Classe quarta PERCORSI FACILITATI PER BES/DSA - Eli La Spiga Edizioni

Pagina creata da Pasquale Gori
 
CONTINUA A LEGGERE
Classe quarta PERCORSI FACILITATI PER BES/DSA - Eli La Spiga Edizioni
classe quarta

PERCORSI FACILITATI PER BES/DSA
Classe quarta PERCORSI FACILITATI PER BES/DSA - Eli La Spiga Edizioni
1
    IL CANTICO DI FRATE FRANCESCO

    Attorno al 1224 San Francesco d’Assisi scrive il Cantico
    delle Creature, il primo testo poetico in lingua italiana.

    Sii lodato, mio Signore, con tutte le tue creature,
    specialmente fratello sole, che ci dà il giorno e ci illumina.
    Ed egli è bello e radioso con grande splendore:
    di Te, Altissimo, egli è l’immagine.
    Sii lodato, mio Signore,
    per sorella luna e le stelle:
    in cielo le hai create chiare
    e preziose e belle.
    Sii lodato, mio Signore, per sorella acqua,
    la quale è molto utile e umile
    e preziosa e pura...
    Sii lodato, mio Signore, per fratello fuoco,
    per mezzo del quale illumini la notte.
    Sii lodato, mio Signore,
    per sorella nostra madre terra,
    la quale ci dà da mangiare,
    e produce diversi frutti con fiori colorati.
    Lodate e benedite il mio Signore,
    e ringraziatelo con grande umiltà.

2
Classe quarta PERCORSI FACILITATI PER BES/DSA - Eli La Spiga Edizioni
1
UNA LODE CHE SI FA POESIA

Francesco d’Assisi ama profondamente Dio e quanto lui ha creato.
Egli trova bello tutto, perché in tutte le cose del creato vede
il riflesso dell’immagine del Dio Creatore.

Nelle sue parole così poetiche e così vere si può vedere la fede
profonda di un uomo che ha lasciato la sua vita da ricco per
scegliere la strada della povertà, della semplicità e dell’umiltà,
seguendo l’esempio di Gesù.

Francesco è anche un bravo letterato e poeta: ogni sua parola
è estremamente efficace e i suoi versi sono eleganti ma,
contemporaneamente, capaci di arrivare al cuore di tutti.

                                                                     3
Classe quarta PERCORSI FACILITATI PER BES/DSA - Eli La Spiga Edizioni
1
    GLI AGGETTIVI DI FRATE FRANCESCO

    Ai tempi di Francesco d’Assisi molti avevano paura della natura
    e pensavano che con essa Dio punisse chi si comportava male.

    Altre persone, invece, dimostravano disprezzo della natura,
    come se non valesse niente, e la trattavano male.
    Per Francesco non è così: in lui non c’è né paura, né disprezzo,
    ma amore fraterno.

    Nel Cantico San Francesco usa alcuni aggettivi qualificativi
    per descrivere le bellezze del mondo. Sono aggettivi semplici,
    ma rendono la sua poesia ancora più significativa.

    Sorella acqua è uno degli elementi della natura per il quale egli
    ha lodato Dio, raccontandone la preziosità e l’importanza.
    Come vedremo nelle pagine successive, l’acqua ha avuto un ruolo
    fondamentale nella nascita e nello sviluppo delle antiche civiltà.

4
Classe quarta PERCORSI FACILITATI PER BES/DSA - Eli La Spiga Edizioni
1
LE CIVILTÀ DEI GRANDI FIUMI

Le prime grandi civiltà del mondo nascono sulle rive dei grandi
fiumi. Avere acqua significa infatti poter bere, lavarsi, cucinare,
irrigare la terra e navigare trasportando materiali.

La Mesopotamia si trovava in Asia e il suo nome significa terra di
mezzo tra i fiumi Tigri ed Eufrate.

Nella parte meridionale di essa si svilupparono, attorno al 4000
a.C., le civiltà dei Sumeri, Babilonesi, Hittiti e Assiri.

Questi popoli credevano in molte divinità che erano molto spesso
personificazioni di elementi della natura.

Le divinità più importanti erano:

• Anu, dio del cielo;

• Enlil, suo figlio;

• Enki, dio della sapienza.
                                                  Il dio Enlil.

                                                                      5
Classe quarta PERCORSI FACILITATI PER BES/DSA - Eli La Spiga Edizioni
1
    LE RELIGIONI MESOPOTAMICHE

    La costruzione religiosa più caratteristica della Mesopotamia
    era chiamata ziggurat e la sua forma ricordava quella di una
    grande piramide fatta a gradoni.

                                           Babilonia era la città più
                                           celebre. Ecco il disegno
                                           di una sua porta detta
                                           “porta di Ishtar”.

    Si credeva che dopo la morte vi fosse il regno dei morti.
    Questo regno era organizzato come una città, con palazzi per i
    nobili e case per i più umili, in cui ognuno proseguiva la propria
    esistenza in maniera quasi simile alla vita terrena già trascorsa.

6
Classe quarta PERCORSI FACILITATI PER BES/DSA - Eli La Spiga Edizioni
1
LA RELIGIONE DELL’ANTICO EGITTO

Anche l’antico popolo egiziano, sviluppatosi sulle rive del fiume
Nilo, adorava tanti dei, il più importante dei quali era Amon-Ra,
il dio del sole, considerato il creatore degli uomini.

Il faraone era il sovrano assoluto
ed era considerato divino perché
rappresentava il dio Ra sulla terra.
Quando moriva per lui veniva
costruita una tomba grandiosa:
la piramide.

                                                                    7
Classe quarta PERCORSI FACILITATI PER BES/DSA - Eli La Spiga Edizioni
1
    LA CIVILTÀ MICENEA

    Periodo: Dal 2000 a.C. al 1000 a.C. circa.
    Territorio
    Peloponneso, parte sud della Grecia, con città-fortezze (Micene).
    Organizzazione sociale
    Re (wanax), tra i quali il celebre re Minosse.
    Attività
    Artigiani, commercianti e soprattutto guerrieri.
    Cultura
    Scrittura usata solo per scopi amministrativi.
    Religione
    Si credeva nella vita oltre la morte e in alcune divinità
    che saranno poi parte della religione greca.

    LA CIVILTÀ FENICIA
    Periodo: Dal 2000 a.C. circa al 64 a.C.
    Territorio
    Tra il Mar Mediterraneo, la Siria, il Libano e la Palestina.
    Organizzazione sociale
    Città-stato (Biblo, Tiro e Sidone) con a capo un re.
    Attività
    Navigatori e commercianti.
    Cultura
    Invenzione della scrittura alfabetica.
    Religione
    Adoravano varie divinità tra le quali El, dio di tutte le cose.

8
Classe quarta PERCORSI FACILITATI PER BES/DSA - Eli La Spiga Edizioni
1
LA CIVILTÀ EBREA

Periodo
Dal 2000 a.C. circa fino ad oggi.
Territorio
Tra Libano a nord, Siria e Giordania ad est e Egitto a sud-ovest.
Organizzazione sociale
Clan familiari (Abramo), poi re.
Attività
Pastori nomadi, poi allevatori e coltivatori.
Cultura
Direttamente connessa alla religione (“il popolo del libro”).
Religione
Furono gli iniziatori della religione monoteista (con un solo dio,
chiamato da essi Jahvè).
A lui dedicarono un solenne tempio a Gerusalemme,
che venne distrutto nel 70 d.C.
In ciascun centro abitato vi era invece un luogo di preghiera
e di ascolto della Torah (la legge divina) chiamato sinagoga.

                                   Le tavole della legge ebraica.

                                                                     9
Classe quarta PERCORSI FACILITATI PER BES/DSA - Eli La Spiga Edizioni
2
     IL GRIDO DEL POPOLO D’ISRAELE

     Nella Bibbia viene descritta la schiavitù del popolo ebreo
     in Egitto, dove era stato costretto a rifugiarsi
     a causa di una grande carestia che aveva colpito tutti.

     Il nuovo faraone d’Egitto, preoccupato per il numero crescente
     degli Ebrei che potevano ribellarsi e prendere il potere,
     li cominciò a trattare come schiavi.
     Fece costruire loro delle città con delle piramidi.

     Schiavitù è quando le persone vengono costrette al lavoro
     con minacce e violenze fisiche e psicologiche,
     a volte comprate e vendute come proprietà.

     Nel 1948 l’Assemblea Generale delle Nazioni Unite ha
     approvato la Dichiarazione Universale dei Diritti Umani,
     in cui la schiavitù è stata dichiarata ufficialmente illegale.

10
2
IL GRIDO DEI GIORNI D’OGGI

Anche ai nostri giorni esistono ancora delle forme di schiavitù.

                                USURA
                                Persone che convinte a chiedere
                                un prestito di denaro che poi
                                non riescono a restituire.
                                Per saldare questo debito sono
                                poi attaccate e sfruttate.

                                LAVORO FORZATO
                                Persone che devono lavorare sotto
                                minaccia di violenze e punizioni.

                                LAVORO MINORILE
                                Milioni di bambini nel mondo,
                                che sono costretti a lavorare
                                rinunciando a giochi e scuola.

                                MIGRAZIONE PER DENARO
                                Migranti a cui viene promesso
                                un lavoro dignitoso che in realtà,
                                poi, si rivela un’illusione.

                                                                     11
2
     LE RELIGIONI CONTRO LE SCHIAVITÙ

     Nel dicembre 2014 Papa Francesco e i capi di tutte le religioni
     hanno firmato un documento per sconfiggere ogni forma
     di schiavitù entro il 2020.

     «Agli occhi di Dio ogni
     essere umano
     è una persona libera».

     In molte zone del mondo ancora vi sono forme di schiavitù.
     Con l’aiuto dell’insegnante colorale di rosso nella cartina.

12
2
MOSÈ IL LIBERATORE

Il faraone d’Egitto diede ordine che fossero uccisi tutti i primi
figli maschi degli ebrei.

                                  Una donna ebrea nascose il suo
                                  bambino in una cesta e lo adagiò
                                  sulle acque del fiume Nilo.

                                  Lo trovò la figlia del faraone
                                  che chiamò Mosè e lo allevò
                                  come se fosse suo figlio.

Dio aveva scelto quel bambino una missione del tutto speciale:
liberare il popolo d’Israele dall’Egitto. Quando Mosè fu adulto,
Dio gli parlò da un rovo che bruciava senza mai consumarsi:

                                  «Io sono il Dio di tuo padre,
                                  il Dio di Abramo, il Dio di Isacco,
                                  il Dio di Giacobbe.
                                  Ho osservato la miseria del mio
                                  popolo in Egitto e ho udito
                                  il suo grido di sofferenza».

                                  (Esodo 3,6-7)

                                                                        13
2
     UNA PASQUA DI LIBERAZIONE

     Dopo il suo incontro con Dio, Mosè tornò in Egitto e andò
     a parlare al faraone, che non accettò di far parture il suo popolo.
     Allora che Dio mandò in Egitto, una dopo l’altra, dieci terribili
     sciagure: le cosiddette dieci piaghe d’Egitto.

     Dopo l’ultima piaga al popolo ebreo fu consentito di partire.

     Il Signore Dio lo aveva preparato a questo momento dando ordine
     a tutti, attraverso Mosè, di vestirsi per il viaggio e mangiare in
     fretta un agnello.

     Quella notte fu così importante per gli Ebrei che ogni anno essi la
     ricordano celebrando la festa più importante di tutte: la Pasqua.

     Appena il popolo lasciò l’Egitto, il faraone cambiò idea e inseguì
     gli Ebrei fino al Mar Rosso.
     Lì il Signore divise le acque, facendo passare il suo popolo
     all’asciutto e sommergendo invece gli egiziani.

14
2
UN PATTO TRA DIO E GLI UOMINI

Il cammino degli Ebrei per raggiungere la propria terra promessa
fu faticoso e durò quarant’anni.
Un giorno Dio chiamò Mosè sul monte Sinai e là gli consegnò le
tavole della Legge con i dieci Comandamenti.

                    1 - NON AVRAI ALTRO DIO OLTRE A ME.
                    2 - NON NOMINARE DIO INVANO.
                    3 - RICORDATI DI SANTIFICARE LE FESTE.
                    4 - ONORA TUO PADRE E TUA MADRE.
                    5 - NON UCCIDERE.
                    6 - NON COMMETTERE ATTI IMPURI.
                    7 - NON RUBARE.
                    8 - NON DIRE IL FALSO.
                    9 - NON DESIDERARE LA DONNA DEGLI ALTRI.
                    10 - NON DESIDERARE LA ROBA DEGLI ALTRI.
                    (da Esodo 20)

Gli israeliti conservarono e trasportarono le tavole della Legge
dentro una grossa urna dorata chiamata Arca dell’Alleanza.

                                                                   15
2
     UN POPOLO IN FESTA

     Gli ebrei dedicano a Dio preghiere e feste che hanno
     la loro origine nei fatti più importanti della sua storia.

                           PASQUA
                           È la festa più importante di tutte e ricorda
                           l’esodo, cioè la liberazione dall’Egitto.

                           SUKKOTH
                           È la festa delle messi o delle capanne e
                           ricorda il cammino verso la terra promessa.

                           ROSH HASHANAH
                           È la festa del primo giorno dell’anno.
                           Viene suonato un corno di montone
                           per invitare tutti a fare penitenza.

                           YOM KIPPUR
                           Si prega per chiedere perdono a Dio.
                           Un capro viene sacrificato e un altro, carico
                           dei peccati del popolo, si lascia nel deserto.

                           PENTECOSTE
                           Cinquanta giorni dopo la Pasqua, si festeggia
                           il dono della Legge, data da Dio a Mosè
                           sul monte Sinai.

16
2
NELLA TERRA PROMESSA

Mosè morì prima di poter entrare nella terra promessa e fu un
condottiero di nome Giosuè a condurvi dentro il popolo ebreo.

Da Giosuè in poi inizia il periodo dei cosiddetti Giudici,
capi coraggiosi che guidarono gli Ebrei in questa conquista.
I Giudici più conosciuti, oltre a Giosuè, sono Gedeone e Sansone.

La Palestina, che allora
si chiamava Canaan, fu divisa
in dodici parti, una per ogni
tribù d’Israele.
Ad un certo punto il popolo
volle un sovrano unico e fu
scelto come primo re Saul,
della tribù di Beniamino.

                                    Dopo di lui venne Davide,
                                    che da giovanetto affrontò
                                    in un combattimento
                                    il gigante Golia e riuscì
                                    ad ucciderlo con la sua fionda.

                                                                      17
2
     L’ATTESA DI UN NUOVO LIBERATORE

     Gli ebrei hanno sempre sentito il bisogno di un liberatore
     e per essi questa attesa di un Messia dura ancora oggi.
     I cristiani, invece, credono che Gesù Cristo sia questo liberatore
     atteso da sempre. Sono i Vangeli stessi a dichiararlo.

                                 Ogni sabato Gesù, come tutti, andava
                                 nella sinagoga. Una di queste volte
                                 toccò a lui leggere questo passo dal
                                 rotolo del profeta:
                                 «Lo Spirito del Signore è sopra di me;
                                 per questo mi ha consacrato con l’un-
                                 zione e mi ha mandato a portare ai
                                 poveri il lieto annuncio».
                                 (Luca 4,18-19).

     Dopo aver letto, Gesù stupì tutti dicendo:
     «Oggi, con me, si è adempiuta la profezia che avete ora udito!».

18
2
LA NASCITA DI GESÙ

Vediamo come si è avverata questa attesa di Gesù fin dall’inizio.

                             Giuseppe, dalla Galilea, dalla città
                             di Nazaret, salì in Giudea alla città
                             di Davide chiamata Betlemme.
                             Doveva farsi registrare, secondo
                             l’ordine dell’imperatore, insieme
                             a Maria, sua sposa, che era incinta.
                             Mentre si trovavano in quel luogo,
Maria diede alla luce Gesù e lo pose in una mangiatoia, perché
per loro non c’era posto nelle case di Betlemme.
(Luca 2,1-7)

                      C’erano in quella regione dei pastori che
                      facevano la guardia di notte al loro gregge.
                      Un angelo si presentò a loro e tutti furono
                      avvolti da una grande luce.
                      I pastori furono presi da paura, ma l’angelo
                      disse loro: «Non temete: vi annuncio una
                      grande gioia: oggi a Betlemme è nato per
                      voi un salvatore, Cristo Signore!».
                      E subito apparvero con l’angelo moltissimi
altri angeli, che lodavano Dio e dicevano: «Gloria a Dio nel più
alto dei cieli e sulla terra pace agli uomini, che egli ama!».
(Luca 2,8-14)

                                                                     19
2
     PAESAGGI D’ARTE NELLE NATIVITÀ

     Molte sono le opere d’arte sulla natività di Gesù.
     Ogni pittore ne ha dato una sua interpretazione particolare.
     Osserva questi primi due dipinti.

     Quali differenze riesci a notare sull’uso della luce e sulla pittura
     del paesaggio?

     Riguardo queste altre due opere, invece, quali differenze noti
     sui volti dei personaggi e sulla sensazione generale che trasmette
     ciascun dipinto?

20
3
PER CONOSCERE I VANGELI

Per i cristiani la principale testimonianza su Gesù è contenuta nei
quattro libri dei Vangeli, scritti da Matteo, Marco, Luca, Giovanni.

                            Dalle fonti orali...
                            Prima che il Vangelo fosse scritto,
                            i messaggi erano trasmessi a voce.

                            Alle fonti scritte...
                            Con il passare del tempo si sentì però
                            il bisogno di mettere tutto per iscritto,
                            perché il numero dei cristiani andava
                            aumentando di moltissimo.

                            Matteo, apostolo di Gesù. Scrisse il
                            suo Vangelo per gli Ebrei convertiti.

                            Marco, discepolo di Pietro.
                            Scrisse per i cristiani non Ebrei.

                            Luca, discepolo di Paolo.
                            Scrisse per i pagani convertiti.

                            Giovanni, apostolo più giovane.
                            Scrisse per i pagani dell’Asia Minore.

                                                                        21
3
     CHI E GESÙ? DOMANDA E RISPOSTE

     Un giorno Gesù pose questa domanda: «Le folle, chi dicono che io
     sia?». I discepoli risposero: «Giovanni il Battista; altri dicono
     Elia; altri uno degli antichi profeti che è risorto». (Lc 9,18-19)

     Secondo la gente dell’epoca, dunque, Gesù era qualcuno
     che assomigliava ai personaggi importanti del passato.
     Per i cristiani invece Gesù non è personaggio di una storia
     passata, ma Dio stesso fattosi uomo, una persona vera
     e attuale da incontrare nel Vangelo e nella Chiesa.
     Nel racconto del Vangelo di Luca, Gesù prosegue poi il discorso:
     «Ma voi chi dite che io sia?». Pietro risponde anche a nome degli
     altri: «Tu sei il Cristo, cioè il Messia, il figlio del Dio vivente».

     Gli apostoli avevano visto i miracoli, i prodigi, i segni che Gesù
     compiva nel nome del Padre. Qui Gesù risuscita una ragazzina.

22
3
LE RISPOSTE DELLE ALTRE RELIGIONI

       PER GLI EBREI
       Gesù è una guida morale e religiosa,
       ma non si riconosce però la sua natura divina.

       PER I MUSULMANI
       Gesù è considerato un grande profeta, di cui
       si parla numerose volte anche nel Corano.

       PER GLI INDUISTI
       Gesù è qualcuno che ha pienamente
       realizzato se stesso.

       PER I BUDDISTI
       Gesù è un maestro sapiente e compassionevole,
       ma non un essere divino.

       PER GLI ANIMISTI
       Il Dio di Gesù è il Dio della vita, dei propri avi
       e dei propri antenati.

                                                            23
3
     COM’ERA GESÙ?

     Nei Vangeli non viene raccontato nulla dell’aspetto fisico di Gesù
     e poco del suo mondo interiore.
     Leggendo però attentamente si può capire
     qualcosa di più, ad esempio che Gesù è
     molto sensibile. Ama la bellezza delle cose
     più piccole e semplici, come i fiori.

     Gesù non è un sognatore che vive fuori dal
     mondo ma ha un grande senso della realtà.
     Egli vive in mezzo alla gente, tra contadini,
     pescatori, pastori, mercanti, padroni di
     vigne, invitati a mensa...

     Gesù è dotato di viva intelligenza e capisce subito il nocciolo
     delle questioni. Egli, soprattutto, legge nel cuore degli uomini.

     Dalla lettura del Vangelo è possibile cogliere alcuni particolari
     sentimenti che Gesù dimostra nei confronti delle persone:

          BONTÀ                    AMICIZIA                 PIETÀ

24
3
LA PARABOLA DEL SAMARITANO

Per comunicare il suo messaggio, Gesù si serve di parabole, che
sono racconti che utilizzano esempi concreti della vita quotidiana.

                          Un uomo cadde nelle mani dei briganti,
                          che gli portarono via tutto, lo percossero
                          a sangue e se ne andarono, lasciandolo
                          mezzo morto a terra.
                          Un sacerdote e un levita scendevano
                          per quella strada e, quando lo videro,
                          passarono oltre, invece di soccorrerlo.
                          Invece un Samaritano ne ebbe pietà.
                          Gli sfasciò le ferite, lo caricò sull’asino e
                          lo portò in un albergo.
                          (Luca 10,30-37)

Le parabole e il loro profondo significato sono validi per l’uomo
di ogni tempo e di ogni luogo. Come nella storia che segue.

Dal telegiornale delle ore 20.00
Grave fatto di cronaca: una donna di 35 anni
è stata aggredita alla stazione Termini di Roma.
Nessun passante si è fermato per prestare
soccorso. Un giovane extracomunitario
nigeriano, fermato dalla polizia perché senza
permesso di soggiorno,
si è preso cura di lei,
salvandola.

                                                                          25
3
     SAPER RITORNARE

     In un’altra occasione, Gesù raccontò una parabola su Dio e l’uomo
     mediante il paragone dell’amore di un padre per i figli.

                       «Un uomo aveva due figli. Il più giovane dei
                       due disse al padre: “Padre, dammi la parte di
                       denaro che mi spetta”.
                       Così, raccolte tutte le sue cose, quel figlio partì
                       per un paese lontano e là sperperò tutto ciò che
                       aveva avuto vivendo in modo dissoluto.
                       Così, cominciò a trovarsi nel bisogno e andò
                       a pascolare i porci di una persona.
                       Lì soffrendo la fame ritornò in sé e disse:
                       “Mi alzerò, andrò da mio padre e gli dirò:
                       Padre, ho peccato e non sono più degno
                       di essere tuo figlio. Trattami come uno
                       dei tuoi servitori”. Si alzò e partì.
                       Quando era ancora lontano, suo padre lo vide,
                       ebbe compassione, gli corse incontro, gli si
                       gettò al collo e lo baciò.
                       Il figlio gli disse quando si era preparato,
                       ma il padre disse ai servi: “Presto, portate qui
                       il vestito più bello e fateglielo indossare,
                       mettetegli l’anello al dito e i sandali ai piedi.
                       Prendete il vitello grasso, ammazzatelo,
                       mangiamo e facciamo festa, perché questo
                       mio figlio era morto ed è tornato in vita!».

26
3
UNA CASA SULLA ROCCIA

Un giorno Gesù raccontò della necessità di costruire la propria
vita sulla solida base dei suoi insegnamenti.
«Chi ascolta le mie parole e le mette in pratica, è simile a un
uomo saggio che ha costruito la sua casa sulla roccia.
Cadde la pioggia, strariparono i fiumi, soffiarono i venti,
ma essa non cadde, perché era fondata sulla roccia.

Chi ascolta le mie parole e non le mette in pratica, è simile a un
uomo stolto che ha costruito la sua casa sulla sabbia.
Cadde la pioggia, strariparono i fiumi, soffiarono i venti ed essa
cadde e la sua rovina fu grande». (Matteo 7,24-27)

                                    Il suolo, come vedi,
                                    è un elemento importante
                                    del nostro mondo:
                                    è dove scorrono i fiumi,
                                    crescono i vegetali
                                    ed è il terreno dove
                                    camminiamo e sul quale
                                    costruiamo le nostre case.

                                                                     27
3
     I MIRACOLI DI GESÙ

     Nella sua vita pubblica Gesù si faceva conoscere anche per mezzo
     di azioni, tra cui alcune straordinarie come i miracoli.

                                         Un giorno nella città di Gerico
                                         gesù guarì il povero cieco
                                         Bartimeo, che giaceva lungo
                                         la strada chiedendo l’elemosina.

     PRIMA - DOPO

     Un’altra volta Gesù placò una tempesta che stava spaventando
     moltissimo i suoi amici apostoli.

     IL MARE:    prima...                             ...e dopo.

     GLI AMICI: prima...                               ...e dopo.

28
3
DIVIDENDO SI MOLTIPLICA...

Un altro giorno ancora, Gesù moltiplicò pochi pani e pesci e con
questi sfamò migliaia di persone.

                                 Cinque soli pani e due soli pesci
                                 bastarono per cinquemila persone.

                                 pesci 2 : 5000 pani 5 : 5000

                                 Un’operazione impossibile...
                                 ...ma non per Gesù!

GESÙ VINCE LA MORTE

In alcuni casi, infatti, egli riportò in vita dei morti e fece questo
per dare una prova che Dio è più forte della morte.
Un giorno riportò in vita la bambina del capo di una sinagoga.

                                                                        29
4
     IL CENACOLO DI LEONARDO

     La settimana che va dalla domenica delle Palme al sabato prima di
     Pasqua è chiamato Settimana Santa.
     Il giovedì di questa settimana si ricorda il momento in cui Gesù
     celebra l’eucaristia e lava i piedi degli apostoli. Tutto ciò avvenne
     in una sala di Gerusalemme chiamata Cenacolo.

     Nel 1495 il grande pittore italiano Leonardo Da Vinci ricevette il
     compito di dipingere un’Ultima Cena nel convento di Santa Maria
     delle Grazie a Milano.

     In quest’opera Leonardo rappresenta le emozioni dei protagonisti
     della storia, Gesù e gli apostoli.

30
4

Durante la cena Gesù, ad un certo punto disse:

«In verità, in verità io vi dico: uno di voi mi tradirà». I discepoli
si guardavano l’un l’altro, non sapendo bene di chi parlasse.

È il momento più drammatico della cena e Leonardo si concentra
sull’effetto di queste parole sugli apostoli, sulla loro reazione.

Osservando il dipinto si può notare come gli apostoli:

• verso il centro del tavolo si muovano di più;
• verso gli estremi siano più calmi e tranquilli.

La luce della stanza è fredda, limpida e permette di vedere bene
e in modo preciso i particolari della scena, molto eleganti: i cibi,
i piatti, i bicchieri in vetro trasparente, le stesse pieghe della to-
vaglia sembrano quasi piccoli quadri con nature morte.

                                                                         31
4
     LA RISURREZIONE DI TINTORETTO

     Un altro celebre pittore italiano raffigurò Gesù Cristo nel solenne
     momento della risurrezione: si tratta di Tintoretto.

     Osserva la sua opera custodita oggi in un museo dell’Australia.

     Elenca tutti i personaggi che noti nel quadro:

32
4

Stupito e incuriosito,   Continuano a          Giungono e, sorpresi
controlla da vicino      dormire senza         per l’accaduto,
quanto accaduto.         accorgersi di nulla. svegliano i compagni.

Vittorioso               Vengono al sepolcro       Sul colle
sulla morte,             per onorare               del Golgota
si erge luminoso.        il corpo Gesù.            si stagliano
                                                   in lontananza.

Collega ogni frase alla parte corrispondente nel quadro.

                                                                      33
5
     IL TESTIMONE CRISTIANO

     Cosa vuol dire essere testimoni di Gesù? Se cerchi nel dizionario
     la parola “testimone”, trovi che è un nome con più significati.

                      Nello sport il testimone è un bastoncino che,
                      nelle corse a staffetta, viene consegnato
                      da un atleta a un suo compagno di squadra.

                      In tribunale è la persona che si pensa
                      sia a conoscenza di fatti
                      importanti ai fini di un processo.

                      Durante la celebrazione di un matrimonio
                      è chi assistere al compimento di un atto
                      che ha valore davanti alla legge.

                      In storia è la persona che con la sua autorità,
                      i suoi racconti e con valide prove
                      riferisce di un fatto di cronaca.

     I cristiani credono che essere testimoni di Gesù significhi non solo
     “andare in chiesa” o dire belle cose su Gesù ma interpretare e
     soprattutto vivere la realtà secondo il suo messaggio evangelico.

                                    Il testimone cristiano:
                                    - considera gli altri come se stesso;
                                    - ha cura del mondo e della vita;
                                    - favorisce i rapporti positivi;
                                    - garantisce un lavoro dignitoso.

34
5
TESTIMONI GIOVANISSIMI

Tutti i cristiani sono sono chiamati a testimoniare l’amore di Gesù,
ma alcuni di essi sono stati proclamati beati o santi perché la loro
testimonianza è stata particolarmente grande.

Tra di loro vi sono anche alcuni bambini e ragazzi.

                           Domenico Savio
                           Ragazzo piemontese
                           allievo di san Giovanni Bosco.

                           Livio Tempesta
                           Campione di bontà
                           e esempio per tutti.

                           Chiara Luce
                           Ha saputo trasmettere gioia
                           anche nella malattia.

                           Piergiorgio Frassati
                           Bello, ricco e intelligente
                           aiutò i più emarginati.

                                                                       35
5
     IO... DA GRANDE

     Da grande sarò un bigliettaio
     che viaggia sopra i treni.
     La dottoressa in un ospedale
     che dà sollievo agli ammalati.
     Il pilota di un’auto da corsa
     che sfreccia sulle piste.
     Il vigile col fischietto
     che richiama i trasgressori.
     La coltivatrice di buona frutta
     che ama la natura.
     Da grande sarò qualcuno
     famoso o sconosciuto
     se amore avrò donato
     anche nel mio lavoro.

     E tu, chi sogni di diventare da grande?

     MI ATTRAE...

     MI SPAVENTA...

36
5
LA VITA DEI PRIMI CRISTIANI

L’evangelista Luca descrive nel libro degli Atti degli Apostoli
la vita della prima comunità cristiana nata a Gerusalemme.

La Chiesa si diffuse grazie all’annuncio degli apostoli che, nel
giro di pochi anni, percorsero tutto il mondo allora conosciuto.
Un parente di Gesù, di nome Giacomo, si aggiunse al loro gruppo,
mentre Giuda il traditore fu sostituito da Mattia.
Un certo Paolo di Tarso, prima grandissimo nemico dei cristiani,
si convertì e divenne un annunciatore infaticabile del Vangelo,
che oggi chiamiamo San Paolo apostolo.

                                                                   37
5
     IL RUOLO DELLE GUIDE

     Il gruppo dei cristiani era affiatato e spesso sentiva l’esigenza
     di ritrovarsi per discutere assieme alcuni problemi.
     In alcune di queste riunioni, chiamate Concili, si prendevano deci-
     sioni importantissime. Il primo fu il Concilio di Gerusalemme.

                                     «Tu sei Pietro e su questa pietra
                                     edificherò la mia Chiesa...
                                     A te darò le chiavi del regno
                                     dei cieli».
                                     (Matteo 16,18-19)

     Gesù volle che nella sua Chiesa gli apostoli e i loro successori
     fossero maestri e pastori e, tra questi, volle che Pietro avesse
     un ruolo di preminenza. È lui il primo Papa.

     Anche le altre religioni del mondo hanno delle guide o dei capi
     che svolgono il ruolo di punto di riferimento per i fedeli.

38
Puoi anche leggere