U.O. Sanità Animale Programmazione attività 2022 - AUSL ...
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Format 2.8 (accreditamento) Piano annuale delle attività DIPARTIMENTO SANITA’ PUBBLICA Data 18.03.22 UO SANITA’ ANIMALE Pag. 1 di 21 U.O. Sanità Animale Programmazione attività 2022 EMERGENZA COVID 19 Il presente documento per la programmazione dell’attività 2022 è stato redatto anche sulla base delle persistenti condizioni e limitazioni legate alla pandemia da Covid-19 ancora in atto, almeno fino al 31/03/2022. Le prestazioni e i servizi di Sanità Animale che il Servizio Sanitario Nazionale è tenuto a fornire a tutti i cittadini, sono quelli stabiliti dai Livelli Essenziali di Assistenza (LEA) e riguardano la: - profilassi ai fini della eradicazione delle malattie infettive e diffusive degli animali - sorveglianza epidemiologica delle malattie infettive diffusive animali - sorveglianza sui concentramenti e spostamenti animali - predisposizione di sistemi di risposta ad emergenze epidemiche delle popolazioni animali - sistema informativo per il controllo delle aziende zootecniche su anagrafe nazionale - igiene urbana veterinaria e controllo delle popolazioni sinantrope - lotta al randagismo e controllo del benessere degli animali d’affezione - controllo episodi di morsicatura da animali e aggressioni da cani - prevenzione e controllo zoonosi - controllo delle popolazioni selvatiche ai fini della tutela della salute umana e dell’equilibrio fra uomo animale e ambiente Questi compiti vengono svolti da una Unità Operativa appartenente al Dipartimento di Sanità Pubblica ed inserita nel Programma di Sicurezza Alimentare e Sanità Pubblica Veterinaria. Questa eroga le proprie prestazioni su tutto il territorio aziendale, prevalentemente presso allevamenti o strutture di ricovero di animali. Il personale ad essa afferente, è costituito da un organico di 18 veterinari, un tecnico della prevenzione, un operatore tecnico e un tecnico di laboratori, dislocati in cinque uffici. Per facilitare i rapporti con gli Enti territoriali e con gli utenti, ad ogni veterinario vengono assegnati dei territori di competenza che generalmente coincidono con quelli comunali e che vengono ruotati periodicamente. Le prestazioni che la Sanità Animale deve garantire si possono suddividere in: − di tipo programmato − derivanti da una richiesta dell’utente − derivanti da situazioni di emergenza e sono stabilite da normative e da piani comunitari, nazionali e regionali. Per realizzare tutto questo l’ Unità Operativa si è dotata di un piano di lavoro annuale che è stato declinato a livello dei singoli operatori tramite piani individuali e, per le attività programmabili, di un calendario degli interventi a cui attenersi. Per quanto riguarda l’attività di controllo ufficiale, programmata sulla base dell’analisi del rischio e secondo le indicazioni ministeriali, verrà espletata attraverso visite di audit ed ispezioni e riguarderà il sistema di identificazione e registrazione degli allevamenti bovini, ovi-caprini, suini, equidi, apiari, lagomorfi ed altre specie, la valutazione dei requisiti di biosicurezza degli allevamenti suini, avicoli e stalle di sosta e la gestione e le strutture degli impianti di ricovero per cani e gatti.
Format 2.8 (accreditamento) Piano annuale delle attività DIPARTIMENTO SANITA’ PUBBLICA Data 18.03.22 UO SANITA’ ANIMALE Pag. 2 di 21 Questa attività, effettuata con l’impiego di manuali e liste di riscontro predisposte dal Ministero della Salute e dalla Regione Emilia Romagna, costituisce un prodotto soggetto a controllo di qualità interno con standard prefissati e, al fine di migliorare la qualità e la coerenza dei controlli, è sottoposta a supervisioni da parte del Direttore dell’U.O.. Nei capitoli che seguono sono riportate in dettaglio le prestazioni previste per l’anno 2020. 1. SORVEGLIANZA EPIDEMIOLOGICA E PROFILASSI AI FINI DELLA ERADICAZIONE DELLE MALATTIE INFETTIVE E DIFFUSIVE DEGLI ANIMALI 1.1 Piano di sorveglianza tubercolosi, brucellosi, leucosi bovina enzootica negli allevamenti bovini Le decisioni 2003/164/CE, 2003/177/CE e 2007/174/CE, riconoscono la Regione Emilia-Romagna territorio ufficialmente indenne nei confronti della BRUCELLOSI, della LEUCOSI BOVINA ENZOOTICA e della TUBERCOLOSI BOVINA. Per mantenere questo stato sanitario è essenziale garantire un continuo controllo sia nella fase di movimentazione che nel controllo periodico delle strutture di concentramento degli animali, in quanto elemento fondamentale per garantire la prevenzione, la sorveglianza sulla diffusione delle infezioni, la rintracciabilità degli animali e delle loro produzioni, la protezione degli allevamenti a tutela del benessere animale e del patrimonio zootecnico e delle qualifiche sanitarie acquisite, nonché a salvaguardia della sicurezza alimentare e protezione dalle zoonosi 1. OBIETTIVO GENERALE: Mantenere lo stato sanitario del patrimonio bovino della regione Emilia-Romagna, raggiunto attraverso l’applicazione dei piani di eradicazione della BRC, della LBE e della TBC 2. OBIETTIVO SPECIFICO: Effettuare i controlli di tutti le aziende con allevamenti di bovini, per tipologia produttiva registrata in BDN, secondo le frequenze sotto indicate Ambito di Vigilanza e Bovini e Bovini e Bufalini Controllo: Bufalini Bovini e Bufalini Riproduzione e linea produzione ingrasso vacca vitello SORVEGLIANZA latte EPIDEMIOLOGICA E 2 campioni PROFILASSI AI FINI latte di massa 1 campione di sangue su Introduzione BRUCELLOSI DELLA ERADICAZIONE in ogni tutti i soggetti di età > esclusivamente di DELLE MALATTIE allevamento 24 mesi, nel 33% degli soggetti scortati da INFETTIVE E distanziati di 6 allevamenti certificati sanitari DIFFUSIVE DEGLI mesi ANIMALI 2 campioni latte di massa in ogni 1 campione di sangue su Introduzione allevamento tutti i soggetti di età > esclusivamente di 24 mesi (stesso distanziati di 6 soggetti scortati da campione di BRC), nel certificati sanitari LEUCOSI mesi (stesso 33% degli allevamenti campione di BRC)
Format 2.8 (accreditamento) Piano annuale delle attività DIPARTIMENTO SANITA’ PUBBLICA Data 18.03.22 UO SANITA’ ANIMALE Pag. 3 di 21 1 intradermo tbc semplice su 1 intradermo tbc tutti i soggetti Introduzione semplice su tutti i TUBERCOLOSI di età esclusivamente di soggetti di età superiore superiore ai 24 soggetti scortati da ai 24 mesi, nel 33% degli mesi, nel 33% certificati sanitari allevamenti degli allevamenti Allevamenti da ingrasso che movimentano verso altri Tipo controllo allevamenti da ingrasso 1 campione di sangue su tutti i soggetti di età > 24 mesi BRUCELLOSI nel 33% degli allevamenti 1 campione di sangue su tutti i soggetti di età > 24 mesi LEUCOSI nel 33% degli allevamenti 1 intradermo tbc semplice su tutti i soggetti di età TUBERCOLOSI superiore ai 24 mesi, nel 33% degli allevamenti Controllo sulle movimentazioni Tutti i bovini introdotti in allevamenti da latte o da riproduzione extraregionali o da stalle di provenienza Regionali sosta controlli 1 controllo su tutti i 1 controllo su tutti i soggetti documentali e soggetti introdotti introdotti di identità 1 campione di sangue su tutti i 1 campione di sangue su tutti BRUCELLOSI soggetti di età > a i soggetti di età > a 12 mesi* 12 mesi* 1 campione di sangue su tutti i 1 campione di sangue su tutti LEUCOSI soggetti di età > a i soggetti di età > a 12 mesi 12 mesi 1 intradermo tbc su 1 intradermo tbc su tutti i TUBERCOLOSI tutti i soggetti di età soggetti di età > a 42 giorni > a 42 giorni target: 269 allevamenti bovini da latte Volume di attività 335 linea vacca vitello e riproduzione 133 ingrasso 96 a zero capi
Format 2.8 (accreditamento) Piano annuale delle attività DIPARTIMENTO SANITA’ PUBBLICA Data 18.03.22 UO SANITA’ ANIMALE Pag. 4 di 21 Programmati: PIANI DI TBC BRC/LBE RISANAMENTO Allevamenti da latte 129 236 Allevamenti da 106 106 riproduzione TOTALE 235 342 Attività su richiesta stimata in base allo storico CONTROLLO CAPI N. INTRODOTTI TBC 1400 BRC/LBE 900 1.2 Piano di sorveglianza della brucellosi negli allevamenti ovicaprini La Decisione 2011/277/UE riconosce la Regione Emilia-Romagna territorio ufficialmente indenne da brucellosi (Brucella melitensis). Il mantenimento di tale qualifica è ottenuto attraverso il controllo periodico sugli allevamenti, al fine di garantire la sorveglianza sulla diffusione dell’infezione e la rintracciabilità degli animali e delle loro produzioni. 1. OBIETTIVO GENERALE: Mantenere lo stato sanitario del patrimonio ovino e caprino della Regione Emilia-Romagna attraverso l’applicazione dei piani di sorveglianza della Brucellosi ovina e caprina 2. OBIETTIVO SPECIFICO: Effettuare i controlli in tutte le aziende con allevamenti di ovini e caprini, per orientamento produttivo o tipologia di attività e secondo le Ambito di Vigilanza e frequenze sottoindicate, incrementate in tutti gli allevamenti Controllo: classificati ad alto e medio rischio SORVEGLIANZA ORIENTAMENTO EPIDEMIOLOGICA E PRODUTTIVO BDN / CONTROLLI PROFILASSI AI FINI TIPOLOGIA ATTIVITÀ DELLA ERADICAZIONE MISTO, CARNE, LATTE LANA DELLE MALATTIE ALLEVAMENTI IN AZIENDE INFETTIVE E CON ALLEVAMENTI BOVINI FREQUENZA BIENNALE DIFFUSIVE DEGLI DA LATTE E LINEA VACCA- controllo sierologico individuale di ANIMALI VITELLO tutti i capi di età superiore a 6 mesi FATTORIE DIDATTICHE e AGRITURISMI FREQUENZA QUADRIENNALE controllo sierologico individuale di PRODUZIONE DA tutti i capi di età superiore a 6 mesi AUTOCONSUMO negli allevamenti da autoconsumo presenti sul territorio di competenza
Format 2.8 (accreditamento) Piano annuale delle attività DIPARTIMENTO SANITA’ PUBBLICA Data 18.03.22 UO SANITA’ ANIMALE Pag. 5 di 21 Effettuare i controlli di tutte le aziende con allevamenti di nuova istituzione: prova sierologica su sangue effettuata su tutti i capi presenti di età superiore ai 6 mesi da effettuarsi almeno 42 giorni e non più di 90 giorni dopo la costituzione dell’allevamento. Controllo sierologico negli ultimi 90 giorni prima della partenza di tutti gli ovini e caprini, di età superiore a sei mesi, che vengono trasportati per ragioni di pascolo o transumanza. target: tipologia allevamento n. allevamenti Autoconsumo 186 Autoconsumo a medio 16 rischio Riproduzione (carne, 145 latte, lana, misto) Riproduzione ad alto 3 Volume di attività rischio Totale 350 Programmati: tipologia n. allevamento allevamenti Latte – carne 64 - misto Autoconsumo 68 1.3 Piano di sorveglianza encefalopatie spongiformi trasmissibili Dal 1990 la Comunità ha adottato una serie di misure al fine di tutelare la salute dell'uomo e degli animali dal rischio della Encefalopatia Spongiforme Bovina (BSE). Si tratta di una malattia neurologica di tipo degenerativo ad esito costantemente fatale che colpisce i bovini. La malattia in questi animali si ipotizza abbia avuto origine da alimenti contenenti farine di ossa e carne. La BSE rientra nel gruppo delle "Encefalopatie Spongiformi Trasmissibili" (TSE) provocate da agenti non classificabili come virus o batteri. In questo gruppo di malattie rientrano anche la Scrapie degli ovi- caprini e la malattia di Creutzfeldt-Jacob dell'uomo. Data la gravità dei rischi che alcune TSE presentano per la salute umana e animale, è opportuno adottare norme specifiche per la prevenzione, il controllo e l'eradicazione di tali malattie. Il territorio nazionale è attualmente a rischio trascurabile. Ambito di Vigilanza e Controllo: 1. OBIETTIVO GENERALE: Mantenere i requisiti richiesti dalla normativa comunitaria per la dichiarazione di Stato a rischio trascurabile di BSE. SORVEGLIANZA
Format 2.8 (accreditamento) Piano annuale delle attività DIPARTIMENTO SANITA’ PUBBLICA Data 18.03.22 UO SANITA’ ANIMALE Pag. 6 di 21 EPIDEMIOLOGICA E 2. OBIETTIVO SPECIFICO: PROFILASSI AI FINI Sorveglianza attiva: controllare le cause di morte e sottoporre a DELLA ERADICAZIONE prelievo di obex : DELLE MALATTIE • tutti i bovini - bufalini di età superiore ai 48 mesi morti in INFETTIVE E allevamento o durante il trasporto (1); DIFFUSIVE DEGLI • tutti i caprini di età superiore ai 18 mesi morti in allevamento o ANIMALI durante il trasporto; • 5 ovini di età superiore ai 18 mesi morti in allevamento o durante il trasporto (2); Sorveglianza passiva: effettuare gli accertamenti in caso di segnalazione di bovini, bufali e ovicaprini con sintomi clinici compatibili con le TSE (1) con le esclusioni di cui alla Dec. 2008/908/CE e nota ministeriale DGSA n. 2905 del 17/02/2009, riguardanti bovini provenienti da alcuni Stati Membri e dai Paesi Terzi, per i quali vengono applicati i 24 mesi). (2) la nota DGSAF 0001908 del 25/01/2022 stabilisce per gli ovini un campione che per la AUSL di PC è di 5 prelievi. target: 830 allevamenti bovini e bufalini (con almeno un capo in allevamento) 329 allevamenti ovicaprini (con almeno un capo in allevamento) Programmati: L’attività è svolta su richiesta da parte dell’allevatore / trasportatore pertanto la programmazione è stimata sulla base del dato dell’anno Volume di attività precedente. n. capi da specie sottoporre a prelievo obex bovini 830 ovicaprini 65 1.4 Piano di selezione genetica per la resistenza alle encefalopatie spongiformi degli ovini Tra il 2004 e il 2014 sono stati registrati in Emilia-Romagna 24 focolai di TSE, con abbattimento e relativo indennizzo di oltre 1500 capi ovini. La maggior parte dei focolai si è verificata in greggi non aderenti al piano regionale di selezione genetica. In Regione Emilia-Romagna si è stabilita la necessità, al fine di tutelare la salute umana e animale, di intensificare la selezione genetica alle TSE degli ovini, estendendo l’obbligo di adesione al piano a tutte le aziende con allevamenti ovini ad esclusione di quelle registrate in BDN con orientamento produttivo autoconsumo.
Format 2.8 (accreditamento) Piano annuale delle attività DIPARTIMENTO SANITA’ PUBBLICA Data 18.03.22 UO SANITA’ ANIMALE Pag. 7 di 21 1. OBIETTIVO GENERALE: - Incrementare la frequenza dei caratteri di resistenza genetica alle TSE nella popolazione ovina per: a) contribuire alla tutela della salute umana ed animale; b) concorrere al controllo delle TSE degli ovini; c) concorrere alla creazione di aziende ovine a “basso rischio” di TSE. Ambito di Vigilanza e - Tipizzazione genetica volontaria dei becchi in alcuni allevamenti selezionati Controllo: con l’obiettivo di contribuire a costituire un serbatoio di riproduttori caprini SORVEGLIANZA maschi individuati come resistenti per ripopolare le aziende in caso di EPIDEMIOLOGICA E focolaio. PROFILASSI AI FINI - Determinazione del genotipo della proteina prionica su un campione DELLA ERADICAZIONE definito dall’ISS rappresentativo della popolazione ovina regionale. DELLE MALATTIE 2. OBIETTIVO SPECIFICO: INFETTIVE E - Attuare i controlli ispettivi per TSE in tutti gli degli allevamenti ovini DIFFUSIVE DEGLI commerciali del territorio della provincia, che vengono sottoposti a ANIMALI risanamento biennale per brucellosi. Sono esclusi gli allevamenti da autoconsumo o i cui animali sono destinati ad attività diverse dalla riproduzione o dalla produzione di alimenti. - genotipizzare tutti i riproduttori maschi destinati alla monta negli allevamenti ovini sottoposti al piano. - registrare in BDN il genotipo dei capi controllati. - rilasciare il certificato individuale di genotipo. - aggiornare qualifiche di tutti gli allevamenti. target: 22 allevamenti con capi ovini nella provincia, da sottoporre a controllo clinico. Il totale degli allevamenti commerciali con ovini per i prelievi di Volume di attività genotipizzazione. Programmati: 22 allevamenti con capi ovini nella provincia 1.5 Piano di sorveglianza della blue tongue La Febbre catarrale degli ovini (Blue Tongue) è una malattia virale degli ovini e altri ruminanti, trasmessa da artropodi vettori, attualmente presente con diversi sierotipi in Italia ed altri paesi UE, determinando limitazioni nel commercio degli animali ed embrioni. Ambito di Vigilanza e 1. OBIETTIVO GENERALE: Controllo: Dimostrare l’assenza della circolazione virale di uno o più sierotipi. SORVEGLIANZA Rilevare una possibile nuova incursione di sierotipi o ceppi virali non EPIDEMIOLOGICA E presenti nel territorio PROFILASSI AI FINI 2. OBIETTIVO SPECIFICO: DELLA ERADICAZIONE Effettuare , secondo le frequenze fissate: DELLE MALATTIE INFETTIVE E DIFFUSIVE - La sorveglianza sierologica su bovini sentinella DEGLI ANIMALI - La sorveglianza entomologica target: 6 allevamenti bovini sentinella Volume di attività 1 allevamento bovino in cui viene dislocata la trappola fissa ad ultravioletti Programmati: 312 controlli sierologici e 52 controlli entomologici
Format 2.8 (accreditamento) Piano annuale delle attività DIPARTIMENTO SANITA’ PUBBLICA Data 18.03.22 UO SANITA’ ANIMALE Pag. 8 di 21 1.6 Paratubercolosi bovina. piano per il controllo e per l’assegnazione della qualifica sanitaria. Il rapporto della Commissione Europea SANCO/B3/R16/2000 adottato il 21 marzo 2000 auspica lo sviluppo di strumenti atti a eradicare la Paratubercolosi bovina dalla popolazione animale. La predisposizione di piani di controllo è finalizzata alla certificazione export dei prodotti a base di latte. Ambito di Vigilanza e 1. OBIETTIVO GENERALE: Assegnare / mantenere per tutti gli allevamenti bovini da riproduzione Controllo: una qualifica sanitaria, secondo le previsioni delle linee guida nazionali SORVEGLIANZA per permettere la certificazione per il commercio consapevole degli EPIDEMIOLOGICA E animali e dei loro prodotti. PROFILASSI AI FINI 2. OBIETTIVO SPECIFICO: DELLA ERADICAZIONE - Raccogliere dati sull’insorgenza dei casi clinici di paratubercolosi nel DELLE MALATTIE patrimonio bovino nazionale, effettuando il controllo clinico degli INFETTIVE E allevamenti per il mantenimento/assegnazione della qualifica. DIFFUSIVE DEGLI - Assegnazione / mantenimento di qualifica superiore a PT0, su domanda ANIMALI dell’allevatore. target: Volume di attività Tutti gli allevamenti bovini da riproduzione della provincia Programmati: 75 verifiche per mantenimento qualifiche superiori a PT0 1.7 Sorveglianza e Prevenzione della PESTE SUINA AFRICANA La Peste Suina Africana (PSA) rappresenta un problema molto rilevante per la gravità della malattia che colpisce suidi domestici e selvatici causando elevata letalità, per importanti perdite economiche e per la capacità dell’infezione di diffondersi rapidamente. Queste sue caratteristiche fanno sì che i paesi interessati o loro regioni siano soggetti a forti restrizioni commerciali di animali e prodotti per evitare la diffusione dell’infezione. In Italia la Peste Suina Africana era presente soltanto in Sardegna dal 1978. Recentemente nel 2014 è esplosa una nuova ondata epidemica che ha coinvolto numerosi Paesi dell’Est Europa dove la malattia ha riguardato sia i suini domestici che i cinghiali. Da allora la PSA si sta lentamente propagando verso l’Europa occidentale rappresentando motivo di preoccupazione. Il 6 gennaio 2022, nell’ambito della sorveglianza passiva PSA è stata rinvenuta nel comune di Ovada in provincia di Alessandria una carcassa di cinghiale positiva probabilmente a causa di un salto geografico della malattia legato al “fattore umano”, come avvenuto nella Repubblica Ceca e in Belgio. Un elemento cruciale per riuscire a contenere la malattia una volta entrata in un paese è la rapida identificazione dell’infezione nelle popolazioni animali, possibile solo con un attento sistema di sorveglianza. In considerazione dell’elevatissima letalità della malattia, in un territorio indenne, la sorveglianza ritenuta più precoce per rilevare l’ingresso dell’infezione è quella condotta su suidi domestici e selvatici deceduti. Ambito di Vigilanza e 1. OBIETTIVO GENERALE: Controllo: Individuare precocemente la circolazione virale nei suini domestici e nella popolazione di cinghiali sul territorio al fine di contrastarne efficacemente SORVEGLIANZA la diffusione.
Format 2.8 (accreditamento) Piano annuale delle attività DIPARTIMENTO SANITA’ PUBBLICA Data 18.03.22 UO SANITA’ ANIMALE Pag. 9 di 21 EPIDEMIOLOGICA E 2. OBIETTIVO SPECIFICO: PROFILASSI AI FINI - Incentivare le segnalazioni di casi sospetti negli allevamenti e nei DELLA ERADICAZIONE cinghiali sui quale verificare la presenza dell’infezione DELLE MALATTIE - Incentivare la segnalazione delle mortalità in suidi domestici e INFETTIVE E selvatici anche in assenza di sospetti DIFFUSIVE DEGLI - Attuare la sorveglianza in suidi domestici e selvatici deceduti ANIMALI target: allevatori, cacciatori, escursionisti, viaggiatori, forze dell’ordine Programmati: i controlli prevedono il prelievo di organi target su cui verranno effettuati test Volume di attività diagnostici appropriati: Milza, Reni, Tonsille, Linfonodi, Sangue, Osso lungo oppure l’intera carcassa dei suini deceduti negli allevamenti e dei cinghiali incidentati o rinvenuti morti. Negli allevamenti selezionati in base a criteri rischio, n. minimo due suini al mese per ogni Azienda USL della regione ER 1.8 Piano nazionale di controllo della malattia di Aujeszky nella specie suina La maggior parte dei Paesi europei ha raggiunto la qualifica di indenne per malattia di Aujeszky (MA). La regione Emilia Romagna ha intrapreso un piano di controllo ed eradicazione della malattia di Aujeszky dagli allevamenti suini della Regione Emilia-Romagna al fine di avviare un percorso di eradicazione riconosciuto dalla normativa comunitaria per ottenere la qualifica di indennità del territorio regionale. 1. OBIETTIVO GENERALE: Raggiungere il soddisfacimento dei criteri richiesti per il riconoscimento di territorio regionale indenne dalla malattia. 2. OBIETTIVO SPECIFICO: Ambito di Vigilanza e - Verificare lo stato sanitario nei confronti della Malattia di Aujeskzy di Controllo: tutte le aziende con allevamenti suini presenti sul territorio della SORVEGLIANZA Provincia e registrare lo stato sanitario corrispondente in BDN; EPIDEMIOLOGICA E PROFILASSI AI FINI - Aumentare la percentuale di allevamenti suini indenni da malattia di DELLA ERADICAZIONE Aujeszky sul territorio provinciale; DELLE MALATTIE - Elaborare e attuare percorsi operativi, in grado di risanare le aziende INFETTIVE E infette da malattia, monitorare l’andamento dell’infezione e DIFFUSIVE DEGLI agevolare l’attuazione dei controlli previsti per l’ottenimento e il ANIMALI mantenimento della qualifica di allevamento indenne da Malattia di Aujeszky; - Vigilare sugli spostamenti degli animali per verificare la provenienza da territori di pari qualifica target: Volume di attività Tutti gli allevamenti soggetti al piano, riproduzione e ingrasso compresi i siti 2; gli allevamenti con capacità dichiarata in BDN < 30 capi e i familiari sono soggetti a monitoraggio su base campionaria
Format 2.8 (accreditamento) Piano annuale delle attività DIPARTIMENTO SANITA’ PUBBLICA Data 18.03.22 UO SANITA’ ANIMALE Pag. 10 di 21 Programmati: 128 controlli con 4000 campioni circa Ai fini del mantenimento della qualifica, gli allevamenti devono essere sottoposti a prelievi semestrali, oppure a fine ciclo nel caso effettuino il tutto pieno / tutto vuoto 1.9 Piano di applicazione delle misure sanitarie per il territorio regionale relative all’influenza aviare L’Influenza Aviaria in entrambe le forme di patogenicità (alta HPAI e bassa LPAI) è fonte di notevole preoccupazione sia per l’impatto sugli gli allevamenti e sulle loro produzioni, sia per il rischio zoonosico. L’Emilia-Romagna è compresa tra le regioni ad alto rischio per influenza aviaria elencate dall’allegato A del Decreto del Ministero della Salute 14 marzo 2018. Negli anni 2013, 2016 e 2017 sul territorio regionale si sono verificate tre successive epidemie di HPAI con un limitato numero di aziende interessate, ma notevoli danni economici, diretti e indiretti. Inoltre, negli ultimi 20 anni ci sono stati diversi casi di LPAI. Anche le epidemie che si verificano in regioni con scambi commerciali con la nostra hanno un forte impatto in termini di attività dei servizi veterinari delle AUSL dell’Emilia-Romagna per l’applicazione di controlli e misure per ridurre il rischio di introduzione del virus. Ambito di Vigilanza e 1. OBIETTIVO GENERALE: Controllo: Rilevare precocemente la presenza del virus influenzale nella popolazione SORVEGLIANZA avicola regionale al fine di contrastarne efficacemente la diffusione. EPIDEMIOLOGICA E PROFILASSI AI FINI 2. OBIETTIVO SPECIFICO: DELLA ERADICAZIONE Effettuare controlli clinici, sierologici e virologici negli allevamenti avicoli DELLE MALATTIE INFETTIVE E in ottemperanza alla normativa vigente in assenza o in presenza di focolai DIFFUSIVE DEGLI ANIMALI target: Allevamenti avicoli sul territorio della nostra provincia. Per il monitoraggio siero-virologico n° 5 centri di svezzamento e 5 allevamenti familiari/rurali. Per la verifica dei requisiti di biosicurezza n° 20 allevamenti. Programmati: Volume di attività a) Monitoraggio sierovirologico Attività mensile in tutti i centri di svezzamento (5) e semestrale negli allevamenti rurali/familiari (5). Totale 70 controlli. b) Verifica requisiti di biosicurezza 20 verifiche 1.10 Programmi di controllo delle salmonellosi negli allevamenti di riproduttori, ovaiole, polli da carne gallus gallus e negli allevamenti di tacchini da riproduzione e da ingrasso (PNCS). Le salmonellosi sono ancora causa di frequenti e a volte gravi episodi di tossinfezione alimentare nell’uomo. Piani nazionali pluriennali prevedono le modalità dei controlli finalizzati alla riduzione della prevalenza dell’infezione negli allevamenti avicoli.
Format 2.8 (accreditamento) Piano annuale delle attività DIPARTIMENTO SANITA’ PUBBLICA Data 18.03.22 UO SANITA’ ANIMALE Pag. 11 di 21 1. OBIETTIVO GENERALE: Garantire che siano adottate misure adeguate ed efficaci di individuazione Ambito di Vigilanza e e di controllo delle salmonelle potenzialmente responsabili di zoonosi a Controllo: livello di produzione primaria, ai fini della riduzione della prevalenza e del SORVEGLIANZA pericolo per la sanità pubblica. EPIDEMIOLOGICA E 2. OBIETTIVO SPECIFICO: PROFILASSI AI FINI Raggiungere l’obiettivo comunitario di riduzione della prevalenza dei DELLA ERADICAZIONE sierotipi di Salmonella rilevanti per la salute pubblica nei gruppi di avicoli DELLE MALATTIE commerciali pari: INFETTIVE E DIFFUSIVE DEGLI - all’1% o meno per i gruppi di riproduttori e di polli da carne ANIMALI Gallus gallus e per i tacchini da riproduzione e da ingrasso; - al 2% o meno per i gruppi di ovaiole in deposizione. Target: N° 12 strutture per i controlli microbiologici (controlli in incubatoio semestrali; riproduttori almeno due volte durante il loro ciclo produttivo). PNCS obbligatorio per gli allevamenti avicoli a carattere commerciale, indipendentemente dalla capacità, delle seguenti specie e orientamenti produttivi: Volume di attività -incubatoio -riproduttori Gallus gallus -ovaiole Gallus gallus -polli da carne Gallus gallus -tacchini da riproduzione (Meleagris gallopavo) -tacchini da ingrasso (Meleagris gallopavo) Sono esentati dall’obbligo di applicazione del PNCS gli allevamenti familiari, come definiti dal DM 13.11.2013. 1.11 Sorveglianza malattie degli organismi acquatici Nel nostro territorio l’attività di acquacoltura costituisce una realtà marginale a differenza del territorio regionale che ospita acquacolture che allevano pesci, crostacei e molluschi bivalvi eduli di specie sensibili a malattie di grande impatto economico e sottoposte dalla normativa comunitaria a piani sanitari obbligatori. 1. OBIETTIVO GENERALE: Garantire mediante controlli ufficiali la sanità degli organismi acquatici allevati e le qualifiche sanitarie per alcune malattie di interesse comunitario nelle aziende di acquacoltura, anche in previsione Ambito di Vigilanza e dell'eventuale riconoscimento di indennità territoriali finalizzate ad Controllo: incrementare le opportunità di libero scambio dei prodotti SORVEGLIANZA dell'acquacoltura EPIDEMIOLOGICA E 2. OBIETTIVO SPECIFICO: PROFILASSI AI FINI Dare attuazione alle Linee guida regionali per quanto riguarda la fase DELLA ERADICAZIONE autorizzativa delle acquacolture già in attività e delle nuove aziende DELLE MALATTIE secondo procedura e modulistica stabilite e con criterio di uniformità. INFETTIVE E DIFFUSIVE DEGLI Verificare i programmi di sorveglianza sanitaria implementati dalle ANIMALI aziende sulla base di una valutazione del rischio approvata, ed effettuare i controlli ufficiali che saranno programmati sulla base della medesima valutazione del rischio.
Format 2.8 (accreditamento) Piano annuale delle attività DIPARTIMENTO SANITA’ PUBBLICA Data 18.03.22 UO SANITA’ ANIMALE Pag. 12 di 21 Target: 17 impianti di acquacoltura suddivisi in 6 bacini, 1 bacini/sistemi a ricircolo, 1 gabbie/acque recintate, 5 vasche/raceway, 4 altri metodi. Volume di attività Programmati: Attività svolta su richiesta dell’interessato, non soggetta a programmazione. Nell’anno 2021 non sono state effettuate verifiche per l’acquisizione di autorizzazione Regionale. 2. CONTROLLO DELLA BIOSICUREZZA NEGLI ALLEVAMENTI ZOOTECNICI 2.1 Controllo ufficiale per la biosicurezza negli allevamenti suini Per prevenire il rischio di introduzione e diffusione di malattie diffusive, le aziende suine devono possedere e mantenere requisiti strutturali e gestionali di biosicurezza. Specifici requisiti sono previsti per acquisire la qualifica di aziende in condizioni di stabulazione controllata ai fini del controllo della trichinellosi. 1. OBIETTIVO GENERALE: Ambito di Vigilanza e Garantire un livello di biosicurezza degli allevamenti suini adeguato a ridurre al minimo il rischio di introduzione, sviluppo e diffusione di Controllo: patogeni a, da o in allevamento in conformità alla normativa vigente. CONTROLLO DELLA BIOSICUREZZA NEGLI 2. OBIETTIVO SPECIFICO: ALLEVAMENTI Effettuare controlli negli allevamenti suini per verificare la conformità ai ZOOTECNICI requisiti previsti dalla normativa vigente in termini di biosicurezza Target: con l’emanazione del Dispositivo DGSAF – MDS – P 0001195 del 18/01/2022 e dalla Determinazione del Servizio di prevenzione Collettiva e Sanità Pubblica della Regione Emilia Romagna n. 1190 del 25/01/2022, per far fronte alla emergenza PSA, tutti gli allevamenti da riproduzione e da ingrasso devono Volume di attività essere sottoposti a verifica sui requisiti di biosicurezza rafforzata. Programmati: 112 allevamenti divisi in 30 da riproduzione e 82 da ingrasso. Dai sopralluoghi sono esonerati gli allevamenti familiari 2.2 Controllo ufficiale per la biosicurezza negli allevamenti avicoli Per prevenire il rischio di introduzione e diffusione di malattie diffusive, in particolare influenza aviaria e salmonellosi, le aziende avicole devono possedere e mantenere requisiti strutturali e gestionali di biosicurezza stabiliti da specifiche norme. Ambito di Vigilanza e 1. OBIETTIVO GENERALE: Controllo: Garantire un livello di biosicurezza degli allevamenti avicoli adeguato a CONTROLLO DELLA ridurre al minimo il rischio di introduzione di patogeni in allevamento in BIOSICUREZZA NEGLI conformità alla normativa vigente.
Format 2.8 (accreditamento) Piano annuale delle attività DIPARTIMENTO SANITA’ PUBBLICA Data 18.03.22 UO SANITA’ ANIMALE Pag. 13 di 21 ALLEVAMENTI ZOOTECNICI 2. OBIETTIVO SPECIFICO: Effettuare controlli negli allevamenti avicoli per verificare la conformità ai requisiti previsti dalla normativa vigente in termini di biosicurezza. Target: Controllo nel 33% degli allevamenti aperti in BDN al 31 dicembre 2021 esclusi i familiari. Volume di attività Programmati: Sottoporre a controllo biosicurezza per Influenza aviare (21 allevamenti) e per Salmonella (20 allevamenti) le strutture selezionate sulla base della categorizzazione del rischio. 2.3 Controllo ufficiale per la biosicurezza nelle stalle di sosta Le stalle di sosta rivestono una notevole importanza epidemiologica nel contenimento della diffusione delle malattie infettive del bestiame e per questa ragione devono rispondere a requisiti strutturali e gestionali di biosicurezza fissati dalla normativa. Il controllo veterinario, ha l’obiettivo di ridurre il rischio di diffusione delle malattie infettive garantendo la presenza ed il mantenimento dei requisiti di biosicurezza, la rintracciabilità delle partite di animali che vi transitano, nonché la certificazione del loro stato sanitario. 3. OBIETTIVO GENERALE: Ambito di Vigilanza e Ridurre il rischio di diffusione e persistenza delle malattie infettive. Controllo: 4. OBIETTIVO SPECIFICO: CONTROLLO DELLA sottoporre a verifica annuale dei requisiti strutturali il 100% delle stalle di BIOSICUREZZA NEGLI sosta aventi sede sul territorio della provincia. Eseguire controlli ALLEVAMENTI trimestrali sia sulla documentazione che sugli animali nel 100% delle stalle ZOOTECNICI di sosta attive aventi sede sul territorio della provincia. Target: tutte le stalle di sosta da allevamento e da macello avente sede sul territorio della provincia. In assenza di movimentazioni viene eseguita unicamente la Volume di attività verifica annuale. Programmati: 7 strutture per un totale di 19 controlli (12 mensili e 7 annuali). 3. CONTROLLO UFFICIALE SUL SISTEMA DI IDENTIFICAZIONE E REGISTRAZIONE DEI BOVINI, OVICAPRINI, SUINI, EQUIDI, APIARI, LAGOMORFI ED ALTRE SPECIE (ANAGRAFE ZOOTECNICA) L'Anagrafe Zootecnica è basata su un sistema di identificazione e registrazione delle Aziende zootecniche, degli allevamenti e degli animali, previsto dalla UE. Il sistema ha le finalità di: - garantire la tracciabilità e la rintracciabilità degli animali e dei loro prodotti - garantire la tutela della salute pubblica e del patrimonio zootecnico (costituzione di reti di epidemiosorveglianza)
Format 2.8 (accreditamento) Piano annuale delle attività DIPARTIMENTO SANITA’ PUBBLICA Data 18.03.22 UO SANITA’ ANIMALE Pag. 14 di 21 - rappresentare la fonte di informazioni essenziale per la programmazione e l’esecuzione dei controlli - assicurare l’erogazione ed il controllo dei regimi di aiuto comunitari - fornire il necessario supporto per la trasmissione di informazioni ai consumatori. L’Autorità Competente Locale (AUSL) provvede a registrare in BDN le informazioni relative all’azienda, previa acquisizione di una serie di informazioni fornite dall’allevatore, che comprendono: codice aziendale, indirizzo, georeferenziazione, orientamento produttivo e tecnica produttiva. 1. OBIETTIVO GENERALE: Verificare la correttezza dei processi operati dall’OSA, di identificazione e registrazione delle aziende, degli allevamenti e degli animali, al fine di tutelare la salute pubblica, la sanità animale e costituire la rete di epidemio- sorveglianza. 2. OBIETTIVO SPECIFICO: Corretta registrazione in BDN delle coordinate geografiche di almeno il 99 % delle aziende, a cui è stato assegnato un codice aziendale come da D.P.R. 317/96 e s.m.i., con allevamenti di bovini, ovi-caprini, suini, equidi, avicoli, Ambito di Vigilanza e api, ittici e lagomorfi ed altre specie (anomalie coordinate geografiche Controllo: duplicate, mancanti, errate). CONTROLLO Corretta registrazione in BDN di almeno il 99 % degli orientamenti SULL’ANAGRAFE produttivi, delle tipologie produttive e delle tecniche produttive degli ZOOTECNICA allevamenti registrati in BDN (anomalie allevamenti aperti senza capi in stalla/senza movimentazioni, situazione di presenza/assenza nati in stalla discordante rispetto alla tipologia produttiva registrata). Verificare la registrazione in BDN delle consistenze degli allevamenti suini (censimento), al 31 marzo dell’anno di riferimento. Verificare l’applicazione delle norme previste dal sistema di identificazione e registrazione degli animali, in base al il protocollo tecnico per la categorizzazione degli allevamenti basata sul rischio. Target: − bovini: il 3% delle aziende con allevamenti attivi con un numero di capi > 0 − ovicaprini: il 3% delle aziende con allevamenti attivi con un numero di capi > 0 e che rappresentino almeno il 5% del totale dei capi presenti sul territorio di competenza − suini: l’1% delle aziende con allevamenti attivi con un numero di capi > 0 − equidi: il 3% delle aziende aperte con allevamenti attivi − api: l’1% degli allevamenti apistici − lagomorfi ed altre specie: l’1% degli allevamenti Volume di attività - avicoli e acquacoltura: su base analisi del rischio. Programmati: Allevamenti bovini N° 25 Allevamenti ovi-caprini N° 10 Allevamenti suini N° 2 Allevamenti equini N° 38 Allevamenti di api N° 14 Allevamenti di lagomorfi etc. N° 1
Format 2.8 (accreditamento) Piano annuale delle attività DIPARTIMENTO SANITA’ PUBBLICA Data 18.03.22 UO SANITA’ ANIMALE Pag. 15 di 21 4. CONTROLLO VETERINARIO CORRELATO ALL’IGIENE URBANA 4.1 Igiene urbana veterinaria Nella società gli animali d'affezione sono diventati parte integrante della nostra vita e sempre più spesso considerati a tutti gli effetti componenti del nucleo familiare. Quasi una famiglia italiana su due convive con un animale domestico e più di una su tre con un cane o un gatto. Il positivo aumento della sensibilità nei confronti degli animali è stato solo in parte accompagnato da una progressiva consapevolezza di cognizioni sui diritti dell'animale e sui doveri del proprietario che vive in compagnia di un animale domestico d'affezione. È quindi importante attuare le disposizioni atte ad assicurare il benessere degli animali, evitarne utilizzi riprovevoli, verificarne l'identificazione, incentivare gli Interventi Assistiti con animali (IAA), al fine di giungere a modalità di corretta convivenza tra le persone e gli animali, nel rispetto delle esigenze sanitarie e ambientali. Per raggiungere le suddette finalità oltre alle modalità di detenzione degli animali d'affezione, sono rilevanti le metodiche del commercio e dell'allevamento degli animali da compagnia, le condizioni di svolgimento degli spettacoli con animali, ivi compresa l'attività circense, il controllo delle popolazioni di animali sinantropi o selvatici che, in assenza di predatori specifici, si sono notevolmente riprodotte nelle città (piccioni e gabbiani) e nelle nostre campagne (nutrie). Ai fini della tutela delle persone, degli animali e dell'ambiente è necessario prevenire e perseguire l'utilizzo e la detenzione di esche o di bocconi avvelenati. Nel 2022, il conflitto in Ucraina ha determinato l’arrivo di rifugiati sul territorio nazionale e nella nostra provincia, alcuni di essi accompagnati dal proprio animale da compagnia introdotto in deroga ai regolamenti comunitari. Il Ministero ha pertanto emanato dispositivi che individuano nella AUSL le autorità per la gestione anagrafica e sanitaria di tali animali al fine di garantirne comunque la tracciabilità e la tutela della salute pubblica e sanità animale. 1. OBIETTIVO GENERALE: Tutelare la salute pubblica, il benessere degli animali d'affezione e degli animali utilizzati in spettacoli e l'ambiente, tramite la promozione di modalità corrette di convivenza tra persone e animali, nel rispetto delle Ambito di Vigilanza e esigenze sanitarie, ambientali e soprattutto di benessere degli animali, verificando le corrette modalità della detenzione, del commercio e Controllo: dell'allevamento degli animali da compagnia, le condizioni di CONTROLLO svolgimento di spettacoli con animali, compresa l'attività circense. VETERINARIO In situazioni di alterato equilibrio di popolazioni animali selvatiche e CORRELATO sinantropiche libere nel contesto urbanizzato, mediante sopralluoghi, verifiche, monitoraggi, effettuare valutazioni, sia a supporto di decisioni ALL’IGIENE URBANA di competenza delle Pubbliche Amministrazioni, sia di efficacia rispetto ad azioni già intraprese. Limitare il fenomeno del randagismo attraverso una puntuale applicazione della normativa sull’Anagrafe Regionale degli Animali da Affezione (ARAA). Formare i Colleghi all’uso dell’applicativo ARAA.
Format 2.8 (accreditamento) Piano annuale delle attività DIPARTIMENTO SANITA’ PUBBLICA Data 18.03.22 UO SANITA’ ANIMALE Pag. 16 di 21 2. OBIETTIVO SPECIFICO: - Effettuare i seguenti controlli o attività secondo le modalità stabilite da Delibere e Linee Guida regionali: - controlli per la verifica dell'iscrizione all'anagrafe canina e l'applicazione del microchip, unico sistema ufficiale d'identificazione, per ridurre il fenomeno del randagismo - ispezioni presso le attività connesse al commercio di animali d'affezione quali negozi di vendita di animali, pensioni per animali, attività di toelettatura ed addestramento, nonché fiere e mercati che si avvalgono dell'esposizione di animali - rilascio del passaporto europeo per cani, gatti e furetti o altre pertinenti certificazioni per i Paesi extraeuropei - visite sanitarie degli animali morsicatori ai fini della profilassi antirabbica e la contestuale “Classificazione del rischio” provocato da cani con aggressività non controllata, sia negli episodi di morsicatura sia su segnalazione, al fine di attivare idonei percorsi di gestione o recupero comportamentale degli animali, con registrazione del caso nel database Anagrafe Regionale animali d’affezione - in caso di sospetto avvelenamento, invio al laboratorio analisi, Istituto Zooprofilattico Sperimentale competente per territorio, di esche sospette o di carcasse di animali deceduti, al fine dell'identificazione dell'eventuale sostanza venefica - controllo nello svolgimento di gare di equidi e altri ungulati nel corso delle manifestazioni popolari e verificare i requisiti tecnici previsti, e le relative autorizzazioni, per la detenzione di animali, in particolare esotici, utilizzati nell'attività circense - controlli su segnalazione di presunti maltrattamenti di animali; - rilascio di pareri, su richiesta delle Amministrazioni, sulla congruità e l'efficacia di programmi di gestione e controllo delle popolazioni di animali sinantropi quali colombi, gabbiani, ecc. - rilascio di pareri, su richiesta delle Amministrazioni, sull'efficacia della gestione e del controllo delle popolazioni di muridi e di altri animali infestanti quali le nutrie, - realizzare programmi di informazione rivolti alla cittadinanza per l'attuazione di interventi sinergici volti al contenimento degli animali infestanti. - effettuare sopralluoghi, su richiesta di Amministrazioni Comunali o di altri enti per problemi igienico sanitari legati ad animali infestanti o sinantropi Target: - rilascio del passaporto europeo per cani, gatti e furetti o altre Volume di attività pertinenti certificazioni per i Paesi extraeuropei ai proprietari che ne fanno richiesta - ispezioni presso le attività connesse al commercio di animali d'affezione - controlli sanitari degli animali morsicatori segnalati, ai fini della profilassi antirabbica e la contestuale “Classificazione del rischio”
Format 2.8 (accreditamento) Piano annuale delle attività DIPARTIMENTO SANITA’ PUBBLICA Data 18.03.22 UO SANITA’ ANIMALE Pag. 17 di 21 provocato da cani con aggressività non controllata - applicazione microchip su richiesta del proprietario e iscrizione ARAA - in tutti i casi di sospetto avvelenamento, invio all’IZSLER, di esche sospette o di carcasse di animali deceduti, - rilascio di pareri, su richiesta delle Amministrazioni, sulla congruità e l'efficacia di programmi di gestione e controllo delle popolazioni di animali sinantropi e di animali infestanti - effettuazione, su richiesta delle Amministrazioni Comunali o altri enti, di sopralluoghi per la valutazione di inconvenienti igienici legati alla presenza di animali infestanti/sinantropi - realizzazione di programmi di informazione rivolti alla cittadinanza per l'attuazione di interventi sinergici volti al contenimento degli animali infestanti. Programmati: tutte le attività sono effettuate su richiesta non soggetta a programmazione ad eccezione delle ispezioni presso le strutture connesse al commercio di animali d'affezione per cui sono programmati 18 sopralluoghi 4.2 Interventi di prevenzione del randagismo e controllo della popolazione canina e felina La presenza di cani vaganti o randagi, abbandonati o di proprietà, mette a rischio in primis il benessere degli animali, ma determina anche situazioni di potenziale pericolo per la sicurezza stradale e per l’incolumità di persone ed animali, costituendo fattore di rischio per la diffusione di zoonosi. Anche l’incontrollato incremento numerico delle colonie di gatti che vivono in libertà può causare rischi per il benessere degli stessi, per la sanità pubblica e per la fauna selvatica protetta. La Legge n. 281/1991 "Legge quadro in materia di animali di affezione e prevenzione del randagismo" ha demandato alle Regioni l’istituzione dell’anagrafe canina. La regione Emilia-Romagna già dal 1988 aveva normato in materia e con LR n. 27/2000 ha definito le competenze dei Comuni, delle province e delle Aziende USL, stabilendo i criteri per l’identificazione degli animali d’affezione, cani, gatti e furetti, mediante "microchip" e per la realizzazione di campagne di limitazione delle nascite. 1. OBIETTIVO GENERALE: Garantire le azioni necessarie alla limitazione del randagismo canino e Ambito di Vigilanza e felino con il fine di prevenire la diffusione delle zoonosi e tutelare il benessere degli animali. Controllo: CONTROLLO 2. OBIETTIVO SPECIFICO: VETERINARIO Effettuare ispezioni al fine di verificare la conformità della gestione CORRELATO e delle strutture di ricovero dei cani e dei gatti e tutelare il ALL’IGIENE URBANA benessere e la salute degli animali ospitati; effettuare sterilizzazioni per la limitazione delle nascite dei gatti che vivono in libertà. Target: Volume di attività - C.U.: 6 canili ed un gattile aventi sede nella provincia; - Gatti appartenenti a colonie regolarmente gestite, su richiesta dei Comuni..
Format 2.8 (accreditamento) Piano annuale delle attività DIPARTIMENTO SANITA’ PUBBLICA Data 18.03.22 UO SANITA’ ANIMALE Pag. 18 di 21 Programmati: - C.U. sulle strutture di ricovero: 1 controllo trimestrale (stato sanitario, Canili pubblici (6) censimento, registrazioni, mortalità) + 1 annuale (tutti i campi) 1 controllo trimestrale (stato sanitario, Gattili pubblici (1) censimento, registrazioni, mortalità) + 1 annuale (tutti i campi) Volumi di attività programmati n. controlli in Azienda USL Canili pubblici (6) 24 Gattili pubblici (1) 4 - Sterilizzazione gatti di colonia: Valutazione del 100% delle richieste pervenute dai comuni della provincia ed esecuzione del numero di interventi indicato in tabella: ambulatorio n. interventi Piacenza 75 Podenzano 150 Borgonovo 50 5. ATTUAZIONE PROGETTO REGIONALE SORVEGLIANZA DELLE MALATTIE TRASMESSE DA VETTORI. SOTTOPROGETTO LEISHMANIOSI A livello mondiale si sta assistendo al rapido modificarsi di equilibri bio-geografici consolidati che aprono la strada a nuove situazioni di rischio ecologico e sanitario. Secondo la valutazione dello European Center for Disease Control (Ecdc) i cambiamenti climatici e ambientali potrebbero aumentare il rischio di malattie trasmesse da vettori in Europa e l’espansione di patologie diffuse da insetti vettori. Numerosi studi sul clima predicono che in futuro molte parti d’Europa diventeranno più calde e umide e questo potrà avere un impatto sui vettori di malattia. L’attenzione su questo tema da parte delle Autorità sanitarie è alta e in agosto 2013 è stato pubblicato dall’OMS il nuovo report “Regional framework for surveillance and control of invasive mosquito vectors and re-emerging vector- borne diseases, 2014–2020”. Alcune delle malattie infettive e diffusive a carattere zoonotico, come la Leishmaniosi, rivestono una particolare importanza per la loro intrinseca pericolosità e la loro diffusione; gli insetti vettore, Phlebotomus perniciosus e Phebotomus perfiliewi, sono ormai diffusi su tutto il territorio regionale. La Leishmaniosi è una zoonosi causata da un protozoo trasmesso da insetti ematofagi e il cane ne è il principale serbatoio. Dal 2007 la Regione Emilia-Romagna, allo scopo di mantenere sotto costante controllo la leishmaniosi canina, ha attivato un Piano regionale di controllo della malattia. I dati raccolti evidenziano un’incidenza di questa malattia in costante e preoccupante aumento negli ultimi anni.
Format 2.8 (accreditamento) Piano annuale delle attività DIPARTIMENTO SANITA’ PUBBLICA Data 18.03.22 UO SANITA’ ANIMALE Pag. 19 di 21 1. OBIETTIVO GENERALE: Ambito di Vigilanza e Controllo della Leishmaniosi canina nel territorio della provincia Controllo: attraverso un costante monitoraggio della presenza della zoonosi nella popolazione canina al fine della prevenzione della malattia nell’uomo. Riduzione dell’incidenza della leishmaniosi canina nelle strutture di ATTUAZIONE ricovero per cani e sul territorio della provincia PROGETTO 2. OBIETTIVO SPECIFICO: REGIONALE - Monitorare nei canili pubblici la presenza di cani infetti da SORVEGLIANZA DELLE leishmaniosi e del vettore di tale malattia (flebotomi). MALATTIE TRASMESSE DA - raccogliere dati sulla presenza dell’agente patogeno negli animali VETTORI. domestici di proprietà e sulla distribuzione dei suoi vettori. SOTTOPROGETTO - In caso di segnalazione di casi umani autoctoni, definire il livello di LEISHMANIOSI rischio dell’area interessata Target: - Tutti i canili presenti nel territorio della Provincia di Piacenza (6). - In caso di segnalazione di casi incidenti/casi umani: i cani di proprietà interessati. Programmati: Nuovi ingressi: cani di età superiore ai 6 mesi che entrano in Controllo sierologico per canile e che non Leishmaniosi. vengono riconsegnati Di norma i prelievi dei nuovi ingressi al proprietario sono effettuati con cadenza mensile nell’arco di una settimana Sentinelle: un campione di cani Volume di attività negativi al controllo della precedente primavera, Controllo sierologico per preferibilmente scelti Leishmaniosi. fra animali di 2/3 anni Il prelievo viene effettuato tra febbraio e/o di 8/9 anni con un e maggio controllo sierologico negativo effettuato a distanza di almeno 10/12 mesi. Sorveglianza mediante trappole Flebotomi: In tutti i attrattive a batteria a luce “CDC”, canili nei quali la oppure a CO2, da effettuarsi ogni 2 sorveglianza degli settimane dal 15 maggio al 15 anni precedenti non ottobre. Nel 2021 sarà effettuata abbia dimostrato la presso il canile di Monticelli, (il piano presenza di flebotomi prevede che si effettui ad anni alterni). 6. PIANO REGIONALE DI MONITORAGGIO DELLA FAUNA SELVATICA Afferiscono a questo piano numerose malattie di rilevanza zoonosica o di importanza zoo economica quali West Nile Disease (WND), Trichinosi, Peste Suina Africana (PSA), Influenza Aviaria, Peste suina classica, Malattia Vescicolare del Suino, Malattia di Aujeszky, Usutu, Malattia di Newcastle, Tubercolosi, Brucellosi, Influenza Suina. Alcune di queste sono presenti con andamento sporadico o con bassa prevalenza sul territorio regionale, altre assenti ma con rischio di ingresso in Italia perché
Format 2.8 (accreditamento) Piano annuale delle attività DIPARTIMENTO SANITA’ PUBBLICA Data 18.03.22 UO SANITA’ ANIMALE Pag. 20 di 21 diffuse in paesi vicini (es. PSA). La sorveglianza dei selvatici è stata introdotta per individuare importanti fattori di rischio per il controllo delle malattie degli animali e delle zoonosi che hanno serbatoi nella fauna selvatica. 1. OBIETTIVO GENERALE: Ottenere informazioni sullo stato sanitario della fauna selvatica per valutare il rischio per le popolazioni domestiche di animali da reddito e per l’uomo, contribuire alla valutazione dell’impatto di alcune malattie sulla stessa fauna stessa e contribuire alla valutazione sanitaria dell’ambiente. 2. OBIETTIVO SPECIFICO: - Coordinare, anche nell’ambito di specifici incontri, i diversi soggetti implicati nella gestione della fauna selvatica per l’attuazione del piano. - Conferire all’IZSLER campioni delle diverse specie animali previsti dal piano. - In particolare: Ambito di Vigilanza e - Incontro con gli ATC e le squadre di caccia al cinghiale per illustrare Controllo: PIANO le finalità del piano ed i risultati della stagione precedente REGIONALE DI producendo pertinente verbale MONITORAGGIO DELLA FAUNA - Monitoraggio della eventuale presenza di trichine nei selvatici SELVATICA indicatori, al fine valutare lo stato sanitario della provincia come previsto dal Reg. (CE) 1375/2015 e s.m.i. - Rilevazione della eventuale circolazione del virus della Peste Suina Classica o della Malattia Vescicolare nelle popolazioni selvatiche di cinghiali - Rilevare precocemente la eventuale circolazione del virus della West Nile Disease nelle popolazioni di uccelli selvatici indicatori. - Monitoraggio della presenza di zoonosi e/o altre malattie comuni alle popolazioni di animali domestici e selvatici, al fine di tutelare la salute pubblica e le produzioni zootecniche - Rilevazione precoce della eventuale circolazione del virus della Peste Suina Africana nelle popolazioni selvatiche di cinghiali Target: fauna selvatica della provincia di Piacenza attraverso incontri con le figure coinvolte (ATC, squadre di caccia al cinghiale, selecontrollori, ecc.). Volume di attività Programmati: Attività non svolta direttamente dal personale AUSL Monitorare con frequenza almeno semestrale l’andamento del piano e, se necessario, intraprendere azioni per raggiungere gli obiettivi prefissati. 7. APICOLTURA La Regione Emilia-Romagna riconosce l’apicoltura come attività agricola zootecnica di interesse per l’economia agricola e utile per la conservazione dell’ambiente, la salvaguardia della biodiversità e degli ecosistemi naturali e per lo sviluppo dell’agricoltura in generale. L’apicoltura è una realtà peculiare che prevede molteplici funzioni, finalità e modi di essere esercitata, di importanza fondamentale per la produttività del comparto agricolo e la biodiversità, grazie alla
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