SWD PHILHARMONIE GABRIEL VENZAGO ANTONIO CHEN GUANG - direttore pianoforte - SALA VERDI
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SALA VERDI 2022 - 2023 SWD PHILHARMONIE GABRIEL VENZAGO direttore ANTONIOpianoforte CHEN GUANG SERIE ZAFFIRO E RUBINO
MER PROGRAMMA SERIE ZAFFIRO 01 MAR “Concerto Imperatore” L.van BEETHOVEN (Bonn 1770 – Vienna 1827) Concerto n.5 in mi bemolle maggiore op.73 per pianoforte e orchestra “Imperatore” Allegro Adagio un poco mosso Rondò. Allegro 42’ 2
MER PROGRAMMA SERIE RUBINO 01 MAR “Concerto Imperatore” M. DEL SOLDÀ (Milano 1977) Suite Morricone “Omaggio a Ennio Morricone” 10’ (2021, commissione Fondazione La Società dei Concerti) F.J. HAYDN (Rohrau 1732 – Vienna 1809) Sinfonia n.102 in si bemolle maggiore Hob I/102 Largo; Vivace Adagio Minuet: Allegro e Trio Finale: Presto 25’ Intervallo L.van BEETHOVEN (Bonn 1770 – Vienna 1827) Concerto n.5 in mi bemolle maggiore op.73 per pianoforte e orchestra “Imperatore” Allegro Adagio un poco mosso Rondò. Allegro 42’ 3
SWD PHILHARMONIE Costituita nel 1932, l’orchestra è una delle più importanti istituzioni culturali della Germania sud-occidentale e contribuisce in misura sostanziale al profilo culturale della Città di Costanza. L’orchestra dispone di un organico stabile di 60 elementi e può contare, con i suoi oltre 100 concerti annuali, di un pubblico di circa 80.000 persone. Il direttore principale è Gabriel Venzago. La risonanza del tutto positiva data dai media sottolinea il grande talento e la professionalità dell’orchestra. Numerosi sono i solisti famosi con cui l’orchestra collabora, negli ultimi anni si citano : A.Netrebko, M.Caballè, L.Aliberti, P.Domingo, R.Villazòn, T.Zimmermann, I. van Keulen, R.Buchbinder, B.Pergamenschikow, C.Tetzlaff, H.Schiff, B.Leonardo Gelber, L.Vogt, C.Lindberg, V.Repin, J.Rachlin….. . Oltre alla qualità artistica delle loro esecuzioni, i membri della SWD Philharmonie si sentono particolarmente impegnati verso il loro pubblico e propongono sempre un programma vario, articolato in serie separate per gruppi specifici. La SWD Philharmonie è gestita dalla Città di Costanza e riceve un sostegno da parte del Land del Baden-Württemberg, oltre che godere di altri finanziamenti pubblici e donazioni private. 4
© Anna Tena
GABRIEL VENZAGO direttore Gabriel Venzago è direttore principale della Südwestdeutsche Philharmonie Konstanz da gennaio 2023. Allo stesso tempo, mantiene, fino alla fine della corrente stagione, il ruolo di Kapellmeister principale al Landestheater di Salisburgo. Questa posizione gli ha consentito di maturare una vasta esperienza operistica con nuove produzioni dal Flauto magico di Mozart alla Carmen di Bizet, produzioni teatrali sperimentali e la prima mondiale dell’opera Cenerentola della celebre compositrice britannica Alma Deutscher. I punti salienti della sua intensa stagione 2022/23 includono impegni come ospite con orchestre quali la Norddeutsche Philharmonie Rostock, la Filarmonica di Monaco, la Filarmonica di Stato di Norimberga, la Sinfonica di Norimberga, l’Orchestra della Radio di Monaco, l’Orchestra Sinfonica di Basilea e il Musikkollegium Winterthur. Al Landestheater di Salisburgo dirige nuove produzioni de La finta giardiniera di Mozart e una nuova interpretazione semiscenica della Creazione di Haydn, oltre a rappresentazioni di Iolanta di Tchaikovsky. Nel 2021, Gabriel Venzago ha fatto scalpore quando è intervenuto per una nuova produzione di Idomeneo all’Opera di Stato Bavarese, e la sua direzione musicale dell’opera Zaide. An Escape, che prevede un processo di integrazione con giovani rifugiati, ha suscitato grande attenzione e risonanza mediatica. Come direttore ospite, ha lavorato con l’Orchestra Sinfonica del Brandeburgo, l’Orchestra di Stato di Darmstadt, la Filarmonica di Jena, l’Orchestra del Mozarteum di Salisburgo, la NDR Radiophilharmonie di Hannover, l’Orchestra di Stato della Rheinische Philharmonie e la Württembergische Philharmonie di Reutlingen. Gabriel Venzago ha iniziato la sua carriera come répétiteur, direttore d’orchestra e assistente del direttore musicale generale Florian Ziemen presso il Theater für Niedersachsen Hildesheim, per poi passare al Mecklenburg State Theatre Schwerin come Kapellmeister. Qui è stato responsabile, tra l’altro, delle nuove produzioni di Neues vom Tage di Paul Hindemith. Inoltre, ha diretto concerti sinfonici e ha assunto vari incarichi di post-conduzione per tutte le produzioni in corso. 6
© Anna Tena
ANTONIO CHEN GUANG pianoforte Pluripremiato pianista a livello internazionale, artista poliedrico e poliglotta, Antonio Chen Guang ha studiato nelle migliori accademie e scuole di tutto il mondo. Dopo la formazione con Zhao Pingguo in Cina presso il Conservatorio Centrale di Pechino, si è trasferito a New York dove ha ottenuto il pre-college diploma alla Juilliard School nella classe di Matti Raekallio. Successivamente ha studiato in Italia all’Accademia Pianistica Internazionale di Imola con Vovka Ashkenazy e attualmente si perfeziona all’Università di Vienna con Lilya Zilberstein e con Andrea Bonatta nell’ambito dei Talent Music Masters di Brescia. 1° premio all’Olga Kern International Piano Competition 2016, 1° premio allo Scriabin di Grosseto 2013, 1° Premio allo Chopin- Roma 2014, 2° premio al Maria Canals di Barcellona 2022, ha suonato in quattro continenti e collaborato con importanti artisti e orchestre tra cui Stuttgarter Philharmoniker, New Mexico Philharmonic, Filarmonica del Teatro la Fenice di Venezia, NWD Philharmonie, Orchestra Regionale Toscana, Cape Town Philharmonic. Ha suonato con Anna Tifu, Enrico Dindo, Pavel Berman, Ezio Bosso, Stefan Milenkovich, Paul Badura-Skoda. Il suo primo CD è dedicato a Bach, Brahms e Berg. 8
© Anna Tena
NOTE AL PROGRAMMA Il programma di questa sera si apre con Suite “Omaggio a Ennio Morricone” di Matteo Del Soldà commissionato al giovane musicista dalla Fondazione La società dei Concerti nel 2021 in occasione del primo anniversario dalla scomparsa del Maestro Ennio Morricone. Si tratta di un brano nella forma del concerto grosso e ripercorre alcuni dei più bei temi delle musiche da film di Morricone. Continuando l’opera di valorizzazione dei giovani talenti, la FSDC aveva commissionato il brano a questo giovane violista, impegnato in diverse orchestre ed ensemble cameristici, che si dedica alla composizione con numerose commissioni in Italia e all’estero. Dopo questa interessante apertura, il programma ci trasporta nel cuore del classicismo viennese con due opere monumentali: la Sinfonia n. 102 in Sib maggiore Hob. I/102 di Haydn, e il Concerto n. 5 in Mib maggiore op. 73 per pianoforte e orchestra di Beethoven. Franz Joseph Haydn (1732-1809) nasce quando Bach stava lavorando alla sua Messa in si minore e muore quando Mozart è già scomparso da quasi un ventennio e Beethoven ha già scritto la sua Quinta e Sesta Sinfonia. Con una vita così lunga e grazie ad un talento straordinario, quello di saper meravigliosamente sfruttare le situazioni che la vita gli metteva davanti, Haydn vanta una produzione incredibilmente copiosa; il suo genio versatile lo porta a scrivere in ogni genere e ambito musicale (sinfonie, concerti, quartetti d’archi, sonate per pianoforte, musica da camera per vari gruppi strumentali, musica da ballo, messe, cantate, oratori, opere teatrali). La risonanza della musica di Haydn fu clamorosa sia per i contemporanei (pubblico e musicisti) sia per le genti a venire, tanto che da subito le sue sinfonie (e non solo) entrarono nei programmi di repertorio. Oggi le Sinfonie di Haydn, soprattutto le ultime (in tutto ne scrisse ben 104!), sono spesso in programma trascinando sempre il pubblico all’entusiasmo. Le ultime dodici sinfonie sono denominate “londinesi” perché frutto del lavoro del Maestro durante i due soggiorni concertistici a Londra appunto, il primo avvenuto nel 1791 (quando scrisse le sinfonie dalla n. 93 alla n. 98) e il secondo nel 1794 (sinfonie dalla 99 alla 104): i due soggiorni londinesi si rivelarono un vero trionfo per il sessantenne musicista austriaco, che prima di allora non aveva mai lasciato la patria, anzi la residenza Esterháza, presso cui aveva lavorato praticamente tutta la vita (al servizio di una delle più illustri e ricche famiglie europee, gli Esterázy di Galántha). A Londra, come libero professionista, Haydn non teme la metropoli moderna e tantomeno la libertà professionale, che al contrario, sa sfruttare brillantemente ottenendo un successo clamoroso di pubblico, di compenso, di fama. Tornerà in Austria al culmine della fama mondiale. La Sinfonia n. 102 in Sib maggiore viene considerata uno dei vertici dell’arte sinfonica classica: vi è l’impressione di grande vigore e al tempo stesso di una logica, naturale scorrevolezza. Proprio a questi risultati haydniani si ricollegherà, qualche anno dopo, lo stesso Beethoven. Il primo movimento è preceduto da un’introduzione, Largo, che anticipa molto materiale tematico dell’Allegro vivace, movimento in forma sonata che presenta una dialettica interna molto pronunciata grazie al forte contrasto tematico; il primo 10
SALA VERDI 2022-2023 tema, di grande effetto, ha uno slancio possente che dona all’episodio grande impeto; un poderoso unisono dell’orchestra in fortissimo separa questo episodio dall’enunciazione del secondo tema che contrasta col primo per carattere, assetto ritmico e dinamica. Come succederà nelle sinfonie di Beethoven, questo forte dualismo tematico porta ad un’elaborazione tematica davvero di grandissimo interesse, denso di contrappunto, intensificazione dinamica e con una tensione che si definirebbe “titanica” (si capisce facilmente come questa sinfonia fosse tra le preferite di Beethoven). Il secondo movimento, Adagio, si basa su un tema cantabile e calmo che procede con molta libertà ritmica, creando un’atmosfera vaga, timbricamente indeterminata e avvolgente. Segue il Minuetto, che crea un grande contrasto con l’Adagio per via del tema concepito nello stile delle danze contadine (vigoroso e marcato), e, ancora in opposizione, il Trio che ha un carattere pastorale grazie soprattutto alla melodia affidata al timbro dell’oboe e del fagotto, imitando (nel loro intreccio) il suono pastoso della zampogna. Chiude la sinfonia uno dei più scanzonati, ma al tempo stesso elaborati, Rondò haydniani, il Presto: la spiccata teatralità di questo movimento si percepisce dai repentini cambiamenti di carattere (umoristico, incalzante e cordiale) che sembrano catapultarci all’interno di un’opera buffa. Il programma si chiude con un’opera monumentale di Ludwig van Beethoven (1770-1827), il Concerto per pianoforte e orchestra n. 5 op 73 in Mib maggiore. Oltre che genio come compositore, si sa, Beethoven era uno straordinario pianista, capace di improvvisare meravigliosamente e a lungo. Fino al Quarto concerto per pianoforte, Beethoven è il pianista solista alla prima esecuzione delle sue opere: si sa che poteva arrivare al momento della prima esecuzione senza nemmeno aver terminato la scrittura della parte pianistica, che dunque suonava a memoria e più spesso improvvisava. Ma nel 1809, quando scrive il Quinto Concerto, Beethoven è già assalito dalla malattia che lo porterà alla totale sordità, quindi sa che non sarà lui a suonare il concerto; diventa per lui fondamentale, allora, scrivere ogni cosa. Non c’è più nulla lasciato al pianista, nessun momento per poter improvvisare: Beethoven scrive tutto. La consueta cadenza alla fine del primo e del terzo tempo sono interamente scritte e l’autore scrive a mano in partitura un monito al pianista che dovrà suonare: “non si fa cadenza, ma si suona quel che è scritto”. Parte da qui la storia del concerto romantico, a questo si rifaranno infatti autori come Schumann, Brahms, Liszt. Non ci sarà più spazio per l’improvvisazione; il compositore prende il controllo assoluto di tutto quello che fa il solista. Il Quinto concerto ha un carattere monumentale tanto da aver reso facile la denominazione “L’Imperatore”, accolta e accettata da sempre; venne messa in circolazione dal pianista ed editore Johann Baptist Cramer per evidenti scopi commerciali, ma il tono eroico, imperioso e marziale è oggettivamente tratto inconfondibile di questo lavoro; persino la tonalità Mib maggiore è sempre stata per Beethoven la tonalità di stampo eroico (la stessa della Terza Sinfonia “Eroica”!). Il pianoforte irrompe, subito all’attacco dell’Allegro, con una cadenza impetuosa (scritta naturalmente!) per profondersi poi in cascate di arpeggi, scale, trilli: un ingresso eroico, spettacolare, energico ed aggressivo, a cui farà 11
SALA VERDI GEN-GIU 2022 da contrapposizione un secondo tema che parte in pianissimo. Ancora una volta, come in tutto il Beethoven titanico (ma che abbiamo notato anche per la sinfonia di Haydn), un dualismo così prepotente predispone il terreno ad uno sviluppo tematico elaboratissimo: il cuore del primo movimento è infatti l’immenso sviluppo. Il secondo movimento, Adagio un poco mosso, appare un episodio raccolto e sofferto, una romanza con la compostezza di un corale, che si getta nell’Allegro ma non troppo finale, dal carattere giocoso e brillante. Un finale dallo slancio positivo, ossia un messaggio intriso di illuminismo: un irrefrenabile tripudio, un virtuosismo del pianoforte a cui risponde un’orchestra possente e leggera, che porta, con un inarrestabile fluire, a vigorosi e vittoriosi gesti conclusivi. Maria Cristina Ceroni Musicologa 12
I bis del concerto del 15 febbraio: I bis del concerto del 22 febbraio: Seong-Jin Cho ha eseguito G.F.Händel, Arcadi Volodos ha eseguito: A.Scriabin, Minuetto in sol min. HWV 434 Mazurka op.25 n.3; F.Mompou, Secreto; (arrangiamento di W.Kempff) S.Rachmaninov, Oriental Sketch; A.Scriabin Prelude op. 2 n. 2
SWIPE YOUR STAGE! Con il concerto di questa sera prosegue il progetto “Swipe Your Stage”, un nuovo modo di vivere la musica dal vivo. La tecnologia si mette al servizio della musica e gli spettatori in sala seduti nelle file AS – AZ possono utilizzare un tablet messo a disposizione dalla Fondazione La Società dei Concerti per osservare da vicino i musicisti, direttamente dal loro posto e grazie a quattro telecamere posizionate in sala. Lo spettatore si trasforma in regista, può scegliere cosa, quando e come guardare il palcoscenico, in una modalità che amplifica le emozioni della musica dal vivo. “Swipe Your Stage” è un progetto di Fondazione La Società dei Concerti realizzato grazie al contributo di Fondazione TIM che è espressione dell’impegno sociale di TIM e la cui missione è promuovere la cultura del cambiamento e dell’innovazione digitale, favorendo l’inclusione, la comunicazione, la crescita economica e sociale. e con il sostegno di
I PROSSIMI CONCERTI 0RE 20:30 0RE 20:30 AUDITORIUM LATTUADA AUDITORIUM LATTUADA LUN CINZIA MILANI chitarra LUN MATIAS ANTONIO GLAVINIC pianoforte 06 13 MAR MAR Maestri ! Serie Winners : Pianotalents J.W. Duarte, A.Ramirez, A.Logoya, C.Milani….e altri… F.Chopin, F.Liszt, C.Debussy, A.Ginastera 0RE 20:45 - SERIE SMERALDO 0RE 20:30 SALA VERDI DEL CONSERVATORIO AUDITORIUM LATTUADA MER PAUL LEWIS pianoforte LUN MONICA ZHANG pianoforte 15 20 QUARTETTO GOLDBERG MAR MAR “Dedicato a Schubert – parte 1°” Artists in residence F.Schubert F.Schubert, F.Chopin 0RE 21:00 0RE 20:45 - SERIE RUBINO AUDITORIUM SAN MICHELE PIANOFORTI SALA VERDI DEL CONSERVATORIO CAVERNAGO (BG) MAR GOLDA VAINBERG-TATZ pianoforte MER QUARTETTO PROMETEO MARIANGELA VACATELLO 21 22 pianoforte MAR MAR “Bach in Gold(a)” “Quintetto appassionato” J.S.Bach H.Wolf, A.Dvořák Iscriviti alla nostra newsletter! Sulla home page di www.soconcerti.it Sarete aggiornati su tutte le attività della Fondazione: concerti, eventi straordinari, progetto educativo “Note... di scuola”, artisti in residenza, e altro ancora.
Fondata da Presidente e direttore artistico Antonio Mormone Enrica Ciccarelli Consigliere delegato Assistente del presidente Gabriele Zosi Eleonora Volpato Project manager Responsabile segreteria Olga Introzzi Angela Maffina sostengono la FSDC per Swipe Your Stage! FSDC fa parte di media partner
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