quelle medie tipiche delle zone in cui si è svolta la sperimentazione. La stagione 2013 è iniziata con temperature modeste accompagnate da piogge frequenti che in alcuni periodi si sono susseguite senza soluzione di continuità. Il successivo periodo estivo è stato, invece, caratterizzato da un incremento termico e da un deciso calo delle precipitazioni. Tutto ciò si è tradotto in una pressione di malattia elevata nei mesi primaverili a cui è seguito un periodo in cui, al contrario, il rischio di infezioni peronosporiche è risultato meno consistente. Di conseguenza ad inizio stagione gli interventi di difesa sono stati numerosi e ravvicinati e, nella pratica, eseguiti quando gli intervalli tra una serie di eventi piovosi e quella successiva consentiva l’agibilità del vigneto; il contrario è avvenuto nella seconda parte della stagione vegetativa. Il 2014 è stato caratterizzato nei mesi estivi da circa 2/3 di giorni con tempo perturbato (64 gg su 92), una quantità di precipitazioni nella zona collinare pari a più del triplo del normale e da temperature di 1 – 1,5 °C inferiori alla media storica regionale. L’inizio di stagione, grazie ad un inverno non rigido, è stato anticipato e la pressione di malattia si è mantenuta costantemente alta fino al termine della stagione, seppure le prime infezioni in campo si siano rilevate più tardi di quanto atteso. Nelle condizioni descritte, in entrambi gli anni, il posizionamento dei trattamenti è stato fortemente condizionato dalla possibilità di accedere ai vigneti e dalla necessità di mantenere costantemente protetta la vegetazione, visto che l’evoluzione della biologia di Plasmopara segnalava forti e costanti rischi di infezioni che erano previste senza soluzione di continuità per lunghi periodi. La pieno successo di un protocollo di difesa antiperonosporico deriva anche dalla possibilità di applicare tempestivamente le decisioni prese sulla base delle indicazioni fornite, ad esempio dagli SSD. Ciò è possibile quando chi si serve di questi sistemi è contemporaneamente anche chi mette in atto gli interventi di difesa. Nella situazione sperimentale adottata, nonostante la piena e solerte collaborazione delle aziende coinvolte, questo importante vantaggio non è stato completamente sfruttato dato che le decisioni venivano prese dai ricercatori e poi comunicate agli operatori; tempi di comunicazione incomprimibili e difficoltà logistiche, in alcuni casi hanno costretto a trattamenti posizionati nel periodo corretto ma non del tutto tempestivi, con vantaggio ridotto. Va altresì segnalato che gli SSD usati sono stati impiegati entrambi per una unica e sola funzione: il miglior posizionamento dell’intervento fitoiatrico; i due sistemi, però, sono stati messi a punto con una diversa logica e per esprimere al meglio le loro potenzialità dovrebbero essere utilizzati seguendo quella specifica filosofia. Ad esempio Vite.net pone forte attenzione alle infezioni primarie e stima l’andamento nel tempo della germinazione delle coorte di oospore disponibili per l’annata in corso; quando detta coorte si esaurisce e nel vigneto non sono in atto infezioni e quindi non vi è inoculo disponibile per le secondarie, l’intensità della difesa potrebbe essere allentata visto che il rischio è basso. Questa opportunità non è stata sfruttata nel corso della sperimentazione e quindi non ha permesso di evidenziare al meglio altri aspetti dei protocolli sperimentati, legati alla diminuzione della quantità di p. f. distribuiti. E’ quindi ragionevole 8
“VITINNOVA – INNOVAZIONI NELLA DIFESA DELLA VITE PER LA RIDUZIONE DEI TRATTAMENTI CON PRODOTTI FITOSANITARI Misura 124 “Cooperazione per lo sviluppo di nuovi prodotti, processi e tecnologie nel settore agricolo, alimentare e forestale” PSR 2007-2013 – DGR 1354 del 03.08.2011 ipotizzare che in condizioni d’impiego ottimali una migliore sinergia tra il timing degli interventi e la scelta dei p. f. si sarebbe potuta ottenere Nonostante quanto finora esposto, la sperimentazione realizzata ha permesso di accertare che attraverso la lotta guidata è possibile diminuire il numero di trattamenti senza esporsi a rischi, consentendo di ottenere, anche in annate difficili come il 2013 e 2014 una eccellente difesa della vite, a tratti anche più efficiente delle linee aziendali. Tutto ciò senza l’uso di prodotti fitosanitari Tossici e/o Nocivi e con completa esclusione dei ditiocarbammati. Si sottolinea il fatto che non è stato stato riscontrato alcun calo di efficacia dove è stato escluso l’uso di folpet (nel 2013) o quello reiterato di ditiocarbammati (nel 2014) e, proprio per la forte pressione di malattia che ha caratterizzato il biennio, i risultati ottenuti applicando linee di difesa ancora più environmental friendly di quanto consigliato dal “Protocollo Viticolo del Conegliano Valdobbiadene DOCG” sono particolarmente importanti poiché ulteriormente ribadiscono che una difesa della vite sostenibile è possibile e praticamente realizzabile, da subito e con i mezzi attualmente disponibili. 1.3 PROTOCOLLO “SPERIMENTALE A BASSO IMPATTO” Materiali e metodi Le prove sono state effettuate nell’anno 2013, e successivamente ripetute nel 2014, su varietà Merlot, in un vigneto le cui caratteristiche sono riportate nella seguente tabella 5. VARIETA’ MERLOT ANNO IMPIANTO 2001 LOCALITA’ BEOLO DI CONSELVE SESTO IMPIANTO (cm) 300X150 PORTAINNESTO Kober 5BB GIACITURA PIANEGGIANTE TERRENO MEDIO IMPASTO INTERFILA INERBITO SISTEMA DI ALLEVAMENTO SYLVOZ Tab. 5. Descrizione del vigneto che ha ospitato la prova Per l’allestimento della prova sono state costituite parcelle di 4 viti contigue lungo lo stesso filare che sono state replicate 6 volte e distribuite casualmente all’interno di una fascia di 2000 m2 , costituita da 6 filari e trattata con il protocollo in prova, avendo cura di situarle all’interno di una zona di saggio rappresentata dai due filari centrali. Il testimone non trattato è stato allestito allo stesso modo distribuendo le replicazioni casualmente all’interno del vigneto avendo cura di situarne una nell’area trattata col protocollo in prova. Tali parcelle venivano coperte prima dei trattamenti con un telo impermeabile il quale veniva rimosso successivamente alla distribuzione dei prodotti (Foto 1). 9
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“VITINNOVA – INNOVAZIONI NELLA DIFESA DELLA VITE PER LA RIDUZIONE DEI TRATTAMENTI CON PRODOTTI FITOSANITARI Misura 124 “Cooperazione per lo sviluppo di nuovi prodotti, processi e tecnologie nel settore agricolo, alimentare e forestale” PSR 2007-2013 – DGR 1354 del 03.08.2011 Nel primo anno di sperimentazione i rilievi sull’incidenza delle malattie si sono conclusi a fine giugno (25/06), quando il danno da peronospora su grappolo nel testimone non trattato ha raggiunto il 100%; nel secondo anno di prova, la sperimentazione è stata interessata da una intensa grandinata che ha danneggiato profondamente tutte le tesi e ha costretto a sospendere i rilievi a stagione non ancora conclusa (01/07). Al momento della raccolta e solo per il 2013 è stato determinato il peso dell’uva prodotta nella tesi trattata col protocollo sperimentale ed in quella aziendale. Risultati Nel corso del biennio, esclusa la peronospora, l’oidio e le altre principali malattie della vite non si sono manifestate a livelli degni di nota. Nel testimone aziendale anche le infezioni da P. viticola sono state irrilevanti sia nel 2013 che nel 2014, essendo al massimo I=0,9% nelle foglie e assenti nel grappolo. Pertanto, si riportano di seguito solo i risultati relativi alla peronospora nella tesi che ha ospitato il protocollo sperimentale e nel testimone non trattato. Per i danni su grappolo si riporta il solo dato di diffusione in quanto comprende anche l’informazione sull’incidenza poichè i grappoli colpiti risultavano tutti nella classe di danno più alta (figure 1,2, 3 e 4). Peronospora su foglia, 25 giugno 2013 120 a 100 a 80 60 % INCIDENZA 40 DIFFUSIONE 20 b b 0 SPERIMENTALE TESTIMONE NT TESI Fig. 1. Incidenza e diffusione di peronospora su foglia. 2013 TESTIMONE NT= Testimone non trattato Per gli istogrammi dello stesso colore, a lettere uguali corrispondono differenze statisticamente non significative (Duncan p=0.05) 11
“VITINNOVA – INNOVAZIONI NELLA DIFESA DELLA VITE PER LA RIDUZIONE DEI TRATTAMENTI CON PRODOTTI FITOSANITARI Misura 124 “Cooperazione per lo sviluppo di nuovi prodotti, processi e tecnologie nel settore agricolo, alimentare e forestale” PSR 2007-2013 – DGR 1354 del 03.08.2011 Peronospora su grappolo, 25 giugno 2013 120 a 100 80 60 % b DIFFUSIONE/INCIDENZA 40 20 0 SPERIMENTALE TESTIMONE NT TESI Fig. 2. Incidenza e diffusione di peronospora su grappolo. 2013 TESTIMONE NT= Testimone non trattato Agli istogrammi contrassegnati con lettere uguali corrispondono differenze statisticamente non significative (Duncan p=0.05) Peronospora su foglia, 1 luglio 2014 100 a 90 80 70 b a 60 50 % INCIDENZA 40 30 b DIFFUSIONE 20 10 0 SPERIMENTALE TESTIMONE NT TESI Fig. 3. Incidenza e diffusione di peronospora su foglia. 2014 TESTIMONE NT= Testimone non trattato Per gli istogrammi dello stesso colore, a lettere uguali corrispondono differenze statisticamente non significative (Duncan p=0.05) 12
“VITINNOVA – INNOVAZIONI NELLA DIFESA DELLA VITE PER LA RIDUZIONE DEI TRATTAMENTI CON PRODOTTI FITOSANITARI Misura 124 “Cooperazione per lo sviluppo di nuovi prodotti, processi e tecnologie nel settore agricolo, alimentare e forestale” PSR 2007-2013 – DGR 1354 del 03.08.2011 Peronospora su grappolo, 1 luglio 2014 100 a 90 80 70 60 b 50 % 40 DIFFUSIONE/INCIDENZA 30 20 10 0 SPERIMENTALE TESTIMONE NT TESI Fig. 4. Incidenza e diffusione di peronospora su grappolo. 2014 TESTIMONE NT= Testimone non trattato Agli istogrammi contrassegnati con lettere uguali corrispondono differenze statisticamente non significative (Duncan p=0.05) A causa della grandinata verificatasi nel 2014, di cui si è già riferito, alcuni confronti sono possibili solo per il primo anno di sperimentazione; in particolare, si è rilevato che nel 2013: • fatta 100 la produzione di uva della linea di difesa aziendale, quella del protocollo sperimentale è stata solo del 54,74 %, ovvero si è avuto un calo del 45,26%; • la quantità di Cu metallo/ha distribuito è stata di 6,06 kg/ha nel protocollo sperimentale contro 2,35 kg/ha della linea di difesa aziendale; • si sono dovuti eseguire 2 interventi in più nel protocollo sperimentale, 23 contro 21; • la spesa per prodotti per la tesi sperimentale è stata di 2247,75 /ha mentre per la difesa aziendale si sono spesi 1526,72; tenendo conto degli altri gruppi di costo e dei 2 trattamenti in più eseguiti nella linea a basso impatto i costi per quest’ultima salgono a 3336,17 /ha e a 2569,67 /ha per l’aziendale, con una differenza di 766,6 /ha. Conclusioni Negli anni recenti vengono immessi sul mercato prodotti considerati dalle ditte che li commercializzano capaci di stimolare le difese inducibili della vite con effetti di contenimento delle malattie crittogamiche. La sperimentazione condotta per saggiare l’efficacia di alcuni questi preparati, utilizzati insieme a limitate quantità di rame, è stata svolta su un vigneto di Merlot, varietà particolarmente sensibile alla peronospora, ed in un sito in area pianeggiante con clima particolarmente umido favorevole a questa malattia. I dati raccolti confermano che nelle condizioni in cui si è svolta la prova c’è stata una forte pressione di malattia; sia nel 2013, sia nel 2014, è stata rilevata un’infezione di notevole entità che rapidamente si è sviluppata sino ad interessare l’intero apparato fogliare e i grappoli del testimone. A fronte di una tal situazione, che mette a dura prova tutte le tesi saggiate, la linea di difesa basata sui formulati proposti come induttori di resistenza si è dimostrata efficace rispetto al testimone non trattato e con controllo paragonabile a quello aziendale solo limitatamente alla prima fase della stagione durante la quale P. viticola è stata contenuta sufficientemente. Successivamente, quando la pressione di malattia nel vigneto è salita considerevolmente, la difesa a basso impatto ha ceduto sensibilmente. Ciò è evidente soprattutto per il grappolo dove nel 13
“VITINNOVA – INNOVAZIONI NELLA DIFESA DELLA VITE PER LA RIDUZIONE DEI TRATTAMENTI CON PRODOTTI FITOSANITARI Misura 124 “Cooperazione per lo sviluppo di nuovi prodotti, processi e tecnologie nel settore agricolo, alimentare e forestale” PSR 2007-2013 – DGR 1354 del 03.08.2011 primo anno di sperimentazione risultano colpiti più di 1/3 dei grappoli con una perdita di prodotto in peso di circa il 50% rispetto al testimone aziendale. Nel 2014 la situazione appare simile con un forte attacco al grappolo che al 1 luglio risulta attorno a al 50 % mentre nel testimone aziendale non si è rilevato alcun danno. Se invece si considera l’attacco fogliare i dati sono più confortanti in quanto l’incidenza della peronospora risulta contenuta a percentuali inferiori al 4% nel 2013 e a poco più del 23% nel 2014. Relativamente a questa variabilità d’effetto, le indagini svolte non consentono di formulare giudizi specifici, ma analizzando i dati più in dettaglio sono possibili alcune osservazioni sui prodotti utilizzati nel protocollo a basso impatto che, però, devono essere considerate solo come ipotesi che è necessario sottoporre a verifica sperimentale. In particolare, per quanto riguarda Oomisine®, si è visto che con una dose di 2-2.5 kg/ha la difesa a basso impatto consente un controllo della peronospora purchè la pressione di malattia non sia molto alta; quando quest’ultima aumenta, a parità di rame distribuito, per mantenere la stessa efficacia, la dose di Oomisine deve essere portata a 3 Kg/ha. Ciò suggerisce un possibile effetto di Oomisine che, però, risulta essere fortemente legato alla dose. Nel considerare l’efficacia della linea di difesa sperimentale a basso impatto non bisogna dimenticare che, unitamente ai preparati naturali, è stato usato un quantitativo di rame non trascurabile, pari a quello concesso per la difesa in viticoltura biologica; pertanto, non è possibile stabilire se la parziale efficacia di tale protocollo sia da attribuire ai prodotti di origine naturale o alla ben nota azione del rame. Rimane perciò il dubbio che, seppur l’induzione di resistenza potesse essere avvenuta, questa non abbia raggiunto livelli di efficacia sufficienti ad un soddisfacente controllo della peronospora. Per quanto riguarda l’aspetto economico, particolare non secondario, emerge un costo/ha nettamente più alto per la linea a basso impatto, dovuto solo in parte alla necessità di intervenire più frequentemente in caso di forte pressione di malattia (anno 2013, due trattamenti in più) ma, soprattutto, per il costo dei prodotti che risulta essere di gran lunga superiore rispetto ai prodotti convenzionali. Le prove effettuate dimostrano, in generale, un discreto risultato del protocollo a basso impatto, in quanto si è potuto verificare un parziale contenimento della peronospora, soprattutto per quanto riguarda le infezioni fogliari nel 2013; tuttavia, nel confronto con la linea di difesa aziendale esso risulta dare una protezione carente, con perdita di produzione attorno al 50% ed un costo molto più alto. Alla luce di quanto esposto, non è possibile dare un giudizio definitivo sul protocollo di difesa a basso impatto. Sono necessari approfondimenti per isolare l’eventuale azione di Oomisine e Frontiere da quella del rame, in modo da evidenziare i singoli effetti e le possibili sinergie. Quest’ultimo aspetto sembrerebbe essere il più plausibile, come suggeriscono anche le osservazioni (qui non riportate) in cui si è notato che a parità di dosaggio di rame si riesce a mantenere un discreto controllo della peronospora associando ad esso alte dosi di Oomisine. La natura dei dati rilevati nel corso della sperimentazione non consente di attribuire questa possibile sinergia alla induzione di resistenza nella vite; tale argomento deve essere oggetto di specifici studi per poter essere definito e pertanto su esso il giudizio rimane sospeso. Rimane pure sospeso il giudizio sull’opportunità di utilizzare il protocollo qui sperimentato in modo esclusivo mentre, al di là dei costi elevati, si potrebbe ipotizzare l’impiego dei prodotti a base naturale in protocolli di difesa integrata allo scopo di ridurre le dosi dei p. f. distribuiti. L'attività relativa alle prove di efficacia di Agenti di Controllo Biologico (BCA) nei confronti di alcuni patogeni della vite e i saggi di compatibilità tra BCA e prodotti fitosanitari non ha permesso di 14
“VITINNOVA – INNOVAZIONI NELLA DIFESA DELLA VITE PER LA RIDUZIONE DEI TRATTAMENTI CON PRODOTTI FITOSANITARI Misura 124 “Cooperazione per lo sviluppo di nuovi prodotti, processi e tecnologie nel settore agricolo, alimentare e forestale” PSR 2007-2013 – DGR 1354 del 03.08.2011 evidenziarne con chiarezza la loro l'efficacia o la mancanza d'effetto come pure non ha individuato tra i BCA studiati la tolleranza nei confronti di alcuni dei più usati prodotti fitosanitari antiperonosporici, pertanto, per entrambi gli argomenti, si omette in questa sede la trattazione. 15
“VITINNOVA – INNOVAZIONI NELLA DIFESA DELLA VITE PER LA RIDUZIONE DEI TRATTAMENTI CON PRODOTTI FITOSANITARI Misura 124 “Cooperazione per lo sviluppo di nuovi prodotti, processi e tecnologie nel settore agricolo, alimentare e forestale” PSR 2007-2013 – DGR 1354 del 03.08.2011 3. GESTIONE DEI FITOFAGI DELLA VITE E RAZIONALIZZAZIONE DEGLI INTERVENTI INSETTICIDI Nel presente progetto si è inteso mettere a punto un modello sostenibile di gestione fitosanitaria in cui sono considerati aspetti tecnici, tossicologici ed ambientali. In relazione ai fitofagi della vite, gli obiettivi dell’unità di Entomologia del Dipartimento DAFNAE sono stati: a) definire strategie di difesa basate sull’individuazione delle fasi cruciali del ciclo delle specie dannose e sull’impiego di prodotti fitosanitari a ridotto rischio tossicologico e ambientale; b) valorizzare la biodiversità funzionale e sviluppare metodi di lotta biologica contro insetti e acari fitofagi (ad es. lotta microbiologica, lanci di predatori/parassitoidi). Il monitoraggio delle specie dannose rappresenta il primo elemento da considerare per razionalizzare il controllo dei fitofagi. Nei vigneti delle aziende partecipanti al progetto (Adami a Vidor, Spagnol a San Pietro di Feletto e Farra di Soligo) sono state collocate trappole (a feromoni sessuali e cromotropiche), effettuate osservazioni visuali ed analisi di campioni al microscopio. La maggior parte dei dati raccolti riguarda le tignole dell’uva (Lobesia botrana e Eupoecilia ambiguella), fitofagi “chiave” della vite. Questi dati sono necessari anche per validare strumenti di supporto alle decisioni. Parallelamente, sono stati posti a confronto interventi di lotta contro le tignole e le cicaline (Empoasca vitis) basati sull’impiego di sostanze attive a diverso impatto tossicologico ed ecotossicologico. Da queste simulazioni sono derivate indicazioni sull’effetto dei prodotti sulle specie bersaglio e non bersaglio (ad es. Acari Fitoseidi). La limitata presenza di antagonisti naturali degli acari fitofagi ha suggerito di effettuare alcune introduzioni artificiali di Fitoseidi (Kampimodromus aberrans) in due vigneti. In altre prove, svolte a Vidor, sono stati pianificati lanci di Coccinellidi predatori nel controllo della cocciniglia farinosa Planococcus ficus. I dati sono riassunti nell’ambito delle principali tematiche di ricerca. 3.1 FENOLOGIA DELLE TIGNOLE: DAL MONITORAGGIO ALLA PREVISIONE Nel biennio 2013-2014 le popolazioni delle tignole della vite sono state monitorate in due vigneti situati in collina (San Pietro di Feletto e Vidor, varietà Glera) e in un vigneto situato in pianura (Farra di Soligo, varietà Glera e Chardonnay). I voli degli adulti sono stati ricostruiti mediante osservazioni settimanali su trappole a feromone sessuale. La presenza degli stadi giovanili sui grappoli è stata accertata mediante rilievi nelle fasi più cruciali del ciclo delle specie. Nel 2013 entrambe le specie hanno completato tre voli (Figura 5). 16
“VITINNOVA – INNOVAZIONI NELLA DIFESA DELLA VITE PER LA RIDUZIONE DEI TRATTAMENTI CON PRODOTTI FITOSANITARI Misura 124 “Cooperazione per lo sviluppo di nuovi prodotti, processi e tecnologie nel settore agricolo, alimentare e forestale” PSR 2007-2013 – DGR 1354 del 03.08.2011 Farra di Soligo - 2013 80 L. b. E. a. 70 Catture per trappola 60 50 40 30 20 10 0 2-set 9-set 1-lug 8-lug 14-ott 21-ott 28-ott 16-set 23-set 30-set 12-ago 19-ago 26-ago 3-giu 15-lug 22-lug 29-lug 1-apr 8-apr 6-mag 7-ott 10-giu 17-giu 24-giu 15-apr 22-apr 29-apr 5-ago 13-mag 20-mag 27-mag S. Pietro di Feletto - 2013 50 L. b. E. a. Catture per trappola 40 30 20 10 0 2-set 9-set 14-ott 21-ott 28-ott 1-lug 8-lug 16-set 23-set 30-set 12-ago 19-ago 26-ago 3-giu 6-mag 15-lug 22-lug 29-lug 7-ott 1-apr 8-apr 10-giu 17-giu 24-giu 15-apr 22-apr 29-apr 13-mag 20-mag 27-mag 5-ago Vidor - 2013 50 L. b. E.a. 40 Catture per trappola 30 20 10 0 16-set 23-set 30-set 15-lug 22-lug 29-lug 7-ott 10-giu 17-giu 24-giu 2-set 9-set 15-apr 22-apr 29-apr 13-mag 20-mag 27-mag 1-lug 8-lug 14-ott 21-ott 28-ott 5-ago 12-ago 19-ago 26-ago 3-giu 6-mag 1-apr 8-apr Figura 5: Andamento dei voli di L. botrana e E. ambiguella nei tre vigneti. Il secondo e il terzo volo di E. ambiguella sono iniziati precocemente rispetto ai voli di L. botrana. Dall’andamento della presenza di uova, larve e pupe sono evidenti almeno due fasi nella presenza larvale corrispondenti alla prima e seconda generazione. L’analisi dei voli e della presenza degli stadi giovanili suggerisce un’incidenza modesta della terza generazione larvale che è chiaramente distinguibile solo a Farra di Soligo. I rilievi sull’identità delle larve hanno rivelato una netta predominanza di L. botrana su E. ambiguella. L’impatto economico delle tignole è stato più rilevante nel vigneto di Farra di Soligo, dove si è riscontrata una percentuale di infestazione vicina all’80% di grappoli infestati ad inizio vendemmia; negli altri due siti l’attacco si è attestato intorno 17
“VITINNOVA – INNOVAZIONI NELLA DIFESA DELLA VITE PER LA RIDUZIONE DEI TRATTAMENTI CON PRODOTTI FITOSANITARI Misura 124 “Cooperazione per lo sviluppo di nuovi prodotti, processi e tecnologie nel settore agricolo, alimentare e forestale” PSR 2007-2013 – DGR 1354 del 03.08.2011 al 30% di grappoli infestati. In ogni caso il monitoraggio ha consentito di individuare il momento di intervento in una stagione caratterizzata da elevate infestazioni. I dati relativi alle catture di L. botrana sono stati confrontati con gli output del Modello a Ritardo Variabile (MRV) messo a punto dall’Università di Bologna e in uso in Emilia-Romagna. I dati sono stati forniti settimanalmente dall’ARPAV. Primo volo Secondo volo Terzo volo inizio metà inizio metà inizio metà Catture di L. botrana 26-apr 5-mag 26-giu 9-lug 20-ago 7-set Farra di Soligo Previsione 28-apr 3-mag 21-giu 7-lug 30-lug 19-ago Catture di L. botrana 17-apr 8-mag 5-lug 16-lug 12-ago 5-set San Pietro di F. Previsione 28-apr 3-mag 21-giu 7-lug 30-lug 19-ago Catture di L. botrana 26-apr 5-mag 5-lug 9-lug 20-ago 26-ago Vidor Previsione 28-apr 3-mag 21-giu 7-lug 30-lug 19-ago Tabella 1 : Dati reali sulle catture di L. botrana confrontati con gli output del modello MRV. Dal confronto (Tabella 1) si evince che la corrispondenza tra dati reali e output è buona per il primo volo (Farra di Soligo e Vidor), discreta per il secondo volo (solo Farra di Soligo) e lacunosa per il terzo volo che è iniziato in forte ritardo rispetto alle previsioni Nel 2014 i rapporti tra le specie sono variati in funzione del sito. A Vidor, L. botrana è risultata più abbondante di E. ambiguella nel primo e nel secondo volo ma la sua presenza si è ridotta drasticamente nel terzo volo. A Farra di Soligo le due specie hanno raggiunto densità comparabili mentre a San Pietro di Feletto E. ambiguella è apparsa più abbondante di L. botrana. Nel vigneto di Vidor, le densità larvali sono drasticamente diminuite in seconda e terza generazione, probabilmente a causa di un intervento insetticida specifico (rynaxypyr). Negli altri due vigneti l’andamento della prima e della seconda generazione sono distinti mentre i reperti relativi alla terza generazione appaiono modesti. Nonostante le catture di E. ambiguella fossero cospicue, la maggior parte delle larve riscontrate è appartenuta a L. botrana (complessivamente 99% a Vidor, 87% a Farra di Soligo, 70% a San Pietro). L’impatto economico delle tignole è stato più rilevante nel vigneto di Farra di Soligo (27% su Chardonnay e 32% su Glera ad inizio vendemmia). Negli altri due siti l’infestazione è risultata inferiore (12% a San Pietro di Feletto e 10% a Vidor). A Vidor la corrispondenza tra catture reali e output del modello MRV è stata buona sia per il primo volo sia per il secondo volo. Nelle altre due località l’inizio del secondo volo è avvenuto con una settimana di ritardo rispetto alle previsioni ma i dati si sono riallineati al picco di sfarfallamento. Il terzo volo ha confermato la scarsa rispondenza del modello ai dati reali in questa parte della stagione. Tuttavia, va sottolineato che l’entità del terzo volo nel 2014 è risultata trascurabile e dilazionata nel tempo a causa delle pessime condizioni climatiche. Queste discrepanze suggeriscono di individuare i punti critici connessi al funzionamento del modello per poterne valorizzare il potenziale. La validazione di altri strumenti (DSS) è altresì opportuna per entrare rapidamente nell’ottica della Direttiva 128/2009 e del PAN. 18
“VITINNOVA – INNOVAZIONI NELLA DIFESA DELLA VITE PER LA RIDUZIONE DEI TRATTAMENTI CON PRODOTTI FITOSANITARI Misura 124 “Cooperazione per lo sviluppo di nuovi prodotti, processi e tecnologie nel settore agricolo, alimentare e forestale” PSR 2007-2013 – DGR 1354 del 03.08.2011 I dati ottenuti nelle due stagioni sottolineano la necessità di effettuare un monitoraggio accurato sia degli adulti sia degli stadi giovanili delle tignole. Infatti, le basse catture di L. botrana della primavera 2013 suggerivano una bassa infestazione larvale in seconda generazione ma si è verificato il contrario. Allo stesso tempo, le consistenti catture di L. botrana nella primavera 2014 presupponevano un’intensa presenza larvale che invece non si è concretizzata. La presenza contemporanea delle due specie pone ulteriori interrogativi in merito alla loro gestione dato che, in più casi, il secondo e il terzo volo di E. ambiguella sono iniziati in anticipo rispetto a quelli di L. botrana. Visto che la maggioranza dei prodotti insetticidi specifici trova applicazione all’inizio degli sfarfallamenti, questo sfasamento potrebbe indurre a effettuare due interventi in assenza di elementi sul rischio associato alle due specie. 3.2 EFFETTI PRINCIPALI E COLLATERALI DI INSETTICIDI DESTINATI AL CONTROLLO DELLE TIGNOLE A Farra di Soligo sono state svolte due prove di confronto tra insetticidi destinati al controllo delle tignole allo scopo di valutarne gli effetti principali e secondari. Nel 2013 è stato applicato un disegno sperimentale a blocchi randomizzati comprendente 4 tesi (methoxyfenozide, rynaxypyr, emamectina benzoato e un testimone non trattato). In seguito ai trattamenti insetticidi sono state riscontrate differenze significative tra le tesi trattate e il testimone (Figura 6). % grappoli attaccati 5 agosto 100% 80% a 60% 40% b c c 20% 0% testimone rynaxypyr emamectina methoxyfenozide Figura 6: Effetti dei trattamenti insetticidi sull’incidenza dell’infestazione delle tignole. I principi attivi più efficaci sono stati methoxyfenozide e rynaxypyr mentre emamectina benzoato è stata associata a livelli d’infestazione intermedi. Per quanto riguarda E. vitis e gli acari, non sono emerse differenze significative tra le tesi. Nel 2014 sono stati posti a confronto rynaxypyr, B. thuringiensis e un testimone non trattato. E’ emersa una maggior efficacia di rynaxypyr rispetto al B. thuringiensis. Tuttavia, le applicazioni del prodotto microbiologico sono avvenute in un contesto di frequente piovosità, fenomeno che ne ha ragionevolmente ridotto l’efficacia. L’applicazione dei due insetticidi non ha comportato effetti collaterali negativi sugli Acari Fitoseidi. Nel 2014 è stata impostata una seconda sperimentazione riguardante i prodotti destinati al controllo delle tignole a San Pietro di Feletto. Il disegno sperimentale comprendeva un confronto 19
“VITINNOVA – INNOVAZIONI NELLA DIFESA DELLA VITE PER LA RIDUZIONE DEI TRATTAMENTI CON PRODOTTI FITOSANITARI Misura 124 “Cooperazione per lo sviluppo di nuovi prodotti, processi e tecnologie nel settore agricolo, alimentare e forestale” PSR 2007-2013 – DGR 1354 del 03.08.2011 tra 4 tesi trattate con insetticidi a ridotto rischio tossicologico (rynaxypyr, emamectina benzoato, methoxyfenozide, B. thuringiensis) e un testimone non trattato. Sono stati considerati gli eventuali effetti secondari su cicaline, minatori fogliari, acari fitofagi e acari predatori. La presenza di Scaphoideus titanus e di E. vitis è stata rilevata occasionalmente a causa di un intervento pregresso a base di thiamethoxam. In seguito ai trattamenti insetticidi sono state riscontrate differenze significative tra le tesi trattate e il testimone (Figura 7). % grappoli infestati 1 agosto 50% a 40% 30% a ab 20% b b 10% 0% testimone B. thuringiensis emamectina methoxyfenozide rynaxypyr Figura 7 Effetti dei trattamenti insetticidi sull’incidenza dell’infestazione (% di grappoli infestati). I principi attivi più efficaci sono stati methoxyfenozide e rynaxypyr, il meno efficace emamectina benzoato. L’effetto di B. thuringiensis è apparso intermedio. Gli insetticidi impiegati hanno avuto effetti indiretti sul minatore fogliare Phyllocnistis vitegenella in termini di incidenza dell’infestazione. In particolare, il numero di mine è stato inferiore nella tesi rynaxypyr rispetto a testimone, emamectina benzoato e B. thuringiensis. I rilievi effettuati prima dei trattamenti insetticidi non hanno evidenziato differenze significative tra le tesi a confronto in relazione all’abbondanza dei Fitoseidi. Nel complesso, sono emerse indicazioni interessanti per la selezione dei diversi principi attivi in un contesto di razionalizzazione degli interventi e riduzione del rischio. 3.3 EFFETTI PRINCIPALI E COLLATERALI DI INSETTICIDI DESTINATI AL CONTROLLO DELLE CICALINE Nel 2013 è stata condotta una prova sperimentale nel vigneto di San Pietro di Feletto. L’esigenza di trattare contro le cicaline ha fornito l’occasione per attuare un confronto tra principi attivi caratterizzati da un differente profilo tossicologico (thiamethoxam, buprofezin, etofenprox, indoxacarb) adottando un disegno sperimentale a blocchi randomizzati. Gli insetticidi sono stati applicati sui filari dove sono state effettuate le immissioni di K. aberrans e sui due filari contigui. L’effetto degli insetticidi è stato valutato sulle popolazioni di S. titanus e di E. vitis; sono stati considerati gli eventuali effetti secondari su minatori fogliari, acari Eriofidi (Colomerus vitis) e acari Fitoseidi. Per quanto riguarda E. vitis, sono state riscontrate differenze significative tra il testimone non trattato e le altre tesi. Nell’ambito di queste, va rilevata la maggior efficacia di thiamethoxam e buprofezin rispetto a indoxacarb e etofenprox (Figura 8). 20
“VITINNOVA – INNOVAZIONI NELLA DIFESA DELLA VITE PER LA RIDUZIONE DEI TRATTAMENTI CON PRODOTTI FITOSANITARI Misura 124 “Cooperazione per lo sviluppo di nuovi prodotti, processi e tecnologie nel settore agricolo, alimentare e forestale” PSR 2007-2013 – DGR 1354 del 03.08.2011 Empoasca vitis 1 0.9 forme mobili per foglia 0.8 0.7 0.6 0.5 0.4 0.3 0.2 0.1 0 15-giu 5-lug 25-lug 14-ago 3-set 23-set 13-ott testimone buprofezin etofenprox indoxacarb thiamethoxam Figura 8: Andamento delle popolazioni di Empoasca vitis nelle tesi a confronto. Gli insetticidi impiegati hanno avuto effetti indiretti sul minatore fogliare Phyllocnistis vitegenella. In agosto, etofenprox, buprofezin e thiamethoxam sono stati associati ad una infestazione più contenuta rispetto al testimone non trattato. I risultati ottenuti arricchiscono il quadro emerso nel contesto del controllo delle tignole. 3.4 LOTTA BIOLOGICA AGLI ACARI FITOFAGI Le indagini svolte nel 2012 a San Pietro di Feletto avevano individuato una bassa popolazione di Fitoseidi (soprattutto Typhlodromus pyri). Pertanto, nella primavera del 2013 è stata introdotta una popolazione di Kampimodromus aberrans proveniente dal veronese. L’immissione è stata eseguita ponendo tralci di due anni contenenti numerose femmine svernanti sul cordone permanente di almeno 10-12 piante per filare. Sui filari contigui è stato individuato un analogo numero di parcelle (testimoni) allo scopo di consentire confronti sperimentali. L’introduzione di K. aberrans ha avuto successo e comportato un aumento delle densità complessiva di Fitoseidi nonostante la riduzione delle densità di T. pyri. L’effetto dei trattamenti insetticidi, destinati al controllo delle cicaline, è risultato significativo solo nelle tesi caratterizzate dall’introduzione di K. aberrans; in particolare, le densità del predatore sono risultate più elevate nel testimone rispetto alle tesi trattate con etofenprox o buprofezin (Figura 9). 21
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