25 febbraio 2016 - Borsa Italiana
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L’Osservatorio Mini-Bond Nato nel 2014 per studiare l’industria dei mini-bond, rispetto a: • le caratteristiche delle emissioni fatte sul mercato; • le potenzialità del mercato e gli attori di riferimento (imprese, intermediari finanziari, fondi di investimento); • il quadro istituzionale e normativo di riferimento ed il suo impatto sulla competitività del sistema delle PMI italiane; • le scelte di investimento e di finanziamento delle imprese emittenti. Le attività di ricerca sono supportate da sponsor privati e patrocinate da partner istituzionali. L’Osservatorio produce un Report annuale di diffusione dei risultati e organizza tavoli di discussione fra i ‘practitioners’.
Il 2° Report italiano sui Mini-Bond Fotografa la situazione dell’industria alla data del 31 dicembre 2015. I numeri in sintesi: 145 imprese emittenti considerate (65 PMI) 179 emissioni di mini-bond analizzate, complessivamente pari a € 7,19 mld (152 emissioni sotto € 50 mln, complessivamente pari a € 1,362 mld) 23 fondi di mini-bond censiti, di cui 12 già attivi Decine e decine di attori individuati nella filiera fra arranger, advisor finanziari e legali, investitori, banche agenti e depositarie, società di rating, provider informativi.
Definizione metodologica Oggetto di indagine sono i titoli di debito in generale (obbligazioni e cambiali finanziarie) emesse a seguito delle novità normative contenute nel D.L. ‘Sviluppo’ del 2012, con queste caratteristiche: • l’emittente è una società di capitali o cooperativa residente in Italia, o comunque la cui attività dominante è svolta in Italia; • l’emittente non è una società bancaria o assicurativa o comunque non fa parte di un gruppo bancario; • l’emittente non è un veicolo costituito con l’unico obiettivo di effettuare un’acquisizione; • l’emissione è caratterizzata da un valore massimo pari a € 500 milioni (cumulato per emissioni diverse nella stessa giornata) e non è quotata su un mercato retail.
Il contesto: la ripresa (ma non per tutti), il ritorno del credito (ma non per tutti) • Recupero di fatturato per le PMI (e dei margini grazie alla riduzione dei costi del personale) • Prosegue il trend di riduzione della leva finanziaria (benchè ancora a livelli superiori rispetto alla media UE) • Si arresta l’emorragia di credito bancario; nel 2015 riparte la domanda di credito ma non si ferma il flusso delle sofferenze • Tassi di interesse a valori inediti • Il peso dei titoli mobiliari nel portafoglio dei debiti delle imprese arriva al 12%, in linea con altre economie UE
Il contesto: il quadro normativo • Le tappe legislative: – Decreto ‘Sviluppo’ (D.L. 83/2012) – Decreto ‘Sviluppo-bis’ (D.L. 179/2012) – Decreto ‘Destinazione Italia’ (D.L. 145/2013) – Decreto ‘Competitività’ (D.L. 91/2014) • Gli ultimi provedimenti: – Emanate le linee guida IVASS per l’investimento delle assicurazioni – Semplificazione dei vincoli quantitativi per i fondi pensione (D.M. 166/2014)
L’evoluzione di ExtraMOT PRO • Iniziativa ExtraMOT PRO LinK • 126 titoli quotati al 31/12/2015 emessi da 110 imprese • I numeri del 2015: 57 nuove quotazioni (63 nel 2014), 18 delisting, scambi per € 152 milioni (+20% rispetto al 2014)
Il confronto con l’estero • UK: mercato ORB (Order for Book Retail) – Mercato regolamentato, adatto per collocamenti sopra 20 milioni sterline – Un centinaio di emissioni all’attivo – Mini-bond collocati anche on-line (11 campagne su CrowdCube) • Germania: mercati Mittelstand – Sottoscrizione diretta anche per retail – Pesanti danni di immagine nel 2015 per numerosi default (il 30% nel Bondm di Stoccarda) • Francia: progetto EnterNext di EuroNext – ‘Initial Bond Offering’ (IBO) aperta anche a retail (che godono di detrazioni fiscali) • Spagna (Marf) e Norvegia (Nordic ABM)
Le imprese emittenti 25 febbraio 2016
Censimento delle imprese emittenti Sulla base dei criteri metodologici adottati, alla data del 31 dicembre 2015 risultavano avere collocato mini-bond 145 imprese, così distribuite: Campione totale 2015 SpA 126 (87%) 46 (85%) Srl 15 (10%) 7 (13%) Cooperative 3 (2%) 1 (2%) Veicolo estero 1 (1%) - PMI 65 (45%) 26 (48%) Grandi imprese 80 (55%) 28 (52%) TOTALE 145 54 (64 nel 2014)
Fatturato consolidato delle imprese emittenti 23 imprese con fatturato < € 10 mln Il gruppo più numeroso è quello compreso fra € 100 e € 500 milioni 17 imprese quotate in Borsa
Fatturato consolidato: 2015 vs. 2014 48 ‘nuove’ emittenti 6 ‘affezionate’
I settori di attività: campione totale Netta prevalenza del manifatturiero…
I settori di attività: 2015 vs. 2014 … soprattutto grazie al 2015 e alle grandi imprese
La localizzazione geografica in Italia Predomina il Nord…
La localizzazione geografica: 2015 vs. 2014 … anche se il 2015 ha visto una piccola riscossa del Centro-Sud (e l’attivismo del Trentino-Alto Adige)
Le motivazioni del collocamento La crescita interna è la motivazione per il 64% del campione, soprattutto PMI
Analisi dei bilanci pre-emissione (per le 55 PMI non-finanziarie) Indici di redditività in crescita prima dell’emissione
Analisi dei bilanci pre-emissione (per le 55 PMI non-finanziarie) Liquidità stabile (test acido) e leva finanziaria in diminuzione
Analisi dei bilanci pre-emissione (per le 55 PMI non-finanziarie) Sostenibilità del debito in alcuni casi legata a prospettive future
Analisi dei bilanci post-emissione (per le 34 emittenti ‘pioniere’, PMI e grandi)
Analisi dei bilanci post-emissione (per le 34 emittenti ‘pioniere’, PMI e grandi) Emissione di un mini-bond nel 2013 per € 4 milioni con scadenza 2015 (poi per metà prorogato al 2016) e sottoscritto da un unico investitore (Futura Founds Sicav). Società finanziaria quotata in Borsa; è assimilabile a un fondo di private equity e quindi ‘naturalmente’ brucia cassa per breve termine per generare valore nel lungo termine.
Analisi dei bilanci post-emissione (per le 34 emittenti ‘pioniere’, PMI e grandi) Emissione di un mini-bond nel 2014 per € 1,5 milioni con scadenza 2017. È uno dei principali player in Italia della distribuzione e sfruttamento di diritti audiovisivi, nella proiezione digitale e nella distribuzione digitale di film ed eventi. Nei mesi successivi al collocamento il valore della produzione è cresciuto del 26% e un EBITDA raddoppiato, con investimenti sul catalogo e sulla rete di vendita, anche all’estero.
Analisi dei bilanci post-emissione (per le 34 emittenti ‘pioniere’, PMI e grandi) Emissione di un mini-bond a inizio 2014 per € 4 milioni con scadenza 2018, cedola 10%, quotato su ExtraMOT PRO. Opera nel settore del turismo e dell’organizzazione di eventi; dopo l’emissione ha investito su Expo 2015 diventando uno dei primi authorized reseller e firmando un accordo con il più grande tour operator cinese.
Analisi dei bilanci post-emissione (per le 34 emittenti ‘pioniere’, PMI e grandi) Emissione di un mini-bond nel 2013 per € 200 milioni con scadenza 2017 con rating B+ (S&P). Concessionario nel settore dei giochi e delle scommesse; ha utilizzato l’incasso per rimborsare alcuni debiti finanziari ricevuti da banche a azionisti, pur registrando una perdita di bilancio nel 2013, è comunque riuscita a migliorare la gestione del capitale circolante.
Analisi dei bilanci post-emissione (per le 34 emittenti ‘pioniere’, PMI e grandi) Emissione di un mini-bond a inizio 2014 per massimo € 20 milioni con scadenza 2021. Gruppo attivo nella consulenza e nei servizi immobiliari, ha ridotto l’esposizione sul debito bancario e ha dismesso nel 2013 e nel 2014 parte del proprio patrimonio immobiliare.
Le emissioni 25 febbraio 2016
Censimento delle emissioni Abbiamo 179 emissioni analizzate, per un valore nominale totale di € 7,191 miliardi , di cui: € 634,4 milioni solo da PMI (95 emissioni, il 53% del campione) € 1.361,6 milioni solo da emissioni < € 50 milioni (152 emissioni, ovvero l’85% del campione) 19 cambiali finanziarie (€ 56,35 milioni) Il controvalore medio generale dell’emissione è € 40,166 milioni. Nel 2015 le emissioni sono state 78 (contro le 71 del 2014).
Il flusso del numero di emissioni Crescita stabile e lineare
Il controvalore delle emissioni Metà delle emissioni è fra € 2 milioni e € 10 milioni; ben 27 sono sotto € 2 milioni
Il valore medio delle emissioni Il valore medio delle emissioni è ormai a regime
Mini-bond: quotati o no? Come avevamo previsto, il 2015 ha segnato un aumento delle emissioni non quotate
La scadenza Concentrazione sul valore dei 5 anni Media 2014 = 6,81 anni Media 2015 = 5,00 anni
Rimborso: bullet vs. amortizing
La cedola Larga preferenza per la cedola fissa Valore medio 2014 = 5,83% Valore medio 2015 = 5,07%
La cedola: PMI vs. grandi imprese / corretto Il costo del capitale è minore per le PMI solo sulle brevissime e sulle lunghe scadenze
Il rating Il rating è più facilmente riscontrabile fra le grandi imprese, per le emissioni di grande dimensione e di lunga scadenza
Opzioni sul rimborso La sola opzione call è più comune fra PMI e finanziarie. La sola opzione put è più frequente per le società già quotate. La presenza di entrambe le opzioni è più frequente per le imprese e le emissioni di dimensione maggiore
Garanzie sul prestito La garanzia compare più frequentemente per le grandi emissioni e per le scadenze di lungo termine
Gli attori 25 febbraio 2016
La filiera Impresa emittente Advisor network, CCIAA, associazioni Portali informativi dedicati, Consulenti legali Arranger v. prossimo lucido Banche agenti / depositarie Società di rating Investitori (professionali)
Gli arranger (emissioni sotto € 50 mln)
Gli investitori (emissioni sotto € 50 mln) Copertura 72%
I fondi di private debt 25 febbraio 2016
I fondi che investono in mini-bond • 12 fondi con investimenti già all’attivo (per € 455 milioni); sul podio Duemme Fondo per le Imprese (€ 84,4 milioni investiti), Anthilia BIT (€ 70,5 milioni), Euregio MiniBond (€ 54,7 milioni) • 7 fondi vicini al primo closing • 4 iniziative in partenza • Nuove risorse disponibili: € 900 milioni • Altre iniziative ‘abortite’ • Intervento del Fondo Italiano d’Investimento con un fondo di fondi dedicato (€ 300 milioni deliberati per 10 fondi selezionati su un capitale raccolto di € 335 milioni) • La novità (per l’Italia) dei fondi di direct lending
Le prospettive 25 febbraio 2016
Le prospettive • Per il 2016 prevediamo una crescita confermata, in linea con il 2015 • Il potenziale di diffusione fra le PMI è ancora significativo (solo 55 emittenti finora, escludendo le finanziarie) • Cartolarizzazione: un mondo ancora da esplorare • Project bond: timidi segnali • Guardare con attenzione all’evoluzione del fintech e a come cambia il mercato del capitale • Fra un anno: focus sulle imprese
Il gruppo di ricerca Giancarlo Giudici, Stefano De Paoli, Pietro Dickmann, Alberto Fusè, Lorenzo Sabatini Comitato scientifico: Vittorio Fiore, Valentina Lanfranchi, Anna Marucci, Silvio Schinaia, Gianmarco Paglietti, Denis Pilotto, Guido Romano E.mail info@osservatoriominibond.it Twitter @osservaminibond
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Tavola rotonda 25 «I febbraio mini-bond2016a sostegno dell’economia reale: missione possibile?»
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