Settembre 2019 - Comune di Castelleone
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Settembre 2019 Recensioni di alcuni libri acquistati dalla Biblioteca di Castelleone Dopo dieci anni trascorsi a Londra nella squadra omicidi, il detective Ben Kitto decide di dare le proprie dimissioni: la sua partner, Clare, è morta e lui non riesce a darsi pace per non essere riuscito a salvarla. Decide così di rifugiarsi sull'isola di Bryher, dove è nato e cresciuto. Si tratta della più piccola isola abitata dell'arcipelago delle Scilly, a largo della Cornovaglia. Ha appena novantotto abitanti, che per la maggior parte si mantengono con la pesca, la costruzione di barche o il turismo estivo lavorando al pub o nell'unico hotel. Anche Ben vorrebbe dedicarsi insieme allo zio Ray al lavoro nel suo cantiere navale, per dimenticarsi in fretta del suo passato. Quello che non sa è che i suoi piani verranno totalmente stravolti quando il corpo della sedicenne Laura Trescothick viene trovato sulla spiaggia di Hell Bay. Il suo aggressore si trova sicuramente ancora sull'isola, dato che nessun traghetto ha potuto navigare a causa di una tempesta che dura da giorni. Tutti sono sospettati. Segreti oscuri stanno per affiorare. Tratto da: www.ibs.it Stoccolma, 1913. Dall'ultimo violento litigio con i genitori a Natale, Agneta ha chiuso ogni rapporto con la famiglia di origine, rinunciando al titolo nobiliare di contessa di Löwenhof e trasferendosi in un piccolo appartamento nel quartiere studentesco della capitale. A venticinque anni, il suo sogno non è certo sposarsi con un buon partito, ma studiare per diventare pittrice, lottare per il diritto di voto insieme alle amiche femministe e, soprattutto, vivere liberamente le sue passioni, compresa quella per Michael, aspirante avvocato. Finché una mattina un telegramma le porta una notizia destinata a cambiare completamente il corso della sua vita: il padre e il fratello sono rimasti coinvolti in un incendio e la madre le chiede di tornare subito a Löwenhof. Inaspettatamente i verdi prati, i boschi imponenti, i recinti dei cavalli e la bianca villa padronale suscitano in lei una strana malinconia. Ancora non sa che la situazione è molto più grave del previsto e che sarà posta di fronte ad una scelta: prendere la guida della tenuta o continuare a inseguire i suoi sogni di libertà. Dilaniata dal dubbio che l'incendio sia stato doloso, tormentata dalla madre che vorrebbe vederla sposata con un aristocratico, Agneta troverà sostegno solo in Max, il giovane amministratore delle scuderie da cui si sente pericolosamente attratta... Tratto da: www.ibs.it Nessun caso è solo bianco o nero per Sasza Zaluska. E una vittima può sempre diventare carnefice. La "profiler" è rientrata ormai da un po' nella sua fredda Danzica, sul mar Baltico. Essere di nuovo in Polonia, per lei, ha voluto dire tornare ai nodi irrisolti del proprio passato e finalmente provare a sbrogliarli. Adesso Sasza non beve più ed è decisa a rifarsi una vita con sua figlia Karolina. Tornata a collaborare con la polizia come "profiler", è chiamata a investigare su un nuovo caso, a Lód'z, cittadina incastonata nel cuore della Polonia, un posto segreto e pieno di luoghi oscuri, nota anche come la "città dei senzatetto": una città dove si muore congelati d'inverno, o, ultimamente, bruciati vivi. C'è un piromane all'opera per le strade di Lód'z, e Sasza ha il compito di capire chi è, ma il segreto che sta dietro alle azioni del criminale risale a molto più lontano nel tempo di quanto a prima vista si possa pensare e la spiegazione del suo comportamento si annida tra le pieghe dell'animo umano, quelle in cui non bisognerebbe mai andare a guardare. Un romanzo in grado di creare un intero mondo narrativo in cui nessuno è buono o cattivo, vincitore o perdente, perché sono le circostanze a determinare il destino e, tra le pagine della Bonda, ognuno è vittima e ognuno è carnefice. Tratto da: www.ibs.it E se potessi conoscere i segreti sussurrati tra amiche? Ti stupiresti. Perché possono essere molto, molto pericolosi. Peonie fuori stagione, difficilissime da trovare. Una chiesa di Londra gremita di gente elegante. La musica comincia e le porte si aprono. Ma a entrare non è una sposa, è una bara. Dentro c'è una di loro. Una delle tre amiche: Lila, Nancy, Georgia. Amiche da sempre, dai tempi del liceo. Un'amicizia strana: fatta di dispetti più che di affetto, di piccoli tradimenti più che di lealtà, di tante bugie e pochissima verità. Eppure le tre donne sono complici, da sempre: nel proteggere qualcosa che solo loro sanno e che non deve venire allo scoperto. Qualcosa che è accaduto molto tempo fa e che ancora le terrorizza. Ma quella complicità è anche la loro condanna, il legame che non possono spezzare. E quando una di loro minaccerà di farlo, di rendersi finalmente libera, per lei non ci sarà scampo. Come nei romanzi di Paula Hawkins e Fiona Barton, un thriller su quel grande mistero che è l'amicizia femminile, spesso più simile a un campo di battaglia in cui ogni arma è permessa; una storia spaventosamente vicina alla
realtà, in cui la tensione è palpabile a ogni pagina e il colpo di scena sempre dietro l'angolo. Tratto da: www.ibs.it Mai ha tredici anni e non vuole più andare a scuola. La madre, preoccupata, decide di mandarla a stare dalla nonna per un po’, in una bella casetta nella campagna giapponese sul limitare dei monti. La nonna è una signora inglese ormai vedova, arrivata in Giappone molti anni prima e rimasta lì per amore. Sia Mai che la madre si riferiscono a lei come la “Strega dell’Ovest”, ma nel momento in cui la nonna le rivela di possedere realmente dei poteri magici, Mai rimane incredula e diffidente. Quando però le propone di affrontare il duro addestramento da strega, accetta senza esitazioni. Immerse nella natura incontami- nata del Giappone più remoto, nonna e nipote passano insieme settimane meravigliose in raccoglimento, lontane dalla frenesia della vita di città, a lavorare nell’orto, raccogliere erbe selvatiche e cucinare, oltre a dedicarsi, naturalmente, a quelli che sono, secondo la nonna, i rudimenti di base per una giovane strega. Tratto da: www.ibs.it A fine novembre, con il cielo di Lisbona carico di pioggia, Vasco Dos Santos chiude la sua galleria in Travessa dos Fieis de Deus sempre più tardi. Non ha alcuna voglia di tornare a casa da sua sorella Rita, divenuta ormai intrattabile. Nata deforme e, grazie al coraggio e alla tenacia della madre Maria do Ceu, «ricostruita» attraverso una lunga e dolorosa serie di operazioni, Rita è ormai costantemente in preda all'ira. La morte di sua madre, dell'unica persona capace di preservare l'armonia familiare, ha inasprito oltre ogni misura i suoi rapporti non soltanto con Vasco, ma anche con la sorella Joana, la cui bellezza è così abbagliante da risultare dolorosa, e con il padre Tiago, che anni prima, per sfuggire alla tragedia della figlia, ha abbandonato la famiglia e si è legato a Marta, una donna rancorosa che lo spinge a recidere ogni legame con il suo passato. Tuttavia, da uomo pragmatico quale è, Tiago ha trovato un modo per mantenere un, seppur fragile, contatto con i figli: ogni domenica della sua vita la dedica al pranzo con loro. Una cosa frettolosa, niente di troppo familiare. Un flebile omaggio alla volontà di Maria do Ceu di tenere uniti i figli. È in uno di questi pranzi che i tre fratelli si ritrovano a condividere una scoperta sorprendente: nessuno di loro conserva ricordi del passato. Perché hanno rimosso tutto? La loro vita è stata infelice al punto da volerla dimenticare quasi completamente? Spetterà a Rita ricostruire la storia della famiglia attraverso i documenti ufficiali emersi dagli archivi di Stato, scoprendo una realtà ben diversa da quella che Maria do Ceu aveva raccontato. Nel frattempo, a turbare ulteriormente gli «squilibri» di questa complicata famiglia portoghese sarà l'arrivo di Luciana Albertini, un'eccentrica, visionaria pittrice italiana che farà breccia nel cuore di Vasco. Tratto da: www.ibs.it Michael Hansen è un giovane ufficiale americano di origini tedesche, inviato in Germania con le truppe alleate in lenta avanzata contro l’ultima resistenza nazista. Gli viene affidato per conto dei servizi segreti l’incarico di scoprire il ruolo giocato durante il regime da un influente scienziato, il professore eugenista Alfred Ploetz, morto nel 1940, colui che coniò il termine «igiene razziale» e quindi pioniere spirituale del massacro nazista. Hansen entra in contatto con un vecchio amico di Ploetz, Karl Wagner, ormai ottantunenne, e grazie a lui si immerge nella vita dello scienziato e della sua cerchia. L’amicizia tra Wagner e Ploetz era iniziata a Breslavia, insieme avevano fondato collettivi politici e scientifici e teorizzato di ambiziose e idealistiche comunità socialiste. Le loro strade iniziano a divergere negli Stati Uniti, nella comunità utopica di Icaria, fondata alla fine dell’Ottocento sulle teorie del filosofo francese Étienne Cabet. In Ploetz le istanze utopiche degenerano nella visione nazista di un ordine totalitario, mentre la fede nei suoi ideali spinge Karl Wagner ai margini, fino alla clandestinità. Il nazismo e le sue origini, gli abissi dell’eugenetica, il razzismo come fondamento della politica, la scienza come aberrazione del potere, sono questi i temi di un romanzo che unisce in modo superbo personaggi di finzione e figure reali, l’approfondimento storico e il talento letterario, nel racconto di una delle pagine più spaventose della storia europea. Tratto da: www.ibs.it
In una linea del tempo, Leonardo da Vinci (1452-1519) si colloca proprio al centro del Rinascimento, al confine tra il Medioevo e l'era moderna. In passato Leonardo è stato spesso esaltato come precursore della scienza moderna, ma nell'ultimo secolo la maggior parte degli studiosi ha ridimensionato il suo ruolo di scienziato, salvando solo l'artista sublime. Alcuni lo hanno considerato soltanto un abilissimo osservatore e inventore un po' velleitario, altri invece lo hanno presentato come l'emblema romantico di una conoscenza unitaria e impermeabile alle specializzazioni. Ma cos'ha significato davvero per la scienza? È possibile recuperare uno sguardo nuovo sulla scienza moderna analizzando i caratteri essenziali di Leonardo nella meccanica, ingegneria, matematica e nelle scienze naturali? La scienza moderna, nata con la Rivoluzione Scientifica, emergerà un secolo dopo, ma su di essa si apre per primo lo sguardo solitario di Leonardo, che scriveva «se sarai solo, sarai tutto tuo». E anche se nessun teorema o legge porta il suo nome, la figura di Leonardo come "scienziato" rappresenta un vero unicum, segno che la storia si muove in modo più folle di quanto vorrebbero gli storici. Tratto da: www.ibs.it Da ragazza, Winona Farmington sognava di laurearsi, trasferirsi a New York e intraprendere una carriera nel mondo dell'editoria. Ma la malattia della madre l'aveva costretta a lasciare l'università per tornare nella sonnolenta cittadina del Michigan dove era cresciuta. Molti anni dopo, Winnie è ancora lì, incastrata in un lavoro senza prospettive e in una relazione che si trascina stancamente. Per consolarsi, si abbuffa delle puntate di una serie televisiva inglese, Beauchamp Hall, ambientata negli anni Venti. Un giorno, però, la sua quotidianità va in pezzi. Al lavoro, una promozione lungamente attesa viene concessa dal suo odioso capo a una ragazzina tanto inesperta quanto compiacente. Disgustata, Winnie si licenzia in tronco e si precipita a casa, dove trova il suo compagno a letto con la sua migliore amica. Sconvolta, decide di partire: andrà in Inghilterra a visitare la location dove viene girata la sua serie tv del cuore. Tratto da: www.ibs.it 29 agosto 2018. Venezia splende. È la Serata di Gala della Mostra del Cinema. Red carpet, star, limousine, champagne, fotografi. E Vivi Wilson. La protagonista incantevole del film di Apertura. Ma nell'aria vibra una nota di inquietudine. Un'ansia che cresce a ogni pagina. Verità inaccessibili aspettano nell'ombra. Vivi brilla per una sera soltanto. Il giorno dopo è un mucchietto di stracci, sulla spiaggia elegante del Lido. La sua morte è un mistero. Alfio, il bel commissario siciliano sciupafemmine, viene chiamato a indagare. Tratto da: www.ibs.it Burtonbury, un ex collegio maschile per i figli dei diplomatici, è una scuola privata con una discreta reputazione e la vana ambizione di poter essere un giorno all'altezza di Eton o di Harrow. Quando vi mette piede per la prima volta, dopo aver vinto una borsa di studio, Martin Gilmour è un ragazzo con i maglioni scoloriti, i calzoncini per la ginnastica mai abbastanza bianchi e le camicie con macchie gialle indelebili. L'odore della tristezza di sua madre, rimasta prematuramente vedova, aleggia tra i suoi vestiti. Un giorno, però, alla Burtonbury School, il suo destino di adolescente imbronciato e con una costante sensazione muta radicalmente. Martin incontra Ben Fitzmaurice, un ragazzo ricco, bello, ammirato da tutti, e ne diventa amico. Ben diventa per lui il fratello mai avuto, l'anima gemella da venerare, la ragione di vita da proteggere e custodire. Al punto che Martin si trasforma nella sua piccola ombra. Una piccola ombra capace di salvare l'amico dalle incresciose conseguenze della sua condotta, così sconsiderata e tipica di chi è stato troppo favorito dalla sorte. Durante i successivi venticinque anni, Martin serba nel suo cuore «il segreto» di quell'amicizia, un segreto che lo lega indissolubilmente al rampollo dei Fitzmaurice. Quando Ben organizza un party per il suo quarantesimo compleanno in un edificio del diciassettesimo secolo acquistato insieme con la moglie Serena, Martin, divenuto un noto, disincantato critico d'arte, e sua moglie Lucy, una donna perfettamente
consapevole di essere sempre seconda, nella scala degli affetti del marito, alla sacra amicizia con Ben, si mescolano volentieri alla variopinta folla di invitati: politici, celebrità, vecchi e nuovi ricchi col volto lucido e ritoccato ed energiche strette di mano. La sensazione di un inusuale, sgradevole impaccio nell'accoglienza che Ben gli riserva, si fa, tuttavia, subito strada nella mente di Martin. Gesti, parole, apprezzamenti di Fitzmaurice rivelano una strana inquietudine. Che quell'amicizia, che per Martin è la sua unica ragione di vita, stia inaspettatamente per finire? Accolto al suo apparire in Inghilterra da uno strepitoso successo di pubblico e di critica, «Il party» è uno dei più riusciti romanzi sul lato oscuro e morboso delle relazioni umane, oltre che una magistrale descrizione del cinismo, della fatuità e dell'impudicizia con cui il privilegio e il potere si offrono oggi allo sguardo. Tratto da: www.einaudi.it Gli scienziati cognitivi Steven Sloman e Philip Fernbach sostengono che noi sopravviviamo e prosperiamo malgrado le carenze della nostra mente perché viviamo in una ricca comunità della conoscenza. La chiave della nostra intelligenza sta nelle persone e nelle cose intorno a noi. La natura intrinsecamente collettiva della conoscenza spiega perché spesso supponiamo di saperne di più rispetto a quanto effettivamente sappiamo e perché i metodi didattici e di management basati sul singolo individuo spesso falliscono. Ma le nostre menti collaborative ci permettono anche di fare cose incredibili. Questo libro sostiene che il vero genio può essere trovato nei modi in cui creiamo l'intelligenza usando la comunità che ci circonda. Tratto da: www.ibs.it Nel suo romanzo più famoso, I pilastri della terra, Ken Follett aveva descritto minuziosamente il rogo della cattedrale di Kingsbridge, come fosse una premonizione di quanto è accaduto a Parigi. In quel romanzo migliaia di uomini e donne erano giunti da diversi paesi per aiutare a ricostruire la cattedrale. Con questo breve scritto Ken Follett ha deciso di rendere omaggio a Notre-Dame, devolvendo i proventi alla Fondation du Patrimoine, raccontando come si è sentito quando ha assistito a questo disastro e ripercorrendo i momenti storici salienti della vita della grande cattedrale che nei secoli ha esercitato una fascinazione universale, dalla sua costruzione durata quasi un secolo, all'influenza che ha avuto sul genio narrativo di Victor Hugo. Tratto da: www.ibs.it “Marie qui louche” è un romanzo pubblicato in Francia nel 1952, tradotto in Italia nel 1963 da Mondadori, divenuto introvabile e ora finalmente riproposto da Adelphi. Sylvie ha diciassette anni ed è bella, procace, impudica. Marie, che ha un anno più di lei, è brutta e strabica, timida e spaurita, a scuola le compagne «le giravano alla larga, dicevano che aveva il malocchio». Priva di scrupoli, Sylvie lascia la provincia e parte alla conquista di Parigi. Marie, che appartiene alla razza delle creature «segnate dalla malasorte», la segue nella capitale, ma si rassegna all'esistenza mediocre a cui è destinata. Quando, molti anni dopo, le due donne si rincontreranno, sarà Sylvie ad aver bisogno dell'aiuto di Marie, e questa sembrerà assecondarla con la succube arrendevolezza di sempre. Ma forse, questa volta, con il segreto proposito di rovesciare i ruoli: chi sarà, allora, la serva, e chi la padrona? Tratto da: www.ibs.it
Predomina ancora una visione del periodo dell'Umanesimo che ne esalta, da un lato, i valori estetico-artistici, e tende a ridurne, dall'altro, il pensiero a elementi retorico-filologici. Massimo Cacciari ci fa capire come le cose siano più complesse e meno schematiche, e come la stessa filologia umanistica vada in realtà inserita in un progetto culturale più ampio nel quale l'attenzione al passato è complementare alla riflessione sul futuro, mondano e ultramondano. Dunque una filologia che è intimamente filosofia e teologia. E i nodi filosofici affrontati dagli umanisti (che in quest'ottica non iniziano con Petrarca o con i padovani, ma con lo stesso Dante) sono difficilmente ascrivibili a sistemi armonici o pacificanti, secondo una visione tradizionale del Rinascimento. C'è un nucleo tragico del pensiero umanistico, fortemente «anti-dialettico», in cui le polarità opposte non si armonizzano né vengono sintetizzate. Tratto da: www.ibs.it
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