CREMONA 8 MARZO 2019 SALA MERCANTI CAMERA DI COMMERCIO DI CREMONA - ANCE Cremona
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DONNE E SICUREZZA SUL LAVORO DR.SSA ANNA MARINELLA FIRMI DIRETTORE DIPARTIMENTO DI IGIENE E PREVENZIONE SANITARIA DIRETTORE UOC PSAL
ANDAMENTO INFORTUNISTICO Le donne rappresentano il 52% della popolazione italiana con più di 15 anni, ma solo il 42% del totale degli occupati. Nel 2015 sono state oltre 227 mila le denunce d’infortunio sul lavoro pervenute all’Inail che hanno riguardato le donne nelle tre gestioni principali (Industria e Servizi, Agricoltura e per conto dello Stato),in calo del 4,6% rispetto all’anno precedente.
…DI CUI CON ESITO MORTALE DR.SSA ANNA MARINELLA FIRMI DIRETTORE DIPARTIMENTO DI IGIENE E PREVENZIONE SANITARIA DIRETTORE UOC PSAL ATS DELLAVAL PADANA
CARATTERISTICHE DEL FENOMENO DISTRIBUZIONE TERRITORIALE ED INCIDENZA PER SETTORE A livello territoriale, le denunce di infortuni sul lavoro femminili si concentrano per oltre la metà al Nord (59,7%), seguito dal Centro (21,3%) e dal Mezzogiorno (19%). Per i casi mortali le percentuali si attestano al 47,3% per il Nord, il 28,2% per il Centro e il 24,5% per il Mezzogiorno. L’incidenza degli infortuni delle lavoratrici sul totale delle denunce presentate è particolarmente elevata nei settori dei servizi domestici e familiari (89,5%), della sanità e assistenza sociale (73,6%) e della confezione di articoli di abbigliamento (70,6%).
CAUSE E CONSEGUENZE Prendendo in considerazione solo i casi avvenuti in occasione di lavoro e accertati positivamente dall’Inail, la CADUTA si conferma la PRIMA CAUSA di infortunio per le donne (30,7% sul totale degli infortuni occorsi alle lavoratrici) e la seconda per gli uomini (20,8%), seguita dalla PERDITA DI CONTROLLO DI UNA MACCHINA/MEZZO DI TRASPORTO (17,2%), che per i lavoratori rappresenta invece la prima causa (29,3%). Le CONSEGUENZE più rilevanti di questi infortuni risultano essere CONTUSIONI E LUSSAZIONI, con pesi relativi maggiori per le lavoratrici (rispettivamente 35,6% contro il 28,2% dei lavoratori e 31,8% contro 25%).
FASCE DI ETÀ Per le donne fino a 59 anni, tutte le fasce di età hanno registrato nel 2015 un decremento rispetto al 2014, mentre nelle fasce più mature si è rilevato un aumento. Con 31.973 casi, pari al 14,1% del totale delle denunce di infortunio femminili, la fascia tra i 50 e i 54 anni risulta la più colpita in valore assoluto.
CAUSE DI INFORTUNI ACCERTATI A DONNE ANNO 2015 Gestioni: Agricoltura, Industria e servizi e per conto dello Stato
GLI INFORTUNI IN ITINERE E IL «RISCHIO STRADA» … più della metà dei decessi nel tragitto casa - lavoro Rispetto al numero complessivo delle denunce, la quota degli infortuni in itinere, avvenuti cioè nel tragitto casa-lavoro-casa, per le donne si conferma decisamente più elevata rispetto agli uomini, sia in valore assoluto (49.721 casi contro 45.722) che in percentuale (21,9% contro 1’11,2%). L’incidenza del “rischio strada” sulle lavoratrici è ancora più marcata se si prendono in considerazione le denunce dei casi mortali: per le donne, sempre per l’anno 2015, più di un decesso su due (52,7%) è avvenuto in itinere, mentre tra gli uomini lo stesso rapporto è di circa uno su cinque (22,1%). …due morti su tre con mezzo di trasporto Tra le donne quasi due decessi su tre (63,6%) sono legati al “rischio strada” rispetto al 38,8% degli uomini, probabilmente perché le donne sono occupate per oltre il 50% nel ramo dei servizi, attività soggette al rischio che si corre negli spostamenti tra l’abitazione e il luogo di lavoro.
ATTIVITA’ AL FEMMINILE: L’ESPERIENZA DI ATS VAL PADANA NEL SETTORE RSA ANNO 2017-2018-2019 •L’RSA costituiscono un settore particolarmente a rischio per le lavoratrici per quanto riguarda il rischio movimentazione manuale dei pazienti •I ricorsi avverso il giudizio dei MC ex art. 41 D. Lgs. 81/08 rappresentano eventi sentinella PERCHE’ le •Nel biennio 2017-2018 molti ricorsi sul territorio di ATS sono pervenuti da questo settore RSA •La formazione ATS effettuata nel 2017 ha fornito input per la scelta di questo specifico settore • Attraverso i PIANI MIRATI di PREVENZIONE IN CHE MODO • Migliorare nelle RSA la valutazione e la gestione del rischio movimentazione manuale dei pazienti OBIETTIVI • Coinvolgere attivamente in maniera partecipata gli attori della PRINCIPALI prevenzione aziendale (DdL; MC; RLS)
PIANI MIRATI DI PREVENZIONE DI REGIONE LOMBARDIA • Modalità di controllo “assistenziale” • Consentono di colmare il gap di capacità di un’azienda motivata ad adottare le misure generali di prevenzione – ambito COSA SONO SSL • Coinvolgimento di un ampio numero di aziende di un settore • Assistenza nell’applicare Linee di Indirizzo/buone prassi VANTAGGI • Maggiore efficacia dell’attività di prevenzione • Progettazione e scelta campione • Condivisione in Comitato Provinciale art.7 DLgs.81/08 • Seminario/workshop informativo per le aziende – consegna scheda autovalutazione da restituire ad ATS MODALITA’ • Valutazione scheda e controlli a campione delle aziende coinvolte 12
• Rafforzando l’azione collettiva a favore • della salute WORKSHOP CONSEGNA ESAME SCHEDE SOPRALLUOGHI INFORMATIVO SCHEDE RILEVAZIONE DI VERIFICA CON TUTTE LE RILEVAZIONE RISCHIO A CAMPIONE RSA RISCHIO MMP RESTITUITE PIANO MIRATO RSA 2018 / 2019 13
CATEGORIE COINVOLTE NELLE RSA IP - OSS/ASA - FT: TOTALI 2535 SEDE TERRITORIALE DI MANTOVA 2000 1820 1800 1654 1600 1400 1200 1000 800 600 517 454 400 174 144 191 200 63 47 0 IP OSS/ASA FT MASCHI FEMMINE TOTALE 14
CATEGORIE COINVOLTE NELLE RSA IP - OSS/ASA - IP - OSS/ASA - FT: TOTALI 3179 SEDE TERRITORIALE DI CREMONA 2500 2231 1999 2000 1753 1531 1500 1000 500 434 380 232 169 222 121 54 48 0 IP OSS/ASA FT > 45 anni + Rischio MMP TOTALE MASCHI FEMMINE 15
RICORSI AVVERSO IL GIUDIZIO DEL MEDICO COMPETENTE - 2016-2018 SEDE TERRITORIALE DI MANTOVA 40 38 35 30 25 24 23 20 20 18 15 15 11 12 10 9 5 0 Anno 2016 Anno 2017 Anno 2018 Totale dei ricorsi ASST/RSA Altre attività 16
RICORSI AVVERSO IL GIUDIZIO DEL MEDICO COMPETENTE - 2016-2018 SEDE TERRITORIALE DI CREMONA 30 25 24 20 17 17 16 15 11 10 9 7 7 6 5 0 Anno 2016 Anno 2017 Anno 2018 Totale dei ricorsi ASST/RSA Altre attività 17
RICORSI NELLE ASST - RSA - TRIENNIO 2016-2018 SEDE TERRITORIALE DI MANTOVA 20 19 18 16 16 14 12 11 10 10 9 9 8 6 4 3 2 1 0 0 2016 2017 2018 Donne Uomini Totale 18
RICORSI NELLE ASST - RSA - TRIENNIO 2016-2018 SEDE TERRITORIALE DI CREMONA 8 7 7 7 7 6 6 5 4 4 3 3 3 3 2 1 0 0 2016 2017 2018 Donne Uomini Totale 19
DETTAGLIO DEI RICORSI PER CATEGORIA PROFESSIONALE SEDE TERRITORIALE DI MANTOVA Anno 2016 Anno 2017 Anno 2018 12 4,5 7 4 4 6 10 6 10 3,5 3 5 8 3 4 2,5 4 6 2 2 3 4 1,5 3 3 2 2 1 2 1 1 1 0,5 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 IP OSS/ASA Altro IP OSS/ ASA Altro IP OSS/ASA Altro Uomini Donne Uomini Donne Uomini Donne 20
DETTAGLIO DEI RICORSI PER CATEGORIA PROFESSIONALE SEDE TERRITORIALE DI CREMONA Anno 2016 Anno 2017 Anno 2018 4 7 6 6 6 5 5 3 3 5 4 4 2 2 3 3 2 1 2 1 1 1 1 1 1 1 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 IP OSS/ASA Altro IP OSS/ ASA Altro IP OSS/ASA Altro uomini donne 21
….. CONSIDERAZIONI FINALI PIU’ ATTENZIONE ALLE DIFFERENZE DI GENERE La normativa italiana, riformata dal D.Lgs. 81/08 s.m.i. Testo Unico sulla salute e sicurezza sul lavoro, si muove in linea con le strategie comunitarie per migliorare la qualità e produttività del lavoro. L’indirizzo europeo sottolinea, in particolare, il crescente numero di lavoratrici e le differenze fondamentali tra la vita lavorativa delle donne e quella degli uomini, differenze che influiscono sulla salute e sicurezza. In quest’ottica, le differenze di genere nelle condizioni di lavoro impongono ai soggetti obbligati di diversificare la programmazione e l’attuazione di misure protettive negli ambienti di lavoro, al fine di assicurarne l’efficacia, sia per le donne che per gli uomini. L’organizzazione del lavoro richiesta deve essere strutturata tenendo conto del tipo effettivo di lavoro che viene svolto dalle donne e dagli uomini e delle differenze nelle rispettive condizioni di esposizione al rischio. 22
DIVERSITA’ TRA UOMO E DONNA E NUOVI RISCHI Il Testo Unico interviene in modo nuovo in materia di valutazione da parte del Datore di lavoro di tutti i rischi presenti nel proprio ambiente di lavoro, adempimento che costituisce il primo passo di tutte le incombenze di salute e sicurezza. La formulazione dell’articolo 28 D. Lgs. 81/08, infatti, obbliga il datore di lavoro a valutare i rischi “riguardanti gruppi di lavoratori esposti a rischi particolari, tra cui (…) quelli riguardanti le lavoratrici in stato di gravidanza (…) nonché quelli connessi alle differenze di genere”. Viene introdotto, dunque, un espresso riferimento sulle differenze tra uomini e donne che legittima il riconoscimento di nuovi rischi e consente di porre attenzione sull’esistenza di fenomeni discriminatori all’interno delle organizzazioni del lavoro e sull’impatto discriminatorio che alcune scelte organizzative possono avere. 23
NEL CORPUS DELLA LEGISLAZIONE ITALIANA E’ POTENZIATA LA TUTELA DELLA DONNA Le previsioni del Testo Unico si pongono l’obiettivo di migliorare e differenziare ulteriormente la tutela delle donne, non limitandola all’individuazione di condotte vietate, bensì finalizzandola alla considerazione diversificata delle condizioni di lavoro e di rischio delle lavoratrici rispetto ai lavoratori, per permettere una valutazione dei pericoli davvero completa e, a valle di essa, l’adozione da parte delle imprese pubbliche e private di misure organizzative coerenti, efficaci, più idonee a tutelare le donne. 24
UNA DIVERSA GESTIONE DELLA SICUREZZA NEGLI AMBIENTI DI LAVORO La legislazione italiana ribadisce che il lavoro, la sua organizzazione e le attrezzature per svolgerlo devono essere concepiti per adattarsi alle persone e non viceversa e impone ai datori di lavoro di procedere a una gestione dei rischi sensibile alle differenze tra uomo e donna. In concreto, vanno considerate problematiche più vaste legate alle circostanze di lavoro, quali le molestie sessuali, la discriminazione e la partecipazione al processo decisionale in azienda da parte delle donne e devono essere individuati pericoli e problemi per la salute che hanno maggiore rilevanza, statistica o probabilistica, per le donne. 25
LE DONNE COME LAVORATRICI… Per migliorare le condizioni di lavoro sia delle donne che degli uomini sono necessari sforzi continui da parte di tutti coloro che si occupano della tutela della salute e della sicurezza sul lavoro. Se, però, si adotta una strategia che non tenga conto del genere per quanto riguarda la valutazione e la prevenzione dei rischi, si corre il pericolo di sottovalutare o addirittura di ignorare le donne come lavoratrici. 26
Se vuoi che qualcosa venga detto, chiedi ad un uomo. Se vuoi che qualcosa venga fatto, chiedi ad una donna. (Margaret Thatcher) 27
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