Suggerimenti di lettura - oppi.it

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                                   Suggerimenti di lettura
             Manuel Benasayag, Il cervello aumentato, l’uomo diminuito. Erickson, Tren-
             to, 2015, 200 pp.

                   È arrivata con celerità (a nemme-      rispetto agli adulti. L’influenza delle
             no un anno dalla sua uscita in lingua        tecnologie oggi, si può ben dirlo, ha un
             spagnola) la traduzione italiana del-        ruolo fondamentale sui processi di
             l’ultimo volume di Manuel Benasayag,         apprendimento, a partire dalla espe-
             filosofo e psicanalista argentino tra-       rienza – ormai normalizzata – di stu-
             piantato a Parigi, con studi in medici-      denti che appaiono perennemente
             na e biologia, che è diventato noto agli     annoiati, distratti, demotivati, o iperci-
             studiosi di gioventù e di educazione         netici. E, sul piano sociale, più soli e
             per aver scritto, con lo psichiatra          dipendenti.
             infantile Gérard Schmit, L’epoca delle             L’autore si premura di ripetere
             passioni tristi (2004), una cruda e veri-    spesso, lungo la trattazione, di non
             tiera lettura della attuale generazione      voler appoggiare la tecnofobia, ma di
             di adolescenti “sdraiati” – ricostruita      voler aprire una breccia nella nostra
             attraverso le patologie della crescita e     comune accettazione e resa alle tecno-
             i segnali di crisi dell’autorità educati-    logie: l’offerta massiccia di tecnologie
             va degli adulti.                             per divertimento, utilità, miglioramen-
                   Fedele al ruolo di “cassandra”,        to della nostra vita quotidiana ecc.
             come è corretto attendersi da chi ha tra     “appare” giusta e irrinunciabile, tanto
             le mani del materiale antropologico          da farci dire spesso che “non si torna
             scottante (dai disturbi di personalità al    indietro”, ma a pensarci bene di fatto
             disagio sociale), in questo studio           esse derivano dall’uomo e l’uomo in
             Benasayag cerca di fare luce sulla           quanto fautore può e deve poter sce-
             rivoluzione in atto che riguarda l’uso       gliere se usarle, e come, e quanto. La
             ubiquo e illimitato delle tecnologie (a      tesi centrale del libro è che “l’ibrida-
             partire dai cellulari) e i probabili         zione tra umano-tecnologia-artefatto...
             impatti sul cervello, o meglio sul           sta colonizzando la cultura e la vita”,
             nostro modo di assegnare le “funzioni        mentre il cervello ha smesso di essere
             identitarie” al cervello. Un tema che        quell’organo nobile o superiore da cui
             non è estraneo a chi, studiosi dei pro-      discende il nostro modo di vedere il
             cessi di crescita o professionisti edu-      mondo: attraverso le tecnologie oggi
             cativi (a partire dai docenti), vede l’in-   possiamo comprenderlo non più quale
             cipiente mutazione dei comportamenti         “soggetto” bensì come un oggetto
             e soprattutto degli stati d’animo dei        scientifico tra gli altri (si pensi al con-
             più giovani, per la ragione che ne sono      tributo degli studi sul genoma o delle
             esposti per più tempo e da più tempo         neuroscienze). È un cambio radicale di
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                                             Suggerimenti di lettura                                121

             prospettiva, una rivoluzione coperni-             umano perché pensa, ma perché per
             cana, è come se “la marionetta dicesse            entrare in relazione con il mondo delle
             al burattinaio: Tu sei una marionetta”            cose che pensa, tocca i propri limiti
             (p. 21). Siamo nel cosiddetto “post-              corporei, è insomma “territorializza-
             umano”, un nuovo “antropocene”, e                 to”, può “conoscere” veramente solo
             dobbiamo capire se il cervello spode-             se è in grado di compiere una “espe-
             stato potrà conservare ancora le sue              rienza”. E ogni volta che il cervello
             funzioni (anticipazione e creazione di            sperimenta i suoi stessi limiti, dice
             mondi “com-possibili”), una volta che             Benasayag, esso si “scolpisce” (p. 62),
             si pretenderà di sostituire il lavoro             andando a costruire così la sua iden-
             umano con macchine e robot. Come                  tità. Se ai ragazzi di oggi o di domani
             possiamo evitarlo? Su questo terreno              venisse a mancare la possibilità di
             ci si muove necessariamente tra biolo-            conoscere attraverso l’esperienza cor-
             gia, scienze della mente, filosofia e             porea, il cervello stesso (cioè l’umano
             pedagogia.                                        che è in loro) si adeguerebbe al model-
                    Secondo l’autore è opportuno che           lo dell’informazione, perdendo di fatto
             coloro che lavorano con l’“umano”                 le sue peculiarità. Ad esempio, trascu-
             imparino a maneggiare bene la diffe-              rando la scrittura a mano, o sostituen-
             renza – sostanziale e funzionale – tra            do quel tipo di apprendimento, che
             un artefatto (composto di unità discre-           implica tutta una attivazione e coordi-
             te, che non possiede interiorità e                nazione corporea, con la digitazione di
             intenzionalità) e un organismo (compo-            caratteri a video (così come sostituen-
             sto di unità integrate secondo un prin-           do la lettura ad alta voce o la trascri-
             cipio dinamico di funzionamento che               zione a mano di appunti e mappe, con
             precede le sue parti discrete, e nel              attività equivalenti al PC o Tablet in
             caso umano ha una interiorità e una               solitaria) si avrà probabilmente che
             intenzionalità o libero arbitrio); tra            l’artefatto avrà “scolpito” il cervello,
             informazione (produzione di feedback)             tanto che a poco a poco esso comincerà
             e conoscenza (costruzione di significa-           a funzionare come se non fosse situato,
             to), tra reazione e atto. Certamente, la          non avesse limiti corporei ecc. (p. 64).
             differenza macroscopica tra uomo e                È qui che si verifica il presagio del
             macchina sta nella singolarità dell’u-            titolo: il cervello aumentato, l’uomo
             mano a confronto con la fisicità o la             diminuito.
             meccanica (e dunque ripetitività) del-                  Le preoccupazioni dell’Autore,
             l’artefatto.                                      in definitiva, vengono espresse nella
                    Ma questo cosa comporta per chi            seconda parte del volume, a dire il
             ha il compito di formare le menti, di             vero un po’ ridondante, che tocca i
             “plasmare” i sistemi organici a cui sta           medesimi temi in un’ottica più cultu-
             insegnando? A partire da quanto già               rale e sociologica: cosa avviene al sog-
             scoperto da Maturana e Varela sui                 getto (memoria, identità, comporta-
             sistemi autopoietici (L’albero della              mento morale, ecc.) alla luce della
             conoscenza, 1987), il cervello non è              intensa ibridazione uomo-artefatto,
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             della sostituzione dei “soggetti” con la         proteggano la vita e la cultura”, evi-
             “profilazione” voluta dal marketing.             tando di credere alle promesse del
             L’autore esplicita due possibili forme           potenziamento, che al contrario porta-
             di resistenza all’attuale tendenza del-          no a un uomo “semplificato”, che a
             l’economia comportamentale: una                  causa della dipendenza dagli artefatti
             (negativa) è l’integralismo tecnofobo,           perde delle dimensioni e la sua carat-
             l’altra (positiva) è la “esplorazione di         teristica profondità.
             nuovi tipi di ibridazione possibili, che                            Maddalena Colombo

             Gino Roncaglia, L’età della frammentazione, Laterza, Bari, marzo, 2018,
             218 pp.

                    La scuola del terzo millennio ha          di essere riunificati e riusati. Anche se
             ancora bisogno dei libri oppure può              non può dirsi che un qualunque stru-
             assolvere ai suoi compiti attraverso i           mento digitale sia buono perché tale, è
             contenuti dei libri, trasformati dalla           opportuno che tali strumenti entrino
             tecnologia digitale? È l’interrogativo           nella scuola, dove è pressante l’esigen-
             intorno a cui Gino Roncaglia (in “L’età          za del rapporto con il digitale. Perciò
             della frammentazione”, Laterza, euro 18),        la scomposizione concettuale, anche
             conduce un’inchiesta che ha come cen-            se utile per l’apprendimento, richiede
             tro il rapporto tra libro di testo e risorse     di essere seguita da pratiche di mon-
             digitali di apprendimento.                       taggio all’interno di un contesto, di un
                    Si tratta di un’indagine militante:       filo conduttore. E poiché la sola aggre-
             Gino Roncaglia, docente di Editoria              gazione non basta per ricostruire la
             digitale e Informatica umanistica pres-          complessità, è necessario recuperare
             so l’Università della Tuscia e allievo di        complessità e articolazione concettua-
             Tullio De Mauro, impegnato nella                 le. Tutto ciò esige che, qualunque sia
             ricerca didattica nell’ambito delle tec-         l’attività da condurre (nel laboratorio,
             nologie digitali, difende una posizione          in flipped classroom, ecc.), il quadro
             specifica sul rapporto tra libri di testo        di riferimento sia previsto, progettato e
             e digitale come risorsa per l’apprendi-          disponibile per lo studente anche fuori
             mento. Il titolo del libro evoca il carat-       delle attività in classe, affinché sappia
             tere di granularità della cultura digita-        perché sta esaminando quel video, o
             le e dubita sul possibile cambiamento            consultando quel sito, oppure come
             della formazione ad opera delle nuove            quella particolare conoscenza si colle-
             tecnologie, anche se ad esse riconosce           ghi alle altre.
             un ruolo innovatore.                                    Il pregio del lavoro di Roncaglia
                    Con il concetto di granularità            sta nel fatto che esso mostra come con-
             Roncaglia indica una caratteristica              cretamente possa essere realizzabile
             propria del sistema digitale, fatto di           ricomporre e integrare le due culture,
             oggetti informativi brevi, ma in grado           quella del libro e quella del digitale.
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                                             Suggerimenti di lettura                                 123

             Nell’intento di proporre una didattica            di far emergere risorse e contenuti
             che attivi connessioni per costruire il           strutturati e curricolari, da affiancare a
             quadro della complessità, l’autore                risorse e contenuti granulari e integra-
             passa in rassegna i diversi modelli del           tivi: i primi garantirebbero la conte-
             libro di testo, dal secondo dopoguerra            stualizzazione delle risorse dei secon-
             ad oggi, e le diverse forme di utilizzo           di, che a loro volta offrirebbero possi-
             del libro, tra cui gli e-book, i gruppi di        bilità di personalizzare, approfondire e
             lettura, le biblioteche scolastiche, rile-        rendere flessibili i percorsi.
             vandone efficacia e limiti. L’intento è                                         Rita Menna

             Gianpaola Costabile, 70… ma non li dimostra. La Costituzione spie-
             gata ai ragazzi, Rogiosi, 2018, 96 pp.

                    Costituzione: questa sconosciuta.          fianco della Germania nazista, la
             Da questo assunto prende le mosse l’a-            Resistenza partigiana e il Referendum
             gile volumetto “70… ma non li dimo-               istituzionale.
             stra. La Costituzione spiegata ai ragaz-                Le pagine, ricche di interessanti
             zi” pubblicato in occasione del settan-           immagini documentarie, illustrano e
             tesimo anniversario della nostra Carta            commentano mediante una serie di
             costituzionale, in cui l’autrice intende          racconti edificanti e di citazioni di per-
             offrire alle giovani generazioni l’oppor-         sonaggi illustri (Calamandrei, Pertini,
             tunità di “avvicinarsi” a quella che              Fallaci, don Sturzo, Mattarella) alcuni
             Ciampi definiva come la Bibbia laica,             dei più rappresentativi articoli, corre-
             strumento vivo di partecipazione                  dati inoltre da proposte didattiche ed
             democratica ma anche scrigno della                operative finalizzate a coinvolgere e
             storia e della memoria di un popolo,              sensibilizzare gli alunni alla conoscen-
             vera e propria risorsa per perseguire il          za della lettera e dello spirito della
             Bene comune.                                      Costituzione e, in definitiva, a colmare
                    L’opera, che costituisce una sorta         il deficit del senso di legalità che è
             di appello implicito rivolto al mondo             anche conseguenza di una rilevante
             giovanile, spesso a digiuno del valore            carenza educativa.
             della legalità, parte da alcuni cenni                   A partire dall’articolo 12, riguar-
             storici sulla nascita della Costituzione          dante il nostro tricolore, bandiera della
             approvata dall’Assemblea Costituente              Repubblica, il percorso narrativo
             il 22 dicembre 1947 e pubblicata il 1°            prende poi spunto dall’art. 8 “Tutte le
             gennaio 1948. Si ripercorrono via via             confessioni religiose sono libere davan-
             gli eventi bellici che hanno lasciato             ti alla legge”. Particolarmente signifi-
             l’Italia in uno stato di grande miseria           cativo risulta il racconto “0 munaciel-
             umana e morale, la nascita e la caduta            lo”, a corredo dell’art. 9 riguardo alla
             del fascismo, l’approvazione delle                promozione della cultura e della ricer-
             leggi razziali, l’entrata in guerra al            ca scientifica e tecnica, nonché alla
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             tutela del paesaggio e del patrimonio                 Particolarmente toccante il rac-
             storico ed artistico, il Bene comune,           conto, in riferimento dell’art. 34 “La
             appunto.                                        scuola è aperta a tutti”, che ha come
                   “Il linguaggio dell’amicizia”, di         incipit la figura della prof.ssa Martone,
             stretta attualità, sottolinea il dovere di      volontaria a Barbiana con Don Lorenzo
             dare asilo allo straniero a cui sia impe-       Milani.
             dito nel suo paese l’effettivo esercizio              In altri termini il pregio e l’origi-
             delle libertà democratiche garantite            nalità dell’opera consiste nella felice
             dalla Costituzione italiana. Qui l’autri-       intuizione della Costabile di portare
             ce mette in evidenza la sua creatività e        nei banchi di scuola, attraverso storiel-
             la sua leggerezza surreale per mettere          le, per così dire metaforiche, la cono-
             sul tappeto il problema dell’immigra-           scenza del “Patto che regola la nostra
             zione, che resta al centro dell’attenzio-       convivenza civile “come stimolo edu-
             ne del dibattito politico, sociale e cul-       cativo per promuovere nei ragazzi il
             turale degli ultimi anni.                       rispetto delle regole.
                   Ne “L’importanza dei gesti” si                  Il volumetto si conclude con una
             ribadisce il concetto della tutela della        serie di leggi “per riflettere a scuola e
             salute come fondamentale diritto del-           non dimenticare” date, anniversari,
             l’individuo e interesse della colletti-         giornate della memoria e dell’impegno
             vità secondo l’art. 32. In questo rac-          in ricordo delle vittime delle mafie e
             conto si cita anche un’altra opera del-         con un elenco minuzioso degli inno-
             l’autrice “Educare alla legalità.               centi che hanno pagato con la vita l’es-
             Istruzioni per l’uso”, in cui si sottoli-       sere nel mirino della delinquenza
             nea la necessità di un buon rapporto            organizzata.
             col cibo.                                                                Pasquale Malva

             Alessandro Baricco, The game, Einaudi, 2018, 336 pp.

                   “Quella che stiamo vivendo non è          co, la verità, diventa improvvisamente
             solo una rivoluzione tecnologica fatta          sfocato, mobile, instabile. I problemi
             di nuovi oggetti, ma il risultato di            sono tradotti in partite da vincere in un
             un’insurrezione mentale. Chi l’ha inne-         gioco per adulti-bambini. Perché que-
             scata-dai pionieri di Internet all’inven-       sto è The Game”.
             tore dell’iPhone-non aveva in mente un                È questo uno dei passi più signi-
             progetto preciso se non questo, affasci-        ficativi dell’ultima fatica letteraria di
             nante e selvaggio: rendere impossibile          Alessandro Baricco, The Game,
             la ripetizione di una tragedia come             Einaudi, 2018, con cui il brillante e
             quella del Novecento. Niente più confi-         prolifico scrittore e saggista torinese,
             ni, niente più élite, niente più caste          ideatore e promotore della Scuola
             sacerdotali, politiche, intellettuali. Uno      Holden, intende continuare il discorso
             dei concetti più cari all’uomo analogi-         iniziato con I barbari, Einaudi, 2006,
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                                             Suggerimenti di lettura                                125

             che l’autore definisce come il libro fon-         1999 al 2007, da Napster all’iPhone,
             damentale per capire il nostro tempo.             in cui si descrive la colonizzazione, la
                   Per confermare ulteriormente la             superficialità, la prima guerra di resi-
             vera e propria mutazione che l’umanità            stenza al Game (Mappa mundi 2). Dal
             intera sta vivendo, come in una sorta             2008 al 2016, dalle App ad AlphaGo,
             di rivoluzione tecnologica e mentale,             il viaggio continua con i Commentari
             Baricco parte da una lista di cose che            all’epoca del Game, diventato il gran-
             venti anni fa non esistevano: Wiki-               dioso incubatore di un individualismo
             pedia, Facebook, Skype, YouTube,                  di massa (senza identità) mai conosciu-
             Netflix, Twitter iPhone, Instagram,               to, che non sappiamo come trattare, e
             Uber, trip Advisor e così via e si chie-          sostanzialmente ci coglie impreparati.
             de come diavolo facevamo ad occupare                    In maniera piuttosto esplicita si
             le nostre giornate prima? Da questo               sottolinea l’obsolescenza della forma-
             interrogativo, tra l’ironico e il sarcasti-       partito novecentesca, chiusa, stabile,
             co, scaturisce la constatazione che tale          elefantiaca, inadatta alle regole del
             rivoluzione è andata ad annidarsi nella           Game, rimasuglio di una civiltà prece-
             normalità dei nostri giorni, nei gesti            dente destinato al fallimento. Baricco
             semplici, nel nostro quotidiano senza             estende questa sua analisi anche alla
             che nessuno ce l’abbia imposto. Che               scuola di oggi con le sue strutture
             cosa è successo? Non è facile spiegare            monolitiche permanenti, con la scan-
             questa rivoluzione di cui non conoscia-           sione novecentesca dei tempi, degli
             mo con precisione né l’origine, né lo             spazi e delle persone, la fissità della
             scopo ma avvertiamo solo che non sono             classe e delle materie.
             più uguali lo spazio e il tempo.                        Con uno sguardo lucido ed
                   In questo libro, che l’autore defi-         impietoso sulla politica contempora-
             nisce come un viaggio in praterie                 nea in Italia afferma inoltre che quella
             sconfinate verso frontiere misteriose, il         che egli definisce insurrezione digitale
             lettore viene portato per mano dalla              ha trovato riscontro col populismo di
             fine degli anni Settanta al 1998, dal             destra su due punti: l’odio viscerale
             Commodore 64 a Google, l’epoca clas-              per le élite e l’istintiva inclinazione
             sica, in cui sono descritti il tramonto           verso un egoismo di massa come in
             delle mediazioni, la smaterializzazio-            un’astiosa resa dei conti verso chi ha il
             ne, la differenza tra Internet e il Web,          privilegio del sapere. La Mappa mundi
             la globalizzazione e via di seguito               3 si conclude con il tramonto delle
             (Mappa mundi 1).                                  vecchie e la nascita di nuove élite e
                   Un altro imperioso interrogativo            con la seconda guerra di resistenza al
             che si pone Baricco: c’è un progetto di           Game.
             umanità dietro ai vari Gates, Jobs,                     Il vero pregio del libro, origina-
             Zuckerberg o ci sono solo brillanti idee          lissimo e brillante, consiste nell’anali-
             di business che producono, involonta-             si lucida e spregiudicata della rivolu-
             riamente, una certa nuova umanità?                zione digitale del nuovo millennio con
                   Si passa poi al periodo che va dal          le varie implicazioni sul costume, sulla
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             126                                   Suggerimenti di lettura

             politica, sulla cultura, sugli atteggia-        mano. Non tanto per quello che raccon-
             menti mentali, sul modus vivendi non            tano. Per come sono fatti. Non hanno
             solo dei nativi digitali ma anche di            link. Sono lenti. Sono silenziosi. Sono
             quegli immigrati digitali che non rie-          lineari, procedono da sinistra a destra,
             scono a farne a meno.                           dall’alto in basso. Finché sapremo
                   “Non ci perderemo mai veramente           usarli, saremo umani ancora.
             fino a quando terremo dei libri in                                     Pasquale Malva

             Domenico Razzini, L’insegnante, la formazione, l’alterità. Pratiche,
             condizioni, valori per un’educazione interculturale, Erickson, Trento,
             2017, pp. 210.

             Un titolo impegnativo, coerente peral-          numerosi autori, e la ricca bibliografia
             tro con il contenuto. Non è infatti di          ne è testimonianza, cercando nei loro
             lettura semplicissima il libro di               lavori spunti, criteri, valori, suggestio-
             Domenico Razzini, Dottore di ricerca            ni, indicazioni utili ad una pedagogia e
             in Relazioni e processi Interculturali          ad una didattica multiculturale.
             presso l’Università degli Studi del             Imprescindibili quindi i riferimenti
             Molise e attualmente Insegnante di              all’epistemologia socio-costruttivista,
             Scuola secondaria, ma è un testo che            a partire da Vygotskij, Luria, Bruner
             merita un’analisi attenta e meditata.           per arrivare a Cole, Wenger, fino alla
             La ricerca dell’Autore parte dal nesso          teoria delle intelligenze multiple di
             tra approccio interculturale ed educa-          Gardner, solo per citarne alcuni.
             zione democratica, con ampi riferi-             Quali indicazioni emergono da questa
             menti a Dewey, indicando come priori-           approfondita ricognizione? Si delinea
             taria una traduzione di questa istanza          chiaramente la necessità di progettare
             in concrete pratiche didattiche che             ambienti di apprendimento di taglio
             garantiscano a tutti la partecipazione:         costruttivista in cui lo studente possa
             “questo significa trasformare la classe         cimentarsi nei processi cognitivi dello
             in un gruppo, attraverso dinamiche di           sperimentare, analizzare, scegliere,
             natura cooperativa, in modo che la              valutare e decidere, attraverso proces-
             democrazia, come forma di vita asso-            si di collaborazione e negoziazione
             ciata, diventi essa stessa fattore educa-       sociale. Proposte di problem posing e
             tivo in grado di alimentare quell’aper-         problem solving nelle quali il tentativo
             tura mentale necessaria in contesti             di affrontare insieme il problema fa si
             multiculturali per procurare – attra-           che quelle situazioni si configurino
             verso la sperimentazione – uno sfondo           come territori intermedi tra le diverse
             comune accogliente e, pertanto, inclu-          culture dove poter agire insieme con-
             sivo”(p. 25).                                   frontando i diversi punti di vista. Il
             A partire da questo nucleo concettua-           prodotto finale, visibile e concreto,
             le, l’Autore svolge un’ampia ricerca su         richiesto da queste attività materializ-
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                                             Suggerimenti di lettura                                127

             za e incarna i diversi apporti e svilup-          mondo gli uomini possano avere ragio-
             pa empowerment. È evidente, fra l’al-             ni per considerarlo tale” (p. 150).
             tro, lo stretto rapporto con una didatti-         Lavorare sui valori significa anche
             ca per competenze.                                una necessaria e attenta scelta dei
             Pratiche interattive di questo tipo non           contenuti, dove i temi della disugua-
             solo portano a rivedere e modificare le           glianza e della giustizia sociale devo-
             reciproche rappresentazioni della                 no intrecciarsi a situazioni spiazzanti
             realtà, ma anche a sviluppare posture             che rompano stereotipi e facciano
             critiche nei confronti dello status quo,          emergere i pregiudizi, iniziando prima
             unica vera prospettiva per non cadere             da storie esterne a sé per poi passare
             in visioni solo formalmente democrati-            ai cerchi più ristretti della famiglia e
             cistiche, ma di fatto piattamente lega-           di sé stessi.
             listiche e conservatrici.                         L’Autore, inoltre, sottolineando la
             Attenzione quindi a non concepire un              necessità di una didattica dell’errore,
             approccio inclusivo della diversità               non dimentica la dimensione emozio-
             culturale in un’ottica di adattamento             nale, a partire dal bisogno di apparte-
             alle norme sociali presenti: una educa-           nenza come prerequisito indispensabi-
             zione interculturale non può che esse-            le per lo sviluppo dell’autostima.
             re una educazione al cambiamento e                Tutto ciò non può che basarsi su una
             all’inedito.                                      costante pratica riflessiva da parte del-
             In questo processo, l’Autore invita a             l’insegnante, espressione di un’attitu-
             offrire ai discenti momenti di riflessio-         dine e una disponibilità a interrogarsi
             ne sul loro operato, fornendo loro                sulla sua azione educativa.
             anche una teoria della mente, consen-             Forse un impianto meno accademico e
             tendo l’esplicitazione delle loro teorie          un più contenuto ricorso al linguaggio
             spontanee, per sviluppare autoconsa-              filosofico avrebbe potuto rendere mag-
             pevolezza e identità.                             giormente fruibile il testo ad una pla-
             Una didattica di questo genere richie-            tea più ampia, ma la ricchezza degli
             de una adeguata formazione dei                    spunti merita comunque lo sforzo.
             docenti. Razzini affronta anche questo            In conclusione, riteniamo che la ricer-
             complesso aspetto sollecitando, prima             ca di Razzini sia una ulteriore confer-
             di tutto e riprendendo ancora Dewey, a            ma delle potenzialità dell’approccio
             interrogarsi sulla funzione sociale della         socio-costruttivista, oggi troppo spesso
             scuola e quindi sul proprio ruolo di              citato ma non sufficientemente assimi-
             insegnante. Un altro quesito centrale e           lato, in questo caso piegato a una
             delicato è sulla definizione di “valori           dimensione interculturale, rispetto
             universali” sui quali costruire currico-          alla quale emerge ancora una volta che
             la interculturali. Un valore si può con-          la differenza sostanziale non è data
             siderare universale solo quando ha un             dall’uso meccanico di metodologie, ma
             consenso generale? Per Amartya Sen                dalla consapevolezza e dalla sensibi-
             non è questo che conta, bensì “l’essen-           lità dell’insegnante.
             ziale è stabilire se in ogni parte del                                      Andrea Varani
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