Pagani Imola: la massima espressione della sportività su strada e in pista - Weekend Premium

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Pagani Imola: la massima espressione della sportività su strada e in pista - Weekend Premium
Pagani Imola: la massima
espressione della sportività
su strada e in pista
Pagani – nobile factory con sede a San Cesario sul Panaro,
specializzata nella produzione di esotiche hypercar – ha
svelato la sua ultima ed incredibile creazione in grado di
offrire performance elevatissime, sia su strada che tra i
cordoli di una pista. La nuova vettura prende il nome di
Pagani Imola, dal celebre circuito su cui è stata sviluppata e
messa a punto dal team di tecnici ed ingegneri di Horacio
Pagani, fondatore dell’omonima Casa automobilistica.

Sviluppata tra i cordoli di Imola

La Imola si presenta come un’hypercar stradale in grado di
sfoderare le più sofisticate tecnologie messe a punto dal
Costruttore emiliano nel settore delle auto dalle
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caratteristiche racing. La vettura è stata sottoposto a lunghi
e rigidi collaudi che oltre alla regolare e scrupolosa
validazione hanno previsto un test di oltre 16mila km a
velocità da gara, percorsi sulla pista di Imola.

Una vettura laboratorio

La Pagani Imola non è solo un’hypercar potentissima e
particolarmente costosa, ma veste anche i panni di vettura-
laboratorio sulla quale sono state testate le ultime
tecnologie del Costruttore che verranno impiegate anche sulle
future fuoriserie del brand.

Aerodinamica attiva
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Pagani Imola sfrutta il sistema di aerodinamica attiva
derivata dalla Huayra, ovvero il modello da cui deriva.
L’inedita vettura sfrutta quindi ben quattro ali mobili che
cambiano automaticamente e rapidamente la loro posizione, in
relazione alle impostazioni e alle condizioni di guida,
inoltre aiutano anche nelle operazioni di frenata, generando
freno aerodinamico.

Scende il             peso       e     aumenta          la
rigidità
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Per ottimizzare la massa e la rigidità torsionale della
vettura, i tecnici Pagani sono ricorsi all’utilizzo di
materiali compositi, tra cui la nuova formula del Carbo-
Titanio HP62 G2 e del Carbo-Triax HP62, utilizzata per la
creazione del monoscocca in carbonio.

Crescono potenza e prestazioni
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Per quanto riguarda il propulsore, la Imola è spinta dal
poderoso V12 biturbo 6.0 litri di origine Mercedes-AMG che
equipaggia la Huayra e la Huayra BC. Rispetto a queste ultime
due, la potenza del motore è salita fino a 827 CV, mentre la
mostruosa coppia massima tocca quota 1.100 Nm. Rivista anche
la trasmissione robotizzata a 7 marce che ora offre cambi
marcia ancora più rapidi. Per tenere a bada le incredibili
prestazioni dell’auto, è stato rivisto anche l’impianto
frenante che ora può contare su un miglior sistema di
raffreddamento per l’uso prolungato in pista.

Solo 5 esemplari
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La Pagani Imola sarà realizzata in soli 5 esemplari destinati
ad altrettanti fortunati e facoltosi clienti che potranno
personalizzare la vettura proprio come fosse un abito
sartoriale. Purtroppo il prezzo di questa opera d’arte su
quattro ruote è assolutamente Top Secret.

Le   potentissime   Extreme
hypercar:   l’Aston  Martin
Valhalla e la sua rivale
Le Hypercar non sono esclusivamente auto ad altissime
prestazioni in grado di offrire accelerazioni e velocità da
urlo, ma sono vetture capaci di suscitare emozioni profonde
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grazie al loro fascino esotico e alla concentrazione tecnica e
tecnologica che portano in dote. Tra le ultime novità salite
sull’Olimpo delle massime performance velocistiche troviamo
l’incredibile Aston Martin Valhalla, vettura che sarà
utilizzata niente di meno che da James Bond, nell’ultimo film
dell’iconica saga cinematografica dedicata a 007, l’agente
segreto più famoso al mondo. A farle compagnia ci pensa
l’altrettanto esagerata hypercar chiamata Koenigsegg Jesko,
una delle vetture più veloci e potenti di tutto il globo.

Aston Martin Valhalla: l’auto di
James Bond

Aston Martin negli ultimi tempi ha deciso di costruirsi una
nuova immagine che ha trasformato il nobile marchio inglese in
un produttore di hypercar dalle caratteristiche fuori dal
comune. L’obiettivo raggiunto dalla Casa di Gaydon è stato
frutto della partnership siglata con la Red Bull Advanced
Technologies, ovvero il reparto ingegneristico appartenente al
team di Formula 1 Red Bull Racing.
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Una F1 stradale

L’obiettivo dei tecnici e degli ingegneri della Aston era
quello di creare una vettura da corsa che potesse essere
utilizzata anche sulle strade aperte al pubblico ed osservando
le caratteristiche della Valhalla sembra che questo obiettivo
sia stato centrato in pieno.

La   Valhalla   sfoggia   forme   sinuose   e   aerodinamiche   che
ricordano quelle di un prototipo endurance: il telaio in fibra
di carbonio è abbinato ad un corpo vettura dotato del sistema
di aerodinamica denominato FlexFoil), in grado di modificare
la deportanza della vettura senza intervenire sulla posizione
dei deflettori. La vettura risulta dotata due portiere ad
apertura verticale che consentono di accedere in modo
piuttosto agevole ad un abitacolo decisamente minimal e dal
forte carattere “racing”.

L’abitacolo vanta la presenza di due soli sedili ad alto
contenimento con guscio in carbonio, di un volante di
derivazione F1 che nasconde una strumentazione 100% digitale,
mentre al centro della plancia è possibile collegare uno
smartphone per controllare alcune funzioni della vettura.
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Motore centrale e prestazioni da urlo

L’Aston Martin Valhalla è spinta da un V6 turbocompresso
installato centralmente, subito dietro i sedili, ed abbinato
ad una unità elettrica. La potenza totale risulta pari a 1.000
CV, gestiti da un cambio automatico     a doppia frizione a 8
marce, mentre le prestazioni sono tenute a bada da un
differenziale a slittamento limitato e da un sistema di
trazione integrale (e-AWD). Secondo le prestazioni dichiarate,
l’hypercar britannica brucia lo scatto da 0 a 100 km/h in soli
2,5 secondi, mentre la velocità dii punta può superare il muro
dei 350 km/h.

Koenigsegg Jesko
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Koenigsegg è una piccola factory svedese specializzata nella
produzione di esotiche hypercar in grado di competere con le
auto più potenti, veloci e prestazionali al mondo. L’ultima
creazione del Costruttore nord europeo prende il nome di
Koenigsegg Jesko, in onore del padre del fondatore del
marchio.

Un bolide da 2,6 milioni
Realizzata per soli 125 collezionisti che saranno in grade di
staccare un cospicuo assegno da 2,6 milioni di euro, la
Koenigsegg Jesko è assemblata in Svezia da un team di
ingegneri e tecnici capaci di realizzare una vera e propria
opera d’arte su ruote con cura artigianale, sfruttando la
tecnologia aeronautica.

Oltre un megawatt di potenza

La Jesko è spinta da un motore V8 twin turbo in grado di
sprigionare 1.600 cavalli ( sfruttando il carburante E85).
Questo motore si contraddistingue per l’attivazione elettrica
del turbo tramite un compressore che attiva la turbina
attraverso un getto d’aria a 20 bar di pressione, in questo
modo è possibile eliminare l’annoso problema del turbo lag e
nello stesso tempo permette l’uso di turbocompressori più
grandi.

L’auto più veloce del mondo
Fino ad oggi, gli uomini della Koenigsegg sono riusciti a
raggiungere l’incredibile velocità massima di 482 km/h, ma
l’obiettivo di questi uomini straordinari non è stato ancora
raggiunto, considerando che il prossimo marzo tenteranno di
superare il muro dei 500 km/h, rendendo la Jesko la vettura
più veloce del mondo.

Weekend     car                           Extreme:
Lamborghini   Urus                         ST-X  e
Bugatti Chiron Hermes
Questa sabato vogliamo deliziarvi con due weekend car
decisamente Estreme ed emozionanti come la “prepotente”
Lamborghini Urus ST-X, primo SUV al mondo sviluppato
appositamente per l’uso in pista, affiancata dalla Bugatti
Chiron Hermes, versione speciale dell’hypercar da 1.500 CV che
rende omaggio alla nota casa di alta moda francese e risulta
realizzata in esemplare unico.

Lamborghini Urus ST-X

Svelato in anteprima nel 2018 sotto forma concept-car, la
Lamborghini Urus ST-X rappresenta il primo SUV al mondo
sviluppato appositamente per l’uso in pista. Il debutto della
ST-X è stato fissato nel corso di quest’anno: Mauro Reggiani,
capo del dipartimento R&D di Lamborghini, ha infatti
confermato la presenza del super SUV sul circuito di Misano,
in Italia, in occasione del finale mondiale del Lamborghini
Super Trofeo 2020 che si svolgerà sulla pista romagnola dal 31
ottobre al 1° novembre prossimi.
Dieta ferrea per diventar ancora più veloci
Per realizzare questa speciale versione, i tecnici della Casa
del Toro hanno prescritto alla Urus una dieta dimagrante,
ottenuta levando tutto il superfluo dalla vettura e
utilizzando un numero maggiore di componenti ultra-leggeri. Il
risultato parla chiaro: l’ago della bilancia è sceso di ben
550 kg, portando così la massa a vuoto a quota 1.650 kg.

Il nuovo kit estetico-aerodinamico che impreziosisce la Urus
ST-X offre il cofano realizzato interamente in fibra di
carbonio e dotato di feritoie supplementari, la vista
posteriore sfoggia invece una grande ala in fibra di carbonio
e un impianto di scarichi sportivi derivati dal mondo delle
competizioni. L’effetto scenico viene completato dalla
suggestiva livrea esterna verde Mantis, colorazione ufficiale
della divisione Lamborghini Squadra Corse. All’interno
dell’abitacolo troviamo un roll-bar tubolare per garantire la
massima sicurezza in caso di ribaltamento, non mancano inoltre
sedili racing e l’impianto di estinzione.
V8 biturbo da 650 CV
Sotto il cofano della Lamborghini Urus ST-X batte il
propulsore di punta della gamma del SUV del Toro, ovvero il
poderoso V8 biturbo da 4.0 litri. Questa unità a otto cilindri
scarica la bellezza di 650 CV e 800 Nm di coppia massima sulla
trazione integrale, sfruttando un cambio automatico a otto
rapporti. Le prestazioni dichiarate risultano ancora un
mistero, ma il risparmio di peso di ben 550 kg e l’elevata
potenza offerta promettono emozioni da cardio palma.

Bugatti Chiron Hermes
La Bugatti Chiron è una delle hypercar più potenti, veloci e
costose dell’intero panorama automotive. Nonostante le sue
peculiarità “standard” possono già definirsi uniche, questa
speciale automobile può diventare ancora più esclusiva e
ricercata se declinata in esemplare unico. Un esempio calzante
è la nuova Bugatti Chiron Hermes, versione one-off realizzata
grazie alla collaborazione con la celebre maison francese su
richiesta del facoltoso collezionista d’auto Manny Khoshbin.
Attesa di 4 anni per la consegna
Khoshbin ha dovuto attendere un periodo di ben 4 anni per la
Chiron Hermes: parliamo di un tempo decisamente lungo, ma
ripagato in pieno dall’incredibile opera d’arte su quattro
ruote protagonista di questo articolo.
Realizzata in maniera sartoriale
La Chiron Hermes sfoggia una particolare livrea esterna colore
bianco crema, impreziosita in più punti dai dettagli       che
presenta i fregi con il cavallo tipici dell’azienda francese,
creata nel 1837 proprio come bottega per bardature e finimenti
per l’equitazione: i loghi si trovano sotto l’ala posteriore
retrattile e anche all’interno, nei pannelli porta e pure nel
tunnel centrale.
Auto elettriche: Rimac C_Two,
hypercar da record
Una potenza sufficiente a muovere un piccolo yacht contenuta
in un oggetto lungo neanche cinque metri: questa è la
potenzialità delle auto elettriche odierne, almeno sulla
carta. Leggendo i dati, la Rimac C_Two appare una vettura
straordinaria, capace di battere dei record. Una hypercar
elettrica pura in grado di superare abbondantemente i 400 Km/h
e accelerare da ferma quasi come una Formula 1. Strabiliante.
Osserviamola meglio.

RIMAC C_TWO, OLTRE I 400

Rimac   Automobili   è     una   piccola   e   giovanissima   casa
costruttrice croata. Fondata da Mate Rimac nel 2009, ha sede a
Sveta Nedelja, una cittadina dalle parti di Zagabria. La
produzione della Rimac consiste esclusivamente in vetture
sportive elettriche ad altissime prestazioni e costruite in un
numero molto limitato di esemplari. La Rimac C_Two, presentata
al salone di Ginevra 2018, è una coupé stradale, in corso di
omologazione nelle principali regioni mondiali, produzione
prevista in 150 esemplari. Rientra in quella categoria che da
qualche anno viene definita hypercar, cioè auto ancora più
potenti e costose delle “normali” supercar. Generalmente
parliamo di potenze superiori ai mille cavalli e prezzi ben
oltre il milione di euro. Praticamente un settore da mille
euro a cavallo.

Il “bersaglio” d’immagine della Rimac C_Two non è la Bugatti
Chiron, nonostante la sua potenza sia ben superiore. La folle
francese di Volkswagen appartiene ad un altro “campionato”,
quello delle alimentazioni tradizionali. No, Rimac insegue
piuttosto la prossima Tesla Roadster. Anzi, probabilmente la
precederà, almeno a livello di dati diffusi, poiché di
quest’ultima abbiamo finora solo delle dichiarazioni di Elon
Musk piuttosto superficiali.

Perché questa Rimac è potenzialmente da record? Leggiamo le
specifiche tecniche: quattro motori elettrici da ben 1.914
cavalli (1.408 KW) complessivi, coppia di 2.300 Newton metri,
velocità massima 412 Km/h, accelerazione 0-100 Km/h in 1,97
secondi, 0-300 in 11,8 secondi (tempo in cui parecchie
utilitarie faticano a raggiungere i 100).

QUESTA HYPERCAR NON TEME IL CALDO
Attualmente la soglia dei 400 Km/h è superata anche
abbondantemente da un discreto numero di auto, però tutte a
benzina. Quando si tratta invece di vetture elettriche, le
alte velocità diventano spesso un problema a causa del
surriscaldamento eccessivo dei componenti di motore e
soprattutto batterie: per complesse ragioni tecniche, i
circuiti di raffreddamento di un apparato elettrico non
riescono a smaltire il calore con la stessa efficienza di un
powertrain tradizionale. Per questo motivo il dato della
Rimac, in attesa di vederla all’opera in una vera pista, è
impressionante. Dalla casa comunicano che il loro innovativo
sistema di gestione termica a liquido permetterebbe alla loro
vettura di compiere due giri completi al Nürburgring (un
tracciato di circa 20 Km) alla massima potenza senza perdita
rilevante nella performance.
Gli altri dati tecnici sono altrettanto strabilianti, a
cominciare dalla coppia motrice. I 2.300 Nm (disponibili a
tutti i regimi di rotazione, com’è normale in un motore
elettrico) sono circa il doppio delle “ordinarie” hypercar a
benzina. Come scaricare a terra tutta questa forza senza
distruggere trasmissione e pneumatici? Intanto i quattro
motori elettrici agiscono direttamente ciascuno su ogni
singola ruota. Non esistendo inoltre un vero cambio come lo
intendiamo normalmente (altra tipicità dei motori elettrici),
è ancora più facile per la gestione elettronica trasmettere la
giusta quantità di coppia alle ruote con la massima efficienza
per evitare pattinamenti. A sopportare tutta la forza
trasmessa al suolo ci pensano alla grande le gomme Pirelli.

BATTERIE A PROFUSIONE, LA REGINA DELLE AUTO ELETTRICHE
Arriviamo all’altro elemento critico di un’auto elettrica,
indipendentemente dalle prestazioni: le batterie. Ben 6.960
celle al litio-manganese-nickel assicurano una capacità di 120
KWh e un’energia di 1,4 MW. Tutto il calore che ne deriva è
smaltito da un circuito idraulico suddiviso in sette
radiatori, oltre a varie pompe e ventole. E l’autonomia? Viene
indicata una percorrenza massima di 650 Km secondo i test
NEDC. In un uso reale saranno decisamente meno. Inoltre,
ammesso di trovare rettilinei così lunghi da superare i 400
Km/h (sono rarissimi in tutto il mondo), a quelle velocità la
carica si prosciugherebbe in un attimo. D’altra parte, è
improbabile che un’auto del genere venga usata per il percorso
casa-ufficio. Aggiungiamo comunque che la massima capacità di
rigenerazione dalle frenate è di 150 KW.

Infine, il peso. Per forza di cose una vettura del genere deve
essere massiccia, le batterie e l’impianto di raffreddamento
pesano parecchio. Siamo a 1.950 Kg, neanche poi tanti (meno di
un SUV grande). Il merito del contenimento va alla monoscocca
in fibra di carbonio e al telaio in alluminio e carbonio. Vi
risparmiamo gli altri dettagli tecnici. Questa Rimac appare
decisamente straordinaria. Prezzo non ancora comunicato, ma
sarebbe strano se costasse meno di due milioni di euro.

Cars & Coffee al Lago di
Lugano,      le    supercar
impreziosiscono il paesaggio
svizzero
Cars & Coffee – Per gli organizzatori è appena terminato un
evento storico, che ha coronato nel migliore dei modi il primo
semestre del 2016. La premessa non era scontata, tuttavia
l’impresa è riuscita: esportare il successo della
manifestazione   valicando   per   la   prima   volta   i   confini
nazionali.
In una terra che costituisce un perfetto mix tra lo spirito
elvetico e quello tricolore, è stato uno snodo cruciale per un
network in continua espansione in Europa e nel Mondo. Oltre
100 tra supercar, hypercar e storiche di prestigio che hanno
incantato con la ricercatezza del design, le soluzioni
tecnologiche più innovative della propria epoca e il rombo dei
motori potentissimi. La Svizzera è infatti patria di
collezionisti dai gusti ricercati, giunti per l’occasione da
tutti i Cantoni e da mezza Europa.
Al mattino gli ospiti e le vetture sono stati accolti nel
piazzale sottostante il Casinò Municipale di Campione
d’Italia, giungendo dal lungo tunnel rettilineo che attraversa
la struttura realizzata dall’architetto Mario Botta. Il
pranzo, all’insegna della tradizione culinaria regionale, è
stato servito al nono piano del Casinò, nel Salone delle
Feste, dalle cui ampie vetrate a picco sul lago si era avvolti
in un panorama di rara bellezza, sormontato dalle montagne e
circondato dalle cittadine affacciate sullo specchio d’acqua.
Nel pomeriggio l’intero lungolago di Lugano, a partire da
Piazza della Riforma fino alla piazza antistante il LAC, è
stato “invaso” dalle supercar dei partecipanti, disposte una
di fianco all’altra, in un serpentone a perdita d’occhio. Di
fronte alle eleganti boutique, tra le romantiche panchine
rosso acceso e i fiori che ornano la sponda del Ceresio,
migliaia di appassionati, hanno potuto ammirare i bolidi in un
contesto suggestivo e irripetibile.

Tutte le 7 meraviglie di
Ginevra: hyper-car per pochi
fortunarti.
Il Salone di Ginevra ha portato molte novità concrete, (), ma,
come ogni ogni anno le più lussuose e esclusive case
automobilistiche del mondo hanno anche presentato bolidi che
sappiamo per certo che resteranno semplicemente poster
attaccati in camera, modellini e specifiche stratosferiche.
Noi ne vogliamo citare 7.
Bugatti Chiron, un mostro da sessantamila litri di aria
risucchiata al minuto, candidata come uno dei superbolidi più
veloci di sempre, con una punta massima di 420 km/h e un
fondoscala sul tachimetro di 500. Il motore da 8 litri con 16
cilindri disposti a W e quattro turbocompressori è arriva ad
erogare 1.500 CV e 1.600 Nm di coppia. Naturalmente non è
economica, questa pazzia ingegneristica e, che ci ha stupito
per un design finalmente degno, arriva a costare 2,4 milioni
di euro.
500 fortunati milionari potranno guidare quello che diventerà
un                                                classico.

Aston Martin DB11, tutto in funzione dell’eleganza. La classe
di questa scultura su ruote da centinaia di migliaia di euro
si può percepire anche a motore spento. Certo, il nuovo 5.2
v12 bi-turbo di sicuro non deluderà noi appassionati, già
abituati alla sinfonia di queste super-inglesi con una
lunghissima                                     tradizione.
Ferrari GTC4 Lusso, quattroposti della quale avevamo già
parlato (), è ciò che si definisce un “vestito per ogni
occasione”, certo non ha nulla di occasionale, è comunque una
Ferrari, ma le quattro ruote sterzanti e la trazione integrale
permettono di guidarla al limite su ogni terreno. E’, di fatto
un’evoluzione della già straordinaria FF, motore v12,
0/100km/h in 3,2 sec e interni da togliere il fiato. Anche di
questa non aspettiamo altro che sentirne il sound, perché le
linee             parlano             già             chiaro.
F-Type SVR, una versione esagerata, della già esagerata F-type
R. 575Cv “domati” dalla trazione integrale, generati da un 5.0

V8 sovralimentato con compressore volumetrico.Troppo cattiva.

McLaren 570 GT, la supercar per tutti i giorni, grazie
all’ampissimo (per la categoria) portellone in fibra di
carbonio e vetro. Si trasforma così nella McLaren più comoda
mai prodotta. Una particolare attenzione al comfort degli
interni, con rivestimenti in pelle praticamente ovunque, e
sedili riscattabili donano alla 570 un’estetica accogliente e
rassicurante, controcorrente rispetto ai modelli precedenti
che   contavano    esclusivamente     sulla    prestazione.
Koenigsegg Regera da 1.500 CV. Ormai ci siamo “abituati”
all’uscita di modelli come questo, “ma ci si abitua anche ad
una guerra mondiale” (cit. Davide Cironi). E’ secondo debutto
a Ginevra per la svedese: nel 2015 era stata mostrata in
anteprima, ma quest’anno i clienti potranno guidarla, sempre
se ne avranno il coraggio. Ne verrano prodotte 80, ma il
prezzo ancor ancora non stato comunicato.
Le oltre 3.000 modifiche per superare tutte le omologazioni,
sono parte di un progetto incredibile. E’ spinta da un
powertrain ibrido composto dal V8 5.0 e da motori elettrici
che insieme erogano 1.500 CV e 2.000 Nm, con un sistema
inedito di trasmissione chiamato Direct Drive (KDD), senza un
tradizionale cambio.I 100 km/h da fermo vengono raggiunti in
2,8 secondi e i 300 km/h in 10,9 secondi, mentre la velocità
massima è pari a 400 Km/h, raggiungibili in circa 20 secondi
dalla                                             partenza.
Huayra BC. Ecco una nuova versione del capolavoro di Horacio
Pagani. Una celebrazione dell’amicizia tra Horacio Pagani e
Benny Caiola, primo cliente del marchio. Il V12 biturbo di
Mercedes-AMG è stato aggiornato. Il 6.0 litri dispone di oltre
750 cavalli espressi a 6.200 giri e di una coppia massima di
1.000                 Nm               a                4.000
giri.
                       La trazione responsabile di scaricare
tutto questo ben di Dio rimane posteriore, con il cambio
automatico AMT a 7 rapporti che si abbina ad un differenziale
meccanico a controllo elettronico, che rende questo mostro
molto più controllabile alla alte velocità. Il peso è stato
ridotto a 1.218 con prestazioni superiore alla precedenti
versioni. Lo spoiler posteriore e i vari kit rigorosamente in
fibra di carbonio, migliorano il coefficiente aerodinamico e
l’impianto carbo-ceramico Brembo è una sicurezza.
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