SERVIZIO DI FISICA SANITARIA PROVINCIALE - CREAZIONE DI RETE Corso di formazione manageriale

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SERVIZIO DI FISICA SANITARIA PROVINCIALE - CREAZIONE DI RETE Corso di formazione manageriale
SERVIZIO DI FISICA SANITARIA PROVINCIALE
                   CREAZIONE DI RETE

Stefano ANDREOLI

          Corso di formazione manageriale
         per Dirigenti di struttura complessa
                       2019-2021
SERVIZIO DI FISICA SANITARIA PROVINCIALE - CREAZIONE DI RETE Corso di formazione manageriale
SERVIZIO DI FISICA SANITARIA PROVINCIALE - CREAZIONE DI RETE Corso di formazione manageriale
Servizio di Fisica Sanitaria provinciale.
                         Creazione di rete.

                 a mia moglie Paola,
     che mi ha sempre incoraggiato,
     anche nei momenti più difficili.

ai miei figli Leonardo, Carlo e Jacopo,
         ai quali non riesco a dedicare
          il tempo che meriterebbero.

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                        Corso di formazione manageriale
                       per Dirigenti di Struttura Complessa

UNIMI-DSC 1901/CE

Università degli Studi di Milano

AUTORE
Stefano ANDREOLI, Dirigente fisico, UOC Fisica Sanitaria ASST Papa Giovanni XXIII, Bergamo
sandreoli@asst-pg23.it

IL DOCENTE DI PROGETTO
Federico Lega, professore ordinario, Università degli studi di Milano.

IL RESPONSABILE DIDATTICO SCIENTIFICO
Federico Lega, professore ordinario, Università degli studi di Milano.

Pubblicazione non in vendita.
Nessuna riproduzione, traduzione o adattamento
può essere pubblicata senza citarne la fonte.
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SERVIZIO DI FISICA SANITARIA PROVINCIALE - CREAZIONE DI RETE Corso di formazione manageriale
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INDICE

 INDICE .................................................................................................................................7
 INTRODUZIONE...................................................................................................................9
 1. OBIETTIVI STRATEGICI E SPECIFICI DEL PROGETTO ......................................................11
 2. DESTINATARI E BENEFICIARI DEL PROGETTO ...............................................................12
 3. IL SERVIZIO DI FISICA SANITARIA IN UN’AZIENDA OSPEDALIERA: RUOLO, STRUTTURA,
 COMPETENZE ...................................................................................................................15
   3.1 Mission del Servizio di Fisica Sanitaria ....................................................................15
   3.2 Vision del Servizio di Fisica Sanitaria .......................................................................16
   3.3 La struttura di un Servizio di Fisica Sanitaria...........................................................16
   3.4 Il fisico specialista in Fisica Medica (Medical Physicist): inquadramento, bagaglio
   formativo, competenze .................................................................................................17
   3.5 L’Associazione scientifica nazionale di riferimento del fisico specialista in Fisica
   Medica ...........................................................................................................................19
   3.6 L’impianto normativo e documentale a cui si deve riferire un Servizio di Fisica
   Sanitaria.........................................................................................................................20
   3.7 Le competenze di un Servizio di Fisica Sanitaria .....................................................23
 4. IL SISTEMA SOCIOSANITARIO LOMBARDO E LA REALTÀ DELLA PROVINCIA DI
 BERGAMO .........................................................................................................................25
   4.1 Cenni sul Sistema Sociosanitario Lombardo e sulle criticità emerse dal rapporto di
   AGENAS .........................................................................................................................25
   4.2 La realtà del territorio della provincia di Bergamo e la situazione attuale delle
   attività nell’ambito della Fisica Sanitaria ......................................................................26
   4.3 Margini di miglioramento nell’ambito della gestione, a livello provinciale, delle
   attività nell’ambito della Fisica Sanitaria ......................................................................28
 5. LA PIANIFICAZIONE STRATEGICA DI UN SERVIZIO DI FISICA SANITARIA PROVINCIALE
 PER LA CREAZIONE DI UNA RETE SUL TERRITORIO BERGAMASCO ..................................29
   5.1 Premessa .................................................................................................................29
   5.2 Peculiarità del Progetto...........................................................................................30
   5.3 Contesto della provincia di Bergamo e stakeholder del Progetto ..........................31
   5.4 Ciclo di vita del Progetto .........................................................................................33
   5.5 Pianificazione del Progetto .....................................................................................34
 6. ANALISI DEI COSTI.........................................................................................................49
 7. RISULTATI ATTESI..........................................................................................................51
 8. CONCLUSIONI ...............................................................................................................53
 RIFERIMENTI NORMATIVI.................................................................................................55
 BIBLIOGRAFIA ...................................................................................................................57
 SITOGRAFIA ......................................................................................................................61

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Servizio di Fisica Sanitaria provinciale.
                          Creazione di rete.

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SERVIZIO DI FISICA SANITARIA PROVINCIALE - CREAZIONE DI RETE Corso di formazione manageriale
Servizio di Fisica Sanitaria provinciale.
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INTRODUZIONE
    La razionalizzazione della spesa sanitaria e l’ottimizzazione delle risorse umane e strumentali
presuppongono la riorganizzazione di alcuni dei servizi forniti dal Sistema Sociosanitario Regionale.
La macro aggregazione su aree territoriali allargate (su scala interaziendale, provinciale o su aree
vaste) potrebbe dimostrarsi risolutiva, in certe realtà e per particolari condizioni al contorno,
portando a un netto miglioramento del servizio offerto.
    Tra questi servizi, potenzialmente, la gestione della protezione sanitaria del paziente e degli
operatori contro i rischi derivanti dall’esposizione alle radiazioni ionizzanti e non ionizzanti nelle
procedure medico-chirurgiche; un’attività di fondamentale importanza che si inserisce nel processo
di ottimizzazione del percorso diagnostico-terapeutico del paziente.
    L’impiego delle tecnologie che fanno uso di queste sorgenti di radiazioni è diventato, nelle
moderne Aziende Ospedaliere, sempre più massiccio ed è richiesto un lavoro ormai quotidiano da
parte di un team multidisciplinare trasversale, con professionisti afferenti a diverse Unità
Organizzative ai quali la normativa attribuisce specifiche responsabilità. Se la giustificazione delle
procedure mediche è di carattere esclusivamente medico, la loro ottimizzazione è essenzialmente di
carattere fisico-dosimetrico e coinvolge in maniera preminente fisici specialisti in Fisica Medica (ai
quali spesso si affiancano, come supporto operativo, Tecnici Sanitari di Radiologia Medica),
solitamente strutturati in Unità di Fisica Sanitaria. La numerosità delle risorse umane ad essa
afferente andrebbe correlata alla complessità del processo di ottimizzazione, funzione del parco-
macchine e delle attività implementate.
    In particolare, i settori in cui si applica la fisica medica sono quelli della terapia (radioterapia,
radioterapia metabolica) della diagnostica per immagini con radiazioni ionizzanti e non ionizzanti
(radiodiagnostica, radiologia complementare, medicina nucleare) e della sicurezza laser; tuttavia, il
progresso tecnologico sta aprendo continuamente nuovi settori di interesse e di sviluppo in cui le
competenze del fisico possono e devono contribuire al miglioramento delle prestazioni sanitarie (ad
esempio: cardiologia interventistica, neurologia, fisiologia e valutazione in generale della tecnologia).
    L’impegno più rilevante di una Unità di Fisica Sanitaria riguarda comunque le radiazioni ionizzanti.
In questo ambito, con il Decreto Legislativo 31 luglio 2020, n.101 in materia di “Protezione dalle
radiazioni ionizzanti”, l’Italia ha recepito la direttiva 2013/59/Euratom, che stabilisce nuove norme
fondamentali di sicurezza per i pazienti, lavoratori e la popolazione nel suo insieme. L’applicazione
del decreto impone un cambio di passo nella gestione della radioprotezione (sia per il paziente che
per gli operatori), poiché implica una nuova serie di adempimenti con lo scopo di migliorare lo
standard di sicurezza.
    In queste condizioni diventa fondamentale, soprattutto per le Aziende Ospedaliere pubbliche,
riconsiderare la gestione di queste attività, evitando la frammentazione delle competenze dei fisici
(con la loro collocazione tipicamente nelle Unità di Radioterapia, Radiodiagnostica e Medicina
Nucleare) ed evitando di attribuire i restanti compiti e responsabilità a soggetti esterni alla Struttura.
    In altri termini, valutando la possibilità di strutturare una Unità indipendente di Fisica Sanitaria
alla quale attribuire responsabilità più ampie; oppure, meglio, considerare la fattibilità, sotto il
coordinamento regionale, di gestire la materia a livello trasversale all’interno di una specifica
partnership con un’Azienda Ospedaliera che già abbia in organico una Unità di Fisica Sanitaria, ma
che non si limiti ad una semplice convenzione.

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   Lo scopo del Project Work è di elaborare una proposta (studio di fattibilità) per l’istituzione di un
Servizio di Fisica Sanitaria provinciale, calato sulla realtà della provincia di Bergamo, nella quale
un’Unità Organizzativa di questo tipo è presente solo in una delle tre Aziende Socio Sanitarie
Territoriali (ASST), la ASST Papa Giovanni XXIII (già Ospedali Riuniti di Bergamo). La UOC Fisica
Sanitaria della ASST Papa Giovanni XXIII è stata istituita nell’anno 2000 e gestisce, all’interno
dell’Azienda, tutti gli aspetti fisico-dosimetrici riguardanti la protezione del paziente e degli operatori
esposti, nelle procedure medico-chirurgiche, alle radiazioni ionizzanti e non-ionizzanti.
   Questo studio di fattibilità è maturato nella consapevolezza che il Servizio di Fisica Sanitaria
provinciale sia in grado di rispondere, sulla base dell’esperienza e delle competenze acquisite negli
anni, a tutte le necessità quotidiane avanzate, oltre che all’interno della ASST Papa Giovanni XXIII,
anche della ASST Bergamo Ovest (che ha già un piccolo nucleo di fisici strutturati nella propria UOC di
Radioterapia) e della ASST Bergamo Est.
In questo contesto, le attività del Servizio bene si presterebbero all’organizzazione di una rete
secondo un modello collaudato del tipo Hub & Spoke.

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1. OBIETTIVI STRATEGICI E SPECIFICI DEL PROGETTO
   Nell’ambito della gestione della Safety e della Quality Assurance nelle esposizioni mediche con
radiazioni ionizzanti e non ionizzanti, l’ottimizzazione delle pratiche e la valutazione dei livelli di
esposizione rappresentano un passaggio fondamentale. Si tratta di un percorso che va pianificato su
orizzonti temporali di breve, medio e lungo termine attraverso la definizione di opportuni obiettivi
strategici e specifici.
   Recuperare le risorse necessarie per questo percorso è oggettivamente dispendioso e potrebbe
essere eccessivamente ridondante; un approccio sinergico interaziendale, almeno per quanto
riguarda le Strutture Ospedaliere pubbliche, sarebbe auspicabile. Nello specifico della realtà
bergamasca, la soluzione potrebbe essere trovata appunto con l’istituzione di un Servizio di Fisica
Sanitaria provinciale, attraverso la costituzione di una rete. Infatti, a livello provinciale, risulta
attualmente strutturata un’unica Unità Organizzativa Complessa di Fisica sanitaria, presso la ASST
Papa Giovanni XXIII di Bergamo, che potrebbe coordinare le attività della rete.
   Gli obiettivi strategici del progetto possono essere così riassunti:
   − competenza, capillarità degli interventi e continuità del servizio nell’ambito della fisica
       applicata alla medicina e nella protezione dagli agenti fisici in ambito sanitario;
   − applicazione uniforme e coerente della normativa italiana nell’ambito delle esposizioni del
       paziente e dei lavoratori alle radiazioni ionizzanti e non ionizzanti;
   − razionalizzazione delle risorse umane e strumentali;
   − risparmio dei costi diretti ed economia di scala;
   − formazione ai lavoratori qualificata e uniforme sul territorio;
   − supporto alle Direzioni Aziendali per la valutazione della tecnologia.
    Operativamente, a livello di ASST, questi obiettivi sono raggiungibili attraverso la definizione di
obiettivi specifici (a livello dipartimentale e interdipartimentale, a seconda) condivisi con le Unità
Clienti; solitamente assegnati annualmente nella pianificazione di budget, vanno poi calati come
obiettivi individuali per la Dirigenza e il Comparto all’interno del percorso di miglioramento della
performance.
    Il budget ha quindi funzione di programmazione, di guida e induzione dei comportamenti, di
controllo periodico e di valutazione. La gestione del budget e il relativo monitoraggio sono infatti lo
strumento ideale per il raggiungimento degli obiettivi strategici, poiché permette di verificare
periodicamente i risultati intermedi, introducendo eventuali azioni di correzione o di miglioramento.
    Presupposti a cui tendere per il raggiungimento e il mantenimento dello standard qualitativo sono
essenzialmente:
    − la definizione chiara e condivisione dei compiti, delle responsabilità e delle attribuzioni;
    − la condivisione delle conoscenze;
    − il miglioramento continuo delle abilità;
    − la responsabilizzazione dei lavoratori;
    − l’implementazione di processi efficaci ed efficienti;
    − la capacità di ascolto e una certa agilità nella eventuale rivaltazione di obiettivi;
    − la responsabilizzazione dei lavoratori;
    − la tracciabilità dei processi.

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2. DESTINATARI E BENEFICIARI DEL PROGETTO
    Operativamente, lo sviluppo di un progetto secondo i canoni del project management
presuppone una serie obbligata di passaggi. Tra questi, il primo è l’implementazione di un suo piano
di fattibilità e la conseguente sottomissione agli stakeholder che possano, una volta approvato lo
step, poi fungere da sponsor del progetto.
    Nello specifico del progetto di un’auspicabile implementazione di un Servizio di Fisica Sanitaria
trasversale tra le tre ASST della provincia di Bergamo, i destinatari del Progetto sono gli stakeholder
istituzionali (le Direzioni Aziendali delle tre ASST della provincia di Bergamo, ATS della provincia di
Bergamo e Regione Lombardia. Poiché l’ipotesi di progetto è maturata in seno alla UOC Fisica
Sanitaria della ASST Papa Giovanni XXIII, il primo stakeholder istituzionale con il quale interfacciarsi
non può che essere la propria Direzione Aziendale.
    Se approvata l’idea e sviluppata con un certo dettaglio il progetto, la Direzione Aziendale di ASST
Papa Giovanni XXIII si dovrebbe poi confontare per un primo contatto con Regione Lombardia, ATS
della provincia di Bergamo e le Direzioni Aziendali delle ASST Bergamo Ovest e ASST Bergamo Est,
per proporre il progetto, condividerne i dettagli e valutarne la fattibilità. Se valutata positivamente la
proposta, Regione Lombardia fungerebbe da sponsor principale e, attraverso un Project Manager
attiverebbe il ciclo di vita del progetto.
    I beneficiari del Progetto sono, in prima battuta, i pazienti e gli operatori delle tre ASST della
provincia di Bergamo che risultano coinvolti nelle pratiche medico-chirurgiche con radiazioni
ionizzanti e non-ionizzanti.
    Non di meno, le ASST e Regione Lombardia; a regime, l’attività del Servizio di Fisica Sanitaria
provinciale porterebbe, da un lato, ad un’economia di scala e, dall’altro, alla razionalizzazione delle
risorse ed al netto miglioramento del livello di tutela del paziente e degli operatori esposti a queste
fonti di rischio. In Tabella 2.1 vengono riassunti nel dettaglio i principali vantaggi che, per i diversi
beneficiari, ne deriverebbero.

               Tabella 2.1 – I beneficiari del Progetto ed i vantaggi che per questi ne deriverebbero.

     beneficiario     Vantaggi che deriverebbero dall’istituzione di un Servizio di Fisica Sanitaria provinciale

                      • Standardizzazione e Ottimizzazione delle procedure, nell’ambito delle radiazioni ionizzanti e non-
                        ionizzanti;
                      • Valutazione omogenea – a livello provinciale – dei livelli di esposizione del paziente nella pratica
paziente                radiologica specialistica e complementare puntuale; definizione dei Livelli Diagnostici di
                        Riferimento (LDR);
                      • Semplicità nel recupero dei dati di esposizione nella pratica radiologica specialistica e
                        complementare, gestibili attraverso un unico software di dose-tracking provinciale.

                      • Livello di tutela migliore nell’ambito della protezione dall’esposizione alle radiazioni ionizzanti e
                        non-ionizzanti (presenza pressocchè quotidiana di un fisico presso la ASST);
operatori
                      • Supporto tempestivo sui possibili quesiti riguardanti la propria protezione e la protezione del
                        paziente, esposti alle radiazioni ionizzanti e non-ionizzanti;

ASST                  • Economia di scala;
Papa Giovanni XXIII
                      • Competenza, capillarità degli interventi e continuità del servizio offerto al paziente e agli operatori
Bergamo Ovest
Bergamo Est
                        esposti alle radiazioni ionizzanti e non-ionizzanti.

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   beneficiario   Vantaggi che deriverebbero dall’istituzione di un Servizio di Fisica Sanitaria provinciale

                  • Economia di scala;
                  • Razionalizzazione delle risorse umane e strumentali;
                  • Standardizzazione e Ottimizzazione delle procedure a livello provinciale;
                  • Gestione omogenea, a livello provinciale, della protezione del paziente e degli operatori esposti alle
                    radiazioni ionizzanti e non-ionizzanti;
Regione
                  • Gestione omogenea, a livello provinciale, della formazione degli operatori coinvolti nelle procedure
Lombardia
                    con radiazioni ionizzanti e non-ionizzanti;
                  • Applicazione coerente, a livello provinciale, della Normativa in materia di protezione del paziente e
                    degli operatori esposti alle radiazioni ionizzanti e non-ionizzanti;
                  • Supporto alle Direzioni Aziendali delle ASST nella valutazione della tecnologia nell’ambito delle
                    radiazioni ionizzanti e non-ionizzanti.

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3. IL SERVIZIO DI FISICA SANITARIA IN UN’AZIENDA
 OSPEDALIERA: RUOLO, STRUTTURA, COMPETENZE
   Il Servizio di Fisica Sanitaria in un’Azienda Ospedaliera opera nell’ambito della fisica applicata alla
medicina, nella protezione dagli agenti fisici in ambito sanitario, nell’ottimizzazione delle procedure.
Per questi ambiti, fornisce alla Direzione Aziendale indicazioni in merito all’applicazione del sistema
regolatorio e collabora nella fase di acquisizione di nuova tecnologia.
   Il contesto è quello delle radiazioni ionizzanti, delle radiazioni ottiche coerenti (laser) e non-
coerenti (tipicamente, Ultravioletti – UV – e Infrarossi – IR), degli ultrasuoni (US) e dei campi
elettromagnetici (c.e.m.) nell’ambito della protezione del paziente e dei lavoratori.
   Nella tabella 3.1, a titolo indicativo, vengono presentate le principali applicazioni delle radiazioni
ionizzanti e non ionizzanti in ambito medico.
       Tabella 3.1 – Principali applicazioni ion ambito medico, delle radiazioni ionizzanti e non ionizzanti.

  radiazioni                                     Principali applicazioni in ambito medico

               •   Imaging con raggi X (Radiodiagnostica specialistica e Radiologia Complementare) (impianti con tubi RX);
               •   Imaging con raggi  (Medicina Nucleare diagnostica con radioisotopi);
 Ionizzanti
               •   Radioterapia (raggi X, raggi , adroni);
               •   Radioterapia metabolica (Medicina Nucleare terapeutica con raggi ).
               • Imaging con campi magnetici ed elettromegnetici (Risonanza Magnetica (RM)) e con Ultrasuoni (US);
               • Terapia fotodinamica con sorgenti laser e sorgenti ultraviolette (UV);
 Non           • Fisioterapia con sorgenti laser, sorgenti ultraviolette (UV), radiofrequenze (RF) e microonde (MO);
 Ionizzanti    • Ipertermia oncologica con campi elettromagnetici (in associazione a radioterapia con radiazioni
                 ionizzanti);
               • Laser chirurgici.

3.1 Mission del Servizio di Fisica Sanitaria
    La mission di un Servizio di Fisica Sanitaria è di garantire la protezione del paziente e degli
operatori dall’esposizione agli agenti fisici in ambito sanitario, attraverso l’ottimizzazione delle
procedure.
    L’impegno prevalente riguarda:
 1. le pratiche che fanno uso di radiazioni ionizzanti e non ionizzanti a scopo terapeutico e
      diagnostico, che coinvolgono le specialità che afferiscono all’area radiologica (Radioterapia,
      Radiologia e Neuroradiologia, Medicina Nucleare);
 2. le pratiche ambulatoriali e chirurgiche che richiedono un ausilio radiologico complementare
      all’esercizio clinico (quelle attività, essenzialmente con tubi RX, gestite dal medico specialista o
      all’odontoiatra, che – durante una procedura – gli permettono di condurla e poterla
      concludere).
    Un impegno crescente è richiesto anche nel campo delle applicazioni dei laser medicali, anche
utilizzati a scopo terapeutico.
    Particolarmente critico l’impegno nell’ambito della diagnosi e della cura del paziente oncologico,
delle valutazioni dosimetriche sul paziente esposto nelle pratiche di radiologia interventistica e della
protezione dei lavoratori esposti alle radiazioni ionizzanti.
    Sistematico l’impegno nella formazione periodica dei lavoratori, nell’ambito delle applicazioni
delle radiazioni ionizzanti e non ionizzanti, in materia di protezione dei lavoratori e del paziente.

                                                                                                                        15
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3.2 Vision del Servizio di Fisica Sanitaria
   Le attività svolte dai professionisti che afferiscono al Servizio vanno organizzate secondo la
programmazione aziendale, strutturata anche sulla base (a) di obiettivi di budget condivisi a livello
Dipartimentale e Interdipartimentale, (b) di obiettivi individuali, (c) delle necessità di formazione (sul
campo e individuale). L’obiettivo è quello di:
   − consolidare la posizione di riferimento del Servizio per le Unità Clienti, prevalentemente sulle
      problematiche riguardanti l’esposizione alle radiazioni ionizzanti del paziente e dei lavoratori,
      le radiazioni ottiche e i campi elettromagnetici, la formazione dei lavoratori;
   − sviluppare le competenze tecniche (hard-skills) e trasversali (soft-skills) del personale;
   − migliorare lo standard qualitativo del servizio fornito alle Unità Clienti;
   − assicurare risposte celeri, chiare, sintetiche ed esaustive ai diversi quesiti formulati dalla
      Direzione Aziendale e dalle Unità Clienti.

3.3 La struttura di un Servizio di Fisica Sanitaria
    Servizi di Fisica Sanitaria autonomi sono stati istituiti a seguito della pubblicazione del DPR n.128
del 27 marzo 1969 in materia di “Ordinamento dei servizi ospedalieri”, secondo il quale (art.34)
“Negli ospedali generali o specializzati nei quali il piano regionale ospedaliero ritenga necessario
istituire un servizio di fisica sanitaria per la risoluzione di problemi di fisica nelle applicazioni
dell’elettronica e nell’impiego di isotopi radioattivi e di sorgenti di radiazioni per la terapia, la
diagnostica e la ricerca e nella sorveglianza fisica per la protezione contro i pericoli delle radiazioni
ionizzanti, questo può essere organizzato come servizio autonomo o come servizio aggregato al
servizio di radiologia. A tale servizio sono addetti coadiutori ed assistenti fisici e, nel caso di servizio
autonomo, questo è retto da un direttore fisico coadiuvato, secondo le esigenze del servizio, anche
da personale tecnico”.
    Attualmente, l’istituzione di Servizi di Fisica Sanitaria è ormai irrinunciabile. La molteplicità, la
complessità e la trasversalità delle attività di Fisica Medica derivanti dallo sviluppo tecnologico nelle
diverse discipline mediche, la necessità da parte degli organismi decisionali di gestire assistenza e
cura del paziente secondo criteri di appropriatezza, efficienza ed efficacia, nonchè la tutela dei
lavoratori dall’esposizione agli agenti fisici, ne impongono un modello organizzativo unitario e
autonomo, per permettere un rapporto paritario con le altre strutture aziendali.
    Più recentemente, nel Decreto 2 aprile 2015, n.70 in materia di “Definizione degli standard
relativi all’assistenza ospedaliera”, i Servizi di Fisica Sanitaria sono stati definiti tra le strutture
fondamentali della rete ospedaliera, al livello della Radioterapia e della Medicina Nucleare. Di fatto,
sottolineando la necessità di mantenere elevati standard di qualità e sicurezza nella protezione dei
pazienti e dei lavoratori, nonché nella gestione delle attrezzature per l’ambito delle esposizioni alle
radiazioni ionizzanti.
L’organico di un moderno Servizio di Fisica Sanitaria prevede fisici specialisti in Fisica Medica (d’ora in
poi, fisico specialista), Tecnici Sanitari di Radiologia Medica (TSRM) e personale amministrativo. In
particolare, mutuando l’impianto normativo della protezione nell’ambito delle radiazioni ionizzanti, il
TSRM ha, nel Servizio, un ruolo prettamente operativo e supporta il fisico specialista nelle diverse
attività. Per tutte le mansioni di segreteria e anche come supporto alla parte più burocratica della
radioprotezione e a quella gestionale deve essere presente almeno una unità amministrativa adibita
a queste funzioni.

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                                                                                       Creazione di rete.

    Unità (semplici o complesse) di Fisica Sanitaria sono solitamente presenti nelle Aziende
Ospedaliere nelle quali si trovano reparti di Radioterapia e Medicina Nucleare; tipicamente
afferiscono al Dipartimento Diagnostica per Immagini o in staff alla Direzione Sanitaria.
    Negli altri casi, al momento, ci si limita ad incarichi di consulenza per fisici specialisti in Fisica
Medica ed Esperti di Radioprotezione. Esistono comunque delle realtà nelle quali i fisici specialisti
sono direttamente strutturati all’interno di Unità Complesse di Radioterapia o di Medicina Nucleare,
occupandosi in maniera esclusiva di Radioterapia o di Medicina Nucleare, rispettivamente.
    Da notare che per occuparsi di radioprotezione dei lavoratori e della popolazione (ovvero, di
sorveglianza fisica della radioprotezione), è necessario possedere il titolo di “Esperto di
Radioprotezione” (diversificato su tre gradi di abilitazione), ottenibile attraverso il superamento di un
esame presso il Ministero del Lavoro.
    Indicativamente, a seconda della tipologia e delle modalità di utilizzo degli impianti radiologici
presenti in una struttura ospedaliera nella quale sono operative le Unità di Radioterapia, Medicina
Nucleare e Radiologia, nonchè dell’esercizio (o meno) della sorveglianza fisica della radioprotezione,
una Unità Complessa di Fisica Sanitaria è composta da non più di una quindicina di persone (7-10
fisici, 4-7 TSRM, 1-2 amministrativi).
    Per una valutazione più dettagliata e analitica delle risorse umane necessarie (staffing levels) è
possibile riferirsi a specifici algoritmi sviluppati a livello internazionale da alcune società scientifiche o
agenzie internazionali (AIFM; 2013; EU, 2014; IAEA, 2015; AIRO, 2015; Evans, 2016; IAEA, 2018); in
ogni caso, dipende strettamente dal numero dei settori di competenza e dalla complessità delle
procedure da seguire, dalle apparecchiature utilizzate nell’Azienda.
Per gli aspetti tecnici i fisici specialisti devono essere adeguatamente supportati da personale TSRM ,
adeguatamente formati sugli aspetti operativi. Idealmente, almeno 0.7 TSRM per ciascun fisico
specialista (AIFM; 2013).

3.4 Il fisico specialista in Fisica Medica (Medical Physicist): inquadramento,
bagaglio formativo, competenze
    Il fisico specialista in Fisica Medica (Medical Physicist), ai sensi della Legge 11 gennaio 2018, n. 3
(la cosiddetta “Legge Lorenzin”) e di uno dei suoi decreti attuativi (Decreto 23 marzo 2018, in materia
di “Ordinamento della professione di chimico e di fisico”), assume lo status di professione sanitaria
regolamentata ordinistica, con obbligo di formazione continua in medicina. La legge, infatti, tra le
altre cose, riforma il sistema ordinistico delle professioni sanitarie in Italia; nello specifico, all’art.8,
comma 8 prevede l’articolazione territoriale degli Ordini dei Chimici e dei Fisici (con il decreto
diventata operativa la Federazione Nazionale degli Ordini dei Chimici e dei Fisici, trasformando i già
esistenti Ordini dei Chimici in Ordini dei Chimici e dei Fisici).
    Il suo percorso formativo è stato ridefinito dal Decreto del 4 febbraio 2015 in materia di “Riordino
delle scuole di specializzazione di area medica”, prevedendo: (1) il corso di laurea in fisica (5 anni,
nuovo ordinamento), (2) il corso di specializzazione in Fisica Medica di 3 anni e (3) il tirocinio
obbligatorio presso strutture accreditate del Servizio Sanitario Nazionale. In particolare, il corso di
specializzazione è inquadrato in “Area Servizi Clinici”, Classe della Fisica Sanitaria.
    Nello specifico, lo specialista in Fisica Medica deve avere appreso le conoscenze fondamentali di
fisiologia, biologia, genetica, anatomia e biochimica; avere maturato conoscenze teoriche,
sperimentali e professionali nel campo della fisica delle radiazioni ionizzanti e non ionizzanti e delle
tematiche associate di biofisica, radiobiologia, dosimetria, informatica e di elettronica applicate alla

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medicina, nonché dei metodi e delle tecniche di formazione delle immagini, con particolare riguardo
alla loro elaborazione e trasferimento in rete; avere acquisito le conoscenze fondamentali della
teoria dei traccianti di medicina nucleare, di impianti per diagnostica e terapia clinica e dei sistemi
informativi di interesse in campo medico; avere appreso i principi e le procedure operative proprie
della Radioprotezione e, più in generale, della prevenzione e le relative normative nazionali ed
internazionali.
    Il fisico specialista ha quindi acquisito conoscenze e maturato abilità per occuparsi del processo di
razionalizzazione delle risorse e di ottimizzazione delle procedure in alcuni specifici ambiti.
    Nel dettaglio, queste le sue conoscenze:
    − fisica applicata alle attività clinico-assistenziali:
         • essenzialmente: radioterapia, medicina nucleare, radiodiagnostica e radiologia complemen-
             tare, risonanza magnetica;
    − prevenzione e sicurezza:
         • essenzialmente: radioprotezione dei lavoratori (in qualità di Esperto di Radioprotezione,
             acquisendone il titolo), sicurezza e protezione per i lavoratori e il paziente in risonanza
             magnetica (in qualità di “Esperto Responsabile in Risonanza Magnetica”) e nelle radiazioni
             ottiche coerenti – laser (in qualità di “Addetto Sicurezza Laser”);
    − tecnologia:
         • valutazioni in genere;
         • Health Tecnology Assessment (HTA);
    − informatica e sanità digitale:
         • sistemi informativi, flussi di dati, elaborazione delle immagini e dei segnali biomedici,
             statistica medica, radiomica;
    − formazione/istruzione:
         • formazione dei lavoratori, docenza presso i corsi di laurea delle professioni sanitarie,
             tutoring;
    − ricerca, attività scientifica:
         • clinica e applicata, pubblicazioni;
         • partecipazione alle attività promosse dalle Associazioni Scientifiche (tra cui, la
             partecipazione attiva a Gruppi di Lavoro e alla stesura di Linee-Guida e documenti vari);
    − attività di normazione:
         • partecipazione alle attività promosse dagli Enti Normatori (ad esempio: Comitato
             Elettrotecnico Italiano – CEI, Ente Italiano di Normazione – UNI);
    − Attività documentale:
         • documentazione delle attività e dei processi aziendali, secondo il Sistema Qualità (ISO9001,
             Joint Commission, ...).
    Come per tutte le figure sanitarie, anche per il fisico specialista in Fisica Medica è prevista ed è
obbligatoria, a livello nazionale, una formazione e un aggiornamento professionale secondo il
sistema della Educazione Continua in Medicina (ECM). Attraverso questo strumento, il professionista
sanitario si aggiorna per rispondere ai bisogni dei pazienti, alle esigenze organizzative e operative del
Servizio sanitario e del proprio sviluppo professionale.

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3.5 L’Associazione scientifica nazionale di riferimento del fisico specialista in
Fisica Medica
    A livello nazionale, l’Associazione Italiana di Fisica Medica e Sanitaria (AIFM) è la società scientifica
di riferimento per i fisici specialisti in Fisica Medica. Si tratta di un'associazione scientifica e
professionale senza fini di lucro. Per tutti i dettagli, basta riferirsi allo Statuto (AIFM statuto,
revisione del 6 novembre 2020), disponibile sul proprio portale web. Secondo le statistiche 2020
conta circa 1200 soci, di cui circa 1000 direttamente coinvolti nelle attività presso strutture del
Sistema Sanitario Nazionale (organizzati in circa 200 tra Unità Semplici, Unità Complesse o Nuclei di
fisici) (www.fisicamedica.it, accesso del 27 giugno 2021).
    AIFM è riconosciuta dal Ministero della Salute tra le Società scientifiche e Associazioni tecnico-
scientifiche delle professioni sanitarie, ai sensi della Legge 8 marzo 2017, n.24 (la cosiddetta “Legge
Gelli”) e di uno dei suoi decreti attuativi (Decreto 2 agosto 2017, in materia di “Definizione
dell’elenco delle società scientifiche e delle associazioni tecnico-scientifiche delle professioni
sanitarie”). AIFM è socio ordinario della Federazione delle Società Medico-Scientifiche Italiane (FISM)
e provider ECM per tutte le figure professionali (n.416), con una Scuola di Formazione Permanente
(“Scuola Superiore di Fisica in Medicina” P. Caldirola).
    AIFM, con AIMN (Associazione Italiana di Medicina Nucleare ed imaging molecolare), AIRB
(Associazione Italiana di Radiobiologia), AIRM (Associazione Italiana di Radioprotezione Medica),
AIRO (Associazione Italiana di Radioterapia Oncologica), AIRP (Associazione Italiana di
Radioprotezione), SIRM (Società Italiana di Radiologia Medica) e SIRR (Società Italiana per le Ricerche
sulle Radiazioni) appartiene alla Federazione Italiana per le Ricerche sulle Radiazioni (FIRR) ed è
associata alla International Association for Radiation Research (IARR).
    Nello specifico della protezione dei lavoratori dall’esposizione alle radiazioni ionizzanti, ha istituito
il “Comitato per la radioprotezione in ambito sanitario” che, attraverso la “Scuola di Protezione in
Ambito Sanitario” si occupa degli aspetti formativi.
    Collabora con Consip per gare centralizzate da oltre dieci anni e con ENEA su programmi di audit
dosimetrici nazionali. È stata riconosciuta dall'Agenzia Nazionale per i Servizi Sanitari Regionali
(AGENaS) come Associazione Scientifica per l'ambito Dispositivi medici per l'avvalimento da parte
dell'Osservatorio Nazionale delle Buone Pratiche sulla Sicurezza nella Sanità.
    Vanta numerose collaborazioni nazionali con Società e Associazioni scientifiche, Istituzioni, Enti,
Agenzie (tra cui ENEA, ISS, INAIL) per la stesura di documenti e linee-guida per i diversi ambiti.
    A livello internazionale, AIFM è parte integrante della EFOMP (European Federation of
Organizations for Medical Physics), fondata negli anni ’80 per federare le diverse Organizzazioni
Nazionali. Attualmente copre 36 organizzazioni nazionali che attualmente rappresentano circa
10.000 tra fisici medici e ingegneri clinici che lavorano nel campo della fisica medica. Mission
dell’EFOMP è quella di armonizzare e far progredire la fisica medica in Europa e di rafforzare e
rendere più efficaci le attività, sinergiche, delle diverse Organizzazioni Nazionali realizzando una serie
di documenti programmatici (policy statements) e mantenendo uno scambio sistematico di
informazioni professionali e scientifiche, attraverso politiche comuni e promuovendo programmi di
istruzione e formazione (www.efomp.org). AIFM pubblica una rivista internazionale peer-reviewed
(Physica Medica, Elsevier) che, negli anni, ha maturato credito a livello internazionale tanto da
diventare organo ufficiale – oltre che di AIFM – anche di EFOMP e di numerose altre Associazioni
Scientifiche nazionali europee di fisica medica (www.journals.elsevier.com/physica-medica).

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3.6 L’impianto normativo e documentale a cui si deve riferire un Servizio di
Fisica Sanitaria
    Nell’ambito delle proprie attività, il Servizio di Fisica Sanitaria si riferisce a specifiche normative
dello Stato Italiano, a Linee-Guida e documenti eleborati da Istituzioni e Associazioni Scientifiche a
livello nazionale ed internazionale, alla letteratura scientifica.
    Dal punto di vista documentale, la tracciabilità dei processi nei quali il Servizio risulta coinvolto va
effettuata dettagliatamente secondo l’organizzazione di un Sistema Qualità, ad esempio secondo gli
standard ISO 9001 o Joint Commission.
    L’impegno prevalente riguarda la protezione del paziente e dei lavoratori contro i pericoli
derivanti dall’esposizione alle radiazioni ionizzanti (nella diagnostica radiologica, nella radiologia
complementare e nella terapia).
    In questo ambito, con il Decreto Legislativo 31 luglio 2020, n.101 in materia di “Protezione dalle
radiazioni ionizzanti”, l’Italia ha recepito la direttiva 2013/59/Euratom, che stabilisce norme
fondamentali di sicurezza per i pazienti, lavoratori e la popolazione nel suo insieme.
    Al proposito, per la prima fase di attuazione del decreto, la AIFM ha elaborato un documento
definendo tre livelli di priorità, relativamente al Titolo XIII – Esposizioni mediche, al Titolo XI –
Esposizione dei lavoratori e al Titolo VII – Regime autorizzativo e disposizioni per i rifiuti radioattivi
(AIFM, 2020a) e pianificato dei momenti specifici di confronto, attraverso lo strumento della
Formazione A Distanza (programmi FAD). Il decreto ha infatti introdotto alcune fondamentali novità
rispetto al precedente impianto legislativo:
    − nella radioterapia, la necessità di predisporre delle procedure per la valutazione delle dosi
        somministrate ai pazienti durante i trattamenti, verificandone la corretta applicazione 1;
    − nella radiodiagnostica, nella radiologia complementare e nella Medicina Nucleare, la necessità
        che il referto relativo alle procedure medico-radiologiche sia comprensivo dell’informazione
        relativa all’esposizione connessa alla prestazione in conformità alle linee-guida emanate dal
        Ministero della Salute2; di definire dettagliatamente e rivalutare periodicamente i Livelli
        Diagnostici di Riferimento (LDR)3.
    Parallelamente alla pubblicazione del documento di indirizzo per gestire la la prima fase di
applicazione del decreto, AIFM ha anche pubblicato dei documenti programmatici (policy
statements) e di interesse (AIFM, 2020b; AIFM, 2020c; AIFM, 2020d) ed ha condiviso con le società
scientifiche italiane, non solo dell’area radiologica, dei documenti di consenso intersocietario e di
collaborazione (AIFM et al, 2018; AIFM et al, 2020a; AIFM et al, 2020b; AIFM et al, 2020c; del
Vecchio, 2020; AIFM et al, 2021a; AIFM et al, 2021b).

1
  Operativamente, è necessario implementare metodiche e tecniche di verifica (il più possibile automatiche o semi-automatiche, a cui
segua un report riassuntivo) con le quali effettuare una serie di controlli meccanici e/o dosimetrici che valutino l’adeguatezza di ciascun
degli step monitorati, definendo opportuni livelli di attenzione e di intervento.
2
  Nelle more dell’emanazione delle linee guida, l’informazione relativa all’esposizione, da riportarsi sul referto, è costituita dall’indicazione
della “Classe di dose” (dal livello I al Livello IV) riconducibile all’esame in questione.
3
  Per “Livelli Diagnostici di Riferimento” (LDR) si intendono i livelli di dose nelle pratiche radiodiagnostiche mediche o nelle pratiche di
radiologia interventistica o, nel caso dei radiofarmaci, i livelli di attività, per esami tipici per gruppi di pazienti di corporatura standard o
fantocci standard (definizione 83, art.7, Decreto Legislativo 31.7.2020, n.101).

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    Anche Regione Lombardia ha avviato un percorso specifico e ha pubblicato interessanti
documenti sulla valutazione del rischio per il paziente esposto a radiazioni ionizzanti e non-ionizzanti
(Regione Lombardia, 2016; 2019a; 2019b; 2019c; 2020) e di riferimento mirati al recepimento del
Decreto Legislativo 31 luglio 2020, n.101, attivando la rete regionale della Diagnostica per Immagini,
nominando i componenti dell’Organismo di coordinamento della rete e approvando il piano di rete
stesso (Decreto 29 giugno 2021, n.8823) e approvando il documento tecnico relativo agli
adempimenti regionali per l’attuazione del Decreto (Decreto 14 luglio 2021, n.9685).
    Nel caso del rischio di esposizione a campi magnetici ed elettromagnetici generati da sistemi di
imaging a Risonanza Magnetica, i documenti di riferimento sono il Decreto Legislativo 9 aprile 2018,
n.81 in materia di “Protezione degli operatori sui luoghi di lavoro”, il Decreto Legislativo 1 agoato
2016, n.159, in materia di “Attuazione della direttiva Euratom 2013/35 sulle norme di sicurezza e
salute per l’esposizione dei lavoratori ai campi elettromagnetici” e i Decreti 10 agosto 2018 e 14
gennaio 2021 in materia di “Standard di sicurezza e impiego per le apparecchiature di risonanza
magnetica”.
    Per le altre fonti di rischio per i lavoratori e il paziente (campi elettromagnetici in genere e ROA
(Radiazioni Ottiche Artificiali) coerenti – laser di classe 3 e 4 – e non-corenti, la legislazione di
riferimento è il Decreto Legislativo 9 aprile 2008, n.81. Per la valutazione di questo tipo di rischi,
almeno nell’ambito sanitario, vista la specifica formazione nel programma di studio della Scuola di
Specializzazione in Fisica Medica, la tendenza degli ultimi anni è quella di incaricare fisici specialisti in
Fisica Medica. Anche in questi ambiti, AIFM si è impegnata direttamente pubblicando dei policy
statement (AIFM, 2020e; AIFM, 2021a; AIFM, 2021b), oltre a recepire quelli pubblicati da EFOMP
(tra i più significativi: Hand, 2013). Per questi settori, un fondamentale contributo a livello nazionale
è fornito anche dai dai documenti pubblicati dalla Consulta Interassociativa Italiana per la
Prevenzione (Biazzi, 2019; Biazzi, 2020) e da altre società scientifiche nazionali [ad esempio: (SIRM,
2020)].
    Nell’ambito della formazione, fondamentali i due policy statement di EFOMP che hanno delineato
nel dettaglio conoscenze, abilità e competenze del fisico medico (Caruana, 2014; Caruana, 2018).
    Parecchio altro materiale è recuperabile on-line, accedendo ai diversi link riportati in sitografia.
    Nel dettaglio, in Tabella 3.2 sono richiamate le macro-aree, con i rispettivi riferimenti normativi,
riconducibili ai diversi ruoli/incarichi.

Tabella 3.2 –Riferimenti normativi per le attività che presuppongono l’impegno di un Servizio di Fisica Sanitaria.

Radiazioni Ionizzanti
 (radioprotezione del paziente)
     Riferimento         riconducibile al ruolo di …                   … e i suoi principali interlocutori
                                                          • Datore di Lavoro;
                                                          • Responsabile dell’impianto radiologico [medico specialista
                                                            dell’area radiologica] (incaricato come garante del buon
                                                            funzionamento degli impianti radiologici);
                                                          • Servizio di Prevenzione e Protezione;
 • Decreto Legislativo   • Fisico specialista in Fisica   • Medico Specialista [dell’area radiologica per la radiologia
   31.7.2020, n.101        Medica                           specialistica; medico specialista la cui specialità non afferisce
                                                            all’area radiologica, per la radiologia complementare]
                                                            (responsabile dell’esposizione del proprio paziente);
                                                          • TSRM [Tecnico Sanitario di Radiologia Medica, incaricato per
                                                            gli aspetti operativi di utilizzazione degli impianti radiologici
                                                            e di Controllo di Qualità sugli impianti e i relativi accessori].

                                                                                                                           21
Servizio di Fisica Sanitaria provinciale.
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Radiazioni Ionizzanti
 (radioprotezione dei lavoratori)
     Riferimento             riconducibile al ruolo di …                          … e i suoi principali interlocutori
                                                                   • Datore di Lavoro;
                                                                   • Direttore delle UO/Coordinatore, il cui personale risulta
 • Decreto Legislativo
                              • Esperto di Radioprotezione           coinvolto nella pratica radiologica;
   31.7.2020, n.101 (*)
                                                                   • Servizio di Prevenzione e Protezione;
                                                                   • Lavoratori.

Radiazioni non-ionizzanti (campi magnetici statici e campi elettromagnetici)
 (imaging di Risonanza magnetica)
     Riferimento             riconducibile al ruolo di …                          … e i suoi principali interlocutori
                                                                   •   Datore di Lavoro;
 • Decreto Legislativo
                              • Fisico specialista in Fisica       •   Medico Responsabile della Sicurezza;
   1.8.2016, n.159
                                Medica, incaricato come            •   Ingegneria Clinica;
 • Decreto 10.8.2018
                                Esperto Responsabile della         •   Servizio di Prevenzione e Protezione;
 • Decreto 14.1.2021
                                sicurezza                          •   TSRM [Tecnico Sanitario di Radiologia Medica, incaricato per
 • Decreto Legislativo
                                (paziente e lavoratori)                gli aspetti operativi di utilizzazione degli impianti radiologici
   9.4.2008, n.81 e smi
                                                                       e di Controllo di Qualit sugli impianti e i relativi accessori].

Radiazioni Non-Ionizzanti (radiazioni ottiche coerenti)
 (laser di classe 3B e 4, ai sensi della Norma Tecnica CEI EN 60825-1 (2017))
     Riferimento             riconducibile al ruolo di …                          … e i suoi principali interlocutori
                                                                   • Datore di Lavoro;
 • Decreto Legislativo                                             • Medico Responsabile della Sicurezza;
                              • Fisico specialista in Fisica
   9.4.2008, n.81 e smi                                            • Ingegneria Clinica;
                                Medica, incaricato come
 • UNI EN 207 (2004)                                               • Servizio di Prevenzione e Protezione;
                                Addetto Sicurezza Laser
 • CEI 76-11 (2011)                                                • Direttore delle UO/Coordinatore, il cui personale risulta
                                (paziente e lavoratori)
 • CEI 76-6 (2012)                                                   coinvolto nella pratica radiologica;
                                                                   • Lavoratori.

Radiazioni Non-Ionizzanti (radiazioni ottiche non coerenti)
 (soprattutto: UV, IR)
     Riferimento             riconducibile al ruolo di …                          … e i suoi principali interlocutori
                                                                   • Datore di Lavoro;
                                                                   • Medico Responsabile della Sicurezza;
                              • Fisico specialista in Fisica       • Ingegneria Clinica;
 • Decreto Legislativo
                                Medica                             • Servizio di Prevenzione e Protezione;
   9.4.2008, n.81 e smi
                                (paziente e lavoratori)            • Direttore delle UO/Coordinatore, il cui prsonale risulta
                                                                     coinvolto nella pratica radiologica;
                                                                   • Lavoratori.

Radiazioni Non-Ionizzanti
 (campi elettromagnetici)
     Riferimento             riconducibile al ruolo di …                          … e i suoi principali interlocutori
                                                                   • Datore di Lavoro;
                                                                   • Medico Responsabile della Sicurezza;
                              • Fisico specialista in Fisica       • Ingegneria Clinica;
 • Decreto Legislativo
                                Medica                             • Servizio di Prevenzione e Protezione;
   9.4.2008, n.81 e smi
                                (paziente e lavoratori)            • Direttore delle UO/Coordinatore, il cui prsonale risulta
                                                                     coinvolto nella pratica radiologica;
                                                                   • Lavoratori.
 (*) per la radioprotezione dei lavoratori, il Decreto Legislativo 9.4.2008, n.81 in materia di “Protezione dei lavoratori negli ambienti
   di lavoro”, all’art.180, comma 3, rimanda direttamente al Decreto Legislativo 31.7.2020, n.101.

22
Servizio di Fisica Sanitaria provinciale.
                                                                                    Creazione di rete.

3.7 Le competenze di un Servizio di Fisica Sanitaria
    Essenzialmente, il compito di un Servizio di Fisica Sanitaria è di dedicarsi all’ottimizzazione e al
monitoraggio delle procedure, alle valutazioni radioprotezionistiche e protezionistiche in genere su
lavoratori e pazienti, al controllo di qualità sulle apparecchiature.
    In particolare, il termine “ottimizzazione” ha, nell’ambito delle esposizioni alle radiazioni
ionizzanti, un chiaro significato:
    − nel campo della radioprotezione professionale, del pubblico e del paziente nella diagnostica e
       nella radiologia complementare, quello di mantenere il livello di esposizione “tanto basso
       quanto ragionevolmente ottenibile, considerando fattori economici e sociali”;
    − nel campo della terapia, quello di programmare individualmente l’esposizione dei volumi
       bersaglio, tenendo conto che le dosi a volumi e tessuti non bersaglio del paziente devano
       essere le più basse ragionevolmente ottenibili e compatibili con il fine radioterapeutico
       perseguito.
    Concetti e principi, questi, che possono essere utilmente mutuati anche per le altre fonti di rischio
da agenti fisici, quali i campi magnetici ed elettromegnetici (tra cui, l’imaging a risonanza magnetica),
le sorgenti coerenti (laser) e non coerenti (tra cui, infrarossi e ultravioletti).
   Nel dettaglio, queste le competenze di un Servizio di Fisica Sanitaria:
 campo delle radiazioni ionizzanti
  ambiti
  − radioprotezione del paziente, dei lavoratori e della popolazione;
  − implementazione e ottimizzazione delle procedure terapeutiche e dei protocolli di imaging;
  − dosimetria in condizioni di riferimento e di non-riferimento, per la caratterizzazione dei fasci in
     termine di rendimento;
  − mantenimento della catena metrologica;
  − controlli di qualità periodici sulla strumentazione di misura, sulle apparecchiature e sulle
     tecniche di misura;
  − valutazione delle esposizioni del paziente e dei lavoratori (nella diagnostica e nella radiologia
     complementare, attraverso la valutazione individuale delle dosi e nella definizione dei Livelli
     Diagnostici di Riferimento; nella terapia, attraverso la programmazione individuale della
     pianificazione del trattamento e della sua verifica);
  − tecnologia (valutazione, Health Technology Assessment);
  − formazione specifica per i lavoratori;
  − ricerca (clinica/applicata) e attività scientifica.
  specialità
  − radioterapia (“a fasci esterni”, brachiterapia, intraoperatoria);
  − medicina nucleare (diagnostica/terapia metabolica);
  − radiodiagnostica specialistica RX (radiologia/neuroradiologia);
  − radiologia complementare all’esercizio clinico RX (pratica radiologica svolta dagli specialisti che
     afferiscono ad aree “non-radiologiche”):
     • Emodinamica e Cardiologia Pediatrica, Elettrofisiologia ed Elettrostimolazione Cardiaca;
     • Chirurgia Vascolare;
     • Urologia;

                                                                                                      23
Servizio di Fisica Sanitaria provinciale.
                                                                              Creazione di rete.

     •   Neurochirurgia;
     •   Chirurga Generale e Chirurgia Pediatrica;
     •   Ortopedia e Traumatologia;
     •   Odontoiatria;
     •   Terapia del Dolore;
     •   Extra Corporeal Membrane Oxygenation (ECMO).
 campo dell’imaging a Risonanza Magnetica
  ambiti
  − sicurezza per il paziente, per i lavoratori e la popolazione;
  − ottimizzazione delle procedure e dei protocolli di imaging;
  − elaborazione immagini, razionalizzazione ed ottimizzazione dei protocolli di imaging;
  − mantenimento della catena metrologica;
  − controlli di qualità periodici sulla strumentazione di misura, sulle apparecchiature e sulle
     tecniche di misura;
  − valutazione delle esposizioni del paziente e dei lavoratori;
  − tecnologia (valutazione, Health Technology Assessment);
  − formazione specifica per i lavoratori;
  − ricerca (clinica/applicata) e attività scientifica.
  specialità
  − radiodiagnostica specialistica (radiologia/neuroradiologia).
 campo delle Radiazioni Ottiche Artificiali coerenti – laser di classe 3B e 4
  ambiti
  − sicurezza per il paziente, per i lavoratori e la popolazione;
  − mantenimento della catena metrologica;
  − controlli di qualità periodici sulla strumentazione di misura, sulle apparecchiature e sulle
     tecniche di misura;
  − valutazione delle esposizioni del paziente e dei lavoratori;
  − tecnologia (valutazione, Health Technology Assessment);
  − formazione specifica per i lavoratori;
  − attività scientifica.
  specialità
  − Oculistica;
  − Odontoiatria;
  − Urologia;
  − Otorinolaringoiatria;
  − Chirurgia Vascolare;
  − Neurochirurgia;
  − Chirurgia Generale;
  − Radiologia e Neuroradiologia.
 altro
   − imaging ultrasuoni (US); Radiazioni Ottiche Artificiali non coerenti (UV, IR); campi
      elettromagnetici (c.e.m.).

24
Servizio di Fisica Sanitaria provinciale.
                                                                                      Creazione di rete.

4. IL SISTEMA SOCIOSANITARIO LOMBARDO E LA
 REALTÀ DELLA PROVINCIA DI BERGAMO
    Il Sistema Sociosanitario Lombardo è governato dalla Legge Regionale 11 agosto 2015, n.23 (la
cosiddetta “Riforma Maroni”).
    Il periodo di sperimentazione quinquennale si è concluso e Regione Lombardia ha iniziato il
percorso per la sua riforma, essendo emerse alcune criticità, soprattutto sulla gestione della
medicina territoriale.
    Relativamente alla provincia di Bergamo, sono state istituite una Agenzia Territoriale per la Salute
(ATS) e tre Aziende Socio Sanitarie Territoriali (ASST), con la ridistribuzione di alcuni presidi
ospedalieri. Sono attivi tre Dipartimenti Funzionali Interaziendali, per garantire la condivisione e
l’uniforme applicazione di percorsi clinico-assistenziali e diagnostico-terapeutici. Al momento, risulta
istituita una sola Unità di Fisica Sanitaria (presso la ASST Papa Giovanni XXIII) e per alcune delle
specifiche attività vengono svolte da soggetti esterni nell’ambito di convenzioni o bandi di incarico.

4.1 Cenni sul Sistema Sociosanitario Lombardo e sulle criticità emerse dal
rapporto di AGENAS
   Si tratta di un modello sanitario e di welfare pluralistico e trasversale, in cui anche il terzo settore
ha un ruolo rilevante; il sistema pubblico finanzia, ma non necessariamente eroga direttamente i
servizi. Il ruolo della Regione resta quello di regolatore mentre soggetti terzi, pubblici e privati,
erogano i servizi su basi paritarie a seguito della verifica del rispetto degli standard da parte della
Regione stessa (attraverso procedure di accreditamento, monitoraggio, controllo e tariffazione).
   I cardini della “Riforma Maroni” sono di:
   − garantire l’erogazione delle prestazioni previste nei Livelli Essenziali di Assistenza (LEA);
   − assicurare funzioni di programmazione, indirizzo e controllo dei percorsi diagnostici,
       terapeutici e riabilitativi;
   − definire requisiti e percorsi per l’accreditamento delle strutture;
   − definire meccanismi ed indicatori per la valutazione delle performance;
   − definire gli indirizzi per l’appropriatezza clinica e organizzativa.
   La Riforma implementa nella Regione Lombardia un modello organizzativo del sistema sanitario e
socio sanitario che presenta delle specificità non rinvenibili negli altri ordinamenti regionali. Il
modello è incentrato sulla completa separazione delle funzioni di programmazione, acquisto e
controllo.
   Il Sistema è organizzato attraverso le Agenzie Territoriali per la Salute (ATS), le Aziende Socio
Sanitarie Territoriali (ASST), gli Istituti di Ricovero e Cura a Carattere Scientifico (IRCCS) pubblici e le
strutture private accreditate.
   Le ATS attuano la programmazione definita dalla Regione, attraverso l’erogazione di prestazioni
sanitarie e sociosanitarie tramite i soggetti accreditati e contrattualizzati pubblici e privati.
   Le ASST si articolano secondo due settori aziendali, definiti “polo ospedaliero” e “rete
territoriale”. Il settore aziendale “polo ospedaliero” si articola nei presidi ospedalieri e/o in
dipartimenti organizzati secondo diversi livelli di intensità di cura (settore prevalentemente dedicato
al trattamento del paziente in fase acuta e sede dell’offerta sanitaria specialistica); il settore

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