Classe quarta PERCORSI FACILITATI PER BES/DSA - Eli La Spiga Edizioni
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1 IL CANTICO DI FRATE FRANCESCO Attorno al 1224 San Francesco d’Assisi scrive il Cantico delle Creature, il primo testo poetico in lingua italiana. Sii lodato, mio Signore, con tutte le tue creature, specialmente fratello sole, che ci dà il giorno e ci illumina. Ed egli è bello e radioso con grande splendore: di Te, Altissimo, egli è l’immagine. Sii lodato, mio Signore, per sorella luna e le stelle: in cielo le hai create chiare e preziose e belle. Sii lodato, mio Signore, per sorella acqua, la quale è molto utile e umile e preziosa e pura... Sii lodato, mio Signore, per fratello fuoco, per mezzo del quale illumini la notte. Sii lodato, mio Signore, per sorella nostra madre terra, la quale ci dà da mangiare, e produce diversi frutti con fiori colorati. Lodate e benedite il mio Signore, e ringraziatelo con grande umiltà. 2
1 UNA LODE CHE SI FA POESIA Francesco d’Assisi ama profondamente Dio e quanto lui ha creato. Egli trova bello tutto, perché in tutte le cose del creato vede il riflesso dell’immagine del Dio Creatore. Nelle sue parole così poetiche e così vere si può vedere la fede profonda di un uomo che ha lasciato la sua vita da ricco per scegliere la strada della povertà, della semplicità e dell’umiltà, seguendo l’esempio di Gesù. Francesco è anche un bravo letterato e poeta: ogni sua parola è estremamente efficace e i suoi versi sono eleganti ma, contemporaneamente, capaci di arrivare al cuore di tutti. 3
1 GLI AGGETTIVI DI FRATE FRANCESCO Ai tempi di Francesco d’Assisi molti avevano paura della natura e pensavano che con essa Dio punisse chi si comportava male. Altre persone, invece, dimostravano disprezzo della natura, come se non valesse niente, e la trattavano male. Per Francesco non è così: in lui non c’è né paura, né disprezzo, ma amore fraterno. Nel Cantico San Francesco usa alcuni aggettivi qualificativi per descrivere le bellezze del mondo. Sono aggettivi semplici, ma rendono la sua poesia ancora più significativa. Sorella acqua è uno degli elementi della natura per il quale egli ha lodato Dio, raccontandone la preziosità e l’importanza. Come vedremo nelle pagine successive, l’acqua ha avuto un ruolo fondamentale nella nascita e nello sviluppo delle antiche civiltà. 4
1 LE CIVILTÀ DEI GRANDI FIUMI Le prime grandi civiltà del mondo nascono sulle rive dei grandi fiumi. Avere acqua significa infatti poter bere, lavarsi, cucinare, irrigare la terra e navigare trasportando materiali. La Mesopotamia si trovava in Asia e il suo nome significa terra di mezzo tra i fiumi Tigri ed Eufrate. Nella parte meridionale di essa si svilupparono, attorno al 4000 a.C., le civiltà dei Sumeri, Babilonesi, Hittiti e Assiri. Questi popoli credevano in molte divinità che erano molto spesso personificazioni di elementi della natura. Le divinità più importanti erano: • Anu, dio del cielo; • Enlil, suo figlio; • Enki, dio della sapienza. Il dio Enlil. 5
1 LE RELIGIONI MESOPOTAMICHE La costruzione religiosa più caratteristica della Mesopotamia era chiamata ziggurat e la sua forma ricordava quella di una grande piramide fatta a gradoni. Babilonia era la città più celebre. Ecco il disegno di una sua porta detta “porta di Ishtar”. Si credeva che dopo la morte vi fosse il regno dei morti. Questo regno era organizzato come una città, con palazzi per i nobili e case per i più umili, in cui ognuno proseguiva la propria esistenza in maniera quasi simile alla vita terrena già trascorsa. 6
1 LA RELIGIONE DELL’ANTICO EGITTO Anche l’antico popolo egiziano, sviluppatosi sulle rive del fiume Nilo, adorava tanti dei, il più importante dei quali era Amon-Ra, il dio del sole, considerato il creatore degli uomini. Il faraone era il sovrano assoluto ed era considerato divino perché rappresentava il dio Ra sulla terra. Quando moriva per lui veniva costruita una tomba grandiosa: la piramide. 7
1 LA CIVILTÀ MICENEA Periodo: Dal 2000 a.C. al 1000 a.C. circa. Territorio Peloponneso, parte sud della Grecia, con città-fortezze (Micene). Organizzazione sociale Re (wanax), tra i quali il celebre re Minosse. Attività Artigiani, commercianti e soprattutto guerrieri. Cultura Scrittura usata solo per scopi amministrativi. Religione Si credeva nella vita oltre la morte e in alcune divinità che saranno poi parte della religione greca. LA CIVILTÀ FENICIA Periodo: Dal 2000 a.C. circa al 64 a.C. Territorio Tra il Mar Mediterraneo, la Siria, il Libano e la Palestina. Organizzazione sociale Città-stato (Biblo, Tiro e Sidone) con a capo un re. Attività Navigatori e commercianti. Cultura Invenzione della scrittura alfabetica. Religione Adoravano varie divinità tra le quali El, dio di tutte le cose. 8
1 LA CIVILTÀ EBREA Periodo Dal 2000 a.C. circa fino ad oggi. Territorio Tra Libano a nord, Siria e Giordania ad est e Egitto a sud-ovest. Organizzazione sociale Clan familiari (Abramo), poi re. Attività Pastori nomadi, poi allevatori e coltivatori. Cultura Direttamente connessa alla religione (“il popolo del libro”). Religione Furono gli iniziatori della religione monoteista (con un solo dio, chiamato da essi Jahvè). A lui dedicarono un solenne tempio a Gerusalemme, che venne distrutto nel 70 d.C. In ciascun centro abitato vi era invece un luogo di preghiera e di ascolto della Torah (la legge divina) chiamato sinagoga. Le tavole della legge ebraica. 9
2 IL GRIDO DEL POPOLO D’ISRAELE Nella Bibbia viene descritta la schiavitù del popolo ebreo in Egitto, dove era stato costretto a rifugiarsi a causa di una grande carestia che aveva colpito tutti. Il nuovo faraone d’Egitto, preoccupato per il numero crescente degli Ebrei che potevano ribellarsi e prendere il potere, li cominciò a trattare come schiavi. Fece costruire loro delle città con delle piramidi. Schiavitù è quando le persone vengono costrette al lavoro con minacce e violenze fisiche e psicologiche, a volte comprate e vendute come proprietà. Nel 1948 l’Assemblea Generale delle Nazioni Unite ha approvato la Dichiarazione Universale dei Diritti Umani, in cui la schiavitù è stata dichiarata ufficialmente illegale. 10
2 IL GRIDO DEI GIORNI D’OGGI Anche ai nostri giorni esistono ancora delle forme di schiavitù. USURA Persone che convinte a chiedere un prestito di denaro che poi non riescono a restituire. Per saldare questo debito sono poi attaccate e sfruttate. LAVORO FORZATO Persone che devono lavorare sotto minaccia di violenze e punizioni. LAVORO MINORILE Milioni di bambini nel mondo, che sono costretti a lavorare rinunciando a giochi e scuola. MIGRAZIONE PER DENARO Migranti a cui viene promesso un lavoro dignitoso che in realtà, poi, si rivela un’illusione. 11
2 LE RELIGIONI CONTRO LE SCHIAVITÙ Nel dicembre 2014 Papa Francesco e i capi di tutte le religioni hanno firmato un documento per sconfiggere ogni forma di schiavitù entro il 2020. «Agli occhi di Dio ogni essere umano è una persona libera». In molte zone del mondo ancora vi sono forme di schiavitù. Con l’aiuto dell’insegnante colorale di rosso nella cartina. 12
2 MOSÈ IL LIBERATORE Il faraone d’Egitto diede ordine che fossero uccisi tutti i primi figli maschi degli ebrei. Una donna ebrea nascose il suo bambino in una cesta e lo adagiò sulle acque del fiume Nilo. Lo trovò la figlia del faraone che chiamò Mosè e lo allevò come se fosse suo figlio. Dio aveva scelto quel bambino una missione del tutto speciale: liberare il popolo d’Israele dall’Egitto. Quando Mosè fu adulto, Dio gli parlò da un rovo che bruciava senza mai consumarsi: «Io sono il Dio di tuo padre, il Dio di Abramo, il Dio di Isacco, il Dio di Giacobbe. Ho osservato la miseria del mio popolo in Egitto e ho udito il suo grido di sofferenza». (Esodo 3,6-7) 13
2 UNA PASQUA DI LIBERAZIONE Dopo il suo incontro con Dio, Mosè tornò in Egitto e andò a parlare al faraone, che non accettò di far parture il suo popolo. Allora che Dio mandò in Egitto, una dopo l’altra, dieci terribili sciagure: le cosiddette dieci piaghe d’Egitto. Dopo l’ultima piaga al popolo ebreo fu consentito di partire. Il Signore Dio lo aveva preparato a questo momento dando ordine a tutti, attraverso Mosè, di vestirsi per il viaggio e mangiare in fretta un agnello. Quella notte fu così importante per gli Ebrei che ogni anno essi la ricordano celebrando la festa più importante di tutte: la Pasqua. Appena il popolo lasciò l’Egitto, il faraone cambiò idea e inseguì gli Ebrei fino al Mar Rosso. Lì il Signore divise le acque, facendo passare il suo popolo all’asciutto e sommergendo invece gli egiziani. 14
2 UN PATTO TRA DIO E GLI UOMINI Il cammino degli Ebrei per raggiungere la propria terra promessa fu faticoso e durò quarant’anni. Un giorno Dio chiamò Mosè sul monte Sinai e là gli consegnò le tavole della Legge con i dieci Comandamenti. 1 - NON AVRAI ALTRO DIO OLTRE A ME. 2 - NON NOMINARE DIO INVANO. 3 - RICORDATI DI SANTIFICARE LE FESTE. 4 - ONORA TUO PADRE E TUA MADRE. 5 - NON UCCIDERE. 6 - NON COMMETTERE ATTI IMPURI. 7 - NON RUBARE. 8 - NON DIRE IL FALSO. 9 - NON DESIDERARE LA DONNA DEGLI ALTRI. 10 - NON DESIDERARE LA ROBA DEGLI ALTRI. (da Esodo 20) Gli israeliti conservarono e trasportarono le tavole della Legge dentro una grossa urna dorata chiamata Arca dell’Alleanza. 15
2 UN POPOLO IN FESTA Gli ebrei dedicano a Dio preghiere e feste che hanno la loro origine nei fatti più importanti della sua storia. PASQUA È la festa più importante di tutte e ricorda l’esodo, cioè la liberazione dall’Egitto. SUKKOTH È la festa delle messi o delle capanne e ricorda il cammino verso la terra promessa. ROSH HASHANAH È la festa del primo giorno dell’anno. Viene suonato un corno di montone per invitare tutti a fare penitenza. YOM KIPPUR Si prega per chiedere perdono a Dio. Un capro viene sacrificato e un altro, carico dei peccati del popolo, si lascia nel deserto. PENTECOSTE Cinquanta giorni dopo la Pasqua, si festeggia il dono della Legge, data da Dio a Mosè sul monte Sinai. 16
2 NELLA TERRA PROMESSA Mosè morì prima di poter entrare nella terra promessa e fu un condottiero di nome Giosuè a condurvi dentro il popolo ebreo. Da Giosuè in poi inizia il periodo dei cosiddetti Giudici, capi coraggiosi che guidarono gli Ebrei in questa conquista. I Giudici più conosciuti, oltre a Giosuè, sono Gedeone e Sansone. La Palestina, che allora si chiamava Canaan, fu divisa in dodici parti, una per ogni tribù d’Israele. Ad un certo punto il popolo volle un sovrano unico e fu scelto come primo re Saul, della tribù di Beniamino. Dopo di lui venne Davide, che da giovanetto affrontò in un combattimento il gigante Golia e riuscì ad ucciderlo con la sua fionda. 17
2 L’ATTESA DI UN NUOVO LIBERATORE Gli ebrei hanno sempre sentito il bisogno di un liberatore e per essi questa attesa di un Messia dura ancora oggi. I cristiani, invece, credono che Gesù Cristo sia questo liberatore atteso da sempre. Sono i Vangeli stessi a dichiararlo. Ogni sabato Gesù, come tutti, andava nella sinagoga. Una di queste volte toccò a lui leggere questo passo dal rotolo del profeta: «Lo Spirito del Signore è sopra di me; per questo mi ha consacrato con l’un- zione e mi ha mandato a portare ai poveri il lieto annuncio». (Luca 4,18-19). Dopo aver letto, Gesù stupì tutti dicendo: «Oggi, con me, si è adempiuta la profezia che avete ora udito!». 18
2 LA NASCITA DI GESÙ Vediamo come si è avverata questa attesa di Gesù fin dall’inizio. Giuseppe, dalla Galilea, dalla città di Nazaret, salì in Giudea alla città di Davide chiamata Betlemme. Doveva farsi registrare, secondo l’ordine dell’imperatore, insieme a Maria, sua sposa, che era incinta. Mentre si trovavano in quel luogo, Maria diede alla luce Gesù e lo pose in una mangiatoia, perché per loro non c’era posto nelle case di Betlemme. (Luca 2,1-7) C’erano in quella regione dei pastori che facevano la guardia di notte al loro gregge. Un angelo si presentò a loro e tutti furono avvolti da una grande luce. I pastori furono presi da paura, ma l’angelo disse loro: «Non temete: vi annuncio una grande gioia: oggi a Betlemme è nato per voi un salvatore, Cristo Signore!». E subito apparvero con l’angelo moltissimi altri angeli, che lodavano Dio e dicevano: «Gloria a Dio nel più alto dei cieli e sulla terra pace agli uomini, che egli ama!». (Luca 2,8-14) 19
2 PAESAGGI D’ARTE NELLE NATIVITÀ Molte sono le opere d’arte sulla natività di Gesù. Ogni pittore ne ha dato una sua interpretazione particolare. Osserva questi primi due dipinti. Quali differenze riesci a notare sull’uso della luce e sulla pittura del paesaggio? Riguardo queste altre due opere, invece, quali differenze noti sui volti dei personaggi e sulla sensazione generale che trasmette ciascun dipinto? 20
3 PER CONOSCERE I VANGELI Per i cristiani la principale testimonianza su Gesù è contenuta nei quattro libri dei Vangeli, scritti da Matteo, Marco, Luca, Giovanni. Dalle fonti orali... Prima che il Vangelo fosse scritto, i messaggi erano trasmessi a voce. Alle fonti scritte... Con il passare del tempo si sentì però il bisogno di mettere tutto per iscritto, perché il numero dei cristiani andava aumentando di moltissimo. Matteo, apostolo di Gesù. Scrisse il suo Vangelo per gli Ebrei convertiti. Marco, discepolo di Pietro. Scrisse per i cristiani non Ebrei. Luca, discepolo di Paolo. Scrisse per i pagani convertiti. Giovanni, apostolo più giovane. Scrisse per i pagani dell’Asia Minore. 21
3 CHI E GESÙ? DOMANDA E RISPOSTE Un giorno Gesù pose questa domanda: «Le folle, chi dicono che io sia?». I discepoli risposero: «Giovanni il Battista; altri dicono Elia; altri uno degli antichi profeti che è risorto». (Lc 9,18-19) Secondo la gente dell’epoca, dunque, Gesù era qualcuno che assomigliava ai personaggi importanti del passato. Per i cristiani invece Gesù non è personaggio di una storia passata, ma Dio stesso fattosi uomo, una persona vera e attuale da incontrare nel Vangelo e nella Chiesa. Nel racconto del Vangelo di Luca, Gesù prosegue poi il discorso: «Ma voi chi dite che io sia?». Pietro risponde anche a nome degli altri: «Tu sei il Cristo, cioè il Messia, il figlio del Dio vivente». Gli apostoli avevano visto i miracoli, i prodigi, i segni che Gesù compiva nel nome del Padre. Qui Gesù risuscita una ragazzina. 22
3 LE RISPOSTE DELLE ALTRE RELIGIONI PER GLI EBREI Gesù è una guida morale e religiosa, ma non si riconosce però la sua natura divina. PER I MUSULMANI Gesù è considerato un grande profeta, di cui si parla numerose volte anche nel Corano. PER GLI INDUISTI Gesù è qualcuno che ha pienamente realizzato se stesso. PER I BUDDISTI Gesù è un maestro sapiente e compassionevole, ma non un essere divino. PER GLI ANIMISTI Il Dio di Gesù è il Dio della vita, dei propri avi e dei propri antenati. 23
3 COM’ERA GESÙ? Nei Vangeli non viene raccontato nulla dell’aspetto fisico di Gesù e poco del suo mondo interiore. Leggendo però attentamente si può capire qualcosa di più, ad esempio che Gesù è molto sensibile. Ama la bellezza delle cose più piccole e semplici, come i fiori. Gesù non è un sognatore che vive fuori dal mondo ma ha un grande senso della realtà. Egli vive in mezzo alla gente, tra contadini, pescatori, pastori, mercanti, padroni di vigne, invitati a mensa... Gesù è dotato di viva intelligenza e capisce subito il nocciolo delle questioni. Egli, soprattutto, legge nel cuore degli uomini. Dalla lettura del Vangelo è possibile cogliere alcuni particolari sentimenti che Gesù dimostra nei confronti delle persone: BONTÀ AMICIZIA PIETÀ 24
3 LA PARABOLA DEL SAMARITANO Per comunicare il suo messaggio, Gesù si serve di parabole, che sono racconti che utilizzano esempi concreti della vita quotidiana. Un uomo cadde nelle mani dei briganti, che gli portarono via tutto, lo percossero a sangue e se ne andarono, lasciandolo mezzo morto a terra. Un sacerdote e un levita scendevano per quella strada e, quando lo videro, passarono oltre, invece di soccorrerlo. Invece un Samaritano ne ebbe pietà. Gli sfasciò le ferite, lo caricò sull’asino e lo portò in un albergo. (Luca 10,30-37) Le parabole e il loro profondo significato sono validi per l’uomo di ogni tempo e di ogni luogo. Come nella storia che segue. Dal telegiornale delle ore 20.00 Grave fatto di cronaca: una donna di 35 anni è stata aggredita alla stazione Termini di Roma. Nessun passante si è fermato per prestare soccorso. Un giovane extracomunitario nigeriano, fermato dalla polizia perché senza permesso di soggiorno, si è preso cura di lei, salvandola. 25
3 SAPER RITORNARE In un’altra occasione, Gesù raccontò una parabola su Dio e l’uomo mediante il paragone dell’amore di un padre per i figli. «Un uomo aveva due figli. Il più giovane dei due disse al padre: “Padre, dammi la parte di denaro che mi spetta”. Così, raccolte tutte le sue cose, quel figlio partì per un paese lontano e là sperperò tutto ciò che aveva avuto vivendo in modo dissoluto. Così, cominciò a trovarsi nel bisogno e andò a pascolare i porci di una persona. Lì soffrendo la fame ritornò in sé e disse: “Mi alzerò, andrò da mio padre e gli dirò: Padre, ho peccato e non sono più degno di essere tuo figlio. Trattami come uno dei tuoi servitori”. Si alzò e partì. Quando era ancora lontano, suo padre lo vide, ebbe compassione, gli corse incontro, gli si gettò al collo e lo baciò. Il figlio gli disse quando si era preparato, ma il padre disse ai servi: “Presto, portate qui il vestito più bello e fateglielo indossare, mettetegli l’anello al dito e i sandali ai piedi. Prendete il vitello grasso, ammazzatelo, mangiamo e facciamo festa, perché questo mio figlio era morto ed è tornato in vita!». 26
3 UNA CASA SULLA ROCCIA Un giorno Gesù raccontò della necessità di costruire la propria vita sulla solida base dei suoi insegnamenti. «Chi ascolta le mie parole e le mette in pratica, è simile a un uomo saggio che ha costruito la sua casa sulla roccia. Cadde la pioggia, strariparono i fiumi, soffiarono i venti, ma essa non cadde, perché era fondata sulla roccia. Chi ascolta le mie parole e non le mette in pratica, è simile a un uomo stolto che ha costruito la sua casa sulla sabbia. Cadde la pioggia, strariparono i fiumi, soffiarono i venti ed essa cadde e la sua rovina fu grande». (Matteo 7,24-27) Il suolo, come vedi, è un elemento importante del nostro mondo: è dove scorrono i fiumi, crescono i vegetali ed è il terreno dove camminiamo e sul quale costruiamo le nostre case. 27
3 I MIRACOLI DI GESÙ Nella sua vita pubblica Gesù si faceva conoscere anche per mezzo di azioni, tra cui alcune straordinarie come i miracoli. Un giorno nella città di Gerico gesù guarì il povero cieco Bartimeo, che giaceva lungo la strada chiedendo l’elemosina. PRIMA - DOPO Un’altra volta Gesù placò una tempesta che stava spaventando moltissimo i suoi amici apostoli. IL MARE: prima... ...e dopo. GLI AMICI: prima... ...e dopo. 28
3 DIVIDENDO SI MOLTIPLICA... Un altro giorno ancora, Gesù moltiplicò pochi pani e pesci e con questi sfamò migliaia di persone. Cinque soli pani e due soli pesci bastarono per cinquemila persone. pesci 2 : 5000 pani 5 : 5000 Un’operazione impossibile... ...ma non per Gesù! GESÙ VINCE LA MORTE In alcuni casi, infatti, egli riportò in vita dei morti e fece questo per dare una prova che Dio è più forte della morte. Un giorno riportò in vita la bambina del capo di una sinagoga. 29
4 IL CENACOLO DI LEONARDO La settimana che va dalla domenica delle Palme al sabato prima di Pasqua è chiamato Settimana Santa. Il giovedì di questa settimana si ricorda il momento in cui Gesù celebra l’eucaristia e lava i piedi degli apostoli. Tutto ciò avvenne in una sala di Gerusalemme chiamata Cenacolo. Nel 1495 il grande pittore italiano Leonardo Da Vinci ricevette il compito di dipingere un’Ultima Cena nel convento di Santa Maria delle Grazie a Milano. In quest’opera Leonardo rappresenta le emozioni dei protagonisti della storia, Gesù e gli apostoli. 30
4 Durante la cena Gesù, ad un certo punto disse: «In verità, in verità io vi dico: uno di voi mi tradirà». I discepoli si guardavano l’un l’altro, non sapendo bene di chi parlasse. È il momento più drammatico della cena e Leonardo si concentra sull’effetto di queste parole sugli apostoli, sulla loro reazione. Osservando il dipinto si può notare come gli apostoli: • verso il centro del tavolo si muovano di più; • verso gli estremi siano più calmi e tranquilli. La luce della stanza è fredda, limpida e permette di vedere bene e in modo preciso i particolari della scena, molto eleganti: i cibi, i piatti, i bicchieri in vetro trasparente, le stesse pieghe della to- vaglia sembrano quasi piccoli quadri con nature morte. 31
4 LA RISURREZIONE DI TINTORETTO Un altro celebre pittore italiano raffigurò Gesù Cristo nel solenne momento della risurrezione: si tratta di Tintoretto. Osserva la sua opera custodita oggi in un museo dell’Australia. Elenca tutti i personaggi che noti nel quadro: 32
4 Stupito e incuriosito, Continuano a Giungono e, sorpresi controlla da vicino dormire senza per l’accaduto, quanto accaduto. accorgersi di nulla. svegliano i compagni. Vittorioso Vengono al sepolcro Sul colle sulla morte, per onorare del Golgota si erge luminoso. il corpo Gesù. si stagliano in lontananza. Collega ogni frase alla parte corrispondente nel quadro. 33
5 IL TESTIMONE CRISTIANO Cosa vuol dire essere testimoni di Gesù? Se cerchi nel dizionario la parola “testimone”, trovi che è un nome con più significati. Nello sport il testimone è un bastoncino che, nelle corse a staffetta, viene consegnato da un atleta a un suo compagno di squadra. In tribunale è la persona che si pensa sia a conoscenza di fatti importanti ai fini di un processo. Durante la celebrazione di un matrimonio è chi assistere al compimento di un atto che ha valore davanti alla legge. In storia è la persona che con la sua autorità, i suoi racconti e con valide prove riferisce di un fatto di cronaca. I cristiani credono che essere testimoni di Gesù significhi non solo “andare in chiesa” o dire belle cose su Gesù ma interpretare e soprattutto vivere la realtà secondo il suo messaggio evangelico. Il testimone cristiano: - considera gli altri come se stesso; - ha cura del mondo e della vita; - favorisce i rapporti positivi; - garantisce un lavoro dignitoso. 34
5 TESTIMONI GIOVANISSIMI Tutti i cristiani sono sono chiamati a testimoniare l’amore di Gesù, ma alcuni di essi sono stati proclamati beati o santi perché la loro testimonianza è stata particolarmente grande. Tra di loro vi sono anche alcuni bambini e ragazzi. Domenico Savio Ragazzo piemontese allievo di san Giovanni Bosco. Livio Tempesta Campione di bontà e esempio per tutti. Chiara Luce Ha saputo trasmettere gioia anche nella malattia. Piergiorgio Frassati Bello, ricco e intelligente aiutò i più emarginati. 35
5 IO... DA GRANDE Da grande sarò un bigliettaio che viaggia sopra i treni. La dottoressa in un ospedale che dà sollievo agli ammalati. Il pilota di un’auto da corsa che sfreccia sulle piste. Il vigile col fischietto che richiama i trasgressori. La coltivatrice di buona frutta che ama la natura. Da grande sarò qualcuno famoso o sconosciuto se amore avrò donato anche nel mio lavoro. E tu, chi sogni di diventare da grande? MI ATTRAE... MI SPAVENTA... 36
5 LA VITA DEI PRIMI CRISTIANI L’evangelista Luca descrive nel libro degli Atti degli Apostoli la vita della prima comunità cristiana nata a Gerusalemme. La Chiesa si diffuse grazie all’annuncio degli apostoli che, nel giro di pochi anni, percorsero tutto il mondo allora conosciuto. Un parente di Gesù, di nome Giacomo, si aggiunse al loro gruppo, mentre Giuda il traditore fu sostituito da Mattia. Un certo Paolo di Tarso, prima grandissimo nemico dei cristiani, si convertì e divenne un annunciatore infaticabile del Vangelo, che oggi chiamiamo San Paolo apostolo. 37
5 IL RUOLO DELLE GUIDE Il gruppo dei cristiani era affiatato e spesso sentiva l’esigenza di ritrovarsi per discutere assieme alcuni problemi. In alcune di queste riunioni, chiamate Concili, si prendevano deci- sioni importantissime. Il primo fu il Concilio di Gerusalemme. «Tu sei Pietro e su questa pietra edificherò la mia Chiesa... A te darò le chiavi del regno dei cieli». (Matteo 16,18-19) Gesù volle che nella sua Chiesa gli apostoli e i loro successori fossero maestri e pastori e, tra questi, volle che Pietro avesse un ruolo di preminenza. È lui il primo Papa. Anche le altre religioni del mondo hanno delle guide o dei capi che svolgono il ruolo di punto di riferimento per i fedeli. 38
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