Parigi La Voce del Leone - la ville lumière - Roncalli Sarrocchi
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La Voce del Leone
I.I.S. “Roncalli-Sarrocchi
Anno XII n° 4 Gennaio 2018
Parigi
la ville lumière
Un leone innamoratoLa Voce del Leone
contatti: Facebook.com/giornalinoLaVocedelLeone
Anno XII n°4 Gennaio 2018 Blog: La-voce-del-leone 1.webnode.it
IN QUESTO NUMERO:
4-6 Dieci cose da vedere 9-11 Breve storia del Louvre
7-8 Il quartiere degli artisti 12 Pigalle,il quartiere
a luci rosse
Parigi
13-14
2 Breve storia di Parigi
Editoriale (I parte)
19-20 15-16
Il Paris Saint-Germain Breve storia di Parigi
(II parte)
Le nostre rubriche:
3 terza pagina a cura di Nicolò Guadagno
17-18 “ARTE SENZA “PIPPONI” a cura di Pietro Vezzaro
21 Le recensioni del Leone a cura di Valentina Leo e Genni Nebiu
Copertina a cura di Tommy LaurinoPag.2
Editoriale
“Paris mon amour”...Paris,ville lumière....Parigi,sempre Parigi.....”Parigi val bene una messa”!!!
Insomma,comunque la si metta Parigi merita il viaggio. È così, da sempre!
Anche il nostro Leone l'ha scoperta e a Parigi ,forse,ha incontrato l'amore...Non si può non
essere affascinati da questa città magica per moltissimi motivi. Passeggiare sul
lungosenna,visitare i numerosi musei,entrare in cabaret leggendari come il Moulin Rouge o
scivolare lungo la Senna con i bateau-mouche. Parigi è la città dalle mille suggestioni,dai mille
misteri,città della cultura,città dell'amore e degli innamorati,patria di Peynet diventato famoso
per i fidanzatini,Valentina e Valentino,immortalati nelle sue celebri vignette.
Parigi,la ville lumière. Da qui voglio partire.
Le origini di questa definizione sono controverse:c'è chi indica l'Illuminismo come sua origine, ed
in effetti nel XVIII secolo Parigi fu il “faro culturale” per il Mondo intero;c'è chi dice che tutto
nasca dal fatto che la capitale francese fu la prima città a dotarsi di un'illuminazione pubblica a
gas;c'è chi attribuisce l'appellativo al fatto,incontestabile,che Parigi ,di notte,è illuminata come
poche altre città del Mondo. Ad ogni modo,qualsiasi versione scegliate, è comunque innegabile che
Parigi emana un fascino irresistibile a cui pochi sanno resistere.
Il fascino dell'antica Lutetia Parisiorum è dato anche dalle mille leggende che su di essa
aleggiano.
Pensate che solo intorno alla cattedrale di Notre Dame ed alla sua costruzione se ne conoscono
ben otto e tra queste ultime mi ha colpito quella relativa alle serrature della celebre cattedrale.
Ve la racconto brevemente...
Si narra che ,sui primi anni del XIV secolo, ad un giovane ed intraprendente fabbro di nome
Biscornet furono commissionate le serrature e le cerniere dei giganteschi portali. Il giovane si
accorse ben presto di non essere in grado di portare a termine il lavoro,date le dimensioni delle
serrature e quindi decise di chiedere aiuto a Satana. Per questo motivo si recò nei bassifondi
dell'île Saint Louis,dove il demone risiedeva,per chiedergli un aiuto in cambio della propria anima.
Così fu! E il fabbro fu in grado di terminare il lavoro in tempo per l'inaugurazione. Le porte della
cattedrale,però, furono aperte solo dopo esorcismi ed aspersioni con l'acqua santa e il giovane
Biscornet morì qualche tempo dopo. Si racconta che il suo fantasma si aggiri ancora oggi nel
cimitero di Les Halles, dove fu sepolto, cantando strane e oscure invocazioni a Satana.
Parigi,come dicevo,è ricca di suggestioni e di misteri e non deve meravigliarci che autori come
Hugo,Balzac,Sue,Dumas,Zola,Simenon,Hemingway,Pennac, e molti altri ancora, ne siano rimasti
affascinati.
Pensate che qualcuno ha fatto una classifica delle opere ambientate nella capitale
francese,individuando le più famose,circa 38.
Si va da I Miserabili a Bel Ami;da Il paradiso degli Orchi a Alla ricerca del tempo
perduto,passando da I tre moschettieri,L'eleganza del riccio,L'ultima volta che vidi Parigi e
molte altre ancora....
Insomma,”Parigi è sempre Parigi”,parafrasando un vecchio film del 1951 con Aldo Fabrizi ,
Marcello Mastroianni ,e molti altri, e nessuno può sottrarsi al suo fascino.
Adesso non mi resta che lasciarvi alla vostra lettura che mi auguro sia buona.
Patrizia DaviniPag.4
10 cose da vedere a Parigi
1.Montmartre
E’ un quartiere di Parigi molto conosciuto e visitato, Picasso, Van Gogh e Modigliani hanno
vissuto qui, un motivo che ne aumenta il
fascino.Nel XIX secolo era il quartiere
maledetto dove si recavano gli artisti
squattrinati in cerca di fortuna e i borghesi
annoiati con il pallino delle prostitute e del
Moulin Rouge.L’anima bohémienne di questa
parte di Parigi lascia il posto a un’immagine meno
poetica e anche un po’ costruita, fatta di locali a
luci rosse e artisti di strada. Nonostante
questo, Montmartre resta una delle cose da
vedere assolutamente a Parigi. Per cogliere il
vero fascino di questa collina, bisogna salire per le sue stradine, lontano dagli itinerari
turistici, dove casette in pietra e vecchi mulini rimandano ad atmosfere di fine ‘800, quando
è iniziato il mito di Montmartre
2.Il Museo D'Orsay
E’ il museo degli Impressionisti, il più famoso! E’ stato costruito nella vecchia stazione
d’Orsay in occasione dell’esposizione Universale di Parigi del 1900; situato nel cuore di
Parigi, lungo la Senna, al suo interno è particolarmente moderno, nonostante la struttura sia
quella della vecchia stazione. Vi sono esposte migliaia di opere, fra cui i capolavori di Manet,
Monet, Van Gogh e Gauguin.
3.Il Louvre
Il Louvre sta ai musei del Mondo come “la
Gioconda” di Leonardo da Vinci sta agli altri
dipinti,vale a dire 100 a 1. Non esagero! Non
credo che esista chi non lo conosce,almeno
per fama. E’ un museo con una varietà di
opere molto vasta, pertanto non è possibile
visitarlo tutto in una sola giornata e per
questo dovrete dedicargliene almeno tre.
4.La Torre Eiffel
E’ il monumento per eccellenza di Parigi ed è situato nella parte occidentale della città.
Non appena costruita i parigini la disprezzarono ma ormai è da tempo il simbolo di Parigi.
L'ingegner Eiffel l'aveva progettata per l’Esposizione Universale del 1889 e certamente non
immaginava che sarebbe diventata l'emblema della città!Pag.5
5.La Cattedrale di Notre-Dame
Si può considerare il centro della Francia, perché
proprio davanti al suo ingresso si trova il Punto
Zero, in altre parole la stella di bronzo dalla quale
sono calcolate tutte le distanze stradali della
Francia. Insieme alla vicina Sainte-Chapelle, è
considerata il più mirabile esempio di architettura
gotica di tutta la Francia, soprattutto per l’armonia
delle sue costruzioni e l’equilibrio delle composizioni
decorative. Notre-Dame domina il cuore dell‘Ile de
la Cité con le sue misteriose creature, i gargoyles e
le chimere, le statue dei santi, regine e condottieri che svettano dall’alto delle sue pareti
decorate quasi in perpetua osservazione dei milioni di pellegrini e turisti.
6.La Reggia di Versailles
Si trova a pochi chilometri da Parigi ma merita una visita accurata e non si può lasciare la
capitale senza averla visitata. E’ Il palazzo più grande e sfarzoso del Mondo, costruito per
volere di Luigi XIV, che lo fece diventare il riflesso delle sue vittorie e della sua potenza. Le
stanze hanno il nome dei pianeti e gravitano intorno al salone di Apollo, non a caso la stanza
del trono.
7.La Sainte-Chapelle
Cattedrale, commissionata anch’essa da Luigi XIV, per custodire un pezzo della Croce Santa,
uno dei chiodi conficcati nella
carne di Cristo e la sua Corona.
Queste importantissime reliquie
della cristianità, ancora non
riconosciute autentiche dalla
Chiesa, sono adesso conservate a
Notre-Dame, ma la Cappella
mantiene integro il suo fascino. Il
suo esterno è decorato da ampie
vetrate colorate dalle quali passa
la luce del sole che illumina il suo
interno in modo assolutamente
incantevole. Le scene rappresentate sulle vetrate sono una Bibbia per immagini e raccontano
diversi episodi della Bibbia, il rosone sul lato rappresenta invece l’Apocalisse. La Sainte-
Chapelle è divisa in due parti: quella bassa era il luogo di preghiera del popolo, mentre quella
alta ospitava la famiglia reale e i nobili che raggiungevano la Cappella attraverso un passaggio
protetto che portava al Palazzo di Giustizia, allora sede reale.Pag.6
8.Moulin Rouge
Ai piedi di Montmartre c’è un mulino che dal
1889 incarna il mito della Parigi più trasgressiva
e libertina: il mitico Moulin Rouge. Da sempre
questo è il “tempio” della trasgressione e della
danza; un tripudio di ballerine di can-can,
giarrettiere colorate e Champagne che scorre a
fiumi lo caratterizzano; ma è bellissimo anche
da fuori, e un selfie davanti alla sua facciata
rossa è assolutamente di rito!
9.Il Mercato delle pulci di St-Ouen
E’ un mercato che si svolge solo tre giorni la settimana, ossia sabato, domenica e lunedì. Il
mercato di Saint Ouen è diviso per sezioni, libri, mobili, vestiti, dischi e se proprio non
troverete nulla che vi piace, cosa assai difficile, sarete comunque contenti di aver respirato
un po’ d’aria squisitamente caotica, festosa e francese. E’ perfetto per chi ama andare alla
ricerca del grande affare o di un affascinante pezzo d’epoca.
10.Place Colette
Si tratta di una piccola piazza
amatissima dai parigini,in
particolare dalle
parigine,perché è speciale.
Posta nelle vicinanze del
Teatro della Comédie
Française,del Café Nemours e
della Galerie du Palais Royale
e a due passi da Rue de Rivoli
la piazzetta è dedicata
all'autore di Gigi,un romanzo
dal quale fu tratto l'omonimo
film diretto da Vincente
Minnelli e interpretato da Leslie Caron che nel 1958 prese ben 9 premi Oscar,Sidonie-
Gabrielle Colette (Saint- Sauveur en Pusaye 28 gennaio 1873 - Parigi 3 agosto 1954). La
piazza è oggi nota per Le Kiosque des Noctambules,un'opera d'arte realizzata in piccole
sfere di vetro di Murano da Jean-Michelle Othonielle.
Elena FerraraPag.7
Il quartiere degli artisti
Montmartre è uno dei quartieri più famosi di Parigi nonché il più caratteristico.
Amato per le sue stradine, vicoli, scalinate che conducono alla Butte. (la collina).
Inoltre anche per i suoi profumi, sapori, note
musicali e artisti di strada che riempiono di vita
questo angolo della capitale. L'atmosfera vivace,
che di giorno anima il quartiere, di sera si ritrova
in zona Pigalle.
Nel 1860 Montmartre divenne il diciottesimo
arrondissement di Parigi, un quartiere dalla vita
frenetica nominato anche “la terre libre des
artistes”, dato che era abitato da poeti e da numerosi pittori come, ad esempio,
Maurice Utrillo, Picasso, Modigliani, Van Gogh, Steinlen,
Toulouse-Lautrec e Pissarro.Montmartre prese il nome
dal Mont Martis (Monte di Marte), il tempio romano
dedicato a Marte che sorgeva sopra la collina; esiste
anche un'altra ipotesi secondo la quale il nome deriva da
'Mont du martyre' (Monte del martirio) in quanto si
tramanda la leggenda che proprio in questo luogo venne
decapitato il primo vescovo di Parigi, Saint Denis. Si
racconta tuttavia che la decapitazione fosse avvenuta in
un altro luogo e che il Santo stesso raccolse e portò in
mano fino alla collina la propria testa.Pag.8
La Basilica del Sacro Cuore è uno dei punti più alti di Parigi.
Qui secondo una leggenda,
sorgeva un tempio eretto dai
romani dedicato a Marte e uno a
Mercurio.
Dal sagrato di questa grande
chiesa si gode di una
spettacolare vista di Parigi.
Lapin Agile è un celebre cabaret di Montmartre, nonostante, il suo nome originale
prima era di ben altro carattere.
Infatti si chiamava Cabaret des
Assassins. Una leggenda narra che
durante una notte, il figlio del
proprietario venne brutalmente ucciso da
una banda di criminali che fece irruzione
nel locale.
Prima di essere uno dei quartieri più
celebri della Capitale francese,
Montmartre era una sorta di terra di nessuno, un vero e proprio ghetto. Oggi giorno
è una delle mete principali dei turisti.
Rosa Ceccarelli
Hydra PerciantePag.9
Breve storia del Louvre
Il Museo del Louvre, è uno dei più celebri musei del mondo. Originariamente il museo era una
fortezza a difesa della riva destra della Senna, costruita alla
fine del XII secolo durante il regno del re capetingio Filippo
Augusto;fu poi abbellita nei secoli XV e XVI e con il re
Francesco I divenne dimora principale dei re francesi .
Caterina de' Medici fece costruire un nuovo palazzo nella
zona antistante il Louvre che fu chiamato Tullieries (poichè
sorgeva sul terreno occupato in precedenza da una fabbrica di
tegole,in francese tuiles) . Per volontà di Enrico IV,nel 1594,
fu collegato al precedente da due gallerie,la Grande e la
Piccola. In seguito fu costruito anche un colonnato sulla
facciata verso Saint-Germain-l'Auxerrois. L'intero complesso
fu sede reale fino al 1682, quando Luigi XIV trasferì la corte
nella Reggia di Versailles ma rimase comunque la sede formale
dei re di Francia fino al termine dell'Ancien Régime, nel 1789. Nel maggio 1791 l'Assemblea
nazionale costituente decretò che Louvre e Tuileries avrebbero formato il Palazzo
Nazionale, destinato ad essere residenza del re e ad ospitare un'esposizione di scienze e
arti a scopo educativo. Questa idea porterà il complesso di edifici reali a diventare il museo
che conosciamo noi. Il Ministro degli Interni Roland nominò una commissione di sei membri
per sovrintendere ai lavori. Gli avvenimenti successivi
contribuirono all'accelerazione del processo, anche grazie alla
confisca di opere d'arte alla Chiesa e agli émigré. Fu il governo
rivoluzionario a dare piena attuazione ai progetti già avviati di
trasformazione in museo. Nell'aprile 1793 a Roland succedette
Garat ed il museo aprì le sue porte il 10 agosto dello stesso
anno in occasione di un festival per la celebrazione del primo
anniversario della Repubblica. Dal novembre successivo prese la
denominazione di Muséum central des arts de la République.
Dal 1794 in poi, le vittorie dell'esercito rivoluzionario francese
fecero affluire in patria un numero sempre maggiore di opere
d'arte provenienti da tutta Europa, con l'obiettivo di
trasformare il museo in uno dei più importanti del continente.
Particolarmente significativo fu l'arrivo della collezione dei capolavori provenienti dall'Italia,
tra cui anche il Gruppo del Laocoonte e l'Apollo del Belvedere che facevano parte della
collezione papale, giunti a Parigi nel luglio 1798 e accolti con fastose cerimonie. Il numero
considerevole di queste statue costrinse i curatori del museo a riorganizzare l'esposizione.
Il palazzo fu restaurato e inaugurato nel 1800, per essere poi ribattezzato "Musée
Napoléon" nel 1802. La collezione continuò a crescere sotto la direzione di Vivant Denon,
grazie ad acquisizioni regolari ed altre forzose perseguendo il proposito di creare un museo
delle arti universale, che racchiudesse tutte le sculture migliori.Pag.10
Napoleone Bonaparte, infatti, aveva dato disposizione di prelevare sculture, piuttosto che
dipinti antichi;ma Vivant-Denon, più interessato alle
pitture, riuscì a riunire un'eccezionale collezione,
prelevando opere nelle grandi collezioni tedesche,
austriache e nelle chiese italiane. La Grande Galerie
,lunga quattrocento metri, fu adattata
dall'architetto Fontaine e fu pronta per il
matrimonio imperiale del 1810. La galleria era divisa
in tre sequenze: scuola francese, scuole del Nord,
scuola italiana.La collezione si ridusse però
notevolmente quando quasi tutte le opere acquisite
durante la guerra dovettero essere restituite dopo
la sconfitta di Napoleone a Waterloo nel 1815: più di
5000 opere d'arte vennero infatti restituite.Verso
il 1874-75, con la ricostruzione del Pavillon de Flore
e del Pavillon de Marsan, distrutti durante la Terza
Repubblica francese, il palazzo aveva raggiunto la
conformazione attuale grossomodo rettangolare. Ad est il pavillion Sully , di forma
quadrangolare con al centro la piazza Cour Carrée, a nord e a sud due ali, rispettivamente la
Richelieu, che dà su Rue Rivoli, e la Denon, che dà sulla Senna, a comprendere la Cour
Napoléon, il grande cortile centrale.
In tempi molto più vicini a noi il celebre museo ha vissuto momenti difficili,particolarmente
nel periodo del secondo conflitto mondiale,infatti fu salvato ,insieme alle sue opere più
famose, da Jacques Jajuard,nel 1939 vice direttore del Louvre.
La storia è interessante e ve la racconto brevemente.
Jaujard fece tutto da solo.
Il 25 agosto 1939,dopo aver chiuso il
museo per tre giorni ufficialmente per
lavori straordinari,insieme ai suoi
collaboratori (centinaia di
custodi,facchini del museo e studenti
d'arte) staccò dalle pareti centinaia di
quadri e rimosse altrettante
sculture,ovviamente scegliendole tra
le più preziose,imballandole
adeguatamente. Poi fece spostare le
1862 casse di legno che le contenevano ,con 203 camion, nei tanti castelli
francesi,spostandole ogni qualvolta l'avanzata dell'esercito nazista le metteva in pericolo. In
questa sua azione meritoria fu ,in un certo senso, aiutato dal conte Franz Wolf Metternich
(discendente del suo omonimo che aveva diretto il Congresso di Vienna del 1815) che Hitler
designò come supervisore delle opere d'arte francesi.Pag.11
Non deve meravigliare questa "strana" collaborazione, perché Metternich non era nazista e
alla fine della guerra fu perfino insignito della Legion d'Onore dal presidente francese
Charles De Gaulle. Per iniziativa del Presidente Mitterrand fu sottoposto a lavori di
rifacimento e ampliamento negli anni Ottanta e Novanta secondo il progetto denominato
Grand Louvre. Il progetto, ideato da Ieoh Ming Pei,
comprendeva: una piramide di vetro e acciaio posizionata
nella Cour Napoléon per illuminare un grande atrio
sotterraneo che sarebbe diventato il nuovo ingresso
principale; il Carrousel du Louvre ed anche una vera e
propria città sotterranea con negozi, bar, servizi,
auditorium, una grande libreria e una sala per le
esposizioni temporanee. Il progetto aveva sollevato
molte polemiche e resistenze, ma proseguì e la piramide
e l'atrio sotterraneo furono inaugurati il 15 ottobre
1988 e completati nel 1989. La seconda fase del piano,
comprendente la piramide inversa che illumina il
Carrousel, fu completata nel 1993, in occasione del
bicentenario del museo. Nello stesso anno fu aperta
anche l'ala Richelieu, in precedenza occupata da uffici
direzionali del Ministero delle Finanze, dopo molte resistenze allo spostamento nei nuovi
uffici di Bercy. Nel
2002 la presenza di
visitatori era già
raddoppiata
rispetto
all'apertura della
piramide.
Per concludere
voglio soffermarmi
sulle origini,per
altro dinbattute,
del termine louvre.
La più conosciuta fa
derivare louvre dal latino lupara, cioè "luogo abitato dai lupi". Un'altra ipotesi è quella di
Sauval che propone che il nome derivi dall'antico termine Anglo-Sassone leouar che
significava castello o fortezza. Edwards, invece, sostiene che il nome derivi dal termine
rouvre, che significa quercia, e che si riferisca al fatto che ,originariamente, il palazzo era
stato costruito in un bosco.La Potter ipotizza che il Re Filippo Augusto abbia parlato della
costruzione chiamandola L'Œuvre (in francese il capolavoro), perché era il palazzo più
grande di Parigi nel XII secolo.
Andrea VerdianiPag.12
Pigalle:il quartiere a luci rosse
Un quartiere a luci rosse è una determinata zona in cui la prostituzione è quotidianità. Questo
termine venne coniato negli Stati Uniti d'America, per indicare il luogo in cui si esercitava “la
professione più antica del Mondo” caratterizzato appunto da una luce rossa fuori dalla finestra.
La scelta della luce rossa ha origini varie e dipende da motivi diversi. C'è....
• chi si rifà alla storia di Raab, una prostituta che aiutò le spie di Giosuè e identificò la sua
casa con una corda scarlatta.
• chi la fa derivare dall'utilizzo della lanterna di segnalazione dei frenatori delle ferrovie.
• chi,invece, pensa che le prostitute volessero attirare i pescatori.
In Giappone per indicare il quartiere si usa il termine akasen ( 赤線) che significa "linea-rossa",
dandogli un significato differente rispetto all'originario. In altri posti la denominazione più
diffusa è "quartiere delle prostitute".
Pigalle ,a Parigi, prende il nome dallo scultore Jean-Baptiste Pigalle ed è conosciuto per essere
il quartiere dei negozi di articoli erotici anche se ultimamente sono stati aperti negozi di altro
genere ed anche atelier.
I sexy shop sono oggi concentrati in Place Pigalle. Molti di questi, esibiscono anche la merce in
vetrina. Tra questi "La Princesse sur le petit pois" (la Principessa sul pisello), il più grande
negozio del Mondo, esclusivamente dedicato alla vendita di vibratori, dildi e falli artificiali, di
ogni forma e dimensione.
Una curiosità:durante la seconda guerra mondiale il quartiere venne soprannominata Pig Alley
dai soldati alleati che vi si recavano in cerca di divertimento.
Pigalle è un posto ben noto ai turisti che vogliono
sperimentare la "Parigi di notte". Vi si trova il
Moulin Rouge, uno dei più importanti e antichi
locali di Parigi, famoso per gli spettacoli di
topless o nudo integrale maschile e femminile.Al
Moulin Rouge c'era la possibilità di vedere il
repertorio di danze e spettacoli, fra cui il
celeberrimo can-can. Henry de Toulouse-Lautrec
ritrasse la ballerina Louise Weber soprannominata
"La Goulue" (la golosa). . Ancora oggi il Moulin
Rouge è un'attrazione per molti turisti grazie alla
sempre ricca offerta di spettacoli di
intrattenimento e danza. Nel 1994 venne girato un film intitolato Pigalle, ambientato nel
quartiere e con protagonisti Véra Briole e Francis Renauld.L'area a sud di Place Pigalle è uno dei
"cuori pulsanti" di Parigi, grazie alla scelta di molte giovani coppie che scelgono di vivere in
questo antico quartiere.
Matilde LeonciniPag.13
Breve storia di Parigi
dalla fondazione al Medioevo
La storia di Parigi risale a 2.000 anni fa; in quanto storia della capitale della Francia è
strettamente connessa con quella dello stato francese stesso. Furono i Capetingi a stabilire
a Parigi la capitale dei propri domini.
Il nome Parigi deriva da quello dei Parisii, un popolo delle Gallie stanziato da quelle parti. Il
nome francese, Paris, deriva dalla locuzione Civitas Parisiorum, toponimo romano della città,
in seguito rinominata Lutecia (Lutèce in lingua Francese) Parisiorum. L'antico nome della
città, Lucotecia, e di due suoi quartieri, Le Marais e la montagna di Sainte-Geneviève
l'antica Lucotecia, indicano che nella zona vi erano delle paludi: in celtico la radice luto-
significa appunto "palude", ma anche "fango".
Diversamente da quanto si possa pensare, la zona non era paludosa, bensì molto fertile.
Eventuali inondazioni da parte della Senna avvenivano nel vallone che dall'estremità orientale
del Marais, dal canal Saint-Martin, prosegue ai grandi Boulevards, fino al ponte dell'Alma.
Altro non è che un lungo meandro abbandonato dal fiume probabilmente 10000 anni fa,
esistendo effettivamente paludi
tra Montmartre e la montagna di
Sainte-Geneviève 30-40000 anni
fa. Sede di una tribù gallica, i
Parisii, gli invasori romani
chiamarono il luogo Lutetia
Parisorium, cioè "la palude
occupata dai Parisii". Verso il 360
Lutetia prese l'attuale nome di
Parigi.
Già 40 000 anni fa i primi abitatori
dell'Île-de-France si stanziarono
in queste zone.
Sulle sponde della Senna alcuni
scavi archeologici hanno
confermato il fatto con il
ritrovamento di oggetti in pietra
lavorata. In quegli anni la zona oggi
occupata dalla città era paludosa, a causa dello spostamento del letto della Senna, e coperta
da foreste.
Nel settembre 1991 un'equipe di archeologi fece delle spettacolari scoperte: furono infatti
ritrovati resti di abitazioni. Nella zona di Bercy furono scoperte testimonianze certe del
fatto che il territorio fosse abitato già nel periodo del cosiddetto Chaséen (una cultura
preistorica del Neolitico diffusa in Francia tra il 4200 e il 3500 a. C.). Furono rinvenute tre
grandi piroghe che ancor oggi sono le più antiche imbarcazioni mai scoperte in tutta l'Europa.Pag.14
Oltre a ciò vennero alla luce anche un arco di legno, alcune frecce, dei vasi e dei recipienti ed
altri oggetti in pietra. Nel 2008, non lontano dalla chiesa di San Medardo, uno scavo rivelò tracce
della presenza di cacciatori raccoglitori nomadi già stanziata nel cosiddetto Bassin Parisien nel
medio Mesolitico: tra l'8000 e il 6500 a. C. Il sito era però in posizione favorevole per i
commerci e i traffici fluviali, e già dopo circa cinquant'anni Lutezia stava diventando una città in
via di espansione sulla riva sinistra della Senna, nel luogo ora conosciuto come Quartiere latino.
Vediamo qualche data importante della storia di Parigi.
In età cristiana, partendo dal 100 fino al 200 dopo Cristo, vennero costruite tre terme
alimentate da un acquedotto di 16 km lungo la Bièvre, di un anfiteatro da 17mila posti e di un
teatro da 3mila. Circa 100 anni dopo Lutetia diventa Paris.
360 d. C.. Concilio a Parigi sull'eresia ariana. Benché esso conquistasse, attraverso le invasioni
barbariche, l'intera Europa, Parigi rimase sempre fortemente cattolica, ed ostile all'arianesimo
anche più di Roma.
451 d. C. Attila e i suoi Unni minacciano Parigi. Geneviève, figlia unica di un magistrato franco
romanizzato di Nanterre, dissuase gli abitanti dal fuggire e convinse Attila a risparmiare la città.
Il dominio Romano cessò nel 508, quando Clodoveo il Franco fece della città la capitale della
dinastia Merovingia dei Franchi. Nel'845 i Normanni arrivarono per la prima volta sotto le mura
di Parigi con 120 navi e 6.000 uomini. Le incursioni da parte dei normanni continuarono
incessantemente dal'855 al'885, con l'assedio finale nel'885. Nel 974 d. C. una forte carestia
uccise un terzo della popolazione francese e la metà dei parigini.
Nel 987 d. C. Ugo Capeto, Conte di Parigi, fu eletto Re di Francia (e
dette inizio alla dinastia che da lui prese il nome) dai grandi
potentati feudali dopo la morte dell'ultimo esponente della dinastia
Carolingia.Fin dal tempo dei romani la città si sviluppa sulla rive
gauche. Le marais della rive droite vengono urbanizzate durante il
Medioevo. Il nuovo nucleo viene ben presto a superare in numero di
abitanti e in importanza la parte più antica, nota come "citè de Saint
Germain", ma anche come Université, poiché abbazie, scuole, editori,
artisti vi avevano eletto sede. Nel 1037 d. C. un grande incendio devastò
molti quartieri della città.
Nel XII e XIII secolo, durante i quali si ebbe anche il regno di Filippo II Augusto (1180-1223),
la città conobbe una crescita molto marcata. Le principali vie d'accesso vennero pavimentate, il
primo Louvre venne costruito come fortezza, e diverse chiese, compresa la Cattedrale di Notre-
Dame, vennero costruite o cominciate. Diverse scuole presenti sulla riva sinistra vennero
organizzate nella Sorbona,fondata nel 1257, che annoverò Alberto Magno e Tommaso d'Aquino
tra i suoi primi studiosi. Nel medioevo Parigi prosperò come centro commerciale e intellettuale,
con un'interruzione quando la peste nera colpì nel XIV secolo.
Nel 1163 iniziò la costruzione di Notre-Dame e nel 1182 ci fu la consacrazione dell'altare
maggiore della stessa cattedrale.Un'importante opera fu quella fatta da Filippo Augusto che
fece pavimentare le principali strade di Parigi nel 1186.
Tra il 1348 e il 1350 ci fu una grave epidemia di peste nera.
Nicolò GuadagnoPag.15
Breve storia di Parigi
dal XVI secolo alla fine del II Impero
Parigi, ha attraversato molti eventi importanti nel periodo dal 1548 al 1783. Ad esempio venne
innaugurato il primo teatro permanente all'hotel de Bourgogne. Vennero introdotti i sorbetti a
Parigi, da alcuni gelatai italiani.
• 1548 Inaugurazione del primo teatro permanente all'Hôtel de Bourgogne.
• 1553 Gelatai italiani introducono a Parigi i sorbetti.
• 1557 Sommossa dei cattolici contro la Riforma protestante.
• 1587 Creazione di una cattedra di arabo al Collège de France.
• 1572 Notte di San Bartolomeo e massacro di 2.000 ugonotti.
• 1608 Enrico IV pone le basi dell'Impero coloniale francese. L'entità governativa esisterà,
con alterne vicende, fino al 1960.
• 1617-1676. Nuove mura di Luigi XIII.
• Durante il regno di Luigi XIV, il Re Sole, dal 1643 al ,1715 la residenza reale venne spostata
da Parigi alla vicina Versailles.
• 1651. Prima corsa di cavalli moderna al Bois de
Boulogne.
• 1682 Luigi XIV sposta la corte francese dal
palazzo delle Tuileries a Versailles.
• 1783 Primo volo in pallone ideato dai fratelli
Montgolfier
La rivoluzione francese iniziò con la presa della
Bastiglia il 14 luglio 1789. Molti dei conflitti degli
anni successivi si svolsero tra Parigi e le zone
rurali circostanti.Ecco gli eventi più importati:
•1789 (14 luglio) Presa della Bastiglia.
la famiglia reale viene obbligata a tornare a
Parigi, alle Tuileries, da Versailles.
• 1792 Il governo di Parigi passa alla Commune
Insurrectionnelle fino al 1794.
• 1793 Esecuzione di Luigi XVI e di Maria Antonietta
• 1795 Tentata insurrezione monarchica a Parigi, repressa da Napoleone.
La Costituzione dell'anno III (1795) sostituisce il Comune insurrezionale con dodici
municipalità, coordinate da un ufficio centrale, per prevenire il rischio di una nuova
dittatura popolare.
• 1804 Napoleone Bonaparte viene incoronato imperatore a Notre-Dame.
• 1806 Inaugurazione del Pont d'Austerlitz.
• 1814 Parigi occupata dall'esercito della "sesta coalizione" dopo la caduta di Napoleone.
1815. Parigi è ancora occupata, questa volta dalla "settima coalizione", al termine dei
"cento giorni".Pag.16
La caduta del regime napoleonico riportò la Francia ad una parentesi monarchica coincisa
con il ritorno sul trono di Luigi XVIII,fratello del re ghigliottinato durante la
Rivoluzione,e successivamente con la fondazione del
Secondo Impero fatta da Luigi Napoleone Bonaparte.
• 1824. Inaugurazione del primo grande magazzino di
confezioni in serie: è La belle jardinière di Pierre
Parissot.
• 1825 illuminazione pubblica a gas: si comincia da Place
Vendôme, nel 1829 toccherà a rue de la Paix. Nasce la
fama della Ville Lumière.
Inaugurazione del Canal Saint-Martin.
• 1828 Prove di trasporto pubblico: prime linee di
omnibus a cavalli.
• 1826. Nasce la libreria Hachette.
• 1830 La sommossa di Parigi determina la deposizione di
Carlo X.
• 1832 Epidemia di colera che tra febbraio e ottobre fa più di 18.500 morti, a Parigi.
• 1836 Inaugurazione dell'Arc de Triomphe.
• 1837 Inaugurazione della prima ferrovia francese, tra Parigi e Saint-Germani-en-Laye.
• 1840Inaugurazione della colonna di Place de la Bastille in memoria dei rivoluzionari del
1830. Le spoglie di Napoleone vengono tumulate nella cattedrale di Saint-Louis des
Invalides.
• 1848 La sommossa di Parigi dà il colpo di grazia al regime monarchico. Proclamazione della
Repubblica.
• 1851Apertura del primo tronco ferroviario che diventerà la Petite Ceinture di Parigi.
• 1853. Napoleone III nomina il Barone Haussmann prefetto di Parigi: viene ricostruito il
centro della città, demolite le mura, esteso lo spazio metropolitano.
• 1855 Esposizione Universale
• 1858 Approvata la legge sui grandi lavori di Parigi, che saranno diretti da Haussmann. Il
Secondo Impero crea la propria capitale.
• 1860Annessione a Parigi di 11 comuni limitrofi: Auteuil, Passy, Les Batignolles, Montmartre,
La Chapelle, La Villette, Belleville, Charonne, Bercy, Vaugirard e Grenelle.
• 1867 Esposizione Universale.
• 1870-1871 Assedio di Parigi da parte dei tedeschi.
• 1871 26 marzo - 22 maggio: la Comune di Parigi.
Tra il 23 maggio e giugno i versagliesi,fedeli all'imperatore Napoleone III, massacrano i
comunardi.
• 1875 Posa della prima pietra del Sacré-Cœur, in ringraziamento dello scampato pericolo
comunardo.
• Nel 1870 la Guerra Franco-prussiana finì con l'assedio di Parigi e con la Comune di Parigi,
che si arrenderà nel 1871 dopo un inverno di carestia e spargimenti di sangue.
Jonathan De LucaPag.17
ARTE SENZA “PIPPONI”
Bentornati dalle vacanze, come state? Ingrassati? Con la solita lista dei propositi
chilometrica?
Me lo immaginavo.
Ma state tranquilli, questa volta il nostro artista del mese sarà Claude-Oscar Monet,
uno dei più grandi pittori paesaggisti del Mondo oltre a esser stato uno dei
portabandiera dell' Impressionismo francese.
L'Impressionismo è un movimento artistico parigino che accomunò giovani pittori
stanchi di dover seguire delle regole pittoriche che “ammazzavano l'opera in sé,
facendo apparire i paesaggi delle nature morte”.
Iniziamo subito a bomba con il dipinto intitolato “San Giorgio Maggiore”
Sentite che pace, che armonia di colori vivaci?! Non vi porta a rilassarvi?
Paesaggio leggermente caratterizzato, che ti apre un mondo di possibilità sul luogo
ivi rappresentato...Ma, poi ti ricordi che il titolo è San Giorgio Maggiore e quindi non
può essere che Venezia!!
Claude riesce ad utilizzare a suo gusto e piacere l'amplificazione dei colori e delle
pennellate. Infatti dipinge altre tele con pennellate più massicce e con una
particolare attenzione ai dettagli,anche se scarsi, che però mettono più in risalto il
paesaggio e ne amplificano la bellezza.
Ciò accade in “Impressione del sole”.Pag.18
Questo magistrale esempio di impressionismo scava nella memoria e
nell'immaginazione dello spettatore il quale intravede un paesaggio industriale,per
altro appena accennato, e non può capire di quale luogo reale si tratti.
Tutto serve per concentrarsi sui quei toni di blu e di grigio sporchi che
caratterizzano e fanno risaltare quel sole rosso e amplificano l'atmosfera “sporca”
delle industrie.
Il Sole che diventa lume e ,come la natura circostante, attira l'attenzione dello
spettatore e dei rematori di quelle barche.
Ma Claude non è famoso solo per i paesaggi.
Un esempio perfetto è “La donna con il parasole”, intitolato anche “Madame
Monet con suo figlio”.
Guardate quelle pennellate crude di giallo che in mezzo all'erba sembrano denti di
leone; guardate quei teneri occhi
azzurri del bambino che vi
guardano e poi guardate madame
Monet; il suo vestito vaporoso e
bianco risplende sotto l'ombra del
parasole. Sembra che il vento lo
“smembri”, come ha fatto con le
nuvole, e lo faccia volar via quel
pizzo che diventa così un tutt'uno
con i brandelli delle nuvole.
Veramente bella e tenera
l'immagine!! E pensare che
qualche anno dopo la signora Monet
morirà di una brutta malattia e
Claude Monet non se farà una
ragione poiché loro due si amavano
tantissimo.
Se vi capita, e ve lo consiglio
caldamente, andate a vedere altre
sue opere e soprattutto quelle dedicate alle ninfee del laghetto di Giverny,dove il
pittore aveva la sua casa abbellita dalla costruzione di un ponte giapponese.
Se notate che alcuni quadri mancano di luce e sembrano sfocati e perché andando
avanti nell'età Monet aveva contratto una malattia agli occhi che gli aveva fatto
perdere la percezione della dimensione e del colore, creando una specie di
sfocatura del dipinto.
E scusatemi per la frase ma io affermo che Claude-Oscar Monet, oltre ad essere un
grande pittore, è stato un creatore di impressionanti quadri.
Pietro VezzaroPag.19
Il Paris Saint-Germain
un mito più che una squadra
Il Paris Saint-Germain o con la sigla PSG, è una società calcistica francese con sede a Parigi,
fondata nel 1970 e milita nella Ligue 1. Dal 1974
disputa le sue gare interne al Parco dei Principi.
È la principale squadra di calcio di Parigi e una delle più
titolate di Francia, avendo conquistato sei campionati
francesi (di cui quattro consecutivi), undici Coppe
nazionali, sette Coppe di Lega e sette Supercoppe
nazionali; a livello internazionale il club vanta una Coppa
delle Coppe e una Coppa Intertoto. Il Paris Saint-
Germain è l'unico club a non essere mai stato
retrocesso dalla Ligue 1 e uno dei due club francesi
che hanno vinto una delle principali competizioni
calcistiche europee; l'altro è l'Olympique Marsiglia, con il quale sussiste la più accesa rivalità del
calcio francese, denominata Le Classique. Dal 2011 il Paris Saint-Germain è di proprietà della Oryx
Qatar Sports Investments.
Sin dagli albori fino alla fusione con il Paris FC, lo Stade Saint-Germain si vestì con una divisa
completamente tinta di bianco. Nel 1970 il Paris Saint-Germain scelse di complementare i consueti
pantaloncini bianchi con una maglietta rossa e calzettoni blu, i classici colori di Parigi. Tre anni
dopo lo stilista Daniel Hechter, nuovo proprietario della società, ispirandosi alla divisa dell'Ajax
ideò una nuova maglietta che divenne il simbolo della squadra parigina: blu con una barra rossa al
centro incorniciata da due linee bianche. Negli anni ottanta il suo successore Francis Borelli
modificò ulteriormente la divisa, che diventò bianca con una barra rosso blu a sinistra. A seguito
della cessione del pacchetto azionario al gruppo Canal+ tornò alla divisa disegnata da Hecter, che
subì poi diverse modifiche: nel 2001 venne tolta l'incorniciatura bianca e qualche anno dopo si
passò a un blu sempre più scuro.
Il 21 novembre 2015, in memoria delle vittime degli attentati di Parigi, la maglia indossata nella
partita di campionato a Loriente nelle due gare successive, di cui una in Champions League, recava
le parole JE SUIS PARIS; al termine dei tre incontri le magliette vennero vendute e il ricavato
devoluto ad associazioni benefiche. La maglia della stagione 2016-2017 presenta due toni di blu
con la parte più scura a coprire le spalle, le maniche e una parte del colletto a V.Pag.20
I lati sono corredati da una striscia blu che con il movimento dei calciatori si espande e svela
uno sfondo rosso presente anche sui
calzoncini. I calzettoni sono blu con la
scritta “Paris” al centro e una grafica a
righe rosse sul retro che riprende le
pinstripes. L’originale banda rossa
compare sulla parte posteriore del
collo. L'attuale Parco dei Principi, opera
dell'architetto Roger Taillibert, fu
inaugurato nel giugno 1972: stadio
esclusivamente adibito per partite di
calcio o rugby, rappresenta la terza
ristrutturazione del famoso stadio. I due precedenti risalgono al 1897 e al 1932, entrambi
principalmente velodromi. Occasionali opere di manutenzione e sicurezza sono intervenute nel
corso degli anni novanta e successivi. Contestualmente all'acquisto del Paris Saint-Germain il 10
aprile 2006, Colony Capital annunciò un piano di finanziamenti per migliorare ed espandere lo
stadio, portandolo a una capienza di 54 000 spettatori. Fino all'inaugurazione dello Stade de
France di Saint-Denis, il Parco dei Principi ospitò gli incontri sia della nazionale di calcio che di
quella di rugby. Diversi altri club hanno giocato in passato in questo stadio: la sezione calcistica
del Racing Club vi disputò gli incontri interni tra il 1984 e il 1990, mentre lo Stade français i
rugby usa il Parco dei Principi talora in alternativa al vicino stadio Jean Bouin. Tra gli incontri
internazionali più importanti ospitati nello stadio figura la finale del campionato europeo di
calcio 1984 tra Francia e Spagna, vinta 2-0 dalla formazione di casa; fu anche sede della finale
del terzo posto della Coppa del Mondo di rugby 2007 tra Francia e Argentina, incontro vinto
dalla nazionale sudamericana. A livello di club, invece, ospitò le finali di Coppa dei Campioni 1955-
56 tra Real Madrid e Stade Reims, 1974-75 tra Bayern Monaco e Leeds Utd e quella del 1980-
81 tra Liverpool e Real Madrid.
HONORABLE MENTIONS DI CALCIATORI FAMOSI CHE SONO PASSATI DAL PSG
• Neymar • Jay-Jay Okocha
• kylian Mbappè • David Beckham
• George Weah • Edinson Cavani
• Thiago Silva • Dani Alves
• David Luiz • Angel Di Maria
• Maxwell Scherrer • Zlatan ibrahimovic
Fabrizio GiacominiPag.21
Le Recensioni del Leone
Teatro Politeama
LA SIGNORA DELLE CAMELIE
di Alexandre Dumas fils
con MARIANELLA BARGILLI, RUBEN RIGILLO
SILVIA SIRAVO e con CARLO GRECO
Costumi: Accademia Costume & Moda, Roma – 1964
adattamento e regia : Matteo Tarasco
Margherita Gautier è una prostituta che s’innamora di un nobile di nome Armando
che conosce durante una rappresentazione teatrale. Essi capiscono di essere
innamorati l’uno dell’altra però il loro amore è ostacolato quando il padre di
Armando viene a sapere che suo figlio ha una storia d’amore con una cortigiana,
Margherita ed è andato a vivere con lei. In un primo momento Armando è invitato a
non frequentare più la donna, ma dopo il suo rifiuto il padre fa visita a Margherita
per convincerla a lasciare il figlio. In seguito è Margherita a lasciare Armando
anche per via della tisi, una grave malattia che la affligge da qualche tempo e che la
porterà alla morte.
Lo spettacolo era ben curato e nonostante la storia fosse ambientata
nell’Ottocento, interessava sia adulti sia ragazzi. La scenografia a nostro parere
era abbastanza spoglia (un divano, due sedie, un tavolino e un’altalena), per quanto
riguarda le luci erano ben predisposte e colorate; i costumi erano adatti al periodo
che era rappresentato però per noi adolescenti non erano abbastanza stupefacenti.
I suoni erano ben sviluppati e spesso c’era l’intervento da parte di una protagonista
con uno strumento musicale (fisarmonica).Una delle cose che ci ha colpito
positivamente è stata la recitazione coinvolgente, tra gli attori ci hanno stupito di
più Ruben Rigillo, interprete di Armando, e Marianella Bargilli, Margherita.
Nel complesso il lavoro teatrale era bello ed emozionante.
Valentina Leo e Genni NebiuImpressioni su Parigi
E così sono a Parigi... Non pensiate però che io voglia raccontarvi molto
proprio riguardo alla città di Parigi.
Ritengo infatti che ne abbiate già
letto tanto in russo, che leggerne vi
sia persino venuto a noia. Per di più
ci siete stati voi stessi e probabilmente
avete esaminato tutto molto meglio di
me. E quindi non vi racconterò che
cosa esattamente io non abbia
esaminato con attenzione, ma ecco
quello che in compenso vi dirò: che ho
creato una definizione di Parigi, che
le ho consegnato un epiteto, e che ho
intenzione di difendere quest'epiteto.
E cioè: che Parigi è la città più
morale e virtuosa di tutto il globo
terrestre. Quale ordine, infatti! Che
sensatezza, che rapporti ben definiti e
solidamente stabiliti: com'è tutto
garantito e messo in riga: come son
tutti soddisfatti, e come tutti quanti si
sforzano di convincersi d'essere soddisfatti ed effettivamente felici, come tutti,
infine, si sono a tal punto sforzati, da essere realmente convinti della propria
soddisfazione ed effettiva felicità, e... e... lì si son fermati.
Fëdor Dostoevskij
La Voce del Leone
Redazione
Calabrese E.; Ceccarelli R.;De Luca J.
De Lucia L.; Ferrara E; Gaggelli E.
Giacomini F.; Guadagno N.
Klyusyk C.; Leo V. ; Leoncini M.
Mostacci C.; Nebiu G.
Perciante H.; Shoraj J.
Verdiani A.;Vezzaro P.
Caporedattore Collaborazioni esterne
Marco Nesi Tommy LaurinoPuoi anche leggere