SOCIAL ENTREPRENEURSHIP THROUGH PASSION - TRAINER'S GUIDE - CSC Danilo Dolci
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SOCIAL ENTREPRENEURSHIP THROUGH PASSION TRAINER’S GUIDE Questo documento è stato prodotto sotto la licenza Creative Commons Attribuzione - CC0 1.0 Universal (CC0 1.0) Donazione al Pubblico Dominio
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INDICE Benvenuti nella Trainer’s guide! 04 Capitolo 1: La metodologia per individuare gli interessi, i talenti e le passioni (ITPs) degli adulti 1.1 Appreciative inquiry 06 1.2 Ikigai: scoprire il proprio scopo nella vita 12 1.3 Colloquio semi-strutturato: Questionario per il colloquio e Scheda personale 15 Capitolo 2: Suggerimenti e strumenti utili per svolgere il Programma di Formazione 2.1 Le caratteristiche dei gruppi vulnerabili con riferimento all’imprenditoria sociale 26 2.2 L’imprenditoria sociale 34 2.3 Guidare gli adulti svantaggiati mediante le loro passioni: il ruolo delle/dei formatrici/tori e i 43 contesti di apprendimento complessi 2.4 Guidare gli adulti svantaggiati mediante le loro passioni: dalla teoria alla pratica 52 Capitolo 3: Coaching tra pari 64 3.1 Introduzione al coaching tra pari 65 3.2 Comprendere il ruolo della/del coach 65 3.3 I principi del coaching tra pari 3.4 Apprendimento esperienziale come base del coaching tra pari 66 3.5 Tecniche di coaching tra pari 67 3.6 Integrare il coaching tra pari nelle attività formative 68 Bibliografia 78 PASSIONPRENEURS TRAINER’S GUIDE 03
BENVENUTI ALLA TRAINER’S GUIDE! La Guida per Formatrici e Formatori degli Adulti rappresenta una raccolta di materiali e metodologie sviluppata come supporto per il Programma di Formazione “Social Entrepreneurship through Passion” (da inserire il link). Sia la Guida sia il Programma sono state prodotto nell’ambito del progetto “Social Entrepreneurship through passion” (al quale facciamo sinteticamente riferimento indicandolo come “PASSIONPRENEURS”, Convenzione di sovvenzione 2019-1-DE02-KA204-006105), il quale mira a contrastare la disoccupazione e l’esclusione sociale dei gruppi svantaggiati, permettendo loro di individuare i loro interessi, talenti e passioni e di munirli dei mezzi necessari per sviluppare le loro idee imprenditoriali sociali. Il Programma di Formazione si propone l’obiettivo di rispondere alle esigenze delle persone che affrontano delle difficoltà di natura sociale, economica e di apprendimento ed è diviso in 5 moduli: Da Passione a Obiettivi, Valore Personale – Valore Sociale, Dalle Esigenze Sociali al Prodotto Sociale, Sviluppo del Mio Progetto Sociale e My Passionpreneuring. Ciascun modulo è concepito per avere una durata di circa 4 ore (pertanto, la durata complessiva della formazione è di circa 20 ore). Il programma di formazione prevede una raccolta di attività pratiche, strumenti interattivi, utili suggerimenti e risorse supplementari volta ad aiutare le/i partecipanti a comprendere meglio i propri punti di forza e interessi, imparare a impiegarli in modo pratico e migliorare le proprie competenze imprenditoriali. Pertanto, la presente Guida per Formatrici e Formatori degli Adulti intende offrire un supporto alle/agli esperte/i (insegnanti e formatrici/tori dei centri di istruzione e formazione, consulenti, coach, specialiste/ti che lavorano nei centri per l’impiego e organizzazioni di sostegno alle imprese) che operano con il gruppo di riferimento delineato per organizzare e condurre il Programma di Formazione “Social Entrepreneurship through Passion” nel modo più efficace possibile. Offre degli approfondimenti riguardanti l’imprenditoria sociale e le varie tipologie di esigenze che le persone provenienti da contesti sociali ed economici svantaggiati possono manifestare, nonché le metodologie utili per individuare i loro interessi, talenti e le passioni, sviluppare le competenze proprie dell’imprenditoria (sociale) e promuovere l’apprendimento tra pari. Dunque, la Guida contiene tutte le informazioni necessarie che le/i formatrici/tori devono conoscere per potere essere in grado di lavorare con gli adulti provenienti da contesti sociali ed economici svantaggiati e fornire loro supporto per sfruttare i propri interessi, talenti e passioni al fine di avviare un’impresa sociale. Attraverso un orientamento appropriato, le/gli imprenditrici/tori del futuro riusciranno a stabilire più rapidamente il collegamento tra gli aspetti teorici e pratici della creazione di un’attività imprenditoriale. La Guida è progettata per consentire a ogni formatrice/tore di poterla consultare e utilizzare individualmente, senza dovere richiedere il supporto di un’assistenza esterna. I suoi contenuti sono organizzati in tre diversi capitoli: La metodologia per individuare gli interessi, i talenti e le passioni degli adulti, Suggerimenti e strumenti utili per svolgere il Programma di Formazione, Coaching tra pari. Ci auguriamo che la presente Guida contribuisca ad arricchire le conoscenze delle/dei sue/suoi lettrici/lettori e ad ampliare il repertorio di strumenti da utilizzare nella conduzione del corso di formazione relativo al tema dell’imprenditoria sociale dedicato alle persone che affrontano dei problemi di natura sociale, economica e di apprendimento. PASSIONPRENEURS TRAINER’S GUIDE 04
CAPITOLO 1 La metodologia per individuare gli interessi, i talenti e le passioni (ITPs) degli adulti
CAPITOLO 1 La metodologia per individuare gli interessi, i talenti e le passioni (IPTs) degli adulti Quasi ogni attività o servizio (attività di progetto, formazione, sessione di orientamento, ecc.) comincia dall’esplorazione della situazione attuale e dall’analisi dei bisogni: per assicurarsi della rilevanza e dell’efficacia di un servizio è indispensabile comprendere le esigenze della/del potenziale cliente (o del gruppo di riferimento) e capire in quale momento della loro vita o del loro percorso professionale si trovano. L’attività di una/un formatrice/tore o una/un consulente di orientamento non fa eccezione. La particolarità del Programma di Formazione PASSIONPRENEURS consiste nel tentare di individuare gli interessi, i talenti e le passioni delle persone e di trarre vantaggio dal loro impiego per avvicinare le/i partecipanti sempre di più all’imprenditoria sociale. Pertanto, in questo capitolo presenteremo alcune delle metodologie che sono state utilizzate per lo sviluppo del Programma di Formazione, le quali possono essere applicate anche ad altri contesti. Il primo approccio, ovvero quello dell’indagine elogiativa o appreciative inquiry, consiste nel concentrarsi su quanto di buono, efficiente e funzionante esiste già ed è ampiamente utilizzato nelle sessioni di gruppo (ma può essere utilizzato anche nelle sessioni individuali). Il secondo è rappresentato dalla metodologia dell’IKIGAI, la quale può essere applicata sotto la supervisione di una/un consulente (che in questo caso assume il ruolo di intervistatrice/tore e di osservatrice/tore esterno) o autonomamente per effettuare un’autoriflessione. Inoltre, suggeriamo di utilizzare degli strumenti di valutazione per individuare e documentare le qualità, gli interessi, le passioni, ecc. delle persone, ovvero il Questionario per il colloquio e la Scheda personale. Durante lo sviluppo di questi strumenti, le/gli autrici/tori hanno cercato di mantenere un equilibrio tra le domande volte a ottenere informazioni concrete (riguardanti l’istruzione e la formazione professionale, ecc.) e quelle che invece mirano a rivelare i talenti, le aspirazioni, ecc. delle persone. Le informazioni raccolte nel corso del colloquio dovrebbero fornire la base su cui potere poi continuare a svolgere delle sessioni individuali tra consulente e cliente o aiutare una/un formatrice/tore ad adattare i contenuti della formazione in base alle esigenze della/del discente. Naturalmente vi sono altre metodologie che possono dimostrarsi altrettanto utili per raggiungere il medesimo scopo. Ad esempio, si potrebbero seguire i principi riguardanti la conduzione di un colloquio secondo l’approccio della storia orale (sebbene la metodologia sia stata creata per fini diversi). Pertanto, suggeriamo di dare un’occhiata agli strumenti già disponibili nel vostro repertorio formativo e valutare in che modo possono essere utilizzati in contesti diversi. 1.1 Appreciative inquiry L’indagine elogiativa (Appreciative Inquiry) è una strategia che favorisce il cambiamento intenzionale che permette di individuare “ciò che è attualmente presente” per perseguire i sogni e le possibilità di “ciò che potrebbe essere”; è una ricerca cooperativa dei punti di forza, delle passioni e delle risorse vitali osservabili all’interno di ogni sistema capaci di ispirare un cambiamento positivo. (Cooperrider & Srivastva, 1987) PASSIONPRENEURS TRAINER’S GUIDE 06
INFORMAZIONI DI BASE L’Indagine Elogiativa (IE) rappresenta una filosofia, una metodologia e uno strumento per apportare un cambiamento (trasformativo) positivo all’interno di una organizzazione o comunità. Le sue origini sono riconducibili al costruzionismo sociale secondo il quale qualsiasi organizzazione sociale costituisce una costruzione sociale arbitraria. Pertanto, la nostra capacità di creare queste organizzazioni è limitata soltanto dalla nostra immaginazione e volontà collettiva. In questo contesto, il linguaggio è rappresentato come uno strumento fondamentale per mezzo del quale è possibile creare la realtà sociale: quando parliamo, creiamo il mondo intorno a noi, di conseguenza, quando cambiamo il modo in cui parliamo, cambiamo anche il mondo. In sintesi “le parole danno forma alla realtà”. L’articolo principale sull’indagine elogiativa è stato pubblicato nel 1987 da David Cooperrider (considerato il padre dell’IE) e Suresh Srivastva. Questo articolo costituiva il risultato di una tesi di dottorato di D. Cooperrider condotta sotto l’egida del Programma di Comportamento Organizzativo della Case Western Reserve University. Nel 1980, D. Cooperrider condusse un’analisi organizzativa della clinica di Cleveland, uno dei centri medici più illustri degli Stati Uniti. Nel corso dei suoi studi, D. Cooperrider fu colpito dal livello di leadership, cooperazione positiva e innovazione dell’organizzazione, per questo motivo decise di concentrarsi sui dati che descrivevano l’organizzazione nel periodo di massima efficienza. Grazie al supporto del suo consulente, Suresh Srivastva, i principali risultati del suo studio contribuirono allo sviluppo di una nuova teoria e approccio trasformativo. L’articolo comprendeva tra importanti idee: Concentrarsi sulle origini del successo: Secondo Cooperrider, la tradizionale risoluzione dei problemi basata sull’individuazione delle cause profonde del problema potrebbe, in effetti, rivelarsi controproducente, dal momento che si concentra sugli aspetti negativi e impedisce alle persone di accorgersi di ciò che ha funzionato bene e di capire come questa esperienza possa essere trasferita ad altri ambiti della vita o attività. Al contrario, l’IE mira a individuare le “radici alla base del successo” e a riformulare la realtà in termini positivi. La differenza tra i due approcci è chiaramente illustrata nella tabella nella sezione dedicata ai principi dell’IE. I processi di indagine determinano cambiamenti positivi: Le organizzazioni sono dei costrutti sociali e la loro forma è definita dall’immaginazione umana e dalle credenze condivise dei loro membri (evidenziando così il nesso con la teoria del costruzionismo sociale). Quando si svolgono delle indagini, inevitabilmente si costruisce o si cambia l’oggetto di indagine. In sintesi, “l’indagine origina il cambiamento”. Le nuove idee sono la base del cambiamento: La principale fonte del cambiamento è rappresentata dalle idee innovative. L’IE è stata sviluppata come un metodo per contribuire alla generazione di nuove idee, immagini e teorie che potrebbero portare al cambiamento trasformativo e all’innovazione sociale. Per molto tempo, Cooperrider si è rifiutato di scrivere un libro sulla metodologia dell’IE, temendo che le persone avrebbero potuto perdere di vista l’importanza della filosofia sottostante e sperando così di incoraggiare sia la sperimentazione sia l’innovazione. Questo ha portato allo sviluppo di molteplici approcci e metodi per mettere in pratica l’IE. Le fasi e i principi dell’IE, i quali sono oggi ben noti (la seguente sezione è dedicata al loro approfondimento), sono stati pubblicati in un successivo lavoro di Copperrider in collaborazione con altre/i autrici/tori. L’IE è stata selezionata principalmente come uno strumento per lo sviluppo organizzativo e il cambiamento organizzativo. Tuttavia, come verrà spiegato a breve, può trovare molte altre applicazioni in una varietà di contesti e con gruppi di riferimento molto diversi allo scopo di raggiungere una moltitudine di obiettivi. PASSIONPRENEURS TRAINER’S GUIDE 07
I PRINCIPI DELL’INDAGINE ELOGIATIVA I principi dell’indagine elogiativa (come pure il modello delle 4D riportato di seguito) sono stati formulati molto tempo dopo la pubblicazione della teoria dell’IE. Inizialmente, le/i professioniste/i dell’IE basavano la loro attività su 4 principi ritenendo che un’indagine volta a esplorare le potenzialità di un sistema sociale dovesse 1) cominciare con la valorizzazione/riconoscimento, 2) essere collaborativa, 3) essere provocatoria e 4) essere applicabile. Questi principi sono stati successivamente rielaborati al fine di definire i seguenti 5 principi: 1.Principio costruzionista – Le parole danno forma alla realtà Secondo questo principio, le conoscenze relative alla realtà di un’organizzazione e al suo destino sono connesse e dipendendo dalle interazioni dei i suoi membri. Ciò che le persone sanno influenza le loro azioni. Quando raccontiamo o ascoltiamo delle storie creiamo dei mondi. Pertanto, è fondamentale condividere le proprie storie positive e prestare ascolto a quelle altrui. 2. Principio di simultaneità – L’indagine determina il cambiamento Secondo questo principio, l’indagine può influenzare la realtà che una organizzazione o una comunità crea per se stessa: l’indagine stessa rappresenta un intervento. Per questa ragione il modo in cui viene organizzato il processo di indagine è di fondamentale importanza, poiché definisce il modo in cui le persone riflettono e descrivono il mondo intorno a loro. 3. Principio poetico - Possiamo scegliere cosa esplorare Questo principio sostiene l’ipotesi secondo la quale ogni interazione umana rappresenti una storia che viene costantemente scritta insieme dalle/dai partecipanti all’interazione stessa. Di conseguenza, ognuno ha diritto a decidere quale parte della storia esplorare (presente, passato o futuro). 4. 1.Principio di anticipazione – Le immagini ispirano le azioni Secondo questo principio, l’immagine del futuro dell’organizzazione influenza il comportamento dell’organizzazione nel presente (ovvero, l’immaginazione anticipa e crea nel presente quanto previsto per il futuro). Pertanto, delle immagini positive del futuro possono contribuire a creare delle trasformazioni positive nel presente. 5. 1.Principio positivo – Le domande positive portano a cambiamenti positivi Questo è probabilmente il principio dell’IE più importante di tutti. In base a questo principio, più le domande poste sono positive, più le persone si sentono coinvolte e motivate e più duraturi ed efficaci saranno i cambiamenti. Questa è forse la principale differenza che separa l’approccio tradizionale per la risoluzione dei problemi dall’indagine elogiativa: la risoluzione dei problemi comincia con l’individuazione delle difficoltà esistenti, mentre l’IE si concentra sulla ricerca dei punti di forza al fine di poterli sviluppare per migliorare altri processi e pratiche. La differenza è chiaramente illustrata nella seguente tabella (Cooperrider, Whitney, 2005, p.30): Problem-solving Appreciative inquiry “Individuazione di ciò che manca e Riconoscimento e valorizzazione di quanto è dei problemi presente all’interno di una organizzazione Analizzare le cause Immaginare le potenzialità Analizzare le possibili soluzioni Discutere delle possibilità e innovare Presupposto di base: Presupposto di base: L’organizzazione è un L’organizzazione è un problema da mistero da accogliere risolvere PASSIONPRENEURS TRAINER’S GUIDE 08
Tuttavia, è importante fare alcune precisazioni. Molte/i professioniste/i dell’IE tendono a criticare le/i loro colleghe/i che affermano di adottare l’approccio dell’IE quando in realtà non vanno mai oltre la formulazione di domande positive, mentre l’IE in realtà è volta a produrre dei cambiamenti trasformativi basati sulle azioni. Un altro rinomato teorico e professionista dell’IE, Gervase Bushe, sostiene nei suoi molteplici articoli che le domande nell’IE non dovrebbero soltanto essere positive ma anche generative. Bushe definisce la “generatività” come la creazione di nuove immagini, metafore e rappresentazioni fisiche, la quale presenta due caratteristiche principali: consente di sviluppare nuove idee e prendere delle decisioni che non erano concepibili in precedenza e stimola le persone ad agire per realizzare queste idee. In altre parole, le domande generative permettono alle persone di considerare gli aspetti noti da prospettive nuove. Affinché possano essere definite come generative, le domande devono: 1. Essere sorprendenti. Devono affrontare temi che non sono mai stati discussi prima o sui quali le persone non hai mai riflettuto. 2. Fare appello al cuore e all’anima delle persone. Nell’IE (nella fase di scoperta, “Discovery”) le persone devono condividere le proprie esperienze di successo, evocando i ricordi più significativi e le profonde emozioni associate a questi ricordi. 3. Creare delle relazioni. La condivisione di storie personali e l’ascolto di quelle altrui conduce inevitabilmente allo sviluppo di relazioni più solide e basate sulla fiducia. Questo aspetto è particolarmente importante nei casi in cui l’IE venga utilizzata con dei gruppi molto numerosi, poiché aumenta il livello di coinvolgimento e la volontà di fare proprie le idee e le azioni che verranno individuate nelle fasi successive dell’IE (Dream, Design e Destiny). È altrettanto importante nel caso in cui l’IE venga impiegata durante le sessioni individuali (ad esempio, nel coaching) dal momento che una relazione basata sulla fiducia tra cliente e consulente è la base per una cooperazione di successo. 4. Riformulare la realtà. Questo è un risultato che è possibile ottenere concentrandosi sul modo in cui viene formulata la domanda o ascoltando le storie raccontate da un’altra persona le quali possono dissipare alcuni dei nostri pregiudizi e stereotipi. Rispondere esaustivamente a tutti questi requisiti potrebbe dimostrarsi piuttosto complicato, tuttavia, quando si riesce a farlo, è possibile ottenere grandi risultati. LE FASI PRIONCIPALI DELL’INDAGINE ELOGIATIVA Come recita la citazione all'inizio di questa sezione, l’IE è il processo che permette di individuare “ciò che è attualmente esiste” e usarlo per immaginare/pianificare le migliori possibilità di "ciò che potrebbe essere" in futuro, il quale dovrebbe condurre verso dei cambiamenti e delle trasformazioni positive. Il concetto iniziale dell’IE suggeriva di seguire le seguenti fasi: 1. effettuare delle osservazioni fondate per individuare il meglio di ciò che già esiste all’interno di un’organizzazione, 2. sviluppare una visione per individuare le potenzialità ideali, ovvero ciò che potrebbe essere, 3. favorire il dialogo e un processo decisionale collaborativo per raggiungere un accordo circa ciò che dovrebbe essere. 4. svolgere una sperimentazione collettiva per scoprire ciò che può essere/sarà. Il modello delle 4D è stato sviluppato nel 1997 ed è tutt’oggi ampiamente utilizzato, presentando solo delle minime variazioni. Il modello delle 4D comprende quattro fasi riguardanti la gestione del cambiamento organizzativo, tuttavia il suo utilizzo può essere esteso ad altri ambiti, come il coaching. PASSIONPRENEURS TRAINER’S GUIDE 09
IL MODELLO DELLE 4D DELL’INDAGINE ELOGIATIVA 1. Discovery valorizzare “ciò che esiste” ARGOMENTO 2. Dream 4. Destiny AFFERMATIVO immaginare Contribuire a DELL’INDAGINE “ciò che potrebbe “ciò che sarà” ELOGIATIVA essere” 3. Design realizzare insieme “ciò che dovrebbe essere” L’indagine elogiativa comincia con l’individuazione dell’oggetto dell’indagine, la cosiddetta scelta dell’argomento affermativo. Cooperrider stesso non lo considera come l’aspetto centrale di una fase distinta dalle altre, sebbene alcune/i professioniste dell’IE insistano nell’introdurre un’altra fase, detta Define, creando quindi un modello di 5D. Sin da subito la differenza con l’approccio della risoluzione dei problemi si manifesta in modo evidente. Prendendo in considerazione l’esempio del coaching, una persona potrebbe comunicare in modi diversi uno stesso messaggio: Problem-solving Appreciative inquiry Non so quale percorso Desidero capire quali percorsi professionali sono professionale scegliere. più adatti a me (in base alla mia formazione ed esperienza professionale, interessi, talenti, passioni, ecc.). DISCOVERY In questa fase, le/i partecipanti lavorano in coppie o in gruppi per discutere gli aspetti migliori che caratterizzano l’oggetto dell’indagine (ovvero, ciò che esiste): condividono le proprie esperienze personali positive cercando di individuare le condizioni che supportano il cambiamento positivo. Per orientare il colloquio/la discussione verso la giusta direzione, le domande dovrebbero essere formulate in modo tale da favorire l’individuazione dell’origine del successo e portare alla scoperta e all’incremento dei fattori positivi (quindi, le domande stesse provocano dei cambiamenti all’interno del sistema). I temi comuni che emergono da queste discussioni vengono sintetizzati e utilizzati come base per le fasi successive. Nel caso delle sessioni individuali di coaching sul tema delle prospettive professionali, alcune domande che potrebbero avviare il processo di scoperta sono: Quale aspetto del lavoro che svolgevi prima ti piaceva di più? In cosa eri particolarmente brava/o? Quali sono stati i tuoi 3 principali successi professionali? PASSIONPRENEURS TRAINER’S GUIDE 10
DREAM In questa fase, le/i partecipanti devono immaginare il loro gruppo, la loro organizzazione o la loro comunità ideale e trovare un accordo riguardo al migliore futuro possibile che riescono a immaginare (ovvero, ciò che potrebbe essere) in base ai risultati della prima fase. In questo modo, “utilizzano la narrazione costruita di ciò che funzione bene come una lente attraverso la quale potere cominciare a riformulare le possibilità future” (Hart, Conklin, Allen, 2008). Se le persone coinvolte nel processo di discussione sono numerose possono essere divise in gruppi più piccoli, tuttavia in questo modo dovranno poi presentare al resto del gruppo i risultati del proprio lavoro. La durata della sessione potrebbe variare, in quanto dipende dal numero di partecipanti, dalla tipologia dei temi individuati nella fase precedente, ecc. Continuando con l’esempio del coaching, le domande che potrebbero incoraggiare una persona a immaginare un futuro ideale potrebbero essere: Come dovrebbe essere il tuo lavoro ideale? Come dovrebbe essere la tua giornata di lavoro ideale? DESIGN Dopo avere definito il sogno collettivo, le/i partecipanti dovrebbero condividere delle proposte specifiche per realizzare il nuovo assetto organizzativo (ovvero, ciò che dovrebbe essere). Nella teoria di Cooperrider, queste venivano inizialmente definite come “proposte provocatorie”(provocative propositions). In questa fase, nell’ambito di una sessione di coaching, l’obiettivo è ottenere delle risposte a domande come “Cosa occorrerebbe fare per riuscire a realizzare questo futuro ideale?”. Le risposte dovrebbero comprendere varie opzioni, come ad esempio: “Potrei frequentare dei corsi supplementari per migliorare le mie competenze di graphic design”, “Potrei avviare la mia attività”, ecc. Destiny (in origine, Delivery o consegna) Destiny (in origine, Delivery o consegna) Durante la fase di Destiny le/io partecipanti si impegnano nella realizzazione degli interventi volti a raggiungere la condizione immaginata insieme. Devono essere prese delle decisioni specifiche: chi si occuperà di fare cosa e quando e come verrà reso noto. In una sessione di coaching, la/il partecipante si impegna a intraprendere delle azioni specifiche, ad esempio: “Controllerò le opportunità formative disponibili nel mio settore”, “Prenderò un appuntamento con l’organizzazione locale di sostegno alle imprese per richiedere la consulenza di un’esperta/o”, ecc. Infine, riportiamo di seguito l’elenco di 7 pratiche fasi da seguire relative all’IE proposte da Nancy Stetson e Charles Miller (Miller, Stetson, 2004 in Macpherson, 2005): 1. Selezionare un tema/argomento positivo come oggetto dell’indagine; 2. Formulare domande che permettano di esplorare il tema/argomento; 3. Utilizzare le domande per condurre dei colloqui o condividere delle storie relative al tema/argomento; 4. Individuare i temi ricorrenti nelle storie; 5. Creare un’immagine condivisa del futuro ideale basata sui temi emersi, ovvero una proposta provocatoria. 6. Individuare i modi innovativi attraverso i quali creare il futuro immaginato, ovvero delle intenzioni strategiche. 7. Utilizzare le proposte provocatorie e le intenzioni strategiche per guidare il comportamento degli individui, dei gruppi e dell’organizzazione. SVOLGERE L’INDAGINE ELOGIATIVA L’indagine elogiativa non venne sviluppata inizialmente come un approccio per la gestione dello sviluppo o del cambiamento organizzativo. Infatti, venne creata come un metodo di ricerca che mirava a rendere lo sviluppo di teorie più generativo. Ciononostante è stata rapidamente adottata da molte imprese, organizzazioni internazionali e ONG, permettendo loro di raggiungere grandi risultati in termini di miglioramento della cultura aziendale, crescita dei ricavi, promozione della leadership tra le/i dipendenti, ecc. Tuttavia, con il tempo la filosofia originale si è allontanata dallo sviluppo organizzativo e ha dato origine al coaching elogiativo (appreciative coaching), alla consulenza elogiativa (appreciative advising) e ad altre pratiche (come l’ appreciative living), le quali nonostante le differenze nella denominazione sono tutte basate su un approccio positivo incentrato sulla soluzione. PASSIONPRENEURS TRAINER’S GUIDE 11
Nel corso della sua esistenza, l’IE ha ottenuto un grande successo e favorito il raggiungimento di una varietà di obiettivi (Cooperrider, Whitney, Stavros, 2008): • Innovazione indispensabile per il raggiungimento dell’organizzazione ideale; • Pianificazione strategica; • Sviluppo di leadership e miglioramento della gestione; • Riprogettazione del processo lavorativo; • Sviluppo della squadra; • Cambiamento della cultura organizzativa; • Sviluppo del personale; • Pratiche nell’ambito delle Risorse Umane: gestione del personale, dell’orientamento e del rendimento; • Coaching; • Comunicazione; • Relazioni con le comunità locali e con le/i clienti; • Gruppi di discussione; • Indagini; • Riunioni; • Sviluppo di nuovi prodotti. Come emerso dall’elenco sopra riportato, l’IE può coinvolgere un ampio numero di persone (individui, gruppi di piccole e grandi dimensioni). Una/un formatrice/tore potrebbe utilizzare l’IE come un approccio generale per l’organizzazione di una sessione di formazione o di orientamento e scegliere, quindi, il formato più appropriato: sessioni individuali, attività in coppie, piccoli gruppi di discussione, sessioni open space, ecc. L’IE, in qualità di approccio basato sui punti di forza, è stato utilizzato nell’ambito del Programma di Formazione “Social Entrepreneurship through Passion”. Il programma di formazione è stato prodotto per rivolgersi alle persone che presentano delle difficoltà sociali, economiche e di apprendimento. Le persone appartenenti a questo gruppo di riferimento sono spesso caratterizzate dalla mancanza di fiducia in se stesse e dalla scarsa consapevolezza dei propri punti di forza e talenti. Pertanto, è indispensabile permettere loro di riflettere sui propri interessi, talenti e passioni e trarre vantaggio dal loro impiego per promuovere il proprio sviluppo personale e professionale. L’approccio è evidente già nella prima attività proposta “Iniziamo a conoscerci”, durante la quale le/i partecipanti sono invitati a dare risalto ai propri punti di forza e ai loro successi. Lo stesso approccio è stato impiegato per formulare le domande nell’attività “La mia passione, il mio obiettivo”. Tuttavia, è importante sottolineare che quest’attività è stata generalmente basata sulla metodologia/filosofia dell’IKIGAI, la quale presenta non pochi punti in comune con l’IE ed è descritta nella seguente sezione. Inoltre, i principi dell’IE sono stati anche considerati nell’ambito dello del Questionario per il colloquio incluso nella presente guida. Le domande incluse nel questionario sono state formulate al fine di raggiungere due obiettivi: raccogliere informazioni concrete circa la formazione, l’esperienza professionale, ecc. delle persone e incoraggiare le/i cliente a riflettere sui temi e/o sulle attività che suscitano il loro interesse o che li appassionano. 1.2 Ikigai: scoprire il proprio scopo nella vita Il benessere è generalmente associato a una vita soddisfacente o alla predominanza di emozioni positive su quelle negative. La ricerca sul tema del benessere suggerisce che le persone che provengono da culture diverse definiscono e vivono il benessere in modi altrettanto diversi. Il lavoro è altamente collegato con il benessere. Si presuppone che le persone siano più felici quando fanno quello che piace loro fare in un contesto di lavoro appropriato. L’Ikigai stesso è un termine giapponese associato culturalmente al benessere che è divenuto molto famoso nel mondo negli ultimi dieci anni. Il concetto di Ikigai potrebbe essere reso in italiano come “il senso di uno scopo nella vita” o “una vita che merita di essere vissuta”. PASSIONPRENEURS TRAINER’S GUIDE 12
In giapponese esistono due parole molto comuni, “Shiawase” e “Ikigai”, entrambe simili al concetto di benessere. Secondo i dizionari giapponesi, il termine “Shiawase” è definito come la sensazione di beatitudine nella propria vita, la totale assenza di preoccupazioni e ansia, che definisce quindi uno stato di soddisfazione e appagamento. Il termine corrispondente a “Shiawase” è “felicità”. D’altra parte, “Ikigai” è un termine unico che esprime l’importante concetto giapponese di raggiungere uno stile di vita migliore e più soddisfacente. Il dizionario di giapponese definisce la parola “Ikigai” come qualcosa per cui vale la pena vivere, una forma di gioia e di percezione di scopo nella propria vita, nonché la felicità e la consapevolezza del vantaggio di essere vivi (Kumano, 2018). Secondo Kumano, l’Ikigai è una forma di benessere eudemonistico poiché “comprende le azioni mediante le quali una persona si impegna a svolgere le attività da cui trae gioia ed è associata alla sensazione di soddisfazione e appagamento”. Kamiya (1966) è stata una delle prime ricercatrici a studiare approfonditamente l’Ikigai e a individuare tre modi per poterlo definire. Il primo considera l’ikigai come orientato al futuro. Le persone possono percepirlo quando nutrono delle speranze o hanno un obiettivo. Il secondo connette l’Ikigai alla propria percezione di sé. Ad esempio, le persone possono sperimentare elevati livelli di Ikigai quando riescono a fare qualcosa che solo loro possono fare. Il terzo modo di percepire l’Ikigai è più connesso ai valori di una persona rispetto alla sua felicità. Secondo Thomas Oppong, autore della piattaforma Thrive Global, il concetto di Ikigai ha origine nell’isola giapponese di Okinawa, l’isola che si dice sia abitata dalla popolazione di centenari più numerosa al mondo. È interessante notare che, secondo l’Autore, concetti analoghi a quello di Ikigai esistono tra le persone che vivono delle vite molto lunghe in regioni molto diverse. Un aspetto comune consiste nel vivere una vita rimanendo onesti con se stessi, ponendo al centro i propri valori, interessi e le capacità pratiche. Le/i life coach e le/i career coach, le imprese alla ricerca di squadre più innovativa e coese e le riviste aziendali e/o sul tema della leadership ricorrono tutte al concetto di Ikigai per aiutare le persone a scoprire il loro obiettivo nella vita. Si tratta di un’attività che può portare alla propria felicità e a sentirsi bene durante il suo svolgimento. Analizziamo, quindi, con maggiore attenzione l’immagine dell’IKIGAI. Ikigai UN CONCETTO GIAPPONESE CHE SIGNIFICA "UNA RAGIONE PER ESISTERE" Soddisfazione, Piacere e ma senso di Quello appagamento inutilità che AMI senza compenso economico PASSIONE MISSIONE Quello di cui Quello che sai Ikigai ha bisogno il FARE mondo PROFESSIONE VOCAZIONE Confortante ma Quello per cui Eccitazione e vuoto puoi essere completezza, ma pagato senso di incertezza PASSIONPRENEURS TRAINER’S GUIDE 13
Come illustrato, l’Ikigai è rappresentato dalla convergenza di quattro elementi primari: Quello che ami (le passioni), Quello di cui il mondo ha bisogno (la missione), Quello che ti fa stare bene/che sai fare meglio (la vocazione), Quello per cui puoi essere pagato (la professione). Per individuare questi quattro elementi è opportuno riflettere e rispondere a una serie di domande (la lista di seguito riportata non è esaustiva e può essere integrata con altre domande): Quello che ami: Quali sono stati i tuoi passatempi preferiti in passato? Quali sono quelli attuali? Cosa ti fa sorridere? (attività passatempi, progetti, ecc.) C’è un argomento che ti affascina? Di cosa ti piace parlare? Cosa sei in grado di fare per molto tempo stancarti o annoiarti? Quello che ti fa stare bene/che sai fare meglio: In quali attività credi di essere brava/o? In quali attività le persone pensano che tu sia brava/o? Cosa ti fa stare bene? Quali sono le tue competenze e punti di forza? Per cosa chiedono il tuo aiuto le persone? Quello di cui il mondo ha bisogno: Quali problemi nella tua comunità vorresti cambiare? Quali problemi nella tua comunità ti fanno provare rabbia o frustrazione? Se dovessi scegliere un’attività di volontariato, quale sarebbe? Quello per cui sei o potresti essere pagato: Per quale lavoro/attività potresti farti pagare? Se dovessi insegnare qualcosa, cosa insegneresti? Nell Derick Debevoise, autrice per la sezione Strategia di Leadership di Forbes, suggerisce alcune azioni agli individui che si trovano alla ricerca di un percorso di crescita significativo e di uno scopo nella propria vita: 1. La percezione di uno scopo è influenzata dalle azioni e può derivare da pochi nanosecondi di soddisfazione, come quando si riceve il sorriso di qualcuno per qualcosa che è stato fatto. “Sviluppare l’abitudine di scrivere un diario in cui prendere nota delle attività il cui svolgimento ha prodotto un senso di soddisfazione”. 2. Tutti gli esseri umani, indipendentemente da genere, nazionalità, età o professione sono neurologicamente programmati per fornire un contributo più significativo della propria mera sopravvivenza. "Non chiederti di cosa il mondo ha bisogno. Domandati cosa ti fa sentire viva/o e fallo. Perché il mondo ha bisogno di persone che si sentono vive". Kathy Caprino, un’altra collaboratrice di Forbes, offre tre suggerimenti utili al fine di scoprire qual è il proprio scopo nella vita all’interno del suo articolo “Three Simple Steps To Identify Your Life Purpose And Leverage It In Your Career” (ovvero “Tre semplici fasi per individuare il tuo scopo nella vita e sfruttarlo nella tua carriera”) (Caprino, 2018): Suggerimento n. 1: Occorre trovare uno scopo nel quale credere ciecamente. Le persone scoprono le proprie passioni o “Ikigai” attraverso una varietà di modi: vivendo delle esperienze (positive e negative) che cambiano la propria vita, facendo delle profonde riflessioni interiori, per caso o grazie alla propria determinazione nel creare un cambiamento. Trovare un solido scopo o qualcosa a cui si tiene veramente consente di proseguire lungo il percorso della propria vita e di rimanere fedeli a se stessi e concentrati sul proprio obiettivo nei momenti difficili. Una domanda fondamentale da porsi e su cui riflettere è “quale cambiamento mi piacerebbe vedere nel mondo?”. Suggerimento n. 2: Smettere di pensare e iniziare ad agire. Non esiste un’età o un momento ideale per seguire le proprie passioni. Ogni singolo passo conta e permette di avvicinarsi sempre di più alla scoperta delle proprie passioni. Se si nutre interesse per diverse cose, bisogna cercare di stabilire un ordine di priorità e selezionare due passioni a cui dedicarsi per un periodo di tempo sufficientemente lungo che permetta di capire se questo è davvero ciò che si vuole fare. PASSIONPRENEURS TRAINER’S GUIDE 14
Suggerimento n. 3: Parlare con le persone che hanno delle passioni e degli interessi simili e a coloro che ne hanno fatto esperienza. La condivisione di idee complementari è sorprendente, come pure le opportunità di collaborare con loro e di ascoltare i racconti degli errori commessi durante il proprio percorso (da cui potere imparare). Nel percorrere un sentiero sconosciuto non bisogna mai sottovalutare l’impatto del proprio contributo. Suggerimento n. 4: Accettare il fatto che i contrattempi fanno parte della vita e imparare da queste esperienze, continuando ad andare avanti per la propria strada. Jack Ma, il fondatore di Alibaba, ha ammesso di essere stato rifiutato dalla Harvard Business School 10 volte ma di non avere rinunciato per questo ad avviare la propria attività, la quale ha oggi un valore pari a circa 265 miliardi di dollari. L’articolo “Theorizing Ikigai or Life Worth Living Among Japanese University Students: A Mixed‑Methods Approach” (“Teorizzare l’Ikigai o una vita che meriti di essere vissuta tra le/gli studenti universitari giapponesi: un approccio misto”) di Kono e Walker (2019), pubblicato nel Journal of Happiness Studies (2020) analizza come le/gli studenti delle università giapponesi perseguano il loro Ikigai. Il loro studio indica che le/gli studenti effettuavano quattro distinte azioni per condurre una vita che meritasse di essere vissuta. Innanzitutto, si impegnavano nel fare delle esperienze che soggettivamente consideravano piacevoli, faticose, stimolanti o confortanti. Successivamente, sperimentavano una moltitudine di valori (ad esempio, appagamento e comfort) nell’ambito della medesima esperienza o attraverso più esperienze. Poi proseguivano cercando di trovare un equilibrio tra i valori opposti (ad esempio, svago vs impegno, sfide vs comfort). Infine, si allontanavano temporaneamente dalle esperienze che erano diventate per loro insopportabili per potersi dedicare nuovamente ad esse in un secondo momento. Lo strumento dell’Ikigai ha acquisito notorietà tra gli incubatori di imprese e le/i life coach di tutto il mondo poiché permette alle/ai partecipanti di scoprire o riscoprire le proprie passioni, aiutando loro nell’individuazione di uno scopo profondo associato alla loro vita. Questa creazione di valore è in grado di tradursi in un valore economico. 1.3 Colloquio semi-strutturato: Questionario per il colloquio e Scheda personale Uno degli strumenti più efficaci per individuare gli interessi, i talenti e le passioni di una persona consiste nel colloquio in profondità. Si tratta di un metodo che presenta numerosi vantaggi: innanzitutto, una conversazione individuale permette la creazione di un’atmosfera più favorevole e confidenziale (dato che alcune persone non si sentono a proprio agio a parlare in gruppo). Inoltre, nel corso del colloquio, l’intervistatrice/tore ha l’opportunità di esercitare un maggiore controllo sullo sviluppo della conversazione e potrebbe adeguare le domande in base alle informazioni che intende ottenere. D’altra parte, si tratta di un’attività che richiede del tempo, quindi durante la ricerca di uno strumento di valutazione appropriato, una/un formatrice/tore o una/un consulente dovrebbe considerare diversi fattori, tra cui il rapporto tempo-(sforzi)-risultato. Di seguito è possibile osservare il Questionario per il colloquio che potrebbe essere utilizzato come uno degli strumenti volti a individuare gli interessi, i talenti e le passioni di una persona nel corso di un colloquio semi-strutturato con una/un cliente. Il Questionario contiene un elenco di domande che riguardano un’ampia varietà di aspetti della vita: formazione, esperienza professionale, attività ricreative, ecc. Le risposte a queste domande permetteranno alla/al consulente di farsi un’idea generale delle aree di competenza e delle capacità della/del cliente, le quali possono costituire la base dell’idea imprenditoriale, e di fornire delle raccomandazioni sulle fasi successive per avviare un’impresa (sociale o no). Il Questionario potrebbe essere utilizzato come uno strumento indipendente all’inizio dell’esperienza di orientamento professionale o, in alternativa, come uno strumento supplementare da utilizzare in un gruppo prima di cominciare il programma di formazione PASSIONPRENEURS (in questo caso, bisognerebbe tenere in considerazione il tempo, come sopraindicato). I principali risultati del colloquio dovranno essere sintetizzati all’interno della Scheda personale, la quale contiene alcune importanti informazioni riguardanti ciascun argomento trattato nel colloquio (percorso formativo, esperienza professionale, esperienza imprenditoriale, ecc.) e fornisce alcuni suggerimenti per affrontare la fasi successive. Si raccomanda di utilizzare la Scheda personale insieme al Questionario per il colloquio, in quanto in questo modo la/il consulente o la/il formatrice/tore potrà farsi un’idea generale dei punti di forza e di debolezza di una persona e dei suoi possibili percorsi professionali. PASSIONPRENEURS TRAINER’S GUIDE 15
QUESTIONARIO PER IL COLLOQUIO Informazioni generali Data del colloquio Fai una breve presentazione di te stessa/o (dire il proprio nome e cognome) Qual è il miglior modo per contattarti? (cellulare, e-mail o altri mezzi, ad esempio, Messenger, ecc.)? Quanti anni hai? Di che nazionalità sei? □ Diritto di soggiorno permanente Qual è il tuo status? □ Permesso di soggiorno non legato allo status di rifugiato □ Permesso di soggiorno legato allo status di rifugiato □ Richiesta di protezione internazionale sotto esame □ Ricongiungimento familiare □ In transito □ Reinsediamento □ Ricollocamento □ Altro: Qual è il tuo permesso di lavoro? □ Nessun permesso di lavoro necessario □ Concesso □ In sospeso □ Rifiutato □ Altro: Parlami del tuo percorso formativo □ Istruzione primaria □ Istruzione secondaria □ Istruzione e formazione professionale, titolo conseguito: ____________________________ □ Alta formazione (laurea triennale, magistrale, dottorato di ricerca), titolo conseguito: ____________________________ □ Altro: PASSIONPRENEURS TRAINER’S GUIDE 16
Quali lingue conosci? Potresti indicare il tuo livello di conoscenza? (madrelingua, avanzato, intermedio o principiante)? □ Madrelingua □ Madrelingua □ Madrelingua □ Madrelingua □ Avanzato □ Avanzato □ Avanzato □ Avanzato □ Intermedio □ Intermedio □ Intermedio □ Intermedio □ Principiante □ Principiante □ Principiante □ Principiante Elenca i programmi per il computer e le App che sai utilizzare Possiedi una patente di guida? □ Si, categoria_______ □ No 1. PERCORSO FORMATIVO 1.1. Parlami del tuo percorso formativo. Elenca i livelli di istruzione raggiunti e descrivi le discipline principali che hai appreso (ovvero i titoli conseguiti). Livello di istruzione (istruzione secondaria, istruzione e formazione Date (da - a) Discipline / titolo professionale, alta formazione, ecc.) PASSIONPRENEURS TRAINER’S GUIDE 17
1.2. Qual era la tua disciplina preferita? In quale disciplina eri più brava/o? ___________________________________________________________________________________________ ___________________________________________________________________________________________ ___________________________________________________________________________________________ ___________________________________________________________________________________________ ___________________________________________________________________________________________ 1.3. Secondo te, quali conoscenze e competenze che hai acquisito attraverso i tuoi studi si sono dimostrate più utili nella tua vita? ___________________________________________________________________________________________ ___________________________________________________________________________________________ ___________________________________________________________________________________________ ___________________________________________________________________________________________ ___________________________________________________________________________________________ 1.4. Hai mai preso parte a delle attività extracurriculari durante i tuoi studi (ad esempio, laboratorio teatrale, attività sportive, corsi di informatica, ecc.)? Se sì, fornisci una loro descrizione. ___________________________________________________________________________________________ ___________________________________________________________________________________________ ___________________________________________________________________________________________ ___________________________________________________________________________________________ ___________________________________________________________________________________________ 1.5. Possiedi altre conoscenze acquisite dopo avere conseguito il diploma di scuola secondaria di secondo grado (università)? C’è qualcosa che pensi di potere insegnare agli altri? ___________________________________________________________________________________________ ___________________________________________________________________________________________ ___________________________________________________________________________________________ ___________________________________________________________________________________________ ___________________________________________________________________________________________ 2. ESPERIENZA PROFESSIONALE 2.1. Parlami della tua esperienza professionale. Presenta in ordine cronologico tutti i lavori che hai svolto fino ad oggi e descrivi i tuoi principali compiti per ciascun lavoro. Professione Date (da - a) Compiti svolti PASSIONPRENEURS TRAINER’S GUIDE 18
2.2. Quali di questi compiti preferivi svolgere? In cosa eri particolarmente brava/o (dal tuo punto di vista e basandoti sul feedback ricevuto dalle/dai tue/tuoi colleghe/i e responsabili)? ___________________________________________________________________________________________ ___________________________________________________________________________________________ ___________________________________________________________________________________________ ___________________________________________________________________________________________ ___________________________________________________________________________________________ 2.3. Quali qualità (tratti caratteriali, talenti, ecc.) ti hanno permesso di svolgere questi compiti in modo efficace secondo te? ___________________________________________________________________________________________ ___________________________________________________________________________________________ ___________________________________________________________________________________________ ___________________________________________________________________________________________ ___________________________________________________________________________________________ 2.4. Quali delle competenze che hai acquisito attraverso la tua esperienza professionale si sono rivelate maggiormente utili (ad esempio, utili nella vita quotidiana)? ___________________________________________________________________________________________ ___________________________________________________________________________________________ ___________________________________________________________________________________________ ___________________________________________________________________________________________ ___________________________________________________________________________________________ 2.5. Quale reputi sia il tuo maggiore successo professionale raggiunto fino ad oggi? ___________________________________________________________________________________________ ___________________________________________________________________________________________ ___________________________________________________________________________________________ ___________________________________________________________________________________________ ___________________________________________________________________________________________ 2.6. Sei mai stata/o coinvolta/o in attività sindacali o altri gruppi di interesse nei tuoi lavori precedenti (ad esempio, squadre di calcio aziendali)? Se sì, fornisci una loro descrizione. ___________________________________________________________________________________________ ___________________________________________________________________________________________ ___________________________________________________________________________________________ ___________________________________________________________________________________________ ___________________________________________________________________________________________ 3. ESPERIENZA IMPRENDITORIALE 3.1. Qual è la tua modalità di lavoro ideale: essere una/un lavoratrice/tore autonoma/o, essere una/un lavoratrice/tore dipendente e lavorare all’interno di una squadra in un’azienda, guidare la tua squadra o essere il capo di te stessa/o (imprenditrice/tore)? ___________________________________________________________________________________________ ___________________________________________________________________________________________ ___________________________________________________________________________________________ ___________________________________________________________________________________________ ___________________________________________________________________________________________ PASSIONPRENEURS TRAINER’S GUIDE 19
3.2. Cosa ti piace di più in un lavoro? Ad esempio, uno stipendio decente, orari di lavoro flessibili, fare qualcosa di utile per le persone, percepire un senso di realizzazione, la stabilità, affrontare questioni sociali, lo sviluppo personale e professionale, la possibilità di lavorare in modo indipendente, svolgere compiti diversi, ecc. ___________________________________________________________________________________________ ___________________________________________________________________________________________ ___________________________________________________________________________________________ ___________________________________________________________________________________________ ___________________________________________________________________________________________ 3.3. Hai esperienze nel campo dell’imprenditoria (in qualità di fondatrice/tore o di membro di una squadra)? Se sì, fornisci una descrizione della tua esperienza. ___________________________________________________________________________________________ ___________________________________________________________________________________________ ___________________________________________________________________________________________ ___________________________________________________________________________________________ ___________________________________________________________________________________________ 3.4. Quali difficoltà hai incontrato nelle tue attività imprenditoriali (mancanza di conoscenze e competenze imprenditoriali, impegni familiari, tenore di vita, problemi connessi alla lingua o al genere, paura del fallimento, ecc.)? ___________________________________________________________________________________________ ___________________________________________________________________________________________ ___________________________________________________________________________________________ ___________________________________________________________________________________________ ___________________________________________________________________________________________ 3.5. Quali vantaggi presenta l’imprenditorialità secondo te/in base alla tua esperienza? ___________________________________________________________________________________________ ___________________________________________________________________________________________ ___________________________________________________________________________________________ ___________________________________________________________________________________________ ___________________________________________________________________________________________ 3.6. Hai pensato a una idea di impresa che ti piacerebbe avviare e sviluppare in futuro? ___________________________________________________________________________________________ ___________________________________________________________________________________________ ___________________________________________________________________________________________ ___________________________________________________________________________________________ ___________________________________________________________________________________________ 3.7. Se decidessi di avviare un’impresa, che tipo di aiuto pensi che ti potrebbe servire (consulenza legale e finanziaria, opportunità di networking, orientamento o formazione da parte di business coach, ecc.)? ___________________________________________________________________________________________ ___________________________________________________________________________________________ ___________________________________________________________________________________________ ___________________________________________________________________________________________ ______________________________________________________________________________________ PASSIONPRENEURS TRAINER’S GUIDE 20
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