Università degli Studi di Teramo - AA 2020-2021 Corso di Laurea Scienze e Tecnologie Alimentari
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Università degli Studi di Teramo Corso di Laurea Scienze e Tecnologie Alimentari AA 2020-2021 STRUTTURA E FUNZIONI DEGLI ORGANISMI ANIMALI Prof. Berardinelli – Dr.ssa Mauro
Dr.ssa Mauro ricevimento studenti martedi dalle ore 12.00 alle ore 13.30 o previo appuntamento telefonico 0861.266888 E-mail: amauro@unite.it
Il materiale contenuto nel presente file è inteso ad esclusivo utilizzo didattico PER GLI STUDENTI DEL I° anno CDL SCIENZE E TECNOLOGIE ALIMENTARI. Gli studenti sono invitati a non ridistribuire suddetto materiale, alcune immagini sono coperte da Copyright.
TESSUTO NERVOSO • Concentrato per il 98% nel SNC • due tipi di cellule: – Neuroni – Cellule Gliali (Neuroglia)
Neuroni e neuroglia: • neuroni – specializzati nella conduzione di impulsi elettrici che: • trasportano informazioni da una regione del corpo all’altra • integrano ed elaborano tali informazioni • cellule gliali – cellule “non nervose” che forniscono • sostegno strutturale • mezzo interno per gli scambi nutritivi e gassosi • attività di riparazione di lesioni • funzione di “isolamento” elettrico • forse partecipano alla conduzione nervosa?
schema delle parti fondamentali del neurone arborizzazione terminale dendrite soma o corpo cellulare guaina mielinica nucleo con nucleolo assone o neurite
Corpo cellulare o soma • Morfologia variabile: – Stellata (motoneuroni) – Piramidale (corteccia cerebrale) – Piriforme (Pukinje del cervelletto) – Sferica (gangli sensitivi) • Nucleo: – Voluminoso, sferico od ovoidale, centrale – chiaro (vuoto, vescicoloso), corrispondente alla predominio di eucromatina (elevata attività genetica) – Nucleolo unico, voluminoso ed intensamente basofilo (elevata attività di sintesi proteica)
ganglio periferico prolungamenti sezionati trasversalmente voluminoso soma neuronale con grande nucleo chiaro e denso nucleolo
Zolle di Nissl Nel preparato sono osservabili neuroni multipolari. La colorazione permette di evidenziare la presenza, nel citoplasma, di granuli fortemente basofili (ribosomi liberi e ribosomi aderenti alle membrane del reticolo), il cui insieme è definito sostanza tigroide o zolle di Nissl, disposta a macchia di leopardo. Colorazione: violetto di cresile.
Soma: componenti citoplasmatiche • Mitocondri numerosi (anche nei prolungamenti) • Golgi spesso di estensione considerevole • Sostanza di Nissl: zolle basofile che si estendono ai dendriti (ma non all’assone) reticolo endoplasmatico rugoso • Ribosomi numerosissimi • Neurotubuli e neurofibrille (aggregati di neurofilamenti) • Centrioli quasi sempre presenti (nonostante l’assenza di mitosi)
Dendriti • In genere multipli • Emergono da vari punti del corpo cellulare • Relativamente più brevi dell’assone • Si ramificano ripetutamente rimanendo nelle vicinanze del soma • Contorno irregolare, spesso ricoperto di spine o gemmule • Contengono tutti gli organuli (tranne il Golgi) • Funzionalmente e morfologicamente espansioni del soma
assone mentre il numero di dendriti è variabile, tutti i neuroni possiedono un singolo assone istologicamente, il decorso dell’assone è più difficile da seguire rispetto ai dendriti
Assone • Presente in tutti i neuroni • Di solito unico • Origina da una protrusione del soma detta cono di emergenza • In genere più lungo e regolare dei dendriti • Di solito non emette rami collaterali in vicinanza del soma… • … ma si divide ripetutamente nel cosiddetto territorio di innervazione • presenta un citoplasma (assoplasma) contenente strutture citoscheletriche altamente specializzate
Ultrastruttura dell’assone
assone in sezione longitudinale
Dendriti Assone • Abbondanti ribosomi, • Assenza di reticolo endoplasmico componenti associate • Superficie a sintesi proteica punteggiata da • Abbondanti “spine” mitocondri • Più corti e ramificati • Speciali strutture nei pressi del soma citoscheletriche • Superficie avvolta da guaina mielinica
Classificazione dei neuroni in base al numero di • Multipolari prolungamenti – i più comuni • Pseudounipolari – gangli sensitivi • Bipolari – retina – ganglio vestibolare – mucosa olfattiva • Unipolari – molto rari
pre- e post-sinaptico la sinapsi chimica è la principale struttura di connessione funzionale fra neuroni
la sinapsi terminale presinaptico vescicole sinaptiche terminale postsinaptico
Tipi di Sinapsi • Sinapsi asso-somatica • Sinapsi asso-dendritica • Sinapsi asso-assonica • Sinapsi dendro-dendritica (più rara)
Pompa di scambio sodio-potassio Potenziale transmembrana + + + ++ ++ + + + - - - - - - ++ + -- - - -+ - -70 mV - La asimmetria nella distribuzione di ioni carichi elettricamente è all’origine di una differenza di potenziale fra i due lati della membrana che si trova normalmente in tutte le cellule
Il flusso di informazioni 3. eccitazione o inibizione del 2. rilascio di neurone post- neurotrasmettitore sinaptico alla sinapsi 1. conduzione dell’impulso 4. potenziale d’azione lungo l’assone e i suoi terminali
Schema dell’ultra- struttura della mitocondrio sinapsi vescicola di neurotrasmettitore terminale presinaptico recettore neurotrasmettitore terminale rilasciato nella postsinaptico fessura sinaptica
Placca neuromuscolare
trasporto assoplasmatico
Flusso o trasporto assoplasmatico o assonico • Veloce – bidirezionale, 400 mm al giorno – vescicole derivate dal Golgi o dal reticolo endoplasmico – glicoproteine e fosfolipidi di membrana – enzimi • Lento – Solo anterogrado, 1-6 mm al giorno – Componenti solubili – Costituenti monomerici del citoscheletro – mitocondri
Correlati funzionali dell’ispessimento delle membrane sinaptiche secondo Gray (1969): • Sinapsi di tipo I – Ispessimento postsinaptico più pronunciato di quello Dendritiche, presinaptico eccitatorie – Fessura sinaptica relativamente ampia • Sinapsi di tipo II – Ispessimento postsinaptico più sottile Somatiche, – Fessura sinaptica meno inibitorie ampia regola non assoluta…
Neurotrasmettitori • Acetilcolina • Noradrenalina o norepinefrina • Dopanima • Serotonina • Istamina • GABA • Acido glutamico, acido aspartico • Glicina • …?
Cellule GLIALI
Astrocita fibroso Oligodendroglia Tipi di cellule gliali Astrocita protoplasm. Microglia
Guaina mielinica Nel SNC la mielinizzazione è dovuta agli oligodendrociti Un singolo oligodendrocita fornisce “mielina” a non meno di 50 assoni
Guaina mielinica Nel SNP la mielinizzazioneè legata alle Cellule di Schwann
Guaine di rivestimento dell’assone
• Segmenti “internodali” di 500-1000 µm interrotti dai nodi di Ranvier • Il tutto circondato da membrana basale: – Lamina basale (interna) glicoproteica – Lamina reticolare di Key e Retzius Nodo di Ranvier
nervo mielinizzato
• SNP: Schwann-mielina Mielina nel SNC • SNC: oligodendroglia-mielina Sostanza grigia (scarsamente mielinizzata)
Mielina nel SNC Sostanza bianca (mielinizzata)
Fibre mieliniche e amieliniche • Spessore della guaina in relazione a tipo e calibro della fibra nervosa: • Motoneuroni: – Assone spesso guaina spessa • N. della sensibilità tattile: – Assone medio guaina di medio spess. • N. della sensibilità dolorifica: – Assone sottile guaina sottile • Fibre dei nervi olfattivi – amieliniche
Significato funzionale della mielina • Isolamento elettrico • Aumento della velocità di conduzione dell’impulso (teoria della conduzione saltatoria) • Regolazione degli scambi metabolici • Ruolo della cellula di Schwann nella rigenerazione delle fibre
Degenerazione e rigenerazione • All’inizio della vita postnatale, i neuroni perdono rapidamente e definitivamente la capacità di replicarsi (popolazioni cellulari statiche o perenni) • Il tessuto nervoso pertanto non è in grado di rigenerare neuroni in seguito a lesioni gravi del corpo cellulare • In seguito alla lesione di un assone, invece, il soma è in grado di rigenerare il moncone periferico (grazie al flusso assoplasmatico)
Lesione (taglio o schiacciamento) dell’assone Degenerazione Walleriana: completa degenerazione del moncone distale di assone e della guaina mielinica
Rigenerazione 1 • Le cellule di Schwann iniziano a formare un “tubo” cellulare per dirigere la rigenerazione • I macrofagi fagocitano i detriti
Rigenerazione 2 • L’assone emette “gemme” che si allungano distalmente • L’accrescimento dei prolungamenti è guidato dal “tubo” o “cordone” formato dalla rete di cellule di Schwann
Rigenerazione 3 • I prolungamenti si allungano verso il bersaglio periferico crescendo di circa 3-4 mm al giorno • Il ristabilimento della funzione può avvenire anche dopo mesi e si possono verificare errori nelle riconnessioni
Effettori SN SNC Muscolo somatico scheletrico Efferenze Muscolo liscio SN Muscolo cardiaco autonomo Ghiandole integrazione altri organi Recettori Afferenze ambiente esterno
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