Suggerimenti di lettura - oppi.it
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120-128_recensioni.qxp:.qxd 24/02/19 16.58 Pagina 120 120 OPPInformazioni, 125 (2018), 120-128 Suggerimenti di lettura Manuel Benasayag, Il cervello aumentato, l’uomo diminuito. Erickson, Tren- to, 2015, 200 pp. È arrivata con celerità (a nemme- rispetto agli adulti. L’influenza delle no un anno dalla sua uscita in lingua tecnologie oggi, si può ben dirlo, ha un spagnola) la traduzione italiana del- ruolo fondamentale sui processi di l’ultimo volume di Manuel Benasayag, apprendimento, a partire dalla espe- filosofo e psicanalista argentino tra- rienza – ormai normalizzata – di stu- piantato a Parigi, con studi in medici- denti che appaiono perennemente na e biologia, che è diventato noto agli annoiati, distratti, demotivati, o iperci- studiosi di gioventù e di educazione netici. E, sul piano sociale, più soli e per aver scritto, con lo psichiatra dipendenti. infantile Gérard Schmit, L’epoca delle L’autore si premura di ripetere passioni tristi (2004), una cruda e veri- spesso, lungo la trattazione, di non tiera lettura della attuale generazione voler appoggiare la tecnofobia, ma di di adolescenti “sdraiati” – ricostruita voler aprire una breccia nella nostra attraverso le patologie della crescita e comune accettazione e resa alle tecno- i segnali di crisi dell’autorità educati- logie: l’offerta massiccia di tecnologie va degli adulti. per divertimento, utilità, miglioramen- Fedele al ruolo di “cassandra”, to della nostra vita quotidiana ecc. come è corretto attendersi da chi ha tra “appare” giusta e irrinunciabile, tanto le mani del materiale antropologico da farci dire spesso che “non si torna scottante (dai disturbi di personalità al indietro”, ma a pensarci bene di fatto disagio sociale), in questo studio esse derivano dall’uomo e l’uomo in Benasayag cerca di fare luce sulla quanto fautore può e deve poter sce- rivoluzione in atto che riguarda l’uso gliere se usarle, e come, e quanto. La ubiquo e illimitato delle tecnologie (a tesi centrale del libro è che “l’ibrida- partire dai cellulari) e i probabili zione tra umano-tecnologia-artefatto... impatti sul cervello, o meglio sul sta colonizzando la cultura e la vita”, nostro modo di assegnare le “funzioni mentre il cervello ha smesso di essere identitarie” al cervello. Un tema che quell’organo nobile o superiore da cui non è estraneo a chi, studiosi dei pro- discende il nostro modo di vedere il cessi di crescita o professionisti edu- mondo: attraverso le tecnologie oggi cativi (a partire dai docenti), vede l’in- possiamo comprenderlo non più quale cipiente mutazione dei comportamenti “soggetto” bensì come un oggetto e soprattutto degli stati d’animo dei scientifico tra gli altri (si pensi al con- più giovani, per la ragione che ne sono tributo degli studi sul genoma o delle esposti per più tempo e da più tempo neuroscienze). È un cambio radicale di
120-128_recensioni.qxp:.qxd 24/02/19 16.58 Pagina 121 Suggerimenti di lettura 121 prospettiva, una rivoluzione coperni- umano perché pensa, ma perché per cana, è come se “la marionetta dicesse entrare in relazione con il mondo delle al burattinaio: Tu sei una marionetta” cose che pensa, tocca i propri limiti (p. 21). Siamo nel cosiddetto “post- corporei, è insomma “territorializza- umano”, un nuovo “antropocene”, e to”, può “conoscere” veramente solo dobbiamo capire se il cervello spode- se è in grado di compiere una “espe- stato potrà conservare ancora le sue rienza”. E ogni volta che il cervello funzioni (anticipazione e creazione di sperimenta i suoi stessi limiti, dice mondi “com-possibili”), una volta che Benasayag, esso si “scolpisce” (p. 62), si pretenderà di sostituire il lavoro andando a costruire così la sua iden- umano con macchine e robot. Come tità. Se ai ragazzi di oggi o di domani possiamo evitarlo? Su questo terreno venisse a mancare la possibilità di ci si muove necessariamente tra biolo- conoscere attraverso l’esperienza cor- gia, scienze della mente, filosofia e porea, il cervello stesso (cioè l’umano pedagogia. che è in loro) si adeguerebbe al model- Secondo l’autore è opportuno che lo dell’informazione, perdendo di fatto coloro che lavorano con l’“umano” le sue peculiarità. Ad esempio, trascu- imparino a maneggiare bene la diffe- rando la scrittura a mano, o sostituen- renza – sostanziale e funzionale – tra do quel tipo di apprendimento, che un artefatto (composto di unità discre- implica tutta una attivazione e coordi- te, che non possiede interiorità e nazione corporea, con la digitazione di intenzionalità) e un organismo (compo- caratteri a video (così come sostituen- sto di unità integrate secondo un prin- do la lettura ad alta voce o la trascri- cipio dinamico di funzionamento che zione a mano di appunti e mappe, con precede le sue parti discrete, e nel attività equivalenti al PC o Tablet in caso umano ha una interiorità e una solitaria) si avrà probabilmente che intenzionalità o libero arbitrio); tra l’artefatto avrà “scolpito” il cervello, informazione (produzione di feedback) tanto che a poco a poco esso comincerà e conoscenza (costruzione di significa- a funzionare come se non fosse situato, to), tra reazione e atto. Certamente, la non avesse limiti corporei ecc. (p. 64). differenza macroscopica tra uomo e È qui che si verifica il presagio del macchina sta nella singolarità dell’u- titolo: il cervello aumentato, l’uomo mano a confronto con la fisicità o la diminuito. meccanica (e dunque ripetitività) del- Le preoccupazioni dell’Autore, l’artefatto. in definitiva, vengono espresse nella Ma questo cosa comporta per chi seconda parte del volume, a dire il ha il compito di formare le menti, di vero un po’ ridondante, che tocca i “plasmare” i sistemi organici a cui sta medesimi temi in un’ottica più cultu- insegnando? A partire da quanto già rale e sociologica: cosa avviene al sog- scoperto da Maturana e Varela sui getto (memoria, identità, comporta- sistemi autopoietici (L’albero della mento morale, ecc.) alla luce della conoscenza, 1987), il cervello non è intensa ibridazione uomo-artefatto,
120-128_recensioni.qxp:.qxd 24/02/19 16.58 Pagina 122 122 Suggerimenti di lettura della sostituzione dei “soggetti” con la proteggano la vita e la cultura”, evi- “profilazione” voluta dal marketing. tando di credere alle promesse del L’autore esplicita due possibili forme potenziamento, che al contrario porta- di resistenza all’attuale tendenza del- no a un uomo “semplificato”, che a l’economia comportamentale: una causa della dipendenza dagli artefatti (negativa) è l’integralismo tecnofobo, perde delle dimensioni e la sua carat- l’altra (positiva) è la “esplorazione di teristica profondità. nuovi tipi di ibridazione possibili, che Maddalena Colombo Gino Roncaglia, L’età della frammentazione, Laterza, Bari, marzo, 2018, 218 pp. La scuola del terzo millennio ha di essere riunificati e riusati. Anche se ancora bisogno dei libri oppure può non può dirsi che un qualunque stru- assolvere ai suoi compiti attraverso i mento digitale sia buono perché tale, è contenuti dei libri, trasformati dalla opportuno che tali strumenti entrino tecnologia digitale? È l’interrogativo nella scuola, dove è pressante l’esigen- intorno a cui Gino Roncaglia (in “L’età za del rapporto con il digitale. Perciò della frammentazione”, Laterza, euro 18), la scomposizione concettuale, anche conduce un’inchiesta che ha come cen- se utile per l’apprendimento, richiede tro il rapporto tra libro di testo e risorse di essere seguita da pratiche di mon- digitali di apprendimento. taggio all’interno di un contesto, di un Si tratta di un’indagine militante: filo conduttore. E poiché la sola aggre- Gino Roncaglia, docente di Editoria gazione non basta per ricostruire la digitale e Informatica umanistica pres- complessità, è necessario recuperare so l’Università della Tuscia e allievo di complessità e articolazione concettua- Tullio De Mauro, impegnato nella le. Tutto ciò esige che, qualunque sia ricerca didattica nell’ambito delle tec- l’attività da condurre (nel laboratorio, nologie digitali, difende una posizione in flipped classroom, ecc.), il quadro specifica sul rapporto tra libri di testo di riferimento sia previsto, progettato e e digitale come risorsa per l’apprendi- disponibile per lo studente anche fuori mento. Il titolo del libro evoca il carat- delle attività in classe, affinché sappia tere di granularità della cultura digita- perché sta esaminando quel video, o le e dubita sul possibile cambiamento consultando quel sito, oppure come della formazione ad opera delle nuove quella particolare conoscenza si colle- tecnologie, anche se ad esse riconosce ghi alle altre. un ruolo innovatore. Il pregio del lavoro di Roncaglia Con il concetto di granularità sta nel fatto che esso mostra come con- Roncaglia indica una caratteristica cretamente possa essere realizzabile propria del sistema digitale, fatto di ricomporre e integrare le due culture, oggetti informativi brevi, ma in grado quella del libro e quella del digitale.
120-128_recensioni.qxp:.qxd 24/02/19 16.58 Pagina 123 Suggerimenti di lettura 123 Nell’intento di proporre una didattica di far emergere risorse e contenuti che attivi connessioni per costruire il strutturati e curricolari, da affiancare a quadro della complessità, l’autore risorse e contenuti granulari e integra- passa in rassegna i diversi modelli del tivi: i primi garantirebbero la conte- libro di testo, dal secondo dopoguerra stualizzazione delle risorse dei secon- ad oggi, e le diverse forme di utilizzo di, che a loro volta offrirebbero possi- del libro, tra cui gli e-book, i gruppi di bilità di personalizzare, approfondire e lettura, le biblioteche scolastiche, rile- rendere flessibili i percorsi. vandone efficacia e limiti. L’intento è Rita Menna Gianpaola Costabile, 70… ma non li dimostra. La Costituzione spie- gata ai ragazzi, Rogiosi, 2018, 96 pp. Costituzione: questa sconosciuta. fianco della Germania nazista, la Da questo assunto prende le mosse l’a- Resistenza partigiana e il Referendum gile volumetto “70… ma non li dimo- istituzionale. stra. La Costituzione spiegata ai ragaz- Le pagine, ricche di interessanti zi” pubblicato in occasione del settan- immagini documentarie, illustrano e tesimo anniversario della nostra Carta commentano mediante una serie di costituzionale, in cui l’autrice intende racconti edificanti e di citazioni di per- offrire alle giovani generazioni l’oppor- sonaggi illustri (Calamandrei, Pertini, tunità di “avvicinarsi” a quella che Fallaci, don Sturzo, Mattarella) alcuni Ciampi definiva come la Bibbia laica, dei più rappresentativi articoli, corre- strumento vivo di partecipazione dati inoltre da proposte didattiche ed democratica ma anche scrigno della operative finalizzate a coinvolgere e storia e della memoria di un popolo, sensibilizzare gli alunni alla conoscen- vera e propria risorsa per perseguire il za della lettera e dello spirito della Bene comune. Costituzione e, in definitiva, a colmare L’opera, che costituisce una sorta il deficit del senso di legalità che è di appello implicito rivolto al mondo anche conseguenza di una rilevante giovanile, spesso a digiuno del valore carenza educativa. della legalità, parte da alcuni cenni A partire dall’articolo 12, riguar- storici sulla nascita della Costituzione dante il nostro tricolore, bandiera della approvata dall’Assemblea Costituente Repubblica, il percorso narrativo il 22 dicembre 1947 e pubblicata il 1° prende poi spunto dall’art. 8 “Tutte le gennaio 1948. Si ripercorrono via via confessioni religiose sono libere davan- gli eventi bellici che hanno lasciato ti alla legge”. Particolarmente signifi- l’Italia in uno stato di grande miseria cativo risulta il racconto “0 munaciel- umana e morale, la nascita e la caduta lo”, a corredo dell’art. 9 riguardo alla del fascismo, l’approvazione delle promozione della cultura e della ricer- leggi razziali, l’entrata in guerra al ca scientifica e tecnica, nonché alla
120-128_recensioni.qxp:.qxd 24/02/19 16.58 Pagina 124 124 Suggerimenti di lettura tutela del paesaggio e del patrimonio Particolarmente toccante il rac- storico ed artistico, il Bene comune, conto, in riferimento dell’art. 34 “La appunto. scuola è aperta a tutti”, che ha come “Il linguaggio dell’amicizia”, di incipit la figura della prof.ssa Martone, stretta attualità, sottolinea il dovere di volontaria a Barbiana con Don Lorenzo dare asilo allo straniero a cui sia impe- Milani. dito nel suo paese l’effettivo esercizio In altri termini il pregio e l’origi- delle libertà democratiche garantite nalità dell’opera consiste nella felice dalla Costituzione italiana. Qui l’autri- intuizione della Costabile di portare ce mette in evidenza la sua creatività e nei banchi di scuola, attraverso storiel- la sua leggerezza surreale per mettere le, per così dire metaforiche, la cono- sul tappeto il problema dell’immigra- scenza del “Patto che regola la nostra zione, che resta al centro dell’attenzio- convivenza civile “come stimolo edu- ne del dibattito politico, sociale e cul- cativo per promuovere nei ragazzi il turale degli ultimi anni. rispetto delle regole. Ne “L’importanza dei gesti” si Il volumetto si conclude con una ribadisce il concetto della tutela della serie di leggi “per riflettere a scuola e salute come fondamentale diritto del- non dimenticare” date, anniversari, l’individuo e interesse della colletti- giornate della memoria e dell’impegno vità secondo l’art. 32. In questo rac- in ricordo delle vittime delle mafie e conto si cita anche un’altra opera del- con un elenco minuzioso degli inno- l’autrice “Educare alla legalità. centi che hanno pagato con la vita l’es- Istruzioni per l’uso”, in cui si sottoli- sere nel mirino della delinquenza nea la necessità di un buon rapporto organizzata. col cibo. Pasquale Malva Alessandro Baricco, The game, Einaudi, 2018, 336 pp. “Quella che stiamo vivendo non è co, la verità, diventa improvvisamente solo una rivoluzione tecnologica fatta sfocato, mobile, instabile. I problemi di nuovi oggetti, ma il risultato di sono tradotti in partite da vincere in un un’insurrezione mentale. Chi l’ha inne- gioco per adulti-bambini. Perché que- scata-dai pionieri di Internet all’inven- sto è The Game”. tore dell’iPhone-non aveva in mente un È questo uno dei passi più signi- progetto preciso se non questo, affasci- ficativi dell’ultima fatica letteraria di nante e selvaggio: rendere impossibile Alessandro Baricco, The Game, la ripetizione di una tragedia come Einaudi, 2018, con cui il brillante e quella del Novecento. Niente più confi- prolifico scrittore e saggista torinese, ni, niente più élite, niente più caste ideatore e promotore della Scuola sacerdotali, politiche, intellettuali. Uno Holden, intende continuare il discorso dei concetti più cari all’uomo analogi- iniziato con I barbari, Einaudi, 2006,
120-128_recensioni.qxp:.qxd 24/02/19 16.58 Pagina 125 Suggerimenti di lettura 125 che l’autore definisce come il libro fon- 1999 al 2007, da Napster all’iPhone, damentale per capire il nostro tempo. in cui si descrive la colonizzazione, la Per confermare ulteriormente la superficialità, la prima guerra di resi- vera e propria mutazione che l’umanità stenza al Game (Mappa mundi 2). Dal intera sta vivendo, come in una sorta 2008 al 2016, dalle App ad AlphaGo, di rivoluzione tecnologica e mentale, il viaggio continua con i Commentari Baricco parte da una lista di cose che all’epoca del Game, diventato il gran- venti anni fa non esistevano: Wiki- dioso incubatore di un individualismo pedia, Facebook, Skype, YouTube, di massa (senza identità) mai conosciu- Netflix, Twitter iPhone, Instagram, to, che non sappiamo come trattare, e Uber, trip Advisor e così via e si chie- sostanzialmente ci coglie impreparati. de come diavolo facevamo ad occupare In maniera piuttosto esplicita si le nostre giornate prima? Da questo sottolinea l’obsolescenza della forma- interrogativo, tra l’ironico e il sarcasti- partito novecentesca, chiusa, stabile, co, scaturisce la constatazione che tale elefantiaca, inadatta alle regole del rivoluzione è andata ad annidarsi nella Game, rimasuglio di una civiltà prece- normalità dei nostri giorni, nei gesti dente destinato al fallimento. Baricco semplici, nel nostro quotidiano senza estende questa sua analisi anche alla che nessuno ce l’abbia imposto. Che scuola di oggi con le sue strutture cosa è successo? Non è facile spiegare monolitiche permanenti, con la scan- questa rivoluzione di cui non conoscia- sione novecentesca dei tempi, degli mo con precisione né l’origine, né lo spazi e delle persone, la fissità della scopo ma avvertiamo solo che non sono classe e delle materie. più uguali lo spazio e il tempo. Con uno sguardo lucido ed In questo libro, che l’autore defi- impietoso sulla politica contempora- nisce come un viaggio in praterie nea in Italia afferma inoltre che quella sconfinate verso frontiere misteriose, il che egli definisce insurrezione digitale lettore viene portato per mano dalla ha trovato riscontro col populismo di fine degli anni Settanta al 1998, dal destra su due punti: l’odio viscerale Commodore 64 a Google, l’epoca clas- per le élite e l’istintiva inclinazione sica, in cui sono descritti il tramonto verso un egoismo di massa come in delle mediazioni, la smaterializzazio- un’astiosa resa dei conti verso chi ha il ne, la differenza tra Internet e il Web, privilegio del sapere. La Mappa mundi la globalizzazione e via di seguito 3 si conclude con il tramonto delle (Mappa mundi 1). vecchie e la nascita di nuove élite e Un altro imperioso interrogativo con la seconda guerra di resistenza al che si pone Baricco: c’è un progetto di Game. umanità dietro ai vari Gates, Jobs, Il vero pregio del libro, origina- Zuckerberg o ci sono solo brillanti idee lissimo e brillante, consiste nell’anali- di business che producono, involonta- si lucida e spregiudicata della rivolu- riamente, una certa nuova umanità? zione digitale del nuovo millennio con Si passa poi al periodo che va dal le varie implicazioni sul costume, sulla
120-128_recensioni.qxp:.qxd 24/02/19 16.58 Pagina 126 126 Suggerimenti di lettura politica, sulla cultura, sugli atteggia- mano. Non tanto per quello che raccon- menti mentali, sul modus vivendi non tano. Per come sono fatti. Non hanno solo dei nativi digitali ma anche di link. Sono lenti. Sono silenziosi. Sono quegli immigrati digitali che non rie- lineari, procedono da sinistra a destra, scono a farne a meno. dall’alto in basso. Finché sapremo “Non ci perderemo mai veramente usarli, saremo umani ancora. fino a quando terremo dei libri in Pasquale Malva Domenico Razzini, L’insegnante, la formazione, l’alterità. Pratiche, condizioni, valori per un’educazione interculturale, Erickson, Trento, 2017, pp. 210. Un titolo impegnativo, coerente peral- numerosi autori, e la ricca bibliografia tro con il contenuto. Non è infatti di ne è testimonianza, cercando nei loro lettura semplicissima il libro di lavori spunti, criteri, valori, suggestio- Domenico Razzini, Dottore di ricerca ni, indicazioni utili ad una pedagogia e in Relazioni e processi Interculturali ad una didattica multiculturale. presso l’Università degli Studi del Imprescindibili quindi i riferimenti Molise e attualmente Insegnante di all’epistemologia socio-costruttivista, Scuola secondaria, ma è un testo che a partire da Vygotskij, Luria, Bruner merita un’analisi attenta e meditata. per arrivare a Cole, Wenger, fino alla La ricerca dell’Autore parte dal nesso teoria delle intelligenze multiple di tra approccio interculturale ed educa- Gardner, solo per citarne alcuni. zione democratica, con ampi riferi- Quali indicazioni emergono da questa menti a Dewey, indicando come priori- approfondita ricognizione? Si delinea taria una traduzione di questa istanza chiaramente la necessità di progettare in concrete pratiche didattiche che ambienti di apprendimento di taglio garantiscano a tutti la partecipazione: costruttivista in cui lo studente possa “questo significa trasformare la classe cimentarsi nei processi cognitivi dello in un gruppo, attraverso dinamiche di sperimentare, analizzare, scegliere, natura cooperativa, in modo che la valutare e decidere, attraverso proces- democrazia, come forma di vita asso- si di collaborazione e negoziazione ciata, diventi essa stessa fattore educa- sociale. Proposte di problem posing e tivo in grado di alimentare quell’aper- problem solving nelle quali il tentativo tura mentale necessaria in contesti di affrontare insieme il problema fa si multiculturali per procurare – attra- che quelle situazioni si configurino verso la sperimentazione – uno sfondo come territori intermedi tra le diverse comune accogliente e, pertanto, inclu- culture dove poter agire insieme con- sivo”(p. 25). frontando i diversi punti di vista. Il A partire da questo nucleo concettua- prodotto finale, visibile e concreto, le, l’Autore svolge un’ampia ricerca su richiesto da queste attività materializ-
120-128_recensioni.qxp:.qxd 24/02/19 16.58 Pagina 127 Suggerimenti di lettura 127 za e incarna i diversi apporti e svilup- mondo gli uomini possano avere ragio- pa empowerment. È evidente, fra l’al- ni per considerarlo tale” (p. 150). tro, lo stretto rapporto con una didatti- Lavorare sui valori significa anche ca per competenze. una necessaria e attenta scelta dei Pratiche interattive di questo tipo non contenuti, dove i temi della disugua- solo portano a rivedere e modificare le glianza e della giustizia sociale devo- reciproche rappresentazioni della no intrecciarsi a situazioni spiazzanti realtà, ma anche a sviluppare posture che rompano stereotipi e facciano critiche nei confronti dello status quo, emergere i pregiudizi, iniziando prima unica vera prospettiva per non cadere da storie esterne a sé per poi passare in visioni solo formalmente democrati- ai cerchi più ristretti della famiglia e cistiche, ma di fatto piattamente lega- di sé stessi. listiche e conservatrici. L’Autore, inoltre, sottolineando la Attenzione quindi a non concepire un necessità di una didattica dell’errore, approccio inclusivo della diversità non dimentica la dimensione emozio- culturale in un’ottica di adattamento nale, a partire dal bisogno di apparte- alle norme sociali presenti: una educa- nenza come prerequisito indispensabi- zione interculturale non può che esse- le per lo sviluppo dell’autostima. re una educazione al cambiamento e Tutto ciò non può che basarsi su una all’inedito. costante pratica riflessiva da parte del- In questo processo, l’Autore invita a l’insegnante, espressione di un’attitu- offrire ai discenti momenti di riflessio- dine e una disponibilità a interrogarsi ne sul loro operato, fornendo loro sulla sua azione educativa. anche una teoria della mente, consen- Forse un impianto meno accademico e tendo l’esplicitazione delle loro teorie un più contenuto ricorso al linguaggio spontanee, per sviluppare autoconsa- filosofico avrebbe potuto rendere mag- pevolezza e identità. giormente fruibile il testo ad una pla- Una didattica di questo genere richie- tea più ampia, ma la ricchezza degli de una adeguata formazione dei spunti merita comunque lo sforzo. docenti. Razzini affronta anche questo In conclusione, riteniamo che la ricer- complesso aspetto sollecitando, prima ca di Razzini sia una ulteriore confer- di tutto e riprendendo ancora Dewey, a ma delle potenzialità dell’approccio interrogarsi sulla funzione sociale della socio-costruttivista, oggi troppo spesso scuola e quindi sul proprio ruolo di citato ma non sufficientemente assimi- insegnante. Un altro quesito centrale e lato, in questo caso piegato a una delicato è sulla definizione di “valori dimensione interculturale, rispetto universali” sui quali costruire currico- alla quale emerge ancora una volta che la interculturali. Un valore si può con- la differenza sostanziale non è data siderare universale solo quando ha un dall’uso meccanico di metodologie, ma consenso generale? Per Amartya Sen dalla consapevolezza e dalla sensibi- non è questo che conta, bensì “l’essen- lità dell’insegnante. ziale è stabilire se in ogni parte del Andrea Varani
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