Video Arte Palazzo Castelmur - Progetti d'arte in Val ...

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Video Arte Palazzo Castelmur
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Video Arte Palazzo Castelmur 2013

Una mostra nel Palazzo Castelmur, Stampa-Coltura

Edito da Progetti d’arte in Val Bregaglia e Céline Gaillard

                      Edizione Luciano Fasciati · Coira
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Indice

		 al plöv, la galina la fa l’öv         		 Eric Lanz
 6 Luciano Fasciati                       43 «Tonal», 2013

		Prefazione                             		 Zilla Leutenegger
  8 Gian Andrea Walther                   47 «Schlafender Hund», 2013
		                                        51 «Castelmurrrr», 2013
		 Coltura – Palazzo Castelmur            54 «Champagner Brunnen», 2013
 12 Ludmila Seifert-Uherkovich
                                         		 Sissa Micheli
		 Descrizione delle opere 15 – 65        57 «Fragments From A Possible Past –
		 Céline Gaillard                       		 46° 20' 33.23'' N / 9° 34' 57.2'' E», 2013

		 Judith Albert                         		 Christoph Rütimann
 15 «Reisende», 2013                      61 «Handlauf Piz Duan – Corrimano Piz
 19 «Projektion», 2013                   		 Duan», 2013

		 Karin Bühler                          		 Simone Zaugg
 20 «Ich sehe (was war)», 2013            65 «Berg und Beton», 2013

		 Evelina Cajacob                       		  Vedere Castelmur – strategie in spazio
 23 «Incrésciar – LangeZeit», 2013       		 e tempo
                                          68 Dr. Katharina Ammann
		 frölicher | bietenhader
 25 «Gegenbild Oberfläche», 2013         		 Dichiarazione d’amore alla mia
 28 «Gegenbild Spiegel», 2013            		 vicina di posto a tavola
 31 «Gegenbild Grundriss», 2013          99 Ursina Trautmann

		 Gabriela Gerber & Lukas Bardill       106 Gli autori
 34 «Alle meine Schafe I», 2013
 37 «Alle meine Schafe II», 2013         109 Impressum
 41 «Zuckerberg», 2013
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Palazzo Castelmur
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6                                                                                                   7

al plöv, la galina la fa                                 E io ho portato questa rima con me per
                                                      tutti questi anni fino a oggi, mantenendo
                                                                                                      mezzi visivi pongono nuovi accenti e ren-
                                                                                                      dono la scoperta della storicità del palazzo,
                                                                                                                                                            Ringrazio anche l’associazione Progetti
                                                                                                                                                          d’Arte in Val Bregaglia per l’accompagna-

l’öv                                                  l’abitudine di citarla ogni qual volta guar-
                                                      dando fuori dalla finestra comincia a pio-
                                                                                                      della valle, delle sue storie e la sua visita
                                                                                                      emozionante e variegata.
                                                                                                                                                          mento del progetto e quale coeditore della
                                                                                                                                                          pubblicazione.
                                                      vere. E questo perché uno dei miei primi          Questi esempi dimostrano che l’arte può
Luciano Fasciati                                      compiti durante le vacanze a Stampa, –          perfettamente svilupparsi in luoghi poco              Tutti gli sponsor, le istituzioni, le fonda-
                                                      non sono infatti cresciuto in Bregaglia –       conosciuti lontano da centri culturali e            zioni e le numerose persone private che in
   La rima «al plöv, la galina la fa l’öv» e i        ero quello di aprire il pollaio la mattina.     metropoli, rendendoli un vivace punto               primis hanno reso possibile il progetto
ricordi ad essa connessi – non solo all’uovo          Siccome quest’ultimo si trovava in fronte       d’incontro per scambi artistici.                    della mostra e questa pubblicazione.
e alla pioggia – sono legati in maniera               alla casa su di una piccola altura, dalla
indissolubile ai momenti della mia infan-             «mia» camera si poteva spalancare la por-         Vorrei ringraziare mia nonna Maria che              Tutti gli autori: Katharina Ammann,
zia passati in Bregaglia. La rima in «bar-            ticina che scorreva in verticale, e richiu-     assieme ai miei genitori, ai miei parenti e         Céline Gaillard, Ludmila Seifert-Uher­
gajot», il dialetto bregagliotto, è da tra-           derla alla sera, tramite un dispositivo di      ad altri incontri personali della mia infan-        kovich, Ursina Trautmann e Gian Andrea
dursi così: piove, la gallina depone l’uovo.          corde che passava sopra un viottolo, senza      zia mi ha fatto conoscere in maniera indi-          Walther per i loro testi. Ralph Feiner per le
In Bregaglia l’italiano è la lingua ufficiale         nemmeno dover uscire di casa.                   menticabile ed emozionante la Bregaglia.            magnifiche fotografie e Olivier Chauliac
sin dai tempi della Riforma che arrivò por-                                                           Aprendomi per così dire una porticina.              per    l’accurata    realizzazione     della
tata da sud attorno al 1550. Per gli abitanti           La situazione di partenza e la motiva-                                                            pubblicazione.
però è il «bargajot», il dialetto del posto, la       zione per un altro progetto espositivo di         Altri ringraziamenti vanno: a Céline
loro lingua madre. Il «bargajot» è un dia-            arte contemporanea in Bregaglia sono            Gaillard, la curatrice dell’esposizione e              Gli abitanti della Bregaglia per aver sem-
letto che assomiglia per certi versi al               venute a crearsi grazie al percorso artistico   coeditrice della pubblicazione per la sua           pre accolto calorosamente e con benevo-
romancio ma dal punto di vista gramma-                «Arte Bregaglia» tenutosi con successo          instancabile collaborazione; a Ivana Sema-          lenza sia noi sia i progetti artistici. E mia
ticale più al dialetto lombardo. Il dialetto          nell’estate del 2008 sotto la guida di Patri-   deni e Gian Andrea Walther, le anime                moglie Marlene Fasciati per la sua genero-
varia di paese in paese. Nella valle, Sopra-          zia Guggenheim e Angelika Affentranger e        buone del Palazzo Castelmur, per la loro            sità e il suo sostegno costante.
porta (Bregaglia alta), Sottoporta (Brega-            all’evento realizzato nel 2010 «Arte Hotel      collaborazione gioiosa e impegnata; al
glia bassa) e Soglio hanno i propri                   Bregaglia», il quale ha avuto una conti-        comune di Bregaglia per il sostegno e per
sottodialetti.                                        nuazione anche nel 2011, 2012 e 2013.           averci fiduciosamente lasciato usare il
   Mia madre era originaria di Erbanno                «Arte Bregaglia» e «Arte Hotel Bregaglia»       palazzo. A tutti gli artisti e le artiste che
paese del nord Italia in provincia di Bre-            hanno portato l’arte contemporanea in           hanno partecipato per i loro contributi
scia, dove il dialetto bregagliotto viene             valle ponendo le basi per idee di progetti      eccezionali e ai loro collaboratori per l’a-
dunque capito relativamente bene. E ciò               di arte contemporanea in loco. Per «Video       iuto; a Giulio Vatrano per la collabora-
probabilmente ha aiutato i miei genitori,             Arte Palazzo Castelmur» gli artisti coin-       zione durante i lavori d’allestimento e per
che si incontrarono a Coira, dove io oggi             volti hanno sviluppato interventi di video      aver sempre mantenuto la calma durante
vivo e lavoro, a conoscersi. Quando pio-              arte specifici per il luogo, che si confron-    i momenti frenetici del montaggio.
veva la Nona (nonna) paterna soleva reci-             tano con la realtà del posto e con la situa-
tare «al plöv, la galina la fa l’öv».                 zione particolare. Lavorando con diversi
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Prefazione                                          mezzo video. Infatti questo è in grado di
                                                    rompere il concetto spazio-tempo in una
                                                    sensazione di continuum che proietta lo
Gian Andrea Walther                                 spettatore in dimensioni nuove. Basti pen-
                                                    sare al migrante acefalo di colore (Judith
  Quando si è trattato di sistemare le in­­         Albert); alla donna che cammina su verso
stallazioni video nel Palazzo Castelmur ci          la nebbia (Sissa Micheli); alla vertiginosa
si poteva aspettare qualcosa d’invadente,           discesa dalla montagna giù verso il fiume
qualcosa che non c’entrasse con il posto            (Christoph Rütimann); ai greggi di pecore
scelto per lavori eseguiti con mezzi tecno-         (Gabriela Gerber & Lukas Bardill); al gomi-
logici anche molto sofisticati. E invece l’i-       tolo di lana (Evelina Cajacob); alla figura
brido casa patrizia-palazzo si è dimostrato         nel labirinto cavernoso (Simone Zaugg); a
un ambiente ideale e ciò essenzialmente             una presunta vita nel palazzo (Zilla Leute­
per il motivo che le varietà di stile e di          n­egger); alle testimonianze degli ultimi
arredamento hanno saputo stimolare gli              inquilini (Karin Bühler); ai giochi d’effetto
artisti a più livelli. Gli interventi non si        sui parati d’epoca (frölicher | bietenhader);
sono quindi limitati a considerare il solo          agli esperimenti concernenti l’arte visiva
palazzo, ma hanno riguardato altri impor-           (Eric Lanz).
tanti aspetti in relazione alla valle.
                                                      Il museo Palazzo Castelmur non viene
  L’iniziativa di portare arte contempora-          offuscato o sopraffatto dalla tecnologia
nea in valle era nata nel 2008 con il pro-          che, al contrario, riesce a valorizzarlo e a
getto «Arte Bregaglia», un articolato per-          metterlo in discussione, considerandolo
corso da Maloja a Chiavenna con vari                da punti di vista completamente insoliti.
generi d’installazioni, anche video. Due
anni dopo il gallerista Luciano Fasciati ha           È stata una fortuna potere seguire gli
colto lo stimolo per presentare dei video           artisti nelle loro fasi di approccio al Palazzo
nell’Albergo Bregaglia a Promontogno,               Castelmur e ciò che mi ha veramente col-
progetto denominato «Arte Hotel Brega-              pito – oltre alla curiosità di potere essere
glia», giunto quest’ anno alla sua quarta           in qualche modo coinvolto nel divenire di
edizione. Da queste iniziative è sorta              opere video – è stata la loro passione e
«Video Arte Palazzo Castelmur 2013».                voglia di sapere sulla storicità del palazzo
                                                    e della valle. A opere compiute – al di là di
  Come accennato gli argomenti sono sì              quanto gli artisti si fossero informati tra-
legati al palazzo come tale, però anche alla        mite letture, interviste, conversazioni e
valle in generale con tematiche che evo-            via di questo passo – il segnale forte che
cano un mondo passato e presente, reso in           trasmettono è la loro capacità di percepire
maniera molto eloquente proprio dal                 e intuire realtà singolari.
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Palazzo Castelmur
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Coltura – Palazzo                                     listico dell’architettura elitaria è per Gio-
                                                      vanni Castelmur anzitutto un ricono-
                                                                                                        chi degli alberghi. Il ponte che collega il
                                                                                                        complesso edilizio dei Castelmur alla

Castelmur                                             scente ossequio ai suoi illustri antenati, i
                                                      potenti ministrali vescovili che consolida-
                                                                                                        strada cantonale è stato costruito nel
                                                                                                        1897 in contemporanea con il viale di
                                                      rono il lustro della famiglia in Bregaglia        ippocastani.
Ludmila Seifert-Uherkovich                            durante il periodo feudale. Già nel 1839 il
                                                      Castelmur aveva rivelato il proposito di            II palazzo ora aperto al pubblico, com-
1723; ampliamento 1850 –1 854,                        celebrare la gloria dell’avita famiglia con       prato con l’inventario mobile dal Circolo
architetto: Giovanni Crassi Marliani                  l’acquisto degli emblematici ruderi del           Bregaglia nel 1963, con soffitti a campi-
                                                      castello di Castelmur e della chiesa di           ture curvilinee di gusto barocco e saloni
   Il palazzo al margine occidentale dell’a-          Nossa Donna a monte di Promontogno. I             sfarzosamente dipinti in stile storicistico,
bitato di Coltura, ampliato subito dopo la            patrimoni investiti nelle iniziative edili in     con virtuosi trompe-l’oeil sulla volta, è
metà dell’ottocento da Giovanni Castel-               Bregaglia come pure il titolo di barone di        una stupenda architettura con locali alla
mur (1800–1871) alla sua attuale dimen-               cui si fregiava il Castelmur dopo il 1840         maniera del settecento e spazi impressio-
sione, ha un duplice aspetto: la considere-           venivano dalla Francia. Suo padre Antonio         nanti, arredati in stile ottocentesco.
vole facciata con frontone verso l’abitato            Castelmur, emigrato dalla Bregaglia, aveva
permette di identificare tuttora il signorile         fondato a Marsiglia il negozio di confet-         Itinerario achitettonico Bregaglia (Itinerari
edificio barocco da cui evolve il palazzo             ture all’origine della fortuna economica          architettonici nei Grigioni). A cura di Bündner
attuale; mentre la più tarda facciata a due           della famiglia. Anche se il palazzo neogo-        Heimatschutz, Coira 2012.

torri, orientata verso la strada carrozzabile,        tico a Coltura è unico del suo genere, atte-
costruita nel 1840, mostra un palese                  sta un atteggiamento ricontrabile in molti
rifiuto dell’intimità vicinale, in parallelo          emigranti fortunati, cioè l’inclinazione a
con la negazione provocatoria delle con-              documentare con architetture importanti
suetudini edilizie locali. La composizione            la loro ascesa sociale e di sfoggiare la loro
in stile neogotico piemontese con aper-               conoscenza del bel mondo ricorrendo a
ture ad arco acuto, corone di finti orifizi           modelli e stili architettonici esteri. Alle
per la pece fusa a emblema di fortilizio,             adiacenze del palazzo in espansione nel
merlatura a coda di rondine e tinteggio in            paesaggio partecipa il parco circostante,
bugnato rosso simil marmo delle facciate,             una composizione eclettica in stile archi-
manifestano in uno dei primi esempi nei               tettonico alla francese con elementi natu-
Grigioni il romantico desiderio di Medio-             ralistici all’inglese, il classico assemblaggio
evo. Tuttavia, il ricorso al vocabolario sti-         stilistico che si riscontra in seguito nei par-
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                                                                                                Judith Albert                                         tra l’altro anche a Marsiglia, in qualità di
                                                                                                                                                      uomo d’affari di successo prima di ritor-
                                                                                                (*1969) · www.judithalbert.ch                         nare ricoperto di prestigio in Bregaglia.
                                                                                                                                                         Il video proiettato sulla parete mostra un
                                                                                                «Reisende», 2013                                      piatto di legno ripieno di meringhe che
                                                                                                                                                      serve da zattera a una figura dalla pelle
                                                                                                   La cultura bregagliotta è stata influen-           scura, vestita riccamente e in stile orien-
                                                                                                zata, tra l’altro, anche dalla grande ondata          tale e che porta degli stivali rossi. Non è
                                                                                                migratoria avvenuta nel XIX secolo. A                 dato a sapere se lo sguardo sul futuro è
                                                                                                causa dell’impossibilità di guadagnarsi la            rivolto a paesi lontani o verso casa, perché
                                                                                                vita in valle, molti bregagliotti si trasferi-        la testa non è visibile. Il piatto viene spinto
                                                                                                rono in paesi lontani, dove gli si prospet-           da acque diverse, a volte sono placide a
                                                                                                tavano pane e lavoro. Essi fondarono le               volte turbolente e piene di pericoli, fino ad
                                                                                                loro imprese, caffè e pasticcerie, in tutta           arrivare al mare. Davanti a paesaggi e con-
                                                                                                Europa.                                               dizioni meteorologiche mutevoli, si svol-
                                                                                                   Non tutti però furono ricompensati con             gono scene che paiono tratte da una
                                                                                                il successo. E comunque prima di comin-               favola, nella quale si devono superare
                                                                                                ciare l’apprendistato e di poter esercitare           prove quasi impossibili. Inevitabilmente
                                                                                                un mestiere bisognava affrontare un viag-             lo spettatore si sente partecipe, riuscirà nel
                                                                                                gio dispendioso. Nelle lettere che ci sono            suo viaggio il custode del dolce carico?
                                                                                                pervenute, viene spesso raccontato solo                  Immortalati e intrappolati nell’imma-
                                                                                                l’inizio del viaggio e non il suo intero svol-        gine video gli eventi si ritrovano in una
                                                                                                gimento. Nell’ampio salone da ballo arre-             ripetizione temporale imposta dal media –
                                                                                                dato da impressionanti tappeti e pitture              la pasciuta e tonda pancia dell’acefalo è
                                                                                                murali, Judith Albert riprende il tema del            dotata di un quadrante che mostra sempre
                                                                                                viaggio. La vista dalle finestre della sala dà        la stessa ora. Così la figura danza sulle
                                                                                                sulla Maira, il fiume che scorre attraverso           meringhe tra tempo e spazio. In questo
                                                                                                la Bregaglia e che infine sfocia nel mare             modo Judith Albert si ricollega anche
                                                                                                Adriatico. Questa è la stanza dell’edificio,          all’oggi, partendo dalle cosiddette «boat­
                                                                                                dove l’opulenza derivata dal patrimonio               people», pensa ai profughi di tutti gli
                                                                                                del barone Giovanni Castelmur raggiunge               angoli del mondo che su barche sovraffol-
                                                                                                il suo culmine. Una fortuna che il barone,            late e inadeguate cercano di raggiungere la
                                                                                                come già suo padre prima di lui, accumulò,            loro terra promessa. Céline Gaillard

«Reisende», 2013 · video HD 16:9, colore, senza suono, loop 23' · © 2013, ProLitteris, Zurich
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Judith Albert                                              Per lo sfondo Judith Albert si è ispirata
                                                        alle aggraziate pitture murali di una
                                                        delle camere nelle torri. Affascinata spe-
«Projektion», 2013                                      cialmente dalle pitture trompe-l’oeil del
                                                        Palazzo, nel suo lavoro artistico si occupa
   Nell’intervento «Reisende» di Judith                 spesso di temi come simulazione, appro-
Albert posto nel salone da ballo ha luogo               priazione e illusione.
 una mescolanza di spazio e tempo. A que-                  Così anche la sua opera «Projektion»
 sta miscela si aggiunge anche il gioco tra             sembra un miraggio: l’artista tramite la
 estraneo e conosciuto. Ebbene, queste                  proiezione sul suo corpo si trasforma
 contrapposizioni non le troviamo solo nel              nell’orologio da camino antro­      pomorfa.
 soggetto del viaggio, bensì anche nel fatto            Diventa difficile scorgere la realtà nella
 che la figura originale del moro sulla zat-            sovrapposizione che si viene a creare. Si
tera sia in realtà un oggetto del Palazzo               forma un punto di ribaltamento che acu-
Castelmur, ovvero un orologio meccanico                 tizza la tematica dell’illusionismo. La pelle
 da camino, in ghisa e alto quasi mezzo                 scura delle braccia appoggiate sui fianchi
metro. Siccome la sua creazione data                    diventa bianca. E la testa di Judith Albert
metà del XIX secolo e probabilmente fu                  viene cancellata con l’aiuto di un panno.
­fabbricato in Francia, è verosimile che il             Al contrario della statica figura con orolo-
 barone de Castelmur l’abbia portato a casa             gio, all’artista risulta difficile abbando-
 durante il suo viaggio di ritorno da                   narsi alla passività e anche la più piccola
Marsiglia…                                              mossa della posa dona alla scultura un
   L’affascinante figura, la cui testa è andata         alito di vita. Il drappo bianco fa pensare
perduta, compare anche in altri interventi              che un fantasma si sia intrufolato nella
 di Judith Albert. Come nell’immagine che               figura, un fantasma del castello che in
 mostra l’ormai noto orologio antropo-                  maniera nuova mette in relazione tra loro
 morfo posto sotto a un viticcio arcuato e              pareti e oggetti del palazzo. Céline Gaillard
 messo in risalto sopra al suo piedistallo
 originale, così da sembrare una rappresen-
tazione allegorica del Rinascimento.

«Projektion», 2013 · video HD 16:9, colore, senza suono, 5' 50'' · © 2013, ProLitteris, Zurich
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Karin Bühler                                          tato il palazzo, interrogandole sui loro
                                                      ricordi legati alla vita nel palazzo. Sono
(*1974) · www.karinbuehler.ch                         presenti i figli del custode di allora e il
                                                      pro-pro-pronipote della baronessa che
«Ich sehe (was war)», 2013                            riferiscono dei loro diversi ricordi del
                                                      palazzo. Dal materiale raccolto, l’artista
   Le sale storiche del Palazzo Castelmur             che nelle sue opere lascia sempre parlare
rispondono a un progetto muse­ale ideato              gli altri, ha scelto le descrizioni più inci-
per far rivivere l’epoca del suo commit-              sive sotto forma di sequenze d’immagini e
tente. In passato però nella casa patrizia            di testo. Karin Bühler nella sua trasposi-
non ci vissero solo il barone e la baronessa          zione artistica dà forma a ricordi immate-
de Castelmur e i loro discendenti. Nel                riali e inafferrabili tramite cornici digitali.
1961, quando il palazzo venne acquistato              Queste, poste sull’elegante comò nella
dal Circolo e aperto al pubblico quale                incantevole camera da letto verde con le
museo, il curatore vi si trasferì con la sua          sue pitture illusionistiche sul soffitto, forse
famiglia. Contemporaneamente si decise                rimpiazzano delle foto incorniciate che
lo spazio dedicato al museo e all’abita-              una volta erano sistemate là.
zione che in parte funzionavano in                        La camera da letto è la stanza dei sogni.
parallelo.                                            E i ricordi raccolti sono proiettati come
   Karin Bühler toglie la maschera allo               sogni a occhi aperti. Come da un carillon
sfarzo del palazzo: in fondo non è che un             risuona una musica soave – sono le note
castello fittizio. Gli spazi rappresentativi          trasportate al giorno d’oggi sulle quali il
non erano usati nella vita quotidiana e               barone aveva composto dei versi, nonché
l'artista paragona la situazione museale              il canto per quest’ultimi. Le delicate note
abitativa a una bolla temporale che – con             trasognanti derivano dall’antico piano-
il suo intervento artistico «Ich sehe (was            forte a tavolo proveniente da Nîmes, e da
war)» – riceve un alito di vita.                      tempo non più usato, che abbellisce la
   Il titolo trae ispirazione dal mezzo video.        camera della musica al pianoterra.
Il video – lat. io vedo – offre la possibilità           L’intervento riesce ad ammaliare l’osser-
di catturare gli eventi e di rivedere il regi-        vatore attirandolo nella bolla temporale
strato, proveniente dal passato, ancora e             descritta all’inizio. L’intimità venutasi a
ancora; tempo e spazio diventano mobili.              creare nei racconti e la loro traduzione è il
   Durante le sue lunghe ricerche l’artista           risultato di un avvicinamento sensibilis-
appenzellese ha scovato tutte le persone              simo e di approfondite ricerche fatte
ancora in vita che in passato hanno abi-              dall’artista. Céline Gaillard

                «Ich sehe (was war)», 2013 · cornici digitali (jpg e wav), sequenza più lunga: 12' 30''
                                                                            © 2013, ProLitteris, Zurich
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Evelina Cajacob                                       dendo il ritmo dello svolgimento del
                                                      lavoro. Né troppo in fretta né troppo ada-
(*1961) · www.evelinacajacob.ch                       gio le mani dell’artista si dedicano al
                                                      lavoro con costanza e accuratezza. Come
«Incrésciar – LangeZeit», 2013                        il titolo dell’intervento lascia trapelare, ci
                                                      vuole tanto tempo, 83 minuti per aggomi-
    La parte nord del palazzo risale all’anno         tolare completamente il chilo e mezzo di
1723. L’edificio venne costruito per diven-           lana. Tuttavia le mani svolgono incessan-
 tare la casa patrizia della famiglia Redolfi.        temente il loro lavoro con regolarità e
Nel tratto nord si trovano principalmente             pazienza.
locali piccoli e molti di essi presentano                Evelina Cajacob è interessata ai movi-
  un rivestimento in pino cembro. Per la              menti ripetitivi e nelle sue opere rende
«stüa bregagliotta» Evelina Cajacob ha                visibile la bellezza delle attività quotidiane.
 ­creato un’opera che infonde alla stanza             Con l’attenzione minuziosa che concede
  un’aura di calma e concentrazione, utiliz-          alle azioni ripetitive e monotone, attira lo
 zando un prodotto grigione quale mate-               spettatore nel vortice della forza espressiva
 riale principale.                                    sprigionata da questi gesti quotidiani.
    Nella sequenza «Incrésciar – LangeZeit»           Nella «stüa bregagliotta» la proiezione
 sono protagoniste le mani dell’artista               sulla parete rivestita in legno risveglia non
 impegnate a svolgere un’azione. Come per             solo nostalgia per i tempi che furono e che
 altre sue opere video è di nuovo un’azione           sembrano lontani. La lunghezza della lana
  dedicata alle faccende domestiche: l’arti-          così come il tempo impiegato per aggomi-
 sta, della quale si vede solo un pezzo del           tolarla, simboleggiano anche la grande
 suo vestito nero davanti a uno sfondo                distanza tra i bregagliotti emigrati in tutta
­grigio scuro, aggomitola con cura un filo            Europa e le loro mogli rimaste a casa. Con
  di lana. Procede fino a quando il gomitolo          «Incrésciar – LangeZeit», (incrésciar vuol
  diventa tanto grande da riempire lo                 dire nostalgia) Evelina Cajacob ci rende
 schermo intero. Il materiale usato è auten-          fisicamente partecipi ai lunghi periodi di
tica lana bregagliotta, proveniente da                solitudine sopportati dalle donne dei
 pecore bregagliotte e filata da una filatrice        pasticceri, nonché ai loro sentimenti
  di Coltura. Una colonna sonora dà al                malinconici che come il gomitolo, cresce-
lavoro un accento caratteristico ripren-              vano costantemente. Céline Gaillard

«Incrésciar – LangeZeit», 2013 · video HD, 16:9, colore, suono · immagine: Margarit Lehmann
suono: Martin Hofstetter, 1 h 23'
25

                                            frölicher | bietenhader                               immagine, facendola risaltare dagli altri
                                                                                                  oggetti della stanza grazie al raddoppia-
                                            beide *1985 · www.froelicherbietenhader.ch            mento dovuto alla luce. L’arazzo ottiene
                                                                                                  così una sovrapposizione digitale, ma la
                                            «Gegenbild Oberfläche», 2013                          sua retinatura è data dal tessuto e non dai
                                                                                                  pixel digitali. Ne nasce un gioco d’intrecci
                                              frölicher | bietenhader sono rimasti affa-          tra mezzi antichi e moderni. La proiezione
                                            scinati dalla varietà di pareti e soffitti del        intensifica la colorazione e la forza espres-
                                            Palazzo Castelmur. Colorate tappezzerie               siva dell’arazzo. Ora la copertura incorni-
                                            fantasia dominano l’atmosfera di singole              ciata dal legno del camino pare la vista da
                                            stanze mentre altre sono caratterizzate da            una finestra.
                                            magistrali affreschi e pitture murali. Inol-             Quest’immagine dall’effetto intensifi-
                                            tre ogni tappezzeria, come ogni pittura, è            cato è accresciuta da proiezioni che ripren-
                                            unica e sprigiona la propria peculiarità. Il          dono lo stesso principio sulle pareti adia-
                                            giovane duo artistico con i suoi tre inter-           centi al caminetto. Sulla tappezzeria viene
                                            venti richiama l’attenzione su questa                 proiettato il suo stesso motivo. Ciò genera
                                            varietà degli interni.                                un’illusione ottica, producendo un effetto
                                              La stanza chiamata «stile impero» è                 tridimensionale. Frölicher | bietenhader
                                            decorata da una tappezzeria con motivi                creano una messinscena illusionistica che
                                            rossi e beige, l’arredamento nel suo                  va a evidenziare e intensificare la situa-
                                            insieme risulta però meno sfarzoso di                 zione preesistente della camera, grazie a
                                            quello di altre stanze. In un angolo si trova         ciò alla stanza viene conferito ancora più
                                            un caminetto coperto da un arazzo. Il                 kitsch, così da sembrare infine sfarzosa
                                            ricamo mostra un paesaggio kitsch con un              quasi quanto gli altri locali. Mettendo in
                                            castello o una casa signorile di campagna.            movimento in modo mediale ciò che è
                                              Tramite una proiezione frölicher | bie-             passato di moda, essi creano nuovi effetti
                                            tenhader presentano sull’arazzo la stessa             trompe-l’oeil. Céline Gaillard

«Gegenbild Oberfläche», 2013 · proiezione
28

frölicher | bietenhader                               girano in tondo. Lo sfondo blu è compo-
                                                      sto di pigmenti colorati che assieme alla
                                                      sfera dorata richiamano i colori della
«Gegenbild Spiegel», 2013                             stanza. Come lo spettatore noterà non
                                                      appena alzerà lo sguardo, la sfera è in
   La camera nella torre al primo piano con           realtà un’imitazione della punta risplen-
le sue pareti dipinte di blu e color dell’oro,        dente dalla forma tondeggiante, nella
fa sfoggio di una pittura illusionistica sul          quale confluiscono tutti i baldacchini e
soffitto, realizzata con particolare cura. Sul        che si trova esattamente sopra la sfera nel
soffitto viene simulata un’architettura               video.
dorata che ingrandisce la stanza reale con               Con il loro loop video frölicher | bie-
virtuosi elementi architettonici che si               tenhader partono dalla constatazione del
estendono verso il cielo.                             fatto che lo sconosciuto artista della pit-
   Delle allegorie che sfidano la forza di            tura, eseguendo le ombre dei baldacchini,
gravità del mondo terreno stanno sospese              è dovuto giungere a un compromesso: due
in uno spazio immaginario fatto d’aria.               ombre infatti non quadrano. Con il loro
Esse sono sistemate sotto trionfanti bal-             intervento riprendono dunque non solo
dacchini. I quattro baldacchini si congiun-           le tinte della stanza, bensì anche la tema-
gono nel mezzo, proprio nel punto che,                tica della pittura che simula la realtà,
grazie all’illusione del trompe-l’oeil, pare          adem­piendo a determinati criteri tramite
il più elevato.                                       l’uso del video, laddove la pittura ha
   frölicher | bietenhader hanno posizio-             fallito.
nato un monitor al centro della stanza, il               Il monitor è stato orientato nella stanza
cui display è rivolto verso l’alto, perciò lo         in modo tale che per osservarlo si sceglierà
spettatore viene obbli­gato ad avvicinarsi e          di dare le spalle alla finestra. Sollevando
a guardare il monitor dall’alto in basso per          nuovamente gli occhi, automaticamente
vedere il video proiettato al suo interno.            lo sguardo sarà riflesso da un grande e
L’immagine video mostra uno strato blu                impressionante specchio, così che si crea
sul quale è adagiata una sfera dorata. Len-           un ulteriore riflesso nella stanza.
tamente e incessantemente le ombre della              Céline Gaillard
sfera, illuminata da una luce intensa,

                                                        «Gegenbild Spiegel», 2013 · loop video, 2' 54''
31

                                                       frölicher | bietenhader                                lestimento dal punto di vista uditivo. L’e-
                                                                                                              splorazione con la macchina è stata effet-
                                                                                                              tuata in tre momenti differenti della gior-
                                                       «Gegenbild Grundriss», 2013                            nata, dunque la luce del sole cambia a
                                                                                                              seconda della posizione nel film.
                                                          I tre interventi del duo artistico frölicher           Grazie alla qualità dell’immagine della
                                                       | bietenhader sono esposti in varie stanze             videocamera e al movimento, le riprese
                                                       del primo piano. Con una macchina tele-                sembrano nervose e il colore reale malizio-
                                                       comandata dotata di una videocamera                    samente mascherato al punto da sembrare
                                                       radiocomandata hanno effettuato un’e-                  quasi grezzo e sbavato. Con «Gegenbild
                                                       splorazione di questi locali. Il tragitto ini-         Grundriss» frölicher | bietenhader supe-
                                                       zia nel corridoio e porta, attraverso la sala          rano la varietà di colori degli interni por-
                                                       da ballo, alla piccola stanza dalle tinte              tandola al culmine e con manipolazioni
                                                       blu-dorate, quindi riconduce al corridoio              illusionistiche conducono il visitatore
                                                       percorrendo la stessa strada, prosegue                 attraverso le stanze.
                                                       nella stanza «stile impero» e attraversando               Le installazioni del duo artistico offrono
                                                       corridoio e sala da ballo, termina nella               sempre un’esperienza a tutto tondo.
                                                       stanza rossa.                                          Nascono da un confronto serio e consape-
                                                          Qui, su una massiccia parete di legno               vole con il luogo, nel quale intervengono
                                                       posizionata di traverso nella stanza in                artisticamente, allestendo il loro rapporto
                                                       maniera quasi aggressiva, è proiettato lo              creatosi con esso. L’inclusione di svariato
                                                       stesso tragitto fatto dalla videocamera.               materiale cinematografico, sia moderno
                                                       Pure il sonoro risulta forte e aggressivo.             che d’antiquariato, e lo sviluppo plurien-
                                                       Deriva direttamente dal viaggio in mac-                nale delle tecniche contraddistinguono il
                                                       china e rende possibile sperimentare l’al-             loro lavoro. Céline Gaillard

«Gegenbild Grundriss», 2013 · video, suono, 11' 11''
34

Gabriela Gerber &                                         Su tre schermi piatti montati alle pareti
                                                       si vede in un’atmosfera crepuscolare un

Lukas Bardill                                          paesaggio con un prato e il letto prosciu-
                                                       gato di un ruscello. Nello scenario, su di
(*1970) & (*1968) · www.bardillgerber.ch               un monitor alla volta, si fanno largo
                                                       pecore messe in risalto da una luce. Un
«Alle meine Schafe I», 2013                            gregge di 250 capi attraversa un pascolo
                                                       alpino a passo spedito, guidato dalla
    I bregagliotti, si sa, erano considerati un        volontà di due cani e da quella del pastore.
 popolo di pasticceri. Meno risaputo è che             Momentaneamente scampanellii e belati
 nella seconda metà del XIX secolo anche               interrompono la pace della montagna.
l’America divenne una meta di emigra-                  Rapidamente quiete e oscurità riassumono
 zione attraente. Se nei paesi europei i bre-          la regia della scena, prima che il gregge
gagliotti si occupavano prevalentemente                dopo un lungo intervallo di tempo attra-
 di pasticceria, in America dimostrarono di            versi il paesaggio di un altro monitor.
 conoscere anche il settore agricolo. Già a               Allo spettatore viene presentato, pas-
 quei tempi il Grigioni era forte­      mente          sando da un monitor all’altro, un rac-
 improntato all’agricoltura, ma nelle val-             conto in sequenza come se stesse osser-
late alpine il terreno era povero e mal si             vando il tutto da una finestra.
prestava alla coltivazione.                               Sebbene il romantico panorama natu-
    Nonostante queste difficili condizioni             rale venga attraversato da un gregge, lo
 date dalla natura, pure in Bregaglia si               spettatore non percepisce la transumanza
­praticava l’agricoltura. E anche Antonio              come un’interferenza estranea. Viene
Castelmur (1771-1834), il padre del                    decodificata come parte del paesaggio.
 barone, prima di emigrare a Marsiglia si              Partendo da un paesaggio culturale che da
 dedicò all’agricoltura e ai trasporti. Oggi il        tempo non corrisponde più a quello natu-
 settore primario assieme all’industria edile          rale, Gabriela Gerber & Lukas Bardill
 e al commercio genera in valle un impor-              intendono mostrare le fratture che si dira-
tante contributo economico.                            mano tra il paesaggio e l’idea che noi
    Ruotano attorno a questo settore i tre             abbiamo di quest’ultimo, approfondendo
 interventi artistici di Gabriela Gerber &             il contenuto estetico delle aree paesaggisti-
Lukas Bardill. Con la loro opera, la coppia            che prealpine e il loro utilizzo economico.
 d’artisti interroga il concetto e la com-             Céline Gaillard
prensione di natura e agricoltura ai nostri
giorni. L’opera video «Alle meine Schafe I»
 è installata in una stanza da letto al primo
 piano, dove la luce è soffusa.

  «Alle meine Schafe I», 2013 · 3 canali installazione video, HD Video 16:9, colore, suono, 3 loop à 8'
                                                                          © 2013, ProLitteris, Zurich
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                                                                                                     Gabriela Gerber &                                    da un monitor su misura, così che sembri
                                                                                                                                                          che le pecore vengano stipate o trascinate

                                                                                                     Lukas Bardill                                       fuori dall’angusto corridoio.
                                                                                                                                                             Per separare una pecora in avanzato
                                                                                                                                                          stato di gravidanza dal resto del gregge, il
                                                                                                     «Alle meine Schafe II», 2013                        pastore ha condotto tutte le bestie in un
                                                                                                                                                          recinto. Le numerose pecore cercano di
                                                                                                       Anche in «Alle meine Schafe II» Gabriela          guadagnarsi del posto per se stesse nello
                                                                                                     Gerber & Lukas Bardill trattano la rela-             spazio ristretto. Sebbene le sequenze
                                                                                                     zione tra uomo e natura. Entrambi i video,          video, che hanno avuto luogo realmente,
                                                                                                     esposti alla mostra con il medesimo titolo,         non corrispondano a una bella e classica
                                                                                                     fanno vedere scene in successione di una            ­rappresentazione del paesaggio, lo spetta-
                                                                                                     transumanza sull’alpe di Ijes.                      tore associa comunque il gregge con il
                                                                                                       Il titolo, che sta a indicare un pastore          paesaggio.
                                                                                                     che protegge le sue bestie e che la sera le             Sia ciò che noi associamo al paesaggio
                                                                                                     porta verso posti caldi, è un’espressione di         sia ciò che noi percepiamo come bello,
                                                                                                     assimilazione. La coppia d’artisti prende           viene plasmato dalla nostra educazione
                                                                                                     in esame il concetto e la comprensione               culturale. Non solo i motivi estetici fanno
                                                                                                     della natura e del paesaggio nella regione          la loro parte, bensì anche la percezione
                                                                                                     prealpina dei nostri giorni, dove non               viene plasmata da ciò che succede nel pae-
                                                                                                     regna più una visione classica del paesag-           saggio. Ciò che si distingue sono i costrutti:
                                                                                                     gio incontaminato. È più appropriato                 s’impara ad aggiungere certi elementi e a
                                                                                                     descriverlo come un paesaggio culturale,             sottrarne altri. Ecco perché Gabriela Ger-
                                                                                                     posseduto dall’uomo.                                 ber & Lukas Bardill esaminano la que-
                                                                                                       Tra la cucina e l’attuale ufficio c’è un           stione di cosa significhi oggi il paesaggio –
                                                                                                     passavivande. La stretta apertura, a causa           costruendolo con attrezzi agricoli oppure
                                                                                                     degli spessi muri presenti nella parte vec-          con una scena tratta dal lavoro agricolo.
                                                                                                     chia dell’edificio, forma un piccolo corri-         In tutto questo l’isolamento di motivi, la
                                                                                                     doio in miniatura. Il monitor installatoci          libera scelta, la centratura e la ripetizione
                                                                                                     dentro mostra immagini video di un                  appartengono al loro repertorio strategico.
                                                                                                     grande assembramento di pecore che                      Da artisti Gabriela Gerber & Lukas Bar-
                                                                                                     aspettano inquiete e che di tanto in tanto           dill, come disse Kathleen Bühler, essi
                                                                                                     sono visitate da contadini che le esami-             inventano nuovi paesaggi. Céline Gaillard
                                                                                                     nano. Il «corridoio in miniatura» è chiuso

«Alle meine Schafe II», 2013 · 1 canale installazione video, PAL 16:9, colore, suono, loop 3' 37''
© 2013, ProLitteris, Zurich
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Gabriela Gerber &                                      cera» grigione presso l’esposizione perma-
                                                       nente «Quasi un popolo di pasticceri?»,

Lukas Bardill                                          suggerisce anche associazioni con una
                                                       montagna di zucchero.
                                                          In effetti la proiezione «Zuckerberg»
«Zuckerberg», 2013                                     vuole evocare entrambe: fa credere allo
                                                       spettatore di trovarsi dinanzi a un catacli-
  Nella proiezione, che riempie l’intera               sma naturale mentre in realtà la montagna
parete di una stanza vuota, vediamo su                 è composta di zucchero a velo e con la sua
uno sfondo nero un rilievo bianco. Gra-                caduta permette quindi di stabilire pure
dualmente dalla montagna viene spazzato                un collegamento con gli aspetti econo-
via del materiale. I suoi componenti bian-             mici, persino dei crolli, per quanto
chi trasportati via vorticano nell’aria,               riguarda lo zucchero.
cosicché si svolge uno scenario lento                     Cos’è artificiale, cosa naturale? Con le
eppure dinamico, dalle tonalità bianche e              loro proiezioni video Gabriela Gerber &
nere. Sembra come che l’erosione del                   Lukas Bardill mettono in evidenza il
vento eserciti le sue forze spazzando via gli          potenziale dell’illusione nel paesaggio
elementi della montagna... Così fanno                  (culturale), facendo vedere cosa c’è da
credere la candida purezza e la precaria fra-          levargli esteticamente. D’altro canto solle-
gilità della montagna cascante. Situata in             vano la questione dell’autenticità che il
una sala del secondo piano, dove i visita-             paesaggio dovrebbe avere, stimolandoci a
tori del Palazzo Castelmur possono met-                riflettere sulle nostre idee di paesaggio e
tersi sulle orme dell’emigrazione «pastic-             sul suo utilizzo economico. Céline Gaillard

«Zuckerberg», 2013 · 1 canale installazione video, bianco e nero, senza suono, proiezione video HD
© 2013, ProLitteris, Zurich
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                                                                Eric Lanz                                            allo spettatore vengono in mente dei pae-
                                                                                                                     saggi. Così un’interpretazione geologica ci
                                                                (*1962) · www.ericlanz.net                           fa forse pensare a stratificazioni di sedi-
                                                                                                                     menti o a spostamenti e fenditure causate
                                                                «Tonal», 2013                                        da forze di tensione, mentre un’interpre-
                                                                                                                     tazione meteorologica ci ricorda una
                                                                  Alcune pareti del Palazzo Castelmur pre-           coperta di ghiaccio, neve, terra o acqua.
                                                                sentano pitture di epoche differenti. Le             Dopo tutto, alcune delle forze raffigurate
                                                                vernici usate per tinteggiare provengono             rappresentano gli stessi fenomeni fisici
                                                                da tempi diversi e risultano stratificate.           presenti anche in natura.
                                                                Seguendo quest’osservazione pure Eric                  L’atto di evocare dei paesaggi, che si
                                                                Lanz, per il suo intervento nella saletta al         attiva davanti alla visualizzazione delle
                                                                primo piano, ha fatto contrarre un’unione            forze coinvolte nei processi di mescola-
                                                                a differenti materiali portanti e ricoprenti,        mento, è particolarmente percettibile in
                                                                visualizzandola in un’opera video.                   questo luogo attorniato da un grandioso
                                                                  Con della tempera liquida che si spande            panorama alpino. Con acqua, colori a
                                                                su una superficie cartacea, a volte nera a           tempera e carta, Eric Lanz ha scelto consa-
                                                                volte bianca e che ricopre così la carta, in         pevolmente elementi conosciuti nella pit-
                                                                «Tonal» l’artista lascia libero sfogo allo           tura tradizionale. In «Tonal» con gli stessi
                                                                spargimento del colore. Sotto l’influsso             materiali vengono disegnati quadri pae-
                                                                dell’umidità la carta s’inarca in forme              saggistici, ma in essi subentrano fattori
                                                                imprevedibili. E le immagini che ne risul-           temporali e di mutazione. La stratifica-
                                                                tano nascono senza l’intervento diretto              zione e l’intrecciarsi di diversi vecchi
                                                                dell’artista, «dipingono» se stesse.                 colori culmina, tramite la proiezione come
                                                                  Tramite i mezzi tecnici del video questi           media attuale, su una parete storica in una
                                                                spargimenti vengono protratti nel tempo.             stanza buia, dove il video e il suo supporto
                                                                Mentre il colore s’asciuga sulla carta o             sembrano in parte fondersi l’uno con l’al-
                                                                quando la carta viene ricoperta dal colore           tro. L’intervento testimonia l’interesse
                                                                che va nella direzione opposta, il processo          dell’artista per l’unione di tecniche visive
                                                                temporale viene portato in una stratifica-           classiche e prodotti culturali derivanti dal
                                                                zione, a volte vera a volte finta. Cercando          nostro tempo. Céline Gaillard
                                                                di orientarsi tra gli spargimenti di pittura,

«Tonal», 2013 · tempera su carta su video su parete, loop 10'
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                                                                                                   Zilla Leutenegger                                     tello del barone. Dopo la morte del marito,
                                                                                                                                                         la baronessa fece costruire una casa per il
                                                                                                   (*1968) · www.zilla.ch                                guardiano presso la chiesa e con un suo
                                                                                                                                                         lascito nel 1897 fu costruito il ponte dalla
                                                                                                   «Schlafender Hund», 2013                              strada principale a Coltura. Con ciò che
                                                                                                                                                         non era stato speso per l’opera fu fondata
                                                                                                      Zilla Leutenegger con i suoi lavori desta          l’assicurazione bestiame della valle.
                                                                                                   nel Palazzo uno spirito vitale. L’artista                Del barone e della baronessa non si sa
                                                                                                   nelle sue installazioni unisce disegno e              molto. Sui loro animali domestici poi non
                                                                                                   proiezione, mettendo spesso a fuoco bana-             è stato tramandato proprio niente. L’ipo-
                                                                                                   lità e quotidianità. I suoi pensieri di come          tesi che avessero dei cani nasce dalla pre-
                                                                                                   fosse la vita nel palazzo nella seconda               senza di due cucce in corridoio. Forse però
                                                                                                   metà del XIX secolo ruotano infatti                   anche le due cucce, come le tante stanze
                                                                                                   attorno al quotidiano. In questo senso si è           arredate sfarzosamente, appartengono allo
                                                                                                   immaginata la solitudine della baronessa              splendore del grande palazzo, del quale la
                                                                                                   il cui marito per affari era spesso all’estero        nobile coppia abitava alcune stanze della
                                                                                                   e al quale sopravvisse per più di vent’anni.          parte vecchia? In ogni caso con la sua pro-
                                                                                                      Annetta de Castelmur, la baronessa,                iezione video «Schlafender Hund» Zilla
                                                                                                   visse dal 1813 al 1892. Apparteneva pure              Leutenegger lascia di nuovo dormire un
                                                                                                   lei alla stirpe dei Castelmur ed era una              cane nella cuccia e anima così il palazzo
                                                                                                   cugina di primo grado di Giovanni de                  con una presenza che simboleggia l’amico
                                                                                                   Castelmur. Si dice che agissero sempre in             fidato dell’uomo.
                                                                                                   modo ragionevole. Nella comunità di                      Disegnata a fumetti e proiettata, la pan-
                                                                                                   valle lei e suo marito erano molto stimati            cia del cane si muove vivace e leggera su e
                                                                                                   per le loro opere di beneficenza. Il pro-             giù. La sottolineatura dei contorni e l’in-
                                                                                                   montorio che stabilisce il confine tra Sotto          completezza nei disegni di Zilla Leuteneg-
                                                                                                   e Sopraporta il barone l’aveva acquistato             ger lasciano dei vuoti, creando nel con-
                                                                                                   prima che ampliasse il Palazzo Castelmur.             tempo spazio per ulteriori riflessioni. In
                                                                                                   Vi aveva restaurato il campanile romanico             questa maniera i suoi lavori attingono
                                                                                                   e la chiesa di Santa Maria, trasformandola            forza dall’accostamento di ciò che si può
                                                                                                   in un mausoleo di famiglia dove sono                  percepire e fantasia. L’artista lavora sem-
                                                                                                   sepolti barone e baronessa, nonché il fra-            pre nello spazio. Céline Gaillard

«Schlafender Hund», 2013 · installazione video con cuccia per cani, 1 proiezione, bianco e nero,
senza suono, loop · Courtesy the artist and Galerie Peter Kilchmann, Zürich
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                                                                                                  Zilla Leutenegger                                     litigiosa sia aggressiva per il cervello,
                                                                                                                                                        anche etimologicamente, come gli spessi
                                                                                                                                                        muri del castello che contengono la soli-
                                                                                                  «Castelmurrrr», 2013                                  tudine della baronessa.
                                                                                                                                                           La mano invisibile che ha scritto sulla
                                                                                                     L’intervento nella sala di musica è sobrio,        parete può anche fare pensare al grido di
                                                                                                  ma riesce comunque a catturare lo spetta-             avvertimento «menetkel» che rappresenta
                                                                                                  tore in maniera intensa. Come tracciata               l’incarnazione della minacciosa e infine
                                                                                                  dalla mano di un fantasma, sulla parete               inevitabile sciagura. Il libro di Daniele
                                                                                                  viene scritta continuamente la parola                 dell’Antico Testamento racconta la storia
                                                                                                  «Castelmurrrr». La parola provoca un                  del re Baldassare al quale – durante una
                                                                                                  effetto misterioso. Lo spettatore è ripetiti-         festa smodata che annuncia la fine del suo
                                                                                                  vamente obbligato a rendersi conto che si             potere – una mano fantasma scrive sulla
                                                                                                  trova nel Palazzo Castelmur, oppure si                parete le parole mene mene tekel. La sto-
                                                                                                  vuole evocare il nome della famiglia di               ria biblica è stata ripresa da artisti del
                                                                                                  Coltura? La lettera «r» viene ripetuta più            barocco fra i quali Rembrandt con il
                                                                                                  volte, così che la parola contiene un                 dipinto «Il banchetto di Baldassare»
                                                                                                  accento finale brusco e penetrante. Nella             (1635).
                                                                                                  loro ripetizione le lettere scritte a mano               Nella sua esecuzione la scritta fa pensare
                                                                                                  assomigliano alle forme dei merli della               ancora di più al lavoro dell’artista ameri-
                                                                                                  torre.                                                cano Bruce Naumann «My Name as
                                                                                                     La facciata verso sud del palazzo è ispi-          Though It Where Written on the Surface
                                                                                                  rata a un’architettura gotico moresca e               of the Moon» (1968) nel quale continua a
                                                                                                  fiancheggiata da due torri con merli slan-            ripetere le lettere del suo stesso nome. Le
                                                                                                  ciati verso l’alto che ne evidenziano la              medesime lettere in corsivo appaiono
                                                                                                  costruzione. Zilla Leutenegger s’immagina             anche in un’installazione con tubi di neon.
                                                                                                  che nella vastità del castello vuoto nei              La scritta «Castelmurrrr» è pure composta
                                                                                                  tempi in cui era sola, la baronessa sia stata         di luce, la disegnatrice Zilla Leutenegger
                                                                                                  spinta verso l’orlo della pazzia. Suppone             per animare la parola impiega però la tec-
                                                                                                  che la parola con la sua finale faticosa e            nica della proiezione video. Céline Gaillard

«Castelmurrrr», 2013 · proiezione video in un posto specifico, bianco e nero, senza suono, loop
Courtesy the artist and Galerie Peter Kilchmann, Zürich
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Zilla Leutenegger                                      pavimento. Con l’intervento «Champa-
                                                       gner Brunnen» Zilla Leutenegger tema-
                                                       tizza il Palazzo Castelmur quale posto di
«Champagner Brunnen», 2013                             una società raffinata, dove momenti di
                                                       feste si alternano alla solitudine della baro-
   La spaziosa sala da pranzo con le pitture           nessa oppure che lasciano intuire il suo
di frutti sul soffitto nel XIX secolo era sicu-        desiderio di avere ospiti.
ramente il posto adatto per ricevere ospiti.              Le animazioni di Zilla Leutenegger ren-
Zilla Leutenegger in questo locale ha rea-             dono effetti reali nello spazio. Per lo più ci
lizzato una proiezione associata a un rice-            sono figure femminili occupate in precise
vimento festoso.                                       scene di vita quotidiana, spesso anche l’ar-
   Su un lungo tavolo ha costruito una                 tista stessa, che appaiono in uno spazio
piramide di vetro composta di quattordici              scenico disegnato. Indagando sulla vita
bicchieri. Tramite un beamer da un tavo-               nel palazzo trascorsa da molto tempo, l’ar-
lino viene proiettato un video sui bic-                tista tralascia con coerenza di fare rivivere
chieri, in cui – come anche sulla tappezze-            una figura femminile. D’altro canto
ria di fronte – appare una fontana di cham-            infonde agli oggetti una presenza movi-
pagne. All’interno dei bicchieri smerigliati           mentata, a pareti o bicchieri, oppure
con vetro sabbiato si crea un gioco di luci            mostra i vivaci contorni di un cane di cui
dorato, mentre sulla tappezzeria appaiono              la vita non è datata, è da immaginare libe-
come strappi le loro ombre, sulle quali lo             ramente o perfino da inventare. I loro
champagne scorre frizzante allo stesso                 movimenti sono contenuti, così che le sto-
modo.                                                  rie si ritirano. Le libere immaginazioni
   Il riempimento dei bicchieri avviene in             sulle quali si basano i lavori video lasciano
maniera esuberante e prodiga. Il frizzare              degli spazi aperti per il disegno e d
                                                                                           ­ elineano
non cessa mai, lo champagne scorre                     un tentativo di creare una certa atmosfera.
sovrabbondante e incessantemente sul                   Céline Gaillard

                                     «Champagner Brunnen», 2013 · installazione video con oggetti
             (14 coppe di champagne in vetro sabbiato), 1 proiezione, colori, senza suono, loop 2' 15''
                                            Courtesy the artist and Galerie Peter Kilchmann, Zürich
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                                                                               Sissa Micheli                                       tanti del romanticismo tedesco, in un
                                                                                                                                   tableau vivant. L’artista si fonde con la
                                                                               (*1975) · www.sissamicheli.net                      natura. E se le sue vesti storiche, un vestito
                                                                                                                                   nero e un mantello da uomo verde pino,
                                                                               «Fragments From A Possible Past –
                                                                                                                                   provengono dal palazzo, la BMW nera
                                                                               46° 20' 33.23'' N / 9° 34' 57.2'' E»,               invece provoca una frattura temporale. Lo
                                                                               2013                                                sguardo perso in lontananza può darsi che
                                                                                                                                   sia un’espressione della sua nostalgia al
                                                                               «Cara amica siamo molto lontane una dell’al-        pensiero dei bregagliotti che si trovano
                                                                               tra ma pazienza la separazione non avrà a           all’estero.
                                                                               sciogliere il legame della nostra amicizia.»          In un altra proiezione delle cuffie da
                                                                               (Lettera di Anna Pasini da Orléans                  donna e per il battesimo, provenienti dalle
                                                                               all’amica di Bondo, 10 agosto 1874)                 giacenze del Palazzo Castelmur, planano
                                                                                                                                   come paracaduti da un cielo contornato
                                                                                  Partendo da materiale storico prove-             da ghirlande di foglie, effetto provocato
                                                                               niente dall’archivio del palazzo, Sissa             dal trompe-l’oeil che si trova nella sala
                                                                               Micheli si è occupata in modo approfon-             della torre. Davanti allo sfondo di una
                                                                               dito del ruolo della donna. La video e foto-        natura imitata, le cuffie fanno venire in
                                                                               artista mette fittiziamente in scena diverse        mente collegamenti con la nascita e con il
                                                                               lettere di donne del XIX secolo trovate             ciclo della vita.
                                                                               nell’archivio. Unendo due scatti indipen-             In «Fragments From A Possible Past – 46°
                                                                               denti, ottiene una sorprendente trasfor-            20' 33.23'' N / 9° 34' 57.2'' E» l’artista
                                                                               mazione del materiale storico di                    affronta i destini delle donne bregagliotte
                                                                               partenza.                                           creando un mondo intermedio. Unisce
                                                                                  Mentre una voce fuoricampo legge ad              accessori del XIX secolo provenienti dal
                                                                               alta voce diversi passaggi delle lettere, in        Palazzo Castelmur con simboli dei giorni
                                                                               una proiezione compare un’inquadratura              nostri, e lei stessa si addentra in questo
                                                                               dell’artista che in abiti storici si staglia        spazio intermedio. Un mondo intermedio
                                                                               davanti a un romantico panorama brega-              prodotto dal video, un mezzo che si pre-
                                                                               gliotto con un’auto moderna. Nella scena            sta come quasi nessun altro a penetrare
                                                                               l’artista imita la posa di Caspar David             nella storia. Così Sissa Micheli, che nelle
                                                                               Fried­rich nel suo celebre autoritratto             sue opere agisce spesso da protagonista, dà
                                                                               «Viandante sul mare di nebbia » del 1818.           forma tramite uno specifico linguaggio
                                                                               L’inquadratura attinge agli anni prece-             visivo a nuove immagini di femminilità,
                                                                               denti alla fotografia e trasforma un dipinto        integrandovi contenuti della nostra ere-
                                                                               statico, ovvero una delle opere più impor-          dità culturale. Céline Gaillard

«Fragments From A Possible Past – 46° 20' 33.23'' N / 9° 34' 57.2'' E», 2013
video HD 16:9, colore, suono, 5' 12''
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                                                                                                  Christoph Rütimann                                           L’azione, e dunque anche il video, ini-
                                                                                                                                                            ziano al di sotto della vetta a 2300 m
                                                                                                  (*1955) · www.mai36.com                                   s.l.m., dove un tubo sul quale viaggia la
                                                                                                                                                            videocamera fuoriesce dalla montagna.
                                                                                                  «Corrimano Piz Duan – Handlauf
                                                                                                                                                            Una realizzazione veramente dispendiosa
                                                                                                  Piz Duan», 2013                                           quella della posa, un tubo dopo l’altro,
                                                                                                                                                            spesso anche su terreni ripidi e scoscesi. Lo
                                                                                                     Il paese di Coltura sorge ai piedi del Piz             spettacolare binario passa tra ghiaccio,
                                                                                                  Duan (3131m) esattamente sulla direttis-                  neve, rupi, prati, trapassando malghe fino
                                                                                                  sima da sud a nord. Con un’azione spetta-                 al torrente Valèr, attraversando addirittura
                                                                                                  colare Christoph Rütimann ha realizzato                   le case a Coltura per infine passare attra-
                                                                                                  un corrimano che dal Piz Duan attraversa                  verso il Palazzo Castelmur e raggiungere il
                                                                                                  il Palazzo Castelmur e arriva fino al fiume               traguardo, la Maira. Sono stati percorsi
                                                                                                  Maira.                                                    1325 metri di dislivello. Le interruzioni
                                                                                                     I corrimani di Rütimann esistono in                    causate da rocce, malghe, alberi e altri
                                                                                                  tutto il mondo e vengono presentati                       ostacoli sono anche gli stacchi del film,
                                                                                                  dall’artista con il nome di «Geh-Länder»                  e grazie alla lunghezza variabile dei
                                                                                                  (ringhiera). Si tratta di un gruppo di opere              singoli tubi, donano al video un ritmo
                                                                                                  che l’artista ha sviluppato partendo dal                  sorprendente.
                                                                                                  suo studio della linea negli anni ’90. Gui-                  Il corridoio ampio è un tratto tipico
                                                                                                  dando a mano una videocamera su corri-                    delle case bregagliotte. Il «Handlauf Piz
                                                                                                  mani, tubi e altre linee egli genera una                  Duan – Corrimano Piz Duan» alla fine
                                                                                                  prospettiva insolita, quella della mano.                  conduce attraverso lo sfaccettato corridoio
                                                                                                  L’artista descrive l’opera in successione,                e al suo speciale arredamento che corri-
                                                                                                  come se stesse srotolando una pellicola sul               sponde alla spiccata volontà di monumen-
                                                                                                  terreno. Il forte rumore di sferragliamento               talità del suo costruttore. I mobili di pro-
                                                                                                  prodotto dall piccole ruote montate sulla                 venienza italiana, le armature del sud della
                                                                                                  videocamera caratterizza i filmati, nei                   Germania e i dipinti compongono l’ammi-
                                                                                                  quali è sempre visibile la linea che porta                revole collezione del barone. L’installa-
                                                                                                  costantemente avanti. Il punto di fuga che                zione con tre monitor e i tubi usati, ora
                                                                                                  si sposta all’indietro dopo ogni sequenza                 montati per diventare una ringhiera che si
                                                                                                  del film, in «Handlauf Piz Duan – Corri-                  snoda attraverso il corridoio, fanno rivi-
                                                                                                  mano Piz Duan» conduce attraverso sce-                    vere la genesi del film. Céline Gaillard
                                                                                                  nari mozzafiato.

                                                                                                  Per l’assistenza e l’aiuto nella realizzazione del corrimano l’artista e il team del progetto ringraziano:
«Corrimano Piz Duan – Handlauf Piz Duan» · 2013, installazione video in tre parti con ringhiera   Corsin Bischof, Andreas Fasciati, Davide Fogliada, Peter Giacomelli, Helibernina, Marcello Negrini,
Corrimano Piz Duan, giorno 1: 11' 52'' · Corrimano Piz Duan, giorno 2: 9' 15''                    Romano Salis e Vittorio Scartazzini, videocompany.ch e tutte le persone che hanno aperto le loro case
Corrimano Piz Duan, giorno 3: 4' 45'' · © 2013, ProLitteris, Zurich                               per le riprese.
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                                                                                                  Simone Zaugg                                          rappresenta per i più un’indefinita zona
                                                                                                                                                        intermedia, nella quale si muove l’artista
                                                                                                  (*1968) · www.simonezaugg.net                         e che, grazie al suo ingresso, diventa esplo-
                                                                                                                                                        rabile. Con sequenze cinematografiche
                                                                                                  «Berg und Beton», 2013                                performanti Simone Zaugg vestita di
                                                                                                                                                        bianco e con oggetti bianchi mette in
                                                                                                     La felice situazione economica della               scena azioni che risvegliano emozioni
                                                                                                  ­ regaglia si basa per buona parte sullo
                                                                                                  B                                                     seducenti, ma che richiamano anche irri-
                                                                                                  ­sfruttamento dell’energia idroelettrica. La          tazione e pericolo, così come trasmettono
                                                                                                   società elettrica della città di Zurigo (ewz)        l’impressione di monumentalità, prote-
                                                                                                   collabora già dal 1953 con la Bregaglia per          zione, bellezza e poesia. L’artista sonda
                                                                                                   utilizzare le sue risorse idriche per la pro-        anche acusticamente gli enormi anfratti
                                                                                                   duzione di energia elettrica. E con questo           tra i muri portanti. Soltanto adesso i
                                                                                                   scopo negli anni 1955-59 costruirono la              rumori rimbombanti, i suoni, gli echi o il
                                                                                                   diga dell’Albigna a 2100 m s.l.m.                    silenzio, componenti di una complessa
                                                                                                     Con il suo intervento «Berg und Beton»             colonna sonora, fanno capire appieno le
                                                                                                   Simone Zaugg mette l’accento sulle condi-            dimensioni dello spazio e del tempo.
                                                                                                  zioni economiche e la vita in Bregaglia. Al           Alcune sequenze accompagnate da canti e
                                                                                                   centro del suo interesse c’è l’attrazione per        azioni performative fatte con la luce risve-
                                                                                                  la diga, le cui dimensioni estreme tengono            gliano associazioni con cattedrali, strut-
                                                                                                  testa alla natura. La diga, lunga 759 metri           ture minerarie o anche con dei bunker.
                                                                                                   e alta 115, vista da fuori produce un affa-          Simone Zaugg non rende solo gli interni
                                                                                                  scinante contrasto con il panorama alpino.            della diga esplorabili, bensì tramite la sua
                                                                                                     Simone Zaugg proietta il suo video «Berg           interpretazione artistica sensibilizza lo
                                                                                                   und Beton» su una parete grigia come il              spettatore alla storia, alla sorte delle per-
                                                                                                   cemento che ostruisce il passaggio, la cui           sone e allo sviluppo economico del luogo.
                                                                                                  imponenza ricorda la struttura delle mura.            Céline Gaillard
                                                                                                  In esso si scorge l’interno della diga, che

                                                                                                  Si ringrazia: Gian Andrea Walther, Ivana Semadeni, Andreas Fasciati, Tobias Eichelberger, Patrizia
                                                                                                  Guggenheim, Florio Giovanoli, Lucrezia Bischoff, Romana Walther, Arnoldo Giacometti, Claudio
                                                                                                  Ganzoni, Ero e Dario (dipendenti ewz), ewz.

«Berg und Beton», 2013 · installazione video HD, suono stereo e parete in calcestruzzo, 7' 40''
Idea, progetto e realizzazione: Simone Zaugg · Videocamera e suono: Pfelder, Simone Zaugg
Video e soundediting: Michael Hewllik
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