STATO DELLE ACQUE SUPERFICIALI BACINO DEL FIUME OGLIO E LAGO D'ISEO - SETTORE MONITORAGGI AMBIENTALI - STATO DELLE ACQUE ...

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STATO DELLE ACQUE SUPERFICIALI
BACINO DEL FIUME OGLIO E LAGO D’ISEO

                  RAPPORTO ANNUALE 2014
       SETTORE MONITORAGGI AMBIENTALI
                              Ottobre 2015
STATO DELLE ACQUE SUPERFICIALI BACINO DEL FIUME OGLIO E LAGO D'ISEO - SETTORE MONITORAGGI AMBIENTALI - STATO DELLE ACQUE ...
Stato delle acque superficiali del bacino del fiume Oglio e Lago D’Iseo. Anno 2014                              1

Autori
Settore Monitoraggi Ambientali
Centro Regionale Qualità delle Acque

U.O. Monitoraggio Acque - Macroarea 4 (BS, MN)
Sergio Resola, Lorenza Galassi, Gloria Spiritelli, Marco Fioravanti, Mario Paterlini, Stefano Tenini, Emanuela
Romano, Fabio Torosani

U.O. Centro Regionale Laghi e Monitoraggio Biologico Acque Superficiali
Pietro Genoni, Chiara Agostinelli, Fabio Buzzi, Elisa Carena, Riccardo Formenti, Romana Fumagalli, Francesco
Nastasi

U.O. Risorse Idriche – Programmazione e coordinamento
Valeria Marchesi, Massimo Paleari, Laura Tremolada

Con il contributo di:
U.O. Monitoraggio Acque – Macroarea 3 (BG, CR)
Alessandro Loda

Si ringraziano tutti coloro che, a vario titolo, hanno contribuito alla redazione della presente relazione.

                                                                              ARPA LOMBARDIA
                                                                      Settore Monitoraggi Ambientali
                                                                          Via Rosellini 17 - Milano
                                                                  Direttore: Dott.ssa Silvia Anna Bellinzona

In copertina: fiume Oglio, lago d’Iseo e cavo Ciria

 ARPA Lombardia – Settore Monitoraggi Ambientali
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Stato delle acque superficiali del bacino del fiume Oglio e Lago D’Iseo. Anno 2014                                                                                                        2

Sommario

1      INTRODUZIONE .................................................................................................................................................. 3
2      IL QUADRO TERRITORIALE DI RIFERIMENTO ......................................................................................................... 4
3      IL QUADRO NORMATIVO DI RIFERIMENTO........................................................................................................... 6
    3.1        OBIETTIVI DI QUALITÀ..................................................................................................................................................... 7
    3.2        LA RETE DI MONITORAGGIO REGIONALE: TIPIZZAZIONE, CORPI IDRICI E ANALISI DI RISCHIO ............................................................ 7
    3.3        LA CLASSIFICAZIONE DELLO STATO DI QUALITÀ DEI CORPI IDRICI SUPERFICIALI ............................................................................. 8
       3.3.1       Stato ecologico..................................................................................................................................................... 9
       3.3.2       Stato chimico ..................................................................................................................................................... 12
    3.4        TIPI DI MONITORAGGIO ................................................................................................................................................ 13
4      LA RETE DI MONITORAGGIO .............................................................................................................................. 14
    4.1        LA RETE DI MONITORAGGIO REGIONALE ........................................................................................................................... 14
    4.2        LA RETE DI MONITORAGGIO DEL BACINO DEL FIUME OGLIO .................................................................................................. 15
       4.2.1       La rete di monitoraggio dei corsi d’acqua.......................................................................................................... 15
    4.3        LA RETE DI MONITORAGGIO DEI LAGHI ............................................................................................................................. 19
       4.3.1       Parametri fisico-chimici e chimici a sostegno .................................................................................................... 21
5      LO STATO DELLE ACQUE DEL BACINO DEL FIUME OGLIO E DEL LAGO D’ISEO ........................................................ 24
    5.1        LO STATO DEI CORSI D’ACQUA ........................................................................................................................................ 24
    5.2        LO STATO DEI LAGHI ..................................................................................................................................................... 35
       5.2.1       Lago d’Iseo ......................................................................................................................................................... 36
       5.2.2       Lago d’Idro ......................................................................................................................................................... 37
       5.2.3       Lago d’Endine ..................................................................................................................................................... 38
6      CONCLUSIONI ................................................................................................................................................... 40

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1         INTRODUZIONE
ARPA Lombardia effettua il monitoraggio delle acque superficiali e sotterranee in maniera sistematica
sull’intero territorio regionale dal 2001, secondo la normativa vigente. A partire dal 2009 il monitoraggio è
stato gradualmente adeguato ai criteri stabiliti a seguito del recepimento della Direttiva 2000/60/CE, in
particolare svolgendo le seguenti azioni:
      -    programmazione e gestione del monitoraggio quali-quantitativo dei corpi idrici;
      -    effettuazione di sopralluoghi e campionamenti;
      -    esecuzione di analisi degli elementi chimico-fisici e chimici e degli elementi biologici;
      -    elaborazione dei dati derivanti dal monitoraggio e relativa classificazione;
      -    caricamento dei dati di monitoraggio nel sistema nazionale.
ARPA Lombardia svolge inoltre altre attività inerenti le acque superficiali e sotterranee, tra cui:
      -    supporto tecnico-scientifico a Regione Lombardia per le attività di pianificazione e programmazione;
      -    gestione e realizzazione di monitoraggi e progetti relativi a problematiche o specificità territoriali;
      -    gestione delle emergenze e degli esposti relativi a eventi di contaminazione delle acque.
Il presente documento, oltre a fornire un quadro sintetico sia territoriale che normativo, descrive lo stato di
qualità delle acque superficiali ricadenti nel bacino idrografico del fiume Oglio e del lago d’Iseo a conclusione
del monitoraggio svolto nel sessennio 2009-2014.

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2      IL QUADRO TERRITORIALE DI RIFERIMENTO

Il bacino dell'Oglio ha una superficie complessiva di circa 6.360 km2 (9% della superficie del bacino del fiume
Po), il 54% dei quali in ambito montano. Il bacino è rappresentativo dei graduali mutamenti dei caratteri e dei
paesaggi riscontrabili nelle vallate alpine lombarde. La Valcamonica, dopo la Valtellina la maggiore delle valli
lombarde, nella sua estensione comprende ambienti insubri, prealpini e alpini. Il fiume Oglio raccorda questi
ambienti in un unico solco dopo il quale, formato il Lago d’Iseo, continua il suo corso fino al Po.
Al bacino è assegnabile una suddivisione in tre ambiti, relativamente al corso dell’Oglio: la bassa valle, dall’orlo
superiore del Sebino fino alla soglia di Breno; la media, da Breno a Edolo; l’alta, oltre Edolo sino al Tonale.
Tra le aree di eccezionale valore naturalistico vanno segnalati il Parco Nazionale dello Stelvio (che interessa
nello sviluppo meridionale la parte più a nord del Bacino), il Parco Naturale Regionale dell’Adamello, la Riserva
regionale delle Torbiere d’Iseo, l’area di rilevanza ambientale di Endine-Iseo e l’Area di rilevanza ambientale del
Lago d’Iseo.
L’Oglio prelacuale scorre con andamento nord-est sud-ovest fino a Malonno, in un fondovalle relativamente
ampio. Da Malonno a Cedegolo forma una grande ansa e quindi riprende con andamento prevalente nord-sud
fino a Breno, dove il corso principale devia decisamente verso sud-ovest. A valle di Edolo il fondovalle è
contraddistinto da sezioni relativamente ampie che si alternano a sezioni piuttosto strette e incassate. Da
Cividate Camuno all’immissione nel lago d’Iseo il fiume scorre con andamento sinuoso e struttura d’alveo
monocursale in un fondovalle densamente urbanizzato e generalmente pianeggiante, morfologicamente diviso
in due tronconi dal rilievo roccioso posto immediatamente a monte di Boario Terme in prossimità delle
confluenze dei torrenti Grigna e Dezzo; da qui il corso d’acqua attraversa centri abitati con fabbricati molto
vicini all’alveo incontrando sul percorso numerosi attraversamenti viari e varie opere di derivazione.
Dall’uscita dal lago d’Iseo a Palazzolo sull’Oglio, l’Oglio sublacuale scorre con andamento sinuoso in un
fondovalle piuttosto stretto tra alte scarpate di erosione, delimitanti più superfici terrazzate, che vanno
progressivamente ampliandosi verso valle, definendo una fascia di divagazione dell’alveo di circa 2,5 km
all’altezza di Soncino. L’alveo ha struttura monocursale, con frequenti depositi di barra laterale e longitudinale.
Nel tratto le variazioni di livello, anche in caso di eventi estremi, sono modeste per effetto della laminazione del
lago d’Iseo e non presentano fattori di rischio elevati nei confronti delle abitazioni prossime all’alveo; fa
eccezione la zona di Sarnico, dove in occasione di eccezionali piene lacustri è possibile che le acque
raggiungano le case del lungolago. Numerose sono le opere in alveo, costituite principalmente da traverse di
derivazione, in massima parte irrigue. Da Soncino alla confluenza del Mella l’alveo diventa prevalentemente
monocursale meandriforme. Tra le infrastrutture presenti alcune sono di rilevante importanza, quali
l’autostrada A21, la linea ferroviaria Brescia-Cremona e la SS 45 bis. Dalla confluenza del Mella all’immissione in
Po l’alveo mantiene la tendenza meandriforme, anche se a tratti è rettificato, come immediatamente a valle
della confluenza del Chiese. Le golene, definite dagli argini esistenti, generalmente abbastanza ampie,
diventano molto modeste nel tratto compreso tra la confluenza del Chiese e la località Bocca le Chiaviche.
Il bacino del fiume Mella origina in ambito prealpino, a ovest della Val di Caffaro e confluisce nell’Oglio tra gli
abitati di Seniga ed Ostiano. Il suo tratto settentrionale, sino alle porte di Brescia, costituisce la Val Trompia.
L’orientamento del bacino è in generale da nord a sud. Il paesaggio di quest’area pur evidenziando una certa
uniformità e una secolare continuità della destinazione rurale, testimonia una accentuata presenza antropica,
caratterizzata da trasformazioni ed eventi storici.
Nel suo primo tratto il Mella è caratterizzato prevalentemente da un fondovalle stretto, con versanti acclivi e
ricoperti da vegetazione. Da Concesio a Corticelle Pieve l’alveo ha andamento subrettilineo, caratterizzato da
un ELEVATO grado di artificializzazione che lo rende pressoché canalizzato e morfologicamente stabile. Il corso
d’acqua attraversa un’area densamente urbanizzata, su cui si trova la città di Brescia, con edifici e fabbricati
anche nelle immediate vicinanze dell’alveo di piena, in massima parte protette dalle opere di difesa esistenti.

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Numerose sono le infrastrutture viarie interferenti, le più importanti delle quali sono la SS 10, la linea
ferroviaria Milano-Venezia e l’autostrada A4; sono presenti inoltre alcune traverse fluviali di derivazione. Da
Corticelle Pieve alla confluenza in Oglio l’alveo ha un andamento da sinuoso a meandriforme, caratterizzato da
un minor grado di vincolo imposto dalle opere di sistemazione esistenti e da una configurazione più simile a
quella naturale.
I caratteri del bacino del fiume Chiese risultano essere fortemente differenziati e sono distinguibili in tre grossi
ambiti: un ambito settentrionale, sino al lago d’Idro, un ambito intermedio sino alle colline moreniche, e un
ambito prettamente di pianura sino all’immissione nell’Oglio.
Il Chiese prelacuale nasce dai ghiacciai del Carè Alto, ricevendo l’apporto di alcuni torrenti di fusione glaciali
(Val di Fumo e Val di Daone), scorrendo poco acclive nel fondovalle alluvionale. Dopo aver percorso la valle di
Daone con andamento prevalente nord-ovest sud-est, compie un’ampia curva verso destra, assumendo un
prevalente andamento nord-est sud-ovest. Qui il fondovalle diventa ampio, a debole pendenza ed assume
chiaramente l’impronta di valle glaciale fino allo sbocco nel lago d’Idro. A valle del lago il corso del Chiese,
compie diverse variazioni di direzione, sempre condizionato dalla presenza di importanti lineamenti tettonici.
Il Chiese sublacuale ha struttura monocursale sinuosa, con tendenza nell’ultima parte a formare meandri. Fino
a Gavardo il fiume passa da una zona di fondovalle delimitata da versanti montuosi piuttosto acclivi a una
successiva di tipo collinare, incidendo spesso direttamente il substrato roccioso. Successivamente il corso
d’acqua passa da una configurazione pedemontana a una di pianura, con tendenza alla divagazione. Nel settore
pedemontano i principali centri abitati e numerosi insediamenti industriali sono ubicati in prossimità dell’alveo,
con fabbricati spesso a filo sponda; nel settore di pianura scorre in prossimità di alcuni centri abitati senza
attraversarli, benché vi siano tuttavia sporadici insediamenti in ambito golenale. Sono presenti alcune traverse
di derivazione sia a scopo irriguo che idroelettrico-industriale. Da Montichiari alla confluenza nell’Oglio, l’alveo
è monocursale sinuoso, a tratti canalizzato da opere di difesa; attraversa zone densamente urbanizzate che
sono generalmente protette da opere idrauliche.

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3         IL QUADRO NORMATIVO DI RIFERIMENTO
La normativa sulla tutela delle acque superficiali e sotterranee trova il suo principale riferimento nella Direttiva
2000/60/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 23 ottobre 2000, che istituisce un quadro per l'azione
comunitaria in materia di acque.
Il decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152 norme in materia ambientale, con le sue successive modifiche ed
integrazioni, recepisce formalmente la Direttiva 2000/60/CE, abrogando il previgente decreto legislativo 11
maggio 1999, n. 152. A seguito all’approvazione del Dlgs 152/06, sono stati emanati alcuni decreti attuativi, e in
particolare:
      -    Decreto 16 giugno 2008, n. 131, regolamento recante i criteri tecnici per la caratterizzazione dei corpi
           idrici (tipizzazione, individuazione dei corpi idrici, analisi delle pressioni);
      -    Decreto 14 aprile 2009, n. 56, regolamento recante criteri per il monitoraggio dei corpi idrici e
           l’identificazione delle condizioni di riferimento;
      -    D.M. Ambiente 8 novembre 2010, n.260, criteri tecnici per la classificazione – modifica norme tecniche
           Dlgs 152/06. È in via di conclusione l’iter di approvazione della revisione del D.M.
E’ necessario menzionare anche il decreto legislativo 10 dicembre 2010, n. 219, che recepisce la Direttiva
2008/105/CE relativa a standard di qualità ambientale nel settore della politica delle acque e la Direttiva
2009/90/CE che stabilisce specifiche tecniche per l’analisi chimica e il monitoraggio dello stato delle acque.
La Regione Lombardia, con l'approvazione della Legge regionale 12 dicembre 2003, n. 26, ha indicato il Piano di
gestione del bacino idrografico come strumento per il raggiungimento degli obiettivi di qualità dei corpi idrici,
attraverso un approccio che integra gli aspetti qualitativi e quantitativi, ambientali e socio-economici. Il Piano
di gestione, che prevede come riferimento normativo nazionale ancora il Dlgs 152/99, è costituito da:
      -    Atto di indirizzi per la politica di uso e tutela delle acque della Regione Lombardia, approvato dal
           Consiglio regionale il 28 luglio 2004;
      -    Programma di tutela e uso delle acque (PTUA), approvato con DGR del 29 marzo 2006, n. 8/2244.
Più recentemente, in attuazione della Direttiva 2000/60/CE, L’Autorità di Bacino del fiume Po ha adottato il
Piano di Gestione per il Distretto idrografico del fiume Po– PdGPo (Deliberazione n. 1 del 24 febbraio 2010). Il
Piano di Gestione è lo strumento conoscitivo, normativo e tecnico-operativo mediante il quale sono
programmate le misure finalizzate a garantire la corretta utilizzazione delle acque e il perseguimento degli
scopi e degli obiettivi ambientali stabiliti dalla Direttiva 2000/60/CE. È in corso il riesame e l’aggiornamento del
Piano che si concluderanno entro il 22 dicembre 2015.
Il Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri8 febbraio 2013 è l’atto formale che completa l’iter di
adozione del Piano di Gestione del Distretto idrografico Padano.
È in via di recepimento la Direttiva 2013/39/UE che, tra le altre cose, introdurrà una serie di modifiche alla tab.
1/A del D.Lgs. 152/2006.

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3.1 Obiettivi di qualità
La normativa prevede il conseguimento di obiettivi minimi di qualità ambientale per i corpi idrici significativi e
di obiettivi di qualità per specifica destinazione.
L’obiettivo di qualità ambientale è definito in funzione della capacità dei corpi idrici di mantenere i processi
naturali di autodepurazione e di supportare comunità animali e vegetali ampie e ben diversificate.
L’obiettivo di qualità per specifica destinazione individua lo stato dei corpi idrici idoneo ad una particolare
utilizzazione da parte dell’uomo (produzione di acqua potabile, balneazione), alla vita dei pesci e dei molluschi.
I Piani di tutela adottano le misure atte affinché siano conseguiti i seguenti obiettivi entro il 22 dicembre 2015:
    -   mantenimento o raggiungimento per i corpi idrici superficiali e sotterranei dell’obiettivo di qualità
        ambientale corrispondente allo stato “BUONO”;
    -   mantenimento, ove già esistente, dello stato di qualità “ELEVATO”;
    -   mantenimento o raggiungimento degli obiettivi di qualità per specifica destinazione per i corpi idrici
        ove siano previsti.
La normativa prevede inoltre la possibilità di differimento dei termini per il conseguimento degli obiettivi –
proroga al 2021 o al 2027 – a condizione che non si verifichi un ulteriore deterioramento e che nel Piano di
Gestione siano fornite adeguate motivazioni e l’elenco dettagliato delle misure previste.
Vi è inoltre la possibilità di fissare obiettivi ambientali meno rigorosi – deroga – nei casi in cui, a causa delle
ripercussioni dell’impatto antropico o delle condizioni naturali non sia possibile o sia esageratamente oneroso il
loro raggiungimento.

3.2 La rete di monitoraggio regionale: tipizzazione, corpi idrici e analisi di rischio
Uno dei principi innovativi della Direttiva 2000/60/CE consiste nel riferirsi al contesto geografico naturale cui i
corpi idrici appartengono: per quanto riguarda i corpi idrici superficiali questo processo richiede da un lato
l’individuazione dei differenti tipi fluviali e lacustri presenti nel distretto idrografico e dall’altro la definizione
delle condizioni di riferimento tipo-specifiche, che rappresentano uno stato corrispondente a condizioni
indisturbate o con disturbi antropici molto lievi.
La definizione della rete di monitoraggio ha richiesto, all’interno di ciascun tratto o bacino tipizzato,
l’individuazione dei corpi idrici, che costituiscono gli elementi distinti e significativi a cui fare riferimento per
riportare e accertare la conformità con gli obiettivi ambientali. I criteri per l’identificazione dei corpi idrici
tengono conto principalmente delle differenze dello stato di qualità, delle pressioni esistenti sul territorio e
dell’estensione delle aree protette.
Sulla base delle informazioni sulle attività antropiche presenti nel bacino idrografico, sulle pressioni da esse
provocate e sugli impatti prodotti, è stato possibile pervenire ad una previsione circa la capacità di ciascun
corpo idrico di raggiungere o meno, nei tempi previsti, gli obiettivi di qualità. A conclusione della prima analisi
di rischio i corpi idrici sono stati distinti nelle seguenti classi di rischio: corpi idrici a rischio, corpi idrici non a
rischio, corpi idrici probabilmente a rischio.
Questa attribuzione ha avuto lo scopo di individuare un criterio di priorità attraverso il quale orientare i
programmi di monitoraggio.

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3.3 La classificazione dello stato di qualità dei corpi idrici superficiali
Lo stato di un corpo idrico superficiale è determinato dal valore più basso tra il suo stato ecologico e il suo stato
chimico.
Lo stato ecologico è stabilito in base alla classe più bassa relativa agli elementi biologici, agli elementi chimico-
fisici a sostegno e agli elementi chimici a sostegno. Le classi di stato ecologico sono cinque: ELEVATO (blu),
BUONO (verde), SUFFICIENTE (giallo), SCARSO (arancione), CATTIVO (rosso).
Lo stato chimico è definito rispetto agli standard di qualità per le sostanze o gruppi di sostanze dell’elenco di
priorità. Il corpo idrico che soddisfa tutti gli standard di qualità ambientale fissati dalla normativa è classificato
in BUONO stato chimico (blu). In caso contrario, la classificazione evidenzierà il mancato conseguimento dello
stato BUONO (rosso).

               Figura 1 Schema generale per la classificazione dello stato delle acque superficiali.

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3.3.1 Stato ecologico
Lo stato ecologico è definito dalla qualità della struttura e del funzionamento degli ecosistemi acquatici,
stabilita attraverso il monitoraggio degli elementi biologici, degli elementi chimici e fisico-chimici a sostegno e
degli elementi idromorfologici a sostegno. Gli elementi di qualità differiscono tra fiumi e laghi, in funzione delle
rispettive peculiarità.

Gli elementi biologici utilizzati ai fini della classificazione dello stato ecologico dei fiumi sono le macrofite, le
diatomee, i macroinvertebrati bentonici e la fauna ittica.

Tabella 1 Elementi di qualità biologica (EQB) e metodi di classificazione dello stato ecologico per i fiumi
EQB                  Metodo di classificazione                    Descrizione
                     IBMR - Indice Biologique                     L’indice IBMR è finalizzato alla valutazione dello stato trofico inteso
Macrofite                                                         in termini di intensità di produzione primaria.
                     Macrophytique en Rivière
                     ICMi - Indice Multimetrico di                L’indice ICMi si basa sull’Indice di Sensibilità agli Inquinanti (IPS) e
Diatomee                                                          sull’Indice Trofico (TI).
                     Intercalibrazione
                                                                  Il sistema MacrOper è basato sul calcolo dell’Indice Multimetrico
                                                                  STAR di Intercalibrazione (STAR_ICMi).
Macroinvertebrati
                  Sistema MacrOper                                La classificazione dei fiumi molto grandi e/o non accessibili si
bentonici                                                         ottiene dalla combinazione dei valori RQE ottenuti per gli indici
                                                                  STAR_ICMi e MTS (Mayfly Total Score).

                     ISECI - Indice dello Stato Ecologico L’indice ISECI si basa sulla presenza e la condizione biologica (classi
Fauna ittica                                              di età e consistenza demografica) delle specie indigene, sulla
                     delle Comunità Ittiche               presenza di ibridi, di specie aliene e di specie endemiche.

Gli elementi generali chimico-fisici a sostegno degli elementi biologici da utilizzare ai fini della classificazione
dello stato ecologico dei fiumi sono i nutrienti e l’ossigeno disciolto. Per una migliore interpretazione del dato
biologico, ma non per la classificazione, si tiene conto anche di temperatura, pH, alcalinità e conducibilità.

Tabella 2 Elementi generali di qualità chimico-fisica e indice per la classificazione dello stato ecologico dei fiumi

Elemento              Parametro                            Indice Descrizione
Ossigeno disciolto 100-OD% saturazione                                 Livello di Inquinamento dai Macrodescrittori per lo stato
                                                                       ecologico.
                      Azoto ammoniacale (N-NH4)                        Il LIMeco di ciascun campionamento viene derivato come
                                                                       media tra i punteggi attribuiti ai singoli parametri secondo le
                      Azoto nitrico (N-NO3)                LIMeco      soglie stabilite dalla normativa, in base alla concentrazione
Nutrienti
                                                                       osservata.
                      Fosforo totale                                   Il LIMeco da attribuire ad un sito è la media dei LIMeco dei
                                                                       campionamenti effettuati durante l'anno.

                      Temperatura
                      pH                                               Sono utilizzati esclusivamente per una migliore
Altri parametri                                               -        interpretazione del dato biologico e non per la classificazione.
                      Alcalinità
                      Conducibilità

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Gli elementi biologici utilizzati ai fini della classificazione dello stato ecologico dei laghi sono il fitoplancton, le
macrofite e la fauna ittica. Per i macroinvertebrati bentonici non si dispone ancora di un metodo ufficiale di
classificazione.

Tabella 3 Elementi di qualità biologica (EQB) e metodi di classificazione dello stato ecologico per i laghi
EQB                  Metodo di classificazione           Descrizione
                                                         L’indice ICF si ottiene come media dell’indice medio di biomassa
                     ICF - Indice complessivo per
Fitoplancton                                             (concentrazione di clorofilla a e biovolume) e dell’indice medio di
                     il fitoplancton                     composizione (PTI, percentuale di cianobatteri).
                                                         Gli indici MTIspecies e MacroIMMI sono calcolati in base a cinque
                     MTIspecies                          metriche: massima profondità di crescita, frequenza relativa delle specie
Macrofite                                                con forma di colonizzazione sommersa, frequenza delle specie esotiche,
                     MacroIMMI
                                                         diversità (indice di Simpson), punteggio trofico per ciascuna specie.
                                                         L’indice LFI si basa sull’abbondanza relativa e la struttura di popolazione
                                                         delle specie chiave, sul successo riproduttivo delle specie chiave e delle
Fauna ittica         LFI - Lake Fish Index               specie tipo-specifiche, sulla diminuzione (%) del numero di specie chiave e
                                                         tipo-specifiche, sulla presenza di specie ittiche alloctone ad Elevato
                                                         impatto.

Macroinvertebrati
                  Metodo in via di definizione           -
bentonici

Gli elementi generali chimico-fisici a sostegno degli elementi biologici da utilizzare ai fini della classificazione
dello stato ecologico dei laghi sono il fosforo totale, la trasparenza e l’ossigeno ipolimnico. Per una migliore
interpretazione del dato biologico, ma non per la classificazione, si tiene conto anche di pH, alcalinità,
conducibilità e ammonio.

Tabella 4 Elementi generali di qualità chimico-fisica e indice per la classificazione dello stato ecologico dei laghi

Elemento            Parametro                   Indice       Descrizione
                    Fosforo totale                           Livello Trofico Laghi per lo stato ecologico.
                                                             L’LTLeco viene derivato come somma dei i punteggi ottenuti per i singoli
        -           Trasparenza                 LTLeco
                                                             parametri secondo le soglie stabilite dalla normativa, in base alla
                    Ossigeno ipolimnico                      concentrazione osservata.

                    pH
                    Alcalinità                               Sono utilizzati esclusivamente per una migliore interpretazione del
Altri parametri                                   -          dato biologico e non per la classificazione.
                    Conducibilità
                    Ammonio

Per gli elementi biologici la classificazione si effettua sulla base del valore di Rapporto di Qualità Ecologica
(RQE), ossia del rapporto tra valore del parametro biologico osservato e valore dello stesso parametro
corrispondente alle condizioni di riferimento per il tipo a cui appartiene il corpo idrico in osservazione.

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Gli elementi chimici a sostegno degli elementi biologici sono gli inquinanti specifici non appartenenti all’elenco
di priorità. Per ciascun inquinante specifico è stabilito uno standard di qualità ambientale espresso come valore
medio annuo (SQA-MA).

Inquinanti specifici non appartenenti all’elenco di priorità: elementi chimici a sostegno degli elementi biologici.
         Arsenico                        Cromo totale                  Mevinfos
         Azinfos etile                   2,4D                          Ometoato
         Azinfos metile                  Demeton                       Ossidemeton metile
         Bentazone                       3,4-Dicloroanilina            Paration etile
         2-Cloroanilina                  1,2Diclorobenzene             Paration metile
         3-Cloroanilina                  1,3Diclorobenzene             2,4,5T
         4-Cloroanilina                  1,4Diclorobenzene             Toluene
         Clorobenzene                    2,4-Diclorofenolo             1,1,1Tricloroetano
         2-Clorofenolo                   Diclorvos                     2,4,5-Triclorofenolo
         3-Clorofenolo                   Dimetoato                     2,4,6-Triclorofenolo
         4-Clorofenolo                   Eptaclor                      Terbutilazina(incluso metabolita)
         1-Cloro-2-nitrobenzene          Fenitrotion                   Composti del Trifenilstagno
         1-Cloro-3-nitrobenzene          Fention                       Xileni
         1-Cloro-4-nitrobenzene          Linuron                       Pesticidi singoli
         Cloronitrotolueni               Malation                      Pesticidi totali
         2-Clorotoluene                  MCPA
         3-Clorotoluene                  Mecoprop
         4-Clorotoluene                  Metamidofos

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3.3.2 Stato chimico
La presenza delle sostanze appartenenti all’elenco di priorità definisce lo stato chimico dei corpi idrici. Per
ciascuna sostanza sono stabiliti uno standard di qualità ambientale espresso come valore medio annuo (SQA-
MA) e uno standard di qualità ambientale espresso come concentrazione massima ammissibile (SQA-CMA).
La normativa prevede il raggiungimento, entro il 20 novembre 2021, dell’obiettivo di eliminare le sostanze
pericolose prioritarie (PP) negli scarichi, nei rilasci da fonte diffusa e nelle perdite, nonché di ridurre
gradualmente negli stessi le sostanze prioritarie (P). Per le altre sostanze (E) l’obiettivo è di eliminare
l’inquinamento dalle acque causato da scarichi, rilasci da fonte diffusa e perdite.

Sostanze dell’elenco di priorità (PP: sostanza pericolosa prioritaria; P: sostanza prioritaria; E: altre sostanze).
 Alaclor                                              P         Fluorantene                                           P
 Alcani,C10-C13,cloro                                 PP        Idrocarburi policiclici aromatici:
 Antiparassitari del ciclodiene:                                    Benzo(a)pirene
    Aldrin                                                          Benzo(b)fluorantene
                                                                                                                  PP
    Dieldrin                                           E            Benzo(k)fluoranthene
    Endrin                                                          Benzo(g,h,i)perylene
    Isodrin                                                         Indeno(1,2,3-cd)pyrene
 Antracene                                            PP        Isoproturon                                       P
 Atrazina                                             P         Mercurio e composti                               PP
 Benzene                                              P         Naftalene                                         P
 Cadmio e composti                                    PP        Nichel e composti                                 P
 Clorfenvinfos                                        P         4-Nonilfenolo                                     PP
                                                                Ottilfenolo (4-(1,1',3,3'-tetrametilbutil-
 Clorpirifos (Clorpirifos etile)                       P                                                              P
                                                                fenolo)
 DDT totale                                            E        Pentaclorobenzene                                 PP
 p.p'-DDT                                              E        Pentaclorofenolo                                  P
 1,2-Dicloroetano                                      P        Piombo e composti                                 P
 Diclorometano                                         P        Simazina                                          P
 Di(2-etilesilftalato)                                 P        Tetracloruro di carbonio                           E
 Difeniletere bromato (sommatoria congeneri
                                                      PP        Tetracloroetilene                                     E
 28, 47, 99, 100, 153 e 154)
 Diuron                                                P        Tricloroetilene                                       E
                                                                Tributilstagno e composti (Tributilstagno
 Endosulfan                                           PP                                                          PP
                                                                catione)
 Esaclorobenzene                                      PP        Triclorobenzeni                                       P
 Esaclorobutadiene                                    PP        Triclorometano                                        P
 Esaclorocicloesano                                   PP        Trifluralin                                           P

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3.4 Tipi di monitoraggio
L’obiettivo del monitoraggio è quello di stabilire un quadro generale coerente ed esauriente dello stato
ecologico e chimico delle acque all’interno di ciascun bacino idrografico e permettere la classificazione di tutti i
corpi idrici superficiali. Il monitoraggio delle acque superficiali si articola in: sorveglianza, operativo, indagine.
Il monitoraggio di sorveglianza, che riguarda i corpi idrici “non a rischio” e “probabilmente a rischio” di non
soddisfare gli obiettivi ambientali, è realizzato per:
    -   integrare e convalidare l’analisi delle pressioni e degli impatti;
    -   la progettazione efficace ed effettiva dei futuri programmi di monitoraggio;
    -   la valutazione delle variazioni a lungo termine di origine naturale (rete nucleo);
    -   la valutazione delle variazioni a lungo termine risultanti da una diffusa attività di origine antropica (rete
        nucleo);
    -   tenere sotto osservazione l’evoluzione dello stato ecologico dei siti di riferimento;
    -   classificare i corpi idrici.
Il monitoraggio operativo è realizzato per:
    -   stabilire lo stato dei corpi idrici identificati “a rischio” di non soddisfare gli obiettivi ambientali;
    -   valutare qualsiasi variazione dello stato di tali corpi idrici risultante dai programmi di misure;
    -   classificare i corpi idrici.
Il monitoraggio di indagine è richiesto in casi specifici e più precisamente:
    -   quando sono sconosciute le ragioni di eventuali superamenti (ad esempio le cause del mancato
        raggiungimento degli obiettivi o del peggioramento dello stato);
    -   quando il monitoraggio di sorveglianza indica il probabile rischio di non raggiungere gli obiettivi e il
        monitoraggio operativo non è ancora stato definito;
    -   per valutare l’ampiezza e gli impatti di un inquinamento accidentale.
Il monitoraggio di sorveglianza si effettua per almeno un anno ogni sei (periodo di validità del Piano di
Gestione), salvo per la rete nucleo che è controllata ogni tre anni.
Il ciclo del monitoraggio operativo è triennale.

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4         LA RETE DI MONITORAGGIO
4.1 La rete di monitoraggio regionale
Il processo di tipizzazione dei corsi d’acqua e dei laghi in Lombardia ha portato all’individuazione di 39 tipi
fluviali e di 8 tipi lacustri. All’interno di ciascun tratto o bacino tipizzato sono stati individuati 669 corpi idrici
fluviali (520 naturali e 149 artificiali) e 56 corpi idrici lacustri (32 naturali e 24 invasi).
La rete di monitoraggio regionale per le acque superficiali è composta da:
      -    355 stazioni collocate su altrettanti corpi idrici fluviali;
      -    44 stazioni collocate su 37 corpi idrici lacustri.
Complessivamente a livello regionale vengono quindi sottoposti a monitoraggio oltre il 50% dei corpi idrici
fluviali individuati (con percentuali variabili da provincia a provincia) e oltre il 65% dei corpi idrici lacustri
individuati.
Il primo ciclo triennale di monitoraggio operativo è stato avviato da ARPA Lombardia nel 2009 e si è concluso
nel 2011. Il secondo ciclo triennale è iniziato nel 2012 e avrà termine nel 2014, anno in cui si concluderà il
primo ciclo sessennale del monitoraggio di sorveglianza, in tempo utile per la revisione del Piano di Gestione
del distretto idrografico Padano.

                           Figura 2 La rete regionale di monitoraggio delle acque superficiali.

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4.2 La rete di monitoraggio del bacino del fiume Oglio
4.2.1 La rete di monitoraggio dei corsi d’acqua
La rete di monitoraggio dei corpi idrici nel bacino del fiume Oglio consta di 101 punti campionamento, situati
nelle province di Brescia (57), Bergamo (17), Cremona (16) e Mantova (11).
Il bacino del fiume Oglio prelacuale è campionato in 15 stazioni poste su altrettanti corpi idrici, appartenenti a
11 corsi d’acqua. I corpi idrici sottoposti a monitoraggio di sorveglianza sono 10, di cui 4 appartenenti alla rete
nucleo per la valutazione delle variazioni a lungo termine dovute a fenomeni naturali ed i restanti 5 sottoposti a
monitoraggio operativo.
La rete di monitoraggio dei corsi d’acqua nel bacino del lago d’Iseo è costituita da 7 punti di campionamento di
corpi idrici appartenenti a 5 corsi d’acqua. I corpi idrici sottoposti a monitoraggio di sorveglianza sono 5,
mentre 2 sono sottoposti a monitoraggio operativo.
La rete di monitoraggio nel bacino del fiume Oglio sublacuale è costituita da 73 punti di campionamento di
corpi idrici, appartenenti a 56 corsi d’acqua, 35 dei quali artificiali. I corpi idrici sottoposti a monitoraggio di
sorveglianza sono 20, mentre 53 sono sottoposti a monitoraggio operativo. Tre di questi ultimi sono stati
inseriti nella rete nucleo per la valutazione delle variazioni dovute a diffusa attività antropica (DAA).

Tabella 5 Rete di monitoraggio dei corsi d’acqua nel bacino dell’Oglio Prelacuale (SB: stato BUONO; RIF: sito di
riferimento).
                                                                                                         Tipo di
 Corso d’acqua                         Corpo idrico                             Località      Prov.
                                                                                                       monitoraggio
Ogliolo di Edolo    dal Valle di Campo vecchio alla confluenza in Oglio          Edolo         BS       sorveglianza
                    dalla sorgente del Frigidolfo fino alla confluenza del
 Oglio Frigidolfo                                                            Ponte di Legno    BS     sorveglianza (SB)
                                         Narcanello
                       dal Narcanello al depuratore di Vezza d'Oglio             Vione         BS       sorveglianza
                       da Vezza alla confluenza dell'Ogliolo di Edolo            Edolo         BS         operativo
      Oglio
                      dall'Ogliolo di Edolo alla confluenza del Lanico           Ceto          BS         operativo
                         dal Lanico alla immissione nel lago d'Iseo          Costa Volpino     BG         operativo
    Trobiolo              dalla sorgente alla immissione in Oglio              Piancogno       BS       sorveglianza
                      dalla sorgente alla confluenza del Valle Vivione       Paisco Loveno     BS     sorveglianza (SB)
     Allione
                         dal Valle Vivione alla immissione in Oglio           Berzo Demo       BS     sorveglianza (SB)
      Avio               dal confine Parco alla confluenza in Oglio              Temù          BS     sorveglianza (RIF)
     Dezzo                dal Valle di Vo alla immissione in Oglio           Angolo Terme      BS         operativo
     Grigna           dal Valle di Campolaro alla immissione in Oglio            Esine         BS         operativo
     Lanico               dalla sorgente alla immissione in Oglio              Malegno         BS       sorveglianza
       Re                 dalla sorgente alla immissione in Oglio               Gianico        BS       sorveglianza
 Valle Artogne          dal Valle Bassinale alla immissione in Oglio            Artogne        BS       sorveglianza

 ARPA Lombardia – Settore Monitoraggi Ambientali
Stato delle acque superficiali del bacino del fiume Oglio e Lago D’Iseo. Anno 2014                                                              16

Tabella 6 Rete di monitoraggio dei corsi d’acqua nel bacino del Lago d’Iseo (Sebino) (DAA: diffusa attività
antropica).
                                                                                                                                Tipo di
  Corso d’acqua                          Corpo idrico                                   Località              Prov.
                                                                                                                              monitoraggio
                                                                                    Castione della
                       dalla sorgente alla confluenza del Valle di Vareno                                      BG              sorveglianza
     Borlezza                                                                         Presolana
                       dal Valle di Vareno alla immissione nel lago d'Iseo          Castro/Sovere              BG             operativo (DAA)
                       dalla sorgente alla immissione nel Valle di Palate           Endine Gaiano              BG              sorveglianza
      Oneto
                         dal Valle di Palate alla immissione nel Borlezza               Castro                 BG              sorveglianza
    Bagnadore            dalla sorgente alla immissione nel lago d'Iseo                 Marone                 BS              sorveglianza
   Valle Trobiolo        dalla sorgente alla immissione nel lago d'Iseo                 Pisogne                BS              sorveglianza
      Italsider                             artificiale                                 Pisogne                BS               operativo

Tabella 7 Rete di monitoraggio dei corsi d’acqua nel bacino dell’Oglio sublacuale (DAA: diffusa attività
antropica).
                                                                                                                                 Tipo di
       Corso d’acqua                                 Corpo idrico                                 Località            Prov.
                                                                                                                               monitoraggio
                                                                                            Bagolino - Valle
                                   dal confine SIC alla confluenza del Sanguinera                                      BS       sorveglianza
           Caffaro                                                                             Dorizzo-
                                   dal Sanguinera alla immissione nel lago d'Idro              Bagolino                BS       sorveglianza
            Agna                  dal Valle Faleno fino alla immissione nel Chiese                Vobarno              BS       sorveglianza
                                 dal lago d'Idro alla confluenza del Vrenda di Odolo               Barghe              BS         operativo
                                        dal Vrenda di Odolo al confine HER                        Gavardo              BS         operativo
           Chiese                  dal confine HER alla derivazione di Bedizzole                   Prevalle            BS         operativo
                                    da Bedizzole alla confluenza del Branchello               Montichiari              BS         operativo
                                        dal Branchello alla confluenza in Oglio            Canneto Sull'Oglio         MN          operativo
                                 dalla confluenza del secondario alla immissione in
          Degnone                                                                            Pertica Bassa             BS       sorveglianza
                                                        Chiese
            Nozza                     dal secondario alla immissione in Chiese                     Vestone             BS         operativo
           Gorgone                   dalla sorgente alla immissione nel Chiese                     Vestone             BS       sorveglianza
           Mioletta                   dal confine HER alla immissione in Miola                      Adro               BS       sorveglianza
      Di Lonato (Seriola)                                 artificiale                            Bedizzole             BS         operativo
 Tartaro Fabrezza o Fabressa                              artificiale                        Castelgoffredo           MN          operativo
     Mella del Molinorso             dal fosso S. Zeno alla immissione in Mella                    Pezzaze             BS       sorveglianza
         Mella di Sarle               dalla sorgente alla immissione nel Mella                    Bovegno              BS       sorveglianza
                                    dall'origine fino alla confluenza del Mella di
                                                                                                    Collio             BS       sorveglianza
                                                   Graticelle (Sarle)
                                  dal Mella di Graticelle (Sarle) alla confluenza del
                                                                                                  Bovegno              BS         operativo
                                                       Gombiera
            Mella
                                          dal Gombiera fino al confine HER                    Villa Carcina            BS         operativo
                                        dal confine HER 56 fino a Manerbio                    Castelmella              BS      operativo (DAA)
                                       da Manerbio alla immissione in Oglio                      Pralboino             BS      operativo (DAA)
          Lembrio                  dal sorgente Lembrio alla immissione in Mella                 Marcheno              BS       sorveglianza
                                   dal confine HER alla immissione nella Roggia
           Laorna                                                                                  Gussago             BS         operativo
                                                   Mandolossa
     Roggia Mandalossa               dal confine HER alla immissione in Mella                Azzano Mella              BS         operativo
          Faidana                     dalla sorgente alla immissione nel Mella                     Sarezzo             BS         operativo

 ARPA Lombardia – Settore Monitoraggi Ambientali
Stato delle acque superficiali del bacino del fiume Oglio e Lago D’Iseo. Anno 2014                                             17

                                                                                                               Tipo di
      Corso d’acqua                          Corpo idrico                           Località         Prov.
                                                                                                             monitoraggio
      Fiume (Vaso)                              artificiale                           Flero           BS       operativo
     Vaso Bambinello                            artificiale                        Gottolengo         BS       operativo
      Vaso Vedetti                             artificiale                            Leno            BS       operativo
                              dal confine HER alla confluenza del Naviglio
                                                                                     Bovezzo          BS       operativo
          Garza                             Grande Bresciano
                               dal Naviglio Grande Bresciano allo spaglio          Castenedolo        BS       operativo
                                     dall'Iseo alla confluenza Cherio                Capriolo         BS       operativo
                                 dal Cherio alla confluenza dello Strone          Castelvisconti      CR       operativo
                                                                                   Gabbioneta
          Oglio                  dallo Strone alla confluenza del Mella                               CR        operativo
                                                                                   Binanuova
                                  dal Mella alla confluenza del Chiese          Canneto sull'Oglio   MN        operativo
                                    dal Chiese alla immissione in Po                Marcaria         MN        operativo
                            dalla sorgente alla confluenza del Valle di Bondo    Adrara S. Rocco      BG      sorveglianza
         Guerna
                                dal Valle di Bondo a immissione in Oglio             Sarnico          BG      sorveglianza
          Rillo                   dalla sorgente a immissione in Oglio               Palosco          BG       operativo
         Tadone                dalla sorgente alla immissione nel Cherio        Trescore Balneario    BG       operativo
          Uria                  dal confine HER alla immissione in Oglio             Credaro          BG        operativo
         Strone                dal Rio Lusignolo alla immissione in Oglio          Verolanuova        BS     operativo (DAA)
                                    dal lago d'Endine al confine HER            Trescore Balneario    BG       operativo
         Cherio
                              dal confine HER fino alla immissione in Oglio          Palosco          BG        operativo
      Roggia Bolgare                            artificiale                          Palosco          BG       operativo
         Roggia Sale                            artificiale                          Palosco          BG      sorveglianza
         Baioncello                             artificiale                        Castrezzato        BS      sorveglianza
  Canale Naviglio Grande
                                                artificiale                          Rezzato          BS       operativo
          Bresciano
    Roggia Vescovada                            artificiale                          Rudiano          BS       operativo
      Seriola Castrina                          artificiale                     Cazzago S. Martino    BS      sorveglianza
        Seriola Fusia                           artificiale                          Rovato           BS      sorveglianza
  Seriola Nuova di Chiari                       artificiale                          Rovato           BS       operativo
          Trenzana                              artificiale                           Chiari          BS      sorveglianza
     Canale Vacchelli                           artificiale                        Geninvolta         CR      sorveglianza
  Cavo Canobbia Vecchia                         artificiale                         Olmeneta          CR      sorveglianza
     Delmona Tagliata                           artificiale                          Bozzolo          CR       operativo
     Delmona Vecchia                            artificiale                         Vescovato         CR       operativo
     Diversivo Magio                            artificiale                          Piadena          CR       operativo
    Colatore Laghetto                           artificiale                          Piadena          CR       operativo
       Dugale Aspice                            artificiale                        Gabbioneta         CR       operativo
Roggia Maggia o Ambrosina                       artificiale                         Grontardo         CR       operativo
          Cavo Ciria                            artificiale                         Cigognolo         CR       operativo
   Scolo Cidellara-Piave                        artificiale                       Isola Dovarese      CR       operativo
     Seriola Gambara                            artificiale                          Volongo          CR       operativo
         Acque Alte                             artificiale                         Gazzuolo         MN        operativo
    Dugale Gambalone                            artificiale                          Sospiro          CR       operativo
     Canale Navarolo                            artificiale                          Viadana         MN        operativo

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                                                                                                        Tipo di
      Corso d’acqua                        Corpo idrico                      Località         Prov.
                                                                                                      monitoraggio
   Dugale Casumenta                          artificiale                    Sabbioneta        MN        operativo
    Colatore Cumola                          artificiale                  Rivarolo del Re      CR       operativo
Naviglio Inferiore-Isorella-
                                             artificiale                 Canneto sull'Oglio   MN        operativo
         Canneto
       Roggia Riglio                         artificiale                     Gazzuolo         MN        operativo
       Scolo Cavata                          artificiale                   Redondesco         MN        operativo
                                                                          Acquanegra sul
  Seriola o Tartaro Fuga                     artificiale                                      MN        operativo
                                                                              Chiese
     Naviglio Grande                         artificiale                    Cumignano          CR      sorveglianza

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4.3 La rete di monitoraggio dei laghi
Nel bacino del fiume Oglio sono sottoposti a monitoraggio operativo tre laghi: Iseo, Idro e Endine. Sul Lago
Moro è stato condotto invece un monitoraggio di indagine.
Sul lago d’Iseo, costituito da un unico corpo idrico, sono state individuate tre stazioni di monitoraggio, mentre
sui ciascuno dei restanti laghi è stata individuata un’unica stazione di monitoraggio.

Tabella 8 Rete di monitoraggio dei laghi/invasi nel bacino del Lago d’Iseo (Sebino).

     Lago/Invaso          Natura Corpo idrico            Località                   Prov.     Tipo monitoraggio

                                                         Castro                  BG                operativo
        Iseo                   naturale                 Predore*                 BG                operativo
                                                       Monte Isola               BS                operativo
    Lago Moro                  naturale            Darfo Boario Terme            BS                indagine
*monitoraggio fisico-chimico solo nel primo triennio di monitoraggio; fitoplancton fino al 2013.

Tabella 9 Rete di monitoraggio dei laghi/invasi nel bacino dell’Oglio sublacuale.

     Lago/Invaso          Natura Corpo idrico            Località                   Prov.     Tipo monitoraggio

        Idro             altamente modificato             Anfo                       BS            operativo
       Endine                  naturale               Endine Gaiano                  BG            operativo

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                   Figura 3 Rete di monitoraggio dei corpi idrici del bacino del fiume Oglio

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4.3.1 Parametri fisico-chimici e chimici a sostegno
Nel seguito sono elencati i parametri chimico-fisici e chimici a sostegno e le sostanze prioritarie ricercate nel
bacino del fiume Oglio. La selezione dei parametri da analizzare è stata effettuata in base all’analisi delle
pressioni presenti sul territorio.

Parametri chimico-fisici e chimici a sostegno e sostanze dell’elenco di priorità ricercate nel bacino del fiume
Oglio prelacuale nei corsi d’acqua.
               pH                            Tributilstagno (composti)
               Solidi sospesi                Idrocarburi policiclici aromatici totali
               Temperatura                   Benzene
               Conducibilità                 1,2 Dicloroetano
               Durezza (totale)              Tetraclorometano
               Azoto totale                  Diclorometano
               Azoto
                                             Cloroalcani
               ammoniacale
               Azoto nitrico                 Pentabromodifeniletere bromurato
               Ossigeno disciolto            Para-terz-ottilfenolo
               BOD5                          4-Nonilfenolo ramificato
               COD                           Acido 2,4 metilclorofenossipropanoico (mecoprop)
               Ortofosfato                   AMPA
               Fosforo totale                Dimetoato
               Cloruri                       Glifosate
               Solfati
               Escherichia coli
               Alcalinità
               Arsenico
               Cadmio
               Cromo
               Mercurio
               Nichel
               Piombo
               Rame
               Zinco

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Parametri chimico-fisici e chimici a sostegno e sostanze dell’elenco di priorità ricercate nel bacino del fiume
Oglio sublacuale nei corsi d’acqua.
pH                   Tributilstagno (composti)                              Diclorobenzammide 2,6 Clorpirifos
Solidi sospesi       Idrocarburi policiclici aromatici totali               Dicamba
Temperatura          Fluorantene                                            Dimetoato
Conducibilità        Benzene                                                Esaclorobenzene
Durezza (totale)     Triclorobenzeni                                        Esaclorocicloesano
Azoto totale         1,1,1 Tricloroetano                                    Glifosate
Azoto ammoniacale    1,1,2,2 Tetracloroetano                                Metolachlor
Azoto nitrico        1,2 Dicloroetano                                       Molinate
Ossigeno disciolto   Diclorometano                                          Oxadiazon
BOD5                 Esaclorobutadiene                                      Simazina
COD                  Tetracloroetilene                                      Terbutilazina
Ortofosfato          Tetraclorometano                                       Terbutilazina desetil
Fosforo totale       Tricloroetilene
Cloruri              Triclorometano
Solfati              Pentaclorofenolo
Escherichia coli     Cloroalcani
Alcalinità           Pentabromodifeniletere bromurato
Arsenico             Para-terz-ottilfenolo
Cadmio               4-Nonilfenolo ramificato
Cromo                (MCPA) Acido 2,4 meticlorofenossi acetico
Mercurio             Acido 2,4 metilclorofenossipropanoico (mecoprop)
Nichel               Alachlor
Piombo               AMPA
Rame                 Atrazina
Zinco                Bentazone

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Parametri chimico-fisici e chimici a sostegno e sostanze dell’elenco di priorità ricercate nei laghi del bacino
dell’Oglio.
Fosforo totale                             1,1,1 Tricloroetano                        Alachlor
Trasparenza                                1,1,2,2 Tetracloroetano                    Atrazina
Ossigeno ipolimnico                        1,2 Dicloroetano                           Atrazina-desisopropil
pH                                         Cloruro di vinile (CVM - Cloroetene)       Diclorobenzammide 2,6
Alcalinità                                 Dibromoclorometano                         Metolachlor
Conducibilità                              Diclorobromometano                         Molinate
Ammonio                                    Diclorometano                              Simazina
Arsenico                                   Esaclorobutadiene                          Terbutilaz
Cadmio                                     Tetracloroetilene                          Terbutilazina desetil
Mercurio                                   Tetraclorometano
Cromo                                      Tribromometano
Cromo VI                                   Tricloroetilene
Nichel                                     Triclorometano
Piombo                                     Pentabromodifeniletere bromurato
Rame                                       Para-terz-ottilfenolo
Zinco                                      4-Nonilfenolo ramificato
Tributilstagno (composti)                  PCB totali
Idrocarburi totali
Idrocarburi policiclici aromatici totali
Benzene
Triclorobenzeni

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5      LO STATO DELLE ACQUE DEL BACINO DEL FIUME OGLIO E DEL LAGO D’ISEO
5.1 Lo stato dei corsi d’acqua
Si riporta nel seguito la sintesi dei risultati della classificazione dei corpi idrici del bacino del fiume Oglio e del
lago d’Iseo ottenuta dai dati del sessennio di monitoraggio (2009-2014). Relativamente ai soli corpi idrici
inseriti nel monitoraggio operativo, la classificazione si riferisce al triennio 2012-2014.
Relativamente al monitoraggio di sorveglianza, eseguito in 6 stazioni nel bacino dell’Oglio prelacuale, 20
stazioni nella parte sublacuale ed in 5 stazioni nel bacino del Lago d’Iseo, si è concluso nel 2014 il ciclo
sessennale ed è reso possibile il giudizio di qualità (ai corpi idrici in rete nucleo, pur rientranti in questa
tipologia di monitoraggio, si applica la frequenza triennale).
Lo stato ecologico di tali stazioni nel bacino dell’Oglio prelacuale colloca 4 di esse in classe BUONO, 1
postazione in classe SUFFICIENTE ed una postazione in classe CATTIVO (T. Trobiolo-Piancogno) in conseguenza
del giudizio per lo stato degli elementi biologici (macrofite). Lo stato chimico è risultato BUONO in tutte le 6
stazioni.
Per le stazioni dell’Oglio sublacuale il giudizio relativo allo stato ecologico è risultato BUONO per 9 corpi idrici,
SUFFICIENTE per 8 e SCARSO per i rimanenti 2. Analizzando i parametri chimici a sostegno si nota che in ben 16
stazioni è stata rilevata la presenza di Cromo, in 12 stazioni sono stati rinvenuti pesticidi (in particolare
Glifosate ed il suo metabolita AMPA, Terbutilazina ed Atrazina desetil) ed in 4 postazioni solventi clorurati. E’
stato rinvenuto Arsenico in 5 stazioni. Per i due corpi idrici classificati scarsi l’elemento determinante è stato
quello biologico (in un caso le diatomee, nell’altro le macrofite). Per quanto riguarda lo stato chimico 15 corpi
idrici si sono attestati su un giudizio BUONO, gli altri 4 hanno avuto un giudizio non BUONO per presenza di
Nichel (Agna), Cadmio (Seriola Fusia) e Mercurio (Mella-Lembrio e Naviglio grande).
Relativamente ai 5 corpi idrici del bacino del lago d’Iseo, 1 di essi ha presentato lo stato ecologico ELEVATO, 2
BUONO ed 1 SCARSO; lo stato chimico è stato ovunque BUONO. Per la stazione Oneto-Endine Gaiano non è
stata possibile la classificazione per insufficienza di dati.
Nel triennio 2012-2014 la rete nucleo ed il monitoraggio operativo constano rispettivamente di 4 e 5 corpi
idrici nel tratto prelacuale, di 3 e 50 nel tratto sublacuale, e di uno per entrambi nel bacino del lago d’Iseo.
Complessivamente, lo stato ecologico nel tratto prelacuale è risultato ELEVATO in una sola stazione (T. Allione-
Paisco Loveno), 5 BUONO e tre SUFFICIENTE. Per quanto riguarda lo stato chimico solamente un corpo idrico è
risultato non BUONO per una presenza di Mercurio. Rispetto al triennio 2009-2011 si nota una sostanziale
stabilità dello Stato Ecologico per le classi ELEVATO (1 stazione) e BUONO (5 stazioni), ed un modesto
miglioramento per le stazioni Oglio-Costa Volpino e Grigna-Esine, da SCARSO a SUFFICIENTE grazie anche ad un
miglioramento dell’indice dei Macroinvertebrati. Un miglioramento è stato osservato anche per lo Stato
Chimico, essendo diminuite le postazioni in classe non BUONO (da tre ad una).
Decisamente più articolata la situazione relativa al tratto sublacuale, sia per il numero ELEVATO di stazioni (53)
sia per la complessità del territorio e la maggiore pressione antropica sui corsi d’acqua.
Per quanto riguarda la rete nucleo (3 stazioni) lo stato ecologico si è attestato su un valore di SUFFICIENTE in 2
stazioni e su SCARSO nella terza stazione; un elemento determinante comune è risultato quello biologico
(diatomee) mentre in due di esse ha inciso anche il LIMeco e la presenza di AMPA. In una sola stazione (F.
Mella-Pralboino) lo stato chimico è risultato BUONO; la classe non BUONO è dovuta alla presenza di Nichel
(Mella-Castelmella) e di Mercurio (Strone-Verolanuova). Rispetto al triennio 2009-2011 risultano peggiorati sia
lo stato ecologico (da 3 SUFFICIENTE a 2 SUFFICIENTE ed 1 SCARSO) che lo stato chimico (da 1 non BUONO a 2
non BUONO).
Relativamente al monitoraggio operativo (50 stazioni) solo 4 stazioni hanno raggiunto uno stato ecologico
BUONO, 26 sono SUFFICIENTE e 17 SCARSO; 3 stazioni non sono classificabili per dati insufficienti. Il giudizio

    ARPA Lombardia – Settore Monitoraggi Ambientali
Stato delle acque superficiali del bacino del fiume Oglio e Lago D’Iseo. Anno 2014                                   25

SUFFICIENTE e SCARSO è stato in larga misura determinato dagli indicatori biologici (macroinvertebrati e
diatomee), dai nutrienti e dai pesticidi, con una netta ricorrenza di superamenti del limite di quantificazione
per il Glifosate e per il suo metabolita AMPA, che in 24 stazioni risultano superare l’SQA-MA. Anche nell’Oglio
Sublacuale sono stati frequentemente rinvenuti l’Arsenico ed ii Cromo. Altresì ricorrente (41 stazioni) è
risultata la presenza di almeno un pesticida; tra i principi attivi maggiormente presenti la Terbutilazina,
Terbutilazina desetil, Atrazina desetil, Metolachlor, Glifosate e AMPA. Occasionale la presenza di clorurati (2
stazioni). Lo stato chimico ha avuto un giudizio non BUONO in 14 corpi idrici, prevalentemente a causa dei
superamenti per il Mercurio (9 stazioni, soprattutto nel mantovano), ma anche per Cadmio (2 volte) e Nichel
(3). Nel 2014 è stato osservato un andamento anomalo del Mercurio per cui la situazione è costantemente
monitorata senza, peraltro, riscontrare alcun prosieguo della criticità.
Anche per il monitoraggio operativo si osserva rispetto al triennio precedente un peggioramento dello Stato
Ecologico (da 6 a 4 le stazioni classificate BUONO) e dello Stato Chimico (incremento delle stazioni non BUONO
da 6 a 14, prevalentemente per il rilevamento di mercurio nel 2014)
Lo stato ecologico del lago d’Iseo (che rientra nella categoria dei grandi laghi sudalpini, AL-3) ha confermato nel
triennio 2012-2014 la classe SUFFICIENTE riscontrata nel triennio precedente; lo stato chimico è invece
risultato BUONO, contrariamente alla precedente classificazione (non BUONO).
Il lago Moro ha confermato anche nel triennio 2012-2014 la classificazione 2009-2011 sia per lo Stato Ecologico
(BUONO) che per lo Stato Chimico (BUONO).
Il lago d’Endine ha anch’esso confermato la precedente classificazione per gli stati Ecologico e Chimico,
entrambi BUONO, e confermato anche nel triennio 2012-2014 la classificazione 2009-2011 sia per lo Stato
Ecologico (BUONO) che per lo Stato Chimico (BUONO).
Anche il lago d’Idro, analogamente all’Iseo, ha confermato nel triennio 2012-2014 la classe SUFFICIENTE per lo
Stato Ecologico ed è passato in classe BUONO lo Stato Chimico.

 ARPA Lombardia – Settore Monitoraggi Ambientali
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