SINESTESIEONLINE - Rivista Sinestesie
←
→
Trascrizione del contenuto della pagina
Se il tuo browser non visualizza correttamente la pagina, ti preghiamo di leggere il contenuto della pagina quaggiù
SINESTESIEONLINE SUPPLEMENTO DELLA RIVISTA «SINESTESIE» ISSN 2280-6849 a. X, n. 31, 2021 RECENSIONI “La sfinge nell’abisso”. Pier Paolo usa due volte il rimando al mito. Pasolini-il mito, il rito e l’antico, a La prima volta (nel saggio del cura di Maura Locantore, Universi- ’65, Il “cinema di poesia”) quando talia, Roma 2020, 305 pp. spiega che un film è sempre com- posto di due livelli diversi, un li- vello narrativo, logico-razionale, Per chiunque voglia approcciarsi e un livello inconscio, onirico, in- criticamente a una sezione estrema- fantile e mitico («sotto-film mi- mente interessante nell’opera pasoli- tico e infantile, che, per la natura niana quale il suo approccio filologico- stessa del cinema, corre sotto letterario ed esistenziale con il mito e ogni film commerciale»): è que- con il rito, una prima chiave di lettura sto livello inconscio che secondo la si potrebbe riscontrare in uno stu- Pasolini affiora nella “soggettiva dio di Marco Antonio Bazzocchi. Lo libera indiretta”, quando cioè lo studioso, prendendo spunto da una ri- sguardo dell’autore si cala com- flessione del poeta contenuto in Empi- pletamente in un altro sguardo («egli si immerge in un suo per- rismo eretico, in cui Pasolini esprime sonaggio») e recupera, attra- lucidamente la sua idea di cinema verso i mezzi tecnici del cinema, come precisa rappresentazione della una modalità del visibile che realtà secondo anche una precedente viene definita «l’originaria qua- affermazione godardiana «Il cinema è lità onirica, barbarica, irrego- la realtà»1 afferma: lare, aggressiva, visionaria». Cin- que aggettivi in sequenza a cui Per trovare una spiegazione potremmo aggiungere, senza ec- dobbiamo ripercorrere le tracce cessive forzature, l’aggettivo del discorso sul mito, prima an- “mitico”, che in un certo senso li cora delle realizzazioni di opere sintetizza. Il secondo rimando al che hanno esplicitamente un ar- mito è consequenziale a questo, gomento mitico. In Empirismo e si trova nell’intervento Battute eretico, quando Pasolini parla sul cinema (1966), dove Pasolini del cinema e propone l’idea del riprende le sue idee sul cinema cinema come codice della realtà, come “lingua scritta della realtà” 1
RECENSIONI/5 e sostiene che il cinema tecnica- interesse da parte della critica italiani- mente ci consente di capire stica, è anche vero che determinati come funziona la realtà, esatta- studi rigorosi sulla concezione classi- mente come la scrittura ci ha cistica di Pier Paolo Pasolini ne sono consentito di capire cosa è l’ora- stati prodotti, fatte le dovute propor- lità. La tecnica, nel caso del ci- zioni, in numero oggettivamente mi- nema, ci porta a contatto diretto con una forma di realtà arcaica, nore. Questa apparente ritrosia (appa- fatta di segni.2 rente essendo la bibliografia pasoli- niana sterminata studi e saggi sull’ar- Nella lucida riflessione di Bazzoc- gomento facilmente si riscontrereb- chi, due elementi cardine della nostra bero) forse deriva dall’impossibilità e riflessione che andremo a perseguire dalla oggettiva indecifrabilità dell’ar- si fanno avanti: l’attenzione dell’italia- gomento in questione. Come ben enu- nista bolognese sul “soggettivo indi- clea Bazzocchi nel saggio precedente- retto libero”, vale a dire la capacità mente citato, il mito in sé è un testo propriamente pasoliniana di traferire che si presta a diverse e mutevoli in- una sua attenzione in un campo che terpretazioni e su di esse Pasolini ha non sia esclusivamente quello lettera- sempre, costantemente, adattato la rio e lo studio filologico del linguaggio sua concezione della realtà presente e dei “segni” che porterà lo scrittore a contemporanea, «una struttura che ben evidenziare il mondo del mito (co- vuole diventare altra struttura» (ibid.). stituito da una notevole quantità di se- A porre un punto fermo e a conse- gni) come simbolo e come lettura della gnare un’opera critica all’italianistica sua realtà. è il volume La sfinge nell’abisso-Pier Se l’opera omnia di Pasolini desta Paolo Pasolini, il mito, il rito e l’antico, e continua a suscitare interesse tra gli un volume miscellaneo che raccoglie studiosi di tutto il Mondo, l’anniversa- saggi e riflessioni presentati al conve- rio trascorso anni or sono del quaran- gno internazionale omonimo tenutosi tennale dalla morte ricorso nel 2015 è nell’ottobre 2015 presso l’Aula Magna stata una preziosa occasione di un ul- dell’Università “Aristotele” di Salo- teriore approfondimento sulla sua le- nicco. Esso si prefigge di analizzare sia zione e sulla sua eredità letteraria ed le opere letterarie e cinematografiche artistica; lezione letteraria per diverso che trattano direttamente il mito nella tempo relegata a un dibattito divulga- sua accezione (Edipo Re, Medea), ma tivo e spettacolare legato alla sua tra- anche le riscritture e gli elementi cari gica fine. Inoltre, se da un lato la nar- all’intellettuale bolognese riprendenti rativa, la poesia e la cinematografia concezioni che affondano le proprie pasoliniana ha suscitato perenne- radici in un’interpretazione classica mente ampi dibattiti e un certo del mito. Uno studio che la curatrice SINESTESIEONLINE, 31 | 2021 2
RECENSIONI/5 Maura Locantore, docente di Lettera- particolar modo quella cinematogra- tura italiana presso l’Università degli fica, è strettamente unita e non rara- studi di Potenza, attraverso la compa- mente mancano riferimenti ad opere ratistica letteraria e l’attento studio precedenti in modo tale da costruire degli eminenti contributi pervenuti a una riflessione intorno ad essa. Nei relazione e successivamente a stampa, saggi del volume, le riflessioni e gli persegue soffermando la sua atten- studi riguardo il “mito” e l’antico” si zione alle diverse letture a cui l’opera mantengono circoscritti nella loro pasoliniana si presta come la filologia, area per una maggiore concentrazione l’ermeneutica, l’indagine estetica e so- e per favorire diversi e continui riferi- ciologica ma anche la raffinate arte del menti all’ermeneutica stessa. tradurre che il poeta metteva quando Uno studio intenso ed accurato il si approcciava a un testo classico volume lo riserva all’Edipo Re pasoli- greco. niano, film presentato alla Mostra del Un volume, La Sfinge nell’abisso, Cinema di Venezia del 1967 che inqua- che, oltre ad avvalersi di contributi drò l’attore feticcio Franco Citti nel iconografici (realizzati da Stefania suo primo ruolo extra abito sottopro- Cori e da Paola Populin), cerca di ri- letariato romano. L’autore, Roberto proporsi di realizzare una mappa per Chiesi, nel suo intervento critico inti- studiare la concezione complessa del tolato Maschere e conflitti nel deserto. mito tenendo ben conto delle differen- Annotazioni sulla parte “fantasmago- ziazioni che in termini “mito” ed “an- rica” di Edipo Re, prima di addentrarsi tico” rappresentano nella terminolo- nell’intricata quanto complessa let- gia-simbologia pasoliniana: se il mito è tura sofoclea-pasoliniana, pone la sua un linguaggio eterno, che nasce con se attenzione sul concetto di “deserto”. Il stesso e che rappresenta se stesso, la concetto di deserto, molto interes- cultura antica e contadina rappre- sante in Pasolini, è simbolo di sé senta un mondo mutevole legata agli stesso, immagine immediata della sviluppi della storia e dunque in conti- realtà scarna e desertificata, uno spa- nuo mutamento.3 zio in cui «ogni linea è al suo punto».4 Diversi, complessi e strutturati se- Il deserto in cui vaga Edipo, secondo condo un serio approccio filologico del l’autore, non si discosta di molto dal testo e dell’opera, i saggi contenuti ne deserto di Teorema che accoglie le volume recensito dalla prof.ssa Locan- grida esasperate, assordanti ed allo tore, si differenziano dalla tradizione stesso tempo vuote del padre di fami- critica pasoliniana perché sono saggi glia della famiglia borghese annientata che, per umile personale parere, si in- oniricamente dall’“ospite”. Se il primo seriscono in un unico contesto storico, deserto comparso in Pasolini è quello quello del mito. L’opera pasoliniana, in del Vangelo, la lettura del deserto SINESTESIEONLINE, 31 | 2021 3
RECENSIONI/5 nell’Edipo resta unica per via dell’am- Dopo l’uccisione della Sfinge, bientazione realistica nell’Italia del Edipo si avvia verso il suo secondo tra- nord degli anni Venti in cui l’evidente gico destino, quello dell’incesto. Se la contrapposizione deserto-progresso- figura di Giocasta (interpretata da antichità e modernità si uniscono in un’eterea Silvana Mangano) rappre- un’unica proiezione nella storia. Se senta il male cercando di distogliere all’autore non sfugge una particolare Edipo dall’ossessione del sospetto analogia tra il deserto della parte fi- della sua condizione esistenziale, l’am- nale di Teorema e quello in cui il miste- bientazione in una moderna Bologna rioso cannibale di Porcile uccide istin- degli anni Venti rappresenta, oltre che tivamente e coscientemente un sol- un omaggio alla città a cui l’intellet- dato, allo stesso modo si apprende tuale deve la sua formazione, anche quanto la necessità del personaggio una messa a nudo autobiografico-nar- pasoliniano di trovarsi in un deserto cisistica delle proprie ossessioni e dei (metafora dello smarrimento fisico ed suoi studi. esistenziale) sia essenziale per delle Il mito di Edipo, anche se risulta rivelazioni inconsce di scoperta del essere perfetto, nasconde e rileva puro piacere.5 certe difformità: Serafino Murri, in Nella ricerca “fantasmagorica” una personale lettura contenuta in dell’autore sul mito di Edipo riletto da una sua monografia, pone l’accento su Pasolini, si pone l’accento anche su ciò un’errata interpretazione dell’Edipo che implica la drammatica scoperta che porterebbe il lettore o il critico a del drammatico parricidio e dell’ince- cadere in una facile banalizzazione del sto con il conseguente smarrimento mito.6 del protagonista. Uno smarrimento Tornando alla riflessione di Ro- che, per l’autore, è sia fisico che men- berto Chiesi, lo studioso si concentra tale in quanto anche all’addio della madre Merope. Al contrario di Giocasta, Merope è ma- questa materia (gli oggetti, i co- dre non ambigua come ambigua è in- stumi molto ben fatti che costi- vece la lettura dell’umiliazione che, se- tuiscono una fisicità senza pari condo Chiesi, Pasolini da dell’umilia- all’attore) ha una valenza imme- diatamente fisica nel film anche zione di Edipo: per il rilievo conferito nei rumori irrisione della sua diversità ed […] l’attrito degli oggetti di rame anche un troppo velato disgusto fra loro, quegli utensili che Edipo da parte del sacerdote. Il segno porta con se per cucinarsi i pasti, della condanna ad un destino di un rumore che non ha un valore abominio che lo colpisce in naturalistico, ma deve ricordare modo irreversibile […] si con- in ogni momento la gravità dei densa in un’inquadratura di corpi degli oggetti. SINESTESIEONLINE, 31 | 2021 4
RECENSIONI/5 pochi secondi dove si staglia la futuro, cioè la ricezione della testa bicefala del sacerdote con il propria opera. sole che dardeggia dal fondo […]. L’inquadratura, che dura pochi La stessa concezione di Ragazzi di secondi, ha un valore simbolico: vita e Una vita violenta sono precur- è un Dio che lo condanna, una sori di una narrativizzazione della forza divina imperscrutabile realtà che ha permesso al “mito Paso- come il Sole e che non ha pietà: lini” di affermarsi nell’immaginario la sua sentenza è un appello. collettivo e letterario. Ma, nonostante questo brutale ritorno alla realtà sua contemporanea, in Pasolini vi è un co- Ecco, dunque, che la visione di Ro- stante ritorno al classico ed un preciso berto Chiesi riguardo il mito e l’antico e costante riferimento. Un mito che secondo Pasolini che legge l’Edipo Re viene continuamente rivalutato, ana- si riversa nella lettura che lo studioso lizzato, contestualizzato secondo la vi- offre della Sfinge, la cui immobilità è la sione storica del poeta: sintesi del suo mistero. Secondo Chiesi Pasolini non è soltanto il porta- è come se Edipo avesse introiet- tore di una quantità di riferi- tato dentro di sé la Sfinge tanto menti del mondo antico, ma un che non vede nemmeno la vora- vero e proprio ricercatore di gine dove precipita. miti, in particolare di quello clas- Una riflessione interessante in quanto sico. E così come è impensabile senza il riferimento della cultura il personaggio di Edipo, oltre a rifiu- classica, alla mitologia greco-la- tare l’intelletto e a procedere verso il tina, è altrettanto impensabile suo destino quasi “per forza d’inerzia che Pasolini non tenga presente della propria volontà interiore, si la rielaborazione del mito ar- serve proprio del suo conflitto per ar- caico compiuta da Sigmund rivare alla fine della sua lotta interiore. Freud. Affrontare “il mito Pasolini” è stato uno dei tanti fini scientifici ed ac- Quanto afferma il prof. Caputo su cademici del volume curato da Maura Pasolini lettore di Freud è interes- Locantore. Alla domanda sulla corret- sante in particolar modo se mi mette a tezza se esista o meno un “Mito Paso- confronto con una lettura dello stesso lini”, il prof. Rino Caputo (Università Serafino Murri già precedentemente degli studi di Roma “Tor Vergata” ri- citato che addita il poeta delle Ceneri sponde, a Chiara Mancini, che di attuare, proprio nell’Edipo Re, un’in- terpretazione psicoanalitica ostentata Pasolini ha molto contribuito ad e revisionismo filosofico. Se Pasolini, una mitografia non sempre con- secondo Murri, affermava che si sapevole di sé, […] ha previsto il SINESTESIEONLINE, 31 | 2021 5
RECENSIONI/5 ritenesse la visione marxista ed edi- L’autrice adopera il mito di Medea pica fosse alla base del comporta- in similitudine agli insegnamenti ma- mento umano ed i «cardini sui cui chiavelliani: come l’esempio di Chi- muove tutta la nostra cultura» e se la rone che insegna a suo figlio come an- psicoanalisi, secondo una lettura di ticipare il futuro. Il mito di Medea, ri- Wittegntein, vuole «lasciare tutto spetto a quello di Edipo, subisce un com’è», allora la visione critica che mutamento: la condanna del proprio prevale nell’Edipo Re non è in funzione presente non è causata dall’obbligo di di purificazione, bensì di manifesta- conoscenza di esso stesso (come in zione poiché alla psicoanalisi Pasolini Edipo Re) ma dall’impossibilità di mu- richiedeva esclusivamente la con- tare il proprio destino anche se ne ri- ferma delle sue suggestioni.7 conosce la tragicità. Una particolare attenzione il vo- Le relazioni del volume curato da lume La Sfinge nell’abisso dedica al Maura Locantore evidenziano il sim- mito di Medea. Nel capitolo La Medea bolismo pasoliniano in nuce alla poe- di P.P. Pasolini tra mito e realtà, Bianca sia “nazional-popolare” ed al suo tea- Concolino Mancini Abram analizza il tro (si veda il saggio Le radici del dia- mito di Medea secondo uno schema logo: Pasolini ed il Teatro di parola di che, per la studiosa, ricorre spesso alla Mark Epstein) o le diverse interpreta- concezione umana della stessa eroina zioni sul mito nelle differenti e/o co- tragica: essendo Medea una maga, il muni visioni di Alberto Moravia o Elsa suo mito è il più rappresentativo della Morante (come è ben enucleato nel cultura occidentale, un mito che, se- saggio di Angelo Favaro) sino a giun- condo l’autrice: gere allo studio condotto dalla cura- trice stessa Maura Locantore su un permette all’autore di riscrivere nuovo autografo pasoliniano. e fissare in una dimensione Nel saggio, dal titolo La novella dei atemporale un episodio di ordi- paesi cristiani. Un autografo pasoli- naria follia, destinato purtroppo a ripetersi nel tempo. niano, Maura Locantore, partendo dalla conferma che il mito conferma la Una concezione, quella dell’infan- condizione tragica dell’umano, attua ticidio e del parricidio, che ricorre una seria comparazione e un interes- quasi ossessivamente nell’immagina- sante confronto su ciò che deriva dallo rio del poeta; una concezione che studio stesso del mito, vale a dire sul verrà approfondito non tanti anni se- “sentimento della storia”, sul cui con- guenti nella feroce concezione della fronto Pasolini ebbe modo di dibattere nuova generazione degli anni settante con Italo Calvino. costretta a “pagare le colpe dei padri”. Per Pasolini il passato ha funzione “paideutica” del presente, in quanto, SINESTESIEONLINE, 31 | 2021 6
RECENSIONI/5 attraverso i suoi salti temporali, attua- supporto cartaceo. In queste sezioni lizza il presente e ne permette di co- contenuti dell’autografo, si riscontra glierne le sfumature. Questa conce- come l’autore padroneggi il dialetto zione, ripresa in Petrolio (nella per- casarsese in tutte le sue forme inven- sona di un vecchio scrittore che pro- tando, come scrive a Luciano Serra in pone una visione dialettica hegeliana una lettera del 3 giungo 1943, «un’in- della storia), si ripropone nella celebre finità di miti». Pasolini inventa miti e confronto dell”“Italietta contadina” leggende ambientate nello stesso locus che lo scrittore corsaro ebbe con l’au- amoenus di Casarsa, tra queste la tore del Barone rampante. Se Pasolini stessa Novella dei Paesi cristiani. rimpiange l’Italia dei contadini consu- matori dei beni necessari, dunque STEFANO PIGNATARO l’Italia del pre-miracolo economico, Calvino mette in guardia ed ammoni- sce il lettore e con esso tutta la classe intellettuale rea di preferire utopie re- gressive. Una visione, si potrebbe sem- plicisticamente affermare, “borghese”, rispetto alla visione “antropocentrica” pasoliniana. Soffermandosi su questa, ormai, classica querelle letteraria, Maura Locantore giunge a definire «ri- voluzionari» anche i personaggi dei Ragazzi di vita e dunque, a riscontrare nel mito l’esigenza di Pasolini di dar voce a un popolo attraverso la forma del mito. Maura Locantore, attenta studiosa delle diverse fasi di contestualizza- zioni delle diverse fasi linguistiche di Pasolini, ha concentrato la sua ricerca riguardo l’autografo pasoliniano (av- valendosi del prezioso supporto di An- dreina Ciceri) negli anni 1941-1942: sezioni come Al di là del Sole dell’Orto e La Domenica delle Palme si differen- ziano, come afferma l’autrice, dalla re- stante parte del componimento per via della differenza d’inchiostro e dal SINESTESIEONLINE, 31 | 2021 7
RECENSIONI/5 1 Teche Rai, conversazione con Ninetto Davoli. travisato, ma anche strumentalizzato bassa- Album Pasolini, Mondadori, Milano 2005. mente, in funzione del proprio credo ideolo- 2 M. A. BAZZOCCHI, Pasolini e il mito, Centro gico, il mito edipico sofocleo in direzione di studi Pier Paolo Pasolini, 14 novembre 2015. una coercizione surrettizia del significante 3 «Se il mito rappresenta per Pasolini un lin- verso un significato coatto: quello, appunto, guaggio autonomo, nonché il luogo in cui si ideologico-storico-sociale. Cfr. S. CAPOROSSI, strati-fica un sapere millenario, quello della Passione ed ideologia. L’Edipo Re di Pasolini tra cultura arcaica e contadina, quella del sacro e autobiografia e contenutismo. Una proposta di del rito popolare, allora la curatela di questo lettura, in «Criticaimpura», 11 dicembre 2011. volume, costruito secondo una precisa episte- 7 L’unica testimonianza di una certa impor- mologia della ricerca letteraria e con una seria tanza riguardo “Edipo Re” Paso-lini la lasciò in prospettiva interdisciplinare, configura ed ac- una breve intervista contenuta ne “Il sogno del certa che una fenomenologia degli studi critici Centauro”. Ebbene, in quell’intervista, per la è ancora aperta ed in fieri», M. LOCANTORE, natura stessa del colloquio, per la forma-zione Nota del curatore. di scuola francese dell’intervistatore e per la 4 «Il deserto si presenta come ciò che, della temperie culturale dell’epoca, ovvero per un realtà, è solo indispensabile o meglio ancora pubblico che voleva sentirsi dire ciò che si come la realtà di tutto spogliata fuori che della aspettava che egli dicesse, Paso-lini non po- sua essenza così come la rappresenta chi vive teva negare del tutto che un contenuto antro- e qualche volta, la pensa, pur senza essere un pologico o sociologico più ampio nel film ci filosofo. Non c’è infatti, qui intorno, niente, ol- fosse: del resto, le mille ermeneusi esercitatesi tre a ciò che è necessario: la terra, il cielo e il persino sul Sofocle di prima mano lo autoriz- corpo di un uomo. Per quanto folle, abissale o zava-no alla straparola sessantottina. Non etereo sia l’orizzonte oscuro, la sua linea è UNA aveva forse compiuto Freud stesso ad inizio e qualunque suo punto è uguale a un altro secolo, impossessandosi del mito di Edipo, la punto», P. P. PASOLINI, Teorema, Garzanti, Mi- prima colossale forzatura culturale? Parados- lano 1968. sale che Deleuze e Guattari, di lì a poco, la de- 5 «Io ho ucciso mio padre, mangiato carne nunciassero nell’ “Anti-Edipo” in quanto tale, umana e tremo di gioia», Pierre Clementi, Por- costruendone, di fatto, un’altra a sostituzione cile, regia di P. P. Pasolini, 1969. […] Pasolini sembra tentare in questo film, in- 6 L’interpretazione che Serafino Murri offre somma, un’interpretazione psicanalitica dell’elemento auto-biografico all’interno ostentata, in tempi di imminente revisionismo dell’opera, tuttavia, appare anch’essa troppo filosofico: l’Anti-Edipo di Deleuze e Guattari, forzata, più che altro in senso ideologico e, se come accennato, vedrà la luce di lì a poco e presa per buona, non aggiunge valore al film l’astio nei confronti del freudismo si respirava in sé, bensì al massimo glielo sottrae. Scrive già da tempo nella temperie culturale francese infatti Murri (P. P. Pasolini, Milano 1995) che ed europea. Pasolini, in una videointervista l’autore «inizia con Edipo re a percorrere, con sull’Edipo Re, dopo aver evidenziato il conte- i suoi lavori, la via di una denuncia sempre più nuto ideologico de “Il Vangelo Secondo Mat- aperta, provocatoria e priva di intenti giustifi- teo” il quale consisteva nell’analisi del bino- catori, che avrà la sua massima espressione mio religione-marxismo, afferma esplicita- nella rappresentazione delle atrocità di Salò. mente che “insieme alle teorie di Marx, le teo- Pasolini è un intellettuale che conosce la rie di Freud siano i due cardini su cui si muove realtà, l’avvenuta “mutazione antropologica” tutta la nostra cultura”: per questo motivo del suo tempo, e che sente, quale suo primario esse hanno pieno diritto di esistenza. Se c’è, compito morale, civile e politico, di dovere ri- quindi, un contenuto ideologico, è di tipo pret- chiamare l’attenzione dei suoi contemporanei tamente metaculturale ed è il seguente: si affinché non diventino “ciechi”, affinché non tratta di una sorta di revisionismo reaziona- accettino come ineluttabile il divenire dei fatti rio, da parte di Pasolini, a difesa del-la tradi- e della Storia». Questa interpretazione, se zione ermeneutica freudiana che tutto ana- fosse vera, significherebbe da una parte che lizza ma non risolve e, proprio per questa sua Pasolini abbia completamente non soltanto SINESTESIEONLINE, 31 | 2021 8
RECENSIONI/5 chiave di lettura non è quella sociologica, ma manifesta in-concludenza, permette all’indivi- quella autobiografica: non è un caso che, nel duo il permanere nella condizione leopar- prologo del film, il padre di Edipo sia la foto- diana della stasi esistenziale e del dolore, si- copia del padre del poeta, non soltanto per i tuazione privilegiata di superiorità e di poesia richiami alla divisa da ufficiale ma proprio nel senza limiti. La psicanalisi, sembra dire l’au- senso della somiglianza fisica, e Silvana Man- tore col suo film, è come la filosofia nelle in- gano indossi un vestito a pallini che compare tenzioni di Wittgenstein: “lascia tutto com’è”. in una vecchia foto di famiglia. “Alla psicoana- Essa non risolve i conflitti dell’anima, aiuta al lisi Pasolini chiedeva solo la conferma dell’ine- massimo a comprenderli facendoli emergere luttabilità del proprio demone (cfr. S. CAPO- dal pantano indistinto dell’inconscio. La psica- ROSSI, Passione ed ideologia. L’Edipo Re di Paso- nalisi appare dunque lo strumento precipuo lini tra autobiografia e contenutismo. Una pro- attraverso cui il narcisismo leopardiano del posta di lettura, in «Criticaimpura», 11 dicem- poeta può prendere compiutamente forma, il bre 2011). mezzo per il quale si compie il suo comuni- carsi al mondo. Per questo motivo la vera SINESTESIEONLINE, 31 | 2021 9
Puoi anche leggere