UNIONE ARTIGIANI 01 - 29 febbraio 2020
←
→
Trascrizione del contenuto della pagina
Se il tuo browser non visualizza correttamente la pagina, ti preghiamo di leggere il contenuto della pagina quaggiù
UNIONE ARTIGIANI 01 - 29 febbraio 2020 La proprietà intellettuale degli articoli è delle fonti (quotidiani o altro) specificate all'inizio degli stessi; ogni riproduzione totale o parziale del loro contenuto per fini che esulano da un utilizzo di Rassegna Stampa è compiuta sotto la responsabilità di chi la esegue; MIMESI s.r.l. declina ogni responsabilità derivante da un uso improprio dello strumento o comunque non conforme a quanto specificato nei contratti di adesione al servizio.
INDICE UNIONE ARTIGIANI 28/02/2020 Il Giornale - Milano 7 Il grido di artigiani e commercio «Milano ora torni alla normalità» 27/02/2020 Il Cittadino di Monza e Brianza 05:20 8 I sindacati: uguali tutele per tutti i dipendenti "sospesi" dal lavoro 25/02/2020 Corriere della Sera - Milano 9 Ansia tassisti «Noi più esposti Ci servono mascherine» 22/02/2020 Il Giornale - Milano 10 Malati in quarantena a Milano nell'ospedale militare a Baggio 19/02/2020 Il Giornale - Milano 11 Meno turisti e calo nelle fiere Il Coronavirus infetta Milano 15/02/2020 Il Cittadino di Monza e Brianza 05:20 13 Sicurezza sul lavoro «Fare squadra è l'unico modo per frenare gli incidenti» 14/02/2020 Il Cittadino di Lodi 14 Crisi Abb, ex Curioni e Nilfisk: oggi il corteo delle tute blu 11/02/2020 Corriere della Sera - Milano 15 Virus, si allarga la crisi economica Caos per i permessi di soggiorno 06/02/2020 Il Giornale - Milano 17 Aiuti a 1.300 imprese «Ma i soldi non bastano, c'è troppa burocrazia» 05/02/2020 QN - Il Giorno - Brianza 19 Sicurezza sul lavoro in Brianza, convegno a Palazzo Borromeo 04/02/2020 Il Cittadino di Lodi 20 «Gli artigiani regolari sono rovinati dagli abusivi» 02/02/2020 Corriere della Sera - Milano 21 L'esodo dei giovani artigiani 28/02/2020 Libero - Milano 23 L'Unione artigiani in aiuto delle imprese: mutui sospesi alle categorie danneggiate 22/02/2020 Libero - Milano 24 Unione Artigiani Un decalogo per le imprese
19/02/2020 QN - Il Giorno - Nazionale 25 Nasce il profumo Made in Milano "Galeotta" fu l'Unione Artigiani 14/02/2020 La Provincia di Lecco 05:28 26 Aziende del benessere Una crescita costante 11/02/2020 Giornale di Carate 27 «Si lavora per vivere, non per morire» Tutti al fianco del «guerriero» Matteo 05/02/2020 Economy 28 APPESANTITO E COL FIATO CORTO COSÌ IL FISCO NON HA PROSPETTIVE 04/02/2020 Giornale di Merate 31 Scatta la fobia: a rischio le imprese cinesi nel Lecchese 02/02/2020 QN - Il Giorno - Nazionale 32 Chiuse in un anno tremila aziende 28/02/2020 Libero - Milano 33 La Regione incontra le categorie E chiede fondi Ue per l'emergenza 22/02/2020 QN - Il Giorno - Nazionale 34 Decine di chiamate e allarme nei negozi «Non cedete al panico» 14/02/2020 La Provincia di Sondrio 05:30 35 Aziende del benessere Una crescita costante 11/02/2020 Giornale di Seregno 36 «Si lavora per vivere, non per morire», tutti al fianco del «guerriero» Matteo 04/02/2020 Giornale di Seregno 37 Sicurezza sul lavoro: il «guerriero» sale in cattedra 03/02/2020 Giornale di Lecco 38 Scatta la fobia: a rischio le imprese cinesi a Lecco 28/02/2020 QN - Il Giorno - Nazionale 39 Il Confidi al fianco delle imprese in crisi 22/02/2020 QN - Il Giorno - Bergamo Brescia 40 Basta seguire le direttive del Ministero 14/02/2020 Settegiorni - Alto Milanese 41 Addio a Luciano Dubini, vero turbighese d'o ro 03/02/2020 Mi-Tomorrow 42 Madonnina incoronata
01/02/2020 Il Cittadino di Monza e Brianza 05:20 44 Sicurezza lavoro Se ne parla anche con Mondini UNIONE ARTIGIANI WEB 28/02/2020 ilgiornale.it 07:50 46 Il grido di artigiani e commercio «Milano ora torni alla normalità» 26/02/2020 mbnews.it 19:24 47 Ecco il modo migliore per fare pubblicità in Brianza, da Monza a Seregno, da Cesano Maderno a Giussano, con banner sei visibile a tutti! 26/02/2020 milanopost.info 04:56 48 Coronavirus, ansia dei tassisti. Da Motorizzazione ok a vetro divisorio dai clienti 22/02/2020 ilgiornale.it 07:40 49 Malati in quarantena a Milano nell'ospedale militare a Baggio 20/02/2020 Alto Adige Innovazione 08:21 50 Via Siemens in tilt per il cantiere, CNA: «Necessari percorsi alternativi» 14/02/2020 laprimapagina.it 22:59 51 Milano. Imprese innovative e negozi di vicinato sostengono la crescita dei quartieri 10/02/2020 informazione.it 15:21 53 ENTERPRISE4INTEGRATION 11/02/2020 corrierealtomilanese.com 54 In morte di Luciano Dubini, IX ?Turbighese d?Oro? 11/02/2020 milano.corriere.it 06:12 55 Coronavirus Italia, si allarga la crisi economica. Caos per i permessi di soggiorno 06/02/2020 ilgiornale.it 08:00 56 Aiuti a 1.300 imprese «Ma i soldi non bastano, c'è troppa burocrazia» 03/02/2020 giornaledimonza.it 16:29 57 Sicurezza sul lavoro: il guerriero di Cesano Maderno si racconta 02/02/2020 milano.corriere.it 58 «Quasi mille imprese in meno»L'esodo dei giovani artigiani 28/02/2020 ilgiornale.it 59 Il grido di artigiani e commercio «Milano ora torni alla normalità»
22/02/2020 ilgiornale.it 60 Malati in quarantena a Milano nell'ospedale militare a Baggio 10/02/2020 informazione.it 15:21 61 ENTERPRISE4INTEGRATION 06/02/2020 ilgiornale.it 62 Aiuti a 1.300 imprese «Ma i soldi non bastano, c'è troppa burocrazia» 02/02/2020 Anglotedesco Videos 13:37 63 LOMBARDIA.Sono in aumento i giovani artigiani che se ne vanno 27/02/2020 gazzettadimilano.it 15:53 65 Coronavirus, da Unione Artigiani appello per rapido ritorno alla normalità. 21/02/2020 gazzettadimilano.it 17:49 66 Coronavirus, raccomandazioni di Unione Artigiani ai suoi associati. 05/02/2020 milano.repubblica.it 13:37 67 Dalle start up alle imprese di vicinato: a Milano il Comune ha finanziato quasi 1.300 aziende 21/02/2020 merateonline.it 69 Dal Ministero della Sanità le direttive per proteggersi dal Coronavirus 05/02/2020 mi-lorenteggio.com 22:56 70 LAVORO. IMPRESE INNOVATIVE E NEGOZI DI VICINATO SOSTENGONO LA CRESCITA DEI QUARTIERI: IN OTTO ANNI NATE 1.298 ATTIVITÀ GRAZIE AL COMUNE 05/02/2020 milanotoday.it 00:32 72 34 milioni in 8 anni: così il Comune ha sostenuto la nascita di 1.300 imprese 05/02/2020 La Milano 19:19 74 Milano, lavoro: in otto anni nate 1.298 attività grazie al Comune 05/02/2020 iltabloid.it 76 Milano: in otto anni nate 1.298 attività grazie al Comune
UNIONE ARTIGIANI 31 articoli
28/02/2020 diffusione:42616 Pag. 3 Ed. Milano tiratura:94332 La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato Il grido di artigiani e commercio «Milano ora torni alla normalità» Un gruppo di 68 ristoratori: noi aperti, donazione a volontari Sala rilancia il video «Milano non si ferma». Fi: «Sgravi fiscali» APPELLO ALLE ISTITUZIONI Accornero: «A parte la Zona rossa fateci ripartire subito» Incontro sindaco-albergatori ChiCa Reagire alla paura del Coronavirus e tornare alla normalità. É il senso del video-spot commissionato da un centinaio di brand della ristorazione che ieri ha fatto il giro del web ed è stato rilanciato anche dal sindaco Beppe Sala e dal leader della Lega Matteo Salvini. «Milano non si ferma» è lo slogan. Gli imprenditori associati sotto il nome «Unione del brand della ristorazione italiana», che rappresenta circa mille attività e 10mila lavoratori (tra gli altri, Antica Focacceria San Francesco, Briscola, Caffè Napoli, Ghe Sem, Jazz Cafè, Spontini) accantonano la concorrenza, fanno quadrato e promettono anche una donazione importante alle forze volontarie in campo. Si sono riuniti nei giorni scorsi per dare «un segnale di presenza e supporto alla città e alle istituzioni». Parlano per tutti Antonio Civita (ad della catena «Panino Giusto»), Nanni Arbellini («Pizzium») e Vincenzo Ferrari («Cioccolatitaliani») per ribadire la decisione di tenere aperto, come hanno fatto nei giorni in cui gli affari sono crollati almeno 40%: «Aderiamo all'invito di Sala che richiama al buon senso e a scongiurare atteggiamenti che possono generare allarme, come l'immagine di una città spenta in tutti i sensi senza che ce ne sia l'effettiva necessità. Devolveremo un supporto ai volontari in campo e ribadiamo che Milano è una città viva e che reagisce». La disponibilità di un comparto in crisi - ristoranti, bar, locali, hotel - va a propria volta supportata dal Comune. Lo ha ribadito il capogruppo di Forza Italia, Fabrizio De Pasquale, chiedendo al sindaco di mettere in atto tre misure: «Sospensione per il 2020 della tassa di soggiorno, riduzione del 50% della Cosap per eventi ed esercizi commerciali e dilazione del pagamento della tassa rifiuti a novembre per esercizi e hotel». Un appello «per un rapido ritorno alla normalità» parte anche dal segretario regionale dell'Unione Artigiani, Marco Accornero. L'allarme «caratterizzato più da misure prudenziali che da vera e propria emergenza sanitaria si sta affievolendo, facendo prevalere la realtà di una situazione sotto controllo. A parte la limitata zona rossa, nel resto della regione è auspicabile un sereno ripristino della consueta vita civile e produttiva già dalla prossima settimana». Milano e la Lombardia sottolinea Accornero «hanno subito in pochi giorni danni di impatto gravissimo sull'economia e sulla reputazione internazionale, con possibili gravi ripercussioni nei mesi a venire. Occorre rimontare in sella presto e bene per rimettere in moto un territorio che produce oltre un quinto del Pil italiano, in cui lavorano un quarto degli addetti del manifatturiero nazionale, e che oggi rischia di impiegare mesi per recuperare lo svantaggio accumulato nei confronti della concorrenza globale». E il sindaco ha incontrato ieri il presidente di Federlaberghi Milano Maurizio Naro. Gli ha riferito che «l'occupazione negli hotel è crollata dall'85% al 10, vuol dire 25mila camere e 3 milioni di euro al giorno in meno. Contiamo sull'impegno preso da Sala a fare ogni sforzo per sostenere il settore e tra queste c'è anche il contrasto all'illegalità negli affitti brevi». Civita Lavoriamo perchè le vetrine spente generano un eccessivo allarme, la città reagisce De Pasquale Stop tassa di soggiorno, sconto Cosap per eventi e locali Pagamento Tari rinviato a settembre UNIONE ARTIGIANI - Rassegna Stampa 01/02/2020 - 29/02/2020 7
27/02/2020 05:20 Pag. 8 tiratura:18000 La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato I sindacati: uguali tutele per tutti i dipendenti "sospesi" dal lavoro Un tavolo interassessorile di regia regionale presso la Presidenza che coinvolga le parti sociali; uguali tutele per le lavoratrici e i lavoratori per i quali le autorità competenti abbiano disposto la sospensione dal lavoro, indipendentemente da settore, dimensione d'impresa, tipologia contrattuale di appartenenza, tenendo conto che lavoratori residenti in zona cosiddetta "rossa" lavorano quotidianamente in zone diverse al momento non direttamente impattate dalle misure restrittive. E poi ammortizzatori sociali (CIGO e FIS) opportunamente modificati rispetto a criteri di accesso, durata massima, utilizzo pregresso e affinché venga resa disponibile immediatamente anche la CIG in deroga; l'individuazione di una misura a tutela dei lavoratori autonomi ugualmente coinvolti dagli interventi restrittivi della attività lavorativa. Infine, potenziare e facilitare lo smartworking, anche attraverso accordi sindacali aziendali/territoriali sulla falsariga di quanto già utilizzato in passato per gli accordi utili al riconoscimento del premio di risultato e della formazione 4.0. Sono alcune delle richieste di Cgil Cisl e Uil Lombardia alla Regione, formulate nei giorni scorsi Il commercio Dal canto suo la Camera di commercio di Milano Monza Brianza Lodi resta aperta per i servizi essenziali (pratiche delle imprese e firma digitale) potenziando il lavoro agile (finora coinvolti un centinaio di dipendenti). Aperte anche le sedi di Apa Confartigianato Milano Monza Brianza per sostenere gli artigiani, in particolare l'ambito dei servizi alla persona (estetica, acconciatura). La richiesta è di misure straordinarie a favore delle imprese. Da parte sua l'Unione artigiani Monza Brianza ha specificato che i bar all'interno di hotel e ristoranti restano aperti per garantire il servizio ai soli ospiti della struttura. L'ordinanza di chiusura dalle 18 alle 6 non vale per gli autogrill. In ogni caso o gestori di ristoranti devono evitare assembramenti. Lo stesso dicasi per i mercati rionali. I parenti di ricoverati in case di riposo devono attenersi alla regola di accesso alla struttura nella misura di un parente per ogni ricoverato, non di più. • P.Cov UNIONE ARTIGIANI - Rassegna Stampa 01/02/2020 - 29/02/2020 8
25/02/2020 diffusione:186527 Pag. 7 Ed. Milano tiratura:274912 La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato L'appello Ansia tassisti «Noi più esposti Ci servono mascherine» «Accesso prioritario alle mascherine e ai disinfettanti che oggi scarseggiano e linee guida da seguire per tutelare la salute dei lavoratori». I timori che da giorni circolano tra tassisti e conducenti Ncc per il rischio contagio di una categoria sempre a contatto con la clientela, all'interno dello spazio chiuso di un abitacolo, si sono tradotti ieri in una richiesta formale a prefetto, sindaco e governatore, da parte dei principali sindacati delle auto bianche (Tam, Satam, Unione artigiani, Uritaxi, Unica Cgil, Fit Cisl, Lega coop e Confcooperative). Si chiede «un incontro urgente affinché vengano predisposi supporti sanitari ai conducenti per garantire l'opportuna salvaguardia degli stessi e dell'utenza». Una misura di sicurezza, «senza polemiche» spiega il presidente di Taxiblu (il 4040, principale radiotaxi milanese), Emilio Boccalini, e nonostante un calo del 30 per cento delle corse imputabile all'ansia virus. «Comprendiamo la delicatezza del momento - spiega - e pensiamo che la salute e la tutela di clienti e operatori vengano prima di tutto». (l. vin.) © RIPRODUZIONE RISERVATA UNIONE ARTIGIANI - Rassegna Stampa 01/02/2020 - 29/02/2020 9
22/02/2020 diffusione:42616 Pag. 3 Ed. Milano tiratura:94332 La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato Malati in quarantena a Milano nell'ospedale militare a Baggio Oggi riunione operativa a Palazzo Marino col sindaco: «Pronti ad adottare misure preventive anche in città» Cristina Bassi Arriva inevitabilmente a Milano la coda dell'emergenza scoppiata nel Lodigiano, con 15 casi confermati di contagio da Coronavirus. Il focolaio è stato circoscritto ai comuni coinvolti intorno a Codogno, ma anche in città parte la macchina della prevenzione. Non solo perché praticamente tutti i pazienti malati ieri sono stati trasferiti al Sacco e perché la cena tra il presunto «paziente zero» e il 38enne che poi avrebbe contagiato tutti sarebbe avvenuta proprio in un ristorante milanese tra la fine di gennaio e l'inizio di febbraio. Il sindaco Giuseppe Sala avverte che «al fine di offrire la massima collaborazione alla Regione, alla Prefettura e alle istituzioni responsabili in materia di sanità, ho istituito un gruppo di lavoro che si riunirà domani mattina (oggi, ndr ) a Palazzo Marino. Seguiremo costantemente l'evolversi della situazione e verificheremo la necessità di adottare eventuali misure di nostra competenza». C'è poi la questione della quarantena delle persone che sono entrate in contatto «stretto» con i malati accertati. Il commissario all'emergenza per il Coronavirus Angelo Borrelli ha spiegato che sono state individuate due strutture: una in provincia di Piacenza e una a Milano. Si tratta dell'ospedale militare di Baggio, con 60 posti, e dell'ex base del 50esimo Stormo a San Polo di Podenzano, con 130 posti. Sul fronte sanitario il anche Policlinico corre ai ripari. «A causa dell'emergenza sanitaria globale - dicono dall'istituto - chi viene in ospedale per tosse, raffreddore, febbre, congiuntivite deve tassativamente disinfettarsi le mani e indossare la mascherina. Mancano al momento le indicazioni del ministero e in attesa di questo, non essendoci una precisa direttiva abbiamo deciso di muoverci, rafforzando le indicazioni che già ci sono normalmente. Le preoccupazioni e tutte le misure sono doverose per evitare i contagi». Infine le ripercussioni sull'economia. «Siamo disponibili fin da subito - interviene il presidente di Assolombarda Carlo Bonomi - a collaborare con le istituzioni per trovare soluzioni che possano sostenere le imprese e i lavoratori in questa situazione di crisi. Saremo dunque impegnati a identificare le modalità più adeguate che vedano tutte le parti lavorare insieme per il sostegno del reddito dei lavoratori coinvolti». Confcommercio, con il presidente Carlo Sangalli, esprime «preoccupazione anche per tutte quelle attività imprenditoriali che sono paralizzate dalla quarantena» nella zone colpite. Si chiede al governo che «sia concessa una sospensione dei pagamenti legati alle prossime scadenze fiscali e contributive». E l'Unione artigiani di Milano e di Monza Brianza raccomanda agli operatori che lavorano con il pubblico «di osservare scrupolosamente le cautele» e adottare «un comportamento sereno e responsabile». UNIONE ARTIGIANI - Rassegna Stampa 01/02/2020 - 29/02/2020 10
19/02/2020 diffusione:42616 Pag. 1 Ed. Milano tiratura:94332 La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato L'ALLARME IN CITTÀ Meno turisti e calo nelle fiere Il Coronavirus infetta Milano Taxi e negozianti disperati. Solo dal Mobile fuggono 30mila cinesi Marta Bravi Milano vuota. L'assenza del Dragone si fa sentire sempre di più nella nostra città, con un effetto schiacciante, soprattutto in questa settimana che vede un susseguirsi di eventi di richiamo internazionale. Oggi chiude il Micam, la fiera internazionale della calzatura a Rho, mentre ha preso il via ieri, con un evento di supporto alla Cina, la Fashion Week che vedrà protagonista la collezione Donna Autunno Inverno 2020 che debutta con il segno meno. un miglioio in meno in termini di presenze di visitatori, buyer, giornalisti e fotografi dalla Cina. Si percepisce un netto calo di visitatori e business men stranieri in città, pari al 25 30 per cento» spiega Pietro Gagliardi delegato taxi Claai - Unione Artigiani. Le auto (...) segue a pagina 3 dalla prima pagina (...) bianche sono uno dei primi termometri del turismo in città e quindi tra le prime categorie a rendersi conto degli effetti collaterali del Coronavirus in questo caso. Ecco allora che Milano Moda Donna 2020 lancia un ponte virtuale verso la Cina, affidandosi alla tecnologia, con streaming di sfilate, backstage e interviste, per manifestare solidarietà al popolo cinese bloccato in patria dalle restrizioni sanitarie, ma anche per tentare di limitare le perdite delle più che possibili mancate vendite. «Ad ammirare le sfilate di questa edizione mancherà una buona fetta del pubblico professionale: circa mille tra buyers, brand, giornalisti, blogger, e persone che lavorano per le case di moda» ha spiegato presidente della Camera della moda italiana Carlo Capasa. Inoltre, «tre sfilate sono saltate perché, con le fabbriche cinesi chiuse, non hanno potuto completare le collezioni mentre sono due quelle che invece siamo riusciti a tenere in calendario. Nello stesso tempo, avremo una serie di designer cinesi, otto in tutto, che mostreranno virtualmente con video e racconti, i loro prodotti nel nostro fashion hub. Li accoglieremo per non fargli saltare una stagione». Da qui l'idea di lanciare un ponte virtuale con la Cina, come ha annunciato anche il presidente del Salone internazionale del Mobile Claudio Luti, che si aspetta di perdere dal 19 al 26 aprile la bellezza di 30mila visitatori. Un bel danno per l'indotto da turismo per Milano, se si pensa che il settore conta 23mila imprese solo in città con 160mila addetti. Secondo un'elaborazione della Camera di commercio di Milano Monza Brianza Lodi, le in quattro anni sono cresciute del 5 per cento: dalla ristorazione con 5893 imprese ai trasporti con oltre 2mila auto a noleggio, l'abbigliamento con 1.816, dai 686 alberghi alle 167 imprese di traduzione. Per quanto riguarda le prenotazioni alberghiere, «su un campione di 1500 camere le prenotazioni da parte di clienti cinesi - spiega il presidente di Federalberghi (Confcommercio) Maurizio Naro - per febbraio e marzo il 28 gennaio sono passate da 100 a 20. E se le stanze sono comunque state occupate da un'altra clientela, il fatturato per la Settimana della Moda, rappresentato per il 20 per cento dai cinesi, si dimezzerà». Il Micam, la Fiera internazionale della Calzatura che conta 1205 espositori, di cui 628 italiani e 577 stranieri, si chiude oggi con un calo che oscilla tra il 5 e il 7 per cento di buyer dall'Estremo Oriente, e un calo pari al del 5-7 per cento. L'Ufficio studi Confcommercio stima, a livello nazionale, un calo del Pil dello 0,3 per cento annuo, a causa del Coronavirus. Una perdita, sulla sola città di Milano, di fatturato delle imprese (non solo indotto turistico) stimata in 250 milioni di euro al mese. «Una cifra calcolata sulla base della spesa media di un turista cinese che viene in città - spiega Marco Barbieri, segretario generale di ConfCommercio - da 1.200 a 1.500 euro al giorno per una visita media di due giorni e mezzo». Marta Bravi30% stima della diminuzione delle presenze UNIONE ARTIGIANI - Rassegna Stampa 01/02/2020 - 29/02/2020 11
19/02/2020 diffusione:42616 Pag. 1 Ed. Milano tiratura:94332 La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato di stranieri in città registrato dal sindacato dei tassisti 30 mila i visitatori provenienti dall'Estremo Oriente che non saranno presenti alla Milano Design week UNIONE ARTIGIANI - Rassegna Stampa 01/02/2020 - 29/02/2020 12
15/02/2020 05:20 Pag. 11 tiratura:18000 La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato convegno Comune, Artigiani e Confartigianato insieme. Matteo Mondini invita alla collaborazione tra datori di lavoro e dipendenti Sicurezza sul lavoro «Fare squadra è l'unico modo per frenare gli incidenti» Cristina Marzorati «Per raggiungere l'obiettivo della sicurezza sul lavoro bisogna fare squadra, essere uniti, non ci devono essere divisioni politiche. I datori di lavoro, i dipendenti, devono agire insieme affinché la sicurezza sia davvero un bene per tutti». Non ha dubbi Matteo Mondini, 37 anni, tra i relatori e i promotori della serata, che ha subito l'amputazione di un braccio per un incidente sul luogo di lavoro e da allora promuove la sicurezza e sensibilizza sul tema. «Si lavora per vivere, non per morire» organizzata venerdì 7 febbraio in "Sala Aurora" dall'amministrazione comunale, Cgil, Unione Artigiani e Apa Confartigianato Imprese. Matteo a 28 anni è stato vittima di un grave infortunio sul lavoro: stava abbassando la saracinesca del negozio a Monza in cui era dipendente, quando è rimasto folgorato. Da allora non si è mai dato per vinto, ha lottato per far valere i propri diritti e ora gira l'Italia affinché gli infortuni e le morti sul lavoro diminuiscano ogni anno. Ma come si può fare? Giulio Fossati Cgil, Paolo Rastellino ApaConfartigianato, Sandro Carta Unione Artigiani, Matteo Massironi formatore nell'ambito della sicurezza sul lavoro e Giancarlo Restivo, moderatore dell'incontro e vicepresidente nazionale della "Italiana sicurezza sul lavoro", hanno proposto le loro soluzioni. Il primo passaggio è promuovere la formazione, attraverso consulenze specifiche, poi sollecitare imprenditori e artigiani a rispettare le normative in materia di sicurezza sul lavoro. Un passaggio non semplice vista la complessità della burocrazia italiana. Poche le persone presenti in sala nonostante la rilevanza del tema, «Purtroppo in concomitanza c'era Sanremo» commenta con un sorriso amaro Mondini, ma non sono mancati diversi esponenti politici: dal sindaco Maurilio Longhin ai consiglieri regionali Gigi Ponti, Partito Democratico e Alessandro Corbetta della Lega. • UNIONE ARTIGIANI - Rassegna Stampa 01/02/2020 - 29/02/2020 13
14/02/2020 diffusione:16800 Pag. 7 La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato DALLA STAZIONE Crisi Abb, ex Curioni e Nilfisk: oggi il corteo delle tute blu Appuntamento alle 9 nel piazzale della stazione, attesi almeno 300 lavoratori per protestare contro le scelte calate dall'alto delle multinazionali sul territorio. La Fiom Cgil e la Nidil Cgil (la categoria che segue le nuove identità del lavoro, somministrati e interinali) con la Cgil di Lodi portano oggi in corteo per le vie di Lodi le tute blu, un evento che la città non ricorda da anni. La procedura di mobilità per Abb Power Grids si è aperta proprio mentre era in chiusura quella della BW Papersystems di Galgagnano (ex Curioni) con 50 lavoratori lasciati a casa. E nel territorio sono ancora vive nella memoria le vicende dell'Abb Sace di San Martino in Strada (produzione e 60 lavoratori trasferiti a Dalmine), e quella della Nilfisk di Guardamiglio, con la chiusura del sito e 97 lavoratori licenziati. Una prima tappa del corteo sarà sotto la prefettura, dove una delegazione dei sindacati incontrerà forse il prefetto Marcello Cardona, poi il corteo riprenderà la strada di via Fanfulla dove ad attenderli ci saranno il presidente della Provincia Francesco Passerini con il sindaco di Lodi Sara Casanova, e forse altri rappresentanti del territorio in Regione e al Parlamento. Qui la delegazione dei lavoratori e del sindacato potrà esporre le proprie preoccupazioni e la richiesta forte di una strategia comune per far fronte alle decisioni delle multinazionali. Al termine dell'incontro è già programmato poi il tavolo istituzionale creato dalla Provincia di Lodi sullo sviluppo e l'occupazione nel territorio, a cui siedono i sindacati stessi, tutti i rappresentanti politici lodigiani negli organismi politici sovra- territoriali, i rappresentanti di Assolombarda, Camera di Commercio di Milano, Monza Brianza e Lodi, delle categorie degli artigiani (Confartigianato e Unione Artigiani) e del Commercio (Confcommercio). UNIONE ARTIGIANI - Rassegna Stampa 01/02/2020 - 29/02/2020 14
11/02/2020 diffusione:186527 Pag. 2 Ed. Milano tiratura:274912 La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato Primo piano Psicosi e sanità Virus, si allarga la crisi economica Caos per i permessi di soggiorno In difficoltà parrucchieri, estetisti e tassisti. «Scaduti i visti ai turisti e ai lavoratori bloccati in patria» Giovanna Maria Fagnani Dopo il fuggi-fuggi dai ristoranti cinesi, la psicosi del coronavirus comincia a danneggiare altri settori che, fino ad ora, mostravano grande vivacità. È il caso dei parrucchieri, dei centri estetici e delle nail spa, aumentati del 65% in cinque anni in Lombardia (64% a Milano), come dice un'elaborazione della Camera di Commercio. Tanto che oggi, in tutta la regione, è cinese quasi il 40% dei titolari di questi negozi (1409 su 3753). E Milano è prima in Italia con 817 imprese. In questi giorni, però, giungono segnali preoccupanti. Nei negozi di via Paolo Sarpi e dintorni saltano all'occhio le tante postazioni di manicure vuote in centri dove di solito si fa la coda. E i parrucchieri si concedono lunghe pause-sigaretta fuori dai negozi. È rimasta praticamente solo la clientela cinese. «Vediamo un calo drastico negli ordini» confida uno dei commessi in un negozio di prodotti per estetica e parrucchieri. C'è chi prova ad attirare i passanti con offerte speciali e sconti, ma si ottiene poco. «La gente non capisce che anche noi abbiamo paura di questo virus. E ci arrabbiamo con i nostri connazionali che, pur a rischio, hanno deciso lo stesso di partire per la vacanza in Italia. Invece tutti veniamo presi di mira» dice una commessa. «Si teme di vedere un impatto negativo sul business della componente cinese della nostra economia» sottolinea Marco Accornero, segretario generale dell'Unione Artigiani. Timori condivisi anche dal presidente della Regione, Attilio Fontana: «Siamo preoccupati per l'impatto economico. Abbiamo raccolto le paure di commercianti, imprenditori e turismo. Sono tantissime le attività toccate da questa situazione». Ma, se è presto per valutare i danni «siamo fiduciosi che un'attenta prevenzione possa servire» ha concluso Fontana. Dai parrucchieri, ai tassisti: il calo di turisti per il coronavirus si ripercuote anche sul loro lavoro. «Le corse sono calate del 20-25% rispetto allo scorso anno e con il forfeit annunciato dei buyer cinesi per la fashion week la situazione non può che peggiorare» spiega Emilio Boccalini, presidente di Taxiblu, il più grande radiotaxi milanese. Calo degli affari e caos nei permessi di soggiorno. Lo denuncia l'avvocato Fan Zheng, che ha scritto una lettera al ministero dell'Interno a nome di alcune associazioni rappresentative della comunità cinese di Milano. Tante le questioni aperte: «Ci sono persone entrate in Italia col visto turistico della durata di 30 giorni i cui voli di ritorno sono stati cancellati» dice il legale. E poi c'è chi è bloccato in Cina e ora non può tornare a rinnovare il suo permesso. Allarme e psicosi, ma anche manifestazioni di solidarietà contro la ghettizzazione: l'ultima è dell'Università Cattolica che ieri ha celebrato la Festa delle lanterne. «L'ateneo - afferma una nota - deplora le forme di sinofobia e intolleranza che si sono manifestate a seguito delle notizie sull'epidemia». Tra i tanti appelli spiccano le parole di Fabio Sun, titolare del ristorante Impero di Abbiategrasso: «Io sono sempre Fabio con la stessa voglia di cucinare per voi. Di me non c'è da aver paura, ma sono io ad essere preoccupato per la mia famiglia, parenti e amici che ora sono in Cina, isolati da tutto e da tutti. L'unica cosa che mi distoglie da questo pensiero è il lavoro. Noi vi aspettiamo e anche se non avete voglia di mangiare venite a darci un abbraccio». UNIONE ARTIGIANI - Rassegna Stampa 01/02/2020 - 29/02/2020 15
11/02/2020 diffusione:186527 Pag. 2 Ed. Milano tiratura:274912 La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato © RIPRODUZIONE RISERVATA Gli effetti Parrucchieri, e centri estetici di proprietà di cinesi erano aumentati del 65% in cinque anni in Lombardia (64 per cento solo a Milano), come dice la Camera di Commercio Attualmente in tutta la regione, è cinese quasi il 40% dei titolari di questi negozi (1.409 su 3.753). E Milano è prima in Italia con 817 imprese In questi giorni, però, giungono segnali preoccupanti: dopo che la psicosi per il coronavirus con focolaio a Wuhan, in Cina, ha colpito i ristoranti cinesi, iniziano a essere disertate anche altri negozi Si sentono poi gli effetti del brusco calo dei turisti cinesi: le corse dei taxi si sono ridotte del 20-25% rispetto allo scorso anno La cerimonia festa delle lanterne In occasione della Festa delle lanterne, che chiude i festeggiamenti per il capodanno cinese, l'Università Cattolica ha espresso solidarietà al popolo cinese per la difficile situazione generata dall'epidemia: «Pur condividendo la necessità di prendere le precauzioni necessarie per proteggere la salute di tutti, l'ateneo deplora le forme di sinofobia e intolleranza manifestate a seguito delle notizie» sul coronavirus 817 25 40 27,8 di parrucchiere ed estetica con titolare cinese a Milano (1.409 in Lombardia): sono in crescita dell'8% in un anno delle corse dei taxi a Milano dall'inizio dell'allarme coronavirus: la stima è del consorzio Taxiblu che gestisce il servizio del numero 4040 di turisti dalla Cina che hanno già cancellato le prenotazioni negli alberghi milanesi secondo le stime dell'associazione di categoria Atr-Confesercenti di origine cinese, in migliaia, registrati ai servizi anagrafici del Comune di Milano: nel 2010 erano 18.946 Foto: Solidarietà Distribuzione della bevanda tipica all'iniziativa «Parlando di té» dell'Università Cattolica. A destra negozi vuoti a Chinatown (Ansa) UNIONE ARTIGIANI - Rassegna Stampa 01/02/2020 - 29/02/2020 16
06/02/2020 diffusione:42616 Pag. 4 Ed. Milano tiratura:94332 La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato BILANCIO IN CHIAROSCURO Aiuti a 1.300 imprese «Ma i soldi non bastano, c'è troppa burocrazia» In 8 anni il Comune ha stanziato 34 milioni Confcommercio: togliere lacciuoli e sveltire CON CONTRIBUTI PUBBLICI Solo il 4% delle start up lanciate dal 2012 ha cessato l'attività ChiCa Milano corre. Il Pil è cresciuto negli ultimi cinque anni del 9,7%, il doppio rispetto alla media nazionale (+4,6%), conta nei registri 10.700 imprese a proprietà straniera e 11,8 aziende ogni cento abitanti, viene scelta da oltre 7,6 milioni di turisti all'anno, è prima tra le città italiane più ricercate su Google. Il fallimento delle imprese? Si aggira intorno al 2,6%. In questo contesto positivo (fotografato dall'Osservatorio Milano 2019) si inserisce il bilancio presentato ieri dal Comune sugli aiuti stanziati per accompagnare la nascita di start up o supportare i commercianti danneggiati dai cantieri. Le aziende nate o sostenute in otto anni dall'amministrazione sono 1.298, e se 694 erano già impiantate in città prima del 2014 altre 604 hanno potuto lanciarsi sul mercato (anche) grazie ai contributi e in 226 casi si è trattato di start up innovative, e il 96% sono tuttora attive, segno che l'idea aveva buone basi per crescere, solo il 4% (e tutte prima del 2017) sono cessate. Il Comune ha investito 34 milioni di euro dal 2012, la fetta più grande (13,3 milioni) sono andati proprio alla nascita di nuove imprese, con bandi focalizzati sugli insediamenti in periferia, e con punteggi in più alle donne. Altri 11,2 milioni sono stati riservati ai negozi e artigiani che hanno subito i danni dei cantieri per la M4, altri 7,2 milioni agli incubatori, 3,2 a imprese già consolidate. L'assessore al Commercio Cristina Tajani ha fatto presente che gli aiuti sono andati attraverso bandi ad hoc anche alle imprese di prossimità (precisamente 390). E le nuove imprese negli otto anni «hanno generato 8.899 posti di lavoro e un fatturato di oltre 1,4 miliardi, una media di 400mila euro per impresa». Ma al Comune arriva anche il pressing delle associazioni di categoria ad accorciare i tempi della burocrazia, che rischiano (altrimenti) di azzerare nei fatti alcuni sostegni. É il caso dei negozi danneggiati dai cantieri della linea 4 della metropolitana. «É ovvio - puntualizza il segretario generale di Confcommercio Milano Marco Barbieri - che 11,2 milioni di aiuti sono importanti, ma se consento di sdoppiare la licenza e poi ci impiego tre anni per aprire un chiosco, non funziona, il commercianti ha bisogno ora di avere un'entrata alternativa per reggere». Precisa che «i dati del Comune sul sostegno al tessuto imprenditoriale milanese sono importanti e, al di là dei numeri, mettono in risalto il costante dialogo e confronto che, con l'amministrazione comunale, abbiamo per trovare soluzioni a problemi specifici. Un dialogo che confermiamo e che proseguirà». Ma bisogna anche, prosegue Barbieri, «fare uno sforzo in più per togliere lacciuoli burocratici che limitano la capacità delle imprese nel creare eventi e iniziative. Aiutare le imprese significa, inoltre, continuare a collaborare in stretto raccordo con le istituzioni. E siamo fortemente preoccupati per la ricaduta sulle attività economiche dell'emergenza coronavirus, dobbiamo essere pronti a trovare soluzioni condivise per superare questo difficile momento». Anche il segretario generale dell'Unione Artigiani Marco Accornero avverte che «occorre sciogliere i nodi burocratici che rallentano e rendono difficoltoso l'avvio di attività». BARBIERI I negozi lungo cantieri M4 possono aprire chioschi? Tre anni di attesa LA FOTOGRAFIA Nuove imprese Danneggiate da cantieri M4 Incubatori Imprese consolidate 3,2 mln +9,7% PIL MILANO Area Metropolitana (ultimo quinquennio) 11,2 7,2 +4,6% PIL ITALIA (ultimo UNIONE ARTIGIANI - Rassegna Stampa 01/02/2020 - 29/02/2020 17
06/02/2020 diffusione:42616 Pag. 4 Ed. Milano tiratura:94332 La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato quinquennio) 13,3 mln mln mln IL FOCUS SU MILANO IMPRESE STRANIERE 10.700 14,9% sul totale imprese registrate FALLIMENTO IMPRESE 2,6% su totale imprese registrate ARRIVI TURISTICI 7,6 mln Prima in Italia per notorietà su Google e per reputazione su Twitter RISORSE MESSE A BANDO DAL COMUNE PER LE IMPRESE 2012-2019 34,9 milioni Start up sostenute 4% Cessate 216 96% Attive UNIONE ARTIGIANI - Rassegna Stampa 01/02/2020 - 29/02/2020 18
05/02/2020 diffusione:25454 Pag. 9 Ed. Brianza tiratura:45077 La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato Sicurezza sul lavoro in Brianza, convegno a Palazzo Borromeo CESANO MADERNO «Si lavora per vivere, non per morire». Lo slogan di Matteo Mondini, testimonial ormai di fama nazionale sul tema, è diventato anche il titolo di un importante convegno che si svolgerà venerdì alle 20.45 nella Sala Aurora di Palazzo Arese Borromeo, con il patrocinio del Comune di Cesano. «Sicurezza sul lavoro nella Brianza di oggi e di domani», questo il punto che porterà a raccolta alcuni operatori del settore: Giulio Fossati, segretario Cgil Monza e Brianza, Sandro Carta, responsabile Ufficio sicurezza dell'Unione artigiani, Paolo Rastellino, presidente della sezione territoriale di Apa Confartigianato imprese e Matteo Massironi, imprenditore specializzato. «E' un convegno che vuole unire prima di tutto, mettendo in campo i rappresentanti datoriali e dei lavoratori», spiega Giancarlo Restivo, desiano, vicepresidente della Nazionale Sicurezza sul Lavoro e moderatore. Proprio lunedì sono stati forniti i dati 2019 degli incidenti sul lavoro in Lombardia in aumento rispetto agli anni scorsi I decessi sono stati 171 contro i 163 del 2018 (+8,5%). A livello provinciale, la maglia nera degli infortuni mortali nel 2019 va a Monza e Brianza che raddoppia passando dai 7 del 2018 a 14 (+100%), Varese da 10 a 15 (+50%) e Brescia (+45%), da 22 a 32. Sul fronte degli infortuni totali l'incremento registrato e' sostanzialmente una conferma: +0,06%,(119.858 gli infortuni denunciati all'Inail nel 2018 e 119.930 nel 2019). Ale.Cri. UNIONE ARTIGIANI - Rassegna Stampa 01/02/2020 - 29/02/2020 19
04/02/2020 diffusione:16800 Pag. 2 La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato IL CASO L'Unione: «Almeno 130 barbieri fuori legge, ma ci sono anche gli estetisti e i tassisti» «Gli artigiani regolari sono rovinati dagli abusivi» di Federico Gaudenzi L'Unione Artigiani si scaglia contro l'abusivismo: «Non è solo una questione fiscale, di persone che lavorano senza pagare nulla facendo concorrenza sleale ai lavoratori onesti. È anche una questione di sicurezza, igiene, benessere della persona e dell'ambiente» spiega Mauro Sangalli, segretario dell'associazione, raccogliendo le voci dei rappresentanti di alcune categorie particolarmente colpite, tra cui parrucchieri, estetisti, tassisti e autoriparatori. Ascoltando le voci di alcuni storici parrucchieri lodigiani, si capisce fino a che punto arrivi la loro disillusione: «In questi anni, nelle istituzioni nessuno ci ha difesi, e siamo stati assediati su più fronti - spiega uno di loro -. Purtroppo ormai ci sono 130 parrucchieri solo in Lodi, la torta è sempre la stessa e non basta per tutti, anche se le scuole continuano a sfornare ragazzi che il mercato non è in grado di assorbire, alimentando il circuito abusivo. Molti si fanno una clientela e poi chiudono il negozio per proseguire a domicilio, qualcosa che per la nostra categoria non è assolutamente permessa». In particolare, alcuni segnalano parrucchieri abusivi che si promuovono tranquillamente sui social, e persino alcune pubblicità diffuse sui media, che viaggiano al limite della legalità. «Non esiste alcuna licenza che permetta di fare il parrucchiere ambulante o a domicilio - spiega un'estetista lodigiana -: i nostri saloni sono sottoposti a controlli puntuali di tutti i tipi, ci sono delle norme precise, che questi non rispettano». Da qui il tema della sicurezza e dell'igiene: «Io devo giustamente avere tutti gli strumenti sterilizzati, come un dentista - prosegue la titolare del centro estetico, con vent'anni di esperienza -. È facile mettere un lettino e fare l'estetista a casa, ma che sicurezze ci sono, ad esempio, sugli strumenti? L'epatite è un rischio concreto. Quante volte, ad esempio, vengono da noi persone che hanno ricevuto un trattamento da questi estetisti improvvisati, e trovo micosi sulle unghie o altri problemi». »Il problema è che poi alcuni clienti vengono da noi a chiedere lo stesso prezzo dell'abusivo, che noi non possiamo permetterci: è una guerra tra poveri, me ne rendo conto, ma noi abbiamo determinati standard, dei costi anche fiscali. Un dipendente mi costa 17 euro l'ora, l'iva di parrucchieri ed estetisti è al 22 per cento, le tasse, i corsi vari, le certificazioni, gli affitti hanno un costo». Per questo vedere persone che lavorano tranquillamente a costo zero lascia l'amaro in bocca agli artigiani: »Si pensi soltanto allo smaltimento dei rifiuti: noi paghiamo e siamo attrezzati per i rifiuti speciali, mentre l'autoriparatore abusivo cambia l'olio e lo versa nel tombino» spiega ancora un artigiano, aggiungendo: «Mi rendo conto che per certe categorie è più facile trovare gli abusivi, mentre parrucchieri ed estetisti abusivi vanno in case private, e i controlli sono più complessi». Ad esempio, sul fronte dei tassisti le forze dell'ordine erano riuscite a cogliere in flagrante alcuni personaggi che davano passaggi a pagamento in città: «La situazione ora è migliorata - spiega un tassista -, ma quello che vogliamo far capire è che non ci si può affidare a certa gente: è una questione di sicurezza. Le nostre auto sono revisionate ogni anno, mentre salire con un abusivo è un rischio: qualunque cosa succeda, l'assicurazione non risponde». Sui tassisti, era stata proprio l'Unione Artigiani a sollecitare i controlli, portando il numero di targa degli abusivi in questura: «Invitiamo gli artigiani di ogni categoria a segnalarci eventuali abusivi senza timore - conclude Sangalli -: provvederemo noi ad inoltrare la segnalazione a chi di dovere». n Foto: Mauro Sangalli, segretario dell'Unione artigiani, denuncia il fenomeno UNIONE ARTIGIANI - Rassegna Stampa 01/02/2020 - 29/02/2020 20
02/02/2020 diffusione:186527 Pag. 1 Ed. Milano tiratura:274912 La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato IMPRESE IN CALO L'esodo dei giovani artigiani Laura Vincenti Non è un paese per giovani, almeno per gli artigiani. In un anno, i giovani imprenditori lombardi perdono il 3,5% delle ditte. Erano 25.167, sono 24.282. Il dato negativo riguarda tutte le province lombarde. Perdita del -2,3% anche a Milano, dove i giovani imprenditori artigiani erano 7.212 nel 2018 e oggi sono 7.046. a pagina 6 Non è un paese per giovani, almeno per quanto riguarda la Lombardia e gli artigiani. È quanto emerge dal report dell'ufficio studi dell'Unione Artigiani su dati della Camera di Commercio di Milano, Monza-Brianza, Lodi, che ha elaborato alcune tabelle di confronto tra il consuntivo 2018 e quello del 2019 relativi alle imprese artigiane. In un anno, i giovani imprenditori lombardi perdono il 3,5% delle ditte. Erano 25.167, sono 24.282: 885 in meno. E il dato negativo riguarda tutte le province lombarde: il peggiore è a Varese (-9,6%), seguono Mantova (-6,8%) e Sondrio (-6,4%), mentre regge Monza e la Brianza (0,3%). Perdita del - 2,3% anche a Milano, dove i giovani imprenditori artigiani erano 7.212 nel 2018 e oggi sono 7.046: poco meno del 3% del totale delle imprese lombarde, il 29% delle imprese giovani della regione. «Preoccupa il calo riscontrato ancora fra i giovani imprenditori - commenta il segretario generale dell'Unione Artigiani, Marco Accornero -. Il contesto economicamente e culturalmente vivace non riesce a contrapporsi ai tanti nodi che di fatto scoraggiano se non impediscono la libera impresa, dal peso fiscale alla burocrazia fino all'accesso al credito. Soprattutto per i giovani e le start up non bastano coraggio e idee innovative. L'orizzonte non è affatto incoraggiante per chi vuole investire in proprio. Occorre prendere coscienza di questi ostacoli e agire con urgenza». Il dato negativo relativo ai giovani imprenditori è in linea con quello più generale che riguarda tutte le ditte artigiane in Lombardia, che registrano un calo dell'1,2% in un anno. Si distinguono, con un segno più, solo Milano e Monza-Brianza. «Il capoluogo e l'area metropolitana - continua Accornero - fanno registrare un timido +0,1%, corrispondente a 47 aziende artigiane attive in più, mentre Monza e la Brianza segnano un +0,2% (pari a +35 ditte). È la conferma di una Milano volano economico della regione, con influssi benefici nei confronti dei territori limitrofi come appunto la Brianza». Tra i dati positivi, da segnalare la crescita dell'imprenditoria femminile: in 12 mesi in regione aumento dello 0,9%, pari a 347 ditte in più. Erano 38.392 un anno fa, oggi sono 38.739. In questo ambito, Milano vanta un significativo +2,2% e numeri da primato, con 11.165 aziende a guida femminile attive (205 in più in un anno), pari al 4,6% del totale delle imprese lombarde, e a quasi il 29% delle imprese femminili della regione. Anche gli stranieri si muovono su flussi positivi: più 0,4% (da 45.246 del 2018 a 45.421 di oggi) in tutta la Lombardia, e del 3,1% (583 realtà in più) a Milano e nell'area metropolitana. Per quanto riguarda i settori, in Lombardia la crescita maggiore (+4%) si registra tra le imprese artigiane dell'intrattenimento (impianti per eventi, allestimenti, regie). Crescita che a Milano raddoppia (+8,7%). Dalle attività di spettacolo ai noleggi di strutture e attrezzature per eventi, comprensive di montaggi, impianti e operatori luci, audio, video. Buona anche la performance dei servizi di comunicazione (+5,9%). Dall'editoria (stampa e tipografia) alle produzioni video e cinematografiche fino alle telecomunicazioni e ai software, il comparto ospita gran parte delle imprese proprio in città. UNIONE ARTIGIANI - Rassegna Stampa 01/02/2020 - 29/02/2020 21
02/02/2020 diffusione:186527 Pag. 1 Ed. Milano tiratura:274912 La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato «Innovazione e tradizione artigiana trovano il loro connubio qui - conclude Marco Accornero - che vive un momento di euforia fra le imprese a spiccata vocazione al rinnovamento con nuove tecnologie in settori anche tradizionali». © RIPRODUZIONE RISERVATA Lo scenario LE IMPRESE TOTALI Le migliori e peggiori performance regionali I GIOVANI LE DONNE GLI STRANIERI 19.264 a Varese -8,4% L'Ego -Hub REGIONE MILANO 24.282 7.046 38.739 11.165 45.246 19.395 -3,5% -2,3% +0,9% +2,2% +0,4% +3,1% IL BOOM LE CATEGORIE settore intrattenimento +4% in Lombardia +8,7% a Milano 241.584 in Lombardia -1,2% 68.979 a Milano +0,1% 22.315 in Brianza +0,2% 11.378 a Mantova -2,7 Il dossier Secondo il rapporto annuale dell'Unione Artigiani dell'ufficio studi dell'Unione Artigiani, nell'ultimo anno hanno chiuso i battenti il 3,5 per cento delle ditte di giovani imprenditori lombardi Nel 2018 erano 25.167, alla fine dello scorso anno ne erano rimaste 24.282, cioè 885 in meno. E il dato negativo riguarda tutte le province lombarde Perdita del 2,3% anche a Milano, dove i giovani imprenditori artigiani erano 7.212 nel 2018 e oggi sono 7.046. UNIONE ARTIGIANI - Rassegna Stampa 01/02/2020 - 29/02/2020 22
28/02/2020 diffusione:28583 Pag. 34 Ed. Milano tiratura:72488 La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato Contromisure L' Unione artigiani in aiuto delle imprese: mutui sospesi alle categorie danneggiate ELENA MARGRETH L'Unione Artigiani corre in aiuto alle imprese colpite dalla "crisi del Corona virus" lanciando un appello che sprona il ritorno alla normalità e approva interventi economici concreti a sostegno degli associati. L'Unione Artigiani di Milano e di Monza Brianza afferma che il motore economico e culturale lombardo deve ripartire velocemente e senza tentennamenti: «Ci sono finalmente le condizioni per chiedere al governo un graduale ritorno alla normalità» spiega il segretario generale dell'Unione Artigiani, Marco Accornero, «infondendo rassicurazioni e incoraggiamento ai cittadini, agli imprenditori e ai lavoratori. Servono subito azioni concrete: investimenti coraggiosi per far ripartire territori e settori in difficoltà, sia mediante l'accesso facilitato ai crediti fiscali e fondi di garanzia, la sospensione dei contributi, delle imposte e delle rate dei mutui, sia sul versante degli ammortizzatori sociali per i lavoratori». Per le categorie che stanno subendo maggiormente l'impatto dell'immobilità economica, come per esempio i tassisti, le attività di somministrazione di alimenti e bevande, gli estetisti e i parrucchieri, l'Unione Artigiani ha predisposto degli strumenti per ridurre gli effetti negativi sulle loro attività. In particolare, l'Unione ha reso possibile rinegoziare il debito per abbassare la rata di finanziamenti e mutui, concordando con l'Istituto di Credito. Ecco me misure concrete. Innanzituto l'Unione ha verificato la sospensione dell'ABI-Accordo 2020 che permette di interrompere per 12 mesi il pagamento della quota capitale delle rate dei finanziamenti a medio-lungo termine e le operazioni di apertura di conto corrente ipotecario. Infine, per quanto concerne l' allungamento dell'ABI-Accordo 2020, sarà possibile il rinvio della scadenza dei finanziamenti a medio-lungo termine e delle operazioni di credito a breve termine fino a 270 giorni. Per quanto riguarda la sospensione e l'allungamento dell'Abi, il tasso di interesse potrà essere aumentato rispetto a quello originario se si verificheranno maggiori oneri per la banca connessi alla realizzazione della medesima operazione. In ogni caso, l'importo della rata di ammortamento, determinata al nuovo tasso di interesse, dovrà risultare inferiore in misura apprezzabile rispetto a quella originaria. © RIPRODUZIONE RISERVATA Foto: MENO INCASSI Uno dei locali costretti a chiudere nei giorni scorsi a causa dell'ordinanza per l'emergenza Corona virus UNIONE ARTIGIANI - Rassegna Stampa 01/02/2020 - 29/02/2020 23
22/02/2020 diffusione:28583 Pag. 35 Ed. Milano tiratura:72488 La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato ISTRUZIONI Unione Artigiani Un decalogo per le imprese L'Unione artigiani lancia il decalogo per le imprese con l'obiettivo di evitare il diffondersi del coronavirus, che ieri ha seminato il panico anche a Milano e provincia dopo i primi casi nel Lodigiano. «Raccomandiamo a tutte le imprese e gli operatori che lavorano a contatto con il pubblico» si legge nella nota della associazione di categoria, «di osservare scrupolosamente le cautele e le misure suggerite dal ministero della Salute». La circolare prevede alcune indicazioni di massima per gli operatori dei servizi a contatto con il pubblico: indossare una mascherina se si è in contatto con altre persone; chiamare il numero 1500; lavarsi le mani frequentemente. «Non bisogna andare personalmente dal medico o al pronto soccorso» continua l'Unione artigiani, «nel caso si sospetti un contagio interverrà un'ambulanza in "biocontenimento"». Intanto il presidente di Confcommercio Carlo Sangalli ieri ha espresso preoccupazione per le attività imprenditoriali dei territori coinvolti. In serata è intervenuto anche il presidente di Assolombarda Carlo Bonomi: «Saremo dunque impegnati a identificare le modalità più adeguate che vedano tutte le parti lavorare insieme per il sostegno del reddito dei lavoratori coinvolti». UNIONE ARTIGIANI - Rassegna Stampa 01/02/2020 - 29/02/2020 24
Puoi anche leggere