Rassegna Stampa del 10 aprile 2020 Testata
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Rassegna Stampa del 10 aprile 2020 Testata Data 7 aprile 2020 RITIRATO L'EMENDAMENTO PD SULLO SCUDO PER MEDICI E STRUTTURE. SÌ A TAVOLO DI CONFRONTO, SODDISFATTI I SINDACATI Le associazioni contestavano l'introduzione di una sanatoria anche per i dirigenti. Marcucci nega: "La protezione riguarda solo quelli che vengono definiti esercenti le professioni sanitarie". Si apre la discussione Da tutela, necessaria, per i medici in prima linea, l’emendamento dem sullo scudo penale e civile per i sanitari rischiava di trasformarsi in sanatoria, indiscriminata, per i loro dirigenti. Era questo il timore dei sindacati e delle associazioni dei camici bianchi che oggi, alla notizia del ritiro della proposta di modifica al Cura Italia, tirano un lieve sospiro di sollievo. E auspicano una maggiore riflessione sul tema. Che, a quanto sembra, ci sarà. L’emendamento, a prima firma del capogruppo Pd in Senato Andrea Marcucci, è stato infatti trasformato in un ordine del giorno e sarà aperto un tavolo di discussione. Con il consenso di tutte le forze politiche, sia di maggioranza che di opposizione. Nei giorni scorsi si era levato l’allarme dei rappresentanti della categoria rispetto alla norma che si proponeva di inserire nel Cura Italia. La necessità di una forma di tutela per i medici impegnati a fronteggiare la crisi da Covid-19 era resa ancora più pregnante dalla notizia che, in tutta Italia, vari studi legali si offrissero per convincere i familiari delle vittime a portare i medici in tribunale. Con pretestuose richieste di danni. Ma il timore dell’ordine dei medici e dei sindacati era che dalle responsabilità fossero esonerati anche i vertici delle strutture sanitarie. Preoccupazione era stata espressa dall’Annao Assomed: “Il mio consiglio è di non avere fretta su questo argomento, di rimandare l’emendamento per avere il tempo di riflettere bene, specie in un momento come questo”, aveva detto il segretario nazionale del maggiore sindacato dei medici ospedalieri, Carlo Palermo. Dura l’accusa dell’ordine dei medici: “Al netto dei possibili profili di incostituzionalità, sembra che si voglia introdurre un generalizzato colpo di spugna su tutte le condotte tenute finora. Se è comprensibile pensare ad una maggiore tutela del sistema nella fase di riorganizzazione del servizio nell’esplosione dell’emergenza, non altrettanto si può concepire per le condotte omissive o dolose che abbiano esposto il personale, sino a provocare lesioni o morte evitabili”, avevano scritto i vertici. Le loro richieste, per il momento, sono state ascoltate. Il capogruppo dem in Senato ha annunciato di aver proposto un tavolo di confronto sulla necessità di prevedere norme che tutelino medici e operatori sanitari in questa fase di emergenza. La proposta è stata accolta in commissione Bilancio del Senato, impegnata nell’esame del decreto Cura Italia, da tutte le forze politiche, sia di maggioranza che di opposizione. Marcucci, però, respinge l’accusa che il testo garantisse un’esenzione dalla responsabilità generalizzata e non, come invece è l’auspicio di molti, limitata a chi opera in prima linea nell’emergenza: “Confermo in pieno la pressante esigenza di difendere medici, infermieri, e personale sanitario che opera nelle strutture in una situazione di totale emergenza a tutti i livelli, come si prefigge l’emendamento che ho presentato al Cura Italia”, ha detto. Poi la ‘difesa’: “Molte delle cose che sono state scritte, a proposito del testo, sono frutto di totali invenzioni, la protezione prevista riguarda solo ed esclusivamente quelli che vengono definiti dalla legge gli esercenti le professioni
sanitarie. Dopo essermi confrontato anche con le rappresentanze di medici ed infermieri, ho deciso di ritirare l’emendamento e di lasciare al governo e specificatamente al ministero della Salute ed al ministero della Giustizia, la possibilità di concordare in un tavolo di confronto una soluzione”. Per i 5 stelle - che avevano presentato un emendamento simile - il confronto deve avvenire in tempi rapidi: “Il Movimento 5 stelle è disponibile al confronto con tutte le parti in causa per garantire la migliore tutela giudiziaria e disciplinare a beneficio del nostro personale sanitario impegnato in questo difficile e logorante confronto con l’emergenza coronavirus”, spiega il capogruppo Gianluca Perilli, “ma facciamo sì che questo confronto sia il più celere possibile per fornire adeguata protezione ai nostri dottori e infermieri coinvolti in prima linea”. Il sindacato dei medici italiani esprime soddisfazione: “In questa situazione così complicata - scrive in una nota Pina Onotri, segretario generale Smi - i medici, i sanitari, coloro che esercitano la professione medico- sanitaria non possono essere chiamati a rispondere civilmente dei danni arrecati a terzi a causa dell’ indisponibilità, assoluta ed oggettiva, dei dispositivi di protezione individuali, dovuta molto spesso dalla cattiva gestione delle Regioni e delle direzioni delle Asl”. E conclude: “Si apra, adesso, un tavolo di confronto in Parlamento per individuare misure stringenti per la tutela della salute dei medici e delle professioni sanitarie così messa a dura prova in questo momento di emergenza sanitaria”. Ora però, ci sono medici che chiedono che si faccia in fretta. Sono gli anestesisti in particolare, che con una lettera indirizzata a Stefano Bonaccini, in qualità di presidente della Conferenza delle Regioni, e a Antonio Decaro, vertice dell’Anci, hanno espresso “il senso di disagio che gli Anestesisti Rianimatori italiani avvertono in un momento così difficile tanto della vita nazionale, quanto nostro personale come operatori sanitari in prima linea nella battaglia contro la pandemia”. Un disagio, si legge nel documento, riferito alle “sempre più forti notizie di iniziative volte a coinvolgere gli operatori sanitari in possibili accertamenti di responsabilità penali e civili sul loro operato verso i pazienti affetti da Covid-19 o sospetti tali”. “Abbiamo offerto e continuiamo a farlo”, sottolineano gli anestesisti e rianimatori, “tutta la nostra professionalità, consci di lavorare spesso al limite, ma ugualmente fermi nell’assumerci le nostre responsabilità per ogni decisione presa in base all’esperienza e alla necessità del momento”. Sullo scudo gli anestesisti dicono: “Non vuol dire spogliarsi di ogni responsabilità, nè invocare una indiscriminata immunità. Piuttosto significa una garanzia da attacchi illegittimi, e la sicurezza di tutele e coperture assicurative per il nostro operato in questa fase di emergenza”. Nella lettera i medici della Siaarti non toccano il nodo dell’estensione dello scudo ai responsabili della struttura. La questione, però, si pone. E il Parlamento dovrà necessariamente affrontarla.
Testata Data 07 aprile 2020 CORONAVIRUS, PD RITIRA EMENDAMENTO SULLA RESPONSABILITÀ PROFESSIONALE, SODDISFAZIONE DEI MEDICI “La mobilitazione dei sindacati dei medici e degli ordini professionali ha colto nel segno, siamo soddisfatti che sia stato ritirato l’emendamento al decreto Cura Italia sulla responsabilità professionale dei sanitari presentato al Senato che metteva ingiustamente sotto i riflettori gli operatori sanitari”. Lo dichiara Pina Onotri, segretario generale del Sindacato medici italiani (Smi). “In questa situazione così complicata – scrive in una nota – i medici, i sanitari, coloro che esercitano la professione medico-sanitaria non possono essere chiamati a rispondere civilmente dei danni arrecati a terzi a causa dell’ indisponibilità, assoluta ed oggettiva, dei dispositivi di protezione individuali, dovuta molto spesso dalla cattiva gestione delle Regioni e delle direzioni delle Asl”. E conclude: “Si apra, adesso, un tavolo di confronto in Parlamento per individuare misure stringenti per la tutela della salute dei medici e delle professioni sanitarie così messa a dura prova in questo momento di emergenza sanitaria”.
Testata Data 7 aprile 2020 VIRUS CORONA IN ITALIA: IL NUMERO DI INFEZIONI CORONA CONTINUA A DIMINUIRE LA PANDEMIA DI CORONAVIRUS IN ITALIA: DUE MEDICI SONO MORTI DI COVID-19 Secondo le statistiche, il personale specializzato costituisce anche il dieci percento di quelli infetti, ha affermato Onotri. Se questo non viene implementato, i professionisti medici devono essere messi in quarantena dopo il contatto con un paziente infetto, ha raccomandato Onotri. Inoltre, i test dovrebbero essere "estesi a tutti i pazienti con sintomi". Onotri ha anche criticato una chiara mancanza di dispositivi di protezione, in particolare le maschere respiratorie. Ad oggi, due medici in Italia sono deceduti per malattia polmonare Covid-19 e altre centinaia sono state infettate dal coronavirus. Secondo le ultime informazioni, quasi 140.000 persone sono state testate in Italia e circa 28.000 test sono risultati positivi.
Testata Data 9 aprile 2020 SINDACATO MEDICI ITALIANI: “SI STABILIZZINO I MEDICI DELL’EMERGENZA-URGENZA, PONENDO FINE A 20 ANNI DI PRECARIETÀ” La nota della Regione Puglia degli inizi di aprile, avente oggetto la stabilizzazione personale del Servizio Sanitario Regionale con contratto a tempo determinato ed altre forme di lavoro flessibile pur facendo riferimento al personale medico, tecnico-professionale e infermieristico, dirigenziale e no, del S.S.N. non fa riferimento alla attesa stabilizzazione dei medici addetti all’emergenza-urgenza> ha dichiarato Francesco Pazienza, Segretario Regionale della Puglia del Sindacato Medici Italiani rendendo pubblica una lettera inviata al Presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano e a Vito Montanaro, Direttore del Dipartimento Promozione della Salute. < La Sanità, anche quella pugliese, non riesce a dare una stabilizzazione a professionisti che svolgono un lavoro qualificato sul territorio. Per questo ci chiediamo se bisogna, evidentemente, rassegnarsi al fatto che i medici dell’emergenza-urgenza siano figli di un Dio minore? Costatando, inoltre, il fatto che questi medici sono precari da oltre 20 anni e cioè dalla creazione del 118 > aggiunge Pazienza. . . conclude Pazienza del SMI.
Testata Data 9 aprile 2020 STABILIZZAZIONE MEDICI EMERGENZA-URGENZA: DICHIARAZIONE DI FRANCESCO PAZIENZA, SEGRETARIO PUGLIA SMI SEGRETARIO REGIONALE DELLA PUGLIA DEL SINDACATO MEDICI ITALIANI Bari, 9 aprile.- ha dichiarato Francesco Pazienza, Segretario Regionale della Puglia del Sindacato Medici Italiani rendendo pubblica una lettera inviata al Presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano e a Vito Montanaro, Direttore del Dipartimento Promozione della Salute. < La Sanità, anche quella pugliese, non riesce a dare una stabilizzazione a professionisti che svolgono un lavoro qualificato sul territorio. Per questo ci chiediamo se bisogna, evidentemente, rassegnarsi al fatto che i medici dell’emergenza-urgenza siano figli di un Dio minore? Costatando, inoltre, il fatto che questi medici sono precari da oltre 20 anni e cioè dalla creazione del 118 > aggiunge Pazienza. . . conclude Pazienza del SMI.
Testata Data 9 aprile 2020 KARANTENSKI DNEVNIK Z DRUGE STRANI GORIŠKEGA ZIDU Potrebno bi bilo usklajeno delovanje na državni ravni, tako, da bi lahko vzorce prebivalcev Lombardije testirali tudi v drugih deželah, tako kot že nekatere obolele zdravijo v drugih, manj obremenjenih deželah. Tudi meddeželna solidarnost je pomembna v času pandemije. Diario di quarantena sull'altro lato del muro di Gorizia (parte 4) Sarebbe necessaria un'azione coordinata a livello nazionale in modo che campioni della popolazione lombarda possano essere testati in altri paesi, così come alcuni pazienti sono stati trattati in altri paesi meno gravosi. La solidarietà tra paesi è importante anche durante una pandemia. 2 aprile 2020: dopo 10 anni di attività, la rivista online Lettera43, che esamina gli sviluppi politici, economici e sociali, si concluderà alla fine del mese. Dopo dieci anni, il proprietario ne ha avuto abbastanza. Questi sono giornalisti impegnati che, a causa della pandemia, hanno molto lavoro da fare da casa, appreso dalla lettera del proprietario, che ha pubblicato su un altro mezzo. Lettera43 non è abbastanza redditizia, nonostante la sua ottima leggibilità. L'anno scorso il sito web del giornale aveva 80.000 lettori giornalieri e quel numero probabilmente è aumentato durante la pandemia. Tim, un operatore di comunicazioni nazionale, ha riferito che il loro traffico di rete è aumentato del 70% durante la pandemia. Fastweb, tuttavia, registra un aumento del 30%. Google ha anche pubblicato un rapporto sul cambiamento della mobilità in Italia dall'inizio di gennaio all'inizio di febbraio. Le visite a centri commerciali, ristoranti, bar, biblioteche, parchi, spiagge sono diminuite del 90%. Visite ai negozi di alimentari dell'85%, stazioni di trasporto pubblico dell'87%. Inoltre, la mobilità nei luoghi in cui le persone lavorano è diminuita del 63%. Il tempo trascorso dalle persone a casa è aumentato di un quarto. Le persone quindi rispettano ampiamente il decreto "rimanere a casa", nonostante non tutti possano permettersi di rimanere a casa. 3 aprile 2020: il Central Journal della National Television ha trasmesso un messaggio indirizzato agli italiani da Jorge Mario Bergoglio. Papa Francesco ha detto una settimana dopo la preghiera Urb et orbi dal vuoto St. Peter, che è stato visto in streaming live da 8,5 milioni di persone, si è rivolto nuovamente ai fedeli. Tuttavia, ogni giorno alle 7:00 in una trasmissione in diretta sul primo programma della nazionalità, tiene la santa messa. In questo discorso, ha sottolineato che "soffriamo tutti della difficoltà di tutti perché dobbiamo restare a casa". Ha aggiunto che "siamo tutti deboli e confusi, che siamo tutti sulla stessa barca, ma che dobbiamo remare insieme". Cosa voleva trasmettere il Papa? Quella preghiera rappresenta una soluzione per covid-19? Covid-19 uccide perché è la volontà di Dio. Non investiamo nella ricerca e nello sviluppo di vaccini o medicine, ma la preghiera è la nostra salvezza perché solo Dio può aiutarci. Abbiamo visto in molti casi che la Chiesa è al di sopra delle leggi terrene e dei decreti del governo nelle ultime settimane. Il 15 marzo, quando tutta l'Italia fu messa in quarantena, il mondo fu circondato da una fotografia del papa che passeggiava per le strade romane, senza maschera protettiva, senza portare un cane a passeggio, nemmeno andare al negozio, ma pregando per la fine della pandemia e questo in un altro paese, nonostante le restrizioni ai movimenti. Dal cammino non ho visto l'immagine della preghiera nei media. In
tal modo, il Papa gli fece sapere che era lui a governare in Italia. Nonostante il divieto di eventi di massa, in questo periodo furono organizzate messe in alcune chiese in Italia. Il papa menziona la povertà e la sofferenza causate dal covid-19, ma lo fa con abiti rifiniti in oro. Non preferiresti donare soldi per aiutare i poveri, i poveri, i malati e coloro che sacrificano la loro salute in una pandemia invece di pregare. Sì, a quei medici e agli operatori sanitari che non possono aiutarsi con la preghiera, con indumenti protettivi. Ad oggi, 77 medici sono morti a causa del coronavirus, purtroppo la preghiera del Papa non li ha aiutati. Una tradizionale processione si svolge oggi a Formigara, vicino a Cremona, prima della fioritura della domenica. È una tradizione di 400 anni che la Chiesa e i fedeli non volevano rinunciare. La gente ha giustificato la processione con l'argomento: "è un'usanza che deve essere preservata anche in questi tempi difficili". Pertanto, terremmo anche tutti gli eventi sportivi, comprese le partite di calcio, tutti gli aperitivi con gli amici, tutte le feste, tutti i pranzi con gli amici. Cazzo, riguarda la tradizione, i nostri costumi, proprio perché dovremmo cambiarlo. Achille Lauro ha finalmente pubblicato il singolo "16 Marzo". Una canzone che ha annunciato attraverso i social network ormai da circa due settimane attraverso il prisma di un diario di quarantena, in cui abbiamo potuto dare uno sguardo allo sfondo della registrazione del nuovo pezzo. Una specie di esibizione. Lauro è attualmente il più grande interprete italiano nel settore della musica, come confermato dalle sue esibizioni al Festival di Sanremo quest'anno. Anche la sua musica deve essere guardata. 4 aprile 2020: Nelle ultime settimane, l'opinione fornita da giornalisti e media stranieri è importante anche per una migliore comprensione della situazione in Italia. La gazzetta polacca Wyborcza ha recentemente pubblicato un'intervista con tre medici italiani che aiutano a spiegare le cause e descrivono le ragioni dell'attuale difficile situazione nel paese. La crisi sanitaria è meglio riassunta da Pina Onotri, un medico di medicina di famiglia di Roma, che spiega che in Italia il numero di letti negli ospedali è diminuito di 70.000 nell'ultimo decennio. Mancano migliaia di medici e decine di migliaia di operatori sanitari. Nel solo Lazio, nell'ultimo decennio sono stati chiusi fino a 36 ospedali. Inoltre, il sistema sanitario in Italia è decentralizzato, il che significa che ogni paese pandemico ha iniziato la propria strada. Questa, ovviamente, è una ricetta per un cocktail volante. La terra della Lombardia, dove lo stato della pandemia è il peggiore, e dove i medici hanno scelto chi prenderà un respiratore e chi morirà, è un esempio scolastico della dottrina dello shock. La direzione provinciale ha preso provvedimenti per favorire un disastro sanitario. L'8 marzo, i soggetti Salvini che ricoprono tutte le posizioni importanti nella terra hanno approvato un decreto che ha condannato a morte molti residenti. Il decreto stabilisce che tutti coloro che soffrono di un decorso più lieve della malattia covida-19 vengano trasportati dagli ospedali congestionati alle case di cura. In tal modo, il covid-19 è stato importato nelle case di cura. In alcune case lombarde, oltre un terzo dei caregiver è deceduto per coronavirus. Gli apparatchik di Salvini hanno approfondito la crisi sanitaria, e ora danno la colpa al Primo Ministro Conte per la catastrofica situazione nel paese, sostenendo che non sta aiutando la salute e l'economia abbastanza che i suoi decreti sono inefficaci, che il governo ha trascurato la Lombardia. Questo è uno scenario già visibile: reagisci male, in modo incompetente e inappropriato a una crisi, immergi le persone in uno stato di shock e poi usi questa paura, ansia, questa incertezza delle persone per consolidare posizioni di potere, attacchi politici, introduzione di emergenze e nuovi poteri.
Testata Data Adesso News 9 aprile 2020 IL SINDACATO MEDICI ITALIANI: “SI STABILIZZINO I MEDICI DELL’EMERGENZA-URGENZA, PONENDO FINE A 20 ANNI DI PRECARIETÀ” ha dichiarato Francesco Pazienza, Segretario Regionale della Puglia del Sindacato Medici Italiani rendendo pubblica una lettera inviata al Presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano e a Vito Montanaro, Direttore del Dipartimento Promozione della Salute. < La Sanità, anche quella pugliese, non riesce a dare una stabilizzazione a professionisti che svolgono un lavoro qualificato sul territorio. Per questo ci chiediamo se bisogna, evidentemente, rassegnarsi al fatto che i medici dell’emergenza-urgenza siano figli di un Dio minore? Costatando, inoltre, il fatto che questi medici sono precari da oltre 20 anni e cioè dalla creazione del 118 > aggiunge Pazienza . . conclude Pazienza del SMI.
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