SICILIA ORIENTALE - TDS Gruppi

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SICILIA ORIENTALE | 18 giugno 2020 | Rif. 3803.3 CRD

            SICILIA ORIENTALE
IL BAROCCO SICILIANO TRA STORIA, FICTION E
CULTURA ANTIMAFIA
14 - 22 LUGLIO 2020, 9 GIORNI - 8 NOTTI

Credo di sapere tutto delle parti mie e dei miei compaesani ho l'ambizione di riuscire a indovinare magari i pensieri.
Ora, avendo immaginato delle storie di fantasia, non ho saputo far altro che calarle para para nelle case e nelle
strade che conosco... (Andrea Camilleri).
Troppo facile cadere nel pregiudizio di una regione dominata dall’omertà mafiosa. Qui si resiste tutti i giorni, e si
muore per costruire una legalità che a volte anche lo stato sembra ignorare. Questo non è un film, è una realtà fatta
da uomini coraggiosi che riescono a dare una speranza a una terra che, nonostante tanti secoli di storia dietro di sé,
non sembra avere un futuro per i suoi figli. Un viaggio tra storie antiche e testimonianze moderne, tra terremoti
distruttivi ed esecuzioni mafiose, tra ricostruzioni faticose, ma miracolose, tra generosi prodotti della terra e
dell’intelligenza umana.

Un viaggio in compagnia di Raffaele Palumbo.

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** Per una migliore fruizione dell’ascolto, in tempi di distanziamento sociale, sono
inclusi auricolari per tutto viaggio **
1° giorno, martedì 14 luglio 2020: Pisa > Catania > Lentini
Ritrovo dei signori partecipanti alla stazione FS S.M. Novella e trasferimento con bus navetta all’aeroporto di Pisa. Disbrigo delle
formalità d’imbarco e partenza con volo Ryanair FR 9953 delle 19h30 per Catania. All’arrivo, previsto alle 21h00 dopo 1h30’ di
volo, trasferimento a Lentini (28 km, 30’), discesa alla Cooperativa Beppe Montana Libera Terra, aperitivo di benvenuto con
prodotti del territorio e sistemazione nelle camere riservate.

2° giorno, mercoledì 15 luglio 2020: Lentini > Catania > Lentini
Prima colazione e cena. Pranzo libero. Mattinata dedicata alla visita di Lentini, con l’inquietante putridarium, le cripte del Duomo
di Sant’Alfio, il monumento barocco più significativo del comune, dove i cadaveri dei maggiorenti giacevano in attesa che la natura
li privasse della parte putrescibile. Nel pomeriggio visita di Catania (29 km, 30’) e al termine rientro a Lentini.
 Lentini. Cittadina barocca di origine greca situata alle pendici dei Monti Iblei e rinomata per la produzione dell'arancia rossa di
 Sicilia IGP. L'antica Lentini fu fondata da coloni calcidesi nel VII secolo a.C., fu in seguito importantissimo centro culturale e
 agricolo durante il dominio romano e una delle più influenti città dell'isola nei periodi bizantino, islamico e svevo.
      Catania deriverebbe il suo nome dal greco katà, davanti, e Aitnè, l’Etna. Fondata nel 729 a.C. da coloni greci, fu conquistata
 nel 476 a.C. da Gerone I di Siracusa e poi dai Romani nel 263 a.C. Alla caduta dell'Impero Romano la città passò agli Ostrogoti
 di re Teodorico che ne ricostruì le mura utilizzando le pietre dell'anfiteatro romano. Del periodo greco a Catania non rimangono
 molte tracce, a causa dei terremoti e delle colate laviche che investirono la città. Rimangono invece significativi esempi dei
 periodi romano, probabilmente anche 'u Liotru, la Fontana dell’Elefante, il simbolo della città situato al centro di Piazza Duomo,
 tardo antico, bizantino, normanno, svevo, aragonese.

3° giorno, giovedì 16 luglio 2020: Lentini > Etna > Lentini
Prima colazione e cena. Pranzo libero. Giornata dedicata alla escursione alle pendici del vulcano Etna, fino al rifugio Sapienza a
quota 1.920 m (67 km, 1h15’). Lungo il percorso visita di una grotta di scorrimento lavico (forniti di elmetto e torcia). Nel
pomeriggio incontro formativo e informativo con il rappresentante della cooperativa Beppe Montana sulla gestione dei beni
confiscati e l’esperienza di Libera Terra.
      Etna. 3.340 m, è il vulcano attivo più alto d’Europa ed è soggetto a continui cambiamenti morfologici dovuti alla sua
 incessante attività. Il nome potrebbe derivare dal greco aitho, bruciare, o dal fenicio attano, fornace. In età romana era Ætna,
 mentre per gli Arabi era Jebel Atma Siqilliyya, la montagna più alta della Sicilia. Resta da allora il nome locale Mongibello, da
 Mons, montagna, e Jebel, montagna, in arabo.
 L’Etna è protagonista di numerose leggende, Eolo teneva i venti proprio sotto il vulcano, dove si sarebbe trovato anche il Tartaro,
 l’aldilà greco; i giganti Tifone ed Encelado furono imprigionati e bruciati nell'Etna, Efesto, dio del fuoco e fabbro degli dei, aveva
 qui la sua fucina e i Ciclopi vi forgiavano le saette di Zeus...
 L'eruzione del luglio 1614 durò dieci anni ed emise oltre un miliardo di m3 di lava, coprendo 21 km2 sul versante settentrionale
 del vulcano. Le colate, ingrottandosi, originarono una serie di grotte laviche, oggi visitabili, come la Grotta del Gelo e la Grotta
 dei Lamponi. Nel 1669 avvenne l'eruzione più conosciuta e distruttiva, 122 giorni e un volume di lava di circa 950 milioni di m3
 che raggiunsero Catania, distruggendone la parte esterna alle mura, circondando il Castello Ursino e creando oltre un chilometro
 di nuova terraferma. L'eruzione fu preceduta da un terremoto che distrusse il paese di Nicolosi, la lava seppellì Malpasso,
 Mompilieri, Camporotondo, S. Pietro Clarenza e Misterbianco dirigendosi verso il mare. L'eruzione del 1928 distrusse Mascali,
 quella dell’aprile del 1971 l'osservatorio Vulcanologico e la Funivia dell'Etna. Le lave emesse durante l'eruzione del 1981
 tagliarono la Ferrovia Circumetnea, la strada provinciale e la Ferrovia Taormina-Randazzo. Nel 1983 in 131 giorni di eruzione, il
 vulcano emise oltre 100 milioni di m3 di lava che distrussero impianti sportivi e nuovamente la funivia dell'Etna. Il 14 dicembre
 del 1991 ebbe inizio la più lunga eruzione del XX secolo, durata 473 giorni, con la lava che minacciò Zafferana Etnea. Durante
 l’eruzione del 2001, le tecniche d’intervento sperimentate negli anni precedenti permisero di salvare dalla lava il rifugio Sapienza.
 Sull'Etna si trovavano due stazioni sciistiche dal Rifugio Sapienza le piste guardano il golfo di Catania, da Piano Provenzana dalle
 piste si vedono Taormina e le coste della Calabria.

4° giorno, venerdi 17 luglio 2020: Lentini > Siracusa > Palazzolo Acreide > Lentini
Prima colazione e cena. Pranzo libero. Mattinata dedicata alla visita guidata di Siracusa e Ortigia (53 km, 45’). Nel pomeriggio
visita di Palazzolo Acreide (43 km, 45’) nei Monti Iblei. Rientro a Lentini (45 km, 1h) per la cena.
       Siracusa, definita da Cicerone la più grande e bella di tutte le città greche, insieme con la necropoli rupestre di Pantalica,
 è inserita nella lista dei Patrimoni dell'umanità dall'UNESCO.
 Il nome della città è, sia in greco sia in latino, al plurale, Syracusae, perché al nucleo originale fondato dai Corinti sull’isola di
 Ortigia nel 734 a.C., si aggiunsero successivamente altri quattro nuclei, Acradina, Tiche, Neàpoli ed Epipoli, così che la città
 divenne la Pentàpoli. Durante il periodo greco Siracusa comandava sui mari, insidiando la potenza di cartaginesi e romani. Sotto
 il tiranno Dionisio I il grande, furono fondate molte colonie in Adriatico, tra esse Ancona, Adria e Issa.
 La città insieme a tutta la Sicilia, fu strappata nel V secolo all'Impero Romano dai Vandali e poi conquistata nel 535 dal generale
 bizantino Belisario, inviato dall'imperatore Giustiniano I. Nel 663 l'imperatore Costante II elesse Siracusa capitale dell'impero,
 nel 669 suo figlio Costantino IV sconfisse l’usurpatore Mecezio, e trasferì nuovamente la capitale a Costantinopoli.
 Gli arabi conquistarono la città il 21 maggio 878, dopo un lunghissimo assedio, e la tennero per quasi duecento anni.
 Dell’epoca greca rimangono il Teatro, del V secolo a.C., che ospitò la prima messa in scena dei Persiani di Eschilo e oggi ospita
 le rappresentazioni classiche dell’Istituto Nazionale del Dramma Antico, il Tempio di Zeus, l'Ara di Ierone un altare monumentale
 voluto da Gerone II, il Castello Eurialo, unica fortezza greca ancora intatta e mai espugnata. il Tempio di Apollo, trasformato in

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 epoche successive in chiesa bizantina, in moschea e di nuovo chiesa sotto i Normanni, l’Orecchio di Dionisio, suggestiva grotta
 che si trova nella Latomia del Paradiso, cosi detta dal Caravaggio, affascinato dalla leggenda secondo la quale Dionisio il Vecchio,
 grazie all'eco eccezionale, avrebbe potuto ascoltare, nascosto, i suoi nemici. Fu adibita, come tutte le altre latomie, cave di
 pietra, a prigione,
 D'epoca romana restano diverse opere di notevole importanza come, l'Anfiteatro, costruito in epoca imperiale sfruttando la
 conformazione del terreno che ha permesso di ricavare, direttamente nella roccia, metà della cavea, il Ginnasio, in realtà un
 complesso formato da un quadriportico, un piccolo teatro e un tempietto marmoreo, che faceva parte dell'antica agorà di
 Acradina, il colombario con la cosiddetta Tomba di Archimede nella Necropoli Grotticelli, alla Latomia Intagliatella e l'intricata
 rete di catacombe, la più estesa dopo quella di Roma. Nelle Catacombe di S. Giovanni, del IV secolo, costituite intorno al tracciato
 rettilineo di un acquedotto greco in disuso è stato ritrovato un bellissimo sarcofago scolpito con scene bibliche. La cripta di S.
 Marciano si trova circa 5 m sotto il livello del terreno e conserva l'altare dove si dice abbia predicato l'apostolo Paolo al suo
 ritorno da Malta, nel 60.
       Palazzolo Acreide. Prima colonia fondata nel 664 a.C. dai corinzi siracusani, Akrai raggiunse il massimo splendore durante
 il regno di Gerone II, 275-215 a.C., quando furono costruiti i più notevoli monumenti finora scoperti, il teatro, il bouleuterion, i
 Santoni, i templi ferali, il decumano, il bassorilievo dell’Intagliata. Dopo la conquista di Siracusa nel 211 a.C. Akrai divenne una
 civitas stipendiaria, città soggetta al pagamento della decima in moneta. Distrutta in età premedievale, dell’antica Acre si perderà
 il ricordo. In epoca medievale là dove sorgeva un palazzo imperiale sorse un nuovo abitato che da questo prese il nome,
 Palatiolum. Tra i secoli XI e XVII Palazzolo appartenne a diverse baronie, fin quando nel 1625 passò alla famiglia Ruffo, la cui
 signoria si concluse con l’abolizione della feudalità nel 1812.
 Il terribile terremoto del 1693 fece oltre 700 morti e sgretolò il centro abitato e il vecchio Castello normanno, dimora dei baroni
 di Palazzolo. Il paese risorse nello stesso sito, casa per casa, come dopo il bombardamento del 9 e 10 luglio 1943, che causò
 600 morti.
 Notevole la zona archeologica dell’antica Akrai, con il piccolo Teatro Greco del III secolo a.C., in parte modificato in epoca
 romana e bizantina, il bouleuterion sede del consiglio cittadino, i santoni, del III secolo a. C., dodici grandi rilievi intagliati nella
 roccia che testimoniano il culto per la dea Cibele.

5° giorno, sabato 18 luglio 2020: Lentini > Gole di Alcantara > Taormina > Lentini
Prima colazione e cena. Pranzo libero. Mattinata dedicata all’escursione alle gole dell’Alcantara (90 km, 1h15’) dalle spettacolari
formazioni laviche. Nel pomeriggio visita di Taormina (25 km, 45’). Rientro a Lentini (87 km, 1h15’) per la cena.
 Gole dell'Alcantara. Gole alte fino a 25 m e strette fino a 2 m, situate tra i comuni di Castiglione di Sicilia e di Motta Camastra,
 dove termina la catena montuosa dei monti Peloritani.
 La particolarità delle gole consiste nella struttura delle pareti, create da tre successive colate di magma durante gli ultimi 8.000
 anni. Le colate di lava basaltica, ricca di ferro, calcio e magnesio, raffreddandosi molto velocemente hanno dato origine a
 forme prismatiche pentagonali ed esagonali, che richiamano la struttura molecolare dei materiali che le costituiscono.
 Taormina. I Greci fondarono Naxos la prima colonia di Sicilia nel 753 a.C., e nel 396 a.C., minacciati da Dionisio, tiranno di
 Siracusa, si trasferirono sulle pendici del vicino colle dalla forma di toro, Tauromenion.
 Taormina passò a Roma, nel 212 a.C. e fu l'ultimo lembo di terra dell'Impero romano d'Oriente. La città resisté agli assalti dei
 saraceni, che la presero la notte del Natale del 906, dopo un assedio durato due anni e la chiamarono Almoezia, dal nome del
 califfo vincitore Al Moezzin, e per quasi due secoli, fino alla conquista del Gran Conte Ruggero nel 1078, visse in pace.
 Dalla fine del Settecento famosi scrittori e artisti, come Goethe e Maupassant, manifestarono un interesse verso l'amenità del
 luogo e verso le bellezze archeologiche di Taormina. La cittadina divenenne così luogo di residenza di un turismo elitario,
 proveniente soprattutto dall'Inghilterra. Lady Florence Trevelyan acquistò l'Isola Bella e realizzò lo splendido giardino che, dopo
 la sua morte, divenne il giardino pubblico di Taormina.
 Passarono per Taormina Nietzsche, che vi scrisse Così parlò Zarathustra, Wagner, il Kaiser Guglielmo II, Wilde, lo Zar Nicola I,
 i Florio, D'Annunzio, Klimt, Freud, De Amicis, oltre a banchieri, magnati e aristocratici di tutto il mondo, e sorsero numerosi
 alberghi.
 Nel dopoguerra Taormina e sino al 1968 fu una città turistica prettamente invernale, tant'è che i migliori alberghi aprivano ad
 ottobre e chiudevano a giugno. Era frequentata da scrittori di fama come Peyrefitte, Capote, Gide, Lawrence, Quasimodo, da
 reali, politici, attori, attrici e playboy.
 Dopo il terremoto del Belice alcuni operatori turistici firmarono contratti con i maggiori tour operator europei: Taormina
 rapidamente si trasformò e col turismo di massa la cittadina fu rapidamente e disordinatamente cementificata, i nuovi alberghi
 ora chiudevano a novembre per riaprire a Pasqua.
 Bellissimo il teatro antico, circa 20.000 posti che guardano il mare.

6° giorno, domenica 19 luglio 2020: Lentini > Noto > Scicli > Modica
Prima colazione. Pranzo e cena liberi. Mattinata dedicata alla visita guidata del centro storico di Noto (78 km, 1h), la città ideale
del barocco siciliano. Sarà possibile aggiungere gli ingressi per il Palazzo Castelluccio, uno dei palazzi nobiliari più belli della città
(12 €) e alla mostra L’impossibile è Noto, con la Vucciria di Guttuso e altre 100 opere di grandi maestri del Novecento, come De
Chirico, Boccioni, Kandinskij, Balla, Severini e altri (12 €). Nel pomeriggio visita guidata di Scicli (43 km, 45’). Al termine
proseguimento per Modica (), discesa in hotel e sistemazione nelle camere riservate.
       Noto: la colonia siracusana di Neaton, divenne romana nel 214 a.C. con il nome di Netum. Dopo l'occupazione della Sicilia
 da parte delle legioni bizantine dell’Imperatore Giustiniano nel VI secolo, arrivarono nel 864 gli Arabi del ras Khafaja ben Sufyan,
 poi nel 1091 i normanni di Ruggero e Giordano d'Altavilla, gli svevi di Federico II, gli Angiò, sostituiti con l'insurrezione dei Vespri
 Siciliani dagli aragonesi. Sotto Alfonso V la città, governata dal fratello duca Pietro, conobbe un periodi di prosperità, che ebbe
 brusco termine il 11 gennaio del 1693 quando il terremoto la distrusse. Subito dopo il terribile evento Giuseppe Lanza di Cama-
 stra, Vicario generale per la ricostruzione del Val di Noto, stabilì di ricostruire la città in un sito più a valle, sul declivio del monte

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 Meti. La città attuale è il risultato dell’opera degli architetti Gagliardi, Labisi, Sinatra, Mazza, di capimastri e scalpellini, che,
 durante tutto il XVIII secolo, realizzarono questo eccezionale ambiente urbanistico. Nel 1861 Noto entrò a far parte del Regno
 d'Italia e l'esiliato netino Matteo Raeli fu nominato ministro di Grazia e Giustizia della nuova nazione.
 Le vie della città sono intervallate da scenografiche piazze e imponenti scalinate che raccordano terrazze e dislivelli. L’unitaria
 ricostruzione produsse un tessuto urbano coerente e ricco, in cui venne utilizzata la tenera pietra locale, di colore tra il dorato e
 il rosato, riccamente intagliata. Il barocco di Noto pervade l'intera città, gli elementi non sono isolati all'interno di un contesto di
 diversi stili, ma sono collegati tra di loro in modo da realizzare quella che è stata definita la perfetta città barocca. Degni di nota
 i numerosi palazzi nobiliari Velona, Nicolaci di Villadorata, Trigona di Cannicarao, Landolina di Sant'Alfano, Impellizzeri di San
 Giacomo, le numerose Chiese, San Nicolò, con le spoglie mortali di San Corrado Confalonieri, patrono della Diocesi di Noto,
 Santissimo Crocefisso, nella quale è conservata la Madonna Bianca di Francesco Laurana, salvatasi dal terremoto del 1693, San
 Carlo al Corso, Santa Maria del Carmelo, Santissimo Salvatore, San Domenico, Santa Chiara. Il 13 marzo del 1996 la cupola della
 Cattedrale crollò a causa di un difetto di costruzione e del sovraccarico strutturale. A conclusione di un lungo e complesso
 restauro, la chiesa è stata riaperta dopo sette anni di lavori il 18 giugno 2007.
 Poco fuori l’abitato la Villa del Tellaro, IV secolo, che contiene magnifici mosaici d’epoca tardo romana
      Scicli. Il nome della città deriverebbe da Sheklesh, la Sicilia, in antico egiziano. La storia di Scicli segue quella dell’isola, ai
 Normanni di Ruggero d'Altavilla, che sconfissero i saraceni 1091, successero nel 1194 gli svevi e nel 1266 gli angioini, che furono
 cacciati nel 1282 con l’insurrezione dei Vespri Siciliani, quando la città con Modica e Ragusa, si pose sotto la protezione di Pietro
 III d'Aragona. Fu poi retta dai conti Mosca, Chiaramonte, Enriquez-Cabrera, fino al 1860, quando un plebiscito l’annetté al
 Piemonte.
 Centro del paese è Piazza Italia, su cui prospettano palazzo Fava, la chiesa del Collegio dei Gesuiti, palazzo Iacono, il set della
 questura di Montelusa, palazzo Mormino Penna, il Teatro Italia e un edificio modernista ispirato all’opera di Oscar Niemeyer
 costruito al posto del Collegio gesuitico demolito.
 Su Piazza Municipio si trova invece il Palazzo di Città, set del commissariato di Vigata.

7° giorno, lunedì 20 luglio 2020 : Modica > Ragusa Ibla > Modica
Prima colazione. Pranzo e cena liberi. Mattinata dedicata alla visita di Modica, con un’imprescindibile sosta alla storica pasticceria
Bonajuto per la degustazione del cioccolato più famoso al mondo. Proseguimento per Ragusa (16 km, 30’) e resto della giornata
dedicata alla scoperta di Ragusa e di Ibla, il suo nucleo più antico. Tempo a disposizione per la cena libera e rientro in tarda serata
dopo aver ammirato il suggestivo spettacolo della città illuminata.
     Modica. Secondo gli storici greci, la città fu fondata prima della guerra di Troia, nel 1360 a.C., con il nome di Mùrika.
 Ancora oggi nel dialetto locale la città si chiama Muòrica e gli abitanti Muricàni. Di grandissimo interesse entrambi i Duomi di
 San Pietro e di San Giorgio, che vengono spesso citati come monumenti simbolo del Barocco siciliano, la chiesa di S. Maria del
 Gesù e l'annesso convento con uno splendido chiostro a due ordini in stile tardo-gotico, scampati ai terremoti del 1542, del 1613
 e del 1693, la Cappella Cabrera, cappella palatina all’interno della Chiesa di Santa Maria di Betlem, la Casa natale del premio
 Nobel Salvatore Quasimodo, il Teatro Garibaldi e il Castello dei Conti di Modica con la torretta dell’Orologio.
 Dolce orgoglio di Modica è il cioccolato: per chi l’ama una visita a da Bonajuto o a Cioccobarocco, a fine aprile, è d’obbligo.
      Ragusa. Al terremoto del 1693 che devastò la città, facendo più di cinquemila vittime, seguì la ricostruzione che divise la
 città in due grandi quartieri: Ragusa superiore, situata sull’altopiano, e Ragusa Ibla, sorta dalle rovine dell’antica città e ricostruita
 secondo l’antico impianto medievale. Probabilmente il bellissimo Duomo di San Giorgio, adornato di pietra locale, di volute, di
 vuoti e di pieni, di colonne e capitelli, di statue e tondeggianti geometrie è la massima espressione del barocco siciliano e
 l’antistante piazza è altrettanto probabilmente una delle più belle d’Italia oltre a essere la televisiva piazza del Duomo di Vigata.
 A Ibla si trova la maggior parte del patrimonio artistico cittadino, con oltre cinquanta chiese, la maggior parte barocche.
 Nella parte nuova della città, sono molti gli edifici d’epoca razionalista, in particolare piazza Impero, con il maestoso Palazzo del
 Fascio dall'alta torre centrale e il Palazzo del consiglio provinciale delle corporazioni, oggi sede della Camera di Commercio.
      Il Ragusano è uno dei formaggi siciliani più pregiati, che si presente in forma di un grande lingotto dalla crosta dorata. Il
 ragusano si produce da ottobre a maggio, ma è possibile trovarlo stagionato tutto l'anno. Il Ragusano del Presidio deve avere
 una stagionatura minima di quattro mesi.

8° giorno, martedì 21 luglio 2020: Modica > Donnafugata > Punta Secca > Modica
Prima colazione. Pranzo e cena liberi. Mattinata dedicata alle visite di Donnafugata (32 km, 30’) e del minuscolo borgo di Punta
Secca (18 km, 15’) che tutti abbiamo imparato a conoscere come casa del commissario Montalbano. Sosta all’adiacente Marina di
Ragusa e tempo a disposizione per la cena libera sull’animato lungomare. Rientro a Modica (35 km, 30’) in tarda serata.
  Donnafugata. La leggenda racconta della fuga della regina Bianca di Navarra, vedova del re Martino I d'Aragona e reggente
 del regno di Sicilia che qui venne imprigionata dal conte Bernardo Cabrera, che aspirava alla sua mano e, soprattutto al titolo di
 re. In realtà la costruzione del castello è successiva all’epoca dei fatti. Al contrario di quanto il nome possa far pensare non si
 tratta di un castello bensì di una sontuosa dimora nobiliare del tardo ottocento, che presiedeva ai ricchi possedimenti della
 famiglia Arezzo De Spuches. Il castello, diviso su tre piani, con un'ampia facciata in stile neogotico, coronata da due torri laterali,
 ha oltre 120 stanze di cui una ventina sono visitabili e contengono gli arredi e i mobili originali dell'epoca. Da ricordare la stanza
 della musica con bei dipinti a trompe-l'oeil, la grande sala degli stemmi con i blasoni delle famiglie nobili siciliane e due antiche
 armature, il salone degli specchi, la pinacoteca con quadri neoclassici della scuola di Luca Giordano, l’appartamento del vescovo,
 con splendidi mobili Boulle. Intorno al castello si trova un bel parco di otto ettari, con oltre 1.500 specie vegetali e varie distrazioni
 per gli ospiti, come il tempietto circolare, la Coffee House, alcune grotte artificiali e il labirinto in pietra costruito nella tipica
 muratura a secco del ragusano.
 Nella stanza del biliardo sono state girate alcune scene del recente film I Viceré di Roberto Faenza, mentre sulla terrazza del
 castello spesso il commissario Montalbano televisivo incontra il boss Balduccio Sinagra.

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 Punta Secca. Piccolo borgo marinaro, frazione di Santa Croce Camerina. Deve il nome a una piccola secca, complesso di scogli
 affioranti di fronte alla spiaggia di levante.
 Il borgo esisteva già in epoca remota. Ai tempi della dominazione araba fu chiamata Ras Karam, da cui il nome della torre
 Scalambri, torre costiera difensiva costruita nel XVI secolo. Il faro di Punta Secca, alto 35 m, fu costruito nel 1859 dal governo
 Borbonico.
 Il borgo deve la sua recente popolarità al fatto che qui è stato ambientato uno dei set cinematografici della serie televisiva Il
 commissario Montalbano. La casa dove vive Salvo Montalbano è infatti situata, nelle serie, in una villetta nella piazzetta del
 borgo.

9° giorno, mercoledì 22 luglio 2020: Modica > Marzamemi > Portopalo di Capo Passero > Catania > Pisa
Prima colazione. Pranzo e cena liberi. In mattinata partenza per l’estremo sud d’Italia attraversando le rigogliose campagne di
Pachino, dove cresce il celebre omonimo pomodorino. Sosta a Portopalo di Capo Passero (47 km, 50’) e a Marzamemi (9 km, 15’)
per il pranzo libero e per fare scorta delle succulente leccornie a base di tonno e prodotti della terra prima del rientro all’aeroporto
di Catania in tempo utile per l’imbarco sul volo Ryanair FR 9954 delle 21h25 per Pisa. All’arrivo, previsto alle 23h00 dopo 1h35’ di
volo, trasferimento con navetta a Firenze S.M. Novella.
 Portopalo di Capo Passero è un posto unico, per la sua particolare posizione geografica, è, infatti, il paese più a Sud della
 Sicilia, e si trova più a sud di Tunisi. Portopalo, il cui antico nome era Terra Nobile, fu fondato nel 1778 dal barone Don Gaetano
 Deodato Moncada che, nel 1792, fece costruire a proprie spese le prime cento case nei pressi della Tonnara. Il paese nacque
 come villaggio di pescatori e dopo quasi due secoli vive ancora di pesca: la flotta peschereccia di Portopalo, forte di oltre cento
 imbarcazioni, è fra le più importanti della Sicilia.
 Marzamemi, dall’arabo Marsa al-hamām, porto delle tortore. Caratteristico borgo è nato attorno al porto da pesca e a una
 tonnara, tra le più importanti della Sicilia, che risale al tempo della dominazione araba. Nel 1630 la tonnara fu acquistata dai
 Principi di Villadorata, che l’ingrandirono e la potenziarono, costruendo anche, nel 1752 il loro palazzo, la chiesa e le casette dei
 marinai.
 Il paese dispone di due piccoli porti naturali, la Fossa e la Balata, una piccola piazza, limitata dal mare e pavimentata con lastre
 di calcare, dove si trovano la vecchia fabbrica del ghiaccio e la Casa Cappuccio.

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                          SUPPLEMENTO CAMERA SINGOLA € 100
   (per richiesta disponibiltà camere singole contattare direttamente Travel Design
     Studio allo 035 19901200, oppure all’indirizzo info@traveldesignstudio.com)

   IL VIAGGIO È REALIZZATO IN ESCLUSIVA PER I SOCI DELL’ASSOCIAZIONE CULTURALE

                                       CONTRORADIO CLUB
                                              Tessera 2020: da 25 € a 100 €
                                        Info: club@controradio.it – 055.73.999.70
                                                  www.controradioclub.it

Le quote comprendono:
   Trasferimento navetta da Firenze a Pisa aeroporto, incluso people mover, e viceversa;
   (*) voli Ryanair Pisa / Catania / Pisa incluso bagaglio in stiva da 20 kg;
   sistemazione in camere doppie con servizi;
   trattamento di pernottamento e prima colazione;
   cene del II, III, IV e V giorno a Lentini;
   trasferimenti in pullman privato GT per tutta la durata del tour;
   ingressi ai siti in programma;
   guide turistiche autorizzate per le visite indicate in programma;
   auricolari a disposizione per tutta la durata del tour
   assicurazione sanitaria UnipolSAI (massimale € 1.000) e bagaglio (massimale € 500);
   assicurazione RC Tour Operator Grandi Rischi (massimale € 33,5 milioni).

(*) Il prezzo del volo low cost è quello rilevato alla data del presente programma e include le tasse aeroportuali
e il bagaglio in stiva. Le tariffe sono soggette a repentine variazioni e non possono essere opzionate. Pertanto,
saranno da riconfermare prima dell’emissione.

Le quote non comprendono:
   pasti in aeroporto; pasti non menzionati nel programma;
   bevande; mance e facchinaggi;
   tutto quanto non espressamente indicato alla voce la quota comprende.

                                        TRAVEL DESIGN STUDIO | 18 giugno 2020 | pagina 5 di 7
SICILIA ORIENTALE - TDS Gruppi
TRAVEL DESIGN STUDIO | VIAGGI A MISURA DI GRUPPO

Assicurazioni facoltative:
 assicurazione annullamento viaggio UnipolSAI:                                 + 35 € fino a 1.000 € di spesa
                                                                                + 50 € fino a 1.500 € di spesa
L’assicurazione include le malattie preesistenti e croniche, nei limiti previsti dalle condizioni di polizza. La sottoscrizione della
polizza contro l’annullamento del viaggio dovrà essere richiesta contestualmente al versamento del primo acconto di iscrizione
con accettazione scritta di ricezione e presa visione delle condizioni contrattuali, con particolare riferimento ai paragrafi
“Esclusioni”.

Operativi aerei (non sono state effettuate prenotazioni):
 FR 9953       Pisa                 Catania            19h30                21h00                                   1h30’
 FR 9954       Catania              Pisa               21h25                23h00                                   1h35’

Hotel quotati (o similari):
 Lentini                                  Cooperativa Beppe Montana Libera Terra
 Modica                                   Ferro Hotel ****  CERTIFICATO D’ECCELLENZA

Cooperativa Beppe Montana Libera Terra

Documenti necessari per i cittadini italiani adulti e minori:
    Carta d’identità.
    Travel Design Studio non è responsabile del negato imbarco a causa di documenti personali non validi per l’espatrio.

Note:
    Le distanze e i tempi di percorrenza riportati nel programma sono desunti da siti di mappe elettroniche e sono forniti, come
     le descrizioni delle località, a titolo puramente indicativo; la sequenza delle visite è da ritenersi orientativa e le visite previste
     possono non includere alcuni dei siti o dei monumenti descritti, in dipendenza degli orari e dei giorni di accessibilità stagionali
     e del tempo effettivamente a disposizione.
    Sulle tratte operate in modalità low cost i posti sono assegnati automaticamente e non è possibile riservarli.
    (Per gli alberghi sono riportati, se disponibili, la classificazione ufficiale e, con i pallini verdi, il giudizio assegnato dal sito
     Tripadvisor®, rilevato alla data del presente preventivo.

                                        TRAVEL DESIGN STUDIO | 18 giugno 2020 | pagina 6 di 7
SICILIA ORIENTALE - TDS Gruppi
TRAVEL DESIGN STUDIO | VIAGGI A MISURA DI GRUPPO

   I partecipanti al viaggio dovranno sottoscrivere il contratto di viaggio al momento dell’iscrizione, per accettazione dei
    contenuti e dei termini contrattuali, così come richiesto dalle normative vigenti.
   Non è consentita la riproduzione, nemmeno parziale, di questo programma senza il consenso espresso di Travel Design
    Studio.
   Rif. 3803.3 CRD

                   Patrimoni dell’Umanità UNESCO (World Heritage)
                   La Convenzione sul Patrimonio dell’Umanità, adottata dalla Conferenza generale dell’UNESCO il 16 novembre
                   1972, ha lo scopo di identificare e mantenere la lista di quei siti che rappresentano delle particolarità di
                   eccezionale importanza da un punto di vista culturale o naturale e possiedono valore di universalità, unicità
                   e insostituibilità.
                   Al 20 agosto 2019, la lista include 1.121 siti in 167 paesi dei 193 che hanno ratificato la Convenzione.

                   Presìdi Slow Food
                   Progetto nato in Italia nel 1999 e successivamente esteso al resto del mondo. I 532 presìdi correnti
                   coinvolgono oltre 13.000 produttori in 58 paesi del mondo, sostengono le piccole produzioni tradizionali a
                   rischio di scomparsa, valorizzano territori, recuperano antichi mestieri e tecniche di lavorazione, salvano
                   dall’estinzione razze animali e varietà di ortaggi e frutta.

                                    TRAVEL DESIGN STUDIO | 18 giugno 2020 | pagina 7 di 7
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