UNIONE ARTIGIANI 01 - 29 febbraio 2020

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UNIONE ARTIGIANI
  01 - 29 febbraio 2020

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INDICE

UNIONE ARTIGIANI
  28/02/2020 Il Giornale - Milano                                                7
  Il grido di artigiani e commercio «Milano ora torni alla normalità»

  27/02/2020 Il Cittadino di Monza e Brianza 05:20                               8
  I sindacati: uguali tutele per tutti i dipendenti "sospesi" dal lavoro

  25/02/2020 Corriere della Sera - Milano                                        9
  Ansia tassisti «Noi più esposti Ci servono mascherine»

  22/02/2020 Il Giornale - Milano                                                10
  Malati in quarantena a Milano nell'ospedale militare a Baggio

  19/02/2020 Il Giornale - Milano                                                11
  Meno turisti e calo nelle fiere Il Coronavirus infetta Milano

  15/02/2020 Il Cittadino di Monza e Brianza 05:20                               13
  Sicurezza sul lavoro «Fare squadra è l'unico modo per frenare gli incidenti»

  14/02/2020 Il Cittadino di Lodi                                                14
  Crisi Abb, ex Curioni e Nilfisk: oggi il corteo delle tute blu

  11/02/2020 Corriere della Sera - Milano                                        15
  Virus, si allarga la crisi economica Caos per i permessi di soggiorno

  06/02/2020 Il Giornale - Milano                                                17
  Aiuti a 1.300 imprese «Ma i soldi non bastano, c'è troppa burocrazia»

  05/02/2020 QN - Il Giorno - Brianza                                            19
  Sicurezza sul lavoro in Brianza, convegno a Palazzo Borromeo

  04/02/2020 Il Cittadino di Lodi                                                20
  «Gli artigiani regolari sono rovinati dagli abusivi»

  02/02/2020 Corriere della Sera - Milano                                        21
  L'esodo dei giovani artigiani

  28/02/2020 Libero - Milano                                                     23
  L'Unione artigiani in aiuto delle imprese: mutui sospesi alle categorie
  danneggiate

  22/02/2020 Libero - Milano                                                     24
  Unione Artigiani Un decalogo per le imprese
19/02/2020 QN - Il Giorno - Nazionale                                            25
Nasce il profumo Made in Milano "Galeotta" fu l'Unione Artigiani

14/02/2020 La Provincia di Lecco 05:28                                           26
Aziende del benessere Una crescita costante

11/02/2020 Giornale di Carate                                                    27
«Si lavora per vivere, non per morire» Tutti al fianco del «guerriero» Matteo

05/02/2020 Economy                                                               28
APPESANTITO E COL FIATO CORTO COSÌ IL FISCO NON HA PROSPETTIVE

04/02/2020 Giornale di Merate                                                    31
Scatta la fobia: a rischio le imprese cinesi nel Lecchese

02/02/2020 QN - Il Giorno - Nazionale                                            32
Chiuse in un anno tremila aziende

28/02/2020 Libero - Milano                                                       33
La Regione incontra le categorie E chiede fondi Ue per l'emergenza

22/02/2020 QN - Il Giorno - Nazionale                                            34
Decine di chiamate e allarme nei negozi «Non cedete al panico»

14/02/2020 La Provincia di Sondrio 05:30                                         35
Aziende del benessere Una crescita costante

11/02/2020 Giornale di Seregno                                                   36
«Si lavora per vivere, non per morire», tutti al fianco del «guerriero» Matteo

04/02/2020 Giornale di Seregno                                                   37
Sicurezza sul lavoro: il «guerriero» sale in cattedra

03/02/2020 Giornale di Lecco                                                     38
Scatta la fobia: a rischio le imprese cinesi a Lecco

28/02/2020 QN - Il Giorno - Nazionale                                            39
Il Confidi al fianco delle imprese in crisi

22/02/2020 QN - Il Giorno - Bergamo Brescia                                      40
Basta seguire le direttive del Ministero

14/02/2020 Settegiorni - Alto Milanese                                           41
Addio a Luciano Dubini, vero turbighese d'o ro

03/02/2020 Mi-Tomorrow                                                           42
Madonnina incoronata
01/02/2020 Il Cittadino di Monza e Brianza 05:20                               44
  Sicurezza lavoro Se ne parla anche con Mondini

UNIONE ARTIGIANI WEB
  28/02/2020 ilgiornale.it 07:50                                                 46
  Il grido di artigiani e commercio «Milano ora torni alla normalità»

  26/02/2020 mbnews.it 19:24                                                     47
  Ecco il modo migliore per fare pubblicità in Brianza, da Monza a Seregno, da
  Cesano Maderno a Giussano, con banner sei visibile a tutti!

  26/02/2020 milanopost.info 04:56                                               48
  Coronavirus, ansia dei tassisti. Da Motorizzazione ok a vetro divisorio dai
  clienti

  22/02/2020 ilgiornale.it 07:40                                                 49
  Malati in quarantena a Milano nell'ospedale militare a Baggio

  20/02/2020 Alto Adige Innovazione 08:21                                        50
  Via Siemens in tilt per il cantiere, CNA: «Necessari percorsi alternativi»

  14/02/2020 laprimapagina.it 22:59                                              51
  Milano. Imprese innovative e negozi di vicinato sostengono la crescita dei
  quartieri

  10/02/2020 informazione.it 15:21                                               53
  ENTERPRISE4INTEGRATION

  11/02/2020 corrierealtomilanese.com                                            54
  In morte di Luciano Dubini, IX ?Turbighese d?Oro?

  11/02/2020 milano.corriere.it 06:12                                            55
  Coronavirus Italia, si allarga la crisi economica. Caos per i permessi di
  soggiorno

  06/02/2020 ilgiornale.it 08:00                                                 56
  Aiuti a 1.300 imprese «Ma i soldi non bastano, c'è troppa burocrazia»

  03/02/2020 giornaledimonza.it 16:29                                            57
  Sicurezza sul lavoro: il guerriero di Cesano Maderno si racconta

  02/02/2020 milano.corriere.it                                                  58
  «Quasi mille imprese in meno»L'esodo dei giovani artigiani

  28/02/2020 ilgiornale.it                                                       59
  Il grido di artigiani e commercio «Milano ora torni alla normalità»
22/02/2020 ilgiornale.it                                                          60
Malati in quarantena a Milano nell'ospedale militare a Baggio

10/02/2020 informazione.it 15:21                                                  61
ENTERPRISE4INTEGRATION

06/02/2020 ilgiornale.it                                                          62
Aiuti a 1.300 imprese «Ma i soldi non bastano, c'è troppa burocrazia»

02/02/2020 Anglotedesco Videos 13:37                                              63
LOMBARDIA.Sono in aumento i giovani artigiani che se ne vanno

27/02/2020 gazzettadimilano.it 15:53                                              65
Coronavirus, da Unione Artigiani appello per rapido ritorno alla normalità.

21/02/2020 gazzettadimilano.it 17:49                                              66
Coronavirus, raccomandazioni di Unione Artigiani ai suoi associati.

05/02/2020 milano.repubblica.it 13:37                                             67
Dalle start up alle imprese di vicinato: a Milano il Comune ha finanziato quasi
1.300 aziende

21/02/2020 merateonline.it                                                        69
Dal Ministero della Sanità le direttive per proteggersi dal Coronavirus

05/02/2020 mi-lorenteggio.com 22:56                                               70
LAVORO. IMPRESE INNOVATIVE E NEGOZI DI VICINATO SOSTENGONO LA
CRESCITA DEI QUARTIERI: IN OTTO ANNI NATE 1.298 ATTIVITÀ GRAZIE AL
COMUNE

05/02/2020 milanotoday.it 00:32                                                   72
34 milioni in 8 anni: così il Comune ha sostenuto la nascita di 1.300 imprese

05/02/2020 La Milano 19:19                                                        74
Milano, lavoro: in otto anni nate 1.298 attività grazie al Comune

05/02/2020 iltabloid.it                                                           76
Milano: in otto anni nate 1.298 attività grazie al Comune
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31 articoli
28/02/2020                                                                                  diffusione:42616
Pag. 3 Ed. Milano                                                                              tiratura:94332

                                                                                                                La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato
  Il grido di artigiani e commercio «Milano ora torni alla normalità»
  Un gruppo di 68 ristoratori: noi aperti, donazione a volontari Sala rilancia il video «Milano non
  si ferma». Fi: «Sgravi fiscali» APPELLO ALLE ISTITUZIONI Accornero: «A parte la Zona rossa
  fateci ripartire subito» Incontro sindaco-albergatori
  ChiCa

  Reagire alla paura del Coronavirus e tornare alla normalità. É il senso del video-spot
  commissionato da un centinaio di brand della ristorazione che ieri ha fatto il giro del web ed è
  stato rilanciato anche dal sindaco Beppe Sala e dal leader della Lega Matteo Salvini. «Milano
  non si ferma» è lo slogan. Gli imprenditori associati sotto il nome «Unione del brand della
  ristorazione italiana», che rappresenta circa mille attività e 10mila lavoratori (tra gli altri,
  Antica Focacceria San Francesco, Briscola, Caffè Napoli, Ghe Sem, Jazz Cafè, Spontini)
  accantonano la concorrenza, fanno quadrato e promettono anche una donazione importante
  alle forze volontarie in campo. Si sono riuniti nei giorni scorsi per dare «un segnale di
  presenza e supporto alla città e alle istituzioni». Parlano per tutti Antonio Civita (ad della
  catena «Panino Giusto»), Nanni Arbellini («Pizzium») e Vincenzo Ferrari («Cioccolatitaliani»)
  per ribadire la decisione di tenere aperto, come hanno fatto nei giorni in cui gli affari sono
  crollati almeno 40%: «Aderiamo all'invito di Sala che richiama al buon senso e a scongiurare
  atteggiamenti che possono generare allarme, come l'immagine di una città spenta in tutti i
  sensi senza che ce ne sia l'effettiva necessità. Devolveremo un supporto ai volontari in campo
  e ribadiamo che Milano è una città viva e che reagisce». La disponibilità di un comparto in
  crisi - ristoranti, bar, locali, hotel - va a propria volta supportata dal Comune. Lo ha ribadito il
  capogruppo di Forza Italia, Fabrizio De Pasquale, chiedendo al sindaco di mettere in atto tre
  misure: «Sospensione per il 2020 della tassa di soggiorno, riduzione del 50% della Cosap per
  eventi ed esercizi commerciali e dilazione del pagamento della tassa rifiuti a novembre per
  esercizi e hotel». Un appello «per un rapido ritorno alla normalità» parte anche dal segretario
  regionale dell'Unione Artigiani, Marco Accornero. L'allarme «caratterizzato più da misure
  prudenziali che da vera e propria emergenza sanitaria si sta affievolendo, facendo prevalere la
  realtà di una situazione sotto controllo. A parte la limitata zona rossa, nel resto della regione
  è auspicabile un sereno ripristino della consueta vita civile e produttiva già dalla prossima
  settimana». Milano e la Lombardia sottolinea Accornero «hanno subito in pochi giorni danni di
  impatto gravissimo sull'economia e sulla reputazione internazionale, con possibili gravi
  ripercussioni nei mesi a venire. Occorre rimontare in sella presto e bene per rimettere in moto
  un territorio che produce oltre un quinto del Pil italiano, in cui lavorano un quarto degli addetti
  del manifatturiero nazionale, e che oggi rischia di impiegare mesi per recuperare lo
  svantaggio accumulato nei confronti della concorrenza globale». E il sindaco ha incontrato ieri
  il presidente di Federlaberghi Milano Maurizio Naro. Gli ha riferito che «l'occupazione negli
  hotel è crollata dall'85% al 10, vuol dire 25mila camere e 3 milioni di euro al giorno in meno.
  Contiamo sull'impegno preso da Sala a fare ogni sforzo per sostenere il settore e tra queste
  c'è anche il contrasto all'illegalità negli affitti brevi». Civita Lavoriamo perchè le vetrine spente
  generano un eccessivo allarme, la città reagisce De Pasquale Stop tassa di soggiorno, sconto
  Cosap per eventi e locali Pagamento Tari rinviato a settembre

UNIONE ARTIGIANI - Rassegna Stampa 01/02/2020 - 29/02/2020                                                 7
27/02/2020 05:20
Pag. 8                                                                                       tiratura:18000

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  I sindacati: uguali tutele per tutti i dipendenti "sospesi" dal lavoro

  Un tavolo interassessorile di regia regionale presso la Presidenza che coinvolga le parti sociali;
  uguali tutele per le lavoratrici e i lavoratori per i quali le autorità competenti abbiano disposto
  la sospensione dal lavoro, indipendentemente da settore, dimensione d'impresa, tipologia
  contrattuale di appartenenza, tenendo conto che lavoratori residenti in zona cosiddetta
  "rossa" lavorano quotidianamente in zone diverse al momento non direttamente impattate
  dalle misure restrittive. E poi ammortizzatori sociali (CIGO e FIS) opportunamente modificati
  rispetto a criteri di accesso, durata massima, utilizzo pregresso e affinché venga resa
  disponibile immediatamente anche la CIG in deroga; l'individuazione di una misura a tutela
  dei lavoratori autonomi ugualmente coinvolti dagli interventi restrittivi della attività lavorativa.
  Infine, potenziare e facilitare lo smartworking, anche attraverso accordi sindacali
  aziendali/territoriali sulla falsariga di quanto già utilizzato in passato per gli accordi utili al
  riconoscimento del premio di risultato e della formazione 4.0.
  Sono alcune delle richieste di Cgil Cisl e Uil Lombardia alla Regione, formulate nei giorni scorsi
  Il commercio
  Dal canto suo la Camera di commercio di Milano Monza Brianza Lodi resta aperta per i servizi
  essenziali (pratiche delle imprese e firma digitale) potenziando il lavoro agile (finora coinvolti
  un centinaio di dipendenti).
  Aperte anche le sedi di Apa Confartigianato Milano Monza Brianza per sostenere gli artigiani,
  in particolare l'ambito dei servizi alla persona (estetica, acconciatura). La richiesta è di misure
  straordinarie a favore delle imprese.
  Da parte sua l'Unione artigiani Monza Brianza ha specificato che i bar all'interno di hotel e
  ristoranti restano aperti per garantire il servizio ai soli ospiti della struttura. L'ordinanza di
  chiusura dalle 18 alle 6 non vale per gli autogrill. In ogni caso o gestori di ristoranti devono
  evitare assembramenti. Lo stesso dicasi per i mercati rionali. I parenti di ricoverati in case di
  riposo devono attenersi alla regola di accesso alla struttura nella misura di un parente per
  ogni ricoverato, non di più. • P.Cov

UNIONE ARTIGIANI - Rassegna Stampa 01/02/2020 - 29/02/2020                                               8
25/02/2020                                                                            diffusione:186527
Pag. 7 Ed. Milano                                                                        tiratura:274912

                                                                                                           La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato
  L'appello
  Ansia tassisti «Noi più esposti Ci servono mascherine»

  «Accesso prioritario alle mascherine
  e ai disinfettanti che oggi scarseggiano e linee guida da seguire per tutelare
  la salute dei lavoratori».
  I timori che da giorni circolano tra tassisti
  e conducenti Ncc per
  il rischio contagio di una categoria sempre
  a contatto con la clientela, all'interno dello spazio chiuso di un abitacolo,
  si sono tradotti ieri in una richiesta formale
  a prefetto, sindaco
  e governatore, da parte dei principali sindacati delle auto bianche (Tam, Satam, Unione
  artigiani, Uritaxi, Unica Cgil, Fit Cisl, Lega coop e Confcooperative). Si chiede «un incontro
  urgente affinché vengano predisposi supporti sanitari ai conducenti per garantire l'opportuna
  salvaguardia degli stessi
  e dell'utenza». Una misura di sicurezza, «senza polemiche» spiega
  il presidente di Taxiblu
  (il 4040, principale radiotaxi milanese), Emilio Boccalini,
  e nonostante un calo del 30 per cento delle corse imputabile all'ansia virus. «Comprendiamo
  la delicatezza del momento - spiega -
  e pensiamo che la salute
   e la tutela di clienti
  e operatori vengano
  prima di tutto». (l. vin.)
   © RIPRODUZIONE RISERVATA

UNIONE ARTIGIANI - Rassegna Stampa 01/02/2020 - 29/02/2020                                            9
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  Malati in quarantena a Milano nell'ospedale militare a Baggio
  Oggi riunione operativa a Palazzo Marino col sindaco: «Pronti ad adottare misure preventive
  anche in città»
  Cristina Bassi

  Arriva inevitabilmente a Milano la coda dell'emergenza scoppiata nel Lodigiano, con 15 casi
  confermati di contagio da Coronavirus. Il focolaio è stato circoscritto ai comuni coinvolti
  intorno a Codogno, ma anche in città parte la macchina della prevenzione. Non solo perché
  praticamente tutti i pazienti malati ieri sono stati trasferiti al Sacco e perché la cena tra il
  presunto «paziente zero» e il 38enne che poi avrebbe contagiato tutti sarebbe avvenuta
  proprio in un ristorante milanese tra la fine di gennaio e l'inizio di febbraio. Il sindaco
  Giuseppe Sala avverte che «al fine di offrire la massima collaborazione alla Regione, alla
  Prefettura e alle istituzioni responsabili in materia di sanità, ho istituito un gruppo di lavoro
  che si riunirà domani mattina (oggi, ndr ) a Palazzo Marino. Seguiremo costantemente
  l'evolversi della situazione e verificheremo la necessità di adottare eventuali misure di nostra
  competenza». C'è poi la questione della quarantena delle persone che sono entrate in
  contatto «stretto» con i malati accertati. Il commissario all'emergenza per il Coronavirus
  Angelo Borrelli ha spiegato che sono state individuate due strutture: una in provincia di
  Piacenza e una a Milano. Si tratta dell'ospedale militare di Baggio, con 60 posti, e dell'ex base
  del 50esimo Stormo a San Polo di Podenzano, con 130 posti. Sul fronte sanitario il anche
  Policlinico corre ai ripari. «A causa dell'emergenza sanitaria globale - dicono dall'istituto - chi
  viene in ospedale per tosse, raffreddore, febbre, congiuntivite deve tassativamente
  disinfettarsi le mani e indossare la mascherina. Mancano al momento le indicazioni del
  ministero e in attesa di questo, non essendoci una precisa direttiva abbiamo deciso di
  muoverci, rafforzando le indicazioni che già ci sono normalmente. Le preoccupazioni e tutte le
  misure sono doverose per evitare i contagi». Infine le ripercussioni sull'economia. «Siamo
  disponibili fin da subito - interviene il presidente di Assolombarda Carlo Bonomi - a
  collaborare con le istituzioni per trovare soluzioni che possano sostenere le imprese e i
  lavoratori in questa situazione di crisi. Saremo dunque impegnati a identificare le modalità più
  adeguate che vedano tutte le parti lavorare insieme per il sostegno del reddito dei lavoratori
  coinvolti». Confcommercio, con il presidente Carlo Sangalli, esprime «preoccupazione anche
  per tutte quelle attività imprenditoriali che sono paralizzate dalla quarantena» nella zone
  colpite. Si chiede al governo che «sia concessa una sospensione dei pagamenti legati alle
  prossime scadenze fiscali e contributive». E l'Unione artigiani di Milano e di Monza Brianza
  raccomanda agli operatori che lavorano con il pubblico «di osservare scrupolosamente le
  cautele» e adottare «un comportamento sereno e responsabile».

UNIONE ARTIGIANI - Rassegna Stampa 01/02/2020 - 29/02/2020                                               10
19/02/2020                                                                                 diffusione:42616
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  L'ALLARME IN CITTÀ
  Meno turisti e calo nelle fiere Il Coronavirus infetta Milano
  Taxi e negozianti disperati. Solo dal Mobile fuggono 30mila cinesi
  Marta Bravi

  Milano vuota. L'assenza del Dragone si fa sentire sempre di più nella nostra città, con un
  effetto schiacciante, soprattutto in questa settimana che vede un susseguirsi di eventi di
  richiamo internazionale. Oggi chiude il Micam, la fiera internazionale della calzatura a Rho,
  mentre ha preso il via ieri, con un evento di supporto alla Cina, la Fashion Week che vedrà
  protagonista la collezione Donna Autunno Inverno 2020 che debutta con il segno meno. un
  miglioio in meno in termini di presenze di visitatori, buyer, giornalisti e fotografi dalla Cina. Si
  percepisce un netto calo di visitatori e business men stranieri in città, pari al 25 30 per cento»
  spiega Pietro Gagliardi delegato taxi Claai - Unione Artigiani. Le auto (...) segue a pagina 3
  dalla prima pagina (...) bianche sono uno dei primi termometri del turismo in città e quindi tra
  le prime categorie a rendersi conto degli effetti collaterali del Coronavirus in questo caso. Ecco
  allora che Milano Moda Donna 2020 lancia un ponte virtuale verso la Cina, affidandosi alla
  tecnologia, con streaming di sfilate, backstage e interviste, per manifestare solidarietà al
  popolo cinese bloccato in patria dalle restrizioni sanitarie, ma anche per tentare di limitare le
  perdite delle più che possibili mancate vendite. «Ad ammirare le sfilate di questa edizione
  mancherà una buona fetta del pubblico professionale: circa mille tra buyers, brand,
  giornalisti, blogger, e persone che lavorano per le case di moda» ha spiegato presidente della
  Camera della moda italiana Carlo Capasa. Inoltre, «tre sfilate sono saltate perché, con le
  fabbriche cinesi chiuse, non hanno potuto completare le collezioni mentre sono due quelle che
  invece siamo riusciti a tenere in calendario. Nello stesso tempo, avremo una serie di designer
  cinesi, otto in tutto, che mostreranno virtualmente con video e racconti, i loro prodotti nel
  nostro fashion hub. Li accoglieremo per non fargli saltare una stagione». Da qui l'idea di
  lanciare un ponte virtuale con la Cina, come ha annunciato anche il presidente del Salone
  internazionale del Mobile Claudio Luti, che si aspetta di perdere dal 19 al 26 aprile la bellezza
  di 30mila visitatori. Un bel danno per l'indotto da turismo per Milano, se si pensa che il settore
  conta 23mila imprese solo in città con 160mila addetti. Secondo un'elaborazione della Camera
  di commercio di Milano Monza Brianza Lodi, le in quattro anni sono cresciute del 5 per cento:
  dalla ristorazione con 5893 imprese ai trasporti con oltre 2mila auto a noleggio,
  l'abbigliamento con 1.816, dai 686 alberghi alle 167 imprese di traduzione. Per quanto
  riguarda le prenotazioni alberghiere, «su un campione di 1500 camere le prenotazioni da
  parte di clienti cinesi - spiega il presidente di Federalberghi (Confcommercio) Maurizio Naro -
  per febbraio e marzo il 28 gennaio sono passate da 100 a 20. E se le stanze sono comunque
  state occupate da un'altra clientela, il fatturato per la Settimana della Moda, rappresentato
  per il 20 per cento dai cinesi, si dimezzerà». Il Micam, la Fiera internazionale della Calzatura
  che conta 1205 espositori, di cui 628 italiani e 577 stranieri, si chiude oggi con un calo che
  oscilla tra il 5 e il 7 per cento di buyer dall'Estremo Oriente, e un calo pari al del 5-7 per
  cento. L'Ufficio studi Confcommercio stima, a livello nazionale, un calo del Pil dello 0,3 per
  cento annuo, a causa del Coronavirus. Una perdita, sulla sola città di Milano, di fatturato delle
  imprese (non solo indotto turistico) stimata in 250 milioni di euro al mese. «Una cifra
  calcolata sulla base della spesa media di un turista cinese che viene in città - spiega Marco
  Barbieri, segretario generale di ConfCommercio - da 1.200 a 1.500 euro al giorno per una
  visita media di due giorni e mezzo». Marta Bravi30% stima della diminuzione delle presenze

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19/02/2020                                                                         diffusione:42616
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  di stranieri in città registrato dal sindacato dei tassisti
  30 mila i visitatori provenienti dall'Estremo Oriente che non saranno presenti alla Milano
  Design week

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  convegno Comune, Artigiani e Confartigianato insieme. Matteo Mondini invita alla
  collaborazione tra datori di lavoro e dipendenti
  Sicurezza sul lavoro «Fare squadra è l'unico modo per frenare gli
  incidenti»
  Cristina Marzorati

  «Per raggiungere l'obiettivo della sicurezza sul lavoro bisogna fare squadra, essere uniti, non
  ci devono essere divisioni politiche. I datori di lavoro, i dipendenti, devono agire insieme
  affinché la sicurezza sia davvero un bene per tutti». Non ha dubbi Matteo Mondini, 37 anni,
  tra i relatori e i promotori della serata, che ha subito l'amputazione di un braccio per un
  incidente sul luogo di lavoro e da allora promuove la sicurezza e sensibilizza sul tema. «Si
  lavora per vivere, non per morire» organizzata venerdì 7 febbraio in "Sala Aurora"
  dall'amministrazione comunale, Cgil, Unione Artigiani e Apa Confartigianato Imprese. Matteo
  a 28 anni è stato vittima di un grave infortunio sul lavoro: stava abbassando la saracinesca
  del negozio a Monza in cui era dipendente, quando è rimasto folgorato. Da allora non si è mai
  dato per vinto, ha lottato per far valere i propri diritti e ora gira l'Italia affinché gli infortuni e
  le morti sul lavoro diminuiscano ogni anno. Ma come si può fare? Giulio Fossati Cgil, Paolo
  Rastellino ApaConfartigianato, Sandro Carta Unione Artigiani, Matteo Massironi formatore
  nell'ambito della sicurezza sul lavoro e Giancarlo Restivo, moderatore dell'incontro e
  vicepresidente nazionale della "Italiana sicurezza sul lavoro", hanno proposto le loro soluzioni.
  Il primo passaggio è promuovere la formazione, attraverso consulenze specifiche, poi
  sollecitare imprenditori e artigiani a rispettare le normative in materia di sicurezza sul lavoro.
  Un passaggio non semplice vista la complessità della burocrazia italiana. Poche le persone
  presenti in sala nonostante la rilevanza del tema, «Purtroppo in concomitanza c'era Sanremo»
  commenta con un sorriso amaro Mondini, ma non sono mancati diversi esponenti politici: dal
  sindaco Maurilio Longhin ai consiglieri regionali Gigi Ponti, Partito Democratico e Alessandro
  Corbetta della Lega. •

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 DALLA STAZIONE
 Crisi Abb, ex Curioni e Nilfisk: oggi il corteo delle tute blu

 Appuntamento alle 9 nel piazzale della stazione, attesi almeno 300 lavoratori per protestare
 contro le scelte calate dall'alto delle multinazionali sul territorio. La Fiom Cgil e la Nidil Cgil (la
 categoria che segue le nuove identità del lavoro, somministrati e interinali) con la Cgil di Lodi
 portano oggi in corteo per le vie di Lodi le tute blu, un evento che la città non ricorda da anni.
 La procedura di mobilità per Abb Power Grids si è aperta proprio mentre era in chiusura quella
 della BW Papersystems di Galgagnano (ex Curioni) con 50 lavoratori lasciati a casa. E nel
 territorio sono ancora vive nella memoria le vicende dell'Abb Sace di San Martino in Strada
 (produzione e 60 lavoratori trasferiti a Dalmine), e quella della Nilfisk di Guardamiglio, con la
 chiusura del sito e 97 lavoratori licenziati. Una prima tappa del corteo sarà sotto la prefettura,
 dove una delegazione dei sindacati incontrerà forse il prefetto Marcello Cardona, poi il corteo
 riprenderà la strada di via Fanfulla dove ad attenderli ci saranno il presidente della Provincia
 Francesco Passerini con il sindaco di Lodi Sara Casanova, e forse altri rappresentanti del
 territorio in Regione e al Parlamento. Qui la delegazione dei lavoratori e del sindacato potrà
 esporre le proprie preoccupazioni e la richiesta forte di una strategia comune per far fronte
 alle decisioni delle multinazionali. Al termine dell'incontro è già programmato poi il tavolo
 istituzionale creato dalla Provincia di Lodi sullo sviluppo e l'occupazione nel territorio, a cui
 siedono i sindacati stessi, tutti i rappresentanti politici lodigiani negli organismi politici sovra-
 territoriali, i rappresentanti di Assolombarda, Camera di Commercio di Milano, Monza Brianza
 e Lodi, delle categorie degli artigiani (Confartigianato e Unione Artigiani) e del Commercio
 (Confcommercio).

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  Primo piano Psicosi e sanità
  Virus, si allarga la crisi economica Caos per i permessi di soggiorno
  In difficoltà parrucchieri, estetisti e tassisti. «Scaduti i visti ai turisti e ai lavoratori bloccati in
  patria»
  Giovanna Maria Fagnani

  Dopo il fuggi-fuggi dai ristoranti cinesi, la psicosi del coronavirus comincia a danneggiare altri
  settori che, fino ad ora, mostravano grande vivacità. È il caso dei parrucchieri, dei centri
  estetici e delle nail spa, aumentati del 65% in cinque anni in Lombardia (64% a Milano), come
  dice un'elaborazione della Camera di Commercio. Tanto che oggi, in tutta la regione, è cinese
  quasi il 40% dei titolari di questi negozi (1409 su 3753). E Milano è prima in Italia con 817
  imprese. In questi giorni, però, giungono segnali preoccupanti.
  Nei negozi di via Paolo Sarpi e dintorni saltano all'occhio le tante postazioni di manicure vuote
  in centri dove di solito si fa la coda. E i parrucchieri si concedono lunghe pause-sigaretta fuori
  dai negozi. È rimasta praticamente solo la clientela cinese. «Vediamo un calo drastico negli
  ordini» confida uno dei commessi in un negozio di prodotti per estetica e parrucchieri. C'è chi
  prova ad attirare i passanti con offerte speciali e sconti, ma si ottiene poco. «La gente non
  capisce che anche noi abbiamo paura di questo virus. E ci arrabbiamo con i nostri
  connazionali che, pur a rischio, hanno deciso lo stesso di partire per la vacanza in Italia.
  Invece tutti veniamo presi di mira» dice una commessa. «Si teme di vedere un impatto
  negativo sul business della componente cinese della nostra economia» sottolinea Marco
  Accornero, segretario generale dell'Unione Artigiani. Timori condivisi anche dal presidente
  della Regione, Attilio Fontana: «Siamo preoccupati per l'impatto economico. Abbiamo raccolto
  le paure di commercianti, imprenditori e turismo. Sono tantissime le attività toccate da questa
  situazione». Ma, se è presto per valutare i danni «siamo fiduciosi che un'attenta prevenzione
  possa servire» ha concluso Fontana.
  Dai parrucchieri, ai tassisti: il calo di turisti per il coronavirus si ripercuote anche sul loro
  lavoro. «Le corse sono calate del 20-25% rispetto allo scorso anno e con il forfeit annunciato
  dei buyer cinesi per la fashion week la situazione non può che peggiorare» spiega Emilio
  Boccalini, presidente di Taxiblu, il più grande radiotaxi milanese.
  Calo degli affari e caos nei permessi di soggiorno. Lo denuncia l'avvocato Fan Zheng, che ha
  scritto una lettera al ministero dell'Interno a nome di alcune associazioni rappresentative della
  comunità cinese di Milano. Tante le questioni aperte: «Ci sono persone entrate in Italia col
  visto turistico della durata di 30 giorni i cui voli di ritorno sono stati cancellati» dice il legale. E
  poi c'è chi è bloccato in Cina e ora non può tornare a rinnovare il suo permesso.
  Allarme e psicosi, ma anche manifestazioni di solidarietà contro la ghettizzazione: l'ultima è
  dell'Università Cattolica che ieri ha celebrato la Festa delle lanterne. «L'ateneo - afferma una
  nota - deplora le forme di sinofobia e intolleranza che si sono manifestate a seguito delle
  notizie sull'epidemia».
  Tra i tanti appelli spiccano le parole di Fabio Sun, titolare del ristorante Impero di
  Abbiategrasso: «Io sono sempre Fabio con la stessa voglia di cucinare per voi. Di me non c'è
  da aver paura, ma sono io ad essere preoccupato per la mia famiglia, parenti e amici che ora
  sono in Cina, isolati da tutto e da tutti. L'unica cosa che mi distoglie da questo pensiero è il
  lavoro. Noi vi aspettiamo e anche se non avete voglia di mangiare venite a darci un
  abbraccio».

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Pag. 2 Ed. Milano                                                                          tiratura:274912

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  Gli effetti
  Parrucchieri, e centri estetici di proprietà
  di cinesi erano aumentati
  del 65%
  in cinque anni in Lombardia (64 per cento solo a Milano), come dice
  la Camera
  di Commercio
  Attualmente in tutta la regione, è cinese quasi il 40% dei titolari di questi negozi (1.409 su
  3.753). E Milano è prima in Italia con 817 imprese
  In questi giorni, però, giungono segnali preoccupanti: dopo che la psicosi per il coronavirus
  con focolaio a Wuhan, in Cina, ha colpito i ristoranti cinesi, iniziano a essere disertate anche
  altri negozi
   Si sentono poi gli effetti del brusco calo
  dei turisti cinesi:
  le corse dei taxi si sono ridotte del 20-25% rispetto allo scorso anno
   La cerimonia
  festa delle lanterne
  In occasione della Festa delle lanterne, che chiude i festeggiamenti per il capodanno cinese,
  l'Università Cattolica ha espresso solidarietà al popolo cinese per la difficile situazione
  generata dall'epidemia: «Pur condividendo la necessità di prendere le precauzioni necessarie
  per proteggere la salute di tutti, l'ateneo deplora le forme di sinofobia e intolleranza
  manifestate
  a seguito delle notizie» sul coronavirus
  817
  25
  40
  27,8
  di parrucchiere ed estetica
  con titolare cinese a Milano (1.409 in Lombardia): sono
  in crescita dell'8% in un anno
  delle corse dei taxi a Milano dall'inizio dell'allarme coronavirus: la stima è del consorzio
  Taxiblu che gestisce il servizio del numero 4040
  di turisti dalla Cina che hanno già cancellato le prenotazioni negli alberghi milanesi secondo le
  stime dell'associazione di categoria Atr-Confesercenti
  di origine cinese, in migliaia, registrati ai servizi anagrafici del Comune di Milano:
  nel 2010 erano 18.946
  Foto:
  Solidarietà
  Distribuzione della bevanda tipica all'iniziativa «Parlando di té» dell'Università Cattolica. A
  destra negozi vuoti a Chinatown (Ansa)

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Pag. 4 Ed. Milano                                                                             tiratura:94332

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  BILANCIO IN CHIAROSCURO
  Aiuti a 1.300 imprese «Ma i soldi non bastano, c'è troppa
  burocrazia»
  In 8 anni il Comune ha stanziato 34 milioni Confcommercio: togliere lacciuoli e sveltire CON
  CONTRIBUTI PUBBLICI Solo il 4% delle start up lanciate dal 2012 ha cessato l'attività
  ChiCa

  Milano corre. Il Pil è cresciuto negli ultimi cinque anni del 9,7%, il doppio rispetto alla media
  nazionale (+4,6%), conta nei registri 10.700 imprese a proprietà straniera e 11,8 aziende
  ogni cento abitanti, viene scelta da oltre 7,6 milioni di turisti all'anno, è prima tra le città
  italiane più ricercate su Google. Il fallimento delle imprese? Si aggira intorno al 2,6%. In
  questo contesto positivo (fotografato dall'Osservatorio Milano 2019) si inserisce il bilancio
  presentato ieri dal Comune sugli aiuti stanziati per accompagnare la nascita di start up o
  supportare i commercianti danneggiati dai cantieri. Le aziende nate o sostenute in otto anni
  dall'amministrazione sono 1.298, e se 694 erano già impiantate in città prima del 2014 altre
  604 hanno potuto lanciarsi sul mercato (anche) grazie ai contributi e in 226 casi si è trattato
  di start up innovative, e il 96% sono tuttora attive, segno che l'idea aveva buone basi per
  crescere, solo il 4% (e tutte prima del 2017) sono cessate. Il Comune ha investito 34 milioni
  di euro dal 2012, la fetta più grande (13,3 milioni) sono andati proprio alla nascita di nuove
  imprese, con bandi focalizzati sugli insediamenti in periferia, e con punteggi in più alle donne.
  Altri 11,2 milioni sono stati riservati ai negozi e artigiani che hanno subito i danni dei cantieri
  per la M4, altri 7,2 milioni agli incubatori, 3,2 a imprese già consolidate. L'assessore al
  Commercio Cristina Tajani ha fatto presente che gli aiuti sono andati attraverso bandi ad hoc
  anche alle imprese di prossimità (precisamente 390). E le nuove imprese negli otto anni
  «hanno generato 8.899 posti di lavoro e un fatturato di oltre 1,4 miliardi, una media di
  400mila euro per impresa». Ma al Comune arriva anche il pressing delle associazioni di
  categoria ad accorciare i tempi della burocrazia, che rischiano (altrimenti) di azzerare nei fatti
  alcuni sostegni. É il caso dei negozi danneggiati dai cantieri della linea 4 della metropolitana.
  «É ovvio - puntualizza il segretario generale di Confcommercio Milano Marco Barbieri - che
  11,2 milioni di aiuti sono importanti, ma se consento di sdoppiare la licenza e poi ci impiego
  tre anni per aprire un chiosco, non funziona, il commercianti ha bisogno ora di avere
  un'entrata alternativa per reggere». Precisa che «i dati del Comune sul sostegno al tessuto
  imprenditoriale milanese sono importanti e, al di là dei numeri, mettono in risalto il costante
  dialogo e confronto che, con l'amministrazione comunale, abbiamo per trovare soluzioni a
  problemi specifici. Un dialogo che confermiamo e che proseguirà». Ma bisogna anche,
  prosegue Barbieri, «fare uno sforzo in più per togliere lacciuoli burocratici che limitano la
  capacità delle imprese nel creare eventi e iniziative. Aiutare le imprese significa, inoltre,
  continuare a collaborare in stretto raccordo con le istituzioni. E siamo fortemente preoccupati
  per la ricaduta sulle attività economiche dell'emergenza coronavirus, dobbiamo essere pronti
  a trovare soluzioni condivise per superare questo difficile momento». Anche il segretario
  generale dell'Unione Artigiani Marco Accornero avverte che «occorre sciogliere i nodi
  burocratici che rallentano e rendono difficoltoso l'avvio di attività».
  BARBIERI
  I negozi lungo cantieri M4 possono aprire chioschi? Tre anni di attesa LA FOTOGRAFIA Nuove
  imprese Danneggiate da cantieri M4 Incubatori Imprese consolidate 3,2 mln +9,7% PIL
  MILANO Area Metropolitana (ultimo quinquennio) 11,2 7,2 +4,6% PIL ITALIA (ultimo

UNIONE ARTIGIANI - Rassegna Stampa 01/02/2020 - 29/02/2020                                               17
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Pag. 4 Ed. Milano                                                                 tiratura:94332

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  quinquennio) 13,3 mln mln mln IL FOCUS SU MILANO IMPRESE STRANIERE 10.700 14,9% sul
  totale imprese registrate FALLIMENTO IMPRESE 2,6% su totale imprese registrate ARRIVI
  TURISTICI 7,6 mln Prima in Italia per notorietà su Google e per reputazione su Twitter
  RISORSE MESSE A BANDO DAL COMUNE PER LE IMPRESE 2012-2019 34,9 milioni Start up
  sostenute 4% Cessate 216 96% Attive

UNIONE ARTIGIANI - Rassegna Stampa 01/02/2020 - 29/02/2020                                   18
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Pag. 9 Ed. Brianza                                                                        tiratura:45077

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  Sicurezza sul lavoro in Brianza, convegno a Palazzo Borromeo

  CESANO MADERNO «Si lavora per vivere, non per morire». Lo slogan di Matteo Mondini,
  testimonial ormai di fama nazionale sul tema, è diventato anche il titolo di un importante
  convegno che si svolgerà venerdì alle 20.45 nella Sala Aurora di Palazzo Arese Borromeo, con
  il patrocinio del Comune di Cesano. «Sicurezza sul lavoro nella Brianza di oggi e di domani»,
  questo il punto che porterà a raccolta alcuni operatori del settore: Giulio Fossati, segretario
  Cgil Monza e Brianza, Sandro Carta, responsabile Ufficio sicurezza dell'Unione artigiani, Paolo
  Rastellino, presidente della sezione territoriale di Apa Confartigianato imprese e Matteo
  Massironi, imprenditore specializzato. «E' un convegno che vuole unire prima di tutto,
  mettendo in campo i rappresentanti datoriali e dei lavoratori», spiega Giancarlo Restivo,
  desiano, vicepresidente della Nazionale Sicurezza sul Lavoro e moderatore. Proprio lunedì
  sono stati forniti i dati 2019 degli incidenti sul lavoro in Lombardia in aumento rispetto agli
  anni scorsi I decessi sono stati 171 contro i 163 del 2018 (+8,5%). A livello provinciale, la
  maglia nera degli infortuni mortali nel 2019 va a Monza e Brianza che raddoppia passando dai
  7 del 2018 a 14 (+100%), Varese da 10 a 15 (+50%) e Brescia (+45%), da 22 a 32. Sul
  fronte degli infortuni totali l'incremento registrato e' sostanzialmente una conferma:
  +0,06%,(119.858 gli infortuni denunciati all'Inail nel 2018 e 119.930 nel 2019). Ale.Cri.

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 IL CASO L'Unione: «Almeno 130 barbieri fuori legge, ma ci sono anche gli estetisti e i tassisti»
 «Gli artigiani regolari sono rovinati dagli abusivi»

 di Federico Gaudenzi L'Unione Artigiani si scaglia contro l'abusivismo: «Non è solo una
 questione fiscale, di persone che lavorano senza pagare nulla facendo concorrenza sleale ai
 lavoratori onesti. È anche una questione di sicurezza, igiene, benessere della persona e
 dell'ambiente» spiega Mauro Sangalli, segretario dell'associazione, raccogliendo le voci dei
 rappresentanti di alcune categorie particolarmente colpite, tra cui parrucchieri, estetisti,
 tassisti e autoriparatori. Ascoltando le voci di alcuni storici parrucchieri lodigiani, si capisce
 fino a che punto arrivi la loro disillusione: «In questi anni, nelle istituzioni nessuno ci ha difesi,
 e siamo stati assediati su più fronti - spiega uno di loro -. Purtroppo ormai ci sono 130
 parrucchieri solo in Lodi, la torta è sempre la stessa e non basta per tutti, anche se le scuole
 continuano a sfornare ragazzi che il mercato non è in grado di assorbire, alimentando il
 circuito abusivo. Molti si fanno una clientela e poi chiudono il negozio per proseguire a
 domicilio, qualcosa che per la nostra categoria non è assolutamente permessa». In
 particolare, alcuni segnalano parrucchieri abusivi che si promuovono tranquillamente sui
 social, e persino alcune pubblicità diffuse sui media, che viaggiano al limite della legalità.
 «Non esiste alcuna licenza che permetta di fare il parrucchiere ambulante o a domicilio -
 spiega un'estetista lodigiana -: i nostri saloni sono sottoposti a controlli puntuali di tutti i tipi,
 ci sono delle norme precise, che questi non rispettano». Da qui il tema della sicurezza e
 dell'igiene: «Io devo giustamente avere tutti gli strumenti sterilizzati, come un dentista -
 prosegue la titolare del centro estetico, con vent'anni di esperienza -. È facile mettere un
 lettino e fare l'estetista a casa, ma che sicurezze ci sono, ad esempio, sugli strumenti?
 L'epatite è un rischio concreto. Quante volte, ad esempio, vengono da noi persone che hanno
 ricevuto un trattamento da questi estetisti improvvisati, e trovo micosi sulle unghie o altri
 problemi». »Il problema è che poi alcuni clienti vengono da noi a chiedere lo stesso prezzo
 dell'abusivo, che noi non possiamo permetterci: è una guerra tra poveri, me ne rendo conto,
 ma noi abbiamo determinati standard, dei costi anche fiscali. Un dipendente mi costa 17 euro
 l'ora, l'iva di parrucchieri ed estetisti è al 22 per cento, le tasse, i corsi vari, le certificazioni,
 gli affitti hanno un costo». Per questo vedere persone che lavorano tranquillamente a costo
 zero lascia l'amaro in bocca agli artigiani: »Si pensi soltanto allo smaltimento dei rifiuti: noi
 paghiamo e siamo attrezzati per i rifiuti speciali, mentre l'autoriparatore abusivo cambia l'olio
 e lo versa nel tombino» spiega ancora un artigiano, aggiungendo: «Mi rendo conto che per
 certe categorie è più facile trovare gli abusivi, mentre parrucchieri ed estetisti abusivi vanno
 in case private, e i controlli sono più complessi». Ad esempio, sul fronte dei tassisti le forze
 dell'ordine erano riuscite a cogliere in flagrante alcuni personaggi che davano passaggi a
 pagamento in città: «La situazione ora è migliorata - spiega un tassista -, ma quello che
 vogliamo far capire è che non ci si può affidare a certa gente: è una questione di sicurezza. Le
 nostre auto sono revisionate ogni anno, mentre salire con un abusivo è un rischio: qualunque
 cosa succeda, l'assicurazione non risponde». Sui tassisti, era stata proprio l'Unione Artigiani a
 sollecitare i controlli, portando il numero di targa degli abusivi in questura: «Invitiamo gli
 artigiani di ogni categoria a segnalarci eventuali abusivi senza timore - conclude Sangalli -:
 provvederemo noi ad inoltrare la segnalazione a chi di dovere». n
 Foto: Mauro Sangalli, segretario dell'Unione artigiani, denuncia il fenomeno

UNIONE ARTIGIANI - Rassegna Stampa 01/02/2020 - 29/02/2020                                                20
02/02/2020                                                                              diffusione:186527
Pag. 1 Ed. Milano                                                                          tiratura:274912

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  IMPRESE IN CALO
  L'esodo dei giovani artigiani
  Laura Vincenti

  Non è un paese per giovani, almeno per gli artigiani. In un anno, i giovani imprenditori
  lombardi perdono il 3,5% delle ditte. Erano 25.167, sono 24.282. Il dato negativo riguarda
  tutte le province lombarde. Perdita del -2,3% anche a Milano, dove i giovani imprenditori
  artigiani erano 7.212 nel 2018 e oggi sono 7.046.
  a pagina 6
  Non è un paese per giovani, almeno per quanto riguarda la Lombardia e gli artigiani. È quanto
  emerge dal report dell'ufficio studi dell'Unione Artigiani su dati della Camera di Commercio di
  Milano, Monza-Brianza, Lodi, che ha elaborato alcune tabelle di confronto tra il consuntivo
  2018 e quello del 2019 relativi alle imprese artigiane. In un anno, i giovani imprenditori
  lombardi perdono il 3,5% delle ditte. Erano 25.167, sono 24.282: 885 in meno. E il dato
  negativo riguarda tutte le province lombarde: il peggiore è a Varese (-9,6%), seguono
  Mantova (-6,8%) e Sondrio (-6,4%), mentre regge Monza e la Brianza (0,3%). Perdita del -
  2,3% anche a Milano, dove i giovani imprenditori artigiani erano 7.212 nel 2018 e oggi sono
  7.046: poco meno del 3% del totale delle imprese lombarde, il 29% delle imprese giovani
  della regione. «Preoccupa il calo riscontrato ancora fra i giovani imprenditori - commenta il
  segretario generale dell'Unione Artigiani, Marco Accornero -. Il contesto economicamente e
  culturalmente vivace non riesce a contrapporsi ai tanti nodi che di fatto scoraggiano se non
  impediscono la libera impresa, dal peso fiscale alla burocrazia fino all'accesso al credito.
  Soprattutto per i giovani e le start up non bastano coraggio e idee innovative. L'orizzonte non
  è affatto incoraggiante per chi vuole investire in proprio. Occorre prendere coscienza di questi
  ostacoli e agire con urgenza».
  Il dato negativo relativo ai giovani imprenditori è in linea con quello più generale che riguarda
  tutte le ditte artigiane in Lombardia, che registrano un calo dell'1,2% in un anno. Si
  distinguono, con un segno più, solo Milano e Monza-Brianza. «Il capoluogo e l'area
  metropolitana - continua Accornero - fanno registrare un timido +0,1%, corrispondente a 47
  aziende artigiane attive in più, mentre Monza e la Brianza segnano un +0,2% (pari a +35
  ditte). È la conferma di una Milano volano economico della regione, con influssi benefici nei
  confronti dei territori limitrofi come appunto la Brianza».
  Tra i dati positivi, da segnalare la crescita dell'imprenditoria femminile: in 12 mesi in regione
  aumento dello 0,9%, pari a 347 ditte in più. Erano 38.392 un anno fa, oggi sono 38.739. In
  questo ambito, Milano vanta un significativo +2,2% e numeri da primato, con 11.165 aziende
  a guida femminile attive (205 in più in un anno), pari al 4,6% del totale delle imprese
  lombarde, e a quasi il 29% delle imprese femminili della regione. Anche gli stranieri si
  muovono su flussi positivi: più 0,4% (da 45.246 del 2018 a 45.421 di oggi) in tutta la
  Lombardia, e del 3,1% (583 realtà in più) a Milano e nell'area metropolitana.
  Per quanto riguarda i settori, in Lombardia la crescita maggiore (+4%) si registra tra le
  imprese artigiane dell'intrattenimento (impianti per eventi, allestimenti, regie). Crescita che a
  Milano raddoppia (+8,7%). Dalle attività di spettacolo ai noleggi di strutture e attrezzature
  per eventi, comprensive di montaggi, impianti e operatori luci, audio, video. Buona anche la
  performance dei servizi di comunicazione (+5,9%). Dall'editoria (stampa e tipografia) alle
  produzioni video e cinematografiche fino alle telecomunicazioni e ai software, il comparto
  ospita gran parte delle imprese proprio in città.

UNIONE ARTIGIANI - Rassegna Stampa 01/02/2020 - 29/02/2020                                             21
02/02/2020                                                                                  diffusione:186527
Pag. 1 Ed. Milano                                                                              tiratura:274912

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   «Innovazione e tradizione artigiana trovano il loro connubio qui - conclude Marco Accornero -
  che vive un momento di euforia fra le imprese a spiccata vocazione al rinnovamento con
  nuove tecnologie in settori anche tradizionali».
   © RIPRODUZIONE RISERVATA
   Lo scenario LE IMPRESE TOTALI Le migliori e peggiori performance regionali I GIOVANI LE
  DONNE GLI STRANIERI 19.264 a Varese -8,4% L'Ego -Hub REGIONE MILANO 24.282 7.046
  38.739 11.165 45.246 19.395 -3,5% -2,3% +0,9% +2,2% +0,4% +3,1% IL BOOM LE
  CATEGORIE settore intrattenimento +4% in Lombardia +8,7% a Milano 241.584 in Lombardia
  -1,2% 68.979 a Milano +0,1% 22.315 in Brianza +0,2% 11.378 a Mantova -2,7
  Il dossier
  Secondo
   il rapporto annuale dell'Unione Artigiani dell'ufficio studi dell'Unione Artigiani, nell'ultimo anno
  hanno chiuso
   i battenti il 3,5 per cento delle ditte di giovani imprenditori lombardi
   Nel 2018 erano 25.167, alla fine dello scorso anno ne erano rimaste 24.282, cioè 885 in
  meno. E il dato negativo riguarda tutte le province lombarde
  Perdita
  del 2,3% anche a Milano,
  dove i giovani imprenditori artigiani
  erano 7.212 nel 2018 e oggi sono 7.046.

UNIONE ARTIGIANI - Rassegna Stampa 01/02/2020 - 29/02/2020                                                 22
28/02/2020                                                                                 diffusione:28583
Pag. 34 Ed. Milano                                                                            tiratura:72488

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  Contromisure
  L' Unione artigiani in aiuto delle imprese: mutui sospesi alle
  categorie danneggiate
  ELENA MARGRETH

   L'Unione Artigiani corre in aiuto alle imprese colpite dalla "crisi del Corona virus" lanciando un
  appello che sprona il ritorno alla normalità e approva interventi economici concreti a sostegno
  degli associati. L'Unione Artigiani di Milano e di Monza Brianza afferma che il motore
  economico e culturale lombardo deve ripartire velocemente e senza tentennamenti: «Ci sono
  finalmente le condizioni per chiedere al governo un graduale ritorno alla normalità» spiega il
  segretario generale dell'Unione Artigiani, Marco Accornero, «infondendo rassicurazioni e
  incoraggiamento ai cittadini, agli imprenditori e ai lavoratori. Servono subito azioni concrete:
  investimenti coraggiosi per far ripartire territori e settori in difficoltà, sia mediante l'accesso
  facilitato ai crediti fiscali e fondi di garanzia, la sospensione dei contributi, delle imposte e
  delle rate dei mutui, sia sul versante degli ammortizzatori sociali per i lavoratori». Per le
  categorie che stanno subendo maggiormente l'impatto dell'immobilità economica, come per
  esempio i tassisti, le attività di somministrazione di alimenti e bevande, gli estetisti e i
  parrucchieri, l'Unione Artigiani ha predisposto degli strumenti per ridurre gli effetti negativi
  sulle loro attività. In particolare, l'Unione ha reso possibile rinegoziare il debito per abbassare
  la rata di finanziamenti e mutui, concordando con l'Istituto di Credito. Ecco me misure
  concrete. Innanzituto l'Unione ha verificato la sospensione dell'ABI-Accordo 2020 che
  permette di interrompere per 12 mesi il pagamento della quota capitale delle rate dei
  finanziamenti a medio-lungo termine e le operazioni di apertura di conto corrente ipotecario.
  Infine, per quanto concerne l' allungamento dell'ABI-Accordo 2020, sarà possibile il rinvio
  della scadenza dei finanziamenti a medio-lungo termine e delle operazioni di credito a breve
  termine fino a 270 giorni. Per quanto riguarda la sospensione e l'allungamento dell'Abi, il
  tasso di interesse potrà essere aumentato rispetto a quello originario se si verificheranno
  maggiori oneri per la banca connessi alla realizzazione della medesima operazione. In ogni
  caso, l'importo della rata di ammortamento, determinata al nuovo tasso di interesse, dovrà
  risultare inferiore in misura apprezzabile rispetto a quella originaria. © RIPRODUZIONE
  RISERVATA
  Foto: MENO INCASSI Uno dei locali costretti a chiudere nei giorni scorsi a causa dell'ordinanza
  per l'emergenza Corona virus

UNIONE ARTIGIANI - Rassegna Stampa 01/02/2020 - 29/02/2020                                               23
22/02/2020                                                                                 diffusione:28583
Pag. 35 Ed. Milano                                                                            tiratura:72488

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  ISTRUZIONI
  Unione Artigiani Un decalogo per le imprese

   L'Unione artigiani lancia il decalogo per le imprese con l'obiettivo di evitare il diffondersi del
  coronavirus, che ieri ha seminato il panico anche a Milano e provincia dopo i primi casi nel
  Lodigiano. «Raccomandiamo a tutte le imprese e gli operatori che lavorano a contatto con il
  pubblico» si legge nella nota della associazione di categoria, «di osservare scrupolosamente le
  cautele e le misure suggerite dal ministero della Salute». La circolare prevede alcune
  indicazioni di massima per gli operatori dei servizi a contatto con il pubblico: indossare una
  mascherina se si è in contatto con altre persone; chiamare il numero 1500; lavarsi le mani
  frequentemente. «Non bisogna andare personalmente dal medico o al pronto soccorso»
  continua l'Unione artigiani, «nel caso si sospetti un contagio interverrà un'ambulanza in
  "biocontenimento"». Intanto il presidente di Confcommercio Carlo Sangalli ieri ha espresso
  preoccupazione per le attività imprenditoriali dei territori coinvolti. In serata è intervenuto
  anche il presidente di Assolombarda Carlo Bonomi: «Saremo dunque impegnati a identificare
  le modalità più adeguate che vedano tutte le parti lavorare insieme per il sostegno del reddito
  dei lavoratori coinvolti».

UNIONE ARTIGIANI - Rassegna Stampa 01/02/2020 - 29/02/2020                                               24
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