Parigi La Voce del Leone - la ville lumière - Roncalli Sarrocchi
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La Voce del Leone I.I.S. “Roncalli-Sarrocchi Anno XII n° 4 Gennaio 2018 Parigi la ville lumière Un leone innamorato
La Voce del Leone contatti: Facebook.com/giornalinoLaVocedelLeone Anno XII n°4 Gennaio 2018 Blog: La-voce-del-leone 1.webnode.it IN QUESTO NUMERO: 4-6 Dieci cose da vedere 9-11 Breve storia del Louvre 7-8 Il quartiere degli artisti 12 Pigalle,il quartiere a luci rosse Parigi 13-14 2 Breve storia di Parigi Editoriale (I parte) 19-20 15-16 Il Paris Saint-Germain Breve storia di Parigi (II parte) Le nostre rubriche: 3 terza pagina a cura di Nicolò Guadagno 17-18 “ARTE SENZA “PIPPONI” a cura di Pietro Vezzaro 21 Le recensioni del Leone a cura di Valentina Leo e Genni Nebiu Copertina a cura di Tommy Laurino
Pag.2 Editoriale “Paris mon amour”...Paris,ville lumière....Parigi,sempre Parigi.....”Parigi val bene una messa”!!! Insomma,comunque la si metta Parigi merita il viaggio. È così, da sempre! Anche il nostro Leone l'ha scoperta e a Parigi ,forse,ha incontrato l'amore...Non si può non essere affascinati da questa città magica per moltissimi motivi. Passeggiare sul lungosenna,visitare i numerosi musei,entrare in cabaret leggendari come il Moulin Rouge o scivolare lungo la Senna con i bateau-mouche. Parigi è la città dalle mille suggestioni,dai mille misteri,città della cultura,città dell'amore e degli innamorati,patria di Peynet diventato famoso per i fidanzatini,Valentina e Valentino,immortalati nelle sue celebri vignette. Parigi,la ville lumière. Da qui voglio partire. Le origini di questa definizione sono controverse:c'è chi indica l'Illuminismo come sua origine, ed in effetti nel XVIII secolo Parigi fu il “faro culturale” per il Mondo intero;c'è chi dice che tutto nasca dal fatto che la capitale francese fu la prima città a dotarsi di un'illuminazione pubblica a gas;c'è chi attribuisce l'appellativo al fatto,incontestabile,che Parigi ,di notte,è illuminata come poche altre città del Mondo. Ad ogni modo,qualsiasi versione scegliate, è comunque innegabile che Parigi emana un fascino irresistibile a cui pochi sanno resistere. Il fascino dell'antica Lutetia Parisiorum è dato anche dalle mille leggende che su di essa aleggiano. Pensate che solo intorno alla cattedrale di Notre Dame ed alla sua costruzione se ne conoscono ben otto e tra queste ultime mi ha colpito quella relativa alle serrature della celebre cattedrale. Ve la racconto brevemente... Si narra che ,sui primi anni del XIV secolo, ad un giovane ed intraprendente fabbro di nome Biscornet furono commissionate le serrature e le cerniere dei giganteschi portali. Il giovane si accorse ben presto di non essere in grado di portare a termine il lavoro,date le dimensioni delle serrature e quindi decise di chiedere aiuto a Satana. Per questo motivo si recò nei bassifondi dell'île Saint Louis,dove il demone risiedeva,per chiedergli un aiuto in cambio della propria anima. Così fu! E il fabbro fu in grado di terminare il lavoro in tempo per l'inaugurazione. Le porte della cattedrale,però, furono aperte solo dopo esorcismi ed aspersioni con l'acqua santa e il giovane Biscornet morì qualche tempo dopo. Si racconta che il suo fantasma si aggiri ancora oggi nel cimitero di Les Halles, dove fu sepolto, cantando strane e oscure invocazioni a Satana. Parigi,come dicevo,è ricca di suggestioni e di misteri e non deve meravigliarci che autori come Hugo,Balzac,Sue,Dumas,Zola,Simenon,Hemingway,Pennac, e molti altri ancora, ne siano rimasti affascinati. Pensate che qualcuno ha fatto una classifica delle opere ambientate nella capitale francese,individuando le più famose,circa 38. Si va da I Miserabili a Bel Ami;da Il paradiso degli Orchi a Alla ricerca del tempo perduto,passando da I tre moschettieri,L'eleganza del riccio,L'ultima volta che vidi Parigi e molte altre ancora.... Insomma,”Parigi è sempre Parigi”,parafrasando un vecchio film del 1951 con Aldo Fabrizi , Marcello Mastroianni ,e molti altri, e nessuno può sottrarsi al suo fascino. Adesso non mi resta che lasciarvi alla vostra lettura che mi auguro sia buona. Patrizia Davini
Pag.4 10 cose da vedere a Parigi 1.Montmartre E’ un quartiere di Parigi molto conosciuto e visitato, Picasso, Van Gogh e Modigliani hanno vissuto qui, un motivo che ne aumenta il fascino.Nel XIX secolo era il quartiere maledetto dove si recavano gli artisti squattrinati in cerca di fortuna e i borghesi annoiati con il pallino delle prostitute e del Moulin Rouge.L’anima bohémienne di questa parte di Parigi lascia il posto a un’immagine meno poetica e anche un po’ costruita, fatta di locali a luci rosse e artisti di strada. Nonostante questo, Montmartre resta una delle cose da vedere assolutamente a Parigi. Per cogliere il vero fascino di questa collina, bisogna salire per le sue stradine, lontano dagli itinerari turistici, dove casette in pietra e vecchi mulini rimandano ad atmosfere di fine ‘800, quando è iniziato il mito di Montmartre 2.Il Museo D'Orsay E’ il museo degli Impressionisti, il più famoso! E’ stato costruito nella vecchia stazione d’Orsay in occasione dell’esposizione Universale di Parigi del 1900; situato nel cuore di Parigi, lungo la Senna, al suo interno è particolarmente moderno, nonostante la struttura sia quella della vecchia stazione. Vi sono esposte migliaia di opere, fra cui i capolavori di Manet, Monet, Van Gogh e Gauguin. 3.Il Louvre Il Louvre sta ai musei del Mondo come “la Gioconda” di Leonardo da Vinci sta agli altri dipinti,vale a dire 100 a 1. Non esagero! Non credo che esista chi non lo conosce,almeno per fama. E’ un museo con una varietà di opere molto vasta, pertanto non è possibile visitarlo tutto in una sola giornata e per questo dovrete dedicargliene almeno tre. 4.La Torre Eiffel E’ il monumento per eccellenza di Parigi ed è situato nella parte occidentale della città. Non appena costruita i parigini la disprezzarono ma ormai è da tempo il simbolo di Parigi. L'ingegner Eiffel l'aveva progettata per l’Esposizione Universale del 1889 e certamente non immaginava che sarebbe diventata l'emblema della città!
Pag.5 5.La Cattedrale di Notre-Dame Si può considerare il centro della Francia, perché proprio davanti al suo ingresso si trova il Punto Zero, in altre parole la stella di bronzo dalla quale sono calcolate tutte le distanze stradali della Francia. Insieme alla vicina Sainte-Chapelle, è considerata il più mirabile esempio di architettura gotica di tutta la Francia, soprattutto per l’armonia delle sue costruzioni e l’equilibrio delle composizioni decorative. Notre-Dame domina il cuore dell‘Ile de la Cité con le sue misteriose creature, i gargoyles e le chimere, le statue dei santi, regine e condottieri che svettano dall’alto delle sue pareti decorate quasi in perpetua osservazione dei milioni di pellegrini e turisti. 6.La Reggia di Versailles Si trova a pochi chilometri da Parigi ma merita una visita accurata e non si può lasciare la capitale senza averla visitata. E’ Il palazzo più grande e sfarzoso del Mondo, costruito per volere di Luigi XIV, che lo fece diventare il riflesso delle sue vittorie e della sua potenza. Le stanze hanno il nome dei pianeti e gravitano intorno al salone di Apollo, non a caso la stanza del trono. 7.La Sainte-Chapelle Cattedrale, commissionata anch’essa da Luigi XIV, per custodire un pezzo della Croce Santa, uno dei chiodi conficcati nella carne di Cristo e la sua Corona. Queste importantissime reliquie della cristianità, ancora non riconosciute autentiche dalla Chiesa, sono adesso conservate a Notre-Dame, ma la Cappella mantiene integro il suo fascino. Il suo esterno è decorato da ampie vetrate colorate dalle quali passa la luce del sole che illumina il suo interno in modo assolutamente incantevole. Le scene rappresentate sulle vetrate sono una Bibbia per immagini e raccontano diversi episodi della Bibbia, il rosone sul lato rappresenta invece l’Apocalisse. La Sainte- Chapelle è divisa in due parti: quella bassa era il luogo di preghiera del popolo, mentre quella alta ospitava la famiglia reale e i nobili che raggiungevano la Cappella attraverso un passaggio protetto che portava al Palazzo di Giustizia, allora sede reale.
Pag.6 8.Moulin Rouge Ai piedi di Montmartre c’è un mulino che dal 1889 incarna il mito della Parigi più trasgressiva e libertina: il mitico Moulin Rouge. Da sempre questo è il “tempio” della trasgressione e della danza; un tripudio di ballerine di can-can, giarrettiere colorate e Champagne che scorre a fiumi lo caratterizzano; ma è bellissimo anche da fuori, e un selfie davanti alla sua facciata rossa è assolutamente di rito! 9.Il Mercato delle pulci di St-Ouen E’ un mercato che si svolge solo tre giorni la settimana, ossia sabato, domenica e lunedì. Il mercato di Saint Ouen è diviso per sezioni, libri, mobili, vestiti, dischi e se proprio non troverete nulla che vi piace, cosa assai difficile, sarete comunque contenti di aver respirato un po’ d’aria squisitamente caotica, festosa e francese. E’ perfetto per chi ama andare alla ricerca del grande affare o di un affascinante pezzo d’epoca. 10.Place Colette Si tratta di una piccola piazza amatissima dai parigini,in particolare dalle parigine,perché è speciale. Posta nelle vicinanze del Teatro della Comédie Française,del Café Nemours e della Galerie du Palais Royale e a due passi da Rue de Rivoli la piazzetta è dedicata all'autore di Gigi,un romanzo dal quale fu tratto l'omonimo film diretto da Vincente Minnelli e interpretato da Leslie Caron che nel 1958 prese ben 9 premi Oscar,Sidonie- Gabrielle Colette (Saint- Sauveur en Pusaye 28 gennaio 1873 - Parigi 3 agosto 1954). La piazza è oggi nota per Le Kiosque des Noctambules,un'opera d'arte realizzata in piccole sfere di vetro di Murano da Jean-Michelle Othonielle. Elena Ferrara
Pag.7 Il quartiere degli artisti Montmartre è uno dei quartieri più famosi di Parigi nonché il più caratteristico. Amato per le sue stradine, vicoli, scalinate che conducono alla Butte. (la collina). Inoltre anche per i suoi profumi, sapori, note musicali e artisti di strada che riempiono di vita questo angolo della capitale. L'atmosfera vivace, che di giorno anima il quartiere, di sera si ritrova in zona Pigalle. Nel 1860 Montmartre divenne il diciottesimo arrondissement di Parigi, un quartiere dalla vita frenetica nominato anche “la terre libre des artistes”, dato che era abitato da poeti e da numerosi pittori come, ad esempio, Maurice Utrillo, Picasso, Modigliani, Van Gogh, Steinlen, Toulouse-Lautrec e Pissarro.Montmartre prese il nome dal Mont Martis (Monte di Marte), il tempio romano dedicato a Marte che sorgeva sopra la collina; esiste anche un'altra ipotesi secondo la quale il nome deriva da 'Mont du martyre' (Monte del martirio) in quanto si tramanda la leggenda che proprio in questo luogo venne decapitato il primo vescovo di Parigi, Saint Denis. Si racconta tuttavia che la decapitazione fosse avvenuta in un altro luogo e che il Santo stesso raccolse e portò in mano fino alla collina la propria testa.
Pag.8 La Basilica del Sacro Cuore è uno dei punti più alti di Parigi. Qui secondo una leggenda, sorgeva un tempio eretto dai romani dedicato a Marte e uno a Mercurio. Dal sagrato di questa grande chiesa si gode di una spettacolare vista di Parigi. Lapin Agile è un celebre cabaret di Montmartre, nonostante, il suo nome originale prima era di ben altro carattere. Infatti si chiamava Cabaret des Assassins. Una leggenda narra che durante una notte, il figlio del proprietario venne brutalmente ucciso da una banda di criminali che fece irruzione nel locale. Prima di essere uno dei quartieri più celebri della Capitale francese, Montmartre era una sorta di terra di nessuno, un vero e proprio ghetto. Oggi giorno è una delle mete principali dei turisti. Rosa Ceccarelli Hydra Perciante
Pag.9 Breve storia del Louvre Il Museo del Louvre, è uno dei più celebri musei del mondo. Originariamente il museo era una fortezza a difesa della riva destra della Senna, costruita alla fine del XII secolo durante il regno del re capetingio Filippo Augusto;fu poi abbellita nei secoli XV e XVI e con il re Francesco I divenne dimora principale dei re francesi . Caterina de' Medici fece costruire un nuovo palazzo nella zona antistante il Louvre che fu chiamato Tullieries (poichè sorgeva sul terreno occupato in precedenza da una fabbrica di tegole,in francese tuiles) . Per volontà di Enrico IV,nel 1594, fu collegato al precedente da due gallerie,la Grande e la Piccola. In seguito fu costruito anche un colonnato sulla facciata verso Saint-Germain-l'Auxerrois. L'intero complesso fu sede reale fino al 1682, quando Luigi XIV trasferì la corte nella Reggia di Versailles ma rimase comunque la sede formale dei re di Francia fino al termine dell'Ancien Régime, nel 1789. Nel maggio 1791 l'Assemblea nazionale costituente decretò che Louvre e Tuileries avrebbero formato il Palazzo Nazionale, destinato ad essere residenza del re e ad ospitare un'esposizione di scienze e arti a scopo educativo. Questa idea porterà il complesso di edifici reali a diventare il museo che conosciamo noi. Il Ministro degli Interni Roland nominò una commissione di sei membri per sovrintendere ai lavori. Gli avvenimenti successivi contribuirono all'accelerazione del processo, anche grazie alla confisca di opere d'arte alla Chiesa e agli émigré. Fu il governo rivoluzionario a dare piena attuazione ai progetti già avviati di trasformazione in museo. Nell'aprile 1793 a Roland succedette Garat ed il museo aprì le sue porte il 10 agosto dello stesso anno in occasione di un festival per la celebrazione del primo anniversario della Repubblica. Dal novembre successivo prese la denominazione di Muséum central des arts de la République. Dal 1794 in poi, le vittorie dell'esercito rivoluzionario francese fecero affluire in patria un numero sempre maggiore di opere d'arte provenienti da tutta Europa, con l'obiettivo di trasformare il museo in uno dei più importanti del continente. Particolarmente significativo fu l'arrivo della collezione dei capolavori provenienti dall'Italia, tra cui anche il Gruppo del Laocoonte e l'Apollo del Belvedere che facevano parte della collezione papale, giunti a Parigi nel luglio 1798 e accolti con fastose cerimonie. Il numero considerevole di queste statue costrinse i curatori del museo a riorganizzare l'esposizione. Il palazzo fu restaurato e inaugurato nel 1800, per essere poi ribattezzato "Musée Napoléon" nel 1802. La collezione continuò a crescere sotto la direzione di Vivant Denon, grazie ad acquisizioni regolari ed altre forzose perseguendo il proposito di creare un museo delle arti universale, che racchiudesse tutte le sculture migliori.
Pag.10 Napoleone Bonaparte, infatti, aveva dato disposizione di prelevare sculture, piuttosto che dipinti antichi;ma Vivant-Denon, più interessato alle pitture, riuscì a riunire un'eccezionale collezione, prelevando opere nelle grandi collezioni tedesche, austriache e nelle chiese italiane. La Grande Galerie ,lunga quattrocento metri, fu adattata dall'architetto Fontaine e fu pronta per il matrimonio imperiale del 1810. La galleria era divisa in tre sequenze: scuola francese, scuole del Nord, scuola italiana.La collezione si ridusse però notevolmente quando quasi tutte le opere acquisite durante la guerra dovettero essere restituite dopo la sconfitta di Napoleone a Waterloo nel 1815: più di 5000 opere d'arte vennero infatti restituite.Verso il 1874-75, con la ricostruzione del Pavillon de Flore e del Pavillon de Marsan, distrutti durante la Terza Repubblica francese, il palazzo aveva raggiunto la conformazione attuale grossomodo rettangolare. Ad est il pavillion Sully , di forma quadrangolare con al centro la piazza Cour Carrée, a nord e a sud due ali, rispettivamente la Richelieu, che dà su Rue Rivoli, e la Denon, che dà sulla Senna, a comprendere la Cour Napoléon, il grande cortile centrale. In tempi molto più vicini a noi il celebre museo ha vissuto momenti difficili,particolarmente nel periodo del secondo conflitto mondiale,infatti fu salvato ,insieme alle sue opere più famose, da Jacques Jajuard,nel 1939 vice direttore del Louvre. La storia è interessante e ve la racconto brevemente. Jaujard fece tutto da solo. Il 25 agosto 1939,dopo aver chiuso il museo per tre giorni ufficialmente per lavori straordinari,insieme ai suoi collaboratori (centinaia di custodi,facchini del museo e studenti d'arte) staccò dalle pareti centinaia di quadri e rimosse altrettante sculture,ovviamente scegliendole tra le più preziose,imballandole adeguatamente. Poi fece spostare le 1862 casse di legno che le contenevano ,con 203 camion, nei tanti castelli francesi,spostandole ogni qualvolta l'avanzata dell'esercito nazista le metteva in pericolo. In questa sua azione meritoria fu ,in un certo senso, aiutato dal conte Franz Wolf Metternich (discendente del suo omonimo che aveva diretto il Congresso di Vienna del 1815) che Hitler designò come supervisore delle opere d'arte francesi.
Pag.11 Non deve meravigliare questa "strana" collaborazione, perché Metternich non era nazista e alla fine della guerra fu perfino insignito della Legion d'Onore dal presidente francese Charles De Gaulle. Per iniziativa del Presidente Mitterrand fu sottoposto a lavori di rifacimento e ampliamento negli anni Ottanta e Novanta secondo il progetto denominato Grand Louvre. Il progetto, ideato da Ieoh Ming Pei, comprendeva: una piramide di vetro e acciaio posizionata nella Cour Napoléon per illuminare un grande atrio sotterraneo che sarebbe diventato il nuovo ingresso principale; il Carrousel du Louvre ed anche una vera e propria città sotterranea con negozi, bar, servizi, auditorium, una grande libreria e una sala per le esposizioni temporanee. Il progetto aveva sollevato molte polemiche e resistenze, ma proseguì e la piramide e l'atrio sotterraneo furono inaugurati il 15 ottobre 1988 e completati nel 1989. La seconda fase del piano, comprendente la piramide inversa che illumina il Carrousel, fu completata nel 1993, in occasione del bicentenario del museo. Nello stesso anno fu aperta anche l'ala Richelieu, in precedenza occupata da uffici direzionali del Ministero delle Finanze, dopo molte resistenze allo spostamento nei nuovi uffici di Bercy. Nel 2002 la presenza di visitatori era già raddoppiata rispetto all'apertura della piramide. Per concludere voglio soffermarmi sulle origini,per altro dinbattute, del termine louvre. La più conosciuta fa derivare louvre dal latino lupara, cioè "luogo abitato dai lupi". Un'altra ipotesi è quella di Sauval che propone che il nome derivi dall'antico termine Anglo-Sassone leouar che significava castello o fortezza. Edwards, invece, sostiene che il nome derivi dal termine rouvre, che significa quercia, e che si riferisca al fatto che ,originariamente, il palazzo era stato costruito in un bosco.La Potter ipotizza che il Re Filippo Augusto abbia parlato della costruzione chiamandola L'Œuvre (in francese il capolavoro), perché era il palazzo più grande di Parigi nel XII secolo. Andrea Verdiani
Pag.12 Pigalle:il quartiere a luci rosse Un quartiere a luci rosse è una determinata zona in cui la prostituzione è quotidianità. Questo termine venne coniato negli Stati Uniti d'America, per indicare il luogo in cui si esercitava “la professione più antica del Mondo” caratterizzato appunto da una luce rossa fuori dalla finestra. La scelta della luce rossa ha origini varie e dipende da motivi diversi. C'è.... • chi si rifà alla storia di Raab, una prostituta che aiutò le spie di Giosuè e identificò la sua casa con una corda scarlatta. • chi la fa derivare dall'utilizzo della lanterna di segnalazione dei frenatori delle ferrovie. • chi,invece, pensa che le prostitute volessero attirare i pescatori. In Giappone per indicare il quartiere si usa il termine akasen ( 赤線) che significa "linea-rossa", dandogli un significato differente rispetto all'originario. In altri posti la denominazione più diffusa è "quartiere delle prostitute". Pigalle ,a Parigi, prende il nome dallo scultore Jean-Baptiste Pigalle ed è conosciuto per essere il quartiere dei negozi di articoli erotici anche se ultimamente sono stati aperti negozi di altro genere ed anche atelier. I sexy shop sono oggi concentrati in Place Pigalle. Molti di questi, esibiscono anche la merce in vetrina. Tra questi "La Princesse sur le petit pois" (la Principessa sul pisello), il più grande negozio del Mondo, esclusivamente dedicato alla vendita di vibratori, dildi e falli artificiali, di ogni forma e dimensione. Una curiosità:durante la seconda guerra mondiale il quartiere venne soprannominata Pig Alley dai soldati alleati che vi si recavano in cerca di divertimento. Pigalle è un posto ben noto ai turisti che vogliono sperimentare la "Parigi di notte". Vi si trova il Moulin Rouge, uno dei più importanti e antichi locali di Parigi, famoso per gli spettacoli di topless o nudo integrale maschile e femminile.Al Moulin Rouge c'era la possibilità di vedere il repertorio di danze e spettacoli, fra cui il celeberrimo can-can. Henry de Toulouse-Lautrec ritrasse la ballerina Louise Weber soprannominata "La Goulue" (la golosa). . Ancora oggi il Moulin Rouge è un'attrazione per molti turisti grazie alla sempre ricca offerta di spettacoli di intrattenimento e danza. Nel 1994 venne girato un film intitolato Pigalle, ambientato nel quartiere e con protagonisti Véra Briole e Francis Renauld.L'area a sud di Place Pigalle è uno dei "cuori pulsanti" di Parigi, grazie alla scelta di molte giovani coppie che scelgono di vivere in questo antico quartiere. Matilde Leoncini
Pag.13 Breve storia di Parigi dalla fondazione al Medioevo La storia di Parigi risale a 2.000 anni fa; in quanto storia della capitale della Francia è strettamente connessa con quella dello stato francese stesso. Furono i Capetingi a stabilire a Parigi la capitale dei propri domini. Il nome Parigi deriva da quello dei Parisii, un popolo delle Gallie stanziato da quelle parti. Il nome francese, Paris, deriva dalla locuzione Civitas Parisiorum, toponimo romano della città, in seguito rinominata Lutecia (Lutèce in lingua Francese) Parisiorum. L'antico nome della città, Lucotecia, e di due suoi quartieri, Le Marais e la montagna di Sainte-Geneviève l'antica Lucotecia, indicano che nella zona vi erano delle paludi: in celtico la radice luto- significa appunto "palude", ma anche "fango". Diversamente da quanto si possa pensare, la zona non era paludosa, bensì molto fertile. Eventuali inondazioni da parte della Senna avvenivano nel vallone che dall'estremità orientale del Marais, dal canal Saint-Martin, prosegue ai grandi Boulevards, fino al ponte dell'Alma. Altro non è che un lungo meandro abbandonato dal fiume probabilmente 10000 anni fa, esistendo effettivamente paludi tra Montmartre e la montagna di Sainte-Geneviève 30-40000 anni fa. Sede di una tribù gallica, i Parisii, gli invasori romani chiamarono il luogo Lutetia Parisorium, cioè "la palude occupata dai Parisii". Verso il 360 Lutetia prese l'attuale nome di Parigi. Già 40 000 anni fa i primi abitatori dell'Île-de-France si stanziarono in queste zone. Sulle sponde della Senna alcuni scavi archeologici hanno confermato il fatto con il ritrovamento di oggetti in pietra lavorata. In quegli anni la zona oggi occupata dalla città era paludosa, a causa dello spostamento del letto della Senna, e coperta da foreste. Nel settembre 1991 un'equipe di archeologi fece delle spettacolari scoperte: furono infatti ritrovati resti di abitazioni. Nella zona di Bercy furono scoperte testimonianze certe del fatto che il territorio fosse abitato già nel periodo del cosiddetto Chaséen (una cultura preistorica del Neolitico diffusa in Francia tra il 4200 e il 3500 a. C.). Furono rinvenute tre grandi piroghe che ancor oggi sono le più antiche imbarcazioni mai scoperte in tutta l'Europa.
Pag.14 Oltre a ciò vennero alla luce anche un arco di legno, alcune frecce, dei vasi e dei recipienti ed altri oggetti in pietra. Nel 2008, non lontano dalla chiesa di San Medardo, uno scavo rivelò tracce della presenza di cacciatori raccoglitori nomadi già stanziata nel cosiddetto Bassin Parisien nel medio Mesolitico: tra l'8000 e il 6500 a. C. Il sito era però in posizione favorevole per i commerci e i traffici fluviali, e già dopo circa cinquant'anni Lutezia stava diventando una città in via di espansione sulla riva sinistra della Senna, nel luogo ora conosciuto come Quartiere latino. Vediamo qualche data importante della storia di Parigi. In età cristiana, partendo dal 100 fino al 200 dopo Cristo, vennero costruite tre terme alimentate da un acquedotto di 16 km lungo la Bièvre, di un anfiteatro da 17mila posti e di un teatro da 3mila. Circa 100 anni dopo Lutetia diventa Paris. 360 d. C.. Concilio a Parigi sull'eresia ariana. Benché esso conquistasse, attraverso le invasioni barbariche, l'intera Europa, Parigi rimase sempre fortemente cattolica, ed ostile all'arianesimo anche più di Roma. 451 d. C. Attila e i suoi Unni minacciano Parigi. Geneviève, figlia unica di un magistrato franco romanizzato di Nanterre, dissuase gli abitanti dal fuggire e convinse Attila a risparmiare la città. Il dominio Romano cessò nel 508, quando Clodoveo il Franco fece della città la capitale della dinastia Merovingia dei Franchi. Nel'845 i Normanni arrivarono per la prima volta sotto le mura di Parigi con 120 navi e 6.000 uomini. Le incursioni da parte dei normanni continuarono incessantemente dal'855 al'885, con l'assedio finale nel'885. Nel 974 d. C. una forte carestia uccise un terzo della popolazione francese e la metà dei parigini. Nel 987 d. C. Ugo Capeto, Conte di Parigi, fu eletto Re di Francia (e dette inizio alla dinastia che da lui prese il nome) dai grandi potentati feudali dopo la morte dell'ultimo esponente della dinastia Carolingia.Fin dal tempo dei romani la città si sviluppa sulla rive gauche. Le marais della rive droite vengono urbanizzate durante il Medioevo. Il nuovo nucleo viene ben presto a superare in numero di abitanti e in importanza la parte più antica, nota come "citè de Saint Germain", ma anche come Université, poiché abbazie, scuole, editori, artisti vi avevano eletto sede. Nel 1037 d. C. un grande incendio devastò molti quartieri della città. Nel XII e XIII secolo, durante i quali si ebbe anche il regno di Filippo II Augusto (1180-1223), la città conobbe una crescita molto marcata. Le principali vie d'accesso vennero pavimentate, il primo Louvre venne costruito come fortezza, e diverse chiese, compresa la Cattedrale di Notre- Dame, vennero costruite o cominciate. Diverse scuole presenti sulla riva sinistra vennero organizzate nella Sorbona,fondata nel 1257, che annoverò Alberto Magno e Tommaso d'Aquino tra i suoi primi studiosi. Nel medioevo Parigi prosperò come centro commerciale e intellettuale, con un'interruzione quando la peste nera colpì nel XIV secolo. Nel 1163 iniziò la costruzione di Notre-Dame e nel 1182 ci fu la consacrazione dell'altare maggiore della stessa cattedrale.Un'importante opera fu quella fatta da Filippo Augusto che fece pavimentare le principali strade di Parigi nel 1186. Tra il 1348 e il 1350 ci fu una grave epidemia di peste nera. Nicolò Guadagno
Pag.15 Breve storia di Parigi dal XVI secolo alla fine del II Impero Parigi, ha attraversato molti eventi importanti nel periodo dal 1548 al 1783. Ad esempio venne innaugurato il primo teatro permanente all'hotel de Bourgogne. Vennero introdotti i sorbetti a Parigi, da alcuni gelatai italiani. • 1548 Inaugurazione del primo teatro permanente all'Hôtel de Bourgogne. • 1553 Gelatai italiani introducono a Parigi i sorbetti. • 1557 Sommossa dei cattolici contro la Riforma protestante. • 1587 Creazione di una cattedra di arabo al Collège de France. • 1572 Notte di San Bartolomeo e massacro di 2.000 ugonotti. • 1608 Enrico IV pone le basi dell'Impero coloniale francese. L'entità governativa esisterà, con alterne vicende, fino al 1960. • 1617-1676. Nuove mura di Luigi XIII. • Durante il regno di Luigi XIV, il Re Sole, dal 1643 al ,1715 la residenza reale venne spostata da Parigi alla vicina Versailles. • 1651. Prima corsa di cavalli moderna al Bois de Boulogne. • 1682 Luigi XIV sposta la corte francese dal palazzo delle Tuileries a Versailles. • 1783 Primo volo in pallone ideato dai fratelli Montgolfier La rivoluzione francese iniziò con la presa della Bastiglia il 14 luglio 1789. Molti dei conflitti degli anni successivi si svolsero tra Parigi e le zone rurali circostanti.Ecco gli eventi più importati: •1789 (14 luglio) Presa della Bastiglia. la famiglia reale viene obbligata a tornare a Parigi, alle Tuileries, da Versailles. • 1792 Il governo di Parigi passa alla Commune Insurrectionnelle fino al 1794. • 1793 Esecuzione di Luigi XVI e di Maria Antonietta • 1795 Tentata insurrezione monarchica a Parigi, repressa da Napoleone. La Costituzione dell'anno III (1795) sostituisce il Comune insurrezionale con dodici municipalità, coordinate da un ufficio centrale, per prevenire il rischio di una nuova dittatura popolare. • 1804 Napoleone Bonaparte viene incoronato imperatore a Notre-Dame. • 1806 Inaugurazione del Pont d'Austerlitz. • 1814 Parigi occupata dall'esercito della "sesta coalizione" dopo la caduta di Napoleone. 1815. Parigi è ancora occupata, questa volta dalla "settima coalizione", al termine dei "cento giorni".
Pag.16 La caduta del regime napoleonico riportò la Francia ad una parentesi monarchica coincisa con il ritorno sul trono di Luigi XVIII,fratello del re ghigliottinato durante la Rivoluzione,e successivamente con la fondazione del Secondo Impero fatta da Luigi Napoleone Bonaparte. • 1824. Inaugurazione del primo grande magazzino di confezioni in serie: è La belle jardinière di Pierre Parissot. • 1825 illuminazione pubblica a gas: si comincia da Place Vendôme, nel 1829 toccherà a rue de la Paix. Nasce la fama della Ville Lumière. Inaugurazione del Canal Saint-Martin. • 1828 Prove di trasporto pubblico: prime linee di omnibus a cavalli. • 1826. Nasce la libreria Hachette. • 1830 La sommossa di Parigi determina la deposizione di Carlo X. • 1832 Epidemia di colera che tra febbraio e ottobre fa più di 18.500 morti, a Parigi. • 1836 Inaugurazione dell'Arc de Triomphe. • 1837 Inaugurazione della prima ferrovia francese, tra Parigi e Saint-Germani-en-Laye. • 1840Inaugurazione della colonna di Place de la Bastille in memoria dei rivoluzionari del 1830. Le spoglie di Napoleone vengono tumulate nella cattedrale di Saint-Louis des Invalides. • 1848 La sommossa di Parigi dà il colpo di grazia al regime monarchico. Proclamazione della Repubblica. • 1851Apertura del primo tronco ferroviario che diventerà la Petite Ceinture di Parigi. • 1853. Napoleone III nomina il Barone Haussmann prefetto di Parigi: viene ricostruito il centro della città, demolite le mura, esteso lo spazio metropolitano. • 1855 Esposizione Universale • 1858 Approvata la legge sui grandi lavori di Parigi, che saranno diretti da Haussmann. Il Secondo Impero crea la propria capitale. • 1860Annessione a Parigi di 11 comuni limitrofi: Auteuil, Passy, Les Batignolles, Montmartre, La Chapelle, La Villette, Belleville, Charonne, Bercy, Vaugirard e Grenelle. • 1867 Esposizione Universale. • 1870-1871 Assedio di Parigi da parte dei tedeschi. • 1871 26 marzo - 22 maggio: la Comune di Parigi. Tra il 23 maggio e giugno i versagliesi,fedeli all'imperatore Napoleone III, massacrano i comunardi. • 1875 Posa della prima pietra del Sacré-Cœur, in ringraziamento dello scampato pericolo comunardo. • Nel 1870 la Guerra Franco-prussiana finì con l'assedio di Parigi e con la Comune di Parigi, che si arrenderà nel 1871 dopo un inverno di carestia e spargimenti di sangue. Jonathan De Luca
Pag.17 ARTE SENZA “PIPPONI” Bentornati dalle vacanze, come state? Ingrassati? Con la solita lista dei propositi chilometrica? Me lo immaginavo. Ma state tranquilli, questa volta il nostro artista del mese sarà Claude-Oscar Monet, uno dei più grandi pittori paesaggisti del Mondo oltre a esser stato uno dei portabandiera dell' Impressionismo francese. L'Impressionismo è un movimento artistico parigino che accomunò giovani pittori stanchi di dover seguire delle regole pittoriche che “ammazzavano l'opera in sé, facendo apparire i paesaggi delle nature morte”. Iniziamo subito a bomba con il dipinto intitolato “San Giorgio Maggiore” Sentite che pace, che armonia di colori vivaci?! Non vi porta a rilassarvi? Paesaggio leggermente caratterizzato, che ti apre un mondo di possibilità sul luogo ivi rappresentato...Ma, poi ti ricordi che il titolo è San Giorgio Maggiore e quindi non può essere che Venezia!! Claude riesce ad utilizzare a suo gusto e piacere l'amplificazione dei colori e delle pennellate. Infatti dipinge altre tele con pennellate più massicce e con una particolare attenzione ai dettagli,anche se scarsi, che però mettono più in risalto il paesaggio e ne amplificano la bellezza. Ciò accade in “Impressione del sole”.
Pag.18 Questo magistrale esempio di impressionismo scava nella memoria e nell'immaginazione dello spettatore il quale intravede un paesaggio industriale,per altro appena accennato, e non può capire di quale luogo reale si tratti. Tutto serve per concentrarsi sui quei toni di blu e di grigio sporchi che caratterizzano e fanno risaltare quel sole rosso e amplificano l'atmosfera “sporca” delle industrie. Il Sole che diventa lume e ,come la natura circostante, attira l'attenzione dello spettatore e dei rematori di quelle barche. Ma Claude non è famoso solo per i paesaggi. Un esempio perfetto è “La donna con il parasole”, intitolato anche “Madame Monet con suo figlio”. Guardate quelle pennellate crude di giallo che in mezzo all'erba sembrano denti di leone; guardate quei teneri occhi azzurri del bambino che vi guardano e poi guardate madame Monet; il suo vestito vaporoso e bianco risplende sotto l'ombra del parasole. Sembra che il vento lo “smembri”, come ha fatto con le nuvole, e lo faccia volar via quel pizzo che diventa così un tutt'uno con i brandelli delle nuvole. Veramente bella e tenera l'immagine!! E pensare che qualche anno dopo la signora Monet morirà di una brutta malattia e Claude Monet non se farà una ragione poiché loro due si amavano tantissimo. Se vi capita, e ve lo consiglio caldamente, andate a vedere altre sue opere e soprattutto quelle dedicate alle ninfee del laghetto di Giverny,dove il pittore aveva la sua casa abbellita dalla costruzione di un ponte giapponese. Se notate che alcuni quadri mancano di luce e sembrano sfocati e perché andando avanti nell'età Monet aveva contratto una malattia agli occhi che gli aveva fatto perdere la percezione della dimensione e del colore, creando una specie di sfocatura del dipinto. E scusatemi per la frase ma io affermo che Claude-Oscar Monet, oltre ad essere un grande pittore, è stato un creatore di impressionanti quadri. Pietro Vezzaro
Pag.19 Il Paris Saint-Germain un mito più che una squadra Il Paris Saint-Germain o con la sigla PSG, è una società calcistica francese con sede a Parigi, fondata nel 1970 e milita nella Ligue 1. Dal 1974 disputa le sue gare interne al Parco dei Principi. È la principale squadra di calcio di Parigi e una delle più titolate di Francia, avendo conquistato sei campionati francesi (di cui quattro consecutivi), undici Coppe nazionali, sette Coppe di Lega e sette Supercoppe nazionali; a livello internazionale il club vanta una Coppa delle Coppe e una Coppa Intertoto. Il Paris Saint- Germain è l'unico club a non essere mai stato retrocesso dalla Ligue 1 e uno dei due club francesi che hanno vinto una delle principali competizioni calcistiche europee; l'altro è l'Olympique Marsiglia, con il quale sussiste la più accesa rivalità del calcio francese, denominata Le Classique. Dal 2011 il Paris Saint-Germain è di proprietà della Oryx Qatar Sports Investments. Sin dagli albori fino alla fusione con il Paris FC, lo Stade Saint-Germain si vestì con una divisa completamente tinta di bianco. Nel 1970 il Paris Saint-Germain scelse di complementare i consueti pantaloncini bianchi con una maglietta rossa e calzettoni blu, i classici colori di Parigi. Tre anni dopo lo stilista Daniel Hechter, nuovo proprietario della società, ispirandosi alla divisa dell'Ajax ideò una nuova maglietta che divenne il simbolo della squadra parigina: blu con una barra rossa al centro incorniciata da due linee bianche. Negli anni ottanta il suo successore Francis Borelli modificò ulteriormente la divisa, che diventò bianca con una barra rosso blu a sinistra. A seguito della cessione del pacchetto azionario al gruppo Canal+ tornò alla divisa disegnata da Hecter, che subì poi diverse modifiche: nel 2001 venne tolta l'incorniciatura bianca e qualche anno dopo si passò a un blu sempre più scuro. Il 21 novembre 2015, in memoria delle vittime degli attentati di Parigi, la maglia indossata nella partita di campionato a Loriente nelle due gare successive, di cui una in Champions League, recava le parole JE SUIS PARIS; al termine dei tre incontri le magliette vennero vendute e il ricavato devoluto ad associazioni benefiche. La maglia della stagione 2016-2017 presenta due toni di blu con la parte più scura a coprire le spalle, le maniche e una parte del colletto a V.
Pag.20 I lati sono corredati da una striscia blu che con il movimento dei calciatori si espande e svela uno sfondo rosso presente anche sui calzoncini. I calzettoni sono blu con la scritta “Paris” al centro e una grafica a righe rosse sul retro che riprende le pinstripes. L’originale banda rossa compare sulla parte posteriore del collo. L'attuale Parco dei Principi, opera dell'architetto Roger Taillibert, fu inaugurato nel giugno 1972: stadio esclusivamente adibito per partite di calcio o rugby, rappresenta la terza ristrutturazione del famoso stadio. I due precedenti risalgono al 1897 e al 1932, entrambi principalmente velodromi. Occasionali opere di manutenzione e sicurezza sono intervenute nel corso degli anni novanta e successivi. Contestualmente all'acquisto del Paris Saint-Germain il 10 aprile 2006, Colony Capital annunciò un piano di finanziamenti per migliorare ed espandere lo stadio, portandolo a una capienza di 54 000 spettatori. Fino all'inaugurazione dello Stade de France di Saint-Denis, il Parco dei Principi ospitò gli incontri sia della nazionale di calcio che di quella di rugby. Diversi altri club hanno giocato in passato in questo stadio: la sezione calcistica del Racing Club vi disputò gli incontri interni tra il 1984 e il 1990, mentre lo Stade français i rugby usa il Parco dei Principi talora in alternativa al vicino stadio Jean Bouin. Tra gli incontri internazionali più importanti ospitati nello stadio figura la finale del campionato europeo di calcio 1984 tra Francia e Spagna, vinta 2-0 dalla formazione di casa; fu anche sede della finale del terzo posto della Coppa del Mondo di rugby 2007 tra Francia e Argentina, incontro vinto dalla nazionale sudamericana. A livello di club, invece, ospitò le finali di Coppa dei Campioni 1955- 56 tra Real Madrid e Stade Reims, 1974-75 tra Bayern Monaco e Leeds Utd e quella del 1980- 81 tra Liverpool e Real Madrid. HONORABLE MENTIONS DI CALCIATORI FAMOSI CHE SONO PASSATI DAL PSG • Neymar • Jay-Jay Okocha • kylian Mbappè • David Beckham • George Weah • Edinson Cavani • Thiago Silva • Dani Alves • David Luiz • Angel Di Maria • Maxwell Scherrer • Zlatan ibrahimovic Fabrizio Giacomini
Pag.21 Le Recensioni del Leone Teatro Politeama LA SIGNORA DELLE CAMELIE di Alexandre Dumas fils con MARIANELLA BARGILLI, RUBEN RIGILLO SILVIA SIRAVO e con CARLO GRECO Costumi: Accademia Costume & Moda, Roma – 1964 adattamento e regia : Matteo Tarasco Margherita Gautier è una prostituta che s’innamora di un nobile di nome Armando che conosce durante una rappresentazione teatrale. Essi capiscono di essere innamorati l’uno dell’altra però il loro amore è ostacolato quando il padre di Armando viene a sapere che suo figlio ha una storia d’amore con una cortigiana, Margherita ed è andato a vivere con lei. In un primo momento Armando è invitato a non frequentare più la donna, ma dopo il suo rifiuto il padre fa visita a Margherita per convincerla a lasciare il figlio. In seguito è Margherita a lasciare Armando anche per via della tisi, una grave malattia che la affligge da qualche tempo e che la porterà alla morte. Lo spettacolo era ben curato e nonostante la storia fosse ambientata nell’Ottocento, interessava sia adulti sia ragazzi. La scenografia a nostro parere era abbastanza spoglia (un divano, due sedie, un tavolino e un’altalena), per quanto riguarda le luci erano ben predisposte e colorate; i costumi erano adatti al periodo che era rappresentato però per noi adolescenti non erano abbastanza stupefacenti. I suoni erano ben sviluppati e spesso c’era l’intervento da parte di una protagonista con uno strumento musicale (fisarmonica).Una delle cose che ci ha colpito positivamente è stata la recitazione coinvolgente, tra gli attori ci hanno stupito di più Ruben Rigillo, interprete di Armando, e Marianella Bargilli, Margherita. Nel complesso il lavoro teatrale era bello ed emozionante. Valentina Leo e Genni Nebiu
Impressioni su Parigi E così sono a Parigi... Non pensiate però che io voglia raccontarvi molto proprio riguardo alla città di Parigi. Ritengo infatti che ne abbiate già letto tanto in russo, che leggerne vi sia persino venuto a noia. Per di più ci siete stati voi stessi e probabilmente avete esaminato tutto molto meglio di me. E quindi non vi racconterò che cosa esattamente io non abbia esaminato con attenzione, ma ecco quello che in compenso vi dirò: che ho creato una definizione di Parigi, che le ho consegnato un epiteto, e che ho intenzione di difendere quest'epiteto. E cioè: che Parigi è la città più morale e virtuosa di tutto il globo terrestre. Quale ordine, infatti! Che sensatezza, che rapporti ben definiti e solidamente stabiliti: com'è tutto garantito e messo in riga: come son tutti soddisfatti, e come tutti quanti si sforzano di convincersi d'essere soddisfatti ed effettivamente felici, come tutti, infine, si sono a tal punto sforzati, da essere realmente convinti della propria soddisfazione ed effettiva felicità, e... e... lì si son fermati. Fëdor Dostoevskij La Voce del Leone Redazione Calabrese E.; Ceccarelli R.;De Luca J. De Lucia L.; Ferrara E; Gaggelli E. Giacomini F.; Guadagno N. Klyusyk C.; Leo V. ; Leoncini M. Mostacci C.; Nebiu G. Perciante H.; Shoraj J. Verdiani A.;Vezzaro P. Caporedattore Collaborazioni esterne Marco Nesi Tommy Laurino
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