Trombocitemia conosciamola insieme - AIL Pazienti
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Presentazione Le persone a cui viene diagnosticata una malattia mieloproliferativa cronica del sangue (mielofibrosi, policitemia vera o trombocitemia essenziale) oltre alla reazione naturale di ansia e paura per una malattia di questo tipo, spesso sono disorientate perché le informazioni sono scarse, oppure scritte in linguaggio tecnico e quindi difficili da capire. Che malattia è? Quali sono i sintomi? Come si cura? Come evolve nel tempo? Come cambierà la mia vita quotidiana? Queste sono le domande che tutti noi pazienti ci poniamo, per cui chiediamo ai medici di darci risposte chiare. Per questo AIL, insieme al Gruppo AIL Pazienti MMP Ph-, ha promosso la realizzazione di questa collana di opuscoli, di facile lettura e con tutte le informazioni essenziali. Quindi non un trattato scientifico ma una guida pratica, scritta espressamente per noi. Scopo di questi opuscoli è aiutarci a convivere con la nostra malattia. Saper riconoscere quali sono i sintomi tipici e i “segnali d’allarme” rende più facile il nostro rapporto e il nostro dialogo con gli specialisti ematologi. Tutto questo si traduce in un monitoraggio più attento ed in cure più tempestive ed efficaci. Ciascun opuscolo è scritto da specialisti ematologi, ossia dai migliori esperti sull’argomento. Il contributo del Gruppo Pazienti è stato quello di stimolare la massima attenzione alla chiarezza del linguaggio e alla spiegazione di tutti i termini scientifici. Essere consapevoli della nostra malattia e aver capito “come funziona” è importantissimo per seguire al meglio le cure prescritte e prevenire eventuali complicazioni. Quindi è utile sia per noi sia per i nostri medici curanti. Ma non solo: capire la malattia ci aiuta anche a viverla con maggiore serenità, senza lasciarci condizionare e mantenendo una buona qualità di vita. Buona lettura! Gruppo AIL Pazienti Malattie Mieloproliferative Croniche Ph- 3
Gruppo AIL Pazienti Malattie Mieloproliferative Croniche Ph- Obiettivi e Attività Il Gruppo AIL Pazienti Malattie Mieloproliferative Croniche Ph- è stato costituito a Roma il 29 gennaio 2014 al fine di combattere a fianco delle persone affette da MIELOFIBROSI, POLICITEMIA VERA, TROMBOCITEMIA ESSENZIALE. Il Gruppo AIL Pazienti MMP Ph- non vuole, in alcun modo, sostituirsi alla figura del medico, ma vuole rappresentare un efficace mezzo di condivisione e di supporto fra pazienti. Gli obiettivi del gruppo sono i seguenti: • Divenire un valido strumento di auto-mutuo aiuto attraverso il contributo volontario degli stessi pazienti e dei loro familiari. • Diffondere la conoscenza delle diverse patologie. • Promuovere iniziative di incontro e confronto con gli specialisti ed iniziative sociali di supporto ai pazienti. • Incoraggiare la ricerca. • Aggiornare i pazienti sulle innovazioni terapeutiche. Per poter condividere in tutta franchezza opinioni, sensazioni, percezioni oltreché dubbi, timori e speranze, è stato attivato il forum “Parliamone insieme” all’interno del sito www.ailpazienti.it/mmponline Se vuoi aderire al Gruppo AIL Pazienti MMP Ph-, puoi chiedere informazioni: GRUPPO AIL PAZIENTI Malattie Mieloproliferative Croniche Ph- AIL ONLUS - Via Casilina, 5 - 00182 Roma Puoi aderire anche on line collegandoti al sito www.ailpazienti.it/mmponline Per contattare il gruppo: • mail: infommp@ailpazienti.it • telefono: 06 7038 6012 4
INDICE Che cosa è la trombocitemia 6 I farmaci antiaggreganti o anticoagulanti 24 Come viene scoperta? 8 Piastrinoaferesi 26 Nuovi farmaci 26 Come si effettua la diagnosi 10 Esami del sangue 10 Domande frequenti 28 Valutazione clinica 10 Ricerca di mutazioni genetiche 11 La mia qualità della vita 31 I sintomi 13 I miei diritti come malato di malattie Trombosi arteriose e venose 14 mieloproliferative croniche 33 Diritto alla salute, Come evolve nel tempo? 16 protezione sociale e lavoro 33 Diritto alla salute 34 Cosa posso fare e cosa non devo La protezione sociale 35 fare se ho la trombocitemia 17 Assegni, pensioni e indennità Stile di vita 17 per invalidità civile 36 Viaggi 19 Assegni e pensioni previdenziali 37 Uso di altri farmaci 19 L’assegno ordinario di invalidità 37 Contraccettivi orali 19 La pensione di inabilità ordinaria 38 Gravidanza 19 Il lavoro 38 Interventi chirurgici 20 Per saperne di più 41 Come si cura la trombocitemia 21 I farmaci citoriduttori 22 Glossario 42 5
Che cosa è la trombocitemia La trombocitemia essenziale (che da ora in avanti i globuli rossi e i globuli bianchi, mantenendo il chiameremo semplicemente “trombocitemia”) è loro numero nel sangue circolante entro limiti nu- una malattia caratterizzata da un aumento ecces- merici ben definiti. Le cellule staminali che danno sivo del numero di piastrine nel sangue circolante. avvio alla generazione si chiamano “ematopoieti- Le piastrine sono piccole cellule, dieci volte più che”, ossia produttrici delle cellule del sangue. piccole di un globulo rosso, che normalmente ser- Tra queste cellule, quelle che producono le pia- vono per la coagulazione del sangue e contribui- strine si chiamano “megacariociti”, e sono le più scono a fermare il sanguinamento in caso di ferite. grandi tra le cellule che si trovano nel midollo Le piastrine si chiamano anche “trombociti” e la osseo. Una volta raggiunto un certo livello di ma- malattia dovuta al loro eccesso si chiama “trom- turazione, ciascun megacariocita si frammenta in bocitemia”; si definisce “essenziale” quando non è centinaia o migliaia di piastrine che abbandona- possibile identificare una causa scatenante della no il midollo osseo e passano nel sangue. malattia. Al contrario, quando il numero di pia- Nella trombocitemia il numero di megacariociti strine aumenta per cause specifiche (malattie in- nel midollo osseo è notevolmente aumentato, e fiammatorie o infettive, anemia dovuta a carenza di conseguenza il numero di piastrine rilasciato è di ferro, alcuni tipi di tumore, interventi chirurgici, superiore al normale. condizioni di stress fisico) e non rappresenta una A volte, dato che la malattia colpisce la cellula sta- malattia di per sé, si parla di trombocitemia “se- minale, anche il numero di globuli bianchi (“leuco- condaria” o “reattiva”. Queste forme secondarie o citi”) e di globuli rossi (“eritrociti”) può aumentare, reattive durano al massimo pochi mesi e regredi- sia lievemente che in maniera più accentuata. scono spontaneamente o con la cura della malat- La trombocitemia fa parte di una famiglia di pa- tia di base. tologie che vengono definite “malattie mielopro- La trombocitemia essenziale, invece, non è una liferative croniche”. Il termine “mieloproliferative” reazione a uno stimolo esterno o a fattori di stress, indica che si tratta di un’alterazione che si veri- ma una malattia dovuta a un’alterazione, ancora fica nelle cellule del midollo osseo (“mielo”) che non completamente conosciuta, della cellula sta- si manifesta con l’aumento della loro capacità di minale emopoietica del midollo osseo che dà origi- crescita fino a produrre più cellule mature della ne a tutte le cellule mature del sangue. norma (in questo caso le piastrine). Le cellule staminali sono quelle cellule ancora Le malattie mieloproliferative croniche compren- non mature, presenti nel midollo osseo, in grado dono, oltre alla trombocitemia essenziale, an- di generare in maniera regolata sia le piastrine che che la policitemia vera e la mielofibrosi. In termini 6
molto generali, se nel caso della trombocitemia essenziale si ha un aumento eccessivo delle pia- strine, per la policitemia vera si ha un eccesso di globuli rossi, e per la mielofibrosi un eccesso di Aumento dei fibre nel midollo osseo. megacariociti Dato il loro decorso cronico, queste malattie vanno tenute ben distinte da altre condizioni mieloproliferative con decorso acuto e ben più grave, come le leucemie mieloidi acute. La trombocitemia è una malattia relativamente rara, con una frequenza attorno a 1-3 nuovi casi per anno ogni 100.000 soggetti. È comunque la più frequente tra le malattie mieloproliferative Aumento croniche. Si può manifestare a tutte le età (sono delle descritti casi anche nei bambini), con un’età me- piastrine dia alla diagnosi di 55-60 anni. Midollo osseo rosso Cellule staminali ematopoietiche “Non mi è ancora chiaro questo tipo di malattia, non capisco se ha una particolare gravità...” Globuli Globuli Piastrine rossi bianchi 7
Come viene scoperta? In oltre la metà dei casi, la trombocitemia vie- “Mi sono svegliata perché avevo ne individuata in seguito a un controllo casuale una gamba completamente degli esami del sangue, in assenza di qualunque sintomo. addormentata... La scoperta occasionale è oggi ancor più frequen- e comunque mi sono resa conto te che nel passato, grazie alla diffusione degli ap- che le gambe possono parecchi contaglobuli automatici. addormentarsi facilmente...” In altri casi la trombocitemia viene diagnosticata in seguito alla comparsa di sintomi. Spesso i disturbi iniziali sono lievi, ma tipici. Si tratta di disturbi legati alla circolazione del san- fischi), disturbi della vista (visione offuscata o gue nei piccoli vasi, per questo chiamati “distur- lampi), e alterazioni della sensibilità alle mani e bi del microcircolo”. Questi comprendono mal ai piedi (formicolio, prurito, sensibilità eccessiva di testa o vertigini, disturbi dell’udito (ronzii e oppure scarsa). Un sintomo caratteristico, anche se non frequen- te, è l’eritromelalgia, ovvero un senso di brucio- re ai piedi e alle mani associato ad arrossamento “Tutto è cominciato qualche spiccato e calore della pelle. mese fa, quando il mio corpo In altri casi la prima manifestazione della malat- tia può essere clinicamente più importante, con mi ha mandato segnali una complicanza vascolare maggiore (trombo- che qualcosa non andava...” si), arteriosa o venosa. Più raramente la malattia può presentarsi con una emorragia. I sintomi specifici della trombocitemia sono de- scritti più in dettaglio al capitolo 4. Un esordio clinico improvviso è è oggi molto raro, per la diffusione dei controlli di routine anche nei soggetti più giovani. 8
mal di testa disturbi disturbi senso di bruciore associato ad arrossamento o vertigini dell’udito della vista ai piedi e alle mani e calore della pelle La sintomatologia della trombocitemia essenziale alterazioni complicanza vascolare della sensibilità maggiore (trombosi) alle mani e ai piedi arteriosa o venosa 9
Come si effettua la diagnosi ESAMI DEL SANGUE VALUTAZIONE CLINICA Per poter ipotizzare una diagnosi di trombocite- La trombocitemia in genere non dà alcuna al- mia essenziale, l’elemento fondamentale è una terazione che si possa notare con una semplice conta piastrinica elevata (superiore a 450.000 / visita medica; gli unici segni possono essere un millimetro cubo). eventuale ingrossamento della milza o del fe- gato, rilevabili con la palpazione dell’addome. La conta piastrinica elevata, specialmente se non sono presenti altri sintomi che possano far pensare ad altre malattie concomitanti, deve es- ESAMI DEL MIDOLLO OSSEO sere confermata in almeno due esami del sangue successivi, a distanza di alcune settimane o qual- Biopsia osteomidollare (BOM) che mese, per escludere le forme temporanee di tipo “reattivo” o “secondario”. • È un esame che non richiede il ricovero, ma si esegue in anestesia locale, e può essere leg- In ogni caso, per essere sicuri che si tratti di germente fastidioso. trombocitemia essenziale, escludendo tutte le altre cause secondarie che potrebbero dare gli • Consiste nel prelevare un piccolo campione stessi sintomi, servono ulteriori analisi del san- di tessuto di midollo osseo (2-3 cm di lun- gue ed esami strumentali. ghezza e 3 mm di diametro) dalla parte su- periore e posteriore dell’osso dell’anca (cresta iliaca posteriore). • Si inserisce un ago particolare direttamente “Sono un po’ in ansia perché nell’osso per un paio di centimetri, e si pre- ieri ho notato un piccolo leva così un piccolo frammento di tessuto da rigonfiamento dell’addome, analizzare. e toccandolo mi fa male...” 10
Aspirato midollare RICERCA DI MUTAZIONI GENETICHE (STUDIO MOLECOLARE) • Consiste nel prelievo di una piccola quantità Fino al 2005 non era nota alcuna alterazione di sangue dal midollo. molecolare (ovvero un’anomalia del DNA) che fosse associata con la trombocitemia. Adesso • In genere si effettua in anestesia locale, utiliz- sappiamo che circa 6 pazienti su 10 presentano zando un ago corto e robusto. una mutazione puntiforme (che cambia, cioè, una sola “lettera” del codice genetico del DNA) • Le zone utilizzate per il prelievo possono es- del gene che codifica per la proteina JAK2 (Ja- sere la parte superiore e posteriore dell’anca nus Activated Kinase 2), detta JAK2V617F. (cresta iliaca posteriore - come per la BOM) op- pure l’osso dello sterno (parte anteriore del Un altro gene che può essere mutato in una pic- torace). cola percentuale di casi (meno del 5%), è chia- mato MPL. • Nei bambini il prelievo si può fare anche dal- la parte anteriore del bacino (cresta iliaca an- MPL è una proteina (recettore) di membrana la teriore). cui azione è quella di trasferire nella cellula un segnale di stimolo rappresentato dalla trombopo- • L’aspirazione è breve e in genere dà un dolore ietina, un ormone prodotto dal fegato la cui azio- di breve durata. Poiché l’aspirato midollare di ne principale è quella di stimolare la crescita dei per sé non è sufficiente a porre la diagnosi di megacariociti e la produzione di piastrine. trombocitemia essenziale, viene sempre ese- guito durante la procedura della BOM. Infine, nel 2013, è stato scoperto che 2-3 pa- zienti su 10 presentano mutazioni in un terzo L’Organizzazione Mondiale della Sanità nel gene, detto CALR, mutualmente esclusive con 2008 ha confermato la BOM come una delle le mutazioni di JAK2 e MPL; questo gene con- indagini necessarie per arrivare alla diagnosi di trolla la produzione di una proteina multifun- trombocitemia. Infatti permette quasi sempre zionale, calreticolina, il cui ruolo nel causare la di distinguere la “vera” trombocitemia dalle malattia non è stato ancora definito. condizioni molto simili che si possono avere nelle fasi iniziali di mielofibrosi o di policite- Tutte queste mutazioni del DNA sono respon- mia vera, e nello stesso tempo di escludere al- sabili della produzione di una proteina anomala tre malattie. che è alla base della malattia. 11
Attualmente, pertanto, meno del 10% dei pa- policitemia vera (solo la mutazione di JAK2) e zienti con una diagnosi di trombocitemia non nella mielofibrosi (sia la mutazione di JAK2 che presenta mutazioni in nessuno dei tre geni so- quella di MPL e di CALR). pra menzionati; è possibile che alcuni di questi soggetti non abbiano una vera trombocitemia Oltre a ricercare la presenza di queste muta- ma malattie simili, a volte anche ereditarie. zioni, si deve escludere che ce ne sia un’altra, Le nuove tecnologie di sequenziamento del chiamata “del gene di fusione BCR/ABL”, che DNA potranno aiutare a caratterizzare questi rappresenta l’indicatore di una malattia diversa, casi e, forse, scoprire nuove entità cliniche. la leucemia mieloide cronica, che sia pur non Ecco perché le analisi genetiche in grado di ri- frequentemente, può presentarsi con un note- levare queste mutazioni rappresentano un test vole aumento delle piastrine in genere associato fondamentale per la diagnosi di trombocitemia. ad un aumento dei globuli bianchi. Tuttavia queste mutazioni non sono presenti Per la ricerca di queste mutazioni è sufficiente solo in caso di trombocitemia, ma anche nella un normale prelievo di sangue. 12
I sintomi SINTOMI ASSOCIATI A Le alterazioni delle cellule del sangue legate alla DISTURBI DEL MICROCIRCOLO trombocitemia portano a una ipercoagulabilità, cioè a una tendenza alla formazione di coagu- Mal di testa li all’interno dei vasi sanguigni. Questi coaguli possono causare la complicanza più frequente Vertigini della malattia, cioè la trombosi. L’aumento della tendenza a formare coaguli può essere dovuto Disturbi dell’udito sia all’aumento del numero delle piastrine e dei (ronzii e fischi nelle orecchie) globuli bianchi che ad alterazioni dei loro mec- canismi di funzionamento. In certi casi, quindi, Disturbi della vista (offuscamento una ipercoagulabilità può essere presente anche della visione, percezione di lampi se il numero di piastrine è aumentato di poco. o scintille, brevi momenti di cecità, Quando i fenomeni di trombosi colpiscono i vasi sanguigni più piccoli, danno origine ai co- a volte limitati a un solo occhio siddetti “disturbi del microcircolo”. Si tratta della o a una piccola parte del campo visivo) formazione, in questi piccoli vasi, di minuscoli aggregati piastrinici che vanno poi incontro a Alterazioni alla sensibilità delle gambe rapida dissoluzione. Tali sintomi possono essere e delle braccia; queste alterazioni sono presenti fino al 40% dei pazienti e sono spesso chiamate “parestesie” e si presentano come generici. formicolio, prurito, sensibilità eccessiva oppure sensibilità ridotta; colpiscono soprattutto le mani e i piedi “Uffa, Sensazione di bruciore ai piedi non riesco più a fare niente... e alle mani, associata ad arrossamento questa cosa non mi piace... e calore della pelle; questo sintomo si definisce “eritromelalgia” mi fanno malissimo ed è molto caratteristico, le gambe.” anche se non frequente. 13
Naturalmente, anche se si sospetta la tromboci- Questi casi sono limitati a meno del 10% dei pa- temia o se la malattia è già stata diagnosticata, zienti, e possono essere leggermente più frequenti non è detto che qualsiasi sintomo sia per forza nei pazienti in terapia con farmaci antiaggreganti. dovuto a cause vascolari. Altri sintomi generali, presenti in una mino- ranza dei pazienti, possono consistere in dolori Per esempio, in caso di fenomeni come vertigi- alle articolazioni (artralgie), sudorazione (spe- ni, disturbi dell’udito o disturbi della vista, sarà cialmente di notte), perdita di peso e dolori alle opportuno un controllo da parte di uno specia- ossa. Può essere presente prurito in qualsiasi lista (otorinolaringoiatra oppure oculista) per zona del corpo, soprattutto dopo contatto con escludere la presenza di problemi non legati alla l’acqua. malattia ematologica. TROMBOSI ARTERIOSE E VENOSE In caso di conta piastrinica molto elevata (oltre La trombocitemia può essere complicata da ma- 1,5 milioni per millimetro cubo), la trombocite- nifestazioni più gravi quando la trombosi col- mia può essere complicata da emorragie, come pisce i vasi sanguigni principali. Nella maggior sangue dal naso (“epistassi”), sanguinamento del- parte dei casi le trombosi colpiscono le arterie, le gengive (“gengivorragie”), o perdita di sangue solo in un quarto circa dei casi si manifestano a dal tratto gastroenterico più alto (“melena”, cioè carico del sistema venoso. emissione di feci scure contenenti sangue dige- Le trombosi arteriose possono manifestarsi rito) o terminale (“rettorragia”, cioè emissione di come infarto del miocardio, angina, ictus ce- sangue rosso nelle feci). rebrale, ischemia cerebrale transitoria o arterio- patie periferiche. Le trombosi venose profonde possono verificarsi alle gambe o più raramente alle braccia; in particolare, alle gambe si posso- no avere tromboflebiti superficiali, ossia infiam- mazioni delle vene superficiali che portano ad “Perdo sangue un restringimento del vaso o alla sua occlusione. dal naso senza motivo...” Trombosi venose molto più gravi si possono ave- re in altre zone del corpo, per esempio a carico delle vene addominali (come la vena porta del fegato, le vene intestinali e la vena della milza), della vena centrale della retina (può provocare 14
difetti visivi anche permanenti) e di alcune vene Fattori di rischio aggiuntivi possono essere altera- cerebrali (seni venosi). Possono verificarsi anche zioni ereditarie di alcune proteine della coagulazio- casi di ostruzione di uno o più rami dell’arteria ne del sangue e i fattori di rischio cardiovascolare, polmonare (embolia polmonare). come l’eccesso di grassi nel sangue (iperlipidemia), il fumo e l’obesità. FATTORI CHE PREDISPONGONO È importante sottolineare che le trombosi spesso AD UN AUMENTATO RISCHIO sono il sintomo iniziale che permette sospettare la DI TROMBOSI presenza della malattia quando non è ancora stata Età maggiore di 60 anni diagnosticata, ma la loro frequenza si riduce note- volmente nei pazienti che ricevono un trattamento Conta piastrinica maggiore adeguato. di 1.500.000/mmc Diabete o ipertensione che necessitano di trattamento farmacologico Aumento dei leucociti Improvvisamente mi si è alzata la pressione, Presenza della mutazione senza causa apparente del gene JAK2V617F 15
Come evolve nel tempo La trombocitemia è considerata una malattia Infine, in pochissimi casi (circa l’1%) la trom- cronica a decorso favorevole, che raramente si bocitemia può evolvere in leucemia acuta o in trasforma in altre malattie del sangue maggior- mielodisplasia (forma di anemia grave, che non mente aggressive. risponde alla terapia con ferro o vitamine), ma- lattie decisamente più gravi. Per questo la sopravvivenza media è pressoché simile a quella della popolazione generale. In una parte dei casi, questo tipo di evoluzione è stato associato al trattamento del paziente con In circa il 5-10% dei casi la trombocitemia evol- farmaci citotossici, ossia farmaci che danneggia- ve in mielofibrosi; si tratta di un’altra malattia no le cellule interagendo con il loro DNA ed mieloproliferativa che si caratterizza per un no- impedendone la formazione o la duplicazione. tevole aumento delle fibre nel midollo osseo, per la presenza nel sangue di globuli rossi e glo- buli bianchi non maturi e per un notevole au- mento di volume della milza. In casi ancora più rari la trombocitemia evolve “In quali casi la trombocitemia in policitemia vera, nella quale è aumentato so- prattutto il numero di globuli rossi. si è trasforma in mielofibrosi? E dopo quanto tempo? Come lo si scopre?” “Sono un po’ confuso e preoccupato... che problemi mi potrà dare questa malattia con il passare degli anni?” 16
Come posso fare e cosa non devo fare se ho la trombocitemia STILE DI VITA Alcuni dei fattori di rischio per trombosi (età, precedenti episodi di trombosi, fattori ereditari, presenza della mutazione di JAK2) non si pos- sono modificare. I tradizionali fattori di rischio “Stanchezza con le piastrine alte, cardiovascolare, quali l’ipertensione, il fumo, stanchezza con le piastrine basse... l’iperlipidemia (eccesso di grassi nel sangue), il ma allora sarò sempre stanco?” diabete, il sovrappeso e la vita sedentaria posso- no invece essere controllati e modificati. Per questo le modifche allo stile di vita sono molto importanti MODIFICHE ALLO STILE DI VITA FUMO CONSIGLIATE Ridurre il peso corporeo (se è eccessivo) Smettere di fumare dovrebbe essere il primo obiettivo per ogni paziente: Fare attività fisica regolare ha poco senso assumere farmaci o sottoporsi a controlli ambulatoriali Smettere di fumare se la riduzione del rischio ottenuta Controllare la pressione arteriosa e, con interventi medici viene poi vanificata se alterata, iniziare dal fatto di continuare a fumare. un trattamento specifico Naturalmente, se il paziente è affetto anche da altre malattie come Controllare i livelli di colesterolo, ipertensione, diabete o iperlipidemia, trigliceridi e glicemia, deve seguire i consigli dei propri e se alterati intervenire con una dieta appropriata e/o con un trattamento medici di riferimento per ciascuna specifico, se indicato di queste condizioni. 17
DIETA ATTIVITÀ FISICA La dieta non influenza direttamente Per quanto riguarda l’attività fisica il decorso della trombocitemia, non c’è alcuna limitazione, anzi, ma è comunque consigliabile seguire è senz’altro consigliata, una dieta equilibrata, ovviamente tenendo conto dell’età come la dieta mediterranea, che riduce e dello stato di salute generale. il rischio cardiovascolare. I pazienti più giovani possono anche Si può bere vino in modica quantità, praticare attività sportive impegnative mentre l’abuso di bevande alcoliche e agonistiche, previa un’accurata e superalcoliche è fortemente valutazione del loro stato di salute sconsigliato. generale. Una particolare attenzione va posta nel caso di pazienti che stanno assumendo farmaci antiaggreganti o anticoagulanti. In questi casi le attività sportive in cui ci possono essere contatti violenti e rischio di traumi (per esempio sci, ciclismo “L’attività fisica fa bene, e rugby, ma in realtà qualsiasi sport che ma come faccio a farla possa provocare cadute e urti violenti) se mi stanco per niente?” devono essere praticate indossando il casco e altri dispositivi di protezione. 18
VIAGGI USO DI ALTRI FARMACI Non ci sono controindicazioni specifiche ai L’uso di sildenafil (Viagra e molecole simili) per viaggi di lunga durata, sia in aereo che in treno il trattamento delle disfunzioni erettili deve es- o in auto. L’eventuale minimo aumento del ri- sere valutato con grande cautela in tutti i pa- schio trombotico legato alla prolungata immo- zienti con trombocitemia, e in particolare in chi bilità può essere ridotto assumendo farmaci an- ha già avuto precedenti eventi cardiovascolari o titrombotici e seguendo una serie di indicazioni sta utilizzando farmaci vasodilatatori. In questi pratiche utili a prevenire questo tipo di rischio: casi, consultarsi sempre con il proprio medico. INDICAZIONI PRATICHE PER I VIAGGI CONTRACCETTIVI ORALI Le donne in età fertile devono essere informate Evitare di rimanere seduti per troppo che l’uso di contraccettivi orali può aumenta- tempo (se il viaggio è lungo, ogni tanto re il rischio di trombosi soprattutto venose, ed alzarsi e camminare un po’) embolia, fino a 3 volte tanto rispetto alle pa- Indossare calze sanitarie anti-trombosi zienti che non ne fanno uso. Inoltre in questi casi la trombosi può manifestarsi con maggiore a gambaletto (che comprimono frequenza a carico dei vasi sanguigni addomina- le vene delle gambe per prevenire li, con un decorso clinico che può essere parti- i disturbi circolatori) colarmente grave. In conclusione, nelle pazienti Indossare scarpe comode con trombocitemia essenziale l’uso dei contrac- cettivi orali è fortemente sconsigliato. Muovere frequentemente le gambe, anche da seduti (per esempio sollevarle GRAVIDANZA e riabbassarle, oppure, con la gamba La trombocitemia non costituisce di per sé mo- leggermente sollevata da terra, tivo di controindicazione alla gravidanza. Infat- muovere la caviglia) ti, le complicanze materne nelle pazienti con trombocitemia non risultano mai letali e sono Non accavallare le gambe a lungo comunque di poco superiori a quelle della po- Bere molta acqua o altri liquidi polazione generale. Rridurre al minino l’assunzione di alcol Peraltro, l’incidenza di complicanze fetali, con perdita del feto, è di 2-3 volte superiore rispetto Evitare l’uso di sedativi alla popolazione di controllo, ma interessa co- 19
munque solo circa un quarto delle gravidanze, Quindi è importante che il chirurgo e l’emato- ed in questi ultimi anni è in continua riduzione, logo di riferimento si scambino tutte le infor- grazie alla crescente collaborazione tra ematolo- mazioni necessarie e concordino la strategia più gi e ginecologi. adatta a prevenire queste complicazioni. Nel caso in cui la donna con trombocitemia as- Se il paziente sta già assumendo farmaci an- suma farmaci citoriduttori (vedere Capitolo 7) è tiaggreganti o anticoagulanti orali, può essere opportuno discutere con l’ematologo la program- necessario sospenderli da 5 a 10 giorni prima mazione del concepimento, per quanto possibi- dell’intervento. La sospensione di un farmaco le, per sospendere o cambiare tali farmaci. Non è di questo tipo non può mai essere gestita dal pa- chiaro se l’aspirina assunta durante la gravidanza ziente, ma nemmeno da medici non sufficiente- riduca in maniera apprezzabile il rischio di perdi- mente esperti. Per questo, nel momento in cui ta del feto, e la scelta di assumerla va fatta caso per si programma un intervento chirurgico, è fonda- caso, d’accordo con l’ematologo di riferimento. mentale segnalarlo all’ematologo di riferimento. L’impiego di eparina a basso peso molecolare è Per interventi di chirurgia minore, come per certamente giustificato nelle pazienti ad elevato esempio le cure dentistiche o l’asportazione di rischio trombotico e più in generale è indicato un neo, il medico può anche decidere di non nel periodo post-parto. sospendere questi farmaci, oppure di effettuare solo una breve sospensione di 3 giorni. INTERVENTI CHIRURGICI Se un paziente con trombocitemia deve sotto- In ogni caso il fatto di essere in trattamento con porsi a un intervento chirurgico, si deve tener farmaci anticoagulanti o antiaggreganti va sem- presente che la sua malattia fa aumentare il ri- pre segnalato, richiedendo il parere del proprio schio sia di trombosi che di sanguinamento. ematologo prima di qualsiasi intervento. 20
Come si cura la trombocitemia La trombocitemia, una volta diagnosticata, va Se sono presenti uno o più fattori di rischio per seguita con attenzione e con controlli regolari, trombosi (vita sedentaria, obesità, fumo, eleva- ma ci sono due considerazioni molto importan- ti livelli di colesterolo nel sangue, ipertensione, ti da fare, per evitare ansia e paure ingiustificate: diabete e storia di episodi di trombosi nei fami- • non sempre la trombocitemia richiede un liari), l’ematologo potrebbe prescrivere un an- trattamento tiaggregante (aspirina a basso dosaggio). • non esiste una correlazione tra il numero del- le piastrine e il rischio di trombosi; quindi, Solo nei soggetti di età superiore a 60-65 anni, anche in casi in cui il numero di piastrine è o in chi ha già avuto un episodio di trombosi, piuttosto elevato, non è detto che si debba si preferisce iniziare subito un trattamento spe- per forza iniziare un trattamento con farmaci. cifico per la trombocitemia, che viene associato all’aspirina a basse dosi o a agli anticoagulanti orali a seconda del tipo di trombosi precedente, arteriosa o venosa. “Ho scoperto di avere la malattia da poco Queste indicazioni di massima, che derivano da e l’ematologo mi ha detto molti studi clinici, devono sempre essere adatta- te al singolo paziente secondo il giudizio e l’e- che per ora non serve sperienza dell’ematologo che lo ha in cura. nessuna cura.” “Adesso non sto prendendo farmaci... non mi è ancora ben chiaro questo tipo di malattia, anche perché non ho fatto approfondimenti, Infatti, nei soggetti giovani e che non hanno data la non particolare gravità mai avuto episodi di trombosi, molto spesso del mio stato di salute.” si sceglie di limitarsi a sorvegliare l’andamento della malattia senza prescrivere alcun farmaco. 21
FARMACI CITORIDUTTORI I farmaci citoriduttori oggi disponibili sono l’i- I farmaci citoriduttori, o citoriduttivi, si chiama- drossiurea, il busulfano, l’interferone (interfero- no così perché servono a ridurre il numero di ne alpha e interferone pegilato, a lento rilascio) determinate cellule, in questo caso le piastrine. e l’anagrelide. Se si decide di utilizzare uno di questi farmaci, va scelto quello più adatto ad ogni singolo pa- Idrossiurea (Oncocarbide). Viene somministra- ziente. I parametri da considerare per la scelta di to per bocca, in maniera continua, da 1 a 3 volte un farmaco citoriduttore sono i seguenti: al giorno. Negli studi clinici è risultata molto efficace nel ridurre il rischio di trombosi. Per PARAMETRI questo è il farmaco di primo impiego in oltre la metà dei pazienti con trombocitemia. Età Come il busulfano, può dare fenomeni di tos- Sesso (con particolare attenzione sicità a livello del midollo osseo (riduzione ec- per l’età fertile nelle donne) cessiva dei globuli rossi, dei globuli bianchi e Presenza di altre malattie concomitanti delle piastrine), ma tale eventuale tossicità è più (soprattutto cardiovascolari, rapidamente reversibile. neurologiche, della tiroide, del fegato e gastro-intestinali) Si possono osservare reazioni a carico della pelle, come lesioni cutanee a lenta guarigione, Meccanismo d’azione specifico, secchezza della pelle e afte (piccole lesioni della modalità d’uso, ed effetti collaterali mucosa, in genere sulla bocca, le labbra e la lin- di ciascun farmaco gua). Altri effetti di questo tipo sono l’eccessiva pigmentazione della pelle e delle unghie, e in al- Consenso del paziente cuni rari casi anche la possibilità di tumori della per un determinato tipo di trattamento. pelle (neoplasie cutanee). I fenomeni di tossicità cutanea possono anche Per esempio può risultare determinante il fatto portare alla comparsa di ulcere alle gambe e ai che un farmaco sia a somministrazione orale piedi (tipicamente nella zona sopra la caviglia) o sottocute, che vada usato continuativamen- e causano l’interruzione del trattamento in oltre te oppure a cicli, e che richieda controlli più o il 10% dei casi. Pertanto i pazienti che assumo- meno frequenti. no idrossiurea devono fare molta attenzione a 22
queste alterazioni della pelle, e, se compaiono, L’interferone è simile a una sostanza naturale segnalarle immediatamente al proprio medico. prodotta dall’organismo per proteggere dalle in- Riguardo alla possibilità che il trattamento con fezioni virali, da tumori e da sostanze estranee. idrossiurea possa essere associato ad un maggior Il farmaco riconosce le cellule patologiche e le rischio di evoluzione verso forme di leucemia, altera, rallentando, bloccando o modificando la ci sono molti studi che non hanno rilevato un loro crescita o le loro funzioni. Questo tipo di aumento significativo del rischio. Tuttavia tale attività si chiama immunomodulazione, perché re- rischio non può essere del tutto escluso in caso gola le risposte del sistema immunitario dell’or- di trattamento molto prolungato, e se possibile si ganismo. L’esatto meccanismo con cui il farma- dovrebbe evitare di associare o combinare in se- co funziona nella trombocitemia essenziale (così quenza l’idrossiurea con altri farmaci citotossici. come nella policitemia vera e in altre malattie del Pertanto, a titolo prudenziale, l’uso di idrossiurea sangue) non è conosciuto. non è raccomandato nei pazienti più giovani, se non in caso di reale necessità. Per l’interferone non è stato rilevato alcun au- mento del rischio di evoluzione verso forme di Busulfano (Myleran). Si assume per via orale leucemia, ma sono noti diversi effetti collatera- con cicli di breve durata. Dato che non neces- li, che in molti casi portano all’interruzione del sita di frequenti controlli clinici, viene spesso trattamento. Quelli più frequenti comprendono impiegato nei pazienti molto anziani. sintomi simili all’influenza, come febbre, dolori ai muscoli e alle articolazioni, mal di testa e su- Tra gli effetti collaterali segnalati vi è un piccolo dore. Possono esserci effetti indesiderati gravi, rischio di tossicità sul midollo osseo, che si ma- come reazioni allergiche (difficoltà di respirazio- nifesta con la riduzione eccessiva del numero ne o orticaria), diminuzione della vista o segni dei globuli rossi (anemia), dei globuli bianchi di depressione (tristezza, sensazione di inutili- (leucopenia) e delle piastrine (piastrinopenia). In tà), o raramente anche una tossicità cardiaca. In casi molto rari e in genere solo dopo un uso questi casi si deve informare subito il medico. molto prolungato, potrebbe favorire l’evoluzio- ne della trombocitemia verso forme di leuce- Interferone a lento rilascio (interferone pegilato). mia, ma i dati al riguardo sono ancora dibattuti. Si tratta dello stesso farmaco, ma in formulazio- ne a rilascio prolungato, così da poterlo assume- Interferone alpha (Intron, Roferon, o simili). Si re anche una sola volta la settimana. Il farmaco assume con una iniezione sottocutanea, in me- è disponibile in siringhe preriempite mono-uso dia tre volte alla settimana. e deve essere conservato in frigorifero. 23
Anagrelide (Xagrid, Tromboreductin, ecc.). questo accade nel cuore, può causare un attacco È l’unico farmaco citoriduttore in grado di ridur- di cuore o di angina, nel cervello può causare re in modo selettivo il numero delle piastrine, in un ictus. quanto gli altri farmaci riducono anche il nume- I farmaci anti aggreganti contrastano l’aggre- ro dei globuli rossi e dei globuli bianchi. È rite- gazione delle piastrine e quindi prevengono la nuto un farmaco privo di effetto leucemogeno, trombosi, gli attacchi di cuore e l’ictus. Si usano ossia che non aumenta il rischio di evoluzione sia da soli che in combinazione con i farmaci della trombocitemia verso forme di leucemia. citoriduttivi. Il rischio di emorragie importanti con l’uso di tali farmaci è basso, circa l’1%. Si somministra per bocca una volta al giorno e agisce rapidamente, riducendo il numero di Antiaggreganti piastrine prodotte dal midollo osseo e riportan- I farmaci antiaggreganti più comuni sono aspi- do la concentrazione di piastrine nel sangue a rina (acido acetilsalicilico), ticlopidina e, più livelli normali. raramente, clopidogrel. Agiscono senza modi- ficare il numero delle piastrine ma interferendo Gli effetti collaterali più comuni sono: mal di con le loro funzioni e quindi riducendo la loro testa, capogiri, stanchezza e disturbi gastro-inte- capacità di aggregarsi formando dei coaguli. stinali. A livello cardiovascolare si possono avere Gli effetti indesiderati più comuni dell’aspirina accelerazione del battito cardiaco, (tachicardia) sono disturbi allo stomaco (bruciore e acidità) e e battiti irregolari o forti (palpitazioni). Va sot- una facilitazione ai piccoli sanguinamenti super- tolineato che anagrelide ha un lieve effetto an- ficiali (ecchimosi) o delle mucose (modeste gengi- tiaggregante (come l’aspirina). Per questo moti- vorragie spazzolandosi i denti, un allungamento vo l’impiego di aspirina per la prevenzione della del tempo necessario per arrestare un’emorragia trombosi in pazienti che stanno già assumendo in caso di traumi, anche minori). Per contrastare anagrelide deve essere valutato caso per caso. i disturbi allo stomaco si possono associare altri farmaci che lo proteggono, che sono per questo FARMACI ANTIAGGREGANTI chiamati gastro-protettori, ma in linea di massima E ANTICOAGULANTI non ne è consigliato l’uso profilattico se non nei Le piastrine sono le cellule del sangue che cau- soggetti a rischio e/o con storia precedente di ul- sano la coagulazione e quindi sono coinvolte cera gastrica. nella trombosi: quando si forma un coagulo di Tra i possibili effetti collaterali di ticlopidina va sangue in un’arteria, il flusso del sangue si ferma ricordata la possibilità, comunque rara, di tossi- e si interrompe l’apporto di ossigeno. Quando cità a livello del midollo osseo. 24
Per il clopidogrel l’effetto collaterale più comu- La sigla INR significa International Normalized Ra- nemente segnalato è il sanguinamento, che si tio (rapporto normalizzato in base agli standard verifica principalmente durante il primo mese internazionali). Questo indice specifico misura il di trattamento. tempo necessario alla formazione di un coagulo La frequenza degli episodi di sanguinamento in provetta. Il suo valore ottimale varia in base e quella dei casi gravi è paragonabile a quella alle caratteristiche del paziente. In condizioni di dell’aspirina. La percentuale di emorragie gravi buona salute il valore ottimale è circa 1, per la o fatali è attorno all’1%. Effetti collaterali meno prevenzione della trombosi venosa il valore che comuni sono la riduzione eccessiva del nume- si vuole raggiungere con il trattamento è in ge- ro di piastrine (trombocitopenia) e dei globuli nere compreso tra 2 e 3, e per i portatori di pa- bianchi (leucopenia). ce-maker è un po’ più alto, tra 2,5 e 3,5. In ogni caso questo valore deve essere stabilito Anticoagulanti orali dal proprio ematologo. Gli anticoagulanti orali più comunemente uti- lizzati sono il Coumadin (warfarin) da 5 mg e Oltre alla necessità di monitoraggio continuo, il Sintrom (acenocumarolo) da 4 mg e 1 mg. un’altra “scomodità” dei farmaci anticoagulanti Entrambi sono efficaci soprattutto per la pre- orali è data dal fatto che presentano numerose venzione delle trombosi venose. Riducono la interazioni con alcuni cibi e con altri farmaci. normale capacità del sangue di coagulare agen- Il medico curante e l’ematologo di riferimento vi do su alcune proteine presenti nel sangue stesso. diranno quali sono i cibi da evitare e quali altri farmaci si possono assumere senza problemi. La particolarità di questi farmaci è che non pos- sono essere somministrati a dosi fisse. Per rag- Sono oggi disponibili anche dei nuovi farmaci giungere il livello di anticoagulazione adegua- anticoagulanti che non hanno queste limitazio- to ogni paziente richiede una dose diversa, che ni d’uso (controlli periodici e cibi da evitare). deve essere stabilita e controllata nel tempo, e Le molecole autorizzate in Italia sono apixa- che varia spesso per fattori concomitanti, quali ban (Eliquis), dabigatran etexilato (Pradaxa) ad esempio la dieta. e rivaroxaban (Xarelto). Tuttavia gli eventi di sanguinamento maggiore, inclusi eventi fatali, Per questo su usa un indicatore chiamato INR, sono rischi significativi anche per i nuovi an- che si misura con un prelievo di sangue con una ticoagulanti orali. Occorre inoltre tenere sotto frequenza che può variare da settimanale a men- controllo la funzionalità renale, e la presenza di sile a seconda dei casi. malattie che interessano il rene può costituire 25
una controindicazione all’uso o un motivo per L’effetto di tale procedura sulla diminuzione non usare questi medicinali o ridurne la dose. delle piastrine è di breve durata. Per controlla- re la situazione in maniera stabile bisogna con- Questi nuovi anticoagulanti non possono essere temporaneamente iniziare un trattamento con prescritti per lunghi periodi e non devono mai farmaci citoriduttivi. essere assunti in concomitanza con altri anti- coagulanti di qualsiasi tipo, inclusa l’eparina; NUOVI FARMACI inoltre il loro uso, in termini di prescrivibilità, è Nel 2005, grazie anche al contributo di ricer- limitato ad alcune precise indicazioni. catori italiani, è stata scoperta la mutazione del gene JAK2, che regola una proteina che è Nota: in caso di incidente, particolarmente se si normalmente coinvolta nella regolazione della verifica un trauma cranico, anche lieve, si deve se- crescita delle cellule progenitrici del midollo gnalare tempestivamente l’eventuale assunzione nella trombocitemia e nelle altre malattie mie- di farmaci antiaggreganti o anticoagulanti orali. In loproliferative croniche. questi casi sono previste attenzioni particolari per Questa scoperta ha stimolato la ricerca di nuo- prevenire e/o identificare precocemente episodi vi approcci e di nuovi farmaci, chiamati inibi- di sanguinamento, per esempio con impiego più tori di JAK2, in grado di colpire in maniera più frequente della TAC (Tomografia Assiale Compu- selettiva le cellule che contengono questa pro- terizzata), tecnica di radiologia avanzata che è in teina alterata. Ci si aspetta quindi sia una mag- grado di evidenziare anche piccoli sanguinamen- giore efficacia che e minori effetti collaterali. ti all’interno del cranio. È consigliabile, per ogni Numerosi studi hanno dimostrato che la mu- evenienza, portare sempre con sé una nota scritta tazione JAK2 è presente in oltre il 95% dei casi che segnali il fatto che si stanno assumendo far- di policitemia vera e in circa il 60% dei casi di maci antiaggreganti o anticoagulanti orali. trombocitemia essenziale o mielofibrosi. PIASTRINOAFERESI Al momento attuale, vi sono almeno tre o quat- In particolari circostanze in cui sia necessaria tro nuove molecole in corso di sperimentazione una rapida riduzione del numero delle piastrine nei pazienti con mielofibrosi, che è la più gra- può essere impiegata una procedura chiamata ve delle malattie mieloproliferative. Tra queste, piastrinoaferesi, che consiste nel rimuovere dal ruxolitimib (Jakavi) è già approvato in Europa sangue le piastrine mediante un separatore cel- e negli Stati Uniti per l’utilizzo in categorie se- lulare, esattamente come si fa nei donatori sani lezionate di pazienti con mielofibrosi e polici- di piastrine. temia vera. 26
Per quanto riguarda il potenziale degli inibitori non è chiaro se vi potrà essere un ulteriore svi- di JAK2 nella trombocitemia essenziale, gli stu- luppo di questi farmaci per la trombocitemia. di sono ancora preliminari (fase 2, ricerca del dosaggio più adatto), ma i primi dati sono in- Infine, un altro farmaco che è stato impiegato re- coraggianti, con buoni risultati di risposta. Al centemente nella trombocitemia essenziale è ime- momento però questi farmaci non sono ancora telstat, che inibisce le telomerasi, che sono una commercializzati per l’indicazione alla cura del- famiglia di proteine coinvolte nella regolazione la trombocitemia essenziale. del DNA. Sebbene il farmaco sia risultato molto efficace nel ridurre la conta piastrinica e anche la Un’altra categoria di farmaci ancora in fase spe- quantità di cellule JAK2 mutate, ha mostrato una rimentale sono gli inibitori delle istone deace- non trascurabile tossicità ematologica e infettiva, tilasi. Gli istoni sono una categoria di proteine ed appare improbabile che possa essere ulterior- che interagiscono con il DNA, e le loro altera- mente sviluppato per questa indicazione. zioni sono coinvolte in numerose malattie, tra cui alcuni tipi di tumori. Gli studi sui possibili Comunque è possibile che in un prossimo futuro effetti delle istone deacetilasi nella trombocite- il trattamento della trombocitemia possa giovarsi mia essenziale sono ancora in fase iniziale, ma di nuovi farmaci, più efficaci e meno tossici. 27
Domande frequenti ? Sulla base dei dati attuali, i casi in cui più mem- bri di una stessa famiglia sono affetti da una ma- Posso guarire dalla trombocitemia lattia mieloproliferativa cronica come la trom- bocitemia essenziale sono circa il 7% del totale. No. Nessuna delle terapie attualmente usate per il trattamento della trombocitemia è capace di ? ottenere la guarigione (cioè la scomparsa defini- tiva) della malattia, ma queste terapie possono ri- Potrei fare il trapianto di midollo sultare molto efficaci nel tenerla sotto controllo. ? No. Al momento non esiste alcuna indicazione Se ho la trombocitemia, la mia durata ad effettuare il trapianto di cellule staminali rac- di vita sarà ridotta colte dal sangue periferico o dal midollo osseo. Non in maniera significativa. Le persone con Il trapianto può essere preso in considerazione trombocitemia hanno un’attesa di sopravviven- solo nel caso in cui la trombocitemia si sia tra- za molto simile a quella della popolazione nor- sformata in mielofibrosi. male, ossia dei soggetti sani di pari età. ? In teoria il trapianto da un donatore sano po- trebbe essere l’unica procedura in grado di otte- Posso trasmettere la trombocitemia nere la guarigione completa dalla trombocitemia ai miei figli (scomparsa definitiva della malattia), ma il tra- pianto comporta molti rischi, incluso il rischio No. Non esiste dimostrazione che la tromboci- di decesso, e molte complicazioni gravi, per temia possa essere trasmessa ereditariamente ai cui non è giustificato per una malattia benigna figli. È però possibile ricevere dai genitori, e tra- come la trombocitemia, in cui l’attesa di vita è smettere ai figli, una generica predisposizione a molto simile a quella della popolazione sana. sviluppare la trombocitemia o altre malattie mie- loproliferative croniche, allo stesso modo in cui viene trasmessa, ad esempio, la predisposizione a sviluppare malattie quali il diabete, l’iperten- sione arteriosa, l’ipercolesterolemia e molte altre ancora. 28
? Dati recenti dimostrano che il concepimento Posso donare le mie piastrine in eccesso avvenuto durante il trattamento con farmaci ci- toriduttori in pazienti con trombocitemia non No. Qualsiasi persona che sia affetta da una ma- si è associato ad un aumento significativo delle lattia delle cellule del sangue non può donare complicanze, né materne né fetali. Pertanto, in né piastrine né altri componenti del sangue. tali casi, un eventuale aborto volontario può es- sere scoraggiato, e comunque dovrebbe essere ? valutato insieme ai medici curanti. Posso avere figli se assumo farmaci L’assunzione di anticoagulanti orali tra la sesta e per la trombocitemia la dodicesima settimana di gravidanza compor- ta un rischio ben definito di malformazioni fe- I farmaci utilizzati per il trattamento della trom- tali. Pertanto ogni donna in età fertile che debba bocitemia non sembrano condizionare signifi- iniziare la terapia anticoagulante orale deve ef- cativamente la fertilità. fettuare un test di gravidanza; una volta iniziato il trattamento, il test di gravidanza va tempesti- Peraltro, in considerazione di un loro poten- vamente effettuato in caso di ritardo mestruale. ? ziale effetto genotossico (ossia dannoso per gli spermatozoi e/o le cellule uovo) e mutageno Cosa mi accade se dimentico (rischio di indurre malformazioni nel feto), a ti- di assumere i farmaci per un breve tempo tolo prudenziale si raccomanda di programmare il concepimento, in modo da poter sospendere Dato che la trombocitemia è una malattia cronica, l’assunzione dei farmaci in tempo utile, secon- i farmaci citoriduttori non hanno un ruolo “salva- do le indicazioni dell’ematologo di riferimento. vita” come in altre malattie acute ma servono solo per il controllo della malattia e/o la prevenzione Sempre a titolo prudenziale, si raccomanda l’a- delle complicanze, specie di quelle vascolari. dozione di misure anticoncezionali nei pazien- Pertanto, una breve sospensione del trattamento ti, maschi e femmine, in età fertile che ricevono raramente arriva a compromettere lo stato di sa- un trattamento con farmaci citoriduttori. lute. Questo non toglie il fatto che l’assunzione corretta e regolare dei propri farmaci è sempre Da sottolineare che il grado di tossicità è diverso importante per garantire la migliore efficacia, e per i vari farmaci, e appare pressoché trascurabi- permette al medico curante di valutare con pre- le per l’interferone, che può essere utilizzato in cisione l’efficacia del trattamento e di modular- gravidanza, se necessario. lo in funzione della risposta del paziente. 29
? Alcuni esami particolari, come l’ecografia dell’ad- A quale/i specialista/i debbo riferirmi dome, l’elettrocardiogramma e l’ecocardiogram- ma, o gli esami ancora più specifici come quelli Una volta diagnosticata, la trombocitemia essen- sulle cellule del midollo osseo, si possono esegui- ziale viene seguita dallo specialista ematologo in re ad intervalli diversi, anche pluriennali, in base collaborazione con il medico di medicina generale alle necessità cliniche o a specifici protocolli di (medico di famiglia). studio in cui il paziente può essere inserito. ? Ove necessario, sarà quasi sempre l’ematologo a richiedere il coinvolgimento di altri specialisti, ad esempio il ginecologo, il cardiologo, il dermatolo- Ogni quanto devo fare la biopsia go, ed altri, in relazione a situazioni e condizioni osteomidollare specifiche del paziente. Questo esame è necessario per la diagnosi. Ogni quanto devo fare i controlli ematologici e clinici ? Se un paziente viene inserito in protocolli di studio specifici, o se si notano cambiamenti evi- denti delle condizioni di salute, può essere op- Gli intervalli tra i vari controlli sono stabiliti portuno ripetere la biopsia, soprattutto se si so- dall’ematologo di riferimento, in accordo e con spetta un’evoluzione della malattia verso forme la collaborazione del medico di medicina gene- più gravi, come la mielofibrosi o, più raramente, rale. Molto dipende dalle condizioni cliniche del la leucemia acuta. paziente e dal tipo di farmaci utilizzati. Ad esclusione di questi casi specifici, dopo la Per esempio, un paziente che non riferisce alcun diagnosi non è più necessario ripetere questo sintomo ed è in trattamento da anni con idros- esame. siurea può essere controllato anche ogni tre mesi. Invece, durante la fase di aggiustamento della dose di oncocarbide, anagrelide o interferone po- trebbe rendersi necessario un controllo molto più ravvicinato. 30
La mia qualità della vita ? Quando si parla di “qualità di vita legata alla sa- lute” si intende l’impatto non solo della malat- Se la mia conta piastrinica è più elevata, tia ma anche delle cure e degli esami che questa me ne posso accorgere fisicamente richiede sulla vita quotidiana del paziente. No, la conta piastrinica non ha alcun impatto né sulla salute fisica né sulla difficoltà di con- È un aspetto molto importante da discutere, centrazione o altri aspetti mentali. ? perché la trombocitemia è una malattia dalla quale non si può guarire, per cui bisognerà ge- La terapia antiaggregante piastrinica stirla al meglio per il resto della propria vita. potrebbe peggiorare/migliorare il mio stato di benessere? È del tutto normale farsi alcune domande. No, la terapia antiaggregante non influenza la Di seguito vengono riportate le più frequenti. qualità di vita. I sintomi della trombocitemia essenziale possono peggiorare la qualità della vita ? I farmaci citoriduttori o l’anagrelide potrebbero peggiorare la qualità di vita ? Generalmente no, anche se, come per tutti i far- Al di là degli episodi di trombosi, che potreb- maci, in alcuni pazienti si possono manifestare bero essere anche gravi, i sintomi della trombo- degli effetti collaterali che possono avere un im- citemia non sono frequenti né gravi. Il sintomo patto negativo sulla qualità di vita. più fastidioso è la sensazione di debolezza gene- rale (in inglese, “fatigue”) che si manifesta anche A volte l’impatto per il paziente è dato dal fat- senza aver fatto particolari sforzi e può portare to che deve assumere troppi farmaci diversi. a mancanza di appetito, dolori muscolari alle Questo è un aspetto che va gestito con i propri gambe, problemi al sonno, ansia e difficoltà di medici curanti, cercando di assumere soltanto i concentrazione. farmaci effettivamente necessari. In questi casi è bene consultarsi col proprio me- dico per valutare se ci sono altre cause oltre alla trombocitemia per individuare eventuali terapie. 31
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