SERVIZIO DI FISICA SANITARIA PROVINCIALE - CREAZIONE DI RETE Corso di formazione manageriale
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SERVIZIO DI FISICA SANITARIA PROVINCIALE CREAZIONE DI RETE Stefano ANDREOLI Corso di formazione manageriale per Dirigenti di struttura complessa 2019-2021
Servizio di Fisica Sanitaria provinciale. Creazione di rete. a mia moglie Paola, che mi ha sempre incoraggiato, anche nei momenti più difficili. ai miei figli Leonardo, Carlo e Jacopo, ai quali non riesco a dedicare il tempo che meriterebbero. 3
Servizio di Fisica Sanitaria provinciale. Creazione di rete. Corso di formazione manageriale per Dirigenti di Struttura Complessa UNIMI-DSC 1901/CE Università degli Studi di Milano AUTORE Stefano ANDREOLI, Dirigente fisico, UOC Fisica Sanitaria ASST Papa Giovanni XXIII, Bergamo sandreoli@asst-pg23.it IL DOCENTE DI PROGETTO Federico Lega, professore ordinario, Università degli studi di Milano. IL RESPONSABILE DIDATTICO SCIENTIFICO Federico Lega, professore ordinario, Università degli studi di Milano. Pubblicazione non in vendita. Nessuna riproduzione, traduzione o adattamento può essere pubblicata senza citarne la fonte. Copyright® PoliS-Lombardia PoliS-Lombardia Via Taramelli, 12/F - 20124 Milano www.polis.lombardia.it 5
Servizio di Fisica Sanitaria provinciale. Creazione di rete. INDICE INDICE .................................................................................................................................7 INTRODUZIONE...................................................................................................................9 1. OBIETTIVI STRATEGICI E SPECIFICI DEL PROGETTO ......................................................11 2. DESTINATARI E BENEFICIARI DEL PROGETTO ...............................................................12 3. IL SERVIZIO DI FISICA SANITARIA IN UN’AZIENDA OSPEDALIERA: RUOLO, STRUTTURA, COMPETENZE ...................................................................................................................15 3.1 Mission del Servizio di Fisica Sanitaria ....................................................................15 3.2 Vision del Servizio di Fisica Sanitaria .......................................................................16 3.3 La struttura di un Servizio di Fisica Sanitaria...........................................................16 3.4 Il fisico specialista in Fisica Medica (Medical Physicist): inquadramento, bagaglio formativo, competenze .................................................................................................17 3.5 L’Associazione scientifica nazionale di riferimento del fisico specialista in Fisica Medica ...........................................................................................................................19 3.6 L’impianto normativo e documentale a cui si deve riferire un Servizio di Fisica Sanitaria.........................................................................................................................20 3.7 Le competenze di un Servizio di Fisica Sanitaria .....................................................23 4. IL SISTEMA SOCIOSANITARIO LOMBARDO E LA REALTÀ DELLA PROVINCIA DI BERGAMO .........................................................................................................................25 4.1 Cenni sul Sistema Sociosanitario Lombardo e sulle criticità emerse dal rapporto di AGENAS .........................................................................................................................25 4.2 La realtà del territorio della provincia di Bergamo e la situazione attuale delle attività nell’ambito della Fisica Sanitaria ......................................................................26 4.3 Margini di miglioramento nell’ambito della gestione, a livello provinciale, delle attività nell’ambito della Fisica Sanitaria ......................................................................28 5. LA PIANIFICAZIONE STRATEGICA DI UN SERVIZIO DI FISICA SANITARIA PROVINCIALE PER LA CREAZIONE DI UNA RETE SUL TERRITORIO BERGAMASCO ..................................29 5.1 Premessa .................................................................................................................29 5.2 Peculiarità del Progetto...........................................................................................30 5.3 Contesto della provincia di Bergamo e stakeholder del Progetto ..........................31 5.4 Ciclo di vita del Progetto .........................................................................................33 5.5 Pianificazione del Progetto .....................................................................................34 6. ANALISI DEI COSTI.........................................................................................................49 7. RISULTATI ATTESI..........................................................................................................51 8. CONCLUSIONI ...............................................................................................................53 RIFERIMENTI NORMATIVI.................................................................................................55 BIBLIOGRAFIA ...................................................................................................................57 SITOGRAFIA ......................................................................................................................61 7
Servizio di Fisica Sanitaria provinciale. Creazione di rete. INTRODUZIONE La razionalizzazione della spesa sanitaria e l’ottimizzazione delle risorse umane e strumentali presuppongono la riorganizzazione di alcuni dei servizi forniti dal Sistema Sociosanitario Regionale. La macro aggregazione su aree territoriali allargate (su scala interaziendale, provinciale o su aree vaste) potrebbe dimostrarsi risolutiva, in certe realtà e per particolari condizioni al contorno, portando a un netto miglioramento del servizio offerto. Tra questi servizi, potenzialmente, la gestione della protezione sanitaria del paziente e degli operatori contro i rischi derivanti dall’esposizione alle radiazioni ionizzanti e non ionizzanti nelle procedure medico-chirurgiche; un’attività di fondamentale importanza che si inserisce nel processo di ottimizzazione del percorso diagnostico-terapeutico del paziente. L’impiego delle tecnologie che fanno uso di queste sorgenti di radiazioni è diventato, nelle moderne Aziende Ospedaliere, sempre più massiccio ed è richiesto un lavoro ormai quotidiano da parte di un team multidisciplinare trasversale, con professionisti afferenti a diverse Unità Organizzative ai quali la normativa attribuisce specifiche responsabilità. Se la giustificazione delle procedure mediche è di carattere esclusivamente medico, la loro ottimizzazione è essenzialmente di carattere fisico-dosimetrico e coinvolge in maniera preminente fisici specialisti in Fisica Medica (ai quali spesso si affiancano, come supporto operativo, Tecnici Sanitari di Radiologia Medica), solitamente strutturati in Unità di Fisica Sanitaria. La numerosità delle risorse umane ad essa afferente andrebbe correlata alla complessità del processo di ottimizzazione, funzione del parco- macchine e delle attività implementate. In particolare, i settori in cui si applica la fisica medica sono quelli della terapia (radioterapia, radioterapia metabolica) della diagnostica per immagini con radiazioni ionizzanti e non ionizzanti (radiodiagnostica, radiologia complementare, medicina nucleare) e della sicurezza laser; tuttavia, il progresso tecnologico sta aprendo continuamente nuovi settori di interesse e di sviluppo in cui le competenze del fisico possono e devono contribuire al miglioramento delle prestazioni sanitarie (ad esempio: cardiologia interventistica, neurologia, fisiologia e valutazione in generale della tecnologia). L’impegno più rilevante di una Unità di Fisica Sanitaria riguarda comunque le radiazioni ionizzanti. In questo ambito, con il Decreto Legislativo 31 luglio 2020, n.101 in materia di “Protezione dalle radiazioni ionizzanti”, l’Italia ha recepito la direttiva 2013/59/Euratom, che stabilisce nuove norme fondamentali di sicurezza per i pazienti, lavoratori e la popolazione nel suo insieme. L’applicazione del decreto impone un cambio di passo nella gestione della radioprotezione (sia per il paziente che per gli operatori), poiché implica una nuova serie di adempimenti con lo scopo di migliorare lo standard di sicurezza. In queste condizioni diventa fondamentale, soprattutto per le Aziende Ospedaliere pubbliche, riconsiderare la gestione di queste attività, evitando la frammentazione delle competenze dei fisici (con la loro collocazione tipicamente nelle Unità di Radioterapia, Radiodiagnostica e Medicina Nucleare) ed evitando di attribuire i restanti compiti e responsabilità a soggetti esterni alla Struttura. In altri termini, valutando la possibilità di strutturare una Unità indipendente di Fisica Sanitaria alla quale attribuire responsabilità più ampie; oppure, meglio, considerare la fattibilità, sotto il coordinamento regionale, di gestire la materia a livello trasversale all’interno di una specifica partnership con un’Azienda Ospedaliera che già abbia in organico una Unità di Fisica Sanitaria, ma che non si limiti ad una semplice convenzione. 9
Servizio di Fisica Sanitaria provinciale. Creazione di rete. Lo scopo del Project Work è di elaborare una proposta (studio di fattibilità) per l’istituzione di un Servizio di Fisica Sanitaria provinciale, calato sulla realtà della provincia di Bergamo, nella quale un’Unità Organizzativa di questo tipo è presente solo in una delle tre Aziende Socio Sanitarie Territoriali (ASST), la ASST Papa Giovanni XXIII (già Ospedali Riuniti di Bergamo). La UOC Fisica Sanitaria della ASST Papa Giovanni XXIII è stata istituita nell’anno 2000 e gestisce, all’interno dell’Azienda, tutti gli aspetti fisico-dosimetrici riguardanti la protezione del paziente e degli operatori esposti, nelle procedure medico-chirurgiche, alle radiazioni ionizzanti e non-ionizzanti. Questo studio di fattibilità è maturato nella consapevolezza che il Servizio di Fisica Sanitaria provinciale sia in grado di rispondere, sulla base dell’esperienza e delle competenze acquisite negli anni, a tutte le necessità quotidiane avanzate, oltre che all’interno della ASST Papa Giovanni XXIII, anche della ASST Bergamo Ovest (che ha già un piccolo nucleo di fisici strutturati nella propria UOC di Radioterapia) e della ASST Bergamo Est. In questo contesto, le attività del Servizio bene si presterebbero all’organizzazione di una rete secondo un modello collaudato del tipo Hub & Spoke. 10
Servizio di Fisica Sanitaria provinciale. Creazione di rete. 1. OBIETTIVI STRATEGICI E SPECIFICI DEL PROGETTO Nell’ambito della gestione della Safety e della Quality Assurance nelle esposizioni mediche con radiazioni ionizzanti e non ionizzanti, l’ottimizzazione delle pratiche e la valutazione dei livelli di esposizione rappresentano un passaggio fondamentale. Si tratta di un percorso che va pianificato su orizzonti temporali di breve, medio e lungo termine attraverso la definizione di opportuni obiettivi strategici e specifici. Recuperare le risorse necessarie per questo percorso è oggettivamente dispendioso e potrebbe essere eccessivamente ridondante; un approccio sinergico interaziendale, almeno per quanto riguarda le Strutture Ospedaliere pubbliche, sarebbe auspicabile. Nello specifico della realtà bergamasca, la soluzione potrebbe essere trovata appunto con l’istituzione di un Servizio di Fisica Sanitaria provinciale, attraverso la costituzione di una rete. Infatti, a livello provinciale, risulta attualmente strutturata un’unica Unità Organizzativa Complessa di Fisica sanitaria, presso la ASST Papa Giovanni XXIII di Bergamo, che potrebbe coordinare le attività della rete. Gli obiettivi strategici del progetto possono essere così riassunti: − competenza, capillarità degli interventi e continuità del servizio nell’ambito della fisica applicata alla medicina e nella protezione dagli agenti fisici in ambito sanitario; − applicazione uniforme e coerente della normativa italiana nell’ambito delle esposizioni del paziente e dei lavoratori alle radiazioni ionizzanti e non ionizzanti; − razionalizzazione delle risorse umane e strumentali; − risparmio dei costi diretti ed economia di scala; − formazione ai lavoratori qualificata e uniforme sul territorio; − supporto alle Direzioni Aziendali per la valutazione della tecnologia. Operativamente, a livello di ASST, questi obiettivi sono raggiungibili attraverso la definizione di obiettivi specifici (a livello dipartimentale e interdipartimentale, a seconda) condivisi con le Unità Clienti; solitamente assegnati annualmente nella pianificazione di budget, vanno poi calati come obiettivi individuali per la Dirigenza e il Comparto all’interno del percorso di miglioramento della performance. Il budget ha quindi funzione di programmazione, di guida e induzione dei comportamenti, di controllo periodico e di valutazione. La gestione del budget e il relativo monitoraggio sono infatti lo strumento ideale per il raggiungimento degli obiettivi strategici, poiché permette di verificare periodicamente i risultati intermedi, introducendo eventuali azioni di correzione o di miglioramento. Presupposti a cui tendere per il raggiungimento e il mantenimento dello standard qualitativo sono essenzialmente: − la definizione chiara e condivisione dei compiti, delle responsabilità e delle attribuzioni; − la condivisione delle conoscenze; − il miglioramento continuo delle abilità; − la responsabilizzazione dei lavoratori; − l’implementazione di processi efficaci ed efficienti; − la capacità di ascolto e una certa agilità nella eventuale rivaltazione di obiettivi; − la responsabilizzazione dei lavoratori; − la tracciabilità dei processi. 11
Servizio di Fisica Sanitaria provinciale. Creazione di rete. 2. DESTINATARI E BENEFICIARI DEL PROGETTO Operativamente, lo sviluppo di un progetto secondo i canoni del project management presuppone una serie obbligata di passaggi. Tra questi, il primo è l’implementazione di un suo piano di fattibilità e la conseguente sottomissione agli stakeholder che possano, una volta approvato lo step, poi fungere da sponsor del progetto. Nello specifico del progetto di un’auspicabile implementazione di un Servizio di Fisica Sanitaria trasversale tra le tre ASST della provincia di Bergamo, i destinatari del Progetto sono gli stakeholder istituzionali (le Direzioni Aziendali delle tre ASST della provincia di Bergamo, ATS della provincia di Bergamo e Regione Lombardia. Poiché l’ipotesi di progetto è maturata in seno alla UOC Fisica Sanitaria della ASST Papa Giovanni XXIII, il primo stakeholder istituzionale con il quale interfacciarsi non può che essere la propria Direzione Aziendale. Se approvata l’idea e sviluppata con un certo dettaglio il progetto, la Direzione Aziendale di ASST Papa Giovanni XXIII si dovrebbe poi confontare per un primo contatto con Regione Lombardia, ATS della provincia di Bergamo e le Direzioni Aziendali delle ASST Bergamo Ovest e ASST Bergamo Est, per proporre il progetto, condividerne i dettagli e valutarne la fattibilità. Se valutata positivamente la proposta, Regione Lombardia fungerebbe da sponsor principale e, attraverso un Project Manager attiverebbe il ciclo di vita del progetto. I beneficiari del Progetto sono, in prima battuta, i pazienti e gli operatori delle tre ASST della provincia di Bergamo che risultano coinvolti nelle pratiche medico-chirurgiche con radiazioni ionizzanti e non-ionizzanti. Non di meno, le ASST e Regione Lombardia; a regime, l’attività del Servizio di Fisica Sanitaria provinciale porterebbe, da un lato, ad un’economia di scala e, dall’altro, alla razionalizzazione delle risorse ed al netto miglioramento del livello di tutela del paziente e degli operatori esposti a queste fonti di rischio. In Tabella 2.1 vengono riassunti nel dettaglio i principali vantaggi che, per i diversi beneficiari, ne deriverebbero. Tabella 2.1 – I beneficiari del Progetto ed i vantaggi che per questi ne deriverebbero. beneficiario Vantaggi che deriverebbero dall’istituzione di un Servizio di Fisica Sanitaria provinciale • Standardizzazione e Ottimizzazione delle procedure, nell’ambito delle radiazioni ionizzanti e non- ionizzanti; • Valutazione omogenea – a livello provinciale – dei livelli di esposizione del paziente nella pratica paziente radiologica specialistica e complementare puntuale; definizione dei Livelli Diagnostici di Riferimento (LDR); • Semplicità nel recupero dei dati di esposizione nella pratica radiologica specialistica e complementare, gestibili attraverso un unico software di dose-tracking provinciale. • Livello di tutela migliore nell’ambito della protezione dall’esposizione alle radiazioni ionizzanti e non-ionizzanti (presenza pressocchè quotidiana di un fisico presso la ASST); operatori • Supporto tempestivo sui possibili quesiti riguardanti la propria protezione e la protezione del paziente, esposti alle radiazioni ionizzanti e non-ionizzanti; ASST • Economia di scala; Papa Giovanni XXIII • Competenza, capillarità degli interventi e continuità del servizio offerto al paziente e agli operatori Bergamo Ovest Bergamo Est esposti alle radiazioni ionizzanti e non-ionizzanti. 12
Servizio di Fisica Sanitaria provinciale. Creazione di rete. beneficiario Vantaggi che deriverebbero dall’istituzione di un Servizio di Fisica Sanitaria provinciale • Economia di scala; • Razionalizzazione delle risorse umane e strumentali; • Standardizzazione e Ottimizzazione delle procedure a livello provinciale; • Gestione omogenea, a livello provinciale, della protezione del paziente e degli operatori esposti alle radiazioni ionizzanti e non-ionizzanti; Regione • Gestione omogenea, a livello provinciale, della formazione degli operatori coinvolti nelle procedure Lombardia con radiazioni ionizzanti e non-ionizzanti; • Applicazione coerente, a livello provinciale, della Normativa in materia di protezione del paziente e degli operatori esposti alle radiazioni ionizzanti e non-ionizzanti; • Supporto alle Direzioni Aziendali delle ASST nella valutazione della tecnologia nell’ambito delle radiazioni ionizzanti e non-ionizzanti. 13
Servizio di Fisica Sanitaria provinciale. Creazione di rete. 14
Servizio di Fisica Sanitaria provinciale. Creazione di rete. 3. IL SERVIZIO DI FISICA SANITARIA IN UN’AZIENDA OSPEDALIERA: RUOLO, STRUTTURA, COMPETENZE Il Servizio di Fisica Sanitaria in un’Azienda Ospedaliera opera nell’ambito della fisica applicata alla medicina, nella protezione dagli agenti fisici in ambito sanitario, nell’ottimizzazione delle procedure. Per questi ambiti, fornisce alla Direzione Aziendale indicazioni in merito all’applicazione del sistema regolatorio e collabora nella fase di acquisizione di nuova tecnologia. Il contesto è quello delle radiazioni ionizzanti, delle radiazioni ottiche coerenti (laser) e non- coerenti (tipicamente, Ultravioletti – UV – e Infrarossi – IR), degli ultrasuoni (US) e dei campi elettromagnetici (c.e.m.) nell’ambito della protezione del paziente e dei lavoratori. Nella tabella 3.1, a titolo indicativo, vengono presentate le principali applicazioni delle radiazioni ionizzanti e non ionizzanti in ambito medico. Tabella 3.1 – Principali applicazioni ion ambito medico, delle radiazioni ionizzanti e non ionizzanti. radiazioni Principali applicazioni in ambito medico • Imaging con raggi X (Radiodiagnostica specialistica e Radiologia Complementare) (impianti con tubi RX); • Imaging con raggi (Medicina Nucleare diagnostica con radioisotopi); Ionizzanti • Radioterapia (raggi X, raggi , adroni); • Radioterapia metabolica (Medicina Nucleare terapeutica con raggi ). • Imaging con campi magnetici ed elettromegnetici (Risonanza Magnetica (RM)) e con Ultrasuoni (US); • Terapia fotodinamica con sorgenti laser e sorgenti ultraviolette (UV); Non • Fisioterapia con sorgenti laser, sorgenti ultraviolette (UV), radiofrequenze (RF) e microonde (MO); Ionizzanti • Ipertermia oncologica con campi elettromagnetici (in associazione a radioterapia con radiazioni ionizzanti); • Laser chirurgici. 3.1 Mission del Servizio di Fisica Sanitaria La mission di un Servizio di Fisica Sanitaria è di garantire la protezione del paziente e degli operatori dall’esposizione agli agenti fisici in ambito sanitario, attraverso l’ottimizzazione delle procedure. L’impegno prevalente riguarda: 1. le pratiche che fanno uso di radiazioni ionizzanti e non ionizzanti a scopo terapeutico e diagnostico, che coinvolgono le specialità che afferiscono all’area radiologica (Radioterapia, Radiologia e Neuroradiologia, Medicina Nucleare); 2. le pratiche ambulatoriali e chirurgiche che richiedono un ausilio radiologico complementare all’esercizio clinico (quelle attività, essenzialmente con tubi RX, gestite dal medico specialista o all’odontoiatra, che – durante una procedura – gli permettono di condurla e poterla concludere). Un impegno crescente è richiesto anche nel campo delle applicazioni dei laser medicali, anche utilizzati a scopo terapeutico. Particolarmente critico l’impegno nell’ambito della diagnosi e della cura del paziente oncologico, delle valutazioni dosimetriche sul paziente esposto nelle pratiche di radiologia interventistica e della protezione dei lavoratori esposti alle radiazioni ionizzanti. Sistematico l’impegno nella formazione periodica dei lavoratori, nell’ambito delle applicazioni delle radiazioni ionizzanti e non ionizzanti, in materia di protezione dei lavoratori e del paziente. 15
Servizio di Fisica Sanitaria provinciale. Creazione di rete. 3.2 Vision del Servizio di Fisica Sanitaria Le attività svolte dai professionisti che afferiscono al Servizio vanno organizzate secondo la programmazione aziendale, strutturata anche sulla base (a) di obiettivi di budget condivisi a livello Dipartimentale e Interdipartimentale, (b) di obiettivi individuali, (c) delle necessità di formazione (sul campo e individuale). L’obiettivo è quello di: − consolidare la posizione di riferimento del Servizio per le Unità Clienti, prevalentemente sulle problematiche riguardanti l’esposizione alle radiazioni ionizzanti del paziente e dei lavoratori, le radiazioni ottiche e i campi elettromagnetici, la formazione dei lavoratori; − sviluppare le competenze tecniche (hard-skills) e trasversali (soft-skills) del personale; − migliorare lo standard qualitativo del servizio fornito alle Unità Clienti; − assicurare risposte celeri, chiare, sintetiche ed esaustive ai diversi quesiti formulati dalla Direzione Aziendale e dalle Unità Clienti. 3.3 La struttura di un Servizio di Fisica Sanitaria Servizi di Fisica Sanitaria autonomi sono stati istituiti a seguito della pubblicazione del DPR n.128 del 27 marzo 1969 in materia di “Ordinamento dei servizi ospedalieri”, secondo il quale (art.34) “Negli ospedali generali o specializzati nei quali il piano regionale ospedaliero ritenga necessario istituire un servizio di fisica sanitaria per la risoluzione di problemi di fisica nelle applicazioni dell’elettronica e nell’impiego di isotopi radioattivi e di sorgenti di radiazioni per la terapia, la diagnostica e la ricerca e nella sorveglianza fisica per la protezione contro i pericoli delle radiazioni ionizzanti, questo può essere organizzato come servizio autonomo o come servizio aggregato al servizio di radiologia. A tale servizio sono addetti coadiutori ed assistenti fisici e, nel caso di servizio autonomo, questo è retto da un direttore fisico coadiuvato, secondo le esigenze del servizio, anche da personale tecnico”. Attualmente, l’istituzione di Servizi di Fisica Sanitaria è ormai irrinunciabile. La molteplicità, la complessità e la trasversalità delle attività di Fisica Medica derivanti dallo sviluppo tecnologico nelle diverse discipline mediche, la necessità da parte degli organismi decisionali di gestire assistenza e cura del paziente secondo criteri di appropriatezza, efficienza ed efficacia, nonchè la tutela dei lavoratori dall’esposizione agli agenti fisici, ne impongono un modello organizzativo unitario e autonomo, per permettere un rapporto paritario con le altre strutture aziendali. Più recentemente, nel Decreto 2 aprile 2015, n.70 in materia di “Definizione degli standard relativi all’assistenza ospedaliera”, i Servizi di Fisica Sanitaria sono stati definiti tra le strutture fondamentali della rete ospedaliera, al livello della Radioterapia e della Medicina Nucleare. Di fatto, sottolineando la necessità di mantenere elevati standard di qualità e sicurezza nella protezione dei pazienti e dei lavoratori, nonché nella gestione delle attrezzature per l’ambito delle esposizioni alle radiazioni ionizzanti. L’organico di un moderno Servizio di Fisica Sanitaria prevede fisici specialisti in Fisica Medica (d’ora in poi, fisico specialista), Tecnici Sanitari di Radiologia Medica (TSRM) e personale amministrativo. In particolare, mutuando l’impianto normativo della protezione nell’ambito delle radiazioni ionizzanti, il TSRM ha, nel Servizio, un ruolo prettamente operativo e supporta il fisico specialista nelle diverse attività. Per tutte le mansioni di segreteria e anche come supporto alla parte più burocratica della radioprotezione e a quella gestionale deve essere presente almeno una unità amministrativa adibita a queste funzioni. 16
Servizio di Fisica Sanitaria provinciale. Creazione di rete. Unità (semplici o complesse) di Fisica Sanitaria sono solitamente presenti nelle Aziende Ospedaliere nelle quali si trovano reparti di Radioterapia e Medicina Nucleare; tipicamente afferiscono al Dipartimento Diagnostica per Immagini o in staff alla Direzione Sanitaria. Negli altri casi, al momento, ci si limita ad incarichi di consulenza per fisici specialisti in Fisica Medica ed Esperti di Radioprotezione. Esistono comunque delle realtà nelle quali i fisici specialisti sono direttamente strutturati all’interno di Unità Complesse di Radioterapia o di Medicina Nucleare, occupandosi in maniera esclusiva di Radioterapia o di Medicina Nucleare, rispettivamente. Da notare che per occuparsi di radioprotezione dei lavoratori e della popolazione (ovvero, di sorveglianza fisica della radioprotezione), è necessario possedere il titolo di “Esperto di Radioprotezione” (diversificato su tre gradi di abilitazione), ottenibile attraverso il superamento di un esame presso il Ministero del Lavoro. Indicativamente, a seconda della tipologia e delle modalità di utilizzo degli impianti radiologici presenti in una struttura ospedaliera nella quale sono operative le Unità di Radioterapia, Medicina Nucleare e Radiologia, nonchè dell’esercizio (o meno) della sorveglianza fisica della radioprotezione, una Unità Complessa di Fisica Sanitaria è composta da non più di una quindicina di persone (7-10 fisici, 4-7 TSRM, 1-2 amministrativi). Per una valutazione più dettagliata e analitica delle risorse umane necessarie (staffing levels) è possibile riferirsi a specifici algoritmi sviluppati a livello internazionale da alcune società scientifiche o agenzie internazionali (AIFM; 2013; EU, 2014; IAEA, 2015; AIRO, 2015; Evans, 2016; IAEA, 2018); in ogni caso, dipende strettamente dal numero dei settori di competenza e dalla complessità delle procedure da seguire, dalle apparecchiature utilizzate nell’Azienda. Per gli aspetti tecnici i fisici specialisti devono essere adeguatamente supportati da personale TSRM , adeguatamente formati sugli aspetti operativi. Idealmente, almeno 0.7 TSRM per ciascun fisico specialista (AIFM; 2013). 3.4 Il fisico specialista in Fisica Medica (Medical Physicist): inquadramento, bagaglio formativo, competenze Il fisico specialista in Fisica Medica (Medical Physicist), ai sensi della Legge 11 gennaio 2018, n. 3 (la cosiddetta “Legge Lorenzin”) e di uno dei suoi decreti attuativi (Decreto 23 marzo 2018, in materia di “Ordinamento della professione di chimico e di fisico”), assume lo status di professione sanitaria regolamentata ordinistica, con obbligo di formazione continua in medicina. La legge, infatti, tra le altre cose, riforma il sistema ordinistico delle professioni sanitarie in Italia; nello specifico, all’art.8, comma 8 prevede l’articolazione territoriale degli Ordini dei Chimici e dei Fisici (con il decreto diventata operativa la Federazione Nazionale degli Ordini dei Chimici e dei Fisici, trasformando i già esistenti Ordini dei Chimici in Ordini dei Chimici e dei Fisici). Il suo percorso formativo è stato ridefinito dal Decreto del 4 febbraio 2015 in materia di “Riordino delle scuole di specializzazione di area medica”, prevedendo: (1) il corso di laurea in fisica (5 anni, nuovo ordinamento), (2) il corso di specializzazione in Fisica Medica di 3 anni e (3) il tirocinio obbligatorio presso strutture accreditate del Servizio Sanitario Nazionale. In particolare, il corso di specializzazione è inquadrato in “Area Servizi Clinici”, Classe della Fisica Sanitaria. Nello specifico, lo specialista in Fisica Medica deve avere appreso le conoscenze fondamentali di fisiologia, biologia, genetica, anatomia e biochimica; avere maturato conoscenze teoriche, sperimentali e professionali nel campo della fisica delle radiazioni ionizzanti e non ionizzanti e delle tematiche associate di biofisica, radiobiologia, dosimetria, informatica e di elettronica applicate alla 17
Servizio di Fisica Sanitaria provinciale. Creazione di rete. medicina, nonché dei metodi e delle tecniche di formazione delle immagini, con particolare riguardo alla loro elaborazione e trasferimento in rete; avere acquisito le conoscenze fondamentali della teoria dei traccianti di medicina nucleare, di impianti per diagnostica e terapia clinica e dei sistemi informativi di interesse in campo medico; avere appreso i principi e le procedure operative proprie della Radioprotezione e, più in generale, della prevenzione e le relative normative nazionali ed internazionali. Il fisico specialista ha quindi acquisito conoscenze e maturato abilità per occuparsi del processo di razionalizzazione delle risorse e di ottimizzazione delle procedure in alcuni specifici ambiti. Nel dettaglio, queste le sue conoscenze: − fisica applicata alle attività clinico-assistenziali: • essenzialmente: radioterapia, medicina nucleare, radiodiagnostica e radiologia complemen- tare, risonanza magnetica; − prevenzione e sicurezza: • essenzialmente: radioprotezione dei lavoratori (in qualità di Esperto di Radioprotezione, acquisendone il titolo), sicurezza e protezione per i lavoratori e il paziente in risonanza magnetica (in qualità di “Esperto Responsabile in Risonanza Magnetica”) e nelle radiazioni ottiche coerenti – laser (in qualità di “Addetto Sicurezza Laser”); − tecnologia: • valutazioni in genere; • Health Tecnology Assessment (HTA); − informatica e sanità digitale: • sistemi informativi, flussi di dati, elaborazione delle immagini e dei segnali biomedici, statistica medica, radiomica; − formazione/istruzione: • formazione dei lavoratori, docenza presso i corsi di laurea delle professioni sanitarie, tutoring; − ricerca, attività scientifica: • clinica e applicata, pubblicazioni; • partecipazione alle attività promosse dalle Associazioni Scientifiche (tra cui, la partecipazione attiva a Gruppi di Lavoro e alla stesura di Linee-Guida e documenti vari); − attività di normazione: • partecipazione alle attività promosse dagli Enti Normatori (ad esempio: Comitato Elettrotecnico Italiano – CEI, Ente Italiano di Normazione – UNI); − Attività documentale: • documentazione delle attività e dei processi aziendali, secondo il Sistema Qualità (ISO9001, Joint Commission, ...). Come per tutte le figure sanitarie, anche per il fisico specialista in Fisica Medica è prevista ed è obbligatoria, a livello nazionale, una formazione e un aggiornamento professionale secondo il sistema della Educazione Continua in Medicina (ECM). Attraverso questo strumento, il professionista sanitario si aggiorna per rispondere ai bisogni dei pazienti, alle esigenze organizzative e operative del Servizio sanitario e del proprio sviluppo professionale. 18
Servizio di Fisica Sanitaria provinciale. Creazione di rete. 3.5 L’Associazione scientifica nazionale di riferimento del fisico specialista in Fisica Medica A livello nazionale, l’Associazione Italiana di Fisica Medica e Sanitaria (AIFM) è la società scientifica di riferimento per i fisici specialisti in Fisica Medica. Si tratta di un'associazione scientifica e professionale senza fini di lucro. Per tutti i dettagli, basta riferirsi allo Statuto (AIFM statuto, revisione del 6 novembre 2020), disponibile sul proprio portale web. Secondo le statistiche 2020 conta circa 1200 soci, di cui circa 1000 direttamente coinvolti nelle attività presso strutture del Sistema Sanitario Nazionale (organizzati in circa 200 tra Unità Semplici, Unità Complesse o Nuclei di fisici) (www.fisicamedica.it, accesso del 27 giugno 2021). AIFM è riconosciuta dal Ministero della Salute tra le Società scientifiche e Associazioni tecnico- scientifiche delle professioni sanitarie, ai sensi della Legge 8 marzo 2017, n.24 (la cosiddetta “Legge Gelli”) e di uno dei suoi decreti attuativi (Decreto 2 agosto 2017, in materia di “Definizione dell’elenco delle società scientifiche e delle associazioni tecnico-scientifiche delle professioni sanitarie”). AIFM è socio ordinario della Federazione delle Società Medico-Scientifiche Italiane (FISM) e provider ECM per tutte le figure professionali (n.416), con una Scuola di Formazione Permanente (“Scuola Superiore di Fisica in Medicina” P. Caldirola). AIFM, con AIMN (Associazione Italiana di Medicina Nucleare ed imaging molecolare), AIRB (Associazione Italiana di Radiobiologia), AIRM (Associazione Italiana di Radioprotezione Medica), AIRO (Associazione Italiana di Radioterapia Oncologica), AIRP (Associazione Italiana di Radioprotezione), SIRM (Società Italiana di Radiologia Medica) e SIRR (Società Italiana per le Ricerche sulle Radiazioni) appartiene alla Federazione Italiana per le Ricerche sulle Radiazioni (FIRR) ed è associata alla International Association for Radiation Research (IARR). Nello specifico della protezione dei lavoratori dall’esposizione alle radiazioni ionizzanti, ha istituito il “Comitato per la radioprotezione in ambito sanitario” che, attraverso la “Scuola di Protezione in Ambito Sanitario” si occupa degli aspetti formativi. Collabora con Consip per gare centralizzate da oltre dieci anni e con ENEA su programmi di audit dosimetrici nazionali. È stata riconosciuta dall'Agenzia Nazionale per i Servizi Sanitari Regionali (AGENaS) come Associazione Scientifica per l'ambito Dispositivi medici per l'avvalimento da parte dell'Osservatorio Nazionale delle Buone Pratiche sulla Sicurezza nella Sanità. Vanta numerose collaborazioni nazionali con Società e Associazioni scientifiche, Istituzioni, Enti, Agenzie (tra cui ENEA, ISS, INAIL) per la stesura di documenti e linee-guida per i diversi ambiti. A livello internazionale, AIFM è parte integrante della EFOMP (European Federation of Organizations for Medical Physics), fondata negli anni ’80 per federare le diverse Organizzazioni Nazionali. Attualmente copre 36 organizzazioni nazionali che attualmente rappresentano circa 10.000 tra fisici medici e ingegneri clinici che lavorano nel campo della fisica medica. Mission dell’EFOMP è quella di armonizzare e far progredire la fisica medica in Europa e di rafforzare e rendere più efficaci le attività, sinergiche, delle diverse Organizzazioni Nazionali realizzando una serie di documenti programmatici (policy statements) e mantenendo uno scambio sistematico di informazioni professionali e scientifiche, attraverso politiche comuni e promuovendo programmi di istruzione e formazione (www.efomp.org). AIFM pubblica una rivista internazionale peer-reviewed (Physica Medica, Elsevier) che, negli anni, ha maturato credito a livello internazionale tanto da diventare organo ufficiale – oltre che di AIFM – anche di EFOMP e di numerose altre Associazioni Scientifiche nazionali europee di fisica medica (www.journals.elsevier.com/physica-medica). 19
Servizio di Fisica Sanitaria provinciale. Creazione di rete. 3.6 L’impianto normativo e documentale a cui si deve riferire un Servizio di Fisica Sanitaria Nell’ambito delle proprie attività, il Servizio di Fisica Sanitaria si riferisce a specifiche normative dello Stato Italiano, a Linee-Guida e documenti eleborati da Istituzioni e Associazioni Scientifiche a livello nazionale ed internazionale, alla letteratura scientifica. Dal punto di vista documentale, la tracciabilità dei processi nei quali il Servizio risulta coinvolto va effettuata dettagliatamente secondo l’organizzazione di un Sistema Qualità, ad esempio secondo gli standard ISO 9001 o Joint Commission. L’impegno prevalente riguarda la protezione del paziente e dei lavoratori contro i pericoli derivanti dall’esposizione alle radiazioni ionizzanti (nella diagnostica radiologica, nella radiologia complementare e nella terapia). In questo ambito, con il Decreto Legislativo 31 luglio 2020, n.101 in materia di “Protezione dalle radiazioni ionizzanti”, l’Italia ha recepito la direttiva 2013/59/Euratom, che stabilisce norme fondamentali di sicurezza per i pazienti, lavoratori e la popolazione nel suo insieme. Al proposito, per la prima fase di attuazione del decreto, la AIFM ha elaborato un documento definendo tre livelli di priorità, relativamente al Titolo XIII – Esposizioni mediche, al Titolo XI – Esposizione dei lavoratori e al Titolo VII – Regime autorizzativo e disposizioni per i rifiuti radioattivi (AIFM, 2020a) e pianificato dei momenti specifici di confronto, attraverso lo strumento della Formazione A Distanza (programmi FAD). Il decreto ha infatti introdotto alcune fondamentali novità rispetto al precedente impianto legislativo: − nella radioterapia, la necessità di predisporre delle procedure per la valutazione delle dosi somministrate ai pazienti durante i trattamenti, verificandone la corretta applicazione 1; − nella radiodiagnostica, nella radiologia complementare e nella Medicina Nucleare, la necessità che il referto relativo alle procedure medico-radiologiche sia comprensivo dell’informazione relativa all’esposizione connessa alla prestazione in conformità alle linee-guida emanate dal Ministero della Salute2; di definire dettagliatamente e rivalutare periodicamente i Livelli Diagnostici di Riferimento (LDR)3. Parallelamente alla pubblicazione del documento di indirizzo per gestire la la prima fase di applicazione del decreto, AIFM ha anche pubblicato dei documenti programmatici (policy statements) e di interesse (AIFM, 2020b; AIFM, 2020c; AIFM, 2020d) ed ha condiviso con le società scientifiche italiane, non solo dell’area radiologica, dei documenti di consenso intersocietario e di collaborazione (AIFM et al, 2018; AIFM et al, 2020a; AIFM et al, 2020b; AIFM et al, 2020c; del Vecchio, 2020; AIFM et al, 2021a; AIFM et al, 2021b). 1 Operativamente, è necessario implementare metodiche e tecniche di verifica (il più possibile automatiche o semi-automatiche, a cui segua un report riassuntivo) con le quali effettuare una serie di controlli meccanici e/o dosimetrici che valutino l’adeguatezza di ciascun degli step monitorati, definendo opportuni livelli di attenzione e di intervento. 2 Nelle more dell’emanazione delle linee guida, l’informazione relativa all’esposizione, da riportarsi sul referto, è costituita dall’indicazione della “Classe di dose” (dal livello I al Livello IV) riconducibile all’esame in questione. 3 Per “Livelli Diagnostici di Riferimento” (LDR) si intendono i livelli di dose nelle pratiche radiodiagnostiche mediche o nelle pratiche di radiologia interventistica o, nel caso dei radiofarmaci, i livelli di attività, per esami tipici per gruppi di pazienti di corporatura standard o fantocci standard (definizione 83, art.7, Decreto Legislativo 31.7.2020, n.101). 20
Servizio di Fisica Sanitaria provinciale. Creazione di rete. Anche Regione Lombardia ha avviato un percorso specifico e ha pubblicato interessanti documenti sulla valutazione del rischio per il paziente esposto a radiazioni ionizzanti e non-ionizzanti (Regione Lombardia, 2016; 2019a; 2019b; 2019c; 2020) e di riferimento mirati al recepimento del Decreto Legislativo 31 luglio 2020, n.101, attivando la rete regionale della Diagnostica per Immagini, nominando i componenti dell’Organismo di coordinamento della rete e approvando il piano di rete stesso (Decreto 29 giugno 2021, n.8823) e approvando il documento tecnico relativo agli adempimenti regionali per l’attuazione del Decreto (Decreto 14 luglio 2021, n.9685). Nel caso del rischio di esposizione a campi magnetici ed elettromagnetici generati da sistemi di imaging a Risonanza Magnetica, i documenti di riferimento sono il Decreto Legislativo 9 aprile 2018, n.81 in materia di “Protezione degli operatori sui luoghi di lavoro”, il Decreto Legislativo 1 agoato 2016, n.159, in materia di “Attuazione della direttiva Euratom 2013/35 sulle norme di sicurezza e salute per l’esposizione dei lavoratori ai campi elettromagnetici” e i Decreti 10 agosto 2018 e 14 gennaio 2021 in materia di “Standard di sicurezza e impiego per le apparecchiature di risonanza magnetica”. Per le altre fonti di rischio per i lavoratori e il paziente (campi elettromagnetici in genere e ROA (Radiazioni Ottiche Artificiali) coerenti – laser di classe 3 e 4 – e non-corenti, la legislazione di riferimento è il Decreto Legislativo 9 aprile 2008, n.81. Per la valutazione di questo tipo di rischi, almeno nell’ambito sanitario, vista la specifica formazione nel programma di studio della Scuola di Specializzazione in Fisica Medica, la tendenza degli ultimi anni è quella di incaricare fisici specialisti in Fisica Medica. Anche in questi ambiti, AIFM si è impegnata direttamente pubblicando dei policy statement (AIFM, 2020e; AIFM, 2021a; AIFM, 2021b), oltre a recepire quelli pubblicati da EFOMP (tra i più significativi: Hand, 2013). Per questi settori, un fondamentale contributo a livello nazionale è fornito anche dai dai documenti pubblicati dalla Consulta Interassociativa Italiana per la Prevenzione (Biazzi, 2019; Biazzi, 2020) e da altre società scientifiche nazionali [ad esempio: (SIRM, 2020)]. Nell’ambito della formazione, fondamentali i due policy statement di EFOMP che hanno delineato nel dettaglio conoscenze, abilità e competenze del fisico medico (Caruana, 2014; Caruana, 2018). Parecchio altro materiale è recuperabile on-line, accedendo ai diversi link riportati in sitografia. Nel dettaglio, in Tabella 3.2 sono richiamate le macro-aree, con i rispettivi riferimenti normativi, riconducibili ai diversi ruoli/incarichi. Tabella 3.2 –Riferimenti normativi per le attività che presuppongono l’impegno di un Servizio di Fisica Sanitaria. Radiazioni Ionizzanti (radioprotezione del paziente) Riferimento riconducibile al ruolo di … … e i suoi principali interlocutori • Datore di Lavoro; • Responsabile dell’impianto radiologico [medico specialista dell’area radiologica] (incaricato come garante del buon funzionamento degli impianti radiologici); • Servizio di Prevenzione e Protezione; • Decreto Legislativo • Fisico specialista in Fisica • Medico Specialista [dell’area radiologica per la radiologia 31.7.2020, n.101 Medica specialistica; medico specialista la cui specialità non afferisce all’area radiologica, per la radiologia complementare] (responsabile dell’esposizione del proprio paziente); • TSRM [Tecnico Sanitario di Radiologia Medica, incaricato per gli aspetti operativi di utilizzazione degli impianti radiologici e di Controllo di Qualità sugli impianti e i relativi accessori]. 21
Servizio di Fisica Sanitaria provinciale. Creazione di rete. Radiazioni Ionizzanti (radioprotezione dei lavoratori) Riferimento riconducibile al ruolo di … … e i suoi principali interlocutori • Datore di Lavoro; • Direttore delle UO/Coordinatore, il cui personale risulta • Decreto Legislativo • Esperto di Radioprotezione coinvolto nella pratica radiologica; 31.7.2020, n.101 (*) • Servizio di Prevenzione e Protezione; • Lavoratori. Radiazioni non-ionizzanti (campi magnetici statici e campi elettromagnetici) (imaging di Risonanza magnetica) Riferimento riconducibile al ruolo di … … e i suoi principali interlocutori • Datore di Lavoro; • Decreto Legislativo • Fisico specialista in Fisica • Medico Responsabile della Sicurezza; 1.8.2016, n.159 Medica, incaricato come • Ingegneria Clinica; • Decreto 10.8.2018 Esperto Responsabile della • Servizio di Prevenzione e Protezione; • Decreto 14.1.2021 sicurezza • TSRM [Tecnico Sanitario di Radiologia Medica, incaricato per • Decreto Legislativo (paziente e lavoratori) gli aspetti operativi di utilizzazione degli impianti radiologici 9.4.2008, n.81 e smi e di Controllo di Qualit sugli impianti e i relativi accessori]. Radiazioni Non-Ionizzanti (radiazioni ottiche coerenti) (laser di classe 3B e 4, ai sensi della Norma Tecnica CEI EN 60825-1 (2017)) Riferimento riconducibile al ruolo di … … e i suoi principali interlocutori • Datore di Lavoro; • Decreto Legislativo • Medico Responsabile della Sicurezza; • Fisico specialista in Fisica 9.4.2008, n.81 e smi • Ingegneria Clinica; Medica, incaricato come • UNI EN 207 (2004) • Servizio di Prevenzione e Protezione; Addetto Sicurezza Laser • CEI 76-11 (2011) • Direttore delle UO/Coordinatore, il cui personale risulta (paziente e lavoratori) • CEI 76-6 (2012) coinvolto nella pratica radiologica; • Lavoratori. Radiazioni Non-Ionizzanti (radiazioni ottiche non coerenti) (soprattutto: UV, IR) Riferimento riconducibile al ruolo di … … e i suoi principali interlocutori • Datore di Lavoro; • Medico Responsabile della Sicurezza; • Fisico specialista in Fisica • Ingegneria Clinica; • Decreto Legislativo Medica • Servizio di Prevenzione e Protezione; 9.4.2008, n.81 e smi (paziente e lavoratori) • Direttore delle UO/Coordinatore, il cui prsonale risulta coinvolto nella pratica radiologica; • Lavoratori. Radiazioni Non-Ionizzanti (campi elettromagnetici) Riferimento riconducibile al ruolo di … … e i suoi principali interlocutori • Datore di Lavoro; • Medico Responsabile della Sicurezza; • Fisico specialista in Fisica • Ingegneria Clinica; • Decreto Legislativo Medica • Servizio di Prevenzione e Protezione; 9.4.2008, n.81 e smi (paziente e lavoratori) • Direttore delle UO/Coordinatore, il cui prsonale risulta coinvolto nella pratica radiologica; • Lavoratori. (*) per la radioprotezione dei lavoratori, il Decreto Legislativo 9.4.2008, n.81 in materia di “Protezione dei lavoratori negli ambienti di lavoro”, all’art.180, comma 3, rimanda direttamente al Decreto Legislativo 31.7.2020, n.101. 22
Servizio di Fisica Sanitaria provinciale. Creazione di rete. 3.7 Le competenze di un Servizio di Fisica Sanitaria Essenzialmente, il compito di un Servizio di Fisica Sanitaria è di dedicarsi all’ottimizzazione e al monitoraggio delle procedure, alle valutazioni radioprotezionistiche e protezionistiche in genere su lavoratori e pazienti, al controllo di qualità sulle apparecchiature. In particolare, il termine “ottimizzazione” ha, nell’ambito delle esposizioni alle radiazioni ionizzanti, un chiaro significato: − nel campo della radioprotezione professionale, del pubblico e del paziente nella diagnostica e nella radiologia complementare, quello di mantenere il livello di esposizione “tanto basso quanto ragionevolmente ottenibile, considerando fattori economici e sociali”; − nel campo della terapia, quello di programmare individualmente l’esposizione dei volumi bersaglio, tenendo conto che le dosi a volumi e tessuti non bersaglio del paziente devano essere le più basse ragionevolmente ottenibili e compatibili con il fine radioterapeutico perseguito. Concetti e principi, questi, che possono essere utilmente mutuati anche per le altre fonti di rischio da agenti fisici, quali i campi magnetici ed elettromegnetici (tra cui, l’imaging a risonanza magnetica), le sorgenti coerenti (laser) e non coerenti (tra cui, infrarossi e ultravioletti). Nel dettaglio, queste le competenze di un Servizio di Fisica Sanitaria: campo delle radiazioni ionizzanti ambiti − radioprotezione del paziente, dei lavoratori e della popolazione; − implementazione e ottimizzazione delle procedure terapeutiche e dei protocolli di imaging; − dosimetria in condizioni di riferimento e di non-riferimento, per la caratterizzazione dei fasci in termine di rendimento; − mantenimento della catena metrologica; − controlli di qualità periodici sulla strumentazione di misura, sulle apparecchiature e sulle tecniche di misura; − valutazione delle esposizioni del paziente e dei lavoratori (nella diagnostica e nella radiologia complementare, attraverso la valutazione individuale delle dosi e nella definizione dei Livelli Diagnostici di Riferimento; nella terapia, attraverso la programmazione individuale della pianificazione del trattamento e della sua verifica); − tecnologia (valutazione, Health Technology Assessment); − formazione specifica per i lavoratori; − ricerca (clinica/applicata) e attività scientifica. specialità − radioterapia (“a fasci esterni”, brachiterapia, intraoperatoria); − medicina nucleare (diagnostica/terapia metabolica); − radiodiagnostica specialistica RX (radiologia/neuroradiologia); − radiologia complementare all’esercizio clinico RX (pratica radiologica svolta dagli specialisti che afferiscono ad aree “non-radiologiche”): • Emodinamica e Cardiologia Pediatrica, Elettrofisiologia ed Elettrostimolazione Cardiaca; • Chirurgia Vascolare; • Urologia; 23
Servizio di Fisica Sanitaria provinciale. Creazione di rete. • Neurochirurgia; • Chirurga Generale e Chirurgia Pediatrica; • Ortopedia e Traumatologia; • Odontoiatria; • Terapia del Dolore; • Extra Corporeal Membrane Oxygenation (ECMO). campo dell’imaging a Risonanza Magnetica ambiti − sicurezza per il paziente, per i lavoratori e la popolazione; − ottimizzazione delle procedure e dei protocolli di imaging; − elaborazione immagini, razionalizzazione ed ottimizzazione dei protocolli di imaging; − mantenimento della catena metrologica; − controlli di qualità periodici sulla strumentazione di misura, sulle apparecchiature e sulle tecniche di misura; − valutazione delle esposizioni del paziente e dei lavoratori; − tecnologia (valutazione, Health Technology Assessment); − formazione specifica per i lavoratori; − ricerca (clinica/applicata) e attività scientifica. specialità − radiodiagnostica specialistica (radiologia/neuroradiologia). campo delle Radiazioni Ottiche Artificiali coerenti – laser di classe 3B e 4 ambiti − sicurezza per il paziente, per i lavoratori e la popolazione; − mantenimento della catena metrologica; − controlli di qualità periodici sulla strumentazione di misura, sulle apparecchiature e sulle tecniche di misura; − valutazione delle esposizioni del paziente e dei lavoratori; − tecnologia (valutazione, Health Technology Assessment); − formazione specifica per i lavoratori; − attività scientifica. specialità − Oculistica; − Odontoiatria; − Urologia; − Otorinolaringoiatria; − Chirurgia Vascolare; − Neurochirurgia; − Chirurgia Generale; − Radiologia e Neuroradiologia. altro − imaging ultrasuoni (US); Radiazioni Ottiche Artificiali non coerenti (UV, IR); campi elettromagnetici (c.e.m.). 24
Servizio di Fisica Sanitaria provinciale. Creazione di rete. 4. IL SISTEMA SOCIOSANITARIO LOMBARDO E LA REALTÀ DELLA PROVINCIA DI BERGAMO Il Sistema Sociosanitario Lombardo è governato dalla Legge Regionale 11 agosto 2015, n.23 (la cosiddetta “Riforma Maroni”). Il periodo di sperimentazione quinquennale si è concluso e Regione Lombardia ha iniziato il percorso per la sua riforma, essendo emerse alcune criticità, soprattutto sulla gestione della medicina territoriale. Relativamente alla provincia di Bergamo, sono state istituite una Agenzia Territoriale per la Salute (ATS) e tre Aziende Socio Sanitarie Territoriali (ASST), con la ridistribuzione di alcuni presidi ospedalieri. Sono attivi tre Dipartimenti Funzionali Interaziendali, per garantire la condivisione e l’uniforme applicazione di percorsi clinico-assistenziali e diagnostico-terapeutici. Al momento, risulta istituita una sola Unità di Fisica Sanitaria (presso la ASST Papa Giovanni XXIII) e per alcune delle specifiche attività vengono svolte da soggetti esterni nell’ambito di convenzioni o bandi di incarico. 4.1 Cenni sul Sistema Sociosanitario Lombardo e sulle criticità emerse dal rapporto di AGENAS Si tratta di un modello sanitario e di welfare pluralistico e trasversale, in cui anche il terzo settore ha un ruolo rilevante; il sistema pubblico finanzia, ma non necessariamente eroga direttamente i servizi. Il ruolo della Regione resta quello di regolatore mentre soggetti terzi, pubblici e privati, erogano i servizi su basi paritarie a seguito della verifica del rispetto degli standard da parte della Regione stessa (attraverso procedure di accreditamento, monitoraggio, controllo e tariffazione). I cardini della “Riforma Maroni” sono di: − garantire l’erogazione delle prestazioni previste nei Livelli Essenziali di Assistenza (LEA); − assicurare funzioni di programmazione, indirizzo e controllo dei percorsi diagnostici, terapeutici e riabilitativi; − definire requisiti e percorsi per l’accreditamento delle strutture; − definire meccanismi ed indicatori per la valutazione delle performance; − definire gli indirizzi per l’appropriatezza clinica e organizzativa. La Riforma implementa nella Regione Lombardia un modello organizzativo del sistema sanitario e socio sanitario che presenta delle specificità non rinvenibili negli altri ordinamenti regionali. Il modello è incentrato sulla completa separazione delle funzioni di programmazione, acquisto e controllo. Il Sistema è organizzato attraverso le Agenzie Territoriali per la Salute (ATS), le Aziende Socio Sanitarie Territoriali (ASST), gli Istituti di Ricovero e Cura a Carattere Scientifico (IRCCS) pubblici e le strutture private accreditate. Le ATS attuano la programmazione definita dalla Regione, attraverso l’erogazione di prestazioni sanitarie e sociosanitarie tramite i soggetti accreditati e contrattualizzati pubblici e privati. Le ASST si articolano secondo due settori aziendali, definiti “polo ospedaliero” e “rete territoriale”. Il settore aziendale “polo ospedaliero” si articola nei presidi ospedalieri e/o in dipartimenti organizzati secondo diversi livelli di intensità di cura (settore prevalentemente dedicato al trattamento del paziente in fase acuta e sede dell’offerta sanitaria specialistica); il settore 25
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