SAFER INTERNET DAY 2020 - Cyberbullismo e dintorni
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SAFER INTERNET DAY 2020 Cyberbullismo e dintorni Febbraio - Marzo 2020 NUMERO SPECIALE DEL GIORNALINO SCOLASTICO In copertina, Gabriele Oliva
LA BELLA ISTORIA 1494 - GIORNALINO SCOLASTICO NUMERO SPECIALE Febbraio-Marzo 2020 ICS Alda Costa - Scuola Secondaria di I grado “M.M. Boiardo” Direzione e coordinamento Prof.sse Giulia Calò e Simona Margotto Redazione testi e immagini Gli alunni della CLASSE 2°G – a.s.2019-2020 Grafica Prof.ssa Giulia Calò Ha collaborato per le immagini Prof.ssa Cinzia Carosella Editore Dott.ssa Stefania Musacci Dirigente scolastico ICS “Alda Costa” Istituto Comprensivo Statale “Alda Costa” Via Previati, 31 - 44121 – Ferrara Tel. 0532 - 205756 www.icaldacostaferrara.edu.it
05. VINCI LA TUA PARTITA CONTRO IL CYBERBULLISMO 08. ADOLESCENTI: GENERAZIONI CONNESSE TRA CHAT E PC 11. SAFER INTERNET DAY 2020 12. CYBER CAPPUCCETTO ROSSO 14. LE “STORIE” DI CAPPUCCETTO ROSSO 16. CAPPUCCETTO ROSSO E L’AVVENTURA SUL WEB 18. Che pasticcio, CAPPUCCETTO ROSSO! 19. CAPPUCCETTO ROSSO E IL BOSCO WEB 20. Le disavventure di UN LUPO SUL WEB 21. CAPPUCCETTO ROSSO, DOVE SEI? 23. IL DECALOGO PER UN USO Sommario SICURO DEL WEB
Nicole Maggiolini NUMERO SPECIALE in edizione digitale DEL GIORNALINO SCOLASTICO Il numero di Febbraio-Marzo 2020 del giornalino scolastico La Bella Istoria 1494 nasce come edizione speciale nell’ambito del progetto di prevenzione universale al cyberbullismo realizzato dall’Istituto Comprensivo “Alda Costa” di Ferrara nell’anno scolastico 2019-2020. I testi e le immagini sono stati interamente redatti dagli alunni della classe 2°G della Scuola Secondaria di primo grado “M.M.Boiardo”, diretti e coordinati dalla Prof.ssa di Tecnologia Giulia Calò e dalla Prof.ssa di Lettere Simona Margotto, con la supervisione editoriale della Dirigente Scolastica Dott.ssa Stefania Musacci. Il materiale pubblicato nasce come sintesi del percorso educativo proposto ai ragazzi e finalizzato ad un uso sicuro del web per il raggiungimento di una maggiore consapevolezza dei rischi legati alla rete.
05. VINCI LA TUA PARTITA CONTRO IL CYBERBULLISMO Prof.sse Giulia Calò e Simona Margotto "bullismo elettronico" o nel mondo virtuale. Il progetto è volto a "bullismo in internet" Oggi parlare di studiare, ma con un perpetuato attraverso i cyberbullismo è perciò approccio ludico, caso per Report sui Nuovi Media (dai cellulari a indispensabile soprattutto caso, che cosa voglia dire tutto ciò che si può per tutte quelle persone oggi essere cyberbulli e percorsi di connettere a internet) che, che rivestono un ruolo aiuta gli studenti coinvolti a a somiglianza del bullismo educativo: genitori, riflettere sul tema del prevenzione al tradizionale, si configura insegnanti, allenatori, Cyberbullismo, con cyberbullismo come una vera e propria educatori in senso lato, dal l'obiettivo di stimolarne il forma di prevaricazione e momento che questo senso critico, promuovere nella nostra di oppressione reiterata nel fenomeno non solo è in la consapevolezza emotiva tempo, compiuta da una aumento, come evidenzia nonché il senso di scuola. persona o da un gruppo l’indagine di EU Kids responsabilità e giustizia. nei confronti di chi è Online del 2018, ma incide Il laboratorio si svolge tutto percepito come più fortemente sulla vita dei online: si visiona un breve debole, la vittima. Gli nativi digitali Da qui cartone animato di esperti analizzano da l'urgenza di intervenire in presentazione del tempo le cause del maniera preventiva anche fenomeno specifico legato Ci è concesso oggi essere bullismo e ne studiano gli nella scuola. Ed è proprio al cyberbullismo, si disinformati sul fenomeno del effetti, ma la sensazione è in questo contesto che l’ICS studiano alcuni brevi cyberbullismo? No, non è più che si sia già molto oltre. “Alda Costa” ha messo in contributi, che lo illustrano possibile: il 29 maggio 2017 il Non solo, ma mentre ci si atto, per il corrente anno dal punto di vista Parlamento Italiano ha varato sta chiedendo se esistano scolastico, un percorso psicologico, sociologico e la legge n.71, entrata in degli antidoti a questo didattico innovativo offerto del diritto, e si risponde ad vigore il 18 giugno 2017, dal fenomeno (e su questo va dal CFI SCUOLA, consorzio alcuni questionari, titolo “Disposizioni a tutela dei sottolineato che non si che si occupa di acquisendo un punteggio minori per la prevenzione ed lavora mai abbastanza), la formazione e-learning per il ed entrando il contrasto del fenomeno del parola bullismo è diventata mondo della scuola e del automaticamente in cyberbullismo”. La legge una realtà sempre più lavoro, in collaborazione competizione con gli altri fornisce una definizione complessa e sfaccettata in con il Rotary Club di partecipanti. Il che rende precisa di cyberbullismo, il seguito allo sconfinamento Ferrara. l’attività ancora più
stimolante per gli studenti. perseguibile per legge. E La premiazione, prevista questi sono solo alcuni DENIGRATION dopo la conclusione del esempi. progetto e destinata agli Happy slapping studenti più meritevoli, TRA I GIOVANI identificati in base ad una IL PUNTO DI VISTA ESCLUSION DI OGGI graduatoria in cuiE LA saranno DEGLI INSEGNANTI inseriti tutti i ragazzi degli TECNOLOGIA CI impersonation Hate speech altri Istituti Comprensivi Questa attività laboratoriale SIA UN iscritti, sarà LEGAME vincolata alla non si configura come la fine obbligatoria SPECIALE CHE di tutto il conclusione di un Cyberbullismo, del corretto percorso difficile, ma la percorso previsto. percorso, semmai come un utilizzo della rete, della scuola è abituata a Nel laboratorio proposto inizio e un’occasione di protezione dei dati raccogliere sfide. dal CFI ed effettuato riflessione e ulteriori personali, della sicurezza... Soprattutto quando, come nell’aula di informatica, approfondimenti, non Ma è possibile esplorare in questo caso, significa coinvolge quattro delle chiude il discorso, ma apre altresì gli straordinari utilizzi insegnare ai ragazzi a stare seconde classi della scuola interrogativi e realtà di che oggi i dispositivi insieme, a collaborare, a secondaria M. M. Boiardo e grande spessore, che elettronici e la rete ci condividere idee, a diversi docenti. vanno affrontati insieme ai consentono, che declinare parole opposte al I ragazzi hanno imparato ragazzi. La sfida è enorme migliorano e non bullismo, come autostima, che parlare di e richiede a noi docenti di peggiorano le nostre vite. rispetto reciproco, onestà, DENIGRATION non è la inventare e investire in Infine, sarebbe importante sano divertimento... . Non stessa cosa che parlare di questo percorso molte raccontare la trappola della ci sono formule magiche o EXCLUSION, un’azione risorse. Non è sufficiente, dipendenza dai dispositivi e ricette per la costruzione di mirata a isolare qualcuno infatti, masticare qualche dalla rete, capace di un futuro migliore, ma da gruppi e chat in modo definizione per poterne compromettere le nostre sicuramente promuovendo sistematico, e che L’HATE parlarne a scuola. Ciò che abilità sociali più la formazione del carattere, SPEECH è un’azione è richiesto a noi di mettere elementari, perché, come inducendo i giovani talmente grave da essere in atto è ben altro: la afferma la dottoressa studenti verso l'altruismo, la considerata reato, perché creatività, per esempio, Mandy Saligari, psicologa compassione, l'empatia e le parole di odio non sono l’empatia, il dialogo, il esperta in dipendenze, alimentando la tolleranza e tollerate da qualsivoglia lavoro cooperativo, dare uno smartphone o un l'accettazione delle Costituzione democratica; l’educazione alle relazioni, il tablet a un bambino o ad differenze, contribuiamo ma ora sanno anche che problem solving … un adolescente che non come docenti a creare riprendere una rissa e Ognuno di noi può ha la capacità di gestirsi, società più democratiche, pubblicarla ti rende scoprire in se stesso uno o equivale a fornirgli un necessarie in una realtà responsabile di HAPPY più canali espressivi o grammo di cocaina o una sempre più complessa e SLAPPING, così come pratici, mediante i quali bottiglia di vino. Fare pluralista come la nostra. E l’IMPERSONATION, agìta a proporre ai propri studenti prevenzione risulta a questo è una buona volte con leggerezza, è un un percorso di conoscenza questo punto premessa per cui vale la grave furto d’identità, e anche di prevenzione del imprescindibile. È un pena di sperimentare.
08. ADOLESCENTI: GENERAZIONI CONNESSE TRA CHAT E PC Conversazioni di un'insegnante con i suoi alunni Prof.ssa Giulia Calò e di Tommaso Bizzarri, Emma Miceli, Bianca Pavanini, Viviana Perelli, Licia Squerzanti La recente rivoluzione digitale, in cui siamo immersi e con cui ci troviamo a confrontarci nel quotidiano, ha modificato i linguaggi, gli strumenti e le modalità di comunicazione in maniera per molti versi nuova, spesso più efficace, ma che necessita di un’attenzione particolare anche da parte di tutti gli educatori, genitori e insegnanti. Occorre perciò intervenire anche nell’ambito scolastico per abituare i giovani a un uso consapevole e critico di questi strumenti e occorre che la scuola risponda al compito di formare le nuove generazioni a divenire cittadini del nuovo inedito ambiente culturale e sociale, in cui operare razionalmente le proprie scelte e valutazioni. Questa urgenza si manifesta ancor più pressante di fronte all’evidenza del rapporto che hanno stretto oggi gli adolescenti con le nuove tecnologie della comunicazione. Questa generazione di ragazzi sempre connessi cercano online idee, tesine o compiti già fatti, guardano programmi in streaming, contattano gli amici, giocano e chattano con sconosciuti, frequentano un mondo fantastico che nasconde pericoli insidiosi a loro spesso ignoti. L’adolescenza è una fase della vita molto delicata, in cui i ragazzi hanno bisogno di confidarsi con i coetanei e spesso lo fanno proprio attraverso la tecnologia. Di fronte alle insicurezze causate da un corpo e da una mente che cambiano, è più facile per molti di loro costruirsi un'identità virtuale che rifletta chi si vorrebbe essere, piuttosto che essere chi si è davvero. A questa età, per molti ragazzi, non ha importanza la qualità dell'amicizia, ma il numero dei propri contatti, che corrisponde ad un desiderio di accettazione sociale e, in questo, il mondo virtuale aiuta. Un altro aspetto con cui gli adolescenti di oggi devono fare i conti è quello della solitudine: per far fronte alla scomparsa delle realtà rionali di un tempo, nei ritagli delle loro giornate organizzate, ordinatamente divise tra scuola, sport e impegni familiari, i ragazzi si abituano a relazionarsi con i loro coetanei quasi esclusivamente con messaggi e chat; la loro realtà online coincide ed è interscambiabile con quella offline, tanto che anche quando sono fuori con gli amici, passano più tempo con il telefonino in mano che a parlare tra loro, tradendo una sostanziale incapacità di comunicare verbalmente. I social network diventano così i loro luoghi di scambio preferenziali, perché se qualcosa non va all'interno della relazione virtuale, basta disconnettersi e la comunicazione si interrompe lì. Cosa pensano i ragazzi di tutto ciò? Le impressioni che noi adulti abbiamo del loro mondo corrispondono alla vera loro realtà? In occasione del Safer Internet Day 2020, abbiamo condiviso questi contenuti con alcuni ragazzi della 2G della scuola secondaria di I grado “M.M.Boiardo”, che hanno accettato di partecipare ad un confronto sul tema, esprimendo il loro parere e le loro emozioni a riguardo. E questi sono i fili conduttori di questa breve intervista ricostruita a partire dai loro testi scritti. Insegnante: Ieri abbiamo parlato dei merito. notizie sono più facili e veloci. pericoli che si nascondono nella rete Licia: Gli adolescenti vivono immersi La conoscenza della tecnologia e di quanto siate esposti voi ragazzi nella tecnologia e questo ha aspetti permette di trovare maggiori alle insidie della tecnologia, che vi positivi e negativi. Avere molta possibilità di lavoro ed è quasi affascina così tanto ma che ancora esperienza in questo campo è utile, obbligatoria; senza di essa, infatti, dovete imparare a gestire perché viviamo in un mondo che, rimaniamo isolati dal vasto mondo correttamente. Ma che rapporto con il passare degli anni, si basa virtuale. effettivamente hanno i giovani oggi sempre di più sull’uso della Insegnante: Per ora vedo solo con la tecnologia? Aiutatemi a tecnologia. Grazie ad essa, sono vantaggi dunque… cosa intendi per capire... state effettuate scoperte che per anni aspetti negativi? Ragazzi: Prof. lasciamo parlare Licia, erano state considerate impossibili e Licia: I giovani di oggi sono nati e lei sicuramente ha il suo parere in gli spostamenti e la diffusione delle cresciuti in mezzo alla tecnologia, è
normale che abbiano esperienza in tecnologie e al nuovo modo di detto! Ho sentito dire anche io che questo campo e si sentano comunicare tramite esse, però esistono molte malattie psicologiche completamente a loro agio. Sono nonostante ciò non potete e fisiche legate alla dipendenza dalla pochi coloro che, invece, non usano rinunciarvi e la realtà virtuale occupa tecnologia (perché è una vera e con frequenza i dispositivi una parte importante della vostra propria dipendenza, ragazzi!), ma tecnologici. vita, non è vero? soprattutto ho notato, con la mia Il primo impatto con tablet e telefoni Tommaso: Sì prof, ma è peggio di esperienza, che negli ultimi anni è si ha attraverso i videogiochi e, nella quello che si pensa. Secondo me diminuito il numero dei ragazzi che preadolescenza, si scoprono altri usi oggi i giovani sono proprio schiavi praticano sport. Personalmente trovo di questi oggetti. Si può comunicare della tecnologia e questo è un fatto che questa scelta sia pessima, perchè con gli amici, utilizzare la rete per assolutamente negativo… e, a dire il con lo sport non solo puoi tenerti in svolgere compiti scolastici e costruire vero, io ci vedo pochi aspetti positivi… salute (pensate al numero dei nostri relazioni con ragazzi di altri paesi, Come ha detto Licia, si toglie molto amici o compagni di scuola in sviluppando una profonda tempo allo stare con amici, cari e conoscenza delle lingue. parenti, per chattare con sconosciuti. Ma a volte le amicizie virtuali isolano E come se non bastasse, questo è un dalle persone vicine. Si dà più pericolo insidiosissimo, perchè non LA TECNOLOGIA, È importanza al numero di persone puoi mai sapere se la persona che mandano dei messaggi o fanno conosciuta tramite social è una VERO, OCCUPA UNA commenti positivi sui video e le foto persona buona oppure se, che vengono pubblicate in rete, addirittura, dietro un nome non si PARTE IMPORTANTE piuttosto che agli amici che si nasconda una falsa identità o un vedono ogni giorno. Il mondo gruppo di persone che vogliono farti DELLA VITA DEI virtuale è come un rifugio, dove chi del male…. RAGAZZI COME ME. è timido o viene sottovalutato nella vita reale, può essere se stesso e ANCHE IO LA USO apparire una persona diversa. Anche questo aspetto dei social, se Invitata dai ragazzi a dire la sua, SPESSO E SONO usato in modo estremo, può avere interviene anche Viviana… conseguenze negative. Si corre il Viviana: Vede prof, la tecnologia, è CERTA CHE QUESTA rischio di dimenticare di vivere fuori vero, occupa una parte importante dai telefoni e di uniformarsi agli altri, della vita dei ragazzi come me. SIA MOLTO UTILE SE pensando solo ad essere seguiti sui Anche io la uso spesso e sono certa social. che questa sia molto utile se usata USATA Spesso si usano le chat per esprimere correttamente, ma il problema è CORRETTAMENTE, MA i propri pareri, positivi e negativi, e si imparare ad utilizzarla nel modo creano dei litigi. In realtà è sbagliato giusto e pochi lo sanno fare. Io, ad IL PROBLEMA È litigare sui social, perché i messaggi esempio, sono una di quei ragazzi possono essere fraintesi. che della tecnologia sanno poco e IMPARARE AD Questo è quello che intendo niente anzi, nel mio caso, sono così quando dico che ci sono aspetti imbranata in questo campo che per UTILIZZARLA NEL negativi, perché questi sono gli me rispondere a queste domande è aspetti della tecnologia che osservo difficile… molto difficile! (sorride…) A MODO GIUSTO E ogni giorno, quando sono in parere mio, nella tecnologia ci sono compagnia dei miei coetanei e due difetti che sono come trappole: POCHI LO SANNO quando uso il telefono. il primo è il fatto che non ci sia limite FARE. Personalmente, non ho molta d’uso. Anche io su questo sbaglio e esperienza in questo campo e trovo spesso non me ne accorgo. Quasi che la tecnologia sia utile, ma anche tutti quelli che hanno un cellulare e sovrappeso, è impressionante!), ma, difficile da imparare se non si è lo usano troppo spesso, lo fanno soprattutto se si tratta di uno sport di abituati ad usarla… senza rendersene conto. squadra, è un’occasione per Bianca: É vero!!!La tecnologia ed Il secondo difetto è quello dovuto a confrontarsi con ragazzi della nostra internet nascondono numerosi ciò che si può fare con la tecnologia. età, con cui puoi condividere una pericoli e insidie. Tuttavia il mondo di Molte delle cose riguardanti questa passione, gioie per una vittoria o internet non ha solo aspetti negativi sono utili a tutti e in modo diverso. dolori per una sconfitta. Altro che perché è un mezzo utile in tutti i Ma ci sono anche altre che magari chat e mondo virtuale! campi e può essere fonte di lavoro e piacciono, ma, a lungo andare, Bianca: Penso anch'io che la di sviluppo sociale. diventano a volte inutili o creano tecnologia vada usata con Insegnante: Quindi la vostra piccole dipendenze e diventano moderazione e consapevolezza dei esperienza vi rende consapevoli perciò pericolose. pericoli e che non debba sostituire la dell’esistenza di rischi legati alle Tommaso: Giusto, Viviana, ben realtà per nessun motivo!
A questo punto interviene Emma Bianca: I nostri genitori non sono che ha ascoltato con grande TRA I GIOVANI DI cresciuti con la tecnologia, ci sono attenzione gli interventi dei OGGI E LA arrivati da grandi. Per noi giovani di compagni scuotendo il capo di tanto oggi è invece tutto digitale: lo studio, in tanto... TECNOLOGIA C’È UN lo svago e le relazioni con i coetanei. Emma: Concordo con ciò che dite LEGAME SPECIALE Questo può complicare i rapporti tra ragazzi, ma chiaramente parlate genitori e figli e può rendere più molto in generale, non tutti gli CHE CI FA SENTIRE dipendenti i giovani dal giudizio adolescenti sono così... Ci sono PIÙ SICURI E GRANDI. degli altri espresso attraverso i social adolescenti che, come me, network. PER QUESTO preferiscono parlare con i coetanei Viviana: Molti dei ragazzi della mia guardandoli negli occhi. Sono tra VIVIAMO INCOLLATI età che conosco scommetto che quelle persone che poche volte ti ALLO saranno in disaccordo con quello dicono le cose alle spalle, che se ne che sto per dire… In tanti pensano rendono conto e che dopo il loro SMARTPHONE… È che io sia “troppo all’antica”, magari errore ritengono più giusto chiarire. COME SE CI perchè sono molto attaccati ad Ma posso anche confermare che alcuni aspetti della tecnologia che io non è sempre così facile. Sono PROTEGGESSE… non uso e che magari non conosco anche in quella piccola percentuale proprio. Infatti di errori con la di ragazzi per i quali l’amicizia è un tecnologia io ne faccio diversi. Ad valore importante, che per gli amici che ci fa sentire più sicuri e grandi. esempio, ho il vizio di non chiedere farebbero di tutto. Non mi importa di Per questo viviamo incollati allo aiuto se succede qualcosa col avere tanti amici, mi bastano quei smartphone… è come se ci telefono e finisce sempre che pochi veri amici che so saranno proteggesse… combino pasticci cercando di sempre lì a darmi una mano in un Emma: Sul discorso della solitudine, sistemare tutto. Credo che i miei momento difficile e che avranno devo dire che concordo in pieno, genitori, in fondo, siano preoccupati, sempre una battuta per farmi trovare sperimentando sulla mia pelle la infatti spesso si arrabbiano dicendo di nuovo quel sorriso che magari situazione. Sono figlia unica, “Internet è un mondo pericoloso e avevo perso. Inoltre, io sono tra quei trascorro molto tempo nella mia tu non sei in grado di difenderti”... pochi ragazzi che se si mettono in camera dopo aver fatto i compiti Pensate, mi hanno installato un’app gioco sui social, si mettono in gioco attaccata al cellulare, per il quale in sul telefono per controllare che vada per quello che sono, sperando di questi giorni con mio padre ho tutto bene! Io non so se è giusto o essere apprezzati per i propri difetti e litigato. Mi sarebbe piaciuto molto sbagliato, ma lo accetto perché sono per i propri pregi. Ogni volta che avere un fratellino o una sorellina, loro i genitori. parlo con i miei amici sui social, oppure essere io la sorella più Insegnante: Allora possiamo dire che scrivo le stesse cose che avrei detto piccola, almeno non sarei stata la tecnologia ci aiuta se si impara ad loro in faccia in quel momento, attaccata al telefono così tanto. usarla e a difendersi da potenziali perchè voglio che capiscano che Abitando fuori città sono molto rischi: migliora la nostra vita ma quella che sono sui social, sono lontana dai miei amici e non posso dobbiamo imparare ad usarla in anche quella che si ritrovano nella uscire spesso con loro, non posso maniera consapevole e critica, realtà. nemmeno andare dai miei cugini, stando attenti ai pericoli che si Insegnante: Mi sembra però che abitano a cinque ore da Ferrara e nascondono in internet e che passiate più tempo con il telefonino l’unica cugina che ho qui ha 17 anni potrebbero farci cadere nella rete. E in mano rispetto al tempo che usate ed è sempre con i suoi amici. Detto dobbiamo stare attenti a non lasciare per parlare con i coetanei, non è questo, quando io sono con gli altri, che ci isoli dal resto del mondo, forse vero? davvero il telefono spesso dimentico comprendendo che il mondo Bianca: Prof, lei non capisce… Per i di averlo (sorride, sapendo di virtuale non può in nessun modo giovani nati nel duemila la mentire)... anche se spero che la sostituire quello reale. tecnologia è parte integrante della generazione dei miei coetanei, Viviana: Sì esatto, prof. A me la vita e non ne possiamo fare a meno. sempre attaccata al cellulare, prima o tecnologia piace e vorrei saperla Ma lo sappiamo che la vita reale è poi capisca e cambi. usare, così i miei genitori sarebbero un’altra cosa... Insegnante: State vivendo una fase meno preoccupati per me. Insegnante: Allora possiamo dire che della vostra vita in cui trasgredire le Probabilmente noi giovani facciamo la realtà virtuale, il comunicare tra voi regole vi sembra serva a dimostrare la parte di quelli consapevoli che sia con i messaggi e le chat, serve a agli adulti che siete in grado di pericolosa, ma non è vero neanche fronteggiare quei momenti di noia o badare già a voi stessi. I vostri questo. Io mi sono solo fatta un’idea di solitudine in cui vivete alcune ore genitori cosa ne pensano del vostro basandomi sulla mia scarsa della vostra giornata… rapporto con lo smartphone? Vi esperienza. Spero che la scuola ci Viviana: Sì possiamo dire così… Credo sembrano preoccupati? Controllano aiuti in questo. Forse non tutti che tra i giovani di oggi e la i vostri telefoni e le vostre attività in saranno d’accordo con me, ma non tecnologia ci sia un legame speciale rete? importa. Sono solo idee.
11. Safer Internet Day 2020 11 Febbraio 2020 Il Safer Internet Day è un’iniziativa promossa dal MIUR all’interno del Progetto Generazioni Connesse – Safe Internet Center Italy - cofinanziato dalla Commissione Europea nell’ambito del programma “Connecting Europe Facility” (CEF). Attraverso tale progetto, la Commissione promuove strategie Cari lettori, finalizzate a rendere Internet un quella che vi stiamo per raccontare è una favola per i più piccini luogo più sicuro per gli utenti più che forse conoscete già... Parla di trasgressione e regole giovani, promuovendone un uso infrante, di curiosità giovanile, della paura e del fascino che il positivo e consapevole. brivido esercita su tutti noi. Inizia così: “C’era una volta una Il progetto è coordinato dal MIUR, bambina, bella e gentile. Indossava sempre un cappuccio di in partenariato col Ministero velluto rosso, che le era stato regalato dalla sua adorata dell’Interno-Polizia Postale e delle nonnina, così che tutti la chiamavano “Cappuccetto Rosso”... Comunicazioni, l’Autorità Garante Ma che succederebbe alla favola se Cappuccetto Rosso fosse un per l’Infanzia e l’Adolescenza, Save adolescente dei nostri tempi? Cosa potrebbe mai succedere se il the Children Italia, Telefono bosco alberato della fiaba fosse invece la fitta e intricata selva Azzurro, Università degli Studi di del web? Sarebbe lei o il lupo a cadere nella rete? … E se invece Firenze, Università degli Studi di la vittima fosse il lupo, che frequenta abitualmente quel bosco Roma “La Sapienza”, Skuola.net, ignorandone i pericoli? Cooperativa E.D.I. e Movimento Le risposte a queste domande hanno provato a suggerirle i Difesa del Cittadino, Agenzia Dire, giovani scrittori della seconda G della scuola secondaria di quale punto di riferimento a livello primo grado “Matteo Maria Boiardo”. Vi proponiamo alcuni nazionale per quanto riguarda le degli esercizi di scrittura creativa realizzati dalla classe nel mese tematiche relative alla sicurezza in della prevenzione ai rischi di Internet, in seno alle attività Rete e al rapporto tra giovani e promosse per il SID 2020 nella nostra scuola. Quindi, non ci nuovi media. resta che augurarvi buona lettura. Il progetto è rivolto a bambini, ragazzi, genitori e docenti. Prof.sse Giulia Calò, Simona Margotto sullo sfondo, Tommaso Bizzarri
12. CYBER CAPPUCCETTO ROSSO Il viaggio di cappuccetto rosso attraverso la selva del web. “La mamma però non era tranquilla sapeva che molto probabilmente la figlia le avrebbe disubbidito, forse l’avrebbe dovuta aiutare a muovere i primissimi passi nell’insidioso bosco dell’Internet, un bosco digitale ricco di ostacoli, complicazioni e malintenzionati e da cui, per chi lo usa senza precauzioni, che la ragazza non aveva, era molto difficile uscire. Tommaso Bizzarri C’era una volta una bambina, bella e La mamma però non era tranquilla: Per iniziare, a Pietro vittima di gentile. Indossava sempre un sapeva che molto probabilmente la harassment aveva fatto passare circa cappuccio di velluto rosso, che le era figlia le avrebbe disubbidito, forse 6 mesi riboccanti di chiamate stato regalato dalla sua adorata l’avrebbe dovuta aiutare a muovere i anonime; contemporaneamente a nonnina, così che tutti la primissimi passi nell’insidioso bosco Maia, vittima di Hate Speech aveva chiamavano “Cappuccetto Rosso”. dell’Internet, un bosco digitale ricco mandato su Facebook una lunga Un giorno, la mamma la chiamò a sé di ostacoli, complicazioni e serie di messaggi irrisori, offensivi e e le disse: “Prendi questa focaccia e malintenzionati, e da cui, per chi lo minacce di morte per via della sua questo fiasco di vino e portali alla usa senza precauzioni (che la omosessualità; dopo poco era stata nonna. È molto malata e non riesce ragazza non aveva), era molto la volta di Antonio vittima di ad alzarsi dal letto”. difficile uscire. Ma ormai la exclusion, che era stato rimosso “E mi raccomando, non spensierata Cappuccetto Rosso era dopo una serie di insulti da un abbandonare mai la strada già partita, ed intanto era entrata gruppo whatsapp con l’aiuto di altri principale, che il bosco è pieno di nella selva che si preannunciava 4 disgraziati; Alessandra era stata animali pericolosi”. difficile da superare per una vittima di outing: dopo averla “Certo mamma, farò come dici”, le sprovveduta come lei che prendeva convinta a rivelargli il nome promise Cappuccetto Rosso, che ogni cosa alla leggera, come un dell’amante, il lupo lo aveva messo prese il cesto di vimini con il vino e la gioco, come una festa, d’altronde immediatamente sui social, focaccia e si mise subito in non aveva mai affrontato un vero provocando quindi un divorzio; cammino… problema, a parte quelli matematici a aveva mietuto anche una vittima di scuola, ma per ora sembrava essere impersonation: era riuscito in tutto disteso, pareva impossibile qualche modo a scovare le anche solo ipotizzare una brezza di credenziali dell’E-Mail di Luigi RIFLETTI PRIMA DI vento nel bosco. offendendo quindi con il suo nome Ma si sa, nulla è impossibile e le fiabe molti suoi conoscenti. POSTARE, COSE CHE non esistono, ed ecco che alla Queste vittime avevano tutte in povera bambina spensierata si comune due cose: dopo aver subito A TE FANNO RIDERE avvicina un animale selvatico, un queste forme di cyberbullismo lupo, ma che non sembra essere avevano praticato autolesionismo e POTREBBERO FAR troppo veemente. non avevano mai avvertito persone Purtroppo però l’apparenza inganna, care o la polizia postale di quello che SOFFRIRE ALTRI. infatti l’“animaletto” era una delle stava loro succedendo; in questo - Tommaso Bizzarri - bestie più iraconde di tutto il mondo modo il lupo l’aveva sempre virtuale: aveva in effetti mietuto scampata e così era libero di cinque vittime “illustri". approcciarsi nel bosco del web a
Cappuccetto Rosso in perfetta qualcosa, le quali indossavano un cappuccio rosso, esattamente come quello tranquillità. Questa volta però aveva della ragazzina che aveva provato ad approcciare lui, che si rivelò inesistente; un obiettivo: mettere in atto una cinque persone che sembravano aver sofferto tanto. forma di cyberbullismo che non Dopo circa dieci secondi di paralisi il lupo riuscì ad identificare l'identità delle aveva mai sperimentato, il persone che erano sulla macchina, non ci poteva credere, erano Pietro, Maia, Cyberstalking, una serie di atti Antonio, Alessandra e Luigi, le sue cinque vittime, quelle che lui aveva fatto persecutori tramite messaggi o E- soffrire così tanto. Si mise a piangere, quelle erano lacrime sincere, non era mail; Cappuccetto Rosso sembrava finzione, le cinque vittime lo percepirono e con grande bontà e genuinità gli essere la vittima giusta per questo sorrisero, un gesto che valse più di mille parole e, simbolicamente, per porre scopo. fine una volta per tutte a questo brutto capitolo di tutte le sei loro vite, aprirono Per iniziare creò un profilo con una un sito per andare contro tutte le forme di Cyberbullismo, per aiutare le vittime foto di un giovinetto coetaneo alla e i Cyberbulli che stanno vivendo un incubo ad occhi aperti. Sì, anche i ragazzina e iniziò a scriverle Cyberbulli, perché si sa, non c'è bullo peggiore delle proprie debolezze. fingendosi suo amico. Questa volta, sorprendentemente rispetto alle pretese iniziali, forse inconsciamente, Cappuccetto Rosso si dimostrò furba chiedendo una videochiamata al lupo che non seppe come rispondere ed entrò nel panico senza sapere cosa fare visto che lui H E L P L I N E non aveva certo la faccia di un giovane ragazzino; riuscì a cavarsela chiedendo un appuntamento con la ragazza che, ingenuamente, accettò. Uscito dal mondo virtuale e entrato nel mondo reale, si incamminò verso il luogo dove la ragazza gli aveva La linea di ascolto 1.96.96 e la chat di dato appuntamento, ma, quando giunse a destinazione, ebbe una Telefono Azzurro accolgono qualsiasi brutta sorpresa: sul luogo infatti c’era solo una volante della polizia che, richiesta di ascolto e di aiuto da parte di evidentemente, era lì per lui e non c'era nessun ristorante o luogo di divertimento. In quel momento si bambini e ragazzi fino ai 18 anni che rese conto di tutti gli sbagli fatti in rete e gli passò tutta la vita davanti: le intendono confrontarsi su situazioni di amicizie, i genitori, la moglie e il figlio neonato, la cosa più bella che gli disagio o pericolo in cui si trovano. fosse mai capitata; cosa avrebbe detto loro quando fosse stato Il servizio di helpline è riservato, gratuito e incarcerato? Come avrebbero reagito? sicuro. Si può chattare, inviare e-mail o Pensò a tutto quello che aveva fatto online per puro divertimento, se ne parlare al telefono con professionisti pentì amaramente e si sentì uno stupido, uno sciocco... come aveva qualificati relativamente a dubbi, domande potuto? Come? Lui che quando era ragazzo si era sempre opposto o problemi legati all'uso delle nuove fermamente a ogni forma di bullismo, perché aveva fatto tutto tecnologie digitali e alla sicurezza online. questo? Pensava che avrebbero fatto bene ad arrestarlo, quindi scese dalla macchina e si prostrò alla polizia, che, pensò, sapeva già di tutti i reati che aveva commesso. Ma quando scese dall’automobile notò qualcosa di strano, infatti sulla volante non c'erano poliziotti pronti ad arrestarlo, c'erano solo cinque persone, che a lui richiamavano
Giulia Tenani 14. LE “STORIE” DI CAPPUCCETTO ROSSO Cappuccetto Rosso ora è anche su Instagram! Giulia Tenani C’era una volta una bambina, bella e gentile. Indossava sempre un cappuccio di velluto rosso, che le era stato regalato dalla sua adorata nonnina, così che tutti la chiamavano “Cappuccetto Rosso”. Un giorno, la mamma la chiamò a sé e le disse: “Prendi questa focaccia e questo fiasco di vino e portali alla nonna. È molto malata e non riesce ad alzarsi dal letto”. “E mi raccomando, non abbandonare mai la strada principale, che il bosco è pieno di animali pericolosi”. “Certo mamma, farò come dici”, le promise Cappuccetto Rosso, che prese il cesto di vimini con il vino e la focaccia e si mise subito in cammino… RACCONTARSI A TUTTI SENZA LA PAURA DI ESSERE GIUDICATI Si trovò davanti a un bosco. L’entrata del bosco era un sentiero con un cartello dove c’era scritto WEB. Non aveva mai sentito quel nome prima di allora così, vista la sua curiosità, decise che avrebbe perlustrato la zona per capirne il significato. Mentre camminava si accorse con meraviglia che ogni cosa intorno a lei era diversa, ma fantasticamente diversa! Appena il suo piede toccò il sentiero, questo cambiò magicamente, e si aprì un'icona tutta colorata con sfumature dal giallo al viola; era bellissima, almeno secondo l'opinione di Cappuccetto Rosso. Quest'app veniva chiamata
Instagram. rapporti che le potessero durare l’indirizzo suo e quello della nonna… Era un luogo dove si potevano anche degli anni, e adesso si rendeva Riuscirono persino a risalire all’identità pubblicare tantissime foto, di conto che era stato fin troppo strano dell’individuo: quando le dissero che qualunque genere. Cappuccetto aver fatto così tante amicizie in poche era stato il lupo, capì tutto. Nella vita Rosso decise, così, di iniziare questa ore, e di tutto ciò, ora, si vergognava. reale non gli avrebbe mai dato nuova avventura. Cominciò Spaventata, Cappuccetto Rosso si confidenza e avrebbe ascoltato creandosi un cosiddetto account, confidò con sua madre, che appena quella iniziale sensazione di disagio, cioè un'identità su questo “web” in vide le chat l'abbracciò e la rassicurò. invece con la protezione dello cui poter dire tutto di sé, raccontarsi a Insieme andarono alla polizia postale schermo si era lasciata andare, tutti senza la paura di essere giudicati: per denunciare la persecuzione da pensando di essere al sicuro. era felicissima e si sentiva talmente parte di quell’individuo. I poliziotti le Alla fine la polizia postale cancellò libera ed entusiasta di avere così tanti spiegarono che quello che le stava l’account e i dati personali della amici, che pubblicò addirittura il suo accadendo si chiamava STALKING e ragazza. numero di telefono accanto a una in questo particolare caso su Cappuccetto Rosso decise di creare sua foto che riportava dispositivo era detto CYBERSTALKING. un nuovo account, ma non mise mai “conosciamoci!”. Lei era lusingata da Le spiegarono cosa avesse sbagliato più foto o dati personali, e soprattutto tutte le attenzioni che stava e cosa non avrebbe mai più dovuto non sottovalutò più il fatto di poter ricevendo, e non notava neanche più mettere sul web: le sue informazioni trovare chiunque al di là dello le piccole frasi strane che le personali, il suo numero di telefono, schermo. arrivavano tra una chat e l’altra. Sì, in un primo momento il messaggio di quel Lupo che le chiedeva insistemente di portargli una delle focaccine della nonna, l’aveva un po’ infastidita, ma ora i suoi messaggi erano cambiati, e anzi tra tutti le sembravano i più amichevoli. Così lei rispondeva a ogni tipo di domanda, anche alle più personali: non si rese neanche conto di avergli detto dove stava andando ed esattamente dove abitava la nonna. Se si fosse resa conto del pericolo non gliel’avrebbe detto di certo! Dopo qualche ora comprese quanto tardi avesse fatto e corse dalla nonna senza pensare più a niente. Fortuna la nonna era ancora sveglia! Qualche giorno dopo Cappuccetto Rosso volle tornare dalla nonna a darle una fetta di torta per il suo compleanno, ma lungo la strada si accorse della presenza di uno strano individuo. Inizialmente non lo aveva quasi notato, ma poi si accorse che la sua presenza era costante, ogni momento, dovunque andasse… Nello stesso periodo cominciò a ricevere telefonate anonime a qualsiasi ora del giorno e anche della notte. Cappuccetto Rosso iniziò a fare uno più uno: tutto era cominciato da quella voglia di avere amici sul web. Forse aveva sbagliato a dire tutto su di sé, forse aveva sbagliato a mettere online il suo numero di telefono, forse aveva sbagliato a fidarsi troppo delle persone di cui neanche aveva mai incrociato lo sguardo! D’altra parte aveva sempre faticato molto prima di ottenere veri e propri Francesco De Luca
16. Eva Zbanchuk Cappuccetto Rosso e l’avventura sul web Anche se ti accade qualcosa di spiacevole RICORDA... Che sia in internet o nella vita reale non chiuderti in te stesso ma ricorda che c’è sempre qualcuno che ti consolerà e ti aiuterà a risolvere il tuo problema, qualunque esso sia. Guglielmo Guerzoni C’era una volta una graziosa magnificenza, bussò: “Toc, toc! C’è E come sono gli amici? Confidenti! bambina di nome Cappuccetto qualcuno?”, domandò la nostra Perciò, sii anche tu così, e mostrati Rosso, la quale amava tanto la sua protagonista. senza cappuccetto.” “M-ma…” “Niente nonnina. Così un giorno andò a Ricevette immediatamente una “ma”! Fallo e basta!”, la interruppe trovarla su internet. Accedette al suo risposta da un ragazzo alto, moro, colui che sembrava essere account e iniziò a navigare in quel ben fisicato (quasi perfetto): “Chi osa l’antagonista della storia. “O-ok.” bosco con alberi pixellati e piccoli dist-” si interruppe e scrutò la Sussurrò la ragazza e locali con cartelli di nomi dei vari ragazzina non credendo ancora ai successivamente compì un grave browser di ricerca. Lei si diresse a suoi occhi. errore: si tolse il cappuccetto. quello più famoso: Google. “Chi sei tu?”, domandò il ragazzo con “Aaaaah… molto bene!”, disse il Ne aveva già sentito parlare dai suoi un sorriso che per un momento ragazzo prima di scattarle una foto e amici, perciò si affidò a quello. Un parve ambiguo. “I-io sono C-C- correre a mostrare la foto a tutti gli signore le diede la chiave della sua Cappuccetto Rosso”, balbettò la altri residenti delle stanze accanto. stanza (ovvero la pagina sulla quale nostra eroina. “Ma tu... SEI UNA PESSIMA navigare). Ma le disse, inoltre, di non “Ah, chiaro”, rispose il ragazzo con un PERSONA!!!”. E subito dopo curiosare troppo nelle stanze di altri ghigno sulla faccia “accomodati Cappuccetto Rosso corse via ospiti, sennò poteva finire in un pure!”, le propose. imbattendosi in un’altra stanza, con la guaio. Lei annuì e successivamente “No grazie”, aggiunse lei “devo porta socchiusa, dalla quale entrò nella sua e iniziò a cercare andare da mia nonna.” provenivano pianti e lamenti. quella della sua tanto amata nonnina. “Dai, va beh. Lascia stare per un “PERCHÉ A MEEE?!”. La protagonista Si guardò intorno: c’era tantissima attimo ed entra.” Insistè lo aprì un po’ di più la porta rivelandoci gente, della quale non si vedeva il sconosciuto. una ragazza dai capelli lunghi e neri volto, che stava navigando. Come lei, “Ok!”, decise alla fine Cappuccetto che piangeva. “Ehi, che succede?”, del resto. Camminava,camminava e Rosso, procedendo verso la stanza chiese Cappuccetto Rosso alla ad un tratto si imbattè in una del ragazzo, il quale dopo sbattè la ragazza. bellissima stanza colorata e luccicante porta e proseguì il discorso: “Allora, “I-io… tu… c-che ci fai qui?” domandò e, ammaliata dalla troppa Cappuccetto Rosso… ora siamo amici. quest’ultima.
“Beh, la porta era mezza spalancata lanciando l’ampolla di poco prima e ho sentito dei lamenti così sono entrata.” verso i cani i quali, dopo la rottura di quest’ultima, si dissolsero. “Urrà!!! Ce “SE NON LASCIATE “OH NO! STAMMI LONTANA! l’hai fatta!”, esclamò la nostra STARE ANCHE TU MI TRADIRAI!”. La nostra protagonista. “BRAVO!!!”, urlò di eroina fu un attimo in confusione rimando l’altra ragazza saltando in IMMEDIATAMENTE ma in seguito si ricordò cosa le fosse braccio all’amico. QUEL RAGAZZO, appena accaduto, così rispose: La porta si aprì e davanti a sé VE LA VEDRETE “Veramente anche io sono stata trovarono la casa della nonna di prima ingannata e poi tradita, perciò Cappuccetto Rosso. CON LA POLIZIA!!!” ti capisco…” “Wow… non sono “Ragazzi, ci siamo. É questa la casa di l’unica… che ne dici se ci alleiamo?”. mia nonna”, disse dopo averla La giovane avventuriera ci pensò un riconosciuta. “Oh, è un vero peccato po’, dopodichè annunciò: che sia già finita la nostra avventura, Se assisti ad episodi di “SONO D’ACCORDO!”. E dopo le ma prima o poi doveva succedere…” bullismo o se sei vittima ragazze si strinsero la mano. “Dove aggiunse l’amica con tono di cyberbullismo, chiedi vai ora?”, chiese la nuova amica di malinconico “MII Cappuccetto Rosso. “Vado dalla MANCHERETEEEE!!!”. E si mise a aiuto agli adulti e alla nonna.” “UH! TI ACCOMPAGNO IO!” piangere. I suoi due nuovi amici non polizia postale. Affermò l’amica. “Ehm… ok!”. E subito ci pensarono due volte, e la si misero in cammino. Strada abbracciarono, anch'essi con le Inoltre, se sei vittima di facendo, le giovani avventuriere lacrime agli occhi. E dopo circa cyberbullismo, ricordati videro una cosa terribile: sulla cinque minuti di pianti e piazza(ovvero una grande pagina raccomandazioni di andarsi a trovare di non fare del male pubblica web,un social), c’era un a vicenda, il gruppo di amici si anche tu agli altri solo ragazzo che veniva preso a calci e a sciolse. Cappuccetto perchè ti senti offeso. pugni da dei ragazzi decisamente Rosso,successivamente entrò nella più grandi. “Lo vedi quel ragazzo? stanza di sua nonna, lasciando Dobbiamo aiutarlo!”, disse con spirito quegli orrendi ma anche magnifici coraggioso l’amica e subito dopo ricordi alle sue spalle.. intervenne nella zuffa: “Bene, ho filmato tutto… SE NON LASCIATE STARE IMMEDIATAMENTE QUEL RAGAZZO, VE LA VEDRETE CON LA POLIZIA!!!”. I bulli, presi dal terrore, fuggirono via. Cappuccetto Rosso aiutò il ragazzo a rialzarsi e l’amica urlò: “SONO MITICA!”. “G-grazie ragazze!”, disse il ragazzo con voce tremante. “Niente!”, risposero le due in coro. “Per avermi aiutato verrò con voi!” “E scusa… che ci dai se vieni con noi o meno?”, domandò la salvatrice. “Io ho una cosa utile: questo!”, disse mostrando un’ampolla con su scritto: “ANTIVIRUS”. “Questo oggetto vi servirà a proteggervi dai virus!”. “Ok… puoi venire”, rispose Cappuccetto Rosso. E i tre amici proseguirono il cammino. Dopo una quindicina di minuti si trovarono in un’enorme stanza buia. “Oh no… dobbiamo andare via!” disse l’amico “E ANCHE IN FRETTA!!!”, urlò indicando un gruppo di cani fatti di pixel che avanzavano verso di loro. Quando i tre stavano per uscire la porta si chiuse di scatto. “E va bene… CI PENSO IO!!!”, urlò il ragazzo Nicole Maggiolini
18. Che pasticcio, CAPPUCCETTO ROSSO! Viviana Perelli C’era una volta una bambina, bella e gentile. Indossava con dentro tutte le cose private della bambina e della sempre un cappuccio di velluto rosso, che le era stato sua famiglia e iniziò a spargerle per tutto il bosco-web, regalato dalla sua adorata nonnina, così che tutti la rendendo qualsiasi cosa ci fosse all’interno, pubblica. chiamavano “Cappuccetto Rosso”. Cappuccetto Rosso era disperata. Tutti sapevano i suoi Un giorno, la mamma la chiamò a sé e le disse: “Prendi segreti e lei non poteva fare più nulla. Quel brutto questa focaccia e questo fiasco di vino e portali alla scherzo le aveva rovinato l'immagine ed era anche colpa nonna. È molto malata e non riesce ad alzarsi dal letto. sua. Infatti aveva dato troppa confidenza ad una persona E mi raccomando, non abbandonare mai la strada che non conosceva ed aveva così combinato un principale, che il bosco-web è pieno di animali pasticcio. pericolosi. Ma soprattutto non dare confidenza a Allora Cappuccetto Rosso pensò che riabilitare la sua nessuno”. immagine le sarebbe servito per rifarsi agli occhi di tutte “Certo mamma, farò come dici” le promise Cappuccetto le persone che la seguivano sui social. Ma mentre Rosso, che prese il cesto di vimini con il vino e la cercava un modo per compiere questa missione focaccia e si mise subito in cammino… ricevette un messaggio dal telefono. A scriverle era un ragazzo, che lei trovava carino. I due si scambiarono qualche messaggio fino a che lui non le chiese una foto scoperta. Lei, che evidentemente non aveva ancora La bambina si avviò verso il bosco-web sicura di imparato niente da ciò che le era appena successo, gliela conoscerlo bene e che le raccomandazioni della madre mandò senza pensarci due volte. Dopo poco tempo sul non le sarebbero servite. Ma la bella ragazzina non telefono le arrivò una notifica: qualcuno aveva conosceva affatto internet. Questo era un posto pubblicato la sua foto e sotto al post iniziarono a apparentemente bello e sicuro, ma che può diventare comparire un sacco di insulti rivolti a lei. molto pericoloso se non si è prudenti. E ahimé, La povera ragazzina non sapeva più che fare! Pensando Cappuccetto Rosso non lo era. di conoscere bene il bosco, aveva fatto più caos di quanto potesse mai immaginare. Poco dopo infatti, vicino ad un cespuglio, vide un Era arrivato il momento di chiedere aiuto, stavolta a bambino che sembrava simpatico e decise di andare da qualcuno di cui si fidasse. lui. Ma quando fu abbastanza vicina si accorse che lì Cappuccetto Rosso si rimise in cammino e arrivò presto non c’era nessun bambino della sua età: la persona che alla casa della sua nonnina. Lì le raccontò tutto e le due aveva visto non era affatto un ragazzino, era il lupo che decisero di chiamare la mamma. si era travestito per attirarla da lui! Ma ormai era troppo Tutte e tre insieme e con l’aiuto di un esperto, riuscirono tardi per scappare perchè Cappuccetto Rosso si era a cancellare tutto quanto dal web. avvicinata troppo e il lupo l’aveva afferrata. Il grosso Dopo questa terribile avventura vissero tutti quanti felici, animale allungò una delle sue zampe, prese il cestino sicuri e contenti! FAI ATTENZIONE NEL DARE CONFIDENZA A CHI INCONTRI SU INTERNET, NON SEMPRE LE PERSONE SONO COME SI PRESENTANO. - Viviana Perelli -
19. Cappuccetto Rosso e IL BOSCO WEB C'era una volta una bambina, bella e gentile. Indossava sempre una felpa rossa con il cappuccio, che le era stata regalata dalla sua adorata nonnina, così che tutti la chiamavano "Cappuccetto Rosso". Un giorno la mamma la chiamò a sé e le disse: " Prendi il tuo telefono e manda un messaggio alla nonna. È molto malata e vorrebbe che tu le scrivessi." "E mi raccomando, non abbandonare mai la strada principale, che il Web è pieno di pericoli." "Certo mamma, farò come dici." Le promise Cappuccetto Rosso, prese il telefono e si mise in cammino verso camera sua... Si stese sul letto e cercò il profilo della nonna. Ma quando aprì internet si accorse che era come camminare in un bosco buio e fitto. I profili delle persone erano tantissimi ed era difficile trovare la nonna. Mentre camminava nel bosco-web le arrivavano richieste di amicizia da persone sconosciute. La foto di un profilo la incuriosì: era un tipo particolare, un po' strano ma che attirò la sua attenzione, così decise di dargli la sua amicizia. Subito lui le scrisse mostrandosi molto curioso e gentile ed insisteva con troppe domande piuttosto personali. A questo punto lei si insospettì,si ricordò di tutte le raccomandazioni che le avevano fatto genitori ed insegnanti e non gli rispose, cancellando l'amicizia e bloccandolo subito. Mentre Cappuccetto Rosso continuava a cercare il profilo della nonna una sua compagna di classe postò un video nel quale la sua amica Emily veniva derisa e aggredita fisicamente da altre ragazze nel piazzale di fianco alla scuola. Cappuccetto riconobbe chi la stava maltrattando: erano Anna e le sue amiche, le ragazze di terza media. Cappuccetto Rosso scrisse un commento al video in cui diceva che era un vero e proprio atto di bullismo, aggravato dal fatto di averlo reso virale. Ne fece una copia per farlo vedere ai suoi genitori e decidere insieme a loro che cosa fare. Lo inviarono quindi alla preside e ai professori. Via e-mail la preside ringraziò Cappuccetto Rosso della sua decisione e sospese le ragazze coinvolte. Dopo ancora un po' di ricerche, la ragazza trovò finalmente il profilo della nonna, le poté finalmente chiedere come stava e le raccontò quello che era successo. Tutto questo camminare in un bosco virtuale le aveva messo molta ansia e decise di andare a fare una passeggiata all'aperto. Nicole Maggiolini Emma Miceli, Viviana Perelli
20. Le disavventure di un LUPO SUL WEB... Licia Squerzanti C’era una volta un giovane lupo che aveva appena gli dava sicurezza, perciò si confidò con lei. ricevuto in regalo un computer e non vedeva l’ora di Qualche giorno dopo, quando accese il computer e aprì navigare in rete. Prima, però, i suoi genitori gli dissero: la sua pagina di Instagram, vide centinaia e centinaia di “Non dare confidenza agli estranei, perché nel web messaggi. Erano pieni di offese e prese in possono esserci molti malintenzionati’’. giro e gli erano stati inviati sia da sconosciuti che da Il lupo promise che l'avrebbe fatto, poi si chiuse in persone che conosceva. Capì che Cappuccetto Rosso lo camera, accese il computer ed entrò nel mondo di aveva tradito e si sentì deluso e disperato. Spense il internet. computer, sapendo di non poter fare niente per migliorare la situazione. Era un mondo gigantesco, pieno di parole che non “Forse dovrei chiedere aiuto ai miei genitori”pensò “Loro capiva e sulle quali aveva voglia di cliccare, che a loro sono persone vere, le uniche delle quali posso fidarmi”. volta portavano a innumerevoli siti; poteva cercare dei Dopo essere venuti a conoscenza della disavventura del videogiochi oppure chattare con gli amici. Si collegò figlio, i genitori contattarono la polizia postale, la quale con il suo account e scoprì che, nella sua pagina di affermò che si trattava di outing, una forma di Instagram, qualcuno gli aveva mandato un messaggio cyberbullismo, ed eliminò le informazioni pubblicate da e gli chiedeva di diventare suo amico. Colei che aveva Cappuccetto Rosso. scritto si chiamava Cappuccetto Rosso. Il lupo ebbe un attimo di esitazione, ricordando l’avvertimento dei suoi Una sera, il lupo vide che la bambina gli aveva mandato genitori, ma alla fine pensò “Sembra un’innocua un messaggio. All’inizio si spaventò, ma poi cambiò idea. bambina, non più grande di me, quindi non corro Nel messaggio c’era scritto: “Mi dispiace per come mi alcun pericolo a mandarle un messaggio”. Così sono comportata. A motivarmi era stato il desiderio di cominciò a chattare con la misteriosa Cappuccetto vendetta: qualche mese fa sono stata vittima di Rosso, che si dimostrava gentile e comprensiva. Gli denigration. Una mia amica aveva pubblicato delle mie aveva scritto che non c’erano pericoli a spedire foto su internet e sono state diffuse in tutto il mondo. informazioni private, perché lei non le avrebbe mai Invece di parlarne con i miei genitori, ho pensato che se pubblicate. avessi postato le informazioni private di qualcun altro, che magari non conoscevo, si sarebbero dimenticati di Il lupo in quel periodo era in difficoltà perché rischiava me’’. di venire bocciato e i suoi genitori litigavano sempre più Il lupo, dopo aver letto il messaggio, si sentì sollevato spesso, ma non voleva parlarne con i suoi amici perché perché adesso sapeva che queste disavventure erano si sentiva in imbarazzo. Quando chattava con capitate anche ad altri, e spense felice il computer. Cappuccetto Rosso, invece, lo schermo che li divideva Servizio Hotline Il servizio Hotline si occupa di raccogliere e dare corso a segnalazioni, inoltrate anche in forma anonima, relative a contenuti pedopornografici e altri contenuti illegali/dannosi diffusi attraverso la rete. I due servizi messi a disposizione dal Safer Internet Center sono i ● “Clicca e Segnala” di Telefono Azzurro ● “STOP-IT” di Save the Children. Una volta ricevuta la segnalazione, gli operatori procederanno a coinvolgere le autorità competenti in materia. Bianca Pavanini
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