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9°a Jornada Técnica Pla Estratègic Metropolità de Barcelona Por un modelo metropolitano de crecimiento: productividad y desarrollo territorial Barcelona, 22 de mayo 2014 “La metròpolis y el crecimiento de la competitividad: Nuevas polìticas” Roberto Camagni, Politecnico di Milano Prof. Roberto Camagni – Politecnico di Milano
Indice 1. Centralità delle grandi Aree Metropolitane 2. Sviluppo del PIL1995-2009 delle aree urbane europee (LUZ) 3. Fonti del vantaggio metropolitano: la dimensione urbana 4. Alcune analisi recenti sulle città europee 5. Territorial patterns of innovation in Europa 6. Suggerimenti di policy per Barcelona e Catalunia 7. L’Unione Europea e le città 8. Conclusioni: innovazione continua Prof. Roberto Camagni – Politecnico di Milano
Centralità delle grandi Aree Metropolitane La centralità delle aree metropolitane nei processi di internazionalizzazione e di globalizzazione è apparsa chiaramente da quando il Presidente Jacques Delors annunciò il progetto di Grande Mercato Unico Europeo nel 1985, cui seguì un prolungato periodo di intensissimi investimenti da parte delle grandi imprese multinazionali – industriali, finanziarie e commerciali – nelle aree di punta dell’economia dei singoli paesi, i ‘gateways’ della loro internazionalizzazione: le grandi città metropolitane appunto. Il processo terminò nel 1992, anno dell’approvazione del progetto di Mercato Unico, a riprova della strategicità degli annunci (affidabili) prima che delle vere e proprie realizzazioni, ma si ripropose in seguito con caratteristiche assai più selettive. Nelle grandi aree urbane i valori fondiari aumentarono dal 50% al 100% fino al 1990-92, poi si ridimensionarono ma aumentarono di nuovo fra il 1996 e il 2007. Prof. Roberto Camagni – Politecnico di Milano
Rental values for office space (E/sq.m.) Source: Camagni, Gibelli, 1996; Gabetti Prof. Roberto Camagni – Politecnico di Milano
Sviluppo del PIL1995-2009 delle aree urbane europee (LUZ) 1995-2009 0.16 0.14 0.12 y = -0.0157x + 0.1922 R² = 0.3308 Annual GDP growth in metro areas, 1995-2009 0.1 0.08 Barcelona Milano Madrid 0.06 London 0.04 Paris 0.02 0 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 -0.02 Log GDP in metro areas in 1995 Prima della crisi, le medie città performano meglio delle grandi Fra le grandi città, le performance sono molto diversificate Prof. Roberto Camagni – Politecnico di Milano
Sviluppo del PIL 2008-10 delle aree urbane europee (LUZ) 0,1 y = 6E-05x - 0.0166 2008-2010 R² = 0.0287 0,05 GDP growth 2008-2010 0 7 8 9 10 11 12 13 14 -0,05 -0,1 -0,15 Log level of GDP in 2008 Nella crisi, le città grandi performano meglio delle città medie Prof. Roberto Camagni – Politecnico di Milano
Fonti del vantaggio metropolitano Economie di agglomerazione e rendimenti crescenti di scala urbana sono sempre stati evidenziati nella letteratura di economia urbana (da Hoover a Krugman). Due domande: D: Su cosa si basano i rendimenti crescenti? C: la relazione dimensione-produttività è univoca e deterministica? Basta una crescita demografica per generare competitività? A quale dimensione si manifestano rendimenti decrescenti? Rendimenti crescenti: - à la Marshall: specializzazione, dimensione di impresa, esternalità pecuniarie (“economie di localizzazione”), - à la Jacobs: despecializzazione, densità e contatti, esternalità tecnologiche, infrastrutture (“economie di urbanizzazione”) Prof. Roberto Camagni – Politecnico di Milano
Fonti del vantaggio metropolitano La correlazione statistica fra dimensione urbana e vari indicatori di performance economica è provata, ma, se si vuole interpretare questa correlazione, si verificano due contraddizioni nelle verifiche econometriche : A- Si ipotizza implicitamente che tutte le città siano confrontabili (medesima funzione di produzione) e invece sono come cani di diverse razze: quando aumenta la dimensione, cambiano le funzioni ospitate e le strutture interne (e dunque si annulla la confrontabilità!). Ipotesi: sono queste funzioni e queste strutture la fonte dei rendimenti crescenti. B- Se le città sono confrontabili, esisterebbe una sola dimensione ottima; se non fossero confrontabili, esisterebbero infinite dimensioni ottime! Ipotesi: gli elementi della competitività sono comuni a tutte le città, ma sono presenti in misura diversa in ciascuna città. Prof. Roberto Camagni – Politecnico di Milano
Alcune analisi recenti sulle città europee Prima analisi effettuata al Politecnico di Milano (Camagni, Capello, Caragliu, 2012) La dimensione di equilibrio delle città dipende dal rapporto fra elementi di vantaggio (qualità urbana, accessibilità, funzioni elevate, reti, …) e di costo (conflittualità sociale, congestione, ….) Ogni città ha una sua dimensione prevista di equilibrio che: -può essere superiore alla dimensione attuale: possibilità di crescita (Milano, Barcelona, Firenze) - può essere inferiore alla dimensione attuale: può dipendere da una buona governance (Madrid, Londra) o da una crisi dell’economia circostante (Napoli, Bucarest). Forme urbane compatte si dimostrano essere positivi elementi di crescita e di benessere. Prof. Roberto Camagni – Politecnico di Milano
La dimensione urbana di equilibrio 16,5 16,0 Paris London Barcelona 15,5 y = 0,822x + 2,5115 Log predicted population 2004-2006 München R² = 0,822 Berlin Madrid Milano Wien 15,0 Stuttgart Lisboa Athina Glasgow Frankfurt Budapestam Main Bucuresti Roma Helsinki Lyon Praha 14,5 Valencia Torino Copenhagen Hamburg Stockholm Sevilla Warszawa Dresden Toulouse Porto Utrecht Firenze Hannover Napoli Bordeaux 14,0 Amsterdam Rotterdam Zaragoza BelfastGenova Edinburgh Bremen Riga Lodz Bratislava Tallinn Bologna 13,5 Wroclaw Sofia Ljubljana Vilnius Freiburg im Breisgau Liège Linz Erfurt 13,0 Magdeburg 13,0 13,5 14,0 14,5 15,0 15,5 16,0 16,5 Log real population 2004-2006 Prof. Roberto Camagni – Politecnico di Milano
Alcune analisi recenti sulle città europee Ogni classe di dimensione urbana (piccola, media, grande, grandissima) cresce fino al punto in cui esiste una differenza positiva fra benefici urbani e costi urbani. Successivamente per crescere, occorre sviluppare o attirare nuove funzioni, nuove strutture e infrastrutture: occorre innovare! Average Benefits (AB) Costi medi di and Average Location Costs (ALC) for localizzazione urbana different urban ranks R ALC ABR3 Benefici medi ABR2 proporzionali alle ABR1 funzioni d1 d3 d2 d5 d4 d6 Urban size Fonte: Camagni, Diappi, Leonardi, 1986 Instability area Prof. Roberto Camagni – Politecnico di Milano
Alcune analisi recenti sulle città europee Net urban benefits Il percorso di crescita delle città: in certi momenti per continuare a crescere devono effettuare un cambiamento strutturale Small cities City size (and time) Medium cities Large cities Marginal net urban benefits City size Small cities Medium cities Large cities Prof. Roberto Camagni – Politecnico di Milano
Alcune analisi recenti sulle città europee Seconda analisi effettuata al Politecnico (Camagni, Capello, Caragliu, 2013) • I rendimenti decrescenti esistono sia per le grandi che per le medie città, ma solo per quelle città che non mettono in atto strategie precise. • Queste strategie concernono in particolare l’upgrading delle funzioni economiche ospitate e la messa a rete con altre città europee. • In ciascuna classe, le città più performanti hanno rendimenti sempre crescenti. • La presenza di funzioni economiche superiori, di reti di cooperazione internazionale e di maggiori densità demografiche sposta verso l’alto la curva dei rendimenti. • All’interno delle aree metropolitane le città medie possono crescere per effetto di spillover dalle città maggiori (“borrowed size”), ma solo se anch’esse realizzano innovazioni nelle funzioni e cooperazioni a rete Prof. Roberto Camagni – Politecnico di Milano
Alcune analisi recenti sulle città europee Terza analisi effettuata al Politecnico (Camagni, Capello, Caragliu, 2014): Le città che mostrano rendimenti sempre crescenti sono quelle che hanno innovato nelle funzioni fra due sottoperiodi recenti. Prof. Roberto Camagni – Politecnico di Milano
Territorial patterns of innovation in Europe -KIT project Territorial patterns of innovation in Europe European science-based area Applied science area Reykjavik ! Smart technological application area Potential innovation area Imitative innovation area ! Canarias Smart and creative diversification area Smart and creative diversification area ! Guadeloupe ! Martinique ! Réunion Smart technological application area Applied science area Helsinki Imitative innovation area ! European science-based area Tallinn Oslo ! ! Stockholm No data ! ! Guyane Riga ! ! Madeira Potential innovation area København Vilnius ! ! Minsk ! Dublin ! ! Acores Warszawa Amsterdam Berlin ! ! ! Kyiv ! London ! Bruxelles/Brussel ! Praha ! Luxembourg ! Paris ! Kishinev WienBratislava ! ! ! Budapest ! Bern ! Vaduz ! Ljubljana ! Zagreb ! Beograd Bucuresti ! Politiche per Pattern 3: ! Sarajevo ! Podgorica ! Skopje Sofiya ! Ankara -Supporto a ricerca applicata innovativa - Supporto a cooperazioni internazionali ! ! Roma Tirana ! ! Madrid ! Lisboa ! Athina ! Nicosia ! in R&D applicata alle vocazioni locali El-Jazair ! Tounis ! ! Valletta - Strategic industrial planning 0 270 540 © Politecnico di Milano, 2013 - Supporto a cooperazioni di R&D fra km settori collegati Fonte: Camagni, Capello, Lenzi, 2013 - Supporto selettivo a ricerca di base Prof. Roberto Camagni – Politecnico di Milano
Suggerimenti di policy per Barcelona e Catalunia Orbital: fra Mataró e Vilanova i la Geltrú, attraverso Granollers, Sabadell, Terrassa, Martorell e Figueres Vilafranca del Penedés Vic Girona Manresa Nuovo asse trasversale Lleida Sabadell Granollers su ferro Girona – Lleida Igualada . Terrass Matarò Martorell a Vilafrancad.P. Barcelona Piattaforme della Reus conoscenza Tarragona Vilanova i la G. Legend Orbital Tortosa Annual Average GDP Growth Rate 2005- New railway lines Piattaforme dell’identità Existing railway lines The Proactive Scenario 0,00000-3,529694 Knowledge poles 3,529695 - 3,848386 and Knowledge 3,848387 - 3,953337 platforms 3,953338 - 5,188075 Identity platforms ESPON – SPAN-3, 2012
L’Unione Europea e le città Da tempo la cultura di economia territoriale ha individuato il ruolo cruciale delle città, e ha spinto l’UE verso la definizione di una Agenda Urbana. Qualche risultato è stato fortunatamente ottenuto …! Carta di Lipsia (2007): “Le città sono luoghi in cui una grande quantità di conoscenza è creata e trasmessa. “ “Le nostre città hanno bisogno di una base finanziaria solida per realizzare una stabilità di lungo termine. Per questo i fondi strutturali europei devono continuare a costituire una parte integrante del loro finanziamento, sulla base di programmi integrati di sviluppo urbano.” Fondi Strutturali 2014-2020: riserva del 5% per le grandi città (+PON nazionali), con rapporto diretto fra città e Commissione. Prof. Roberto Camagni – Politecnico di Milano
Conclusioni: innovazione continua • La grande dimensione urbana genera economie di agglomerazione, ma deve essere accompagnata da continui salti strutturali. • Questi possono essere raggiunti attraverso: - Innovazione nel governo e nella governance (Area Metropolitana), a condizione di una vera integrazione interna – economia, trasporti, pianificazione urbanistica; - Upgrading delle funzioni economiche ospitate; - Nuove cooperazioni esterne a rete; - Innovazione tecnologica e di prodotto, da realizzare con politiche di smart innovation , adattando le tipologie di ricerca alle specificità e alle vocazioni locali e avviando cooperazioni con poli internazionali di ricerca multipurpose - Le politiche devono realizzarsi attraverso una stretta integrazione col territorio, e non agendo con un’ottica settoriale: agire per piattaforme territoriali Prof. Roberto Camagni – Politecnico di Milano
Grazie GRAZIE per l’ATTENZIONE! Roberto Camagni Department ABC - Politecnico di Milano Piazza Leonardo da Vinci 32 - 20133 MILANO tel: +39 02 2399.2744 - 2749 fax: +39 02 2399.9477 roberto.camagni@polimi.it www.economiaterritoriale.it Prof. Roberto Camagni – Politecnico di Milano
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