SOCIAL ENTREPRENEURSHIP THROUGH PASSION - TRAINER'S GUIDE - CSC Danilo Dolci

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SOCIAL ENTREPRENEURSHIP THROUGH PASSION - TRAINER'S GUIDE - CSC Danilo Dolci
SOCIAL
ENTREPRENEURSHIP
THROUGH PASSION
TRAINER’S GUIDE

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PASSIONPRENEURS                                                                                                    TRAINER’S GUIDE              02
SOCIAL ENTREPRENEURSHIP THROUGH PASSION - TRAINER'S GUIDE - CSC Danilo Dolci
INDICE

    Benvenuti nella Trainer’s guide!                                                                        04

    Capitolo 1:
    La metodologia per individuare gli interessi, i talenti e le passioni (ITPs) degli adulti
    1.1 Appreciative inquiry                                                                                06
    1.2 Ikigai: scoprire il proprio scopo nella vita                                                        12
    1.3 Colloquio semi-strutturato: Questionario per il colloquio e Scheda personale                        15

    Capitolo 2:
    Suggerimenti e strumenti utili per svolgere il Programma di Formazione
    2.1 Le caratteristiche dei gruppi vulnerabili con riferimento all’imprenditoria sociale                 26
    2.2 L’imprenditoria sociale                                                                             34
    2.3 Guidare gli adulti svantaggiati mediante le loro passioni: il ruolo delle/dei formatrici/tori e i
                                                                                                            43
    contesti di apprendimento complessi
    2.4 Guidare gli adulti svantaggiati mediante le loro passioni: dalla teoria alla pratica                52

    Capitolo 3:
    Coaching tra pari
                                                                                                            64
    3.1 Introduzione al coaching tra pari
                                                                                                            65
    3.2 Comprendere il ruolo della/del coach
                                                                                                            65
    3.3 I principi del coaching tra pari
    3.4 Apprendimento esperienziale come base del coaching tra pari                                         66
    3.5 Tecniche di coaching tra pari                                                                       67
    3.6 Integrare il coaching tra pari nelle attività formative                                             68

    Bibliografia                                                                                            78

PASSIONPRENEURS                                                                          TRAINER’S GUIDE         03
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BENVENUTI
    ALLA
    TRAINER’S
    GUIDE!
    La Guida per Formatrici e Formatori degli Adulti rappresenta una raccolta di materiali e metodologie
    sviluppata come supporto per il Programma di Formazione “Social Entrepreneurship through
    Passion” (da inserire il link). Sia la Guida sia il Programma sono state prodotto nell’ambito del
    progetto “Social Entrepreneurship through passion” (al quale facciamo sinteticamente riferimento
    indicandolo come “PASSIONPRENEURS”, Convenzione di sovvenzione 2019-1-DE02-KA204-006105), il
    quale mira a contrastare la disoccupazione e l’esclusione sociale dei gruppi svantaggiati,
    permettendo loro di individuare i loro interessi, talenti e passioni e di munirli dei mezzi necessari per
    sviluppare le loro idee imprenditoriali sociali.
    Il Programma di Formazione si propone l’obiettivo di rispondere alle esigenze delle persone che
    affrontano delle difficoltà di natura sociale, economica e di apprendimento ed è diviso in 5 moduli:
    Da Passione a Obiettivi, Valore Personale – Valore Sociale, Dalle Esigenze Sociali al Prodotto Sociale,
    Sviluppo del Mio Progetto Sociale e My Passionpreneuring. Ciascun modulo è concepito per avere
    una durata di circa 4 ore (pertanto, la durata complessiva della formazione è di circa 20 ore). Il
    programma di formazione prevede una raccolta di attività pratiche, strumenti interattivi, utili
    suggerimenti e risorse supplementari volta ad aiutare le/i partecipanti a comprendere meglio i
    propri punti di forza e interessi, imparare a impiegarli in modo pratico e migliorare le proprie
    competenze imprenditoriali.
    Pertanto, la presente Guida per Formatrici e Formatori degli Adulti intende offrire un supporto
    alle/agli esperte/i (insegnanti e formatrici/tori dei centri di istruzione e formazione, consulenti, coach,
    specialiste/ti che lavorano nei centri per l’impiego e organizzazioni di sostegno alle imprese) che
    operano con il gruppo di riferimento delineato per organizzare e condurre il Programma di
    Formazione “Social Entrepreneurship through Passion” nel modo più efficace possibile. Offre degli
    approfondimenti riguardanti l’imprenditoria sociale e le varie tipologie di esigenze che le persone
    provenienti da contesti sociali ed economici svantaggiati possono manifestare, nonché le
    metodologie utili per individuare i loro interessi, talenti e le passioni, sviluppare le competenze
    proprie dell’imprenditoria (sociale) e promuovere l’apprendimento tra pari.
    Dunque, la Guida contiene tutte le informazioni necessarie che le/i formatrici/tori devono conoscere
    per potere essere in grado di lavorare con gli adulti provenienti da contesti sociali ed economici
    svantaggiati e fornire loro supporto per sfruttare i propri interessi, talenti e passioni al fine di avviare
    un’impresa sociale. Attraverso un orientamento appropriato, le/gli imprenditrici/tori del futuro
    riusciranno a stabilire più rapidamente il collegamento tra gli aspetti teorici e pratici della creazione
    di un’attività imprenditoriale.
    La Guida è progettata per consentire a ogni formatrice/tore di poterla consultare e utilizzare
    individualmente, senza dovere richiedere il supporto di un’assistenza esterna. I suoi contenuti sono
    organizzati in tre diversi capitoli: La metodologia per individuare gli interessi, i talenti e le passioni
    degli adulti, Suggerimenti e strumenti utili per svolgere il Programma di Formazione, Coaching tra
    pari. Ci auguriamo che la presente Guida contribuisca ad arricchire le conoscenze delle/dei sue/suoi
    lettrici/lettori e ad ampliare il repertorio di strumenti da utilizzare nella conduzione del corso di
    formazione relativo al tema dell’imprenditoria sociale dedicato alle persone che affrontano dei
    problemi di natura sociale, economica e di apprendimento.

PASSIONPRENEURS                                                                          TRAINER’S GUIDE           04
SOCIAL ENTREPRENEURSHIP THROUGH PASSION - TRAINER'S GUIDE - CSC Danilo Dolci
CAPITOLO 1
La metodologia per individuare gli
interessi, i talenti e le passioni
(ITPs) degli adulti
SOCIAL ENTREPRENEURSHIP THROUGH PASSION - TRAINER'S GUIDE - CSC Danilo Dolci
CAPITOLO 1
    La metodologia per individuare gli interessi, i
    talenti e le passioni (IPTs) degli adulti

    Quasi ogni attività o servizio (attività di progetto, formazione, sessione di orientamento, ecc.)
    comincia dall’esplorazione della situazione attuale e dall’analisi dei bisogni: per assicurarsi della
    rilevanza e dell’efficacia di un servizio è indispensabile comprendere le esigenze della/del
    potenziale cliente (o del gruppo di riferimento) e capire in quale momento della loro vita o del loro
    percorso professionale si trovano. L’attività di una/un formatrice/tore o una/un consulente di
    orientamento non fa eccezione.
    La particolarità del Programma di Formazione PASSIONPRENEURS consiste nel tentare di
    individuare gli interessi, i talenti e le passioni delle persone e di trarre vantaggio dal loro impiego per
    avvicinare le/i partecipanti sempre di più all’imprenditoria sociale. Pertanto, in questo capitolo
    presenteremo alcune delle metodologie che sono state utilizzate per lo sviluppo del Programma di
    Formazione, le quali possono essere applicate anche ad altri contesti. Il primo approccio, ovvero
    quello dell’indagine elogiativa o appreciative inquiry, consiste nel concentrarsi su quanto di buono,
    efficiente e funzionante esiste già ed è ampiamente utilizzato nelle sessioni di gruppo (ma può
    essere utilizzato anche nelle sessioni individuali). Il secondo è rappresentato dalla metodologia
    dell’IKIGAI, la quale può essere applicata sotto la supervisione di una/un consulente (che in questo
    caso assume il ruolo di intervistatrice/tore e di osservatrice/tore esterno) o autonomamente per
    effettuare un’autoriflessione.
    Inoltre, suggeriamo di utilizzare degli strumenti di valutazione per individuare e documentare le
    qualità, gli interessi, le passioni, ecc. delle persone, ovvero il Questionario per il colloquio e la Scheda
    personale. Durante lo sviluppo di questi strumenti, le/gli autrici/tori hanno cercato di mantenere un
    equilibrio tra le domande volte a ottenere informazioni concrete (riguardanti l’istruzione e la
    formazione professionale, ecc.) e quelle che invece mirano a rivelare i talenti, le aspirazioni, ecc. delle
    persone. Le informazioni raccolte nel corso del colloquio dovrebbero fornire la base su cui potere
    poi continuare a svolgere delle sessioni individuali tra consulente e cliente o aiutare una/un
    formatrice/tore ad adattare i contenuti della formazione in base alle esigenze della/del discente.
    Naturalmente vi sono altre metodologie che possono dimostrarsi altrettanto utili per raggiungere il
    medesimo scopo. Ad esempio, si potrebbero seguire i principi riguardanti la conduzione di un
    colloquio secondo l’approccio della storia orale (sebbene la metodologia sia stata creata per fini
    diversi). Pertanto, suggeriamo di dare un’occhiata agli strumenti già disponibili nel vostro repertorio
    formativo e valutare in che modo possono essere utilizzati in contesti diversi.

    1.1 Appreciative inquiry

      L’indagine elogiativa (Appreciative Inquiry) è una strategia che favorisce il cambiamento
      intenzionale che permette di individuare “ciò che è attualmente presente” per perseguire i
      sogni e le possibilità di “ciò che potrebbe essere”; è una ricerca cooperativa dei punti di forza,
      delle passioni e delle risorse vitali osservabili all’interno di ogni sistema capaci di ispirare un
      cambiamento positivo. (Cooperrider & Srivastva, 1987)

PASSIONPRENEURS                                                                           TRAINER’S GUIDE          06
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INFORMAZIONI DI BASE

    L’Indagine Elogiativa (IE) rappresenta una filosofia, una metodologia e uno strumento per apportare
    un cambiamento (trasformativo) positivo all’interno di una organizzazione o comunità. Le sue origini
    sono riconducibili al costruzionismo sociale secondo il quale qualsiasi organizzazione sociale
    costituisce una costruzione sociale arbitraria. Pertanto, la nostra capacità di creare queste
    organizzazioni è limitata soltanto dalla nostra immaginazione e volontà collettiva. In questo
    contesto, il linguaggio è rappresentato come uno strumento fondamentale per mezzo del quale è
    possibile creare la realtà sociale: quando parliamo, creiamo il mondo intorno a noi, di conseguenza,
    quando cambiamo il modo in cui parliamo, cambiamo anche il mondo. In sintesi “le parole danno
    forma alla realtà”.
    L’articolo principale sull’indagine elogiativa è stato pubblicato nel 1987 da David Cooperrider
    (considerato il padre dell’IE) e Suresh Srivastva. Questo articolo costituiva il risultato di una tesi di
    dottorato di D. Cooperrider condotta sotto l’egida del Programma di Comportamento Organizzativo
    della Case Western Reserve University. Nel 1980, D. Cooperrider condusse un’analisi organizzativa
    della clinica di Cleveland, uno dei centri medici più illustri degli Stati Uniti. Nel corso dei suoi studi,
    D. Cooperrider fu colpito dal livello di leadership, cooperazione positiva e innovazione
    dell’organizzazione, per questo motivo decise di concentrarsi sui dati che descrivevano
    l’organizzazione nel periodo di massima efficienza. Grazie al supporto del suo consulente, Suresh
    Srivastva, i principali risultati del suo studio contribuirono allo sviluppo di una nuova teoria e
    approccio trasformativo.

    L’articolo comprendeva tra importanti idee:

       Concentrarsi sulle origini del successo: Secondo Cooperrider, la tradizionale risoluzione dei
       problemi basata sull’individuazione delle cause profonde del problema potrebbe, in effetti,
       rivelarsi controproducente, dal momento che si concentra sugli aspetti negativi e impedisce alle
       persone di accorgersi di ciò che ha funzionato bene e di capire come questa esperienza possa
       essere trasferita ad altri ambiti della vita o attività. Al contrario, l’IE mira a individuare le “radici
       alla base del successo” e a riformulare la realtà in termini positivi. La differenza tra i due approcci
       è chiaramente illustrata nella tabella nella sezione dedicata ai principi dell’IE.

       I processi di indagine determinano cambiamenti positivi: Le organizzazioni sono dei costrutti
       sociali e la loro forma è definita dall’immaginazione umana e dalle credenze condivise dei loro
       membri (evidenziando così il nesso con la teoria del costruzionismo sociale). Quando si svolgono
       delle indagini, inevitabilmente si costruisce o si cambia l’oggetto di indagine. In sintesi,
       “l’indagine origina il cambiamento”.
       Le nuove idee sono la base del cambiamento: La principale fonte del cambiamento è
       rappresentata dalle idee innovative. L’IE è stata sviluppata come un metodo per contribuire alla
       generazione di nuove idee, immagini e teorie che potrebbero portare al cambiamento
       trasformativo e all’innovazione sociale.

    Per molto tempo, Cooperrider si è rifiutato di scrivere un libro sulla metodologia dell’IE, temendo
    che le persone avrebbero potuto perdere di vista l’importanza della filosofia sottostante e sperando
    così di incoraggiare sia la sperimentazione sia l’innovazione. Questo ha portato allo sviluppo di
    molteplici approcci e metodi per mettere in pratica l’IE. Le fasi e i principi dell’IE, i quali sono oggi
    ben noti (la seguente sezione è dedicata al loro approfondimento), sono stati pubblicati in un
    successivo lavoro di Copperrider in collaborazione con altre/i autrici/tori.

    L’IE è stata selezionata principalmente come uno strumento per lo sviluppo organizzativo e il
    cambiamento organizzativo. Tuttavia, come verrà spiegato a breve, può trovare molte altre
    applicazioni in una varietà di contesti e con gruppi di riferimento molto diversi allo scopo di
    raggiungere una moltitudine di obiettivi.

PASSIONPRENEURS                                                                            TRAINER’S GUIDE         07
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I PRINCIPI DELL’INDAGINE ELOGIATIVA
    I principi dell’indagine elogiativa (come pure il modello delle 4D riportato di seguito) sono stati formulati
    molto tempo dopo la pubblicazione della teoria dell’IE. Inizialmente, le/i professioniste/i dell’IE basavano la
    loro attività su 4 principi ritenendo che un’indagine volta a esplorare le potenzialità di un sistema sociale
    dovesse 1) cominciare con la valorizzazione/riconoscimento, 2) essere collaborativa, 3) essere provocatoria e
    4) essere applicabile.

    Questi principi sono stati successivamente rielaborati al fine di definire i seguenti 5 principi:

    1.Principio costruzionista – Le parole danno forma alla realtà
    Secondo questo principio, le conoscenze relative alla realtà di un’organizzazione e al suo destino
    sono connesse e dipendendo dalle interazioni dei i suoi membri. Ciò che le persone sanno influenza
    le loro azioni. Quando raccontiamo o ascoltiamo delle storie creiamo dei mondi. Pertanto, è
    fondamentale condividere le proprie storie positive e prestare ascolto a quelle altrui.
    2. Principio di simultaneità – L’indagine determina il cambiamento
    Secondo questo principio, l’indagine può influenzare la realtà che una organizzazione o una
    comunità crea per se stessa: l’indagine stessa rappresenta un intervento. Per questa ragione il modo
    in cui viene organizzato il processo di indagine è di fondamentale importanza, poiché definisce il
    modo in cui le persone riflettono e descrivono il mondo intorno a loro.
    3. Principio poetico - Possiamo scegliere cosa esplorare
    Questo principio sostiene l’ipotesi secondo la quale ogni interazione umana rappresenti una storia
    che viene costantemente scritta insieme dalle/dai partecipanti all’interazione stessa. Di
    conseguenza, ognuno ha diritto a decidere quale parte della storia esplorare (presente, passato o
    futuro).
    4. 1.Principio di anticipazione – Le immagini ispirano le azioni
    Secondo questo principio, l’immagine del futuro dell’organizzazione influenza il comportamento
    dell’organizzazione nel presente (ovvero, l’immaginazione anticipa e crea nel presente quanto
    previsto per il futuro). Pertanto, delle immagini positive del futuro possono contribuire a creare delle
    trasformazioni positive nel presente.
    5. 1.Principio positivo – Le domande positive portano a cambiamenti positivi
    Questo è probabilmente il principio dell’IE più importante di tutti. In base a questo principio, più le
    domande poste sono positive, più le persone si sentono coinvolte e motivate e più duraturi ed
    efficaci saranno i cambiamenti.

    Questa è forse la principale differenza che separa l’approccio tradizionale per la risoluzione dei
    problemi dall’indagine elogiativa: la risoluzione dei problemi comincia con l’individuazione delle
    difficoltà esistenti, mentre l’IE si concentra sulla ricerca dei punti di forza al fine di poterli sviluppare
    per migliorare altri processi e pratiche. La differenza è chiaramente illustrata nella seguente tabella
    (Cooperrider, Whitney, 2005, p.30):

       Problem-solving                                 Appreciative inquiry

       “Individuazione di ciò che manca e
                                                      Riconoscimento e valorizzazione di quanto è
       dei problemi
                                                      presente all’interno di una organizzazione

       Analizzare le cause
                                                      Immaginare le potenzialità

       Analizzare le possibili soluzioni              Discutere delle possibilità e innovare

       Presupposto di base:
                                                      Presupposto di base: L’organizzazione è un
       L’organizzazione è un problema da
                                                      mistero da accogliere
       risolvere

PASSIONPRENEURS                                                                             TRAINER’S GUIDE           08
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Tuttavia, è importante fare alcune precisazioni. Molte/i professioniste/i dell’IE tendono a criticare le/i loro
    colleghe/i che affermano di adottare l’approccio dell’IE quando in realtà non vanno mai oltre la
    formulazione di domande positive, mentre l’IE in realtà è volta a produrre dei cambiamenti trasformativi
    basati sulle azioni.

    Un altro rinomato teorico e professionista dell’IE, Gervase Bushe, sostiene nei suoi molteplici articoli che le
    domande nell’IE non dovrebbero soltanto essere positive ma anche generative. Bushe definisce la
    “generatività” come la creazione di nuove immagini, metafore e rappresentazioni fisiche, la quale presenta
    due caratteristiche principali: consente di sviluppare nuove idee e prendere delle decisioni che non erano
    concepibili in precedenza e stimola le persone ad agire per realizzare queste idee. In altre parole, le
    domande generative permettono alle persone di considerare gli aspetti noti da prospettive nuove.

    Affinché possano essere definite come generative, le domande devono:

    1. Essere sorprendenti. Devono affrontare temi che non sono mai stati discussi prima o sui quali le
    persone non hai mai riflettuto.
    2. Fare appello al cuore e all’anima delle persone. Nell’IE (nella fase di scoperta, “Discovery”) le persone
    devono condividere le proprie esperienze di successo, evocando i ricordi più significativi e le profonde
    emozioni associate a questi ricordi.
    3. Creare delle relazioni. La condivisione di storie personali e l’ascolto di quelle altrui conduce
    inevitabilmente allo sviluppo di relazioni più solide e basate sulla fiducia. Questo aspetto è particolarmente
    importante nei casi in cui l’IE venga utilizzata con dei gruppi molto numerosi, poiché aumenta il livello di
    coinvolgimento e la volontà di fare proprie le idee e le azioni che verranno individuate nelle fasi successive
    dell’IE (Dream, Design e Destiny). È altrettanto importante nel caso in cui l’IE venga impiegata durante le
    sessioni individuali (ad esempio, nel coaching) dal momento che una relazione basata sulla fiducia tra
    cliente e consulente è la base per una cooperazione di successo.
    4. Riformulare la realtà. Questo è un risultato che è possibile ottenere concentrandosi sul modo in cui
    viene formulata la domanda o ascoltando le storie raccontate da un’altra persona le quali possono
    dissipare alcuni dei nostri pregiudizi e stereotipi.

    Rispondere esaustivamente a tutti questi requisiti potrebbe dimostrarsi piuttosto complicato, tuttavia,
    quando si riesce a farlo, è possibile ottenere grandi risultati.

    LE FASI PRIONCIPALI DELL’INDAGINE ELOGIATIVA
    Come recita la citazione all'inizio di questa sezione, l’IE è il processo che permette di individuare “ciò che è
    attualmente esiste” e usarlo per immaginare/pianificare le migliori possibilità di "ciò che potrebbe essere"
    in futuro, il quale dovrebbe condurre verso dei cambiamenti e delle trasformazioni positive.

    Il concetto iniziale dell’IE suggeriva di seguire le seguenti fasi:
    1. effettuare delle osservazioni fondate per individuare il meglio di ciò che già esiste all’interno di
    un’organizzazione,
    2. sviluppare una visione per individuare le potenzialità ideali, ovvero ciò che potrebbe essere,
    3. favorire il dialogo e un processo decisionale collaborativo per raggiungere un accordo circa ciò che
    dovrebbe essere.
    4. svolgere una sperimentazione collettiva per scoprire ciò che può essere/sarà.

    Il modello delle 4D è stato sviluppato nel 1997 ed è tutt’oggi ampiamente utilizzato, presentando solo delle
    minime variazioni. Il modello delle 4D comprende quattro fasi riguardanti la gestione del cambiamento
    organizzativo, tuttavia il suo utilizzo può essere esteso ad altri ambiti, come il coaching.

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SOCIAL ENTREPRENEURSHIP THROUGH PASSION - TRAINER'S GUIDE - CSC Danilo Dolci
IL MODELLO DELLE 4D DELL’INDAGINE ELOGIATIVA

                                                      1. Discovery
                                                       valorizzare
                                                     “ciò che esiste”

                                                     ARGOMENTO                         2. Dream
                       4. Destiny
                                                    AFFERMATIVO                      immaginare
                      Contribuire a
                                                    DELL’INDAGINE                 “ciò che potrebbe
                      “ciò che sarà”
                                                     ELOGIATIVA                         essere”

                                                         3. Design
                                                    realizzare insieme
                                                    “ciò che dovrebbe
                                                           essere”

    L’indagine elogiativa comincia con l’individuazione dell’oggetto dell’indagine, la cosiddetta scelta
    dell’argomento affermativo. Cooperrider stesso non lo considera come l’aspetto centrale di una fase distinta
    dalle altre, sebbene alcune/i professioniste dell’IE insistano nell’introdurre un’altra fase, detta Define, creando
    quindi un modello di 5D.

    Sin da subito la differenza con l’approccio della risoluzione dei problemi si manifesta in modo evidente.
    Prendendo in considerazione l’esempio del coaching, una persona potrebbe comunicare in modi diversi uno
    stesso messaggio:

      Problem-solving                              Appreciative inquiry

      Non so quale percorso                        Desidero capire quali percorsi professionali sono
      professionale scegliere.                     più adatti a me (in base alla mia formazione ed
                                                   esperienza professionale, interessi, talenti,
                                                   passioni, ecc.).

    DISCOVERY
    In questa fase, le/i partecipanti lavorano in coppie o in gruppi per discutere gli aspetti migliori che
    caratterizzano l’oggetto dell’indagine (ovvero, ciò che esiste): condividono le proprie esperienze personali
    positive cercando di individuare le condizioni che supportano il cambiamento positivo. Per orientare il
    colloquio/la discussione verso la giusta direzione, le domande dovrebbero essere formulate in modo tale
    da favorire l’individuazione dell’origine del successo e portare alla scoperta e all’incremento dei fattori
    positivi (quindi, le domande stesse provocano dei cambiamenti all’interno del sistema).

    I temi comuni che emergono da queste discussioni vengono sintetizzati e utilizzati come base per le fasi
    successive.

    Nel caso delle sessioni individuali di coaching sul tema delle prospettive professionali, alcune domande
    che potrebbero avviare il processo di scoperta sono:
    Quale aspetto del lavoro che svolgevi prima ti piaceva di più?
    In cosa eri particolarmente brava/o?
    Quali sono stati i tuoi 3 principali successi professionali?

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DREAM
     In questa fase, le/i partecipanti devono immaginare il loro gruppo, la loro organizzazione o la loro comunità
     ideale e trovare un accordo riguardo al migliore futuro possibile che riescono a immaginare (ovvero, ciò
     che potrebbe essere) in base ai risultati della prima fase. In questo modo, “utilizzano la narrazione costruita
     di ciò che funzione bene come una lente attraverso la quale potere cominciare a riformulare le possibilità
     future” (Hart, Conklin, Allen, 2008).
     Se le persone coinvolte nel processo di discussione sono numerose possono essere divise in gruppi più
     piccoli, tuttavia in questo modo dovranno poi presentare al resto del gruppo i risultati del proprio lavoro. La
     durata della sessione potrebbe variare, in quanto dipende dal numero di partecipanti, dalla tipologia dei
     temi individuati nella fase precedente, ecc.
     Continuando con l’esempio del coaching, le domande che potrebbero incoraggiare una persona a
     immaginare un futuro ideale potrebbero essere:
     Come dovrebbe essere il tuo lavoro ideale?
     Come dovrebbe essere la tua giornata di lavoro ideale?

     DESIGN
     Dopo avere definito il sogno collettivo, le/i partecipanti dovrebbero condividere delle proposte specifiche
     per realizzare il nuovo assetto organizzativo (ovvero, ciò che dovrebbe essere). Nella teoria di Cooperrider,
     queste venivano inizialmente definite come “proposte provocatorie”(provocative propositions).
     In questa fase, nell’ambito di una sessione di coaching, l’obiettivo è ottenere delle risposte a domande
     come “Cosa occorrerebbe fare per riuscire a realizzare questo futuro ideale?”. Le risposte dovrebbero
     comprendere varie opzioni, come ad esempio: “Potrei frequentare dei corsi supplementari per migliorare le
     mie competenze di graphic design”, “Potrei avviare la mia attività”, ecc.

     Destiny (in origine, Delivery o consegna)
     Destiny (in origine, Delivery o consegna)
     Durante la fase di Destiny le/io partecipanti si impegnano nella realizzazione degli interventi volti a
     raggiungere la condizione immaginata insieme. Devono essere prese delle decisioni specifiche: chi si
     occuperà di fare cosa e quando e come verrà reso noto.
     In una sessione di coaching, la/il partecipante si impegna a intraprendere delle azioni specifiche, ad
     esempio: “Controllerò le opportunità formative disponibili nel mio settore”, “Prenderò un appuntamento
     con l’organizzazione locale di sostegno alle imprese per richiedere la consulenza di un’esperta/o”, ecc.
     Infine, riportiamo di seguito l’elenco di 7 pratiche fasi da seguire relative all’IE proposte da Nancy Stetson e
     Charles Miller (Miller, Stetson, 2004 in Macpherson, 2005):

   1. Selezionare un tema/argomento positivo come oggetto dell’indagine;
   2. Formulare domande che permettano di esplorare il tema/argomento;
   3. Utilizzare le domande per condurre dei colloqui o condividere delle storie relative al tema/argomento;
   4. Individuare i temi ricorrenti nelle storie;
   5. Creare un’immagine condivisa del futuro ideale basata sui temi emersi, ovvero una proposta provocatoria.
   6. Individuare i modi innovativi attraverso i quali creare il futuro immaginato, ovvero delle intenzioni strategiche.
   7. Utilizzare le proposte provocatorie e le intenzioni strategiche per guidare il comportamento degli individui, dei
   gruppi e dell’organizzazione.

     SVOLGERE L’INDAGINE ELOGIATIVA
     L’indagine elogiativa non venne sviluppata inizialmente come un approccio per la gestione dello sviluppo o
     del cambiamento organizzativo. Infatti, venne creata come un metodo di ricerca che mirava a rendere lo
     sviluppo di teorie più generativo. Ciononostante è stata rapidamente adottata da molte imprese,
     organizzazioni internazionali e ONG, permettendo loro di raggiungere grandi risultati in termini di
     miglioramento della cultura aziendale, crescita dei ricavi, promozione della leadership tra le/i dipendenti, ecc.
     Tuttavia, con il tempo la filosofia originale si è allontanata dallo sviluppo organizzativo e ha dato origine al
     coaching elogiativo (appreciative coaching), alla consulenza elogiativa (appreciative advising) e ad altre
     pratiche (come l’ appreciative living), le quali nonostante le differenze nella denominazione sono tutte basate
     su un approccio positivo incentrato sulla soluzione.

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Nel corso della sua esistenza, l’IE ha ottenuto un grande successo e favorito il raggiungimento di una
    varietà di obiettivi (Cooperrider, Whitney, Stavros, 2008):

    • Innovazione indispensabile per il raggiungimento dell’organizzazione ideale;
    • Pianificazione strategica;
    • Sviluppo di leadership e miglioramento della gestione;
    • Riprogettazione del processo lavorativo;
    • Sviluppo della squadra;
    • Cambiamento della cultura organizzativa;
    • Sviluppo del personale;
    • Pratiche nell’ambito delle Risorse Umane: gestione del personale, dell’orientamento e del rendimento;
    • Coaching;
    • Comunicazione;
    • Relazioni con le comunità locali e con le/i clienti;
    • Gruppi di discussione;
    • Indagini;
    • Riunioni;
    • Sviluppo di nuovi prodotti.

    Come emerso dall’elenco sopra riportato, l’IE può coinvolgere un ampio numero di persone (individui,
    gruppi di piccole e grandi dimensioni). Una/un formatrice/tore potrebbe utilizzare l’IE come un approccio
    generale per l’organizzazione di una sessione di formazione o di orientamento e scegliere, quindi, il
    formato più appropriato: sessioni individuali, attività in coppie, piccoli gruppi di discussione, sessioni open
    space, ecc.
    L’IE, in qualità di approccio basato sui punti di forza, è stato utilizzato nell’ambito del Programma di
    Formazione “Social Entrepreneurship through Passion”. Il programma di formazione è stato prodotto per
    rivolgersi alle persone che presentano delle difficoltà sociali, economiche e di apprendimento. Le persone
    appartenenti a questo gruppo di riferimento sono spesso caratterizzate dalla mancanza di fiducia in se
    stesse e dalla scarsa consapevolezza dei propri punti di forza e talenti. Pertanto, è indispensabile
    permettere loro di riflettere sui propri interessi, talenti e passioni e trarre vantaggio dal loro impiego per
    promuovere il proprio sviluppo personale e professionale. L’approccio è evidente già nella prima attività
    proposta “Iniziamo a conoscerci”, durante la quale le/i partecipanti sono invitati a dare risalto ai propri punti
    di forza e ai loro successi. Lo stesso approccio è stato impiegato per formulare le domande nell’attività “La
    mia passione, il mio obiettivo”. Tuttavia, è importante sottolineare che quest’attività è stata generalmente
    basata sulla metodologia/filosofia dell’IKIGAI, la quale presenta non pochi punti in comune con l’IE ed è
    descritta nella seguente sezione.
    Inoltre, i principi dell’IE sono stati anche considerati nell’ambito dello del Questionario per il colloquio
    incluso nella presente guida. Le domande incluse nel questionario sono state formulate al fine di
    raggiungere due obiettivi: raccogliere informazioni concrete circa la formazione, l’esperienza professionale,
    ecc. delle persone e incoraggiare le/i cliente a riflettere sui temi e/o sulle attività che suscitano il loro
    interesse o che li appassionano.

    1.2 Ikigai: scoprire il proprio scopo nella vita
    Il benessere è generalmente associato a una vita soddisfacente o alla predominanza di emozioni positive
    su quelle negative. La ricerca sul tema del benessere suggerisce che le persone che provengono da
    culture diverse definiscono e vivono il benessere in modi altrettanto diversi. Il lavoro è altamente collegato
    con il benessere. Si presuppone che le persone siano più felici quando fanno quello che piace loro fare in
    un contesto di lavoro appropriato.
    L’Ikigai stesso è un termine giapponese associato culturalmente al benessere che è divenuto molto
    famoso nel mondo negli ultimi dieci anni. Il concetto di Ikigai potrebbe essere reso in italiano come “il
    senso di uno scopo nella vita” o “una vita che merita di essere vissuta”.

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In giapponese esistono due parole molto comuni, “Shiawase” e “Ikigai”, entrambe simili al concetto di
    benessere. Secondo i dizionari giapponesi, il termine “Shiawase” è definito come la sensazione di
    beatitudine nella propria vita, la totale assenza di preoccupazioni e ansia, che definisce quindi uno stato
    di soddisfazione e appagamento. Il termine corrispondente a “Shiawase” è “felicità”. D’altra parte, “Ikigai” è
    un termine unico che esprime l’importante concetto giapponese di raggiungere uno stile di vita migliore
    e più soddisfacente. Il dizionario di giapponese definisce la parola “Ikigai” come qualcosa per cui vale la
    pena vivere, una forma di gioia e di percezione di scopo nella propria vita, nonché la felicità e la
    consapevolezza del vantaggio di essere vivi (Kumano, 2018). Secondo Kumano, l’Ikigai è una forma di
    benessere eudemonistico poiché “comprende le azioni mediante le quali una persona si impegna a
    svolgere le attività da cui trae gioia ed è associata alla sensazione di soddisfazione e appagamento”.
    Kamiya (1966) è stata una delle prime ricercatrici a studiare approfonditamente l’Ikigai e a individuare tre
    modi per poterlo definire. Il primo considera l’ikigai come orientato al futuro. Le persone possono
    percepirlo quando nutrono delle speranze o hanno un obiettivo. Il secondo connette l’Ikigai alla propria
    percezione di sé. Ad esempio, le persone possono sperimentare elevati livelli di Ikigai quando riescono a
    fare qualcosa che solo loro possono fare. Il terzo modo di percepire l’Ikigai è più connesso ai valori di una
    persona rispetto alla sua felicità.
    Secondo Thomas Oppong, autore della piattaforma Thrive Global, il concetto di Ikigai ha origine nell’isola
    giapponese di Okinawa, l’isola che si dice sia abitata dalla popolazione di centenari più numerosa al
    mondo. È interessante notare che, secondo l’Autore, concetti analoghi a quello di Ikigai esistono tra le
    persone che vivono delle vite molto lunghe in regioni molto diverse. Un aspetto comune consiste nel
    vivere una vita rimanendo onesti con se stessi, ponendo al centro i propri valori, interessi e le capacità
    pratiche.
    Le/i life coach e le/i career coach, le imprese alla ricerca di squadre più innovativa e coese e le riviste
    aziendali e/o sul tema della leadership ricorrono tutte al concetto di Ikigai per aiutare le persone a
    scoprire il loro obiettivo nella vita. Si tratta di un’attività che può portare alla propria felicità e a sentirsi
    bene durante il suo svolgimento. Analizziamo, quindi, con maggiore attenzione l’immagine dell’IKIGAI.

                                                       Ikigai
                   UN CONCETTO GIAPPONESE CHE SIGNIFICA "UNA RAGIONE PER ESISTERE"

              Soddisfazione,                                                                  Piacere e
                ma senso di                               Quello                              appagamento
                    inutilità                            che AMI                              senza compenso
                                                                                              economico

                                              PASSIONE             MISSIONE

                                                                              Quello di cui
                             Quello che sai
                                                         Ikigai               ha bisogno il
                                FARE
                                                                                mondo

                                         PROFESSIONE               VOCAZIONE

           Confortante ma                            Quello per cui
                                                                                          Eccitazione e
                    vuoto                             puoi essere
                                                                                          completezza, ma
                                                        pagato
                                                                                          senso di incertezza

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Come illustrato, l’Ikigai è rappresentato dalla convergenza di quattro elementi primari: Quello che ami (le
    passioni), Quello di cui il mondo ha bisogno (la missione), Quello che ti fa stare bene/che sai fare meglio
    (la vocazione), Quello per cui puoi essere pagato (la professione).

    Per individuare questi quattro elementi è opportuno riflettere e rispondere a una serie di domande (la
    lista di seguito riportata non è esaustiva e può essere integrata con altre domande):
    Quello che ami:
       Quali sono stati i tuoi passatempi preferiti in passato? Quali sono quelli attuali?
       Cosa ti fa sorridere? (attività passatempi, progetti, ecc.)
       C’è un argomento che ti affascina? Di cosa ti piace parlare?
       Cosa sei in grado di fare per molto tempo stancarti o annoiarti?

    Quello che ti fa stare bene/che sai fare meglio:
      In quali attività credi di essere brava/o?
      In quali attività le persone pensano che tu sia brava/o?
      Cosa ti fa stare bene?
      Quali sono le tue competenze e punti di forza?
      Per cosa chiedono il tuo aiuto le persone?

    Quello di cui il mondo ha bisogno:
      Quali problemi nella tua comunità vorresti cambiare?
      Quali problemi nella tua comunità ti fanno provare rabbia o frustrazione?
      Se dovessi scegliere un’attività di volontariato, quale sarebbe?

    Quello per cui sei o potresti essere pagato:
      Per quale lavoro/attività potresti farti pagare?
      Se dovessi insegnare qualcosa, cosa insegneresti?

   Nell Derick Debevoise, autrice per la sezione Strategia di Leadership di Forbes, suggerisce alcune azioni agli
   individui che si trovano alla ricerca di un percorso di crescita significativo e di uno scopo nella propria vita:
   1. La percezione di uno scopo è influenzata dalle azioni e può derivare da pochi nanosecondi di
   soddisfazione, come quando si riceve il sorriso di qualcuno per qualcosa che è stato fatto.
   “Sviluppare l’abitudine di scrivere un diario in cui prendere nota delle attività il cui svolgimento ha prodotto
   un senso di soddisfazione”.
   2. Tutti gli esseri umani, indipendentemente da genere, nazionalità, età o professione sono
   neurologicamente programmati per fornire un contributo più significativo della propria mera sopravvivenza.
   "Non chiederti di cosa il mondo ha bisogno. Domandati cosa ti fa sentire viva/o e fallo. Perché il mondo ha
   bisogno di persone che si sentono vive".

   Kathy Caprino, un’altra collaboratrice di Forbes, offre tre suggerimenti utili al fine di scoprire qual è il proprio
   scopo nella vita all’interno del suo articolo “Three Simple Steps To Identify Your Life Purpose And Leverage It
   In Your Career” (ovvero “Tre semplici fasi per individuare il tuo scopo nella vita e sfruttarlo nella tua carriera”)
   (Caprino, 2018):
   Suggerimento n. 1: Occorre trovare uno scopo nel quale credere ciecamente. Le persone scoprono le
   proprie passioni o “Ikigai” attraverso una varietà di modi: vivendo delle esperienze (positive e negative) che
   cambiano la propria vita, facendo delle profonde riflessioni interiori, per caso o grazie alla propria
   determinazione nel creare un cambiamento. Trovare un solido scopo o qualcosa a cui si tiene veramente
   consente di proseguire lungo il percorso della propria vita e di rimanere fedeli a se stessi e concentrati sul
   proprio obiettivo nei momenti difficili. Una domanda fondamentale da porsi e su cui riflettere è “quale
   cambiamento mi piacerebbe vedere nel mondo?”.
   Suggerimento n. 2: Smettere di pensare e iniziare ad agire. Non esiste un’età o un momento ideale per
   seguire le proprie passioni. Ogni singolo passo conta e permette di avvicinarsi sempre di più alla scoperta
   delle proprie passioni. Se si nutre interesse per diverse cose, bisogna cercare di stabilire un ordine di priorità
   e selezionare due passioni a cui dedicarsi per un periodo di tempo sufficientemente lungo che permetta di
   capire se questo è davvero ciò che si vuole fare.

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Suggerimento n. 3: Parlare con le persone che hanno delle passioni e degli interessi simili e a coloro che ne
    hanno fatto esperienza. La condivisione di idee complementari è sorprendente, come pure le opportunità di
    collaborare con loro e di ascoltare i racconti degli errori commessi durante il proprio percorso (da cui potere
    imparare). Nel percorrere un sentiero sconosciuto non bisogna mai sottovalutare l’impatto del proprio
    contributo.
    Suggerimento n. 4: Accettare il fatto che i contrattempi fanno parte della vita e imparare da queste
    esperienze, continuando ad andare avanti per la propria strada. Jack Ma, il fondatore di Alibaba, ha
    ammesso di essere stato rifiutato dalla Harvard Business School 10 volte ma di non avere rinunciato per
    questo ad avviare la propria attività, la quale ha oggi un valore pari a circa 265 miliardi di dollari.

    L’articolo “Theorizing Ikigai or Life Worth Living Among Japanese University Students: A Mixed‑Methods
    Approach” (“Teorizzare l’Ikigai o una vita che meriti di essere vissuta tra le/gli studenti universitari giapponesi:
    un approccio misto”) di Kono e Walker (2019), pubblicato nel Journal of Happiness Studies (2020) analizza
    come le/gli studenti delle università giapponesi perseguano il loro Ikigai. Il loro studio indica che le/gli
    studenti effettuavano quattro distinte azioni per condurre una vita che meritasse di essere vissuta.
    Innanzitutto, si impegnavano nel fare delle esperienze che soggettivamente consideravano piacevoli,
    faticose, stimolanti o confortanti. Successivamente, sperimentavano una moltitudine di valori (ad esempio,
    appagamento e comfort) nell’ambito della medesima esperienza o attraverso più esperienze. Poi
    proseguivano cercando di trovare un equilibrio tra i valori opposti (ad esempio, svago vs impegno, sfide vs
    comfort). Infine, si allontanavano temporaneamente dalle esperienze che erano diventate per loro
    insopportabili per potersi dedicare nuovamente ad esse in un secondo momento.
    Lo strumento dell’Ikigai ha acquisito notorietà tra gli incubatori di imprese e le/i life coach di tutto il mondo
    poiché permette alle/ai partecipanti di scoprire o riscoprire le proprie passioni, aiutando loro
    nell’individuazione di uno scopo profondo associato alla loro vita. Questa creazione di valore è in grado di
    tradursi in un valore economico.

    1.3 Colloquio semi-strutturato: Questionario per il colloquio e Scheda personale
    Uno degli strumenti più efficaci per individuare gli interessi, i talenti e le passioni di una persona consiste
    nel colloquio in profondità. Si tratta di un metodo che presenta numerosi vantaggi: innanzitutto, una
    conversazione individuale permette la creazione di un’atmosfera più favorevole e confidenziale (dato che
    alcune persone non si sentono a proprio agio a parlare in gruppo). Inoltre, nel corso del colloquio,
    l’intervistatrice/tore ha l’opportunità di esercitare un maggiore controllo sullo sviluppo della conversazione
    e potrebbe adeguare le domande in base alle informazioni che intende ottenere. D’altra parte, si tratta di
    un’attività che richiede del tempo, quindi durante la ricerca di uno strumento di valutazione appropriato,
    una/un formatrice/tore o una/un consulente dovrebbe considerare diversi fattori, tra cui il rapporto
    tempo-(sforzi)-risultato.

    Di seguito è possibile osservare il Questionario per il colloquio che potrebbe essere utilizzato come uno
    degli strumenti volti a individuare gli interessi, i talenti e le passioni di una persona nel corso di un
    colloquio semi-strutturato con una/un cliente. Il Questionario contiene un elenco di domande che
    riguardano un’ampia varietà di aspetti della vita: formazione, esperienza professionale, attività ricreative,
    ecc. Le risposte a queste domande permetteranno alla/al consulente di farsi un’idea generale delle aree di
    competenza e delle capacità della/del cliente, le quali possono costituire la base dell’idea imprenditoriale,
    e di fornire delle raccomandazioni sulle fasi successive per avviare un’impresa (sociale o no).

    Il Questionario potrebbe essere utilizzato come uno strumento indipendente all’inizio dell’esperienza di
    orientamento professionale o, in alternativa, come uno strumento supplementare da utilizzare in un
    gruppo prima di cominciare il programma di formazione PASSIONPRENEURS (in questo caso,
    bisognerebbe tenere in considerazione il tempo, come sopraindicato).
    I principali risultati del colloquio dovranno essere sintetizzati all’interno della Scheda personale, la quale
    contiene alcune importanti informazioni riguardanti ciascun argomento trattato nel colloquio (percorso
    formativo, esperienza professionale, esperienza imprenditoriale, ecc.) e fornisce alcuni suggerimenti per
    affrontare la fasi successive. Si raccomanda di utilizzare la Scheda personale insieme al Questionario per il
    colloquio, in quanto in questo modo la/il consulente o la/il formatrice/tore potrà farsi un’idea generale dei
    punti di forza e di debolezza di una persona e dei suoi possibili percorsi professionali.

PASSIONPRENEURS                                                                           TRAINER’S GUIDE                  15
QUESTIONARIO PER IL COLLOQUIO
    Informazioni generali                                      Data del colloquio

       Fai una breve presentazione di te stessa/o
       (dire il proprio nome e cognome)

       Qual è il miglior modo per contattarti?
       (cellulare, e-mail o altri mezzi, ad
       esempio, Messenger, ecc.)?

       Quanti anni hai?

       Di che nazionalità sei?

                                                    □ Diritto di soggiorno permanente
       Qual è il tuo status?                        □ Permesso di soggiorno non legato allo status di rifugiato
                                                    □ Permesso di soggiorno legato allo status di rifugiato
                                                    □ Richiesta di protezione internazionale sotto esame
                                                    □ Ricongiungimento familiare
                                                    □ In transito
                                                    □ Reinsediamento
                                                    □ Ricollocamento
                                                    □ Altro:

       Qual è il tuo permesso di lavoro?            □ Nessun permesso di lavoro necessario
                                                    □ Concesso
                                                    □ In sospeso
                                                    □ Rifiutato
                                                    □ Altro:
       Parlami del tuo percorso formativo           □ Istruzione primaria
                                                    □ Istruzione secondaria
                                                    □ Istruzione e formazione
                                                    professionale, titolo conseguito:
                                                    ____________________________
                                                    □  Alta formazione (laurea
                                                    triennale, magistrale, dottorato di
                                                    ricerca), titolo conseguito:
                                                    ____________________________
                                                    □  Altro:

PASSIONPRENEURS                                                                   TRAINER’S GUIDE                 16
Quali lingue conosci? Potresti indicare il tuo livello di conoscenza? (madrelingua, avanzato,
       intermedio o principiante)?

       □ Madrelingua              □ Madrelingua                □ Madrelingua              □ Madrelingua
       □ Avanzato                 □ Avanzato                   □ Avanzato                 □ Avanzato
       □ Intermedio               □ Intermedio                 □ Intermedio               □ Intermedio
       □ Principiante             □ Principiante               □ Principiante             □ Principiante

       Elenca i programmi per il computer e
       le App che sai utilizzare

       Possiedi una patente di guida?                         □ Si, categoria_______ □ No

    1. PERCORSO FORMATIVO

    1.1. Parlami del tuo percorso formativo. Elenca i livelli di istruzione raggiunti e descrivi le discipline
    principali che hai appreso (ovvero i titoli conseguiti).

    Livello di istruzione (istruzione
    secondaria, istruzione e formazione       Date (da - a)         Discipline / titolo
    professionale, alta formazione, ecc.)

PASSIONPRENEURS                                                                            TRAINER’S GUIDE       17
1.2. Qual era la tua disciplina preferita? In quale disciplina eri più brava/o?
    ___________________________________________________________________________________________
    ___________________________________________________________________________________________
    ___________________________________________________________________________________________
    ___________________________________________________________________________________________
    ___________________________________________________________________________________________

    1.3. Secondo te, quali conoscenze e competenze che hai acquisito attraverso i tuoi studi si sono
    dimostrate più utili nella tua vita?
    ___________________________________________________________________________________________
    ___________________________________________________________________________________________
    ___________________________________________________________________________________________
    ___________________________________________________________________________________________
    ___________________________________________________________________________________________

    1.4. Hai mai preso parte a delle attività extracurriculari durante i tuoi studi (ad esempio, laboratorio
    teatrale, attività sportive, corsi di informatica, ecc.)? Se sì, fornisci una loro descrizione.
    ___________________________________________________________________________________________
    ___________________________________________________________________________________________
    ___________________________________________________________________________________________
    ___________________________________________________________________________________________
    ___________________________________________________________________________________________

    1.5. Possiedi altre conoscenze acquisite dopo avere conseguito il diploma di scuola secondaria di
    secondo grado (università)? C’è qualcosa che pensi di potere insegnare agli altri?
    ___________________________________________________________________________________________
    ___________________________________________________________________________________________
    ___________________________________________________________________________________________
    ___________________________________________________________________________________________
    ___________________________________________________________________________________________

    2. ESPERIENZA PROFESSIONALE

    2.1. Parlami della tua esperienza professionale. Presenta in ordine cronologico tutti i lavori che
    hai svolto fino ad oggi e descrivi i tuoi principali compiti per ciascun lavoro.

      Professione                           Date (da - a)        Compiti svolti

PASSIONPRENEURS                                                                      TRAINER’S GUIDE           18
2.2. Quali di questi compiti preferivi svolgere? In cosa eri particolarmente brava/o (dal tuo punto di vista
    e basandoti sul feedback ricevuto dalle/dai tue/tuoi colleghe/i e responsabili)?
    ___________________________________________________________________________________________
    ___________________________________________________________________________________________
    ___________________________________________________________________________________________
    ___________________________________________________________________________________________
    ___________________________________________________________________________________________

    2.3. Quali qualità (tratti caratteriali, talenti, ecc.) ti hanno permesso di svolgere questi compiti in modo
    efficace secondo te?
    ___________________________________________________________________________________________
    ___________________________________________________________________________________________
    ___________________________________________________________________________________________
    ___________________________________________________________________________________________
    ___________________________________________________________________________________________

    2.4. Quali delle competenze che hai acquisito attraverso la tua esperienza professionale si sono rivelate
    maggiormente utili (ad esempio, utili nella vita quotidiana)?
    ___________________________________________________________________________________________
    ___________________________________________________________________________________________
    ___________________________________________________________________________________________
    ___________________________________________________________________________________________
    ___________________________________________________________________________________________

    2.5. Quale reputi sia il tuo maggiore successo professionale raggiunto fino ad oggi?
    ___________________________________________________________________________________________
    ___________________________________________________________________________________________
    ___________________________________________________________________________________________
    ___________________________________________________________________________________________
    ___________________________________________________________________________________________

    2.6. Sei mai stata/o coinvolta/o in attività sindacali o altri gruppi di interesse nei tuoi lavori precedenti
    (ad esempio, squadre di calcio aziendali)? Se sì, fornisci una loro descrizione.
    ___________________________________________________________________________________________
    ___________________________________________________________________________________________
    ___________________________________________________________________________________________
    ___________________________________________________________________________________________
    ___________________________________________________________________________________________

    3. ESPERIENZA IMPRENDITORIALE

    3.1. Qual è la tua modalità di lavoro ideale: essere una/un lavoratrice/tore autonoma/o, essere una/un
    lavoratrice/tore dipendente e lavorare all’interno di una squadra in un’azienda, guidare la tua squadra o
    essere il capo di te stessa/o (imprenditrice/tore)?
    ___________________________________________________________________________________________
    ___________________________________________________________________________________________
    ___________________________________________________________________________________________
    ___________________________________________________________________________________________
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PASSIONPRENEURS                                                                          TRAINER’S GUIDE            19
3.2. Cosa ti piace di più in un lavoro? Ad esempio, uno stipendio decente, orari di lavoro flessibili, fare
    qualcosa di utile per le persone, percepire un senso di realizzazione, la stabilità, affrontare questioni
    sociali, lo sviluppo personale e professionale, la possibilità di lavorare in modo indipendente, svolgere
    compiti diversi, ecc.
    ___________________________________________________________________________________________
    ___________________________________________________________________________________________
    ___________________________________________________________________________________________
    ___________________________________________________________________________________________
    ___________________________________________________________________________________________

    3.3. Hai esperienze nel campo dell’imprenditoria (in qualità di fondatrice/tore o di membro di una
    squadra)? Se sì, fornisci una descrizione della tua esperienza.
    ___________________________________________________________________________________________
    ___________________________________________________________________________________________
    ___________________________________________________________________________________________
    ___________________________________________________________________________________________
    ___________________________________________________________________________________________

    3.4. Quali difficoltà hai incontrato nelle tue attività imprenditoriali (mancanza di conoscenze e
    competenze imprenditoriali, impegni familiari, tenore di vita, problemi connessi alla lingua o al genere,
    paura del fallimento, ecc.)?
    ___________________________________________________________________________________________
    ___________________________________________________________________________________________
    ___________________________________________________________________________________________
    ___________________________________________________________________________________________
    ___________________________________________________________________________________________

    3.5. Quali vantaggi presenta l’imprenditorialità secondo te/in base alla tua esperienza?
    ___________________________________________________________________________________________
    ___________________________________________________________________________________________
    ___________________________________________________________________________________________
    ___________________________________________________________________________________________
    ___________________________________________________________________________________________

    3.6. Hai pensato a una idea di impresa che ti piacerebbe avviare e sviluppare in futuro?
    ___________________________________________________________________________________________
    ___________________________________________________________________________________________
    ___________________________________________________________________________________________
    ___________________________________________________________________________________________
    ___________________________________________________________________________________________

    3.7. Se decidessi di avviare un’impresa, che tipo di aiuto pensi che ti potrebbe servire (consulenza
    legale e finanziaria, opportunità di networking, orientamento o formazione da parte di business coach,
    ecc.)?
    ___________________________________________________________________________________________
    ___________________________________________________________________________________________
    ___________________________________________________________________________________________
    ___________________________________________________________________________________________
    ______________________________________________________________________________________

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