Signa 12 Novembre 2016 Dr.ssa Velia Merola - L'Endoscopia del tratto digestivo superiore come strumento di diagnosi precoce: l'Esofago
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L'Endoscopia del tratto digestivo superiore come strumento di diagnosi precoce: l'Esofago Signa 12 Novembre 2016 Dr.ssa Velia Merola
Malattia da reflusso gastroesofageo (MRGE o GERD) Il reflusso gastro-esofageo è un evento fisiologico Disturbo cronico globale, costoso, cronico recidivante, con un impatto significativamente negativo sulla qualità della vita. I sintomi tipici comuni anche in soggetti sani, se sporadici. GERD: sindorme caratterizzata da sintomi di RGE associati o meno ad esofagite endoscopicamente documentata e/o alle sue complicanze. Pochi studi epidemiologici disponibili sulla popolazione generale. 15 studi epidemiologici identificano un'incidenza di GERD compresa tra il 10 e il 20 % in Europa e USA, inferiore al 5% in Asia.
Spettro della malattia ERD (Erosive Reflux Disease): sintomi associati ad esofagite NERD (Non Erosive Reflux Disease): sintomi senza esofagite, con esposizione anomala dell'esofago all'acido (pHmetria delle 24h positiva, EGDS negativa) Pirosi funzionale: sintomi senza esofagite (EGDS-), e con pHmetria delle 24 ore negativa; sintomi non necessariamente correlati agli episodi di reflusso, e con risposta ai PPI non dissimile dal placebo.
Patogenesi GERD Alterazione dei meccanismi responsabili dell'integrità anatomo- funzionale della giunzione gastro-esofagea: - Pressione intrinseca del LES - Compressione del LES da parte del diaframma - Integrità del legamento freno-esofageo - Angolo acuto di His tra esofago distale e stomaco prossimale - Fisiologico svuotamento gastrico
Meccanismi patogenetici Incompetenza esofago-gastrica: aumento dei rilasciamenti transitori del LES o ipotensione del LES in assenza di anomalie anatomiche; anomalie anatomiche della giunzione EG. Rallentato svuotamento gastrico Riduzione della clearance acida esofagea: compromissione della peristalsi esofagea o della funzione salivare. Iperacidità gastrica Ipersensibilità individuale della mucosa esofagea.
Mediatori del danno Acido cloridrico Pepsina, acidi biliari, tripsina, lisolecitina (responsabili della GERD refrattaria ai PPI) Sinergia tra HCl e acidi biliari nelle esofagiti dei gastroresecati Osmolarità degli alimenti
Cause secondarie: 10% Obesità Malattie endocrino-metaboliche (diabete, ipotiroidismo) Collagenopatie Neuropatie viscerali e sistemiche Stati ipersecretivi (s. Di Zollinger Ellison) Interventi chirurgici (vagotomia, colecistectomia, gastroresezione) Farmaci (Ca-antagonisti, nitroderivati, anticolinergici, dopamina, progesterone, morfina, antidepressivi, prostaglandine, FANS, chemioterapici) Fumo
Diagnosi MRGE Storia clinica PPI test Esofagogastroduodenoscopia PH-impedenziometria delle 24 ore Manometria esofagea
Indicazioni alla EGDS Persistenza o progressione dei sintomi nonostante adeguata terapia medica Disfagia od odinofagia Involontario calo ponderale > 5% Sanguinamento gastrointestinale o anemia Presenza di masse, stenosi o ulcere alle metodiche di imaging Sospette manifestazioni extraesofagee di MRGE (dolore toracico di cui sia stata esclusa una eziologia cardiaca,e che non risponda al PPI test) Screening per EB in pazienti selezionati Persistenza di vomito Sintomi ricorrenti dopo terapia endoscopica o chirurgica antireflusso.
Pazienti a basso rischio: NO EGDS Sintomi da reflusso tipici, cronici e/o recidivanti NO segni o sintomi d'allarme Buona risposta al PPI test NO familiarità per neoplasie esofago-gastriche < 50 anni
Classificazione endoscopica dell'esofagite sec. Los Angeles
Terapia MRGE Misure dietetico comportamentali Terapia farmacologica: farmaci antisecretivi (antagonisti dei recettori anti H2 , PPI); farmaci procinetici; farmaci antireflusso e antiacidi. Terapia chirurgica Terapia endoscopica
Terapia chirurgica The American Journal of Gastroenterology (March 2013) Guidelines for the Diagnosis and Management of Gastroesophageal Reflux Disease Philip O Katz, Lauren B Gerson and Marcelo F Vela Eseguita da chirurghi esperti Efficacia sovrapponibile alla terapia medica Indicata in pz candidati a terapia a lungo termine Non raccomandata nei pazienti che non rispondono ai PPI LARS: Fundoplicatio LINX: protesi sec. Nissen-Rossetti magnetica paracardiale
Terapia endoscopica Fundoplicatio endoscopica transorale (EsofyX) Plicatura endoscopica anteriore (Muse) STRETTA (RF) candidato ottimale PPI dipendente che non vuole assumere farmaci a vita e non vuole o non può essere sottoposto a chirurgia Paziente intollerante alla terapia medica Senza grossa ernia iatale (< 3 cm) Senza esofagite severa (L. A. C e D) e senza esofago di Barrett
Esofago di Barrett METAPLASIA IRREVERSIBILE Sostituzione dell'epitelio squamoso dell'esofago distale con epitelio colonnare. Complicanza cronica della MRGE Prevalenza variabile dall'1 al 3 % Principale fattore di rischio per adenocarcinoma esofageo e della giunzione esofago-gastrica MI LGD HGD AC
Esofago di Barrett Fattori di rischio Storia di MRGE di lunga durata Età > 50 anni Sesso maschile Familiarità per cancro esofago-cardiale Obesità Mutazioni genetiche nel Barrett Familiare Fumo ed ernia iatale a prescindere dal RGE Fattori protettivi sembrano essere l'infezione da Hp e l'uso di acido acetilsalicilico e statine.
Esofago di Barrett Diagnosi endoscopica Tessuto di colore rosa salmone e dall'aspetto vellutato, che si estende prossimalmente alla giunzione squammo-colonnare Diagnosi istologica metaplasia Qualsiasi metaplasia, INTESTINALE anche gastrica, anche Goblet cells senza goblet cells
Esofago di Barrett Screening endoscopico Lo screening per la ricerca dell'esofago di Barrett in tutti i pazienti con GERD non è raccomandato!! Nei pazienti con GERD e multipli fattori di rischio per l'esofago di Barrett o per il carcinoma esofageo, lo screening è suggerito. British Society of Gastroenterology Guidelines, GUT 2014 American College Gastroenterology Guidelines, Am J Gastroenterol 2016
Classificazione endoscopica C&M di Praga
Classificazione endoscopica C&M di Praga
Esofago di Barrett Metodiche endoscopiche Cromoendoscopia ottica: acido acetico o coloranti (blu di metilene, blu di toluidina, soluzione di Lugol, indaco di carminio) associati ad endoscopi ad alta definizione. IMC
Esofago di Barrett Metodiche endoscopiche Cromoendoscopia elettronica: - Narrow-Band Imaging (NBI) - Hi-Scan - Flexible Spectral Imaging Color Enhancement (FICE) - Autofluorescence Endoscopy (AFI) Metodiche elettroniche basate sulla elaborazione delle immagini, che impiegano filtri di luce selettivi accoppiati ad endoscopi ad alta definizione. Endomicroscopia Confocale Laser (CLE): consente una scansione tissutale a diverse profondità
NBI
AFI
Lesioni visibili associate all’adenocarcinoma La diagnosi di EB richiede un campionamento bioptico sistematico e accurato (protocollo di Seattle) Le biopsie andrebbero mantenute separate, mappate e correttamente orientate su filtri di acetato di cellulosa posti in formalina. La displasia non è reversibile e ha spesso una distribuzione focale. Univocamente riconosciuta è l'incidenza di cancro in portatori di HGD, compresa tra il 15 e il 60%. La profondità di infiltrazione è direttamente correlata al rischio di invasione sottomucosa e metastasi linfonodali. Phol H et al (GUT 2015) : il rischio di carcinoma è direttamente correlato alla lunghezza del Barrett: Ultra Short 3 cm .
FOLLOW-UP Il rischio neoplastico dell’EB giustifica l’applicazione di programmi di sorveglianza Ad oggi nessun parametro clinico né endoscopico, né bioumorale sembrerebbe predirne l’evoluzione Attualmente la strategia di sorveglianza endoscopica più condivisa è quella dell’American College of Gastroenterology GL inglesi: FU ogni 2-3 anni nel Barrett lungo, ogni 3-5 anni nel Barrett corto, senza displasia NO EMR/EDS nel Barrett senza displasia
TECNICHE DIAGNOSTICHE COMPLEMENTARI L’elevata percentuale di «displasia non confermata» (28-61% dei FU) e la multifocalità del cancro iniziale e/o invasivo, che viene riscontrato nel 50% dei pezzi chirurgici asportati per HGD indicano la scarsa capacità di stadiazione dei protocolli bioptici standard. Metodiche endoscopiche resettive (con acquisizione di tessuto) Resezione Mucosa Dissezione Endoscopica Endoscopica (EMR) Sottomucosa (ESD) Possono essere associate ad eventuale trattamento ablativo della lesione residua
Resezione Mucosa Endoscopica (EMR) Lift-snare Cup-snare Band-snare VANTAGGI SVANTAGGI Relativa semplicità di esecuzione Limitata efficacia per lesioni >2 Scarsa incidenza di complicanze cm (30% di recidiva per Possibile resezione radicale en-bloc multifocalità e/o buried glands) del tessuto patologico Elevato rischio di stenosi o Consente un’adeguata stadiazione perforazioni nelle mucosectomie della lesione e delle tonache circonferenziali superficiali esofagee
Probabilità di remissione dopo EMR Lesioni a basso rischio Lesioni ad alto rischio Lesione < 20 mm Lesione >20 mm Lesione tipo I o II Lesione tipo III Sm1 = 10% HGD o IMC altamente Adenocarcinoma differenziato, senza indifferenziato o con Sm2 = 30% infiltrazione della infiltrazione della Sm3 = 70% sottomucosa (Early sottomucosa Coinvolgimento Esophageal Cancer) linfonodale Remissione nel 97% Remissione nel 59% Chirurgia
Dissezione Endoscopica Sottomucosa (ESD) VANTAGGI SVANTAGGI Resezione radicale en-bloc del tessuto Richiede mani esperte patologico, piano per piano Rischio perforativo: 2-30% Consente un’adeguata stadiazione Rischio sanguinamento peri e post anche della sottomucosa della lesione procedurale: 10-30% Consente asportazione anche di ampie lesioni
Terapie endoscopiche ablative (senza acquisizione di tessuto) Laserterapia Coagulazioene multipolare (MPEC) Coagulazione con Argon Plasma (APC) Terapia fotodinamica (PDT) Ablazione con radiofrequenza (RFA) Crioterapia Bassa percentuale di sanguinamenti e perforazioni, incidenza variabile di dolore toracico, disfagia, stenosi.
Conclusioni La MRGE non complicata è una patologia benigna, che richiede FU endoscopico solo in casi selezionati. La storia clinica e un PPI test possono bastare a fare diagnosi di MRGE e a trattarlo efficacemente Nell’esofago di Barrett un FU stretto è richiesto solo in presenza di displasia L’approccio terapeutico alla displasia, anche di alto grado, può essere multimodale e non necessariamente chirurgico. Grazie per l’attenzione…
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