TRADIZIONE E INNOVAZIONE PER UN'OLIVICOLTURA MODERNA E DI QUALITÀ - Elena Santilli, Enzo Perri
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Progetto finanziato dal FEASR M 1- Intervento 1.2.1 del PSR Calabria 2014/2020 (Reg. Ue 1305/2013) TRADIZIONE E INNOVAZIONE PER UN’OLIVICOLTURA MODERNA E DI QUALITÀ A cura di: Elena Santilli, Enzo Perri Cop_FOCUS GROUP_2022.indd 3 14/09/2022 12:40:58
Progetto finanziato dal FEASR M 1- Intervento 1.2.1 del PSR Calabria 2014/2020 (Reg. Ue 1305/2013) © 2022 CREA Stampato a febbraio 2022 Tradizione e innovazione per un’olivicoltura moderna e di qualità ISBN 9788833852102 Tutti i diritti riservati / All rights reserved Stampato in Italia / Printed in Italy Cop_FOCUS GROUP_2022.indd 4 14/09/2022 12:40:59
Tradizione e innovazione per un’olivicoltura moderna e di qualità Rilanciare il settore olivicolo-oleario italiano........................ pag. 4 Ruolo del CREA-OFA nel trasferimento delle innovazioni per la filiera olivicolo-olearia..................... pag. 6 Il progetto Triecol............................................................................. pag. 8 FOCUS 1 - Agrobiodiversità, valorizzazione del territorio e dell’olio EVO italiano........................................ pag. 12 FOCUS 2 - Olivicoltura italiana, le innovazioni per rilanciare la produttività........................................................ pag. 24 FOCUS 3 - Strategie di valorizzazione dell’olio EVO......... pag. 38 FOCUS 4 - Cambiamento climatico e avversità dell’olivo. pag. 48 I protagonisti dei quattro Focus group..................................... pag. 63 Sommario.indd 3 13/09/2022 11:22:52
CODICE ARTICOLO: PresentazioneProgetto PAG. 4 A. le o- he si- ici ne RILANCIARE IL SETTORE OLIVICOLO-OLEARIO ni to ei vi di di ... ITALIANO L’olivicoltura italiana si trova di fronte a vecchi stanno ambientando nei nostri climi divenuti e nuovi problemi che impediscono il raggiun- più caldi e stanno producendo gravi distruzio- gimento di livelli di produttività e competitività ni (es. Xylella fastidiosa in Puglia). adeguati all’attuale mercato globale. Da un mo- I Focus group nati in seno al progetto Tra- dello agricolo, volto a soddisfare le sole esigenze sferimento delle innovazioni in agricoltura e alimentari, il settore si sta spostando verso un sviluppo ecosostenibile per un’olivicoltura di sistema nazionale sempre più orientato alla valo- qualità (Triecol) hanno rappresentato un’im- rizzazione della produzione tipica dei diversi ter- portante riflessione per la ricerca, gli operatori ritori e alla conservazione delle risorse naturali. del settore e i decisori politici, trovando un co- In questo contesto l’olivicoltura marginale do- ordinamento efficace e fattivo che si spera porti vrebbe avere una duplice funzione: essere con- a una nuova vitalità del comparto, soddisfacen- siderata elemento utile alla tutela del paesaggio do le sfide poste dalla transizione ecologica. e contemporaneamente risorsa per valorizzare Durante lo svolgimento dei Focus group è sca- gli ulivi monumentali per lo sviluppo dell’oleo- turito un importante confronto tra autorevoli turismo e del territorio. Allo stesso tempo l’oli- figure del mondo scientifico e imprenditoriale vicoltura specializzata e la trasformazione do- (professori, ricercatori, operatori della filiera vrebbero evolvere verso sistemi e gestioni che olivicolo-olearia) su alcuni temi centrali per le rendano economicamente e ambientalmente l’olivicoltura italiana e per la valorizzazione sostenibili. Attualmente le produzioni di olive degli oli EVO italiani di qualità. Nelle varie ses- e le componenti dell’olio extravergine di oliva sioni tematiche sono emerse importanti osser- sono condizionate dalla temperatura e dalla vazioni e proposte utili al rilancio della filiera disponibilità di risorse idriche che influenzano olivicola-olearia. Riportiamo in dettaglio per le caratteristiche chimico-fisiche del prodotto ogni tavolo tematico con le conclusioni dei la- con ripercussioni sulla qualità. La variazione vori, utili per la redazione delle future linee gui- delle condizioni ambientali sta provocando si- da per il rilancio della filiera olivicola-olearia. gnificativi cambiamenti riguardo sia all’epide- miologia degli agenti patogeni delle piante sia Elena Santilli alle dinamiche di popolazione di insetti dan- CREA, Centro di Ricerca Olivicoltura, nosi per l’olivo e non solo. In Europa in questi Frutticoltura e Agrumicoltura, sede di Rende ultimi anni a causa della globalizzazione c’è stata un’importazione involontaria di patogeni Clementina Palese provenienti da regioni calde del Pianeta che si Giornalista 4 | Triecol Focus Group PresentazioneProgetto.indd 4 13/09/2022 11:57:57
CODICE ARTICOLO: PresentazioneProgetto PAG. 5 LE LINEE DI RICERCA INDIVIDUATE Le tematiche individuate nell’ambito dei quattro Focus group sono le seguenti: FOCUS 1 Agrobiodiversità, rispetto e valorizzazione del territorio Coordinatore Tiziano Caruso 1. Influenza delle caratteristiche fisico-chimiche e microbiologiche del suolo sulla resistenza agli stress biotici e abiotici. Selezione di genotipi autoctoni resilienti al cambiamento climatico per l’utilizzo nei nuo- vi modelli produttivi olivicoli. Selezione di varietà e/o programmi di breeding (miglioramento genetico e incroci) per ottenere varietà con caratteristiche superiori per produttività, resistenza agli stress biotici e abiotici, migliore radicazione, ecc. Valorizzazione delle varietà autoctone e minori. Le innovazioni per rilanciare la produttività dell’olivicoltura italiana FOCUS 2 Coordinatore Riccardo Gucci 2. Miglioramento e innovazione degli impianti olivicoli e adozione di nuove tecnologie per la gestione di impianti moderni più produttivi e competitivi. Selezione di varietà italiane da adattare agli impianti intensivi e super intensivi per incentivare le operazioni colturali meccanizzabili. Selezione di portinnesti per il mi- glioramento del portamento delle cultivar e per la resistenza agli stress biotici e abiotici. Sviluppo di modelli previsionali per una gestione ecosostenibile degli oliveti. Sviluppo dell’olivicoltura di precisione. FOCUS 3 Strategie di valorizzazione dell’extravergine di oliva Coordinatore Angelo Frascarelli 3. Strategie per la valorizzazione dei prodotti dell’industria olearia e in particolare dell’olio ex- travergine DOP, IGP e BIO. Carta deli oli EVO e abbinamento con i cibi. Formazione e informazione degli operatori del settore e dei consumatori. Influenza del cambiamento climatico sulla diffusione FOCUS 4 delle principali malattie dell’olivo Coordinatori Bruno Faraglia ed Elena Santilli 4. Ottenimento di nuove varietà resilienti ai cambiamenti climatici. Metodi di preven- zione alla comparsa e diffusione di nuovi patogeni e parassiti a carico dell’olivo. Studio del- la composizione e del ruolo del microbioma vegetale e azioni per la sua valorizzazione. Armonizzazione e sviluppo di protocolli diagnostici molecolari rapidi e specifici da applicare al materiale sintomatico e asintomatico d’olivo per lo studio delle migliori strategie di protezione dell’olivo. Sviluppo di modelli previsionali per una gestione ecosostenibile dell’olivo. Nelle pagine a seguire sono riportate le proposte emerse e in dettaglio la discussione che si è sviluppata in seno ad ogni Focus group, oltre che il profilo tecnico-scientifico di coloro che hanno partecipato. Triecol Focus Group | 5 PresentazioneProgetto.indd 5 13/09/2022 11:57:57
CODICE ARTICOLO: Perri PAG. 6 RUOLO DEL CREA-OFA NEL TRASFERIMENTO DELLE INNOVAZIONI PER LA FILIERA OLIVICOLO-OLEARIA Enzo Perri attraverso la Misura 1 - Intervento 1.2.1, e coor- dinato dal Crea - Centro di Ricerca Olivicoltura, Sono sinceramente molto soddisfatto ed orgo- Frutticoltura ed Agrumicoltura, sede di Rende glioso dei risultati raggiunti dal progetto Triecol, (CS), è nato dall’esigenza di creare un collega- che ha raggiunto il suo obiettivo: il «trasferimento mento diretto e stabile tra il mondo scientifico delle innovazioni in agricoltura e sviluppo ecoso- e quello dell’olivicoltura, non solo calabrese, ma stenibile per un’olivicoltura di qualità», onorando di tutte le regioni dell’Italia meridionale, riu- l’impegno assunto con la Regione Calabria. scendo a delineare lo stato dell’arte della ricerca Il progetto, finanziato dal Psr Calabria 2014/2020, e dell’innovazione in olivicoltura e le prospettive 6 | Triecol Focus Group Perri.indd 6 13/09/2022 11:56:49
CODICE ARTICOLO: Perri PAG. 7 della ricerca futura per la filiera olivicolo-olea- Grazie al successo di Triecol, il CREA ha riba- ria. Ciò è testimoniato dai quaderni tematici del dito il suo ruolo fondamentale quale principale progetto che evidenziano l’impegno tangibile ente di ricerca in campo agricolo ed agroali- delle ricerche del CREA degli ultimi decenni e mentare, sottolineando le proprie competenze tracciano precise linee guida, per i produttori, scientifiche, tecnologiche e di sperimentazione per i frantoiani, per gli imprenditori, ma anche nel settore agricolo, forestale, della nutrizione e per i consumatori, e che forniscono informazioni socioeconomico. Ma, soprattutto, ha evidenzia- fondamentali per comprendere l’olivicoltura di to importanti capacità di trasferimento delle co- oggi e l’olio extravergine, la sua importanza per noscenze e delle innovazioni, di informazione e la nostra alimentazione, per il nostro benessere, formazione, anche relativamente alla tracciabili- per la nostra economia e per il nostro ambiente. tà delle produzioni e alla tutela del consumatore. Ritengo che, grazie al progetto Triecol, il CREA Il Centro di Ricerca Olivicoltura, Frutticoltura abbia dato prova delle proprie conoscenze, com- ed Agrumicoltura, che ho l’onore e l’onere di petenze, e delle proprie capacità divulgative e di dirigere, è uno dei dodici centri di ricerca attra- trasferimento delle innovazioni. Attraverso que- verso i quali il CREA si articola ed opera. Esso sto progetto, e, in particolare attraverso le discus- si occupa prevalentemente di olivicoltura, tec- sioni, i confronti, gli esempi di sperimentazione e, nologie estrattive e valorizzazione dei prodotti soprattutto, le proposte concrete, in stretta siner- secondari dell’industria olearia. Ha realizzato e gia con la Regione Calabria, ritengo che il CREA cura uno dei campi collezione di germoplasma sia riuscito a sottolineare l’importanza fonda- olivicolo più grandi del mondo a Mirto Crosia mentale del contributo della ricerca per la filiera (CS). Il CREA comprende, oltre la sede di Ren- olivicolo-olearia alla sostenibilità ambientale, de, quelle di Acireale, Caserta, Roma, Spoleto e all’economia circolare e al consumo consapevole Forlì, e si occupa, in generale, di colture arboree, dell’olio extravergine da parte del consumatore. svolgendo attività di ricerca per il miglioramento Intendo ringraziare, in maniera particolare, la delle filiere olivicola, frutticola ed agrumicola, Regione Calabria, non solo per il sostegno econo- sviluppando tecnologie innovative di processi e mico, ma ancor di più per la sensibilità e la grande di prodotti e divulgandole per la crescita dei ter- disponibilità dimostrata. A partire dall’Assessore ritori, promuovendo la sostenibilità e la salubrità all’Agricoltura ed alle Risorse agroalimentari On. e sicurezza delle produzioni, la produttività e la Gianluca Gallo, che è intervenuto puntualmente competitività delle aziende agricole, agroalimen- ed autorevolmente ai webinar in programma; al tari e forestali, garantendo al contempo la tutela Direttore generale del Dipartimento Agricoltura e la conservazione delle risorse naturali e della Dott. Giacomo Giovinazzo, che ha sempre ac- biodiversità degli ecosistemi agrari e forestali. colto le nostre richieste e i nostri inviti, fornendo Grazie a Triecol, il CREA è riuscito a dimostrare un importante contributo tecnico. Un doveroso la valenza della collaborazione con le Regioni, le ringraziamento è dovuto alla collega ricercatrice Università, gli altri enti di ricerca e le associazio- Dott.ssa Elena Santilli, coordinatrice scientifica ni dei produttori e dei consumatori, puntando i del progetto Triecol, che con competenza e te- riflettori sull’importanza dell’integrazione delle nacia ha portato avanti questo progetto, nono- conoscenze provenienti da differenti ambiti della stante l’emergenza pandemica. Ringrazio, infine, ricerca, al fine di assicurare tempestività nel tra- L’Informatore Agrario, e, in particolare, Vitina sferimento dei risultati e per favorire l’innova- Marcantonio, che ha curato la comunicazione zione tecnologica nei settori produttivi. del progetto, insieme a tutto il gruppo di lavoro di ricercatori e tecnici della sede di Rende del Enzo Perri CREA-OFA, che ha lavorato alacremente per il Direttore del CREA corretto e preciso svolgimento delle varie fasi del Centro di Ricerca Olivicoltura, Frutticoltura progetto. e Agrumicoltura Triecol Focus Group | 7 Perri.indd 7 13/09/2022 11:56:50
CODICE ARTICOLO: Santilli PAG. 8 IL PROGETTO TRIECOL Creare un dialogo tra il mondo della ricerca scientifica e l’imprenditore agricolo moder- diffondere gli argomenti trattati nei seminari e no: questa la mission del progetto Triecol nei convegni oggetto di finanziamento e di una guida specifica sulla produzione biologica. Elena Santilli OBIETTIVI DEL PROGETTO Il progetto Trasferimento delle innovazioni Questa serie di iniziative si sono poste l’obiet- in agricoltura e sviluppo ecosostenibile per tivo di informare gli operatori del settore agri- un’olivicoltura di qualità (Triecol) – ha previ- colo, agroalimentare e i tecnici del settore, tra- sto la realizzazione di una serie di eventi rap- mite convegni, seminari e attività dimostrative, presentati da convegni, forum, seminari e atti- mirati a divulgare le tematiche più importanti e vità dimostrative sulle principali tematiche di che maggiormente affliggono il comparto cre- maggiore interesse per le aziende agricole del ando un fondamentale dialogo tra il mondo territorio realizzati in parte presso la sede del della ricerca scientifica e l’imprenditore agricolo CREA-OFA di Rende (CS), e in parte itineran- moderno sempre più indirizzato verso l’inno- ti in aziende distribuite sul territorio calabrese vazione tecnologica e la necessità di superare gli in particolare localizzate nelle aree margina- effetti causati dal cambiamento climatico. li (montane e aree D). Il progetto ha previsto Quindi, attraverso uno scambio continuo anche delle attività editoriali finalizzate alla di informazioni tra aziende agricole e setto- pubblicazione di opuscoli informativi sull’oli- re scientifico sarà possibile sempre più su- vicoltura e sui sottoprodotti della filiera, alla re- perare le difficoltà causate anche dai cam- alizzazione di una rivista trimestrale online per biamenti climatici. FOCUS AREA 2A la filiera olivico-olearia che rende difficile Il tema cambiamenti climatici e adattamento la valorizzazione della qualità del prodotto a essi, oltre a essere trasversale a tutte le Priori- biologico anche sotto l’aspetto della commer- tà del PSR, è di fondamentale importanza per cializzazione. La debolezza della struttura gli imprenditori del settore che sono impossi- commerciale e di vendita dei prodotti agricoli bilitati a superare da soli tali difficoltà. oggi è rappresentata soprattutto da una scar- Nei diversi incontri sono state approfondite sa informatizzazione delle aziende per poter tematiche legate alla Focus Area 2A, con par- raggiungere i diversi canali commerciali. ticolare riguardo all’agricoltura biologi- L’agricoltura regionale e soprattutto l’olivi- ca al fine di incrementare la competiti- coltura vivono una fase di profonda crisi, de- vità delle aziende agricole del territorio. terminata, oltre che da una frammentazione aziendale (superficie media di circa 4 ettari), da Una filiera frammentata. L’olivicoltura ca- una bassa apertura ai mercati regionali e nazio- labrese è prevalentemente biologica, ma si nali e da una quasi inesistente apertura a quelli riscontra un’estrema frammentazione del- esteri, anche dal sopraggiungere negli ultimi 8 | Triecol Focus Group Santilli.indd 8 13/09/2022 11:50:23
CODICE ARTICOLO: Santilli PAG. 9 Attività dimostrative dei Focus Area di Triecol Focus Area 2A ◼◼ Prove dimostrative delle diverse tec- superficie svantaggiata ricade per il 46,84% in niche di potatura per l’ottenimento di area di montagna e per il 46,48% in area svan- un buon equilibrio vegeto-produttivo. taggiata per altri vincoli naturali. Ciò determi- ◼◼ Prove in frantoio per ottenere un na anche una maggiore difficoltà di accesso ai olio extravergine d’oliva di alta qualità. suoli agricoli e la necessità di potenziare e mi- gliorare le infrastrutture a servizio delle azien- Focus Area 2B de agricole (viabilità ed elettrificazione). ◼◼ Stimolare il consumo più con- Una caratteristica del suolo regionale è di essere sapevole degli oli extravergi- soggetto a un elevato rischio erosione a causa ni di oliva in abbinamento ai cibi. della forte aggressività climatica (erosività delle piogge a causa di fenomeni di lisciviazione del- Focus Area 3B le acque meteoriche), dell’elevata erodibilità del ◼◼ Volo dimostrativo di droni per valu- suolo e dell’elevata pendenza dei versanti. tazione dissesto idrogeologico. Le aree interessate da fenomeni erosivi sono Focus Area 4B i comprensori agricoli di collina destinati in ◼◼ Volo dimostrativo di droni a suppor- prevalenza alla coltivazione dell’olio. Il presidio to di un’agricoltura di precisione. delle aree montane e marginali consente di mi- ◼◼ Prova dimostrativa per la caratteriz- tigare i rischi correlati ai cambiamenti climati- zazione dei suoli. ci, quale soprattutto il dissesto idrogeologico e il rischio incendi. Oggi, infatti, l’Europa è sem- Focus Area 5C pre più attenta con la politica agricola comuni- ◼◼ Strategie di valorizzazione dei sotto- taria ai «prodotti di montagna», anche attraver- prodotti della filiera agroalimentare. so il riconoscimento e l’adozione di regimi di qualità distintivi per tali prodotti. Indicando così una forte tendenza a valorizzare i prodotti anni di una serie di eventi calamitosi (dissesto di alta qualità e di nicchia. idrogeologico, incendi, siccità, venti caldi, alte temperature, ecc.) che impediscono all’opera- Informare gli operatori. Questa serie di ini- tore del settore di poter programmare e garan- ziative proposte hanno avuto l’obiettivo di tire produzioni costanti nel tempo dovendo informare gli operatori del settore agricolo, fronteggiare continue emergenze ambientali. agroalimentare e i tecnici del settore, tramite Il fenomeno dei cambiamenti climatici a livello convegni, seminari e attività dimostrati- globale sta creando profondi impatti sulla vita ve, mirati a divulgare le tematiche più impor- socio-economica delle comunità agricole, sulla tanti e che maggiormente affliggono il com- qualità delle produzioni e sulla vita stessa degli parto creando un fondamentale dialogo tra il agricoltori nei territori marginali calabresi. mondo della ricerca scientifica e l’imprendi- tore agricolo moderno sempre più indirizzato Il territorio calabrese. La Calabria è una regione verso l’innovazione tecnologica e la necessità che per condizioni pedoclimatiche è in grado di superare gli effetti devastanti del cambia- di sostenere la presenza di un’agricoltura mag- mento climatico. Ciò è necessario in ragione giormente diversificata e multifunzionale qua- di una situazione attuale in cui l’informa- le presidio del territorio e delle aree agricole. La zione risulta essere frammentaria e spesso Triecol Focus Group | 9 Santilli.indd 9 13/09/2022 11:50:25
CODICE ARTICOLO: Santilli PAG. 10 scollegata ai reali fabbisogni delle imprese. per quanto riguarda l’aumento delle tem- La superficie che le aziende regionali destina- perature e la riduzione delle precipitazioni, no a metodi di produzione biologica è pari al saranno proprio le aree del Bacino del Medi- 17,7% della SAU (superficie agricola utilizzata) terraneo. Questa tematica è stata affrontata regionale, rappresentando un vero primato nell’ambito del forum da esperti climatologi, nel contesto nazionale (6,1%). che, sulla base di modelli previsionali, han- La coltura con maggiori superfici biologiche no fornito indicazioni riguardo l’incremento è quella dell’olivo, fortemente rappresentativa delle temperature e la riduzione delle precipi- (sia in termini di volumi di produzioni sia di tazioni, fenomeni che stanno già interessando produzione lorda vendibile) del sistema agroa- in maniera preoccupante diversi areali del ba- limentare regionale. Nonostante la crisi econo- cino del Mediterraneo. mica, l’agricoltura biologica si mantiene in forte A risentire degli effetti dei cambiamenti cli- espansione a livello internazionale sia sul fronte matici è, ovviamente, l’intero comparto agri- della domanda che dell’offerta. Particolarmente colo, in termini di riduzione della produttività significativa è la ricaduta di tale specializzazio- delle colture e della qualità dei prodotti, oltre ne sulla competitività e sul valore aggiunto dei alla necessità, da parte degli agricoltori,di in- prodotti, i quali possono certificare qualità, crementare i trattamenti fitosanitari. Esperti presso i consumatori e possono essere più com- del settore hanno fornito una visione generale petitivi e maggiormente remunerati. sulle conseguenze che i cambiamenti clima- Altrettanto importante è la ricaduta positiva tici stanno determinando sulla produzione di tale specializzazione in termini di impatto agricola del bacino del Mediterraneo. sull’ambiente, sul contributo al presidio della Il cambiamento climatico in Italia, come rileva- biodiversità e in termini di mitigazione dei to nei documenti tecnico-scientifici della «Stra- cambiamenti climatici (emissioni) e di adat- tegia nazionale di adattamento ai cambiamenti tamento e maggiore resilienza rispetto agli climatici», e gli impatti attesi più rilevanti nei effetti del cambiamento climatico. prossimi decenni potranno essere provocati da un innalzamento eccezionale delle temperatu- re (soprattutto in estate), da un aumento della FOCUS AREA 2B frequenza degli eventi meteorologici estremi Altra tematica di interesse nel presente pro- (ondate di calore, siccità, episodi di precipita- getto è la Focus Area 2B con particolare riferi- zioni piovose intense, desertificazione del ter- mento agli aspetti connessi e di affiancamen- reno, potenziale riduzione della produttività), to al ricambio generazionale in agricoltura, da una riduzione delle precipitazioni annuali punto focale per un rilancio della moderna medie e dei flussi fluviali annui. agricoltura sempre più proiettata verso l’in- novazione e lo sviluppo sostenibile. Un’agricoltura più sostenibile e «riproducibile». Rispetto alle indicazioni sopra dette, si manife- sta la necessità di proseguire nell’azione di sti- FOCUS AREA 3B molo e sostegno a favore degli operatori agricoli Nella Focus Area 3B sono state largamente del territorio, che conduca il sistema verso un’a- trattate le tematiche sui cambiamenti climatici gricoltura sempre più sostenibile e «riproducibi- e i rischi connessi in agricoltura specialmente le» e in grado di produrre risorse alimentari relativamente alle possibili e attuali emer- sufficienti, servizi ambientali di custodia, genze della regione (Xylella, tripide del’olivo, di presidio e ripristino della biodiversità dissesto idrogeologico, carenza idrica, biodi- agricola, di custodia dell’ambiente ru- versità, ecc.). A risentire maggiormente degli rale e di rafforzamento della capacità di effetti dei cambiamenti climatici, soprattutto adattamento agli effetti dei cambiamenti 10 | Triecol Focus Group Santilli.indd 10 13/09/2022 11:50:25
CODICE ARTICOLO: Santilli PAG. 11 climatici. È fondamentale adottare strategie lità delle risorse idriche da parte del settore finalizzate a conservare sistemi agricoli tradizio- agricolo, attraverso un processo di riduzione nali di grande valenza ambientale e attualmente delle fonti inquinanti (utilizzo fertilizzanti), interessati dal concreto rischio di abbandono, l’attenzione delle pressioni sullo stato quali- e contribuire a salvaguardare e ripristinare gli tativo delle acque deve essere sostanziale. La habitat e il patrimonio olivicolo monumentale specializzazione produttiva regionale, oltre che a presidio del paesaggio rurale. I rischi del terri- rappresentare un vantaggio in termini di qua- torio regionale al cambiamento climatico sono lità/varietà delle produzioni che possono esse- prevalentemente legati alla produttività dei suoli re portate sui mercati, determina un ulteriore e al mantenimento qualitativo degli stessi. Esso vantaggio di natura climatico-ambientale, cor- pone in evidenza come la stabilità della qualità relato a due specifici aspetti: da un lato, al fatto del suolo agricolo si trovi a essere condizionata che le colture arboree risultano essere, per loro dalla forte aggressività climatica che caratterizza natura, tra quelle a minore intensità di utilizzo la regione, con eventi piovosi molto intensi, con- di risorse idriche; dall’altro, al fatto che la pra- centrati in pochi giorni piovosi durante l’anno, e tica di coltivazioni che rispettino l’attitudine periodo molto lunghi di siccità. dei suoli è in grado di favorire il mantenimento della qualità, della fertilità e della produttività dei suoli stessi e dei contenuti di carbonio or- FOCUS AREA 4B ganico, con vantaggi per l’assorbimento di CO2 Il rischio correlato ai cambiamenti climatici e e minori pressioni dei processi agricoli sulla connesso all’instabilità dei mercati e dei prezzi risorsa idrica, sia dal punto di vista qualitativo è un elemento che sta assumendo sempre mag- (uso di fertilizzanti/pesticidi) sia quantitativo giore importanza nell’ambito dell’efficiente ge- (minore apporto idrico). stione economica dell’azienda agricola. Inoltre, l’evento incentrato sulla Focus Area 4B (attività dimostrativa) è legato alla migliore gestione FOCUS AREA 5C delle risorse idriche, compresa la gestione Infine, gli interventi hanno riguardato la dei fertilizzanti e dei pesticidi, ivi inclusi Focus area 5C legata all’utilizzo dei sot- gli impegni agro-climatico-ambientali (ACA) toprodotti delle aziende agricole e zoo- attivati dal PSR Calabria. L’ammodernamento tecniche al fine di utilizzare fonti di energia del comparto agricolo deve passare, infatti, at- rinnovabili per sostenere la produzione di traverso l’uso sostenibile della risorsa idrica, che energia sia per l’autoconsumo che destinata deve interessare sia gli aspetti quantitativi (i con- alla vendita, utilizzando le più moderne tec- sumi, l’agricoltura di precisione) sia gli aspetti nologie disponibili e facendo leva prioritaria- qualitativi (pressioni sulla qualità delle acque). mente sulle biomasse (scarti) agro-forestali Dal punto di vista quantitativo, il recupero di disponibili nel territorio regionale. efficienza nella gestione dell’acqua, oltre che Le iniziative dimostrative proposte sono state contribuire all’impatto globale su una risorsa delle prove pratiche per verificare in campo i scarsa, serve a migliorare la produttività (minori risultati applicativi della ricerca, promuovere costi) e a mitigare gli effetti dei fenomeni di tem- la fattibilità e la validità tecnica ed economi- poranea siccità che si registrano sul territorio. ca delle innovazioni proposte presso aziende Inoltre contribuisce a ridurre le pressioni su un agricole del territorio e/o presso il CREA- fattore (la risorsa idrica) che risulta vulnerabile OFA sede di Rende. agli impatti attesi dai cambiamenti climatici. Dal punto di vista qualitativo, pur in presenza Elena Santilli di importanti risultati ottenuti in termini di CREA, Centro di Ricerca Olivicoltura, Frutticoltura riduzione delle pressioni esercitate sulla qua- e Agrumicoltura, sede di Rende Triecol Focus Group | 11 Santilli.indd 11 13/09/2022 11:50:25
CODICE ARTICOLO: Focus_01_Biodiversita PAG. 12 Progetto Progetto Triecolfinanziato Finanziatodal dalFEASR FEASR MM1-1-sottomisura Intervento 1.2.1 deldel 01.02.01. PSRPSRCalabria Calabria2014/2020 (Reg. Ue 2014/2020 (Reg. Ue1305/2013) 1305/2013) FORUM Focus-Group | Olivicoltura italiana: tutela della agrobiodiversità, valorizzazione del territorio e unicità del prodotto 24 Febbraio 2022 - Registrazione 10.30 - 13.00 PROGRAMMA LA PARTECIPAZIONE ALL’INIZIATIVA E’LIBERA E GRATUITA Enzo Perri LINK REGISTRAZIONE EVENTO: Direttore CREA - Centro di Ricerca Olivicoltura, Frutticoltura e Agrumicoltura hiips://us06web.zoom.us/webinar/register/WN_f3zjghZKTD-avSomeaYMsg Giuseppe Corti Direttore CREA Agricoltura e Ambiente Coordinatore di Progetto e Resp. Scientifico: Elena Santilli Responsabile Comunicazione: Vitina Marcantonio, Antonio Boschetti, Elena Santilli Lorenzo Andreotti Ricercatrice CREA Centro di Ricerca Olivicoltura, Frutticoltura e Agrumicoltura Referenti Tecnici: Giada Liuzzi, Pierluca Torsello Grafica di Francesco Ambrosini (CREA) e L’Informatore Agrario Samanta Zelasco Referenti scientifici Forum: Enzo Perri, Elena Santilli Ricercatrice CREA Centro di Ricerca Olivicoltura, Frutticoltura e Agrumicoltura RIFERIMENTI: Andrea Sisti v.marcantonio@informatoreagrario.it, cell. 389 2105671 Presidente dell’Associazione Mondiale degli Agronomi e degli Ingegneri Agrari (AMIA – WAA) Paolo Colonna hiips://www.crea.gov.it/web/olivicoltura-frutticoltura-e-agrumicoltura Presidente di Oprol, Organizzazione professionale degli olivicoltori della Basilicata hiips://www.informatoreagrario.it/news/triecol/ hiips://www.facebook.com/progettotriecol Jenny Calabrese Funzionario Internazionale e Coordinatore di Ricerca presso il Chieam, Mediterranean Agronomic Institute of Bari Ai sensi del regolamento CONAF n.3/2013 saranno rilasciati i relativi CFP Elena Sonnoli per i dottori agronomi e dottori forestali Titolare dell’Azienda Vivai Attilio Sonnoli Clementina Palese Giornalista COORDINA Tiziano Caruso Docente ordinario di Coltivazioni arboree presso l’Università degli Studi di Palermo. Docente di Olivicoltura presso il Dipartimento Scienze Agrarie e Forestali, Università di Palermo. Focus_01_Biodiversita.indd 12 16/09/2022 10:10:57
CODICE ARTICOLO: Focus_01_Biodiversita PAG. 13 ) AGROBIODIVERSITÀ valorizzazione del territorio e dell’olio EVO italiano Coordinatore TIZIANO CARUSO In un contesto di transizione ecologica e di cambiamento climatico, l’olivicoltura è chia- mata a rispondere a una sfida epocale. È necessario pensare non al singolo oliveto, ma al distretto produttivo, riconsiderando e ottimizzando in termini di agrosistema tutti i fattori che interagiscono con la pianta nell’ottica di una «intensificazione sostenibile». Grafica di Francesco Ambrosini (CREA) e L’Informatore Agrario Si tratta di un obiettivo da raggiungere tenendo in considerazione la grande biodiversità che caratterizza il germoplasma olivicolo e le aree produttive italiane. È importante definire dei modelli produttivi specifici per le «olivicolture italiane» nella direzione della transizione ecologica e della sostenibilità economica e sociale, condizione inderogabile per la rivitalizzazione del settore olivicolo oleario nazionale. L’auspicabile condivisione delle acquisizioni scientifiche e sperimentali nell’ambito agro- nomico e agroecologico potrebbe accelerare e migliorare il lavoro in questa direzione. Un programma nazionale di miglioramento genetico, articolato in più progetti focalizza- ti sulle diverse realtà varietali e produttive, e basato su una piattaforma comune delle co- noscenze già acquisite, potrebbe portare a risultati efficaci. Con le tecniche di evoluzione assistita (TEA) esiste la possibilità di conservare le peculiarità degli oli EVO prodotti da varietà autoctone, migliorandone solo i punti critici. Occorre oggi una strategia che de- finisca più precisamente il concetto di qualità, oggi ancora troppo generico e sempre più frequentemente confuso con la tipicità, che è solamente uno degli aspetti della qualità. La crescente diffusione di modelli olivicoli basati su varietà spagnole rischia, infatti, di Triecol Focus Group | 13 Focus_01_Biodiversita.indd 13 13/09/2022 11:50:51
CODICE ARTICOLO: Focus_01_Biodiversita PAG. 14 far perdere all’olio EVO italiano la prerogativa di «esclusività», determinata dal legame dell’olio EVO italiano con la ricchezza varietale, i territori di origine e, quindi, la storia, il paesaggio e la gastronomia tipica italiana. È necessario un grande lavoro per trasferire al consumatore il concetto di unicità e/o ori- ginalità degli olio EVO italiani, continuando ad investire sia sulla formazione di assag- giatori professionisti e di operatori del settore, che con degustazioni rivolte agli appassio- nati e ai consumatori. Allo stesso tempo, a un salto culturale sulla conoscenza dell’olio EVO deve accompagnarsi la capacità di leggere un’etichetta, necessaria per una scelta consapevole del prodotto, oltre ad azioni di marketing e di comunicazione istituzionale che evidenzino le proprietà nutraceutiche dell’olio EVO di qualità. La disponibilità di risorse nazionali ed europee e la recente legge sull’oleoturismo la- sciano ben sperare anche in un rapporto sinergico sempre più stretto tra olivicoltori e trasformatori nei circuiti turistici regionali quale attrattiva naturalistica e culturale, in particolare, per valorizzare gli impianti olivicoli tradizionali. Il percorso e i progetti in- trapresi in Umbria per la «Fascia Olivetata Spoleto-Assisi» – riconosciuta quale Paesag- gio rurale storico e quale Globally Important Agricultural Heritage Systems (GIAHS) dalla FAO – ben rappresentano le potenzialità esistenti. «L’olivicoltura, come tutta l’agricoltu- settore. È necessario affrontare il dram- ra, anche se con tempi più lunghi rispetto matico calo della produzione olivicola per all’industria, è coinvolta nella transizione colmare il deficit dei quantitativi necessa- ecologica prevista dal PNRR. Come? Chie- ri all’industria olearia, che attualmente si do a ognuno dei relatori, per le proprie approvvigiona all’estero. Oltre all’aspetto competenze, di individuare dei percorsi». quantitativo è necessario porre l’attenzio- Questa la prima domanda ai partecipanti ne sulle nuove avversità, come la Xylella posta dal coordinatore del Focus Group, fastidiosa e gli effetti negativi del cambia- Tiziano Caruso, ordinario di Coltiva- mento climatico, individuando genotipi zioni arboree e docente di Olivicoltura resistenti a stress biotici e abiotici». presso il Dipartimento Scienze Agrarie, Nel contesto della transizione ecologi- Alimentari e Forestali dell’Università di ca, l’olivicoltura deve promuovere un’in- Palermo. ten-sificazione sostenibile, capace di supe- rare le principali criticità del settore. «Quando si parla di produzioni di pregio, L’INTENSIFICAZIONE – ha affermato Giuseppe Corti, direttore SOSTENIBILE CREA-Agricoltura e Ambiente – non «Inizierei a parlare di biodiversità – ha esor- possiamo pensare a una riduzione delle dito Enzo Perri, direttore CREA-Centro rese, sia rispetto all’obiettivo della sosteni- di Ricerca Olivicoltura, Frutticoltura e bilità economica, sia per la limitata dispo- Agrumicoltura. Il CREA-OFA è il centro nibilità di terra, in Italia e, in generale, sul di ricerca che negli ultimi 30 anni ha rea- Pianeta. Abbiamo bisogno di quantità e di lizzato le più grandi collezioni di germo- qualità. A noi ricercatori compete trovare plasma olivicolo, sicuramente tra le prime risposte tecnico-scientifiche che diano so- tre del mondo. La ricchezza di varietà è un luzioni che contemplino la grande respon- punto di forza, ma anche di debolezza per sabilità del suolo per riuscire a intensifica- l’olivicoltura italiana, non essendo sfrutta- re le produzioni nel rispetto dell’ambiente, ta appieno per rispondere alle esigenze del riuscendo a scegliere varietà di olivo che 14 | Triecol Focus Group Focus_01_Biodiversita.indd 14 13/09/2022 11:50:51
CODICE ARTICOLO: Focus_01_Biodiversita PAG. 15 si adattino a suoli specifici. Con il CREA- sull’uso del rame durante le operazioni di OFA stiamo iniziando sperimentazioni difesa negli oliveti biologici. Infine, la bio- circa la relazione tra qualità dei suoli e su- diversità olivicola va considerata in senso scettibilità dell’olivo alla Xylella, avendo lato valorizzando le varietà autoctone, i rilevato evidenze circa la responsabilità paesaggi e gli oli che ne derivano». Alcune dei suoli degradati. Su suoli fertili e sani, caratteristiche dell’olivicoltura, come per senza eccesso di metalli pesanti, con attività esempio la grande capacità di sequestro e microbiologica ottimale e presenza di una stoccaggio di carbonio e il basso consumo pedofauna attiva, l’olivo produce in modo idrico, ne facilitano la transizione ecologi- adeguato e probabilmen- ca. te è capace di difendersi Nel 2018 la produzio- dalle malattie di difficile ne olivicola italiana contenimento. Ecco che ha toccato il minimo lo sviluppo di un otti- storico in prosecuzione male connubio tra suolo di un andamento co- e coltura potrebbe por- stantemente negativo, tare a una intensificazio- caratterizzato da una ne delle produzioni nel accentuazione molto rispetto dell’ambiente». spinta dell’alternanza di Dunque, è necessario produzione». orientarsi rapidamente «Fenomeno – come verso l’intensificazione illustrato dalla ricer- sostenibile, modificando catrice CREA-OFA i modelli olivicoli. Samanta Zelasco, – da «Condivido il ruolo approfondire nell’am- fondamentale del suo- bito delle ricerche di lo – ha affermato Elena genomica e trascritto- Santilli, ricercatrice mica dell’olivo, a oggi del CREA-OFA – e ri- carenti. L’olivo è la “ce- tengo ci debba essere una visione completa nerentola” delle specie arboree; conoscia- delle relazioni tra pianta, suolo e ambiente mo molto poco dei geni che sottendono che possa contribuire alle scelte sin dalla all’espressione di caratteri agronomica- realizzazione dell’impianto fino alla ge- mente importanti. stione dell’oliveto in fase produttiva. Da Abbiamo cominciato a studiare i mecca- studi effettuati sulle micorrize dell’olivo nismi relativi all’alternanza di produzio- ho verificato come le simbiosi micorrizi- ne, soffermandoci sulla biologia fiorale e che siano specifiche tra specie del fungo e quindi sui geni che controllano l’induzio- varietà d’olivo, così come accade per l’in- ne delle gemme a fiore. In base alle ricer- terazione ospite-patogeno. È necessaria la che condotte riteniamo che l’incremento selezione di varietà adatte a impianti di della produttività della singola pianta pos- maggior densità che hanno un alto grado sa essere una strategia perseguibile e com- di meccanizzazione soprattutto nelle fasi plementare all’intensificazione colturale. di potatura e di raccolta. Inoltre, in questa Probabilmente otterremo i primi risultati tipologia d’impianto la formazione di un tra 5-6 anni, puntando su una maggior ef- diverso microclima della chioma ha una ficienza produttiva a parità di vigoria, pa- diretta incidenza sullo sviluppo dei pato- rametro da inserire in sede di valutazione geni, come ad esempio la rogna, incidendo delle nuove varietà». Triecol Focus Group | 15 Focus_01_Biodiversita.indd 15 13/09/2022 11:50:51
CODICE ARTICOLO: Focus_01_Biodiversita PAG. 16 L’IMPORTANZA la diffusione. E si tratta di emergenze che DEI SERVIZI AGROSISTEMICI si “diffondono” rapidamente in altri luo- ghi. L’intensificazione eccessiva, fatta con Oggi più che mai è necessario allargare densità di 1.000-1.200 piante a ettaro, può l’orizzonte dell’intensificazione sostenibi- essere interessante per alcune zone, ma le alla «ecological intensification», quindi sarebbe più consono caratterizzare meglio ai servizi che i sistemi naturali generano a il nostro patrimonio olivicolo e scegliere favore dell’uomo. i modelli olivicoli a esso più adatti, anche «Questa è un’opportunità non per andare in considerazione della grande variabilità necessariamente verso l’intensificazione tra i territori. Insomma dobbiamo trovare degli impianti olivicoli, ma per “promuo- soluzioni peculiari e non adottare modelli vere e garantire i servizi ecosistemici – ha globali». spiegato Generosa Calabrese, funziona- rio Internazionale e Coordinatore di Ri- cerca presso il CHIEAM, Mediterranean IPOTESI DI MODELLI Agronomic Institute of Bari –, approccio OLIVICOLI ITALIANI che determina notevoli vantaggi. Il ruo- Il tema della messa a punto dei modelli lo del suolo, per esempio, è centrale per olivicoli italiani, usando il plurale per le le piante, non solo per la produzione, ma ragioni già enunciate, ha trovato risposta per la resistenza alle malattie e agli stress in Umbria nel percorso intrapreso per la abiotici. Avere un terreno dalle buone ca- “Fascia olivetata Assisi-Spoleto”. ratteristiche fisico-chimiche e microbio- «Per recuperare il gap produttivo rispet- logiche facilita la gestione agronomica e to all’olivicoltura spagnola – ha illustrato la lotta fitosanitaria. Il rafforzamento dei Andrea Sisti, presidente dell’Associa- servizi ecosistemici del suolo, con l’uso di zione Mondiale degli Agronomi e degli coperture naturali che si adattano meglio Ingegneri Agrari (AMIA-WAA), oltre delle cover crop, costituite con miscugli che sindaco di Spoleto – dobbiamo cer- artificiali, al cambiamento climatico e ga- care come sistema Italia di disporre di rantiscono una migliore salvaguardia del una quantità di prodotto che consenta di terreno, anche in termini microbiologici e costruire progetti di filiera e un mercato di pedofauna. su cui valorizzare il modello italiano non Propongo di attivare tra le diverse compe- solo in termini qualitativi ma anche pae- tenze di ricerca non la multidisciplinarietà saggistici. Negli ultimi 70 anni non c’è sta- che esiste già, ma la trans-disciplinarietà, ta innovazione nell’olivicoltura nazionale includendo l’agroecologia. In Italia, diver- e solo in seguito alla spinta molto forte samente che in altri Paesi, ci sono pochi dell’olivicoltura spagnola negli ultimi 15 studi che permettono di connettere tutti i anni ha cominciato a muoversi qualcosa campi delle scienze agrarie. Se in Europa verso la specializzazione e l’intensifica- si parla tanto di intensificazione ecologi- zione colturale. Oggi serve una visione ca è perché non riusciamo più a far fron- dell’olivicoltura duplice. Da una parte te alle epidemie. L’approccio “one health” dobbiamo conservare, migliorare e dare serve proprio a capire che quando arriva un significato diverso a quella tradizio- una specie altamente invasiva, come la Xy- nale che è stata abbandonata nel corso del lella, e si combina con un vettore efficiente tempo, dall’altra dobbiamo valorizzare il come il Philaenus spumarius (la sputacchi- prodotto. Noi stiamo lavorando sulla Fa- na), non abbiamo altri organismi che nel scia olivetata Spoleto-Assisi, costituita da tempo possano coevolvere e contrastarne 2 milioni di individui geneticamente di- 16 | Triecol Focus Group Focus_01_Biodiversita.indd 16 13/09/2022 11:50:52
CODICE ARTICOLO: Focus_01_Biodiversita PAG. 17 versi che reagiscono alle condizioni clima- l’interesse della ricerca e ancor di più delle tiche in modo differente. Abbiamo avuto aziende è sempre più elevato». il riconoscimento italiano di Paesaggio Rurale Storico, quello della FAO quale Globally Important Agricultural Herita- ESIGENZE ge Systems (GIAHS), e adesso lavoriamo E DOMANDA DI RICERCA per quello dell’Unesco. L’unicità di que- DEL MONDO PRODUTTIVO sti paesaggi costruita fin dal periodo dei La visione di chi gestisce la filiera olivico- Comuni, tra il 1300 e il 1400, e poi sotto lo-olearia dal punto di vista utilitaristico lo Stato Pontificio tra il 1810 e il 1860, ci è molto importante per orientare la ricer- permette di ragionare in termini di valo- ca, così come le attività di trasferimento rizzazione delle potenzialità turistiche di scientifico, tecnologico e culturale e di tra- oliveti e frantoi, fruibili tutto l’anno, allar- sformazione produttiva delle conoscenze gando la loro funzione oltre la produzione. da parte dell’Università, cioè la cosiddetta Dall’altra, dobbiamo costruire un modello «terza missione». italiano non soltanto in termini varietali, «Il mondo olivicolo ha bisogno del contri- ma anche di tutela del paesaggio in fun- buto della ricerca – ha sottolineato Paolo zione della valorizzazione del prodotto Colonna, presidente di Oprol, l’Organiz- stesso. In questa direzione stiamo perse- zazione dei produttori olivicoli della Ba- guendo non solo la biodiversità intrinseca, silicata – per creare sinergie tra il compar- legata alle varietà, ma anche poli-specifi- to produttivo e l’innovazione. La grande ca con l’inserimento nell’oliveto di altre biodiversità olivicola italiana è, purtrop- specie, come fico e mandorlo, per creare po, a volte data per scontata, soprattutto condizioni di gestione biodiversa anche di nel Meridione. Solo in Basilicata abbiamo patogeni e parassiti. I risultati del lavoro ben 29 cultivar autoctone, genotipi che si iniziato 5 anni fa sono positivi e in linea sono selezionati e adattati nell’arco dei se- con la transizione ecologica. Per dare una coli alle condizioni pedoclimatiche di que- distintività all’azienda olivicola classica, la sti territori. È necessario valutare quanto consociazione tra le specie arboree, tradi- siano resilienti i genotipi autoctoni al cam- zionalmente diffusa soprattutto al Sud, va biamento climatico, tuttavia ritengo che recuperata e studiata, in termini di pro- la transizione ecologica sia possibile già duttività, dalle esperienze fatte, consente sull’olivicoltura esistente e senza ricorre- il mantenimento di un equilibrio produt- re a una intensificazione spinta. In questa tivo, maggior resilienza e anche una ra- direzione vanno gli interventi nell’ambito zionalizzazione dell’impianto. Su questo del fondo per lo sviluppo delle filiere agri- Triecol Focus Group | 17 Focus_01_Biodiversita.indd 17 13/09/2022 11:50:53
CODICE ARTICOLO: Focus_01_Biodiversita PAG. 18 cole (articolo 1, comma 128, della legge il patrimonio olivicolo. Le cultivar mino- 30 dicembre 2020, n. 178) e i decreti che ri, o perché notoriamente recalcitranti o insieme al MIPAAF stiamo elaborando a perché con potenziale rizogeno non noto, supporto dell’olivicoltura dell’entroterra, vengono prodotte per innesto a costi più patrimonio anche paesaggistico». elevati. Fondamentale è anche il dialogo tra il «In Spagna lavorano con varietà estrema- mondo produttivo, i vivaisti e i ricercatori mente facili come l’Arbequina che radica per superare le criticità del settore. benissimo – ha commentato Elena Son- «Noi vivaisti – ha spiegato Elena Sonnoli, noli –, mentre noi abbiamo anche cultivar titolare dell’Azienda Vivai Attilio Son- che non radicano assolutamente nono- noli di Pescia (Pistoia) – abbiamo troppe stante il prelievo nel momento ottimale, poche occasioni di incontro con la ricerca. le perfette condizioni delle piante madri e Gli olivicoltori sono importantissimi per- l’uso degli ormoni migliori. Per i vivaisti la ché osservano le piante in campo, ci indi- talea non è conveniente, quindi si ricorre cano come rispondono e ci chiedono di alla tecnica consolidata dell’innesto che si moltiplicare gli individui con caratteristi- presta anche per materiali di varietà mi- che pregevoli per produttività e resistenze. nori e poco note. Così nel peggiore dei casi Anch’io ritengo che l’efficienza produttiva otteniamo il 90% di attecchimento e riu- sia centrale e che i campi collezione siano sciamo a soddisfare anche numericamen- importantissimi non solo per la conserva- te le loro richieste. Si tratta di un punto zione della biodiversità genetica olivicola, di incontro tra le esigenze vivaistiche e il ma anche in una visione dinamica quale mondo della produzione». “serbatoio” per creare varietà con carat- Il ruolo dei vivaisti risulta fondamentale e teristiche superiori. Varietà che ancora in continua evoluzione. L’innesto ancora non abbiamo, ottenibili incrociando, per oggi è una pratica assai diffusa, negli ul- esempio, cultivar che hanno costanza di timi 20 anni le tecniche di produzione si produzione ed efficienza produttiva al- sono molto evolute. E nel prossimo futuro tissima con altre che portano caratteri di la clonazione dei portinnesti potrà far fare resistenza ai patogeni. Tenendo in consi- un salto in avanti al settore. Il vivaismo, derazione che l’olivicoltura sta cambian- da primo anello della catena produttiva a do, come tutta l’agricoltura, perché sem- fronte di un programma di miglioramento pre più i consumatori sono sensibili alla genetico, dovrebbe diventare l’ultimo, per sostenibilità. Infine, voglio sottolineare il verificare se il genotipo selezionato possa contributo dei PSR che hanno permesso a essere moltiplicato con tecniche sostenibili. noi e agli olivicoltori di riscoprire alcune varietà minori o perdute. Si tratta di un aspetto importantissimo per la conserva- PATRIMONIO VARIETALE zione del patrimonio genetico e tutela del- E MIGLIORAMENTO GENETICO la biodiversità, in quanto noi vivaisti pro- L’importanza del patrimonio varietale ita- duciamo prevalentemente le 10-15 cultivar liano è centrale, come più volte sottolinea- più diffuse su tutto il territorio nazionale». to, ma il limite sta nella distanza tra la sua A questa tendenza se ne affianca un’altra: ricchezza e il suo reale utilizzo, come pure i vivaisti, una volta messa a punto una cruciale è la necessità di creare nuova bio- tecnica per la radicazione delle talee sono diversità in modo più accurato, cioè «gui- propensi a puntare commercialmente solo dato», scegliendo genitori o selezionando sulle varietà che radicano facilmente e ciò il pool genetico di interesse in base a cri- restringe l’offerta varietale penalizzando teri di selezione adatti alle esigenze attua- 18 | Triecol Focus Group Focus_01_Biodiversita.indd 18 13/09/2022 11:50:53
CODICE ARTICOLO: Focus_01_Biodiversita PAG. 19 li, come l’efficienza della pianta dal punto di vista ecofisiologico, anche in relazione all’intensificazione produttiva. «Il presupposto perché l’intensificazione sia sostenibile – ha affermato Enzo Perri – sta nello studiare l’ambiente pedocli- matico e fitosanitario specifico del sito di impianto con un approccio “di precisio- ne”, valutando anche gli ambiti economici e sociali. Noi del CREA-OFA siamo im- pegnati in due progetti, uno nazionale e uno europeo, per condurre indagini sulla biodiversità e per trovare nelle nostre col- lezioni varietali nuove fonti di resistenza a Xylella fastidiosa, e una risposta sosteni- bile all’emergenza e non solo della Puglia, perché forte è il rischio che il batterio pos- sa diffondersi altrove». Il confronto riguarderà 100 genotipi ita- liani e altri 200 provenienti da Spagna, sui tratti di architettura della pianta più Francia e Grecia, da testare in pieno cam- adatti all’intensificazione colturale. E poi po e in ambiente protetto per la resistenza/ per accrescere la sostenibilità della coltura tolleranza al batterio. è necessario concentrarsi sulla tolleranza a «L’individuazione di caratteri utili alla stress biotici, in relazione alla diversa im- selezione – ha specificato Elena Santilli – portanza dei patogeni nelle aree conside- tiene conto anche dell’adattabilità al tipo rate, e abiotici, in particolare sulla carenza di impianto, intensivo o superintensivo. I idrica. Con un programma di “breeding” caratteri da ricercare sono quelli che de- classico è difficile e molto lungo riunire in terminano riduzione dell’alternanza pro- un unico individuo tutti questi caratteri. duttiva, entrata in produzione precoce, L’obiettivo è invece raggiungibile, cono- resistenza a stress biotici e abiotici, e per scendo e caratterizzando il DNA che de- i portinnesti la riduzione della vigoria. Il termina i caratteri agronomici “superiori”, tutto nell’ambito di caratteristiche quali- grazie al confronto delle sequenze nel ge- tative che incontrino il mercato». noma delle diverse cultivar, alla base del- Si tratta di obiettivi ambiziosi, perché è la biodiversità olivicola. L’informazione difficile concentrare in una sola pianta le genomica è fondamentale e siamo a buon caratteristiche volute, ma le biotecnologie punto. Nell’ambito di un progetto appena potrebbero dare un aiuto sostanziale». concluso abbiamo ottenuto una sequenza «Per un’olivicoltura diversificata come la genomica di Leccino estremamente chia- nostra – ha sottolineato Samanta Zelasco ra, di altissima qualità, che può essere – sono necessari più programmi di mi- utilizzata come riferimento per effettuare glioramento genetico tarati in base alle di- questi confronti e produrre altri sequen- verse situazioni pedoclimatiche, varietà ed ziamenti. Abbiamo anche esplorato, con esigenze di intensificazione colturale. Non un’altra strategia, ben 280 varietà per la avendo in Italia superfici per aumentare la maggior parte italiane con l’obiettivo di produzione, il primo obiettivo è l’incre- trovare i tratti che ci interessano, ma in mento dell’efficienza produttiva, agendo seno a singole collezioni. Il comportamen- Triecol Focus Group | 19 Focus_01_Biodiversita.indd 19 13/09/2022 11:50:54
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