SMART WORKING LO SMART WORKING PER CONCILIARE, INNOVARE, COMPETERE
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Andando ad operare un confronto a livello europeo e internazionale, la situazione non è incoraggiante: da uno studio di Eurofound e dell’Organizzazione Mondiale del Lavoro («Working anytime, anywhere: the effects on the world of work»), che mette a confronto i Paesi dell’Unione Europea con altri in cui lo SW è già molto diffuso, tra i quali gli Stati Uniti e il Giappone, si vede che l’italia è l’ultima in Europa.
ETÀ MEDIA CHE AVANZA Ogni 100 persone in età lavorativa ci sono in Italia 33,7 persone oltre i 65 anni. Si tratta del dato peggiore d’Europa (28,1 è il dato medio europeo). Nel 2018 l’età media del pubblico impiego è di 52 anni (54 per Ministeri)
La rivoluzione digitale ha cambiato comportamenti, aspirazioni e bisogni delle persone che offrono e chiedono sempre più flessibilità , ma …
… l’organizzazione del lavoro è rimasta rigida, ferma a stereotipi e pregiudizi di un’era ormai superata!!!
LAVORO AGILE: NON SI PUO’ PERCHÉ: Alcune risposte tipiche necessità della presenza fisica del dipendente necessità di coordinamento e di interazione costante con il superiore gerarchico e con i colleghi ridotta dotazione organica degli uffici compiti che comportano una valutazione discrezionale e che richiedono un confronto continuo all’interno dell’ufficio compiti che prevedono caratteri di riservatezza
LE PREFERENZE DEL MANAGEMENT La “supervisione diretta” L’interesse più per la disponibilità del dipendente (tempo in ufficio) che per la prestazione (risultato): per l’evasione di richieste non programmabili e/o di carattere estemporaneo per la difficoltà/scarsa propensione ad assegnare compiti (puntuali) e monitorare lo svolgimento
I PRINCIPALI OSTACOLI DELLO SMART WORKING
UNA NUOVA ORGANIZZAZIONE DEL LAVORO E’ POSSIBILE?
LA PERSONA • Le competenze • Le motivazioni • Le emozioni • L’atteggiamento mentale
LE 3 B DELLO SMART WORKING Bytes (tecnologie): Come sono organizzato per poter lavorare a distanza? So usare il cloud computing? Come e quanto uso i dispositivi mobili? Bricks (spazi fisici): spazi e nelle strutture in cui si lavora. Behaviours (comportamenti): si parte dall’analisi del modo di lavorare attuale. Che cosa può essere cambiato per adattarsi alle nuove tecnologie e per coglierne al meglio le opportunità?
Il primo passo – obiettivi SMART
SMART WORKING: DI COSA PARLIAMO?
IMPATTO (ORGANIZZATIVO) • Capacità di promuovere e adottare comportamenti collaborativi attraverso SENSO DI l’identificazione e la partecipazione a reti sociali all’interno di team, funzioni e tra le APPARTENENZ diverse direzione organizzative A • Capacità di responsabilizzare le persone verso obiettivi personali e dell’Ente in modo condiviso e partecipato e con uno spinto orientamento alla cultura della misurazione RESPONSABILIZZAZIONE dei risultati e della produttività • Capacità di promuovere e gestire l’organizzazione delle proprie attività lavorative in modo flessibile e adattativo, in modo da bilanciare necessità organizzative con FLESSIBILITA’ esigenze personali • Capacità di bilanciare l’utilizzo di tecnologie digitali e altre modalità di interazione, scegliendo di volta in volta il metodo e gli strumenti più efficaci rispetto agli obiettivi e i VIRTUALITA’ task da svolgere
GLI SMART WORKER IDEALI Pensiero critico Buone capacità comunicative Spirito di iniziativa Capacità di gestire le distrazioni Capacità di resistere con scarso contatto sociale Organizzato e bilanciato. ... Buona conoscenza del PC
Una nuova filosofia manageriale e organizzativa fondata sulla restituzione alle persone di flessibilità e autonomia nella scelta degli spazi, degli orari e degli strumenti da utilizzare a fronte di una responsabilizzazione sui risultati
PROGETTO LAVORO AGILE PER IL FUTURO DELLA PA OBIETTIVI E RISULTATI Rinnovare il lavoro pubblico contribuendo a superare le barriere giuridiche e culturali Accrescere il benessere delle lavoratrici e dei lavoratori e agire a sostegno della conciliazione dei tempi di vita-lavoro Migliorare la performance amministrativa superando i limiti spazio - temporali della tradizionale organizzazione del lavoro Accrescere la produttività del lavoro pubblico Promuovere e diffondere l’uso degli strumenti informatici a supporto della prestazione lavorativa Contribuire al contenimento della spesa delle pubbliche amministrazioni
PERCHE’ SI SCEGLIE LO SMART WORKING Benefici per le pubbliche amministrazioni e per le aziende Aumento produttività Riduzione tasso assenteismo e turnover Riduzione costi gestione degli spazi fisici (locazioni, riscaldamento, postazioni...) Riduzione di alcuni costi relativi al Personale (buoni pasto, straordinari) Benefici per i lavoratori Maggiore autonomia nella gestione delle attività lavorative (orari, luoghi) Maggiore soddisfazione e miglioramento della vita in termini di work-life balance Risparmio tempi e costi spostamenti Minore stress da lavoro Benefici per la comunità Riduzione emissioni CO2 da traffico e inquinamento Contributo alla rivitalizzazione dei quartieri periferici non più solo ‘dormitorio’
UNA TRASFORMAZIONE NON SEMPLICE Gli studi ci dicono che gli asset principali intorno ai quali deve ruotare lo SW sono: 1. comportamenti: meno controlli, più COMPORTAMENTI responsabilizzazione; meno gerarchie, più collaborazione; meno verifiche, più fiducia... TECNOLOGIA 2. tecnologia: deve supportare, non sostituire 3. spazi: non importa dove lavori, ma come lavori e come acquisisci una mentalità SPAZI FISICI collaborativa. Ovvero se sai lavorare a rete
OGGETTO DEL LAVORO AGILE IL PRIMO TEMA DA AFFRONTARE (CON IL PROPRIO SUPERIORE) È QUELLO DELL’OGGETTO DEL LAVORO AGILE. IL LAVORO AGILE PUÒ RIGUARDARE: ▪ l’attività corrente, ovvero i compiti che la persona abitualmente svolge (per i dirigenti, le attività di coordinamento) oppure ▪ una attività di carattere innovativo finalizzata a conseguire uno specifico risultato in un tempo predefinito
PROGETTO INDIVIDUALE INDIVIDUATO L’OGGETTO, OCCORRE DEFINIRNE (IN MANIERA PUNTUALE) I CONTENUTI. Il progetto individuale di lavoro agile: è proposto dal dipendente, ma deve essere definito e validato dal proprio superiore gerarchico deve avere contenuti minimi essenziali, tali da consentire la programmazione, il monitoraggio e il controllo delle attività deve essere approvato (anche in relazione alle altre proposte) in funzione della sostenibilità organizzativa della struttura nel suo complesso
GLI OBIETTIVI PER ESSERE SIGNIFICATIVI E RILEVANTI, GLI OBIETTIVI DEVONO ESSERE FORMULATI IN MODO DA RISULTARE: 1) chiari (per tutti), definiti, cioè, in modo da non lasciar spazio all’interpretazione personale (sul significato dell’obiettivo non possono sorgere fraintendimenti) 2) misurabili, ovvero rilevabili con una precisa unità di misura (monetaria, quantitativa, qualitativa, etc.). 3) raggiungibili, basati cioè su ipotesi realistiche 4) condivisi, ovvero concordati 5) rivedibili, alla luce delle evidenze degli scostamenti tra risultati attesi ed effettivamente conseguiti
GLI INDICATORI IL RISULTATO DELLA MISURAZIONE È DI NORMA ESPRESSO IN FORMA SINTETICA, ATTRAVERSO DATI CHE INDICANO LE QUANTITÀ E LE QUALITÀ DEGLI OUTPUT, I TEMPI DI REALIZZAZIONE, ETC. (INDICATORI) Gli indicatori devono essere: 1) pertinenti rispetto alle attività da valutare 2) facilmente calcolabili, secondo procedure e modalità stabili (confrontabili nel tempo) 3) non manipolabili
COME ORGANIZZARE IL LAVORO AGILE LA PRESTAZIONE RESA DAL LAVORATORE IN MODALITÀ AGILE DEVE ESSERE ORGANIZZATA, MISURATA E VALUTATA: per assicurare l’erogazione della prestazione secondo i livelli quali-quantitativi concordati in modo da poter procedere, ove ritenuto necessario, ad una eventuale revisione del progetto «in corso d’opera»
I CONTENUTI ESSENZIALI DEL PROGETTO
Il legislatore, con buona probabilità, non ha voluto espressamente indicare le caratteristiche del luogo della prestazione lasciando ad ogni singola struttura il compito di definire, in base alle attività e alle proprie peculiarità produttive, gli spazi idonei, che dovranno essere considerati anche in relazione agli altre due elementi dirimenti: la riservatezza/privacy e la sicurezza. Volendo estremizzare...
Non ho un ufficio. Non ho una scrivania Ho uno spazio nel mio iPad. Ho uno spazio nella mia testa. Ho una spazio a casa. Questo è il luogo di lavoro che più frequento… Jack Dorsey — CEO, Twitter
GLI ELEMENTI VISIBILI
COSA C’E’ SOTTO LA PUNTA DELL’ICEBERG
DIFFERENZE CON IL TELELAVORO… Lo “SW”dunque non è una nuova tipologia di lavoro bensì una particolare declinazione della prestazione lavorativa, ‘terza’ tra l’attività classica svolta all’interno dell’azienda ed il telelavoro. Tale modalità, quindi, deve essere considerata assolutamente differente dal “Tele Lavoro”, che è costruito intorno al dipendente che passa da una postazione di lavoro all’interno dell’azienda ad un’altra postazione fissa, ma in un luogo diverso. Nello “Smart Working” la prestazione viene progressivamente resa in posti e orari che cambiano nel tempo e non sono predefiniti, in un rapporto mutevole tra lavoratore e azienda, basato (almeno in teoria) su presupposti diversi che definiscono modalità di lavoro flessibili lasciando autonomia al lavoratore dipendente e responsabilizzandolo nel raggiungimento di performance concordate nel piano individuale di lavoro.
SMART WORKING ASPETTI COMUNI TELELAVORO
IL LAVORO AGILE HA UN LATO OSCURO?
FALSI RISCHI CONNESSI AL LAVORO AGILE
QUADRO NORMATIVO DI RIFERIMENTO PRIMA DELL’EMERGENZA EPIDEMIOLOGICA DEL COVID 19 Art. 14 della Legge 7 agosto 2015, n. 124 (Promozione della conciliazione dei tempi di vita e lavoro nelle amministrazioni pubbliche) Direttiva del Ministro per la Semplificazione e la Pubblica Amministrazione n. 3/2017 in attuazione dell’art. 14 della Legge n.124 del 2015 Legge 22 maggio 2017, n. 81 (Misure per la tutela del lavoro autonomo non imprenditoriale e misure volte a favorire l'articolazione flessibile nei tempi e nei luoghi del lavoro subordinato) Legge 145/2018 (L. BILANCIO 2019) Art. 1 comma 486 - CRITERI DI PRIORITÀ
Art. 1 Comma 486 . All’art. 18 della l. 22 maggio 2017 n. 81 dopo il comma 3 è inserito il seguente: “i datori di lavoro pubblici e privati che stipulano accordi per l’esecuzione della prestazione di lavoro in modalità agile sono tenuti in ogni caso a riconoscere priorità alle richieste di esecuzione del rapporto di lavoro in modalità agile formulate dalle lavoratrici nei tre anni successivi alla conclusione del periodo di congedo di maternità previsto dall’art. 16 del testo unico delle diposizioni legislative in materia di tutela e sostegno della maternità e della paternità , di cui al decreto legislativo 26 marzo 2001 n. 151, ovvero dai lavoratori con figli in condizioni di disabilità ai sensi dell’art. 3, comma 3, della l. 5 febbraio 1992 n. 104.” L’art. 14 L. 124/2015 prevede un espresso divieto di discriminazione per chi si avvale del lavoro “agile” • NO variazioni sul trattamento economico-normativo • NO discriminazioni in termini di progressioni e avanzamenti di carriera e stipendiali • NO pregiudizi per il tuo diritto alle ferie. Assenza di incompatibilità con gli altri istituti legislativi e contrattuali ( es 150 ore diritto allo studio, congedi , part-time etc)
DISPOSIZIONI ECCEZIONALI E TRANSITORIE DURANTE L’EMERGENZA EPIDEMIOLOGICA DEL COVID 19 IN MATERIA DI SMART WORKING La recente emergenza epidemiologica che ha stravolto, tra l’altro, tutto il territorio nazionale e internazionale, ha contribuito a riaccendere l'attenzione mediatica sul tema dello Smart Working nelle Aziende e nelle PPAA. Da un punto di vista prettamente organizzativo, molte realtà aziendali hanno adottato le pratiche di Lavoro Agile per ridurre al mimino i rischi derivanti dal virus e limitare quindi le possibilità da contagio nonché gli spostamenti nelle città e tra i diversi comuni dei lavoratori. Da un punto di vista normativo nelle Pubbliche Amministrazioni, vi è stato un susseguirsi di decreti legge e Decreti del Presidente del Consiglio dei Ministri (DPCM) che hanno in un primo momento invitato le PPAAA ad incentivare il lavoro agile fino a disporre tale modalità di prestazione lavorativa quale modalità ordinaria di svolgimento della stessa, con procedure semplificate che prescindono dagli accordi individuali. Decreto legge 23 febbraio 2020 n. 6 convertito con modificazioni dalla l. 5 marzo 2020 n. 13 Decreto legge 2 marzo 2020 n. 9 DPCM datati 1, 4, 8, 9 , 11 e 22 marzo 2020 Direttiva n. 2 del 12 marzo 2020 della Presidenza del Consiglio dei Ministri, Ministro per la Pubblica Amministrazione Decreto Legge del 17 marzo 2020 n. 18 ( cd cura Italia) artt. 87 e 39
In applicazione dell’art. 87 del d.l. n. 18/2020 fino allo cessazione dello stato di emergenza epidemiologica da covid 19, ovvero fino alla data che sarà stabilita con decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri su proposta del Ministero per la pubblica amministrazione il lavoro agile è la modalità ordinaria di svolgimento della prestazione lavorativa nelle PP.AA. di cui all’art. 1, comma 2, del D lgs n. 165/2001 dunque anche per le Università. Conseguentemente le PPAA limitano la presenza del personale negli uffici per assicurare esclusivamente le attività che ritengono indifferibili e che richiedono necessariamente la presenza sul luogo di lavoro anche in ragione della gestione dell’emergenza. Qualora non sia possibile ricorrere al lavoro agile, le Amministrazioni utilizzano gli strumenti delle ferie pregresse, del congedo, della banca ore, della rotazione e di altri analoghi istituti, nel rispetto della contrattazione collettiva.
LO SMART WORKING DURANTE IL COVID 19 TUTTO DEVE ESSERE CIRCOSCRITTO NON C’E’ PIU’ LIBERTA’ DI SCEGLIERE IL LUOGO DOVE LAVORARE
CONDIZIONI TECNOLOGICHE PER LAVORARE DA CASA RIPRESE DAL SITO DEL DIPARTIMENTO DELLA FUNZIONE PUBBLICA DA «GUIDA PRATICA AL LAVORO AGILE NELLA P.A.» Il dipendente che dispone di un proprio pc può utilizzarlo per scopi professionali. Per accedere alle applicazioni del proprio ente può essere utilizzata la connessione Internet domestica di tipo “flat” (il cui costo non dipende dal traffico di rete) oppure lo smartphone come hotspot per consentire l’accesso ad Internet al pc di casa. Se il dipendente ha un cellulare di servizio, è possibile inoltrare le chiamate dall’interno telefonico del proprio ufficio sul cellulare di lavoro. Altrimenti si può chiedere la disponibilità del dipendente a far inoltrare le chiamate sul proprio telefono personale. Quando le chiamate vengono inoltrate al numero sullo smartphone, il chiamante non vede il numero dello Smartphone e quindi la privacy è comunque garantita.
RAGGIUNGIBILITA’ DELLE APPLICAZIONI DELL’ENTE DA REMOTO Se le applicazioni dell’ente sono raggiungibili da remoto, ovvero sono in cloud, il dipendente può accedere tranquillamente da casa ai propri principali strumenti di lavoro. Alternativamente si può ricorrere all’attivazione di una VPN (Virtual Private Network, una rete privata virtuale che garantisce privacy, anonimato e sicurezza) verso l’ente, oppure ad accessi in desktop remoto ai server. Sono anche disponibili "soluzioni ponte”, che permettono dal proprio pc personale di collegarsi alla propria postazione presso l’ente e quindi rendere l’esperienza come se si fosse in ufficio (purché il pc sia tenuto acceso anche in ufficio).
La posta elettronica è una delle applicazioni più usate e nella maggior parte dei casi è già utilizzabile da remoto, quindi sia da pc che da smartphone. È possibile che sul pc dell’ufficio sia installato un client, ma spesso è anche disponibile un’interfaccia web, magari a cui non si è ricorso fino ad oggi. Condivisione di file, calendario e videoconferenza sono utili quando si lavora da remoto per poter essere sempre allineati e poter lavorare a più mani sugli stessi documenti. Alcune delle funzioni indicate sono già disponibili sui prodotti in uso in ufficio, basta solo attivarle, mentre gli strumenti di videoconferenza o call conference sono già molto diffusi nel mondo della PA, cui si aggiunge la possibilità di ricorrere a soluzioni gratuite facilmente accessibili.
PRIVACY E SICUREZZA Tutti gli smartphone consentono non solo la conversazione in viva voce ma l’aggiunta di altri interlocutori alla telefonata in corso e quindi, seppur in misura ridotta, possono consentire una conference call tra più persone. Mentre alcune app gratuite consentono comunque la videochiamata. Molti strumenti funzionano anche da smartphone (calendario, posta, vpn, documenti in visualizzazione) per cui è possibile anche usare lo smartphone come piattaforma in mobilità. Sistemi gestionali e sistema di protocollo sono i software che fanno funzionare un’amministrazione. Se non sono raggiungibili da remoto può essere utile prevedere che i colleghi che restano in ufficio facciano da tramite per la gestione in ingresso e in uscita dei documenti e delle istanze, la realizzazione di ricerche, etc.
Non salvare documenti di ufficio sul pc personale, se non temporaneamente e poi cancellarli immediatamente (specie se contengono informazioni personali) Porre attenzione nell’inviare foto per far vedere che si è in smart working con sul monitor dati personali L’accesso a dati aziendali non è più rischioso in smart working, la pericolosità dipende da come lo strumento e l’operatore gestiscono il dato, non dalla locazione della persona
È buona norma avere sistema operativo e antivirus aggiornati Creare un account specifico per l’uso nei momenti di lavoro, se il pc è usato anche da familiari o conviventi In caso ci si allontani dal pc, bloccare il pc in modo che non sia utilizzabile da altri Non incollare post‐it sul pc personale le password per accedere agli applicativi di lavoro
NELLA SPERANZA DI POTER FARE L0 SMART WORKING COSI’ DOPO L’EMERGENZA COVID 19
BUON LAVORO E’ VIETATA LA DIFFUSIONE ALL’ESTERNO DELL’ATENEO FEDERICIANO
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