Storia della Lingua Italiana 2018/2019 - USC
←
→
Trascrizione del contenuto della pagina
Se il tuo browser non visualizza correttamente la pagina, ti preghiamo di leggere il contenuto della pagina quaggiù
Facultade de Filoloxía Departamento de Filoloxía Clásica, Francesa e Italiana Storia della Lingua Italiana Benedict Buono GUIDA DELLO STUDENTE 1 2018/2019
FACULTADE DE FILOLOXÍA. Departamento de Filoloxía Clásica, Francesa e Italiana AUTORES: Benedict Buono Edición electrónica. 2018 ADVERTENCIA LEGAL: Reservados todos os dereitos. Queda prohibida a duplicación total ou parcial desta obra, en calquera forma ou por calquera medio (electrónico, mecánico, gravación, fotocopia ou outros) sen consentimento expreso por escrito dos autores. 2
1.- DATI DESCRITTIVI DELLA MATERIA Denominazione della materia: Historia da Lingua Italiana Codice: G5081436 Corso: Iº Semestre: primo Numero di crediti CFU (ECTS): 6 Docenti incaricati della materia: Benedict Buono Studio: nº 437 (3º piano - Facòltà di Filología) Telefono: 881 811 868 Posta elettronica: ben.buono@usc.es Ricevimento: martedì, 10-13 / giovedì, 10-13 Requisiti previ: si suppone che lo studente abbia delle conoscenze avanzate della lingua e della cultura italiane, che saranno recuperate, approfondite, riordinate e verificate durante il corso. Le lezioni si svolgeranno in italiano. Modalità di tutorato: a) tutorato individuale; b) tutorato di gruppo; c) tutorato su supporto informatico o telefonico per studenti disabili. 1. Obiettivi della materia L’obiettivo di questa materia consiste nell'approfondire le conoscenze relative alla lingua italiana da un punto di vista diacronico. In tale senso lo studente dovrà conoscere i tempi, i modi e il processo storico-culturale attraverso i quali l’italiano, da lingua geograficamente circoscritta (Toscana), è diventato lingua nazionale. Pertanto si insisterà nell’evidenziare il rapporto esistente fra lingua e contesto storico in cui fu usata, affinché lo studente sia in grado di capire a fondo le caratteristiche del sistema linguistico attuale. 2. Senso del corso all’interno del corso di italiano. Il senso del corso, al di là dei contenuti e delle competenze richieste, è quello di arricchire il bagaglio del discente sulla lingua e sulla cultura italiane, approfondendo le sue conoscenze sul processo di formazione e diffusione dell’italiano. Si insisterà infatti sul rapporto esistente fra lingua e storia, per capire meglio la specificità e la peculiarità della lingua del sì rispetto alle altre 3
lingue europee, sia per quanto riguarda la lingua letteraria che per la lingua comune. Ovviamente questo tipo di studio offrirà spunti di riflessione sulla situazione dell’italiano attuale, in uno sforzo continuo di leggere la storia dell’italiano in funzione del sistema moderno all’interno del processo di neostandardizzazione e globalizzazione. 3. Ruolo svolto dall'insegnamento nel blocco formativo del corso di italiano. La storia della lingua italiana, all’interno del corso di laurea in filologia italiana, rappresenta uno strumento indispensabile per la corretta interpretazione dell’italiano moderno e antico. Innanzitutto, viste le specificità dell’italiano dal punto di vista normativo e prescrittivo (la grammatica) in quanto lingua ‘debole’ o ‘leggera’, questa materia può aiutare a comprendere alcune incongruenze e instabilità del suo sistema fonomorfologico. In secondo luogo la storia della lingua italiana offre gli strumenti adatti alla corretta lettura e comprensione dei testi letterari antichi. Inoltre, tale disciplina permette di individuare i meccanismi che hanno condotto alla trasformazione dell’italiano negli ultimi decenni e di interpretare la situazione linguistica contemporanea nelle sue dimensioni di variazione. 4. Come si svolge questo tipo di insegnamento nelle università italiane. La storia della lingua italiana è insegnamento obbligatorio nelle università italiane. Di solito i corsi sono impostati su una parte istituzionale (storia interna, cioè grammatica storica, e storia esterna, dalle origini ai gorni nostri) e una parte monografica (su temi specifici, ad esempio, la storia della grafia o della grammatica, o su secoli, ad esempio il Cinquecento, particolarmente importante per la codificazione della lingua). Anche l’Università italiana sta attuando una riforma per diventare più “europea”. A questo scopo vengono offerti percorsi di studio più brevi (3 anni per la laurea di base, a cui possono aggiungersi altri due per la laurea specialistica). L’obiettivo è rendere omogenei i percorsi formativi con quelli degli altri stati, proponendo titoli che consentano la libera circolazione delle professionalità all’interno dell’Unione Europea. 5. Obiettivi formativi collaterali. L’obiettivo finale è formare figure professionali che siano in grado di inserirsi in ambiti lavorativi diversi, oltre a quello dell’insegnamento nelle scuole secondarie: dallo svolgimento di compiti di tipo culturale presso biblioteche, archivi, soprintendenze, all’esercizio di attività nel campo dell’editoria, del 4
giornalismo, della pubblicità, dell’informazione culturale e dello spettacolo, all’impiego in attività di pubbliche relazioni o di consulenza in ambito nazionale o internazionale, in ogni caso orientate a sbocchi professionali nei campi delle relazioni istituzionali con l’Italia o delle attività produttive e commerciali rivolte all’Italia. Il corso di laurea mira inoltre a fornire le conoscenze su cui fondare i successivi approfondimenti nell’ambito di master o dottorati di ricerca relativi al curriculum prescelto. 6. Altre opportunità formative. L’Area di Italiano offre ai suoi laureandi la possibilità di partecipare in attività di scambio con università italiane, soprattutto attraverso il Progetto Erasmus+, il programma di azione dell’Unione Europea per la cooperazione nel settore dell’istruzione. Questo programma differisce dalle iniziative comunitarie precedenti poiché comprende tutti i tipi e i livelli d’istruzione nell’ambito di un unico programma di cooperazione europea inteso a promuovere il concetto di apprendimento durante tutto l’arco della vita in una prospettiva di integrazione e di scambio culturale tra le università dei Paesi partecipanti. Tra gli obiettivi globali del programma Erasmus+ vanno qui ricordati quelli di: sviluppare la dimensione europea dell’istruzione a tutti i livelli in modo da rafforzare lo spirito di cittadinanza europea, valorizzando il patrimonio culturale di ogni stato membro; incoraggiare la mobilità degli studenti, permettendo loro di compiere parte degli studi in uno stato membro, al fine di contribuire al consolidamento della dimensione europea dell’istruzione; incoraggiare il riconoscimento accademico di diplomi, periodi di studio ed altre qualifiche, allo scopo di facilitare lo sviluppo di un’area europea aperta per la cooperazione in materia di istruzione; sviluppare la mobilità dei docenti al fine di promuovere scambi di informazioni ed esperienze affinché il confronto tra sistemi di istruzione negli Stati membri diventi una fonte di arricchimento e di stimolo reciproco. Attraverso questi scambi il laureando avrà la possibilità di seguire anche corsi di Storia della Lingua Italiana che, nonostante le differenze di impostazione e di programma, permetteranno di avere contatti con i migliori specialisti della materia e di usufruire del materiale e delle strutture bibliografiche a disposizione nell’università prescelta. 7. Competenze specifiche La competenze acquisite con questo insegnamento dovrebbero permettere allo studente di avere una visione globale dell’evoluzione dell’italiano per capire le 5
caratteristiche del sistema linguistico attuale. Il programma di “Storia della lingua italiana” intende fornire alcune chiavi e strumenti per la lettura e l’interpretazione dei testi antichi e moderni della tradizione italiana, dalle origini ai tempi nostri. Secondo questa prospettiva, alla fine del corso, il laureando dovrebbe essere in grado di: ● Riconoscere i principali tratti fonomorfologici dell’italiano rispetto agli altri dialetti della penisola. ● Conoscere i tempi, i modi e il processo storico-culturale attraverso i quali l’italiano, da lingua geograficamente circoscritta (Toscana), è diventato lingua nazionale. ● Individuare gli elementi caratteristici della lingua letteraria (in prosa e poesia), dalle origini al Cinquecento, dei principali autori italiani, soprattutto delle Tre Corone fiorentine (Dante, Petrarca e Boccaccio). ● Riconoscere il ruolo svolto dalla lingua italiana rispetto alle altre lingue europee e, allo stesso tempo, saper individuare l’apporto delle principali lingue europee alla formazione della lingua italiana, in particolare per quanto riguarda l’àmbito lessicale (prestiti linguistici). 8. Competenze generali Durante il corso il laureando dovrebbe sviluppare alcune competenze generali, comuni al corso di laurea, ma che potrebbero essere rafforzate attraverso le lezioni, le esercitazioni e lo studio personale. Fra le diverse competenze strumentali, lo studente dovrebbe riuscire ad acquisire almeno le seguenti capacità: ● possedere adeguate competenze e strumenti per la comunicazione e la gestione dell’informazione. A questo proposito, sarà particolarmente importante essere in grado di usare il computer per gestire le banche dati e i repertori su CD e online attualmente disponibili. Durante le lezioni si cercherà di familiarizare il discente con questi strumenti mediante esercitazioni pratiche e uso personale del computer. ● dominare adeguate abilità nell’utilizzo, in forma scritta e orale, dell’italiano, nell'ambito specifico di competenza e per lo scambio di informazioni generali . ● acquisire esperienze e capacità di operare professionalmente con i propri compagni di corso nella realizzazione di ricerche comuni. ● accettare la diversità e i caratteri specifici dell’italiano rispetto a quelli della propria lingua madre, nel rispetto della multiculturalità intrinseco allo studio di 6
una L2. Le particolari condizioni di diffusione dell’italiano, la sua storia, appunto, ne hanno determinato la natura di lingua ‘debole’, fondamentalmente non imposta da un centro politico, ma legata a fattori di tipo culturale e letterario. La conoscenza del processo di trasformazione del tosco-fiorentino in lingua nazionale permetterà così non solo di approfondire le capacità professionali del laureando – che sarà così in grado di riconoscere la peculiarità dell’italiano rispetto alle altre lingue europee - , ma di formarlo nel rispetto della diversità culturale. 9. Programma del corso Tema 1. Introduzione allo studio della storia della lingua italiana. 1.1. «Storia esterna» e «Storia interna» di una lingua. 1.2. Strumenti di lavoro: i principali manuali, dizionari storici, repertori, database, ecc., oggi disponibili. Tema 2. Principali tratti fonomorfologici dell’italiano e dei dialetti. 2.1. Italiano: storia di una parola. 2.2. Principali tratti fonomorfologici dell’italiano. 2.3. Principali tratti fonomorfologici dei dialetti italiani. Tema 3. Le origini del volgare in Italia. 3.1. Le prime testimonianze scritte del volgare in Italia. Tema 4. La lingua delle «Tre corone fiorentine» (Dante, Petrarca e Boccaccio). 4.1. Il policentrismo linguistico medievale 4.2. Il plurilinguismo dantesco. 4.3. Il monolinguismo petrarchesco. 4.4. Un nuovo modello di prosa: il Decameron di Boccaccio. Tema 5. La codificazione dei modelli e la diffusione dell’italiano letterario (dal Quattro al primo Ottocento): la «questione della lingua». 5.1. La koiné linguistica quattrocentesca. 5.2. Le discussioni sulla norma nel primo Cinquecento: la tesi cortigiana; il classicismo volgare; il fiorentinismo. 5.2. Le Prose della volgar lingua di P. Bembo. 5.3. Un intento di conciliazione: l’Ercolano Di Benedetto Varchi 5.4. L'Accademia della Crusca e i suoi vocabolari. 5.5. La riforma manzoniana. Tema 6. L'italiano e le altre lingue europee ed extraeuropee: i prestiti linguistici. 6.1. Gli ispanismi. 6.2. I francesismi. 6.3. I germanismi. 6.4. Gli anglicismi. 7
6.5. Arabismi e slavismi. 10. Bibliografía di base e complementare Letture obbligatorie per l’esame. Un manuale a scelta fra: - Marazzini, Claudio, Breve storia della lingua italiana, Il Mulino, Bologna, 2004. - Bruno Migliorini, Breve storia della lingua italiana, Firenze, Sansoni, 1981. Tema 1: - Giovanardi, Claudio, L’italiano oggi, in Id., L’italiano da scrivere. Strutture, risposte, proposte, Napoli, Liguori, 2010, pp. 3-30. - Marazzini, Claudio, Dove è stata e dove sarà la capitale della lingua italiana?, in Id. (a cura di), Italia dei territori e Italia del futuro. Varietà e mutamento nello spazio linguistico italiano, Firenze, Le Lettere, 2012, pp. 177-216. - Serianni, Luca, L’italiano dei classici e la scuola, in Id., Viaggiatori, musicisti, poeti. Saggi di storia della lingua italiana, Milano, Garzanti, 2002, pp. 13-37. Tema 2: - Bonomi, Ilaria et alii, Elementi di linguistica italiana, Roma, Carocci, 2010, pp. 15-33. - D'Achille, Paolo, L'italiano contemporaneo, Bologna, Il Mulino, 2006, pp. 13-36. Tema 3: - Castellani, Arrigo, I più antichi testi italiani, Bologna, Pàtron, 1976. - Lettura e analisi dei seguenti testi: Indovinello veronese; Iscrizione della catacomba di Commodilla; Placiti campani; Formula di confessione umbra; Postilla amiatina; Iscrizione di San Clemente; Conto navale pisano; Testimonianza di Travale; Conto di banchieri fiorentini. Tema 4: a) Per il policentrismo linguistico medievale: - Gensini, Stefano , Elementi di storia linguistica italiana, Bergamo, Minerva Italica, 1989, pp. 109-162. b) Per la lingua di Dante: - Manni, Paola, Il Trecento toscano, Bologna, Il Mulino, 1993, pp. 125-179. - Lettura di Inferno, XXX e Paradiso, XXXI. c) Per la lingua di Petrarca: - Manni, Paola, Il Trecento toscano, Bologna, Il Mulino, 1993, pp. 191-229. - Lettura di Rvf 10, 35, 114, 134, 136, 137. d) Per la lingua di Boccaccio: 8
- Manni, Paola, Il Trecento toscano, Bologna, Il Mulino, 1993, pp. 266-329. - Lettura di Decameron VIII 10. Tema 5: a) Sulla questione della lingua nel Cinquecento: - Bembo, Pietro, Prose della volgar lingua, 1525, Libro I (il testo, privo di commenti, è disponibile sul sito www.liberliber.it). Per affrontare l'opera dal punto di vista teorico, si consiglia la lettura di: Tavoni, Mirko, «Prose della volgar lingua» di Pietro Bembo, in Letteratura italiana. Le opere, a cura di Alberto Asor Rosa, vol. I, Dalle origini al Cinquecento, Torino, Einuadi, 1992, pp. 1065-1088. - Trovato, Paolo, Il primo Cinquecento, Bologna, Il Mulino, 1994, pp. 75-116. - Vitale, Maurizio, La questione della lingua italiana, Palermo, Palumbo, 1978, pp. 632-648. - Raffaella Scarpa, La questione della lingua. Antologia di testi da Dante a oggi , Roma, Carocci, 2014, pp. 101-113; 121-146. b) Su Benedetto Varchi e il Vocabolario della Crusca: - Marazzini, Claudio, Il secondo Cinquecento, Bologna, Il Mulino, pp. 149-161; 169-186. c) Sull’Ottocento e Manzoni: - Serianni, Luca, Le varianti fonomorfologiche dei “Promessi Sposi” 1840 nel quadro dell’italiano ottocentesco, in Id., Saggi di storia linguistica italiana, Napoli, Morano, 1989, pp. 141-213. - Serianni, Luca, Il primo Ottocento, Il Mulino, Bologna, 1989, pp. 39-55; 133-143; 208-213. Tema 6: - Zolli, Paolo, Le parole straniere, Bologna, Zanichelli, 1991. - Serianni, Luca / Trifone, Pietro (a cura di), Storia della lingua italiana (SLIE), Torino, Einaudi, 3 voll. 1993 (per i capitoli relativi ai forestierismi). 11. Metodologia dell’insegnamento Le lezioni prevedono da una parte delle lezioni frontali, in cui il docente esporrà i più importanti nodi teorici della materia, dall’altra la partecipazione attiva dello studente non solo attraverso le sue ricerche personali, ma anche con interventi sui temi trattati. Prima delle lezioni frontali, lo studente dovrà leggere i testi consigliati dal docente, dal momento che l’interazione fra gli studenti e il professore è un aspetto centrale dell’attività didattica e formativa. 12. Sistema di valutazione In questa materia, il processo formativo si baserà sulla valutazione 9
continua degli argomenti che fanno parte del programma. Lo studente dovrà dimostrare di aver seguito le indicazioni del docente, preparando le letture e i commenti proposti. Inoltre lo studente dovrà preparare un elaborato individuale su un tema concordato con il docente sui forestierismi (Tema 7), che verrà poi esposto e dibattuto a lezione. Se lo studente dimostrerà di aver eseguito correttamente tutti i compiti assegnati, otterrà alla fine del corso un voto pari a "APROBADO" (5). Se volesse aumentare il voto finale, potrà presentarsi all'esame scritto, alla prima o alla seconda sessione. Per chi non frequenta o ha la dispensa dall'obbligo della frequenza, invece, è disponibile solo l'opzione dell'esame finale, presentandosi alla sessione ordinaria o straordinaria. Si tratterà di affrontare una prova scritta con domande, di tipo teorico e pratico, a risposta aperta. I suddetti criteri saranno validi sia per la sessione d’esami ordinaria che straordinaria. 13. Tempo di studio e di lavoro personale Sei ore settimanali di studio e lavoro individuale durante tutto il corso dovrebbero essere sufficienti per la preparazione dell’esame. 14. Raccomandazioni per la preparazione dell’esame Lettura dei testi e studio costante. È fondamentale seguire le raccomandazioni del docente rispetto al piano di studio e di lavoro individuale. 15. Orario degli esami Data Ora Aula 14/01/2019 9.30 Aula C06 25/06/2019 09:30 Aula C06 16. Orario delle lezioni Orario Aula Semestre Mercoledì, 11-13 A01-Laboratorio de Idiomas 1º semestre Venerdì, 12-13 C02 1º semestre 10
Puoi anche leggere