LAGO DI COMO Stato delle acque superficiali in Lombardia - Dicembre 2020 - ARPA Lombardia
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Stato delle acque superficiali in Lombardia LAGO DI COMO Aggiornamento 2014-2019 Autori Fabio Buzzi, Elisa Carena, Franca Pandolfi, Romana Fumagalli, Riccardo Formenti, Chiara Agostinelli, Francesco Nastasi, Rosa Maria Di Piazza U.O. Centro Regionale Laghi e Monitoraggio Biologico Acque Superficiali Settore Monitoraggi Ambientali Rosella Maria Rusconi, Daniela Lunesu U.O. Centro Regionale Radioprotezione Pietro Genoni Responsabile U.O. Centro Regionale Laghi e Monitoraggio Biologico Acque Superficiali Settore Monitoraggi Ambientali Si ringrazia la Gestione Governativa Navigazione Laghi – Direzione di Esercizio Lago di Como per il supporto fornito per i campionamenti. Citare come: ARPA Lombardia, 2020. Stato delle acque superficiali in Lombardia. Lago di Como. Aggiornamento 2014-2019. Settore Monitoraggi Ambientali, 42 pp.
Stato delle acque superficiali in Lombardia - Lago di Como - Aggiornamento 2014-2019 SOMMARIO 1 INQUADRAMENTO ............................................................................................................................................. 1 2 CARATTERISTICHE FISICHE E CHIMICHE DEL BACINO DI COMO ........................................................................... 4 2.1 TEMPERATURA DELLE ACQUE .................................................................................................................................... 4 2.2 OSSIGENO DISCIOLTO .............................................................................................................................................. 5 2.3 TRASPARENZA ....................................................................................................................................................... 7 2.4 MACRONUTRIENTI: FOSFORO E AZOTO ....................................................................................................................... 8 3 ELEMENTI FISICO-CHIMICI A SOSTEGNO (LTLECO) DEL BACINO DI COMO .........................................................10 4 ELEMENTI DI QUALITÀ BIOLOGICA (EQB) DEL BACINO DI COMO .......................................................................12 4.1 FITOPLANCTON .................................................................................................................................................... 12 4.2 MACROFITE E FITOBENTOS ..................................................................................................................................... 15 4.3 MACROINVERTEBRATI ........................................................................................................................................... 15 4.4 FAUNA ITTICA ...................................................................................................................................................... 15 5 ELEMENTI CHIMICI A SOSTEGNO DEL BACINO DI COMO ...................................................................................17 6 CARATTERISTICHE FISICHE E CHIMICHE DEL BACINO DI LECCO ..........................................................................19 6.1 TEMPERATURA DELLE ACQUE .................................................................................................................................. 19 6.2 OSSIGENO DISCIOLTO ............................................................................................................................................ 20 6.3 TRASPARENZA ..................................................................................................................................................... 22 6.4 MACRONUTRIENTI: FOSFORO E AZOTO ..................................................................................................................... 23 7 ELEMENTI FISICO-CHIMICI A SOSTEGNO (LTLECO) DEL BACINO DI LECCO ..........................................................25 8 ELEMENTI DI QUALITÀ BIOLOGICA (EQB) DEL BACINO DI LECCO .......................................................................27 8.1 FITOPLANCTON .................................................................................................................................................... 27 8.2 MACROFITE E FITOBENTOS ..................................................................................................................................... 30 8.3 MACROINVERTEBRATI ........................................................................................................................................... 31 8.4 FAUNA ITTICA ...................................................................................................................................................... 31 9 ELEMENTI CHIMICI A SOSTEGNO DEL BACINO DI LECCO ....................................................................................32 10 STATO ECOLOGICO ............................................................................................................................................34 11 STATO CHIMICO ................................................................................................................................................35 12 IL MONITORAGGIO RADIOMETRICO DELLE ACQUE DEL LAGO DI COMO ...........................................................38 13 BIBLIOGRAFIA ...................................................................................................................................................41
Stato delle acque superficiali in Lombardia - Lago di Como - Aggiornamento 2014-2019 1 INQUADRAMENTO Il lago di Como, o Lario, è il lago più profondo d'Italia e il terzo per superficie e volume. Esso è suddivisibile in tre sottobacini (bacino nord di Colico, bacino ovest di Como e bacino est di Lecco) caratterizzati da differenze morfologiche e idrodinamiche. In particolare i tempi di ricambio delle acque dei sottobacini orientale e occidentale sono molto differenti: l’assenza di un emissario, la profondità elevata (425 m) e la presenza di una soglia determinano, per il bacino occidentale, un ricambio idrico più lento, rendendo lo stesso molto più vulnerabile all’immissione di carichi di nutrienti. Per quanto riguarda le caratteristiche rispetto all’estensione e alla frequenza della circolazione delle acque il lago è considerato oligomittico: il rimescolamento completo avviene solo in anni caratterizzati da inverni freddi e ventosi. Gli ultimi due eventi di piena circolazione si sono verificati nel 2005 e nel 2006. I tributari più importanti sono: fiume Adda, fiume Mera, torrente Breggia, torrente Cosia, torrente Pioverna, Torrente Liro e Torrente Livo. Il bacino idrografico del lago di Como è molto vasto e si estende sia in territorio italiano che svizzero per un totale di 4.508 km², di cui 4.394 km² in Lombardia. Il punto più elevato culmina sul Pizzo Bernina al confine fra i due Stati. Il Lario è stato interessato da una serie di ricerche per la valutazione delle sue caratteristiche idrodinamiche a partire da metà degli anni ’90 del secolo scorso (Gerosa & Salvadè, 1997; Buzzi et al., 1997) e poi proseguite nel corso dei primi due decenni del 2000 da alcuni istituti di ricerca. Mediante l’utilizzo di boe dotate di sensori dislocati lungo la colonna d’acqua per il monitoraggio in continuo e l’impiego di strumenti modellistici è stata studiata la dinamica di intrusione dei principali tributari nel ramo occidentale – il più critico dal punto di vista della qualità delle acque – l‘influenza delle onde interne sui meccanismi di scambio delle acque tra i diversi bacini e la loro influenza sulle componenti biologiche. Sono state prodotte una serie di pubblicazioni che hanno così chiarito la circolazione delle acque nel bacino lariano (Morillo et al., 2009; Laborde et al., 2010, 2012; Gueynnon et al., 2014). Ai fini del monitoraggio, nel lago sono stati individuati 2 corpi idrici (bacino di Como e bacino di Lecco), in ciascuno dei quali sono collocate 2 stazioni di campionamento. Il lago di Como è l’ambiente monitorato da ARPA Lombardia nell’ambito della rete LTER (LTER_EU_IT_087). Esso fa parte del Macrosito “Laghi Sudalpini” (LTER_EU_IT_008) che include sei ambienti lacustri pedemontani situati a sud delle Alpi, rappresentativi dei piccoli laghi morenici dimittici e dei grandi laghi subalpini oligomittici, soggetti a regime climatico mediterraneo subtropicale e situati a quote comprese tra i 65 ed i 300 metri s.l.m.. La Rete Italiana per la Ricerca Ecologica di Lungo Termine (LTER-Italia) è una rete di siti terrestri, d’acqua dolce, di acque di transizione e marine, sui quali si conducono ricerche ecologiche su scala pluridecennale. LTER-Italia è una delle 22 reti nazionali della Rete LTER Europea, che accoglie oltre 400 siti di ricerca; essa afferisce anche alla rete LTER Internazionale, distribuita in più di 40 Paesi sui 5 continenti, nata e guidata dall’esigenza di collaborazione, condivisione e integrazione delle informazioni ecologiche dalla scala locale a quella globale per comprendere e gestire l’ambiente e le risposte ai cambiamenti. ARPA Lombardia mette a disposizione della rete LTER i dati raccolti in corrispondenza della stazione di monitoraggio situata a Dervio. Per questo sito sono disponibili valori mensili di temperatura e ossigeno disciolto (raccolti a partire dal 2000), oltre ai dati relativi al fitoplancton e alle caratteristiche chimiche (analisi effettuate dal 1997) e allo zooplancton (analisi effettuate dal 2004 al 2006 e dal 2010). Le informazioni sono principalmente volte a caratterizzare il lago in relazione all’evoluzione trofica e ai cambiamenti climatici. 1
Stato delle acque superficiali in Lombardia - Lago di Como - Aggiornamento 2014-2019 Caratteristiche morfometriche e idrologiche del lago di Como Bacino idrografico Bacino idrografico Fiume Adda Area 4.508 km2 Immissari principali Fiume Adda, t. Mera, t. Pioverna, t. Breggia, t. Cosia Emissario principale Fiume Adda Lago Macrotipo L1 Tipo AL3 - Laghi subalpini profondi Area totale (1) 145,2 km2 Corpo idrico bacino di Como 52,7 km2 Corpo idrico bacino di Lecco 92,5 km2 Rapporto area bacino/area lago 31,9 Perimetro 170 km Indice di sinuosità 3,98 Profondità massima 425 m (corpo idrico occidentale) Profondità media 155 m Volume dello strato profondo (200 m-fondo) rispetto al volume totale (%) (3) 28% Altitudine media 198 m s.l.m. Volume 22.500 × 106 m3 Volume utile alla massima regolazione 246,5 × 106 m3 Tempo teorico di ricambio (2) 4,4 anni Alto lago 8,4 anni Ramo di Como 12,7 anni Ramo di Lecco 5,1 anni Tempo reale di ricambio (4) 12,8 anni Classificazione termica Olo-oligomittico Tasso di sedimentazione 1,8 cm a-1 (1) (2) (3) Fonti: Osservatorio Laghi Lombardi, 2005 ad eccezione di PTUA, 2006; Copetti & Salerno, 2006; Rogora et al., 2018; (4 )Buzzi et al., 1997 2
Stato delle acque superficiali in Lombardia - Lago di Como - Aggiornamento 2014-2019 Punti di campionamento acque bacino di Como Comune Argegno Coordinate X-Y (WGS84 UTM 32) 510784 - 5085544 Localizzazione Punto di massima profondità Comune Como Coordinate X-Y (WGS84 UTM 32) 506024 - 5075040 Localizzazione - Punti di campionamento acque bacino di Lecco Comune Abbadia Lariana Coordinate X-Y (WGS84 UTM 32) 524973 - 5082980 Localizzazione - Comune Dervio Coordinate X-Y (WGS84 UTM 32) 522274 - 5101979 Localizzazione - 3
Stato delle acque superficiali in Lombardia - Lago di Como - Aggiornamento 2014-2019 2 CARATTERISTICHE FISICHE E CHIMICHE DEL BACINO DI COMO 2.1 Temperatura delle acque La temperatura che un lago assume in un determinato istante dipende dal suo bilancio termico, cioè dalla differenza fra gli apporti e le perdite di calore. La temperatura influenza gli ecosistemi lacustri sia in maniera diretta, agendo sul metabolismo degli organismi, che in maniera indiretta, determinando la densità delle acque e quindi anche la struttura della colonna d’acqua. Il lago di Como è considerato olo-oligomittico in quanto le acque circolano completamente solo in anni particolarmente freddi e ventosi. Il corpo idrico occidentale, essendo il più profondo, è quello dove gli eventi di piena circolazione si sono verificati più raramente; gli ultimi risalgono al 2005 e al 2006, come è possibile verificare nella Figura 1. Si nota un leggero incremento nel corso degli anni delle temperature medie sia dell’epilimnio che dell’ipolimnio in conseguenza del riscaldamento globale. Anche la stratificazione termica si è rafforzata nel corso di questi decenni. Temperatura °C 24 Superficie Fondo 22 20 18 16 14 12 10 8 6 4 2 0 Figura 1. Andamento della temperatura delle acque in superficie e sul fondo dal 2004 al 2019 nella stazione di Argegno. 4
Stato delle acque superficiali in Lombardia - Lago di Como - Aggiornamento 2014-2019 2.2 Ossigeno disciolto La solubilità dell’ossigeno in acqua è in relazione alla temperatura, alla pressione barometrica e all’umidità relativa dell’aria. Il profilo verticale della concentrazione dell’ossigeno disciolto è condizionato dall’attività biologica degli organismi presenti in acqua, dalla turbolenza e dalle vicende termiche del lago. La concentrazione dell’ossigeno disciolto è strettamente legata ai parametri chimico-fisici, che ne determinano la solubilità, e ai processi di fotosintesi ed ossidazione della materia organica presente nelle acque. Nei laghi i momenti più critici per questo parametro si verificano nei mesi estivi in presenza della stratificazione termica. Nell’ipolimnio, infatti, i processi di decomposizione della materia organica consumano l’ossigeno presente che non può essere ripristinato vista la barriera che si crea tra i due strati della colonna d’acqua. Le caratteristiche morfometriche influiscono parecchio, determinando un diverso rapporto tra i volumi della zona trofogena e della zona trofolitica. Nel caso di grandi laghi profondi soggetti a fenomeni di olomissi l’ossigenazione degli strati profondi è in diretta dipendenza con gli eventi atmosferici che determinano la profondità di mescolamento. A sua volta la valutazione del profilo della concentrazione dell’ossigeno disciolto lungo la colonna d’acqua nei periodi tardo autunnale e, successivamente, primaverile consentono di determinare la profondità a cui è avvenuto il mescolamento delle acque. Il grafico di Figura 2 mostra una diminuzione della saturazione dell’ossigeno negli strati profondi al di sotto dei 200 metri. Questa è una conseguenza dell’aumento delle temperature esterne che hanno diminuito progressivamente l’altezza dello strato rimescolato impedendo il trasferimento per moti turbolenti. Nel mese di agosto del 2019 il profilo della sonda ha rilevato valori puntuali di saturazione in prossimità del fondo pari al 20%, mai verificatisi in più di 20 anni di monitoraggio. Questa diminuzione di ossigeno è preoccupante perché è possibile che si possa creare una condizione di meromissi. Ossigeno % Epilimnio Ipolimnio 160 140 120 100 80 60 40 20 0 Figura 2. Andamento della saturazione dell’ossigeno disciolto in superficie e sul fondo dal 2009 al 2019 nella stazione di Argegno. 5
Stato delle acque superficiali in Lombardia - Lago di Como - Aggiornamento 2014-2019 La concentrazione di ossigeno disciolto ipolimnico misurato alla fine del periodo di stratificazione viene utilizzata per il calcolo del descrittore LTLeco ai fini della classificazione dello stato ecologico; una concentrazione pari a 40% di saturazione rappresenta il valore limite del livello corrispondente allo stato buono per il calcolo dell’LTLeco. In entrambe le stazioni del bacino di Como i valori di saturazione non scendono mai al di sotto del valore soglia buono/sufficiente. Dal confronto tra le stazioni di Como e Argegno (Figura 3) risulta evidente la migliore ossigenazione della prima stazione dovuta alla profondità più limitata che consente episodi di rimescolamento più frequenti. Ossigeno ipolimnio Ossigeno ipolimnio COMO ARGEGNO % % 90 90 80 80 70 70 60 60 50 50 40 40 30 30 20 20 10 10 0 0 2009 2010 2011 2012 2013 2014 2015 2016 2017 2018 2019 2009 2010 2011 2012 2013 2014 2015 2016 2017 2018 2019 Figura 3. Valori di saturazione dell’ossigeno disciolto nell’ipolimnio alla fine del periodo di stratificazione dal 2009 al 2019); la linea rappresenta il valore limite del livello corrispondente allo stato buono per il calcolo dell’LTLeco. 6
Stato delle acque superficiali in Lombardia - Lago di Como - Aggiornamento 2014-2019 2.3 Trasparenza La trasparenza di un lago è definita come la profondità alla quale un disco bianco o a quadranti bianchi e neri di 20-30 cm di diametro (disco di Secchi) diviene invisibile dalla superficie. La trasparenza è un parametro correlato alla produttività algale del lago e alla presenza di particolato disciolto. I più alti valori di questo parametro si registrano quando la componente fitoplanctonica non ha ancora raggiunto un completo sviluppo mentre bassi valori di trasparenza si osservano quando la comunità algale risulta ampiamente presente. La trasparenza media annua viene utilizzata per il calcolo del descrittore LTLeco; per il lago Como il valore di 5,5 metri rappresenta il limite del livello corrispondente allo stato buono per il calcolo dell’LTLeco. Dal confronto delle due stazioni (Figura 4) è possibile notare come i valori della stazione di Como siano più bassi di quelli di Argegno a causa della maggiore produzione algale. Per entrambe le stazioni si è registrata una diminuzione delle medie nel corso degli ultimi anni. Non si sono più registrati valori elevati come il massimo di 18 m raggiunto ad Argegno nel 2010. In genere i valori più bassi si sono registrati in concomitanza delle fioriture primaverili e tardo estive. Nel 2019 i valori medi di entrambe le stazioni sono risultati inferiori al limite buono/sufficiente. Trasparenza CO MO Trasparenza A RG EG N O m m 0 0 2 2 4 4 6 6 8 8 10 10 12 12 14 14 16 16 18 18 20 20 Figura 4. Valori mensili (barre) e medie annue (punti) della trasparenza dal 2009 al 2019; la linea rappresenta il valore limite del livello corrispondente allo stato buono per il calcolo dell’LTLeco. 7
Stato delle acque superficiali in Lombardia - Lago di Como - Aggiornamento 2014-2019 2.4 Macronutrienti: fosforo e azoto Fosforo e azoto rappresentano i principali nutrienti che determinano lo sviluppo della biomassa vegetale, il cui eccesso è uno degli effetti dell’eutrofizzazione. Nei laghi lombardi l’elemento che limita la crescita degli organismi vegetali è quasi sempre il fosforo. Il rapporto tra le concentrazioni di azoto totale e fosforo totale nel bacino di Como, nettamente superiore a 15, indica una chiara limitazione da fosforo. Solo in alcuni mesi dell’anno, dopo una intensa produzione algale, i valori dei sali di azoto raggiungono concentrazioni molto basse e si instaurano così condizioni che portano ad una limitazione dovuta all’azoto. Indicatori come il DIN/TP sono più accurati per la caratterizzazione dell’elemento limitante; il loro calcolo però è problematico in relazione al limite di quantificazione (LOQ) del metodo di analisi dell’azoto nitrico che al momento è troppo elevato per questo tipo di valutazioni. Il livello naturale di fosforo per il lago di Como non è riportato nel PTUA 2016; tale valore, stimato con il metodo proposto da Cardoso et al. (2007) nell’ambito del Progetto di ricerca europeo REBECCA (Relationships Between Ecological and Chemical Status of Surface Waters) è pari a 4 µg/L P. La concentrazione media di fosforo totale – ottenuta come media ponderata rispetto ai volumi o all’altezza degli strati, nel periodo di piena circolazione alla fine della stagione invernale – viene utilizzata per il calcolo del descrittore LTLeco; per il Lago di Como una concentrazione di 15 µg/L P rappresenta il valore limite del livello corrispondente allo stato buono per il calcolo dell’LTLeco. Come è possibile osservare nella Figura 5 i dati a disposizione per la stazione di Argegno sono molto più numerosi, essendo la stazione più profonda (425 m), e risalgono agli anni ’80. Fosforo totale Fosforo totale COMO ARGEGNO µg/L µg/L 80 80 70 70 60 60 50 50 40 40 30 30 20 20 10 10 0 0 2009 2010 2011 2012 2013 2014 2015 2016 2017 2018 2019 1981 1990 1993 1995 1997 1999 2001 2004 2006 2008 2010 2012 2014 2016 2018 Figura 5. Valori di fosforo totale (media ponderata) nel periodo di piena circolazione dal 2009 al 2019; la linea rappresenta il valore limite del livello corrispondente allo stato buono per il calcolo dell’LTLeco. Si è osservata una diminuzione della concentrazione dagli anni ’80 fino ai primi anni del 2000; in seguito vi è stato un leggero aumento e un assestamento attorno a valori compresi tra 30 e 40 µg/L P. La stazione di Argegno presente valori più elevati di quella di Como in quanto il fosforo tende ad accumularsi negli strati profondi della colonna d’acqua. Con l’aumento delle temperature medie e la riduzione dello strato rimescolato questo accumulo si è incrementato nel corso degli anni. La stazione di Como invece, anche se caratterizzata da una profondità di soli 100 m, risente dei carichi apportati dai torrenti Cosia e Breggia, che determinano un livello di concentrazione di fosforo totale prossima ai 30 µg/L P. La concentrazione media del corpo idrico occidentale del lago di Como è pertanto molto distante dal limite per il raggiungimento dello stato buono. Nella Figura 6 viene riportato l’andamento delle concentrazioni di azoto nitrico, la forma che viene prevalentemente utilizzata dal fitoplancton, nella stazione di Como. 8
Stato delle acque superficiali in Lombardia - Lago di Como - Aggiornamento 2014-2019 Sono evidenti i valori minimi raggiunti in superficie durante i picchi di produzione algale che determinano delle possibili limitazioni da parte dell’azoto. Azoto nitrico mg/L N 1,2 Superficie Fondo 1 0,8 0,6 0,4 0,2 0 Figura 6. Concentrazioni di azoto nitrico in superficie e sul fondo dal 2009 al 2019 nella stazione di Como. 9
Stato delle acque superficiali in Lombardia - Lago di Como - Aggiornamento 2014-2019 3 ELEMENTI FISICO-CHIMICI A SOSTEGNO (LTLECO) DEL BACINO DI COMO I parametri che contribuiscono al calcolo dell’LTLeco sono la trasparenza (media dei valori riscontrati nel corso dell’anno di monitoraggio), l’ossigeno disciolto ipolimnico (media ponderata rispetto ai volumi o all’altezza degli strati, alla fine del periodo di stratificazione) e il fosforo totale (media ponderata rispetto ai volumi o all’altezza degli strati, nel periodo di piena circolazione alla fine della stagione invernale). I valori di LTLeco annuali per le stazioni di Como e Argegno sono riportati rispettivamente in Tabella 1 e Tabella 2. I valori di fosforo totale medi annui sono più elevati ad Argegno per l’accumulo negli strati profondi; mentre i valori di trasparenza sono inferiori a Como a causa della produzione algale più elevata. In Tabella 3 e Tabella 4 sono riportati i valori dei parametri, i punteggi e i valori di LTLeco calcolati nei quattro trienni di monitoraggio per ciascuna stazione. Tabella 1. Valori dei parametri utilizzati per il calcolo dell’LTLeco dal 2009 al 2019 per la stazione di Como. Fosforo totale Trasparenza Ossigeno ipolimnico Stazione Anno µg/L P m % saturazione 2009 29 5,8 83 2010 24 7,4 77 2011 32 5,6 75 2012 29 5,3 68 2013 33 6,0 70 Como 2014 29 5,6 77 2015 26 5,4 77 2016 8 4,7 77 2017 22 4,5 74 2018 28 4,3 70 2019 29 3,9 66 Tabella 2. Valori dei parametri utilizzati per il calcolo dell’LTLeco dal 2009 al 2019 per la stazione di Argegno. Fosforo totale Trasparenza Ossigeno ipolimnico Stazione Anno µg/L P m % saturazione 2009 39 6,0 61 2010 40 6,5 75 2011 44 6,0 56 2012 41 4,2 85 2013 35 5,5 71 Argegno 2014 36 6,3 67 2015 40 6,5 62 2016 28 6,8 61 2017 40 5,8 58 2018 36 5,7 53 2019 52 5,0 57 10
Stato delle acque superficiali in Lombardia - Lago di Como - Aggiornamento 2014-2019 Tabella 3. Valori dei parametri, punteggi, valori di LTLeco e classificazione di stato nei quattro trienni di monitoraggio per la stazione di Como. Fosforo Ossigeno Trasparenza Stazione Triennio totale ipolimnico LTLeco Stato µg/L P Punt. m Punt. % Punt. 2009-2011 28 3 6,3 4 78 4 11 sufficiente 2012-2014 30 3 5,6 4 72 4 11 sufficiente Como 2014-2016 21 3 5,2 3 77 4 10 sufficiente 2017-2019 26 3 4,2 3 70 4 10 sufficiente Tabella 4. Valori dei parametri, punteggi, valori di LTLeco e classificazione di stato nei quattro trienni di monitoraggio per la stazione di Argegno. Fosforo Ossigeno Trasparenza Stazione Triennio totale ipolimnico LTLeco Stato µg/L P Punt. m Punt. % Punt. 2009-2011 41 3 6,2 4 64 4 11 sufficiente 2012-2014 37 3 5,3 3 74 4 10 sufficiente Argegno 2014-2016 35 3 6,5 4 63 4 11 sufficiente 2017-2019 43 3 5,5 4 56 4 11 sufficiente Per la classificazione del corpo idrico si utilizzano le medie dei valori misurati nei tre anni per ogni singolo parametro. Inoltre, essendo state monitorate due stazioni, ai fini della classificazione del corpo idrico si considera lo stato più basso tra quelli attribuiti alle singole stazioni. In Tabella 5 sono riassunti i risultati della classificazione dell’indice LTLeco per il bacino di Como. I valori medi triennali di LTLeco a livello di corpo idrico collocano il bacino in classe sufficiente a causa dei parametri fosforo totale e trasparenza. L’obiettivo gestionale del PTUA relativo alla concentrazione di fosforo totale, pari a 14 µg/L P per l’intero lago, è ancora molto lontano e non sono state individuate tendenze significative alla diminuzione in questo periodo di osservazione. Tabella 5. Valori di LTLeco e classificazione di stato nei quattro trienni di monitoraggio per il lago di Como-bacino di Como. Corpo idrico Triennio LTLeco Stato 2009-2011 11 sufficiente Bacino di Como 2012-2014 10 sufficiente 2014-2016 10 sufficiente 2017-2019 10 sufficiente 11
Stato delle acque superficiali in Lombardia - Lago di Como - Aggiornamento 2014-2019 4 ELEMENTI DI QUALITÀ BIOLOGICA (EQB) DEL BACINO DI COMO Per gli elementi biologici la classificazione si effettua sulla base del valore di Rapporto di Qualità Ecologica (RQE), ossia del rapporto tra valore del parametro biologico osservato e valore dello stesso parametro, corrispondente alle condizioni di riferimento con alterazioni antropiche assenti o poco rilevanti. I metodi di valutazione dello stato degli EQB sono sottoposti a un processo di intercalibrazione al fine di garantire la comparabilità tra i risultati del monitoraggio biologico dei vari Stati membri e le loro rispettive classificazioni. La Decisione della Commissione Europea 2018/229 ha stabilito i metodi e i valori che definiscono le delimitazioni tra le classi che gli Stati membri devono utilizzare per le classificazioni nazionali dei sistemi di monitoraggio risultanti dalla terza fase dell’esercizio di intercalibrazione. Pertanto, attualmente si dispone di metodi e di valori di delimitazione delle classi di stato che possono essere differenti rispetto a quelli utilizzati per la classificazione del precedente sessennio (2009-2014) riportata nel PTUA 2016. Nel presente Rapporto la classificazione dello stato degli EQB e dello stato ecologico del sessennio 2009-2014 è stata aggiornata utilizzando i metodi e i valori della Decisione 2018/229 per consentire un corretto confronto dei risultati in relazione alle evoluzioni temporali. Viene contestualmente riportata la classificazione ufficiale del PTUA 2016. 4.1 Fitoplancton La classificazione dei laghi a partire dal fitoplancton si ottiene come media dell’indice medio (RQE) di biomassa (concentrazione di clorofilla e biovolume) e dell’indice medio (RQE) di composizione (PTIot), che insieme compongono l’indice IPAM (Metodo italiano di valutazione del fitoplancton). La stazione di Como è quella caratterizzata dalla più elevata produzione fitoplanctonica e dai più elevati valori di clorofilla (Figura 7) e biovolume (Figura 8). La clorofilla ha fatto registrare valori medi sempre al di sopra del limite buono/sufficiente previsto dall’indice IPAM. Nell’ultimo triennio si è riscontrato un solo valore di picco di clorofilla (16 µg/L ad aprile 2017) come quelli osservati nei trienni precedenti, mentre il valore medio annuale si è mantenuto in linea con i valori medi annui dell’ultimo sessennio. Clorofilla a µg/L 25 20 15 10 5 0 Figura 7. Valori mensili (barre) e medie annue (punti) della clorofilla a dal 2009 al 2019 nella stazione di Como; la linea rappresenta il valore limite corrispondente allo stato buono per il calcolo dell’indice IPAM. 12
Stato delle acque superficiali in Lombardia - Lago di Como - Aggiornamento 2014-2019 Biovolume mm3/L 18,00 16,00 14,00 12,00 10,00 8,00 6,00 4,00 2,00 0,00 Figura 8. Valori mensili e medie annue di biovolume fitoplanctonico nello strato integrato nella stazione di Como; la linea rappresenta il valore limite corrispondente allo stato buono per il calcolo dell’indice IPAM. Anche i valori di biovolume algale medio si sono mantenuti quasi sempre sopra il limite di classe buono, anche se non si sono verificati i picchi dei trienni precedenti. La stazione di Como è stata scelta in quanto la più produttiva dell’intero bacino lacustre a causa degli apporti di nutrienti e della ridotta turbolenza. La serie storica dei dati può contare solo su pochi anni con frequenza mensile di campionamento, mentre per la maggior parte del tempo è stata bimestrale. Per la descrizione delle comunità fitoplanctoniche del lago di Como si ricorre all’utilizzo dei gruppi morfo- funzionali (MFG; Salmaso & Padisak, 2012) che permette di sintetizzarne la successione temporale. La serie delle successioni dei principali gruppi morfo-funzionali dal 2003 ad oggi è riportata nella Figura 9. In questo periodo pochi gruppi hanno dominato, e dominano tuttora, le comunità fitoplanctoniche del Lario; questi gruppi si sono ripresentati, e si ripresentano, secondo una successione stagionale che si ripropone ogni anno con differenti specie e rapporti di dominanza, nonché con valori di biovolume differenti. Per i due corpi idrici si può delineare una successione fitoplanctonica comune in termini di specie, con delle differenze in termini di produzione e biomassa legate alle diverse condizioni trofiche e idrodinamiche. Le diatomee pennate (gruppo 6b) come Fragilaria crotonensis, Asterionella formosa, le larghe centriche (gruppo 6a), come Aulacoseira islandica, e le piccole centriche (gruppo 7a) come Stephanodiscus parvus e Stephanodiscus minutulus, caratterizzano i periodi tardo invernali e primaverili, contraddistinti dalla massima turbolenza lungo la colonna d’acqua, con il picco di concentrazione di clorofilla e di biovolume algale. L’aumento della temperatura, la maggiore stratificazione della colonna, l’esaurimento della silice e l’intervento della predazione da parte dello zooplancton, determinano cambiamenti nella comunità algale. Le colonie gelatinose di Chlorococcales (gruppo 11a), le specie di Chrysophyta coloniali (gruppo 1a), i cianobatteri appartenenti all’ordine Oscillatoriales (gruppo 5a), costituiti da filamenti sottili (Planktothrix rubescens, Pseudanabaena limnetica), vanno ad occupare le diverse nicchie create dalla stratificazione. In particolare, P. rubescens, appartenente al gruppo 5a, e Mougeotia sp., appartenente al gruppo 10b, aumentano man mano che la stratificazione si stabilizza, essendo entrambi taxa adattati a basse intensità luminose. Nel periodo estivo Mougeotia sp. raggiunge valori di biovolume molto elevati; P. rubescens invece raggiunge il massimo valore nel periodo autunnale quando ricomincia il raffreddamento delle acque. Con il 13
Stato delle acque superficiali in Lombardia - Lago di Como - Aggiornamento 2014-2019 mescolamento delle acque le specie di Cryptophyceae (gruppo 2d) ricompaiono nella comunità fino alla primavera successiva. Figura 9. Biovolume dei gruppi morfo-funzionali (MFG) nella stazione di Como dall’anno 2003 Nel corso di questi ultimi anni vi è da segnalare la comparsa di due specie mai osservate in precedenza. La prima è Tychonema bourrelly (Oscillatoriales), una specie molto simile a P. rubescens che viene rinvenuta nei mesi estivi; la seconda è Cyclotella radiosa, specie legata all’aumento della temperatura delle acque. Nel triennio 2017-2019 vi è stato un leggero aumento di T. bourrelly e una leggera diminuzione di P. rubescens, che ha raggiunto i valori massimi di biovolume nell’anno 2011. P. rubescens ha fatto registrare valori di biovolume più elevati nella stazione di Como in passato, come nel 2011, a causa della maggiore stabilità della colonna d’acqua in alcuni periodi, che contribuisce alla formazione della nicchia ecologica ideale per questa specie. In questo ultimo triennio si è registrato un aumento di Chroococcales coloniali (gruppi 11a e 11b) che ha contribuito a determinare bassi valori dell’indice PTIot. Il leggero incremento del biovolume medio e la sostanziale stabilità dei valori di clorofilla, nel triennio 2017-2019, evidenziano una sostanziale costanza a livello di produzione algale. Da registrare solamente una diminuzione della biomassa di Mougeotia sp., che aveva caratterizzato la parte profonda della zona eufotica del lago nel triennio precedente mostrando un picco nell’estate 2011. I valori di IPAM (Tabella 6) sono conseguenti alle considerazioni espresse in precedenza e quindi la distanza dallo stato buono rimane pressoché invariata nei trienni di monitoraggio. Occorrerà attendere il raggiungimento di una soglia di fosforo totale inferiore ai 20 µg/L P per potere apprezzare qualche miglioramento. 14
Stato delle acque superficiali in Lombardia - Lago di Como - Aggiornamento 2014-2019 Tabella 6. Valori di IPAM e corrispondente stato nei quattro trienni di monitoraggio. Corpo idrico Triennio IPAM Stato 2009-2011 0,49 sufficiente Bacino di 2012-2014 0,51 sufficiente Como 2014-2016 0,47 sufficiente 2017-2019 0,47 sufficiente 4.2 Macrofite e fitobentos Lo stato delle macrofite degli ambienti lacustri è stabilito mediante l’indice MacroIMMI (Macrophytes Italian MultiMetric Index), che è composto da tre metriche: la massima profondità di colonizzazione (Zcmax), il punteggio trofico (Sk), l’indice di dissimilarità rispetto a siti di riferimento (1-B&C, con B&C= indice di Bray &Curtis). Lo stato del fitobentos è stabilito mediante l’Indice per valutazione della qualità delle acque lacustri italiane a partire dalle diatomee epifitiche ed epilitiche (EPI-L) basato sui pesi indicatori delle diverse specie. I valori dell’indice MacroIMMI (RQE) e dell’indice EPI-L (RQE) possono essere mediati per ottenere l’Indice Composito Diatomee-Macrofite (ICDM). Queste due componenti non sono state monitorate in quanto non prioritarie rispetto alla componente fitoplanctonica per la valutazione della risposta al fattore di pressione eutrofizzazione. L’ultima campagna di monitoraggio delle macrofite è stata effettuata nel 2008, ma non è stato calcolato l’indice per la classificazione. 4.3 Macroinvertebrati Lo stato dei macroinvertebrati bentonici degli ambienti lacustri è stabilito mediante l’indice BQIES (Indice di qualità bentonica basato sul numero atteso di specie), basato su pesi indicatori delle diverse specie. L’indice BQIES non è applicabile ai fini della classificazione a tutti i corpi lacustri, poiché l’intercalibrazione non si è conclusa per tutte le tipologie di laghi. L’indice è applicabile solo per i laghi con profondità media superiore a 15 metri (macrotipo L1, L2, I1, I2). Nel 2009 è stata effettuata una campagna mirata all’applicazione del metodo di indagine anche in assenza di un indice definito dalla normativa. I dati raccolti sono comunque conformi a quanto richiesto per l’applicazione dell’indice BQIES, secondo quanto indicato nel Report ISE CNR del 2013. In Tabella 7 è riportato il valore dell’indice BQIES (RQE) per il triennio 2009-2011. Tabella 7. Valore di BQIES e corrispondente stato nel triennio di monitoraggio. Anno di RQE Corpo idrico Triennio Stato monitoraggio BQIES Bacino di Como 2009-2011 2009 0,49 buono 4.4 Fauna ittica Lo stato della fauna ittica degli ambienti lacustri è stabilito mediante l’indice LFI (Lake Fish Index), che si basa sull’abbondanza relativa e la struttura di popolazione delle specie chiave, sul successo riproduttivo delle 15
Stato delle acque superficiali in Lombardia - Lago di Como - Aggiornamento 2014-2019 specie chiave e delle specie tipo-specifiche, sulla diminuzione percentuale del numero di specie chiave e tipo- specifiche, sulla presenza di specie ittiche alloctone ad elevato impatto Nel corso del 2014 è stata esaminata, da parte della Direzione Generale Agricoltura della Regione Lombardia (Regione Lombardia, 2015), la comunità ittica al fine di calcolare il Lake Fish Index; nella Tabella 8 si riporta la sintesi dei risultati ottenuti. La comunità ittica è costituita da un elevato numero di specie e sono presenti tutte le specie più significative, sia pelagiche che litorali. La componente autoctona è ben rappresentata e compare una sola specie alloctona di introduzione recente, il gardon (Rutilus rutilus). Dal punto di vista faunistico va fatta notare la discreta abbondanza del pigo (Rutilus pigo), specie endemica del bacino del Po, inserita tra le specie da tutelare a livello europeo. Il valore di LFI è pari a 0,83 corrispondente a uno stato elevato (Tabella 8). Tabella 8. Valori delle singole metriche e valore di LFI (RQE) e corrispondente stato. Anno di Metrica Corpo idrico Triennio LFI Stato monitoraggio 1 2 3 4 5 Bacino di Como 2014-2016 2014 8,00 3,33 10,00 10,00 10,00 0,83 elevato 16
Stato delle acque superficiali in Lombardia - Lago di Como - Aggiornamento 2014-2019 5 ELEMENTI CHIMICI A SOSTEGNO DEL BACINO DI COMO Lo stato gli elementi chimici a sostegno è classificato in base alla presenza di inquinanti specifici non appartenenti all’elenco di priorità elencati nella Tab. 1/B del D.Lgs. 172/2015. Nella Tabella 9 è indicato il numero di analisi effettuate per ciascuna sostanza ricercata nel bacino di Como in ogni anno del sessennio di monitoraggio. Tabella 9. Numero di analisi effettuate per ciascuna sostanza ricercata in ogni anno del sessennio di monitoraggio. SOSTANZA 2014 2015 2016 2017 2018 2019 SOSTANZA 2014 2015 2016 2017 2018 2019 METALLI - - - - - - Metiocarb - - 26 - 32 - Arsenico 80 90 104 104 99 103 Metolachlor 32 32 32 - 32 - Cromo totale 102 104 104 104 99 103 Metribuzin - - 26 - 32 - PESTICIDI - - - - - - Mevinfos - - 26 - 32 - MCPA 32 24 32 - 32 - Molinate 32 32 32 - 32 - 2,4,5-T - - 26 - 32 - Nicosulfuron - 2 32 - 32 - 2,4-Dicofol - - 32 - 32 - o,p'-DDD - - 32 - - - 4,4'-DDD - - 32 - - - o,p-DDE - - 32 - 32 - 4,4'-DDE - - 32 - - - o,p'-DDT - - 32 - 32 - Acetamiprid - - 26 - 32 - Ometoato - - - - 32 - 2,4 D 32 24 32 - 32 - Oxadiazon - - 32 - 32 - Ametrina - - 32 - 32 - Oxadixyl - - 32 - 32 - AMPA - - - - 12 - Oxydemeton-metile - - 26 - 32 - Atrazina-desetil 32 32 32 - 32 - Paration etile 32 32 32 - 32 - Atrazina-desisopropil 32 32 32 - 32 - Paration metile - - 32 - 32 - Azimsulfuron 32 24 32 - 32 - Pendimetalin 32 32 32 - 32 - Bensulfuron Metile 32 24 32 - 32 - Pirimicarb - - 32 - 32 - Bentazone 32 24 32 - 32 - Pretilachlor - - 32 - 32 - Bromacil 32 32 32 - 32 - Prometrina - - 32 - 32 - Chlordano Totale - - 32 - 32 - Propanil 32 32 32 - 32 - Chloridazon - - 26 - 32 - Propazina - - 32 - 32 - Cianazina - - 32 - 32 - Protoate - - 32 - 32 - Clordano cis - - - - 32 - Quinclorac - 2 32 - 32 - Clordano trans - - - - 32 - Rimsulfuron - - 26 - 32 - Clorpirifos Metile - - 32 - 32 - Secbutilazina - - 32 - 32 - Cycloxidim - - 26 - 32 - Sulcotrione - 2 32 - 32 - DDD - - - - 32 - Terbutilazina 32 32 32 - 32 - DDD,DDT,DDE 32 32 - - - - Terbutilazina desetil 32 32 32 - 32 - DDE - - - - 32 - Thiacloprid - - 26 - 32 - Diazinone - - 32 - - - Thiobencarb - - 32 - 32 - Dicamba 32 24 32 - - - Triallate - - 26 - 32 - Diclorobenzammide 2,6 32 32 32 - 32 - COV - - - - - - Dimetoato - 2 32 - 32 - 1,2-Diclorobenzene 53 32 30 - 32 - Endosulfan alfa - - - - 32 - 1,3 Diclorobenzene 53 32 30 - 32 - Endosulfan beta - - - - 32 - 1,4-diclorobenzene 53 32 30 - 32 - Endosulfan solfato - - - - 32 - 2-Clorotoluene 53 45 32 32 12 - Esazinone - - 32 - 32 - 4-Clorotoluene 53 45 32 32 12 - Fenitrotion - - 26 - 32 - m+p-Xilene - 7 32 32 12 32 Fenthion - - 26 - 32 - Monoclorobenzene 53 32 30 - 32 - Flufenacet - - 32 - 32 - Toluene 53 45 32 32 32 32 Fluroxipir - - - - 32 - Tricloroetano 1,1,1 53 45 32 32 32 32 Glifosate - - - - 12 - Xilene (somma isomeri) 2 - - - 12 32 HCH alfa - - - - 32 - Xilene meta 49 18 - - 8 - HCH delta - - - - 32 - Xilene orto 49 45 32 32 22 32 HCH gamma - - - - 32 - Xilene para 49 18 - - 8 - HCH-beta - - - - 32 - ALOFENOLI - - - - - - Imidacloprid - 6 32 - 32 - 2,4,6-Triclorofenolo - 22 32 - 32 - Isoxaflutol - - 26 - 32 - 2,4-Diclorofenolo - 22 32 - 32 - Linuron 32 24 32 - 32 - 2-Clorofenolo - 22 32 - 32 - Malathion - - 32 - 32 - NITROAROMATICI - - - - - - Mecoprop 32 24 32 - 32 - 1-Cloro-2-nitrobenzene 53 32 30 - 14 - Metalaxyl - - 32 - 32 - 1-Cloro-4-nitrobenzene 53 32 30 - 14 - Metamitron - - 26 - 32 - 3 Cloronitrobenzene 53 32 30 - 14 - Anche se vi sono stati alcuni superamenti del LOQ per pochi parametri, non vi è stato alcun superamento dello SQA-MA (Tabella 10). 17
Stato delle acque superficiali in Lombardia - Lago di Como - Aggiornamento 2014-2019 Tabella 10. Stato degli elementi chimici a sostegno nei quattro trienni di monitoraggio. Stato elementi Corpo idrico Triennio Media annua >SQA-MA Media annua >LOQ chimici a sostegno 2009-2011 buono - arsenico, cromo, solventi 2012-2014 buono - arsenico, cromo Bacino di Como 2014-2016 buono - arsenico, cromo, pendimetalin 2017-2019 buono - AMPA, arsenico, cromo SQA-MA: standard di qualità ambientale – valore medio annuo LOQ: limite di quantificazione del metodo analitico 18
Stato delle acque superficiali in Lombardia - Lago di Como - Aggiornamento 2014-2019 6 CARATTERISTICHE FISICHE E CHIMICHE DEL BACINO DI LECCO 6.1 Temperatura delle acque La temperatura che un lago assume in un determinato istante dipende dal suo bilancio termico, cioè dalla differenza fra gli apporti e le perdite di calore. La temperatura influenza gli ecosistemi lacustri sia in maniera diretta, agendo sul metabolismo degli organismi, che in maniera indiretta, determinando la densità delle acque e quindi anche la struttura della colonna d’acqua. Il lago di Como è considerato un lago oligomittico che circola completamente solo in anni particolarmente freddi e ventosi. Nel caso del bacino di Lecco, caratterizzato da una profondità massima minore rispetto a quello occidentale, l’omogeneizzazione delle acque avviene con una maggiore frequenza. Per il lago di Como non esistono serie storiche relative ai parametri fisici della colonna d’acqua sufficientemente lunghi per una valutazione di eventuali effetti dei cambiamenti climatici in corso. Tuttavia, grazie all’utilizzo delle tecniche di remote sensing e delle immagini disponibili dalla metà degli anni ’80 del secolo scorso, è stato possibile riprodurre le temperature delle acque in superficie fino ai nostri giorni. I risultati hanno evidenziato un incremento stimato pari a 0,032 °C (p0,1). Per questo corpo idrico in Figura 10 sono mostrati i valori della stazione di Dervio in quanto corrispondente ad una maggiore profondità e per la quale vi è una serie storica di dati più completa in quanto, come anticipato, essa fa parte della Rete Italiana per la Ricerca Ecologica di Lungo Termine (LTER-Italia). Vengono riportati gli andamenti delle temperature dello strato epilimnetico (0-5 m) ed ipolimnetico (30-270 m) dal 2003 al 2019. È possibile notare, nei cicli stagionali, l’alternanza tra i periodi di stratificazione, da maggio a novembre, e quelli di omogeneizzazione. Non possono essere evidenziati invece i periodi caratterizzati da picchi di calore che aumentano la probabilità di fioriture di cianobatteri: a questo scopo occorrerebbero infatti misure in continuo. Temperatura °C 28 Epilimnio Ipolimnio 26 24 22 20 18 16 14 12 10 8 6 4 2 0 Figura 10. Andamento della temperatura delle acque in superficie e sul fondo dal 2003 al 2019 nella stazione di Dervio. 19
Stato delle acque superficiali in Lombardia - Lago di Como - Aggiornamento 2014-2019 6.2 Ossigeno disciolto La concentrazione dell’ossigeno disciolto è strettamente legata ai parametri chimico-fisici che ne determinano la solubilità ed ai processi di fotosintesi ed ossidazione della materia organica presente nelle acque. Nei laghi i momenti più critici per questo parametro si verificano nei mesi estivi in presenza della stratificazione termica. Nell’ipolimnio, infatti, i processi di decomposizione della materia organica consumano l’ossigeno presente che non può essere ripristinato vista la barriera che si crea tra i due strati della colonna d’acqua. Le caratteristiche morfometriche influiscono parecchio, determinando un diverso rapporto tra i volumi della zona trofogena e della zona trofolitica. Nel caso di grandi laghi profondi soggetti a fenomeni di olomissi l’ossigenazione degli strati profondi è in diretta dipendenza con gli eventi atmosferici che determinano la profondità di mescolamento. A sua volta la valutazione del profilo della concentrazione dell’ossigeno disciolto lungo la colonna d’acqua nei periodi tardo autunnale e, successivamente, primaverile consentono di determinare la profondità a cui è avvenuto il mescolamento delle acque. È possibile notare nella Figura 11 come negli strati più superficiali si verifichi nei mesi estivi una sovrasaturazione dell’ossigeno disciolto dovuta all’intensa attività fotosintetica del fitoplancton. Occasionalmente il picco di saturazione di ossigeno si è collocato nel metalimnio in relazione alla presenza di popolamenti fitoplanctonici che sfruttano il gradiente di densità delle acque. Nell’ipolimnio si nota la tendenza alla diminuzione della saturazione in relazione alla stabilità della colonna d’acqua che ha comportato un minore scambio di ossigeno con gli strati superficiali. Ossigeno % 160 Epilimnio Ipolimnio 140 120 100 80 60 40 20 0 Figura 11. Andamento della saturazione dell’ossigeno disciolto in superficie e sul fondo dal 2003 al 2019 nella stazione di Dervio. La concentrazione di ossigeno disciolto ipolimnico misurato alla fine del periodo di stratificazione viene utilizzata per il calcolo del descrittore LTLeco ai fini della classificazione dello stato ecologico; una concentrazione pari a 40% di saturazione rappresenta il valore limite del livello corrispondente allo stato buono per il calcolo dell’LTLeco. I valori di saturazione alla fine del periodo di stratificazione (Figura 12) utilizzati per la classificazione non sembrano presentare una tendenza definita, anche se occorre considerare che il periodo di esaminato è limitato. In entrambe le stazioni del corpo idrico i valori a fine stratificazione si sono sempre attestati su valori 20
Stato delle acque superficiali in Lombardia - Lago di Como - Aggiornamento 2014-2019 molto al di sopra del limite buono/sufficiente dell’LTLeco. Fino ad ora l’ossigenazione degli strati profondi del bacino orientale non ha presentato problemi. Ossigeno ipolimnio DERVIO Ossigeno ipolimnio ABBADIA LARIANA % % 90 90 80 80 70 70 60 60 50 50 40 40 30 30 20 20 10 10 0 0 2009 2010 2011 2012 2013 2014 2015 2016 2017 2018 2019 2009 2010 2011 2012 2013 2014 2015 2016 2017 2018 2019 Figura 12. Valori di saturazione dell’ossigeno disciolto nell’ipolimnio alla fine del periodo di stratificazione dal 2009 al 2019); la linea rappresenta il valore limite del livello corrispondente allo stato buono per il calcolo dell’LTLeco. 21
Stato delle acque superficiali in Lombardia - Lago di Como - Aggiornamento 2014-2019 6.3 Trasparenza La trasparenza di un lago è definita come la profondità alla quale un disco bianco o a quadranti bianchi e neri di 20-30 cm di diametro (disco di Secchi) diviene invisibile dalla superficie. La trasparenza è un parametro correlato alla produttività algale del lago e alla presenza di particolato disciolto. I più alti valori di questo parametro si registrano quando la componente fitoplanctonica non ha ancora raggiunto un completo sviluppo mentre bassi valori di trasparenza si osservano quando la comunità algale risulta ampiamente presente. La trasparenza media annua viene utilizzata per il calcolo del descrittore LTLeco; per il lago di Como il valore di 5,5 metri rappresenta il limite del livello corrispondente allo stato buono per il calcolo dell’LTLeco. In questo corpo idrico il fattore che determina la penetrazione della luce lungo la colonna d’acqua è la quantità di fitoplancton presente nella zona eufotica. I valori massimi si verificano nei mesi invernali, generalmente tra gennaio e febbraio, mentre quelli minimi sono legati alle fioriture di diatomee nei mesi primaverili o a quelle di cianobatteri nei mesi estivi, o alla presenza di alcune specie di Chlorococcales (Figura 13). Oltre che alle fioriture superficiali di specie come Dolichospermum lemmermannii, i valori bassi di trasparenza sono legati alla presenza di colonie e aggregati di cianobatteri appartenenti ai generi Aphanothece, Aphanocapsa e Cyanodyction che occupano lo strato superficiale in presenza di una stabile stratificazione. La stazione di Dervio risente anche del contributo dei solidi sospesi apportati dal fiume Adda. Trasparenza DERVIO Trasparenza ABBADIA LARIANA m m 0 0 2 2 4 4 6 6 8 8 10 10 12 12 14 14 16 16 Figura 13. Valori mensili (barre) e medie annue (punti) della trasparenza dal 2009 al 2019; la linea rappresenta il valore limite del livello corrispondente allo stato buono per il calcolo dell’LTLeco. 22
Stato delle acque superficiali in Lombardia - Lago di Como - Aggiornamento 2014-2019 6.4 Macronutrienti: fosforo e azoto Fosforo e azoto rappresentano i principali nutrienti che determinano lo sviluppo della biomassa vegetale, il cui eccesso è uno degli effetti dell’eutrofizzazione. Nei laghi lombardi l’elemento che limita la crescita degli organismi vegetali è quasi sempre il fosforo. Il rapporto delle concentrazioni di azoto totale e fosforo totale del lago di Como, nettamente superiore a 15, indica una chiara limitazione da fosforo. Solo in alcuni mesi dell’anno, dopo una intensa produzione algale, i valori dei sali di azoto raggiungono concentrazioni molto basse e si instaurano così condizioni che portano ad una limitazione dovuta all’azoto. Indicatori come il DIN/TP sono più accurati per la caratterizzazione dell’elemento limitante; il loro calcolo però è problematico in relazione al limite di quantificazione (LOQ) del metodo di analisi dell’azoto nitrico che al momento è troppo elevato per questo tipo di valutazioni. Il livello naturale di fosforo per il lago di Como non è riportato nel PTUA 2016; tale valore, stimato con il metodo proposto da Cardoso et al. (2007) nell’ambito del Progetto di ricerca europeo REBECCA (Relationships Between Ecological and Chemical Status of Surface Waters) è pari a 4 µg/L P. La concentrazione media di fosforo totale – ottenuta come media ponderata rispetto ai volumi o all’altezza degli strati, nel periodo di piena circolazione alla fine della stagione invernale – viene utilizzata per il calcolo del descrittore LTLeco; per il bacino di Lecco una concentrazione di 15 µg/L P rappresenta il valore limite del livello corrispondente allo stato buono per il calcolo dell’LTLeco. Nella Figura 14 è possibile notare come la concentrazione di fosforo totale a Dervio abbia subìto una riduzione dai primi anni ’90 per poi mantenersi su valori abbastanza stabili, attorno ai 25 µg/L P, al di sopra del limite buono/sufficiente. Per la stazione di Abbadia Lariana la serie di dati copre un periodo temporale più breve, ma dal confronto degli anni in cui si hanno dati in comune i valori risultano simili. Emerge quindi la necessità di una verifica dei carichi insistenti sul Lario per potere operare quella riduzione che potrà consentire il raggiungimento dell’obiettivo di stato buono. Fosforo totale DERVIO Fosforo totale ABBADIA LARIANA µg/L P µg/L P 50 50 45 45 40 40 35 35 30 30 25 25 20 20 15 15 10 10 5 5 0 0 1993 1996 1999 2001 2003 2005 2007 2009 2011 2013 2015 2017 2019 2009 2010 2011 2012 2013 2014 2015 2016 2017 2018 2019 Figura 14. Valori di fosforo totale (media ponderata) nel periodo di piena circolazione; la linea rappresenta il valore limite del livello corrispondente allo stato buono per il calcolo dell’LTLeco. L’azoto nitrico è la forma utilizzata di preferenza dal fitoplancton. Dall’analisi dei dati storici si è riscontrato un aumento delle concentrazioni dei nitrati dal 1960 fino al 2005, dovuto alle precipitazioni atmosferiche, come nei vicini laghi Maggiore e Iseo (Tartari et al., 2006). In Figura 15 è rappresentato l’andamento delle concentrazioni di azoto nitrico sul fondo ed in superficie: si osserva una leggera diminuzione dal 2016 al 2019. Nello strato superficiale la variabilità dei valori è legata all’utilizzo da parte del fitoplancton che ha portato in due occasioni al raggiungimento della soglia di limitazione per questo elemento. 23
Stato delle acque superficiali in Lombardia - Lago di Como - Aggiornamento 2014-2019 Azoto nitrico mg/L N 1,2 Superficie Fondo 1 0,8 0,6 0,4 0,2 0 Figura 15. Concentrazioni di azoto nitrico in superficie e sul fondo dal 2009 al 2019 nella stazione di Dervio. 24
Stato delle acque superficiali in Lombardia - Lago di Como - Aggiornamento 2014-2019 7 ELEMENTI FISICO-CHIMICI A SOSTEGNO (LTLECO) DEL BACINO DI LECCO I parametri che contribuiscono al calcolo dell’LTLeco sono la trasparenza (media dei valori riscontrati nel corso dell’anno di monitoraggio), l’ossigeno disciolto ipolimnico (media ponderata rispetto ai volumi o all’altezza degli strati, alla fine del periodo di stratificazione) e il fosforo totale (media ponderata rispetto ai volumi o all’altezza degli strati, nel periodo di piena circolazione alla fine della stagione invernale). Per questo bacino il parametro che determina la classe sufficiente è la concentrazione di fosforo totale alla circolazione primaverile. I valori dei parametri e dell’indice LTLeco sono riportati nella Tabella 11 per la stazione di Dervio e nella Tabella 12 per la stazione di Abbadia Lariana. In Tabella 13 e in Tabella 14 sono riportati i valori dei parametri e i relativi punteggi per il calcolo dell’indice LTLeco e la classificazione nei trienni di monitoraggio. Tabella 11. Valori dei parametri utilizzati per il calcolo dell’LTLeco dal 2009 al 2019 per la stazione di Dervio. Fosforo totale Trasparenza Ossigeno ipolimnico Stazione Anno µg/L P m % saturazione 2009 27 6,3 70 2010 29 7,6 85 2011 26 7,7 61 2012 26 5,9 73 2013 24 6,8 77 Dervio 2014 17 5,8 78 2015 29 5,7 65 2016 25 6,3 63 2017 25 4,7 77 2018 18 7,0 84 2019 29 5,7 66 Tabella 12. Valori dei parametri utilizzati per il calcolo dell’LTLeco dal 2009 al 2019 per la stazione di Abbadia Lariana. Fosforo totale Trasparenza Ossigeno ipolimnico Stazione Anno µg/L P m % saturazione 2009 21 7,0 75 2010 26 7,5 82 2011 27 7,3 58 2012 27 6,1 69 2013 25 7,0 79 Abbadia Lariana 2014 9 6,2 82 2015 46 5,8 66 2016 28 6,4 70 2017 21 7,5 72 2018 32 6,3 70 2019 28 6,6 62 25
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