Una emergenza nella emergenza - RIVISTA DI INFORMAZIONE SUI PROBLEMI ABITATIVI DEGLI ANZIANI - Abitare e Anziani
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i n f o r m a RIVISTA DI INFORMAZIONE SUI PROBLEMI ABITATIVI DEGLI ANZIANI Numero 2/2020 Una emergenza nella emergenza
Sommario i n f o r m a 03 Editoriale Numero 2/2020 Aprire nuovi orizzonti Enzo Costa Associazione AeA, Presidente Nazionale AUSER Abitare e Anziani 05 Report Soci 2020 Auser, associazione per l’invecchiamento attivo Cgil Nazionale Una emergenza Fillea Cgil, federazione italiana lavoratori legno e affini nella emergenza Spi-Cgil Nazionale, sindacato Marco Arlotti e Costanzo Ranci pensionati italiani Laboratorio di Politiche Sociali, Sunia, sindacato unitario Politecnico di Milano nazionale inquilini e assegnatari AeA Informa 12 L’Amministratore Rivista periodica di informazione di sostegno sui problemi abitativi Claudio Falasca degli anziani Direttore Abitare e Anziani Numero 2/2020 Proprietà e editore AeA, Abitare e Anziani Le rubriche Via Nizza, 154 - 00198 Roma a cura di Fabio Piccolino Tel 06.8440771 – Fax 06.84407777 24 Governo e istituzioni e-mail info@abitareeanzini.it sito web www.abitareeanziani.it Direttore Responsabile 28 Organizzazioni sociali Giusy Colmo Comitato di Direzione e volontariato Giusy Colmo, Marco Di Luccio, Claudio Falasca, 30 Osservatorio Fabio Piccolino internazionale Progetto grafico 32 Osservatorio e impaginazione Massimiliano D’Affronto dell’innovazione 8x8 Srl 34 Indagini, studi, Foto di copertina “La passeggiata” ricerche di Marc Chagall 1917
Editoriale Aprire nuovi orizzonti Enzo Costa E Presidente nazionale Auser più anziani in percentuale alla popolazione, un pensiero che ci È bastato un virus per mettere in crisi le intere ha portato tutti verso una colletti- economie mondiali, edificate su uno sviluppo basato va disfatta sanitaria, politica, so- ciale ed economica. sul consumo e sulle leggi di mercato, un modello che da tempo dimostra di non essere in grado di Oggi viviamo in un territorio de- realizzare una crescita equilibrata, distribuita e, vastato, bloccato, con un nume- sopratutto, rispettosa dei diritti essenziali che ro di morti assurdo per un paese rendono la vita delle persone dignitosa e sostenibile che si vanta di avere il migliore sistema sanitario del mondo, sia in termini di qualità che ambientali. sono mancati, e mancano, i di- I spositivi individuali di protezione, n questi mesi di paura e Il mondo ha scoperto e tocca- gli epicentri del contagio si sono confusione sono emersi il to con mano il cambiamento verificati negli ospedali e nelle lato migliore e peggiore del- demografico che è in atto da residenze per anziani, abbiamo le nostre comunità. Abbia- decenni, e in particolare la fra- avuto difficoltà nel garantire a mo apprezzato il grande senso gilità degli anziani. Nei momenti tutte le persone malate le cure civico di chi ha affrontato l’epide- iniziali si è avuta la sensazione, adeguate, a qualcuno le abbia- mia in prima linea, spesso in as- e per qualcuno la convinzione, mo persino negate, riducendo senza di dispositivi di protezione, che questa epidemia riguar- così a brandelli il senso morale di chi praticando il lavoro volonta- dasse, nella sua gravità, solo gli dell’umanità. rio si è messo a disposizione delle anziani e che questi, già affetti persone più fragili, ma è emersa da altre patologie, potevano es- Le strutture residenziali per an- anche la diffidenza verso gli altri, sere considerati anche un peso ziani hanno dimostrato che la la caccia all’untore, prima verso il da non rimpiangere, la diminu- concentrazione di persone fragili popolo cinese, poi verso gli italia- zione del numero non solo non crea più esposizione ai fattori di ni, per poi scoprire che il virus non avrebbe compromesso la fun- rischio epidemici, sopratutto se ha nazionalità, colore della pelle, zionalità del sistema economi- poi dimostriamo di non essere in si propaga e si diffonde nell’intero co, ma addirittura avrebbe po- grado di gestirle, esponendo tut- pianeta senza distinzioni. tuto favorirla riducendo i costi ti, pazienti e lavoratori, al conta- pensionistici e sanitari. gio e senza garantire in quei cen- È emerso il carattere della grande tri una tutela sanitaria all’altezza solidarietà, del grande individua- Un pensiero terribile che è cir- dei bisogni. Il tragico risultato di lismo e del grande opportunismo colato anche nel nostro paese, il queste politiche improvvisate è economico che convivono nella secondo al mondo per aspetta- stato quello di contare centinaia strana epoca che stiamo vivendo. tive di vita, quello in Europa con di persone morte. 3
Marc Chagall. Sulla città 1918. Questi drammatici fatti riaprono riservate alle persone che neces- vo, di socializzazione, in percor- con forza il tema della permanen- sitano di cure continue. si culturali e in attività leggere di za dell’anziano nel proprio domi- pubblica utilità. cilio, scelta che va sostenuta da Serve un sistema fortemente Inoltre non è più rinviabile una ri- una rete di servizi sociosanitari specializzato per rispondere alle qualificazione abitativa e urbani- alla persona e da una politica di non autosufficienze gravi, come stica che sia attenta alla normale adeguamento strutturale delle servono politiche di prevenzio- diminuzione di funzionalità mo- abitazioni e del contesto urbano. ne che intervengano per evitare toria, e non solo, delle persone l’emarginazione e la solitudine con l’avanzare dell’età. Contemporaneamente dobbia- degli individui nel periodo di vita mo rafforzare, sia in termini di post lavorativa. Come diceva il Cardinale Martini: personale qualificato che di stru- Bisogna intervenire attraverso il “Spesso i tempi difficili sono stati menti sanitari, le residenze sani- coinvolgimento delle persone in l’occasione per temperare gli uo- tarie assistite che devono essere politiche di invecchiamento atti- mini e per aprire nuovi orizzonti”. 4
Report UN’EMERGENZA NELL’EMERGENZA Cosa è accaduto alle case di riposo del nostro paese? Marco Arlotti e Costanzo Ranci E Laboratorio di Politiche Sociali, Politecnico di Milano1 1 Questa nota di riflessione, alla luce degli eventi che stanno drammaticamente colpendo il nostro paese, si colloca all’in- terno delle attività di ricerca svolte dai due autori nell’ambito del progetto IN-AGE (INclusive AGEing in place: Contrasting isolation and bandonment of frail older people living at home), finanziato da Fondazione Cariplo (grant n. 2017–0941). Per ulteriori informazioni note di aggiornamento sul progetto si rimanda al sito: http://www.lps. polimi.it/?p=2864). Un’emergenza e la sua diffusione nelle strut- mento in cui scriviamo, oltre L’ nell’emergenza ture residenziali per anziani l’80% dei decessi si concentra annuncio di numero- rimanda indubbiamente al fat- infatti nella fascia di età +70 si contagi e decessi to che, in queste strutture, si (https://bit.ly/2zA4uss). Ciono- dentro le strutture concentrano gruppi numerosi nostante, si può ritenere che, residenziali per an- di persone purtroppo partico- proprio perché concentrano al ziani sta suscitando notevole larmente esposte alle conse- loro interno una popolazione allarme nel nostro paese e non guenze dell’infezione. Come molto fragile, queste strutture solo. Queste strutture sono di- sappiamo dall’ultimo Docu- avrebbero dovuto, e dovrebbero ventate tra i principali focolai di mento di sorveglianza integrata sempre, offrire una condizione concentrazione e poi di diffusio- COVID-19 disponibile al mo- di particolare tutela sanitaria, ne della pandemia nel territo- rio. In strutture comunitarie che ospitano sino a cento e più per- sone anziane, l’entrata del virus è avvenuta sia attraverso le visite dei parenti che il contagio di ope- ratori asintomatici e non ha la- sciato scampo alle persone più fragili. Non a caso, in una recente intervista sul quotidiano la Re- pubblica, il presidente dell’Une- ba Lombardia (che rappresenta una delle principali organizzazio- ni dei gestori di strutture per an- ziani) ha affermato senza mezzi termini che “una volta che il vi- rus entra nelle case di riposo, gli anziani muoiono come mosche” (https://bit.ly/2YWWRaw). Il forte legame fra la pandemia Marc Chagall - La caduta dell’angelo 1923/47. 5
per quanto riguarda le proce- indagate ha riportato “difficoltà Una fotografia dure, i dispositivi di protezione nel reperimento di Dispositivi di d’insieme individuale, nonché le misure Protezione Individuale”, il 36% Premessi, dunque, i limiti che preventive volte a controllare ha riferito “difficoltà per l’as- ogni analisi scientifica del setto- l’infezione e limitare il conta- senza di personale sanitario a re della residenzialità sconta nel gio. La diffusione dell’infezione causa di malattia”, e il 27% ha nostro paese, vediamo ora cosa ha invece falcidiato non solo gli dichiarato di “avere difficoltà ci dicono i dati ISTAT disponibili anziani fragili, ma anche un nu- nell’isolamento dei residenti af- (raccolti consultando il database mero rilevante di medici, infer- fetti da COVID-19”. online http://dati.istat. it e inte- mieri, operatori socio-sanitari, grando con alcune fonti com- creando le premesse per ulte- Se queste domande troveranno plementari). riori difficoltà nella gestione di risposta solo a fronte di indagini Innanzitutto, nel 2016 le strut- queste strutture. mirate che dovranno compiersi ture residenziali in Italia sono Come mai tutto questo è avve- (anche per accertare eventuali 12.500, con 285.000 ricovera- nuto? Si poteva evitare questo responsabilità), in questa nota ti over65. Tale cifra corrisponde risvolto così drammatico della intendiamo collocare questi in- al 2,1% dell’intera popolazione pandemia? terrogativi nel quadro della si- over 65. L’offerta di strutture Alcuni dati appena pubblicati tuazione attuale delle strutture residenziali è fortemente dif- dall’Istituto Superiore di Sanità residenziali nel nostro paese, ferenziata geograficamente: (https://bit.ly/2WNdkeH) inizia- per comprendere quali sono mentre in Lombardia e nelle no a documentare le dimensio- le condizioni organizzative e fi- regioni del Nord-Est la coper- ni di quella che può apparire nanziarie in cui queste strutture tura è del 3%, nelle regioni del come una vera e propria strage. operano. Qual è il loro stato di Centro la copertura è del 1,5%, Su 1.634 Residenze Sanitarie salute? Quali tendenze hanno nelle Isole del 1,2% e solo dello Assistenziali campionate a li- prevalso negli ultimi anni? 0,9% nel Mezzogiorno. In pra- vello nazionale (che ricoverano tica, l’offerta di posti letto re- 18.877 anziani, pari a circa il Raccogliere dati e informazioni sidenziali è nel Nord maggiore 7% dell’intera popolazione dei sulle strutture residenziali per di almeno tre volte rispetto a ricoverati over 65), il tasso di anziani è oltremodo difficile. quella delle regioni del Sud ed mortalità nei mesi di febbraio e L’unica fonte che restituisce un è doppia rispetto a quella delle marzo è stato del 9.6% a livello quadro generale del fenomeno regioni centrali. nazionale, ma con enormi dif- è l’indagine ISTAT sui presidi re- Anche considerando le regio- ferenze regionali: si va dal 5% sidenziali socio-assistenziali e ni italiane con la diffusione più in Emilia Romagna al 6.4% in socio-sanitari nel nostro paese. ampia, la distanza rispetto agli Veneto, sino a ben il 19.2% in Tale indagine offre, tuttavia, solo altri Paesi avanzati è notevole. Il Lombardia. Da questi dati va un quadro d’insieme generale, tasso di copertura (che misura detratto ovviamente il tasso di senza fornire indicatori specifi- la quota di anziani over 65 anni mortalità raggiunto nello stes- ci relativi alla qualità dei servizi ricoverati in queste strutture) ri- so periodo di tempo negli anni offerti. Inoltre i dati dell’indagine sulta nel nostro paese circa la precedenti. vengono forniti con gravissimo metà di quello della Spagna, un Se potessimo applicare gli ritardo: ad oggi gli ultimi di- terzo di quello tedesco, quasi stessi tassi di mortalità all’inte- sponibili si riferiscono al 2016, un quarto rispetto a Svezia e ro universo, dovremmo consi- ovvero 4 anni fa. L’assenza di Olanda (vedi figura 1). Ci su- derare che al 20 marzo avrem- dati e informazioni aggiornate perano anche paesi dell’Estre- mo avuto almeno 25.000 morti sottolinea a nostro parere una mo Oriente come Giappone, nelle strutture residenziali del scarsa attenzione da parte delle Corea e persino gli Stati Uniti, paese nell’arco di meno di due Regioni e dello Stato verso que- un paese in cui l’investimento mesi. La stessa indagine se- ste strutture, che dovrà essere nella sanità è alquanto selet- gnala che l’86% delle strutture colmata al più presto. tivo. Dietro a noi troviamo sol- 6
tanto la Polonia. Nel corso degli cinque. In Lombardia la quo- ra sanitaria di lungodegenza. ultimi 10 anni, pur partendo da ta è pari al 94%. Siccome l’età L’84% dei ricoverati (il 97% in un livello già inferiore a molti al- media femminile è più elevata Lombardia) è in una struttura a tri Paesi, non c’è stato alcun au- di quella maschile, la presen- media o alta intensità sanitaria, mento, mentre altri Paesi euro- za di donne ricoverate è larga- ovvero con un forte livello di sa- pei come la Spagna e la Corea, mente maggioritaria: il 75%. Si nitarizzazione. Il 36% (il 42% che partivano da un livello equi- tratta quindi di strutture abitate in Lombardia) dei ricoverati è valente al nostro, oggi hanno in gran parte da persone con collocato in una struttura ad quasi raddoppiato la disponibi- elevata fragilità e scarsissima alta intensità sanitaria, caratte- lità di posti letto. L’investimento autonomia. La tendenza negli rizzata da “prestazioni erogate politico e finanziario in questo ultimi anni è all’aumento dei non in nuclei specializzati (Unità di settore è dunque storicamente, autosufficienti e dei più anziani. Cure Residenziali Intensive) a e anche recentemente, molto Se ancora nel corso degli anni pazienti non autosufficienti ri- basso, a conferma dell’estrema ’90 del secolo scorso le struttu- chiedenti trattamenti Intensivi, residualità che questo sistema re residenziali erano considera- essenziali per il supporto alle ricopre nel nostro paese. te come una possibile soluzione funzioni vitali (ad esempio ven- abitativa legata alla solitudine e tilazione meccanica e assistita, Le strutture esistenti sono in alla impossibilità per varie ragio- nutrizione enterale o parentera- gran parte occupate da persone ni di restare nella propria abita- le protratta, trattamenti specia- molto anziane: il 75% ha infatti zione, sempre di più esse sono listici ad alto impegno)”. Il siste- più di 80 anni (il 79% in Lom- diventate strutture per una po- ma, soprattutto in Lombardia, è bardia). La quota di ricoverati polazione molto anziana e fra- quindi fortemente specializzato non autosufficienti, ovvero con gile, con forti necessità di cura nell’offerta di cura sanitarie ad scarsa o nulla autonomia nella sanitaria e assistenziale. elevata specializzazione, utile gestione delle funzioni elemen- Una quota notevole di strut- per persone con una forte com- tari della vita quotidiana, è pari ture residenziali assume oggi promissione della loro autono- al 78%, ovvero circa quattro su le sembianze di una struttu- mia ed integrità fisica. 7
In sintesi, in Italia il sistema è essere, quindi, di fronte a real- ressato soprattutto le persone molto più ridotto che negli altri tà in grado di offrire importan- autosufficienti (-13.000 rico- paesi occidentali e fortemen- ti garanzie sul piano sanitario verati), in Lombardia la contra- te schiacciato su prestazioni e assistenziale. Tuttavia tale zione ha riguardato anche i non ad elevato contenuto sanitario. aspetto, purtroppo, spesso non autosufficienti (-9.000, pari a Tale aspetto indubbiamente si si verifica, come hanno mostra- -12%). A fronte di un aumento lega alla centralità assunta nel to le drammatiche vicende del- della popolazione anziana e del nostro paese dalla permanen- le ultime settimane. numero di persone non auto- za a domicilio dell’anziano, so- sufficienti, il sistema delle resi- stenuta dalle reti familiari e più Le tendenze in corso denze ha quindi conosciuto, in recentemente dall’emergere e le criticità emergenti controtendenza, una contrazio- del fenomeno degli assistenti Per comprendere le criticità ne significativa nel numero dei familiari (le cosiddette badan- attuali dobbiamo spostare lo ricoverati. La contrazione dei ri- ti). Tuttavia, anche la carenza sguardo dalla fotografia del pre- coveri è coincisa con una foca- di politiche nazionali e di inve- sente e osservare l’evoluzione di lizzazione delle residenze verso stimenti nel settore ha giocato queste strutture negli ultimi anni. l’alta intensità sanitaria (che un ruolo cruciale. Alla luce di La figura 2 offre un quadro di sin- assorbivano il 26% nel 2009 e ciò, e diversamente dagli altri tesi, per l’Italia e la Lombardia. assorbono il 36% dei ricovera- paesi europei, la componen- ti nel 2016) con il conseguente te alberghiera e abitativa della Nel periodo 2009-16, il nu- aumento dei ricoverati in strut- residenzialità rivolta anche a mero dei ricoverati è diminuito ture ad elevata intensità e con persone in buona salute e con complessivamente di 15.000 età superiore ad 80 anni (dal poche necessità assistenziali è persone, pari al 5% del tota- 72% al 75%). pressoché assente e le struttu- le. In Lombardia la riduzione Due tendenze parallele emer- re si presentano come unità di è stata molto più forte: il 16% gono quindi chiaramente. Da offerta fortemente sanitarizzate pari a 12.400 persone. Mentre un lato una progressiva sani- per lungodegenti. Dovremmo in Italia la contrazione ha inte- tarizzazione delle prestazioni e 8
delle strutture (che assumono dal SSN, tramite le Regioni, problematico, che ha investito sempre più le sembianze simi- solo per una quota pari formal- il fattore lavoro. Una tenden- li a quelle di ospedali o case di mente al 50%, mentre il costo za complementare all’aumen- cura per permanenze prolunga- restante deve essere coperto to delle tariffe è stata infatti la te). Dall’altro una parallela fra- dall’utente (o dai suoi familiari, forte riduzione del personale e gilizzazione della platea dei ri- oppure dalle amministrazioni del minutaggio assistenziale, coverati, sempre più composta comunali nel caso di perso- oltre ai tagli sulla manutenzio- da persone molto anziane e più ne con livello di reddito molto ne delle strutture. Questa ten- fragili sul piano sanitario. modesto). Impoverito perché, denza è stata particolarmente La combinazione di queste due nella stragrande maggioranza importante per la Lombardia. tendenze ha comportato l’e- dei casi, le Regioni non hanno Basti pensare che secondo i splodere di notevoli tensioni provveduto ad aumentare nel dati ISTAT (vedi pagina 8 fig. sul piano gestionale e finanzia- corso degli anni gli importi di 2) nel periodo 2009-16, a li- rio. Nello specifico, l’aumen- remunerazione delle quote sa- vello complessivo, il personale to dell’intensità sanitaria ha nitarie, nonostante il progres- retribuito delle strutture in que- comportato un aumento pro- sivo aggravamento delle con- sta regione è stato ridotto di ben gressivo dei costi di gestione dizioni di bisogno degli anziani 20.000 unità, pari al 20% del e di personale. Se da un lato ricoverati. In queste condizioni, personale complessivo. Inoltre, le strutture dovrebbero essersi l’aumento dei costi è stato sca- indagini recenti hanno messo in adattate a queste funzioni più ricato esclusivamente sulle ta- luce come fra il 2010 e il 2016 specializzate (con importanti riffe pagate dagli utenti. Di fat- il minutaggio assistenziale me- investimenti in termini di attrez- to, oggi la quota sanitaria è in dio per ricovero in RSA (Resi- zature sanitarie e riabilitative), molti casi inferiore al 50% pre- denze Socio Assistenziali, ad dall’altro il personale dovrebbe visto dalla legge. Le tariffe sono elevata intensità sanitaria) è richiedere livelli di qualifica- invece aumentate, mettendo diminuito, sempre in Lombar- zione e di supervisione medica sotto stress i bilanci di anziani dia, da 1.200 a 1.136 minuti sempre più elevati. Peraltro, e famiglie. Basti pensare che in (https://bit.ly/2yHsfiy). aumentando anche la propor- Lombardia, mentre la quota sa- Anche se a livello nazionale zione di ricoverati in condizioni nitaria è in media di 41,3 euro non si è assistito ad un taglio sanitarie precarie, è aumenta- pro die, la quota pagata dagli del personale (vedi sopra sem- to anche notevolmente il co- utenti è variata in media, fra il pre fig. 2), nondimeno la pro- sto pro-capite per utente. Ba- 2013 e il 2016, da un minimo di gressiva sanitarizzazione delle sti pensare, che stando ai dati 54-60 euro pro die (+10,23%) strutture è avvenuta congiun- pubblicati nell’indagine ISTAT ad un massimo di 63-69 tamente ad un netto taglio (pari sulla spesa sociale dei comu- euro pro die (+8,56%) (si veda al 15%) del personale medico, ni, a livello nazionale la spesa https://bit.ly/2Wp6qgF). Il co- compensato da un aumento di media pro capite sostenuta dai sto complessivo mensile a ca- pari proporzioni nel personale comuni per le strutture di rico- rico dell’utente è quindi intorno adibito alla cura delle persone vero per anziani è aumentata, a 1.800-2.000 euro al mese e alla sostanziale stabilità del fra il 2009 e il 2016, del 50% (circa 22.000 euro all’anno). personale infermieristico (vedi circa, passando dai 3.900 euro L’aumento delle tariffe segnala pagina 10 figura 3). a 5.972 euro. d’altra parte l’esistenza di gravi All’aumento dei costi si con- problemi di sostenibilità finan- A fronte quindi dell’aumen- trappone tuttavia un sistema ziaria per i gestori delle strut- to dell’intensità sanitaria delle di finanziamento farraginoso ture, costretti ad aumentare le strutture e dell’aumento di rico- e impoverito. Farraginoso per- tariffe a fronte dell’aumento dei verati molto anziani e con forti ché i ricoveri in residenze a me- costi e il mancato adeguamen- bisogni di cura sanitaria e assi- dia-alta intensità sanitaria ven- to della quota sanitaria. A ciò si stenziale, si è assistito al taglio gono coperti finanziariamente aggiunge un secondo elemento del personale più specializzato 9
e, almeno in Lombardia, anche dell’intensità assistenziale. È dunque evidente che la contra- zione quantitativa del settore e la sua concomitante sanitariz- zazione a fronte di una crescen- te fragilizzazione della platea dei ricoverati, sono coincise con una riduzione complessiva della qualità dell’assistenza fornita in queste strutture. Alla radice tro- viamo indubbiamente elementi strutturali che rimandano in pri- mis al mancato investimento di risorse a carico del SSN in que- sto settore, a fronte di strutture che svolgono funzioni essenziali di assistenza sanitaria. Un ultimo elemento di cono- scenza che ci permette di ra- gionare sulle tendenze, e sulle implicazioni sul terreno sostan- tivo della qualità assistenziale, rimanda al dato sulla compo- È quindi avvenuto, o si è confer- marcata alla riduzione degli sizione gestionale del sistema mato, un processo molto rapido standard e dei costi, inclusa la delle strutture per anziani. A di forte privatizzazione del setto- compressione del personale, questo proposito, i dati indica- re. Tra le ragioni della privatizza- che si traduce in un decremen- no una forte presenza di strut- zione gioca un ruolo importante to sostanziale della qualità as- ture private, sia non-profit che una presunta maggiore efficien- sistenziale. profit. Queste coprono il 78% za gestionale e, in particolare, dei posti letto (89% in Lombar- l’opportunità di ridurre i costi I nodi vengono dia). Negli ultimi anni c’è stata delle strutture. La privatizzazio- al pettine? una chiara tendenza a ridurre la ne consente infatti, funzional- Non è possibile sapere preci- quota delle strutture pubbliche mente, una riduzione dei costi samente se queste tendenze (vedi sopra fig. 3): la riduzione è perché al personale - che rap- abbiano giocato, nei singoli stata di ben 25.000 posti letto presenta la variabile principale casi specifici, un ruolo crucia- a livello nazionale tra il 2009 e di costo - si applicano contratti le nel co-determinare la tragica il 2016, pari al 23%. Una buona di lavoro meno onerosi e meno casistica odierna dei decessi e parte di questi posti letto sono tutelati rispetto quelli applicati della forte diffusione del virus stati recuperati dalle struttu- dagli enti pubblici. dentro molte strutture resi- re private (+20.000 posti letto In conclusione, si è costruito un denziali. Ciononostante si può a livello nazionale tra 2009 e mercato misto pubblico-priva- comunque avanzare l’ipotesi 2016). In Lombardia il taglio dei to delle strutture residenziali, che le condizioni strutturali di posti letto ha colpito maggior- in cui le tensioni derivanti dal fondo del sistema, così come mente le strutture private che mancato investimento del- analizzate e descritte in questo quelle pubbliche. Tuttavia esse le politiche pubbliche vengo- breve rapporto, non hanno cer- coprono quasi il 90% dell’of- no “scaricate” sull’incremento tamente favorito l’applicazione ferta complessiva. delle rette e su una tendenza di standard qualitativi elevati 10
finalizzati alla tutela sanitaria e assistenziale di una platea di ri- coverati in condizioni di grande fragilità fisica, così come degli operatori coinvolti nelle attivi- INclusive AGEing in place (IN-AGE) tà di assistenza e cura. Quanto Il progetto “Inclusive ageing in place – IN-AGE” affronta il tema più il sistema si è specializzato della condizione di fragilità delle persone anziane e i relativi ri- nel trattamento della non auto- schi di isolamento sociale. L’innalzamento dell’età media, ac- sufficienza grave, tanto più la compagnato da un aumento dei rischi di essere affetti da forme qualità è stata messa a rischio di disabilità e malattie croniche, pone l’obbligo di assumere una da condizioni finanziarie molto nuova attenzione alla problematica dell’invecchiamento ‘inclusi- precarie, sicuramente co-de- vo’ e, in particolare ai rischi dell’invecchiamento a casa propria. terminate da un mancato inve- La finalità della ricerca è quella di proporre possibili azioni e stra- stimento politico e amministra- tegie a sostegno del miglioramento della qualità della vita dell’an- tivo in queste strutture. L’esito è ziano fragile e di un invecchiamento più sereno e sicuro nella pro- un sistema molto più contratto pria abitazione. La ricerca si baserà sui dati risultanti dalle attività che in tutti gli altri paesi occi- di rilevamento e analisi che saranno condotte in tre contesti re- dentali, e con standard sanitari gionali (Lombardia, Marche, Calabria) fortemente differenti sot- e assistenziali bassi e in fase di to il profilo sociale, economico e culturale. Le tre unità di ricerca ulteriore deterioramento. coinvolte nel progetto (Politecnico, INRCA e Università Mediterra- Tutto ciò impone un ripensa- nea di Reggio Calabria, con la collaborazione di Auser) opereranno mento radicale di questo si- in diverse realtà urbane ed extra urbane dei rispettivi contesti ge- stema, in grado di affrontare ografici, individuando le condizioni degli abitanti più anziani (over celermente anche le questioni 75 anni) attraverso l’analisi delle molteplici variabili che possono emerse nell’immediatezza degli determinare emarginazione ed abbandono. Saranno poste a con- eventi recenti. Tali vicende non fronto le varie condizioni rilevate (diversità e analogie) e le specifi- possono essere certamente cità territoriali che contribuiscono alla differenziazione fra contesti trascurate: si pensi al dramma locali e fra regioni. della solitudine di anziani che hanno interrotto i contatti con familiari, che necessitano oggi più che mai di dispositivi tec- nologici che facilitino la comu- nicazione a distanza. Né la so- luzione può essere lasciata allo slancio di generosità e di altru- ismo degli operatori del setto- re, come la cronaca recente ci racconta presentandoci casi di auto-confinamento nelle strut- ture degli operatori stessi per limitare l’infezione. Sullo sfon- do restano le problematiche di ordine più strutturale che ab- biamo qui sinteticamente rico- struito, e che attengono al rico- noscimento della strategicità di questo settore nel quadro della politica sanitaria del paese. Marc Chagall. Il Compleanno 1915. 11
L’Amministratore di sostegno (AdS) Claudio Falasca E Direttore Abitare e Anziani compiere in nome e per conto del beneficiario”. L’Amministratore di Sostegno L’Amministrazione di Sostegno (AdS) è l’istituto agisce sempre con esclusivo ri- introdotto nel nostro ordinamento con la legge guardo alla cura ed agli interes- n. 6 del 2004 con la finalità “di assicurare la si della persona del beneficiario (articolo 408 c.c.). migliore tutela, con la minore limitazione possibile Riassumendo, le principali in- della capacità di agire delle persone in tutto o in novazioni introdotte con questo parte prive di autonomia nell’espletamento delle istituto giuridico sono: funzioni della vita quotidiana, mediante interventi ● personalizzazione delle misure di sostegno temporaneo o permanente” (art. 1). da applicare: la protezione vie- ne calibrata sulle esigenze con- L’ crete ed attuali della persona; istituto dell’Ammini- gno” o di quelli che l’Amministra- ● conservazione della capacità strazione di Soste- tore di Sostegno “ha il potere di di agire: il beneficiario con- gno, modificando il Titolo XII - capo I del Codice Civile, si affianca agli istituti di tutela della Interdizio- ne (Box 1) e della Inabilitazione (Box 2). Rispetto a questi ultimi, l’Amministrazione di Sostegno si pone come misura persona- lizzata di tutela che mira a con- servare, per quanto possibile, la capacità di agire della per- sona, prevedendo una forma di supporto esclusivamente per le funzioni che la persona non può compiere autonomamente. Il soggetto beneficiario, pertan- to, conserva la capacità di agire con le precisazioni e le eccezio- ni indicate nel decreto del giu- dice tutelare. Il decreto di nomina infatti con- tiene precise indicazioni circa gli atti “che il beneficiario può compiere solo con l’assistenza dell’Amministratore di Soste- Marc Chagall. La caduta di Icaro 1911. 12
L’interdizione serva la capacità di agire per tutti gli atti che non richiedo- no la rappresentanza esclu- Interdire significa che l’incapace maggiorenne (ed anche nell’ul- siva o l’assistenza necessaria timo anno della sua minore età), previa dichiarazione del Tri- dell’AdS (art. 409 c.c.); bunale della sua incapacità ossia previa dichiarazione di inter- ● attenzione alla persona: la dizione, ritorna allo stato giuridico del minorenne. Il Tribunale scelta dell’Amministratore di accerta la sua incapacità e nomina un rappresentante legale Sostegno avviene con esclu- ossia un tutore. sivo riguardo alla cura ed agli Per tale motivo in alcuni Paesi della Comunità Europea la pro- interessi della persona del cedura viene definita come “prolungamento dell’esercizio della beneficiario (art. 407 c.c.). potestà genitoriale”, perché di fatto, il tutore diviene il rappre- sentante legale dell’interdetto esattamente come se quest’ulti- Lo spirito della norma mo fosse minorenne. (Dalla relazione al D.L. atto Se- Il vantaggio immediato è che il tutore rappresenta legalmen- nato n. 375 – XIV Legislatura) te l’interdetto per cui nei casi di cui sopra, se l’interdetto deve “Il codice civile vigente, quan- vendere un bene immobile (esattamente come capita al geni- do prende in considerazione le tore per il figlio minorenne), il tutore, previa autorizzazione del situazioni di non idoneità delle Giudice, potrà manifestare validamente il consenso davanti al persone a gestire i propri inte- notaio in nome e per conto dell’interdetto ed ugualmente potrà ressi, assume come situazione validamente manifestare il consenso per un intervento medico dominante quella dell’infermità ed ancora, nel caso in cui si debba annullare un negozio giuridi- mentale e, di riflesso, disciplina co compiuto da un incapace, la prova della sua incapacità sarà la materia in un’ottica essen- semplicissima essendoci una sentenza di interdizione. zialmente custodialistica. Il ti- tolo XII del primo libro, infatti, è Codice civile Capo II - Della interdizione, della inabilita- intestato all’infermità di mente, zione e della incapacità naturale. Art 414. Persone che possono essere interdette all’interdizione e all’inabilita- Dispositivo dell’art. 414 Codice civile zione. Questi due istituti sono Il maggiore di età [2] e il minore emancipato [390], i quali si tro- gli unici previsti, e se l’inabi- vano in condizioni di abituale infermità di mente che li rende in- litazione è applicabile anche capaci di provvedere ai propri interessi, sono interdetti [85, 119, a situazioni diverse dall’infer- 193, 245, 417 ss., 429, 2949 n. 1; 40; 643 c.p.; 712 c.p.c.] quan- mità mentale, a quest’ultima do ciò è necessario per assicurare la loro adeguata protezione. non è riservato un trattamento giuridico diverso dalla forzata confluenza nell’una o nell’altra il manicomio, la persona ivi se- l’evoluzione della scienza e del figura. E siccome l’inabilita- gregata ha la necessita che altra sentire comune a proposito dei zione viene di fatto assai poco persona, al di fuori, ne assuma la disabili mentali. utilizzata, per la sua inidoneità rappresentanza e ne curi gli af- pratica, l’interdizione diventa fari, sostituendosi del tutto a lei. Innanzi tutto è diventata espe- l’approdo pressoché esclusivo L’incapace quindi perde intera- rienza diffusa che vi sono molti dell’infermità mentale, e questa mente la legittimazione a prov- casi in cui il soggetto è incapace a sua volta il veicolo più o meno vedere a sé, quale che sia il suo a provvedere a se stesso senza forzato attraverso il quale far livello di menomazione, e quale che versi in stato di infermità passare tutte le situazioni di di- che sia l’importanza dell’atto che mentale. Basta pensare alle si- sagio relazionale. intende o deve compiere. tuazioni che si producono nello Conseguentemente, poiché nella Questa normativa, con il tem- stadio terminale della vita, all’i- prospettiva del codice civile l’in- po, si è rivelata sempre meno solamento di persone social- capace di intendere e di volere appropriata a regolare una cre- mente deteriorate, alla cecità ha come collocazione naturale scente varietà di situazioni, e totale o parziale, ai portatori di 13
L’inabilitazione handicap fisici, ai lungodegenti, ai carcerati, a episodi di alcooli- smo non gravissimo, a forme di Il legislatore prevede che chi è parzialmente incapace possa es- prodigalità per scarsa dimesti- sere inabilitato. chezza col mondo delle opera- L’inabilitato, previa dichiarazione del Tribunale della sua parzia- zioni economiche, a situazioni le incapacità, diversamente dall’interdetto, può compiere tutti di vita disordinata, a certa in- gli atti di ordinaria amministrazione da solo, mentre deve essere capacità senile, e similmente. affiancato dal curatore per gli atti di straordinaria amministra- Tutte queste situazioni, quan- zione e necessita sempre per questi ultimi, della autorizzazione do non si traducano in vera e del giudice tutelare. propria infermità di mente, o Il curatore non è rappresentante legale ma deve firmare gli atti di rimangono legalmente prive di straordinaria amministrazione insieme all’inabilitato valutando ogni forma di assistenza, o la l’opportunità degli stessi preventivamente con il giudice. possono ottenere solamente L’atto senza la firma del curatore è annullabile. forzando gli istituti dell’interdi- Valgono anche per l’inabilitato le stesse considerazioni fatte per zione o dell’inabilitazione, con l’interdetto, ossia il curatore non si occupa solo dell’aspetto pa- grave menomazione della re- trimoniale. Egli deve certamente amministrare il patrimonio in- sidua autonomia del soggetto, sieme all’inabilitato in modo oculato, ma lo accompagnerà nelle e con stimmate sociali pesanti scelte più importanti della sua vita e firmerà insieme a lui tutti ed ingiustificate. gli atti di straordinaria amministrazione, il che costituisce una Oltre a ciò, è ormai noto che enorme protezione per l’incapace. talune forme di sofferenza psi- Anche in questo caso, soprattutto quando curatore è un terzo, chica non grave si deteriorano il controllo del Tribunale sul suo operato e sulla sua condotta è se vengono consacrate in uno una garanzia. status giuridico che produce alienazione, mentre possono Codice Civile Capo II - Della interdizione, della inabilitazione e della incapacità naturale. avere evoluzione positiva se a Art. 415. Persone che possono essere inabilitate. questa persona venga affianca- Il maggiore di età infermo di mente, lo stato del quale non è tal- to un altro soggetto che ne pren- mente grave da far luogo all’interdizione, può essere inabilitato. da cura, sostituendosi ad essa Possono anche essere inabilitati coloro che, per prodigalità solo in certi limitati frangenti (ad o per abuso abituale di bevande alcooliche o di stupefacenti, esempio ritirando una pensione, espongono sé o la loro famiglia a gravi pregiudizi economici. pagando un affitto, ponendo at- Possono infine essere inabilitati il sordomuto e il cieco dalla na- tenzione a certe terapie). L’inter- scita o dalla prima infanzia, se non hanno ricevuto un’educazio- dizione e l’inabilitazione, in altre ne sufficiente, salva l’applicazione dell’art. 414 quando risulta parole, sono istituti che pecca- che essi sono del tutto incapaci di provvedere ai propri interessi. no per eccesso rispetto al disa- gio in concreto, e lo aggravano anziché sollevarlo. qualche deminutio, anche solo e nemmeno in un ambito di In terzo luogo, le procedure di di immagine. categoria predefinito (inabilita- interdizione e di inabilitazione É quindi maturata la consape- zione), ma solamente in quegli si sono rivelate non solo lun- volezza che, accanto agli isti- atti per i quali la situazione con- ghe e costose per la maggior tuti tradizionali, è necessario creta suggerisce una presenza parte delle famiglie, ma anche prevedere una figura che abbia vicariante. Questa figura, attra- gravemente stigmatizzanti, in funzione non tanto sostitutiva verso anni di serio dibattito, è un’epoca nella quale è cresciu- ma di sostegno, e che interven- stata individuata, appunto, nel- ta l’attenzione al valore anche ga non nella totalità degli atti l›Amministratore di Sostegno, sociale della persona, e sem- che la persona assistita è chia- nominato da un giudice, in pre- pre meno viene accettata una mata a compiere (interdizione), senza di determinati requisiti 14
accertati, con definizione del- nuto nella geografia giudiziaria mento medio annuo maggiore l›area di attività, con procedura dei tribunali di riferimento che sono la Campania (30,4%), l’A- semplificata, e con carattere di rendono non confrontabili i dati bruzzo (27,2%) e la Sardegna ordinaria gratuità”. dei due periodi. (27,1). Le regioni con il minor Dalla Tabella 1, che riporta i tasso di crescita media annua L’Amministratore fascicoli iscritti nel periodo sono il Venero con il 7,2%, no- di Sostegno nelle Regioni 2005 -.2012, si vede chiara- nostante fosse nel 2005 la Re- Per valutare come la figura mente come il numero di fa- gione con il più alto numero di dell’Amministratore di soste- scicoli aperti a livello naziona- AdS, la Calabria con il 9,6% e gno si sia affermato nelle re- le sia praticamente triplicato la Liguria con il 12,7%. altà regionali prendiamo a ri- passando da 12.583 a 36.997 ferimento i dati dello studio con una crescita media annua Negli anni successivi tra il 2013 pubblicato dalla Fondazione del 16,7%. Tutte le regioni han- e il 2016 (Tabella 2) il numero Emanuela Zancan ONLUS in no valori positivi. Quella con di AdS è continuato a crescere Studi Zanca 4/2017. Lo studio il maggior numero di AdS nel seppur a tassi più contenuti in è stato realizzato con riferimen- totale del periodo sono in ordi- tre quarti delle regioni. A livel- to all’arco temporale 2005 – ne decrescente: la Lombardia lo nazionale l’incremento me- 2026 suddividendolo in due (35.292), il Veneto (23.859) dio annuo è stato dell’1,5%, periodi: dal 2005 al 2012 e dal e l’Emilia Romagna (17.635), facendo registrare nel periodo 2013 al 2016. Le ragioni deri- mentre in termini percentuali le un totale di 184.492 nuovi fa- vano dal cambiamento interve- regioni che hanno avuto l’incre- scicoli. Le Ragioni che hanno Tabella 1 - Amministratori di sostegno – Fascicoli aperti negli anni 2005/12 Valori assoluti e % per Regione Totale Variazione Regioni 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2005-12 % media annua Abruzzo 154 204 253 307 440 546 568 829 3.301 27,2 Basilicata 67 49 74 71 109 139 183 205 897 17,3 Calabria 349 262 322 292 421 580 499 661 3.386 9,6 Campania 203 288 449 531 667 780 958 1.300 5.176 30,4 Emilia-R. 1.186 1.362 1.775 2.087 2.420 2.272 3.044 4.489 17.635 16,7 Friuli-V.G. 486 733 806 1.119 1.075 1.428 1.296 1.481 8.424 17,3 Lazio 813 1.128 1.232 1.523 1.549 1.661 1.800 2.227 11.933 15,5 Liguria 909 1.093 1.327 1.536 1.601 1.591 1.601 2.103 11.761 12,7 Lombardia 2.266 2.693 3.395 3.647 5.031 5.899 5.680 6.681 35.292 16,7 Marche 267 273 362 486 634 760 712 998 4.492 20,7 Molise 30 18 33 47 68 68 65 99 428 18,6 Piemonte 708 807 1.906 1.159 1.309 1.814 1.931 2.074 11.708 16,6 Puglia 436 569 762 958 1.066 1.278 1.241 1.894 8.204 23,3 Sardegna 342 486 443 746 903 979 1.190 1.833 6.922 27,1 Sicilia 619 867 1.023 1.125 1.305 1.553 1.430 2.127 10.049 19,3 Toscana 803 973 1.258 1.449 1.753 2.105 2.694 3.046 14.081 21,0 Trentino-A.A. 215 254 398 561 832 806 662 817 4.545 21,0 Umbria 156 183 212 333 382 351 451 798 2.866 26,3 Valle D’Aosta 29 64 42 53 66 83 86 114 537 21,6 Veneto 2.545 2.100 2.541 2.722 3.191 3.274 3.265 4.221 23.859 7,5 Totale Italia 12.583 14.406 18.613 20.752 24.822 27.967 29.356 36.997 185.496 16,76 Fonte: Fondazione Emanuela Zancan ONLUS in Studi Zanca 4/2017. 15
avuto i principali incremen- le, mentre a distanza seguono guita dalla Sardegna (1,74 per ti medi sono la Valle D’Aosta il Veneto con lo 0,75 per mille mille) e dalla Liguria (1,68). An- (13,5%), le Marche (11,5%) e il e il Trentino A.A. con lo 0,7 per che nel periodo 2013_16 per- Friuli V.G. (10,4%). Registrano mille. Complessivamente nel mane il divario tra Centro -Nord invece i maggiori valori negativi periodo 2005/12 le regioni del e Centro Sud. La Campania ri- la Puglia (-5,6%), il Piemonte Centro-Nord sono state quelle mane la regione con il numero (-4,0%) e il Veneto (-3,1%). che hanno registrato il mag- medio di AdS annuo pro capite gior numero di fascicoli aperti più basso (0,34 per mille resi- Per meglio comprendere la in rapporto alla popolazione ri- denti), seguita dalla Calabria diffusione del fenomeno tra le spetto alle regioni meridionali. (0,41 per mille) e la Basilicata diverse Regioni è comunque Tra queste ultime la Campania (0,46 per mille). opportuno confrontare il nume- è stata la regione con il nume- ro degli AdS in ciascun territo- ro medio pro capite più basso Le Interdizioni e le rio con la relativa popolazione (0,14 per mille residenti), infe- Inabilitazioni nelle Regioni residente. Da questa compa- riore ai valori registrati nel Mo- A fronte del progressivo au- razione emerge che nel perio- lise (0,2 per mille) e Basilicata mento del numero di richieste do 2005/2012 la Liguria con (0,23 per mille). di Amministratori di Sostegno l’1,08 per mille è stata la regio- Nel periodo 2013-2016 il Friuli decresce altrettanto progressi- ne con il numero più elevato di V.G. diventa la regione con il nu- vamente il numero di richieste fascicoli aperti in rapporto alla mero di fascicoli AdS più eleva- di Interdizioni e di Inabilitazioni popolazione residente, segue to in rapporto alla popolazione (Tabella 3). A livello nazionale il il Friuli V.G. con 1,02 per mil- residente (2,16 per mille), se- numero di richieste nel perio- Tabella 2 - Amministratori di sostegno - Fascicoli aperti negli anni 2013/16. Valori assoluti e % per regione Tot. Variazione % Regioni 2013 2014 2015 2016 2013-16 media annuo Abruzzo 705 773 850 896 3.224 8,3 Basilicata 234 214 186 252 886 2,5 Calabria 703 626 654 716 2.699 0,6 89,3Campania 1.537 1.633 1.681 1.603 6.454 1,4 Emilia-R. 3.634 3.840 3.819 4.181 15.474 4,8 Friuli-V.G. 1.729 2.630 2.294 2.329 8.982 10,4 Lazio 3.168 3.105 3.364 3.630 13.267 4,6 Liguria 2.243 2.072 2.359 2.441 9.115 2,9 Lombardia 8.733 7.925 8.637 8.453 33.748 -1,1 Marche 1.218 1.159 1.359 1.689 5.425 11,5 Molise 112 136 132 132 512 5,6 Piemonte 3.130 2.475 2.920 2.771 11.296 -4,0 Puglia 2.624 1.828 1.979 2.207 8.638 -5,6 Sardegna 2.330 2.211 2.662 2.695 9.898 5,0 Sicilia 2.550 2.258 2.466 2.703 9.977 2,0 Toscana 4.110 3.884 4.063 4.464 16.521 2,8 Trentino-A.A. 1.253 947 1.143 1.212 4.555 -1,1 Umbria 791 778 785 959 3.313 6,6 Valle D’Aosta 76 84 112 111 383 13,5 Veneto 5.544 4.865 4.664 5.052 20.125 -3,1 Totale Italia 46.424 43.443 46.129 48.496 184.492 1,5 Fonte: Fondazione Emanuela Zancan ONLUS in Studi Zanca 4/2017. 16
do 2005-2012 è passato da zione del numero di Interdizioni il Friuli – Venezia Giulia è la re- 9.246 a 4.898, praticamente e Inabilitazioni ha continuato a gione con il valore più basso dimezzandosi. La variazione interessare tutte le regioni con (0,08 per mille residenti), poco media annua a livello nazionale un decremento medio naziona- inferiore a Lombardia, Lazio e è stata del meno 8,7%. Il calo le del 7,1%. Le uniche eccezioni Emilia Romagna tutte e tre allo è avvenuto in tutte le regioni ad sono state il Friuli V.G (10,1%), 0,09 per mille residenti. eccezione della Calabria e della Liguria (4,4%) e Umbria (7,2%), Nel periodo successivo 2013- Valle D’Aosta. I e riduzioni più si- che hanno registrato un aumen- 2016 il Piemonte mantiene, gnificative si registrano in Tren- to, mentre il Trentino Alto Adige seppur in leggero calo, il mag- tino A.A. (-25,6%), la Sardegna che è rimasto invariato (0,0%). gior numero di procedimenti in (21,5%) e il Friuli V.G. (21,0%). In relazione alla popolazione rapporto alla popolazione resi- Il Piemonte è la Regione che ha residente il Piemonte è stato dente (0,30 per mille), seguito mantenuto costantemente alto quasi costantemente la regione dalla Valle D’Aosta con 0,25 in numero di procedimenti re- con il maggior numero di pro- per mille. I valori più bassi si re- gistrando nel periodo il minor cedimenti di richieste di interdi- gistrano invece in Friuli-Venezia decremento medio (o,5%). zione e inabilitazione (0,34 per Giulia, Emilia Romagna e Tren- mille residenti), seguita dalla tino Alto-Adige (0,02 per mille Nel quadriennio successivo Valle D’Aosta (0,21 per mille residenti), poco inferiori al valo- 2013-2016 (Tabella 4) la ridu- residenti). All’estremo opposto re del Veneto (0,03). Tabella 3 - Richieste interdizione e inabilitazione negli anni 2005/12 Valori assoluti e percentuali per regione Variazione Regioni 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 Totale % media annua Abruzzo 152 148 153 127 126 126 116 129 1089 -2,3 Basilicata 102 61 49 42 69 42 55 57 477 -8,0 Calabria 132 182 226 259 153 148 124 145 1.369 1,4 Campania 663 732 515 577 524 496 534 541 4.582 -2,9 Emilia-R. 641 450 476 292 331 182 143 137 2.652 -19,8 Friuli-V.G. 209 115 77 71 65 38 27 40 642 -21,0 Lazio 494 495 402 285 355 330 543 380 3.284 -3,7 Liguria 527 362 289 219 208 211 136 165 2.117 -15,3 Lombardia 1.240 919 852 714 598 541 459 460 5.783 -13,2 Marche 253 268 311 254 224 223 189 161 1.883 -6,3 Molise 32 22 37 25 30 23 33 26 228 -2,9 Piemonte 1.163 1.265 1.399 1.296 1.278 1.351 1.175 1.123 10.050 -0,5 Puglia 717 589 433 721 730 523 346 343 4.402 -10,0 Sardegna 294 270 259 203 219 101 158 54 1.558 -21,5 Sicilia 685 626 647 488 442 406 403 418 4.115 -6,8 Toscana 753 709 723 542 456 412 398 357 4.350 -10,1 Trentino A.A. 214 220 197 111 51 34 23 27 877 -25,6 Umbria 146 128 145 179 100 143 90 105 1.036 -4,6 Valle D’Ao- 10 19 15 22 34 23 25 28 176 15,8 sta Veneto 819 537 551 491 480 417 217 201 3.712 -18,1 Totale Italia 9.246 8.117 7.756 6.929 6.474 5.770 5.192 4.898 54.382 -8,7 Fonte: Fondazione Emanuela Zancan ONLUS in Studi Zanca 4/2017. 17
Tabella 4 - Richieste interdizione e inabilitazione negli anni 2013/16 Valori assoluti e percentuali per regione Variazione % Regioni 2013 2014 2015 2016 Totale % media annua Abruzzo 107 81 79 94 361 -4,2 Basilicata 56 60 59 51 226 -3,1 Calabria 164 113 125 131 533 -7,2 Campania 508 411 404 474 1.797 -2,3 Emilia-R. 95 72 72 73 312 -8,4 Friuli-V.G. 18 17 16 24 75 10,1 Lazio 301 235 206 168 910 -17,7 Liguria 146 135 162 166 609 4,4 Lombardia 375 292 249 246 1.162 -13,1 Marche 144 138 132 139 553 -1,2 Molise 22 13 19 10 64 -23,1 Piemonte 1.146 1.211 1.146 993 4.496 -4,7 Puglia 412 337 300 218 1.267 -19,1 Sardegna 55 40 51 30 176 -18,3 Sicilia 471 389 342 464 1.666 -0,5 Toscana 316 262 270 203 1.051 -13,1 Trentino-A.A. 25 15 17 25 82 0,0 Umbria 56 52 76 69 253 7,2 Valle D’Aosta 35 20 26 25 106 -10,6 Veneto 140 131 118 80 469 -17,0 Totale Italia 4.592 4.024 3.869 3.683 16.168 -7,1 Fonte: Fondazione Emanuela Zancan ONLUS in Studi Zanca 4/2017. In conclusione l’istituto giuridi- vista delle loro reciproche dina- La nomina dell’AdS co dell’Amministratore di so- miche evolutive. In merito a chi chiede la nomina stegno, introdotto con la Legge dell’AdS dall’indagine emerge n.6 del 2004, ha incontrato un crescente apprezzamento dif- Chi richiede la che le richieste presentate di- rettamente dai privati sono il fondendosi rapidamente nel nomina, per chi 62,8% del totale, mentre quel- Paese, più marcatamente nel viene richiesto e le presentate dalle istituzioni periodo iniziale (2005-2012) e pubbliche sono il 34,5%5. più lentamente negli anni suc- chi sono gli AdS? Le istituzioni pubbliche che cessivi. In parallelo i due pree- Per rispondere a queste tre do- chiedono la nomina sono: sistenti istituti dell’Interdizione mande, particolarmente impor- ● servizi sociali nel 43,5% dei e della Inabilitazione hanno tanti ai fini di capire quale sia casi registrato un progressivo calo, l’utilizzazione dell’Amministra- ● servizi di salute mentale nel più rapido nel periodo 2005- tore di Sostegno, riprendiamo, 15,9% dei casi 2012 e meno nel periodo in assenza di analisi statistiche ● servizi sanitari ospedalieri 2013-2016. Questo andamen- nazionali, le valutazioni conte- nel 12,1% dei casi to nasconde comunque signifi- nute nell’indagine realizzata dal ● istituti di cura o riposo nel cate eterogeneità tra le diverse Tribunale di Genova nel decen- 10,8% dei casi regioni italiane, sia in termini di nio 2004-2013 nel Circonda- ● i SerT (servizi per le torrico- diffusione di AdS e Interdizioni rio di Genova su un campione dipendenze) nel 0,45% dei /Inabilitazioni e sia dal punto di di 7678 casi. casi 18
Il 15,3% delle richieste pervie- ne inoltre dalla Procura a cui pervengono segnalazioni so- prattutto dei Servizi Sociali, dei servizi di salute mentale e dei servizi sanitari ospedalieri. Nel complesso il numero di pri- vati che affrontano il problema se richiedere un AdS sono in netto aumento. Chi sono i beneficiari per cui si richiede un AdS e perché lo si richiede. Secondo l’indagine del tribunale la provenienza delle richieste è indicativa della tipologia di uten- ti per i quali viene richiesto l’AdS e il dato trova riscontro nell’ana- lisi dell’età dei beneficiari al mo- mento del ricorso, come dimo- stra il seguente schema: ● richieste provenienti da privati: età media anni 78 ● richieste provenienti dall’Ats: età media anni 80 ● richieste provenienti dall’O- spedale: età media anni 81 Marc Chagall. Il violinista 1912-13. ● richieste provenienti dagli isti- tuti di cura o riposo: età media e amicali, in cui l’incapacità di b) situazione analoga riguarda anni 69 provvedere ai propri interessi è le richieste provenienti da pri- ● richieste provenienti dalla Pro- una conseguenza dell’età. Nel- vati che accedono all’istituto cura: età media 66 anni le segnalazioni degli ospedali per sopperire ad una incapa- ● richieste provenienti dalla Salu- tale incapacità e, soprattutto, cità sopravvenuta connessa te mentale: età media anni 53 la mancanza di reti di soste- proprio all’età o a malattie an- ● richieste provenienti dal gno, si manifesta al momento che degenerative che dell’età SerT: età media anni 45 del ricovero in ospedale mentre sono spesso una conseguenza. ● nomine a seguito di rigetto di le segnalazioni degli Ats sono In questi casi, peraltro, la cura interdizione: età media anni 55 spesso la conseguenza dell’ag- del soggetto è assicurata mol- gravarsi di situazioni già gestite to spesso dai familiari che però Dalla valutazione dell’età me- dai servizi sociali medesimi: in ricorrono all’AdS per poter me- dia delle persone beneficiarie queste segnalazioni si eviden- glio gestire le vicende patrimo- dell’AdS nella ricerca vengono ziano tanto necessità di cura niali della persona; messe in evidenza le seguenti che di gestione patrimoniale. c) viceversa negli istituti di cura situazioni: Viene messo in evidenza, inoltre, la richiesta di AdS riguarda una a) le richieste provenienti da Ats che nell’ambito degli ospedali fascia di beneficiari in media e Ospedali riguardano anzia- sono numericamente rilevanti le più giovani di 10 anni: si tratta ni, spesso di età elevata, nor- richieste inviate dall’Unità di Valu- di soggetti la cui incapacità di malmente senza reti parentali tazione Alzheimer (1/3 del totale); provvedere a se stessi ha già 19
determinato la necessità di una Da segnalare infine che mentre Scomponendo ulteriormente il protezione e cura mediante il ri- le richieste delle varie istituzio- dato si osserva come i privati covero in istituto. ni sono costanti negli anni, nel “fuggano” di fronte a certi tipi di L’aggravamento di tali condizio- 2012 e 2013 si assiste ad una beneficiario per il quale le isti- ni determina l’ulteriore necessi- netta impennata delle richieste tuzioni chiedono un AdS. tà di ricorrere ad un AdS che, in da Ats, Privati e Istituti. Il feno- Nel caso di richieste provenienti questi casi, si deve per lo più meno è dovuto, almeno parzial- da SerT (beneficiari tossicodi- occupare di problemi giuridici e mente, agli effetti delle nuove pendenti), istituzioni sanitarie patrimoniali; normative in tema di traccia- sul territorio (beneficiari con d) nettamente più giovane è la bilità dei pagamenti e uso del malattie fisiche o psicofisiche) e fascia dei beneficiari di AdS se- contante che hanno reso neces- salute mentale (beneficiari con gnalati dalla Salute Mentale: ciò saria l’apertura di c/c propri in- malattie psichiche) meno del dipende dalla natura della ma- testati al beneficiario (per i casi 20% viene gestito da privati. lattia, che spesso si manifesta di beneficiario già ricoverato in Invece nel caso di richieste di anche in giovane età. Le segna- un istituto) o comunque hanno istituti i privati che accettano di lazioni richiedono l’intervento di reso più difficoltosa la gestione occuparsi del beneficiario sono un AdS per lo più per affiancare del patrimonio dei familiari. il 33%, evidentemente perché il percorso terapeutico già in Va infine evidenziato che l’età in questi casi è più ricorrente atto, gestendo gli aspetti pa- media complessiva dei benefi- l’esistenza di una rete amica- trimoniali, anche se spesso le ciari è di 76 anni e che il 30% dei le o parentale: rete ancora più richieste di AdS rappresentano beneficiari ha tra 80 e 90 anni. persistente nel caso di richie- l’ultima spiaggia cui la salute ste da ospedali (dove il 50% mentale ricorre rispetto a situa- Chi sono gli AdS dei beneficiari sono poi seguiti zioni non più gestibili. Secondo l’indagine del tribuna- da un privato) e di richieste che Non a caso l’età media dei be- le di Genova gli AdS nominati derivano da un ricorso per in- neficiari segnalati dalla Salute sono privati nel 59,29% dei casi terdizione (dove i privati sono Mentale è pressoché equiva- e professionisti nel rimanente oltre il 60%. lente a quella dei beneficiari per 40,71% (avvocati in netta pre- Nella sostanza i privati sono i quali viene richiesta l’interdi- valenza nonché commercialisti, assenti nei casi di malattie psi- zione (nel presupposto di una assistenti sociali) chiatriche, dipendenze e anziani totale incapacità di intendere e Va evidenziato che mentre le in gravi condizioni psicofisiche volere), interdizione che ormai richieste di AdS provenienti da che vengono indicati dai servizi viene normalmente rigettata istituzioni sono il 37,17% le no- Asl sul territorio. I privati sono con nomina di Ads; mine di AdS professionisti sono più presenti accanto a benefi- e) la fascia di beneficiari più gio- il 40,71%: ciò significa che an- ciari anziani in ospedale o istitu- vane è quella segnalata dal SerT: che nel caso di richieste di pri- to anche se, comunque, il dato trattandosi di incapacità che de- vati nei fatti, in vari casi, viene di abbandono in questi casi su- riva dalle dipendenze da cui sono nominato un professionista. pera sempre il 60% dei casi. affetti i beneficiari, tale situazione Ed infatti, scomponendo il dato, si manifesta in età molto giovane si ricava che nel caso in cui le Quali privati svolgono e l’intervento viene quindi richie- istituzioni richiedono un AdS il ruolo di AdS? sto presto. Va peraltro sottoline- solo nel 26% si trova un privato In generale sono persone non ato che i casi sono molto limitati disponibile con la conseguenza troppo giovani: il 34% ha tra 50 proprio per la difficoltà di accet- di dover ricorrere ad un profes- e 60 anni e il 24% tra 60 e 70 tazione di un amministratore di sionista negli altri casi; mentre anni: ossia i privati che si occu- sostegno in tali situazioni e per la nel caso in cui sono i privati a pano dei beneficiari sono per ol- carenza di spazi di gestione del- richiedere un AdS nel 21% vie- tre il 50% ultracinquantenni. le problematiche riscontrate da ne comunque nominato un pro- Se si considera poi la differen- parte dell’AdS medesimo. fessionista. za di età tra beneficiario e AdS 20
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