CORSI D'ACQUA Regione Lombardia - Stato delle acque superficiali in Rapporto triennale 2014-2016 - ARPA ...
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Stato delle acque superficiali in Regione Lombardia CORSI D’ACQUA Rapporto triennale 2014-2016 ARPA LOMBARDIA Centro Regionale Qualità delle Acque Settore Monitoraggi Ambientali Giugno 2018
1 Stato delle acque superficiali in Regione Lombardia - Corsi d’acqua. Rapporto triennale 2014-2016 Autori Silvia Anna Bellinzona Direttore Settore Monitoraggi Ambientali Valeria Marchesi Responsabile UO Risorse Idriche: Programmazione e Coordinamento Massimo Paleari, Laura Tremolada UO Risorse Idriche: Programmazione e Coordinamento Pietro Genoni Responsabile UO Centro Regionale Laghi e Monitoraggio Biologico Acque Superficiali Con il contributo di: UO Centro Regionale Laghi e Monitoraggio Biologico Acque Superficiali Attilio Sarzilla, Elena Arnaud, Eugenia Bettoni, Cristina Borlandelli, Silvia Cerea, Alessandro Dal Mas, Francesco Elvio, Marco Fioravanti, Davide Fortino, Matteo Galbiati, Filippo Galimberti, Manuela Marchesi, Paola Montanari, Natale Pizzochero U.O. Monitoraggio Acque - Macroarea 1 (CO, LC, SO, VA) Cinzia Monti, Cinzia Carugo, Marina Girami, Cristina Zocchia, Giovanni Biccai, Paolo Fogazzi, Marisa Lotta, Romano Mamprin, Sergio Mazza, Franco Riva, Sabrina Gerbino, Elisa Magni, Carla Ravelli U.O. Monitoraggio Acque - Macroarea 2 (LO, MB, MI, PV) Alberto Fonte, Anna Paola Gatti, Daniele Palmulli, Giorgio Dragonetti, Antonio Ferrantino, Monica Guerinoni, Giuseppa Lupica Spagnolo, Elisa Magni, Paolo Mancini, Antonio Melfi U.O. Monitoraggio Acque - Macroarea 3 (BG, CR) Alessandro Loda, Antonella Castelli, Maurizio Lupi, Amedeo Maffi, Luca Rodolfi, Silvia Tondi, Edoardo Vavassori U.O. Monitoraggio Acque - Macroarea 4 (BS, MN) Sergio Resola, Lorenza Galassi, Mario Paterlini, Emma Romano, Gloria Spiritelli, Stefano Tenini, Fabio Torosani In copertina: Torrente Sanguigno, Torrente Dordo, Fiume Lambro Meridionale, Roggia Vettabbia ARPA Lombardia – Settore Monitoraggi Ambientali
2 Stato delle acque superficiali in Regione Lombardia - Corsi d’acqua. Rapporto triennale 2014-2016 SOMMARIO 1. INTRODUZIONE ................................................................................................................ 3 2. QUADRO TERRITORIALE DI RIFERIMENTO......................................................................... 4 3. QUADRO NORMATIVO DI RIFERIMENTO .......................................................................... 5 3.1 Obiettivi di qualità ............................................................................................................................ 6 3.2 Rete di monitoraggio regionale: tipizzazione, Corpi Idrici e analisi di rischio ................................ 6 3.3 Classificazione dello stato di qualità dei Corpi Idrici superficiali .................................................... 8 3.1.1 Stato Ecologico .......................................................................................................................... 9 3.1.2 Stato Chimico ........................................................................................................................... 11 3.1.3 Tipi di monitoraggio ................................................................................................................ 12 4. RETE DI MONITORAGGIO ............................................................................................... 13 4.1 Rete di monitoraggio regionale ...................................................................................................... 13 4.2 Programma di monitoraggio relativo al triennio 2014-2016......................................................... 16 5. STATO DELLE ACQUE IN REGIONE LOMBARDIA ............................................................... 19 5.1 Sintesi Idrometeorologica triennio 2014-2016 .............................................................................. 19 5.2 Stato dei corsi d’acqua nel triennio 2014-2016 ............................................................................. 21 5.2.1 Stato Ecologico ........................................................................................................................ 21 5.2.1.1 Elementi di Qualità Biologica (EQB) .................................................................................... 24 5.2.1.2 Elementi di qualità chimico-fisica - LIMeco ......................................................................... 33 5.2.1.3 Elementi di qualità chimica a sostegno ............................................................................... 35 5.2.1.4 Elementi di qualità morfologica. Applicazione ai siti di riferimento dell’indice di qualità dell’Habitat (IQH)................................................................................................................................. 42 5.2.2 Stato Chimico ........................................................................................................................... 43 5.3 Confronto tra il triennio 2014-2016 ed il sessennio 2009-2014 .................................................... 53 5.3.1 Stato Ecologico ........................................................................................................................ 53 5.3.2 Stato Chimico ........................................................................................................................... 54 6. STATO DI QUALITÁ DELLE AREE PROTETTE ...................................................................... 56 6.1 Acque idonee alla vita pesci ........................................................................................................... 56 6.2 Zone vulnerabili ai nitrati di origine agricola ................................................................................. 58 Allegato 1 - Bacino del fiume Ticino e lago Maggiore Allegato 2 - Bacino del fiume Adda e lago di Como Allegato 3 - Bacino dei fiumi Olona e Lambro Allegato 4 - Bacino del fiume Oglio e lago d’Iseo Allegato 5 - Bacino del fiume Mincio e lago di Garda Allegato 6 - Bacino dell’Asta del fiume Po Allegato 7 - Bacino del fiume Fissero Tartaro Allegato 8 - Stato delle acque superficiali nei territori provinciali della Lombardia – Corsi d’acqua ARPA Lombardia – Settore Monitoraggi Ambientali
3 Stato delle acque superficiali in Regione Lombardia - Corsi d’acqua. Rapporto triennale 2014-2016 1. INTRODUZIONE ARPA Lombardia effettua il monitoraggio delle acque superficiali e sotterranee in maniera sistematica sull’intero territorio regionale dal 2001, secondo la normativa vigente. A partire dal 2009 il monitoraggio è stato gradualmente adeguato ai criteri stabiliti a seguito del recepimento della Direttiva 2000/60/CE, in particolare svolgendo le seguenti azioni: - programmazione e gestione del monitoraggio quali-quantitativo dei Corpi Idrici, secondo le scadenze previste negli strumenti di pianificazione e mediante la Rete regionale di monitoraggio; - effettuazione di sopralluoghi, misure e campionamenti; - esecuzione di analisi degli elementi chimico-fisici e chimici e degli elementi biologici; - archiviazione ed elaborazione dei dati derivanti dal monitoraggio; - proposta alla Regione di classificazione dello stato dei Corpi Idrici; - trasferimento dei dati di monitoraggio sui sistemi informativi ambientali nazionali ed europei. ARPA Lombardia svolge inoltre altre attività inerenti le acque superficiali e sotterranee, tra cui: - supporto tecnico-scientifico a Regione Lombardia per le attività di pianificazione e programmazione; - pianificazione e realizzazione di monitoraggi d’indagine e di progetti relativi a problematiche o specificità territoriali; - supporto specialistico alla gestione delle emergenze e degli esposti relativi a eventi di contaminazione delle acque; - verifiche ed espressione di pareri nell’ambito di Piani di Monitoraggio Ambientale delle Grandi Opere e di VIA e VAS. In attesa della conclusione del secondo ciclo sessennale del monitoraggio di sorveglianza (2014-2019) che avrà termine nel 2019, anno in cui – come previsto dalle norme di settore - verrà classificato lo stato delle acque superficiali lombarde (in tempo utile per la revisione del Piano di Gestione del distretto idrografico Padano), il presente documento contiene l’aggiornamento sullo stato di qualità dei corsi d’acqua a conclusione del triennio di monitoraggio 2014-2016. ARPA Lombardia – Settore Monitoraggi Ambientali
4 Stato delle acque superficiali in Regione Lombardia - Corsi d’acqua. Rapporto triennale 2014-2016 2. QUADRO TERRITORIALE DI RIFERIMENTO La Lombardia è probabilmente la regione italiana più ricca di acque di superficie. Il reticolo idrografico naturale principale si estende per circa 1.925 km, quello secondario per 9.425 km; il reticolo artificiale, strettamente integrato ed interagente con quello naturale, si estende per 8.346 km. Dalle Alpi e dalle Prealpi scendono a solcare il territorio numerosi fiumi, affluenti e subaffluenti del Po di cui i principali sono: • il Ticino, settimo fiume d’Italia per sviluppo (249 km di lunghezza); • il Mincio lungo 194 km; • l’Adda, quarto fiume d’Italia per lunghezza (313 km), arricchito dal Brembo e dal Serio; • l’Oglio, quinto fiume d’Italia (280 km), cui tributano il Mella e il Chiese. Altri fiumi che toccano o attraversano il territorio lombardo sono: il Sesia (che segna il confine tra Lombardia e Piemonte per alcuni chilometri), l’Agogna, l’Olona, il Lambro, lo Staffora, il Secchia e altri minori che provengono dall’Appennino. Alimentati dalle precipitazioni nevose e piovose, i fiumi lombardi hanno portate consistenti e regimi relativamente costanti. I corsi d’acqua hanno subìto nel corso degli anni interventi e sistemazioni idrauliche, interventi di derivazione che ne hanno alterato le caratteristiche idromorfologiche naturali. L'abbondanza di acque è sempre stata un fattore determinante nell'economia regionale, grazie anche alla fitta rete di canali, alcuni dei quali navigabili, realizzati soprattutto per regolamentare le acque fluviali e irrigare le coltivazioni. Tra i principali si ricordano il Naviglio Grande e il Naviglio della Martesana, che collegano rispettivamente il Ticino e l'Adda con Milano, e il Canale Villoresi, che raccorda i due fiumi. Iniziati dalle grandi abbazie benedettine e cistercensi, come Chiaravalle e S. Polirone Po, continuati dai Comuni e dalle Signorie (come i Visconti, gli Sforza, i Gonzaga), ampliati dai vari governi succeduti dagli Spagnoli ai Francesi agli Austriaci, i canali disegnano il paesaggio sotto varie forme e differenti nomi (rogge, navigli, seriole, fossi e dugali) a seconda dell'uso e delle zone, e costituiscono una rete fittissima, di quasi 40.000 Km. L’alta e media pianura viene servita da una fitta rete secondaria di canali che spesso proseguono attraverso aree urbanizzate fino alla bassa pianura. Il proseguimento a valle dei canali dell’alta pianura è costituito dagli emissari del reticolo drenante delle città della media pianura; nella rete formata dai canali di irrigazione e di scolo della bassa pianura recapitano anche gli effluenti degli impianti di depurazione delle acque reflue. ARPA Lombardia – Settore Monitoraggi Ambientali
5 Stato delle acque superficiali in Regione Lombardia - Corsi d’acqua. Rapporto triennale 2014-2016 3. QUADRO NORMATIVO DI RIFERIMENTO La normativa sulla tutela delle acque superficiali trova il suo principale riferimento nella Direttiva 2000/60/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 23 ottobre 2000, che istituisce un quadro per l'azione comunitaria in materia di acque. Il Decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152 “Norme in materia ambientale”, con le sue successive modifiche ed integrazioni, recepisce formalmente la Direttiva 2000/60/CE, abrogando il previgente Decreto legislativo 11 maggio 1999, n. 152. A seguito all’approvazione del D. Lgs. 152/06, sono stati emanati i seguenti decreti attuativi: - Decreto 16 giugno 2008, n. 131 “Regolamento recante i criteri tecnici per la caratterizzazione dei Corpi Idrici (tipizzazione, individuazione dei Corpi Idrici, analisi delle pressioni)”; - Decreto 14 aprile 2009, n. 56 “Regolamento recante criteri per il monitoraggio dei Corpi Idrici e l’identificazione delle condizioni di riferimento”; - D.M. Ambiente 8 novembre 2010, n. 260, “Criteri tecnici per la classificazione – modifica norme tecniche Dlgs 152/06” (il D.M. è attualmente in fase di revisione); - Decreto legislativo 10 dicembre 2010, n. 219 “Attuazione della direttiva 2008/105/CE relativa a standard di qualità ambientale nel settore della politica delle acque, recante modifica e successiva abrogazione delle direttive 82/176/CEE, 83/513/CEE, 84/156/CEE, 84/491/CEE, 86/280/CEE, nonché' modifica della direttiva 2000/60/CE e recepimento della direttiva 2009/90/CE che stabilisce, conformemente alla direttiva 2000/60/CE, specifiche tecniche per l'analisi chimica e il monitoraggio dello stato delle acque”; - Decreto Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare 27 novembre 2013, n. 156 “Regolamento recante i criteri tecnici per l'identificazione dei Corpi Idrici artificiali e fortemente modificati per le acque fluviali e lacustri, per la modifica delle norme tecniche del decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152, recante Norme in materia ambientale, predisposto ai sensi dell'articolo 75, comma 3, del medesimo decreto legislativo”; - Decreto Legislativo 13 ottobre 2015, n. 172 “Attuazione della direttiva 2013/39/UE, che modifica le direttive 2000/60/CE per quanto riguarda le sostanze prioritarie nel settore della politica delle acque”. La Regione Lombardia, con l'approvazione della Legge regionale 12 dicembre 2003, n. 26, ha indicato il Piano di Tutela delle Acque (PTA) come strumento per il raggiungimento degli obiettivi di qualità dei Corpi Idrici, attraverso un approccio che integra gli aspetti qualitativi e quantitativi, ambientali e socioeconomici. Il Piano è formato da: − Atto di Indirizzo, approvato dal Consiglio regionale il 10 dicembre 2015 con deliberazione n. 929, che contiene gli indirizzi strategici regionali in tema di pianificazione delle risorse idriche; − Programma di Tutela e Uso delle Acque (PTUA) che costituisce il documento di pianificazione e programmazione delle misure necessarie al raggiungimento degli obiettivi di qualità ambientale. Con Deliberazione n. 6990 del 31 luglio 2017 è stato approvato dalla Giunta regionale il PTUA 2016 che costituisce la revisione del precedente PTUA 2006 (approvato con Deliberazione n. 2244 del 29 marzo 2006). In attuazione della Direttiva 2000/60/CE, l’Autorità di bacino distrettuale del fiume Po ha adottato il Piano di Gestione per il Distretto idrografico del fiume Po – PdGPo (Deliberazione n. 1 del 24 febbraio 2010). Successivamente è stato pubblicato il DPCM 27 ottobre 2016 che approva il Riesame e aggiornamento al 2015 del Piano di Gestione del distretto idrografico del fiume Po. Il Piano di Gestione è lo strumento conoscitivo, normativo e tecnico-operativo mediante il quale sono programmate le misure finalizzate a garantire la corretta utilizzazione delle acque e il perseguimento degli scopi e degli obiettivi ambientali stabiliti dalla Direttiva 2000/60/CE. http://www.regione.lombardia.it/wps/portal/istituzionale/HP/DettaglioRedazionale/istituzione/x- legislatura/direzione-generale-ambiente-energia-e-sviluppo-sostenibile/piano-acque ARPA Lombardia – Settore Monitoraggi Ambientali
6 Stato delle acque superficiali in Regione Lombardia - Corsi d’acqua. Rapporto triennale 2014-2016 3.1 Obiettivi di qualità La normativa prevede il conseguimento di obiettivi minimi di qualità ambientale per i Corpi Idrici significativi e di obiettivi di qualità per specifica destinazione. L’obiettivo di qualità ambientale è definito in funzione della capacità dei Corpi Idrici di mantenere i processi naturali di autodepurazione e di supportare comunità animali e vegetali ampie e ben diversificate. L’obiettivo di qualità per specifica destinazione individua lo stato dei Corpi Idrici idoneo ad una particolare utilizzazione da parte dell’uomo (produzione di acqua potabile, balneazione), alla vita dei pesci e dei molluschi. La normativa prevede che i Piani di tutela adottassero misure affinché fossero conseguiti i seguenti obiettivi entro il 22 dicembre 2015: - mantenimento o raggiungimento per i Corpi Idrici superficiali e sotterranei dell’obiettivo di qualità ambientale corrispondente allo stato “BUONO”; - mantenimento, ove già esistente, dello stato di qualità “ELEVATO”; - mantenimento o raggiungimento degli obiettivi di qualità per specifica destinazione per i Corpi Idrici ove siano previsti. La normativa prevede inoltre la possibilità di differimento dei termini per il conseguimento degli obiettivi – proroga al 2021 o al 2027 – a condizione che non si verifichi un ulteriore deterioramento e che nel Piano di Gestione siano fornite adeguate motivazioni e l’elenco dettagliato delle misure previste. Vi è inoltre la possibilità di fissare obiettivi ambientali meno rigorosi – deroga – nei casi in cui, a causa delle ripercussioni dell’impatto antropico o di particolari condizioni naturali, non sia possibile o sia eccessivamente oneroso il loro raggiungimento. 3.2 Rete di monitoraggio regionale: tipizzazione, Corpi Idrici e analisi di rischio Uno dei principi innovativi della Direttiva 2000/60/CE consiste nel fare riferimento al contesto geografico naturale cui i Corpi Idrici appartengono: per quanto riguarda i Corpi Idrici superficiali questo processo richiede, da un lato l’individuazione dei differenti tipi fluviali e lacustri presenti all’interno di ciascuna Idroecoregione in cui è suddiviso il territorio lombardo (5 Idroecoregioni - HER) e dall’altro la definizione delle condizioni di riferimento tipo-specifiche, che rappresentano uno stato corrispondente a condizioni indisturbate o con disturbi antropici molto lievi. La definizione della rete di monitoraggio ha richiesto, all’interno di ciascun tratto o bacino tipizzato1, l’individuazione dei Corpi Idrici, che costituiscono gli elementi distinti e significativi a cui fare riferimento per riportare e accertare la conformità con gli obiettivi ambientali. I criteri per l’identificazione dei Corpi Idrici tengono conto principalmente delle differenze dello stato di qualità, delle pressioni esistenti sul territorio e dell’estensione delle aree protette presenti. Il processo di tipizzazione dei corsi d’acqua in Lombardia ha portato all’individuazione di 39 tipi fluviali a cui sono assegnati 458 tratti di acque correnti naturali. A seguito di tali attività in Regione Lombardia sono, allo stato attuale, identificati 679 Corpi Idrici fluviali di cui: • 662 appartenenti al distretto del fiume Po; • 12 appartenenti al distretto delle Alpi Orientali; • 5 appartenenti ai bacini transfrontalieri (bacini dei fiumi Inn e Reno). 1 Definizione dei tipi fluviali secondo il D.M. 131/2008: Il primo passo per la tipizzazione dei corpi Idrici è consistito nella definizione delle Idro- Ecoregioni presenti nel bacino secondo il metodo proposto da CEMAGREF (Centre National du Machinisme Agricole, du Gènie Rural, des Eaux et des Fôrets): per Idro-Ecoregioni si intendono quelle ampie aree territoriali all’interno delle quali la variabilità delle caratteristiche chimiche, fisiche e biologiche è limitata. Il secondo passo è consistito nel riconoscimento dei tipi fluviali presenti all’interno di ogni Idro-Ecoregione; l’individuazione delle tipologie ha utilizzato semplici descrittori fra cui: origine, distanza dalla sorgente e influenza del bacino a monte per i corsi d’acqua perenni; persistenza e morfologia dell’alveo per i corsi d’acqua temporanei. ARPA Lombardia – Settore Monitoraggi Ambientali
7 Stato delle acque superficiali in Regione Lombardia - Corsi d’acqua. Rapporto triennale 2014-2016 Fig. 1: Suddivisione del territorio della Lombardia in Idroecoregioni Fig. 2: Corpi Idrici individuati sul territorio della Regione Lombardia ARPA Lombardia – Settore Monitoraggi Ambientali
8 Stato delle acque superficiali in Regione Lombardia - Corsi d’acqua. Rapporto triennale 2014-2016 Sulla base delle informazioni sulle attività antropiche presenti nel bacino idrografico, sulle pressioni da esse provocate e sugli impatti prodotti, è stato possibile pervenire ad una previsione circa la capacità di ciascun Corpo Idrico di raggiungere o meno, nei tempi previsti dalla normativa, gli obiettivi di qualità. A conclusione della prima analisi di rischio i Corpi Idrici sono stati distinti nelle seguenti classi di rischio: Corpi Idrici a rischio, Corpi Idrici non a rischio, Corpi Idrici probabilmente a rischio. Questa attribuzione ha avuto lo scopo di individuare un criterio di priorità attraverso il quale orientare i programmi di monitoraggio attuati da ARPA Lombardia. 3.3 Classificazione dello stato di qualità dei Corpi Idrici superficiali Lo stato di un Corpo Idrico superficiale è determinato dal valore più basso tra il suo Stato Ecologico e il suo Stato Chimico. Lo Stato Ecologico è stabilito in base alla classe più bassa relativa agli elementi biologici, agli elementi chimico-fisici a sostegno e agli elementi chimici a sostegno. Le classi di Stato Ecologico sono cinque: ELEVATO (blu), BUONO (verde), SUFFICIENTE (giallo), SCARSO (arancione), CATTIVO (rosso). Lo Stato Chimico è definito rispetto agli standard di qualità per le sostanze o gruppi di sostanze dell’elenco di priorità, previsti dal D.M.260/2010. Il Corpo Idrico che soddisfa tutti gli standard di qualità ambientale fissati dalla normativa è classificato in BUONO Stato Chimico (blu). In caso contrario, la classificazione evidenzierà il mancato conseguimento dello stato BUONO (rosso). Fig. 3: Schema generale per la classificazione dello stato delle acque superficiali ARPA Lombardia – Settore Monitoraggi Ambientali
9 Stato delle acque superficiali in Regione Lombardia - Corsi d’acqua. Rapporto triennale 2014-2016 3.1.1 Stato Ecologico Lo Stato Ecologico è definito dalla qualità della struttura e del funzionamento degli ecosistemi acquatici, stabilita attraverso il monitoraggio degli elementi biologici, degli elementi chimici e fisico-chimici a sostegno e degli elementi idromorfologici a sostegno. Gli elementi di qualità differiscono tra fiumi e laghi, in funzione delle rispettive peculiarità. Gli elementi biologici utilizzati ai fini della classificazione dello Stato Ecologico dei corsi d’acqua sono le macrofite, le diatomee, i macroinvertebrati bentonici e la fauna ittica. EQB Metodo di classificazione Descrizione IBMR - Indice Biologique L’indice IBMR è finalizzato alla valutazione dello stato trofico Macrofite inteso in termini di intensità di produzione primaria. Macrophytique en Rivière ICMi - Indice Multimetrico di L’indice ICMi si basa sull’Indice di Sensibilità agli Inquinanti (IPS) Diatomee e sull’Indice Trofico (TI). Intercalibrazione Il sistema MacrOper è basato sul calcolo dell’Indice Multimetrico STAR di Intercalibrazione (STAR_ICMi). Macroinvertebrati Sistema MacrOper La classificazione dei fiumi molto grandi e/o non accessibili si bentonici ottiene dalla combinazione dei valori RQE ottenuti per gli indici STAR_ICMi e MTS (Mayfly Total Score). L’indice ISECI si basa sulla presenza e la condizione biologica ISECI - Indice dello Stato Fauna ittica (classi di età e consistenza demografica) delle specie indigene, Ecologico delle Comunità Ittiche sulla presenza di ibridi, di specie aliene e di specie endemiche. Tab. 1: Elementi di qualità biologica (EQB) e metodi di classificazione dello Stato Ecologico per i corsi d’acqua Gli elementi generali chimico-fisici a sostegno degli elementi biologici da utilizzare ai fini della classificazione dello Stato Ecologico dei corsi d’acqua sono i nutrienti e l’ossigeno disciolto. Per una migliore interpretazione del dato biologico, ma non per la classificazione, si tiene conto anche di temperatura, pH, alcalinità e conducibilità. Elemento Parametro Indice Descrizione Ossigeno disciolto 100-OD% saturazione Livello di Inquinamento dai Macrodescrittori per lo Stato Ecologico. Azoto ammoniacale Il LIMeco di ciascun campionamento viene derivato come (N-NH4) media tra i punteggi attribuiti ai singoli parametri secondo LIMeco le soglie stabilite dalla normativa, in base alla Nutrienti Azoto nitrico (N-NO3) concentrazione osservata. Il LIMeco da attribuire ad un sito è la media dei LIMeco dei Fosforo totale campionamenti effettuati durante l'anno. Temperatura pH Sono utilizzati esclusivamente per una migliore Altri parametri - interpretazione del dato biologico e non per la Alcalinità classificazione. Conducibilità Tab. 2: Elementi generali di qualità chimico-fisica e indice per la classificazione dello Stato Ecologico dei corsi d’acqua Per gli elementi biologici la classificazione si effettua sulla base del valore di Rapporto di Qualità Ecologica (RQE), ossia del rapporto tra valore del parametro biologico osservato e valore dello stesso parametro corrispondente alle condizioni di riferimento per il tipo a cui appartiene il Corpo Idrico in osservazione. Il 4 ottobre 2017 è stata approvata da parte della Commissione europea la Terza Decisione di Inrtercalibrazione ossia “Decisione della Commissione che istituisce, a norma della direttiva 2000/60/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, i valori delle classificazioni dei sistemi di monitoraggio degli Stati membri ARPA Lombardia – Settore Monitoraggi Ambientali
10 Stato delle acque superficiali in Regione Lombardia - Corsi d’acqua. Rapporto triennale 2014-2016 risultanti dall'esercizio di intercalibrazione e che abroga la decisione 2013/480/UE” con cui vengono aggiornate le metodiche da utilizzare per la classificazione dello Stato Ecologico. Per questo rapporto, i dati degli elementi di qualità biologica raccolti nel triennio 2014-2016 sono stati valutati sulla base del D.M. 260/2010 non modificato dalla Terza Decisione di Intercalibrazione. Gli elementi chimici a sostegno degli elementi biologici sono gli inquinanti specifici non appartenenti all’elenco di priorità. Per ciascun inquinante specifico è stabilito (D.M.260/2010) uno standard di qualità ambientale espresso come valore medio annuo (SQA-MA). Arsenico Cromo totale Mevinfos Azinfos etile 2,4D Ometoato Azinfos metile Demeton Ossidemeton metile Bentazone 3,4-Dicloroanilina Paration etile 2-Cloroanilina 1,2 Diclorobenzene Paration metile 3-Cloroanilina 1,3 Diclorobenzene 2,4,5T 4-Cloroanilina 1,4 Diclorobenzene Toluene Clorobenzene 2,4-Diclorofenolo 1,1,1Tricloroetano 2-Clorofenolo Diclorvos 2,4,5-Triclorofenolo 3-Clorofenolo Dimetoato 2,4,6-Triclorofenolo Terbutilazina 4-Clorofenolo Eptaclor (incluso metabolita) 1-Cloro-2-nitrobenzene Fenitrotion Composti del Trifenilstagno 1-Cloro-3-nitrobenzene Fention Xileni 1-Cloro-4-nitrobenzene Linuron Pesticidi singoli Cloronitrotolueni Malation Pesticidi totali 2-Clorotoluene MCPA 3-Clorotoluene Mecoprop 4-Clorotoluene Metamidofos Tab. 3: Inquinanti specifici non appartenenti all’elenco di priorità: elementi chimici a sostegno degli elementi biologici -Tab.1/B DM 260/2010- Il D. Lgs.172/2015 ha introdotto alcune modifiche all’elenco delle sostanze presenti nella tabella 1/B che non sono da considerarsi per la valutazione dei dati relativi al triennio 2014-2016, classificato sulla base delle norme vigenti ante D. Lgs. 172/2015. ARPA Lombardia – Settore Monitoraggi Ambientali
11 Stato delle acque superficiali in Regione Lombardia - Corsi d’acqua. Rapporto triennale 2014-2016 3.1.2 Stato Chimico La presenza delle sostanze appartenenti all’elenco di priorità definisce lo Stato Chimico dei Corpi Idrici. Per ciascuna sostanza sono stabiliti uno standard di qualità ambientale espresso come valore medio annuo (SQA- MA) e uno standard di qualità ambientale espresso come concentrazione massima ammissibile (SQA-CMA). La normativa prevede il raggiungimento, entro il 20 novembre 2021, dell’obiettivo di eliminare le sostanze pericolose prioritarie (PP) negli scarichi, nei rilasci da fonte diffusa e nelle perdite, nonché di ridurre gradualmente negli stessi le sostanze prioritarie (P). Per le altre sostanze (E) l’obiettivo è di eliminare l’inquinamento dalle acque causato da scarichi, rilasci da fonte diffusa e perdite. Alaclor P Fluorantene P Alcani,C10-C13,cloro PP Idrocarburi policiclici aromatici: Antiparassitari del ciclodiene: Benzo(a)pirene Aldrin Benzo(b)fluorantene PP Dieldrin E Benzo(k)fluoranthene Endrin Benzo(g,h,i)perylene Isodrin Indeno(1,2,3-cd) pyrene Antracene PP Isoproturon P Atrazina P Mercurio e composti PP Benzene P Naftalene P Cadmio e composti PP Nichel e composti P Clorfenvinfos P 4-Nonilfenolo PP Ottilfenolo (4-(1,1',3,3'-tetrametilbutil- Clorpirifos (Clorpirifos etile) P P fenolo) DDT totale E Pentaclorobenzene PP p.p'-DDT E Pentaclorofenolo P 1,2-Dicloroetano P Piombo e composti P Diclorometano P Simazina P Di(2-etilesilftalato) P Tetracloruro di carbonio E Difeniletere bromato (sommatoria congeneri PP Tetracloroetilene E 28, 47, 99, 100, 153 e 154) Diuron P Tricloroetilene E Tributilstagno e composti (Tributilstagno Endosulfan PP PP catione) Esaclorobenzene PP Triclorobenzeni P Esaclorobutadiene PP Triclorometano P Esaclorocicloesano PP Trifluralin P Tab. 4: Sostanze dell’elenco di priorità (PP: sostanza pericolosa prioritaria; P: sostanza prioritaria; E: altre sostanze (Tab.1/A, D.M. 260/2010) Il D. Lgs.172/2015 ha modificato gli Standard di Qualità di alcune sostanze presenti nella tabella 1/A (7 sostanze dell’elenco di priorità), stabilendo che gli stessi si devono applicare a partire dal 22 dicembre 2015. In sede di Autorità di bacino distrettuale del fiume Po si è comunque concordato, per garantire risultati confrontabili e omogenei a livello distrettuale, di classificare lo stato di qualità per il triennio 2014-2016 sulla base delle norme vigenti ante D. Lgs. 172/2015. ARPA Lombardia – Settore Monitoraggi Ambientali
12 Stato delle acque superficiali in Regione Lombardia - Corsi d’acqua. Rapporto triennale 2014-2016 3.1.3 Tipi di monitoraggio L’obiettivo del monitoraggio è quello di stabilire un quadro generale coerente ed esauriente dello Stato Ecologico e chimico delle acque all’interno di ciascun bacino idrografico e permettere la classificazione di tutti i Corpi Idrici superficiali. Il monitoraggio delle acque superficiali si articola in: sorveglianza, operativo, indagine. Il monitoraggio di sorveglianza, che riguarda i Corpi Idrici “non a rischio” e “probabilmente a rischio” di non soddisfare gli obiettivi ambientali, è realizzato per: - integrare e convalidare l’analisi delle pressioni e degli impatti; - la progettazione efficace ed effettiva dei futuri programmi di monitoraggio; - la valutazione delle variazioni a lungo termine di origine naturale (rete nucleo); - la valutazione delle variazioni a lungo termine risultanti da una diffusa attività di origine antropica (rete nucleo); - tenere sotto osservazione l’evoluzione dello Stato Ecologico dei siti di riferimento; - classificare i Corpi Idrici. Il monitoraggio operativo è realizzato per: - stabilire lo stato dei Corpi Idrici identificati “a rischio” di non soddisfare gli obiettivi ambientali; - valutare qualsiasi variazione dello stato di tali Corpi Idrici risultante dai programmi di misure; - classificare i Corpi Idrici. Il monitoraggio di indagine è richiesto in casi specifici e più precisamente: - quando sono sconosciute le ragioni di eventuali superamenti (ad esempio le cause del mancato raggiungimento degli obiettivi o del peggioramento dello stato); - quando il monitoraggio di sorveglianza indica il probabile rischio di non raggiungere gli obiettivi e il monitoraggio operativo non è ancora stato definito; - per valutare l’ampiezza e gli impatti di un inquinamento accidentale. Il monitoraggio di sorveglianza si effettua per almeno un anno ogni sei (periodo di validità del Piano di Gestione), salvo per la rete nucleo che è controllata ogni tre anni. Il ciclo del monitoraggio operativo è triennale. ARPA Lombardia – Settore Monitoraggi Ambientali
13 Stato delle acque superficiali in Regione Lombardia - Corsi d’acqua. Rapporto triennale 2014-2016 4. RETE DI MONITORAGGIO 4.1 Rete di monitoraggio regionale Il primo ciclo triennale di monitoraggio operativo è stato avviato da ARPA Lombardia nel 2014 e si è concluso nel 2016. Il secondo ciclo triennale è iniziato nel 2017 e avrà termine nel 2019, anno in cui si concluderà il secondo ciclo sessennale del monitoraggio di sorveglianza, in tempo utile per la revisione del Piano di Gestione del distretto idrografico Padano. La rete di monitoraggio regionale per le acque superficiali nel triennio 2014-2016 è composta da 367 stazioni collocate su 357 Corpi Idrici fluviali. Complessivamente a livello regionale vengono quindi sottoposti a monitoraggio oltre il 50% dei Corpi Idrici fluviali individuati (con percentuali variabili da provincia a provincia). Fig. 4: Rete regionale di monitoraggio dei Corpi Idrici. Triennio 2014-2016 Il PdGPo ha suddiviso in territorio della Regione Lombardia in 7 sottobacini qui di seguito rappresentati. ARPA Lombardia – Settore Monitoraggi Ambientali
14 Stato delle acque superficiali in Regione Lombardia - Corsi d’acqua. Rapporto triennale 2014-2016 Fig. 5: Divisione della Regione Lombardia in sottobacini del PdGPo Come sopra riportato in Regione Lombardia vengono monitorati circa il 50% dei Corpi Idrici individuati dal PdGPo, percentuale che aumenta fino al 71% se si considerano i Corpi Idrici artificiali. Monitorati 2014-2016 Individuati PTA 2017 600 500 400 49% 300 200 71% 100 67 % 0 naturale artificiale fortemente modificato Fig. 6: Natura dei Corpi Idrici (naturale, artificiale, fortemente modificato) individuati e monitorati in Lombardia ARPA Lombardia – Settore Monitoraggi Ambientali
15 Stato delle acque superficiali in Regione Lombardia - Corsi d’acqua. Rapporto triennale 2014-2016 Le percentuali variano anche da sottobacino a sottobacino così come riportato in tab.5 e in figura 7. Numero Corpi Idrici Monitorati Individuati per Bacino 2014-2016 PTA 2017 TICINO MAGGIORE LUGANO 32 50 ADDA LAGO COMO 122 261 LAMBRO OLONA 42 62 OGLIO LAGO ISEO 90 170 MINCIO LAGO GARDA 19 26 PO 48 98 FISSERO TARTARO CANAL BIANCO 4 12 Totale Regione 357 679 Tabella 5: Numero di Corpi Idrici monitorati nei diversi sottobacini rispetto a quelli individuati dal PTA in Lombardia Numero Corpi idrici per Bacino Monitorati 2014-2016 Individuati PTA 2017 300 80% 70% 250 47% 60% 200 50% 150 53% 40% 30% 100 68% 49% 20% 50 64% 10% 73% 33% 0 0% TICINO ADDA LAGO LAMBRO OLONA OGLIO LAGO MINCIO LAGO PO FISSERO MAGGIORE COMO ISEO GARDA TARTARO CANAL LUGANO BIANCO Fig.7: Numero e percentuale di Corpi Idrici monitorati rispetto a quelli individuati dal PTA in Lombardia I Corpi Idrici monitorati e appartenenti ai diversi sottobacini, in relazioni all’analisi di rischio2, sono stati assegnati alle due tipologie di monitoraggio previste dal D.M. 260/2010 (monitoraggio operativo, monitoraggio di sorveglianza (figura 8). 2 Come da procedura descritta nel Paragrafo A.3.1.1 del D.M.260/2010 ARPA Lombardia – Settore Monitoraggi Ambientali
16 Stato delle acque superficiali in Regione Lombardia - Corsi d’acqua. Rapporto triennale 2014-2016 operativo sorveglianza TICINO MAGGIORE LUGANO 7 25 ADDA LAGO COMO 54 68 LAMBRO OLONA 6 36 OGLIO LAGO ISEO 30 60 MINCIO LAGO GARDA 3 16 PO 7 41 FISSERO TARTARO CANAL 4 BIANCO Fig. 8: Numero di Corpi Idrici monitorati nel triennio 2014-2016 suddivisi per sottobacino di appartenenza 4.2 Programma di monitoraggio relativo al triennio 2014-2016 Il programma di monitoraggio degli elementi di qualità fisico-chimica a supporto è stato definito sulla base dei criteri dettati: • dai punti A.3.2.5. A.3.3.4 A.3.5. del D.M.260/2010 che prevedono l’integrazione delle analisi biologiche con la determinazione di elementi generali di base; • dai protocolli nazionali di campionamento. La rilevazione degli elementi fisico-chimici di base è stata effettuata tutti gli anni in tutti i siti di monitoraggio delle reti operativa e di sorveglianza appartenenti: • alla rete nitrati; • alla rete nucleo Diffusa Attività Antropica (DAA); • alla rete individuata per il calcolo dei carichi nel bacino del Po e/o a chiusura dei principali sottobacini. La frequenza minima di rilevazione è trimestrale e, ove possibile, in corrispondenza del monitoraggio degli EQB. Per alcune stazioni i parametri di base vengono determinati con frequenza mensile (con l’eccezione del parametro Escherichia coli) sulla base dei seguenti criteri: • i Corpi Idrici appartengono anche alla rete “vita pesci”; • le stazioni di monitoraggio sono posizionate in chiusura dei principali sottobacini; • le stazioni di monitoraggio sono state individuate come sezioni di riferimento per la stima dei carichi fluviali in sede di Autorità di bacino del Po; • esiste un idrometro, con relativa scala di portata, o un misuratore di portata di ARPA; • è previsto un monitoraggio operativo e dai dati emergono superamenti delle soglie di attenzione o allarme per i nitrati. Gli elementi monitorati su tutti i siti comprendono i parametri necessari alla definizione di: • condizioni termiche (temperatura dell’acqua); • condizioni di ossigenazione (ossigeno disciolto, BOD e COD); • conducibilità; ARPA Lombardia – Settore Monitoraggi Ambientali
17 Stato delle acque superficiali in Regione Lombardia - Corsi d’acqua. Rapporto triennale 2014-2016 • salinità (cloruri, solfati, calcio, magnesio, potassio, sodio); • stato di acidificazione (pH, alcalinità); • condizioni dei nutrienti (azoto nitrico, azoto nitroso, azoto ammoniacale, azoto totale, fosforo totale, ortofosfato); • inquinamento microbiologico (Escherichia coli). La rilevazione degli elementi di qualità chimici è stata effettuata tutti gli anni in tutti i punti di monitoraggio delle reti operativa e di sorveglianza ricedenti nelle seguenti casistiche: • appartenenza alla rete nitrati; • appartenenza alla rete vita pesci; • appartenenza alla rete nucleo DAA; • Corpi Idrici appartenenti alla rete individuata per il calcolo dei carichi nel bacino del Po e/o a chiusura dei principali sottobacini; • presenza di superamenti degli SQA-MA e/o SQA-CMA. Nelle figure 10 e 11 viene fornita una sintesi delle sostanze monitorate per sottobacino. I metalli sono ricercati praticamente in tutti i Corpi Idrici dei diversi sottobacini, spesso unitamente a pesticidi e VOC. Idrocarburi Policiclici Aromatici (IPA), Alofenoli e Alchilfenoli sono monitorati su un numero minore di Corpi Idrici in particolare nelle aree di pianura dei diversi sottobacini e comunque in relazione all’analisi delle pressioni. Tutte le informazioni che quindi vengono raccolte nei diversi trienni di monitoraggio vengono utilizzate per l’aggiornamento dell’analisi puntuale delle pressioni e degli impatti e per ridefinire le sostanze scelte come significative per ciascun Corpo Idrico, per l’inserimento nel monitoraggio chimico per il triennio successivo. Per far fronte alle richieste della Direttiva 2013/39/UE, recepita in Italia dal D. Lgs.172/2015 che modifica la Direttiva 2000/60/CE per quanto riguarda le sostanze prioritarie nel settore della politica delle acque, fissando requisiti di qualità sempre più stringenti per le acque superficiali e alla Decisione UE 2015/495 (Watch List), è stato avviato, per il sessennio 2014-2019, un piano di implementazione delle dotazioni strumentali dei laboratori di analisi di ARPA e sono state impegnate risorse di personale specializzato per lo sviluppo e la validazione delle metodiche; tali fattori hanno consentito di programmare e determinare nuovi composti emergenti. Il programma di monitoraggio degli elementi di qualità biologica è definito sulla base di: - criteri dettati dai punti A.3.2.5, A.3.3.4, e A.3.5 del D.M. 260/2010; - protocolli nazionali di campionamento, tenendo conto della variabilità spaziale e temporale dei bioindicatori monitorati; - valutazioni emerse dai sopralluoghi effettuati, in particolare per quanto riguarda l’accessibilità alle stazioni e la loro rappresentatività rispetto all’intero Corpo Idrico; - esiti del monitoraggio del sessennio 2009-2014 per quanto riguarda la programmazione 2014-2016; - esiti del monitoraggio del triennio 2014-2016 per quanto riguarda la programmazione 2017-2019. Per i Corpi Idrici della rete di monitoraggio di sorveglianza è stato previsto, nel triennio 2014-2016, il monitoraggio di macroinvertebrati, macrofite e diatomee. Così come indicato nella norma, le macrofite non sono state considerate nelle HER alpine e, di norma, nei fiumi grandi e molto grandi. Nel triennio 2017-2019, per i Corpi Idrici in sorveglianza che non hanno raggiunto almeno lo Stato Ecologico BUONO a causa dei soli EQB, è programmato il monitoraggio degli elementi biologici che hanno presentato criticità. Per i Corpi Idrici della rete di monitoraggio operativo nel triennio 2014-2016 sono stati selezionati gli EQB più sensibili alla pressione o alle pressioni significative alle quali i Corpi Idrici sono soggetti. Prioritariamente è stato previsto il monitoraggio dei macroinvertebrati bentonici, in quanto sensibili a tutte le principali tipologie di pressione. Per alcuni Corpi Idrici sono state considerate anche le diatomee o le macrofite, al fine di una più completa valutazione dello stato in presenza di pressioni legate all’arricchimento di nutrienti e al carico di sostanze organiche e/o in presenza di uno Stato Ecologico sufficiente. Nei casi di difficoltà di ARPA Lombardia – Settore Monitoraggi Ambientali
18 Stato delle acque superficiali in Regione Lombardia - Corsi d’acqua. Rapporto triennale 2014-2016 campionamento dei macroinvertebrati e/o in presenza di uno Stato Ecologico scadente o pessimo è stato previsto il monitoraggio delle sole diatomee, il cui campionamento presenta minori difficoltà. Le diatomee, da sole o insieme ad altri EQB, sono state selezionate anche per completare le informazioni di natura biologica sui Corpi Idrici appartenenti alla rete nitrati. Per i Corpi Idrici della rete operativa che hanno conseguito almeno lo Stato Ecologico BUONO nel 2014-2016 è stato programmato, nel triennio 2017-2019, il monitoraggio degli EQB non ancora presi in considerazione. STATO CHIMICO (Tab. 1.A) - SOSTANZE MONITORATE 0% 10% 20% 30% 40% 50% 60% 70% 80% 90% 100% TICINO MAGGIORE LUGANO ADDA LAGO COMO LAMBRO OLONA OGLIO LAGO ISEO MINCIO LAGO GARDA PO FISSERO TARTARO CANAL BIANCO FISSERO TICINO MINCIO LAGO OGLIO LAGO ADDA LAGO TARTARO CANAL PO LAMBRO OLONA MAGGIORE GARDA ISEO COMO BIANCO LUGANO METALLI 4 48 19 90 42 117 30 PESTICIDI 4 46 16 66 42 46 24 IPA 4 11 11 36 22 27 21 VOC 0 46 19 66 42 50 23 ALOFENOLI ALCHILFENOLI 0 9 10 31 13 34 19 Fig. 9: Divisione per sottobacini della percentuale (barre) e del numero (tabella) di Corpi Idrici su cui vengono determinati i gruppi di sostanze della Tab. 1/A del D.M. 260/2010 STATO ECOLOGICO (Tab. 1.B) - SOSTANZE MONITORATE 0% 10% 20% 30% 40% 50% 60% 70% 80% 90% 100% TICINO MAGGIORE LUGANO ADDA LAGO COMO LAMBRO OLONA OGLIO LAGO ISEO MINCIO LAGO GARDA PO FISSERO TARTARO CANAL BIANCO FISSERO TICINO MINCIO LAGO OGLIO LAGO ADDA LAGO TARTARO CANAL PO LAMBRO OLONA MAGGIORE GARDA ISEO COMO BIANCO LUGANO METALLI 4 48 19 90 42 97 28 PESTICIDI 4 48 19 75 42 101 27 VOC 0 15 11 45 42 54 23 ALOFENOLI ALCHILFENOLI 0 19 10 22 12 23 19 Fig. 10: Divisione per sottobacini della percentuale (barre) e del numero (tabella) di Corpi Idrici su cui vengono determinati i gruppi di sostanze della Tab. 1/B del D.M. 260/2010 ARPA Lombardia – Settore Monitoraggi Ambientali
19 Stato delle acque superficiali in Regione Lombardia - Corsi d’acqua. Rapporto triennale 2014-2016 5. STATO DELLE ACQUE IN REGIONE LOMBARDIA 5.1 Sintesi Idrometeorologica triennio 2014-20163 Osservando la distribuzione della somma delle precipitazioni registrate nell'anno da ciascuna stazione in telemisura della rete di monitoraggio di ARPA Lombardia si rileva, in termini di quantificazione delle precipitazioni annue totali sulla regione, come il 2016 sia stato contraddistinto da una scarsità di precipitazioni nei mesi invernali, in particolare nel mese di dicembre. Febbraio e maggio sono invece risultati più piovosi della media recente, risolvendo il problema della crisi idrica dovuta all'inverno asciutto 2015/2016. Il 2015 infatti è risultato un anno con precipitazioni molto scarse causato dall'anomala stabilità del periodo autunnale e invernale, normalmente il più piovoso dell'anno, che nel 2015 è stato quasi completamente asciutto su buona parte della regione. Nell’anno 2014 sono state invece registrate precipitazioni mediamente superiori alla media degli ultimi anni. Questa anomalia è dovuta principalmente ad un inizio anno assai piovoso, ad un'estate particolarmente piovosa a causa delle frequenti perturbazioni in transito sulla nostra regione e ad un novembre con precipitazioni abbondanti e in talune zone anche persistenti. Fig. 11: Andamento della distribuzione delle precipitazioni totali annue misurate dalle stazioni della rete meteorologica di ARPA Lombardia (telemisura) 2002 – 2016 Osservando poi la distribuzione della media annuale delle temperature registrate dalle stazioni in telemisura di pianura della rete di monitoraggio di ARPA Lombardia si rileva come l’anno 2016 sia stato più caldo della media, anche della media recente, ma non record come i due anni precedenti. Il 2014 infatti è risultato l'anno più caldo dell'ultima media decadale ovvero quella 2002-2013 con un 2015 ad esso paragonabile come anno complessivamente più caldo dal 2002. 3Elaborazioni a cura della U.O.C. Servizio Meteorologico e Rete Idro-Meteo regionale -Settore Tutela delle risorse e Rischi naturali di ARPA Lombardia http://www.arpalombardia.it/Pages/Acque-Superficiali/Quantita/Bollettini-e-rapporti.aspx?firstlevel=Quantit%C3%A0 ARPA Lombardia – Settore Monitoraggi Ambientali
20 Stato delle acque superficiali in Regione Lombardia - Corsi d’acqua. Rapporto triennale 2014-2016 Fig. 12: Diagramma dell’afflusso meteorico medio per bacino idrografico (mm/mese) 2014 2015 2016 ARPA Lombardia – Settore Monitoraggi Ambientali
21 Stato delle acque superficiali in Regione Lombardia - Corsi d’acqua. Rapporto triennale 2014-2016 5.2 Stato dei corsi d’acqua nel triennio 2014-2016 Il processo di classificazione ha portato a definire, per quanto riguarda i corsi d’acqua complessivamente tipizzati (corrispondenti a 669 Corpi Idrici) per l’attuale periodo di pianificazione, lo Stato Ecologico di 626 Corpi Idrici e lo Stato Chimico di 633 Corpi Idrici. Per altri 43 Corpi Idrici (circa il 6 % del totale) non è stato possibile determinare lo Stato Ecologico, per ragioni legate alla inidoneità al campionamento degli elementi biologici e/o all’assenza prolungata di acqua in alveo. Analogamente, per 36 Corpi Idrici (circa il 5% del totale) non è stato possibile determinare lo Stato Chimico. Nel seguito si riportano delle elaborazioni che descrivono in forma sintetica i risultati ottenuti sui CI che sono stati classificati, nonché sui 357 CI effettivamente sottoposti a monitoraggio da parte di ARPA Lombardia. 5.2.1 Stato Ecologico Sul totale dei 522 Corpi Idrici individuati sui corsi d’acqua naturali classificati, circa il 40% consegue lo Stato Ecologico BUONO o ELEVATO e circa il 60% dei Corpi Idrici naturali ricade in Stato Ecologico SUFFICIENTE o inferiore (Fig. 14). Anche per i Corpi Idrici fortemente modificati (CIFM) o artificiali (CIA) è stato definito uno Stato Ecologico, sebbene la normativa preveda per queste tipologie la definizione del Potenziale Ecologico4. Allo stato attuale i criteri previsti dal D.M.156/2013 per la classificazione del Potenziale Ecologico dei CIFM e dei CIA risultano ancora in fase di sperimentazione e non sono quindi stati applicati. I risultati ottenuti mostrano che solamente circa il 9,6 % dei 104 CIFM/CIA classificati raggiunge uno Stato Ecologico BUONO e nessuno raggiunge uno Stato Ecologico ELEVATO. Stato Ecologico 2014-2016 Stato Ecologico 2014-2016 Numero corpi idrici % corpi idrici 34 176 6 208 31 Naturali 37 93 Naturali 17 11 2 38 7 10 9 65 60 Artificiali/CIFM Artificiali/CIFM 24 22 5 5 5 5 0 50 100 150 200 250 0 10 20 30 40 50 60 70 Fig. 13: Distribuzione nelle classi di Stato Ecologico di tutti i Corpi Idrici individuati sui corsi d’acqua in Lombardia nel triennio 2014-2016 Se ci si sofferma sullo Stato ELEVATO e BUONO, il bacino idrografico con la maggiore percentuale in lunghezza di Corpi Idrici in queste classi è quello dell’Adda e del Lago di Como. 4 paragrafo A.4.6.2 del DM 260/2010 ARPA Lombardia – Settore Monitoraggi Ambientali
22 Stato delle acque superficiali in Regione Lombardia - Corsi d’acqua. Rapporto triennale 2014-2016 Lunghezza dei Corpi idrici in Stato Ecologico BUONO-ELEVATO 0% 10% 20% 30% 40% 50% ADDA LAGO DI COMO PO FISSERO-TARTARO-CANAL BIANCO LAMBRO - OLONA OGLIO LAGO D'ISEO MINCIO-LAGO DI GARDA TICINO MAGGIORE LUGANO Fig. 14: Lunghezza percentuale dei Corpi Idrici in Stato Ecologico BUONO o ELEVATO Se si considerano i 357 Corpi Idrici fluviali effettivamente sottoposti a monitoraggio, escludendo dunque dall’analisi quelli “raggruppati”5, si rileva che circa il 29% di essi raggiunge uno Stato Ecologico almeno BUONO (circa 34% dei CI naturali e circa 9% dei CIFM/CIA), mentre circa il 70% ricade in uno Stato Ecologico SUFFICIENTE o inferiore; i restanti 4 Corpi Idrici non sono stati classificati (figura 15). Stato Ecologico 2014-2016 Stato Ecologico 2014-2016 Numero corpi idrici % corpi idrici 7 2 90 32 117 42 Naturali 59 Naturali 21 6 2 2 1 0 0 7 9 44 58 Artificiali/CIFM 20 Artificiali/CIFM 26 3 4 2 3 0 20 40 60 80 100 120 140 0 20 40 60 80 Fig. 15: Distribuzione nelle classi di Stato Ecologico dei Corpi Idrici individuati sui corsi d’acqua sottoposti a monitoraggio nel triennio 2014-2016 Nel 41 % dei casi sono gli elementi di qualità biologica a far scadere lo Stato Ecologico, mentre nel 38 % dei casi il giudizio inferiore al BUONO viene supportato anche dallo stato degli elementi chimico-fisici e chimici (figura 16). 5Classificati attribuendo lo Stato Ecologico del Corpo Idrico rappresentativo del raggruppamento secondo la procedura descritta al paragrafo A.3.3.5 del D.M. 260/2010 ARPA Lombardia – Settore Monitoraggi Ambientali
23 Stato delle acque superficiali in Regione Lombardia - Corsi d’acqua. Rapporto triennale 2014-2016 Stato Ecologico LIMeco 2% EQB 41% EQB-LIMeco-chimici 38% Fig. 16: Suddivisione percentuale degli Elementi di qualità che portano allo scadimento dello Stato Ecologico Se si considera la distribuzione dei Corpi Idrici tra le classi di Stato Ecologico nei vari sottobacini, il maggior numero di Corpi Idrici in Stato ELEVATO/BUONO si osserva nei sottobacini dell’Adda e dell’Oglio. Nei bacini Lambro-Seveso-Olona, Ticino, Mincio e Po, si rileva l’assenza di Corpi Idrici in Stato Ecologico ELEVATO. Stato Ecologico 2014-2016 Numero Corpi Idrici monitorati 60 50 40 30 20 10 0 TICINO ADDA LAGO LAMBRO OLONA OGLIO LAGO ISEO MINCIO LAGO PO FISSERO TARTARO MAGGIORE COMO GARDA CANAL BIANCO LUGANO Fig. 17: Distribuzione nelle classi di Stato Ecologico dei Corpi Idrici fluviali sottoposti a monitoraggio, suddivisi per sottobacini ARPA Lombardia – Settore Monitoraggi Ambientali
24 Stato delle acque superficiali in Regione Lombardia - Corsi d’acqua. Rapporto triennale 2014-2016 5.2.1.1 Elementi di Qualità Biologica (EQB) Lo stato degli Elementi di Qualità Biologica (EQB) descrive un quadro migliore, in quanto lo Stato BUONO o ELEVATO è conseguito da 154 Corpi Idrici, poco più del 43% di quelli monitorati (figura 18). Stato Elementi di Qualità Biologica Stato Elementi di Qualità Biologica 2014-2016 2014-2016 Numero corpi idrici % corpi idrici 34 12 96 34 84 30 Naturali 59 Naturali 21 6 2 2 1 6 8 18 24 27 36 Artificiali/CIFM 20 Artificiali/CIFM 26 3 4 2 3 0 20 40 60 80 100 120 0 10 20 30 40 Fig. 18: Distribuzione nelle classi di Stato degli EQB dei Corpi Idrici individuati sui corsi d’acqua sottoposti a monitoraggio nel triennio 2014-2016 In generale, rispetto a quanto stabilito nella programmazione, in fase di monitoraggio possono essere state introdotte alcune variazioni in relazione alla possibilità di campionamento e alla rappresentatività degli elementi biologici selezionati in via preliminare. Il monitoraggio della fauna ittica, in quanto elemento di qualità per la classificazione dello Stato Ecologico, è stato introdotto da ARPA Lombardia a partire dal 2014. Il metodo di campionamento e il sistema di valutazione dello stato di questo EQB sono tuttavia cambiati nel tempo e pertanto nel triennio 2014-2016 la fauna ittica non è stata presa in considerazione per la classificazione dello Stato Ecologico. 5.2.1.1.1 Corpi Idrici naturali Complessivamente, nel triennio 2014-2016, i macroinvertebrati sono stati monitorati nell’87% dei Corpi Idrici naturali, da soli (40%) o insieme ad altri elementi biologici (47%), prevalentemente diatomee. Queste ultime sono state monitorate in poco più della metà dei Corpi Idrici (54%), in alcuni casi (13%) come unico elemento biologico. Infine, le macrofite sono state monitorate in un numero ridotto di Corpi Idrici (6%), sempre insieme agli altri due EQB (figura 19). ARPA Lombardia – Settore Monitoraggi Ambientali
25 Stato delle acque superficiali in Regione Lombardia - Corsi d’acqua. Rapporto triennale 2014-2016 EQB 2014-2016 n=280 MI+DI+MF 6% MI 40% MI+DI 41% DI 13% Fig.19: Distribuzione percentuale dei Corpi Idrici naturali in base agli EQB monitorati nel triennio 2014-2016 (MI: macroinvertebrati; DI: diatomee; MF: macrofite) Per quanto riguarda i risultati della classificazione, nella figura 20 è mostrata la distribuzione percentuale nelle classi di stato degli EQB nel triennio 2014-2016. Quasi la metà (47%) consegue uno stato BUONO o ELEVATO in linea con gli obiettivi qualitativi posti dalla Direttiva 2000/60/CE, mentre circa un quarto (23%) ottiene uno stato SCARSO o CATTIVO. La situazione appare del tutto sovrapponibile a quella risultante dal monitoraggio svolto nel sessennio 2009-2014 (figura 21). Al proposito si ricorda che, nel caso in cui nella medesima stazione venga monitorato più di un elemento biologico, ai fini della classificazione il giudizio viene assegnato in base alla peggiore condizione riscontrata (principio cosiddetto “one-out-all-out”). EQB 2014-2016 n=280 CATTIVO 2% ELEVATO 12% SCARSO 21% BUONO 35% SUFFICIENTE 30% Fig. 20: Distribuzione percentuale dei Corpi Idrici naturali nelle classi di Stato degli EQB nel triennio 2014-2016 ARPA Lombardia – Settore Monitoraggi Ambientali
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