La rete dell'immaginario - Teatro Pubblico Campano

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La rete dell'immaginario - Teatro Pubblico Campano
RaSSEgNa tEatRaLE
PER LE SCUOLE SECOnDARIE
        DI SECOnDO GRADO
                              dell’immaginario
                                       La rete

   XVIII EDIZIOnE 2018/2019
La rete dell'immaginario - Teatro Pubblico Campano
Un progetto a cura del
teatro Pubblico Campano
La rete dell'immaginario - Teatro Pubblico Campano
In un mondo che lascia spazi sempre
                                        più ristretti all’immaginazione,
                                      il teatro rimane il luogo privilegiato
                                    in cui attori e spettatori, sia pure
                                  per un tempo relativamente breve,
                              costituiscono una piccola comunità organica
                    che appositamente si riunisce per condividere o,
                    se vogliamo, per celebrare una sorta di rito misterico
                    in cui gli iniziati sono chiamati ad essere, allo stesso
                    tempo, partecipi e protagonisti di un evento
                    che magicamente si svela, prende corpo e si materializza
                    in una realtà che senza dubbio appartiene ad altre
                    dimensioni ed eppure si propone viva e concreta davanti
                    ai loro occhi.
Sulle tecniche dell’incantamento, sugli effetti dell’illusione scenica
e sulla straordinaria efficacia della comunicazione visiva, che è propria
dello spettacolo dal vivo, continua a puntare con convinzione il Teatro
Pubblico Campano che, anche quest’anno, ripropone la fortunata rassegna
“La rete dell’immaginario”, giunta ormai alla sua diciottesima edizione,
con l’intento di fornire al mondo della scuola una gamma variegata di proposte
culturali che, in regime di autonomia, si possono agevolmente coniugare
con i percorsi curriculari di apprendimento.
La rete dell'immaginario - Teatro Pubblico Campano
La rete dell'immaginario - Teatro Pubblico Campano
RaSSEgNa tEatRaLE
 PER LE SCUOLE SECOnDARIE
         DI SECOnDO GRADO
                               dell’immaginario
                                        La rete

    XVIII EDIZIOnE 2018/2019
GLI

TA-
COLI
SPET-
La rete dell'immaginario - Teatro Pubblico Campano
PROgRaMMaZIONE E ORgaNIZZaZIONE
tEatRO PUBBLICO CaMPaNO
Luisa Liguoro
tel. 081.734.52.10 • fax 081.734.52.15
teatroragazzi@teatropubblicocampano.com

                                                       InFO E PREnOTAZIOnI

                                                      UffICIO PROMOZIONE
                                                        IL tEatRO DEL SOLE
                                                      di Francesca Calabrese
                                          tel. 081.229.24.10 • mob. 338.542.98.82
                                                    ilteatrodelsole@gmail.com
                                                        whatsapp 334.237.38.33
La rete dell'immaginario - Teatro Pubblico Campano
CALENDARIO
2018

       13 novembre ore 19.00 / 15 novembre ore 10.30   dal 5 all’8 febbraio ore 10.30
       PICCOLI EROI...                                 1927 MONOLOGO
       ai figli partiti.                               QUANTISTICO
       28 e 29 novembre ore 10.30                      13 e 14 febbraio ore 10.30
       MOLTO RUMORE PER NULLA                          ASPETTANDO IL TEMPO
                                                       CHE PASSA
       dal 4 al 7 dicembre ore 10.30                   scritto con i detenuti del carcere minorile di Airola
       APOLOGIA DI SOCRATE
                                                       27 e 28 febbraio ore 10.30
2019

                                                       LENÒR
                                                       dedicato a Eleonora de Fonseca Pimentel
       14 e 15 gennaio ore 10.30
       KOHLHAAS
       17 e 18 gennaio ore 10.30                       • Focus Pirandello •
                                                       novembre e dicembre 2018
       CORPO DI STATO                                  aprile 2019 ore 10.30
       24 e 25 gennaio ore 10.30                       SEI PERSONAGGI
       IRENA SENDLER                                   IN CERCA D’AUTORE
       LA TERZA MADRE                                  marzo 2019 ore 10.30
       DEL GHETTO DI VARSAVIA                          COSì è SE VI PARE

                                                            INIZIO SPETTACOLI        ore 10,30
                                                              BIGLIETTO D’INGRESSO € 10,00
                                                                      acquistabile con APP 18
La rete dell'immaginario - Teatro Pubblico Campano
TEATRO LA PERLA • 13 novembre 2018 ore 19.00 / 15 novembre 2018 ore 10.30
PICCOLI EROI... ai figli partiti.
         Una stanza contornata da un bosco,
       all’interno un tavolo e sette sedie. Tre
   notti da attraversare, tre case da abitare,
tre personaggi femminili che, in sequenza,
accolgono gli spettatori per farli viaggiare,     un bicchier d’acqua insieme, ascoltiamo il
    immobili sulle loro sedie, nel destino di     denso fluire delle parole, stiamo vicini.
     chi coraggiosamente parte da casa per        Così che il viaggio accada, dentro
     salvarsi la vita, o di chi                                    un’azione teatrale che
    si mette in viaggio, con                                       vuole essere prima
   altrettanto coraggio, per                                       di tutto esperienza,
  diventare grande. E sullo                                        condivisa.
       sfondo, in controluce,
   la forza evocatrice della
    fiaba. Eroi piccoli come
     Pollicino, piccoli come                                       Fa parte del progetto
      quando si deve ancora                                        artistico COS’è CASA con
      crescere, piccoli come                                       cui la compagnia Teatro
       quando si ha paura di                                       del Piccione indaga,
      non farcela. Ma anche                                        attraverso laboratori
   piccoli perché invisibili                                       teatrali, azioni di incontro
    agli occhi del mondo. Eroi con l’iniziale     e condivisione, spettacoli e ricerca, il tema
 minuscola, dentro quella Storia maiuscola        dell’identità e della casa.
che procede inesorabile senza guardare in
                                faccia nessuno.
     Ecco, fermiamoci un momento, invece:
            guardiamoci negli occhi, beviamo

di e con Simona Gambaro
regia Antonio Tancredi
produzione Teatro del Piccione
La rete dell'immaginario - Teatro Pubblico Campano
tEatRO NUOVO • 28 e 29 novembre 2018 ore 10.30
MOLtO RUMORE PER NULLa
Com’era il teatro ai tempi di Shakespeare?
 La folla era entusiasta, trepidante perché
       avrebbe assistito di lì a poco ad una
    memorabile serata, ad un evento dove
   amore, passione, tragedia ed emozioni
      avrebbero avuto il sopravvento sulla
          loro “normale” esistenza. E come
     erano i personaggi di
      Shakespeare? Erano                                           c’è chi si diverte a giocare,
       vivaci, dei caratteri                                       chi si diverte a ingannare,
eccentrici e frizzanti, che                                        e chi resta a guardare.
facevano piangere, ridere                                          L’unico elemento
                   e sognare.                                      superiore è la realtà che
           E come sarebbe                                          prima o poi verrà colta.
      Shakespeare e il suo                                         eppure, finché si è
 “Molto rumore per nulla”                                          piacevolmente sorpresi
   se la rappresentazione                                          dalle parole, si crede a
  dipendesse da un unico                                           tutto… Forse l’uomo è
  spettatore, un bambino,                                          così debole che basta
         rimasto in sala….?                                        un semplice rumore,
  … e così, tra il romantico e il grottesco si   un disturbo casuale, per piegare la sua
  dipana la storia di due coppie, raggirate      integrità, le sue convinzioni profonde?
   ed “educate” dall’abile uso della parola.
  Tutti i personaggi sono portati a vedere,
    sentire e soprattutto notare quello che
          normalmente non coglierebbero.

di William Shakespeare • adattamento e regia Ilaria testoni
produzione Progetto giovani Compagnia Mauri Sturno
personaggi e interpreti benedetto: Mauro Mandolini Donna Lea: Barbara Logaglio
beatrice: Laura garofoli / Claudio: Camillo Marcello Ciorciaro
Don Pedro: Valerio Camelin / Ero: francesca Dinale / borraccio: Roberto Di Marco
Margherita: Ilaria amaldi / Don Juan: Paolo Benvenuto Vezzoso
La rete dell'immaginario - Teatro Pubblico Campano
TEATRO LA PERLA • Focus Pirandello
novembre e dicembre 2018/aprile 2019 ore 10.30
SEI PERSONAGGI IN CERCA D’AUTORE
          In un teatro, dove un regista e i suoi
      attori stanno provando una commedia
     da mettere in scena, improvvisamente,
 irrompono sei personaggi e, tra lo stupore
            e l’incredulità dei teatranti, dicono   In una sorta di gioco di ‘teatro nel teatro’,
          di essere in cerca d’un autore che li     Pirandello sviluppa un misto di tragico
        ha prima inventati e poi abbandonati        e di comico, di fantastico e di realistico
      lasciando, così, la loro                                       con i grossolani e vani
      storia irrisolta. Questa                                       tentativi dei teatranti di
oscura e ambigua famiglia                                            riprodurre nella finzione
          composta da padre,                                         scenica il dramma di
      madre, figlia, figlio, un                                      questi ‘personaggi’ che,
 giovinetto e una bambina,                                           però, paradossalmente,
       iniziano a raccontare,                                        sono consapevoli che
            con una allucinata                                       la loro unica fonte di
           furia dilaniatrice, il                                    salvezza per uscire da
        loro dramma ricco di                                         questo ‘limbo’, è quello di
     passioni contrastanti e                                         rappresentarlo. Pirandello
 vicendevoli sopraffazioni.                                          risolve così, con un phatos
   Il regista, incuriositosi e                                       forse mai più raggiunto,
    sempre più interessato, propone ai suoi         l’eterno contrasto tra la fissità dell’arte e il
  attori di interpretare il dramma di questa        caotico e continuo mutare della vita.
   famiglia che, però, diventerà sempre più
insofferente nel vedere imprigionate negli
schemi e nelle convenzioni del linguaggio
                     scenico le proprie vicende.

ideazione e regia Paolo Spezzaferri
personaggi e interpreti: Il padre Paolo Spezzaferri / La madre Carmen Pommella / La
figliastra Marianita Carfora / Il figlio Riccardo Citro / Il regista Agostino Chiummariello
Primo Attore Mario Troise / Prima Attrice Francesca Ciardiello / Prima Attrice giovane
Simona Pipolo / Il Macchinista Giovanni Martino
TEATRO LA PERLA • Focus Pirandello
marzo 2019 ore 10.30
COSì è SE VI PARE
        è l’inquietante e grottesca vicenda di
     una suocera (Signora Frola) e il proprio
  genero (Signor Ponza) che si contendono,
       accusandosi reciprocamente di follia,         dei curiosi e le sue tirate da fine dicitore
l’identità della figlia-moglie: per la signora       e entertainer salottiero, ci riportano
    Frola la figlia è viva e tuttora moglie del      all’enunciazione Pirandelliana: la verità
      signor Ponza, per quest’ultimo, invece,        può essere raggiunta solo attraverso
          è la seconda moglie                                          l’immaginazione (forse).
     con la quale asseconda                                            Insomma un attuale
       pietosamente la follia                                          “Talk show” dove
          dell’ex suocera mai                                          con la compiacente
    rassegnatasi alla morte                                            regia del conduttore
  della figlia. Tutto il paese                                         (Laudisi- Pirandello) e
  è in subbuglio per questa                                            il chiacchiericcio degli
 “strana coppia” e i curiosi                                           ospiti del salotto, si
    che cercano di venire a                                            oscilla freneticamente tra
    capo dell’enigma-giallo,                                           finzione e realtà, offrendo
       animano il salotto del                                          “il pasto quotidiano” alla
     consigliere Agazzi. Tra                                           folla dei curiosi.
     reiterati colpi di scena,
 solo Laudisi, cognato dell’Agazzi, è l’unico
          a sostenere con le sue disquisizioni
      filosofiche l’impossibilità di conoscere
          se stessi e gli altri. La sistematica e
           ghignante demolizione operata dal
               Laudisi ai danni delle sicurezze

ideazione e regia Paolo Spezzaferri
personaggi e interpreti: Lamberto Laudisi Paolo Spezzaferri / La signora Frola Carmen
Pommella / Il signor Ponza, suo genero Riccardo Citro / Consigliere Agazzi Emilio
Salvatore / La signora Amalia, moglie di Agazzi e sorella di Laudisi Patrizia Palmieri
Dina, la loro figlia Simona Pipolo / La signora Sirelli Francesca Ciardiello / Il signor
Sirelli, suo marito Pietro Juliano / Il signor Prefetto Mario Troise
TEATRO NUOVO • dal 4 al 7 dicembre 2018 ore 10.30
APOLOGIA DI SOCRATE
     Socrate imbastisce la sua difesa con una        E ci chiediamo quanti liberi pensatori siano
stringente logica che finisce per imbrigliarlo       rimasti oggi. E che fine faremmo fare loro
                                      sempre più.    se venissero a tirarci per la giacca quando
      Gli ateniesi, i giudici, il pubblico accorso   sonnecchiamo in poltrona, magari con il
    ad assistere a questo storico processo alla      telecomando che quasi scivola dalla mano.
       filosofia socratica – tra il pubblico c’era   L’allestimento di Juri Ferrini, pur rimanendo
anche un allievo di Socrate, un certo Platone,       fedele al testo originale di Platone, ne
  che si prese poi la briga di                                          propone una rilettura
   tramandare a noi i fatti –                                           particolare presentando un
decide per una condanna a                                               Socrate irridente e caustico,
  morte. Socrate è un uomo                                              che dietro una maschera di
       libero, pacato, logico e                                         finta ingenuità, nasconde
 appassionato, meticoloso e                                             un messaggio dirompente
pedante, saggio e impavido                                              e pericoloso per qualunque
     di fronte alla morte, una                                          struttura sociale. Dietro i
        morte che non lo può                                            maldestri e comici tentativi
       spaventare perché lui                                            di sperimentare da solo
  almeno “sa di non sapere”                                             un modo per eseguire la
  cosa ci sia dopo. Un uomo                                             condanna a morte che egli
        curioso verso la vita e                                         sa già che gli verrà inflitta,
verso la morte allo stesso modo. Un uomo di          e che lo occupano per tutta la durata dello
   cui il mondo, avrebbe bisogno ancora oggi:        spettacolo ambientato in un luogo metà
      distaccato dai beni materiali, dal potere,     patibolo metà lager, si nasconde il ritratto
       dalla staticità ideologica. E ancora oggi     di un personaggio quasi più minaccioso e
    noi restiamo ammirati della straordinaria        destabilizzante di quello tratteggiato dai suoi
         umanità di questo genio del pensiero.       accusatori.
                                                                                         Jurij Ferrini
da Platone
con Claudio Carini
regia Jurij Ferrini
produzione Fontemaggiore Teatro Stabile di Innovazione
TEATRO NUOVO • 14 e 15 gennaio 2019 ore 10.30
KOHLHAAS
La storia di Kohlhaas è un fatto di cronaca     Così via via il testo originale si è come
   realmente accaduto nella Germania del        andato perdendo e ne nasceva un altro,
     1500, scritto da Heinrich von Kleist in    un work in progress alla prova di spettatori
                         pagine memorabili.     sempre diversi, anno dopo anno, in spazi
          Nel mio racconto orale è come se      teatrali e non, secondo un procedimento
       avessi aggiunto allo scheletro osseo     di crescita che ai miei occhi appare come
 riconoscibile della struttura del racconto     qualcosa di organico, come mi si formasse
 di Kleist, nervi muscoli e                                       tra le mani un organismo
pelle che provengono non                                          vivente sempre più ricco e
 più dall’autore originario                                       differenziato.
 ma dalla mia esperienza,                                         Accade nell’arte del
   teatrale e narrativa, dal                                      racconto orale che per
 mio mondo di visioni e di                                        cercare personaggi
                    poetica.                                      interiori occorra compiere
     Così ad esempio tutta                                        lunghi percorsi, passare
   la metafora sul cerchio                                        attraverso storie di altre
   del cuore paragonato al                                        storie, sentirsi stranieri
    cerchio del recinto dei                                       in questo mondo dopo
      cavalli, che torna più                                      aver tanto peregrinato,
    volte nella narrazione,                                       fino a trovare quel punto
   come luogo simbolico di un senso della                         incandescente capace di
   giustizia umanissimo e concreto, è una       generare a sua volta nell’ascoltatore un
mia invenzione, nel senso etimologico del       mondo di visioni, non necessariamente
  termine, qualcosa che ho trovato a forza      coincidenti con le mie.
  di cercare una mia adesione al racconto
                                   di Kleist.

di Marco Baliani e Remo Rostagno
dal racconto “Michele Kohlhaas” di H. von Kleist
attore narrante Marco Baliani
regia Maria Maglietta
produzione Trickster Teatro
TEATRO NUOVO • 17 e 18 gennaio 2019 ore 10.30
CORPO DI STATO / il delitto Moro: una generazione divisa
È sempre difficile raccontare qualcosa che           con un corpo prigioniero, e come questa
   ci è tanto vicino, specie se quel qualcosa     immagine sia divenuta via via spartiacque
        ha inciso profondamente sulle nostre        per scelte fino ad allora rimandate, abbia
               esistenze e sulle nostre scelte.    fatto nascere domande e conflitti interiori
          La materia è ancora così pulsante e             non più risolvibili con slogan o con
       non dipanata dalla lontananza, che si          pratiche ideologiche. Amici, compagni,
  rischia allora di leggerla col senno di poi,       avversari, potranno avere i giusti motivi
 filtrandola e mettendola a                                          per non essere d’accordo
       distanza di sicurezza.                                        o per trovare identità, per
          Ho cercato allora di                                         quelli che non c’erano, i
  ritornare laggiù, in prima                                         giovani d’oggi, sarà come
      persona, ricordandomi                                             visitare un mondo che
          di me in quei giorni,                                          appare tanto lontano,
           trovando nelle mie                                       quasi incredibile. Quando
          esperienze di allora                                           si esce da momenti e
 quelle “piccole storie” che                                        tempi in cui la vita è stata
     sole possono tentare di                                           pregna di avvenimenti,
     illuminare la Storia più                                                quando il vivere è
       grande. Ho ripercorso                                          sembrato intenso anche
   momenti dolorosi senza                                               nel dramma, dopo, col
   perdere però le atmosfere di quegli anni,       tempo, ci si sente sempre un po’ stranieri,
   gli entusiasmi, i paesaggi metropolitani,          come reduci, testimoni di eventi troppo
         le contraddizioni. Nei 55 giorni della        densi per essere dipanati. Camus dice
      prigionia di Moro ho raccontato di una        “Non essere ascoltati: è questo il terribile
lacerazione, di come il tema della violenza                                quando si è vecchi”.
     rivoluzionaria abbia dovuto fare i conti

di e con Marco Baliani
regia Maria Maglietta
produzione Casa degli Alfieri, Trickster Teatro
TEATRO NUOVO • 24 e 25 gennaio 2019 ore 10.30
IRENA SENDLER / LA TERZA MADRE DEL GHETTO DI VARSAVIA
        La presente Opera rivisita e ripensa,    circolo letterario del Ghetto di Varsavia, i
           in veste drammaturgica e con dei      quali con la parola letteraria e la musica
       flashback di accurata ricerca storico     cercarono di sopravviverci spiritualmente
    documentaristica, la Memoria del Volto       (poeti come Szlengel e il pianista
       Truce del Male perpetrato dalla follia    Szpilman), facendoli assurgere a metafora
       nazista sugli innocenti, i bambini, gli   globale del Bene più grande che abbiamo,
   intoccabili, il cui sterminio fu deliberato   la Giustizia, l’Amore e la Riconoscenza, gli
      nel 1941 quale uno dei                                       unici con cui possiamo
  principali scopi bellici di                                      e dobbiamo sottrarci
                        Hitler.                                    agli orrori della Storia
Uno sfondo che purtroppo                                           sul cammino del nostro
non può essere mai più                                             pericoloso oggi e l’incerto
cancellato né cambiato,                                            domani.
ma in cui si innesta un                                             Il sommo magistero della
altro Volto della Verità                                                Sendler “che nella vita
Storica: un Volto di Alta                                                vale solo che persona
Umanità, Generosità e                                                    si è” insieme a quello
Bontà, quale fu quello di                                                talmudico: “Chi salva
Irena Sendler, infermiera e                                            una vita, salva il mondo
assistente sociale polacca,                                                               intero.”
proclamata Giusta tra le Nazioni nel 1965,
per aver salvato, con i suoi collaboratori,
2500 bambini dal Ghetto di Varsavia.
Quest’opera pone il valoroso esempio
di Irena Sendler, testimone oculare
dell’esempio dei protagonisti di un

ideato scritto e diretto da Roberto Giordano
con Federica Aiello, Chiara Esposito, Greta Giordano, Roberto Giordano,
Mario Migliaccio, Fabio Sacco
produzione IL TEATRO
TEATRO NUOVO • dal 5 all’8 febbraio 2019 ore 10.30
1927 MONOLOGO QUANTISTICO
                                                  con persone e parenti, che sono realmente
                                                  stati presenti a quei ritrovi. Einstein li
                                                  chiamava “witches’ Sabbath” (il riposo
                                                  delle streghe).
                                                  Lo spettacolo è la prima rappresentazione
                                                  teatrale, che racconta il ritrovo a Bruxelles
                                                  di tutti i fisici del XX secolo che hanno
                                                                      fatto venire alla luce,
                                                                      quel giorno, la Fisica
          In 1927 Monologo                                            Quantistica.
      Quantistico, Gabriella
Greison racconta, con foto,
  musica e video, i fatti più
  sconvolgenti, misteriosi,
      divertenti, umani che
       hanno fatto nascere
      la Fisica Quantistica,
     partendo dalla famosa
    foto, datata 1927, in cui
    sono ritratti in posa 29
  uomini, quasi tutti fisici, di cui 17 erano o
           sarebbero diventati Premi Nobel.
Gabriella Greison ricostruisce i dialoghi,
le serate, i dibattiti, dopo un lungo
soggiorno a Bruxelles, in cui ha raccolto
informazioni, tradotto lettere, parlato

di e con Gabriella Greison
regia Emilio Russo
produzione Tieffe Teatro
TEATRO NUOVO • 13 e 14 febbraio 2019 ore 10.30
ASPETTANDO IL TEMPO CHE PASSA
Lo spettacolo è parte integrante de “Il          siamo convinti che il contatto con realtà
palcoscenico della legalità”, il cui obiettivo   esterne alla condizione detentiva siano
primario è costruire una cultura della           non solo opportune, ma indispensabili.
legalità. Nelle scuole, gli studenti vengono     Trasmettere passione, immaginare
stimolati a partecipare ad un percorso           nuove regole di gruppo, riflettere su altre
di rinnovamento etico, analizzando               ipotesi di vita e di linguaggio, tutto questo
responsabilità individuali e collettive,         è importante e lo abbiamo fatto. Ma i
bisogni ed obiettivi                                               ragazzi, a parte qualche
primari. Aspettando il                                             rara eccezione, vengono
tempo che passa è frutto                                           da realtà “infernali”. Non
dei laboratori che si                                              hanno una collettività
sono tenuti nell’Istituto                                          “attrezzata” ad aiutarli
Penitenziario Minorile                                             quando usciranno
di Airola e vede la                                                dal carcere, questo
collaborazione tra i                                               condiziona il loro modo
giovani attori del Teatro                                          di affrontare la vita. Falsi
NEST e i detenuti, con il                                          miti, bisogni indotti,
supporto musicale di Luca                                          analfabetismo culturale
Caiazzo, coordinati da                                             ed affettivo fanno da
Emanuela Giordano. «Ho                                             tappo di compressione
sempre messo al centro delle mie regie           sulle loro intelligenze e le loro anime.
– afferma la Giordano – la parola onestà.        Aspettando il tempo che passa è nato
Aspettando il tempo che passa nasce da           perché i ragazzi ce l’hanno chiesto: avere
un’esperienza faticosa. Non umanamente,          come obiettivo uno spettacolo dava loro
anzi, tra noi e molti dei ragazzi detenuti       un senso che altrimenti non avrebbero
è scattata una simpatia immediata e              trovato.»

scritto con i detenuti del carcere minorile di Airola con Giuseppe Gaudino, Adriano
Pantaleo, Valentina Minzoni e Salvatore Presutto • regia Emanuela Giordano • nell’ambito
del progetto Il palcoscenico della legalità, coordinato da Giulia Minoli • una produzione Co2
Crisis Opportunity Onlus in collaborazione con l’Associazione Nest – Napoli est Teatro e
l’IPM-Istituto Penitenziario Minorile di Airola (BN)
TEATRO NUOVO • 27 e 28 febbraio 2019 ore 10.30
LENÒR / dedicato a Eleonora de Fonseca Pimentel
                 “Sono nata il 13 gennaio 1752.     Protagonista nei moti partenopei
          Sotto il segno del Capricorno. Credo      del 1799 e di quell’effimera repubblica
     nell’influsso delle stelle sul destino delle   meridionale, condusse un’esistenza
   persone. Sono state le stelle a suggerirmi:      esemplare, appassionata e faticosa, che
                            continua, va’ avanti.   ci parla ancora oggi, con grande forza, di
       E io, sin da piccola, sono stata curiosa,    libertà e giustizia, di amore e dignità. Gli
    testarda, perseverante: pronta a prendere       straordinari sommovimenti che stanno
   tempo, per poi esplodere                                           mutando il profilo del
               all’improvviso”.                                       mondo arabo, la crescente
                                                                      indignazione che anima
  Introdotti da un racconto                                           i movimenti europei, il
   di Enza Piccolo e guidati                                          disagio che attraversa
   dalle voci di tanti illustri                                       l’Italia, disegnano un
        ammiratori (da Enzo                                           panorama in cui la
   Striano a Dacia Maraini,                                           storia di questa donna,
  da Susan Sontag a Maria                                             insieme a quella di
    Antonietta Macciocchi),                                           molti suoi compagni di
        abbiamo conosciuto                                            viaggio, sembra collocarsi
        Eleonora de Fonseca                                           perfettamente.
        Pimentel. L’incontro                                          Eleonora combatté
           è stato folgorante.                      sino al patibolo la volgarità e l’inganno,
            Portoghese d’origine, napoletana        l’ignoranza e la barbarie. Raccontarla
d’adozione, Eleonora fu poetessa, scrittrice        significa non solo rendere omaggio ad una
      e una delle prime donne giornaliste in        grande antenata, ma invitarla a guidarci
    Europa. Una figura decisiva per la storia       ancora sul sentiero di questo tempo
 del nostro paese ed in particolare del sud.        difficile.

di Enza Piccolo, Nunzia Antonino e Carlo Bruni
con Nunzia Antonino
regia Carlo Bruni
produzione Diaghilev
Visual
TEATRO PUBBLICO CAMPANO
CENTRO DIREZIONALE • NAPOLI
tel. 081.734.52.10
www.teatropubblicocampano.com
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