La rete dell'immaginario - Teatro Pubblico Campano
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RaSSEgNa tEatRaLE PER LE SCUOLE SECOnDARIE DI SECOnDO GRADO dell’immaginario La rete XVIII EDIZIOnE 2018/2019
In un mondo che lascia spazi sempre più ristretti all’immaginazione, il teatro rimane il luogo privilegiato in cui attori e spettatori, sia pure per un tempo relativamente breve, costituiscono una piccola comunità organica che appositamente si riunisce per condividere o, se vogliamo, per celebrare una sorta di rito misterico in cui gli iniziati sono chiamati ad essere, allo stesso tempo, partecipi e protagonisti di un evento che magicamente si svela, prende corpo e si materializza in una realtà che senza dubbio appartiene ad altre dimensioni ed eppure si propone viva e concreta davanti ai loro occhi. Sulle tecniche dell’incantamento, sugli effetti dell’illusione scenica e sulla straordinaria efficacia della comunicazione visiva, che è propria dello spettacolo dal vivo, continua a puntare con convinzione il Teatro Pubblico Campano che, anche quest’anno, ripropone la fortunata rassegna “La rete dell’immaginario”, giunta ormai alla sua diciottesima edizione, con l’intento di fornire al mondo della scuola una gamma variegata di proposte culturali che, in regime di autonomia, si possono agevolmente coniugare con i percorsi curriculari di apprendimento.
RaSSEgNa tEatRaLE PER LE SCUOLE SECOnDARIE DI SECOnDO GRADO dell’immaginario La rete XVIII EDIZIOnE 2018/2019 GLI TA- COLI SPET-
PROgRaMMaZIONE E ORgaNIZZaZIONE tEatRO PUBBLICO CaMPaNO Luisa Liguoro tel. 081.734.52.10 • fax 081.734.52.15 teatroragazzi@teatropubblicocampano.com InFO E PREnOTAZIOnI UffICIO PROMOZIONE IL tEatRO DEL SOLE di Francesca Calabrese tel. 081.229.24.10 • mob. 338.542.98.82 ilteatrodelsole@gmail.com whatsapp 334.237.38.33
CALENDARIO 2018 13 novembre ore 19.00 / 15 novembre ore 10.30 dal 5 all’8 febbraio ore 10.30 PICCOLI EROI... 1927 MONOLOGO ai figli partiti. QUANTISTICO 28 e 29 novembre ore 10.30 13 e 14 febbraio ore 10.30 MOLTO RUMORE PER NULLA ASPETTANDO IL TEMPO CHE PASSA dal 4 al 7 dicembre ore 10.30 scritto con i detenuti del carcere minorile di Airola APOLOGIA DI SOCRATE 27 e 28 febbraio ore 10.30 2019 LENÒR dedicato a Eleonora de Fonseca Pimentel 14 e 15 gennaio ore 10.30 KOHLHAAS 17 e 18 gennaio ore 10.30 • Focus Pirandello • novembre e dicembre 2018 CORPO DI STATO aprile 2019 ore 10.30 24 e 25 gennaio ore 10.30 SEI PERSONAGGI IRENA SENDLER IN CERCA D’AUTORE LA TERZA MADRE marzo 2019 ore 10.30 DEL GHETTO DI VARSAVIA COSì è SE VI PARE INIZIO SPETTACOLI ore 10,30 BIGLIETTO D’INGRESSO € 10,00 acquistabile con APP 18
TEATRO LA PERLA • 13 novembre 2018 ore 19.00 / 15 novembre 2018 ore 10.30 PICCOLI EROI... ai figli partiti. Una stanza contornata da un bosco, all’interno un tavolo e sette sedie. Tre notti da attraversare, tre case da abitare, tre personaggi femminili che, in sequenza, accolgono gli spettatori per farli viaggiare, un bicchier d’acqua insieme, ascoltiamo il immobili sulle loro sedie, nel destino di denso fluire delle parole, stiamo vicini. chi coraggiosamente parte da casa per Così che il viaggio accada, dentro salvarsi la vita, o di chi un’azione teatrale che si mette in viaggio, con vuole essere prima altrettanto coraggio, per di tutto esperienza, diventare grande. E sullo condivisa. sfondo, in controluce, la forza evocatrice della fiaba. Eroi piccoli come Pollicino, piccoli come Fa parte del progetto quando si deve ancora artistico COS’è CASA con crescere, piccoli come cui la compagnia Teatro quando si ha paura di del Piccione indaga, non farcela. Ma anche attraverso laboratori piccoli perché invisibili teatrali, azioni di incontro agli occhi del mondo. Eroi con l’iniziale e condivisione, spettacoli e ricerca, il tema minuscola, dentro quella Storia maiuscola dell’identità e della casa. che procede inesorabile senza guardare in faccia nessuno. Ecco, fermiamoci un momento, invece: guardiamoci negli occhi, beviamo di e con Simona Gambaro regia Antonio Tancredi produzione Teatro del Piccione
tEatRO NUOVO • 28 e 29 novembre 2018 ore 10.30 MOLtO RUMORE PER NULLa Com’era il teatro ai tempi di Shakespeare? La folla era entusiasta, trepidante perché avrebbe assistito di lì a poco ad una memorabile serata, ad un evento dove amore, passione, tragedia ed emozioni avrebbero avuto il sopravvento sulla loro “normale” esistenza. E come erano i personaggi di Shakespeare? Erano c’è chi si diverte a giocare, vivaci, dei caratteri chi si diverte a ingannare, eccentrici e frizzanti, che e chi resta a guardare. facevano piangere, ridere L’unico elemento e sognare. superiore è la realtà che E come sarebbe prima o poi verrà colta. Shakespeare e il suo eppure, finché si è “Molto rumore per nulla” piacevolmente sorpresi se la rappresentazione dalle parole, si crede a dipendesse da un unico tutto… Forse l’uomo è spettatore, un bambino, così debole che basta rimasto in sala….? un semplice rumore, … e così, tra il romantico e il grottesco si un disturbo casuale, per piegare la sua dipana la storia di due coppie, raggirate integrità, le sue convinzioni profonde? ed “educate” dall’abile uso della parola. Tutti i personaggi sono portati a vedere, sentire e soprattutto notare quello che normalmente non coglierebbero. di William Shakespeare • adattamento e regia Ilaria testoni produzione Progetto giovani Compagnia Mauri Sturno personaggi e interpreti benedetto: Mauro Mandolini Donna Lea: Barbara Logaglio beatrice: Laura garofoli / Claudio: Camillo Marcello Ciorciaro Don Pedro: Valerio Camelin / Ero: francesca Dinale / borraccio: Roberto Di Marco Margherita: Ilaria amaldi / Don Juan: Paolo Benvenuto Vezzoso
TEATRO LA PERLA • Focus Pirandello novembre e dicembre 2018/aprile 2019 ore 10.30 SEI PERSONAGGI IN CERCA D’AUTORE In un teatro, dove un regista e i suoi attori stanno provando una commedia da mettere in scena, improvvisamente, irrompono sei personaggi e, tra lo stupore e l’incredulità dei teatranti, dicono In una sorta di gioco di ‘teatro nel teatro’, di essere in cerca d’un autore che li Pirandello sviluppa un misto di tragico ha prima inventati e poi abbandonati e di comico, di fantastico e di realistico lasciando, così, la loro con i grossolani e vani storia irrisolta. Questa tentativi dei teatranti di oscura e ambigua famiglia riprodurre nella finzione composta da padre, scenica il dramma di madre, figlia, figlio, un questi ‘personaggi’ che, giovinetto e una bambina, però, paradossalmente, iniziano a raccontare, sono consapevoli che con una allucinata la loro unica fonte di furia dilaniatrice, il salvezza per uscire da loro dramma ricco di questo ‘limbo’, è quello di passioni contrastanti e rappresentarlo. Pirandello vicendevoli sopraffazioni. risolve così, con un phatos Il regista, incuriositosi e forse mai più raggiunto, sempre più interessato, propone ai suoi l’eterno contrasto tra la fissità dell’arte e il attori di interpretare il dramma di questa caotico e continuo mutare della vita. famiglia che, però, diventerà sempre più insofferente nel vedere imprigionate negli schemi e nelle convenzioni del linguaggio scenico le proprie vicende. ideazione e regia Paolo Spezzaferri personaggi e interpreti: Il padre Paolo Spezzaferri / La madre Carmen Pommella / La figliastra Marianita Carfora / Il figlio Riccardo Citro / Il regista Agostino Chiummariello Primo Attore Mario Troise / Prima Attrice Francesca Ciardiello / Prima Attrice giovane Simona Pipolo / Il Macchinista Giovanni Martino
TEATRO LA PERLA • Focus Pirandello marzo 2019 ore 10.30 COSì è SE VI PARE è l’inquietante e grottesca vicenda di una suocera (Signora Frola) e il proprio genero (Signor Ponza) che si contendono, accusandosi reciprocamente di follia, dei curiosi e le sue tirate da fine dicitore l’identità della figlia-moglie: per la signora e entertainer salottiero, ci riportano Frola la figlia è viva e tuttora moglie del all’enunciazione Pirandelliana: la verità signor Ponza, per quest’ultimo, invece, può essere raggiunta solo attraverso è la seconda moglie l’immaginazione (forse). con la quale asseconda Insomma un attuale pietosamente la follia “Talk show” dove dell’ex suocera mai con la compiacente rassegnatasi alla morte regia del conduttore della figlia. Tutto il paese (Laudisi- Pirandello) e è in subbuglio per questa il chiacchiericcio degli “strana coppia” e i curiosi ospiti del salotto, si che cercano di venire a oscilla freneticamente tra capo dell’enigma-giallo, finzione e realtà, offrendo animano il salotto del “il pasto quotidiano” alla consigliere Agazzi. Tra folla dei curiosi. reiterati colpi di scena, solo Laudisi, cognato dell’Agazzi, è l’unico a sostenere con le sue disquisizioni filosofiche l’impossibilità di conoscere se stessi e gli altri. La sistematica e ghignante demolizione operata dal Laudisi ai danni delle sicurezze ideazione e regia Paolo Spezzaferri personaggi e interpreti: Lamberto Laudisi Paolo Spezzaferri / La signora Frola Carmen Pommella / Il signor Ponza, suo genero Riccardo Citro / Consigliere Agazzi Emilio Salvatore / La signora Amalia, moglie di Agazzi e sorella di Laudisi Patrizia Palmieri Dina, la loro figlia Simona Pipolo / La signora Sirelli Francesca Ciardiello / Il signor Sirelli, suo marito Pietro Juliano / Il signor Prefetto Mario Troise
TEATRO NUOVO • dal 4 al 7 dicembre 2018 ore 10.30 APOLOGIA DI SOCRATE Socrate imbastisce la sua difesa con una E ci chiediamo quanti liberi pensatori siano stringente logica che finisce per imbrigliarlo rimasti oggi. E che fine faremmo fare loro sempre più. se venissero a tirarci per la giacca quando Gli ateniesi, i giudici, il pubblico accorso sonnecchiamo in poltrona, magari con il ad assistere a questo storico processo alla telecomando che quasi scivola dalla mano. filosofia socratica – tra il pubblico c’era L’allestimento di Juri Ferrini, pur rimanendo anche un allievo di Socrate, un certo Platone, fedele al testo originale di Platone, ne che si prese poi la briga di propone una rilettura tramandare a noi i fatti – particolare presentando un decide per una condanna a Socrate irridente e caustico, morte. Socrate è un uomo che dietro una maschera di libero, pacato, logico e finta ingenuità, nasconde appassionato, meticoloso e un messaggio dirompente pedante, saggio e impavido e pericoloso per qualunque di fronte alla morte, una struttura sociale. Dietro i morte che non lo può maldestri e comici tentativi spaventare perché lui di sperimentare da solo almeno “sa di non sapere” un modo per eseguire la cosa ci sia dopo. Un uomo condanna a morte che egli curioso verso la vita e sa già che gli verrà inflitta, verso la morte allo stesso modo. Un uomo di e che lo occupano per tutta la durata dello cui il mondo, avrebbe bisogno ancora oggi: spettacolo ambientato in un luogo metà distaccato dai beni materiali, dal potere, patibolo metà lager, si nasconde il ritratto dalla staticità ideologica. E ancora oggi di un personaggio quasi più minaccioso e noi restiamo ammirati della straordinaria destabilizzante di quello tratteggiato dai suoi umanità di questo genio del pensiero. accusatori. Jurij Ferrini da Platone con Claudio Carini regia Jurij Ferrini produzione Fontemaggiore Teatro Stabile di Innovazione
TEATRO NUOVO • 14 e 15 gennaio 2019 ore 10.30 KOHLHAAS La storia di Kohlhaas è un fatto di cronaca Così via via il testo originale si è come realmente accaduto nella Germania del andato perdendo e ne nasceva un altro, 1500, scritto da Heinrich von Kleist in un work in progress alla prova di spettatori pagine memorabili. sempre diversi, anno dopo anno, in spazi Nel mio racconto orale è come se teatrali e non, secondo un procedimento avessi aggiunto allo scheletro osseo di crescita che ai miei occhi appare come riconoscibile della struttura del racconto qualcosa di organico, come mi si formasse di Kleist, nervi muscoli e tra le mani un organismo pelle che provengono non vivente sempre più ricco e più dall’autore originario differenziato. ma dalla mia esperienza, Accade nell’arte del teatrale e narrativa, dal racconto orale che per mio mondo di visioni e di cercare personaggi poetica. interiori occorra compiere Così ad esempio tutta lunghi percorsi, passare la metafora sul cerchio attraverso storie di altre del cuore paragonato al storie, sentirsi stranieri cerchio del recinto dei in questo mondo dopo cavalli, che torna più aver tanto peregrinato, volte nella narrazione, fino a trovare quel punto come luogo simbolico di un senso della incandescente capace di giustizia umanissimo e concreto, è una generare a sua volta nell’ascoltatore un mia invenzione, nel senso etimologico del mondo di visioni, non necessariamente termine, qualcosa che ho trovato a forza coincidenti con le mie. di cercare una mia adesione al racconto di Kleist. di Marco Baliani e Remo Rostagno dal racconto “Michele Kohlhaas” di H. von Kleist attore narrante Marco Baliani regia Maria Maglietta produzione Trickster Teatro
TEATRO NUOVO • 17 e 18 gennaio 2019 ore 10.30 CORPO DI STATO / il delitto Moro: una generazione divisa È sempre difficile raccontare qualcosa che con un corpo prigioniero, e come questa ci è tanto vicino, specie se quel qualcosa immagine sia divenuta via via spartiacque ha inciso profondamente sulle nostre per scelte fino ad allora rimandate, abbia esistenze e sulle nostre scelte. fatto nascere domande e conflitti interiori La materia è ancora così pulsante e non più risolvibili con slogan o con non dipanata dalla lontananza, che si pratiche ideologiche. Amici, compagni, rischia allora di leggerla col senno di poi, avversari, potranno avere i giusti motivi filtrandola e mettendola a per non essere d’accordo distanza di sicurezza. o per trovare identità, per Ho cercato allora di quelli che non c’erano, i ritornare laggiù, in prima giovani d’oggi, sarà come persona, ricordandomi visitare un mondo che di me in quei giorni, appare tanto lontano, trovando nelle mie quasi incredibile. Quando esperienze di allora si esce da momenti e quelle “piccole storie” che tempi in cui la vita è stata sole possono tentare di pregna di avvenimenti, illuminare la Storia più quando il vivere è grande. Ho ripercorso sembrato intenso anche momenti dolorosi senza nel dramma, dopo, col perdere però le atmosfere di quegli anni, tempo, ci si sente sempre un po’ stranieri, gli entusiasmi, i paesaggi metropolitani, come reduci, testimoni di eventi troppo le contraddizioni. Nei 55 giorni della densi per essere dipanati. Camus dice prigionia di Moro ho raccontato di una “Non essere ascoltati: è questo il terribile lacerazione, di come il tema della violenza quando si è vecchi”. rivoluzionaria abbia dovuto fare i conti di e con Marco Baliani regia Maria Maglietta produzione Casa degli Alfieri, Trickster Teatro
TEATRO NUOVO • 24 e 25 gennaio 2019 ore 10.30 IRENA SENDLER / LA TERZA MADRE DEL GHETTO DI VARSAVIA La presente Opera rivisita e ripensa, circolo letterario del Ghetto di Varsavia, i in veste drammaturgica e con dei quali con la parola letteraria e la musica flashback di accurata ricerca storico cercarono di sopravviverci spiritualmente documentaristica, la Memoria del Volto (poeti come Szlengel e il pianista Truce del Male perpetrato dalla follia Szpilman), facendoli assurgere a metafora nazista sugli innocenti, i bambini, gli globale del Bene più grande che abbiamo, intoccabili, il cui sterminio fu deliberato la Giustizia, l’Amore e la Riconoscenza, gli nel 1941 quale uno dei unici con cui possiamo principali scopi bellici di e dobbiamo sottrarci Hitler. agli orrori della Storia Uno sfondo che purtroppo sul cammino del nostro non può essere mai più pericoloso oggi e l’incerto cancellato né cambiato, domani. ma in cui si innesta un Il sommo magistero della altro Volto della Verità Sendler “che nella vita Storica: un Volto di Alta vale solo che persona Umanità, Generosità e si è” insieme a quello Bontà, quale fu quello di talmudico: “Chi salva Irena Sendler, infermiera e una vita, salva il mondo assistente sociale polacca, intero.” proclamata Giusta tra le Nazioni nel 1965, per aver salvato, con i suoi collaboratori, 2500 bambini dal Ghetto di Varsavia. Quest’opera pone il valoroso esempio di Irena Sendler, testimone oculare dell’esempio dei protagonisti di un ideato scritto e diretto da Roberto Giordano con Federica Aiello, Chiara Esposito, Greta Giordano, Roberto Giordano, Mario Migliaccio, Fabio Sacco produzione IL TEATRO
TEATRO NUOVO • dal 5 all’8 febbraio 2019 ore 10.30 1927 MONOLOGO QUANTISTICO con persone e parenti, che sono realmente stati presenti a quei ritrovi. Einstein li chiamava “witches’ Sabbath” (il riposo delle streghe). Lo spettacolo è la prima rappresentazione teatrale, che racconta il ritrovo a Bruxelles di tutti i fisici del XX secolo che hanno fatto venire alla luce, quel giorno, la Fisica In 1927 Monologo Quantistica. Quantistico, Gabriella Greison racconta, con foto, musica e video, i fatti più sconvolgenti, misteriosi, divertenti, umani che hanno fatto nascere la Fisica Quantistica, partendo dalla famosa foto, datata 1927, in cui sono ritratti in posa 29 uomini, quasi tutti fisici, di cui 17 erano o sarebbero diventati Premi Nobel. Gabriella Greison ricostruisce i dialoghi, le serate, i dibattiti, dopo un lungo soggiorno a Bruxelles, in cui ha raccolto informazioni, tradotto lettere, parlato di e con Gabriella Greison regia Emilio Russo produzione Tieffe Teatro
TEATRO NUOVO • 13 e 14 febbraio 2019 ore 10.30 ASPETTANDO IL TEMPO CHE PASSA Lo spettacolo è parte integrante de “Il siamo convinti che il contatto con realtà palcoscenico della legalità”, il cui obiettivo esterne alla condizione detentiva siano primario è costruire una cultura della non solo opportune, ma indispensabili. legalità. Nelle scuole, gli studenti vengono Trasmettere passione, immaginare stimolati a partecipare ad un percorso nuove regole di gruppo, riflettere su altre di rinnovamento etico, analizzando ipotesi di vita e di linguaggio, tutto questo responsabilità individuali e collettive, è importante e lo abbiamo fatto. Ma i bisogni ed obiettivi ragazzi, a parte qualche primari. Aspettando il rara eccezione, vengono tempo che passa è frutto da realtà “infernali”. Non dei laboratori che si hanno una collettività sono tenuti nell’Istituto “attrezzata” ad aiutarli Penitenziario Minorile quando usciranno di Airola e vede la dal carcere, questo collaborazione tra i condiziona il loro modo giovani attori del Teatro di affrontare la vita. Falsi NEST e i detenuti, con il miti, bisogni indotti, supporto musicale di Luca analfabetismo culturale Caiazzo, coordinati da ed affettivo fanno da Emanuela Giordano. «Ho tappo di compressione sempre messo al centro delle mie regie sulle loro intelligenze e le loro anime. – afferma la Giordano – la parola onestà. Aspettando il tempo che passa è nato Aspettando il tempo che passa nasce da perché i ragazzi ce l’hanno chiesto: avere un’esperienza faticosa. Non umanamente, come obiettivo uno spettacolo dava loro anzi, tra noi e molti dei ragazzi detenuti un senso che altrimenti non avrebbero è scattata una simpatia immediata e trovato.» scritto con i detenuti del carcere minorile di Airola con Giuseppe Gaudino, Adriano Pantaleo, Valentina Minzoni e Salvatore Presutto • regia Emanuela Giordano • nell’ambito del progetto Il palcoscenico della legalità, coordinato da Giulia Minoli • una produzione Co2 Crisis Opportunity Onlus in collaborazione con l’Associazione Nest – Napoli est Teatro e l’IPM-Istituto Penitenziario Minorile di Airola (BN)
TEATRO NUOVO • 27 e 28 febbraio 2019 ore 10.30 LENÒR / dedicato a Eleonora de Fonseca Pimentel “Sono nata il 13 gennaio 1752. Protagonista nei moti partenopei Sotto il segno del Capricorno. Credo del 1799 e di quell’effimera repubblica nell’influsso delle stelle sul destino delle meridionale, condusse un’esistenza persone. Sono state le stelle a suggerirmi: esemplare, appassionata e faticosa, che continua, va’ avanti. ci parla ancora oggi, con grande forza, di E io, sin da piccola, sono stata curiosa, libertà e giustizia, di amore e dignità. Gli testarda, perseverante: pronta a prendere straordinari sommovimenti che stanno tempo, per poi esplodere mutando il profilo del all’improvviso”. mondo arabo, la crescente indignazione che anima Introdotti da un racconto i movimenti europei, il di Enza Piccolo e guidati disagio che attraversa dalle voci di tanti illustri l’Italia, disegnano un ammiratori (da Enzo panorama in cui la Striano a Dacia Maraini, storia di questa donna, da Susan Sontag a Maria insieme a quella di Antonietta Macciocchi), molti suoi compagni di abbiamo conosciuto viaggio, sembra collocarsi Eleonora de Fonseca perfettamente. Pimentel. L’incontro Eleonora combatté è stato folgorante. sino al patibolo la volgarità e l’inganno, Portoghese d’origine, napoletana l’ignoranza e la barbarie. Raccontarla d’adozione, Eleonora fu poetessa, scrittrice significa non solo rendere omaggio ad una e una delle prime donne giornaliste in grande antenata, ma invitarla a guidarci Europa. Una figura decisiva per la storia ancora sul sentiero di questo tempo del nostro paese ed in particolare del sud. difficile. di Enza Piccolo, Nunzia Antonino e Carlo Bruni con Nunzia Antonino regia Carlo Bruni produzione Diaghilev
Visual TEATRO PUBBLICO CAMPANO CENTRO DIREZIONALE • NAPOLI tel. 081.734.52.10 www.teatropubblicocampano.com
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