Una emergenza nella emergenza - RIVISTA DI INFORMAZIONE SUI PROBLEMI ABITATIVI DEGLI ANZIANI - Abitare e Anziani

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Una emergenza nella emergenza - RIVISTA DI INFORMAZIONE SUI PROBLEMI ABITATIVI DEGLI ANZIANI - Abitare e Anziani
i n f o r m a

RIVISTA DI INFORMAZIONE SUI PROBLEMI ABITATIVI DEGLI ANZIANI   Numero 2/2020

                                             Una emergenza
                                            nella emergenza
Una emergenza nella emergenza - RIVISTA DI INFORMAZIONE SUI PROBLEMI ABITATIVI DEGLI ANZIANI - Abitare e Anziani
Sommario
                 i n f o r m a      03 Editoriale
       Numero 2/2020
                                       Aprire nuovi orizzonti
                                       Enzo Costa
      Associazione AeA,                Presidente Nazionale AUSER
      Abitare e Anziani

                                    05 Report
            Soci 2020
    Auser, associazione per
     l’invecchiamento attivo
          Cgil Nazionale
                                       Una emergenza
Fillea Cgil, federazione italiana
     lavoratori legno e affini
                                       nella emergenza
Spi-Cgil Nazionale, sindacato
                                       Marco Arlotti e Costanzo Ranci
         pensionati italiani           Laboratorio di Politiche Sociali,
    Sunia, sindacato unitario          Politecnico di Milano
         nazionale inquilini
           e assegnatari

         AeA Informa                12 L’Amministratore
       Rivista periodica
        di informazione
                                       di sostegno
     sui problemi abitativi            Claudio Falasca
          degli anziani                Direttore Abitare e Anziani
       Numero 2/2020

       Proprietà e editore
     AeA, Abitare e Anziani            Le rubriche
  Via Nizza, 154 - 00198 Roma          a cura di Fabio Piccolino
      Tel 06.8440771 – Fax
          06.84407777               24 Governo e istituzioni
  e-mail info@abitareeanzini.it
sito web www.abitareeanziani.it

   Direttore Responsabile           28 Organizzazioni sociali
         Giusy Colmo
    Comitato di Direzione
                                       e volontariato
Giusy Colmo, Marco Di Luccio,
       Claudio Falasca,
                                    30 Osservatorio
       Fabio Piccolino                 internazionale
     Progetto grafico               32 Osservatorio
     e impaginazione
   Massimiliano D’Affronto             dell’innovazione
          8x8 Srl
                                    34 Indagini, studi,
      Foto di copertina
       “La passeggiata”
                                       ricerche
     di Marc Chagall 1917
Una emergenza nella emergenza - RIVISTA DI INFORMAZIONE SUI PROBLEMI ABITATIVI DEGLI ANZIANI - Abitare e Anziani
Editoriale

Aprire nuovi
orizzonti
Enzo Costa E Presidente nazionale Auser                                      più anziani in percentuale alla
                                                                             popolazione, un pensiero che ci
È bastato un virus per mettere in crisi le intere                            ha portato tutti verso una colletti-
economie mondiali, edificate su uno sviluppo basato                          va disfatta sanitaria, politica, so-
                                                                             ciale ed economica.
sul consumo e sulle leggi di mercato, un modello
che da tempo dimostra di non essere in grado di                              Oggi viviamo in un territorio de-
realizzare una crescita equilibrata, distribuita e,                          vastato, bloccato, con un nume-
sopratutto, rispettosa dei diritti essenziali che                            ro di morti assurdo per un paese
rendono la vita delle persone dignitosa e sostenibile                        che si vanta di avere il migliore
                                                                             sistema sanitario del mondo,
sia in termini di qualità che ambientali.                                    sono mancati, e mancano, i di-

I
                                                                             spositivi individuali di protezione,
        n questi mesi di paura e        Il mondo ha scoperto e tocca-        gli epicentri del contagio si sono
        confusione sono emersi il       to con mano il cambiamento           verificati negli ospedali e nelle
        lato migliore e peggiore del-   demografico che è in atto da         residenze per anziani, abbiamo
        le nostre comunità. Abbia-      decenni, e in particolare la fra-    avuto difficoltà nel garantire a
mo apprezzato il grande senso           gilità degli anziani. Nei momenti    tutte le persone malate le cure
civico di chi ha affrontato l’epide-    iniziali si è avuta la sensazione,   adeguate, a qualcuno le abbia-
mia in prima linea, spesso in as-       e per qualcuno la convinzione,       mo persino negate, riducendo
senza di dispositivi di protezione,     che questa epidemia riguar-          così a brandelli il senso morale
di chi praticando il lavoro volonta-    dasse, nella sua gravità, solo gli   dell’umanità.
rio si è messo a disposizione delle     anziani e che questi, già affetti
persone più fragili, ma è emersa        da altre patologie, potevano es-     Le strutture residenziali per an-
anche la diffidenza verso gli altri,    sere considerati anche un peso       ziani hanno dimostrato che la
la caccia all’untore, prima verso il    da non rimpiangere, la diminu-       concentrazione di persone fragili
popolo cinese, poi verso gli italia-    zione del numero non solo non        crea più esposizione ai fattori di
ni, per poi scoprire che il virus non   avrebbe compromesso la fun-          rischio epidemici, sopratutto se
ha nazionalità, colore della pelle,     zionalità del sistema economi-       poi dimostriamo di non essere in
si propaga e si diffonde nell’intero    co, ma addirittura avrebbe po-       grado di gestirle, esponendo tut-
pianeta senza distinzioni.              tuto favorirla riducendo i costi     ti, pazienti e lavoratori, al conta-
                                        pensionistici e sanitari.            gio e senza garantire in quei cen-
È emerso il carattere della grande                                           tri una tutela sanitaria all’altezza
solidarietà, del grande individua-      Un pensiero terribile che è cir-     dei bisogni. Il tragico risultato di
lismo e del grande opportunismo         colato anche nel nostro paese, il    queste politiche improvvisate è
economico che convivono nella           secondo al mondo per aspetta-        stato quello di contare centinaia
strana epoca che stiamo vivendo.        tive di vita, quello in Europa con   di persone morte.

                                                                                                               3
Una emergenza nella emergenza - RIVISTA DI INFORMAZIONE SUI PROBLEMI ABITATIVI DEGLI ANZIANI - Abitare e Anziani
Marc Chagall. Sulla città 1918.

Questi drammatici fatti riaprono     riservate alle persone che neces-     vo, di socializzazione, in percor-
con forza il tema della permanen-    sitano di cure continue.              si culturali e in attività leggere di
za dell’anziano nel proprio domi-                                          pubblica utilità.
cilio, scelta che va sostenuta da    Serve un sistema fortemente           Inoltre non è più rinviabile una ri-
una rete di servizi sociosanitari    specializzato per rispondere alle     qualificazione abitativa e urbani-
alla persona e da una politica di    non autosufficienze gravi, come       stica che sia attenta alla normale
adeguamento strutturale delle        servono politiche di prevenzio-       diminuzione di funzionalità mo-
abitazioni e del contesto urbano.    ne che intervengano per evitare       toria, e non solo, delle persone
                                     l’emarginazione e la solitudine       con l’avanzare dell’età.
Contemporaneamente dobbia-           degli individui nel periodo di vita
mo rafforzare, sia in termini di     post lavorativa.                      Come diceva il Cardinale Martini:
personale qualificato che di stru-   Bisogna intervenire attraverso il     “Spesso i tempi difficili sono stati
menti sanitari, le residenze sani-   coinvolgimento delle persone in       l’occasione per temperare gli uo-
tarie assistite che devono essere    politiche di invecchiamento atti-     mini e per aprire nuovi orizzonti”.

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Una emergenza nella emergenza - RIVISTA DI INFORMAZIONE SUI PROBLEMI ABITATIVI DEGLI ANZIANI - Abitare e Anziani
Report

UN’EMERGENZA
NELL’EMERGENZA
Cosa è accaduto alle case
di riposo del nostro paese?
Marco Arlotti e Costanzo Ranci E Laboratorio di Politiche Sociali, Politecnico di Milano1
1
 Questa nota di riflessione, alla luce degli eventi che stanno drammaticamente colpendo il nostro paese, si colloca all’in-
terno delle attività di ricerca svolte dai due autori nell’ambito del progetto IN-AGE (INclusive AGEing in place: Contrasting
isolation and bandonment of frail older people living at home), finanziato da Fondazione Cariplo (grant n. 2017–0941).
Per ulteriori informazioni note di aggiornamento sul progetto si rimanda al sito: http://www.lps. polimi.it/?p=2864).

Un’emergenza                              e la sua diffusione nelle strut-            mento in cui scriviamo, oltre

L’
nell’emergenza                            ture residenziali per anziani               l’80% dei decessi si concentra
               annuncio di numero-        rimanda indubbiamente al fat-               infatti nella fascia di età +70
               si contagi e decessi       to che, in queste strutture, si             (https://bit.ly/2zA4uss). Ciono-
               dentro le strutture        concentrano gruppi numerosi                 nostante, si può ritenere che,
               residenziali per an-       di persone purtroppo partico-               proprio perché concentrano al
ziani sta suscitando notevole             larmente esposte alle conse-                loro interno una popolazione
allarme nel nostro paese e non            guenze dell’infezione. Come                 molto fragile, queste strutture
solo. Queste strutture sono di-           sappiamo dall’ultimo Docu-                  avrebbero dovuto, e dovrebbero
ventate tra i principali focolai di       mento di sorveglianza integrata             sempre, offrire una condizione
concentrazione e poi di diffusio-         COVID-19 disponibile al mo-                 di particolare tutela sanitaria,
ne della pandemia nel territo-
rio. In strutture comunitarie che
ospitano sino a cento e più per-
sone anziane, l’entrata del virus
è avvenuta sia attraverso le visite
dei parenti che il contagio di ope-
ratori asintomatici e non ha la-
sciato scampo alle persone più
fragili. Non a caso, in una recente
intervista sul quotidiano la Re-
pubblica, il presidente dell’Une-
ba Lombardia (che rappresenta
una delle principali organizzazio-
ni dei gestori di strutture per an-
ziani) ha affermato senza mezzi
termini che “una volta che il vi-
rus entra nelle case di riposo, gli
anziani muoiono come mosche”
(https://bit.ly/2YWWRaw).
Il forte legame fra la pandemia           Marc Chagall - La caduta dell’angelo 1923/47.

                                                                                                                           5
Una emergenza nella emergenza - RIVISTA DI INFORMAZIONE SUI PROBLEMI ABITATIVI DEGLI ANZIANI - Abitare e Anziani
per quanto riguarda le proce-         indagate ha riportato “difficoltà       Una fotografia
dure, i dispositivi di protezione     nel reperimento di Dispositivi di       d’insieme
individuale, nonché le misure         Protezione Individuale”, il 36%         Premessi, dunque, i limiti che
preventive volte a controllare        ha riferito “difficoltà per l’as-       ogni analisi scientifica del setto-
l’infezione e limitare il conta-      senza di personale sanitario a          re della residenzialità sconta nel
gio. La diffusione dell’infezione     causa di malattia”, e il 27% ha         nostro paese, vediamo ora cosa
ha invece falcidiato non solo gli     dichiarato di “avere difficoltà         ci dicono i dati ISTAT disponibili
anziani fragili, ma anche un nu-      nell’isolamento dei residenti af-       (raccolti consultando il database
mero rilevante di medici, infer-      fetti da COVID-19”.                     online http://dati.istat. it e inte-
mieri, operatori socio-sanitari,                                              grando con alcune fonti com-
creando le premesse per ulte-         Se queste domande troveranno            plementari).
riori difficoltà nella gestione di    risposta solo a fronte di indagini      Innanzitutto, nel 2016 le strut-
queste strutture.                     mirate che dovranno compiersi           ture residenziali in Italia sono
Come mai tutto questo è avve-         (anche per accertare eventuali          12.500, con 285.000 ricovera-
nuto? Si poteva evitare questo        responsabilità), in questa nota         ti over65. Tale cifra corrisponde
risvolto così drammatico della        intendiamo collocare questi in-         al 2,1% dell’intera popolazione
pandemia?                             terrogativi nel quadro della si-        over 65. L’offerta di strutture
Alcuni dati appena pubblicati         tuazione attuale delle strutture        residenziali è fortemente dif-
dall’Istituto Superiore di Sanità     residenziali nel nostro paese,          ferenziata      geograficamente:
(https://bit.ly/2WNdkeH) inizia-      per comprendere quali sono              mentre in Lombardia e nelle
no a documentare le dimensio-         le condizioni organizzative e fi-       regioni del Nord-Est la coper-
ni di quella che può apparire         nanziarie in cui queste strutture       tura è del 3%, nelle regioni del
come una vera e propria strage.       operano. Qual è il loro stato di        Centro la copertura è del 1,5%,
Su 1.634 Residenze Sanitarie          salute? Quali tendenze hanno            nelle Isole del 1,2% e solo dello
Assistenziali campionate a li-        prevalso negli ultimi anni?             0,9% nel Mezzogiorno. In pra-
vello nazionale (che ricoverano                                               tica, l’offerta di posti letto re-
18.877 anziani, pari a circa il       Raccogliere dati e informazioni         sidenziali è nel Nord maggiore
7% dell’intera popolazione dei        sulle strutture residenziali per        di almeno tre volte rispetto a
ricoverati over 65), il tasso di      anziani è oltremodo difficile.          quella delle regioni del Sud ed
mortalità nei mesi di febbraio e      L’unica fonte che restituisce un        è doppia rispetto a quella delle
marzo è stato del 9.6% a livello      quadro generale del fenomeno            regioni centrali.
nazionale, ma con enormi dif-         è l’indagine ISTAT sui presidi re-      Anche considerando le regio-
ferenze regionali: si va dal 5%       sidenziali socio-assistenziali e        ni italiane con la diffusione più
in Emilia Romagna al 6.4% in          socio-sanitari nel nostro paese.        ampia, la distanza rispetto agli
Veneto, sino a ben il 19.2% in        Tale indagine offre, tuttavia, solo     altri Paesi avanzati è notevole. Il
Lombardia. Da questi dati va          un quadro d’insieme generale,           tasso di copertura (che misura
detratto ovviamente il tasso di       senza fornire indicatori specifi-       la quota di anziani over 65 anni
mortalità raggiunto nello stes-       ci relativi alla qualità dei servizi    ricoverati in queste strutture) ri-
so periodo di tempo negli anni        offerti. Inoltre i dati dell’indagine   sulta nel nostro paese circa la
precedenti.                           vengono forniti con gravissimo          metà di quello della Spagna, un
Se potessimo applicare gli            ritardo: ad oggi gli ultimi di-         terzo di quello tedesco, quasi
stessi tassi di mortalità all’inte-   sponibili si riferiscono al 2016,       un quarto rispetto a Svezia e
ro universo, dovremmo consi-          ovvero 4 anni fa. L’assenza di          Olanda (vedi figura 1). Ci su-
derare che al 20 marzo avrem-         dati e informazioni aggiornate          perano anche paesi dell’Estre-
mo avuto almeno 25.000 morti          sottolinea a nostro parere una          mo Oriente come Giappone,
nelle strutture residenziali del      scarsa attenzione da parte delle        Corea e persino gli Stati Uniti,
paese nell’arco di meno di due        Regioni e dello Stato verso que-        un paese in cui l’investimento
mesi. La stessa indagine se-          ste strutture, che dovrà essere         nella sanità è alquanto selet-
gnala che l’86% delle strutture       colmata al più presto.                  tivo. Dietro a noi troviamo sol-

6
Una emergenza nella emergenza - RIVISTA DI INFORMAZIONE SUI PROBLEMI ABITATIVI DEGLI ANZIANI - Abitare e Anziani
tanto la Polonia. Nel corso degli      cinque. In Lombardia la quo-          ra sanitaria di lungodegenza.
ultimi 10 anni, pur partendo da        ta è pari al 94%. Siccome l’età       L’84% dei ricoverati (il 97% in
un livello già inferiore a molti al-   media femminile è più elevata         Lombardia) è in una struttura a
tri Paesi, non c’è stato alcun au-     di quella maschile, la presen-        media o alta intensità sanitaria,
mento, mentre altri Paesi euro-        za di donne ricoverate è larga-       ovvero con un forte livello di sa-
pei come la Spagna e la Corea,         mente maggioritaria: il 75%. Si       nitarizzazione. Il 36% (il 42%
che partivano da un livello equi-      tratta quindi di strutture abitate    in Lombardia) dei ricoverati è
valente al nostro, oggi hanno          in gran parte da persone con          collocato in una struttura ad
quasi raddoppiato la disponibi-        elevata fragilità e scarsissima       alta intensità sanitaria, caratte-
lità di posti letto. L’investimento    autonomia. La tendenza negli          rizzata da “prestazioni erogate
politico e finanziario in questo       ultimi anni è all’aumento dei non     in nuclei specializzati (Unità di
settore è dunque storicamente,         autosufficienti e dei più anziani.    Cure Residenziali Intensive) a
e anche recentemente, molto            Se ancora nel corso degli anni        pazienti non autosufficienti ri-
basso, a conferma dell’estrema         ’90 del secolo scorso le struttu-     chiedenti trattamenti Intensivi,
residualità che questo sistema         re residenziali erano considera-      essenziali per il supporto alle
ricopre nel nostro paese.              te come una possibile soluzione       funzioni vitali (ad esempio ven-
                                       abitativa legata alla solitudine e    tilazione meccanica e assistita,
Le strutture esistenti sono in         alla impossibilità per varie ragio-   nutrizione enterale o parentera-
gran parte occupate da persone         ni di restare nella propria abita-    le protratta, trattamenti specia-
molto anziane: il 75% ha infatti       zione, sempre di più esse sono        listici ad alto impegno)”. Il siste-
più di 80 anni (il 79% in Lom-         diventate strutture per una po-       ma, soprattutto in Lombardia, è
bardia). La quota di ricoverati        polazione molto anziana e fra-        quindi fortemente specializzato
non autosufficienti, ovvero con        gile, con forti necessità di cura     nell’offerta di cura sanitarie ad
scarsa o nulla autonomia nella         sanitaria e assistenziale.            elevata specializzazione, utile
gestione delle funzioni elemen-        Una quota notevole di strut-          per persone con una forte com-
tari della vita quotidiana, è pari     ture residenziali assume oggi         promissione della loro autono-
al 78%, ovvero circa quattro su        le sembianze di una struttu-          mia ed integrità fisica.

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Una emergenza nella emergenza - RIVISTA DI INFORMAZIONE SUI PROBLEMI ABITATIVI DEGLI ANZIANI - Abitare e Anziani
In sintesi, in Italia il sistema è   essere, quindi, di fronte a real-     ressato soprattutto le persone
molto più ridotto che negli altri    tà in grado di offrire importan-      autosufficienti (-13.000 rico-
paesi occidentali e fortemen-        ti garanzie sul piano sanitario       verati), in Lombardia la contra-
te schiacciato su prestazioni        e assistenziale. Tuttavia tale        zione ha riguardato anche i non
ad elevato contenuto sanitario.      aspetto, purtroppo, spesso non        autosufficienti (-9.000, pari a
Tale aspetto indubbiamente si        si verifica, come hanno mostra-       -12%). A fronte di un aumento
lega alla centralità assunta nel     to le drammatiche vicende del-        della popolazione anziana e del
nostro paese dalla permanen-         le ultime settimane.                  numero di persone non auto-
za a domicilio dell’anziano, so-                                           sufficienti, il sistema delle resi-
stenuta dalle reti familiari e più   Le tendenze in corso                  denze ha quindi conosciuto, in
recentemente        dall’emergere    e le criticità emergenti              controtendenza, una contrazio-
del fenomeno degli assistenti        Per comprendere le criticità          ne significativa nel numero dei
familiari (le cosiddette badan-      attuali dobbiamo spostare lo          ricoverati. La contrazione dei ri-
ti). Tuttavia, anche la carenza      sguardo dalla fotografia del pre-     coveri è coincisa con una foca-
di politiche nazionali e di inve-    sente e osservare l’evoluzione di     lizzazione delle residenze verso
stimenti nel settore ha giocato      queste strutture negli ultimi anni.   l’alta intensità sanitaria (che
un ruolo cruciale. Alla luce di      La figura 2 offre un quadro di sin-   assorbivano il 26% nel 2009 e
ciò, e diversamente dagli altri      tesi, per l’Italia e la Lombardia.    assorbono il 36% dei ricovera-
paesi europei, la componen-                                                ti nel 2016) con il conseguente
te alberghiera e abitativa della     Nel periodo 2009-16, il nu-           aumento dei ricoverati in strut-
residenzialità rivolta anche a       mero dei ricoverati è diminuito       ture ad elevata intensità e con
persone in buona salute e con        complessivamente di 15.000            età superiore ad 80 anni (dal
poche necessità assistenziali è      persone, pari al 5% del tota-         72% al 75%).
pressoché assente e le struttu-      le. In Lombardia la riduzione         Due tendenze parallele emer-
re si presentano come unità di       è stata molto più forte: il 16%       gono quindi chiaramente. Da
offerta fortemente sanitarizzate     pari a 12.400 persone. Mentre         un lato una progressiva sani-
per lungodegenti. Dovremmo           in Italia la contrazione ha inte-     tarizzazione delle prestazioni e

8
Una emergenza nella emergenza - RIVISTA DI INFORMAZIONE SUI PROBLEMI ABITATIVI DEGLI ANZIANI - Abitare e Anziani
delle strutture (che assumono        dal SSN, tramite le Regioni,         problematico, che ha investito
sempre più le sembianze simi-        solo per una quota pari formal-      il fattore lavoro. Una tenden-
li a quelle di ospedali o case di    mente al 50%, mentre il costo        za complementare all’aumen-
cura per permanenze prolunga-        restante deve essere coperto         to delle tariffe è stata infatti la
te). Dall’altro una parallela fra-   dall’utente (o dai suoi familiari,   forte riduzione del personale e
gilizzazione della platea dei ri-    oppure dalle amministrazioni         del minutaggio assistenziale,
coverati, sempre più composta        comunali nel caso di perso-          oltre ai tagli sulla manutenzio-
da persone molto anziane e più       ne con livello di reddito molto      ne delle strutture. Questa ten-
fragili sul piano sanitario.         modesto). Impoverito perché,         denza è stata particolarmente
La combinazione di queste due        nella stragrande maggioranza         importante per la Lombardia.
tendenze ha comportato l’e-          dei casi, le Regioni non hanno       Basti pensare che secondo i
splodere di notevoli tensioni        provveduto ad aumentare nel          dati ISTAT (vedi pagina 8 fig.
sul piano gestionale e finanzia-     corso degli anni gli importi di      2) nel periodo 2009-16, a li-
rio. Nello specifico, l’aumen-       remunerazione delle quote sa-        vello complessivo, il personale
to dell’intensità sanitaria ha       nitarie, nonostante il progres-      retribuito delle strutture in que-
comportato un aumento pro-           sivo aggravamento delle con-         sta regione è stato ridotto di ben
gressivo dei costi di gestione       dizioni di bisogno degli anziani     20.000 unità, pari al 20% del
e di personale. Se da un lato        ricoverati. In queste condizioni,    personale complessivo. Inoltre,
le strutture dovrebbero essersi      l’aumento dei costi è stato sca-     indagini recenti hanno messo in
adattate a queste funzioni più       ricato esclusivamente sulle ta-      luce come fra il 2010 e il 2016
specializzate (con importanti        riffe pagate dagli utenti. Di fat-   il minutaggio assistenziale me-
investimenti in termini di attrez-   to, oggi la quota sanitaria è in     dio per ricovero in RSA (Resi-
zature sanitarie e riabilitative),   molti casi inferiore al 50% pre-     denze Socio Assistenziali, ad
dall’altro il personale dovrebbe     visto dalla legge. Le tariffe sono   elevata intensità sanitaria) è
richiedere livelli di qualifica-     invece aumentate, mettendo           diminuito, sempre in Lombar-
zione e di supervisione medica       sotto stress i bilanci di anziani    dia, da 1.200 a 1.136 minuti
sempre più elevati. Peraltro,        e famiglie. Basti pensare che in     (https://bit.ly/2yHsfiy).
aumentando anche la propor-          Lombardia, mentre la quota sa-       Anche se a livello nazionale
zione di ricoverati in condizioni    nitaria è in media di 41,3 euro      non si è assistito ad un taglio
sanitarie precarie, è aumenta-       pro die, la quota pagata dagli       del personale (vedi sopra sem-
to anche notevolmente il co-         utenti è variata in media, fra il    pre fig. 2), nondimeno la pro-
sto pro-capite per utente. Ba-       2013 e il 2016, da un minimo di      gressiva sanitarizzazione delle
sti pensare, che stando ai dati      54-60 euro pro die (+10,23%)         strutture è avvenuta congiun-
pubblicati nell’indagine ISTAT       ad un massimo di 63-69               tamente ad un netto taglio (pari
sulla spesa sociale dei comu-        euro pro die (+8,56%) (si veda       al 15%) del personale medico,
ni, a livello nazionale la spesa     https://bit.ly/2Wp6qgF). Il co-      compensato da un aumento di
media pro capite sostenuta dai       sto complessivo mensile a ca-        pari proporzioni nel personale
comuni per le strutture di rico-     rico dell’utente è quindi intorno    adibito alla cura delle persone
vero per anziani è aumentata,        a 1.800-2.000 euro al mese           e alla sostanziale stabilità del
fra il 2009 e il 2016, del 50%       (circa 22.000 euro all’anno).        personale infermieristico (vedi
circa, passando dai 3.900 euro       L’aumento delle tariffe segnala      pagina 10 figura 3).
a 5.972 euro.                        d’altra parte l’esistenza di gravi
All’aumento dei costi si con-        problemi di sostenibilità finan-     A fronte quindi dell’aumen-
trappone tuttavia un sistema         ziaria per i gestori delle strut-    to dell’intensità sanitaria delle
di finanziamento farraginoso         ture, costretti ad aumentare le      strutture e dell’aumento di rico-
e impoverito. Farraginoso per-       tariffe a fronte dell’aumento dei    verati molto anziani e con forti
ché i ricoveri in residenze a me-    costi e il mancato adeguamen-        bisogni di cura sanitaria e assi-
dia-alta intensità sanitaria ven-    to della quota sanitaria. A ciò si   stenziale, si è assistito al taglio
gono coperti finanziariamente        aggiunge un secondo elemento         del personale più specializzato

                                                                                                           9
Una emergenza nella emergenza - RIVISTA DI INFORMAZIONE SUI PROBLEMI ABITATIVI DEGLI ANZIANI - Abitare e Anziani
e, almeno in Lombardia, anche
dell’intensità assistenziale. È
dunque evidente che la contra-
zione quantitativa del settore e
la sua concomitante sanitariz-
zazione a fronte di una crescen-
te fragilizzazione della platea
dei ricoverati, sono coincise con
una riduzione complessiva della
qualità dell’assistenza fornita in
queste strutture. Alla radice tro-
viamo indubbiamente elementi
strutturali che rimandano in pri-
mis al mancato investimento di
risorse a carico del SSN in que-
sto settore, a fronte di strutture
che svolgono funzioni essenziali
di assistenza sanitaria.

Un ultimo elemento di cono-
scenza che ci permette di ra-
gionare sulle tendenze, e sulle
implicazioni sul terreno sostan-
tivo della qualità assistenziale,
rimanda al dato sulla compo-          È quindi avvenuto, o si è confer-      marcata alla riduzione degli
sizione gestionale del sistema        mato, un processo molto rapido         standard e dei costi, inclusa la
delle strutture per anziani. A        di forte privatizzazione del setto-    compressione del personale,
questo proposito, i dati indica-      re. Tra le ragioni della privatizza-   che si traduce in un decremen-
no una forte presenza di strut-       zione gioca un ruolo importante        to sostanziale della qualità as-
ture private, sia non-profit che      una presunta maggiore efficien-        sistenziale.
profit. Queste coprono il 78%         za gestionale e, in particolare,
dei posti letto (89% in Lombar-       l’opportunità di ridurre i costi       I nodi vengono
dia). Negli ultimi anni c’è stata     delle strutture. La privatizzazio-     al pettine?
una chiara tendenza a ridurre la      ne consente infatti, funzional-        Non è possibile sapere preci-
quota delle strutture pubbliche       mente, una riduzione dei costi         samente se queste tendenze
(vedi sopra fig. 3): la riduzione è   perché al personale - che rap-         abbiano giocato, nei singoli
stata di ben 25.000 posti letto       presenta la variabile principale       casi specifici, un ruolo crucia-
a livello nazionale tra il 2009 e     di costo - si applicano contratti      le nel co-determinare la tragica
il 2016, pari al 23%. Una buona       di lavoro meno onerosi e meno          casistica odierna dei decessi e
parte di questi posti letto sono      tutelati rispetto quelli applicati     della forte diffusione del virus
stati recuperati dalle struttu-       dagli enti pubblici.                   dentro molte strutture resi-
re private (+20.000 posti letto       In conclusione, si è costruito un      denziali. Ciononostante si può
a livello nazionale tra 2009 e        mercato misto pubblico-priva-          comunque avanzare l’ipotesi
2016). In Lombardia il taglio dei     to delle strutture residenziali,       che le condizioni strutturali di
posti letto ha colpito maggior-       in cui le tensioni derivanti dal       fondo del sistema, così come
mente le strutture private che        mancato investimento del-              analizzate e descritte in questo
quelle pubbliche. Tuttavia esse       le politiche pubbliche vengo-          breve rapporto, non hanno cer-
coprono quasi il 90% dell’of-         no “scaricate” sull’incremento         tamente favorito l’applicazione
ferta complessiva.                    delle rette e su una tendenza          di standard qualitativi elevati

10
finalizzati alla tutela sanitaria e
assistenziale di una platea di ri-
coverati in condizioni di grande
fragilità fisica, così come degli
operatori coinvolti nelle attivi-     INclusive AGEing in place (IN-AGE)
tà di assistenza e cura. Quanto
                                      Il progetto “Inclusive ageing in place – IN-AGE” affronta il tema
più il sistema si è specializzato
                                      della condizione di fragilità delle persone anziane e i relativi ri-
nel trattamento della non auto-
                                      schi di isolamento sociale. L’innalzamento dell’età media, ac-
sufficienza grave, tanto più la
                                      compagnato da un aumento dei rischi di essere affetti da forme
qualità è stata messa a rischio       di disabilità e malattie croniche, pone l’obbligo di assumere una
da condizioni finanziarie molto       nuova attenzione alla problematica dell’invecchiamento ‘inclusi-
precarie, sicuramente co-de-          vo’ e, in particolare ai rischi dell’invecchiamento a casa propria.
terminate da un mancato inve-         La finalità della ricerca è quella di proporre possibili azioni e stra-
stimento politico e amministra-       tegie a sostegno del miglioramento della qualità della vita dell’an-
tivo in queste strutture. L’esito è   ziano fragile e di un invecchiamento più sereno e sicuro nella pro-
un sistema molto più contratto        pria abitazione. La ricerca si baserà sui dati risultanti dalle attività
che in tutti gli altri paesi occi-    di rilevamento e analisi che saranno condotte in tre contesti re-
dentali, e con standard sanitari      gionali (Lombardia, Marche, Calabria) fortemente differenti sot-
e assistenziali bassi e in fase di    to il profilo sociale, economico e culturale. Le tre unità di ricerca
ulteriore deterioramento.             coinvolte nel progetto (Politecnico, INRCA e Università Mediterra-
Tutto ciò impone un ripensa-          nea di Reggio Calabria, con la collaborazione di Auser) opereranno
mento radicale di questo si-          in diverse realtà urbane ed extra urbane dei rispettivi contesti ge-
stema, in grado di affrontare         ografici, individuando le condizioni degli abitanti più anziani (over
celermente anche le questioni         75 anni) attraverso l’analisi delle molteplici variabili che possono
emerse nell’immediatezza degli        determinare emarginazione ed abbandono. Saranno poste a con-
eventi recenti. Tali vicende non      fronto le varie condizioni rilevate (diversità e analogie) e le specifi-
possono essere certamente             cità territoriali che contribuiscono alla differenziazione fra contesti
trascurate: si pensi al dramma        locali e fra regioni.
della solitudine di anziani che
hanno interrotto i contatti con
familiari, che necessitano oggi
più che mai di dispositivi tec-
nologici che facilitino la comu-
nicazione a distanza. Né la so-
luzione può essere lasciata allo
slancio di generosità e di altru-
ismo degli operatori del setto-
re, come la cronaca recente ci
racconta presentandoci casi di
auto-confinamento nelle strut-
ture degli operatori stessi per
limitare l’infezione. Sullo sfon-
do restano le problematiche di
ordine più strutturale che ab-
biamo qui sinteticamente rico-
struito, e che attengono al rico-
noscimento della strategicità di
questo settore nel quadro della
politica sanitaria del paese.         Marc Chagall. Il Compleanno 1915.

                                                                                                            11
L’Amministratore
di sostegno (AdS)
Claudio Falasca E Direttore Abitare e Anziani                                   compiere in nome e per conto
                                                                                del beneficiario”.
                                                                                L’Amministratore di Sostegno
L’Amministrazione di Sostegno (AdS) è l’istituto                                agisce sempre con esclusivo ri-
introdotto nel nostro ordinamento con la legge                                  guardo alla cura ed agli interes-
n. 6 del 2004 con la finalità “di assicurare la                                 si della persona del beneficiario
                                                                                (articolo 408 c.c.).
migliore tutela, con la minore limitazione possibile
                                                                                Riassumendo, le principali in-
della capacità di agire delle persone in tutto o in                             novazioni introdotte con questo
parte prive di autonomia nell’espletamento delle                                istituto giuridico sono:
funzioni della vita quotidiana, mediante interventi                             ● personalizzazione delle misure
di sostegno temporaneo o permanente” (art. 1).                                      da applicare: la protezione vie-
                                                                                    ne calibrata sulle esigenze con-

L’
                                                                                    crete ed attuali della persona;
             istituto dell’Ammini-     gno” o di quelli che l’Amministra-       ● conservazione della capacità
             strazione di Soste-       tore di Sostegno “ha il potere di            di agire: il beneficiario con-
             gno, modificando il
             Titolo XII - capo I del
Codice Civile, si affianca agli
istituti di tutela della Interdizio-
ne (Box 1) e della Inabilitazione
(Box 2). Rispetto a questi ultimi,
l’Amministrazione di Sostegno
si pone come misura persona-
lizzata di tutela che mira a con-
servare, per quanto possibile,
la capacità di agire della per-
sona, prevedendo una forma di
supporto esclusivamente per le
funzioni che la persona non può
compiere autonomamente.
Il soggetto beneficiario, pertan-
to, conserva la capacità di agire
con le precisazioni e le eccezio-
ni indicate nel decreto del giu-
dice tutelare.
Il decreto di nomina infatti con-
tiene precise indicazioni circa
gli atti “che il beneficiario può
compiere solo con l’assistenza
dell’Amministratore di Soste-          Marc Chagall. La caduta di Icaro 1911.

12
L’interdizione
  serva la capacità di agire per
  tutti gli atti che non richiedo-
  no la rappresentanza esclu-
                                        Interdire significa che l’incapace maggiorenne (ed anche nell’ul-
  siva o l’assistenza necessaria
                                        timo anno della sua minore età), previa dichiarazione del Tri-
  dell’AdS (art. 409 c.c.);
                                        bunale della sua incapacità ossia previa dichiarazione di inter-
● attenzione alla persona: la
                                        dizione, ritorna allo stato giuridico del minorenne. Il Tribunale
  scelta dell’Amministratore di         accerta la sua incapacità e nomina un rappresentante legale
  Sostegno avviene con esclu-           ossia un tutore.
  sivo riguardo alla cura ed agli       Per tale motivo in alcuni Paesi della Comunità Europea la pro-
  interessi della persona del           cedura viene definita come “prolungamento dell’esercizio della
  beneficiario (art. 407 c.c.).         potestà genitoriale”, perché di fatto, il tutore diviene il rappre-
                                        sentante legale dell’interdetto esattamente come se quest’ulti-
Lo spirito della norma                  mo fosse minorenne.
(Dalla relazione al D.L. atto Se-       Il vantaggio immediato è che il tutore rappresenta legalmen-
nato n. 375 – XIV Legislatura)          te l’interdetto per cui nei casi di cui sopra, se l’interdetto deve
“Il codice civile vigente, quan-        vendere un bene immobile (esattamente come capita al geni-
do prende in considerazione le          tore per il figlio minorenne), il tutore, previa autorizzazione del
situazioni di non idoneità delle        Giudice, potrà manifestare validamente il consenso davanti al
persone a gestire i propri inte-        notaio in nome e per conto dell’interdetto ed ugualmente potrà
ressi, assume come situazione           validamente manifestare il consenso per un intervento medico
dominante quella dell’infermità         ed ancora, nel caso in cui si debba annullare un negozio giuridi-
mentale e, di riflesso, disciplina      co compiuto da un incapace, la prova della sua incapacità sarà
la materia in un’ottica essen-          semplicissima essendoci una sentenza di interdizione.
zialmente custodialistica. Il ti-
tolo XII del primo libro, infatti, è    Codice civile Capo II - Della interdizione, della inabilita-
intestato all’infermità di mente,       zione e della incapacità naturale.
                                        Art 414. Persone che possono essere interdette
all’interdizione e all’inabilita-
                                        Dispositivo dell’art. 414 Codice civile
zione. Questi due istituti sono
                                        Il maggiore di età [2] e il minore emancipato [390], i quali si tro-
gli unici previsti, e se l’inabi-
                                        vano in condizioni di abituale infermità di mente che li rende in-
litazione è applicabile anche
                                        capaci di provvedere ai propri interessi, sono interdetti [85, 119,
a situazioni diverse dall’infer-        193, 245, 417 ss., 429, 2949 n. 1; 40; 643 c.p.; 712 c.p.c.] quan-
mità mentale, a quest’ultima            do ciò è necessario per assicurare la loro adeguata protezione.
non è riservato un trattamento
giuridico diverso dalla forzata
confluenza nell’una o nell’altra       il manicomio, la persona ivi se-       l’evoluzione della scienza e del
figura. E siccome l’inabilita-         gregata ha la necessita che altra      sentire comune a proposito dei
zione viene di fatto assai poco        persona, al di fuori, ne assuma la     disabili mentali.
utilizzata, per la sua inidoneità      rappresentanza e ne curi gli af-
pratica, l’interdizione diventa        fari, sostituendosi del tutto a lei.   Innanzi tutto è diventata espe-
l’approdo pressoché esclusivo          L’incapace quindi perde intera-        rienza diffusa che vi sono molti
dell’infermità mentale, e questa       mente la legittimazione a prov-        casi in cui il soggetto è incapace
a sua volta il veicolo più o meno      vedere a sé, quale che sia il suo      a provvedere a se stesso senza
forzato attraverso il quale far        livello di menomazione, e quale        che versi in stato di infermità
passare tutte le situazioni di di-     che sia l’importanza dell’atto che     mentale. Basta pensare alle si-
sagio relazionale.                     intende o deve compiere.               tuazioni che si producono nello
Conseguentemente, poiché nella         Questa normativa, con il tem-          stadio terminale della vita, all’i-
prospettiva del codice civile l’in-    po, si è rivelata sempre meno          solamento di persone social-
capace di intendere e di volere        appropriata a regolare una cre-        mente deteriorate, alla cecità
ha come collocazione naturale          scente varietà di situazioni, e        totale o parziale, ai portatori di

                                                                                                             13
L’inabilitazione
handicap fisici, ai lungodegenti,
ai carcerati, a episodi di alcooli-
smo non gravissimo, a forme di
                                        Il legislatore prevede che chi è parzialmente incapace possa es-
prodigalità per scarsa dimesti-
                                        sere inabilitato.
chezza col mondo delle opera-
                                        L’inabilitato, previa dichiarazione del Tribunale della sua parzia-
zioni economiche, a situazioni
                                        le incapacità, diversamente dall’interdetto, può compiere tutti
di vita disordinata, a certa in-        gli atti di ordinaria amministrazione da solo, mentre deve essere
capacità senile, e similmente.          affiancato dal curatore per gli atti di straordinaria amministra-
Tutte queste situazioni, quan-          zione e necessita sempre per questi ultimi, della autorizzazione
do non si traducano in vera e           del giudice tutelare.
propria infermità di mente, o           Il curatore non è rappresentante legale ma deve firmare gli atti di
rimangono legalmente prive di           straordinaria amministrazione insieme all’inabilitato valutando
ogni forma di assistenza, o la          l’opportunità degli stessi preventivamente con il giudice.
possono ottenere solamente              L’atto senza la firma del curatore è annullabile.
forzando gli istituti dell’interdi-     Valgono anche per l’inabilitato le stesse considerazioni fatte per
zione o dell’inabilitazione, con        l’interdetto, ossia il curatore non si occupa solo dell’aspetto pa-
grave menomazione della re-             trimoniale. Egli deve certamente amministrare il patrimonio in-
sidua autonomia del soggetto,           sieme all’inabilitato in modo oculato, ma lo accompagnerà nelle
e con stimmate sociali pesanti          scelte più importanti della sua vita e firmerà insieme a lui tutti
ed ingiustificate.                      gli atti di straordinaria amministrazione, il che costituisce una
Oltre a ciò, è ormai noto che           enorme protezione per l’incapace.
talune forme di sofferenza psi-         Anche in questo caso, soprattutto quando curatore è un terzo,
chica non grave si deteriorano          il controllo del Tribunale sul suo operato e sulla sua condotta è
se vengono consacrate in uno            una garanzia.
status giuridico che produce
alienazione, mentre possono             Codice Civile Capo II - Della interdizione,
                                        della inabilitazione e della incapacità naturale.
avere evoluzione positiva se a
                                        Art. 415. Persone che possono essere inabilitate.
questa persona venga affianca-
                                        Il maggiore di età infermo di mente, lo stato del quale non è tal-
to un altro soggetto che ne pren-
                                        mente grave da far luogo all’interdizione, può essere inabilitato.
da cura, sostituendosi ad essa
                                        Possono anche essere inabilitati coloro che, per prodigalità
solo in certi limitati frangenti (ad    o per abuso abituale di bevande alcooliche o di stupefacenti,
esempio ritirando una pensione,         espongono sé o la loro famiglia a gravi pregiudizi economici.
pagando un affitto, ponendo at-         Possono infine essere inabilitati il sordomuto e il cieco dalla na-
tenzione a certe terapie). L’inter-     scita o dalla prima infanzia, se non hanno ricevuto un’educazio-
dizione e l’inabilitazione, in altre    ne sufficiente, salva l’applicazione dell’art. 414 quando risulta
parole, sono istituti che pecca-        che essi sono del tutto incapaci di provvedere ai propri interessi.
no per eccesso rispetto al disa-
gio in concreto, e lo aggravano
anziché sollevarlo.                    qualche deminutio, anche solo      e nemmeno in un ambito di
In terzo luogo, le procedure di        di immagine.                       categoria predefinito (inabilita-
interdizione e di inabilitazione       É quindi maturata la consape-      zione), ma solamente in quegli
si sono rivelate non solo lun-         volezza che, accanto agli isti-    atti per i quali la situazione con-
ghe e costose per la maggior           tuti tradizionali, è necessario    creta suggerisce una presenza
parte delle famiglie, ma anche         prevedere una figura che abbia     vicariante. Questa figura, attra-
gravemente stigmatizzanti, in          funzione non tanto sostitutiva     verso anni di serio dibattito, è
un’epoca nella quale è cresciu-        ma di sostegno, e che interven-    stata individuata, appunto, nel-
ta l’attenzione al valore anche        ga non nella totalità degli atti   l›Amministratore di Sostegno,
sociale della persona, e sem-          che la persona assistita è chia-   nominato da un giudice, in pre-
pre meno viene accettata una           mata a compiere (interdizione),    senza di determinati requisiti

14
accertati, con definizione del-            nuto nella geografia giudiziaria       mento medio annuo maggiore
l›area di attività, con procedura          dei tribunali di riferimento che       sono la Campania (30,4%), l’A-
semplificata, e con carattere di           rendono non confrontabili i dati       bruzzo (27,2%) e la Sardegna
ordinaria gratuità”.                       dei due periodi.                       (27,1). Le regioni con il minor
                                           Dalla Tabella 1, che riporta i         tasso di crescita media annua
L’Amministratore                           fascicoli iscritti nel periodo         sono il Venero con il 7,2%, no-
di Sostegno nelle Regioni                  2005 -.2012, si vede chiara-           nostante fosse nel 2005 la Re-
Per valutare come la figura                mente come il numero di fa-            gione con il più alto numero di
dell’Amministratore di soste-              scicoli aperti a livello naziona-      AdS, la Calabria con il 9,6% e
gno si sia affermato nelle re-             le sia praticamente triplicato         la Liguria con il 12,7%.
altà regionali prendiamo a ri-             passando da 12.583 a 36.997
ferimento i dati dello studio              con una crescita media annua           Negli anni successivi tra il 2013
pubblicato dalla Fondazione                del 16,7%. Tutte le regioni han-       e il 2016 (Tabella 2) il numero
Emanuela Zancan ONLUS in                   no valori positivi. Quella con         di AdS è continuato a crescere
Studi Zanca 4/2017. Lo studio              il maggior numero di AdS nel           seppur a tassi più contenuti in
è stato realizzato con riferimen-          totale del periodo sono in ordi-       tre quarti delle regioni. A livel-
to all’arco temporale 2005 –               ne decrescente: la Lombardia           lo nazionale l’incremento me-
2026 suddividendolo in due                 (35.292), il Veneto (23.859)           dio annuo è stato dell’1,5%,
periodi: dal 2005 al 2012 e dal            e l’Emilia Romagna (17.635),           facendo registrare nel periodo
2013 al 2016. Le ragioni deri-             mentre in termini percentuali le       un totale di 184.492 nuovi fa-
vano dal cambiamento interve-              regioni che hanno avuto l’incre-       scicoli. Le Ragioni che hanno

Tabella 1 - Amministratori di sostegno – Fascicoli aperti negli anni 2005/12
Valori assoluti e % per Regione
                                                                                              Totale    Variazione
Regioni          2005      2006      2007      2008     2009     2010     2011      2012     2005-12     % media
                                                                                                          annua
Abruzzo           154       204       253       307      440      546      568       829      3.301        27,2
Basilicata        67        49        74         71      109      139      183       205       897         17,3
Calabria          349       262       322       292      421      580      499       661      3.386        9,6
Campania          203       288       449       531      667      780      958      1.300     5.176        30,4
Emilia-R.        1.186     1.362     1.775     2.087    2.420    2.272    3.044     4.489     17.635       16,7
Friuli-V.G.       486       733      806        1.119   1.075    1.428    1.296     1.481     8.424        17,3
Lazio             813      1.128     1.232      1.523   1.549    1.661    1.800     2.227     11.933       15,5
Liguria           909      1.093     1.327      1.536   1.601    1.591    1.601     2.103     11.761       12,7
Lombardia        2.266     2.693     3.395     3.647    5.031    5.899    5.680     6.681    35.292        16,7
Marche            267       273       362       486      634      760      712       998      4.492        20,7
Molise            30         18       33         47       68      68       65         99       428         18,6
Piemonte          708       807      1.906      1.159   1.309    1.814    1.931     2.074     11.708       16,6
Puglia            436       569       762       958     1.066    1.278    1.241     1.894     8.204        23,3
Sardegna          342       486       443       746      903      979     1.190     1.833     6.922        27,1
Sicilia           619       867      1.023      1.125   1.305    1.553    1.430     2.127    10.049        19,3
Toscana           803       973      1.258      1.449   1.753    2.105    2.694     3.046    14.081        21,0
Trentino-A.A.     215       254       398       561      832      806      662       817      4.545        21,0
Umbria            156       183       212       333      382      351      451       798      2.866        26,3
Valle D’Aosta     29        64        42         53       66      83       86        114       537         21,6
Veneto           2.545     2.100     2.541      2.722   3.191    3.274    3.265     4.221    23.859        7,5
Totale Italia   12.583    14.406    18.613     20.752   24.822   27.967   29.356    36.997   185.496      16,76
Fonte: Fondazione Emanuela Zancan ONLUS in Studi Zanca 4/2017.

                                                                                                                  15
avuto i principali incremen-             le, mentre a distanza seguono         guita dalla Sardegna (1,74 per
ti medi sono la Valle D’Aosta            il Veneto con lo 0,75 per mille       mille) e dalla Liguria (1,68). An-
(13,5%), le Marche (11,5%) e il          e il Trentino A.A. con lo 0,7 per     che nel periodo 2013_16 per-
Friuli V.G. (10,4%). Registrano          mille. Complessivamente nel           mane il divario tra Centro -Nord
invece i maggiori valori negativi        periodo 2005/12 le regioni del        e Centro Sud. La Campania ri-
la Puglia (-5,6%), il Piemonte           Centro-Nord sono state quelle         mane la regione con il numero
(-4,0%) e il Veneto (-3,1%).             che hanno registrato il mag-          medio di AdS annuo pro capite
                                         gior numero di fascicoli aperti       più basso (0,34 per mille resi-
Per meglio comprendere la                in rapporto alla popolazione ri-      denti), seguita dalla Calabria
diffusione del fenomeno tra le           spetto alle regioni meridionali.      (0,41 per mille) e la Basilicata
diverse Regioni è comunque               Tra queste ultime la Campania         (0,46 per mille).
opportuno confrontare il nume-           è stata la regione con il nume-
ro degli AdS in ciascun territo-         ro medio pro capite più basso         Le Interdizioni e le
rio con la relativa popolazione          (0,14 per mille residenti), infe-     Inabilitazioni nelle Regioni
residente. Da questa compa-              riore ai valori registrati nel Mo-    A fronte del progressivo au-
razione emerge che nel perio-            lise (0,2 per mille) e Basilicata     mento del numero di richieste
do 2005/2012 la Liguria con              (0,23 per mille).                     di Amministratori di Sostegno
l’1,08 per mille è stata la regio-       Nel periodo 2013-2016 il Friuli       decresce altrettanto progressi-
ne con il numero più elevato di          V.G. diventa la regione con il nu-    vamente il numero di richieste
fascicoli aperti in rapporto alla        mero di fascicoli AdS più eleva-      di Interdizioni e di Inabilitazioni
popolazione residente, segue             to in rapporto alla popolazione       (Tabella 3). A livello nazionale il
il Friuli V.G. con 1,02 per mil-         residente (2,16 per mille), se-       numero di richieste nel perio-

Tabella 2 - Amministratori di sostegno - Fascicoli aperti
negli anni 2013/16. Valori assoluti e % per regione
                                                                                       Tot.        Variazione %
Regioni                     2013            2014            2015       2016
                                                                                     2013-16       media annuo
Abruzzo                      705             773            850         896           3.224            8,3
Basilicata                   234             214             186        252            886             2,5
Calabria                     703             626            654         716           2.699            0,6
89,3Campania                 1.537          1.633           1.681      1.603          6.454            1,4
Emilia-R.                   3.634           3.840           3.819      4.181         15.474            4,8
Friuli-V.G.                  1.729          2.630           2.294      2.329          8.982            10,4
Lazio                        3.168          3.105           3.364      3.630         13.267            4,6
Liguria                     2.243           2.072           2.359      2.441          9.115            2,9
Lombardia                    8.733          7.925           8.637      8.453         33.748            -1,1
Marche                       1.218          1.159           1.359      1.689          5.425            11,5
Molise                        112            136             132        132            512             5,6
Piemonte                    3.130           2.475           2.920      2.771         11.296            -4,0
Puglia                      2.624           1.828           1.979      2.207          8.638            -5,6
Sardegna                    2.330           2.211           2.662      2.695          9.898            5,0
Sicilia                     2.550           2.258           2.466      2.703          9.977            2,0
Toscana                      4.110          3.884           4.063      4.464         16.521            2,8
Trentino-A.A.                1.253           947            1.143      1.212          4.555            -1,1
Umbria                       791             778             785        959           3.313            6,6
Valle D’Aosta                 76              84             112        111            383             13,5
Veneto                      5.544           4.865           4.664      5.052         20.125            -3,1
Totale Italia              46.424          43.443          46.129     48.496         184.492           1,5
Fonte: Fondazione Emanuela Zancan ONLUS in Studi Zanca 4/2017.

16
do 2005-2012 è passato da                zione del numero di Interdizioni       il Friuli – Venezia Giulia è la re-
9.246 a 4.898, praticamente              e Inabilitazioni ha continuato a       gione con il valore più basso
dimezzandosi. La variazione              interessare tutte le regioni con       (0,08 per mille residenti), poco
media annua a livello nazionale          un decremento medio naziona-           inferiore a Lombardia, Lazio e
è stata del meno 8,7%. Il calo           le del 7,1%. Le uniche eccezioni       Emilia Romagna tutte e tre allo
è avvenuto in tutte le regioni ad        sono state il Friuli V.G (10,1%),      0,09 per mille residenti.
eccezione della Calabria e della         Liguria (4,4%) e Umbria (7,2%),        Nel periodo successivo 2013-
Valle D’Aosta. I e riduzioni più si-     che hanno registrato un aumen-         2016 il Piemonte mantiene,
gnificative si registrano in Tren-       to, mentre il Trentino Alto Adige      seppur in leggero calo, il mag-
tino A.A. (-25,6%), la Sardegna          che è rimasto invariato (0,0%).        gior numero di procedimenti in
(21,5%) e il Friuli V.G. (21,0%).        In relazione alla popolazione          rapporto alla popolazione resi-
Il Piemonte è la Regione che ha          residente il Piemonte è stato          dente (0,30 per mille), seguito
mantenuto costantemente alto             quasi costantemente la regione         dalla Valle D’Aosta con 0,25
in numero di procedimenti re-            con il maggior numero di pro-          per mille. I valori più bassi si re-
gistrando nel periodo il minor           cedimenti di richieste di interdi-     gistrano invece in Friuli-Venezia
decremento medio (o,5%).                 zione e inabilitazione (0,34 per       Giulia, Emilia Romagna e Tren-
                                         mille residenti), seguita dalla        tino Alto-Adige (0,02 per mille
Nel quadriennio successivo               Valle D’Aosta (0,21 per mille          residenti), poco inferiori al valo-
2013-2016 (Tabella 4) la ridu-           residenti). All’estremo opposto        re del Veneto (0,03).

Tabella 3 - Richieste interdizione e inabilitazione negli anni 2005/12
Valori assoluti e percentuali per regione
                                                                                                       Variazione
   Regioni       2005     2006     2007      2008    2009     2010      2011       2012      Totale     % media
                                                                                                         annua
Abruzzo           152      148         153    127     126      126       116        129      1089         -2,3
Basilicata        102       61         49      42      69       42       55          57       477         -8,0
Calabria          132      182     226        259     153      148       124        145      1.369         1,4
Campania          663      732         515    577     524      496      534         541      4.582        -2,9
Emilia-R.         641      450         476    292     331      182      143         137      2.652       -19,8
Friuli-V.G.       209      115         77      71      65       38       27          40       642        -21,0
Lazio             494      495     402        285     355      330      543         380      3.284        -3,7
Liguria           527      362     289        219     208      211      136         165      2.117       -15,3
Lombardia        1.240     919         852    714     598      541      459         460      5.783       -13,2
Marche            253      268         311    254     224      223      189         161      1.883        -6,3
Molise            32       22          37      25      30       23       33          26       228         -2,9
Piemonte         1.163    1.265    1.399     1.296   1.278    1.351     1.175      1.123    10.050        -0,5
Puglia            717      589         433    721     730      523      346         343      4.402       -10,0
Sardegna          294      270     259        203     219      101      158          54      1.558       -21,5
Sicilia           685      626         647    488     442      406      403         418      4.115        -6,8
Toscana           753      709         723    542     456      412      398         357      4.350       -10,1
Trentino A.A.     214      220         197    111      51       34       23          27       877        -25,6
Umbria            146      128         145    179     100      143       90         105      1.036        -4,6
Valle D’Ao-       10        19         15      22      34       23       25          28       176         15,8
sta
Veneto            819      537         551    491     480      417       217        201      3.712       -18,1
Totale Italia   9.246     8.117    7.756     6.929   6.474    5.770    5.192       4.898    54.382        -8,7
Fonte: Fondazione Emanuela Zancan ONLUS in Studi Zanca 4/2017.

                                                                                                                 17
Tabella 4 - Richieste interdizione e inabilitazione negli anni 2013/16
Valori assoluti e percentuali per regione
                                                                                                 Variazione %
Regioni                    2013             2014        2015          2016          Totale
                                                                                                % media annua
Abruzzo                     107              81           79           94            361             -4,2
Basilicata                   56              60           59            51           226             -3,1
Calabria                    164              113         125           131           533             -7,2
Campania                    508              411         404           474          1.797            -2,3
Emilia-R.                    95              72           72            73           312             -8,4
Friuli-V.G.                  18              17           16           24            75              10,1
Lazio                       301             235          206           168           910             -17,7
Liguria                     146              135         162           166           609              4,4
Lombardia                   375             292          249           246          1.162            -13,1
Marche                      144              138         132           139           553             -1,2
Molise                       22              13           19            10           64              -23,1
Piemonte                   1.146            1.211       1.146          993          4.496            -4,7
Puglia                      412             337          300           218          1.267            -19,1
Sardegna                     55              40           51           30            176             -18,3
Sicilia                     471             389          342           464          1.666            -0,5
Toscana                     316             262          270           203          1.051            -13,1
Trentino-A.A.                25              15           17           25            82              0,0
Umbria                       56              52           76           69            253              7,2
Valle D’Aosta                35              20           26           25            106             -10,6

Veneto                      140              131         118           80            469             -17,0

Totale Italia              4.592            4.024       3.869         3.683        16.168            -7,1

Fonte: Fondazione Emanuela Zancan ONLUS in Studi Zanca 4/2017.

In conclusione l’istituto giuridi-          vista delle loro reciproche dina-   La nomina dell’AdS
co dell’Amministratore di so-               miche evolutive.                    In merito a chi chiede la nomina
stegno, introdotto con la Legge                                                 dell’AdS dall’indagine emerge
n.6 del 2004, ha incontrato un
crescente apprezzamento dif-
                                            Chi richiede la                     che le richieste presentate di-
                                                                                rettamente dai privati sono il
fondendosi rapidamente nel                  nomina, per chi                     62,8% del totale, mentre quel-
Paese, più marcatamente nel                 viene richiesto e                   le presentate dalle istituzioni
periodo iniziale (2005-2012) e                                                  pubbliche sono il 34,5%5.
più lentamente negli anni suc-
                                            chi sono gli AdS?                   Le istituzioni pubbliche che
cessivi. In parallelo i due pree-           Per rispondere a queste tre do-     chiedono la nomina sono:
sistenti istituti dell’Interdizione         mande, particolarmente impor-       ● servizi sociali nel 43,5% dei
e della Inabilitazione hanno                tanti ai fini di capire quale sia      casi
registrato un progressivo calo,             l’utilizzazione dell’Amministra-    ● servizi di salute mentale nel
più rapido nel periodo 2005-                tore di Sostegno, riprendiamo,         15,9% dei casi
2012 e meno nel periodo                     in assenza di analisi statistiche   ● servizi sanitari ospedalieri
2013-2016. Questo andamen-                  nazionali, le valutazioni conte-       nel 12,1% dei casi
to nasconde comunque signifi-               nute nell’indagine realizzata dal   ● istituti di cura o riposo nel
cate eterogeneità tra le diverse            Tribunale di Genova nel decen-         10,8% dei casi
regioni italiane, sia in termini di         nio 2004-2013 nel Circonda-         ● i SerT (servizi per le torrico-
diffusione di AdS e Interdizioni            rio di Genova su un campione           dipendenze) nel 0,45% dei
/Inabilitazioni e sia dal punto di          di 7678 casi.                          casi

18
Il 15,3% delle richieste pervie-
ne inoltre dalla Procura a cui
pervengono segnalazioni so-
prattutto dei Servizi Sociali, dei
servizi di salute mentale e dei
servizi sanitari ospedalieri.
Nel complesso il numero di pri-
vati che affrontano il problema
se richiedere un AdS sono in
netto aumento.

Chi sono i beneficiari per cui si
richiede un AdS e perché lo si
richiede.
Secondo l’indagine del tribunale
la provenienza delle richieste è
indicativa della tipologia di uten-
ti per i quali viene richiesto l’AdS
e il dato trova riscontro nell’ana-
lisi dell’età dei beneficiari al mo-
mento del ricorso, come dimo-
stra il seguente schema:
● richieste provenienti da privati:
    età media anni 78
● richieste provenienti dall’Ats:
    età media anni 80
● richieste provenienti dall’O-
    spedale: età media anni 81
                                       Marc Chagall. Il violinista 1912-13.
● richieste provenienti dagli isti-
    tuti di cura o riposo: età media   e amicali, in cui l’incapacità di       b) situazione analoga riguarda
    anni 69                            provvedere ai propri interessi è        le richieste provenienti da pri-
● richieste provenienti dalla Pro-     una conseguenza dell’età. Nel-          vati che accedono all’istituto
    cura: età media 66 anni            le segnalazioni degli ospedali          per sopperire ad una incapa-
● richieste provenienti dalla Salu-    tale incapacità e, soprattutto,         cità sopravvenuta connessa
    te mentale: età media anni 53      la mancanza di reti di soste-           proprio all’età o a malattie an-
● richieste provenienti dal            gno, si manifesta al momento            che degenerative che dell’età
    SerT: età media anni 45            del ricovero in ospedale mentre         sono spesso una conseguenza.
● nomine a seguito di rigetto di       le segnalazioni degli Ats sono          In questi casi, peraltro, la cura
    interdizione: età media anni 55    spesso la conseguenza dell’ag-          del soggetto è assicurata mol-
                                       gravarsi di situazioni già gestite      to spesso dai familiari che però
Dalla valutazione dell’età me-         dai servizi sociali medesimi: in        ricorrono all’AdS per poter me-
dia delle persone beneficiarie         queste segnalazioni si eviden-          glio gestire le vicende patrimo-
dell’AdS nella ricerca vengono         ziano tanto necessità di cura           niali della persona;
messe in evidenza le seguenti          che di gestione patrimoniale.           c) viceversa negli istituti di cura
situazioni:                            Viene messo in evidenza, inoltre,       la richiesta di AdS riguarda una
a) le richieste provenienti da Ats     che nell’ambito degli ospedali          fascia di beneficiari in media
e Ospedali riguardano anzia-           sono numericamente rilevanti le         più giovani di 10 anni: si tratta
ni, spesso di età elevata, nor-        richieste inviate dall’Unità di Valu-   di soggetti la cui incapacità di
malmente senza reti parentali          tazione Alzheimer (1/3 del totale);     provvedere a se stessi ha già

                                                                                                              19
determinato la necessità di una          Da segnalare infine che mentre         Scomponendo ulteriormente il
protezione e cura mediante il ri-        le richieste delle varie istituzio-    dato si osserva come i privati
covero in istituto.                      ni sono costanti negli anni, nel       “fuggano” di fronte a certi tipi di
L’aggravamento di tali condizio-         2012 e 2013 si assiste ad una          beneficiario per il quale le isti-
ni determina l’ulteriore necessi-        netta impennata delle richieste        tuzioni chiedono un AdS.
tà di ricorrere ad un AdS che, in        da Ats, Privati e Istituti. Il feno-   Nel caso di richieste provenienti
questi casi, si deve per lo più          meno è dovuto, almeno parzial-         da SerT (beneficiari tossicodi-
occupare di problemi giuridici e         mente, agli effetti delle nuove        pendenti), istituzioni sanitarie
patrimoniali;                            normative in tema di traccia-          sul territorio (beneficiari con
d) nettamente più giovane è la           bilità dei pagamenti e uso del         malattie fisiche o psicofisiche) e
fascia dei beneficiari di AdS se-        contante che hanno reso neces-         salute mentale (beneficiari con
gnalati dalla Salute Mentale: ciò        saria l’apertura di c/c propri in-     malattie psichiche) meno del
dipende dalla natura della ma-           testati al beneficiario (per i casi    20% viene gestito da privati.
lattia, che spesso si manifesta          di beneficiario già ricoverato in      Invece nel caso di richieste di
anche in giovane età. Le segna-          un istituto) o comunque hanno          istituti i privati che accettano di
lazioni richiedono l’intervento di       reso più difficoltosa la gestione      occuparsi del beneficiario sono
un AdS per lo più per affiancare         del patrimonio dei familiari.          il 33%, evidentemente perché
il percorso terapeutico già in           Va infine evidenziato che l’età        in questi casi è più ricorrente
atto, gestendo gli aspetti pa-           media complessiva dei benefi-          l’esistenza di una rete amica-
trimoniali, anche se spesso le           ciari è di 76 anni e che il 30% dei    le o parentale: rete ancora più
richieste di AdS rappresentano           beneficiari ha tra 80 e 90 anni.       persistente nel caso di richie-
l’ultima spiaggia cui la salute                                                 ste da ospedali (dove il 50%
mentale ricorre rispetto a situa-        Chi sono gli AdS                       dei beneficiari sono poi seguiti
zioni non più gestibili.                 Secondo l’indagine del tribuna-        da un privato) e di richieste che
Non a caso l’età media dei be-           le di Genova gli AdS nominati          derivano da un ricorso per in-
neficiari segnalati dalla Salute         sono privati nel 59,29% dei casi       terdizione (dove i privati sono
Mentale è pressoché equiva-              e professionisti nel rimanente         oltre il 60%.
lente a quella dei beneficiari per       40,71% (avvocati in netta pre-         Nella sostanza i privati sono
i quali viene richiesta l’interdi-       valenza nonché commercialisti,         assenti nei casi di malattie psi-
zione (nel presupposto di una            assistenti sociali)                    chiatriche, dipendenze e anziani
totale incapacità di intendere e         Va evidenziato che mentre le           in gravi condizioni psicofisiche
volere), interdizione che ormai          richieste di AdS provenienti da        che vengono indicati dai servizi
viene normalmente rigettata              istituzioni sono il 37,17% le no-      Asl sul territorio. I privati sono
con nomina di Ads;                       mine di AdS professionisti sono        più presenti accanto a benefi-
e) la fascia di beneficiari più gio-     il 40,71%: ciò significa che an-       ciari anziani in ospedale o istitu-
vane è quella segnalata dal SerT:        che nel caso di richieste di pri-      to anche se, comunque, il dato
trattandosi di incapacità che de-        vati nei fatti, in vari casi, viene    di abbandono in questi casi su-
riva dalle dipendenze da cui sono        nominato un professionista.            pera sempre il 60% dei casi.
affetti i beneficiari, tale situazione   Ed infatti, scomponendo il dato,
si manifesta in età molto giovane        si ricava che nel caso in cui le       Quali privati svolgono
e l’intervento viene quindi richie-      istituzioni richiedono un AdS          il ruolo di AdS?
sto presto. Va peraltro sottoline-       solo nel 26% si trova un privato       In generale sono persone non
ato che i casi sono molto limitati       disponibile con la conseguenza         troppo giovani: il 34% ha tra 50
proprio per la difficoltà di accet-      di dover ricorrere ad un profes-       e 60 anni e il 24% tra 60 e 70
tazione di un amministratore di          sionista negli altri casi; mentre      anni: ossia i privati che si occu-
sostegno in tali situazioni e per la     nel caso in cui sono i privati a       pano dei beneficiari sono per ol-
carenza di spazi di gestione del-        richiedere un AdS nel 21% vie-         tre il 50% ultracinquantenni.
le problematiche riscontrate da          ne comunque nominato un pro-           Se si considera poi la differen-
parte dell’AdS medesimo.                 fessionista.                           za di età tra beneficiario e AdS

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